“Cittadini con l’anima”: Nodi che legaNo · giovanissimi e del Msac. ... poi alcuni di quelli...

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I “nodi” sono incontri dei gio- vani di Ac sul territorio, al di là di confini vicariali o parrocchiali, costruiti sulle relazioni, spazi di dialogo e confronto su tematiche ecclesiali, sociali e spirituali riguar- danti la vita dei giovani, aperti agli aderenti e ai “simpatizzanti”. In questi anni i nodi sono diventati sempre più momenti di rifles- sione e confronto libero, luogo in cui i giovani si trovano bene e fanno esperienza di gruppo, senza pregiudizi o partitismi, e i partecipanti si sentono coinvolti e partecipi. Nell’ultimo “giro” dei nodi, che sono cinque: sud est, sud ovest, Lodi e dintorni, ovest e nord, abbiam voluto affrontare il per- corso verso l’anno assembleare. Dopo un passaggio di premessa sul rapporto tra giovani e asso- ciazionismo, di cui s’è dato conto nello scorso numero di “Dialogo”, abbiam chiesto ai partecipanti di provare, a ruota libera, a dire che ne pensavano dell’Ac, in termini di valori, criticità e aspettative. Facciamo qui una prima sintesi. I valori che i giovani dei nodi col- gono come offerti dall’esperienza dell’Ac sono, ci sembra, ciò che fa parte dello stile dell’Azione cat- tolica da sempre, e in particolare confermano i percorsi che stiamo cercando di imboccare da anni a questa parte. L’Ac è vista come una realtà per vivere la Chiesa nella sua concretezza e totalità (parrocchia, diocesi e livello nazionale), impegnata sul piano formativo in particolare (ma non solo) spirituale, aperta a tutti in un clima di dialogo, di famiglia, di popolarità, capace di proporre la meta alta della santità. Se ne coglie la proposta intergenera- zionale, lo spessore della demo- crazia, della corresponsabilità e del lavoro d’équipe, la vitalità delle relazioni, l’attenzione alle esperienze e alla concretezza della vita quotidiana, la varietà delle iniziative. Ci piace sottoli- neare una bellissima espressione: “l’Ac scova qualità nascoste dei ragazzi”, che dice il bello della corresponsabilità, lo spazio delle relazioni, la capacità formativa. Forse nei valori è rimasta in secondo piano la direzione più propriamente missionaria del cammino: e questo deve farci riflettere. Abbiamo raccolto anche delle cri- ticità. Esse sono il frutto di un reale confronto volto al miglioramento e non solo una serie di “cose che non vanno” o polemiche rivolte alla propria situazione. Ci sembra che le criticità si possano, quasi tutte, raccogliere attorno a quattro questioni, tra loro, ovviamente intrecciate. La questione strutturale: se la realtà diocesana traina, le realtà parrocchiali dell’Ac sono molto inerziali, spesso non comprese nei loro problemi o un po’ abbandonate a se stesse; manca ancora, forse più a livello di base che diocesano, un contatto e un coordinamento vero tra i settori. La questione comunicativa: l’Ac fa fatica a spiegare se stessa, a trovare forme dirette e semplici per dire, in particolare ai giovani, la sua realtà e il suo valore. La questione della conciliazione: il problema è quello di conci- liare tutti gli impegni da laici, nelle diverse fasi della vita. La questione del rapporto con la parrocchia: l’Ac dipende ancora molto dall’umore, dal pregiudizio in favore o a sfavore. Diverse criticità e aspettative cor- rispondono, simmetricamente, ai valori: si sente che un certo valore c’è in Ac, ma non si esprime abba- stanza o non c’è dappertutto. Ma questo per noi dev’essere sentito come un aspetto positivo: nel nostro “tesoro” c’è tutto quel che ci serve per camminare e crescere. Apriamo una parentesi: speriamo che nessuno stia pensando che i giovani criticano ma poi si chiamano fuori e non si pren- dono responsabilità. La quasi totalità dei giovani assume già un impegno educativo nelle proprie parrocchie o comunque sociale all’interno delle proprie comunità. Per essere protagonisti c’è bisogno che questi giovani sentano fiducia. I giovani davanti alle responsabilità non si tirano indietro. Dimostrazione ne è il fatto che diversi nuovi presidenti territoriali hanno meno di 30 anni. Bisogna però creare le condizioni giuste. Aspettative e speranze