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Il Circolo Didattico “Via Cimarosa” nella veste di cooperazione, oltre che con la famiglia, anche con gli Enti ed il territorio, si pone come un sistema di ″Scuola aperta″ con compiti ben precisi, attuando i principi su cui si fonda il sistema d’istruzione e formazione previste nelle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, che vengono sintetizzati nel seguente schema. Di fa 1 Fornisce risposte adeguate alle attese. Recepisce le istanze educative provenienti dall’interno e dall’extrascuola. Forma una mentalità positiva (voglia di partecipare, di lavorare, di vivere). Divulga costantemente informazioni in modo circolare sulle attività e sul loro valore. Forma una mentalità aperta all’ascolto dell’altro nel pieno rispetto positive di ognuno. E’ stimolatrice di positive relazioni aperte ai valori di solidarietà mondiale. Favorire i rapporti multiculturali. E’ aperta al dialogo, ricca di stimolazioni positive, stimolatrice di fantasia e creatività. SCUOLA SISTEMA APERTO E’ garante della valorizzazione delle attitudini individuali per la conquista della identità personale (autostima). CIRCOLO DIDATTICO “VIA CIMAROSA”

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Il Circolo Didattico “Via Cimarosa” nella veste di cooperazione, oltre che con la famiglia,

anche con gli Enti ed il territorio, si pone come un sistema di ″Scuola aperta″ con compiti ben

precisi, attuando i principi su cui si fonda il sistema d’istruzione e formazione previste nelle

INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, che vengono sintetizzati nel seguente schema.

Di fa

1

Fornisce risposte adeguate alle attese.Recepisce le istanze

educative provenienti dall’interno e

dall’extrascuola.

Forma una mentalità positiva (voglia di

partecipare, di lavorare, di vivere).

Divulga costantemente informazioni in modo

circolare sulle attività e sul loro valore.

Forma una mentalità aperta all’ascolto dell’altro nel pieno

rispetto positive di ognuno.E’ stimolatrice di positive

relazioni aperte ai valori di solidarietà mondiale.Favorire i rapporti

multiculturali.

E’ aperta al dialogo, ricca di stimolazioni positive, stimolatrice

di fantasia e creatività.

SCUOLA SISTEMA APERTO

E’ garante della valorizzazione delle attitudini individuali per la conquista

della identità personale (autostima).

CIRCOLO DIDATTICO “VIA CIMAROSA”

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PREMESSA

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Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA rappresenta “ il documento costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche…rispetto al contesto territoriale di appartenza e in coerenza con gli obiettivi generali ed educativi stabiliti a livello nazionale”.(Art.3 del DPR 275/99).

Nell’ambito dell’AUTONOMIA SCOLASTICA, il POF rappresenta la nostra PROGRAMMAZIONE DI CIRCOLO, in quanto esplicita le FINALITA’ e i CONTENUTI dell’OFFERTA FORMATIVA.

Esplicita, inoltre, la PROGETTAZIONE EXTRACURRICULARE, CURRICULARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA, sulla base delle risorse scolastiche e territoriali (umane, professionali, finanziarie, strumentali…) disponibili e delle capacità di risposta ai bisogni degli alunni, alle aspettative delle famiglie e delle comunità locali.

0.1 – STORIA DEL CIRCOLO

Il Circolo Didattico “Perotti” nasce nel 1979, ma è sprovvisto di una sede propria perché in costruzione. Gli alunni sono provvisoriamente sistemati in un edificio dell’Istituto salesiano “Michele Rua” e in aule prefabbricate situate presso l’attuale sede centrale.

La costruzione dell’edificio scolastico procede con lentezza e confusione e sarà terminato solo per l’anno scolastico ‘86/87.

FINALITA’

CONTENUTI

BISOGNI

RISORSESCOLASTICHE

E TERRITORALI

PROGETTAZIONE- Extracurriculare- Curriculare- Educativa- Organizzativa

AUTONOMIA

SCOLASTICA

POF

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Nell’anno scolastico ‘97/98 la scuola accorpa il Circolo Didattico “D’Acquisto” e le scuole per l’infanzia “Angelita di Anzio” e “Giancarlo Prerempruner” con un’utenza superiore a 1000 alunni.

Nell’anno scolastico 2000/2001 le due scuole per l’infanzia vengono accorpate ad altri istituti e il Circolo “Perotti - D’Acquisto” assume la connotazione attuale con un’utenza di circa 800 alunni distribuiti su tre plessi:”Perotti” con 24 classi, “Deledda” con 10 classi e “D’Acquisto” con 5 classi.

0.2 – CARATTERISTICHE AMBIENTALI

La scuola si trova nella zona periferica del quartiere Barriera di Milano (Circoscrizione 6), a Nord-Est del centro di Torino. Questo quartiere, di origine operaia, è caratterizzato, a partire dagli anni ’70, dall’accostamento di nuovi insediamenti residenziali e popolari a vecchi insediamenti popolari.

Le famiglie dei nostri alunni si possono collocare in un livello medio inferiore della scala socio-economica.

I dati raccolti da un’indagine “interna” nell’anno scolastico 1994-95 confermano nettamente l’immagine statistica delle periferie italiane, immagine che si può ritenere valida ancora oggi. La realtà sociale della zona è ancora complessa: la scuola raccoglie un’utenza diversificata che presenta un’ampia mobilità residenziale, specialmente per quanto riguarda gli stranieri e i nomadi. Sono ancora presenti bambini provenienti da famiglie disagiate o problematiche che hanno bisogno di trovare nella scuola un appoggio educativo e un sicuro punto di riferimento; e bambini stranieri, a volte non parlanti la lingua italiana.

Nell’anno scolastico 2003/2004 è stato avviato un “nuovo censimento” riguardante le famiglie degli alunni iscritti alle classi prime e seconde. Il rilevamento dei dati (anagrafici,scolarità, provenienza ed occupazione) verrà aggiornato di anno in anno con gli alunni entranti.

Nelle tabelle allegate riguardanti le classi prime, emerge che la situazione sostanzialmente non è cambiata dalla precedente indagine se non per l’aumento delle presenze di alunni stranieri (Africa, Romania, Ecuador,...) anche iscritti nel corso dell’anno scolastico.

Si nota un livello medio - basso di scolarizzazione, nonostante la giovane età dei genitori degli allievi (media sulla scuola d’obbligo) in tutti i tre plessi e di conseguenza una superiorità numerica di persone occupate nei servizi.

La densità di popolazione per famiglia resta nella media (coppia + due figli) e risalta la tendenza a spostare la propria residenza verso la cintura di Torino scegliendo come soluzione abitativa la prima e seconda cintura.

In questa realtà complessa e in continua evoluzione, il CIRCOLO rappresenta, non solo, il centro educativo per i bambini, ma anche un punto di riferimento per le famiglie principalmente quelle più disagiate, poiché spesso funge da collegamento tra esse e gli Enti territoriali.

COLLABORAZIONE, COOPERAZIONE con le FAMIGLIE e con gli ENTI TERRITORIALI e CONDIVISIONE del CONTRATTO FORMATIVO, CENTRALITA’ DEL BAMBINO sono i nodi cruciali su cui si basano le nostre scelte educative per prevenire o ridurre il disagio e arricchire il Piano dell’offerta formativa.

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SCUOLA FAMIGLIA

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TABELLA CENSIMENTO CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO 2008/2009

1. FAMIGLIE Nuclei familiari Famiglie italiane Famiglie straniere

P. Perotti 114 94 20P. Deledda 49 32 17P. D’Acquisto 22 18 4 TOTALE 185 144 41

2. NUMERO COMPONENTI NUCLEI FAMILIARIN.Componenti 2 3 4 5 6 7P.Perotti / 37 48 11 1 /P. Deledda / 7 30 9 3 /P. D’Acquisto 1 1 11 7 2 / TOTALE 3 45 79 27 6 /

3. TITOLO DI STUDIO DI AMBEDUE I GENITORI Analfabeta Licenza

Elemen.Licenza Media

Qualifica Diploma Laurea

Padre/Madre P M P M P M P M P M P MP. Perotti / / 5 1 52 45 7 8 30 52 12 8P Deledda / / 3 4 18 17 3 5 18 15 7 8D’Acquisto / / / / 16 14 / / 5 7 1 1 TOTALE / / 8 5 86 76 10 13 53 74 20 17

4. OCCUPAZIONE DI AMBEDUE I GENITORIDisoccupato

Operaio Impiegato Artigiano Commer-ciante

LiberoProf.sta

Altro Casalinga

Padremadre

P M P M P M P M P M P M P M Perotti

4 13 51 17 26 30 4 1 7 8 4 3 2 12 22 Deledda

2 12 19 6 13 9 7 1 3 2 3 3 3 5 6 D’Acquisto

2 8 9 4 11 9 / / / 1 / / / / / TOTALE

8 23 79 27 50 48 11 2 10 11 7 6 5 17 28

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0.3- AUTONOMIA: DALLE PREMESSE AL POF

Attraverso il Piano dell’offerta formativa l’Autonomia costruisce le condizioni giuridiche, organizzative, professionali e di relazione per rendere flessibile l’attività educativa e per migliorarne l’efficacia.

L’elaborazione del Piano implica coerenza nelle scelte educative, professionalità, un forte coinvolgimento e una significativa responsabilità individuale e collegiale di tutte le componenti della scuola.

