Chiesa viva 506 LA · esù Cristo, per la sua na-tura divina, era Dio. E al-lora, come morì Gesù...

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Santo Natale 2017 MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA FONDATORE e Direttore (1971-2012): sac. dott. Luigi Villa Direttore responsabile: dott. Franco Adessa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax 030 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com&Print srl (BS) contiene I. R. - e-mail: [email protected] «La Verità vi farà liberi» (Jo. 8, 32) Chiesa viva ANNO XLVII - N° 510 DICEMBRE 2017 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 - una copia Euro 3,5 - arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per l’estero: Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà - 25123 Brescia - Via G. Galilei, 12 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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Santo Natale 2017

MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURAFONDATORE e Direttore (1971-2012): sac. dott. Luigi VillaDirettore responsabile: dott. Franco AdessaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax 030 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com&Print srl (BS)contiene I. R. - e-mail: [email protected]

«La Verità vi farà liberi» (Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XLVII - N° 510DICEMBRE 2017

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2 “Chiesa viva” *** Dicembre 2017

G esù Cristo, per la sua na-tura divina, era Dio. E al-lora, come morì Gesù Cristo

Redentore? Come Dio non potevané patire né morire. Morì come “Uomo” e fu una mor-te reale e straziante.Ecco il “NAtALE” di Gesù Cri-sto-Dio, che ci ha portato la veragioia, senza la quale noi non potrem-mo più vivere.

Eppure, nei secoli scorsi, molti nonvollero credere a questo annuncioevangelico, a questo “Bambino”,gran Dio. La Chiesa, però, non di-menticherà questa pagina del Vange-lo, e fino alla fine del mondo!Dio ha tanto amato gli uomini. È ladottrina del Maestro.«Abbiamo conosciuto – dice il di-scepolo – ed abbiamo credutoall’AMORE che Dio ha per noi»!«È questa la vittoria che vince ilmondo: LA NOStRA FEDE»!Nelle ore tragiche della nostra vita,cosa faremmo se non avessimo que-sta Fede nell’amore di Dio per noi?«Gesù disse al paralitico: “Abbi fi-ducia, figlio mio; i tuoi peccati tisono perdonati”».C’è un male più profondo della para-lisi, della cecità, delle malattie e del-la morte corporale, e questo male èla morte dell’anima dalla qualeGesù ci ha liberato.

«Sono certo – dice il discepolo –che né la morte, né la vita, né gliAngeli, né i Principati, né le cosepresenti, né le future, né potenza,né altezza, né profondità, né alcu-na altra creatura, potranno sepa-rarci dall’AMORE di Dio, manife-stato in Cristo nostro Signore»(Rom. 8, 38-39).Ma c’è un male ben più terribile delmale fisico e della morte: è iL PEC-CAtO. Nessun uomo può cadere nelpeccato e da solo liberarsene. Ma ciòche nessun uomo può fare, GesùCristo vero Dio e vero uomo lo puòfare, perdonandoci.Che il Figlio di Dio si sia fatto uomoè un mistero, detto iNCARNAZiO-NE DEL VERBO che si definisce:“L’ammirabile unione della natu-ra divina e della natura umana,nell’unica Persona del Verbo”.Tutti i Padri affermano questo dog-ma: il medesimo Gesù Cristo è, altempo stesso, Dio e uomo.«il Padre non è stato fatto da nes-suno, né creato, né generato»(“Simbolo Atanasiano”.)«il Padre, tutto ciò che ha, non loha da un altro, ma da sé, ed è ilPrincipio senza principio» (D. B.704).«il Padre, tutto ciò che ha, non loha da un altro, ma da Sè, ed ilprincipio senza principio» (Conc.Fiorentino, S. S. 704).

del sac. dott. Luigi Villa

«Non temete – disse l’Angelo ai pastori – perché vi annuncio una grande gioia per tutto il popolo.Oggi, nella città di Davide,

è nato per voi un Salvatore che è il Cristo Signore...».Ecco il vero Natale:

LA REDENZIONE DI CRISTO-DIO!

NATALE DI CRISTO-DIO

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2017

«E il Padre, generando il Figlio ab aeterno, Gli ha datola sua Sostanza» (Conc. Di Nicea e del “Simbolo Atana-siano”, e Conc. Lateranense IV - D. B. 432).«Lo Spirito Santo è in Dio, come uno spirito dell’uomoè nell’uomo» (S. Paolo 2, 10 - 11).

È di Fede, quindi, che Gesù Cristo è vero Dio.Concilio di Calcedonia: «un solo e medesimo Cristo,Figlio Signore Unigenito Dio Verbo» (D. B. 548). Nuovo testamento: Gesù dice: “Padre mio”, mai “Padrenostro”; S. Pietro: «tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vi-vente», e «questo è il mio Figlio diletto» (Lc. 9, 28-36). Gli Apostoli predicano di “Gesù, Figlio di Dio”; “Signo-re di tutti” (I, 36), “datore dello Spirito Santo e dellegrazie” (2, 33; 13, 43).San Paolo parla di Gesù, Figlio di Dio. Ai Romani (I, 1-4) scrive di Gesù Cristo: «Figlio suo che si è fatto carnedella discendenza di David che è dichiarato Figlio diDio»... «Gesù Cristo Nostro Signore», e continua (9, 3)che «è opera di tutte le cose, Dio, benedetto nei secoli».Nei Colossesi (I, 15) lo chiama «immagine di Dio invisi-bile», immagine sustanziale, «nel quale sono state create,in cielo, in terra, visibili e invisibili...». Agli Ebrei (1, 3) dice: è «splendore della sua gloria e fi-gura della sua sostanza... erede di tutte le cose... e tuttele cose sono state fatte per Lui» ... «in Lui inabita tuttala pienezza della divinità corporalmente» (2, 9) ... Ai Filippesi (2, 5 - 11) dice che «Gesù Cristo, essendonella forma di Dio, non giudicò rapina essere uguale aDio, ma si annientò prendendo la forma di servo».

Gesù stesso si è chiamato non solo Salvatore, Legislato-re, Giudice Supremo, ma si è dichiarato Figlio di Dio.«Sono uscito e non venuto, da Dio» (Gv. 8, 42). «in ve-rità vi dico, prima che Abramo fosse (duemila anni pri-ma di Lui), io sono» (Gv. 8, 18). Gesù compie i miracoliin nome proprio: «io te lo dico, alzati» (lc. 7, 14).

Dichiara di essere «La Via, la Verità e la Vita» (Gv. 14,6). È «Resurrezione degli uomini» (Gv. 11, 25). «Chimangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vitaeterna, ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv. 6,54).Elogia Pietro perché Lo chiama “Figlio del Dio vero” edice: «Qualunque cosa Egli, il Padre, faccia, questo si-milmente fa anche il Figlio... Come il Padre ridesta erisuscita i morti e dona la vita, così il Figlio quel chevuole, vivifica» (Gv. 5, 19-21).

A Filippo che Gli chiede di mostrargli il Padre dice: «Fi-lippo, chi vede Me, vede il Padre. Come dici: mostraciil Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre èin Me? Credimi. io sono nel Padre il Padre è in Me»(Gv. 14, 9). «E io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv. 10, 30).

tertulliano scrive: «Vediamo un duplice stato non con-fuso, ma congiunto in una unica Persona, Gesù Dio, eUomo» (Ad Prase, 27).

S. Ambrogio scrive: «nell’una e nell’altra natura, parlal’unico Figlio di Dio, perché nel medesimo è l’una el’altra natura» (Ep. Ad Volusiano e, 11).Sant’ireneo (ad Hass. 1, 9) scrive: «imparate, o insensa-ti, che Gesù il qual ha patito per noi che ha abitato tranoi, Egli è solo lo stesso Verbo di Dio».Sant’ignazio (Maga, 6, 1; Trail., T, 1; Rom. 3, 3) asseri-sce, contro i Donati, che Cristo da una parte è il Verbodi Dio, esistente dall’eternità nel seno del Padre, dal-l’altra, è vero Uomo, nato da Maria Vergine, della stir-pe di Adamo, che ha patito, è morto e che si è risuscitato.

Il Concilio Vaticano i, disse: «La Chiesa cattolica Apo-stolica Romana crede e confessa che vi è un solo Diovero e vivo, immenso, incomprensibile, infinito in intel-ligenza, e in ogni perfezione, e che essendo una solaunica sostanza spirituale, assolutamente semplice e im-mutabile, deve dirsi, in realtà, e per essenza distinto dalmondo, in sè e per sè è ineffabilmente superiore a tuttele cose che, al di fuori di Lui, sono e possono esserepensate» (D. B. 8, 1782).

Annunciamo, allora, la grandezza infinita del NAtALE diGesù Cristo; e, con l’ardore del suo Amore verso di noi,ripetiamo le sue parole:

«iDDiO hA COSÌ tANtO AMAtO iL MONDO

DA DARGLi iL SUO FiGLiO-UOMO,

PERChÉ Chi CREDE iN LUi NON PERiSCA,

MA ABBiA LA VitA EtERNA»!

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I l presidente Carrion iniziò la sua carriera presidenzia-le con un solenne messaggio di completa adesione al-la politica sino ad allora adottata da Garcia Moreno,

ma, circondatosi di uomini di fede liberale, finì col gover-nare in modo affatto opposto al programma dichiarato. Nonostante la sua onestà, egli navigò in quel “giusto mez-zo”, tanto vantato dai moderni politici, che consiste nelfare sforzi inauditi per non perdere consensi, né da unaparte né dall’altra, e giocare di equilibrismo tra i buoni ed imalvagi.La combriccola liberale applaudiva ad oltranza; i radicalistessi, di ritorno dal Perù o dalla Nuova Granata, muniti dipassaporti in piena regola, si dichiaravano soddisfatti delnuovo governo. All’ombra del liberalismo, essi creavanogiornali empi e immorali che infangavano e insultavanosia la Religione che la società, organizzavano associazionipolitiche destinate a divenire, al momento opportuno, leofficine di nuove congiure contro l’ordine e gli onesti. Pur senza esercitare alcuna influenza politica con la suasola presenza in Ecuador, Garcia Moreno turbava il riposodei rivoluzionari, tanto che costoro decisero di disfarsenealla prima occasione.Intanto, allo scopo di eccitargli contro l’odio dei loroadepti, domandarono ad alte grida, nei loro giornali, chefosse messo in stato d’accusa. Juan Montalvo, redattore

del “Cosmopolita”, empia gazzetta al servizio di Urbina,diceva che «se essi avessero avuto nelle loro mani GarciaMoreno lo avrebbero gentilmente condotto alla frontiera»;altri reclamavano semplicemente un’esecuzione capitale,mentre uno di loro, un certo Riofrio scrisse: «Sono nemi-co della pena di morte, ma non lo sarò finché vivràGarcia Moreno». Il liberalismo finì per dare soddisfazione a quei sanguinari.Barcamenandosi tra i conservatori che volevano GarciaMoreno alla testa dell’esercito ed i rivoluzionari che do-mandavano la sua morte, il Governo non trovò di meglioche allontanarlo dall’Ecuador. Garcia Moreno venne no-minato Inviato speciale e Ministro plenipotenziario in Ci-le, per negoziare con quella nazione un trattato commer-ciale ed uno di navigazione. I rivoluzionari applaudirono. Non solo il Governo veniva,così, privato del suo più valido appoggio, ma quel viaggioin Cile forniva loro l’occasione, da tanto cercata, di sba-razzarsi per sempre del loro mortale nemico. Questa volta,le logge massoniche decisero che Sua Eccellenza Ministroplenipotenziario non sarebbe più ritornato dal Cile!Malgrado gli avvertimenti, che gli giunsero da ogni parte,sull’imminenza di un tentativo di assassinio, Garcia More-no, con due accompagnatori, salpò per il Perù e giunse aLima in treno. Nel momento in cui scendeva dalla vettura,

Il palazzo del Governo a Quito.

