CeSVoB magazine

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UN SOBRIO NATALE IN FESTA Cosa vuole festeggiare il CeSVoB? cesvob.it PERIODICO D’INFORMAZIONE DEL CESVOB (CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO) EDIZIONE NATALE 2014 AIUTO AL CAREGIVER Tenere viva la speranza per superare la sfida ACQUA - TERRA - FUOCO Ricerca sul corpo e il movimento-danza

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Numero speciale del periodico di informazione del CeSVoB, in occasione del Natale 2014.

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UN SOBRIONATALE IN FESTACosa vuole festeggiare

il CeSVoB?cesvob.it

PERIODICO D’INFORMAZIONE DEL CESVOB (CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO)EDIZIONE NATALE 2014

AIUTO ALCAREGIVER

Tenere viva la speranzaper superare la s�da

ACQUA - TERRA- FUOCO

Ricerca sul corpo eil movimento-danza

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UN SOBRIO NATALEIN FESTA

ACQUA-TERRA-FUOCO

AGROSANNITE

BENEVENTOE LE SUE OTTO PORTE

SETTIMANADESS UNESCO 2014

IL VOLONTARIATOVINCENZIANO

VOLUNTEEREXPO 2015

AIUTO AL CAREGIVER

Brunella Severino

DIRETTORE EDITORIALE

DIRETTORE RESPONSABILE

EDIZIONE NATALE 2014

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RAFFAELE AMORESALUTI DEL PRESIDENTE

In qualità di Presidente del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Benevento'Cantieri di Gratuità'

è mia premura e piacere porgere sinceri ed a�ettuosi auguri a tutte le associate e gli associati, ed a tutte le associazioni di volontariato, di terzo settore e di promozione sociale, per un Natale sereno.

L'anno che verrà si annuncia pieno di opportunità e di obiettivi. Come si evince dalle linee programmatiche del CeSVoB, il lavoro che ci attende è vasto, articolato e di�cile, ma lo a�ronteremo con competenza, con consapevolezza e con entusiasmo, in spirito di sacri�cio e di solidarietà, com'è proprio della cultura cui apparteniamo.

Il Presidente Raffaele Amore

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IN FESTA UN SOBRIO NATALE

Il CeSVoB non manca mai all'appuntamento con la solidarietà, collaborando ed a�ancando le numerose associazioni con le quali opera nella comunità sannita e che in questo clima natalizio, sono ancora più impegnate a sollevare gli animi di chi non ha la possibilità di festeggiare.

Cosa vuole festeggiare il CeSVoB?Sicuramente la pace nei cuori, la resa delle incomprensioni e divergenze, per rimboccarsi le maniche , con spirito di sobrietà, al �ne di progettare nuove opportunità sul territorio sannita, attraverso la creatività delle organizzazioni di volontariato.

Il mese di Dicembre ci proietta subito verso il

Natale e la �ne dell'anno, con uno stato d'animo di

festa e di bilanci, con nuovi propositi ed impegni per il

nuovo anno ...e ci sentiamo tutti più buoni.

Abbiamo bisogno di vivere il sentimento della bontà, perchè la vita quotidiana

si svolge con sacri�ci edi�coltà, che siano le nostre

o del nostro prossimo, non possiamo restarne indi�erenti.

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Già, perchè il volontariato si inventa, si propone ed oppone, si schiera, si mette in gioco e non si dà mai per vinto.Il volontariato è presenza, essenza, di obiettivi, di mezzi e persone, di iniziative e soluzioni, di domande e risposte, laddove non arrivano.

La cronaca quotidiana ci racconta i disastri del nostro Paese, oltre che del mondo, ma quanti sanno che dietro ai soccorsi c'è un esercito di volontari? Raramente si vedono, ma qualcuno a�erra le loro mani e si sente sollevato dal pericolo, dalla disperazione, dalla solitudine.

Il CeSVoB festeggia il proprio costante impegno di dieci anni di attività al �anco delle associazioni, alle quali continua ad o�rire servizi di consulenza, promozione, formazione, comunicazione, a�nchè i volontari possano essere più quali�cati, più informati, più organizzati in rete,

per garantire quell'insostituibile ruolo sussidiario che ha inventato per�no alcune politiche sociali, sanitarie, ambientali.Le associazioni infatti, sono i soggetti protagonisti di scelte coraggiose e peculiari, che nel tempo hanno capitalizzato expertise speci�che, specialistiche, risolutive ed illuminanti per quei soggetti istituzionalmente preposti a rispondere ai bisogni. Spesso il volontariato ha fatto da battistrada, nei luoghi e nelle situazioni più impervie, per spianare la via a chi deve garantire serenità e, magari, una buona qualità della vita ai cittadini , alla comunità.

