CHI E LESPERTO DI EDUCAZIONE MOTORIA? IL COME, IL COSA E IL QUANDO DELL INSEGNAMENTO LA FILOSOFIA...

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CHI E’ L’ESPERTO DI CHI E’ L’ESPERTO DI EDUCAZIONE MOTORIA? EDUCAZIONE MOTORIA? IL COME, IL “COSA” E IL IL COME, IL “COSA” E IL QUANDO DELL’ INSEGNAMENTO QUANDO DELL’ INSEGNAMENTO LA FILOSOFIA DELL’OK-NESS LA FILOSOFIA DELL’OK-NESS Dott.ssa Maria Pia Albanese Dott.ssa Maria Pia Albanese

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CHI E’ L’ESPERTO DI CHI E’ L’ESPERTO DI EDUCAZIONE MOTORIA?EDUCAZIONE MOTORIA?

IL COME, IL “COSA” E IL QUANDO IL COME, IL “COSA” E IL QUANDO DELL’ INSEGNAMENTODELL’ INSEGNAMENTO

LA FILOSOFIA DELL’OK-NESSLA FILOSOFIA DELL’OK-NESS

Dott.ssa Maria Pia AlbaneseDott.ssa Maria Pia Albanese

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LA FILOSOFIA DELL’OKNESSLA FILOSOFIA DELL’OKNESSIAN STEWART E VAN JOINES (1987)IAN STEWART E VAN JOINES (1987)

1. OGNUNO E’ OK: affermazione sull’essenza più che sul comportamento. Differenza tra fare ed essere. Valutazione/valorizzazione dell’errore

2. OGNUNO HA CAPACITA’ DI PENSARE E CAPACITA’ DECISIONALI: noi i responsabili delle nostre emozioni e del nostro comportamento (“linguaggio io”; parità)

3. RESPONSABILITA’ COME POTERE DI CAMBIAMENTO

4. METODO CONTRATTUALE: alleanza di lavoro

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ALLEANZA DI LAVORO?ALLEANZA DI LAVORO?Metodo contrattualeMetodo contrattuale

RAGIONI PER CUI UN PROGETTO RAGIONI PER CUI UN PROGETTO INCONTRA DELLE DIFFICOLTAINCONTRA DELLE DIFFICOLTA’’

1. DISINFORMAZIONE

2. NON COMPRENSIONE DEGLI OBIETTIVI

3. NON CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI

4. PERCEZIONE DEL PROGETTO COME CALATO DALL’ALTO – SENSO DI INADEGUATEZZA/ONNIPOTENZA

5. TIMORE DI NON SVOLGERE IL PROGRAMMA

6. RESISTENZA AL CAMBIAMENTO

7. ECCESSO DI PROPOSTE

8. MANCANZA DI VERIFICHE

9. TIMORE DI AUMENTO DEL CARICO DI LAVORO

COME PREVENIRE LE DIFFICOLTA’

1. PRESENTAZIONE PROGETTO

2. OB. CHIARI E CONCRETI

3. SPIEGARE IL PERCHÉ DELLA NECESSITÀ DELL’EDUCAZIONE MOTORIA

4. RICONOSCERE IL RUOLO/VALORE DELL’INS. E COINVOLGERLA ATTIVAMENTE NEL PROCESSO DECISIONALE, DISCIPLINARE E NELLA LEZIONE

5. SPIEGARE COME IL PROGETTO FACILITI LA REALIZZAZIONE DEL” LORO” PROGRAMMA

6. FAR PERCEPIRE I VANTAGGI CHE IL PROGETTO PORTA ALL’INS. E AL B. (B. SI SCARICANO; SI SCOPRONO)

7. PROGETTARE E CON GRADUALITA’

8. VERIFICARE REGOLARMENTE CON L’INS. E CON I B.; VERBALIZZAZIONE

9. L’ORA DI EDUCAZIONE MOTORIA È, A VOLTE, L’ORA D’ARIA DELL’INS.

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PERCHE’ IL GTM?PERCHE’ IL GTM?1. PERCHÉ IL GTM HA UNA FILOSOFIA DI BASE: L’OK-NESS2. PERCHÉ VALORIZZA LE DIVERSITÀ3. PERCHÉ USA IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MEZZO ESPRESSIVO

TRASVERSALE AI VARI SAPERI E ALLE DIVERSE ETNIE4. PERCHE’ GLI ESPERTI HANNO MODELLI DI RIFERIMENTO TEORICI E PRATICI5. PERCHE’ SI AVVALE DI ESPERTI DI EDUCAZIONE MOTORIA (LAUREATI CON

VARIE SPECIALIZZAZIONI)6. PERCHÉ GLI ESPERTI HANNO UNA SPECIFICA “CULTURA” PEDAGOGICA E

RELAZIONALE7. PERCHÉ HA UN’ESPERIENZA PIÙ CHE VENTENNALE 8. PERCHÉ È ANCHE UN TEAM-WORK9. PERCHÉ LAVORA IN RETE CON I VARI ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO: CONI,

UNIVERSITÀ, MUNICIPI, ETC. 10. PERCHE’ ARRICCHISCE L’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA, PROMUOVENDO

UNA “CULTURA SPORTIVA” (CORRETTI STILI DI VITA; BULLISMO, ETC.)11. PERCHÉ PROMUOVE LO SVILUPPO E IL BENESSERE PSICO-FISICO DEL

BAMBINO12. PERCHÉ LAVORA CON E PER LA SCUOLA13. PERCHÉ ….

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CHI E’ L’ESPERTO GTM?CHI E’ L’ESPERTO GTM?1. E’un’esperto in educazione motoria

2. ha una filosofia di base: l’okness

3. coglie, accoglie e valorizza le diversità

4. usa il linguaggio del corpo come mezzo espressivo trasversale ai vari saperi e alle diverse etnie

5. ha modelli di riferimento teorici e pratici

6. Ha una specifica “cultura” pedagogica e relazionale

7. E’ portatore della propria esperienza e di quella della società sportiva di appartenenza

8. è parte attiva di un team-work

9. lavora in rete con i vari enti presenti sul territorio: coni, università, municipi, etc.

10. E’ consapevole di cosa e come la sua proposta didattica arricchisce l’offerta formativa della scuola

11. E’ promotore di una “cultura sportiva” (corretti stili di vita; bullismo, etc.)

12. promuove lo sviluppo e il benessere psico-fisico del bambino

13. lavora con e per la scuola

14. E’ consapevole dei propri punti forza e dei propri punti di debolezza

15. E’ capace di cambiare

16. E’ un punto di riferimento molto amato e atteso dai bambini e dagli ins.ti

17. E’ ….

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CULTURA RELAZIONALE?CULTURA RELAZIONALE?