si collo- cano anzitutto sul piano delle relazioni e di un clima sempre più entusiasta. Si sente poi il bisogno di un’at- tenzione alle persone, alle loro scelte e ai loro tempi: non diamo per scontato che un’adesione o una responsabilità si rinnovino a tempo indeterminato e sempre con lo stesso entusiasmo; e di un’attenzione del vertice alle realtà di base, alle loro risorse. Da più parti emerge il bisogno di una associazione che accompagni i giovani a una presenza attiva, competente e incisiva nella società; e che sia anche capace di “sporgersi” con serenità e chiarezza su alcune questioni sociali. Dunque non una realtà ripiegata sulla “sacrestia”. Infine si avanza l’esigenza di scelte più mirate, più responsabili. A livello di settore giovani ci sembra che ci riguardino soprattutto queste proposte: un pellegrinaggio giovanile, un vero convegno dei giovani di Ac come momento di incontro dei nodi, spazi di riflessione più pro- lungati da integrare nella Tenda, attenzione ai più giovani che si affacciano dopo l’esperienza dei giovanissimi e del Msac. Nessuna delle attuali proposte del settore è stata fortemente criticata o bocciata, anzi abbiam registrato un sostanziale apprezzamento. Riguarda tutta l’associazione la proposta di accompagnamento delle giovani famiglie, un inter- vento per coinvolgere meglio i giovani nel LaICi o comunque uno spazio di formazione sociale, un alleggerimento del “malloppo”. Il percorso dei “nodi” ci inse- gna che alla base della crescita dell’associazione (non solo dal punto di vista numerico) ci sono le relazioni. La vita è ormai caratterizzata da momenti-soglia, cioè quei periodi di cambiamenti (scelta università, fine della carriera scolastica, matrimo- nio, ricerca del lavoro) in cui è importante trovare un conforto e un confronto. Alcune proposte concrete sono già state raccolte durante il nodi, verranno discusse lunedì 17 gennaio, per essere inserite nel documento o nella C hi sei, cosa fai nella vita? «Mi chiamo Chiara Tanelli, ho 21 anni e abito a Lodi nella parrocchia del Borgo e della Maddalena. Sono una studentessa di ingegneria energetica presso il Politecnico di Milano». Ci racconti brevemente la tua esperienza nella FUCI? «Questo è il mio terzo anno in FUCI e sono entrata a farne parte grazie ad un amico che mi ha invitata all’evento pubblico del 2008. Da lì ho iniziato a frequentare gli incontri del venerdì sera, poi alcuni di quelli regionali e nazionali. Per quanto finora ho potuto sperimentare, la FUCI è un bell’ambiente in cui crescere, matu- rare e confrontarsi con altri studenti durante questo periodo particolare della nostra vita che è quello dell’università, tenendo sempre presente il nostro essere cristiani». Cosa ti aspetti dall’incarico che ti è stato affidato? «Innanzi tutto, sono davvero contenta della fiducia che i miei amici mi hanno dato, affi- dandomi quest’incarico: è una bella spinta a “fare bene” e a impegnarmi. Essere presidente vuol dire mettersi al servizio di altri studenti come me. In merito a questo riporto le bellissime parole della lettera che la presidenza nazionale mi ha inviato, appena dopo l’elezione, e che sto cercando di far diventare mie: “(…) la FUCI non è fatta di Presidenti tuttofare e di utenti passivi, ma di persone pensanti e corresponsabili: di fronte a te c’è la sfida di riuscire a coinvolgerle ed entusiasmarle cercando di valorizzare il con- tributo che ognuno può dare in un clima di ami- cizia e di condivisione democratica delle scelte.” Penso che quest’incarico sia, per me, una splendida occasione di crescita personale: mi viene offerta l’opportunità di mettermi in gioco, di imparare a prendermi cura di un gruppo di amici. Devo aggiungere, però, che in quest’avventura non sono da sola: oltre al presidente maschile, Giovanni Galmozzi, nel nostro gruppo è presente (e molto attivo!) l’incaricato regionale (Christian Bologna), un consigliere centrale (Francesco Grossi) e, in più, ho sentito subito l’appoggio di tutti. Credo veramente in questo gruppo!» Quali programmi a breve e lungo termine per la FUCI di Lodi? «Ogni venerdì ci troviamo presso la Casa della Gioventù alle 21 per i consueti incontri con il nostro assistente don Cesare Pagazzi. A