Claudio Cinti SCHEMA A BLOCCHI DEL CALCOLO INTEGRALE CALCOLO INTEGRALE PRIMITIVEINT. INDEF.METODI...
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Claudio Cinti
SCHEMA A BLOCCHI DEL CALCOLO SCHEMA A BLOCCHI DEL CALCOLO INTEGRALEINTEGRALECALCOLO INTEGRALE
PRIMITIVE INT. INDEF. METODI INT. INT. DEF. CALC. AREE
Derivate Esempi
Int.Elementari Int.Esatti Int.Quasi
Esatti
Decompos. Sostituz. Per parti F.raz.fratte Sost.particolari
Esempi Esempi Casi speciali
1
Claudio Cinti
CALCOLO INTEGRALE
1. PRIMITIVE DI UNA FUNZIONE
2. INTEGRALI INDEFINITI
3. METODI DI INTEGRAZIONE
4. INTEGRALI DEFINITI
5. CALCOLO DI AREE
2
Schema
Claudio Cinti
PRIMITIVE DI UNA FUNZIONE
Definizione: si chiama primitiva di una funzione f(x), ognuna delle funzioni, F(x), la cui derivata è la stessa f(x).
Cioè: F(x) è una primitiva di f(x) se
)()(
)( xfdx
xdFxF
EsempiF(x) è una primitiva di f(x) perché: F’(x)=f(x)
Osservazione importante:data una funzione f(x) le sue primitive sono infinite, perché
Definizione: l’insieme infinito delle primitive di una funzione si chiama l’integrale indefinito della funzione e si scrive:
2x x2 xxdx
d22
21
1
x)arctg(x
21
1)arctg(
xx
dx
d
)()(')( xfxFcxFdx
d
cxFdxxf )()(
3
Schema
Claudio Cinti
TABELLE DELLE DERIVATE DELLE FUNZIONI ELEMENTARI
Funzione: y=f(x) Funzione derivata: y=f’(x)
costantey 0yxy 1 xyxy 1yn xy n nxn
y1
1
xy
1 2
1
xy
4
Schema
Claudio Cinti
senxy xy costgxy senxy ctgxy )1( 2xctgy
xya
logax
yln
1
xy lnx
y1
xay aay x lnxey xey
arcsenxy 21
1
xy
5
Schema
Claudio Cinti
xy arccos21
1
xy
arctgxy 21
1
xy
arcctgxy 21
1
xy
costante)(K)( xkfy )(xfky
)()( xgxfy )()( xgxfy
)()( xgxfy )()()()( xfxgxgxfy
6
Schema
Claudio Cinti
)(
)(
xg
xfy 2)(
)()()()(
xg
xfxgxgxfy
)]([ xgfy )()]([ xgxgfy
xy lnx
y1
nxfy )]([ )()]([ 1 xfxfny n
)(ln xfy )(
)(
xf
xfy
)( xfey )( xfey
7
Schema
Claudio Cinti
Esempi di primitive di funzioni
Ricorda che: data una funzione f(x) sai calcolare la sua funzione
Derivata f’(x)= . Per esempio: dx
xdf )()cos()3)(( xxsen
dx
d
Pertanto la funzione derivata f’(x) di una funzione f(x), se esiste, è unica: f(x) f’(x) unica.
Mentre: data una funzione f(x), se F(x) è una sua primitiva [F’(x)=f(x)], ne esistono infinite altre: f(x) F(x)+c infinite.
Esempi è una primitiva di perchè
è una primitiva di perchè
3
3x2x
23
)3
( xx
dx
d
)(xnx
1x
xndx
d 1))((
8
Schema
Claudio Cinti
Segue Esempi
è una primitiva di perchè 3
)(3 xsen )cos()(2 xxsen )cos()(]3
)([ 2
3
xxsenxsen
dx
d
9
Schema
Claudio Cinti
INTEGRALI INDEFINITI
L’integrale indefinito di una funzione f(x) é l’insieme infinito delle sue primitiveF(x)+c. Si scrive :
La determinazione di una primitiva,o dell’integrale indefinito, di una funzione f(x)costituisce sostanzialmente la operazione inversa della derivazione di una funzioneo meglio della sua differenziazione; infatti si tratta di trovare una funzione F(x)conoscendo la sua derivata F’(x)=f(x).
