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COMUNICATO STAMPA Ciclismo, CuboFuturismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger. A cura di Erasmus Weddigen Collezione Peggy Guggenheim 9 giugno – 16 settembre 2012 Dal 9 giugno al 16 settembre 2012, la Collezione Peggy Guggenheim presenta Ciclismo, CuboFuturismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger. Centro focale della mostra, a cent’anni esatti dall’esecuzione, sarà il dipinto Al velodromo (1912) di Jean Metzinger (1883 1956), acquisito da Peggy Guggenheim nel 1945 e oggi parte della sua collezione conservata a Palazzo Venier dei Leoni. L’artista francese raffigura il proprio soggetto attraverso un linguaggio prettamente cubista, unendo uno sport popolare come il ciclismo ai tentativi di rendere e definire in pittura la velocità e la quarta dimensione, il tempo, a cui allude quel numero “4” che appare sullo sfondo, sugli spalti del velodromo, alle spalle del ciclista protagonista della tela. Sebbene oggi messo in secondo piano rispetto ai suoi più celebri contemporanei quali Pablo Picasso e Georges Braque, Metzinger figura tra i cubisti che esposero nella Sala 41 in occasione del Salon des Indépendants di Parigi del 1911, evento che segnò il consolidarsi del Cubismo nell’ideologia artistica parigina e nei circoli artistici del tempo, e ha un ruolo assolutamente centrale nella comprensione del movimento cubista, una delle più originali avanguardie del XX secolo. Insieme a Albert Gleizes, sempre nel 1912, Metzinger pubblica Du Cubisme (1912), il primo libro sui metodi e gli scopi del Cubismo. L’opera Al velodromo illustra gli ultimi metri della famosa corsa ciclistica ParigiRoubaix e raffigura Charles Crupelandt, vincitore dell’edizione del 1912. La ParigiRoubaix si è guadagnata diversi soprannomi: “Inferno del Nord”, per l’estrema difficoltà dei percorsi sul pavé in cui si trovano impegnati i corridori, “Regina delle classiche” e “Corsa di Pasqua”. Il dipinto di Metzinger è la prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare in modo così specifico un evento sportivo. L’artista incorpora nell’immagine i suoi concetti di prospettiva multipla, di simultaneità e tempo, secondo la propria convinzione per cui la quarta dimensione è fondamentale per un nuovo genere di arte in grado di competere con la tradizione classica della pittura francese di JacquesLouis David e JeanAugusteDominique Ingres. Metzinger faceva parte di un gruppo di intellettuali e artisti, tra cui Guillaume Apollinaire, Albert Gleizes, František Kupka, che frequentavano la dimora dei fratelli Duchamp, Marcel Duchamp, Raymond DuchampVillon e Jacques Villon, nel quartiere di Puteaux, a Parigi, e che, spinti dall’ammirazione nei confronti di Maurice Princet, noto come il “matematico del cubismo”, discutevano a lungo su questioni quali la geometria noneuclidea, la matematica teoretica, la sezione aurea e le dimensioni “nonvisibili”. L’unione di un soggetto di carattere sportivo, testimonianza di una nuova passione della cultura popolare francese, con un ambizioso apparato intellettivo e visivo, centrale per il nascente movimento cubista, rende l’opera Al velodromo un capolavoro assoluto. La mostra è stata ideata e curata da Erasmus Weddigen, che per primo ha scoperto l’identità del ciclista protagonista de “Al velodromo” e l’anno esatto di realizzazione. Affiancheranno il quadro altre opere esposte al pubblico per la prima volta insieme: due dipinti di Metzinger sullo stesso soggetto, e un terzo, da poco riscoperto, sul tema della quarta dimensione, prova della conclusione delle ricerche da parte dell’artista sulla dinamica del movimento. In mostra non mancheranno raffigurazioni dello stesso tema di grandi maestri del futurismo italiano, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gino Severini e Mario Sironi, insieme a Forme uniche di continuità nello spazio (1913) sempre di Boccioni e due opere di Marcel Duchamp, Scatola in una valigia (1941) e Nudo (studio), Giovane triste in treno (191112), legate al tema dell’elasticità dello spazio,

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COMUNICATO STAMPA 

 Ciclismo, Cubo‐Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger. A cura di Erasmus Weddigen Collezione Peggy Guggenheim 9 giugno – 16 settembre 2012  

