Coldiretti Cremona Informa n.41/2012

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VII NewsLetter Informazione online Venerdì 26/10/2012 – Anno VII, Numero 41 Made in Italy. Coldiretti: contro la chiusura delle stalle, il 1° latte firmato Italia Documento. “L’Italia che vogliamo in dieci punti”, la proposta di Coldiretti Giovani/1. Banca addio, i ventenni sognano un lavoro in agriturismo Giovani/2. Coldiretti: nei campi 200mila giovani al lavoro, non “schizzinosi” Ogm. Sette Italiani su dieci sono contrari al biotech nel piatto Appuntamenti. Mercato di Campagna Amica // Vendita Pasta della Bontà Informazione alle Imprese. Il Coltivatore in distribuzione // Eima international ………………………………………………………………………… ………………… CRISI, NEGLI ULTIMI 20 ANNI CHIUSE 60MILA STALLE Coldiretti: arriva il primo latte firmato Italia Negli ultimi 20 anni hanno chiuso i battenti 60mila stalle, con la perdita di migliaia di posti di lavoro causata dalla concorrenza sleale del latte spacciato come made in Italy e dal boom dei costi di produzione, rincarati del 40% tra il 2011 e il 2012. E’ quanto denunciato dalla Coldiretti nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Proprio per smascherare sul mercato gli inganni del finto Made in Italy e frenare la chiusura delle stalle e salvaguardare l’occupazione, il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha lanciato il primo latte Uht a lunga conservazione proveniente al cento per cento da allevamenti nazionali e Firmato dagli Agricoltori Italiani (Fai), che sarà distribuito presso supermercati, negozi e Botteghe di Campagna Amica. L’iniziativa degli allevatori italiani vuole riportare trasparenza in un settore dove viene “spacciato” come nazionale il latte importato da Paesi comunitari ed extracomunitari perché - sottolinea la Coldiretti - non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza, nonostante la legge approvata all’unanimità dal Parlamento all’inizio della legislatura. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg quasi due italiani su tre (65 per cento) si sentono garantiti da un marchio degli agricoltori italiani che batte nettamente quello della distribuzione commerciale (15 per cento) e quello industriale (11 per cento). Al contrario della stragrande maggioranza dell’Uht in circolazione in Italia, infatti, quello della filiera Fai arriverà solo da allevamenti nazionali selezionati e controllati e per la sua lavorazione verrà usata energia verde da fonti rinnovabili in accordo ai principi dal protocollo di Kyoto. Il contenitore, in materiale riciclabile e con un tappo a doppia sicurezza per garantire l’integrità del prodotto, porterà la scritta “io sono italiano” e il logo tricolore Fai. Il latte Uht firmato dagli agricoltori italiani si inserisce così nel circuito di qualità e garanzia tipico dei grandi formaggi Dop, che per la loro produzione assorbono circa il 60% delle oltre 10 milioni e mezzo di tonnellate munte ogni anno in Italia.

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il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VII

NewsLetter

Informazione online

Venerdì 26/10/2012 – Anno VII, Numero 41

Made in Italy. Coldiretti: contro la chiusura delle stalle, il 1° latte firmato Italia

Documento. “L’Italia che vogliamo in dieci punti”, la proposta di Coldiretti

Giovani/1. Banca addio, i ventenni sognano un lavoro in agriturismo

Giovani/2. Coldiretti: nei campi 200mila giovani al lavoro, non “schizzinosi”

Ogm. Sette Italiani su dieci sono contrari al biotech nel piatto

Appuntamenti. Mercato di Campagna Amica // Vendita Pasta della Bontà

Informazione alle Imprese. Il Coltivatore in distribuzione // Eima international

………………………………………………………………………… …………………

CRISI, NEGLI ULTIMI 20 ANNI CHIUSE 60MILA STALLE

Coldiretti: arriva il primo latte firmato Italia

Negli ultimi 20 anni hanno chiuso i battenti 60mila stalle, con la perdita di migliaia di posti di lavoro causata dalla concorrenza sleale del latte spacciato come made in Italy e dal boom dei costi di produzione, rincarati del 40% tra il 2011 e il 2012. E’ quanto denunciato dalla Coldiretti nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Proprio per smascherare sul mercato gli inganni del finto Made in Italy e frenare la chiusura delle stalle e salvaguardare l’occupazione, il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha lanciato il primo latte Uht a lunga conservazione proveniente al cento per cento da allevamenti nazionali e Firmato dagli Agricoltori Italiani (Fai), che sarà distribuito presso supermercati, negozi e Botteghe di Campagna Amica.