LA COMUNICAZIONELA COMUNICAZIONE

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COMUNICARE =COMUNICARE =

COSTRUIRE UNA COSTRUIRE UNA RELAZIONE, RELAZIONE, ATTRAVERSO CUI È ATTRAVERSO CUI È POSSIBILE POSSIBILE L’APPRENDIMENTOL’APPRENDIMENTO

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LA COMUNICAZIONELA COMUNICAZIONEE’ impossibile non comunicareE’ impossibile non comunicareComunicare significa stabilire un’interazione circolareComunicare significa stabilire un’interazione circolare

A BA B

La comunicazione efficace: Finalizzata- Pragmatica- Trasparente- Sostenitiva La comunicazione efficace: Finalizzata- Pragmatica- Trasparente- Sostenitiva

Ascolto attivo: ascolto passivo; messaggi di accoglimento; gli inviti calorosi; messaggio-ioAscolto attivo: ascolto passivo; messaggi di accoglimento; gli inviti calorosi; messaggio-io

La comunicazione non verbale La comunicazione non verbale

Principali errori di comunicazione: rifiuto, squalifica, disconferma Principali errori di comunicazione: rifiuto, squalifica, disconferma

Contenuto, autorivelazione, appello e relazione: dimensioni fondamentaliContenuto, autorivelazione, appello e relazione: dimensioni fondamentali

Il contestoIl contesto

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I 12 ERRORI DI COMUNICAZIONEEs:Giovanni, dopo aver finito il percorso motorio, non rimette a posto il materiale che è stato usato, lasciando ai compagni o all’ins. te questa incombenza. Ciò accade molto spesso. L’ins. te può dirgli:

1. COMANDARE “Metti subito a posto il materiale!”

2. MINACCIARE “Se non metti subito a posto il materiale non verrai più in palestra!”3. MORALEGGIARE “Sei grande e non hai ancora imparato a comportarti bene!”

4. RICORRERE AD ARGOMENTAZIONI LOGICHE “La cosa migliore che tu possa fare è quella di mettere a posto il materiale, prima di adoperarne altro!”

5. CONSIGLIARE “Io, al tuo posto, prima di palleggiare, avrei rimesso a posto gli ostacoli!”

6. BIASIMARE “Sei il solito disordinato!”

7. UMILIARE “Un bambino di tre anni è più bravo di te!”

8. INTERPRETARE “Tu fai così per essere aiutato dagli altri!”

9. CONSOLARE “So bene che sei stanco, ma cerca di riordinare il materiale!”

10. INFORMARSI “Perché non metti i coni a posto? Sei stanco? Vuoi dare i coni al tuo compagno?”

11. SCHERZARE “Non vorrei stare nella tua casa quando sarai grande. Il disordine ti soffocherà!”

12. COMPLIMENTARE “Sei così bravo a far tante cose, cerca di essere anche ordinato!”

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Linee guida nell’uso delle domandeLinee guida nell’uso delle domande

Domande da evitareDomande da evitare::SuggestiveSuggestive nella loro formulazione suggeriscono nella loro formulazione suggeriscono o includono già la risposta. (“Sei stanco?”)o includono già la risposta. (“Sei stanco?”)

““o/o”o/o” costringono l’allievo a scegliere tra due costringono l’allievo a scegliere tra due alternative poste dall’insegnante. (Vuoi correre o alternative poste dall’insegnante. (Vuoi correre o saltare?)saltare?)

Perché Perché tendono a sollecitare giustificazioni o tendono a sollecitare giustificazioni o razionalizzazioni (“Perché non hai sistemato il razionalizzazioni (“Perché non hai sistemato il materiale?”)materiale?”)

SuccessiveSuccessive si susseguono l’una dopo l’altra si susseguono l’una dopo l’altra (“Come mai non sei venuto a scuola? Sei stato (“Come mai non sei venuto a scuola? Sei stato male?”)male?”)

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Linee guida nell’uso delle domandeLinee guida nell’uso delle domande Modo in cui formularle:Modo in cui formularle:

AccessibiliAccessibili: : alla portata degli allievi. alla portata degli allievi.

Rilevanti:Rilevanti: significative ai fini significative ai fini dell’interazione e non superflue. dell’interazione e non superflue.

Chiare:Chiare: prive di doppi sensi.prive di doppi sensi.

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ASCOLTO ATTIVOASCOLTO ATTIVOAscolto passivo:coincide con il silenzio e permette all’alunno di esporre, senza essere interrotto, i propri problemi. Evita all’in.te di incorrere nei 12 errori di comunicazione.

Messaggi di accoglimento:indicano all’alunno che l’ins. te lo segue e lo ascolta. Possono essere verbali (“Ti ascolto!”; “Sto cercando di capire!”) e non verbali (un cenno con la testa; un sorriso; un movimento delle sopracciglia).

Gli inviti calorosi:incoraggiano il ragazzo a parlare, ad approfondire quello che sta dicendo. Non valutano né giudicano.

Messaggio-io o “confronto”:Tale tecnica è detta “confronto” in quanto l’ins. te mette a confronto i propri bisogni con i comportamenti inaccettabili dell’allievo Es: Io mi sento … quando tu ti comporti … Io mi dispiaccio e arrabbio quando …..

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FASI PER LA FORMULAZIONE DI UN FASI PER LA FORMULAZIONE DI UN MESSAGGIO-IOMESSAGGIO-IO

Es: Es: Leo corre e disturba mentre gli altri ascoltano la spiegazione della consegnaLeo corre e disturba mentre gli altri ascoltano la spiegazione della consegna

1. IDENTIFICA IL COMPORTAMENTO INACCETTABILE

2. L’ADULTO ESPRIME COSA PROVA quando il ragazzo compie un’azione che può provocare determinati effetti

3. DEFINISCE LE CONSEGUENZE DELLO STESSO. MOTIVA LA DISAPPROVAZIONE

4. DA’ ALTERNATIVE e ANNUNCIA LE EVENTUALI SANZIONI (tecnica dei tre passi)

5. NON INCORRE NEI 12 ERRORI DI COMUNICAZIONE

1.1. ““Quando non ascolti la spiegazione del gioco e preferisci correre da solo per la palestra

2. io mi inquieto e mi dispiaccio

3. Perché il tuo comportamento ci disturba e impedisci che tutti insieme ci divertiamo con un nuovo gioco

4. Magari, alla fine del gioco, possiamo fare ad acchiapparella tutti insieme. Se invece, scegli di continuare a correre così, saremo costretti a: 1. lasciarti riflettere da solo; 2. non ….”

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RINFORZIRINFORZILa didattica dei La didattica dei

PREMI e delle PUNIZIONIPREMI e delle PUNIZIONI

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PRINCIPALI ERRORI EDUCATIVIPRINCIPALI ERRORI EDUCATIVI1.1. Reagire in modo incoerenteReagire in modo incoerente: lo stesso comportamento : lo stesso comportamento

suscitareazioni diverse a seconda dello stato d’animo, del suscitareazioni diverse a seconda dello stato d’animo, del momento dell’ins.momento dell’ins.

2.2. Prestare molta attenzione ai comportamenti indesiderabiliPrestare molta attenzione ai comportamenti indesiderabili

3.3. Perdere il controlloPerdere il controllo

4.4. Uso frequente di minacceUso frequente di minacce

5.5. Ottenere qualcosa dal b. promettendogli una ricompensa Ottenere qualcosa dal b. promettendogli una ricompensa nel momento del rifiuto: nel momento del rifiuto: apprenderà che se dice di no verrà apprenderà che se dice di no verrà premiatopremiato

6.6. Punire il b. Anziché il comportamentoPunire il b. Anziché il comportamento

7.7. Dare premi o punizioni nel momento e nel modo sbagliatoDare premi o punizioni nel momento e nel modo sbagliato

8.8. Fare ricorso a punizioni che hanno un effetto boomerang Fare ricorso a punizioni che hanno un effetto boomerang (se non ubbidisci fai 10 giri di corsa! Imparerà ad odiare voi e la (se non ubbidisci fai 10 giri di corsa! Imparerà ad odiare voi e la corsa)corsa)

9.9. Comunicare incorrendo nei 12 errori comunicativiComunicare incorrendo nei 12 errori comunicativi

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I RINFORZI POSITIVII RINFORZI POSITIVIOGNI COMPORTAMENTO CHE PRODUCE OGNI COMPORTAMENTO CHE PRODUCE CONSEGUENZE PIACEVOLI, TENDERÀ AD ESSERE CONSEGUENZE PIACEVOLI, TENDERÀ AD ESSERE RIPETUTORIPETUTO