La difficoltà nel calcolo degli integrali indefiniti consiste proprio in questo:individuare una funzione conoscendone la sua derivata.
Esamineremo pertanto alcune classi di funzioni per le quali è crescente il grado didifficoltà per la determinazione dei corrispondenti integrali indefiniti.
Precisamente: integrali elementari, integrali esatti o immediati, integrali quasiesatti. Esistono dei teoremi analoghi a quelli sulle derivate.
)()(:,)()( xfxFsecxFdxxf
10
Schema
Claudio Cinti
Integrali di funzioni elementari
Teoremi o regole di integrazione indefinita
1)
2)
Dalla tabella delle derivate delle funzioni elementari si ottiene la tabella degli integrali indefiniti: basta avere presente che si tratta di individuare una funzione,la primitiva,di cui si conosce la derivata.
Nota: è molto importante sapere riconoscere se un integrale è elemen
tare, immediato o quasi esatto, per risolverlo rapidamente e corretta=
mente, senza ricorrere ai vari metodi di integrazione.
dxxgdxxfdxxgxf )()()]()([
dxxfkdxxfk )()(
11
Schema
Claudio Cinti
Tabella di alcuni integrali Tabella di alcuni integrali elementari.elementari.
nxy
1
1
n
xdxx
n
n
xy
1 xdx
xln
1
axy
ln
1 xdx
ax alog
ln
1
aay x ln xx aaa ln
12
Schema
Claudio Cinti
xey xx edxe
xy cos senxdxx cos
xtgy 21 tgxdxxtg 21
senxy xdxsenx cos)1( 2xctgy ctgxdxxctg )1( 2
21
1
xy
arcsenxdx
x
21
1
21
1
xy
xdx
xarccos
1
12
13
Schema
Claudio Cinti
21
1
xy
arctgxdx
x
21
1
21
1
xy
arcctgxdx
x
21
1
14
Schema
Claudio Cinti
Integrali esatti o immediati
Ricorda che: la tabella degli integrali elementari è stata ricavata dalla tabella delle
derivate elementari.
Teorema di derivazione di una funzione di funzione:
Sulla base di questo teorema si può costruire una tabella di integrali, più complicati, ma
esatti.
Esempi:
è primitiva di perché
)('))(('))(([ xgxgfxgfdx
d
)(2 xnx
xn1
)(2 x
xnxndx
d 1)(2)]([ 2
15
Schema
Claudio Cinti
Generalizzazione degli integrali elementari
Per ciascuno dei casi della tabella degli integrali elementari, si può realizzare una generalizzazione da cui si ottiene una tabella di integrali, apparentemente complicati, ma esatti di cui si può scrivere immediatamente il risultato.
La generalizzazione avviene così al posto di x si pone f(x) e al posto di dx si sostituisce f’(x)dx :
x f(x) , dx f’(x)dx .
Integrali elementari Generalizzazione: integrali esatti Esempi
1.
2.
)1(,1
1
ncn
xdxx
n
n
cn
xfdxxfxf
n
n
1
)()()(
1
' cxsen
dxxxsen4
)()cos()(
4
3
cx
dxx
x6
)(ln1)(ln
6
5
cx
dxxx2
)7(2)7(
22
2
cxdxx
||ln1 cxfdxxf
xf|)(|ln)('
)(
1
cxxdxxx
x|3|ln
3
32 2
2
cxsendxxsen
x |)(|ln
)(
)cos(
cedxe
e x
x
x
|5|ln5
2 2
2
2
16
Schema
Claudio Cinti
Integrali elementari Generalizzazione: integrali esatti Esempi
3.
4.
5.
6.
