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GH Net - Bologna, 20 maggio 2010 “Stelle” per alberghi e sedi congressuali: la nuova classificazione italiana Guido Gambassi - GH Net www.ghnet.it MICE Forum Bologna, 20 maggio 2010

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La classificazione alberghiera in Italia: la situazione a un anno dal DPCM 21/10/2008. Classificazione alberghiera e competitività per il turismo.

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“Stelle” per alberghi e sedicongressuali: la nuovaclassificazione italiana

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LA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERANEL PANORAMA INTERNAZIONALE

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La classificazione nei principali Paesi esteri

FranciaHa il sistema di classificazione più antico dell’UE (1942), attualmente in fase di revisioneLa classificazione attuale si basa su elementi puramente oggettivi, e va da 0 a 4 stelle lusso,Con la riforma:

sarà introdotta la 5a stella, adeguandosi allo standard internazionale il sistema di classificazione sarà su base volontaria l’attribuzione della categoria si baserò sul raggiungimento di determinati punteggi

corrispondenti ai servizi offerti, con la possibilità conteggiare standard facoltativi saranno introdotti nuovi criteri di valutazione, fra cui la sostenibilità ambientale

SpagnaIl sistema di classificazione è regolato in base a un decreto regio del 1983, che pone lineeguida per la classificazione, ma rimanda alle Autorità Regionali la regolamentazione effettivadelle categorie.Pur adottando procedimenti diversi, le classificazioni alberghiere dei Governi Regionali risultanoomogenee fra di loro, in quanto si basano sul rispetto di standard minimi fissati dal decretodel 1983.Tutti i sistemi di classificazione hanno 5 categorie, da 1 a 5 stelle.

LA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA NEL PANORAMA INTERNAZIONALELA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA IN ITALIACLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA E COMPETIVITÀIL DPCM 21 OTTOBRE 2008, ARMONIZZAZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA

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La classificazione nei principali Paesi esteriPortogalloIl sistema di classificazione alberghiera risale al 1954, modificato nel 1997.La classificazione si basa su criteri oggettivi e sul rispetto di requisiti minimi per ogni categoria.Le strutture sono sottoposte a controlli annuali per il rispetto degli standard fissati.

Gran BretagnaInghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno avuto a lungo sistemi di classificazioneindipendenti.Nel 2006 è stato adottato un sistema di controllo comune per la qualità alberghiera, il NationalStandards of the Quality Assurance, che impone alle strutture di tutto il Regno Unito il rispetto dideterminati criteri oggettivi.

USA e CanadaI primi sistemi di classificazione risalgono agli anni ‘60.Nel 1977 adottando un sistema comune di classificazione delle strutture, definito dalla AmericanAutomobile Association, che gestisce la classificazione. Il sistema si basa su tre fasi di valutazione:

il controllo dei requisiti minimi necessari ( Diamond rating requirement), la valutazione oggettiva dei servizi e degli attributi fisici della struttura ricettiva, la valutazione soggettiva dell’offerta complessiva

Vi è un sistema di raccolta dei feedback dei clienti, tale che in caso di segnalazioni negative gravila AAA può prendere provvedimenti fino alla revoca della categoria assegnata.

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La classificazione nei principali Paesi esteri

GermaniaLa normativa sulla classificazione è stata introdotta solo nel 1996, modificata nel 2005.Il sistema di classificazione è duplice: prevede sia il rispetto di standard minimi, sia ilraggiungimento di determinati punteggi per ogni categoria.La classificazione è volontaria: ad oggi solo il 15% delle strutture sono classificate.

AustriaLa normativa sulla classificazione è stata introdotta negli anni ‘90 sulla base di una ricerca dimercato che indagava le aspettative dei clienti.La classificazione prevede 5 categorie, definite secondo parametri oggettivi.La classificazione è volontaria: ad oggi 70% delle strutture.

