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aprile 2011 l’editoriale c continua a pag. 2 > insieme - Bollettino parrocchiale di Pagnacco | Direttore responsabile Grazia Fuccaro | Aut. trib n.14 del 01-04-2006 | Stampa: Tipografia Bassi | Grafica: Sonia cuzzolin L’iNcONTRO cON iL RiSORTO «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto» (Lc 24,5-6) arissimi parrocchiani, si avvicinano anche que- st’anno i giorni della Pa- squa, un dono che si ripete per aiutarci a “fare memo- ria” di un avvenimento, l’in- contro con il Risorto, che è alla sorgente della nostra fede. L’esperienza cristiana non è l’accoglienza di una filoso- fia, o di alcune regole di comportamento morale, ma l’esperienza di un incontro. Così lo evoca uno studioso del nuovo testamento. «All’inizio vi fu l’esperienza di un incontro: ai pavidi fug- giaschi del Venerdì Santo, Gesù si mostrò vivente (cf. At 1,3). Quest'incontro fu talmente decisivo per loro, che la loro esistenza ne venne totalmente trasfor- mata: alla paura succede il coraggio; all’abbandono l'invio; i fuggitivi divengono i testimoni, per esserlo ormai fino alla morte, in una vita donata senza riserve a Colui, che pure avevano tra- dito nell’“ora delle tene- bre”». L’apostolo Paolo si colloca dentro questa storia, an- nunciando ai cristiani di Co- rinto ciò che anche lui ha ri- cevuto: «vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è ri- suscitato il terzo giorno se- condo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» (1 Cor 15,3-4). Mi piace ripercorrere que- sto cammino facendo risuo- nare la voce del grande vescovo aquileiese san Cro- mazio che in un omelia in occasione della notte di Pa- squa faceva risuonare la gioia di quell’evento così Le donne al Sepolcro Miniatura dal Salterio di S. Elisabetta di Cividale del Friuli. pagnacco-apr11_Layout 1 13/04/11 10.56 Pagina 1

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L’incontrocon iL risorto

«Perché cercate trai morti colui che è vivo?

Non è qui, è risorto» (Lc 24,5-6)

arissimi parrocchiani, si avvicinano anche que-st’anno i giorni della Pa-squa, un dono che si ripeteper aiutarci a “fare memo-ria” di un avvenimento, l’in-contro con il Risorto, che èalla sorgente della nostrafede. L’esperienza cristiana non èl’accoglienza di una filoso-fia, o di alcune regole dicomportamento morale, mal’esperienza di un incontro.Così lo evoca uno studiosodel nuovo testamento. «All’inizio vi fu l’esperienzadi un incontro: ai pavidi fug-giaschi del Venerdì Santo,Gesù si mostrò vivente (cf.At 1,3). Quest'incontro futalmente decisivo per loro,che la loro esistenza nevenne totalmente trasfor-mata: alla paura succede ilcoraggio; all’abbandonol'invio; i fuggitivi divengonoi testimoni, per esserloormai fino alla morte, in unavita donata senza riserve aColui, che pure avevano tra-dito nell’“ora delle tene-bre”».L’apostolo Paolo si collocadentro questa storia, an-nunciando ai cristiani di Co-

rinto ciò che anche lui ha ri-cevuto: «vi ho trasmessodunque, anzitutto, quelloche anch’io ho ricevuto:che cioè Cristo morì per inostri peccati secondo leScritture, fu sepolto ed è ri-suscitato il terzo giorno se-condo le Scritture, e cheapparve a Cefa e quindi aiDodici» (1 Cor 15,3-4).Mi piace ripercorrere que-sto cammino facendo risuo-nare la voce del grandevescovo aquileiese san Cro-mazio che in un omelia inoccasione della notte di Pa-squa faceva risuonare lagioia di quell’evento così

Le donne al Sepolcro

Miniatura dal Salterio

di S. Elisabettadi Cividale del Friuli.

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decisivo: «Questa veglia è unafesta non solo per gli uomini egli angeli, ma anche per il Padre,il Figlio e lo Spirito Santo, perchéla salvezza del mondo è gioiaper la Trinità. E per questo dob-biamo celebrare con ogni devo-zione le veglie di cosi augustanotte, perché in questa notte lamorte è stata annientata, ilmondo è stato redento, il popoloè stato liberato». [Sermone 16Sulla Pasqua]Dentro questa lunga catena ditestimoni si inserisce anche la vi-sita di Papa Benedetto XVI nellenostre terre. Fra poco più di unmese sarà ad Aquileia, per aiu-tarci a ravvivare quella fede cheda lì ha raggiunto, nella storia,anche le nostre comunità. Ancora una volta è al centro la te-stimonianza. Questa lunga storia, in realtà, di-venta provocazione per le nostrecomunità cristiane. La Chiesa,anche la nostra comunità, che èpiena di iniziative anche moltocoinvolgenti, che si impegnatanto per i ragazzi, che cerca divivere la solidarietà … sa ancoraparlare di Dio? Sa ancora testi-moniare la forza sconvolgente diun incontro che cambia la vita?

Ogni volta che incontro i ragazzio quei giovani che, spesso in-consapevolmente, stanno cer-cando ragioni di vita autentica,mi chiedo quanto possano in-tuire in me, e nella vita della no-stra comunità l’esperienzadell’incontro con il Risorto. Nonci sono risposte preconfezionate,ma il desiderio di camminare in-sieme, guidati da una speranzache non tradisce, è immenso.Le celebrazioni pasquali sonoun’occasione, un dono del Si-gnore, per ravvivare in noi laforza di quell’incontro e la vita-lità della nostra fede. L’invito atutti è quello di viverle con inten-sità e apertura di cuore, perchéla gioia sconvolgente di quel-l’esperienza possa essere anchela nostra gioia.Non posso concludere questispunti di riflessione senza un ri-cordo particolare. Lo scorsoanno in questi stessi giorni mitrovavo pellegrino a Gerusa-lemme. Erano proprio i giornidella settimana santa. Un espe-rienza forte e una preghiera in-tensa hanno caratterizzato queigiorni. Una preghiera che sentoancora urgente e che diventa unaugurio.

Un’etimologia popolare vede nelnome Gerusalemme un riferi-mento alla “città della pace”,dove si vive lo shalom biblico.L’annuncio di Pasqua è un an-nuncio di pace, così lo hanno in-terpretato le prime generazionicristiane che annunciano che Cri-sto è la nostra pace. Questo senso profondo della Pa-squa, così attuale, vorremmo sipotesse realizzare in tante terre,anche oggi, martoriate e segnatedalla divisione e dall’odio, mavorremmo si potesse vivereanche nel cuore di ogni conflittoe divisione. Anche nelle divisioniche attraversano la nostra so-cietà, le nostre famiglie, il rap-porto tra genitori e figli, il mondodel lavoro e ogni rapporto inter-personale. Idealmente ancora da quella“città santa” una preghiera in-tensa ed un augurio per tutti:“Su di te sia pace” (Sal 122)Possa essere, anche per tutti voi,cari parrocchiani, una Pasqua diriconciliazione e di pace, per ri-trovare ogni giorno la gioia delcammino e, nel Risorto, la spe-ranza di un vita che non ha fine.

don Sergio

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GiovAni, AnDiAmo in umBriA?Dal 20 al 24 luglio un’esperienza di condivisione con voi e gli animatori dai 15 anni in poi con momenti di riflessione, confronto e divertimentoLO SPIRITOSaranno giorni che vorremmofossero vissuti all’insegna dellafraternità e della semplicità.Spesso nelle attività quotidianeabbiamo poco tempo per condi-videre la gioia dello stare in-sieme ed accoglierci comepersone. LA METAL’Umbria. Due notti ad Assisi edue a Norcia. Vivremo semplicimomenti di preghiera in luoghisignificativi e visiteremo luoghisplendidi tra storia e natura.

SISTEMAZIONEAlloggeremo in strutture di acco-glienza per giovani autogestite.Sarà necessario il sacco a pelo ela collaborazione di tutti.SPOSTAMENTICi muoveremo con alcuni furgonie forse un camper a seconda delnumero di partecipanti.QUOTA DI PARTECIPAZIONESi aggira sui 150/160 euro perpartecipante.INFORMAZIONI ED ISCRIZIONIDon Sergio è disponibile per ogniinformazione e per le iscrizioni.