Esso ne esprime l’identità non soltanto attraverso i contenuti, ma anche attraverso i modi di partecipazione dei soggetti interessati e i meccanismi della progettazione. Questo significa che la condivisione assume un rilievo del tutto particolare per la qualità del Piano.

La considerazione del POF come processo e come Piano, ne evidenzia il carattere dinamico in relazione alla dimensione evolutiva e di sviluppo.

L’offerta formativa per l’anno scolastico 2007-2008 si basa su alcuni principi generali condivisi dagli organi quali Collegio dei Docenti e il Consiglio di Circolo:

Unitarietà del progetto Educativo. Pari dignità riconosciuta alle discipline. Curricolo interdisciplinare e non frammentario. Insegnamento delle lingue moderne e delle nuove tecnologie a tutte le classi (prime-quinte). Valenza educativa dei momenti di gioco e del pasto. Flessibilità organizzativa.

Da questi principi generali discendono le sottoelencate scelte operate in maniera consapevole:

Unità della classe come luogo di vita e di crescita che favorisce l’apprendimento e la relazione. Un tempo scuola lungo che garantisca tempi distesi per permettere, a ciascun bambino, un

percorso di apprendimento secondo i propri ritmi e le proprie modalità. Un’organizzazione didattica che preveda una suddivisione equa e funzionale dei compiti dei

docenti. Corresponsabilità del team nell’intero processo educativo. Attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, disabilità o di svantaggio, attraverso

interventi adeguati, evitando così che la differenza si trasformi in disuguaglianza. Valutazione come funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di

stimolo al miglioramento continuo. Autovalutazione per riflettere sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica, ai fini

del suo continuo miglioramento.

0.4. FINALITA'

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In tutti questi anni di autonomia scolastica, il collegio docenti nel delineare il Piano dell’Offerta Formativa ha sempre posto al centro dell’azione educativa il bambino in tutti i suoi aspetti:

In conformità con la premessa, le nostre proposte culturali, pedagogiche, didattiche e organizzative hanno sempre avuto l’obiettivo “ di sviluppare in ogni persona un’identità consapevole e aperta” anche attraverso la inter-relazione di alcune variabili fondamentali per il raggiungimento dello stesso:

Anche quest’anno, quindi, LE FINALITA’del Piano dell’Offerta Formativa 2007-2008, in coerenza e in connessione con i principi del Documento Ministeriale “INDICAZIONI PER IL CURRICOLO” si arricchiscono, ma non si discostano molto da quelle precedenti:

0.5 – RESPONSABILITA’ E REGOLE: IL PATTO EDUCATIVO

La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere”. Per insegnare le regole del vivere e del convivere è necessario, mai come oggi, che la scuola costruisca un’alleanza educativa con le famiglie. Alleanza basata su relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.

BAMBINO

RELAZIONALI COGNITIVI AFFETTIVI ……….CORPOREI

VARIABILI

BISOGNIDEL BAMBINO

CLASSE COME GRUPPO

SCUOLACOME LUOGO ACCOGLIENTE

PROGETTOEDUCATIVO

CONDIVISO

FINALITẦAssicurare una formazione di base a tuttiGarantire un’effettiva uguaglianza di opportunitàAssicurare il benessere del singolo studente e del gruppoInsegnare le regole del vivere e del convivereValorizzare le diverse identità e radici culturali di ogni studenteEducare alla consapevolezza che il futuro dell’umanità dipende da ogni personaPromuovere la capacità di vivere e agire in un mondo in continuo cambiamento.

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Il contratto formativo deve stabilire il comune campo d’intervento educativo tra tre contraenti paritari.

• Insegnanti• Genitori• Alunni.

Scuola e famiglia condividono un insieme di comportamenti e valori, che definiscono l'identità della scuola:

Rispetto delle persone Rispetto dell’ambiente Educazione alla convivenza civile e alla responsabilità Solidarietà e cooperazione Collaborazione nell’apprendere Educazione alla pace: risoluzione non violenta dei conflitti Capacità di migliorare autonomia e autostima: socializzazione e integrazione Condivisione di atteggiamenti/comportamenti/valori finalizzati alla crescita del bambino

Il patto con i genitori presuppone un’azione educativa concordata, condivisa e praticata all’interno:

• Del team insegnanti• Colloqui individuali• Assemblee di classe• Assemblee d’interclasse con i genitori• Consiglio di Circolo• Percorsi formativi comuni.

La scuola ha il dovere di esplicitare con chiarezza e trasparenza le proposte educative, curricolari e valutative.

Un gruppo d’insegnanti, a livello di circolo, si sono attivati per formalizzare un PATTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PER ALUNNI DIVERSABILI, NOMADI, STRANIERI da sottoscrivere tra docenti di classe, docenti specializzate, famiglia e alunni

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Territorio

Scuola

EDUCATIVAORGANIZZATIVA

DIDATTICA(CURRICULARE)

EXTRACURRICULARE

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1 – PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA

- TEMPO SCUOLA

Assistenti amministrativi Dirigente amministrativo - DIRIGENTE SCOLASTICO Collaboratori scolastici

Commissioni Insegnanti Funzioni strumentali

Staff d’Istituto (Vicario, Coordinatori, Collaboratori) Ordini collegiali

Genitori: Consiglio di Circolo, Ass. genitori, Rappr. Di class, Ass. di classe, Comm. Mensa, Partecipazione a progetti.

_______________________________________________________________________________

1.1 - IL TEMPO SCUOLA

Nella scuola dell’Autonomia deve trovare risposta il problema di una programmazione, equilibrata ed adeguata nei contenuti in relazione all’età degli alunni e nel rispetto dei loro tempi di apprendimento.

Per l’anno scolastico 2008/2009 l’offerta formativa del nostro circolo si basa su due Tempi Scuola.

Il primo di 40 ore settimanali così suddivise 27+3+10. Gli alunni frequentano dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16.30.

Il secondo di 30 ore settimanali così suddivise 27+3. Gli alunni frequentano dal lunedì al sabato, dalle 8.15 alle 12.30, con due rientri pomeridiani, il martedì e il giovedì dalle 14.00 alle 16.30.

Secondo prassi consueta l’a.s. è diviso in due quadrimestri: 1° quadrimestre con termine il 31/01/2007 e 2° quadrimestre fino al termine delle lezioni.

1.2 – DIRIGENTE SCOLASTICO

Il Dirigente scolastico sig.ra Cielo Celestina coordina e controlla il funzionamento della scuola in collaborazione con il dirigente amministrativo e lo staff d’istituto. E’ disponibile ad incontrare i genitori per discutere ogni questione inerente il funzionamento della scuola , ogni progetto presentato o le vicende di ogni bambino

1.3- IL PERSONALE A.T.A

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Il personale A.T.A assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse alle attività dell’istituzione scolastica, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente, al fine di garantire all’utenza un efficace servizio. Il lavoro del personale amministrativo è di supporto alla realizzazione del Piano dell'Offerta Formativa e al buon funzionamento della scuola.La segreteria, inoltre, favorisce il collegamento con il territorio e con le famiglie.

1.4 - Il Direttore dei Servizi Amministrativi

Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, dal personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze.L’espletamento delle sue funzioni è volto ad assicurare il rispetto delle finalità e degli obiettivi previsti nel P.O.F.

1.5 - Gli assistenti amministrativi

Svolgono attività di collaborazione con il responsabile amministrativo, coadiuvandolo nelle attività e sostituendolo in caso di assenza. Provvedono a tutti gli adempimenti relativi alla carriera scolastica degli alunni, allo stato giuridico ed economico del personale. Tengono in ordine il protocollo e l’archivio ed hanno rapporti diretti con l’utenza e con i docenti. Svolgono attività di supporto amministrativo alla progettazione e alla realizzazione di iniziative didattiche decise dagli organi collegiali.

1.6 - I collaboratori scolastici

Sono addetti ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico, di vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, e di collaborazione con i docenti. Concorrono ad accompagnare gli alunni in occasione dei loro trasferimenti dai locali della scuola ad altre sedi, anche non scolastiche, comprese le visite guidate e i viaggi di istruzione.Attraverso l’impiego di funzioni aggiuntive e/o l’erogazione di specifici compensi svolgono attività di ausilio materiale agli alunni diversamente abili e a quelli con particolare disagio, e svolgono attività di cura all’igiene personale degli alunni nomadi.

Gli uffici sono aperti al pubblico:

Lunedì e Martedì dalle ore 12.00 alle ore 13.30Mercoledì " " 16.00 alle " 17.00

Giovedì, Venerdì e Sabato dalle ore 8.30 alle ore 9.30.Solo per i docenti anche: mercoledì dalle ore 12.00 alle ore 13.00.

giovedì dalle ore 12,00 alle ore 13,00venerdì dalle ore 12,00 alle ore 13,00

1.7 – GLI INSEGNATI

Molti aspetti organizzativi sono a carico degli insegnanti, perchè la programmazione didattica ed educativa, compito esclusivo dell’insegnante, non può prescindere dall’organizzazione scolastica.

- LO STAFF D’ISTITUTO

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E’ costituito dai docenti figure di sistema, cui sono attribuiti ruoli e funzioni che condividono la gestione responsabile dell’autonomia dell’Istituzione Scolastica.