BeneluxL’Unione Economica del Benelux creò un sistema unico di classificazione alberghiera nel 1984(anche se il Lussemburgo vi aderì solo nel 1989). Il sistema è cambiato più volte per incontrarele esigenze del mercato.L’Olanda è successivamente uscita dal sistema, adottando un sistema proprio.

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La classificazione nei principali Paesi esteriDanimarcaSolo nel 1997 è stato introdotto un sistema di classificazione alberghiero.Il sistema è stato creato sulla base di uno studio di mercato sui bisogni dei consumatori, ed èfinalizzato alla difesa dei loro interessi, più che al miglioramento della qualità.

SlovacchiaSolo nel 2001 è stato introdotto un sistema di classificazione alberghiero.Il sistema è finalizzato alla tutela dei diritti dei consumatori, prevede controlli annuali pressole strutture.

SloveniaIl sistema di classificazione risale al 1997. La classificazione è obbligatoria, prevede 5 categorieda 1 a 5 stelle, e controlli di qualità ogni 3 anni.

SveziaSolo nel 2004 è stato introdotto un sistema di classificazione alberghiero, prevede 5 categorieda 1 a 5 stelle, e si basa sul rispetto di standard minimi obbligatori.

GreciaIl primo sistema di classificazione risale agli anni ‘40, e prevedeva 6 categorie (A,B,C,D,E,L)Nel 2003 un nuovo sistema ha adottato il criterio europeo delle stelle, con 5 categorie.

FinlandiaNon ha mai adottato alcun sistema di classificazione alberghiera.

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Benchmarking internazionale*: prezzi vs stelle

3, 4 stelle2, 3 stelle1, 2, 3 stelleNew York

3, 4 stelle2, 3 stelle1, 2, 3 stelleParigi

3, 4, 5 stelle2, 3, 4 stelle1, 2, 3 stelleMadrid

3, 4 stelle2, 3, 4 stelle1, 2, 3 stelleRoma

150 euro100 euro50 euroCittà

Il raffronto delle categorie alberghiere per fascia di prezzo mostra nelle 4capitali una sostanziale uniformità di budget per categoria.

Vi sono però differenze notevoli fra gli standard nazionali a parità di categoria:• i 2 stelle di Francia e Spagna hanno il bagno in camera obbligatorio, in Italia èfacoltativo (solo il 40% dei 2 stelle ce l’ha)• il riscaldamento è obbligatorio in tutte le categorie all’estero, in Italia solo dai 3stelle in su• i 2 stelle di Francia e Spagna hanno il telefono in camera obbligatorio, in Italia èobbligatorio solo nei 4 o 5 stelle (in base alla Regione)• ecc.

*: confronto effettuato nel 2008. Campione: 300 alberghi.

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Organismi internazionali e tentativi di armonizzazione

International Union of Official Travel Organizations (IUOTO)1952: pubblica l’Hotel Trade Charter, il primo documento che affronta a livello internazionale iltema della classificazione.É il primo organismo internazionale a promuovere, fra gli anni ‘60 e ‘70, il dibattito sullanecessità di coordinare i sistemi di classificazione alberghiera. Nel 1975 confluisce nel WTO.

World Tourism Organisation (WTO)1976-1982: promuove sistemi di classificazione alberghiera nazionali.1985: propone una serie di linee guida mirate a produrre a una maggiore uniformità dell’offerta.1988: realizza l’Interregional Harmonization of Hotel Classification Criteria on the Basis of theClassification Standards adopted by the Regional Comissions, uno studio promosso dagli statimembri sul funzionamento delle singole normative nazionali di classificazione alberghiera.1989: pubblica il rapporto Study on Hotel Classification, che ha finalmente stimolato unaeffettiva standardizzazione internazionale dei simboli e dei segnali di classificazione alberghiera.2004: pubblica un ultimo Study on Hotel Classification in collaborazione con la IH&RA(International Hotel & Restaurants Association) .

Comunità Economica Europea (CEE)1982: propone un sistema di classificazione unico europeo.1986: emette una recomandation su Standardised Informations in Existing Hotels, che invita glistati membri ad adottare un set unico di simboli per i servizi ricettivi.