del dott. Franco Adessa

Gabriel Garcia MorenoCapo di Stato, Statista cattolico,

– Assassinato dalla Massoneria –

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un certo Viteri, parente di Urbina, con mossa fulminea siavvicinò a lui e, chiamandolo brigante e assassino, glisparò due colpi di rivoltella alla testa prima che egli avesseavuto neppure il tempo di muoversi.Il suo cappello crivellato dalle palle cadde a terra mentreistintivamente egli si slanciò, con la pistola in pugno,sull’assassino, del quale afferrò violentemente il braccio,facendo così, deviare il terzo colpo. Contemporaneamente,il fulmineo intervento dei suoi due accompagnatori ob-bligò il criminale a desistere nel suo intento. L’orribilescena non era durata che un istante. La notizia di quel vile attentato si sparse immediatamentenella città, e Viteri venne imprigionato per essere giudica-to. L’aggressione era avvenuta alla presenza di numerositestimoni; l’agguato era manifesto, ma si trattava di un as-sassinio del quale le logge massoniche erano le mandata-rie; così, i giudici, amici di Urbina, trovarono il modo didifferire il processo per eliminare i testimoni oculari, rifiu-tando contemporaneamente la deposizione dei due accom-pagnatori del Moreno col pretesto che essi gli erano amicie quindi poco attendibili. L’assassino venne assolto colpiù vivo plauso della sètta e i giudici, non contenti diaver consumato questa infamia, dichiararono che, inseconda istanza, si doveva procedere contro GarciaMoreno, sotto l’imputazione di tentato assassinio neiconfronti di Viteri!Pur sapendo che in qualità di Ministro plenipotenziario,non era soggetto alla loro giurisdizione, quei miserabilicercavano, se non altro, di disonorare la loro vittima!La missione affidata a Garcia Moreno proseguì senza altriincidenti e si concluse, dopo sei mesi, con un esito inspe-rato: Convenzioni postali, diplomatiche, consolari;trattati di alleanza, di commercio, di navigazione; de-terminazione delle regole comuni nelle relazioni inter-nazionali. Tutto venne regolato in modo da riuscire amaggior vantaggio per entrambe le parti. Dopo questo incarico, Garcia Moreno, privo di patrimoniopersonale, si ritirò a Guayaquil, in casa del fratello Paolo,per aiutarlo nella sua modesta attività.Con la politica inconsistente del presidente egli non avevapiù nulla da fare a Quito, fino al momento in cui i conser-vatori avrebbero implorato il suo aiuto per arrestare la ma-rea crescente del radicalismo.

iL RADiCALiSMO RiALZA LA tEStA

Con un Governo senza bussola, che tra gli altri cedimentiaveva compiuto quello di sospendere l’esecuzione delConcordato per rimettere in vigore l’iniqua legge del Pa-tronato ecclesiastico, non c’é da meravigliarsi se i radica-li e i rivoluzionari riprendessero quota.Indice di questo stato di cose era la tracotanza dei lorogiornali che, incessantemente, combattevano la Religionee lo Stato medesimo. Il loro giornale “Cosmopolita” por-tava persino alle stelle il paganesimo, affermandone la su-periorità sullo stesso cristianesimo. Essi lanciavano fiereinvettive contro il presidente Carrion, e invocavano, ad al-ta voce, il ritorno di Urbina.Verso la fine del 1866, la loro influenza era tanto potente

che, nella campagna elettorale che precedette il Congressodel 1867, essi opposero ai moderati del Governo i candida-ti più compromessi e più anarchici.I conservatori di Quito, allora, scelsero Garcia Moreno co-me loro rappresentante al Senato. La lotta assunse delleproporzioni gravissime e il risultato fu che la Camera e ilSenato furono invase dai liberali più arrabbiati.Comunque, a dispetto di una feroce opposizione, il nomedi Garcia Moreno uscì vittorioso dalle urne, insieme aquelli dei settàri, seguaci di Urbina, che si trovarono pa-droni del Parlamento. Gli Urbinisti gongolavano di gioiaed erano determinati a liberarsi, prima possibile, del presi-dente Carrion, e poiché la presenza di Garcia Morenoavrebbe potuto rovesciare i loro piani, fecero, fraudolen-temente, invalidare la sua elezione.Eliminato il loro acerrimo nemico, per raggiungere i loroscopi fecero approvare due piccoli progetti di legge:

– il primo, che sopprimeva l’alta polizia;– il secondo, che intimidiva gli alti funzionari in caso di

crisi politica.

Ciò fatto, il Senato mise in stato d’accusa il PresidenteCarrion per delitto d’illegalità amministrative. Il braccio diferro tra Presidenza e Senato, che seguì questa dichiarazio-ne di guerra, terminò con la condanna e l’allontanamentodi Carrion. I radicali, così, erano pronti per far rientrare illoro capo e protettore, Urbina. Si attendeva, di giorno ingiorno, questo ardito colpo di Stato, senza che nessunomostrasse il coraggio di impedirlo, quando si seppe del-l’arrivo inaspettato di Garcia Moreno, che una malattiagrave della giovane figlia aveva improvvisamente richia-mato alla capitale.In una riunione con i suoi amici politici, egli fece prevale-re l’idea che un cambiamento di Governo, compiuto conprontezza e risolutezza, avrebbe riportato l’ordine nel pae-se. Venne scelto il nome di Saverio Espinosa, come candi-dato alla Presidenza, che fu accolto da tutto il popolo conun tale entusiasmo che i radicali non osarono opporgli al-cun rivale. Un mese dopo, la crisi era risolta e il nuovoGoverno giunse al termine del periodo costituzionale.

(continua)

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I l presidente Espinosa per il suo carattere debole e isuoi continui cedimenti divenne, ben presto, schiavodelle funzioni parlamentari e legali, con grave danno

del Partito conservatore. Di fronte a questo spettacolo pe-noso, Garcia Moreno decise di ritirarsi in una fattoria delNord, con l’intenzione di coltivarla di persona. Il 13 agosto 1868, eruzioni vulcaniche, accompagnate daterremoto, iniziarono a scuotere tutta quanta la provinciad’ibarra. Nella notte tra il 15 e il 16, mentre i vulcani vo-mitavano torrenti di lava, una scossa terribile destò dalsonno gli abitanti in preda al terrore. La terra tremava; ca-se e chiese crollavano con fragore spaventoso; uomini,donne, bambini, armenti, sparivano sotto le macerie e infondo agli abissi, aperti dalle oscillazioni del suolo. Il mattino seguente, delle diecimila persone che compone-vano la popolazione d’Ibarra, più della metà era sepoltasotto le rovine; gli altri giacevano sulle macerie, in mezzoai cadaveri, muti di stupore, senza cibo, senza vesti, senzaletto e senza speranze! Per colmo di sventura, bande dipredoni e gli indiani selvaggi delle regioni vicine s’abbat-terono, come uccelli da preda, su quel campo di morte.Il 22 agosto, il Ministro Ponce annunciava a Garcia More-no la sua nomina a Capo militare e civile della provinciad’Ibarra. Al sussulto di speranza in tutto l’Ecuador, perquesta nomina, fecero eco le invettive dei radicali al Go-

verno per aver chiamato il loro nemico ad un posto di peri-colo, ma altresì d’onore.Recatosi immediatamente sul luogo del disastro con diver-si battaglioni, Garcia Moreno iniziò i lavori di salvataggio,di costruzione e di vettovagliamento, indispensabili perstrappare alla morte i poveri sopravvissuti al terremoto. Debellati i predoni, ristabilito l’ordine e costituito un tri-bunale permanente per i colpevoli di delitti e di crimini, lagrande difficoltà da superare era quella di provvedere asfamare la città e la provincia, egualmente sprovviste disussistenza e le cui popolazioni morivano d’inedia. Mediante i suoi calorosi appelli alla carità, Garcia Morenopromosse nella capitale e nelle altre città delle sottoscri-zioni volontarie e organizzò, nelle campagne, dei convoglidi viveri, di cui egli stesso s’incaricò di farne la distribu-zione. In breve tempo, grazie alla sua infaticabile attività, la po-polazione iniziò a vivere, guardando l’avvenire con minortimore. Il genio organizzatore di Garcia Moreno presiede-va al risorgere di quel popolo, felice di chiamarlo suo“protettore” e “padre”.Quando questo eroe dovette lasciare la rinascente provin-cia d’Ibarra, tutto il popolo accorse per dargli il suo addio:tutti si struggevano in lacrime e lo ricoprivano di ringra-ziamenti e di benedizioni.

Nel 1868, la provincia di Ibarra fu sconvolta da eruzioni vulcaniche e da un terremoto che uccise più la metà della popolazione.

IL PRESIDENTE PROVVISORIO

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Qualche tempo dopo, le signore d’Ibarra, a nome dellaProvincia, gli fecero omaggio di una medaglia d’oro congemme e con questa incisione: «Al salvatore d’ibarra»!Dopo le calorose felicitazioni del Presidente e dei suoi Mi-nistri, per la sua missione d’Ibarra, e approfittando dellaloro buona disposizione, Garcia Moreno cercò, ancora unavolta, di indurli a prendere i necessari provvedimenti perimpedire che l’onda del radicalismo sommergesse nuova-mente ogni cosa. Scoraggiato dal loro irremovibile rifiuto,egli si ritirò nella solitudine della sua fattoria.Tuttavia, perché l’anno 1868 era sul finire e i poteri delPresidente spiravano nell’agosto 1869, i conservatori sidiedero da fare per trovargli un successore e con un mani-festo, diffuso in tutto l’Ecuador, essi proposero la candi-datura di Garcia Moreno, l’unico, secondo loro, capacedi far uscire la nazione dal labirinto liberale e di ri-prendere l’opera di civilizzazione cristiana. Tale manifesto fu accolto in tutto il paese con una taleesplosione di giubilo che i suoi avversari liberali e radicalifurono costretti a darsi la mano per opporgli un candidatoche potesse avere qualche probabilità di successo.La campagna di velenose calunnie, pubblicate dalla stam-pa liberal-radicale contro la persona di Garcia Moreno, perindurlo a non accettare la candidatura, ebbe esattamentel’effetto contrario. Con un manifesto, apparso il 18 dicem-bre, egli smascherò i suoi calunniatori, espose il suo pro-gramma politico e accettò la candidatura alla Presidenza.Se alla lettura del manifesto sfuggì un sospiro di sollievoin tutto il paese, la lega liberal-radicale, smascherata esvergognata, uscì in urla di rabbia e di furore. Disperando,però, di vincere alle urne, i radicali risolsero di conquistareil seggio presidenziale con una nuova cospirazione. Per preparare il popolo ad un colpo di mano, i radicalisparsero la voce che l’Ecuador non avrebbe sopportato unaseconda volta il dominio di Garcia Moreno; essi avrebberoimpedito al despota di rimettere in catene la nazione.La situazione precipitò rapidamente. Urbina era giunto difresco alla frontiera con i suoi generali e i suoi uomini; larivoluzione doveva scoppiare a Guayaquil e, dopo aver as-sassinato il capo militare della città, i congiurati si propo-nevano di aprire le prigioni e di comprare gli ufficiali perimpadronirsi delle caserme. In tutte le province, i fedeli diUrbina si armavano e arruolavano volontari, e assicurava-no che avrebbero trionfato sui cadaveri dei loro avversari.Avevano persino fissato, per il 15 gennaio, l’inizio diun’èra nuova!Nel frattempo, lettere private, giunte da Pasto, annunziava-no che quando Urbina si fosse impadronito di Guayaquil,il nord del paese sarebbe stato invaso, subito dopo l’arre-sto di Garcia Moreno, nella sua fattoria.Queste voci allarmanti erano sulla bocca di tutti, ma il Go-verno che era il meglio informato, si rifiutava di prenderele necessarie misure d’ordine; anzi, faceva di peggio: al-lontanava ministri e persone sospette di simpatizzareper i conservatori e manteneva al loro posto i fedeli egli alleati di Urbina.Fallito ogni tentativo di smuovere il presidente Espinosa cisi aspettava, da un momento all’altro, lo scoppio della ri-voluzione in tutto il paese.