L’iniziativa degli allevatori italiani vuole riportare trasparenza in un settore dove viene “spacciato” come nazionale il latte importato da Paesi comunitari ed extracomunitari perché - sottolinea la Coldiretti - non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza, nonostante la legge approvata all’unanimità dal Parlamento all’inizio della legislatura. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg quasi due italiani su tre (65 per cento) si sentono garantiti da un marchio degli agricoltori italiani che batte nettamente quello della distribuzione commerciale (15 per cento) e quello industriale (11 per cento).

Al contrario della stragrande maggioranza dell’Uht in circolazione in Italia, infatti, quello della filiera Fai arriverà solo da allevamenti nazionali selezionati e controllati e per la sua lavorazione verrà usata energia verde da fonti rinnovabili in accordo ai principi dal protocollo di Kyoto. Il contenitore, in materiale riciclabile e con un tappo a doppia sicurezza per garantire l’integrità del prodotto, porterà la scritta “io sono italiano” e il logo tricolore Fai. Il latte Uht firmato dagli agricoltori italiani si inserisce così nel circuito di qualità e garanzia tipico dei grandi formaggi Dop, che per la loro produzione assorbono circa il 60% delle oltre 10 milioni e mezzo di tonnellate munte ogni anno in Italia.

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IL PRESIDENTE MARINI: “L’ITALIA CHE VOGLIAMO”

IN 10 PUNTI

Il documento è riportato nell’inserto centrale del Coltivatore Cremonese

E’ una proposta in dieci punti quella contenuta nel documento “L’ltalia che vogliamo”

presentato dal Presidente Sergio Marini in occasione del Forum Internazionale

dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, dove si sono dati appuntamento

opinion leader, segretari di partito, membri dell’esecutivo, fra cui il Presidente del

Consiglio Mario Monti.

Il documento è riportato nell’inserto

centrale del Coltivatore Cremo-

nese, il periodico di Coldiretti

Cremona. Lo stesso documento

viene distribuito in questi giorni

presso lo stand Coldiretti alla Fiera

del bovino da latte.

Ecco, in sintesi, la proposta della

Coldiretti:

1. Un governo globale dei beni

comuni: “E’ necessario che i

decisori politici ne tengano conto

mettendo ai vertici della loro

agenda la strategicità del cibo e

promuovendo politiche che a livello

globale definiscano una regia di

regole per i beni comuni come il

cibo, l’acqua e il suolo”.

2. Più Europa: “E’ necessario

lavorare alacremente alla

costruzione degli Stati Uniti di

Europa, dotando l’Unione di forti

istituzioni politiche elette democraticamente, capaci di orientare sia il cammino di

integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. Dal punto di vista

del sistema agroalimentare italiano dobbiamo essere in grado di portare pienamente

“l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il

valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, consentendo

che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero

comunitario”.

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3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale: “Di fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo - di

forti squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta e nel contesto di un necessario

contrappunto federale il valore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire

la semplificazione burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare

le diseguaglianze. Al tempo stesso quando pensiamo a “una” Italia facciamo riferimento

alla pletora di livelli amministrativi che ostacolano il dispiegarsi del potenziale

dell’imprenditoria nazionale”.

4. I nostri punti di forza: “Gli assets su cui il nostro Paese può e deve puntare, sono di

natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità,

ricchissima articolazione territoriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e

buonsenso. Accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un

capitale sociale che rimane fortissimo; resta viva una forte capacità di relazionarci e di

fare comunità, di innovare mantenendo in vita saperi antichi. Risorse che appartengono

al Dna del Paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non

delocalizzabile al “saper fare” italiano. La nostra agricoltura ha fondato su tali risorse il

suo successo. Se essa mette in luce elementi di competitività, distintività, innovazione

ed eccellenza, è perché ha saputo innovarsi ancorandosi al paradigma antico e non

omologabile del Paese”.

5. Il nostro modello di sviluppo: l’Italia che fa l’Italia: “L’Italia e il suo futuro sono

legati invece alla capacità di tornare a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la

strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza a cui

abbiamo già fatto riferimento. E’ nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e

nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare

il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la

giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale”.