breve, in occasione della Settimana dell’Uni- versità promossa dalla presidenza nazionale (si tratta di un periodo di 7 giorni in cui ogni gruppo presente sul territorio nazionale è chia- mato a preparare un incontro di qualunque tipo sull’università; quest’anno la settimana sarà quella dal 7 al 13 marzo e ha come titolo “Conoscere – conascere”), vorremmo ripro- porre l’evento “Saranno Matricole”: un incontro serale aperto agli studenti di IV e V superiore a cui viene offerta la possibilità di parlare diret- tamente con noi universitari di varie facoltà e di porre qualunque domanda riguardante i nostri studi e la vita universitaria in generale… una sorta di chiacchierata informale, sperando di poter essere d’aiuto in vista di una scelta importante quale è quella dell’università. Quest’estate vorremmo partecipare a un campo lavoro qui in Italia appoggiandoci alla Caritas lodigiana; ci sono varie possibilità e alla ripresa degli incontri dopo la pausa natalizia contiamo di decidere la destinazione. Oltre a questo, ci si trova per una pizza, un film, uno spettacolo teatrale, una passeggiata in montagna, una partita di calcetto, … insomma, ci si incontra anche semplicemente per passare del tempo insieme. Per quanto riguarda gli impegni federativi, dal 18 al 29 marzo siamo impegnati a Bose nell’annuale ritiro spirituale di Quaresima organizzato dalla FUCI lombarda mentre da 12 al 15 contiamo di partecipare con una nutrita delegazione al convegno nazionale a Reggio Calabria». chiara tanelli ha affiancato giovanni galmozzi alla guida della fuci Un nuovo volto per gli universitari cattolici NODI CHE LEGANO Giovani Ac, al primo posto le relazioni un bilancio positivo per la scelta che ha segnato questi anni l’ac verso l’assemblea diocesana: una mostra e un incontro pubblico Appuntamenti associativi L a settimana che introduce l’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica, momento nel quale operare una vera azione di discernimento, viene aperta da un incontro pubblico promosso insieme al MEIC e alla FUCI, due importanti realtà che rendono più completo il panorama della famiglia associativa. All’incontro, che si svolgerà lunedì 14 febbraio con inizio alle ore 21 nell’aula magna del seminario vescovile a Lodi, interverrà il professor GIOVANNI BACHELET, figlio di Vittorio Bachelet, docente di fisica e parlamentare. Sarà questa l’occasione per inaugurare una mostra fotografica proprio sulla figura di Vittorio Bachelet, già presidente nazio- nale (1964-1973) e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980. La mostra rimarrà a disposizione di singoli, gruppi e scuole fino al 4 marzo ‘11. Mostra Fotografica Vittorio Bachelet (1926-1980) GLI IDEALI CHE NON TRAMONTANO Ritratto dagli scritti giovanili STUDIO, POLITICA, CHIESA, STORIA Seminario Vescovile – Lodi • via XX Settembre, 42 14 febbraio – 4 marzo 2011 Orario apertura mostra martedì - giovedì 16.00/19.00 • venerdì 21.00/23.00 sabato 9.00/12.30 - 15.00/19.00 Per gruppi scolastici o oratoriani è possibile visitare la mostra su appuntamento Prenotazioni per visite guidate alla mostra: [email protected] fax: 0371.51002 – cell. 338.1506891 10 D 13 gennaio 2011 Associazione A Codogno focus sulla libertà religiosa Sabato 22 gennaio Festa della pace 2011 “Liberi di credere per costruire la pace” Interverrà Camille Eid – Giornalista di Avvenire, esperto del mondo arabo Oratorio San Luigi, Codogno 15.00 – Accoglienza 15.30 – Attività per settori 17.00 – Marcia e preghiera verso Piazza XX settembre Appuntamenti… giovani! 15 gennaio: La Tenda, ore 19-21.30 a Lodi, Casa della Gioventù 17 gennaio: Incontro dei giovani in preparazione all’Assemblea diocesana, ore 21, Lodi, Casa della Gioventù 25 gennaio: Nodo a Lodi Vecchio (oratorio), ore 20 pizza, ore 21 incontro 26 gennaio, Nodo a Graffignana (oratorio), ore 20 pizza, ore 21 incontro Convocazione Consiglio diocesano martedì 8 febbraio 2011 ore 21.00 - Casa della Gioventù a Lodi Ordine del giorno: 1. approvazione bilancio consuntivo 2010 e preventivo 2011 2. approvazione bozza del documento Assembleare 3. regolamento Assemblea diocesana 4. presentazione nuovo progetto Dialogo “Cittadini con l’anima”: Bachelet a Lodi il 14/2