Fonte: P.C. Sinha, Encyclopaedia of Travel, Tourism and Ecotourism

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Gli organismi internazionaliTrade Association of Hotels, Restaurants and Cafes in the European Union(HOTREC)1982 rifiuta il sistema proposto dalla CEE, privilegiando sistemi di informazione basati sullasimbologia grafica1988: pubblica in risposta alla recomandation CEE del 1986 lo studio Proposed Uniform HotelInformation System for Hotels in Member States of the European Economic Community, cheanalizza i sistemi di classificazione in vigore negli stati membri, sottolinenando che le difficoltosemodalità di classificazione delle strutture alberghiere influivano sulla riconoscibilità delle strutturedi maggiore qualità. HOTREC sostiene che i bisogni del consumatore si soddisfano al megliotramite un sistema uniformato di informazione, piuttosto che di classificazione.

Comité Européen de Normalisation (CEN), International Organization forStandardisation (ISO)Primi anni ’90: il CEN e la ISO lavorano insieme alla definizione di simbologie standard perl’identificazione dei servizi pubblici, fra cui anche quelli turistici e ricettivi.1996: il CEN istituisce un gruppo di lavoro per valutare l’utilità di uno standard unicointernazionale per la classificazione alberghiera (su esplicita richiesta di Alliance Internationaledu Tourisme e di International Automobile Federation). HOTREC e IH&RA si oppongonoimmediamente al progetto del sistema unico internazionale, ritenendolo irrealizzabile e inutile –sostengono perà la necessità di una migliore informazione verso i clienti.1997: ISO istituisce un gruppo di lavoro per studiare la qualità dei servizi ricettivi, e propone diadottare il sistema ISO 9000 come base per uno standard di classificazione alberghierainternazionale. Di nuovo HOTREC e IH&RA si oppongono al progetto.

Fonte: P.C. Sinha, Encyclopaedia of Travel, Tourism and Ecotourism

Organismi internazionali e tentativi di armonizzazioneOrganismi internazionali e tentativi di armonizzazione

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LA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERAIN ITALIA

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1937Il Regio Decreto 975/37 disciplina per la prima volta la classificazione alberghiera in Italia. Laclassificazione è obbligatoria per tutti gli alberghi, esistono 5 categorie (dalla 1a alla 4a, più la“lusso”).

1983La Legge 217/83 ("Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e laqualificazione dell'offerta turistica”) introduce all’art. 7 una prima decentralizzazione nellepolitiche di classificazione: “Le leggi regionali dettano criteri per la classificazione dellestrutture ricettive tenendo conto delle dimensioni e dei requisiti strutturali dei servizi offerti edella qualificazione degli addetti”. La Legge assicura anche criteri di armonizzazione fra leclassificazioni regionali.

1997-1998La Legge 57/97 (“Legge Bassanini”) stabilisce il trasferimento di alcune funzioni e compiti, fracui quelli attinenti le materie turistiche, dallo Stato alle Regioni e Enti Locali. La legge vieneattuata dal Decreto Legislativo 112/98 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi delloStato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59.” (art.45: “Sono conferite alle regioni tutte le funzioni amministrative statali concernenti la materia delturismo, come definita nell'articolo 43, non riservate allo Stato ai sensi dell'articolo 44”).

La normativa sulla classificazione alberghiera

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2001La Legge 135/01 "Riforma della legislazione nazionale del turismo" inquadra giuridicamente lestrutture ricettive nell’ambito della più ampia nozione di impresa turistica.La Legge costituzionale 03/01 "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione”,prevede la competenza esclusiva delle Regioni in materia di turismo.

2002Il DPCM 13/09/02 “Recepimento dell'accordo fra lo Stato, le regioni e le province autonome suiprincipi per l'armonizzazione, la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico”, in attuazionedella Legge 135/01 prevede che che le Regioni debbano definire concordemente eunitariamente i requisiti minimi di qualità per le strutture ricettive, per i servizi e per leimprese turistiche.