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«carissimi colla-boratori in Cri-sto Gesù”, così

inizia la lettera che ilparroco ha inviato a tuttigli operatori pastoralidella parrocchia, per in-vitarli alle serate di ap-profondimento biblico, iniziate afine novembre 2010. Si tratta diun’iniziativa aperta a tutta la comu-nità, ma nata soprattutto per coloroche dedicano un po’ del propriotempo alle varie attività parroc-chiali, persone diverse per carismae personalità, ma, come scrive donSergio “tutte unite dall’essere inCristo”, perché “è proprio il Signoreche invita ognuno di noi a mettersiin gioco per il bene di tutti”. DonSergio vuole sottolineare con que-sta iniziativa due punti: 1) la neces-sità di chiedersi sempre qual è lavera radice da cui scaturisce il no-stro impegno in comunità, 2) la ne-cessità di crescere nella comunionee di vivere alcuni momenti comuni atutti. Per il cammino di formazione co-munitaria viene proposta la Paroladi Dio, perché, sottolinea don Ser-gio, “lì è la sorgente di ogni impe-gno e di ogni comunione”.Gli incontri sono strutturati in treparti: a) Lettura di un estratto della letterapastorale dell’Arcivescovo sul temadell’anno, l’ascolto della Parola. b) Lettura e commento di un branobiblico tematicamente legato aquanto scritto dall’Arcivescovo. c) Momento comune di condivi-sione.Dato il tema dell’ascolto, ognibrano biblico ne presenta un di-

verso modello: nei primi due braniscelti il modello d’ascolto è statoGesù. È il Gesù che sa percepirel’amore profondo della peccatriceal di là delle apparenze e che riescea cogliere il grido del cieco Barti-meo anche in mezzo alla folla. Inentrambi i casi all’incontro conGesù segue la conversione del-l’uomo, che nasce dal sentirsiascoltato, amato e capito. Nel terzobrano proposto il modellod’ascolto è stata Maria. Al contra-rio della sorella Marta, indaffaratae affannata, Maria concentra la suaattenzione su Gesù e ascolta la suaParola, di cui ha intuito il valore:una parola che rivela il mistero diDio e che dona vita e senso all’esi-stenza. Il quarto brano invece pre-senta la situazione molto umanadella percezione dell’assenza diDio. Il protagonista è stato Elia, inun momento di grande sconforto.Lui, che aveva affrontato ogni av-versità per il suo Signore, ora, mi-nacciato di morte, si senteabbandonato e non riesce a scor-gere più l’opera di Dio nella suavita. Invece Dio gli è vicino, lo con-forta, lo chiama, si prende cura dilui e gli fa sperimentare la sua vici-nanza discreta fino a che Elia nonriesce di nuovo ad intuire la suapresenza. E Elia riesce di nuovo asentire la voce di Dio.Quale modello d’ascolto ci pro-

porrà il quinto e ultimo testosiamo tutti invitati a scoprirlo in-sieme nel corso del prossimo in-contro, fissato per il 17 maggio.Le serate di approfondimento chesi sono svolte fin’ora sono statetutte estremamente arricchenti.Lo stile di don Sergio, capace di

esprimere concetti profondi con pa-role ed esempi semplici, ha entu-siasmato un buon gruppo diparrocchiani, che si sono ritrovatipuntuali ad ogni appuntamento. Lamaggior parte di essi aveva già fre-quentato con interesse le serate diLectio Divina e della “Bibbia e ilGiornale” con il precedente parrocodon Ivan, mentre alcuni si sono ag-giunti quest’anno rispondendo al-l’invito di don Sergio e lasciandosiaffascinare sempre di più dalla bel-lezza della Parola. Colpisce infattil’assiduità della presenza dei par-tecipanti. La Bibbia non è un testodi agevole lettura e in generale la siconosce poco. Eppure ci rivela ilvolto di Dio, ci spiega come Diopensa e come agisce. È proprioquesto, credo, che attira in modocosì forte i partecipanti a questi in-contri: voler conoscere il volto diDio partendo dalla fonte e riuscire afarsi interpellare dalla sua Parola.Un momento estremamente arric-chente di questi incontri è infattianche quello della condivisione diquanto il brano letto dice adognuno di noi; ogni interventoaiuta a cogliere aspetti nuovi, a ri-flettere su qualcosa di diverso, acollegare quanto letto con il nostrovivere e sentire. È un’esperienzabellissima, e tutti ci auguriamo chepossa continuare ancora anche neiprossimi anni.

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ALLA scuoLADeLLA PAroLA Di Dio

serate di approfondimentobiblico per scoprire

la sorgente dell’impegnoe della comunione

cristina rotter

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nella consapevo-lezza che lascuola è prima di

tutto un luogo dove sicresce responsabil-mente come cittadiniimparando a vivere as-sieme nel rispetto re-ciproco, piuttosto cheuno spazio dove si ap-prende delle nozioni,tre anni fa i docentidella scuola primariadi Pagnacco si sonochiesti come riuscire a metteresempre di più la scuola al centrodella realtà sociale e come poterinteragire con le associazioni delterritorio e le diverse “agenzieeducative” del comune, in primoluogo le stesse parrocchie, fa-cendo anche emergere “cosa dibello si fa nella scuola di Pa-gnacco”.Da queste riflessioni è nato il pro-getto “Noi cittadini del domani”,inserito all’interno del Piano del-l’Offerta Formativa dell’IstitutoComprensivo di Pagnacco”, che haavuto da subito il sostegno econo-mico e organizzativo dell’ammini-strazione comunale e l’adesioneentusiastica di molte associazionipresenti sul territorio comunale. Nell'ambito di questo progettohanno trovato spazio le attività ri-volte al recupero della propriaidentità culturale, intesa comepresa di coscienza della realtà incui si vive, dei problemi del propriotempo nelle connessioni tra pas-sato e presente. Partendo da que-sto presupposto sono staterealizzate nelle classi diverse atti-

vità di ricerca sul territorio mirantia:>far conoscere le radici del pro-

prio retroterra culturale;>riscoprire tradizioni, organizza-

zione economica e sociale, lin-guaggi…

>coinvolgere i ragazzi nel fareesperienze ed osservazioni di-rette nel loro ambiente, alla ri-cerca dei “segni” in essopresenti, reperendo resti mate-riali, documenti, facendo par-lare testimoni e protagonisti.

In particolare, gli alunni sonostati guidati ad acquisire la con-sapevolezza di far parte di unacomunità e di partecipare alla suacrescita ed al suo progresso attra-verso la conoscenza degli aspettistorici, artistici, idrogeologici, bo-tanici e faunistici del territorio incui vivono. In questo modo i bam-bini hanno avuto la possibilità diacquisire una maggior conoscenzadel patrimonio culturale, delle tra-dizioni locali e ad interessarsi aiproblemi legati all’ambiente.Il progetto “Noi cittadini del do-

mani” è stato pensato anche persensibilizzare, attraverso lascuola, la popolazione e gli EntiLocali affinché prendano co-scienza diretta delle risorse delterritorio, soprattutto in vista diun utilizzo più razionale, di con-servazione e quindi di rispetto pertutto ciò che l’ambiente, bene co-mune, offre.Concretamente, grazie anche anumerosi esperti, spesso cittadiniresidenti nel comune, sono staterealizzate varie attività di docu-mentazione di progetti educativie di valorizzazione del territoriocomunale:

>“Le ancone a Pagnacco”>“La Chiesa di S. Giorgio”>“Le chiesette votive” di Pa-

gnacco>“Monitoraggio degli aspetti

geomorfologici, faunistici e ve-getali della Torbiera di Lazzaccoin collaborazione con l’Univer-sità degli Studi di Udine”

>“Documentazioni e raccontisulla vita del Castello e del-l’abitato di Fontanabona”.

>“Se penso a quanti alberi di-strutti…” (documentazione diun attività di rimboschimentoal parco Giovanni Paolo II).

>Attività e giochi per conoscerele piante del Parco Rizzani

>“Un mondo di immondizie” “Di-vidiamo i rifiuti” “La raccoltadifferenziata in classe” (Pro-getti di educazione alla rac-colta differenziata).

>“L’ombra della salute” (Pro-getto di educazione alimen-tare).

iL DomAni Lo costruiAmo noi

con i giovanissimi alla scoperta della propria identità

culturale in un progetto della

scuola primaria di Pagnacco

marco Bertoldi, inseGnAnte

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Durante il corrente anno scolasticole classi della scuola primariastanno affrontando dei percorsi di-dattici legati alle attività artigianeed economiche di Pagnacco e ri-guardanti la storia dell’emigra-zione dello stesso comune. Glialunni si stanno poi divertendo adinventare delle modalità curiose dipresentazione del nostro bellissimocomune. Avviandoci verso la con-clusione dell’ultimo anno di attività

del progetto “Noi Cittadini del Do-mani”, i docenti del plesso fanno unbilancio molto positivo delle attivitàrealizzate perché, anche grazie anumerosi cittadini, all’amministra-zione comunale e alle parrocchie diPlaino e Pagnacco, la scuola prima-ria è entrata “attivamente nel tes-suto sociale del paese” e gli alunnihanno conosciuto aspetti del lorocomune che non avevano mai vistoo considerato. Gli stessi docenti au-

spicano che il percorso intrapresopossa continuare insieme a tutte leassociazioni e le agenzie educativedel paese consapevoli che, in que-sto periodo storico, vi è la neces-sità di “fare rete” per affrontare lenuove sfide educative che la so-cietà impone con l’obiettivo di rag-giungere “un nuovo e condivisopatto educativo”. Solo così si può costruire “oggi ilnostro domani”!