Tre principali rinforzi positivi:Tre principali rinforzi positivi:

1.1. Lodi e manifestazioni di affettoLodi e manifestazioni di affetto

2.2. Attività gradevoli o privilegi Attività gradevoli o privilegi particolariparticolari

3.3. Ricompense materialiRicompense materiali

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I RINFORZI: cauteleI RINFORZI: cauteleciò che funziona con un b. può non ciò che funziona con un b. può non funzionare con un altrofunzionare con un altro

lo stesso rinforzo può funzionare in lo stesso rinforzo può funzionare in maniera diversa a seconda delle situazionimaniera diversa a seconda delle situazioni

perde valore se usato tropo spessoperde valore se usato tropo spesso

l’adulto deve controllare l’accesso a quei l’adulto deve controllare l’accesso a quei premi che vuole usare come rinforzipremi che vuole usare come rinforzi

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COME UTILIZZARE IL RINFORZOCOME UTILIZZARE IL RINFORZO1. Va somministrato immediatamente2. Quando un comportamento è poco frequente va

rinforzato spesso3. Va abbinato a lodi e manifestazioni di affetto4. Proporzionato alla difficoltà5. Indicare in modo chiaro quale è il comportamento

rinforzato, piuttosto che un generico: “Bravo!”6. Mostrare entusiasmo quando si rinforza7. Evitare la ricompensa per fermare il comportamento

indesiderabile, altrimenti sarà quest’ultimo ad essere rinforzato

8. Mantenere la massima coerenza nel dare o meno il rinforzo

9. Stabilire obiettivi intermedi da rinforzare, quando la meta finale è molto impegnativa

10. Avere un ampio “menu” di rinforzi

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TECNICA DEI TRE PASSITECNICA DEI TRE PASSIEs:Es: Un allievo viene meno per la prima volta al rispetto di una norma, continuando a parlare a voce alta con un compagno , pur essendo consapevole che l’insegnante vuole fare una comunicazione

PRIMO PASSO“Senti il bisogno di parlare con il tuo compagno, ma in questo modo disturbi me e gli altri nella comunicazione,ti prego di comunicare durante l’intervallo”.

SECONDO PASSOL’allievo continua a disturbare“Non ti è stato possibile non conversare con il tuo compagno,ma ora non è il momento di conversare,altrimenti ti devo cambiar di posto”

TERZO PASSOL’allievo, nonostante gli interventi precedenti, persiste nel suo comportamento disturbante

“Non ti è possibile smettere di conversare,

per favore, prendi quel posto”

PRIMO PASSOStima e comprensione

Minima direzione

Possibilità di soluzione

SECONDO PASSOCOMPRENSIONE

PROIBIZIONE IN FORMA IMPERSONALE

ANNUNCIO DELLE CONSEGUENZE

TERZO PASSO

ESPRESSIONE DI COMPRENSIONE

MESSA IN ATTO DELLE CONSEGUENZE

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A VOI ESPERTI GTMA VOI ESPERTI GTM

GRAZIE PER L’ATTENZIONE E PER GRAZIE PER L’ATTENZIONE E PER

L’IMPEGNO AD ESSERE PROMOTORI DI L’IMPEGNO AD ESSERE PROMOTORI DI

BENESSERE E DI CRESCITA. BENESSERE E DI CRESCITA.

BUON LAVORO!!!BUON LAVORO!!!

Maria Pia AlbaneseMaria Pia Albanese

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TRAINING SULLA TRAINING SULLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE

COMUNICARE: COMUNICARE:

– QUALI LE DIMENSIONI DEL LINGUAGGIO?QUALI LE DIMENSIONI DEL LINGUAGGIO?

– QUALI LE TECNICHE?QUALI LE TECNICHE?

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LE 4 DIMENSIONILE 4 DIMENSIONI COMUNICATIVE DI COMUNICATIVE DI BASEBASE

Es. Marco dice all’ins. te: “Ieri sono venuto a cercarti per Es. Marco dice all’ins. te: “Ieri sono venuto a cercarti per chiederti una cosa e tu non mi hai dato ascolto!”chiederti una cosa e tu non mi hai dato ascolto!”

CONTENUTOCONTENUTO

AUTORIVELAZIONEAUTORIVELAZIONE

APPELLOAPPELLO

RELAZIONERELAZIONE

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CONTENUTOCONTENUTO• Riguarda lo scambio di informazioni Riguarda lo scambio di informazioni

su un certo temasu un certo tema• Dice di cosa si sta parlandoDice di cosa si sta parlando

Del fatto che Marco ieri ha cercato di Del fatto che Marco ieri ha cercato di parlare con l’ins. senza riuscire ad parlare con l’ins. senza riuscire ad avere una risposta.avere una risposta.

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AUTORIVELAZIONEAUTORIVELAZIONE• Si riferisce al modo in cui l’altro si Si riferisce al modo in cui l’altro si

presenta a me. presenta a me. • Cosa rivela di sé?Cosa rivela di sé?• Come si presenta l’altro a me?Come si presenta l’altro a me?

Si rivela come una persona che non si Si rivela come una persona che non si sente consideratasente considerata..

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APPELLOAPPELLOriguarda cosa si desidera riguarda cosa si desidera raggiungere con la comunicazione.raggiungere con la comunicazione.

Cosa desidera raggiungere con Cosa desidera raggiungere con questa comunicazione?questa comunicazione?

Desidera chiarimenti e maggiore Desidera chiarimenti e maggiore considerazione.considerazione.

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RELAZIONERELAZIONERiguarda il come si definisce il rapporto Riguarda il come si definisce il rapporto reciproco. reciproco.

Che percezione ho dell’altro e Che percezione ho dell’altro e dell’interazione reciproca?dell’interazione reciproca?

Come definisce il nostro rapporto?Come definisce il nostro rapporto?

Reputa che l’insegnante possa fornirgli Reputa che l’insegnante possa fornirgli chiarimenti circa quello che è accaduto.chiarimenti circa quello che è accaduto.

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LE 4 DIMENSIONILE 4 DIMENSIONI COMUNICATIVE DI COMUNICATIVE DI BASEBASE

Es. Es. Marco dice all’ins. te: “Ieri sono venuto a cercarti per chiederti una cosa e tu non mi hai dato ascolto!”

L’ins.te “riflette” il messaggio dell’alunno L’ins.te “riflette” il messaggio dell’alunno ovvero si limita a recepirlo e a ovvero si limita a recepirlo e a decodificarlo senza emettere suoi decodificarlo senza emettere suoi messaggi personali.messaggi personali.

Es. : Es. : “Quello che mi stai dicendo è che “Quello che mi stai dicendo è che ieri hai cercato di dirmi qualcosa e ieri hai cercato di dirmi qualcosa e non ti sei sentito considerato da me?non ti sei sentito considerato da me?

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TECNICHETECNICHE

FORME DI SUPPORTO VERBALE:FORME DI SUPPORTO VERBALE:

1.1.CHIARIFICAZIONECHIARIFICAZIONE

2.2.PARAFRASIPARAFRASI

3.3.VERBALIZZAZIONEVERBALIZZAZIONE

4.4.CONFRONTOCONFRONTO

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CHIARIFICAZIONECHIARIFICAZIONE

Domanda in cui l’insegnante cerca di Domanda in cui l’insegnante cerca di chiarire un messaggio dell’allievo chiarire un messaggio dell’allievo confuso, ambiguo o con duplice confuso, ambiguo o con duplice significato.significato.