Le indicazioni del DPCM 13/09/02 sono rimaste inevase, e negli anni dal 2001 a oggi sonointervenute numerose leggi regionali a definire le diverse tipologie di strutture ricettive,determinando in maniera autonoma i criteri di classificazione.

2008Il DPCM 21/10/08 “Definizione delle tipologie dei servizi forniti dalle imprese turistichenell’ambito dell’armonizzazione della classificazione alberghiera” definisce gli standard miniminazionali dei servizi e delle dotazioni per la classificazione degli alberghi.

La normativa sulla classificazione alberghiera

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I sistemi regionali di classificazione alberghiera attualmente in vigore presentanonumerose difformità nei criteri di attribuzione delle categorie e nella effettivacorrispondenza fra qualità e categoria alberghiera.Analizzando i sistemi di parametrazione è possibile individuare due gruppi diregioni che adottano criteri di attribuzione piuttosto omogenei fra di loro:

La regione Molise non possiede una legislazione in materia di classificazionealberghiera. La Basilicata l’ha introdotta solo recependo il DPCM 21/10/08.

La classificazione regionale attuale

Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Sardegna, Valle d’Aosta

Province Autonome di Trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte,

Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, e Veneto

L’attribuzione della categoria si basa sul raggiungimento di un punteggio minimo, misurato secondo parametri obbligatori e fungibili

L’attribuzione della categoria si basa sul possesso di requisiti minimi obbligatori, applicati a numerosi parametri di valutazione. NB: tale sistema è il più efficace nel garantire la qualità del servizio.

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Differenze di classificazione e di valutazione degli alberghi > in regioni diversepossiamo trovare:

categorie differenti a parità di servizio servizi differenti a parità di categoria differenti categorie esistenti

5 categorie (1-5 *) 6/7 categorie (3 * superior, 4 * superior, 5 * lusso)

Solo poche regioni definiscono la classificazione tenendo in considerazione glistandard internazionali.

Si hanno comunque solo criteri di valutazione quantitativi, in tutte le regioni> fattori qualitativi come materiali di costruzione e arredo, professionalità delpersonale, risparmio energetico, non sono considerati.

I controlli nelle strutture vengono effettuati solo dopo 5 anni dall’attribuzionedella categoria, i controlli periodici sono di fatto asenti > fattore di rischiorispetto alla qualità effettiva del servizio reso dalla struttura.

Alcune considerazioni

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Le strutture tradizionali (alberghi) hanno tuttavia definzioni normative piùomogenee fra le regioni.

Le tipologie ricettive secondarie e di recente istituzione, hanno definizioninormative e sistemi di classificazione molto più diversificati fra le regioni.

Ad esempio, la classificazione degli agriturismo avviene: in Sicilia, con le stelle in Toscana, con le spighe nella Prov. Autonoma di Trento, con le margherite in Emilia-Romagna, con i marchi di qualità

Alcune tipologie di strutture sono riconosciute solo in certe regioni: affittacamere case per ferie ostelli rifugi alpini ecc…

Alcune considerazioni

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CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERAE COMPETITIVITÀ

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Competitività per il turismo

Classificazione > trasparenza, certezza del servizio e della qualità, tutela delconsumatore

Qualità intrinseca del servizio > deve essere in linea con gli standardinternazionali

Il viaggiatore straniero percepisce la destinazione-Italia, più che ladestinazione-regione > un servizio disomogeneo viene percepito comedisservizio: la qualità del servizio a parità di categoria deve essere uguale in tuttoil paese

La peculiarità del sistema di offerta italiano è nella prevalenza di piccolestrutture ricettive, e nella scarsa penetrazione delle catene alberghiere > unaclassificazione rigorosa e omogenea agevola la presenza delle strutture neicanali commerciali, diretti e intermediati, attualmente penalizzata dalleclassificazioni disuguali

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Competitività per il MICEPosizionamento internazionale molto debole per la destinazione congressualeItalia

gli eventi internazionali sono solo il 5% la “portata” degli eventi va diminuendo: “provincializzazione” del settore?