6. Le politiche necessarie: “Per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di “buona

politica” e ciò significa in primo luogo il ritorno a funzioni di mediazione intelligente fra

ceti e interessi distinti e contrastanti ai fini di perseguire un più ampio interesse di

carattere generale, ciò che si definisce “bene comune”. “Alla politica, fortemente

deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità, giustizia e legalità, aspetti la

cui declinazione è diventata in questi anni via via più opaca”. “E per la nostra agricoltura

chiediamo un impegno speculare, a servizio di ciò che stiamo perseguendo con il nostro

agire quotidiano:

- la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione di

conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per l’informazione

ai consumatori, applicazione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un

binario morto);

- la giustizia, per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a

vantaggio di chi lo produce (sostegno ai nostri progetti di Campagna Amica e della

Filiera Agricola Tutta Italiana tesi ad accorciare e costruire nuove relazioni di filiera);

- la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “Italia” (lotta

alla contraffazione e sofisticazione, condivisione della nostra denuncia sulle Agromafie

in stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine)”.

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7. La molla per tornare a crescere: “L’Italia è un Paese in cui le scelte economiche,

politiche e sociali sono fortemente condizionate da dimensioni emozionali. Elementi

come “la fiducia” tendono a ripercuotersi in maniera più che proporzionale sui

comportamenti degli individui e delle famiglie. In stagioni congiunturali particolarmente

difficili, “la fiducia” diventa una sorta di “molla” che se nutrita dal giusto orgoglio

nazionale e messa in tensione va a costituire un fattore rigenerativo, se trascurata si

traduce in un ulteriore chiave “depressiva”.

8. Far crescere il Pil con il benessere: “E’ tempo di ripensare lo sviluppo in una logica

di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. Il Pil in

tal caso è strumento e non fine ultimo di una crescita sostenibile. Dentro al consumo di

cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività di tutta la gente che l’ha generato.

Dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare che noi abbiamo garantito. C’è la qualità e la

diversificazione assicurata dalla lotta continua che facciamo per difendere la

biodiversità. Si tratta di tutta una serie di componenti immateriali che quando ci fanno

stare a tavola ci fanno stare bene al di là del Pil”.

9. Il valore della comunità: “La crisi ci ha fatto riflettere sulla necessità di investire su

alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono erosione: la

socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie

espressioni culturali e religiose, la solidarietà. Nella “prossimità”, che è elemento

fondante della comunità, c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui

dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare nel mare della globalizzazione

senza smarrirsi, conservando la solidità e la coerenza dei nostri modelli identitari e

valoriali. L’agricoltura multifunzionale e la produzione agroalimen-tare sono nello stesso

tempo generatrici e rappresentazione di questo modello, e la stessa impresa

multifunzionale è al centro di questo fare “comunità””.

10. Etica prima di tutto: “Una molteplicità di episodi in questi anni e mesi ha messo

pesantemente a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale. Ciò da un lato ha

generato una diffusa indignazione all’interno dell’opinione pubblica, dall’altro ha dato vita

a forme, movimenti e pulsioni di sapore antipolitico”. “Tutto ciò rischia di produrre un

meccanismo di rimozione individuale: se la colpa è degli “altri”, le persone nel loro

quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure hanno e

dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata. Se tuttavia in questi anni

c’è stato un venir meno dei valori di trasparenza, di verità, di assunzione di

responsabilità ciò, in taluni casi, ha investito anche le forze di rappresentanza. A volte,

infatti, è accaduto che esse abbiano espresso scarsa progettualità, bassa propensione a

rischiare, incapacità di essere punto di riferimento esemplare per i loro associati, che

siano rimaste prigioniere di logiche legate a rendite corporative. Ma soprattutto ci è

parso che esse non abbiano saputo fuoriuscire dalla logica schiacciante del “presente” e

a configurare quella proiezione in chiave futura di cui il Paese ha bisogno. Che ciò sia il

riflesso di una più generale miopia e assenza di lungimiranza della classe politica, non è

motivo di consolazione”.

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Il Coltivatore Cremonese è sul sito www.cremona.coldiretti.it

E’ in arrivo nelle case di tutti gli imprenditori agricoli, ed è in questi giorni in

distribuzione presso lo stand di Coldiretti Cremona alla Fiera del bovino da latte, il nuovo

numero de Il Coltivatore Cremonese, il periodico di Coldiretti Cremona.