si può fare! Pomeriggi felici all’oratorio“Si può fare!” è l’esclama-zione che fa da filo condut-tore di questo anno diOratorio. Si può fare è stato ripetutoall'inizio di questa nuovaesperienza dai tredici ani-matori, alcuni storici, altrinovelli, entusiasti di comin-ciare; si può fare viene gri-dato dai personaggi delracconto che accompagnanelle settimane l’esperienza del-l’Oratorio; si può fare è il mes-saggio che si vuole trasmettereai bambini della nostra Parroc-chia.Ramon, Sara, Lotus e gli AgentiOne, protagonisti della storia,hanno lo scopo di sventare lamissione dei perfidi XD che vo-gliono controllare le nostrementi attraverso i messaggi na-scosti nelle pubblicità, nella te-levisione e nei videogames. I bambini dell’Oratorio, dopoavere superato a novembre laprova per accedere alla scuolaper agenti segreti, nel corso deivari sabati sono stati preparatiad intraprendere la loro mis-sione e, come ogni 007 che si ri-spetti, hanno ottenuto gli

strumenti per affron-tarla: gli occhiali, la fascia ciber-netica e la collana. I bambini hanno imparato aguardare il mondo in profonditàutilizzando la loro volontà, adfare uso dell'intelligenza e dellaconoscenza ed infine ad abban-donare l’egoismo e a “fare spa-zio” agli altri.Il gruppo dell’Oratorio nel corsodi quest’anno sta crescendo unpo’ alla volta; i bambini ed i ra-gazzi dalla prima elementarefino alla prima media fra di lorogiocano. I pomeriggi inizianoalle 14.30 e dopo mezz’ora digioco, mentre i più piccoli co-minciano la catechesi, i piùgrandi si dedicano ad un’attivitàdivertente; più tardi i due gruppisi riuniscono per la rappresenta-

zione teatrale della storia edinfine svolgono un grandegioco a tema e concludonocon la golosa merenda.Entusiasmante è il coinvol-gimento dei bambini che sipresentano ogni sabatocon gli oggetti di dota-zione e che si sono imme-desimati nei personaggi

del racconto anche durante lafesta di Carnevale, svoltasi nellaSala Parrocchiale tramutata perl'occasione in palazzo dei cat-tivi.Fino ad ora i provetti agenti se-greti hanno superato tutte leprove che si sono trovati difronte e nei sabati successivi inostri piccoli dovranno aiutare iprotagonisti della storia nellalotta finale contro il cattivissimocapo XD1. Ce la faranno a vincere in questamissione segreta?È certo che più aiutanti si fa-ranno avanti per sostenerli, piùpossibilità di riuscita ci saranno!Perciò è aperto l'invito a tutti co-loro che vogliono diventareAgenti Segreti e gridare almondo che nulla è impossibile etutto si può fare!

di chiara Pividori

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La fede, quella auten-tica, quella non presun-tuosa,non ha bisogno

di esternazioni puramenteestetiche, ma, di fatto, poi,l’uomo necessita di fer-mare,suggellare con segniciò che è di più profondo,quello che genera emo-zione e crea introspezione.Ed ecco che, nella Chiesa,possono nascere le dome-niche “speciali”, dove ibambini del catechismo attraverso“segni importanti”, diventano in-terpreti e testimoni di quella fedeintuita e interiorizzata con l’umiltàpropria del fanciullo. C’è sugge-stione in quella frase detta da Gesù“LASCIATE CHE I BAMBINI VEN-GANO A ME” perché già fatti“EREDI PREDILETTI DELLA VE-RITÀ”.E così per diverse domeniche, du-rante la liturgia, nella nostra par-rocchia i più piccoli sono statiinterpreti principali della Messa,con don Sergio, il parroco, inconsa-pevole, ma delicato regista.Ciascun gruppo ha offerto alla Co-munità, domenica dopo domenica,uno spunto di riflessione su di unmomento importante della cele-brazione, facendone una catechesimai retorica perché spontanea, perl’assemblea tutta.Dietro a tutto questo non c’è solo ildisegno imperscrutabile di Dio lecui vie, per arrivare a noi, sfuggonoda molte logiche umane, ma c’èanche l’impegno di un progetto difede di don Sergio, la passione e lacredibilità messe a servizio dellaComunità dalle catechiste e per ul-

timi, ma non ultimi, i genitori e tuttigli affetti più intensi che circon-dano e accompagnano i bambini.L’effetto collaterale di tutto questo,apparentemente di poco conto, manel concreto di notevole ricaduta, èstato, per questi bambini, vivere lavicinanza confidenziale dei geni-tori, sentire la loro collaborazione.Li hanno visti rallentare i loro ritmi,trovare quiete ai tanti impegni, peressere loro vicini, partecipare al“dopo messa” con il parroco per unmomento conviviale, ma ancor piùimportante, per uno scambio di im-

pressioni, terreno fer-tile per una cono-scenza profonda ereciproca.Ne hanno intuito labellezza e, tenera-mente, ne hanno rac-contato le emozioni inpiccoli pensieri da do-nare a don Sergio. Intutto questo, ancheper la Comunità deifedeli, chiamati a par-

tecipare all’assemblea domenicale,c’è la responsabilità di sentirsi“Chiesa” nel manifestare una fedeonesta e coerente che diventi cosìstile di vita, dove i bambini pos-sano sentire il prezioso senso diappartenenza ad un Paese; dovetrovare sempre risposte ai lorodubbi, ai loro perché; dove sentirsisollevati da inquietudini e males-seri propri di una età evolutiva. Questo perché, uniti nel nome delSignore in un comune cammino difede, siamo tralci di una stessavite.

insieme Per DomenichesPeciALi

un’esperienza forte:i bambini del catechismo

con le loro famiglie animatori

del “giorno del signore”. Poi pranzo comunitario

marisa Dreosto

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Sono stata contenta di

fare la processione dietro

ai chierichetti lungo tutta

la navata

Sono stato felice di

portare l'uva

Ho aiutato don Sergioperché faccio il chierichetto.

Sono stata contenta quan

do

don Sergio ha detto che

sono il sale e la luce

.

Mi è dispiaciuto non esserci.

Mi è piaciuto pranzarecon don Sergio

Vorrei presto un altra

domenica così!

Mi è piaciuto aprire il

cuore a Gesù e stare con i compagni.

Sono stato molto felice di leggere.

Ho portato le offerte

del pane con mia cugina.La prossima volta ci saròanch'io, se mia mammanon può accompagnarmiandrò con le catechiste.

La prossima volta

cercherò di esserci

.

Mi piacerebbe venire

a messa.

Non c'ero perché ero amma-

lato: papà e mamma mi

hanno raccontato. La mia

famiglia è stata felice

perché mio fratello ha letto.

Mamma e papà avevano gli

occhi lucidi, erano commossi.

Ero molto emozionato.

Ero felice.

Avevo paura di fare bruttafigura davanti a tutti.Mi sono impaurito però è

andato tutto bene.

Don Sergio ha giocato abasket con mio fratello eha fatto un canestro. Misono accorto che se si staattenti si capisce quello chedon Sergio spiega. Vorreipresto un'altra domenicacosì potrei esserci anch'io.

I pensierini dei bambini al parroco

un lunedì, dopo l’incontro di catechismo, alcuni bambini si avvicinano a me e mi danno una busta. con un po’ di curio-sità la apro e leggo alcuni dei pensieri che la domenica precedente aveva loro suscitato. Alla curiosità subentra lo stu-pore, ed infine un sorriso alimentato dalla freschezza e semplicità delle loro parole. ci sono le loro firme, quasi a dire“è un dono per te, il nostro dono”. ed in effetti un dono speciale sono state per tutti quelle domeniche vissute assiemea loro ed alle loro famiglie. La domenica “giorno del signore” per ogni cristiano dovrebbe sempre essere festa, gocciadi rugiada che allieta la fatica del cammino di ogni giorno. Don Sergio

Farò anch'io il chierichetto

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>Mercoledì 5 gennaioCHIESA PARROCCHIALEBeneDizione DeLL’AcquA, DeL sALe eDeLLA FruttA, seconDo iL rito Aqui-LeieseSanta Messa della Vigilia del-l’Epifania. Fa buio presto, fafreddo nei primi giorni di gen-naio. Richiamate dai rintocchidella campana e dall’attesa di unrito che affonda le sue radici neiprimi tempi del cristianesimo,che ci riporta al Patriarcato diAquileia, entrano in chiesa tantepersone con un cestino che con-tiene acqua, sale, profumatis-sime arance. E si ripete l’anticorito della benedizione...

>Giovedì 6 gennaioCHIESA PARROCCHIALEBeneDizione Dei BAmBini

Al pomeriggio, con una celebra-zione semplice ed intensa, si ri-cordano i bimbi battezzati nelcorso dell’ultimo anno e si bene-dicono tutti i bambini, quei nostrifigli che sono chiamati ad acco-gliere quel tesoro di fede e diappartenenza ecclesiale che sa-premo donare loro.

>Domenica 9 gennaioCHIESA PARROCCHIALEBAttesimi comunitAriÈ la domenica in cui si ricorda ilbattesimo di Gesù, nel fiumeGiordano. Ed è molto bello che sisia scelta questa domenica percelebrare, in modo comunitario,il sacramento del Battesimo.