Le attività MICE in Italia si appoggiano ancora molto alle strutture einfrastrutture del turismo leisure

i mercati MICE e leisure hanno però esigenze e necessità ben differenziate il MICE si concentra spesso nella “bassa stagione” del leisure serve un’ulteriore specializzazione dell’offerta di servizi

Il sistema dell’offerta presenta alcune criticità: modesta penetrazione delle catene alberghiere mancanza di integrazione orizzontale e verticale

> il prodotto/servizio congressuale è però il prodotto a rete per definizione> la competizione avviene non fra imprese ma fra destinazioni> la competitività deve quindi essere pensata per le reti di imprese

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Competitività per il MICEI sistemi di classificazione regionali così come i requisiti minimi fissati dal DPCM21/10/08 non prendono in considerazione le esigenze specifiche del MICE

Residenze storiche > anche la qualità e il prestigio della location sono unfattore strategico (v. congressi scientifici e piccole dimensioni). Non esistonostrumenti adeguati alla certificazione-riconoscibilità dei fattori competitiviqualitativi

Necessariamente il tema della classificazione trascende il mero aspettoalberghiero: gli aspetti manageriali e gestionali sono altrettanto centrali estrategici per il MICE, così come la certificazione dei servizi

È ancora una piccola minoranza delle strutture congressuali ad avere unacertificazione internazionale della qualità

Le classificazione delle strutture ricettive ha una ricaduta importane anchesulla competitività del settore MICE > tuttavia il tema della classificazione deveessere affrontato nel più ampio contesto del sostegno al settore: manca ad oggiuna strategia efficace a livello nazionale

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Strumenti di “classificazione privata”. Esempi di soluzioniassociative per il controllo della qualità

Il problema della mancanza di un sistema di classificazione uniforme è statoaffrontato in questi anni con meccanismi di attribuzione di strandard qualitativi,sistemi di integrazione e collaborazione fra le imprese, quali:

club di prodotto, consorzi, convention bureau, marchi di qualità, marchi ecologici, franchising, management contract, ecc…

Tali sistemi impongono alle imprese aderenti il rispetto di determinati standardqualitativi, verificati periodicamente con controlli e ispezioni.

Pro > Controllo della concorrenza e della trasparenza fra imprese > Tutela del consumatore e garanzia della qualità dell’offertaContro > Valenza generalmente locale di questi strumenti

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Strumenti di “classificazione privata”. Alcuni esempi nelle catenealberghiere internazionali

Diversi gruppi internazionali hanno segmentato il proprio prodotto differenziando ibrand per orientarli verso particolari target.

lnterContinental Hotels Group, utilizza nelle sue catene alberghiere brand diversiper diverse fasce di mercato, e per determinate categorie ricettive:

Express > 3 stelle,Holiday Inn > 4 stelle,Crowne Plaza > 5 stelle

Analoga la strategia di branding di Starwood (USA):St RegisLuxury CollectionWestin per il segmento lussoLe MeridienW Hotel

Sheraton per il segmento centrale di mercato

Four Points

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Strumenti di “classificazione privata”. Il ruolo del web

Due fenomeni stanno caratterizzando l’impatto del web sulla percezione dellaqualità dei servizi turistici:

Nascono quindi nuove fonti indipendenti di valutazione di servizi, strutture edestinazioni, sia dal punto di vista dei prezzi di mercato, sia dal punto di vistadell’esperienza degli utenti:

> trasparenza> controllo effettivo della qualità (feedbakc diretto degli utenti)> controllo della concorrenza

Spesso i due strumenti convivono nello stesso sito, associando le directory dellestrutture alle relative recensioni.