I conservatori, con a capo Garcia Moreno, riuniti segreta-mente in consiglio, furono d’avviso che, se vi era un mez-zo legittimo per salvare il paese, a quello si doveva ricor-rere, sotto pena di alto tradimento!Il colpo di Stato radicale e la deposizione di Espinosa era-no stati fissati per il 18 gennaio e, due sere prima, i lorocapi si riunirono per le ultime misure da prendere.Era giunto il momento di agire: assicuratasi la fedeltà deicomandanti militari di Quito, furono riuniti, nel palazzodel Governo, i padri di famiglia e i notabili della cittàche decretarono la caduta del Governo in carica, e l’e-lezione di Garcia Moreno quale Presidente provvisorio,col compito di mantenere l’ordine all’interno e la pace coni paesi esteri, e di convocare una Convenzione nazionaleper riformare la Costituzione e il Codice.Accettato l’incarico, con la dichiarata intenzione di rinun-ciare alla Presidenza, anche se fosse stato regolarmenteeletto, Garcia Moreno spedì corrieri in tutte le provinceper avere la loro adesione a quanto era stato deliberato e,in tutta fretta, partì per Guayaquil da dove proveniva il pe-ricolo maggiore. Gli agenti di Urbina avevano fatto di questo luogo il loroarsenale; così, giunto in città, Garcia Moreno pose in statod’assedio l’intera provincia e decretò che tutti i detentoridi armi avevano l’obbligo di consegnarle, entro 24 ore,all’ufficio di polizia, pena di essere trattati come pubblicinemici. Questo decreto smorzò la foga dei ribelli, quandoun secondo decreto che consegnava i traditori e i lorocomplici ai tribunali militari, spense definitivamente l’in-surrezione ancor sul nascere.L’Ecuador fu così salvato da lutti e disastri d’una guerracivile, senza versare una goccia di sangue e senza sparareuna singola cartuccia!

Il generale José Maria Urbina Viteri.

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PRESiDENtE PER LA SECONDA VOLtA

Nel riprendere le redini del Go-verno, Garcia Moreno era ferma-mente deciso di completare l’o-pera di civilizzazione cristiana,di cui non aveva potuto che por-re le basi durante la sua primapresidenza. Avendo rinunciato,sin dall’inizio, al mandato presi-denziale, l’unica sua ambizione,come Presidente provvisorio,era quella di consegnare al paeseuna Costituzione veramentecattolica. Prima, però, si dove-vano scalzare le istituzioni anar-chiche, create dai nemici del cat-tolicesimo.Il 12 febbraio, non appena fattoritorno alla capitale, egli sop-presse l’Università di Quito,con un decreto in cui si afferma-va: «Considerando che l’Uni-versità della capitale, oltre aifunesti effetti provenienti dal-l’insufficienza del suo insegnamento, è sempre stata,con le detestabili dottrine che vi si insegnano, un foco-laio di perversione per la gioventù, noi dichiariamosciolta l’Università e soppresso il Consiglio dell’istru-zione pubblica».Un altro decreto ordinava la chiusura del Collegio diCuenca «Altro focolaio d’immoralità, fondato congrandi spese, due anni prima, al solo scopo di nuoceread un istituto cattolico floridissimo».Un altro intervento riguardò il Concordato: i liberali era-no riusciti, durante gli ultimi quattro anni, ad impedire, al-meno in parte, i buoni effetti del Concordato, specialmentela Riforma del Clero, e, a forza di istanze, essi avevanoottenuto dal Santo Padre la soppressione del Foro Eccle-siastico e il ristabilimento del diritto comune nelle causegiudiziarie. Spogliati, così, i Vescovi di ogni autorità coer-citiva, ne era seguito un grande rilassamento nei costumidel Clero.Garcia Moreno abolì le pretese “riforme” liberali e ri-stabilì l’applicazione integrale del Concordato.Compiuti questi atti preliminari, seguiti da altri non menourgenti di ordine amministrativo e finanziario, egli pub-blicò il decreto che convocava i cittadini alle urne.

L’Assemblea, che doveva esserecostituita da 30 membri, tre perciascuna provincia, aveva ilcompito principale di votareuna nuova Costituzione, da sot-toporsi, in seguito, alla ratificadel popolo. La prospettiva di un’Assembleacattolica che, sotto l’influenza diGarcia Moreno, avrebbe costitui-to uno Stato cristiano, precipitò iradicali e i massoni nel panico; enon potendo perseguire vie lega-li per opporsi, tentarono un en-nesimo colpo di mano. A Guayaquil, il generale JoséVentimilla, l’agente segreto diUrbina, con la complicità di al-cuni ufficiali della caserma di ar-tiglieria, diede il segnale dell’in-surrezione. Il 19 marzo, colto disorpresa e imprigionato il Co-mandante generale della città,Ventimilla lanciò l’assalto all’al-tra caserma cittadina, ma la resi-stenza di alcuni capi intrepidi,

dopo un combattimento durato alcune ore per le stradedella città, costò la vita al capo dell’insurrezione, che ven-ne poi soffocata in breve tempo.Questa insurrezione accrebbe le preoccupazioni dell’As-semblea e dell’intera popolazione. Riconoscendo in GarciaMoreno l’unico uomo capace di mantenere la pace nell’E-cuador, si doveva, ad ogni costo, che egli disdicesse il suogiuramento fatto di rifiutare la Presidenza. Petizioni popolari e interventi privati non servirono a nul-la. Allora, l’Assemblea, in virtù del suo supremo potere eper vincere l’ostinazione di Moreno, gli ordinò di accet-tare il seggio presidenziale! Solo dinanzi a questo ordineformale, Garcia Moreno fu costretto a cedere e, il 30 luglio1869, circondato dalle autorità civili e militari, si portò al-la Cattedrale per la solenne cerimonia del giuramento.

LA COStitUZiONE CAttOLiCA

Nel 1869, l’Ecuador aveva già fatto uso di ben sette Co-stituzioni più o meno anticristiane e antisociali. Tutti gliStati d’America si vantavano di datare dal 1789 e di rical-care le loro Costituzioni sulla “Dichiarazione dei diritti

Carlo Magno fu l’imperatore più grande come fondatore di uno Stato cristiano.

LO STATO CRISTIANO

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dell’uomo e del cittadino” della Rivoluzione francese.Parecchi cattolici, anche tra i più onesti e influenti, nonsfuggivano all’infatuazione liberale e non si vergognavanodi vantare Costituzioni politiche, fondate sulla tanto de-cantata e abusata dottrina della “Sovranità popolare” equella della subordinazione della Chiesa allo Stato, an-che se mascherata sotto l’ipocrita forma di “libera Chiesain libero Stato”.La Chiesa aveva il dovere di sfolgorare questo “Liberali-smo di Stato”, la grande eresia del XiX secolo! Nelle sue encicliche e nell’ammirabile Sillabo, che le rias-sume, Papa Pio iX aveva condannato le tesi favorite deiliberali, e cioè che:

– «la Chiesa deve riconciliarsicon la civiltà moderna, ecioè coi princìpi del 1789,che ne formano l’essenza»;

– «la Religione cattolica nondeve più ritenersi la Religio-ne dello Stato a esclusionedi ogni altro culto»;

– «la libertà dei culti e la fa-coltà di manifestare pubbli-camente le proprie idee edopinioni (sganciate da un cri-terio oggettivo di verità) nonconduce affatto all’immora-lità e all’indifferentismo».

I liberali, furibondi, strapparonoil documento pontificio, ma unuomo ascoltava con rispetto eamore gli insegnamenti di PioIX: quest’uomo era Garcia Mo-reno.Sul frontespizio delle Costitu-zioni liberali, sorte dalla Rivolu-zione francese, i legislatori era-no soliti indicare il nome dellanuova e spesso oltraggiata di-vinità: il “popolo sovrano”.In testa alla sua Costituzione,Garcia Moreno scolpì questafrase: «Nel nome di Dio, Uno e trino, autore, conserva-tore e legislatore dell’universo, la Convenzione nazio-nale ha decretato la presente Costituzione».Per Garcia Moreno, il Dio vivente, o la S.S. Trinità, il Diodella Chiesa cattolica, è il Legislatore supremo e, diconseguenza, nessuna potenza di questo mondo, impe-riale, reale o popolare ha il diritto di legiferare se nonin suo nome e in conformità alla sua legge!Perciò, il primo articolo della nuova Costituzione cattolicadell’Ecuador dichiarava: «La Religione Cattolica, Apo-stolica e Romana, Religione dello Stato a esclusione diogni altra e nel possesso inalienabile dei diritti e delleprerogative di cui le leggi di Dio e le prescrizioni cano-niche l’hanno investita con obbligo per i pubblici poteridi proteggerla e di farla rispettare».

Questo riconoscimento solenne ed effettivo della regalitàdi Cristo e della sua Chiesa ristabiliva la pura e reale li-bertà d’azione della Chiesa nello Stato.Per ben quarant’anni, gli Autori di “Costituzioni” nell’A-merica del Sud, avevano, sì, dichiarato il Cattolicesimo re-ligione dello Stato, ma solo per sottometterlo più facil-mente ai poteri pubblici e per spogliarlo più liberamentedei suoi diritti e delle sue prerogative divine.A questa unione vitale tra Chiesa e Stato, bisognava assi-curare la perpetuità, e perciò allontanare dal potere i nemi-ci della Chiesa e dell’ordine sociale. A tale scopo, nell’ar-ticolo della Costituzione relativo ai diritti dei cittadini,

Garcia Moreno introdusse laclausola che «non si può essereelettore, o eleggibile o funzio-nario di qualsiasi categoriapubblica, senza professare lareligione cattolica». Si potràgridare alla discriminazione, maperché allora non si urla con to-ni altrettanto accesi, per esem-pio, quando i cattolici vengonoepurati da ogni forma di vita po-litica o civile, o eliminati fisica-mente, come nei paesi comuni-sti, oppure esclusi da ogni caricastatale, come nei paesi islamici,dove spesso la sola conversioneal cattolicesimo viene punitacon la pena di morte?Si può chiamare “Stato” unoStato che non si preoccupi di di-fendere i princìpi della sua Co-stituzione dai nemici dichiaratidella sua religione e dei valorifondamentali della convivenzasociale? Questo articolo fondamentalefu votato dall’Assemblea costi-tuente all’unanimità, menodue voti, e fu seguito da un altroche dichiarava «decaduto daisuoi diritti di cittadino chiun-que appartenesse ad una so-

cietà condannata dalla Chiesa». Nulla di più logico, in-fatti: se viene allontanato dalle urne e dai pubblici impieghichi non aderisce alla Chiesa, a maggior ragione lo deve es-sere il massone che appartiene ad una sètta che fa delladistruzione della Chiesa il suo unico scopo!Occorreva, tuttavia, l’audacia di Garcia Moreno per sbarra-re il passo ai “fratelli” in squadra e compasso, e dichiararliindegni del più piccolo impiego pubblico in un povero pae-se di montagna, mentre essi troneggiavano in tutti i mini-steri a Parigi, a Londra, a Bruxelles, a New York, a Berli-no! Da quel giorno, nel segreto delle loro logge, il nomedi Garcia Moreno non sarebbe stato più pronunciato senon tra rivoltelle e pugnali!Stabilito lo Stato cattolico, si trattava di restaurare il pote-re civile, menomato o annientato dai teorici del liberali-

San Luigi IX fu il re più famoso di Francia per la sua opera civilizzatrice cristiana.

