Cinquenovanta 2012

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1 2012anno pari Letture e scritture del disagio attraverso il cinema Brescia e dintorni 26 novembre • 5 dicembre 2012 luogo Fuori

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Fuori luogo

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2012anno pari

Letture e scritture del disagio attraverso il cinema

Brescia e dintorni26 novembre • 5 dicembre 2012

luogoFuori

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Non ho un posto, un luogo! E quindi non posso essere fuori luogo.Eppure spesso vivo lo spazio con disagio, vedo alti muri che lo circondano… e vorrei poter andare liberamente oltre la linea immateriale del confine.

Il Festival Cinquenovanta, giunto alla sua sesta edizione, vuole essere quest’anno un momento di scambio di esperienze intorno al fare cinema fuori dai luoghi abituali di produzione. In ospedale, in carcere, nei quartieri di periferia o a scuola non si va per fare i film, ma il fare audiovisivo può diventare uno modo per andare oltre i confini del luogo e far nascere positive interferenze. Ecco allora scoprire relazioni inaspettate, originali, significative, ludiche e formative che, attraverso un mix di immagini, colori, suoni, parole e linguaggi, mettono in contatto tra loro persone provenienti da mondi apparentemente lontani.

Durante le giornate del festival, attraverso interventi nelle scuole, serate di proiezione di corti e lungometraggi, un laboratorio per insegnanti e un seminario pomeridiano aperto alla cittadinanza, si tenterà di affrontare, attraverso il cinema, il tema del disagio.

In particolare il seminario avrà lo scopo di presentare ai partecipanti un piccolo panorama dell’eccellenza italiana delle iniziative di produzione audiovisiva in contesti che, seppur con accezioni diverse, possono essere definiti di disagio: il carcere minorile, le difficili periferie metropolitane, le corsie degli ospedali pediatrici, il lavoro di aula. Nel corso della manifestazione verrà presentato il progetto Cartoni animati in… corsia! realizzato in collaborazione con l’Ospedale dei bambini di Brescia nei reparti di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, Chirurgia pediatrica e Oncoematologia pediatrica.

Associazione Avisco, in collaborazione con la Fondazione PInAC e il CIAS desidera così offrire a chi parteciperà ai diversi appuntamenti la possibilità di sentirsi a proprio agio anche se fuori luogo.

V i n c e n z o B e s c h i PrESIDENtE AVISCO

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Un bambino in ospedale, in quanto bambino, non è molto diverso dai suoi coetanei: vive le

tappe della sua età evolutiva, spesso è iscritto ad una scuola, gli piace giocare…

però è in un luogo particolare, non per sua scelta e neppure per sue colpe.

In questo luogo, dove ha dovuto andare

cartoni animatiin... corsia!

Laboratorio creativo di animazione realizzato presso l’Ospedale dei bambini di Brescia

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perché qualcosa si è rotto nell’armonia del suo corpo, non può decidere l’uso degli spazi, l’organizzazione dei tempi, la scelta delle attività. Viene aiutato in ciò da una serie di iniziative che concorrono a rendere meno pesante sul piano umano la degenza. Soprattutto durante l’anno scolastico la presenza di insegnanti di vari ordini di scuola, l’intervento di volontari e di educatori, nonché la disponibilità di attrezzature mediatiche, offrono stimoli per lo sviluppo cognitivo e per lo svago nell’arco di quasi tutta la giornata.

E quando la scuola non c’è? Ecco il progetto per la realizzazione di cartoni animati nell’ambito dell’ospedale dei bambini: un percorso nato per aiutare i piccoli fruitori di prodotti televisivi a diventare parte attiva e consapevole nel creare un video di animazione.Nel mese di settembre, grazie anche al supporto di alcune maestre ed educatrici, la sala giochi della Neuropsichiatria infantile, quella della Chirurgia Pediatrica e alcune stanze della Pediatria Oncologica,

hanno accolto gli esperti Avisco che, con un piccolo set portatile attrezzato di luci, webcam e collegamento al PC, hanno accompagnato i bambini in una nuova avventura. È stata un’esperienza “magica” capace di animare ciò che era fermo; magia inaspettata che crea stupore come quello di A. che, quando ha visto il proprio personaggio fare un salto, ha sbarrato gli occhi ed è scoppiata in una risata.