Dal  9  giugno  al  16  settembre  2012,  la  Collezione  Peggy Guggenheim  presenta  Ciclismo,  Cubo‐Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger. Centro focale della mostra, a cent’anni  esatti  dall’esecuzione,  sarà  il  dipinto  Al  velodromo  (1912)  di  Jean Metzinger  (1883  ‐1956), acquisito da Peggy Guggenheim nel 1945 e oggi parte della  sua  collezione  conservata a Palazzo Venier dei Leoni. L’artista  francese raffigura  il proprio soggetto attraverso un  linguaggio prettamente cubista, unendo uno sport popolare come il ciclismo ai tentativi di rendere e definire in pittura  la velocità e  la quarta dimensione,  il tempo, a cui allude quel numero “4” che appare sullo  sfondo,  sugli  spalti del  velodromo,  alle  spalle del  ciclista protagonista della  tela.  Sebbene oggi messo  in  secondo  piano  rispetto  ai  suoi  più  celebri  contemporanei  quali  Pablo  Picasso  e Georges Braque, Metzinger  figura tra  i cubisti che esposero nella Sala 41  in occasione del Salon des  Indépendants di Parigi del 1911, evento che segnò  il consolidarsi del Cubismo nell’ideologia artistica  parigina  e  nei  circoli  artistici  del  tempo,  e  ha  un  ruolo  assolutamente  centrale  nella comprensione del movimento cubista, una delle più originali avanguardie del XX secolo. Insieme a  Albert Gleizes, sempre nel 1912, Metzinger pubblica Du Cubisme (1912), il primo libro sui metodi e gli scopi del Cubismo.  

L’opera Al velodromo illustra gli ultimi metri della famosa corsa ciclistica Parigi‐Roubaix e raffigura Charles  Crupelandt,  vincitore  dell’edizione  del  1912.  La  Parigi‐Roubaix  si  è  guadagnata  diversi soprannomi:  “Inferno del Nord”, per  l’estrema difficoltà dei percorsi  sul pavé  in  cui  si  trovano impegnati  i  corridori,  “Regina delle  classiche”  e  “Corsa di  Pasqua”.  Il dipinto di Metzinger  è  la prima  opera  di  carattere  avanguardistico  a  rappresentare  in  modo  così  specifico  un  evento sportivo. L’artista incorpora nell’immagine i suoi concetti di prospettiva multipla, di simultaneità e tempo,  secondo  la  propria  convinzione  per  cui  la  quarta  dimensione  è  fondamentale  per  un nuovo  genere di  arte  in  grado di  competere  con  la  tradizione  classica della pittura  francese di Jacques‐Louis David  e  Jean‐Auguste‐Dominique  Ingres. Metzinger  faceva parte di un  gruppo di intellettuali  e  artisti,  tra  cui  Guillaume  Apollinaire,  Albert  Gleizes,  František  Kupka,  che frequentavano  la  dimora  dei  fratelli  Duchamp, Marcel  Duchamp,  Raymond  Duchamp‐Villon  e Jacques Villon, nel quartiere di Puteaux, a Parigi, e che, spinti dall’ammirazione nei confronti di Maurice Princet, noto come  il “matematico del cubismo”, discutevano a  lungo su questioni quali la geometria non‐euclidea, la matematica teoretica, la sezione aurea e le dimensioni “non‐visibili”. L’unione di un soggetto di carattere sportivo, testimonianza di una nuova passione della cultura popolare  francese,  con  un  ambizioso  apparato  intellettivo  e  visivo,  centrale  per  il  nascente movimento cubista, rende l’opera Al velodromo un capolavoro assoluto.  

La mostra è stata ideata e curata da Erasmus Weddigen, che per primo ha scoperto l’identità del ciclista protagonista de “Al velodromo” e l’anno esatto di realizzazione. Affiancheranno il quadro altre opere esposte al pubblico per  la prima volta  insieme: due dipinti di Metzinger sullo stesso soggetto,  e  un  terzo,  da  poco  riscoperto,  sul  tema  della  quarta  dimensione,  prova  della conclusione  delle  ricerche  da  parte  dell’artista  sulla  dinamica  del movimento.  In mostra  non mancheranno  raffigurazioni dello stesso  tema di grandi maestri del  futurismo  italiano, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gino Severini e Mario Sironi,  insieme a Forme uniche di continuità nello  spazio  (1913)  sempre di Boccioni e due opere di   Marcel Duchamp, Scatola  in una valigia (1941) e Nudo (studio), Giovane triste in treno (1911‐12), legate al tema dell’elasticità dello spazio, 

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e dipinti di Georges Braque e Louis Marcoussis, che  illustreranno  la presenza della sabbia quale “terza  dimensione”  nell’arte,  ovvero  la  profondità,  il  volume,  lo  spazio  reso  tangibile  dalla stratificazione.   