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I“nodi” sono incontri dei gio-vani di Ac sul territorio, al di là

di confini vicariali o parrocchiali, costruiti sulle relazioni, spazi di dialogo e confronto su tematiche ecclesiali, sociali e spirituali riguar-danti la vita dei giovani, aperti agli aderenti e ai “simpatizzanti”. In questi anni i nodi sono diventati sempre più momenti di rifles-sione e confronto libero, luogo in cui i giovani si trovano bene e fanno esperienza di gruppo, senza pregiudizi o partitismi, e i partecipanti si sentono coinvolti e partecipi. Nell’ultimo “giro” dei nodi, che sono cinque: sud est, sud ovest, Lodi e dintorni, ovest e nord, abbiam voluto affrontare il per-corso verso l’anno assembleare. Dopo un passaggio di premessa sul rapporto tra giovani e asso-ciazionismo, di cui s’è dato conto nello scorso numero di “Dialogo”, abbiam chiesto ai partecipanti di provare, a ruota libera, a dire che ne pensavano dell’Ac, in termini di valori, criticità e aspettative. Facciamo qui una prima sintesi.I valori che i giovani dei nodi col-gono come offerti dall’esperienza dell’Ac sono, ci sembra, ciò che fa parte dello stile dell’Azione cat-tolica da sempre, e in particolare confermano i percorsi che stiamo cercando di imboccare da anni a questa parte. L’Ac è vista come una realtà per vivere la Chiesa nella sua concretezza e totalità (parrocchia, diocesi e livello nazionale), impegnata sul piano formativo in particolare (ma non solo) spirituale, aperta a tutti in un clima di dialogo, di famiglia, di popolarità, capace di proporre la meta alta della santità. Se ne coglie la proposta intergenera-zionale, lo spessore della demo-crazia, della corresponsabilità e del lavoro d’équipe, la vitalità delle relazioni, l’attenzione alle

esperienze e alla concretezza della vita quotidiana, la varietà delle iniziative. Ci piace sottoli-neare una bellissima espressione: “l’Ac scova qualità nascoste dei ragazzi”, che dice il bello della corresponsabilità, lo spazio delle relazioni, la capacità formativa.Forse nei valori è rimasta in secondo piano la direzione più propriamente missionaria del cammino: e questo deve farci riflettere.Abbiamo raccolto anche delle cri-ticità. Esse sono il frutto di un reale confronto volto al miglioramento e non solo una serie di “cose che non vanno” o polemiche rivolte alla propria situazione. Ci sembra che le criticità si possano, quasi tutte, raccogliere attorno a quattro questioni, tra loro, ovviamente intrecciate.La questione strutturale: se la realtà diocesana traina, le realtà parrocchiali dell’Ac sono molto inerziali, spesso non comprese nei loro problemi o un po’ abbandonate a se stesse; manca ancora, forse più a livello di base che diocesano, un contatto e un coordinamento vero tra i settori. La questione comunicativa: l’Ac fa fatica a spiegare se stessa, a trovare forme dirette e semplici per dire, in particolare ai giovani, la sua realtà e il suo valore. La questione della conciliazione: il problema è quello di conci-liare tutti gli impegni da laici, nelle diverse fasi della vita. La

questione del rapporto con la parrocchia: l’Ac dipende ancora molto dall’umore, dal pregiudizio in favore o a sfavore.Diverse criticità e aspettative cor-rispondono, simmetricamente, ai valori: si sente che un certo valore c’è in Ac, ma non si esprime abba-stanza o non c’è dappertutto. Ma questo per noi dev’essere sentito come un aspetto positivo: nel nostro “tesoro” c’è tutto quel che ci serve per camminare e crescere.Apriamo una parentesi: speriamo che nessuno stia pensando che i giovani criticano ma poi si chiamano fuori e non si pren-dono responsabilità. La quasi totalità dei giovani assume già un impegno educativo nelle proprie parrocchie o comunque sociale all’interno delle proprie comunità. Per essere protagonisti c’è bisogno che questi giovani sentano fiducia. I giovani davanti alle responsabilità non si tirano indietro. Dimostrazione ne è il fatto che diversi nuovi presidenti territoriali hanno meno di 30 anni. Bisogna però creare le condizioni giuste.Aspettative e speranze si collo-cano anzitutto sul piano delle relazioni e di un clima sempre più entusiasta.Si sente poi il bisogno di un’at-tenzione alle persone, alle loro scelte e ai loro tempi: non diamo per scontato che un’adesione o una responsabilità si rinnovino a tempo indeterminato e sempre