7.
cxdxxsen )cos()( cxfdxxfxfsen )(cos)(')( cedxeesen xxx cos
cxdxxxsen 323 cos3
cxdxxsen 114cos4114
cxsendxx )()cos( cxfsendxxfxf )()(')(cos cxsendxx )13(3)13cos(
cxsendxx
x2
1cos
cxsendxx
x )ln(
)ln(cos
cxtgdxx
)()(cos
12
cxtgdxxtg )()(1 2
cxtgdxxx
43
424
)(cos
1
cxftgdxxfxf
)()(')(cos
12
cxftgdxxfxftg )()(')(1 2 cxtgdxxtg )1()1(1 2
cxctgdxxsen
)()(
12 cxfctgdxxf
xfsen)()('
)(
12
cxctgdxxctg )()(1 2 cxfctgdxxfxfctg )()(')(1 2
cxctgdxxsen
)4(4)4(
12
cxctgdxx
xctg))(ln(
))(ln(1 2
cedxe xx cedxxfe xfxf )()( )( cedxxe xsenxsen )()( )cos(
17
Schema
Claudio Cinti
Integrali elementari Generalizzazione:integrali esatti Esempi
8.
9.
10.
11.
cxarcsendxx
)(1
12
cxfarcsendxxf
xf)(
)(1
)(2
cxarcsendxx
x)(
1
2 2
4
cxdxx
)arccos(1
12
cxdxx
x)arccos(
1
3 3
6
2
cxfdxxf
xf
)(arccos)(1
)(2
cxarctgdxx
)(1
12
cxfarctgdxxf
xf)(
)(1
)(2
cxarctgdxxx
)ln(1
)(ln1
12
cxarcctgdxx
)(1
12
cxfarcctgdxxf
xf)(
)(1
)(2
cearcctgdxe
e x
x
x
21
18
Schema
Claudio Cinti
Integrali quasi esatti
Di questi integrali non si riesce (se non dopo un po’ di pratica), a scrivere immediatamente il risultato, perché non sono esatti. Però, ricordando in particolare il teorema: lo possono diventare.
Esempi
1) infatti
Ciò che si deve capire è che: l’integrale dato va moltiplicato, al suo esterno per e al suo interno per
, in questo modo l’integrale diventa esatto.
2)
3)
4)
5)
6)
dxxfkdxxfk )()(
cxdxxsendxxsen )3cos(3
13)3(
3
1)3( )3(3)3(
3
1)3cos(
3
1xsenxsencx
dx
d
3
1
3
cxxarctgdx
xx
xxdx
xx
xx13
3
1
131
23
3
1
131
2 23223
2
223
2
cxcxcx
dxxxdxxx322
32
12
12
2
122 7
3
17
3
2
2
1
121
7
2
127
2
17
cearcsendxe
e x
x
x
)(2
1
1
2
4
2
cx
arctgdxx
dxx
)3
(3
1
919
1
9
122
cxctgdxxsen
dxxsen
77
1
7
7
7
1
7
122
19
Schema
Claudio Cinti
7)
8)
cxdxx
xdx
x
x 222
1ln2
1
1
2
2
1
1
20
cxarctgdxx
xdx
x
xdx
x
x)(
2
1
)(1
2
2
1
112
22224
Schema
Claudio Cinti
METODI DI INTEGRAZIONESe l’integrale che si deve risolvere non si riconosce come elementare, immediato o quasi
esatto, allora si ricorre a uno dei metodi di integrazione. Infatti non esiste un metodo
generale per determinare l’integrale indefinito di una qualsiasi funzione continua, ecco
perché è importante sapere riconoscere gli integrali e classificarli: per scegliere la via della
risoluzione.
Vi sono vari metodi di integrazione: per scomposizione, per sostituzione, per parti, per le
funzioni razionali fratte, per sostituzioni particolari.
21
Schema
Claudio Cinti
Integrazione per scomposizione
Il metodo consiste nello scomporre la funzione che si deve integrare nella somma algebrica di funzioni delle quali è noto o più facile il calcolo dell’integrale indefinito.