L’esposizione intende documentare la passione, oggi come allora, per il ciclismo, e in special modo per  la Parigi‐Roubaix, con modelli di biciclette provenienti dalla collezione di  Ivan Bonduelle,  in prestito  a  lungo  termine  al  Musée  Régional  du  Vélo  ‘La  Belle  Echappée’,  La  Fresnaye‐sur‐Chédouet, dal Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo,  e dal designer Marco Mainardi dello Studio  Dimensione  Servizi.  Sarà  inoltre  in  mostra  la  bicicletta  da  corsa  di  Fabian  Cancellara, vincitore  della  Paris‐Roubaix  nel  2006  e  nel  2010,  gentilmente  concessa  dalla  squadra RADIOSHACK NISSAN TREK. Le tematiche teoriche e sportive della mostra andranno a convergere in una bicicletta, messa  a disposizione del pubblico, proveniente dall’Università di  Tübingen  in Germania, pensata per illustrare le teorie spazio‐temporali formulate da Albert Einstein.    

Paul Wiedmer (1947), artista svizzero che vive e lavora tra il Lazio e Burgdorf (Svizzera) ha creato per  la mostra Cyclosna, una  scultura  che  sarà esposta nel Giardino delle  Sculture Nasher della Collezione  Peggy  Guggenheim,  legata  al  tema  dell’eternità  del  tempo,  che  rimanda concettualmente  ad  altre  opere  in  mostra  con  allusioni  alla  natura  “filosofica”  delle  gare ciclistiche.   

Erasmus Weddigen è storico dell’arte e restauratore. Dal 1970 al 1986 è stato capo conservatore del Museo di Belle Arti di Berna. Dal 1997, insieme alla moglie Sonya Weddigen‐Schmid, gestisce lo studio di restauro  “Saveart” di Berna.  

Il  catalogo  della mostra  include  saggi  di  Erasmus Weddigen,  Sonya Weddigen‐Schmid,  André Blum, Wolfgang Drechsler, Hans‐Jürgen Heinrichs e Nina Aydt, Božena Nikiel, Hanns Ruder, Paul Schwartzbaum, Ferruccio Petrucci, e un’intervista a Fabian Cancellara.  

Sponsor principale della mostra è Mapei SpA di Milano, azienda leader mondiale nei prodotti per l'edilizia. Dal 1993 al 2002 Mapei è  stata  fortemente presente nel  ciclismo professionistico  con una  squadra  sempre  ai  vertici  delle  classifiche  internazionali.  I  corridori  della  Mapei  hanno ottenuto  cinque  vittorie  alla  Parigi‐Roubaix,  in  particolare  nelle  edizioni  1996,  1998  e  1999 piazzandosi al primo, secondo e terzo posto. Il catalogo della mostra include un testo introduttivo di Giorgio Squinzi, Amministratore Unico e CEO di Mapei,  sull’appassionata  storia di Mapei nel mondo del ciclismo agonistico.  

La mostra è inoltre sostenuta da Tempini SpA di Brescia, azienda specializzata dal 1921 in finiture per  l' architettura e  in materiali e servizi di posa per pavimenti   e rivestimenti. Principale media partner  dell’esposizione  è  La  Gazzetta  dello  Sport  che  ha  anche  generosamente  messo  a disposizione  i propri archivi per  le  ricerche  curatoriali.  Infine media partner  sono Corriere della Sera e Radio Italia, Hangar Design Group ha curato l’immagine coordinata della comunicazione.   I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato Consultivo della Collezione Peggy Guggenheim e:  

 

        

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e‐mail: info@guggenheim‐venice.it; sito: www.guggenheim‐venice.it / peggyg.mobi orario d’apertura: 10.00‐18.00; chiuso il martedì ingresso: euro 12; euro 10 senior oltre i 65 anni; euro 7 studenti; gratuito 0‐10 anni  ulteriori informazioni: tel. 041. 2405 404/415 ‐ press@guggenheim‐venice.it 

 

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SCHEDA TECNICA 

   