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smo. Secondo loro, il potere è unnemico che bisogna mettere nel-l’impotenza di agire, per l’eccel-lente ragione che la responsabiledel disordine e della corruzione, laMassoneria, nulla maggiormen-te teme quanto un potere suffi-cientemente armato per repri-mere i suoi misfatti! Ciò che le serve, invece, è la li-bertà di stampa, spinta al piùbrutale cinismo, la libertà d’azio-ne delle sue logge, la libertà dellesètte che essa crea, la libertà dicospirare apertamente contro iGoverni legittimi, la libertà delmale. Siffatte libertà, essa le pre-dica come se fossero diritti inalie-nabili, e se il potere leva un brac-cio per difendersi, essa grida al-l’attentato alla sacra libertà dei po-poli!Uno Stato cristiano, quindi, devedotare il potere esecutivo dei mez-zi per difendere la società contro idue tipi di nemici dei quali laMassoneria si serve per compierela sua opera di corruzione e di di-struzione della società: i rappre-sentanti del popolo e le società a delinquere con i suoiassassini di professione!Una volta, il capo dello Stato, assistito da un consiglio diesperti, esercitava personalmente l’autorità legislativa.Qualora le sue disposizioni sembrassero poco conformialla giustizia e all’interesse generale, i magistrati, incari-cati di applicarle, gliene facevano rimostranze; se, ad ontadi queste, il potere degenerava in tirannia, il Sommo Pon-tefice, custode della giustizia e della morale, richiamava ilsovrano al suo dovere; se poi il despota si ostinava neisuoi propositi, il Papa aveva modo di fermarlo, scio-gliendo i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà.La Massoneria, con la sua dottrina del liberalismo poli-tico, ha inventato un modo radicale per impedire al Capodi Stato di esercitare l’autorità legislativa: essa l’ha spo-gliato del mandato legislativo per conferirlo ad unParlamento, indipendente da qualsiasi autorità civile,ecclesiastica e divina. Questo tiranno, dalle sette-otto-cento teste, dichiarato inviolabile e irresponsabile, li-bero di calpestare i diritti di Dio, della Chiesa, dellafamiglia e dell’individuo, ristabilito il principio dell’as-solutismo, é diventato il più formidabile strumento didispotismo che il mondo abbia mai conosciuto, e lo sipresenta al popolo come il modello del governo libera-le!Questo é il vero capolavoro dell’ipocrisia liberale!

Garcia Moreno oppose delle potenti dighe all’onnipotenzadelle Camere: nelle questioni ecclesiastiche, con l’accor-dare alla Chiesa il godimento dei suoi diritti canonici, egli

toglieva ai parlamentari il temaordinario degli abusi di potere,potente strumento, questo, perconformare le leggi parlamentarialle leggi di Dio e della sua Chie-sa; nelle questioni civili, invece,attribuì al Governo un diritto diveto serio ed efficace, liberando ilPresidente dall’alternativa di sot-tomettersi o di dimettersi, in casodi rifiuto, alla sanzione di una leg-ge votata dalle due Camere. Il vetopresidenziale non era assoluto, marinviava semplicemente la legge alsuccessivo Congresso, quando lepassioni o le eventuali motivazionitattiche potevano attenuarsi o, ad-dirittura, dissolversi.Non rimaneva che prendere le ne-cessarie precauzioni contro le so-cietà a delinquere, gli assassini egli anarchici di professione.Allo scopo di circondare il Gover-no di collaboratori fedeli, lo si in-vestì del diritto di nominare o direvocare i dignitari di ordine ci-vile e militare, ministri, consiglie-ri di Stato, governatori di provin-ce, di distretto e di semplici comu-

ni. Anche l’esercito fu sottoposto alla diretta dipenden-za del potere esecutivo, sia riguardo alla sua organizza-zione come pure alla sua distribuzione sul territorio.In quanto ai magistrati, appartenenti all’ordine giudizia-rio, il Governo interveniva, nella loro nomina, in unio-ne con il Congresso.Anche alcune disposizioni al codice penale diedero dapensare ai sobillatori e ai rivoluzionari di professione: icasi di resistenza a mano armata, o di occupazione di unaparte del territorio, costituivano reati di ribellione, sedi-zione e di tradimento, di competenza dei tribunali mili-tari. In caso di insurrezione, in aggiunta, veniva conferitoal Governo il diritto di mettere la provincia o il paese instato d’assedio, con facoltà, durante quel periodo, di in-crementare le forze armate, mettere sul piede di guerra laGuardia nazionale, ordinare visite domiciliari, arrestare lepersone sospette, requisire armi e munizioni, proibire lepubblicazioni ritenute pericolose per l’ordine pubblico efar giudicare i responsabili e i complici dell’insurrezionedai tribunali militari.I liberali, i radicali e i massoni non mancarono di sfodera-re il loro vecchio sofisma contro i Governi forti per lapossibilità che si concedeva loro di abusare dei loro pote-ri; a queste critiche ipocrite, Garcia Moreno rispondevache, sotto il pretesto di possibili abusi, si sarebbero, al-lora, dovuti abolire l’autorità paterna, l’autorità co-niugale, l’autorità giudiziaria e l’autorità religiosa;egli mise a nudo che il vero obiettivo dei suoi critici ne-mici era un altro: quello, cioè, di tENtARE Di ABO-LiRE L’AUtORitÀ StESSA!

Simbolo del 32° grado Cavaliere Kadosch.

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La Costituzione di Garcia Moreno, d’altronde, era statadotata di debite precauzioni contro eventuali abusi del po-tere esecutivo:

– il giuramento solenne del Presidente di rispettare laCostituzione e i diritti dei cittadini;

– la formazione di un Consiglio di Stato, composto da di-gnitari dell’ordine civile, giudiziario ed ecclesiastico,senza il consenso del quale il presidente non potevaprendere determinate gravi misure, dare o rifiutare lasua sanzione agli atti legislativi, dichiarare la guerra,procedere alla nomina degli agenti diplomatici e deglialtri principali funzionari e, infine, dichiarare lo Statod’assedio;

– il Presidente, responsabile dei propri atti di fronte alCongresso, poteva essere messoin stato d’accusa, sia durante lesue funzioni, sia nei due annisuccessivi.

Determinati i poteri del Presidente,si trattava di porre rimedio allacronica instabilità del Governo.Nell’Ecuador, il Presidente rima-neva in carica quattro anni e nonera rieleggibile, e ciò in forza dellalegge sacrosanta degli Stati Uniti,che gli Stati del Pacifico venerava-no come un feticcio. Deputati e Se-natori nascevano e morivano ognidue anni, cioè ad ogni legislatura;si arrivava, così, al moto perpetuo,il sogno dei mestatori e dei sovver-sivi. Il Moreno decise di romperlacol sistema elettorale americano: lanuova Costituzione diceva:

– il Presidente è eletto per seianni ed è rieleggibile per unsecondo periodo, ma non unterzo mandato se non dopol’intervallo di altri sei anni.

– I Deputati sono eletti per seianni, e i Senatori, per nove; gliuni e gli altri rinnovabili per unterzo, ogni due anni».

Liberato, in tal modo, dal flagellodelle elezioni a getto continuo, ilpaese poteva approfittare del geniodi un uomo di Stato, senza il timo-re di vederlo eternarsi al potere.Il risultato del plebiscito di appro-vazione popolare della Costituzio-ne superò le aspettative dello stes-so Garcia Moreno: più del novanta per cento degli elet-tori acclamò la Costituzione cattolica, mostrando che,in mezzo all’apostasia generale delle nazioni, si trovavaancora un popolo che si gloriava di essere cristiano!

Liberalismo, Radicalismo e Massoneria erano battuti difatto e di diritto: di fatto, per la Presidenza di Garcia Mo-reno; di diritto, per la nuova Costituzione che gettavaalle ortiche tutti i suoi “immortali princìpi” del 1789!Ma come sarebbe possibile vedere installato il regno diDio e detronizzato il regno di Satana senza il ricorso all’e-spediente supremo?Venne, così, organizzato, da un certo Manuel Cornejo,l’ennesimo complotto per assassinare Garcia Moreno egettare il paese nel caos dell’insurrezione e dell’anarchia.La congiura era stata fissata per il 14 di dicembre; tutto erapronto, ma i rimorsi di un congiurato fecero fallire questetrame infernali. Cornejo e i suoi complici furono tradottidavanti al Consiglio di Guerra e udirono pronunciare con-tro di loro la sentenza della pena capitale!

Per bloccare l’insurrezione già at-tivata, che doveva dilagare in tuttol’Ecuador, all’annuncio dell’assas-sinio di Garcia Moreno, il Presi-dente pose in stato d’assedio laprovincia di Quito, nella quale irivoluzionari avevano già seque-strato e fucilato il Governatore diCuenca, spargendo il seme del di-sordine e della ribellione.I ribelli di Cuenca furono arrestatie anch’essi tradotti davanti al Con-siglio di Guerra. Si tentò di inti-morire i giudici, affiggendo mani-festi contenenti minacce di mortein caso di applicazione della penacapitale per i ribelli. Quanto vales-sero queste minacce, i terroristi loimpararono a loro spese: la sen-tenza per i colpevoli principalifu la pena di morte; per gli altri,furono i lavori forzati.Le suppliche e le lacrime, implo-ranti al Presidente la grazia per icolpevoli, ebbero, da lui, la se-guente risposta: «È sulla sorte delGovernatore che i cittadini diCuenca dovrebbero impietosirsi:quando si è sordi al grido dellevittime, non si ha il diritto d’in-vocare clemenza in favore degliassassini!».La calma più completa si ristabilìnel paese, e ciò permise a GarciaMoreno di dedicarsi interamentealla sua opera civilizzatrice.

Per lavorare efficacemente alla ri-generazione di un popolo, l’uomodi Stato deve reclamare una tripli-

ce classe di collaboratori: sacerdoti zelanti, soldati fedeli,magistrati integri. Il sacerdote insegna la verità, la giu-stizia, la moralità; il soldato le custodisce e le difende; ilmagistrato, all’occorrenza, ne è il vindice.

iL GOVERNO LiBERALE

Ecco come la Massoneria ha tolto alCapo di Stato l’antico diritto di eser-citare la sua autorità legislativa:

essa l’ha spogliato di questo mandato per conferirlo ad un Parlamento,

indipendente da qualsiasi autorità civile,

ecclesiastica e divina. Questo tiranno,

dalle sette-ottocento teste, dichiarato inviolabile

e irresponsabile,libero di calpestare

i diritti di Dio, della Chiesa, della Famiglia

e dell’individuo, RiStABiLitO iL PRiNCiPiO

DELL’ASSOLUtiSMO, é diventato

iL PiÙ FORMiDABiLE StRUMENtO

Di DiSPOtiSMO ChEiL MONDO

ABBiA MAi CONOSCiUtO.

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LA RiFORMA DEL CLEROLa prima preoccupazione di Garcia Moreno fu, dunque, laRiforma del Clero: per ben quattro anni, in conseguenzaall’abolizione dei tribunali ecclesiastici e all’eccessiva ac-condiscendenza del Delegato Apostolico, essa stava lan-guendo, compromettendo la rigenerazione del Clero. Sostituito il Delegato Apostolico e, ristabiliti i tribunali ec-clesiastici, sotto l’impulso del Presidente, venne fatta rifio-rire la disciplina, e la riforma fece rapidi progressi nonsenza, però, eccitare opposizioni violente.Questa trasformazione del Clero, unita all’arrivo di Reli-giosi stranieri, che Garcia Moreno aveva proposto alle sueopere di moralizzazione e d’istruzione, fecero andare sututte le furie i liberali dell’Ecuador e della Nuova Granata,e sui loro giornali, come nei loro circoli, presentavano laChiesa come se fosse asservita al Presidente.

LA RiFORMA DELLE FORZE ARMAtEAll’efficace applicazione della Riforma del Clero, seguìuna radicale riorganizzazione delle forze armate. Ridottol’esercito a poche migliaia di soldati, sufficienti a mante-nere l’ordine e a sorvegliare le frontiere, il Presidente creòuna Guardia Nazionale con il compito di addestraretutti i cittadini capaci di portare le armi, i quali, dopoun intenso periodo di disciplina militare, entravano, comeriserva, nei quadri dell’esercito. Venne, abolita la piaga del reclutamento militare che, dasempre, avveniva come in un paese selvaggio: una squadradi soldati percorreva la nazione, penetrava con violenzanelle case e trascinava nelle caserme quanti più uomini po-teva. Chi aveva la possibilità di riscattare l’esonero pagavasalato il suo riscatto, gli altri, rimanevano in caserma.La riforma assegnò ai depositari dell’autorità civile il re-clutamento; i casi di esenzione, studiati con serietà, le ille-galità represse, e le violenze deferite ai tribunali.Seguì la creazione di una scuola di Cadetti per la forma-zione di ufficiali, preparati moralmente e militarmente.L’assegnazione degli avanzamenti di grado veniva asse-gnata solo come ricompensa dei servizi prestati e del me-rito avuto, e ogni atto di parzialità era talmente odioso alPresidente che, per non ottenere un favore, bastava solleci-tarlo.La sostituzione delle vecchie armi con quelle di precisio-ne, adottate in tutta Europa, e l’aggiornamento delle tatti-che militari, che imponeva il nuovo equipaggiamento mili-tare, fece dell’esercito ecuadoriano il più addestrato e ilpiù agguerrito del continente.Per trasformare le caserme da cloache d’immoralità e diempietà, in luoghi moralmente salubri, Garcia Moreno fe-ce istituire dal Sommo Pontefice una Cappellanìa milita-re in piena regola, che forniva sacerdoti alle varie sezionidell’esercito, non solo per celebrare la Messa, ma per im-partire l’istruzione religiosa e per la preparazione dei mili-tari per ricevere i Sacramenti.