Es: “Potresti descrivere meglio quello che stai dicendo?”

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PARAFRASIPARAFRASI

Forma di supporto verbale in cui Forma di supporto verbale in cui l’insegnante riformula il contenuto l’insegnante riformula il contenuto della comunicazione dell’allievo della comunicazione dell’allievo usando parole proprie.usando parole proprie.

Es: S: “ In classe sono sempre da solo! Sono stanco di sentirmi isolato!”

I: “Vorresti proprio un amico!”

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VERBALIZZAZIONEVERBALIZZAZIONE

Forma di supporto verbale in cui Forma di supporto verbale in cui l’insegnante rileva gli aspetti l’insegnante rileva gli aspetti emozionali contenuti nella emozionali contenuti nella comunicazione dell’allievo.comunicazione dell’allievo.

Es: S: “Nonostante i miei sforzi, non riesco mai a prendere un bel voto in matematica!”

I: “Sembra che per quanto ti possa impegnare, ti senti scoraggiato ed insoddisfatto del tuo rendimento in matematica!”

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CONFRONTOCONFRONTO

Forma di supporto verbale in cui Forma di supporto verbale in cui l’insegnante mette in risalto la l’insegnante mette in risalto la natura delle relazioni esistenti tra natura delle relazioni esistenti tra premesse e conclusioni, premesse e conclusioni, evidenziando possibili incoerenze.evidenziando possibili incoerenze.

Es: S: “L’Italiano è proprio la mia passione!”Es: S: “L’Italiano è proprio la mia passione!”

I: “Sembri entusiasta di questa materia e nello stesso I: “Sembri entusiasta di questa materia e nello stesso tempo hai presentato gli ultimi due compiti in bianco!”tempo hai presentato gli ultimi due compiti in bianco!”

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REALIZZAZIONE REALIZZAZIONE DELL’ASCOLTO ATTIVODELL’ASCOLTO ATTIVO

ESERCITAZIONIESERCITAZIONI

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ESEMPIO 1: Le 4 dimensioni del linguaggioESEMPIO 1: Le 4 dimensioni del linguaggio

““Mi sembra inutile Mi sembra inutile continuare la continuare la riunione, nessuno è riunione, nessuno è interessato e interessato e questo clima di questo clima di disimpegno è disimpegno è sconfortante!”sconfortante!”

ContenutoContenuto Non ha senso continuare la riunione Non ha senso continuare la riunione quando nessuno è interessatoquando nessuno è interessato

AutorivelaAutorivelazionezione

Si sente sconfortato dalla mancanza di Si sente sconfortato dalla mancanza di impegno ed interesse dei colleghiimpegno ed interesse dei colleghi

AppelloAppello Vorrebbe maggiore partecipazioneVorrebbe maggiore partecipazione

RelazioneRelazione Percepisce la relazione come poco Percepisce la relazione come poco funzionale e produttivafunzionale e produttiva

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ESEMPIO 2: Le 4 dimensioni del linguaggioESEMPIO 2: Le 4 dimensioni del linguaggio

Da una parte amo profondamente il mio lavoro, dall’altra penso con terrore alle are che dovrò trascorrere in classe. Il mio comportamento è insicuro e vacilla da un estremo all’altro: di fronte ai ragazzi agisco o in modo autoritario o in modo estremamente antiautoritario, il che non va bene in entrambi i casi. Non so come trovare il giusto equilibrio”.

ContenutoContenuto Non sa come trovare il giusto equilibrio in Non sa come trovare il giusto equilibrio in classeclasse

AutorivelaAutorivelazionezione

Si sente insicuro e preoccupato circa il suo Si sente insicuro e preoccupato circa il suo comportamentocomportamento

AppelloAppello Vorrebbe saper dosare lassismo e autoritàVorrebbe saper dosare lassismo e autorità

RelazioneRelazione Percepisce l’altro come competente e Percepisce l’altro come competente e capace di aiutarlo.capace di aiutarlo.

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ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO

VERBALE:VERBALE: ChiarificazioneChiarificazione“Non voglio fare questo stupido gioco. Non mi interessa assolutamente imparare a fare la corsa ad “Non voglio fare questo stupido gioco. Non mi interessa assolutamente imparare a fare la corsa ad ostacoli. Comunque le ragazze non hanno bisogno di conoscere queste cose”ostacoli. Comunque le ragazze non hanno bisogno di conoscere queste cose”

Che cosa ha detto?Che cosa ha detto?

Ci sono parti confuse o Ci sono parti confuse o mancanti?mancanti?

Richiesta di chiarificazioneRichiesta di chiarificazione

E cosi via …E cosi via …

Che non vuole fare la corsa ad ostacoli perché la ritiene stupida e reputa che per una ragazza non è necessaria

Come mai non le interessa svolgere i problemi di matematica e perché li ritiene inutili per le ragazze?

I: Vedo che non intendi fare la corsa ad ostacoli. Potresti dirmi di più sul perché la ritieni poco interessante ed inutile per le ragazze?

B: “Sono sempre molto in dubbio. Non lo so! Non riesco a decidermi, preferisco farmi spingere nelle decisioni. A scuola e a casa vengo spesso messo con le spalle al muro!”

I: “Puoi essere più precisa sul cosa a casa e a scuola ti dà la sensazione di essere con le spalle al muro?”

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ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO

VERBALE:VERBALE: ParafrasiParafrasi“ “ Sono stufo di essere messo sempre in castigo ! Tutte le volte che non faccio i compiti la Sono stufo di essere messo sempre in castigo ! Tutte le volte che non faccio i compiti la maestra non mi fa fare ginnastica”maestra non mi fa fare ginnastica”

Che cosa ha detto?Che cosa ha detto?

Quali sono i contenuti Quali sono i contenuti essenziali del suo essenziali del suo discorso?discorso?

ParafrasiParafrasi

E cosi via …E cosi via …

Che si è stancato di ricevere sempre la stessa punizione quando non fa i compiti.

Trova ripetitiva e ingiusta la sanzione dell’ins.te.

I: “Da quello che dici, sembra proprio che ti sei stancato di essere messo in castigo e di ricevere sempre la stessa punizione tutte le volte che non fai i compiti!”

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ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO VERBALE:ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO VERBALE:

VerbalizzazioneVerbalizzazione“Quante stupide regole in questa scuola! Sta diventando un vero inferno per me. La “Quante stupide regole in questa scuola! Sta diventando un vero inferno per me. La scuola è un posto è davvero terribile!”scuola è un posto è davvero terribile!”, , ””

Quali sono le parole che l’altro Quali sono le parole che l’altro ha usato per esprimere i suoi ha usato per esprimere i suoi sentimenti?sentimenti?

Quali parole possiamo Quali parole possiamo scegliere per descriverne scegliere per descriverne l’intensità?l’intensità?

A cosa si riferiscono tali A cosa si riferiscono tali sentimenti (indice referenziale)sentimenti (indice referenziale)

VerbalizzazioneVerbalizzazione

E cosi via …E cosi via …

stupide regole, inferno, terribile

Infastidita, arrabbiata, insofferenteInfastidita, arrabbiata, insofferente

Alle regoleAlle regole

I: “I: “Non sopporti l’idea di frequentare questa Non sopporti l’idea di frequentare questa scuola le cui regole ti appaiono prive di senso e scuola le cui regole ti appaiono prive di senso e ti senti arrabbiata per questo”ti senti arrabbiata per questo”B: “Per quanto ne so, a scuola ho cominciato ad B: “Per quanto ne so, a scuola ho cominciato ad aver problemi da quando la mamma è andata a aver problemi da quando la mamma è andata a lavorare!. Lei si preoccupa più del suo lavoro lavorare!. Lei si preoccupa più del suo lavoro che di me!” (voce debole, occhi bassi)che di me!” (voce debole, occhi bassi)I: Il fatto che tua madre lavori ti fa sentire I: Il fatto che tua madre lavori ti fa sentire tagliato fuori e per questo ti senti tagliato fuori e per questo ti senti demoralizzato?”demoralizzato?”