>Domenica 9 gennaioSALA PARROCCHIALELotteriA ePiFAniA BimBi 2011

Vengono estratti i numeri vinci-tori della Lotteria. La vendita deibiglietti è iniziata già alla fine dinovembre, coinvolgendo le fami-glie dei bambini della scuola del-l’infanzia “Madre Elena Bettini”di Pagnacco. Genitori, nonni edamici hanno ricevuto o acqui-stato quei piccoli biglietti verdi eora partecipano entusiasti al-l’estrazione.I premi, infatti, sono interessanti,ma quello che è veramente im-portante è poter sostenere, conun piccolo contributo economico,l’attività della “nostra” scuolamaterna.

>Giovedì 20 gennaioCASA DELLA GIOVENTÙin AscoLto DeLLA PAroLA: “mArtA e mAriA”Un bel gruppo di persone si riu-nisce in ascolto della Parola, unascolto che diventa riflessionecomunitaria. Il brano proposto èmolto conosciuto e per questo ilrischio è quello di dare troppecose per scontate. Lo sappiamogià, lo abbiamo sentito procla-mare e commentare tantissimevolte quindi lo ascoltiamo di-strattamente e non permettiamoalla Parola di entrare dentro dinoi per dirci qualcosa di nuovo.L’incontro serve anche a questo,a consentirci di ascoltare, di ri-flettere, di pregare insieme ed anon dare mai nulla troppo perscontato.

>Lunedì 24 gennaioMartedì 25 gennaioincontro Dei Genitori Dei BAmBiniDALLA 1ª ALLA 4ª eLementAre con iLPArrocoSono incontri importanti. Per igenitori è l’occasione per incon-trare il parroco, per confrontarsi,per intuire il contesto comunita-rio dentro cui si sviluppano gli in-contri di catechesi.

>Giovedì 27 gennaioCASA DELLA GIOVENTÙincontro con i rAGAzzi che seGuonoiL Percorso Di PrePArAzione ALLA cre-simAPrepararsi al Sacramento dellaConfermazione significa decideredi parlare in prima persona, si-

cronAcA PArrocchiALe A cura di Loretta Dolso

un racconto che non vuole essere esaustivo o una rigida elencazione di avvenimenti e/o attività, ma piuttostola scusa per ripensare ad un percorso, per lasciar affiorare un ricordo, per seguire il cammino della nostracomunità parrocchiale.

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gnifica dire “Io ci sono”. L’incon-tro con il parroco definisce i ter-mini di questo impegno e segnauna tappa importante nel cam-mino di preparazione.

>Per tre domeniche di seguito:30 gennaio, 6 e 13 febbraio LA sAntA messA è AnimAtA, risPettivAmente, DAi BAmBini Di 1ª e 2ª,3ª e 4ª eLementAre.

Il presbiterio si riempie di bam-bini, che partecipano in primapersona all’animazione della li-turgia. Costruiscono e pongonosegni importanti di partecipa-zione e di comprensione, impa-rano a “celebrare”.Dopo la celebrazione eucaristica,i genitori si incontrano breve-mente con il parroco, i bambinigiocano insieme in oratorio ed iltutto si conclude con un pranzocondiviso. Sono momenti impor-tanti per i bambini che diventanoprotagonisti della celebrazione,per i genitori e i catechisti chehanno un’occasione in più per in-contrarsi, parlarsi, conoscersi,per il parroco che incontra le fa-miglie dei bambini.È molto bella anche la conclu-sione, con il pranzo condiviso inoratorio, dove i bimbi hanno glispazi necessari per correre e gio-care insieme e gli adulti hannol’opportunità di sentire l’inte-resse della comunità cristianaper il cammino di fede delle per-sone (non solo dei bimbi, ma ditutta la famiglia).

>Giovedì 10 febbraioPORDENONEceLeBrAzioni neLLA ricorrenzA DeL15° AnniversArio DeLLA morte Dimons. ABrAmo FreschiUn bel gruppo di persone di Pa-

gnacco si è recato a Pordenone.Nel 15° anniversario della morteè stata realizzata una statua inbronzo di Mons. Abramo Freschi,collocata nella piazza a lui dedi-cata. Numerosi gli interventi e letestimonianze per ricordare l’at-tività del Vescovo di Concordia-Pordenone, originario diPagnacco.

>Giovedì 17 febbraioCasa della gioventùquArto APPuntAmento DeGLi incontriDi riFLessione e Di FormAzione ALLALuce DeLLA PAroLAIl tema è “L’ascolto della Paroladi Dio inizia nel silenzio: l’espe-rienza di Elia”.Ci siamo tutti ritrovati con Eliasull’Oreb, abbiamo ripercorso imomenti della fuga, della solitu-dine, dello sconforto, dell’incon-tro con Dio e quindi del nuovoprogetto. Sono incontri impor-tanti, sia per le persone che par-tecipano puntualmente alpercorso di riflessione, sia per lacomunità che ha dei punti fissi diformazione sul suo cammino.Non sono incontri tecnici, strut-turati per le aree di attività par-rocchiali, ma incontri fondanti,che ci portano a confermare lemotivazioni del nostro impegno,del nostro essere credenti.

>Giovedì 24 febbraioSALA TEATRO DELL’ORATORIO“verso LA GmG”All’orizzonte si intravvede l’in-contro mondiale dei giovani conil Papa. Quest’anno si incontre-ranno a Madrid e un gruppo digiovani di Pagnacco si prepara adunirsi ai giovani della Diocesi diUdine per vivere insieme l’espe-

rienza. Sarà una forte esperienzadi comunione e di incontro. Peralcuni giorni saranno ospiti delladiocesi di Urgell, sui Pirenei, poici sarà l’esperienza di Madrid e laconclusione con l’incontro con ilSanto Padre.Per preparare tutto questo c’èuna prima riunione, in sala par-rocchiale, per un iniziale contattocon i dettagli dell’organizzazionee per ascoltare le testimonianzedi chi ha già partecipato.

>Sabato 26 febbraioCHIESA PARROCCHIALEPrimA conFessione Per i BAmBini chesi PrePArAno A ricevere LA PrimAcomunioneUn appuntamento importante ecoinvolgente, per i bambini, per leloro famiglie e per le catechiste.Alla Santa Messa della domenicaci sarà poi la presentazione allacomunità dei bambini e il bellis-simo, simbolico segno della con-segna del cuore nuovo.

>Domenica 27 febbraioPomeriGGio Di sPirituALità Per iLGruPPo che PrePArA i Genitori ALBAttesimo Dei FiGLi.Sono persone che si affiancanocon semplicità e costanza ai ge-nitori che chiedono il battesimoper i loro figli. Il loro è un accom-pagnamento discreto e parte-cipe, fondato sullaconsapevolezza che la richiestadel battesimo è segno di un im-pegno a crescere il figlio in uncammino di fede.Ospite della Comunità Emet, aVillalta, questo piccolo gruppo dipersone si è ritagliato uno spazioper riflettere, pregare, stare in-sieme e rifondare il loro impegno.

>Giovedì 3 marzoCASA DELLA GIOVENTÙriunione Per i voLontAri che intenDono PArteciPAre ALLA LetturAinteGrALe e continuA DeLLA BiBBiA inLinGuA FriuLAnADiversi i lettori della nostra co-munità che aderiscono e che par-

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tecipano come “gruppo parroc-chiale” alla lettura della Bibbia infriulano. Si raccolgono le ade-sioni, le preferenze di orario… cisi avvicina con un po’ di timorealla lettura, che verrà fatta ad ini-ziare dal tardo pomeriggio di do-menica 3 aprile presso l’Oratoriodella Purità di Udine.È significativo che la partecipa-zione avvenga non come singolilettori ma come gruppo di lettoriappartenenti alla comunità par-rocchiale di Pagnacco, espres-sione di una comunità dicredenti.

>Sabato 5 marzoORATORIOFestA Di cArnevALe

I ragazzi che frequentano abi-tualmente l’oratorio, ma anchesimpatizzanti ed amici, e chi piùne ha più ne metta, partecipanoad una riuscitissima festa di car-nevale. La fantasia, ma soprat-

tutto la passione degli animatori,sanno rendere questi appunta-menti gioiosi e significativi perbambini e ragazzi.

>Domenica 6 marzoal pomeriggioFestA Di cArnevALe DeL PiccoLo cottoLenGo Di sAntA mAriA LA LonGAUn appuntamento ormai consoli-dato: un pomeriggio di festa alPiccolo Cottolengo, con un po’ dimusica e tanta allegria e frater-nità, arricchisce sia chi ospita chechi viene ospitato.

>Mercoledì 6 marzoLe s. ceneri – iniziA LA quAresimAUn appuntamento che si ripeteogni anno: il digiuno, la pre-ghiera, quel pizzico di cenere checi viene posto sul capo. Ma ognianno è diverso perché siamochiamati a ripensare la nostravita ed a scegliere, e non solo perla Quaresima, uno stile diverso.Vengono presentati i ragazzi chesi preparano a ricevere la Cre-sima e che vedranno intensifi-carsi, nel prossimo periodo, illoro impegno nel cammino di pre-parazione al sacramento.

>Venerdì 11 marzoveGLiA DiocesAnA Dei GiovAnicon L’ArcivescovoAnche questo è un appunta-mento “fisso” per i giovani di Pa-gnacco. Ritrovarsi presso lapiazzetta dell’oratorio, scendereinsieme verso la cattedrale diUdine, partecipare alla veglia in-sieme con tutti i giovani della dio-cesi, fa parte del camminoquaresimale dei nostri ragazzi.

