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Classe vincitrice: IV di Castelpetroso Ins. responsabile: Marilena Monaco Capogruppo: alunna Bertone Francesca Alunni: Armenti Gloria, Berlingieri Antonio, Cicchino Oleg, Ciccone Angela, Cifelli Davide, Labella Gianluca, Scarabelli Amedeo, Tamburri Gabriel.

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Classe vincitrice: IV di Castelpetroso

Ins. responsabile: Marilena Monaco

Capogruppo: alunna Bertone Francesca

Alunni: Armenti Gloria, Berlingieri Antonio, Cicchino Oleg, Ciccone Angela,

Cifelli Davide, Labella Gianluca, Scarabelli Amedeo, Tamburri Gabriel.

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A scuola si imparano

tante nozioni, ma si sviluppa anche la

creatività.

E uno dei compiti della scuola è

quello di educare i ragazzi a pensare

e a scegliere in modo creativo

per saper affrontare le

diverse situazioni in maniera non

scontata e ripetitiva!

Essere creativi vuol dire saper

guardare la stessa cosa da diversi

punti di vista.

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LA SCUOLA A META’racconto di Anna Peirettida trovare un finale originale per le classi quarta e quinta della scuola primaria e delle classi della scuola secondaria di primo grado

(Riassunto)Legione era una città divisa a metà: gente di mare, gente di montagna, due stemmi, due bandiere, due Santi Patroni e…..persino due Sindaci. Per fortuna la scuola era unica ed era frequentata dai ragazzi del mare e da quelli della montagna. Un giorno arrivarono due gemelli di nome Luca e Lucia: la loro differenza stava “tutta in una i”. Essi andarono ad abitare nella cosiddetta “casa a metà”. A scuola non erano felici perché venivano isolati da tutti. Un giorno, durante la ricreazione, Luciadi nascosto entrò nell’ufficio del Preside e incominciò a parlare al microfono raccontando di come si sentisse triste in quel paese diviso a metà. Le parole si diffusero in tutta la scuola………..

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...il finale: …e, dalle finestre aperte, il vento, come un messaggero, le trasportò per tutto il paese, verso il mare e la montagna. Il vento, almeno lui, lì, non era di parte! Quel microfono aveva sui ragazzi e sulle ragazze lo stesso effetto che la calamita ha sul ferro: li attirava a sé. Anche Luca subì questa attrazione, cercò così di farsi avanti tra la calca perché, a tutti i costi, doveva dire la sua! Con voce soffocante si presentò: - Abitoooo….. anch’io nella….. casa a metà e….. mi sento felice. Poi si voltò per un attimo verso la sorella che, con uno sguardo orgoglioso, gli diede forza per continuare: - SI’, MI SENTO MOLTO FELICE perché la abito nella sua interezza! Mi chiamo Luca, sono il fratello gemello di Lucia… tra noi c’è la sola differenza di una I ! Mentre il ragazzo della casa a metà parlava, gli occhi di MARA sorrisero a quelli di MARIA, e così quelli di ELSA a quelli di ELISA, e quelli di COSMO si incrociarono con quelli di COSIMO, segno che le barriere innalzate per anni e anni cominciavano pian piano a crollare. Seguì un lungo silenzio, una pausa di riflessione, interrotta dal rumore di passi provenienti dal corridoio: era il Direttore.- ODO! – disse con voce fiera.- ODO finalmente idee di mare ed emozioni di montagna che si mescolano senza ODIO. Così mi PIACE, voglio vedervi in PACE!!! Ancora una volta la differenza era tutta in una I !!! Luca e Lucia – forse per la loro condizione di gemelli – sapevano meglio che chiunque altro che la metà ha ragione di esistere proprio perché c’è l’intero, e viceversa, non c’è intero che non abbia una metà! Loro questo lo sapevano, e, cosa grossa, erano riusciti a trasmetterlo proprio in quel paese dove era sempre stata la metà a fare la differenza!

1 Premio. Primaria - 2 Ciclo

Il commento   L’avvio sembra investire la scrittura della fatica propria degli adolescenti di comunicare il nuovo che è in loro. Poi il seguito si dipana con più “leggerezza” e i  giochi di parole trovate fra i nomi aiutano a far capire come sia per tutti importante costruire relazioni non escludenti, che facciano vacillare e cadere barriere di incomprensione e indifferenza. E’ possibile camminare insieme sottolineando che la differenza minima non omologa tutto ma dà alle identità differenti  (Luca “non è “ Lucia e viceversa) tutto lo spazio comune perché ciascuno apporti la propria specificità. La conclusione sembra lasciarlo credere con l’originalità del riferimento gemellare e con una gradevole arguzia.      

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Sosta all’Autogrill.

Ancona

Ancona

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