Esempi
1)
2)
3)
4) perché:
5)
6) perché:
7)
cxxdx
xdxx
x|1|ln
1
11
1
cxctgxtgdxxsen
dxx
dxxxsen
xxsendx
xxsen)()(
)(
1
)(cos
1
)(cos)(
)(cos)(
)(cos)(
12222
22
22
cxsenxxc
xsenxxdxdxdx
xxdxsen cos
2
1
2
2
2
12cos
2
1
2
2cos12
cxsenxxxdx cos2
1cos2
cx
tgcx
senx
dxx
sen
x
dxx
xsen
dxxx
sen
xxsen
dxsenx
|2
|ln|2
|ln|2
cos|ln2
1
2
2cos
2
1
2cos
2
2cos
22
2cos
2122
cx
tgdxx
|42
|lncos
1
2
2cos1cos
xx
2
xsencox
cx
xdxx
xdxx
dxx
x
4
ln||ln
ln1ln1 433
22
Schema
Claudio Cinti
Integrazione per sostituzione o per cambiamento di variabile
Qualche volta può accadere che il calcolo di un integrale diventa più semplice se si cambia la
variabile di integrazione x con un’altra variabile t legata alla precedente da una relazione x=g(t) che ha
la sua inversa t=h(x).
Il procedimento si sviluppa attraverso i seguenti passaggi:
1) Si stabilisce la sostituzione x=g(t), [oppure t=h(x)]
2) Si calcola il differenziale della x che risulta:
3) Nell’integrale da risolvere alla x e al dx si sostituiscono le espressioni che si sono ricavate:
e
4) Si calcola l’integrale che ora ha per variabile di integrazione la t
5) Al risultato dell’integrale si sostituisce ora al posto della t la sua espressione t=h(x)
Osservazioni
Questo metodo si rivela utile quando, attraverso la sostituzione x=g(t) , l’integrale si trasforma in uno di
quelli che si sanno risolvere. Si tratta sostanzialmente di una generalizzazione degli integrali quasi immediati.
Non ci sono regole per stabilire quale sia la sostituzione per rendere più semplice il calcolo dell’integrale, si
deve fare un po’ di pratica con calcoli su vari esempi.
dxxf )(
dttgdx )(
)(tgx dttgdx )(
23
Schema
Claudio Cinti
Esempi
A) Seguendo il procedimento si ottiene:
1) Sostituzione iniziale
2) Calcolo del differenziale
3) Sostituzione nell’integrale
4) Calcolo dell’integrale
5) Sostituzione nel risultato.
B)
C) Si procede così: Oppure anche così:
dxx 35cos
5
3;35
t
xtx
dtdx5
1
dttdxx5
1cos35cos
csentdtt 5
1
5
1cos
cxsendxx 355
135cos
dxx
x41
nesostituziotxtx :242
aledifferenzidt
xdxdtxdx :2
2
egralecarcsenxcarcsentt
dtint:
2
1
2
1
12
2
2
dx
xxI
2ln1
1
dtedxextx tt ln
cxarcsencarcsentte
dteI
t
t
ln1 2
dtdxx
tx 1
ln
cxarcsencarcsentdtt
I ln1
12
24
Schema
Claudio Cinti
Integrazione per parti
Questo metodo è utile quando la funzione integranda è costituita dal prodotto di due funzioni:
Si può dimostrare la validità della seguente formula:
Come si vede dalla formula, f(x) e g(x) hanno ruoli diversi: f(x) si chiama “fattore finito” mentre g(x)
é il “fattore differenziale”.
Per dimostrare la formula consideriamo date u(x) e v(x) continue e con derivate continue, risulta:
integrando questa ultima relazione e ricordando che si ottiene
Se confrontiamo con la formula iniziale risulta: u(x) è il fattore finito, dv=v’dx è il fattore differenziale,
é evidente che:
Osservazione
Nell’applicare la regola di integrazione per parti occorre prestare attenzione ai diversi ruoli che hanno il fattore finito e il fattore differenziale, in generale: si prende come fattore differenziale l’espressione che è facilmente integrabile, mentre come fattore finito si assume quello che si semplifica attraverso la derivazione.