[ cfr. allegati 5 e 6]

- COMMISSIONI

Anche le Commissioni di Lavoro contribuiscono al funzionamento generale della scuola. Alcune sono pertinenti all’organizzazione scolastica, le altre all’organizzazione didattica ed educativa. [ cfr. allegato 3]

- DIPARTIMENTI

Si intendono “luoghi” della programmazione pedagogica-didattica. Raggruppano generalmente docenti di ambiti affini e, inizialmente, hanno definito gli obiettivi minimi da conseguire nelle singole aree, al termine dei percorsi di ciascuna classe, curando in particolar modo il raccordo e la continuità verticale.

Negli anni precedenti i Dipartimenti hanno formulato una programmazione di circolo per tutti gli ambiti di competenza. Si sono attuati dei CURRICOLI di SCUOLA come sintesi progettuale ed operativa delle condizioni pedagogiche, organizzative e didattiche della nostra realtà scolastica, in modo da realizzare un insegnamento efficace ed adeguato agli alunni, nel rispetto degli indirizzi curriculari di carattere nazionale e attraverso una metodologia messa in atto e verificata nel corso degli anni. Alla luce delle nuove “INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO” sarà cura del Collegio Docenti riflettere sui contenuti già previsti per il passato, nella Programmazione di Circolo, al fine di renderli più coerenti con la normativa ora in rigore. Il dipartimento di Lingua Straniera e dell’Area Antropologica sono gli unici attivi per il momento

[ cfr. allegato 2-2bis]

- GRUPPI DI STUDIO VERTICALI

I gruppi di studio misti, verticali, sono costituiti per rispondere all’esigenza dell’INFORMAZIONE, profondamente sentita nel Circolo, sia per quanto si riferisce alla conoscenza del quadro normativo sia per la più diffusa conoscenza sulle iniziative e attività progettuali.

Si riuniscono su base d’interesse, a settembre e 1 – 2 volte nel corso dell’anno.L’attenzione è posta all’analisi e alla ridefinizione dei processi formativi al collegamento

con le trasformazioni del bambino e della società, all’interazione tra risorse interne ed esterne.I Gruppi di studio verticali non sono solo un momento informativo, di dibattito o di

confronto e di eventuale condivisione di temi “forti”, ma una sede formativa con funzione propositiva e di raccordo tra tutte le interclassi ed il Collegio dei Docenti.

Fra i temi affrontati in questo inizio d’anno scolastico vi sono: - strategie per il successo formativo e l’integrazione.- il POF e l’autonomia scolastica.- le funzioni strumentali.- tempo-scuola criteri per un’organizzazione scolastica efficace e flessibile.- impegni annuali docenti.

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- FUNZIONI STRUMENTALI [cfr. allegato 4]

Le Funzioni strumentali costituiscono un fondamentale contributo alla costruzione e al sostegno del Piano dell’Offerta Formativa, in quanto elementi strategici per la realizzazione delle finalità in esso espresse.

Il Collegio ha identificato i bisogni formativi, le strategie didattiche, le modalità organizzative, intorno ai quali far convergere le competenze e le disponibilità dei singoli docenti ad assumere le seguenti FUNZIONI STRUMENTALI pertinenti a cinque aree.

AREA 1 – GESTIONE DEL P.O.F.AREA 2 - CONTINUITA’AREA 3 – TERRITORIOAREA 4 – NOMADI STRANIERIAREA 5 – ALUNNI DIVERSABILIDal punto di vista operativo, le FUNZIONI STRUMENTALI agiscono su due piani strettamente connessi tra loro:

- quello relativo alla propria area di intervento;

- quello comune.

Avendo individuato, infatti, un terreno comune di confronto e progettualità, e partendo dalla consapevolezza di ricoprire un ruolo innovativo, le FUNZIONI STRUMENTALI si sono costituite come GRUPPO DI LAVORO con le seguenti finalità:

- rendere più funzionale la COMUNICAZIONE, proponendosi esse stesse come veicolo di INFORMAZIONE;

- ricercare ed elaborare proposte organizzative finalizzate all'ottimazione del funzionamento del sistema scuola.

- curare la documentazione educativa, nel raccordo con i progetti, con l'obiettivo specifico di costruire la memoria della scuola come base per l'innovazione.

1.8 – I GENITORI L’alleanza scuola - famiglia costituisce un nucleo rigeneratore nel costruire e condividere vaste reti di collaborazione per riaffermare l’autentico valore della persona umana, con diritti più certi in una società più giusta e solidale.Pertanto, il Collegio dei Docenti, tenendo sempre presente il valore della persona umana, nel delineare il Piano dell’Offerta Formativa, tra le sue finalità, ha posto al centro dell’azione educativa il bambino in tutti i suoi aspetti.

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RAPPORTO SCUOLA/FAMIGLIA

FORME AGGREGATIVE COMUNICAZIONE

POF

Regolamento di Circolo

FORME ISTITUZIONALI

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Promuovere, sostenere e sviluppare la

collaborazione con le famiglie nell’ambito

dei rispettivi ruoli e competenze, garantendo

la trasparenza delle informazioni.

Assemblee di classeI genitori vengono a conoscenza della proposta formativa per la classe, possono presentare osservazioni e proposte.

SitoInternet

Consiglio d’interclasse docenti-genitori

Composti dai docenti di ogni scuola e dai rappresentanti eletti, dai genitori, propongono e valutano il progetto educativo di plesso, le iniziative comuni, le collaborazioni col territorio.

Incontri formativiper genitori

Rappresentano un’occasione privilegiata di approfondimento, di

confronto e di scambio su temi e problemi dell’educazione.

Albo di plesso

Docente elettoin C. di C.

Feste, manifestazioni teatrali e ludico-sportive

Organizzate dalla scuola in collaborazione con gli altri

enti locali e le associazioni di categoria, costituiscono

ulteriori occasioni di costruttivo incontro con le famiglie e con il territorio.

Albo della Direzione

"Comitati dei genitori " Svolgono una funzione di promozione e proposta in collegamento con i Consigli Interclasse e forniscono un supporto organizzativo per la realizzazione di iniziative pubbliche.

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Consiglio di Circolo Organo deliberatorio d’Istituto

formato dal Dirigente Scolastico, da una

rappresentanza della componente docente, dei

genitori e del personale ATA.

Colloqui individuali

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2 - ORIENTAMENTO E ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

La scuola è l’ambiente di apprendimento per eccellenza (non dimenticando che anche la famiglia e gli Enti pubblici hanno tali finalità), in quanto essa ha il compito di organizzare in forma finalizzata e con il principio dell’intenzionalità il sapere già acquisito dagli alunni fuori dalla scuola. Partendo, quindi, dalla considerazione che la scuola va intesa come ambiente educativo di apprendimento, si conviene che spetta ad essa impostare, attuare, verificare interventi di insegnamento, miranti alla promozione dei processi di apprendimento negli alunni, e, quindi, impostare corretti e produttivi interventi didattici e strategie di insegnamento per il raggiungimento degli obiettivi formativi e didattici:

Obiettivi formativi

L’azione educativa deve promuovere:- l’autonomia dell’allievo, sia personale, sia di pensiero (capacità di giudizio), sia nello

studio;- la responsabilità, con assunzione di comportamenti socialmente accettabili quale

presupposto indispensabile per una futura integrazione sociale;- l’auto efficacia, attraverso la proposta di traguardi differenziati in relazione ai processi

personali di crescita, onde evitare frustrazioni e sentimenti di inadeguatezza.

Obiettivi didattici

L’attività di insegnamento-apprendimento deve mirare a sviluppare:- abilità trasversali, ovvero abilità specifiche che eccedono l’ambito puramente disciplinare

e passano attraverso tutti i campi del sapere (osservazione, confronto, relazione…);- abilità linguistiche, per portare gli alunni ad esprimersi e a comunicare usando con

padronanza il linguaggio con tutte le sue forme e funzioni, in quanto abilità strutturante del pensiero e pregiudizievole per successivi apprendimenti;

- abilità logiche, per portare gli alunni all’utilizzo di procedure logiche che consentano di comprendere ed interpretare la realtà e di operare.

- Lingua straniera: Inglese- Informatica

Le scelte collegiali che orientano l'organizzazione didattica, si saldano alle esperienze consolidate, annualmente verificate, e si proiettano verso modelli d'innovazione ragionati: - Programmazione didattica e verifiche per classi parallele di circolo e valutazione finale degli esiti, mediante accordo su: parametri, comparazioni, quantificazioni statistiche.

- Omogeneità del " tempo di apprendimento" sia nelle classi a M.O. sia nel T.P. (30 ore settimanali); omogeneità nell'organizzazione delle attività didattiche;

- Unitarietà nelle fasce di classi parallele dello SFONDO INTEGRATORE, come evoluzione continua del patto formativo con l'allievo e con la famiglia

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- Programmazione di circolo delle attività formative (alternative a I.R.C.) ed effettiva costituzione dei gruppi - alunni, anche verticali

- Gestione univoca degli impegni connessi alla funzione docente, e flessibilità del calendario in rapporto a esigenze specifiche.

2.1 - ORIENTAMENTI DIDATTICI SCOLASTICI ED EXTRASCOLASTICI

Gli orientamenti didattici attengono in modo specifico ai metodi, stili, tempi dell'insegnamento.