LA RiFORMA DELLA MAGiStRAtURAIl terzo agente civilizzatore era la Magistratura: il Presi-dente intraprese l’opera gigantesca di rendere confor-mi i Codici al diritto naturale e al diritto canonico e,

sotto la direzione di Garcia Moreno, il Congresso non in-dietreggiò di fronte ad una revisione generale del Codice eal suo completamento per porre un argine all’onda rivolu-zionaria, come pure per reprimere i disordini morali. il Congresso appropriò il Codice penale allo stato mora-le del mondo moderno, introducendovi delle disposizionisevere contro i bestemmiatori, i concubini, gli ubriaconi, idissoluti e i perturbatori della quiete pubblica.Dopo l’epurazione del Codice venne l’epurazione deigiudici. Troppo sovente non si enunciavano sentenze, masi vendevano al miglior offerente; avvocati e magistrati,spesso, si accordavano per cavare dal cliente fino all’ulti-ma piastra; e persino il titolo di “avvocato” aveva un prez-zo per chi poteva pagarlo.Garcia Moreno diresse la Riforma della Magistratura: lostudio divenne serio e impegnativo, ed egli stesso assiste-va agli esami e interrogava i candidati; i giudici dovevanorispondere delle loro sentenze alla Corte Suprema e, incaso di ingiustizia flagrante, venivano sospesi o destituitidalle loro funzioni; gli avvocati, convinti di aver accetta-to una causa cattiva, incorrevano in gravi penalità.Il Presidente sorvegliava le minime infrazioni e le punivacon serietà inesorabile.

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P rima di Garcia Mo-reno, la Pubblicaistruzione non esi-

steva che allo stato rudi-mentale. Sotto la domina-zione spagnola, l’Univer-sità di Quito aveva prodot-to dei latinisti, dei filosofi,dei teologi e dei giurecon-sulti, ma pochi che fosse-ro usciti negli studi lette-rari e scientifici. Duranteun quarto di secolo, le au-le dell’università, i collegi,i seminari, i conventi, siriempirono non di studen-ti, ma di soldati, e le pare-ti, annerite di fumo, coper-te d’ignobili motti e di di-segni osceni, indicavanochiaramente il livello dell’istruzione in quell’epoca. L’im-presa di trasformare questa triste realtà non spaventò Gar-cia Moreno!Il suo primo impegno fu riformare l’istruzione primaria.Col suo messaggio, letto al Congresso del 1871, GarciaMoreno svelò il suo “piano” che concedeva al Governol’autorizzazione di aprire nuove scuole in modo da prov-vedere all’educazione di duecentomila fanciulli, e di-chiarava l’istruzione primaria gratuita e obbligatoriaper tutti. Per l’esecuzione di questa legge ci volevano in-segnanti. Essi vennero reclutati tra le Congregazioni Inse-gnanti dei “Fratelli delle Scuole Cristiane” che, chiamatidal Presidente, accorsero nell’Ecuador per fondare scuolegratuite e libere. Venne inoltre creata una scuola norma-le di maestri laici che prestavano la loro opera, principal-mente, nelle campagne. In breve tempo, l’istruzione pri-maria prosperò in modo meraviglioso. Il numero dellescuole, dalle 200 del 1869, passarono alle 400 del 1873 ealle 500 del 1875; il numero degli allievi da ottomila, pas-sò a ventidue mila nel 1873 e a trentadue mila nel 1875.Per riformare l’istruzione secondaria, che forma le classidirigenti di una Nazione, Garcia Moreno si rivolse all’Or-dine dei Gesuiti che, con l’autorizzazione del Congresso,fondarono istituti in tutto l’Ecuador, con piena libertà diinsegnamento. Quasi tutte le provincie ebbero i loro Colle-gi, oltre il Seminario Diocesano. A questo si aggiunse unascuola professionale che formò artigiani indigeni, cheseppero produrre da sè ciò che prima veniva acquistatoall’estero, a prezzi esorbitanti. La riforma non trascurò l’i-struzione delle ragazze e neppure quella degli indiani, per iquali vennero create delle scuole speciali e delle borse di

studio alla scuola normale,per la formazione di inse-gnanti indiani. Resi acces-sibili, a tutte le classi so-ciali, l’insegnamento pri-mario e secondario, GarciaMoreno si occupò dell’in-segnamento superioreche potesse gareggiare conquello delle nazioni piùavanzate nel mondo scien-tifico. Al suo vertice, presiedeva,su basi tomistiche, la Fa-coltà di teologia; seguivala Facoltà di Diritto, rior-ganizzata sulla base deiprincìpi cattolici; ma ladifficoltà più grave, il Pre-sidente la dovette affronta-

re per creare, di sana pianta, una Facoltà di Scienze.È ai Gesuiti tedeschi che egli domandò dei chimici, dei fi-sici, dei naturalisti e dei matematici e, insieme a loro, neireparti dell’antica università di Quito, fondò, sotto il nomedi “Scuola Politecnica”, un centro di insegnamento chenon era inferiore alle migliori facoltà di scienze europee.Tuttavia, ammirata dagli stranieri, questa nuova Facoltàera oggetto di continui attacchi all’interno dell’Ecuador:gli ignoranti non capivano lo scopo di una simile scuola;gli economisti lamentavano le pazze spese; i liberali, invi-diosi, ruggivano di rabbia al vedere al timone dello Statoun uomo la cui gloria eclissava la loro boriosa nullità; i ra-dicali massoni, invece, non arrossivano nello scrivere: «il giorno in cui il Presidente cadrà, il suo successoredovrà distruggere quanto egli ha fatto: opere di carità,strade carrozzabili, collegi e musei... No, sul suolodell’Ecuador, non deve rimanere il minimo ricordo diun’opera cattolica!». La Facoltà di Scienze diede originea quella di medicina e, a complemento di queste istituzio-ni, Garcia Moreno fondò un’Accademia di Belle Arti, incui veniva coltivata la scultura, la pittura e la musica.A coronare questi progressi nel campo dell’insegnamentofu concepita la costruzione di un Osservatorio interna-zionale nei dintorni di Quito; luogo favorito per la sua alti-tudine e per la purezza del cielo e la trasparenza dell’aria. Nel 1870, furono aperti crediti per la costruzione dell’edi-ficio e per l’acquisto degli strumenti; fu installato un tele-scopio di potenzialità prodigiose, ma l’assassinio del Pre-sidente impedì la completa realizzazione del progetto!

(continua)

Un gruppo di esploratori tedeschi con due gesuiti. Garcia Moreno convocò speciali-sti religiosi e laici di diversi paesi europei per aprire nuove scuole, fondare nuoviistituti a livello superiore e sviluppare ogni ramo del sapere scientifico.

L’ISTRUZIONE PUBBLICA

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Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pioa cura del dott. F. A.

iL CAPO DELLA LOGGiA P2

È impossibile negare che qualche altrouomo politico italiano sia stato cosìpresente o collegato alla P2 con lafrequenza e l’incidenza con cui lo fuGiulio Andreotti. Si veda dal crak di Sindona al “gol-pe” Borghese; dalla tragedia di Ro-berto Calvi ai torbidi retroscena del-l’assassinio di Pecorelli... Ovunque, inquesti quadri storici, compare sempre, almeno nei chiaro-scuri, ma pur sem-pre in primo piano, Andreotti.Anche nei rapporti di Giulio Andreot-ti con Licio Gelli, (presunto) capo del-la P2, non ci possono essere dei dubbiné si può negare che creino degli in-quietanti interrogativi:

– Si veda la “testimonianza” della Si-gnora Lara Lazzerini della Procuradella Repubblica di Pisa, il 31 dicem-bre 1981.

– Si veda la “informativa” su Gelli,redatta dal maggiore Antonino De Salvo della Guardia diFinanza, in data 19 marzo 1974.

– Si veda la “testimonianza” del Gran Maestro LinoSalvini alla Procura della Repubblica di Firenze, in data15 agosto 1976: «... Gelli ha infiniti amici, tra cui An-dreotti, Piccoli, Mariotti. La sua casa è frequentata danumerosi generali e, comunque, alte personalità...».

– Si veda la “registrazione” di una telefonata tra Carlo

Bordoni, ex-braccio destro e, quindi,accusatore di Sindona, e il suo avvoca-to. Questa telefonata fu ascoltata, sunastro, in Commissione, il 3 ottobre1983. Eccone un brano: «Avvocato: «chi era veramente Gelli?Il Capo della P2, oppure un luogo te-nente che copre qualche personaggiopolitico italiano?»Bordoni: «Te l’ho già detto. Lui co-pre... lui agisce soltanto in funzionedi Giulio Andreotti, che è considera-to, in tutto il mondo, il capo dellaP2, il vero capo della P2»1...

– Si veda l’affermazione di Lia Bron-zi Donati, toscana, “Gran Maestro”della Loggia tradizionale femminiled’italia, iscritta dal 1981 al Comitatomassonico di Montecarlo. Quell’affermazione avvenne il 3 no-vembre 1987, nell’aula del Tribunale,a Bologna, per la strage del 12 agosto1980. Da notare, perciò, che il “GranMaestro” Lia Bronzi Donati, quelgiorno era lì come “testimone” (quin-

di, sotto giuramento!) quando manifestò dell’esistenza diquel “documento” che l’altro “Gran Maestro” Salvato-re Spinelli le aveva confidato di quell’unico documento...che attestava l’appartenenza alla massoneria di Piazzadel Gesù dell’on. Giulio Andreotti. Si trattava del certifi-cato di “iniziazione alla massoneria” di Piazza del Gesù,fatta dall’allora “Gran Maestro” Bellantonio. Spinelliaveva aggiunto che, in quell’epoca, l’“iniziazione” eraavvenuta congiuntamente per Giulio Andreotti e Mi-chele Sindona2.

Padre Pio con le stigmate.

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– Si veda la “testimonianza” resa della Signora ClaraCalvi alla Commissione, il 6 dicembre 1982:Presidente: «Suo marito sapeva che Gelli era il capo dellaLoggia massonica “P2” di cui faceva parte anche Ortola-ni?..Clara Calvi: «Lo sapeva, sì ... Però, negli ultimi tempi –l’anno scorso – diceva che le voci erano diverse... cioè,che Gelli era solo il quarto nella Loggia... Mi diceva cheil primo era Andreotti, il secondo era Cosentino, il ter-zo Ortolani, il quarto era Gelli».Detto questo, la Signora Clara Calvi disse: «... mio maritomi ha parlato di minacce molto pesanti di Andreotti...».Presidente: «Per quello che Le ha detto suo marito, in chesenso Andreotti lo avrebbe minacciato?».Clara Calvi: «Lo avrebbe minacciato di morte».Presidente: «Avrebbe minacciato di morte suo marito?».Clara Calvi: «Sì, lui mi ha detto così» ... «Dopo qualchegiorno, mio marito mi disse: Quello che mi ha detto An-dreotti non mi è piaciuto per niente. Poi, mi parlò di mi-nacce di morte. Di minacce di morte ne ha sempre par-lato... in maniera particolare quelle di Andreotti».Presidente: «Lei conferma che suo marito le ha detto diavere ricevuto minacce da Andreotti?».Clara Calvi: (rivolgendosi al figlio): «È vero, Carlo, chel’Anna (la figlia) l’ha detto anche a te?».Carlo Calvi: «Sì».Adolfo Battaglia: «Lei intende che erano minacce che ve-nivano direttamente dall’on. Andreotti, ma non che l’on.Andreotti si faceva, in un certo senso, portavoce di minac-ce che circolavano?».Clara Calvi: «Le prime volte, mio marito diceva: “An-dreotti mi ha detto delle cose che mi hanno fatto nientepiacere”. Poi, ha detto che l’aveva minacciato di mor-te... me lo ha detto più di una volta e l’ha detto anche amia figlia»...(Questo testo dell’incontro tra il Presidente della “Com-missione Parlamentare d’Inchiesta sulla Loggia MassonicaP2» (Legge 23 settembre 1981, n. 527) è stato tolto dalla

Relazione di Minoranza dell’on. Giorgio Pisanò nel testooriginale del Documento XXIII, n. 2.Bis/2).