Gli esempi successivi chiariscono il procedimento.
dxxgxf )()(
dxdxxgxfdxxgxfdxxgxf )()()()()()(
dxuvuvddxvudxuvdxvuvduudvxvxud )()()(
cuvuvd )( dxuvuvdxvu
cvdvdxv
25
Schema
Claudio Cinti
Esempi
1) , assumiamo x come fattore finito e senxdx come fattore differenziale, si ottiene:
. .
Se avessimo assunto come fattore finito senx e come fattore differenziale xdx avremmo ottenuto:
,
come si vede l’integrale che si deve calcolare è più complicato di quello di partenza,ciò è dovuto alla scelta
sbagliata del fattore finito e del fattore differenziale.
2) : , fattore finito, fattore differenziale:
3) , fattore finito, fattore differenziale:
4) , fattore finito, fattore differenziale.
riassumendo: , da cui si ottiene , quindi
5) ,assumendo cosx come fattore finito e cosxdx come fattore differenziale si ottiene:
da cui si ricava
xsenxdxI
csenxxxxdxxxdxsenxdxsendxxxsenxdx coscoscos1
dxxx
xsenxdxxdxxxdxsenxxsenxdx
2cos
2cos
22
dxxeI x x xe cexedxdxedxexdxxe xxxxx
xdxI ln xln dx
cxxxxdx
xxxdxdx
xdxxxdx ln
1ln
1lnln
senxdxeI x
senx dxex
dxesenxexesenxdxesenxexesenxdxexesenxdxsenxeI xxxxxxxxx coscoscos
IxesenxeI xx cos xesenxeI xx cos2 cxesenxe
Ixx
2
cos
26
xdxI 2cos
IxxsenxI cos
cxxsenx
xdxI2
coscos2
Schema
Claudio Cinti
Funzioni razionali fratte 27
Schema
Vi sono vari casi di integrazione di funzioni razionali fratte in corrispondenza alla composizione della frazione.
Claudio Cinti
Sostituzioni particolari 28
Schema
Si presentano numerosi tipi di sostituzioni, algebriche o goniometriche, in relazione alla funzione che si deve integrare.
Claudio Cinti
INTEGRALI DEFINITIIntroduzione
Uno dei problemi che portarono all’invenzione del calcolo infinitesimale (derivazione o differenziazione e
integrazione), fu quello di determinare l’area di superfici a contorno curvilineo, (l’altro problema fu quello di
determinare la retta tangente a una curva in un suo punto) . Archimede, attraverso un procedimento da lui
inventato, determinò l’area della superficie compresa tra un arco di parabola e l’asse delle ascisse. Il metodo
di Archimede considera due successioni, formate dalle somme delle aree di rettangoli inscritti e circoscritti
all’arco di parabola, le quali per n che tende all’infinito hanno uguale limite:tale limite comune rappresenta
l’area della superficie individuata dalla curva e dall’asse delle ascisse. L’area della superficie sottesa all’arco
di parabola di equazione nell’intervallo è .Con la simbologia degli integrali tale risultato
si scrive così : .
Generalizziamo il ragionamento fatto per la parabola:
consideriamo una funzione y=f(x) definita e continua
in un intervallo chiuso [a,b] e, in tale intervallo per
esempio positiva; quindi dividiamo l’intervallo in n
parti uguali e in ognuno degli n intervalli consideriamo
il massimo e il minimo della funzione che indichiamo con
. A questo punto la somma rappresenta l’area della somma dei rettangoli
inscritti, mentre la somma rappresenta l’area della soma dei rettangoli circoscritti al grafico
della funzione nell’intervallo [a,b]. L’ampiezza di ogni intervallo è .