>Domenica 13 marzoincontro quAresimALe Dei rAGAzziDeLLe meDie con L’ArcivescovoAnche per i ragazzi delle medie laquaresima inizia con un incontrodiocesano che diventa segno diun “tempo” diverso che sta ini-ziando, ma anche di un’apparte-nenza ecclesiale che supera iconfini della parrocchia.

>Venerdì 18 marzoviA crucis AnimAtA DAL GruPPo cAritAs

Anche questo è un appunta-mento ormai consolidato.Il Gruppo Caritas apre le “Via Cru-cis” di Quaresima con una rifles-sione che fa riferimento alVangelo di Giovanni, in partico-lare a un Gesù che si rivela: “iosono il pane della vita”.Alcune stazioni della Via Crucisvengono rilette alla luce delle pa-role di Gesù, pane di vita offerto espezzato per la salvezza di cia-scuno di noi.

>Domenica 20 marzoPomeriGGio Di sPirituALità Per cAtechisti eD AnimAtori Dei GruPPi meDie, suPeriori eD orAtorioÈ il primo di una serie di “pome-riggi domenicali” rivolti agli ope-ratori pastorali della parrocchia.C’è bisogno di fermarsi un mo-mento, in quaresima, confrontan-dosi con la Parola, facendosilenzio e trovando il tempo perinterrogarsi e per pregare.L’incontro si svolge presso i localidel Seminario di Castellerio.

>Venerdì 25 marzoviA crucis AnimAtA DAi BAmBini e DALLe cAtechiste DeLLe eLementAriSulla via della croce con i bam-bini del catechismo, per un’altrafrase pronunciata da Gesù chenel Vangelo di Giovanni presentase stesso come “Io sono il buonpastore”.I bambini hanno bisogno, di tro-vare pastori buoni sulla loro via,persone che diventino un riferi-mento sicuro nel cammino di cri-

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stiani, testimoni coerenti ed at-tuali di una vita di fede scelta eseguita fino in fondo.Questa via Crucis è un segno im-portante, costruita secondo illoro linguaggio e la loro sensibi-lità, vissuta insieme con le lorofamiglie, con le catechiste, in unacelebrazione aperta a tutta la co-munità parrocchiale.

>Domenica 27 marzoceLeBrAzione comunitAriA Dei BAttesimi

Ricevono il battesimo tre bam-bini, durante la Santa Messa par-rocchiale, circondati dai tantibambini che partecipano attiva-mente alla celebrazione eucari-stica assieme ai genitori, padrinie battezzandi circondano il fontebattesimale e seguono con at-tenzione il rito. Forse sono pro-prio questi piccoli il segno

visibile di una comunità che è infesta per questi bimbi chiamatiad una vita nuova.

>Venerdì 1° aprileviA crucis AnimAtA DAi GiovAni DeLLe suPerioriIl riferimento è sempre il Vangelodi Giovanni. I giovani si sono con-frontati ed hanno proposto unariflessione sulla frase di Gesùche si presente come “Io sono lavia, la verità e la vita…”.I giovani sono in cammino,stanno costruendo nuovi sentieriverso nuovi orizzonti e Gesù sipropone come risposta alla lororicerca.

>Domenica 3 aprilePomeriGGio Di sPirituALità Per Lettori, cAntori, ministristrAorDinAri DeLL’eucAristiASecondo pomeriggio dedicatoagli operatori pastorali della par-rocchia. Sono incontri che rispondono al-l’esigenza di ritrovare, soprat-tutto in questo tempo diQuaresima, spazio e tempo perpregare, confrontarsi con la pa-rola, fare silenzio. Un “mini ritirospirituale”, un pomeriggio di do-menica diverso, per rendere si-gnificante il cammino verso laPasqua e per rifondare l’impegnoin parrocchia.

>Venerdì 8 aprileviA crucis AnimAtA DAi rAGAzzi DeLLemeDieAncora il Vangelo di Giovanni,ancora una frase di Gesù che sipresenta, che diventa provoca-zione e occasione di confronto:

“Io sono la vera vite”. I ragazzisviluppano il tema della frater-nità, dell’amicizia e della comu-nione, costruendo unacelebrazione liturgica da pro-porre a tutta la comunità parroc-chiale.

>Domenica 10 aprilePomeriGGio Di sPirituALità Per consiGLio PAstorALe, GruPPo cAritAs e…..Terzo ed ultimo pomeriggio dispiritualità, preghiera e silenziorivolto agli operatori pastorali.Sono incontri che hanno visto lapartecipazione attenta e con-vinta degli operatori pastorali,un momento di confronto con lealtre persone impegnate ma so-prattutto una riflessione sul“perché” ci si senta chiamati adoffrire tempo, capacità e fantasiaper costruire il percorso di fededi una comunità parrocchiale.

>Venerdì 15 aprileviA crucis ProPostA DAGLi AnimAtoriDeLL’orAtorio e DAL GruPPo scoutChiude il ciclo delle via Crucisquaresimali. Il confronto è conun Gesù che dice di sé: “Io sonola luce del mondo”, quella luceche si può intuire oltre il Calva-rio, oltre l’ombra di quella croce.E’ significativo che questo sia iltema di chiusura del percorso diquaresima, quella luce che tuttinoi attendiamo dalla domenicadi risurrezione.

>Domenica 17 aprileDomenicA DeLLe PALmeOrmai consueto mercatino dellasolidarietà, proposto dal GruppoCaritas, che vede coinvolti igruppi parrocchiali (in partico-lare catechisti ed animatori),l’associazione “Arte Pagnacco”,la scuola dell’infanzia “MadreElena Bettini” e tutte le personedi Pagnacco che hanno creatodolci da offrire in cambio diun’offerta. Il ricavato servirà a sostenere ilProgetto Bolivia...

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LA contABiLitât De PArochiee che Di tremonti

il bilancio della comunità ai raggi X.

tra luci e ombre. Parliamone

èsabato mattina, sto lavoric-chiando nel giardino dell’Ora-torio parrocchiale e nel

contempo, come mi capitaspesso quando mi dedico ad atti-vità manuali, mi frullavano intesta i dati del rendiconto econo-mico parrocchiale redatto da Ro-berto Nardini, referente dellacontabilità parrocchiale.Numeri un po’ sconfortanti perchi, come me, alzando gli occhialla chiesa vede le numerose ne-cessità di interventi manutentivipiccoli e grandi di cui avrebbe bi-sogno per mantenere ilsuo decoro.Eppure, dal punto divista strettamente conta-bile il bilancio chiude so-stanzialmente inpareggio e la prospettivaè che, con l’arrivo delnuovo parroco anche leofferte alla chiesa pos-sano, almeno un po’, au-mentare; niente dieccezionale ovviamente,qualche migliaio di euro, comun-que tutto aiuta. Allora, quale il motivo delle miepreoccupazioni? Il fatto è che le necessità piccolee grandi della parrocchia sononumerose e, dal punto di vistaeconomico, molto onerose, al-cune anche urgenti.Il risanamento della pareteesterna posta sul lato nord dellachiesa parrocchiale, ad esempio,era un intervento posto in calen-dario già a fine anni ’90 da donGiovanni Pigani e rinviato di annoin anno per far spazio ad altri pro-getti ritenuti, di volta in volta, piùurgenti (l’imbiancatura interna

della chiesa, la realizzazione del-l’oratorio, il restauro del batti-stero, ecc.). Oggi l’intervento è diventato ur-gente in quanto le infiltrazionidell’umidità dovute allo scorreredell’acqua piovana sulla sua su-perfice hanno compromesso latenuta e la stabilità degli intonacifino a giungere a minacciare l’in-columità delle grandi tele appesesul lato interno.Naturalmente un intervento riso-lutivo richiede cifre consistenti,non fosse altro che per la super-

ficie interessata ed il noleggiodelle impalcature necessarie,senza contare la necessità di pu-lizia e ritinteggiatura degli altrilati della chiesa, compresa la fac-ciata. Necessitano poi di un “ri-passo” generale i tetti di chiesa,canonica, casa della gioventù edex cinema Silvio Pellico (attual-mente adibito a magazzino par-rocchiale) soggetti adinfiltrazioni in caso di pioggia. Dimanutenzione avrebbe bisognoanche il campanile! Queste le necessità più urgentied impegnative a cui si dovreb-bero aggiungere i costi per larealizzazione della bussola alla

porta centrale della chiesa, ilcompletamento delle attrezza-ture dell’oratorio, ecc. Senza contare le piccole manu-tenzioni quotidiane cui si dedi-cano numerosi volontari, masono tante ed altri ce ne vorreb-bero!Il fatto è che le amministrazionipubbliche hanno drasticamenteridotto le cifre destinate alle vocidi bilancio riguardanti queste ti-pologie di interventi. Già da 2 o 3anni le nostre richieste di contri-buto cadono nel vuoto o arrivano

sovvenzioni simboliche. Perquest’anno, ed è prevedibileanche per i prossimi, ci è giàstato anticipato che la prio-rità nell’assegnazione dei fi-nanziamenti sarà data alcompletamento dei progettigià avviati.