Il giornale può essere gratuitamente richiesto presso tutti i nostri Uffici.

Ricordiamo che il Coltivatore può già essere sfogliato e stampato online sul nostro sito,

all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it. Sul sito sono inoltre presenti i numeri arretrati.

Principali argomenti

Il Presidente Sergio Marini: “L’Italia che vogliamo”

Arriva il primo latte firmato Italia

Editoriale. Cbi d’Itala, Cernobbio e prezzo del latte: forte azione

Cibi d’Italia, grande successo

Giornata Provinciale

del Ringraziamento

Fonti rinnovabili, gli adempimenti

CreditAgri: il credito agrario

tra rischi e opportunità

Mais, avviso alle imprese

Ultime novità fiscali

Patronato Epaca:

la quattordicesima sulle pensioni

Pasta della Bontà

Coldiretti con il Filo d’Oro

Appuntamenti:

Eima e Fiera del Bovino

Pensionati: Nonno day

e Festa Provinciale

…che domenica “bestiale”

fattorie a porte aperte

Mercati di Campagna Amica

Tutti gli appuntamenti

Festa dell’agricoltura a Cividale

Informazione online e in tv

INSERTO STACCABILE: “L’Italia che vogliamo”, in dieci punti la proposta di Coldiretti per lo sviluppo del Paese

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SALONE DEL GUSTO

BANCA ADDIO. IL 50% DEI GIOVANI SOGNA L’AGRITURISMO

Oggi la maggioranza dei giovani italiani, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna più un lavoro nell’ufficio di una banca, magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Swg divulgata in occasione dell’inaugurazione del Salone del Gusto/ Terra Madre a Torino che evidenzia l’affermarsi tra i più giovani di una nuova cultura del cibo, dell’ambiente e in generale della qualità della vita.

La metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o anche lavorare in una multinazionale (19%). Si registra dunque - sottolinea la Coldiretti - un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città. Il contatto con la natura e i suoi prodotti, precisa la Coldiretti, è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.

Si tratta di una vera rivoluzione culturale che non riguarda in realtà solo i giovani, poiché in generale tra tutti gli italiani ben il 28% - riferisce la Coldiretti - scambierebbe il proprio lavoro con quello dell’agricoltore. I motivi di tale scelta sono indicati nel fatto che per il 50% così si fa una vita più sana, per il 18% ci si sente più liberi e autonomi e per il 17% per il piacere di vivere in campagna, mentre solo il 7% ritiene che si guadagni di più.

Sembra essersi rovesciata la scala dei valori rispetto al passato, quando il denaro sembrava guidare le scelte della stragrande maggioranza, ed emergono invece sensibilità nuove che trovano risposte anche nell’agricoltura. Una inversione di tendenza che si riscontra anche a livello scolastico con gli Istituti Agrari che - sottolinea la Coldiretti - hanno aumentato dell’11% il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei Licei, secondo i dati 2012 del Miur.

Il risultato - precisa la Coldiretti - è il fatto che per la prima volta da almeno dieci anni in Italia aumentano i giovani agricoltori, con un incremento del 4,2% nel numero di imprese individuali iscritte alle Camere di Commercio nel secondo trimestre del 2012.

Oggi nel nostro Paese sono attive ben 62mila imprese condotte da giovani con meno di 30 anni che, secondo l’indagine Coldiretti/Swg, nel 36,5% dei casi hanno una scolarità alta (specializzato, laureato, laureando), nel 56% media (scuole superiori) e nel 6,5% bassa (scuole medie).

L’articolo è tratto da: www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare

E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la

prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un

costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito,

energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni

meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.

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LAVORO: COLDIRETTI, NEI CAMPI 200MILA GIOVANI NON SCHIZZINOSI

Almeno duecentomila giovani hanno trascorso l’estate 2012 a lavorare nei campi, dimostrando di essere tutt’altro che schizzinosi e di non essere preoccupati di sporcarsi le mani di terra. E’ quanto sottolinea la Coldiretti in merito alle parole del Ministro del lavoro, Elsa Fornero, relative al fatto che i ragazzi che escono dalla scuola e devono trovare un'occupazione non devono essere troppo esigenti. Per molti giovani lavorare nei campi – rileva la Coldiretti – ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro in un momento di crisi dove è difficile trovare alternative occupazionali, impegnandosi nelle attività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. A far crescere la presenza di giovani in campagna è stata anche la possibilità di utilizzare i voucher, dal primo giugno per i giovani dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi. In agricoltura il lavoro c’è, sottolinea Coldiretti, sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l’aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell’anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione. Non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti giovani, ma anche disoccupati, immigrati e donne, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all’intera società. Ad aumentare in campagna - evidenzia la Coldiretti - sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) che, in misura più contenuta, quelli indipendenti.