s a n d r a c i m a s c h i AVISCO

Con il sostegno di

In collaborazione con

SPEDALI CIVILI DI BRESCIAAZIENDA OSPEDALIERA

SPEDALI CIVILI DI BRESCIAAZIENDA OSPEDALIERA

spedali civili di bresciaazienda ospedalieraospedale dei baMbini di brescia

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La casetta dei cartoni è un parallelepipedo di legno senza le due pareti laterali e un buco in cima. È tutta bianca e luminosa dentro, grande 50x60x40 e pesante solo 4 kg. L’abbiamo chiamata casetta – con una s! – perché dentro ci abitano tanti, tantissimi… infiniti cartoni animati che prenderanno vita quando bambine e bambini si affacceranno alle sue grandi finestre per pensare, costruire e animare il loro cartone. Con l’aiuto di una webcam (il suo posticino è sul tetto bucato) e un computer (vicino di casa) è un vero e proprio set d’animazione. Luci potenti, telecamere, cavalletti, vetri e stativi si comprimono in un’agile scatola piccola, leggera e compatta che può essere facilmente presa, trasportata, piazzata e rimossa facilitando la creazione di film d’animazione a scuola e altrove. No… non è in vendita perché è troppo

facile da costruire.Durante il laboratorio proporremo un modo – tra

i tanti – di utilizzarla, creando

insieme ai partecipanti un breve cartone animato con la carta strappata. Una piccola esperienza dalla quale può nascere la curiosità e la voglia di fare i cartoni animati “fuori luogo”.

Mercoledì 28 novembreMediateca Provinciale

via Fontane 29

Animazioni Fuori LuogoPiccolo laboratorio (non solo) per insegnanti

La casetta dei cartoni

15:30 Breve presentazione della Mediateca16:30-19 LaboratorioMax 20 partecipanti. Partecipazione gratuita e prenotazioneobbligatoria entro il 25 novembre

Info e prenotazioni: [email protected]

SETTORE CULTURA

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Seminario Cinquenovanta

Il cinema “fuori luogo”Esperienze di produzione audiovisiva a confronto

1 dicembre 2012 • Teatro San Carlino, corso Matteotti 6/a, Brescia. 15:30-19

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Cartoni animati… in corsia! Un laboratorio d’animazione ”fuori luogo”Raffaele Spiazzi Direttore sanitario Ospedale dei Bambini, BresciaIrene Tedeschi Coordinatrice dei laboratori, Avisco

Di televisione nelle corsie dell’ospedale se ne vede tanta… e allora perché non mettere in cantiere un bel film d’animazione? Bambini/e e ragazzi/e dei reparti di Neuropsichiatria, Oncoematologia e Chirurgia hanno costruito personaggi e sfondi con la carta ritagliata dando vita ad un vero e proprio cartone animato ideato e realizzato completamente da loro.

Qui Nisida… si può fareRosario D’Uonnoreferente Direzione Generale Ufficio Scolastico regionale Campania; Direttore del Marano ragazzi Spot Festival

Insegnare la legalità significa fare insieme. Da sei anni, ogni anno si realizza il progetto innovativo: “Qui Nisida… si può fare” in cui per una settimana, i ragazzi di “fuori” e quelli di “dentro” lavorano alla realizzazione di uno spot sociale girato nell’Istituto di Pena Minorile di Nisida.

Accademia del Cinema dei Ragazzi - EnzitetoRuggiero Cristallo Coordinatore Accademia – Enziteto/Bari

L’Accademia del Cinema di Enziteto è uno spazio di vita e di cultura dedicato al cinema; è un punto di riferimento per i ragazzi e gli abitanti del quartiere periferico di S. Pio/Enziteto, ma non solo: è anche una struttura

stabile per molti ragazzi dell’intera regione; il cinema è utilizzato come uno strumento per il riscatto sociale di questo territorio; un progetto inserito in una più ampia progettualità finalizzata al recupero del disagio giovanile.

Esperimenti di cinemaUn laboratorio di animazione in classeRaffaella Traniello Insegnante, openvideomaker

Il progetto si svolge in una scuola primaria alle porte di Padova. Consiste nella produzione di cortometraggi di animazione con metodo sperimentale e cooperativo. Il processo di produzione collabora al consolidamento dell’immagine positiva di sé e allo sviluppo dell’identità di gruppo attraverso l’espressione artistica e creativa. Il progetto utilizza materiali poveri e software open source.