– Di certo nessuno conosce quest’altro retroscena dellasua vita: Quando nel marzo 1981, la polizia italiana per-quisì la villa di Licio Gelli, scoprì lunghi elenchi dimembri della P2. Alcune delle voci dell’indice venneropubblicate su giornali italiani. Comprendevano l’OPUSDEi e GiULiO ANDREOtti, il quale – anche per undocumento ricevuto dagli Autori: M. Baigent, R. Leigh, H.Lincoln (del libro: “L’eredità messianica” – Marco Tro-pea Editore) – farebbe parte del “PRiORAtO DiSiON” (Sovrano e Militare Ordine del tempio di Ge-rusalemme, ossia l’organizzazione che asserisce di di-scendere in linea diretta, dai Cavalieri Templari)3.Dal libro di Robin de Ruiter, “El Anticristo, poderoculto detràs del Nuevo Orden Mundial”, abbiamo lettoqueste frasi sull’“Ordine di Sion” conosciuto, poi neltempo, col nome di “Priorato di Sion”:«... nel 1188, il “Priorato di Sion” adottò il sottotitolo di“Rosa-Croce Veritas”. Lo scopo principale del “Prio-rato di Sion” è la preparazione e la protezione dell’An-ticristo... i suoi membri ... sono appartenuti ai dirigentidegli illuminati...»4. «tutti i membri del “Priorato di Sion” sono associatiall’occultismo e all’esoterismo... Oggi, il “Priorato diSion” opera in piena collaborazione con i “Sovrani in-visibili»5.

1 Cfr. “L’altra faccia del pianeta P2”, di Giorgio Pisanò, N. 6, in “Candidonuovo” - speciale del 30 luglio 1984.2 Cfr. “Corriere della sera” del 4 novembre 1987 e “Giornale di Brescia”pure del 4 novembre 1987.3 Cfr. M. Baigent, R. Leigh, H. Lincoln, “L’eredità messianica”, Marco Tro-pea Editore, p. 325. 4 Cfr. Robin de Ruiter, “El Anticristo, poder oculto detràs del Nuevo Or-den Mundial”, Ediciones Paulinas, México 2002, pp. 75-77.5 Cfr. Robin de Ruiter, op. cit., pp. 76-78.

Nessun politico italiano è mai stato così presente o collegato alla P2 con la frequenza e l’incidenza con cui lo fu Giulio Andreotti.

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Quello che molti di noi spe-ravano non arrivasse mai,si è invece avverato: Ber-

goglio con una lettera apostolica informa di Motu proprio: “MagnumPrincipium”, Quibus nonnulla incan. 838 Codici Juris Canoniciimmutantur, 09.09.2017“, sullabase del lavoro di una commissionedi Vescovi ed “esperti” da lui isti-tuita, ha modificato detto Canoneriguardante la pubblicazione deitesti liturgici e la loro futura ap-plicazione, allo scopo di favorirela partecipazione di tutti alla li-turgia.

In pratica si tratta delle già annun-ziate “Messe ecumeniche” da cele-brare insieme a Valdesi, Ortodos-si, Anglicani e Luterani dove, innome di una falsa unità, vengonocambiati i testi liturgici e “modifi-cate” le Parole di Gesù al momentodella Consacrazione, “conditio si-ne qua non” perché si realizzi latransustanziazione, cioè il Sacra-mento del Corpo e del Sangue dinostro Signore Gesù Cristo pre-sente sull’altare sotto le Speciedel pane e del vino. Miracolo di cui Gesù ha anche fornito più volte delle proveinconfutabili e tuttora visibili, come a Bolsena, a Chieti, aBuenos Aires, a Siena e in molti altri posti del mondo.

E tutto questo nel silenzio più asso-luto di Cardinali, Vescovi e dellaChiesa intera, escluso il Card. Sa-rah che, assieme al Papa emeritoBenedetto XVi, hanno cercato piùvolte di far sentire la loro voce sul-l’argomento, con dichiarazioniboicottate e con la pubblicazionedi due libri importanti.

L’annuncio è stato dato, quasi insordina, come una notizia tra lealtre durante il viaggio in Co-lombia e riportato sull’Osservato-re Romano ma, già da tempo, eravissuto in qualche diocesi, adesempio a Torino da un sacerdote,don Fredo Oliviero con l’ appro-vazione del Vescovo mons. Nosi-glia, stravolgendo il canone dellaMessa in ossequio a Lutero. In pratica la nuova prassi, vistoche non si vuole toccare la dottri-na, ma in realtà si cambia tutto, af-ferma che per vivere insiemequesto “evento liturgico” nonviene richiesta l’adesione ad unpensiero unico sull’Eucarestia,MA iL RiSPEttO Di tUttiPER iL PENSiERO Di OGNU-NO.

Come a dire che ognuno fa la sua celebrazione liturgica amodo suo, con parole e intenzioni sue, credendo a questo oa quello, al mago Merlino o alla fata Turchina!

LA PROFANAZIONEDELL’EUCARESTIA

e le conseguenze per tutta l’umanitàMaurizio Blondet - BLONDET & FRIENDS

13 maggio 2017. Francesco aveva lanciato la sfida alla Ma-donna di Fatima: cancelleremo il Sacrificio di Cristo sullacroce dalla faccia della terra e innalzeremo il Sole infinitodi Lucifero, simbolo del trionfo della Pura Dottrina di Luci-fero: la divinizzazione della Natura, dell’Uomo e di Lucifero!Il 2 luglio 2017, Dio rispondeva con un fulmine che ha col-pito la Croce di pietra del tempio Satanico di Padre Pio,alla sua 56a pietra, sopra la quale poggia il simbolo del Soleinfinito di Lucifero. Dio, quindi, ha dichiarato guerra ai suoinemici! Ora, siamo in un periodo di guerra, e tocca a noi deci-dere da che parte stare, non con le parole, ma con i fatti!

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Se tali ministri di Dio preposti da Cristo a fareluce in un mondo di oscurità non fossero più lu-ce del mondo e sale della terra … “a nient’altroservirebbero che ad esser gettati nel fuocodella Geenna e calpestati dagli uomini” (Mt.5, 13-14). Il Vicario di Cristo, poi, non è padro-ne assoluto dell’insegnamento di Cristo, ma fe-dele custode e servo della Parola Divina tra-smessa per mezzo della Tradizione Apostolica.La notizia è di una GRAVitÀ iNAUDitA,perché non si tratta solo di vanificare la SantaMessa con tutto il suo valore immenso di inter-cessione e di riparazione per il mondo intero,(già grave di per sé) MA Di PROFANARLARENDENDOLA SACRiLEGA, OLtRE-tUttO DA PARtE DEi PiÙ ALti VERti-Ci DELLA ChiESA. PERtANtO Chi CE-LEBRA O PARtECiPA A QUELLE FALSEMESSE ECUMENiChE Li’, COMMEttESACRiLEGiO E Si GiOCA L’ANiMA. OLtRE A RECARE DANNO GRAViSSi-MO A tUttA L’UMANitÀ.

Non esiste nulla di più solenne sulla facciadella terra che il maestoso momento dellaConsacrazione, perché la Messa non è né unapreghiera, né un inno, né qualcosa di umanocomposto di sole parole. Si tratta di un atto diorigine divina con il quale noi entriamo incontatto per volere di Gesù. Ma appunto per-ché è momento “maestoso e sublime”, deve es-sere rispettato il volere di Gesù e le Sue preciseparole, condizione indispensabile per la vali-dità della Consacrazione e della Messa.Un conto sono gli incontri interreligiosi o ecu-menici tra i diversi rappresentanti in sale pubbli-che a forma di dialogo, come è stato fatto in pre-cedenza, ben altra cosa è la celebrazione sa-cra in una chiesa cattolica di una ipoteticaMessa comune che non può assolutamenteesistere. (...)

In questo breve contesto, noi vorremmo esporre in formasemplice e popolare questo concetto fondamentale:la Messa Cattolica non è solo un rito sacro per i cattoli-ci, MA RiGUARDA iL MONDO iNtERO, PERChÉÈ PREGhiERA ED iMMOLAZiONE Di CRiStOper tutta l’ umanità, baluardo contro le forze delle tene-bre e del male dell’intero pianeta. Senza la Messa Cattolica nel mondo, o peggio ancoracon messe ecumeniche non volute da Cristo, e perciò sa-crileghe, l’umanità è come se consegnasse di nuovo ilmondo, che è stato redento da Cristo, nelle mani di Sa-tana il quale scatenerà tutta la sua furia, il suo odio control’uomo, immagine di Dio, e contro la Terra, redenta daCristo. (...)Cosa possiamo fare noi se non pregare Dio, Creatore e Si-gnore del cielo e della terra, perché ci salvi? Perfino unpresidente laico come Donald Trump ha invitato la popo-

lazione a una giornata di preghiera a Dio per scongiurare ilpeggio davanti ai disastrosi cicloni che hanno distruttoparte dell’America. E ai tempi del terribile terremoto inGiappone, lo stesso Imperatore è sceso dal suo divin so-glio per invocare assieme alla popolazione l’aiuto di Dio.Solo qui nella Santa Chiesa Cattolica italiana pare chenessuna voce né di Vescovi, ancor meno del Papa si sialevata per supplicare il Signore Gesù davanti alle ripe-tute calamità. Come se Dio non c’entrasse affatto, matutto fosse frutto della nostra ignoranza o cattiva conduzio-ne. Dovremmo invece umilmente inginocchiarci davantialla maestà di Dio che ha creato il mondo con tanta perfe-zione e chiedere il suo aiuto perché diamo per scontato cheil sole sorga e tramonti, che le stagioni siano perfette sì daprogrammare al massimo del divertimento le nostre vacan-ze, senza mai un pensiero a Dio, un ringraziamento per ilbuon raccolto e per la bellezza di certi tramonti, senza unasupplica perché ci liberi dalla fame e dalla guerra, dalla

Ecco il piano diabolico di Francesco: cancellare il Sacrificio di Cristo sulla Croce dallafaccia della terra, eliminando la Consacrazione e l’Eucarestia dalla Messa, e sostituire ilSacro Cuore di Gesù (fonte dell’Amore di Dio e sorgente della Redenzione dell’uomo) colcuore dell’Uomo-Dio della Massoneria, dal quale Lucifero fa scaturire la redenzione gno-stica dell’uomo, simboleggiata dalla blasfema e satanica triplice trinità massonica.Da notare che la simbologia occulta delle due Stelle a 5 e 6 punte, col loro centro coinciden-te con quello del Sole infinito di Lucifero, esprime la divinizzazione di Lucifero al centrodella Natura e dell’Uomo divinizzati, presentandolo come Re dell’Universo. Questa rappresentazione è esattamente identica a quella della Croce di Pietra del TempioSatanico dedicato a San Padre Pio, dove il simbolo occulto del Sole Infinito di Luciferopoggia sulla 56a pietra, proprio quella colpita da un fulmine, il giorno 2 luglio 2017.