In primo luogo, sono rispettate le "soglie minime" disciplinari fissate dal D.M. 10/09/91, mentre prosegue l'attenzione sui curricoli, in un'ottica di efficace continuità nell'obbligo.

E' ormai prassi comune generalizzare i percorsi di lavoro, dalle programmazioni alle valutazioni, a garanzia degli esiti formativi.

Le decisioni sulle attività didattiche che compongono, in particolare, il quadro dei progetti autonomia [cfr. allegato 9], tendono a conseguire risultati rispetto:

- agli arricchimenti del curricolo.- alla prevenzione degli insuccessi scolastici.

Esse si avvalgono inoltre di:- filoni di Crescere in Città - accesso alle strutture culturali e sportive esterne alla Scuola- iniziative di "RETE" fra varie Scuole- continuità Materna - Elementare – Media- collaborazione con enti e associazioni del territorio (Regione, Provincia, Università,

Circoscrizione, Comune, Musei, associazioni di categorie, etc.)- collegamenti tra le attività svolte in orario scolastico e in orario extra – scolastico(Attività

espressive, motorie e sportive cfr. allegato 10)Tutte le iniziative di ampliamento, d'integrazione, di singoli e di gruppi di docenti hanno altresì lo scopo assai rilevante di salvaguardare il valore delle professionalità e delle scelte operate in gruppo o individualmente (Programmazioni didattiche annuali, elaborate per classi parallele di Circolo che costituiscono parti integranti del POF e sono disponibili per la consultazione).

In tal senso il POF determina esclusivamente i vincoli circa le soglie minime delle iniziative comuni (citate negli orientamenti pedagogici).

[ cfr. allegato11]

EXTRASCUOLA [ cfr. allegato12]Il circolo a completamento dell’offerta formativa, anche quest’anno offre l’opportunità alle

famiglie di scegliere per i propri figli delle attività extrascolatiche che si attuano nei locali dei rispettivi plessi dal lunedì al venerdì.

PEROTTI: Giochiamo al teatro – URBAN L’artista Saltimbanco – CARILLON Chitarra – Tastiera – Mastrippolito Pallacanestro – DISPLAY Ginnastica Ritmica – EUROGYMNICA Pallavolo – VALANGA Danza – Unicorno StyleDELEDDA: Ginnastica bambini/adulti – LABOR

D’ACQUISTO:Danzagioco e Pallavolo - CENTROCAMPO

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2.2 – IL CURRICOLO

Il concetto di curricolo è più ampio di quello di progettazione, in quanto include tutti gli elementi essenziali del processo didattico. Esso deve essere basato su scelte ragionate che tengono conto della situazione socio-ambientale in cui è collocata la singola scuola, delle risorse, dei livelli di partenza degli alunni, della loro motivazione, dei loro bisogni ed interessi; tenendo altresì conto dei percorsi individuali degli alunni che vanno delineati non in prospettiva lineare, privilegiando l’insegnamento a discapito dell’apprendimento, ma secondo mappe d’apprendimento in cui l’aspetto relazionale e la mediazione pedagogica/didattica, educatori/alunni, porti alla condivisione e contribuisca a dare sicurezza nel corso dell’apprendimento.

Per potersi adattare alla situazione specifica, il curricolo deve essere flessibile in rapporto al mutare delle situazioni e dei tempi d’insegnamento. Secondo quest’ottica, l’attenzione agli obiettivi, ai contenuti disciplinari e alle attività si sposta dalla quantità alla qualità delle proposte curricolari, in modo che possano tradursi in competenze irrinunciabili e a un insegnamento formativo e non solo informativo.

L’approfondimento di tematiche pedagogico-formative avviene attraverso gruppi di studio e autoformazione, aggiornamento nella ricerca di una comune crescita professionale e collegiale, si configura come modalità formalizzata di confronto e di elaborazione che va verso il POF.Tali gruppi garantiscono infatti: - la collegialità quale prassi di lavoro, poiché hanno una estensione orizzontale e verticale; - la funzionalità rispetto allo scopo per cui sono stati costituiti; - la condivisione rispetto alle finalità e alla metodologia dei percorsi formativi

FORMAZIONE AGGIORNAMENTO

I cambiamenti avvenuti nella società hanno avuto ripercussioni significative all’interno della scuola ed hanno dato l’avvio ad un dibattito teso a ridefinire il ruolo del docente nei processi d’insegnamento - apprendimento, soprattutto in relazione al nuovo profilo di “bambino” che si è andato delineando.

Le scelte educativo-didattiche, in questi ultimi anni, sono state orientate all’arricchimento culturale degli alunni, alla prevenzione e riduzione del disagio, senza perdere di vista l’importanza dell’acquisizione di abilità di base e di competenze disciplinari. Tali scelte hanno dato origine ad una “scuola dei progetti” che vede i docenti impegnati a pensare e ad indicare nuovi percorsi formativi.

La progettualità ha consentito itinerari di lavoro su lunghi periodi ed ha indotto alla ricerca di collegamenti, necessari, tra progetti (pratica didattica) e formazione in servizio (teoria).

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L’aggiornamento, pertanto, è sempre più inteso come arricchimento ed innovazione: un percorso di ricerca che unisce sapere e saper fare con una particolare attenzione al saper essere.

PIANO DI FORMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2008/’09

Per il corrente anno scolastico, la formazione si articolerà sui seguenti assi tematici:1. Aggiornamento sulle “Nuove Indicazioni”2. Prevenzione del disagio relazionale secondo diverse prospettive (apprendimento fra

relazione ed insegnamento; Bulli… si può ridere; genitorialità)3. Prevenzione o trattamento delle difficoltà di apprendimento (Haywood; Dislessia)4. Innovazione Didattica (apprendimento cooperativo)5. Musica6. Specializzazione, Idoneità, Titoli (Inglese; I.R.C., Scienze della formazione)7. Consulenza informatica.

Complessivamente i percorsi coinvolgeranno circa 50 insegnanti.

La maggior parte dei progetti di formazione saranno realizzati in rete con altre scuole del territorio; tre vedono l’intervento di importanti organizzazioni nazionali di docenti e formatori (CIDI, CESEDI, CIRDA).

Da sottolineare è la partecipazione a grossi progetti ministeriali per il conseguimento delle specializzazioni e delle idoneità.

Si prevede per il termine dell’anno scolastico l’attivazione di procedure per la valutazione degli esiti in termini di gradimento, percezione di utilità e ricaduta sulle classi dei percorsi effettuati.

[ cfr. allegato 7]

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INDICAZIONI PER IL CURRICOLO(Documento Ministeriale)

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2008/2009

CURRICOLO

Orientamenti didatticiAcquisizione

dell’alfabetizzazione di base Orientamenti culturaliscolastici ed

extrascolastici rivolti a tutte le classi e a tutti gli

allievi

Orientamentieducativi

e formativi

DISCIPLINE PROGETTI

-Non frammentarietà-Interdisciplinarietà

-potenziano le discipline-formano un cittadino consapevole

-VALUTAZIONE FORMATIVA -AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

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2.3 – LA METODOLOGIA

PROMUOVERE LA CONSAPEVOLEZZA

DEL PROPRIO MODO DI APPRENDERE.

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METODOLOGIAE

DIDATTICA

VALORIZZARE L’ESPERIENZA

E LE CONOSCENZE

DEGLI ALUNNI.

INCORAGGIARE L’APPRENDIMENTO COLLABORATIVO.

ATTUARE INTERVENTI ADEGUATI NEI RIGUARDI

DELLE DIVERSITA.’

REALIZZARE PERCORSI IN FORMA

DI LABORATORIO.

FAVORIRE L’ESPLORAZIONE E

LA SCOPERTA.

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Determinazione dei prerequisitiRichiesti dal percorso d’apprendimento

Verifica delle abilità d’ingresso

Valutazionedei prerequisiti

Determinazione del punto di partenza

Attivazione del percorso d’apprendimento

Verifiche finali

Valutazione sommativafinale

Osservazioni

griglie

colloqui

Attivitàcompensative

Valutazione

Verifiche in itinere

Verifiche in itinere

Valutazione

Rilevazione degliApprendimenti

Programmazione didattica- Mappa -

2.4 - RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI – PROGRAMMAZIONE

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3 - ORIENTAMENTI E ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA

3.1 - ORIENTAMENTI CULTURALI

Il Collegio, consapevole che il proprio orizzonte culturale è la società stessa - e, più da vicino, il proprio territorio di appartenenza - assume i contenuti dei "saperi essenziali" a fondamento dell'azione educativa, e propone alcuni "arricchimenti" rivolti a tutte le classi e a tutti gli allievi:

- educazione alla diversità : interculturalità, disagio, handicap. La diversità che ci interpella esige risposte meditate e nuovi saperi.

- musica con interventi diretti e/o con azioni di tutoraggio da parte di esperti;- tecnologie multimediali , con attività di laboratorio; - attività psico-fisico-motorie , con supporto di istruttori qualificati;- esperienze partecipate , in rapporto all'ambiente ecologico e alle risorse del territorio,

(musei, parchi.......)- opportunità - valutate per la complementarietà con le attività curricolari proposte negli

orari extrascolastici (in un territorio generalmente deprivato).- Laboratori d’informatica, pittura, lettura

3.2 - EDUCAZIONE ALLA DIVERSITA’

Da anni i docenti del Circolo operano unitariamente nell’intento di superare lo scoglio della “diversità” in senso globale, per assicurare agli alunni ed alle loro famiglie un utilizzo delle risorse umane presenti nella scuola e sul territorio più proficuo e sereno possibile. A tal proposito nel Circolo sono state assegnate tre Funzioni Strumentali su ognuno degli aspetti caratterizzanti la “diversità”, ed a d ogni funzione una commissione come supporto di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi proposti dal Collegio Docenti.