29
2xy a,0 3
3
1a
Aadxxa
3
0
2
3
1
a0
A
)(min),(max ff nn
n
iin hfs
1
)(min
n
iin hfS
1
)(max
n
abh
Schema
Claudio Cinti
29/ARisulta che: la successione e la successione per n che tende all’infinito hanno lo stesso limite
e tale limite è assunto per definizione come l’area della superficie individuata dall’asse delle ascisse e dal grafico della funzione continua y=f(x) nell’intervallo chiuso [a,b], cioè:
Definizione
Si chiama integrale definito della funzione continua y=f(x) nell’intervallo chiuso [a,b] il limite comune delle due successioni e si scrive :
Per definizione si pone :
Significato geometrico: l’integrale definito fornisce l’area, con segno, compresa fra il grafico della
funzione y=f(x) , l’asse delle ascisse e le rette x=a e x=b data da :
se
se
ns nS
erficienn AreaSnsn sup)lim()lim(
nn Ss ,nn
b
a
Snsndxxf )lim()lim()( 0)(
a
a
dxxf
b
a
dxxfAbainxf )(,0)(
b
a
dxxfAbainxf )(,0)(
positivaA :
negativaA :
Schema
Claudio Cinti
29/BTeoremi
-Teorema 1.
-Teorema 2 . Se due funzioni continue f(x) e g(x) sono tali che per ogni allora
-Teorema 3 (Teorema della media). Data la funzione y=f(x) continua nell’intervallo [a,b] , esiste un
numero reale , tale che :
-Teorema fondamentale del calcolo integrale4. Data una funzione y=f(x) continua nell’intervallo [a,b]
la sua funzione integrale è una sua primitiva, cioè risulta:
-Teorema 5 (Formula di Newton-Leibniz). L’integrale definito di una funzione si calcola in questo
modo: , dove F(x) è una primitiva di f(x).
b
c
c
a
b
a
dxxfdxxfdxxfbacSe )()()(,:
a bc
)()( xgxf bax ,
b
a
b
a
dxxgdxxf )()(
bac , abcfdxxfb
a
)()(
x
a
dttfxH )()( )()( xfxH
b
a
ba aFbFxFdxxf )()()()(
Schema
Claudio Cinti
29/COsservazioni
-L’integrale indefinito di una funzione é l’insieme delle sue funzioni primitive.
-L’integrale definito di una funzione in un intervallo [a,b] è un numero reale e esprime a meno del segno l’area della superficie sottesa al grafico della funzione.
-La formula di Newton-Leibniz, collega il calcolo dell’integrale definito a quello delle funzioni primitive, cioè al calcolo degli integrali indefiniti.
-La formula di Newton-Leibniz suggerisce il procedimento per calcolare un integrale definito ,che è sostanzialmente rimandato al calcolo di integrali indefiniti ovvero al calcolo della primitiva di una funzione .
-Significato geometrico dell’integrale definito:se la funzione f(x) continua in un intervallo [a,b] è tutta positiva o tutta negativa, l’integrale definito in detto intervallo rappresenta l’area (a meno del segno), della superficie compresa fra il grafico della funzione, l’asse delle ascisse e le rette x=a e x=b.
-Dal significato geometrico si desume facilmente che gli integrali definiti sono un metodo per calcolare delle aree.
Funzioni integrabili
L’integrale definito è stato introdotto soltanto per funzioni continue, si può tuttavia estendere il concetto di integrale definito a un insieme di funzioni più vasto.
Esempi di funzioni integrabili anche se non continue sono quelle che hanno un numero finito di punti di discontinuità e sono nell’intervallo di integrazione [a,b] limitate; in questo caso basta considerare gli integrali definiti in tutti gli intervalli in cui la funzione è continua e sommarli.