Quamar: working to liveGianni Trotter responsabile progetti India - Associazione Una Strada Onlus, Venezia-Mestre

Cortometraggio della regista indiana Preeya Nair, che ci presenta Quamar, una ragazzina costretta a lavorare per mantenere la famiglia. Simpatica e spigliata certamente, ma nello stesso tempo triste simbolo dei tanti minorenni, soprattutto donne, che ancor oggi nella moderna India devono subire la povertà e le imposizioni della tradizione, che toglie loro la libertà di scegliere sia tempo che il destino futuro.

Coordina: Vincenzo Beschi

L’ospedale, il carcere, le periferie cittadine, la scuola sono luoghi nei quali i relatori hanno fatto esperienze di produzione audiovisiva insieme a bambini e adolescenti. Durante il seminario racconteranno cosa significa per loro fare il cinema in situazioni di disagio.

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StrappiProgetto Cartoni animati in… corsia! a cura di Avisco, bambine e bambini dei reparti di Chirurgia, Neuropsichiatria e Oncoematologia dell’Ospedale dei bambini di Brescia, 2012. Carta strappata animata. Durata: 5’ 10’’

Tanti personaggi – strappati dal cartoncino colorato – si compongono in un collage movimentato. Tante storie, emozioni e colori quanti gli autori bambini che hanno realizzato le animazioni.

Viaggio marino spaziale poetico ambientaleDi Sofia, Deborah, Sofia Benedetta, Alessia, Eleonora, progetto Cartoni animati in… corsia! a cura di Avisco, 2012. Carta strappata animata. Durata: 2’ 7’’

Un omino di carta è comodamente sdraiato sulla spiaggia della sua isola deserta quando decide di fare un bel tuffo in mare. Inizia

così un viaggio breve ma intenso, che lo porterà ad esplorare luoghi distanti e misteriosi. E dopo aver tanto viaggiato? Un cartone animato speciale con un titolo che è una piccola poesia.

Leilarealizzato dai bambini e dalle bambine burkinabé, Burkina Faso 2007. Animazione silhouettes. Durata: 5’. Coordinamento, direzione e produzione: Louise-Marie Colon di Caméra etc. e Caméra & Consorte

Un grido forte e deciso: no allo sfruttamento del lavoro minorile! Leila è la protagonista di un racconto immaginato e realizzato da un gruppo di bambine e bambini dopo FESPACO 2007 a Ouagadougou (Burkina Faso). Una storia drammatica si stempera in un finale educativo che invita gli adulti

a rispettare le bambine e a non trattarle come bestie da soma.

Volo di libertàAvisco, classi quinte della Scuola primaria “M. Calini” (Bs), 2010.

Animazione della plastilina. Durata: 4’

La piccola Anja saltella allegramente nel parco giocando insieme al suo bellissimo palloncino rosso appena regalatole dal papà quando accade l’inevitabile…

L’oggetto possedutoClasse 1a, corso per Operatori meccanici alle macchine utensili dell’Istituto d’arte e formazione professionale “rodolfo Vantini”, rezzato (Bs) 2012. Animazione+interviste. Durata: 8’53’’

Durante il laboratorio i ragazzi hanno esplorato e raccontato forme,

Corti “fuori luogo”Venerdi 30 novembre 2012, ore 21 • PInAC, via Disciplina 60, Rezzato

Guida la visione Elena Pasetti

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dimensioni, colori e storie degli oggetti che li circondano, dando vita ad un piccolo film d’animazione giocato sul rapporto tra ciò che noi desideriamo dagli oggetti e ciò che loro desiderano da noi.

AdamDi Peter Lord 1993. Plastilina animata. Durata: 5’54”

Quando la mano di Dio crea Adamo, egli deve imparare le vie del mondo e a non sentirsi fuori luogo. Un aiuto alla terribile solitudine di questa ricerca può solo venire se… Miglior cortometraggio animato, Academy Awards (Oscar) 1993.

SlavarDi Hanna Heiborn e David Aronowisch, Svezia 2008. Grafica 3D. Durata: 14’

Una bambina di 9 anni e un maschietto di 11, sudanesi, raccontano

in un’intervista come sono stati rapiti e tenuti schiavi da bande armate che operano nel Sudan. Narrano delle atrocità cui hanno assistito, ma anche del desiderio di pensarsi in un futuro diverso, a scuola e al sicuro.