OGM: OGGI CONTRARI SETTE ITALIANI SU DIECI

Quasi sette italiani su dieci considerano oggi gli Organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dell’indagine Coldiretti-Swg relativa ad ottobre 2012, nel commentare le polemiche sollevate dal dibattito sullo studio del professor Seralini sulla tossicità del mais geneticamente modificato, contro il quale si è pronunciato l'Alto Consiglio francese delle biotecnologie. Nel rispondere alla domanda sulla salubrità del cibo transgenico – sottolinea la Coldiretti – il 69% di coloro che hanno espresso un’opinione ritiene che esso sia meno salutare rispetto ai prodotti tradizionali. Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni effettuate su animali e vegetali (dal salmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte super resistenti ai parassiti fino al latte materno da mucche transgeniche) il livello di scetticismo nel Belpaese rimane dunque elevato. La realtà – conclude la Coldiretti – è infatti che gli ogm attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini. In Europa sono coltivati con Ogm appena 114.290 ettari di terreno, pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie agricola totale europea che è di 160 milioni di ettari, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell'“International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA) che evidenziano che le superfici sono rimaste praticamente stabili negli ultimi cinque anni nonostante le pesanti pressioni delle multinazionali sui poteri “salvifici” del biotech. Inoltre - continua la Coldiretti - su un totale di 27 Paesi europei sono solo 8 quelli dove si coltivano gli Ogm: in 6 è stato è coltivato mais biotech (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia, e Repubblica Ceca) e in tre Paesi (Germania, Svezia e Repubblica Ceca) patata “amflora” da seme.

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PASTA DAY: E’ IL PIATTO DELLA CRISI RECORD EXPORT A 2,1 MILIARDI (+7%)

Un grande balzo anche nei consumi degli Italiani (+4%) La pasta è il piatto della crisi con le esportazioni che crescono del 7 per cento in valore e faranno registrare a fine anno addirittura il record storico di circa 2,1 miliardi, mentre salgono anche i consumi interni che aumentano in quantità del 4 per cento nei primi nove mesi dell’anno, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale degli alimentari che si riducono invece del 3 per cento.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti presentata in occasione del World Pasta Day che si festeggia in concomitanza con l’apertura del Salone del Gusto di Torino dove la Coldiretti, davanti al padiglione 2, ha aperto una Bottega di Campagna Amica con le paste più innovative nate nel 2012, da quella firmata dagli agricoltori italiani (FAI) a quella “della Bontà” in collaborazione con la Lega del Filo d’oro, mentre nei supermercati Coop è iniziata proprio quest’anno la vendita della prima pasta autarchica al 100 per 100 italiana dal campo allo scaffale.

La pasta – sottolinea la Coldiretti – è presente tutti i giorni sulle tavole di dieci milioni di italiani che ne consumano circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno per un controvalore di 2,8

miliardi di euro, ed è tornata a essere nel pieno della crisi un prodotto di punta nell’alimen-tazione con gli italiani, che sono i maggiori consumatori mondiali con circa 26 chili per persona nell’ultimo anno, una quantità che è stata tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.

Nel podio dei mangiatori di pasta salgono, precisa Coldiretti, l’Italia con i 26 chili all’anno a testa, il Venezuela con 13 chili all’anno a testa e la Tunisia con 12 chili all’anno a testa. In Italia sono consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro. L’Italia è leader anche nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di

tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate).

In altre parole è un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo è fatto in Italia.

Nel corso del 2012 sono aumentate del 7 per cento le esportazioni in valore di pasta italiana nel mondo ma in Cina - continua la Coldiretti - le vendite sono più che raddoppiate (+110 per cento) anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell’ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi.