Che fare? C’è la crisi, certo, ma noncredo che i parrocchiani se lapassassero meglio agli inizi

del secolo scorso quando fueretto il campanile ed ampliata emodificata la chiesa!Allora, le famiglie provvedevanoal sostentamento della chiesa edel parroco versando il “quartes”,cioè la 40ª parte del raccolto, op-pure autotassandosi per la rea-lizzazione delle grandi opere. Unapratica andata negli anni in di-suso con il graduale passaggiodal lavoro contadino a quello di-pendente.Oggi, i sacerdoti fruiscono di unpiccolo stipendio per le spesepersonali mentre alla necessitàdelle parrocchie si provvede conle offerte dei fedeli.

claudio Fogale, direttore del consiglio pastorale parrocchiale

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entrAteentrAte orDinArieoFFerte in chiesA(durante le celebrazioni)cAnDeLe votiveoFFerte Per servizi(battesimi, matrimoni, funerali…)entrAte Per AttivitA' PArrocchiALi(oratorio,centri vacanze)oFFerte DA enti e PrivAti(offerte in busta e tramite bollettino postale)AFFitti Attivicontr. centri Giov. e centri vAcAnze(contr. Provinciali e comunali)entrAte Diverse(int. attivi su c.c.b.rimborsi e varie)

totALe entrAte orDinArie

entrAte strAorDinArie*entrate straordinarie finalizzate*contr.regionali (rest.organo-balaustra)*contr.regionale(costr.oratorio-campo polif.)

totALe entrAte strAorDinArietotALe GenerALe entrAte

a pareggio

23.321 2.634

4.025

28.417

10.907 12.946

4.233

998

87.481

1.864 7.284

43.297

52.445 139.926

usciteuscite orDinArieimPoste-tAsse e AssicurAzionisPese Di cuLto(candele, particole, arredo, fiori, libr...)sPese GestionALi PArrocchiA(luce, telefono, riscaldamento…)

sPese Per Attività PArrocchiALi(oratorio, centri vacanze)

BoLLettino PArrocchiALemAnutenzioni orDinAriecontriButo Attività DiocesAnesPese vArie(pulizie, cancell. bollati e spese diverse)

totALe uscite orDinArie

uscite strAorDinArie*soppalco e balaustra*interessi su mutui a lungo e breve termine

totALe uscite strAorDinArie totALe GenerALe uscite

13.168

5.175

17.598

27.3564.6055.5122.388

7.305

83.107

24.78528.946

53.731 136.838

3.088

Anno 2010

Vediamo allora cosa ci dicono i numeri del “rendiconto economico”:

entrate A = (offerte durante le celebrazioni, candele votive,celebrazioni particolari, buste di natale e pasqua) ......................................................................................…….+ 40.887

uscite A = (imposte tasse ed assicurazioni, spese di cultoluce telefono e riscaldamento, bollettino parrocchiale,manutenzioni, spese varie) ………………………………………………… ..............................................................................................................- 53.363

entrate B = (affitti, contributi provinciali e comunali, entrate diverse).........................................…………………………………+ 18.177

uscite B = (contributo parrocchiale alle attività della diocesi) .....................................................................………………………… - 2.388

In pratica se tralasciamo le partite di giro, cioè le voci di entrata finalizzate al pagamento di specifici ser-vizi quali le quote dei centri vacanze estivi o dei pellegrinaggi parrocchiali, che trovano puntuale corri-spondenza fra le uscite e le voci di entrata ed uscita straordinarie, possiamo suddividere le entrate e leuscite ordinarie in 2 categorie:

A

A

A

c

A

B

B

B

A

A

A

c

A

A

BA

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Dunque, se non avessimo le en-trate degli affitti e dei contributidegli enti pubblici (questi ultiminon si possono considerare en-trate certe in quanto erogati asostegno di specifiche attività ri-volte ai giovani), le spese ordi-narie supererebbero le entrateordinarie di quasi 13.000 euro.

Questo vuol dire che con i 10.907euro raccolti con le circa 150buste delle offerte di Natale ePasqua (cioè la voce che do-vrebbe sostituire quello che asuo tempo era il “quartes”) nonpaghiamo nemmeno le tasse e leassicurazioni, tanto meno luce,telefono e riscaldamento.Non è che con queste cifre sipossano prendere chissà qualiimpegni.

Cos’è cambiato daallora? Come mai non do-vrebbe essere possi-bile oggi almenomantenere, ciò che inostri genitori ononni hanno allorarealizzato?È cambiata certa-mente la società,molto più libera datutti quei vincoli fa-miliari, parentali,campanilistici e mo-rali che legavano la società civileall’istituzione religiosa.E’ cambiato, soprattutto, il sen-timento dei parrocchiani chemolto di meno si sentono prota-gonisti e parte attiva della vitadella parrocchia, o meglio, nonsentono più la parrocchia comeuna famiglia allargata.Eppure, la quasi totalità dei no-stri bambini viene battezzata efra catechismo, attività scout edoratorio frequenta le attività par-rocchiali. Tutti i nostri defunti vengono ac-

compagnati al cimitero con il ritoreligioso.

Cosa c’è che non va? Forse, si sta realizzando propriociò che tanti fedeli da tempo pa-ventano: la chiesa viene equipa-rata ad un qualsiasi entedispensatore di servizi.Se questo fosse vero, sarebbe fa-cile far tornare i conti: baste-rebbe fissare un tariffario perciascuno dei servizi erogati. Oppure sommati tutti i costi, di-videre la cifra per il numero dei iparrocchiani, o delle famiglie, ot-tenendo in questo modo laquota pro capite a carico di cia-scuno (42 euro a famiglia o 18euro a testa, all’anno!).È l’operazione che ha fatto il mi-

nistro Tremonti per reperire ifondi da destinare al sostegnodegli enti e delle manifestazioniculturali, aumentare di qualchecentesimo le tasse sulla benzinaa tutti... Per fortuna la Chiesa non è così. Certo, santuari, oratori, impiantiricreativi possono essere validiluoghi di aggregazione, di scam-bio di idee e valori, di socializza-zione in cui la Comunità puòcrescere e riconoscersi, ma laChiesa è molto di più.

Lo dice Gesù stesso alla Samari-tana: «Credimi, donna, vienel’ora in cui né su questo montené a Gerusalemme adorerete ilPadre. Ma viene l’ora – ed è que-sta – in cui i veri adoratori adore-ranno il Padre in spirito e verità:così infatti il Padre vuole chesiano quelli che lo adorano. Dioè spirito, e quelli che lo adoranodevono adorare in spirito e ve-rità».

Ci sono tante Chiese material-mente povere, ma più ricche dinoi di Fede e Spiritualità.Don Sergio da buon sacerdote, sipreoccupa delle cose dello spi-rito. Infatti è venuto fra noi per aiu-tarci a scoprire i doni che a cia-

scuno il Signore hadato ed a capire comemetterli al servizio delSuo progetto di sal-vezza.Egli ha una fiducia smi-surata nella provvi-denza ed in ogni caso,la cura delle struttureparrocchiali è affidataai parrocchiani, anchese formalmente ne è luil’amministratore.

Attenti però, quand’an-che avessimo il bilanciopiù ricco e le chiese più

belle e curate della diocesi, que-sto non sarebbe ancora suffi-cente per fare di noi unaComunità Ecclesiale, che è mani-festazione della presenza delloSpirito nel mondo e che la stradaper diventarlo sarebbe ancoratutta da percorrere.

Pensieri di una mattina di prima-vera che mi è sembrato giustomettere per iscritto e condividerecon voi.

Buona Pasqua a tutti.

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roGAzioni: PreGhiereneL temPo

L’attualità delle processioniper invocare

la benedizione di Diosui frutti della terra

il rito delle Rogazioni, proces-sioni litaniche Maggiori e Mi-nori, ha origini remote.

Nell’antica Roma, il termine la-tino rogazio indicava una propo-sta interrogativa di legge, fattadal magistrato al popolo, per ot-tenerne l’approvazione. Il poetaOvidio nei Fasti (IV 906 - 36) de-scrive la celebre Robigalia, unaprocessione che il 25 aprile par-tiva da via Flaminia fino al ponteMilvio, dedicata alla divinità Rug-gine per allontanare il carbonchio(ruggine) dalle messi ed impe-trare la protezione sul lavoroagreste.Durante il papato di San GregorioMagno, la Chiesa introdusse nelSacramentario il rito processio-nale in forma litanica, definen-dolo Rogazione Maggiore econfermando la data del 25aprile, giorno in cui, secondo latradizione, San Pietro giunse aRoma per fondare la chiesa cri-stiana.Nel V secolo in Gallia ebbe ori-gine il rito delle Rogazioni Minori.Le processioni si svolgevano neitre giorni di lunedì, martedì, mer-coledì, precedenti il giovedì del-l’Ascensione.Il Santo Vescovo Mamerto diVienne, in seguito ad un disa-stroso terremoto propose nelleChiese della sua Diocesi i tre