con lo stesso entusiasmo; e di un’attenzione del vertice alle realtà di base, alle loro risorse.Da più parti emerge il bisogno di una associazione che accompagni i giovani a una presenza attiva, competente e incisiva nella società; e che sia anche capace di “sporgersi” con serenità e chiarezza su alcune questioni sociali. Dunque non una realtà ripiegata sulla “sacrestia”. Infine si avanza l’esigenza di scelte più mirate, più responsabili.A livello di settore giovani ci sembra che ci riguardino soprattutto queste proposte: un pellegrinaggio giovanile, un vero convegno dei giovani di Ac come momento di incontro dei nodi, spazi di riflessione più pro-lungati da integrare nella Tenda, attenzione ai più giovani che si affacciano dopo l’esperienza dei giovanissimi e del Msac.Nessuna delle attuali proposte del settore è stata fortemente criticata o bocciata, anzi abbiam registrato un sostanziale apprezzamento.Riguarda tutta l’associazione la proposta di accompagnamento delle giovani famiglie, un inter-vento per coinvolgere meglio i giovani nel LaICi o comunque uno spazio di formazione sociale, un alleggerimento del “malloppo”.Il percorso dei “nodi” ci inse-gna che alla base della crescita dell’associazione (non solo dal punto di vista numerico) ci sono le relazioni. La vita è ormai caratterizzata da momenti-soglia, cioè quei periodi di cambiamenti (scelta università, fine della carriera scolastica, matrimo-nio, ricerca del lavoro) in cui è importante trovare un conforto e un confronto. Alcune proposte concrete sono già state raccolte durante il nodi, verranno discusse lunedì 17 gennaio, per essere inserite nel documento o nella

Chi sei, cosa fai nella vita? «Mi chiamo Chiara Tanelli, ho 21 anni

e abito a Lodi nella parrocchia del Borgo e della Maddalena. Sono una studentessa di ingegneria energetica presso il Politecnico di Milano».Ci racconti brevemente la tua esperienza nella FUCI? «Questo è il mio terzo anno in FUCI e sono entrata a farne parte grazie ad un amico che mi ha invitata all’evento pubblico del 2008. Da lì ho iniziato a frequentare gli incontri del venerdì sera, poi alcuni di quelli regionali e nazionali. Per quanto finora ho potuto sperimentare, la FUCI è un bell’ambiente in cui crescere, matu-rare e confrontarsi con altri studenti durante questo periodo particolare della nostra vita che è quello dell’università, tenendo sempre presente il nostro essere cristiani».Cosa ti aspetti dall’incarico che ti è stato affidato? «Innanzi tutto, sono davvero contenta della fiducia che i miei amici mi hanno dato, affi-dandomi quest’incarico: è una bella spinta a “fare bene” e a impegnarmi. Essere presidente vuol dire mettersi al servizio di altri studenti come me. In merito a questo riporto le bellissime parole della lettera che la presidenza nazionale mi ha inviato, appena dopo l’elezione, e che sto

cercando di far diventare mie: “(…) la FUCI non è fatta di Presidenti tuttofare e di utenti passivi, ma di persone pensanti e corresponsabili: di fronte a te c’è la sfida di riuscire a coinvolgerle ed entusiasmarle cercando di valorizzare il con-tributo che ognuno può dare in un clima di ami-cizia e di condivisione democratica delle scelte.” Penso che quest’incarico sia, per me, una splendida occasione di crescita personale: mi viene offerta l’opportunità di mettermi in gioco, di imparare a prendermi cura di un gruppo di amici. Devo aggiungere, però, che in quest’avventura non sono da sola: oltre al presidente maschile, Giovanni Galmozzi, nel nostro gruppo è presente (e molto attivo!) l’incaricato regionale (Christian Bologna), un consigliere centrale (Francesco Grossi) e, in più, ho sentito subito l’appoggio di tutti. Credo veramente in questo gruppo!»Quali programmi a breve e lungo termine per la FUCI di Lodi? «Ogni venerdì ci troviamo presso la Casa della Gioventù alle 21 per i consueti incontri con il nostro assistente don Cesare Pagazzi. A breve, in occasione della Settimana dell’Uni-versità promossa dalla presidenza nazionale (si tratta di un periodo di 7 giorni in cui ogni gruppo presente sul territorio nazionale è chia-mato a preparare un incontro di qualunque