La vera novità del World Pasta Day 2012 è l’arrivo sul mercato quest’anno di pasta ottenuta al 100 per cento dal grano italiano per iniziativa del progetto Filiera Agricola Italiana (FAI) della Coldiretti. L’italianità della pasta è infatti considerata il vero valore aggiunto del prodotto, secondo un sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it. Nella scelta della pasta il 56 per cento considera infatti fondamentale l’italianità, il 26 per cento il formato, l’11 per cento il prezzo più basso e solo il 7 per cento la marca famosa.

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Coldiretti Cremona con il Filo d’Oro Nei Mercati di Campagna Amica un aiuto

concreto acquistando la Pasta della Bontà

Coldiretti Cremona in prima linea per dare un aiuto concreto alla Lega del Filo d’Oro,

l’Associazione che da quasi 50 anni assiste in tutta Italia i sordociechi e i pluriminorati

psicosensoriali. Presso i Mercati di Campagna Amica è scattata l’operazione ‘pasta della

bontà’: “Durante la manifestazione Cibi d’Italia organizzata al Circo Massimo di Roma da

Fondazione Campagna Amica e da Coldiretti, è stata lanciata un’iniziativa di raccolta fondi a

sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro – spiega Simone Solfanelli, Direttore di

Coldiretti Cremona –. L’operazione “Pasta della Bontà” sta raggiungendo ora il resto d’Italia,

attraverso i Punti e i Mercati di Campagna Amica”.

Per tutto il mese di novembre nei Mercati, nei Punti e nelle botteghe di Campagna Amica degli

imprenditori agricoli di Coldiretti sarà possibile trovare il kit composto da tre pacchi da 500

grammi di pasta, di grano duro 100% italiano, in un pratico shopper. La “pasta della bontà”

viene distribuita presso lo stand Coldiretti, a fronte di una donazione. Insieme al kit, composto

da 3 tipologie di pasta (fusilli, penne e tortiglioni), sarà distribuito un mini-ricettario con le

ricette di Renzo Arbore, Marisa Laurito e Teresa Mannino.

Testimonial da oltre venticinque anni della Lega del Filo d’Oro è Renzo Arbore, che ha dato

pieno sostegno anche a questa iniziativa, definendola “un evento che coniuga il gusto e la

solidarietà, al quale non potevo sottrarmi e attraverso il quale le persone sordocieche avranno

un operatore in più, una stanza in più, un sorriso in più”.

Con un kit di Pasta della Bontà ogni persona potrà davvero assaporare tutto il gusto della

solidarietà. Parola di Coldiretti Cremona, che dà appuntamento presso tutti i Mercati di

Campagna Amica del territorio. Per ogni ulteriore informazione: www.cremona.coldiretti.it.

MERCATO DI CAMPAGNA AMICA: GLI APPUNTAMENTI

Da Cremona a Crema, da Soresina a Casalmaggiore, da Pandino a Bagnolo, Castelleone e

Vescovato, senza dimenticare il recente “debutto” a Pizzighettone: sono sempre più numerose

le ‘piazze’ dove, con regolarità, si rinnova l’appuntamento con il Mercato di Campagna Amica

degli agricoltori di Coldiretti Cremona. Riportiamo il calendario, ricordando che ogni

variazione o aggiornamento viene segnalato sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo

www.cremona.coldiretti.it. Da appuntare in agenda:

CREMONA. Al Foro Boario, tutti i venerdì mattina.

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, ogni sabato

SORESINA. Tutti i lunedì, davanti al Palazzo Comunale

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi

PIZZIGHETTONE. Tutti i giovedì, al “Torrione del guado”

CREMA. In via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese (+ alcuni eventi)

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la 2° domenica del mese

PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)

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GIOVANI IMPRESA COLDIRETTI CREMONA

organizza una visita

a EIMA INTERNATIONAL 2012

Coldiretti Giovani Impresa Cremona, come è ormai consuetudine,

organizza un pullman per la visita all’EIMA INTERNATIONAL 2012

(Esposizione Internazionale delle Industrie di Macchine per l’Agricoltura e

il giardinaggio), in programma presso il quartiere fieristico di Bologna dal

7 all’ 11 novembre 2012.