LouiseDi Anita Lebeau, National Film Board of Canada 2003. tecnica mista. Durata: 9’72”

Il film porta il pubblico in un giorno nella vita di Louise Marginet, 96 anni, la nonna belga-canadese dell’autrice che narra il “fuori luogo” della donna che invecchia. Louise ha ricevuto molti premi, tra cui il Premio Internazionale di Hiroshima al Hiroshima Animation Festival e la Giuria Premio Junior Canal J per cortometraggi al Festival Internazionale del Cinema d’animazione di Annecy.

Leçon de natation(La lezione di nuoto)Di Danny de Vent, Francia/Belgio 2008. Grafica 3D. Durata: 9’

La mamma di Jonas (4 anni) lo porta alla sua prima lezione di nuoto. Jonas ha paura e vuole andare a casa. Durante il tentativo di fuggire, cade nella vasca più profonda e nessuno lo nota. Cercando di salvarsi, scoprirà un mondo nuovo.

Angry man (Uomo arrabbiato)Di Anita Killi, Norvegia 2009. Carta ritagliata. Durata: 20’

Un bambino ha nel cuore un segreto pesantissimo: a volte il papà rientra a casa e diventa un orco violento e incontrollato e la mamma, per proteggere il piccolo, diventa la vittima designata. Ma il bambino troverà la forza di rivelare quel segreto e imprimere una via d’uscita e di speranza. Un racconto poetico sulla violenza domestica dal punto di vista di un bambino.

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KudanDi taku rimura, Giappone 2008. Grafica 3D. Durata: 9’20”

Completamente immerso nel suo mondo interiore, un padre non presta molta

attenzione al suo giovane figlio ed entrambi sono estranei uno all’altro.

Un giorno il padre riceve un grosso pacchetto che contiene un casco misterioso. Indossatolo, il genitore si trasforma in “Kudan”, un fantastico eroe

giapponese che vaga in un mondo parallelo. Qui le menti degli uomini

sono alberi ad alto fusto che con le loro radici si connettono alla realtà.

Scopre così…

The great escape (La grande fuga)Di Damian Nenow, Polonia 2006. Grafica 3D. Durata: 6’23”

Sunny si guadagna da vivere mostrandosi in tv durante le previsioni del tempo: il suo compito è rappresentare l’icona del tempo soleggiato sulla mappa. Così per

Per bambine e bambini delle terze, quarte e quinte delle scuole primarie26 novembre: Gussago28 novembre: Odolo29 novembre: Castelcovati

Guida la visione Luigi Muzzolini

QuamarDi Preeya Nair, India. Durata: 23’

Quamar è una bambina indiana di 10 anni, che sogna di andare a scuola per costruire un proprio futuro. Sfortunatamente, a causa della povertà della famiglia, è costretta ad un lavoro pericoloso e ripetitivo nel produrre braccialetti. In questo documentario Quamar racconta direttamente la propria storia e ci rende con emozione partecipi della propria infanzia perduta.L’autrice Preeya Nair, regista e pittrice, vive a Hyderabad in Andha Pradesh (dove vive Quamar) e gestisce con il marito Murali la casa di produzione cinematografica Flying Elephant. Il film ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in festival internazionali ed è stato presentato al Premio Città di Venezia all’interno della Mostra del Cinema 2012.Il documentario Quamar verrà presentato all’interno del seminario “Il cinema fuori luogo”.

Magico corto

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anni e anni, finché un giorno decide di fuggire da questa routine alienante…

Facce di pongoProgetto promosso dall’Associazione La nostra famiglia di Bosisio Parini (Lc), 2010, e realizzato da Avisco. Animazione in plastilina. Durata: 4’29”

Questo breve video è la raccolta degli autoritratti che i ragazzi hanno realizzato a partire dalla fotografia del loro viso. Ognuno racconta un poco di se stesso, del proprio mondo interiore, senza la necessità di usare le parole.

NoiClasse prima, Scuola primaria Bagnolo Mella (Bs), 2012. tecnica mista. Durata: 9’

Pensieri liberi dei bimbi di 6 anni intorno al tema della diversità.

L’aranciaDi Diane Chartrand, Canada 1992. Pittura su vetro. Durata: 4’49”

Un bambino sta per andare a scuola: guarda nel frigorifero per prepararsi la merenda ma lo trova vuoto. Quando,

durante l’intervallo, una compagna di classe butta nel cestino uno spicchio d’arancia, il bambino – affamato – lo raccoglie per mangiarlo…

Na kraju zemli / Au bout du monde (Ai confini del mondo)Di Konstantin Bronzit, Francia1998. Disegno su celluloide. Durata: 8’

Le quotidiane peripezie di una originale famigliola in equilibrio sul tetto del mondo.