La diffusione dei siti di travel/hotel comparison, che presentano milioni di prodotti turistici in tutto il mondo, offrendo la possiblità di individuare e acquistare i servizi dai prezzi migliori

La diffusione delle travel community, guide turistiche 2.0 basate sulle recensioni dirette dei clienti degli alberghi, che stanno dando sempre più voce e importanza al parere e all’esperienza dei consumatori

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IL DPCM 21 OTTOBRE 2008,ARMONIZZAZIONE DELLACLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA

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Il DPCM 21/10/08 “Definizione delle tipologie dei serviziforniti dalle imprese turistiche nell’ambitodell’armonizzazione della classificazione alberghiera”

fa seguito a un ampio dibattito sulla necessità di pervenire ad un sistema diclassificazione più moderno e uniforme

nasce da una serie di sessioni di lavoro che hanno coinvolto i rappresentanti delDipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, le associazioni dicategoria e i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome di Trentoe Bolzano

definisce gli standard minimi nazionali dei servizi e delle dotazioni per laclassificazione degli alberghi, “lasciando alle Regioni e alle Province autonome,competenti per materia, l’individuazione, nelle norme di recepimento, di ulterioricaratteristiche, connesse al territorio”

riconosce una classificazione “basata su un codice rappresentato da un numerodi stelle crescente”, definendo quindi 5 categorie, da 1 a 5 stelle

è un decreto di natura non regolamentare

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Il DPCM 21/10/08 “Definizione delle tipologie dei serviziforniti dalle imprese turistiche nell’ambitodell’armonizzazione della classificazione alberghiera”

Le Regioni e le Province autonome possono introdurre livelli di standardmigliorativi rispetto a quelli minimi definiti a livello nazionale > di fatto, molte delleclassificazioni regionali esistenti prevedono standard minimi superiori a quellifissati dal DPCM.

Gli standard minimi sono definiti in relazione all’apertura di nuovi alberghi oalla ristrutturazione di quelli esistenti.

Entro 6 mesi dalla pubblicazione del DPCM (11/02/09) le Regioni e le Provinceautonome devono emanare i provvedimenti regionali di recepimento deglistandard.

Per gli alberghi già esistenti: le Regioni e le Province autonome dovranno adottare entro tre anni le

iniziative di recepimento degli standard le Regioni e le Province autonome potranno disporre differenti modalità

di disciplina e di adeguamento per specifiche strutture è comunque escluso l’obbligo di adeguamento ai requisiti strutturali

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Il “rating”

Al fine di accrescere la competitività delle strutture e garantire il consumatore,il DPCM prevede un sistema di rating associabile alle stelle, per la certificazionee valutazione della qualità del servizio reso al cliente.

La qualità del servizio è intesa come “l’insieme delle attività, dei processi e deiservizi, misurabili e valutabili, rivolti alla soddisfazione dei clienti”.

L’adesione al sistema di rating è volontaria.

I parametri di misurazione e valutazione della qualità del servizio, e i criteri e lemodalità per l’attuazione del sistema di di rating, dovranno essere definiti in unapposito atto emanato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività delturismo, in accordo con le associazioni di categoria e le Regioni e Provinceautonome.

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Gli standard minimi

Parametri strutturaliCamere > n° minimo, superficie, bagno privato

Dotazione delle camere > arredamento, tv, tv sat, internet, telefono, frigobar, cassetta di sicurezza

Dotazione dei bagni privati > chiamata emergenza, biancheria,asciugacapelli, courtesy line …

Dotazione dell’esercizio alberghiero > ascensore, riscaldamento,impianto di condizionamento dell’aria

Locali a servizio degli alloggiati > guardaroba, deposito bagagli

Sale o aree comuni > ristorante, bar, soggiorno, prima colazione, riunioni,superfici