Schema
Claudio Cinti
29/DEsempi di calcolo di integrali definiti
1) Significato geometrico:
2) Significato geometrico:
3) Significato geometrico:
4) pertanto:
4
15
4
1
4
4
42
24
1
24
1
x
dxx
02
2
3
dxxx
4
15Area
3
144
1
dxx
3
14Area
duu
udxuxueeueuposizionedxeI xxxx
1
21ln111:;1
2222
2ln
0
2
2)(21
112
1
2 10
1
02
1
02
2
uarctgudu
udu
u
uI
Schema
Claudio Cinti
29/E
5)
6)
7)
2
2ln02ln2ln
2
11ln
2
2ln|cos|ln)( 4
0
4
0
xdxxtg
04
2
2
3 2
20coscoscos 0
0
xsenxdx
20
3ln3ln1ln|3|ln3
1 20
2
0
xdxx
Schema
Claudio Cinti
CALCOLO DI AREEIntroduzione-Una delle applicazioni degli integrali definiti consiste nel calcolare aree a contorno curvilineo. Sappiamo già
che, per una funzione continua in un intervallo [a,b] e tutta positiva (negativa) in tale intervallo, l’integrale
definito è un numero reale positivo (negativo) che rappresenta l’area della superficie sottesa al grafico, cioè
la regione di piano limitata da: l’arco di grafico della funzione e le rette x=a , x=b , y=0 .
-Nel caso in cui la funzione f(x) nell’intervallo [a,b] sia positiva e negativa intersecante per esempio in un
punto x=c l’asse delle ascisse, per calcolare l’area della superficie sottesa dalla curva nell’intervallo citato
non si deve calcolare l’integrale , il cui valore non ha alcun riscontro geometrico, bensì si devono
calcolare due integrali separatamente considerando il segno, così:
l’area della superficie sottesa A non è data dall’integrale
definito
si deve invece calcolare
tenendo conto del segno che hanno i valori dei due integrali.
30
b
a
dxxf )(
a bc
b
a
dxxfA )(
b
c
c
a
dxxfdxxfA )()(
Schema
Claudio Cinti
30/AArea di una superficie compresa tra due grafici
Teorema: date due funzioni continue nell’intervallo [a,b] e tali che per ogni si ha ,
l’area della superficie S compresa tra i grafici delle due funzioni e le rette x=a e x=b è:
Esempi di calcolo di aree
1) Determinare l’area della regione finita di piano individuata dai grafici delle funzioni:
I punti intersezione delle due curve hanno ascisse:
L’area richiesta,essendo le due curve simmetriche
rispetto all’origine, è data da:
2)Determinare l’area compresa tra:
Le due curve sono tangenti in O(0,0) e si intersecano
in P(2,8), l’area è:
)()( xgxf bax ,
b
a
dxxgxfSarea )()()(
.2,3 xyxy
2
2
1S
2S
21 SS
xy 23xy
21 SS
0
2;0;2
24
2222
0
42
2
0
3
x
xdxxx
32 ,2 xyxy
0 2
22xy 3xy
Area
3
4
4322
2
0
432
0
32
xx
dxxxArea
Schema
Claudio Cinti
30/B
3) Calcolare l’area delimitata dai grafici delle tre funzioni:
I punti intersezione hanno coordinate:
L’area è data da:
4) Calcolare l’area della regione finita delimitata dalle due curve, grafici delle funzioni:
I punti intersezione delle due curve sono:
L’area risulta dall’integrale:
.2:,:,2: 22 xyhxygxyf
O
A B
22xy 2xy xy 2
Area
).,(:)4,2();,(:)2,1();,,(:)0,0( hgBhfAhgfO
2
1
21
0
222
1
1
0
122)()()]()([ dxxxdxxxdxxgxhdxxgxfArea
xxyx
xy 2;
1
2 3
O
A
B
Area
xxy 23
1
2
x
xy
).4,2();1,1();0,0( BAO
0
1
3
4
52ln2
1
22 dx
x
xxx
Schema
Claudio Cinti
30/C5)
Osservazione
Fino ad ora gli esempi che si sono considerati hanno riguardato casi di aree di superfici limitate; però si possono prendere in considerazione anche aree di regioni di piano illimitate. C’è da dire che una superficie illimitata può avere come area un numero reale definito, ma anche risultare infinita. Per determinare l’area di superfici illimitate si calcolano degli integrali che si chiamano integrali impropri o generalizzati : il loro calcolo avviene sostanzialmente attraverso la determinazione del limite di un integrale definito.
itatailSuperficie lim: itatailSuperficie lim:
Schema