Max entre ciel et terre(Max tra cielo e terra)di Jean Luc Slock, Belgio 2004. Carta ritagliata. Durata: 8’30”

Max non è un ragazzino come tutti gli altri. Vive all’ incontrario coi piedi al soffitto, attratto dal cielo, non dalla gravità terrestre! Per lui non è facile andare a scuola, leggere nel banco, fare sport e soprattutto essere accettato dai compagni e dalle compagne di classe. La strada per venirsi incontro è difficile…

Porte à porte (Vicini di classe)di Zabelle Côté, Canada 1992. Disegno animato. Durata: 4’9”

Nel cortile di una scuola, alcuni bambini che frequentano le ultime classi danno fastidio a quelli di prima…

OverdoseDi Claude Cloutier, Canada 1994. Disegno animato. Durata: 5’25”

La storia di un bambino le cui giornate sono così piene di impegni che gli è negata la possibilità di giocare…

Ame noire / Black soul(Anima nera)Di Martine Chartrand, Canada 2000. Pittura su vetro. Durata: 10’

Attraverso il racconto dei tempi passati che una nonna fa al proprio nipote, in una rapida e accattivante successione di disegni colorati e luci, ci immergiamo nella cultura nera, ripercorrendo le tappe fondamentali che hanno segnato la storia dei popoli africani.

L’agnello rimbalzelloDi Bud Luckey, Usa 2003. Grafica 3D. Durata: 5’

Nella radura abita un agnellino famoso per le sue qualità di ballerino e molto popolare tra gli altri animali. Un giorno, però, viene catturato da un uomo che lo tosa. Senza il suo manto, l’agnellino non riesce più a danzare, ma…

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5 dicembre 2012, ore 21Brescia, Cinema Nuovo Eden, via Nino Bixio 9

Guida la visione Chiara Boffelli

Gli anni in tascatitolo originale: L’argent de pochedi François truffaut, con Nicole Félix, Chantal Mercier, Jean-François Stévenin, Virginie thévenet. Francia 1976. Durata: 104’

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Scrive François truffaut: «Non mi stanco mai di girare con i bambini. tutto quello che un bambino fa sul set sembra farlo per la prima volta, ed è questo che rende così preziosa la pellicola che riprende i giovani volti in trasformazione».

“Gli anni in tasca” è un’immersione nel mondo dei fanciulli in dodici short stories in cui si mescolano fantasticherie, problemi con gli adulti, drammi e primi amori di un gruppo di bambini del modesto paesino di Thiers, in Alsazia. Un film corale dedicato ai bambini ma soprattutto alle responsabilità degli adulti nei confronti

dei bambini. La macchina da presa si sofferma in particolare su due personaggi: uno è il piccolo Julien (una sorta di Antoine Doinel de “I quattrocento colpi” e Victor de “Il ragazzo selvaggio”), che vive un’infanzia infelice, e l’altro è Patrick, inizialmente innamorato della mamma di un suo amico. “Gli anni in tasca” si presenta come un ritratto caleidoscopico dell’infanzia, poggiandosi molto sull’improvvisazione e sull’aneddoto. Le storie di diversi personaggi si incrociano, mentre la

colonna sonora continua il ciclo dedicato a Maurice Jaubert (insieme a “La camera verde”, “Adele H., una storia d’amore” e “L’uomo che amava le donne”), in cui vengono appunto inseriti brani del compositore scomparso

nel 1940, rievocando una sorta di omaggio a Jean Vigo. Autobiografico (entrambi, Julien e il maestro Richet, ricordano sia la personalità giovanile che quella matura del cineasta francese) e dolcemente malinconico come numerose pellicole del regista, “Gli anni in tasca” ribadisce ancora una volta la posizione di Truffaut nei confronti dei bambini, che ogni giorno combattono una lotta impari contro gli adulti.