A) –DIVERSABILITÀ : INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI

FINALITA’

Favorire lo sviluppo cognitivo, affettivo e comportamentale, l’integrazione nella comunità e la realizzazione personale di ciascun bambino.

PRINCIPI GUIDA

Realizzare una scuola inclusiva per tutti, che sappia cioè differenziare la didattica, individualizzando i percorsi di apprendimento, e personalizzare le relazioni e gli atteggiamenti educativi, con "sensibilità alle differenze" di ogni alunno Valorizzare le differenze, vivendole come una risorsa preziosa di sviluppo.

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Prevedere, nel PEI, tutte le materie della programmazione di classe, a diversi livelli sulle basi delle capacità dell’alunno impostando curricoli più o meno ridotti, ma riconducibili alla “cultura” delle singole discipline.

RISORSE

Funzione Strumentale: istituita dal Collegio dei docenti, si occupa dell’area dell’integrazione degli alunni diversabili con i seguenti obiettivi prioritari:

- accoglienza delle famiglie e inserimento degli alunni.- Collegamento con le commissioni Integrazione e Disagio- Ricerca sul territorio di risorse relative alla valorizzazione della diversabilità.

Commissione di Circolo per l’integrazione: previsto dalla Legge 104 all’art.15 è un gruppo di lavoro composto dal Dirigente Scolastico, da una rappresentanza degli insegnanti di sostegno, degli insegnanti di classe, dei genitori e da un operatore del servizio di Neuropsichiatria infantile.

Gruppo tecnico: si occupa del singolo alunno, è formato da tutti gli insegnanti curricolari e di sostegno della classe di appartenenza, dai genitori e dall’equipe di NPI che ha in carico il bambino.

Operatori scolastici statali che svolgono le seguenti mansioni:-ausilio materiale agli alunni diversamente abili nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse- assistenza agli alunni diversamente abili all’interno delle strutture scolastiche, nell’uso dei servizi igienici, nella cura dell’igiene personale e durante la consumazione del pasto-collaborazione con gli insegnanti di classe per l’autonomia degli alunni diversamente abili nei momenti non coperti dall’insegnante di sostegno.

Gli alunni: una delle risorse fondamentali sono gli alunni, i compagni di classe, che si attivano nei contesti dell'apprendimento cooperativo, del tutoring, della reticolazione informale di relazioni di aiuto, nello sviluppo di comportamenti interattivi prosociali

La famiglia: indispensabile è la condivisione degli obiettivi educativi con la famiglia, per progettare insieme un percorso unitario che favorisca lo sviluppo della personalità del bambino

Progetti: I progetti organizzati dalla commissione integrazione hanno una duplice finalità:- ampliare l’offerta formativa attraverso l’organizzazione di interventi mirati al

soddisfacimento di bisogni educativi e didattici speciali in un contesto di piccolo gruppo, ottimizzando le competenze degli insegnanti di sostegno (progetto “operando e facendo apprendo”)

- dare un sostegno ai genitori per favorire il benessere del bambino in famiglia e nel gruppo classe, offrendo loro l’opportunità di confrontarsi per mettere in comune ansie e risorse educative ed elaborare chiavi di lettura diversificate, che possano offrire contributi costruttivi e funzionali ( progetto “Passato…presente…futuro…con i nostri figli”)

Risorse esterne: Il nostro Circolo fa parte di una rete di scuole (scuola polo:ITC Arduino) attraverso la quale è possibile usufruire del prestito di ausili/sussidi specifici, in base alle esigenze dei singoli bambini. Inoltre la scuola polo organizza corsi di formazione per gli insegnanti.Per favorire l’integrazione sono attuati, in alcuni casi, progetti CESM o progetti di supporto di educatori richiesti al Comune.Collaborazione con i servizi sociali e il servizio di Neuropsichiatria infantile.

VERIFICHE E VALUTAZIONIGli alunni diversabili partecipano alle verifiche con le stesse scadenze previste per la classe. Le verifiche sono adeguate alle potenzialità dell’alunno e alle attività svolte.

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La valutazione fa riferimento agli obiettivi formulati nel PEI.B) - NOMADI E STRANIERI

Il circolo ha un bacino d’utenza interessato, ormai da anni, da un forte fenomeno immigratorio in costante progressione, infatti a settembre 2008 il Circolo vedeva iscritti 881 alunni di cui 168 stranieri, pari ad una percentuale del 19.30% contro il 18.01% dello scorso anno (graf.1). Inoltre le nazionalità sono estremamente diversificate, anche se alcune predominano nettamente: se escludiamo la bassa percentuale di alunni provenienti dall’Albania (6,4%) rispetto ai dati regionali e nazionali, le restanti nazionalità sono in linea con la distribuzione percentuale di quelle piemontesi ed italiane, con il 53,36% della Romania, il 25,17% del Marocco. Da notare infine una buona percentuale di bambini provenienti dall’Egitto (12,8%) e dal Perù (8,5%). (graf.2)

PERCENTUALE STRANIERI DEL CIRCOLO

0

5

10

15

20

2001-2002 2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009

Graf. 1 : andamento percentuale degli alunni stranieri nella Direzione Didattica

1,1%

3,2%3,2%

1,1%

1,1%

1,1%

1,1%

2,1%6,4%

11, 7%

12,8%

6,4%8,5%

8,5%

7,5%

25,17%

53,36%

Francia

Germania

Romania

Spagna

AlbaniaBrasile

Cina

Ecuador

Egitto

India

Marocco

Moldavia

NigeriaPerù

Russia

Tunisia

Altro

Graf.2: distribuzione percentuale delle nazionalità degli alunni non italiani iscritti nella Direzione Didattica

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La presenza di diverse identità etniche e sociali, se da un lato fornisce occasione di arricchimento culturale per l’utenza scolastica, talvolta può creare difficoltà relazionali e/o cognitive. A questo proposito da anni nel Circolo ormai è consuetudine lavorare secondo una dimensione europea e al fine di educare cittadini europei perseguendo finalità comuni a tutti i sistemi scolastici europei regolamentati dalle più importanti normative, come la Costituzione Italiana, la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

A tal fine nella scuola si occupano di problematiche relative ai bambini stranieri e nomadi:

• La COMMISSIONE NOMADI E STRANIERI, nominata annualmente dal Collegio dei Docenti ad inizio anno scolastico e composta da docenti del Circolo, la quale lavora per l’elaborazione di percorsi formativi specifici, rivolti a bambini stranieri e nomadi, in riferimento a progetti banditi nel corso dell’anno scolastico sul territorio; nello specifico durante il corrente anno scolastico si impegnerà nella stesura di un protocollo d’accoglienza per nomadi e stranieri e di un patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia per i bambini nomadi.

• Una FUNZIONE STRUMENTALE PER NOMADI E STRANIERI, anch’essa nominata dal Collegio dei Docenti ed è attualmente composta da due insegnanti. Gli scopi principali della funzione strumentale sono:

Accogliere l’alunno straniero o nomade al momento dell’arrivo, cercando di facilitarne l’inserimento in un ambiente estraneo alle sue abitudini.

Accertare le principali competenze acquisite nelle precedenti esperienze scolastiche per poter inserire l’allievo nella classe appropriata.

Stendere un protocollo d’accoglienza in rete con le scuole e i servizi del territorio

Ricercare risorse e progetti presenti sul territorio, collaborando soprattutto con gli uffici comunali Mondialità e dei Servizi Sociali “Autonomia”, con l’U.T.S. e la VI Circoscrizione.

Collaborare con la commissione ”Nomadi e Stranieri” per la ricerca di nuove opportunità formative e didattiche.

Collaborare con gli operatori di scuole di quartiere per la continuità per accompagnare l’alunno nel suo percorso formativo in verticale.

Per l’anno scolastico 2008-2009 il Circolo attuerà gli interventi rivolti agli alunni stranieri e nomadi, raggruppati in due grandi filoni: uno riguardante la prima accoglienza e l’integrazione, l’altro l’intercultura.