Servizi igienici ad uso comuneDotazioni varie > tv a uso comune, telefono a uso comune, ingresso con

portico/pensilina

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Parametri funzionaliServizio di ricevimento > servizio notte, trasporto bagagli, servizio

custodiaServizio di bar > bar, servizio in cameraServizio di prima colazioneServizio di ristorazioneServizi alle camere > pulizia camere, cambio biancheriaLingue straniereServizi vari > lavanderia, divise personale, parcheggio, fax e

fotocopie, internet

Gli standard minimi

LA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA NEL PANORAMA INTERNAZIONALELA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA IN ITALIACLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA E COMPETIVITÀIL DPCM 21 OTTOBRE 2008, ARMONIZZAZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA

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Gli standard minimi. Alcuni esempi1 stella:

ricevimento 12 ore su 24, pulizia delle camere una volta algiorno, dimensioni minime della cameradoppia di 14 mq, cambio della biancheria da camerauna volta alla settimana;

2 stelle, stessi requisiti più: ascensore cambio della biancheria da cameradue volte a settimana;

3 stelle, stessi requisiti più: ricevimento 16 ore su 24, servizio bar, conoscenza di una lingua stranierada parte della reception, divise per il personale, servizio internet, bagno privato in tutte le camere

4 stelle, stessi requisiti più: riassetto pomeridiano delle camere cambio della biancheria da cameraogni giorno, servizio lavanderia, parcheggio peralmeno il 50% delle camere, camere doppie di almeno 15 mq bagno di almeno 4 mq;

5 stelle, stessi requisiti più: servizio di ricevimento aperto 24 oresu 24, tre lingue straniere da parte degliaddetti, camere singole di almeno 9 mq camere doppie di almeno 16 mq

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Il recepimento del DPCM. Situazione al 2010

DPCM 21/10/08, Art. 4: “ … viene individuato in mesi 6, dalla data di pubblicazionedel presente provvedimento, il termine per l’emanazione dei provvedimentiregionali di recepimento degli standard minimi…”

Alla data odierna, solo 10 Regioni risultano avere emanato iprovvedimenti di recepimento degli standard minimi:

Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio,Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria

Non vi sono invece notizie di provvedimenti di recepimento del DPCMpresso:

Abruzzo, Provincia Autonoma di Bolzano, Campania, Liguria,Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Provincia Autonoma di Trento,Valle d’Aosta, Veneto

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Il recepimento del DPCM. Situazione al 2010

Alcuni casi specifici

Regione Umbria > ha formalmente recepito il DPCM, ma poiché glistandard minimi fissati dalla L.R. 18/06 sono superiori a quelli del DPCMvengono mantenuti quelli vigenti (modiche migliorative, come previstoall’art. 2 del DPCM)

Regione Valle d’Aosta > come nel caso dell’Umbria, possiede di fattostandard minimi superiori a quelli fissati dal DPCM, e per questo motivonon ha ritenuto necessario emettere provvedimenti di recepimento.

Regione Puglia > la delibera con cui la Giunta Regionale ha recepito ilDPCM vale come mero atto di indirizzo alle Province, cui è delegata laclassificazione delle strutture ricettive, e che non hanno ancoraprovveduto ad attuare gli standard minimi fissati.

Regione Basilicata > con la DGR 2116/09, che recepisce gli standarddel DPCM, istituisce il primo sistema di classificazione alberghiera dellaRegione.

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Prospettive e questioni aperteRecepimento e attuazione del DPCM da parte delle Regioni> quando avremo sistemi di classificazione effettivamente omogenei?> quali misure per garantire i controlli di qualità?

Applicazione degli standard minimi: strutture nuove vs struttureesistenti > se le Regioni non applicano gli standard alle strutture giàesistenti avremo differenze di classificazione anche dentro la stessaregione

Autorità esclusiva delle Regioni e Province autonome nel disporre“specifiche e differneti modalità di disciplina e adeguamento” > qualecoordinamento?

Il sistema di rating > quali tempi e quali modalità per la realizzazione?

Maggiore competività dell’offerta, armonizzazione delle politicheturistiche, strategie per il MICE > sono obiettivi possibili senza unrafforzamento delle competenze centrali in materia turistica?

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