TITOLO  Ciclismo, Cubo‐Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger  

SEDI E DATE  Collezione Peggy Guggenheim, Venezia9 giugno, 2012 – 16 settembre, 2012  

CURATORE  Erasmus Weddigen  OPERE IN MOSTRA  36 LA MOSTRA           

La mostra  ruota  intorno al dipinto di  Jean Metzinger Al velodromo  (Au Vélodrome)  del  1912,  una  delle  più  importanti  opere  cubiste  della Collezione  Peggy  Guggenheim.  Per  far  luce  sul  soggetto  dell’opera, saranno esposti altri due dipinti e un disegno di Metzinger sullo stesso tema, oltre a numerosi dipinti sul  tema del ciclismo. Come  il quadro di Metzinger, così la mostra unisce la passione per il ciclismo alla questione sulla natura della quarta dimensione, argomento d’interesse e dibattito nella cerchia di Metzinger. Saranno esposti diversi modelli di biciclette, attuali e del passato,  insieme alla bicicletta di Einstein per  illustrare  la teoria della  relatività. Materiale  fotografico del  velodromo di Roubaix, biciclette da corsa vecchie e nuove e altri oggetti contestualizzeranno  il dipinto di Metzinger.  In mostra anche una scultura sul tema del tempo dell’artista svizzero contemporaneo Paul Wiedmer.  

INGRESSO ALLA COLLEZIONE  Intero euro 12; seniors euro 10 (oltre 65 anni) studenti euro 7 (entro i 26 anni); bambini (0‐10 anni) e soci ingresso gratuito. Il biglietto dà diritto all'ingresso alla mostra, alla collezione permanente, alla Collezione Gianni Mattioli e al Giardino delle Sculture Nasher. Tutti  i  giorni,  alle  15.30,  il  museo  organizza  visite  guidate  gratuite  alla mostra. Non è necessaria la prenotazione.  

ORARIO    10.00 – 18.00, chiuso il martedì e il 25 e 26 dicembre  

INFORMAZIONI  info@guggenheim‐venice.itwww.guggenheim‐venice.it/peggyg.mobi  

BIGLIETTERIA ONLINE/  PRENOTAZIONI GRUPPI E 

VISITE GUIDATE 

http://www.teleart.org/start/inizio.php?idSito=392 tel. 041.2405440/419 

   

ATTIVITÀ DIDATTICHE  tel. 041.2405401/444 

COME ARRIVARE  da  Piazzale  Roma‐Ferrovia:  linea  diretta  2,  direzione  Lido,  fermata Accademia (25 minuti circa); linea 1, direzione Lido, fermata Accademia (30 minuti circa) / Vaporetto dell’arte, fermata Accademia da Piazza S. Marco:  linea 1, 2 direzione Piazzale Roma  ‐ Ferrovia,  fermata Accademia (5 minuti circa) 

COMUNICAZIONE E UFFICIO 

STAMPA  

Alexia Boro, Maria Rita Cerilli / tel. 041.2405404/415  Vi preghiamo di segnalarci  l’avvenuta pubblicazione dell’articolo scrivendo a: press@guggenheim‐venice.it 

 

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Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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Titolo Immagine

1. Umberto Boccioni Dinamismo di un ciclista, 1913 Olio su tela 70 x 95 cm Collezione Gianni Mattioli Deposito a lungo termine presso la Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

2. Umberto Boccioni Forme Uniche della Continuità nello spazio, 1913 (fusione del 2004-05) Bronzo 112 x 40 x 90 cm Collezione Privata

3. Georges Braque Il clarinetto, estate-autunno 1912 Olio con sabbia su tela ovale 91,4 x 64,5 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PG 7

4. Fortunato Depero Ciclista attraverso la città, 1945 Olio su tavola 110 x 75 cm Rovereto, MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

5. Marcel Duchamp Nudo (studio), Giovane triste in treno, 1911–12 Olio su cartone 100 x 73 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PG 9

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9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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6. Marcel Duchamp Scatola in una valigia, 1941 Valigia di pelle contenente copie in miniatura, riproduzioni a colori e una fotografia delle opere dell'artista con aggiunte a matita, acquerello e inchiostro 40,7 x 37,2 x 10,1 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PG 10

7. Louis Marcoussis L'Habitué, 1920 Olio con sabbia e sassolini su tela 161,9 x 97 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PG 22