giorni di penitenza consecutivicon un triduo di preghiere, di-giuni e processioni. Nel Sinodo del 511 ad Orleansvennero suggellati in tutto l’Im-pero i tre giorni stabiliti per que-ste processioni penitenziali.Papa Benedetto XV (1740 - 58)definì le Rogazioni preghiera perallontanare i flagelli della DivinaGiustizia e chiedere le benedi-zioni della Sua misericordia suifrutti della terra.Il rito processionale delle Roga-zioni si diffuse gradualmente intutta la Cristianità con le stessemodalità penitenziali, con invo-cazioni litaniche di benedizionedivina sul lavoro e i prodotti deicampi e di protezione dalle cala-mità naturali. Nella nostra parrocchia lo scorsosecolo, nel rispetto della tradi-zione, i cortei oranti, partendodalla Chiesa matrice di San Gior-gio, si snodavano con orari (5 o 6del mattino), nell’ordine e neipercorsi stabiliti. In testa alla pro-cessione stavano i membri delleConfraternite con le loro insegne,seguivano il Clero ed il popoloorante. La croce astile precedevail corteo. Il sacerdote, che presie-deva il rito, indossava i paramentipenitenziali (viola). Si recitavanole litanie dei Santi, seguite da in-

vocazioni particolari. Quando siraggiungevano i punti stabiliti: in-croci, viottoli, capitelli o chiesettecampestri, veniva alzata la croceastile ed il sacerdote rivolgeva lesuppliche ad alta voce benedi-cendo la campagna, i prati ed ipascoli, nei quattro punti cardi-nali.Dei percorsi rogazionali: Vanelis,Zampis, Liola, Fontanabona, Laz-zacco, solo queste due ultimetappe ospitano le due proces-sioni attuali che si snodano l’unaa Fontanabona all’interno dellemura del castello, il primo mag-gio, in coincidenza con la festadel borgo e l’altra a Lazzacco,lungo via San Domenico e viadella Motta, il giorno 25 aprile, ri-spettando nelle celebrazioni l’an-tica tradizione della RogazioneMaggiore. In entrambe le funzioniviene benedetto ed offerto il Panequotidiano, frutto del lavoro edella fatica.Come sono attuali le antiche in-vocazioni litaniche!...a peste (aids) fame (sottoali-mentazione) et bello (guerre)...ad flagellum terremotus (tsu-nami e disastri nucleari)Libera nos, Domine!...ut fructus terrae dare et conser-vare dignerisTe rogamus, audi nos!

Dionilla Bernardis

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non c’eravamo riusciti l’annoscorso a concretizzare il nostrosogno di costruire un centro

medico a Warnes, nei pressi diSanta Cruz della Sierra dove da undecennio spendiamo la solidarietàdella comunità di Pagnacco e diCamporosso. Ma quest’anno...Andiamo per ordine e ricostruiamoi fatti, magari per i nuovi residentidi Pagnacco.Come già detto precedentemente,pensavamo di poter attuare il no-stro progetto nel 2010, ma pur-troppo vari ostacoli si sonofrapposti vietandoci di portare abuon fine le nostre intenzioni. Ecosì ancora una volta la Caritas Par-rocchiale ed il Consiglio Pastoralehanno voluto destinare le offertedella solidarietà quaresimale al no-stro progetto che va riproposto al-l’attenzione di tutti i parrocchianianche alla luce del fatto che que-st’anno oltre a noi ed ai camporos-siani ci saranno anche Flavia eSergio Gerussi a rappresentare de-gnamente la nostra comunità. Sitratta sempre di attuare l’idea di co-struire un piccolo centro medicoche avrà una doppia finalità: quelladi esercitare in parte la medicinapreventiva (profilassi, vaccinazioniecc.) e quella di prestare le primecure nel caso di piccoli infortuni(pronto soccorso) e di attuare al-cuni interventi di medicina generalee specialistica. Teniamo presenteche su questo piccolo centro me-dico graviterà un numero elevato discolari che frequentano le duescuole che abbiamo costruito neglianni passati ed anche i bimbi di unasilo adiacente. Sarà inoltre unpunto di riferimento anche per le

persone adulte che abitano neidintorni. Da quando abbiamo co-struito queste strutture c’è stato unnotevole incremento di persone chesi sono insediate in quella zona chemanca di una qualsiasi infrastrut-tura. È doveroso rendere noto chedietro alla nostra iniziativa non c’èalcuna organizzazione pubblica néalcun finanziamento se non priva-tissimo, e null’altro. Solo l’amoreper un obbiettivo che non abbiamoancora raggiunto ma che è in iti-nere.Alcuni anni fa l’albero aveva soloqualche ramo, ma,opportunamentereso fertile, ne ha emessi, di rami!Fino a raggiungere un risultato checi conforta. E in questo modo èstato possibile che quattro o cinquepersone alla volta , nel giro di diecianni, a cominciare dal 1997 abbianoportato avanti, e molto a loro spese,un programma corpulento. Ci si puòdire: esistono in quelle zone perquesti obbiettivi calderoni piùgrandi in cui far confluire determi-nate risorse per poter realizzarecose molto importanti: lo sappiamoe ne conosciamo i percorsi. Sono lo-devoli e degni di rispetto, natural-mente. Il nostro percorso è diversoed è rivolto alle situazioni insignifi-canti nei confronti del grande pub-blico. È possibile che pochisappiano ciò che abbiamo fatto lag-giù, ma chi sa è convinto che ciò èstato realizzato col cuore ed il me-rito deve essere condiviso da tutticoloro che hanno dato una mano.E così siamo felici che una comu-nità, dal nulla, sia diventata pa-drona di una struttura che la fadiventare veramente partecipe di sestessa: in questo momento pos-

siede scuole vere, luoghi in cui inqualsiasi momento della giornatapuò concentrarsi la vita della comu-nità: oltre che per studiare ci si puòriunire, discutere, mangiare in-sieme, litigare insieme. Ci sono lecondizioni per poter andare moltod’accordo. È questo lo scopo chevogliamo continuare a perseguireassieme a coloro che desideranoaiutarci.

sosteniAmo AncorA iL ProGetto BoLiviA

L’impegno quaresimaleper costruire un centro

medico a Warnes

di maria ed eliano Angeli

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succede sempre, che lo vo-gliamo o meno, che ci diamoimportanza o meno:

succede sempre.Torna la primavera e torna la vo-glia di colore, di profumo di sa-pone e di panni asciugati al sole,di finestre spalancate e di arianuova.Gli abiti pesanti tornano nei ri-piani alti degli armadi, magari incompagnia di qualche antitarme(chi ricorda ancora l’odore pun-gente della vecchia e cara nafta-lina???) e qualcosa finisce nelsacco giallo della Caritas. Prima-vera significa anche “RaccoltaDiocesana di Indumenti Usati”. Lamaiuscola ci va! Su questo non cisono dubbi. Perché quegli indu-menti che non intendiamo più in-dossare, che sono passati dimoda o … di misura, si trasfor-mano in un gesto di solidarietà.

su misurA Per noiEra il progetto dello scorso anno.Quei sacchi gialli raccolti sabato17 aprile 2010 hanno consentito diavviare, all’interno della Coopera-tiva sociale “Nascente”, un labo-ratorio di sartoria e tappezzeriaad Udine, destinato al reinseri-mento sociale di persone in diffi-coltà. Avere un lavoro, saper farequalcosa che permetta di avere unminimo di indipendenza econo-mica, di sentirsi indipendenti puòfar riscoprire la dimensione delladignità. Ci sono persone chehanno insegnato ed altre chehanno appreso l’arte antica delcucire, punto su punto, dalla pic-cola riparazione alla creazione diindumenti “su misura” : su misura

di chi li cuce e su misura di chi liindosserà. Non è la grande sarto-ria, certamente, ma l’opportunitàper ciascuno di noi di chiedere larealizzazione o la riparazione diun indumento, con la sicurezzadi un lavoro fatto bene e, so-prattutto, fatto con il cuore.

e quest’Anno?Quest’anno PAN E GABAN!I tecnici, le persone serie ecompassate, direbbero che sitratta di sostenere e poten-ziare i servizi diurni di ascoltoe di distribuzione di generi diprima necessità a favore dellepersone bisognose, attra-verso la ristrutturazione di lo-cali da destinare amagazzino, a punto di distri-buzione o a centro di ascolto,presso l’Istituto San VincenzoDe’Paoli in via Marangoni adUdine.Noi che siamo persone serie mariusciamo a non essere troppocompassate, pensiamo che “PANe GABAN” renda meglio l’idea.Una persona per sentirsi accoltaha bisogno di trovare chi apre laporta e ti saluta con un sorriso,chi offre un po’ di cibo, indumentiasciutti e puliti, un ambiente se-reno e un orecchio attento per po-tersi raccontare e per trovare lasperanza e la voglia di ripartire.Tutti viviamo periodi bui, qual-cuno li vive più spesso, per qual-cun altro il buio è ancora più nero.Un sostegno materiale accompa-gnato da un gesto di amicizia, dal-l’offerta di tempo e di sim-patiapuò diventare il punto di svolta, laspinta per un progetto di rina-

scita.“Pan e gaban” sa di pane fatto incasa, impastato a mano, curato eseguito nella fase di lievitazione edi cottura, perché solo qualcosache richiede fatica ed impegnopuò diventare dono per gli altri. Eil “gaban” non è l’indumento dipoco valore, fatto in serie, senzaforma. Il “gaban” è quell’abito cheti ripara dalla pioggia e dalfreddo, che ti abbraccia e ti fa sen-tire bene. Sarebbe bello che “Pane gaban” non fosse solo il pro-getto da sostenere con la raccoltadi indumenti usati di quest’anno,ma che ciascuno di noi fosse “Pane gaban” per qualcuno, per farlosentire abbracciato e sicuro.A proposito: la raccolta di indu-menti usati è prevista per sabato28 maggio 2011 e verrà conse-gnato, in ogni casa, il consuetosacchetto giallo.