Accoglienza e integrazione: per favorire un sempre più rapido e semplice inserimento dei nuovi arrivati e delle loro famiglie, la scuola, oltre ad impiegare parte della Funzione Strumentale che ha il compito di sondare le competenze pregresse del bambino e valutare quindi in quale classe inserirlo, si avvale anche di

o Mediatori culturali per facilitare il colloquio iniziale con la famiglia e supportare l’alunno non italofono nelle prime settimane di scuola. Essi vengono inoltre utilizzati, ogni qualvolta se ne renda necessario, in corso d’anno per facilitare la comunicazione scuola-famiglia (colloqui individuali, consegna documenti di valutazione, ecc…).

o Sportello d’ascolto: il percorso migratorio dai bambini non è sicuramente stato scelto, ma subito passivamente per diverse ragioni, quindi spesso porta con sé numerosi interrogativi e problematiche che, anche se latenti, a scuola possono creare problemi comportamentali e di apprendimento. A volte, questi vengono immediatamente interpretati come situazioni problematiche da medicalizzare e quindi vengono inviati ai servizi di N.P.I. di pertinenza, senza andare ad indagare la causa scatenante con un occhio di riguardo alle origini del bambino e al suo percorso. Per questo nel Circolo verrà attivato un servizio d’ascolto gratuito, rivolto

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a genitori stranieri e ad insegnanti gestito da un’etnopsicologa e un mediatore culturale per poter parlare di problematiche genitoriali in una società straniera e “ostile”, trovare percorsi alternativi per superare barriere comunicative all’interno del gruppo classe ed eventualmente, per quei casi che lo richiedono, accompagnare gli interessati ai servizi di zona.

o Laboratori di italiano come L2: in orario scolastico ed extrascolastico, con cadenza settimanale, invece verranno attivati dei laboratori di italiano divisi per livello di competenze.

o Intercultura: Attraverso l’educazione interculturale si promuove la capacità alla convivenza costruttiva, all’accettazione, al rispetto dell’altro, ma anche al riconoscimento della sua identità culturale, nella quotidiana ricerca di dialogo, comprensione e collaborazione, in vista di un reciproco arricchimento. Attraverso l’attuazione di progetti interculturali la scuola vuole prevenire il formarsi di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture e superare ogni forma di visione etnocentrica.

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DISAGIO E’ patrimonio culturale ed operativo acquisito dai docenti del Circolo l’importanza della qualità delle relazioni nella prevenzione del disagio. La commissione “Disagio” da anni collabora con i Servizi Sociali di zona e nell’anno scolastico 2007/2008 ha firmato un Protocollo d’Intesa con l’intento di favorire un’ampia conoscenza e condivisione dei compiti specifici che sottendono ad ogni istituzione La commissione effettua anche indagini periodiche interne volte a definire e quantificare il disagio presente nel Circolo. Dall’ultima indagine risulta che il 10% degli alunni si trovano in situazione di disagio a scuola. Il generico disagio viene a concretizzarsi principalmente come un disagio di tipo comportamentale, emotivo e cognitivo. Spesso le due forme di disagio sono correlate. Per far fronte alla prevenzione e/o riduzione del disagio è stato predisposto il progetto “LA STRADA PER LA SCUOLA 3” progettazione integrata scuola-territorio per la promozione dell’agio in continuità con quanto già messo in atto con i progetti finanziati negli anni scolastici 2006/2007 e 200772008 dall’USR del Piemonte e dalla Regione. Il progetto si pone come obiettivo specifico “lo star bene con se stessi e con gli altri”. La realizzazione del progetto vede coinvolti animatori dell’associazione territoriale “Centrocampo”, docenti e alcuni genitori su moduli di attività che si realizzeranno parte in orario scolastico e parte in orario extrascolastico Legati alla promozione dell’agio vi sono anche i seguenti progetti: • “Educare ai valori” (incrementa la motivazione al successo scolastico e la consapevolezza delle

proprie scelte) • Provaci ancora Sam!” (incrementa la coprogettazione interistituzionale su tematiche educative) La commissione “Disagio” effettuerà (in continuità con quanto fatto gli anni precedenti)l’indagine sul percorso scolastico degli alunni licenziati dal nostro Circolo nell’a.s. 2005/2006 e che attualmente dovrebbero frequentare la III media. Tale indagine fornirà elementi utili e complementari per l’autovalutazione del Circolo in merito ai processi attivati per la prevenzione del disagio e l’incremento del successo formativo.

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3.3 – OPPORTUNITA’ EDUCATIVE

D - BIBLIOTECA

Realizzata in larga parte con fondi ottenuti grazie ad un Progetto in rete Provinciale, aperta agli alunni e ai docenti, la biblioteca scolastica è divisa in due sezioni:

-biblioteca magistrale dislocata nel plesso Perotti e con uso riservato ai docenti- biblioteca ragazzi dislocata in tutti e tre i plessi e con uso aperto alle classiGestioneLe attività inerenti al funzionamento della biblioteca scolastica sono coordinate da un gruppo di docenti che hanno acquisito specifiche competenze, attraverso iniziative di formazione condotte dall’ IRRE Piemonte, e attraverso esperienze diretta sul campo.

Caratteristiche formali della bibliotecaTutti i volumi presenti sono ordinati ed etichettati secondo il codice internazionale della Classificazione Decimale Deweil (CDD),caratterizzata da un codice alfanumerico.Nella sezione ragazzi la CDD viene associata ad una etichetta colorata, diversa per genere narrativo.Nel plesso Perotti è in uso un software elaborato dalla Biblioteca Nazionale Didattico-Pedagogica di Firenze, sia per la gestione dell’archivio informatizzato del patrimonio librario, che per la gestione del servizio prestiti.

FinalitàLo scopo è quello di favorire nell’alunno l’atteggiamento del lettore competente attraverso

- il piacere della lettura - il riconoscimento della biblioteca come ambiente strutturato appositamente per la ricerca;

attraverso la decodifica delle etichette il ragazzo, guidato delle ins. di classe, scopre i diversi generi narrativi e i grandi temi della divulgazione, imparando gradualmente ad orientarsi nel

sistema organizzato delle biblioteche in generale - individuazione di parole - chiave per la ricerca informatizzata e avvio all’uso di internet

Iniziative - Servizio prestiti, svolto e monitorato attraverso opportuna registrazione dei volumi in uscita

e in entrata. (Formazione docenti- Saloncino del libro aperto al pubblico- Raccordo con le Biblioteche Civiche Territoriali- Ricerca bibliografica per attività didattiche delle classi- Acquisto di libri su suggerimento dei docenti- Implementazione e rinnovo del patrimonio librario- Incontri con autori

E - PROGETTO CORO A SCUOLA

Il progetto del Coro scolastico rappresenta, all’interno del Piano dell’Offerta Formativa del circolo, un efficace strumento formativo e di diffusione del linguaggio e della cultura musicale tra gli allievi, le famiglie, il territorio, in un’ottica di continuità e rinnovamento dei percorsi didattici intrapresi.

E’, altresì, una realtà oramai consolidata, apprezzata e longeva che ha favorito e continua a favorire preziose esperienze di scambio,

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arricchimento e stimolo delle potenzialità di ciascun alunno, riconoscendone e sviluppandone le eccellenze, attraverso un canale comunicativo universale come quello musicale.

Perché “fare coro” a scuolaNell’ambito della immensa varietà di percorsi educativo-formativi possibili per i bambini

della scuola primaria, la pratica musicale rappresenta una vera e propria strategia per un apprendimento ‘a tutto tondo’, ove vengono chiamate in causa la sfera emotiva, espressiva, comunicativa, sociale di ogni singolo individuo, e tutte insieme riconducono ad una crescita armoniosa dell’individuo stesso, che ne potrà trarre inconsapevole ed indiscutibile beneficio.

Grazie alla pratica dell’espressione musicale, dell’esercizio mnemonico, linguistico, fonetico, attentivo e all’esperienza del fare insieme, l’attività di canto corale può aiutare concretamente a superare eventuali difficoltà (di linguaggio, di comprensione, sociali, ecc…) o rendere palesi e sviluppare particolari doti di sensibilità ed espressione musicale.

Quali obiettivi del “fare coro” a scuola

OBIETTIVI FORMATIVI Sviluppo della percezione sensoriale Sviluppo della sfera affettiva ed emotiva Sviluppo delle capacità interpretative Sviluppo delle capacità espressive Potenziamento delle capacità comunicative Socializzazione IntegrazioneOBIETTIVI COGNITIVI Impostazione della voce attraverso la pratica della respirazione fisiologica e del canto Miglioramento della coordinazione motoria laterale e bilaterale attraverso la pratica ritmica, anche con l’uso di semplici strumentini ritmici e/o melodici Miglioramento delle capacità linguistiche (pronuncia, scansione ritmica delle parole, eventuale approccio con le lingue straniere, ecc…) OBIETTIVI METACOGNITIVI Sviluppo della capacità di attenzione e concentrazione Sviluppo delle capacità mnemoniche Conoscenza e consapevolezza nella gestione della fisicità (capacità di autocontrollo e di uso del corpo) a fini espressivi.

Finalità / raccordi con il curricolo musicale e i macro-obiettivi di interclasse

Muovendo dagli obiettivi indicati, il presente progetto di Coro scolastico prevede di articolare l’attività didattica in due gruppi distinti, paralleli e coordinati in senso longitudinale in rapporto alle capacità e al livello di sviluppo dei bambini di ciascun gruppo.

L’attivazione di due percorsi paralleli, pur richiedendo un maggiore impegno organizzativo da parte della scuola ed un cospicuo investimento in termini di risorse umane, si rende necessario per meglio rispondere alle modalità di apprendimento degli alunni in rapporto alle differenti fasi di sviluppo cognitivo, sociale, psico-motorio.

Tale sdoppiamento consiste in:

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INSIEME A(CORO DEI PICCOLI)

INSIEME B(CORO EFFETTIVI)

Fascia di età: 6-7 anni

Percorso didattico essenziale: Prima alfabetizzazione musicale attraverso

esercizi e giochi di rilassamento e scioglimento della muscolatura,

Esercizi di respirazione e vocalizzi su testi nonsense, fonemi, vocali, ecc…

Vocalizzi per lo sviluppo di: risonanza, articolazione ed estensione vocale.