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CIAS, Coordinamento Italiano Audiovisivi a scuola.Nasce a Pisa nel 1997 all’interno della Biennale del Cinema dei Ragazzi allo scopo di coordinare le diverse realtà di produzione audiovisiva a scuola operative sul territorio nazionale. Finalità del CIAS è favorire la presa di coscienza dell’idea di bambino, di scuola e di contenuti che prefigurano il fare audiovisivo e multimediale in ambito educativo-scolastico. CIAS mira alla qualità e all’efficacia delle scelte metodologiche, che pongono al centro dell’attività la ricerca e la sperimentazione nella didattica degli audiovisivi. Nel 2007 è il CIAS è, con Avisco e Fondazione PInAC, ideatore del progetto Schermi d’animazione Cinquenovanta.

Avisco, Associazione per la ricerca, la sperimentazione e l’aggiornamento sugli audiovisivi in ambito scolastico/educativo. Realizza percorsi con bambini e ragazzi, all’interno dei progetti assistiti che scuole, agenzie educative, Enti e Istituzioni organizzano sul fronte dell’educazione ai mass-media. Le attività Avisco spaziano dalla formazione-aggiornamento di insegnanti ed educatori nel campo dei linguaggi audiovisivi, alla ricerca dell’uso creativo della videocamera nel programma educativo, “Oltre il video, dentro la TV”. Intense le collaborazioni con biblioteche, ludoteche e organizzazioni di genitori per la sensibilizzazione sul problema ragazzi e Tv. Ha collaborato con la Rai per il progetto europeo Pico, trasmissioni tematiche via satellite e con emittenti come Globo a Milano e Telenord/Teletutto a Brescia per cicli di trasmissioni sulla scrittura audiovisiva a scuola. Produce video a carattere educativo-didattico in collaborazione con Istituti scientifici e Istituzioni pubbliche. Gestisce dal 1992 la Mediateca provinciale per conto dell’Amministrazione Provinciale di Brescia. Nel 1997 è socio fondatore del CIAS, Coordinamento italiano Audiovisivi A Scuola. Nel 2005 ha realizzato per conto di Boing, canale satellitare per ragazzi, il pacchetto Video & Imparo, sulla comprensione del linguaggio filmico. Nel 2006 ha vinto il Premio Alberto Manzi per la miglior realizzazione educativo-pedagogica, con il film Di tutti i colori, firmato da Vincenzo Beschi. Dal 2001 collabora con la PInAC, Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato (Bs) per le produzioni audiovisive. Nel 2007 ha organizzato con la PInAC e con il CIAS, il Primo festival Schermi d’animazione Cinquenovanta. Nel 2008 è stata socio fondatore di EAN (European Animation Network).

AudioVisivoScolastico

Sede operativaMediateca Provincialevia Fontane 29 25133 Brescia (Bs)

tel. 030 [email protected]

CIAS, Sede legalec/o coop. GEtpiazza Capitaneo 4870128 Bari Palesetel. 080 5304745www.ciasit.org

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La Fondazione PInAC ha varato quest’anno il progetto triennale Metissakana. Il meticciato come territorio dell’arte e dell’incontro delle diverse culture. Il progetto, in collaborazione col MIUR, si avvale per i percorsi audiovisivi della ultradecennale collaborazione con Avisco.I laboratori “Pennelli elettronici”– inseriti nel progetto Metissakana – nel 2012 coinvolgeranno oltre 150 bambine e bambini di 5 e 10 anni, ragazze e ragazzi dai 12 ai 14 anni. In PInAC si affronteranno esperienze vissute con i sensi attraverso l’occhio e l’orecchio della telecamera, tenendo in considerazione l’influenza che il campo audio-visivo gioca sulla formazione dell’identità e sullo sviluppo di capacità creative ed estetiche, quali strategie personali per interagire con gli altri e con la realtà circostante. Verranno utilizzate tecniche di ripresa diverse e si sperimenteranno vari materiali giocando tra manipolazione e tecnologia. Una tecnologia assolutamente non invandente ma pronta ad amplificare e trasformare i gesti, i movimenti, i colori le forme, le linee di tutti i partecipanti. Le classi coinvolte appartengono all’IC di Rezzato con una classe terza della primaria e due classi seconde della secondaria di 1° grado e all’IC di Calcinato con due classi prime della secondaria di 1° grado. Il percorso Telepongo, coi piccoli di cinque anni, coinvolge la scuola dell’Infanzia Tommaso Alberti dell’IC di Rezzato.

e l e n a P a s e t t i DIrEttrICE PINAC

Con il contributo di

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swww.pinac.it

ProgettoMetissakana 2012

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In collaborazione con Con il sostegno diRealizzazione

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