tipo sull’università; quest’anno la settimana sarà quella dal 7 al 13 marzo e ha come titolo “Conoscere – conascere”), vorremmo ripro-porre l’evento “Saranno Matricole”: un incontro serale aperto agli studenti di IV e V superiore a cui viene offerta la possibilità di parlare diret-tamente con noi universitari di varie facoltà e di porre qualunque domanda riguardante i nostri studi e la vita universitaria in generale…una sorta di chiacchierata informale, sperando di poter essere d’aiuto in vista di una scelta importante quale è quella dell’università. Quest’estate vorremmo partecipare a un campo lavoro qui in Italia appoggiandoci alla Caritas lodigiana; ci sono varie possibilità e alla ripresa degli incontri dopo la pausa natalizia contiamo di decidere la destinazione. Oltre a questo, ci si trova per una pizza, un film, uno spettacolo teatrale, una passeggiata in montagna, una partita di calcetto, … insomma, ci si incontra anche semplicemente per passare del tempo insieme.Per quanto riguarda gli impegni federativi, dal 18 al 29 marzo siamo impegnati a Bose nell’annuale ritiro spirituale di Quaresima organizzato dalla FUCI lombarda mentre da 12 al 15 contiamo di partecipare con una nutrita delegazione al convegno nazionale a Reggio Calabria».

chiara tanelli ha affiancato giovanni galmozzi alla guida della fuci

Un nuovo volto per gli universitari cattolici

Nodi che legaNogiovani ac, al primo posto le relazioni

un bilancio positivo per la scelta che ha segnato questi annil’ac verso l’assemblea diocesana:

una mostra e un incontro pubblico

Appuntamenti associativi

La settimana che introduce l’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica, momento nel quale operare una

vera azione di discernimento, viene aperta da un incontro pubblico promosso insieme al MEIC e alla FUCI, due importanti realtà che rendono più completo il panorama della famiglia associativa. All’incontro, che si svolgerà lunedì 14 febbraio con inizio alle ore 21 nell’aula magna del seminario vescovile a Lodi, interverrà il professor GIovannI BaCheLet, figlio di Vittorio Bachelet, docente di fisica e parlamentare. Sarà questa l’occasione per inaugurare una mostra fotografica proprio sulla figura di Vittorio Bachelet, già presidente nazio-nale (1964-1973) e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980.La mostra rimarrà a disposizione di singoli, gruppi e scuole fino al 4 marzo ‘11.

Mostra Fotografica

vittorio Bachelet (1926-1980)GLI IDeaLI Che non tRaMontano

Ritratto dagli scritti giovaniliSTUDIO, POLITICA, CHIESA, STORIA

Seminario Vescovile – Lodi • via XX Settembre, 4214 febbraio – 4 marzo 2011

Orario apertura mostramartedì - giovedì 16.00/19.00 • venerdì 21.00/23.00

sabato 9.00/12.30 - 15.00/19.00Per gruppi scolastici o oratoriani è possibile

visitare la mostra su appuntamento

Prenotazioni per visite guidate alla mostra:[email protected]

fax: 0371.51002 – cell. 338.1506891

10D 13 gennaio 2011associazione

A Codogno focus sulla libertà religiosaSabato 22 gennaioFesta della pace 2011“Liberi di credere per costruire la pace”Interverrà Camille Eid – Giornalista di Avvenire, esperto del mondo araboOratorio San Luigi, Codogno15.00 – Accoglienza15.30 – Attività per settori17.00 – Marcia e preghiera verso Piazza XX settembre

Appuntamenti… giovani!15 gennaio: La Tenda, ore 19-21.30 a Lodi, Casa della Gioventù17 gennaio: Incontro dei giovani in preparazione all’Assemblea diocesana, ore 21, Lodi, Casa della Gioventù25 gennaio: Nodo a Lodi Vecchio (oratorio), ore 20 pizza, ore 21 incontro26 gennaio, Nodo a Graffignana (oratorio), ore 20 pizza, ore 21 incontro

Convocazione Consiglio diocesanomartedì 8 febbraio 2011 ore 21.00 - Casa della Gioventù a LodiOrdine del giorno:1. approvazione bilancio consuntivo 2010 e preventivo 20112. approvazione bozza del documento Assembleare3. regolamento Assemblea diocesana4. presentazione nuovo progetto Dialogo

 

“Cittadini con l’anima”: Bachelet a Lodi il 14/2