Giochi di coordinazione gesto-suono-ritmo,

Canti finalizzati all’apprendimento dei primi elementi del linguaggio musicale.

Canti di repertorio infantile

Fascia di età: 8-9-10 anni

Percorso didattico essenziale:Attraverso la pratica della metodologia “Goytre” e “Orff-Schulwerk” Scansioni ritmiche Educazione dell’orecchio Suoni e movimenti Canti di repertorio Giochi musicali

Con particolare attenzione a strutturare il repertorio cantato in un’ottica di multidisciplinarità pur privilegiando in modo assoluto la scelta dei brani in base alla loro cantabilità

Il Piano dell’Offerta Formativa del Circolo adotta i criteri generali di una progettazione che tiene conto dei bisogni reali, persegue la continuità ed il miglioramento dei progetti stessi, che devono avere una precisa identità e ricaduta sul territorio.

Il presente progetto è portatore di tutte queste caratteristiche; è in conformità con gli obiettivi trasversali adottati dalle singole interclassi ed ha una buona potenzialità di ricaduta multidisciplinare (educazione al suono e alla musica, lingua italiana e lingua straniera, educazione psicomotoria, scienze, storia, ecc…).

Il progetto del Coro a scuola di inserisce a pieno titolo anche nel progetto di rete, del quale riprende la progettazione.

La compresenza di due gruppi corali che lavorano e si formano parallelamente nasce dall’esigenza di diversificare l’approccio didattico.

Tale approccio dovrà tenere conto del fatto che i due gruppi di bambini coinvolti hanno età diverse (6-7 anni il primo gruppo e 8-9-10 anni il secondo gruppo), ma soprattutto caratteristiche psicofisiologiche, aspettative e potenzialità diverse.

Un intervento didattico formativo mirato si rende dunque necessario per un risultato più definito e performante.

Il progetto del Coro a scuola è stato pensato non solo come un elemento di valore aggiunto all’offerta formativa scolastica, ma come parte integrante del lavoro di educazione all’ascolto, al suono e alla musica svolto dagli insegnanti in classe.

F – LABORATORIO INFORMATICA

L’utilizzo delle tecnologie nella nostra scuola è ampliamento diffuso. Esiste, infatti, una estesa competenza degli insegnanti che hanno frequentato e frequentano corsi e/o gruppi di formazione aggiornamento. I tre laboratori multimediali attrezzati, uno per ciascun plesso scolastico, vengono frequentati dai bambini con le insegnanti di classe o con altri insegnanti almeno 1 ora la settimana.

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G – ISTRUZIONE DOMICILIARE

Negli ultimi anni è emersa sempre più l’esigenza di assicurare ad alunni e studenti affetti da gravi patologie l’erogazione di servizi scolastici alternativi che permettano loro di non interrompere il proprio corso di studi, rischiando così abbandoni scolastici o ripetente.I servizi scolastici che il M:I:U:R: ha attivato sono fondamentalmente due:1. La scuola in ospedale.2. Il servizio di istruzione domiciliare. Il Circolo anche quest’anno ha attivato il servizio di istruzione domiciliare per poter rispondere al meglio alle richieste del territorio. In particolar modo per quei bambini che, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, vengono sottoposti a terapie domiciliari, le quali impediscono loro la frequenza della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni, anche non continuativi. Si tratta di un progetto di offerta formativa specifico nei confronti dell’alunno impedito alla frequenza scolastica, in cui i docenti di classe andranno, su richiesta dei genitori, a svolgere attività didattico-culturali a casa privilegiando modelli didattici che favoriscano la comunicazione attraverso diversi linguaggi e progettualità interdisciplinare. Modelli che permettano al bambino di agire sul piano culturale, che lo facciano sentire l’artefice dei prodotti che realizzerà. Un’attenzione particolare andrà posta inoltre all’uso delle tecnologie informatiche e telematiche.

4 – ORIENTAMENTI PER LA PROGETTUALITA’

La funzione docente si esplica, oggi, non solo nell’attività didattica ma anche nella progettazione di itinerari allargati, I PROGETTI, che possono coinvolgere non solo i componenti del team, ma anche i laboratori esistenti nella scuola, le agenzie educative presenti nel territorio e le famiglie. I progetti ampliano e potenziano l’attività disciplinare favorendo la sperimentazione, la ricerca, la fantasia e la creatività. Attraverso l’esperienza diretta, la manipolazione, il dialogo, la socialità libereranno il proprio pensiero creativo trasformandosi da consumatori acritici in produttori di cultura.

Per la diffusione del contenuto culturale dei progetti, il Collegio:vincola prioritariamente i fondi per la progettazioneassume la formazione e l'autoformazione come diritto/dovere le cui scelte sono finalizzate

alla realizzazione del P.O.F.,facilita l'aggregazione nell'Associazione Genitori sostenendone la partecipazione e le iniziative.

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4.1 - CRITERI GENERALI PER LA PROGETTUALITA’

La progettualità dell’Istituto emerge dagli enunciati valori culturali e formativi che orientano i criteri delle scelte [cfr. allegati 1 – 2 – 3 – 4 ]

a) Progettazione a partire da dati reali, dai bisogni emersi. b) Valorizzare risorse e competenze (docenti, famiglia, territorio)c) Continuità con progetti passati e prevista prosecuzione futura nella prospettiva di un

miglioramento (almeno triennale).d) Diffondere i risultati e la produzione culturale:connessione con il territorio e inserimento in rete.e) Il referente segue il progetto nel passaggio d’interclassef) Validità verificata per:

- ricaduta- valutazione precisa- documentazione puntuale in itinere e finale- memoria.

4.2 - CRITERI PER PROGETTI AUTONOMIA

a) Innovazione rispetto a: - contenuti- metodologia- organizzazione.

b) Trasversalità dei contenuti.c) Stimolo e valorizzazione di professionalità e competenza.d) Apertura verso l’esterno (famiglie, altre scuole), Enti locali, Associazioni.e) Dimensione internazionale.

4.3 - PROGETTI D’INTERCLASSE

Ogni interclasse nel momento della progettazione definisce l’organizzazione, i tempi, i contenuti per il raggiungimento degli obiettivi dello SFONDO INTEGRATORE

Classi Indicazioni ministeriali SFONDO INTEGRATORE PRIME “….importante valorizzare i momenti

di passaggio… cura alla formazione della classe come gruppo…La scuola si deve costruire come luogo accogliente…”

ACCOGLIENZA:-Carillon (2 fasi)-Mi muovo..mi..ti..conosco

SECONDE “…la manipolazione, le espressioni artistiche e musicali, la narrazione….Sono occasioni privilegiate per apprendere per via pratica ciò che successivamente verrà fatto per vie teoriche…..”

LINGUAGGI ESPRESSIVI:

-Acquerellando

TERZE “l’alunno sarà guidato alla scoperta delle potenzialità comunicative ed espressive ….e all’apprendimento

COMUNICAZIONE:-Comunicare per un futuro sostenibile

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sempre più autonomo…per rappresentare la sua personalità e il mondo che lo circonda”

QUARTE “L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente…..interazione e integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture”

INTERCULTURA-Intercultura: che bella differenza

QUINTE “……la scuola deve formare cittadini italiani che siano, nello stesso tempo, cittadini dell’Europa e del mondo…..”

IO… CITTADINO DEL MONDO:-conoscere il mondo attraverso i Media- Storia 900-Ed. alla legalità

4.4 – PROGETTI PER GRUPPI DI CLASSE [ cfr. allegato 3 - 11]

Ai Progetti d’interclasse si aggiungono quelli per gruppi di classi. Questi, di solito, soddisfano i bisogni di situazioni particolari o sono legati più strettamente all’attività didattica.

4.5 – SUDDIVISIONE DEI PROGETTI IN MACROAREE

AMBIENTALE: • Costruiamo il futuro • Fiori, frutti e fanciulli • Giardino d’Acquisto

ARRICCCHIMENTO CURRICULARE: • Operando, facendo, apprendo • InclasSECEMusica • Teleintendo • Storia 900 • Se non ora quando • Coro scolastico • Costruiamo un mondo colorato 3 • Acquerellando • Comunicare per un futuro sostenibile

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BENESSERE A SCUOLA: • Accoglienza • Educazione ai valori • Provaci ancora Sam • Educare alla sessualità • La strada per la scuola • Intercultura: che bella differenza • Conoscere il mondo attraverso i Media

SCUOLA APERTA: • Passato presente e futuro con i nostri figli • Istruzione domiciliare • Uniamo il mondo • Incontro

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4.6 - ARTICOLAZIONE PROGETTI

PERSONEDiversità,

funzioni, ruoli.

MATERIALICaratteristiche percettive.

Per una prima originale

Che favoriscono

DOMANDERACCOLTA DOCUMENTARIACONFRONTO ESPERIENZE.

Per una

RAPRESENTAZIONE DELLE SCOPERTE.

Dei livelli di FORMALIZZAZIONE:

sistemi diVERIFICA

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PREDISPOSIZIONESITUAZIONI – PROBLEMA

Aperte e modificabili dai bambini con gli adulti.