La visita si effettuerà il giorno: Mercoledì 7 Novembre 2012

IL PROGRAMMA E LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE

VERRANNO COMUNICATI AI DIRETTI INTERESSATI

SI RACCOLGONO LE ISCRIZIONI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – DA CCIAA CREMONA

CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO

CONTROLLO E GESTIONE DEI FARMACI

NELL’AZIENDA ZOOTECNICA

Servimpresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona, organizza in collaborazione con le Associazioni di categoria del settore agricolo un corso a Cremona e un corso a Crema sulla gestione dei farmaci nell’azienda zootecnica. Queste le tematiche che verranno affrontate dal relatore Dr. Maurilio Giorgi Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Veterinaria di Cremona:

� Problemi attuali dell'uso degli antimicrobici e medicinali veterinari in allevamento

� Uso responsabile del farmaco

� Tracciabilità dei trattamenti e degli animali trattati

� Provvedimenti sanzionatori.

A Cremona il corso si terrà il 14 e il 22 Novembre dalle 14.30 alle 17.30 mentre a Crema si terrà il 16 e il 21 Novembre dalle 14.30 alle 17.30.

I corsi si terranno presso le aule corsi della Camera di Commercio di Cremona (ingresso da Via Solferino, 33) e di Crema (in Via IV Novembre, 6).

Per informazioni e iscrizioni: Servimpresa – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona (Tel. 0372 490227 – www.servimpresa.cremona.it – [email protected]).

Page 11: Coldiretti Cremona Informa n.41/2012

Coldiretti in Fiera

Il progetto per una Filiera agricola tutta Italiana e la presentazione del documento “L’Italia che

vogliamo” (dedicato alla proposta di Coldiretti per lo sviluppo del Paese) sono al centro della

presenza di Coldiretti Cremona alla 67^ edizione della Fiera Internazionale del Bovino da latte,

apertasi ieri presso il quartiere fieristico di Cremona. La fiera prosegue fino a domenica 28

ottobre. Come ogni anno, lo stand Coldiretti è punto d’incontro tra imprenditori agricoli,

cittadini, rappresentanti del territorio e delle Istituzioni. Il nostro stand è collocato, come nelle

scorse edizioni, all’ingresso principale del padiglione 2.

www.cremona.coldiretti.it, il sito di Coldiretti Cremona

Ricordiamo che tutti gli appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente

comunicati anche attraverso il nostro sito,

all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it (in

particolare, per gli avvisi rivolti agli

imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi

alle imprese”).

Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a

tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e

valorizzazione dell’agricoltura e

alimentazione made in Italy, alla

promozione del territorio, alla tutela

dell’ambiente.

Sul sito sono presenti tutti i comunicati

stampa diffusi da Coldiretti Cremona, i

nostri video, le pagine dedicate ai servizi

garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul

territorio, accanto ad una serie di link e di

indirizzi utili.

TUTTE le SETTIMANE l’AGRICOLTURA è in TV

Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di

Coldiretti Cremona, va in onda su Telecolor e Primarete tutti i giovedì alle ore 19.50

(subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.

Page 12: Coldiretti Cremona Informa n.41/2012

PENSIONATI COLDIRETTI

Festa Provinciale del Pensionato

L’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti organizza, come ogni anno, la Festa

Provinciale dedicata agli imprenditori agricoli in pensione, alle loro famiglie e amici.

L’appuntamento si terrà a Crema

martedì 6 novembre 2012

Fulcro della giornata sarà la Santa Messa, alle ore 9.30 nel Santuario di Santa Maria della

Croce, concelebrata dal Consigliere Ecclesiastico provinciale Don Emilio Garattini, da Don

Primo Pavesi e dal Consigliere Regionale Don Claudio Vezzoli.

Riportiamo il programma dell’iniziativa, ricordando che questi sono gli ultimi giorni per le

adesioni. Prenotazioni e relativo versamento della quota per il pranzo (fissata in 28 euro)

dovranno essere effettuati a Maria Luisa Parmigiani (tel. 0372.499811), presso la Segreteria

Provinciale dell’Associazione Pensionati, oppure presso gli Uffici di Zona.

PROGRAMMA:

- Ore 9,00. Arrivo dei partecipanti in Crema, Piazza Santuario S. Maria della Croce;

- ore 9,30. Santa Messa concelebrata dal Consigliere Ecclesiastico Prov.le Don Emilio

Garattini, da Don Primo Pavesi e dal Consigliere Regionale Don Claudio Vezzoli;

- ore 11,00. Visita al Caseificio “Pozzali” di Casaletto Ceredano;

- ore 12,45. Pranzo presso il Ristorante “Al Bersagliere” di Ripalta Arpina.