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tempesta e dai terremoti, come dicevano i nostri nonni pre-gando in processione “A fulgure et tempestate, liberanos, Domine!” (...)il disegno di Dio sull’uomo non termina con la suamorte, ma con la sua chiamata alla Comunione conDio, alla Vita Eterna e infine alla Risurrezione dellaCarne. Sono le cosiddette Verità di fede che recitiamo nelCredo ogni domenica. Per raggiungere questo scopo, lostesso Dio Padre ha inviato nel mondo suo Figlio Gesù,vero Dio e vero uomo, per salvare l’uomo dalla perdizioneeterna dovuta al peccato originale. Gesù si è lasciato cro-cifiggere per AMORE e poi è risorto. Per AMORE haistituito i Sette Sacramenti”, che sono interventi divinidurante tutto il corso della nostra vita, allo scopo di soste-nerci nelle difficoltà, qui sulla terra e farci partecipi dellasua Vita divina nell’eternità.Parole che a molti suonano come fantascienza, ma sono leVerità della nostra bellissima Fede Cattolica, Apostoli-ca e Romana che ormai non ci vengono più ricordatenemmeno dai nostri sacerdoti o da pochi, intenti come so-no a proclamare solo la giustizia sociale che, senza Dio,non ci sarà mai. Ci si può fare un baffo di tutto questo mapoi dovremo vedercela con Dio quando ci chiederà: Ren-dimi conto del tuo operato!Fra i sette Sacramenti, quello sublime per eccellenza è laSanta Eucaristia che ci permette di avere sempre Gesùcon noi, io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine delmondo ci ha promesso Gesù, e lo ha realizzato proprioattraverso la Consacrazione nella Santa Messa, solo edesclusivamente ad opera di un suo Ministro consacrato, ilSacerdote, che ha ricevuto a sua volta un Sacramento benpreciso: l’Ordine Sacro. Crediamo che lo stesso Dio cheha creato il mondo e il nostro corpo così perfetto non pos-sa fare anche questo prodigio per amore delle sue creatu-re? Ma questi Sacramenti non esistono affatto nelle altreconfessioni religiose, anche se si gloriano del nome di cri-stiani: né i Valdesi, né i Luterani, né gli Anglicani, né iPentecostali, né altri gruppi cosiddetti cristiani hanno con-servato il vero Sacerdozio Ministeriale, perché sono so-lamente Pastori e pertanto non possono celebrare i Sa-cramenti cattolici. Come possono celebrare un Sacramen-to comune nel quale essi per primi non credono, se non co-me commemorazione?Eppure i nemici di Cristo, consapevoli dell’importanzadella Santa Eucaristia (o Santa Messa) la vogliono elimi-nare perché, eliminata la Messa, viene eliminata la pre-senza viva e vera di Gesù tra di noi e restiamo così inbalia di Satana, quel Lucifero che molti di loro adora-no come dio. Ma a Dio non la si fa, e con Lucifero si stadecisamente molto male, perché trasmette a ciascuno deisuoi adepti il suo odio contro Dio, contro l’uomo e controtutto il creato. Anche l’esistenza degli Angeli ribelli, i dia-voli, è verità di fede cattolica e lo vediamo attorno a noiquanta cattiveria e odio sta sprigionando l’uomo che harinnegato il suo vero Dio che è Padre, Figlio e SpiritoSanto.Visti i tempi apocalittici che stanno avanzando e anche diapostasia (...) gli esperti raccomandano tre cose:

1. Costituire, in ogni città, dei “piccoli gruppi” di laicicon quei pastori fedeli che non vogliono far partedell’abominio della desolazione, annunziato dal profe-ta Daniele, ma vogliono seguire Gesù con eroismo, co-me ai tempi delle persecuzioni dei primi cristiani, al li-mite anche clandestinamente.

2. Conservare gelosamente, anche nascosti, tutti i testiliturgici, messali, breviari, catechismi, ecc. anche nelcaso che venga imposto di eliminarli per fare spazio ainuovi testi.

3. Si raccomanda, qualora non ci fosse la possibilità dipartecipare alla vera Messa, sia quella antica comequella recente di Paolo VI, di non andare affatto aquelle ecumeniche, cercando invece di supplire con larecita di più Rosari durante il giorno e con Comunio-ni Spirituali. Il Signore che legge nei cuori, ne terràconto.

Tutto questo passerà, ma a noi sarà chiesto l’eroismonella prova della Fede. E come ai tempi della battagliadi Lepanto è stato il Rosario a salvare i cristiani dalladevastazione del nemico, così adesso sarà la recita dimolti Rosari a salvare tutti noi dalla devastazione delleanime. Poi verrà l’Era di pace e di grazia promessa dalCuore Immacolato di Maria, a Fatima. Coraggio!Christus vincit! Christus regnat! SE AMi LA tUA SANtA ChiESA, LA ChiESA DiCRiStO RE, PASSA PAROLA.

«ALLORA, OVUNQUE, I CITTADINI, OBBLIGATI A DI-FENDERSI CONTRO UNA MINORANZA MONDIALE DI RI-VOLUZIONARI... RICEVERANNO LA VERA LUCE ATTRA-VERSO LA MANIFESTAZIONE UNIVERSALE DELLA PURADOTTRINA DI LUCIFERO, RIVELATA FINALMENTE ALLAVISTA DEL PUBBLICO; MANIFESTAZIONE ALLA QUALESEGUIRÀ LA DISTRUZIONE DELLA CRISTIANITÀ...».

Francesco, glorificando il Sole infinito di Lucifero, apre la porta a ciò chepredisse il Capo degli Illuminati di Baviera, Albert Pike:

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Ogni giorno di più sentiamoo leggiamo termini comeLitECOiN (creato nel

2011 e quota a 63 dollari); RiP-PLE (creato nel 2013, valore 0,19dollari); EthEREUM (creato nel2015, quotato 290 dollari); Bit-COiN (oggi vale 4.200 dollari)creato nel 2009 dal giapponese Sa-toshi Nakamoto (probabilmente èuno pseudonimo il quale dopo dueanni scompare senza lasciare trac-cia) con l’intenzione di proporreuna moneta elettronica che permet-tesse di pagare senza la mediazio-ne di una Banca o Istituzione Fi-nanziaria, quindi, libera, dal con-trollo delle Banche Centrali (co-me dei Governi) mediante un si-stema di Crittografia avanzato, denominato Sna 256, uti-lizzato anche dalla NASA (= National Security Agency).

Infatti, ogni volta che si scambia ilBitcoin, si generano 2 chiavi lungaciascuna 33 caratteri, registratonell’indice pubblico delle transa-zioni denominato blockchain, im-possibile da utilizzare 2 volte, pro-prio per ridurre al minimo le frodi.I Bitcoin non sono coniabili dalleBanche Centrali, ma nascono me-diante un processo chiamato mi-ning (in inglese significa “estra-zione”), mediante l’utilizzo di unsoftware, denominato bitcoin mi-ner che si installa gratuitamenteed inserisce il proprio computer al-l’interno di una rete collegata at-traverso un protocollo peer topeer.Periodicamente, la rete produce

bitcoin che si immettono sul mercato. Il totale tende asin-toticamente a raggiungere 21 milioni di pezzi.

MONETA VIRTUALE = CRIPTOVALUTA = UNITÀ INFORMATICA =

MONETA INESISTENTEdel prof. Francesco Cianciarelli

«L’uomo può derubare Dio?Eppure voi mi derubate.

Voi siete colpiti da maledizione, perché derubate tutta la Nazione!Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa!!».

(Malachia, 3 – 8,10)

«La MONEtA è una fedele compagna. Ti dà ciò che le chiedi: vengono a noi i pesci del mare, i lupi dai monti, le pernici dall’aria, le lepri dai boschi.

Il medico cura i malati, l’avvocato vince le cause, il giudice condanna gli imputati (per fortuna non sempre!), fa cantare solennemente i preti!

La MONEtA allieta gli infedeli, consola i tristi, rende attivi i pigri, fa correre gli storpi, strappa la fame dallo stomaco, la sete dalla gola, gli affanni dal petto e placa l’ira.

Con la MONEtA: lo stolto si trasforma in sapiente; il disonesto in onesto; l’ingiusto in giusto; l’illegale in legale; il bandito in galantuomo;

il banchiere in filantropo e benefattore dell’umanità».(Francesco Cianciarelli)

Il prof. Francesco Cianciarelli.

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A questo punto il processo di mining si ferma automatica-mente per evitare l’inflazione.Si possono acquistare:

1. con il prelievo da Bancomat specializzati (in Italia cene sono una decina);

2. via internet;3. di persona;4. soprattutto in Exchange (equivalente ai cambiavalute).

Una volta acquistati, si depositano in un portafoglio(wallet) off line, per evitare i furti.

Se falsificare i Bitcoin è impossibile, è più facile rubarli.

1° Esempio. L’utente All in van, nel 2011, dopo aver la-sciato tutta la notte il computer acceso, al risveglio, sitrovò il proprio portafoglio virtuale svuotato. Il patrimoniodi 25.000 Bitcoin (= 500.000 dollari) era stato trafugatodagli hachker.

2° Esempio. Mt Gox, uno dei più gradi cambiavalutedel settore, nel 2014, a seguito di un attacco di pirateriainformatica perse ben 350 milioni di dollari.

Ma oggigiorno, a seguito della 1a DENUNCiA ALMONDO intentata Contro una BANCA CENtRALE(esattamente l’8 marzo 1993 alla Banca d’italia) dal co-raggioso prof. GiACiNtO AURiti (Fondatore delleUniversità Abruzzesi, nonché Pro Rettore e Preside perdue volte), grande amico del beneamato Don Luigi Villa edott. Franco Adessa, che il sottoscritto ha avuto il privile-gio di essere il suo più fedele e vicino e longevo Assisten-te, si avverte sempre di più la necessità di Riappro-priarsi della SOVRANitÀ MONEtARiA; condizioneessenziale per ridare Serenità a Tutti e Dignità Umana al-l’Individuo!!!

A questo punto, però, è d’obbligo chiederci: dal momentoche ci sequestrano letteralmente il PC dalle mani e ci chie-dono di pagare con una criptovaluta: Chi e COSA c’èDiEtRO a tutto Ciò?Ed insieme a me, se lo chiedono alcuni autorevoli studiosidella geopolitica e dell’economia eretica (= contro corren-te), come Simone templar, per esempio:

1. Com’è possibile che questa moneta non sia stata messaal bando?

2. Chi si avvantaggia dai Bitcoin?3. Perché viene usata – sicuramente – anche per operazio-

ni segrete e illegali?4. Come si cambia in valuta corrente?5. Soprattutto: quali Banche ci siano dietro a questa Mo-

neta Totalmente Inesistente?6. Dovrà essere la futura moneta globale, per poi passare

facilmente e contemporaneamente ai microchip sulcorpo?

A. L’UNiONE EUROPEA – per esempio – sta spingen-do verso la Moneta Elettronica. Non verso il Bitcoin,ma verso transazioni Elettroniche. Sarà questa quindiuna fase intermedia, prima della Moneta Globale?

B. Stiamo assistendo, negli ultimi tempi, alle costanti mi-nacce della COREA DEL NORD (continui lanci dimissili, esperimenti nucleari, armamenti vari) che ne-cessariamente richiedono notevoli finanziamenti. E purcon le pesanti sanzioni e l’isolamento commerciale cheha, qualsiasi Nazione sarebbe andata al collasso, quan-do la Corea, invece, continua a spendere in campo mili-tare.

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Quindi ci siamo chiesti: come farà? E siamo arrivati allaconclusione che la Corea utilizzi le Criptovalute che, nonlasciando traccia, non si potranno mai conoscere le transa-zioni finanziarie, e quindi, sapere chi li aiuta e/o indebitain cambio di qualcosa, naturalmente. Perché è una Nazio-ne ricca di tantissimi minerali: dal petrolio ai diamanti,passando per i minerali strategici utili per l’elettronica. Percui, un sottosuolo ricchissimo che fa tanta gola alle SuperPotenze!!..Quindi, coloro che vanno in suo soccorso, ogni giorno dipiù, attraverso i Bitcoin danno la moneta corrente in cam-bio.Lasciamo immaginare ai lettori chi ci sia dietro a questoenorme passaggio di denaro, che non esiste, e non si trovain conti correnti.Forse: è meglio che non si sappia? Per questo non dev’es-sere divulgato o abolito?In quanto: non è possibile quantificare economicamente ilvolume delle transazioni giornaliere effettuate in criptova-luta. Non esistono dati e non esistono parametri che lemisurino, però esiste il tasso di cambio giornaliero. Il non avere certezze, non avere banche, non avere fondimonetari, porta a pensare inevitabilmente ad un mondo di-gitale autogestito, anarchico e restio a controlli. Per cui siè propensi a pensare che il Bitcoin (et similibus) è usatoanche da chi apparentemente l’avversa e non dovrebbe uti-lizzarlo!!!Si aprono quindi scenari inquietanti di macroeconomia edi rapporti fra gli Stati. Ecco che: com’è possibile che i Social Network gestisconoinformazioni e dati sensibili di decine e decine di milionidi utenti e sono beneficiari di massima libertà nel loro uti-

lizzo? Per converso: lo Stato obbliga le Aziende alla ge-stione scrupolosa della “Privacy” (= Riservatezza)!!Il Grande Fratello che ci controlla, non ha intenzione disvelare chi sono i Veri Proprietari di tali tecnologie. Perché: Nessun Governo autorizzerebbe un privato a dete-nere tantissimi milioni di dati e di foto di individui.Un esempio: Napster nacque per condividere file musica-li, e fu fatto chiudere subito. Mentre chi mette in una Cate-na di S. Antonio persone e foto, può diventare improvvisa-mente ricco.