8. Jean Metzinger Le Bicycliste, 1912 Olio e sabbia su tavola 27,2 x 22,2 cm Collezione Privata

9. Jean Metzinger

Coureur cycliste, 1912 Olio e sabbia su tela 100 x 81 cm ca. Collezione Privata

10. Jean Metzinger

Studio per Au Vélodrome, 1912 Graffite e carboncino su carta beige 38 x 26 cm Centre Pompidou, Parigi Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle

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Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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11. Jean Metzinger Al velodromo, 1912 Olio e collage su tela 130,4 x 97,1 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PG 18

12. Jean Metzinger Composizione cubista con orologio, 1912–13 c. Olio su tela 41 x 33 cm Collezione Nicholas S. Zoullas

13. Mario Sironi Il ciclista, 1916 Olio su tela 96 x 71 cm Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia Donazione, Giovanni e Lilian Pandini, Bergamo, 2008 2008.62

14. Gino Severini Il ciclista Arazzo tessuto a mano. Disegno: 1956; produzione: 1977 (edizione di tre autorizzata da Gina Severini) 150 x 210 cm Collezione Romana Severini

15. Paul Wiedmer Cyclosna, 2012 Ferro, componenti elettronici, motore elettrico, orologio da torre, gas, materiali vari 359 x 322.5 x 98 cm Collezione dell’artista

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Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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16. Modello artigianale basato sul disegno di Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico, 133 v. 85 x 150 x 45 cm Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, Como

17. Bicicletta Edoardo Bianchi di Zanazzi (Prima guerra

mondiale / Bicicletta dell’ 8° Reggimento Bersaglieri ciclisti) 110 x 165 x 65 cm Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, Como

18. Bicicletta da corsa Alcyon, 1912. Collezione Ivan

Bonduelle. 110 x 170 x 52 cm Collezione Ivan Bonduelle, prestito a lungo termine al Musée Régional du Vélo “La Belle Echappée”, Francia

19. Bicicletta di Fabian Cancellara (del Tour de Flanders 2012) 2012 RADIOSHACK NISSAN TREK, Belgio

20. Marco Mainardi “Aria” 2009/2011 Bicicletta premiata alla 15th International Bicycle Design Competition, Taipei 2010 Mainardi Design, Scorzè

21. Bicicletta Albert Einstein (con schermo relativistico tempo/spazio) 2004 100 x 80 x 51 cm Color-Physics GmbH, Tubinga, Germania

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9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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22. Velocimetro “Le velocimetre universal” Fine’800 Metallo-vetro Museo del ciclismo – Madonna del Ghisallo, Como. Donazione di Angelo Vandoli

23. Calendario pubblicitario della Alcyon, 1912

Collezione Ivan Bonduelle

24. Manifesto pubblicitario “Cycles La Française Diamant”, pre-1914 Collezione Ivan Bonduelle

25. Manifesto pubblicitario "Cycles J. B. Louvet" al Tour de France del 1912 Collezione Ivan Bonduelle

26. Cartoline postali di Octave Lapize e Charles Crupelandt, pre–1914. Collezione Ivan Bonduelle

27. Trofeo del giro Parigi-Roubaix del 1995 (di Franco Ballerini) Collezione Dr. Giorgio Squinzi

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Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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28. Stadio Buffalo, gara finale della Roue d’Or, 23 aprile 1911. Bibliothèque nationale de France, Parigi

29. Paris-Roubaix, 24 marzo 1910. Bibliothèque nationale de France, Parigi

30. Parc des Princes, 1912. Bibliothèque nationale de France, Parigi

31. Octave Lapize, con il n. “4”, attraversa a piedi il passo Tourmalet, “La Vie au Grand Air”, 30 luglio 1910, n. 619, p. 550

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9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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32. Octave Lapize, 30 April 1911, Parc des Princes. Bibliothèque nationale de France, Parigi

33. Charles Crupelandt, vincitore della Paris-Roubaix 1912. Bibliothèque nationale de France, Parigi

34. Charles Crupelandt, 1913. Bibliothèque nationale de France, Parigi

35. Charles Crupelandt, 1914. Bibliothèque nationale de France, Parigi

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9 giugno – 16 settembre 2012

Checklist: 6 giugno 2012

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36. “L’Aéro”, 1 luglio 1912. Bibliothèque nationale de France, Parigi

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Mapei, il ciclismo e l’arte: Mapei è Sponsor principale della Mostra “Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta

dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger”. Dal 9 giugno al 16 settembre 2012 - Collezione Peggy Guggenheim –Venezia