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ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO ESERCITAZIONE SULLE FORME DI SUPPORTO

VERBALE:VERBALE: ConfrontoConfrontoEs: Es: Giulia dice di essere impaziente di andare in palestra ma dimentica le scarpe da ginnastica, per ben due volte!

C’è qualcosa di incongruente? E tra C’è qualcosa di incongruente? E tra cosa: cosa:

tra verbale e non?tra verbale e non?

Tra due comportamenti?Tra due comportamenti?

Tra verbale e comportamento? Tra verbale e comportamento?

Tra due messaggi verbali?Tra due messaggi verbali?

Tra due messaggi non verbali? Tra due messaggi non verbali?

Tra messaggi verbali e situazione?Tra messaggi verbali e situazione?

Tra cosa c’è la discrepanza?Tra cosa c’è la discrepanza?

Confronto?Confronto?

E cosi via …E cosi via …

Da una parte è impaziente di andare in palestra e dall’altra non porta le scarpe da ginnastica

Tra verbale e non verbaleTra verbale e non verbale

II: “: “Poco fa mi hai detto quanto ti piace andare in Poco fa mi hai detto quanto ti piace andare in palestra e mi accorgo che è già la seconda volta palestra e mi accorgo che è già la seconda volta che vieni senza scarpe da ginnastica! Che che vieni senza scarpe da ginnastica! Che significa per te questo?significa per te questo?

B: Sono felice, è vero, di fare ginnastica, ma ho paura di farmi male e che gli altri mi prendono in giro!”

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CHIARIFICAZIONECHIARIFICAZIONEEs: Es:

Che cosa ha detto?Che cosa ha detto?

Ci sono parti confuse o Ci sono parti confuse o mancanti?mancanti?

Richiesta di Richiesta di chiarificazionechiarificazione

E cosi via …E cosi via …

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PARAFRASIPARAFRASIChe cosa ha detto?Che cosa ha detto?

Quali sono i contenuti Quali sono i contenuti essenziali del suo essenziali del suo discorso?discorso?

ParafrasiParafrasi

E cosi via …E cosi via …

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VERBALIZZAZIONEVERBALIZZAZIONEQuali sono le parole che l’altro ha Quali sono le parole che l’altro ha usato per esprimere i suoi usato per esprimere i suoi sentimenti?sentimenti?

Quali parole possiamo scegliere per Quali parole possiamo scegliere per descriverne l’intensità?descriverne l’intensità?

A cosa si riferiscono tali sentimenti A cosa si riferiscono tali sentimenti (indice referenziale)(indice referenziale)

VerbalizzazioneVerbalizzazione

E cosi via …E cosi via …

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Confronto:Confronto:es: es:

C’è qualcosa di incongruente? E C’è qualcosa di incongruente? E tra cosa: tra cosa:

tra verbale e non?tra verbale e non?

Tra due comportamenti?Tra due comportamenti?

Tra verbale e comportamento? Tra verbale e comportamento?

Tra due messaggi verbali?Tra due messaggi verbali?

Tra due messaggi non verbali? Tra due messaggi non verbali?

Tra messaggi verbali e situazione?Tra messaggi verbali e situazione?

Tra cosa c’è la discrepanza?Tra cosa c’è la discrepanza?

Confronto?Confronto?

E cosi via …E cosi via …

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FINEFINE

FINEFINE

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COMPETENZE PEDAGOGICHECOMPETENZE PEDAGOGICHE

LO SVLUPPO COGNITIVOLO SVLUPPO COGNITIVO

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I DIVERSI MODELLI SULLO SVILUPPO I DIVERSI MODELLI SULLO SVILUPPO COGNITIVOCOGNITIVO

NODI TEORICILo sviluppo psicologico tende ad un termine ideale? Quale portata hanno i fattori ambientali? E quale quelli biologici? Il bambino è attivo o passivo? Lo sviluppo avviene in forma continua o per un susseguirsi di stadi?

FREUDLo sviluppo tende ad un fine ideale che significa:libertà dai conflitti ansiogeni dell’infanziacapacità di rapporti d’amore e d’amicizia.Esso avviene per stadi (orale, anale, edipico, latenza, genitale) ed ognuno di essi evolve da quello precedente, ma ciascuno ha una propria modalità di funzionamento e la sequenza degli stadi è invariata, perciò non possono essere saltati.Il bambino è passivo ed è plasmato da esperienze remote e da pulsioni istintuali.

PIAGETLa maturità evolutiva significa:capacità di formulate ipotesiragionare su posizioni astratte secondo le regole della logica.Lo sviluppo, come per Freud avviene per stadi evolutivi ben definiti, ma, a differenza di questi, che si era occupato dello sviluppo emotivo del bambino, Piaget si interessa di quello cognitivo.Il bambino è attivo poiché non è solo il semplice prodotto dell’esperienza o dei suoi istinti, ma opera attivamente una selezione su di esse.

I TEORICI DELL’APPRENDIMENTO O BEHAVIORISTI(Skinner, Watson, Bandura, Tolman)Lo sviluppo non si muove secondo una direzione precisa, non c’è un unico tipo di maturità, ma diversi tipi d’adattamento a seconda dell’ambiente di vita del bambino. Sono contrari alla teoria degli stadi e vedono lo sviluppo come un progresso continuo prodotto dalle esperienze.Il bambino è passivo poiché è plasmato da:ricompense-punizionimodelli che imita.

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Lo sviluppo cognitivo secondo PIAGETLo sviluppo cognitivo secondo PIAGET

Intelligenza modalità d’adattamento all’ambiente tramite processi d’assimilazione (il dato ambientale nuovo è inserito negli schemi preesistenti) e d’accomodamento (i dati dell’esperienza nuova modificano gli schemi già posseduti).

I stadio dell’intelligenza senso-motoria(0-2 aa.)

II Stadio dell’intelligenza pre-operatoria, intuitiva o irreversibilità(2-6,7 aa.)

II Stadio dell’intelligenza pre-operatoria, intuitiva o II Stadio dell’intelligenza pre-operatoria, intuitiva o irreversibilità(2-6,7 aa.)irreversibilità(2-6,7 aa.)

III stadio dell’intelligenza operatoria(7-9 aa.)III stadio dell’intelligenza operatoria(7-9 aa.)

IV Stadio dell’intelligenza formale, astratta( 9-12 aa.)IV Stadio dell’intelligenza formale, astratta( 9-12 aa.)

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I stadio dell’intelligenza senso-motoria(0-2 aa.)