Eppure si tratta di qualcosa che non esiste. È presente solosu Internet. Eppure è quotato in borsa ed ha alti Valori nelMercato.Infatti, il valore non è legato agli impianti produttivi, peres., ma al denaro pubblico. Prossimamente, la battaglia sulla Privacy si giocherà suipagamenti effettuati in Digitale… verremo sempre piùtirati per la giacca per utilizzarli. Il passo seguente sarà ilvenire obbligati a pagare e ricevere pagamenti solo conquesto Sistema.Stanno chiudendo il cerchio. L’amo ormai è gettato. E tuttiabbiamo abboccato. Chi si nasconde dietro a tali tecnolo-gie, ambisce al Controllo Globale. Al Nuovo Ordine Eco-nomico Mondiale.

Dobbiamo staccarci da tutto ciò che è Collegamento inRete!!Andiamo a vivere in zone rurali e lasciamo o gettiamo viai nostri cellulari, per non essere tracciati e localizzati!Siamo Tutti nella Rete (R come Rovina … umana), chequalcuno ha gettata!Non stiamo Navigando, ma Affondando!Stiamo navigando per poi sprofondare nell’Abisso…del Controllo totale di uomini senz’anima, senza scru-poli, senza coscienza!!! Autentici Criminali!!!

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22 “Chiesa viva” *** Dicembre 2017

EURISLAML’invasione dell’Europa e la caduta de valori occidentaliDanilo Quinto

Esiste un Islam moderato che si con-trappone a uno radicale? Perché unavignetta satirica su Maometto scate-na, nei paesi musulmani, ondate diproteste mentre qui, in Europa, lostesso trattamento riservato a qual-siasi altra fede viene vissuto come “li-bertà di stampa”?In questo saggio, l’autore ripercorre agrandi linee gli ultimi decenni, convin-cendosi sempre di più che non possaesistere una pacifica convivenza tracristiani e musulmani, poiché questiultimi, una volta divenuti maggioranza,si imporranno con la forza sugli altri.È per questo che individua nel feno-meno migratorio - artatamente gonfia-to - un grimaldello per scardinare lafortezza Europa. Chi si cela dietroquesto immenso traffico di uomini?Quale disegno perseguono in vista diuna “invasione” che nessuno Stato almondo sarà in grado di regolare? Eurislam racconta di un’Europa allosbando, che ha paura di porre nellesue carte costitutive i riferimentialla radice cristiana, ma che, nelcontempo, deroga su tutto il resto,compreso le ferree leggi di macella-zione degli animali, solo per non di-spiacere ai suoi cittadini “islamici”. Insomma, un quadro di debolezzasconfortante in cui viene delineato undestino abbastanza ovvio per chi oraappare più debole.

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo che ha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

Buonasera, seguo sempre con molto interesse il Vo-stro sito, volevo innanzitutto farvi i com-plimenti. Poi vorrei chiederVi un favore,non riesco a visualizzare una rivista. Il ti-tolo è “Il Segreto diabolico della croce diCevo”. Potreste inviarmi la rivista inPDF? Ve ne sarei grato.Che Dio vi benedica e vi protegga.Saluti

(Paolo Ferrari)

***

La ringrazio per quanto puntualmente mimanda. La seguo e condivido con parti-colare interesse da molti anni.L’accompagno con la preghiera.

(Francesco Gamba)

***

Salve,grazie per la tua email. Risponderò appe-na possibile. Che Dio ti benedica.

(Kolkata – India)

***Caro Franco, Io mi chiedo come può essere che tra mi-lioni, o un miliardo, di cattolici, tu sia l’uni-co a descrivere ciò che è ovvio. Mi riferi-sco alla Messa celebrata da Francesco aFatima, che è stato chiaramente e voluta-mente un funerale. Io non me ne sonoaccorta fino a quando non l’ho vista con imiei occhi.Non si deve essere degli esperti per no-tare quella struttura “nera” dell’altare. Iosono rimasta stordita dal silenzio mondia-le su questo fatto, specialmente il silenziodel mondo cattolico.Che Dio ti benedica per il lavoro che fai!In Gesù e Maria.

(Phyllis – USA)

RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

AI TEMPI DEL POPOLO EBRAICO, DIOSI SERVIVA DEI POPOLI VICINI PERPUNIRLO; ORA SI SERVE DELL’ISLAMPER PUNIRE L’EUROPA LA SUA EM-PIETÀ E TUTTI I SUOI ABOMINI LEGA-LIZZATI. CHE DIO BENEDICA TUTTIVOI E LE VOSTRE FAMIGLIE PER L’A-POSTOLATO CHE FATE.

(D. LUCIO)

***

Caro Franco,saluti dall’Australia. Ho appena terminatodi leggere questo articolo relativo all’Ordi-ne dei Francescani dell’Immacolata chesono stati quasi distrutti dall’Anti-PapaFrancesco… Egli si è anche rifiutato diconsentire ai Francescani di dare le di-missioni perché ha paura che essi possa-no “iniziare un nuovo Ordine”…Franco, come si può permettere ad unimpostore come Francesco di rimaneresul trono di Pietro? Cosa ci vorrà per de-porlo? Spero che tu stia bene.Che Dio ti benedica.

(Rosemary McCloskey – Australia)

***

Oggetto: tempi tristissimiCara Natalina,io credo che se comprendendo fino infondo i tempi che viviamo, moriremmo senon dalla paura dal dolore, per vederecome Dio Cristo Gesù viene rifiutato opresentato solo come un grande uomo esoprattutto come le genti si stanno cam-minando verso la perdizione eterna, con-dotti dai loro pastori che hanno creatouna Chiesa che non è più la vera Chiesafondata dal Signore. Ci vorrebbe la pen-na del Padre per scagliarsi contro tantigiuda e traditori. Buona domenica.

(Ornella Maria – Africa)

Lettere alla Direzione

Per richieste:Arkadia EditoreViale Bonaria 98 - 09125 CagliariE-mail: [email protected]

Su richiesta, pubblichiamo i codici IBAN delle Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà. IBAN IT16Q0760111200000011193257 (Italia) IBAN IT16Q0760111200000011193257 Codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX (Europa) IBAN IT16Q0760111200000011193257 Codice BIC/SWIFT POSOIT22XXX (Resto del mondo)

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INDICE GENERALEINDICE GENERALE

Anno 2017

Gennaio 2017 - n° 500

2 La Madonna ci chiama all’ultima battaglia

4 L’ultima battaglia a cura di F. Adessa

16 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (60) di F. Adessa

18 Le Monarchie nella storia (3) del prof. L. Sergiacomi de Aicardi

20 Il dramma del terremoto (3) di L. Garolfi

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione – In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla V Domenica durante l’annoalla I Domenica di Quaresima) 

Febbraio 2017 - n° 5012 La Madonna condanna la Massoneria4 Dichiarazione di un Alto Prelato12 L’Urlo di Satana di F. Adessa20 Italia, torna alla preghiera e fa penitenza del Patriarcato Cattolico Bizantino22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla II Domenica di Quaresimaalla Domenica delle Palme)

Marzo 2017 - n° 502

2 La Madonna denuncia la corruzione del Clero4 Dichiarazione di un Alto Prelato8 Il Marchio Satanico del “Pontificato” di Francesco di F. Adessa16 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (61) di F. Adessa18 “Non veni pacem mittere sed gladium” –  La porzione migliore di D. Quinto 20 Sui “Dubia” dei quattro Cardinali di A.S. Laprida22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale(Dal Giovedì Santo alla

IV Domenica dopo Pasqua)

Aprile 2017 - n° 503

2 Resurrexit, Alleluia!4 Dichiarazione di un Alto Prelato8 Mafia Club: una testimonianza (1) di F. Adessa22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla V Domenica dopo Pasquaalla Festa della Santissima Trinità)

Maggio 2017 - n° 504

2 Dichiarazione di un Alto Prelato

8 Mafia Club: una testimonianza (2) di F. Adessa

16 Repertorio degli insulti di Francesco ai cattolici

19 Dichiarazioni di un Alto Prelato su Francesco

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù alla XIV Domenica durante l’anno)

“Chiesa viva” *** Dicembre 2017 23

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24 “Chiesa viva” *** Dicembre 2017

2 Natale di Cristo-Dio4 Gabriel Garcia Moreno (3) Capo di Stato, Statista cattolico – assassinato dalla Massoneria – del sac. L. Villa e F. Adessa14 Il segreto della tomba vuota (65) di F. Adessa16 La profanazione dell’Eucarestia e le conseguenze per tutta l’umanità di M. Blondet18 Moneta virtuale = Criptovaluta = Unità informatica = Moneta Inesistente del prof. F. Cianciarelli22 Lettere alla Direzione – In Libreria23 Indice generale Anno 2017

DICEMBRE 2017

SOMMARIO N. 510

SANTO NATALE2017

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Bdi mons. Nicolino Sarale

(Dalla Festa di Maria Madre di Dioalla IV Domenica durante l’anno)

Giugno 2017 - n° 505

2 Miracoli Eucaristici del prof. L. Sergiacomi de Aicardi6 Le dimissioni di Benedetto XVI di F. Adessa24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla XIV Domenica durante l’anno alla Tra-sfigurazione del Signore)

Luglio-Agosto 2017 - n° 506

2 Preghiera per il trionfo sul male con l’intercessione della Madonna del Buon Successo5 Non uccidere!6 Lettera aperta all’on. Giulio Andreotti8 L’on. Andreotti si confessa?10 Rispondo13 Parere “Pro Veritate”14 Processo al Parlamento15 Le denuncia16 L’atto di denuncia19 Una mia lettera al card. Benelli21 La stampa23 Chi era realmente l’on. Giulio Andreotti?29 Chi era relamente Giambattista Montini?31 Condanna a 25 anni di prigione del card. Jorge Maria Bergoglio

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla XIX Domenica durante l’annoalla XXII Domenica durante l’anno)

Settembre 2017 - n° 507Numero Speciale:

2 L’ultima sfida di F. Adessa18 Il segreto della tomba vuota (62) di F. Adessa20 Siamo tutti schedati... “digitali”! del prof. F. Cianciarelli

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla XIII Domenica durante l’annoalla XVII Domenica durante l’anno)

Ottobre 2017 - n° 508

2 Gabriel Garcia Moreno (1) Capo di Stato, Statista cattolico – assassinato dalla Massoneria – del sac. L. Villa e F. Adessa16 Il segreto della tomba vuota (63) di F. Adessa18 Il rifiuto della Croce del sac. A. Secci 20 Orbán – il discorso di un patriota – di M. Blondet23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Adi mons. Nicolino Sarale

(Dalla XXVIII Domenica durante l’annoalla XXXIII Domenica durante l’anno)

Novembre 2017 - n° 509

2 Gabriel Garcia Moreno (2) Capo di Stato, Statista cattolico – assassinato dalla Massoneria – del sac. L. Villa e F. Adessa14 Il segreto della tomba vuota (64) di F. Adessa16 L’orrore della Rivoluzione genetica di R. Dal Bosco22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione – In Libreria24 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEEpistole e Vangeli

Anno Bdi mons. Nicolino Sarale

(Dalla I Domenica di Avventoalla Festa della Sacra Famiglia)