Un evento culturale di assoluta importanza la mostra che si tiene alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che vede come centro focale l’opera “Al velodromo” di Jean Metzinger, il dipinto che raffigura il vincitore dell’edizione del 1912 della famosa corsa ciclistica Parigi-Roubaix. E Mapei è Sponsor principale della mostra sostenendo con piacere ancora una volta il mondo dell’arte e della cultura per tanti e coerenti motivi. In primo luogo per via del consolidato rapporto con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e con il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, luoghi della cultura mondiale che Mapei ha contribuito a restaurare, in secondo luogo per lo specifico tema dell’evento che vede come protagonista, tra gli sport, proprio il ciclismo con una delle sua gare più rappresentative e a cui Mapei è particolarmente legata.

Mapei è da sempre sostenitrice nella conservazione del patrimonio artistico, contribuendo a restaurare con i propri prodotti e la propria tecnologia i grandi luoghi della cultura internazionale ma anche italiana: tra gli altri ricordiamo il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro San Carlo di Napoli ed il Museo Archeologico di Palermo “Antonio Salinas”. Contributi questi che consacrano la passione di Mapei per l’arte e ne rafforzano il già forte connubio con la cultura. Per quanto riguarda l’ambito sportivo è da notare che dal 1993 al 2002 Mapei è stata fortemente presente nel ciclismo professionistico con una squadra sempre ai vertici delle classifiche internazionali. I corridori Mapei hanno ottenuto la vittoria in cinque edizioni della Parigi-Roubaix, in particolare in quelle del 1996, del 1998 e del 1999 piazzandosi al primo, secondo e terzo posto. La passione per il ciclismo fu trasmessa dal fondatore di Mapei, Rodolfo Squinzi, al figlio Giorgio, attuale Amministratore Unico. Si è venuto a creare così negli anni un forte legame tra l’Azienda ed il mondo dello sport: un forte connubio che nasce dalla condivisione degli stessi valori quali fatica, impegno, volontà e la consapevolezza che ogni vittoria è il frutto di una coscienziosa programmazione e del costante lavoro di gruppo. La presenza di Mapei continua ancora oggi in forme differenti attraverso la sponsorizzazione di squadre ed eventi. Mapei è Main Sponsor dei Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada (Varese 2008, Mendrisio 2009, Melbourne 2010, Copenhagen 2011 e Limburg 2012) che hanno da sempre coinvolto un pubblico internazionale e ciclisti di spicco, molti dei quali usciti dal vivaio del Centro Mapei Sport, il Centro Ricerche con sede a Castellanza (VA), nato nel 1996 con lo scopo di promuovere la ricerca in ambito medico-sportivo con particolare riguardo alla fisiologia dell’esercizio.

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Mapei, oltre a sostenere le manifestazioni sportive-culturali, contribuisce con i suoi prodotti e le sue tecnologie alla realizzazione di impianti sportivi indoor e outdoor in tutto il mondo, in particolare di quasi tutte le piscine, le piste di atletica e più in generale le infrastrutture nelle quali si sono svolti negli ultimi decenni i Giochi Olimpici e i grandi incontri sportivi europei e mondiali in Italia e all’estero. L’Azienda sta anche fornendo, attraverso la società Mondo, gli adesivi per le piste di atletica e per gli impianti sportivi e di accoglienza per le Olimpiadi di Londra 2012. Sport, gare e una forte passione: questi gli elementi che accomunano il tema della mostra e la filosofia aziendale Mapei. Come dichiara lo stesso Giorgio Squinzi nel testo introduttivo del catalogo della mostra: “ Il ciclismo è passione, amore, che altro non è che chimica, materia che io conosco bene. Ma è anche dinamica e movimento. È anche matematica: numeri e tabelle di allenamento. È fisica. Per noi di Mapei il ciclismo è il cubismo della Roubaix, il futurismo del record dell’ora, ma è anche scomposizione che rende possibile una visione di un soggetto fermo lungo una “quarta dimensione” esclusivamente spaziale. Fermi, dai nostri laboratori cogliamo i movimenti del mondo: dalla scienza alla ricerca, che per me è parola d’ordine imprescindibile, che si parli di industria, che si tratti di sport.” Il Gruppo attualmente conta 68 aziende consociate con 60 stabilimenti operanti nei cinque continenti, è oggi il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo e specialista in altri prodotti chimici come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici, finiture murali speciali.