E’ caratterizzato dall’azione diretta che il bambino compie sugli oggetti che vengono manipolati e conosciuti come realtà limitate nel tempo e nello spazio e d è diviso in 6 sotto-stadi:(0-1 mese) sotto-stadio dell’attività riflessa: il bambino passa da un’attività puramente biologica ad una riflessa secondo una modalità di conoscenza d’assimilazione generalizzatrice.(2-4 mesi) sotto-stadio delle abitudini e delle reazioni circolari primarie: apprendimento di semplici condotte che si attua attraverso la ripetizione di movimenti elementari, come regolare la voce, aprire e chiudere le mani, ecc.(4-9 mesi) sotto-stadio delle reazioni circolari secondarie: comincia ad esservi intenzionalità in ciò che il bambino fa e l’oggetto assume una propria identità, ma non c’è conservazione.(9-12 mesi) sotto-stadio del coordinamento degli schemi secondari per raggiungere un fine. Se nascondiamo un oggetto dietro un altro nel punto A ed il bambino lo trova, continuerà a cercarlo nel punto A e non in un altro punto. Ciò significa che gli schemi conosciuti vengono applicati a realtà nuove e si consolidano.(11-18 mesi) sotto-stadio delle reazioni circolari terziarie: il bambino usa l’azione per raggiungere risultati nuovi e la sua è una ricerca di mezzi diversi da quelli conosciuti. Se un oggetto è scomparso nel punto A lo cercherà in altri punti.(18-24 mesi) sotto-stadio della combinazione mentale degli schemi: il bambino anticipa mentalmente una situazione non ancora percepibile, per cui è capace di rappresentarsi situazioni ed oggetti che hanno cioè una loro permanenza.

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II Stadio dell’intelligenza pre-operatoria, intuitiva o irreversibilità(2-6,7 aa.)

Il bambino, verso i 2 aa. comincia ad usare il linguaggio come nuovo mezzo di conoscenza. C’è un uso soggettivo delle parole (olofrase) ed esse all’inizio sono simboli, più tardi segni, cioè significati convenzionali, comunicabili.Dai 4 ai 7 aa. il linguaggio è egocentrico ed il bambino passa dalla pura e semplice ripetizione di parole a dei monologhi ed espressioni verbali apparentemente dirette ad un interlocutore: i monologhi collettiviIl linguaggio è cioè:sincreticorealisticoegocentrico.Fino a 6 aa. caratteristiche dominanti sono:l’animismo: il bambino attribuisce coscienza e volontà anche a cose inanimate.l’artificialismo: il bambino pensa che come le realtà fisiche agiscono sull’uomo così l’uomo agisce sulle cose (la montagna l’hanno fatta gli uomini ammucchiando la terra)l’eteronomia: le norme morali sono sacre perché imposte dall’esterno.(Prove sperimentali della conservazione della lunghezza, della superficie della quantità fisica).

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III stadio dell’intelligenza operatoria(7-9 aa.)

“Operare” significa essere in grado di tener conto mentalmente di più fattori della realtà, raggiungendo, così, la capacità di cogliere le relazioni tra le cose e gli eventi. Le prove di conservazione della lunghezza, della quantità fisica della superficie si considerano nella loro realtà. La capacità di operare su una realtà concreta, visibile, palpabile rende il pensiero reversibile.Il linguaggio è meno egocentrico e diminuiscono le credenze animistiche.Il giudizio morale passa dall’eteronomia all’autonomia.

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IV Stadio dell’intelligenza formale, astratta( 9-12 aa.)

Se il pensiero concreto è la rappresentazione di un’azione possibile, il pensiero formale è una rappresentazione di una rappresentazione di un’azione possibile. Il bambino è in grado di ragionare secondo modalità astratte ed ipotetiche.

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Lo sviluppo cognitivo secondo VYGOTSKIJLo sviluppo cognitivo secondo VYGOTSKIJ

IntelligenzaIntelligenzaV. è convinto che lo sviluppo è determinato dal V. è convinto che lo sviluppo è determinato dal fattore culturalefattore culturale, cioè , cioè che il contesto culturale orienti in varia forme le potenzialità biologiche del che il contesto culturale orienti in varia forme le potenzialità biologiche del comportamento.comportamento.SviluppoSviluppoE’ caratterizzato dall’uso di E’ caratterizzato dall’uso di strumentistrumenti costruiti dall’uomo per raggiungere costruiti dall’uomo per raggiungere fini pratici e dall’uso del fini pratici e dall’uso del linguaggiolinguaggio per dare nuovi significati alle azioni ed alle per dare nuovi significati alle azioni ed alle relazioni umane.Esso procederelazioni umane.Esso procede per tappe per tappe in cui la sintesi dei fattori biologici e dei in cui la sintesi dei fattori biologici e dei fattori culturali non rimane sempre uguale, ma varia a seconda del livello di sviluppo fattori culturali non rimane sempre uguale, ma varia a seconda del livello di sviluppo raggiunto.raggiunto.Età stabiliEtà stabilisono caratterizzate da sono caratterizzate da cambiamenti microscopicicambiamenti microscopici che, accumulandosi, che, accumulandosi, creano i presupposti per il salto qualitativo (crisi)creano i presupposti per il salto qualitativo (crisi)..Età criticheEtà critichesono periodi in cui la personalità del bambino cambia e quindi i rapporti sono periodi in cui la personalità del bambino cambia e quindi i rapporti con l’ambiente possono diventare difficili:con l’ambiente possono diventare difficili:I anno di vitaI anno di vita: dall’allattamento alla prima : dall’allattamento alla prima infanziainfanziainsubordinazione e rivoltainsubordinazione e rivolta (e3 aa.) (e3 aa.)difficoltà sul piano educativodifficoltà sul piano educativo (7 (7 aa. )aa. )difficoltà e fase negativadifficoltà e fase negativa dipendente dalla maturazione sessuale (13 aa.).Ogni dipendente dalla maturazione sessuale (13 aa.).Ogni età è caratterizzata da una struttura mentale nuova alla quale succede un’età critica, età è caratterizzata da una struttura mentale nuova alla quale succede un’età critica, presupposto di una nuova età stabile.presupposto di una nuova età stabile. Area di sviluppo potenzialeArea di sviluppo potenzialeE’ determinata dallo sviluppo riscontrabile nel E’ determinata dallo sviluppo riscontrabile nel soggetto più la capacità di capire e di risolvere con l’aiuto dell’adulto i compiti soggetto più la capacità di capire e di risolvere con l’aiuto dell’adulto i compiti generalmente compresi da soggetti più grandi. Conoscere l’area di sviluppo generalmente compresi da soggetti più grandi. Conoscere l’area di sviluppo potenziale dà la possibilità di intervenire sullo sviluppo mentale rendendo potenziale dà la possibilità di intervenire sullo sviluppo mentale rendendo particolarmente efficace l’insegnamento. Il fine dell’apprendimento diventa quello di particolarmente efficace l’insegnamento. Il fine dell’apprendimento diventa quello di attivare lo sviluppo.attivare lo sviluppo.

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Lo sviluppo cognitivo secondo BRUNERLo sviluppo cognitivo secondo BRUNER

LinguaggioLinguaggioCome Vygoskij, anche Bruner sostiene che il Come Vygoskij, anche Bruner sostiene che il linguaggio sia responsabile dello sviluppo mentale quale linguaggio sia responsabile dello sviluppo mentale quale ““amplificatoreamplificatore” sociale della capacità innata dell’essere ” sociale della capacità innata dell’essere umano.umano.Sviluppo cognitivoSviluppo cognitivoè lo sviluppo di è lo sviluppo di strategie strategie che servono che servono ad ordinare e semplificare i dati dell’esperienza.ad ordinare e semplificare i dati dell’esperienza.RappresentazioneRappresentazioneE’ la capacità di conservare in modo E’ la capacità di conservare in modo maneggevole i tratti ricorrenti dell’ambiente. Ci sono tre tipi maneggevole i tratti ricorrenti dell’ambiente. Ci sono tre tipi di rappresentazione che si sviluppano nell’evoluzione di rappresentazione che si sviluppano nell’evoluzione cognitiva del bambino:cognitiva del bambino:prassicaprassica (3 aa.): rappresentazione (3 aa.): rappresentazione basata sull’azione (come si basata sull’azione (come si fafa una cosa) una cosa)iconicaiconica (5 aa.): (5 aa.): rappresentazione autonoma dall’azione ed immagina la rappresentazione autonoma dall’azione ed immagina la realtà cioè, tiene conto delle apparenze e non dei dati realtà cioè, tiene conto delle apparenze e non dei dati intrinseci della realtà (come si intrinseci della realtà (come si vedevede una cosa) una cosa)simbolicasimbolica (8aa.): saper ordinare i dati attraverso un atto puramente (8aa.): saper ordinare i dati attraverso un atto puramente astratto, simbolico, linguistico (come si astratto, simbolico, linguistico (come si dicedice una cosa). una cosa).