svuotiAmo i nostri ArmADi

con la caritas diocesanala raccolta degli indumenti

usatia sostegno del progetto

“Pan e Gaban”

il Gruppo caritas parrocchiale

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AD AquiLeiA e A veneziA con iL PAPA

GLi scherzi DeL cALenDArio

L’agenda degli appuntamenti

visita pastorale del santo Padre “nelle terre di marco” il 7 e 8 maggio

il Santo Padre incontra nellabasilica di Aquileia, il po-meriggio di sabato 7 mag-gio, tutti i Vescovi, iConsigli pastorali dioce-

sani e i rappresentanti delleChiese del Nordest – assieme

ai Vescovi delle Chiese di altre na-zioni europee anch’esse sorte daAquileia. Ci uniremo, poi, a tutti i cristianidell’Arcidiocesi di Udine e delle

diocesi del Nord Est per parteciparealla Santa Messa nel parco di SanGiuliano a Mestre, domenica 8maggio.Il pullman è organizzato dall’Arci-diocesi e le adesioni vengono rac-colte in forania.Chi desidera partecipare è invitatoa comunicare la propria adesionein Parrocchia oppure a: Loretta Dolso: cell 333 8090 402

In friulano si dice che quest’anno “eje Pasche alte”; cioè la Pasquacade, dal punto di vista del calen-dario lunare, nel periodo più lon-tano possibile dal Natale. Il fattoche si celebri il 24 aprile gioca unpiccolo scherzo al nostro santo Pa-trono ed a san Silvestro cui è dedi-cata l’antica chiesetta diCastellerio.Impensabile infatti festeggiaresan Giorgio sabato 23 aprile,giorno dedicato alla Veglia Pa-squale, né avrebbe senso rinviarela ricorrenza ad altra data, rima-nendo valide comunque tutte leconsiderazioni che solo pochi annifa hanno consigliato a riportare lecelebrazioni di questa ricorrenzaalla sua scadenza naturale.Stessa sorte tocca alla proces-

sione di san Silvestro cheda alcuni anni percorre le viedi Castellerio nella primadomenica dopo Pasqua.Essa cade quest’anno il 1°Maggio giorno in cui, per an-tica tradizione, si celebra ilrito delle rogazioni in quel di

Fontanabona, il tutto inserito nelcontesto della “festa di primavera”.Ma, ne siamo certi, i nostri Santinon se ne avranno a male, visto chehanno loro stessi scelto di dedicarela vita a testimoniare la grandezzadel Risorto.

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PeLLeGrinAGGio PArrocchiALecAsertA-nAPoLi-sALerno-PomPei dal 16 al 19 giugno

GruPPoDi reDAzioneAngeli Eliano, Bernardis Dionilla,

don Sergio De Cecco, Fuccaro Grazia (coordinatrice), Gallo Annamaria, Guerra Carla,

Perissutti Daniela, Zampa Flavia,

foto di Adriano Mizzae Sergio Gerussi

DATE DEI CAMPISCUOLA DELLA PARROCCHIA >21-28 agosto:Campo scuola peri ragazzi delle mediea Cave del Predil

Appuntamento a giovedì 16 giu-gno 2011 alle ore 22.00 a latodella chiesa di Pagnacco. Un’orainsolita per un appuntamento manoi, pellegrini, da diversi anni, ab-biamo scelto, per ottimizzare ogniminuto, di viaggiare di notte. Lamattina del 17, più o meno svegli,giungeremo a Caserta e visite-remo la Reggia. Subito dopo ilpranzo ci recheremo a Napoli dove

ammireremo le bellezze del luogofra cui la splendida chiesa di SantaChiara. La mattina di sabato 18,dopo aver dormito in un letto vero,ci dirigeremo a Salerno e, in barca,visiteremo la meravigliosa co-stiera Amalfitana.Domenica 19, dopo aver sostato aPompei, ci recheremo al Santuariodella Beata Vergine del Rosario.Nel pomeriggio rientreremo a Pa-

gnacco…Saranno tre giorni intensi, anchefaticosi ma l’esperienza ci fa dire,senza ombra di dubbio, che ap-pena rientrati ci verrebbe tanta vo-glia di ripartire perché la gioia distare fra amici, di condividere mo-menti intensi di preghiera e mo-menti di spensierata allegria, sonopiù forti di qualsiasi fatica fisica!

Flavia zampa

Tra ricordi e attese.Erano i primi d’Agosto del 2005quando alcuni ragazzi di Pagnaccosono partiti per l’aeroporto MarcoPolo di Venezia ad accogliere alcuniragazzi Argentini che, assieme atutti i giovani del mondo, stavanogiungendo in Europa per la vente-sima Giornata Mondiale della Gio-ventù. Destinazione finale Colonia,Germania. Ma le Giornate Mondialidella Gioventù non sono mai sololuoghi, località da conoscere e davisitare. Piuttosto, sono semprepersone, storie, cammini di fede,sguardi da intrecciare e idee dacondividere. Dentro ad una GMG c’èla cassa di risonanza della spiritua-lità giovane, della fede libera daglischemi, del cuore continuamentealla ricerca. Milioni di persone siriuniscono in un’unica città per direal mondo che i giovani sanno an-cora cosa significa “Chiesa univer-sale”, per dire che una fedechiassosa è meglio di una fede ran-

nicchiata e timida, per dire che nonhanno paura di rendere ragione, ditestimoniare a proprio modo quelloin cui credono. È l’intuizione dibeato Giovanni Paolo II, che ha so-gnato e realizzato queste giornate.Pagnacco ha avuto la fortuna di co-noscere e di ospitare i ragazzi Ar-gentini, così come nel 2000 erastato un privilegio ospitare i giovanifrancesi per la GMG di Roma. Que-st’anno tocca a loro essere ospiti inSpagna, nella diocesi di Urgell,prima di scendere a Madrid edunirsi al mare di colore e di ban-diere che per una notte intera can-terà e pregherà ad una sola voce.Dieci ragazzi di Pagnacco, guidatida don Sergio, il 10 agosto parti-ranno per la YMJ (GMG in spagnolo)assieme al grande gruppo della dio-cesi di Udine, pronti ad immergersinel mare di colore e a vivere unaesperienza di fede e di vita indi-menticabili.

Davide Perissutti

Dal 10 agosto dieci giovani in Spagna guidati dal parroco

DA PAGnAcco A mADriDPer LA GmG

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ceLeBrAzioni LiturGicheneLLA settimAnA sAntA

Pasqua

Ore 10.30 - Piazzetta dell’Oratorio: > Benedizione dell’ulivo, delle palme e S. Messa solenne.Ore 18.00> Canto del Vespro

> visita e Comunione agli anziani e agli ammalati. Le famiglie prendano contatti

con la parrocchia: 0432 660078

Ore 20.00> Celebrazione comunitaria

della confessione.

La Pasqua significa “passaggio” e celebra ilpercorso doloroso di Gesù dall’ultima cena allaresurrezione dalla morte. un cristiano la celebrapienamente partecipando ai riti dei tre giorni.

Ore 20.00> Solenne S. Messa “In coena Domini”

Lavanda dei piedi e memoria dell’istituzione dell’Eucarestia.

Ore 21.00> Ora santa di adorazione.

Ore 15.00> Azione liturgica

“In passione Domini”Ore 20.00> Via Crucis. Si snoderà per le vie

del paese con partenza dalla chiesa di Plaino e conclusione a Pagnacco (dalle ore 19.30 sarà attivato un servizio bus-navetta con partenza dal parcheggio antistante la canonica. In caso di pioggia il rito si svolgerà nella chiesa di Pagnacco)

Ore 16.00-18.00> ConfessioniOre 21.00> SOLENNE VEGLIA PASQUALE

Liturgia della luce; Liturgia della Parola; Liturgia dell’acqua; Liturgia dell’Eucarestia

È questa la grande Liturgia di Pasqua e la più importanteEucarestia dell’anno. La Comunità tutta intera è invitata a partecipare.

Ore 08.00> S. MessaOre 10.30> S. Messa solenne cantataOre 18.00> Vespro Solenne e pellegrinaggio

al fonte Battesimale.

Ore 08.00> Rogazioni a LazzaccoOre 09.30> S. Messa in LiolaOre 10.30> S. Messa in chiesa parrocchiale

Domenica 17 aprileLe Palme

Lunedìmartedìmercoledì

Lunedì18 aprile

GioveDìsAnto21 APriLe

triDuo PAsquALe

venerDìsAnto22 APriLe

sABAtosAnto23 APriLe

DomenicADi PAsquA24 APriLe

LuneDì DeLL’AnGeLo25 APriLe

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