“L’EMOZIONE NON HA VOCE MA … … PARLA CON IL...

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“L’EMOZIONE NON HA VOCE MA … Scuola dell’infanzia statale “G.Rodari” Direzione Didattica di Vignola (Mo) Tel.: 059-777651 Sezioni coinvolte: I° (4 anni) - II° (5 anni) - IV° (5 anni) Docenti: Farini Claudia, Greco Lisa, Marchionni M.Cristina, Menabue Mirella, Neri Paola Dal corpo, al cuore, alla mente. … PARLA CON IL CORPO”

Transcript of “L’EMOZIONE NON HA VOCE MA … … PARLA CON IL...

“L’EMOZIONE

NON HA VOCE MA …

Scuola dell’infanzia statale “G.Rodari”

Direzione Didattica di Vignola (Mo)

Tel.: 059-777651

Sezioni coinvolte: I° (4 anni) - II° (5 anni) - IV° (5 anni)

Docenti: Farini Claudia, Greco Lisa, Marchionni M.Cristina,

Menabue Mirella, Neri Paola

Dal corpo, al cuore, alla mente.

… PARLA CON IL CORPO”

Le esperienze raccontate si basano sul concetto di crescita inteso come sviluppo globale della persona in cui mente, corpo ed emozioni sono considerate tutt’uno. Il nostro viaggio riporta le attività più significative che sono maturate a partire dalle esperienze legate ai percorsi di Acquaticità e di Yoga, vissute dai bambini di 4 e 5 anni.

PAROLE - CHIAVE

YOGA GIOCO

Descrizione del contesto

Da dove nasce l’idea?

YOGANDO

II e IV sezione

(22 + 14 bambini di 5 anni)

ACQUATICITA’

I sezione

(28 bambini di 4 anni)

MOTIVAZIONI

Riteniamo che la proposta psicomotoria (vissuta sia in piscina che in salone) possa smuovere emozioni profonde e vitali, poiché essa coinvolge, allo stesso tempo, sia gli aspetti motori che quelli relazionali, infatti, le azioni del corpo, il movimento e il gioco incidono sia sul piano sensoriale che su quello emotivo. Abbiamo quindi colto le occasioni offerte dai progetti di Yoga e Acquaticità per approfondire con i bambini queste proposte, con l’intento di offrire loro le condizioni più favorevoli per poter riflettere, comunicare ed esprimere sensazioni e vissuti delle esperienze intraprese.

YOGANDO

Emozioni in movimento …

Yoga significa “Unificazione”, ovvero, unione del corpo con la mente e lo spirito.

“Il bambino si muove nello Yoga con la facilità di un animale, con il gusto ludico della sorpresa, con lo stupore della prima volta.” (Daniela Novara, “Lo Yoga

dei bambini”)

Con lo Yoga impariamo a rilassarci e concentrarci meglio … ad ascoltare il nostro corpo …

Alessandro: “Se stiamo zitti zitti possiamo sentire noi che respiriamo e il nostro cuore che batte e poi c’è la pancia che va su e giù…senti? mi viene da ridere…”

Filomena: “Quando soffiamo fuori l’aria facciamo il vento…mi viene come il vento birichino…”

ESERCIZI DI RESPIRAZIONE

… scopriamo il nostro corpo, le nostre emozioni, i pensieri e la vita che pulsa in noi.

Manuele: “Mi ricordo che l’Irene mi ha fatto il massaggio sulla faccia, nella testa, nelle spalle, nella pancia, nelle gambe e nel corpo e dopo mi sono sentito bene.”

I bambini al termine dell’ attività esprimono le loro emozioni :

“ Mi sono sentito bene”

“Mi sono sentita felice perché ho fatto yoga”

“Io mi sono sentita allegra perché sono stata bene”

“Ho provato tante emozioni, felicità”

“Mi sono sentita felice perché abbiamo fatto tante cose che mi piacevano”

Le nostre mani sono magiche…diventano pennelli…e noi possiamo colorare il cielo con le dita…

La restituzione positiva dell’esperienza che abbiamo avuto dai bambini ci ha motivate ad approfondire il percorso, partendo da ciò che avevamo imparato.

Tratto da: “La leggenda del pesciolino e lo yoga”

“C’erano una volta Shiva e la sua sposa Parvati…

Un giorno, mentre i due erano vicino ad un fiume, Shiva si mise ad insegnare a sua moglie come si faceva lo yoga ed un pesciolino si mise ad ascoltare quella lezione, trovandola molto interessante…

La bella sposa di Shiva vide il pesciolino e chiese al marito di ricompensarlo per aver saputo ascoltare con attenzione tanto rara…

Shiva, allora, trasformò quel pesciolino in un uomo e gli disse di andare nel mondo ad insegnare a tutti quello che aveva visto e sentito, cioè la scienza dello yoga”.

Raccontiamo ai bambini la leggenda che narra la nascita dello yoga e chiediamo loro di rappresentarla utilizzando i colori del mondo immaginati durante l’esperienza motoria in salone.

Attività di pittura

Chiediamo ai bambini di ricordare alcune posizioni Yoga e di descrivere le emozioni che scaturiscono in loro ….

Tommaso: “Il mio animale preferito è fare la tigre, perché ha i denti e la coda, è forte.”

Alessandro: “Di più, di più, mi piace fare l’albero, è un pochino facile, mi sento con tanto equilibrio, mi piace.”

IL PICCIONE

Martina: “Mi piace fare il piccione, perché prima bisogna alzare le braccia come per volare, e poi chiuderle e si diventa tranquilli. Mi sento bene, perché mi sento felice.”

I L L E O N E Filomena: “Il leone tira la lingua fuori, perché va a

caccia, è arrabbiato.”