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Lo sviluppo cognitivo secondo i TEORICI Lo sviluppo cognitivo secondo i TEORICI DELL’APPRENDIMENTODELL’APPRENDIMENTO

ApprendimentoApprendimentoE’ il processo attraverso il quale E’ il processo attraverso il quale il comportamento viene modificato il comportamento viene modificato dall’esperienza tramite formazione di associazioni dall’esperienza tramite formazione di associazioni durante il durante il condizionamentocondizionamento e l’ e l’imitazioneimitazione..SviluppoSviluppoE’ unicamente modellato dagli stimoli E’ unicamente modellato dagli stimoli che l’individuo riceve e che l’individuo riceve e non segue stadi o periodi non segue stadi o periodi criticicritici. I tratti evolutivi, infatti, non vengono . I tratti evolutivi, infatti, non vengono ritenuti stabili nel tempo, ma modificabili ritenuti stabili nel tempo, ma modificabili dall’azione culturale.dall’azione culturale.LinguaggioLinguaggioNasce dall’abitudine di un individuo a Nasce dall’abitudine di un individuo a rispondere positivamente agli stimoli che gli rispondere positivamente agli stimoli che gli provengono dall’ambiente se questi sono provengono dall’ambiente se questi sono associati ad incoraggiamenti e gratificazioni.associati ad incoraggiamenti e gratificazioni.

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LE EMOZIONILE EMOZIONI

Cosa sono? A che servono? Cosa sono? A che servono? Come gestirle?Come gestirle?

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Quante sono? Quante sono?

Le emozioni fondamentali sono 4:Le emozioni fondamentali sono 4:

PAURAPAURA

RABBIARABBIAGIOIAGIOIA

DOLORE-TRISTEZZADOLORE-TRISTEZZA

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Di che natura sono le Di che natura sono le emozioni?emozioni?

Sono Sono innateinnate per ciò che concerne le per ciò che concerne le emozioni fondamentali: emozioni fondamentali: RABBIA, RABBIA, PAURA, GIOIA, DOLOREPAURA, GIOIA, DOLORE (Darwin: (Darwin: ipotesi innatisticaipotesi innatistica) )

e sono legate a meccanismi di natura e sono legate a meccanismi di natura imitativa per ciò che concerne imitativa per ciò che concerne l’espressione (Ekman: l’espressione (Ekman: ipotesi ipotesi imitativaimitativa))

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A cosa servono?A cosa servono?PAURA: permette di preservarci dal pericolo; è quindi PAURA: permette di preservarci dal pericolo; è quindi funzionale all’autoprotezionefunzionale all’autoprotezione

RABBIA: ci permette di sentire i confini interpersonali e RABBIA: ci permette di sentire i confini interpersonali e fornisce l’energia necessaria a farci risarcire del torto fornisce l’energia necessaria a farci risarcire del torto subitosubito

GIOIA: funzionale al riconoscere ciò che soddisfa pienamente e GIOIA: funzionale al riconoscere ciò che soddisfa pienamente e protettivamente un nostro bisogno e ci orienta nel riconoscerlo e protettivamente un nostro bisogno e ci orienta nel riconoscerlo e procurarlo.procurarlo.

DOLORE-TRISTEZZA: ci consente di riconoscere cosa è per noi DOLORE-TRISTEZZA: ci consente di riconoscere cosa è per noi indesiderabile e a sentire il valore e l’importanza di ciò che abbiamo indesiderabile e a sentire il valore e l’importanza di ciò che abbiamo perso.perso.

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A cosa servono?A cosa servono?

STIMOLOSTIMOLO EMOZIONEEMOZIONE BISOGNOBISOGNO COMPORTAMENTOCOMPORTAMENTO

SoprusoSopruso RabbiaRabbia Bisogno di essere Bisogno di essere rispettatorispettato

Saper gestire la Saper gestire la rabbia nelle diverse rabbia nelle diverse situazionisituazioni

(essere assertivo)(essere assertivo)

PerditaPerdita TristezzaTristezza Bisogno di essere Bisogno di essere accoltoaccolto

(Condividere la (Condividere la tristezza)tristezza)

Chiedere e accettare Chiedere e accettare sostegno per sostegno per elaborare la perditaelaborare la perdita

PericoloPericolo PauraPaura Bisogno di essere Bisogno di essere rassicuratorassicurato

Chiedere Chiedere rassicurazionerassicurazione

Riconoscimento Riconoscimento

per essereper essere

Per farePer fare

Per pensarePer pensare

Per sentirePer sentire

GioiaGioia Bisogno di essere Bisogno di essere accolto nella gioia e accolto nella gioia e condividerlacondividerla

Manifestarla con chi Manifestarla con chi si desiderasi desidera

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CHE RUOLO SVOLGE CHE RUOLO SVOLGE L’ADULTO?L’ADULTO?

• L’espressione dell’adulto è utilizzata dal bambino L’espressione dell’adulto è utilizzata dal bambino come guida comportamentale orientativa con come guida comportamentale orientativa con funzione di predicazione nei confronti di oggetti o funzione di predicazione nei confronti di oggetti o eventi dell’ambiente circostante (eventi dell’ambiente circostante (riferimentoriferimento socialesociale). ). Si istituisce così un’interazione tripolare adulto-Si istituisce così un’interazione tripolare adulto-bambino-ambiente, dove l’emozione svolge una bambino-ambiente, dove l’emozione svolge una funzione di “funzione di “regolatore comportamentale socialeregolatore comportamentale sociale”, ”, tesa a controllare il comportamento di esplorazione-tesa a controllare il comportamento di esplorazione-allontanamento infantile a scopo adattivo.allontanamento infantile a scopo adattivo.

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COME SI COMPRENDONO E COME SI COMPRENDONO E SI ESPRIMONO LE SI ESPRIMONO LE

EMOZIONI?EMOZIONI?

Comprensione ed espressione Comprensione ed espressione sono legate a delle costanti sono legate a delle costanti transculturali (transculturali (regole di regole di esibizioneesibizione) e a delle ) e a delle competenze cognitive che si competenze cognitive che si sviluppano secondo modalità sviluppano secondo modalità stabili di evoluzione (stabili di evoluzione (regole regole esperenzialiesperenziali).).

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Di che natura sono le Di che natura sono le emozioni?emozioni?