ASSOCIAZIONE REGIONALE PENSIONATI COLDIRETTI

LOMBARDIA

Nonno Day 2012 Tradizione, Cultura, Solidarietà, Speranza

Coldiretti: l’Italia che fa l’Italia Boario Terme (Hotel San Martino), 26 -27-28 Novembre 2012

Page 13: Coldiretti Cremona Informa n.41/2012

MERCATI – TABELLA AGGIORNATA

A VENERDI’ 26 OTTOBRE 2012

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

FRUMENTO tenero buono

mercantile Tonn.

237-241

269

n.q. (fino) 267-272

GRANOTURCO ibr. naz.

14% um. Tonn. 234-235 246-248 239-244 253-254

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn. n.q. 520-525 513-518

ORZO naz. p.spec. 55-60

p.spec. 66-68 Tonn.

220-224 225-230

n.q. 258-260

Fino a 65

239–244 Fino a 70

245– 250

(p.spec. 63-65)

251-253

CEREALI MINORI

Tonn. Triticale 260-262

Sorgo nazionale

257-262

CRUSCA alla rinfusa

Tonn. 190–192 181–182 in sacchi 217-220

182-183

FIENO Magg. 2012

Agostano Tonn.

145 – 160 loietto:

145 – 160

141-151 145-150

Mag. 1° t.

140-145

Medica fienata

(1° t. 2012)

133,0-151,0

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn. 75 – 85 80-92 Paglia di frum.

casc. 45-50 Paglia di frumento

press. 50-55

SUINI lattonzoli locali

15 kg 3,660 3,605 3,640 3,660

SUINI lattonzoli locali

25 kg 2,7160 2,780 2,690 2,710

SUINI lattonzoli locali

30 kg 2,360 2,470 2,350 2,360

SUINI lattonzoli locali

40 kg 2,130 2,170 2,120 2,130

SUINI da macello

156 kg 1,640 n.q. n.q. (da 144 a 156 kg)

1,681

SUINI da macello

176 kg 1,700 n.q. n.q. (da 156 a 176 kg)

1,725

SUINI da macello

Oltre

176 kg 1,670 n.q. n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,709

VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

kg. p.v. 1,14-1,33 p.m 2,60-2,90

MONTICHIARI 1,10-1,28

da macello 1,19-1,25

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

kg. pv 0,92-1,01 pm 2,20-2,35

MONTICHIARI 0,75-0,90

0,99-1,09

MANZE scott. 24 mesi

kg. pm 2,50-3,05 Vitelloni da macello

24/30 mesi 1,37-1,52

1,42-1,59

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500)

p.v. 1,43–1,58 pm 2,80-3,10

Page 14: Coldiretti Cremona Informa n.41/2012

PRODOTTO

Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VITELLI baliotti fris. (p.v.)

50-60

kg. 1,00-1,10

MONTICHIARI

(1° q. 56/60 kg)

1,00-1,10

(da 46 a 55 kg)

1,30-1,45 (45-55 kg)

0,75-1,55

VITELLI baliotti pie blu belga p.v

50-60

kg. 3,00-4,00

MONTICHIARI 3,85-4,00

4,25-4,00 (pregiate 70 kg)

3,56-4,70

BURRO pastorizzato

kg. 2,60 past. 1,85 centr. 2,50

2,00 Zangolato di creme

X burrificaz. 1,70

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg. (dolce)

4,95-5,15 5,05-5,20 n.q. --

PROVOLONE VALPADANA

oltre 3 mesi kg.

(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50 n.q. PARM. REGGIANO

12 mesi 8,95-9,15

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg. 7,20-7,45 7,20-7,45 7,15-7,40

PARMIGIANO

REGGIANO

fino a 24 m 11,10-11,40

GRANA scelto

stag. 12-15 mesi kg. 8,20-8,40 8,55-9,10 8,50-8,75

PARMIG. REGG.

30 mesi e oltre 12,65-13,05

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1°

e il 3° mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta

attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Altra sottolineatura: i prezzi del mercato bovino di

Cremona sono da considerarsi a peso morto. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due

giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa

riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati qui

riportati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI

- INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE -

SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa

Vi dà appuntamento a venerdì prossimo

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it

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