“La rana reale ha la corona, io sono la rana principessa” “Guarda! Quando facevo la rana

ero buffo, eh? … mi vedo che mi fa ridere”

Trasformiamo il nostro corpo nelle lettere dell’alfabeto giocando a comporre i nostri nomi e quelli degli amici.

A L I C E

ACQUATICITA’ Emozioni “a mollo”

Inizia la nostra avventura …

OGNI ESERCIZIO … TANTE EMOZIONI!

Lorenzo: “Oh … che spavento … però mi sono divertito”

Chiara: “Sono in piscina e sto per scivolare in acqua, non ho paura, perché mi piace”

Immergersi

Anna: “Mi piace andare sotto l’acqua e faccio le bollicine per tirarmi su … un po’ ho paura ma dopo mi piace e mi diverto”

Cristian: “Qui stavamo facendo un gioco di schizzi d’acqua. Mi piaceva, perché mi sono divertito”

Saltare

Francesco: “Quello che mi ha divertito di più è fare la bomba nell’acqua alta. Un po’ avevo paura perché mi sono un po’ affogato, però mi sono sempre divertito …”

Alessandro: “Eravamo nella piscina grande che io facevo un tuffo nell’acqua e poi la maestra mi prende. L’acqua è un po’ fredda, perché siamo nudi … Ho un po’ paura dell’acqua alta ma poi mi sono tuffato e mi sono sentito bene”

“Un po’ mi faceva paura …”

Christian: “Stavo facendo la stella. All’inizio avevo un po’ paura; dopo ci sono riuscito allora poi mi sono divertito”

L’esperienza ha suscitato nei bambini reazioni intime e controverse …

Un’esperienza così forte doveva necessariamente essere ripresa dalle insegnanti e …

Alice: “Mi tuffo nella piscina più gigante e non avevo paura. Mi sentivo bene, perché c’era l’Angelica”

Anna: “Mi piace la piscina, perché facciamo gli schizzi e poi mi piace andare sotto l’acqua e faccio le bollicine per tirarmi su … un po’ ho paura ma dopo mi piace e mi diverto”

Cristian O.: “Mi piace, perché mi divertivo”

Christian: “Ero felice, perché ero andato in piscina”

Lorenzo: “La prima volta avevo paura ma la seconda volta e gli altri giorni, sai quanto mi sono divertito?”

Beatrice: “In piscina mi veniva da fare un sorriso, perché mi sentivo bene … ci siamo divertiti, ero felice”

… dalla condivisione dei loro pensieri e delle loro emozioni, i bambini inventano la storia di Lilly … “LILLY HA PAURA!”

“C’era una volta una bambina di nome Lilly che non voleva andare in piscina perché aveva paura dell’acqua, perché credeva che affondava … era una fifona!

La mamma le chiede: <<Ma perché hai paura? … Bisogna provare e vedrai che vinci la paura …>>

<<No, no, no! Io in piscina non ci voglio andare!>>

Il giorno dopo Lilly va a scuola e la maestra dice: <<Bambini, domani andiamo in piscina, si va tutti insieme a giocare, nuotare, fare i tuffi, i delfini …>>

Tutti i bambini sono contenti ma Lilly dice alla sua amica del cuore Trilly: <<Ma io non ci voglio andare in piscina! Ho paura … sono una fifona!>>

Trilly dice: <<Ma ci andiamo insieme, e poi più provi e più impari! Se no, hai paura sempre! E poi ci diamo la mano e andiamo giù insieme e vinci la paura, io sono tua amica.>>

Allora Lilly dice: <<Se mi dai la mano e mi stai vicino, vincerò la paura e sarò felice!>>

E come dice il saggio: <<E’ importante provare sempre prima di dire: Non mi va Non sono capace Non ci voglio andare!!!>>”

I bambini rappresentano graficamente la storia da loro inventata e commentano …

Martina: “Quando ero piccola ero come Lilly, avevo paura, adesso che sono grande non ho paura, perché ho capito che non affogo più nell’acqua alta e nell’acqua piccola e nell’acqua media …”

In seguito all’osservazione del corpo nelle varie posizioni, i bambini hanno riflettuto, scoperto e infine alla verificato, che è possibile rappresentare anche graficamente il proprio corpo in movimento. L’attività ha favorito il ricordo e la rielaborazione verbale delle emozioni vissute in acqua.

“La matita mi fa il solletico … faccio finta che sto nuotando, come in piscina”

Francesco: “Mi piace questo con le mani in su, perché si faceva il tuffo e anch’io facevo il tuffo come lui! E lui sembrava come me”

Vittoria: “Quando guardo mi fa pensare di nuotare e mi sento emozionata e felice”

Punto di forza

All’inizio del percorso, essendo l’esperienza dello Yoga una “pratica” inusuale, è stato impegnativo per le insegnanti, creare il clima adeguato, e per i bambini riuscire a raggiungere la concentrazione necessaria per ascoltare ed ascoltarsi.

Punto di criticità

Le esperienze sono state talmente ricche di spunti che hanno fornito alle insegnanti l’occasione per sviluppare attività che toccano tutti i campi di esperienza.

Conclusioni

Entrambe le esperienze sono state accolte dai bambini con partecipazione ed entusiasmo ed hanno soddisfatto le aspettative delle insegnanti. Nella presentazione di questi percorsi sono state privilegiate le attività che coinvolgono il bambino dal punto di vista emozionale anche se ogni esperienza è stata il punto di partenza per nuove attività, giochi e scoperte.

Con la collaborazione di …

Simona Sandrolini, insegnante di Yoga

Polivalente “Olimpia”, per l’esperienza di acquaticità.