Sono Sono innateinnate per ciò che concerne le per ciò che concerne le emozioni fondamentali: emozioni fondamentali: RABBIA, RABBIA, PAURA, GIOIA, DOLOREPAURA, GIOIA, DOLORE (Darwin: (Darwin: ipotesi innatisticaipotesi innatistica) )

e sono legate a meccanismi di natura e sono legate a meccanismi di natura imitativa per ciò che concerne imitativa per ciò che concerne l’espressione (Ekman: l’espressione (Ekman: ipotesi ipotesi imitativaimitativa))

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COME SI COMPRENDONO E COME SI COMPRENDONO E SI ESPRIMONO LE SI ESPRIMONO LE

EMOZIONI?EMOZIONI?

Comprensione ed espressione Comprensione ed espressione sono legate a delle costanti sono legate a delle costanti transculturali (transculturali (regole di regole di esibizioneesibizione) e a delle ) e a delle competenze cognitive che si competenze cognitive che si sviluppano secondo modalità sviluppano secondo modalità stabili di evoluzione (stabili di evoluzione (regole regole esperenzialiesperenziali).).

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COME SI SVILUPPANO 1COME SI SVILUPPANO 10-3 ANNI:0-3 ANNI: poiché le emozioni poiché le emozioni fondamentalifondamentali: paura, : paura, rabbia, gioia, tristezza sono rabbia, gioia, tristezza sono innateinnate, ogni bambino di , ogni bambino di questa età è in possesso della capacità di esprimerle e questa età è in possesso della capacità di esprimerle e provarle provarle 2-3 ANNI2-3 ANNI: cercano di provocare attivamente lo stato : cercano di provocare attivamente lo stato emotivo della FDA (pianti, capricci, sorrisi, ecc.), cioè emotivo della FDA (pianti, capricci, sorrisi, ecc.), cioè confortano e feriscono attivamenteconfortano e feriscono attivamente, riuscendo così a , riuscendo così a comprendere che possono causare una certa emozionecomprendere che possono causare una certa emozione3-4 anni3-4 anni: imparano a : imparano a mascherare i veri sentimentimascherare i veri sentimenti, , comprendono cioè che l’espressione delle emozioni comprendono cioè che l’espressione delle emozioni può essere usata intenzionalmente per ingannare gli può essere usata intenzionalmente per ingannare gli altri (così come quando i genitori chiedono loro di altri (così come quando i genitori chiedono loro di essere ben educati e gentili, dissimulando i reali essere ben educati e gentili, dissimulando i reali sentimenti)sentimenti) la BUGIAla BUGIA

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COME SI SVILUPPANO 2COME SI SVILUPPANO 24-5 ANNI4-5 ANNI: Sperimentano comportamenti : Sperimentano comportamenti riparatori per le condotte che arrecano danno riparatori per le condotte che arrecano danno

4-10 ANNI4-10 ANNI: si delineano : si delineano colpa, vergogna e colpa, vergogna e orgoglioorgoglio frutto della comprensione frutto della comprensione dell’interdipendenza degli stati emotivi propri dell’interdipendenza degli stati emotivi propri dall’altrui approvazione-disapprovazione. dall’altrui approvazione-disapprovazione. Lodevolezza e riprorevelezza dei Lodevolezza e riprorevelezza dei comportamenti, non più dimensioni esterne comportamenti, non più dimensioni esterne ma interiorizzate: si creano i presupposti per i ma interiorizzate: si creano i presupposti per i concetti di concetti di norma e responsabilitànorma e responsabilità. .

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COME SI SVILUPPANO 3COME SI SVILUPPANO 3A 6 aa. A 6 aa. La La funzione delle regole di esibizione delle emozionifunzione delle regole di esibizione delle emozioni è ben radicata è ben radicata ed i bambini di questa fascia di età sanno che possono servire a proteggere ed i bambini di questa fascia di età sanno che possono servire a proteggere

se stessi dalla derisione o dalla rabbia degli altri oppure a proteggere gli se stessi dalla derisione o dalla rabbia degli altri oppure a proteggere gli altri da realtà che potrebbero turbarli. Da ciò ne consegue che la privacy è altri da realtà che potrebbero turbarli. Da ciò ne consegue che la privacy è

riconosciuta dapprima come caratteristica riferita a sé e solo in seguito riconosciuta dapprima come caratteristica riferita a sé e solo in seguito come proprietà attribuita agli altri.come proprietà attribuita agli altri.

Dai 6-7 aa. Dai 6-7 aa. Sono in grado di ammettere che due emozioni concomitanti Sono in grado di ammettere che due emozioni concomitanti possono essere provocate da due eventi successivi e distinti e dubitano del possono essere provocate da due eventi successivi e distinti e dubitano del fatto che tali sentimenti possano essere causati da eventi concomitanti. Ad fatto che tali sentimenti possano essere causati da eventi concomitanti. Ad

es. es. Max. si sentiva un po’ triste e un po’ feliceMax. si sentiva un po’ triste e un po’ felice. Queste emozioni . Queste emozioni coesistono, ma non possono intrecciarsi l’una con l’altra, infatti, per coesistono, ma non possono intrecciarsi l’una con l’altra, infatti, per

spiegarle, spesso postulano una strana scissione corporea (la sua faccia è spiegarle, spesso postulano una strana scissione corporea (la sua faccia è felice, ma le sue gambe sono tristi. (posizione schizo-paranoidea).felice, ma le sue gambe sono tristi. (posizione schizo-paranoidea).

A 10-11 aa. A 10-11 aa. Sono in grado di comprendere che due sentimenti tra loro Sono in grado di comprendere che due sentimenti tra loro discordanti possono essere causati da eventi concomitanti e solo adesso, discordanti possono essere causati da eventi concomitanti e solo adesso,

perciò, che si può parlare di perciò, che si può parlare di ambivalenzaambivalenza..

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COME SI GESTISCONO LE COME SI GESTISCONO LE EMOZIONI?EMOZIONI?

1.1. Condivisione socialeCondivisione sociale: fenomeno contraddittorio poiché dà sollievo ed al : fenomeno contraddittorio poiché dà sollievo ed al contempo riattiva l’emozione negativacontempo riattiva l’emozione negativa

2.2. Ruminazione mentale o rimuginareRuminazione mentale o rimuginare: passare del tempo nel tentativo di : passare del tempo nel tentativo di dar significato all’emozione-eventodar significato all’emozione-evento

3.3. Strategia situazionisticaStrategia situazionistica: I bambini già a 4 aa. tendono a modificare le : I bambini già a 4 aa. tendono a modificare le circostanze associate all’insorgenza dell’emozione negativa circostanze associate all’insorgenza dell’emozione negativa riconoscendo l’efficacia delle situazioni positive nel modificare le riconoscendo l’efficacia delle situazioni positive nel modificare le emozioni di segno opposto. I più piccoli, invece, tendono a modificare emozioni di segno opposto. I più piccoli, invece, tendono a modificare gli eventi situazionali (gli eventi situazionali (adesso arriva Superman e...).adesso arriva Superman e...). A 6 aa. ormai, A 6 aa. ormai, sono consapevoli che l’evento si allontana nel tempo e che l’attenzione è sono consapevoli che l’evento si allontana nel tempo e che l’attenzione è assorbita dagli eventi successivi per cui impegnarsi in un’attività assorbita dagli eventi successivi per cui impegnarsi in un’attività alternativa blocca l’emozione precedente ed i pensieri che la sostengono.alternativa blocca l’emozione precedente ed i pensieri che la sostengono.

• Ciò evidenzia come lo sviluppo emotivo è condizionato anche da quello Ciò evidenzia come lo sviluppo emotivo è condizionato anche da quello mnestico.mnestico.

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ASCOLTARE =ASCOLTARE =

Fare silenzio dentro di noi Fare silenzio dentro di noi per poter abbracciare le per poter abbracciare le parole dell’altroparole dell’altro