AMBIENTICome fonte di

problemi organizzativi, spaziali, relazionali,

funzionali(casa – scuola – città).

Ricche di curiositàche mobilitino.

FAMILIARIZZAZIONECON IL PROBLEMA. E da qui verso NUOVI ASPETTI

DEL PROBLEMA.

PROCEDURE DI ANALISI E DI ESPLORAZIONE

(RICERCA)

Percorsi di ricerca dei bambini: lo sviluppo è legato alle sue

possibilità d’indagini.

Dell’ABILITA’nellaSOLUZIONE DEI PROBLEMIper successive approssimazioni.

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5.1 - MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

Le azioni di monitoraggio e valutazione degli apprendimenti e del funzionamento dell’Istituto sono complementari e fanno parte di un processo nella generale complessità di gestione dell’autonomia.

Per l’avvio e il controllo di tale processo sono richieste analisi costanti – a più livelli – e iniziative di formazione in servizio per il continuo approfondimento di specifiche conoscenze e competenze professionali.

Nell’anno si prevedono fasi intermedie e finali per - verifiche periodiche delle programmazioni didattiche, dei progetti autonomia, del POF- valutazione e comparazione degli esiti degli apprendimenti - valutazione del sistema organizzativo, a cura dello staff dei referenti, etc.- cura della documentazione- autovalutazione d'istituto tramite somministrazione di test di gradimento ad alunni, famiglie, personale docente e non.

5.2 - VALUTAZIONE ALUNNI

La ricerca del giusto equilibrio tra lo sviluppo delle dimensioni cognitive e formative, che ha condotto alla ridefinizione del curricolo, ha posto in primo piano l’esigenza di una VALUTAZIONE EFFICACE ispirata ai seguenti principi:

a) evitare il coinvolgimento provocato dai pregiudizi circa le primarie conoscenze sui bambini;b) tenere presente che, pur nelle prove indicate come oggettive, persiste un margine di

soggettività che può influenzarne la validità e l’attendibilità;c) puntare molto sui processi individuali nell’apprendimento di ciascuno (cioè sul COME SI

APPRENDE), non solamente sui risultati ottenuti (cioè sul QUANTO SI APPRENDE);d) ricercare le vere origini degli “errori” come schemi mentali in evoluzione nel rispetto dei

tempi di ogni singolo bambino;e) porsi sempre obiettivi semplici, facilmente verificabili per accertare il cambiamento

avvenuto;f) privilegiare il confronto orale, la discussione tra docenti dei team sui dati raccolti da

osservazioni rispetto al comportamento ed all’apprendimento di ogni alunno a favore della sua unitarietà.

Per l’anno scolastico 2008/2009 la Commissione ha riconfermato le attività di valutazione finalizzate al miglioramento della qualità e dell’azione formativa con modalità e strumenti che incentivano la motivazione, l’interesse degli allievi e la consapevolezza dei traguardi di apprendimento raggiunti.

Esse devono, inoltre, prevedere momenti d’incontro con le famiglie degli alunni per favorire la corresponsabilità del processo educativo e la condivisione del DOCUMENTO DI VALUTAZIONE che insieme alle prove di verifica e agli elaborati più significativi costituiscono il PERCORSO PERSONALE DI OGNI ALUNNO

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VALUTAZIONI DELLE CLASSI PRIME – PRIMO QUADRIMESTRE

Il Collegio Docenti considerato:• che è necessario, da parte degli Inss., disporre di un tempo maggiore per conoscere i bambini e

consentire agli stessi tempi più distesi nell'apprendimento;• che è necessario disporre di maggiori elementi di conoscenza nel rapporto fiduciario con le

famiglie;• che il giudizio sintetico deve testimoniare il livello di apprendimento raggiunto dall'alunno e

deve scaturire dall'attenta valutazione di tutti gli obiettivi didattici strettamente collegati con la programmazione di interclasse.

Il Collegio Docenti ha deliberato di adottare, per il primo quadrimestre a partire dall’anno scolastico 2003-2004, per l'Interclasse delle classi prime, una valutazione globale e non analitica nelle discipline.A tale decisione dovranno uniformarsi tutte le classi prime del Circolo.

Inserimento del "Discreto"Il Collegio Docenti, sentita la proposta del Gruppo di lavoro designato dal CD stesso, ha deliberato di inserire il giudizio "Discreto" tra i giudizi sintetici quadrimestrali con la seguente motivazione:• per colmare il divario tra una competenza "Buona" ed una competenza sufficiente.Il CD ha deliberato, inoltre, di non adottare il giudizio "Non sufficiente" nel secondo quadrimestre per i bambini ammessi alla classe successiva.

5.3 AUTOVALUTAZIONE D'ISTITUTO

Permangono i compiti della Commissione di Autovalutazione, istituita nell’anno scolastico 2003/2004, di individuare ed attuare forme di valutazione interna del funzionamento della scuola:

- organizzazione scolastica- curricolo- attività di arricchimento- relazioni

Gli strumenti saranno di volta in volta individuati.

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Allegato 1

APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO

DI SCUOLA(Finanziamento autonomia)

Progetti d’Interclasse: SFONDO INTEGRATORE

IN RETE(e/o con Finanziamenti esterni)

1° -ACCOGLIENZASe mi muovo..mi..ti ..conosco

Chiotti COSTRUIAMO IL FUTURO

Puddu

2°-LINGUAGGI ESPRESSIVIAcquarellando

Compassi UNIAMO IL MONDO Casula

3° - COMUNICAZIONE:Comunicare per un futuro

sostenibile

Conte INCONTRO Garberoglio

4° - INTERCULTURA:Che bella differenza

Milaccio InclasSECEMusica Lovino

5° - IO CITTADINO NEL MONDO: Conoscere il mondo

attraverso i Media

Catalano TELEINTENDO Puddu

PROGETTI PER L’INTEGRAZIONE HC

EDUCAZIONE AI VALORI Cerri Maura

PASSATO,PRESENTE E FUTURO CON I NOSTRI

FIGLI

Scarcello PROVACI ANCORA SAM Portalone

OPERANDO, FACENDO… APPRENDO

Vinci STORIA 900/Legalità

ISTRUZIONE DOMICILIARE

Zedde EDUCARE ALLA SESSUALITA’

Siddi

LA STRADA PER LA SCUOLA 3

Non uno di meno

Portalone

BULLI SI PUO’ RIDERE PortaloneCOSTRUIAMO UN MONDO

COLORATO 3 Monteforte

CORO SCOLASTICO CastellaniITALIANO PARLIAMONE Baroncelli

FIORI, FRUTTI E FANCIULLI

GIARDINO D’ACQUISTODi Croce

Laboratorio PolifunzionaleBLOOM TO LOOK OVER

Monteforte

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Allegato 2

PROGETTAZIONE CURRICULARE-EDUCATIVA

LINGUE MODERNE Ins. MANCINO

AREA ANTROPOLOGICA Ins. MURARO

ATTIVITA’ ALTERNATIVE Ins. SANDRIN

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Allegato 3

FUNZIONAMENTO/ORGANIZZAZIONE

BIBLIOTECA MarcheseCOMITATO DI VALUTAZIONE /

SPAZI e SCUOLA SICURA GabuttiELETTORALE Scarcello

SUSSIDI CompassiCONTINUITA’ Fogli - Portalone

COMMISSIONE PERMANENTEcl. PRIME

Bianco

MENSA GabuttiNOMADI E STRANIERI Baroncelli/Monteforte

INTEGRAZIONE ScarcelloMOTORIA CurtinoMUSICA Lovino

AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO ChiottiDISAGIO Portalone

P.O.F. BevilacquaINFORMATICA Mancino

EDUCAZIONE ALLA SALUTE Zedde IMMAGINE MonteforteAMBIENTE Casula

MEDIA Puddu

Allegato 4

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AREA 1 : GESTIONE DEL P.O.F

o AGGIORNAMENTOo COORDINAMENTO PROGETTIo VERIFICA DEI PROGETTI E DEL POFo COMMISSIONE POFo CURA DELLA DOCUMENTAZIONE

AREA 2 : CONTINUITA’

o RAPPORTI CON IL TERRITORIOo COLLABORAZIONE CON LA COMMISSIONE FORMAZIONI CLASSI PRIMEo COLLEGAMENTO CON LA COMMISSSIONE CONTINUITA’o INIZIATIVE DI FORMAZIONE IN RACCORDO CON LE FS 1 E 4

AREA 3: TERRITORIO

o RAPPORTI CON IL TERRITORIO PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA PER L’INTEGRAZIONE E PER IL REPERIMENTO RISORSE

o COLLEGAMENTO CON LE COMMISSIONI E IL COLLABORATORE DELEGATO

AREA 4: NOMADI STRANIERI

o ACCOGLIENZA FAMIGLIE E INSERIMENTO ALUNNIo COLLEGAMENTO CON LA COMMISSSIONEo COLLEGAMENTI CON ENTI LOCALI E ASSOCIAZIONI SPECIFICHE

AREA 5: ALUNNI DIVERSABILI:

o ACCOGLIENZA FAMIGLIE. INSERIMENTO ALUNNI DIVERSABILIo COLLEGAMENTO CON LE COMMISSIONI INTEGRAZIONE E DISAGIOo RICERCA SUL TERRITORIO DI RISORSE PER L’INTEGRAZIONE

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