Il CeSVoB, di recente, ha presentato la propria Programmazione delle attività al Comitato di Gestione della Regione Campania, investendo le proprie risorse verso obiettivi di crescita, anche contro corrente rispetto al clima di crisi;

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una crescita che non si deve misurare solo in termini economici, ma di risorse umane, quelle volontarie appunto, che si mettono in gioco per proporre attività e animazione sul territorio, laddove ormai manca di tutto, proprio per cause economiche. Allora bisogna fare un passo indietro, una scelta verso la decrescita felice, che non signi�ca regredire, ma ritornare sui propri passi. Ritornare nella visione delle scelte da fare, nella condivisione delle decisioni, che siano partecipate e concertate, per armonizzare le di�erenze, le divergenze, trasformandole in punti di forza e non di ostacolo. Lo spazio, il tempo, la vita, sono relativamente piccoli, tuttavia possono essere abitati da grandi individui, che scrutino orizzonti ampi, sereni, promettenti.

Il CeSVoB ha scelto una linea di sintonia con il Coordinamento Nazionale dei Csvin rete con gli altri CSV Campani, per essere il primo a mettersi in discussione, nel confronto continuo, nel corso delle attività. Nella programmazione delle future attività, si è partiti da una ispirazione normativa, relativamente alla legge sulla cittadinanza e dignità sociale, con un'analisi del contesto territoriale per aggiornare la lettura dei bisogni della comunità.Una lettura che si completerà in maniera più speci�ca attraverso la ricerca sul Terzo Settore che è stata concordata con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università del Sannio, nella persona del Prof. Paolo Ricci, al �ne di censire

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tutte le realtà del no pro�t presenti nel Sannio, analizzandone le caratteristiche, la natura giuridica, le componenti, le attività. Una panoramica accurata e mirata, che dovrà tracciare anche il volontariato presente nella nostra provincia, così da prendere atto delle tipologie di interventi e delle risposte che esso o�re ai bisogni dei cittadini. Risposte che devono essere e�cienti e quindi il CeSVoB seguirà la politica di a�dabilità e certi�cazione del volontariato, o�rendo consulenza e a�ancamento alle associazioni, per l'adeguamento ai requisiti della l. 266, come richiesto dal Registro Regionale del Volontariato, dal quale si attingeranno le risorse più quali�cate, per costruire reti di partenariati tra Ambiti, Associazioni, Istituzioni , in quelle progettazioni candidate ai bandi riservati alle ODV.

E' in corso una politica di riordino della realtà associativa, da parte del Governo, con la collaborazione degli stakeholder, sicuramente tra questi il Coordinamento Nazionale dei CSV, che ha partecipato ai lavori, al �ne di consentire alle rappresentanze di cittadini di attrezzarsi per incrementare e migliorare il ruolo di cittadinanza attiva, più e�ciente nell'organizzazione di reti, abbandonando vecchie mentalità di individualismo e svolgere un ruolo non più sussidiario nella governance locale, ma di vera co-progettazione, seduti ai tavoli di concertazione con le istituzione preposte.I cittadini non possono più ignorare i fallimenti derivanti dalla delega totale, ma devono riappropriarsi, attraverso organizzazioni e progettazioni a�dabili, del buon senso, della sobrietà, della diligenza del buon padre di famiglia, della responsabilità, per evitare sprechi e frammentazioni nelle risposte, spesso dispersive, eccessivamente burocratiche, se non addirittura inaccessibili.

Da sottolineare che il CeSVoB ra�orzerà l'intento di aiutare le associazioni nei servizi di consulenza alla progettazione, per partecipare alle varie opportunità di bandi di �nanziamento, sia nazionali che regionali e locali. Quelli emanati ogni anno dall'U�cio Nazionale del Servizio Civile, dal Ministero delle Politiche Sociali, da Fondazione con il Sud, ma soprattutto i bandi di microprogettazione proposti con fondi del CeSVoB che seppure di piccola entità �nanziaria, rappresentano una occasione di sperimentazione ed apprendimento della progettazione, con l'accompagnamento dello sta� del CeSVoB.

Come si propone il CeSVob di aiutare le organizzazioni in questi propositi?

La risposta viene dalla sintesi delle attività programmate,qui di seguito.Proseguono le attività di promozione sia organizzate dal CeSVoB che dalle associazioni, come eventi e convegni, anche relativi a progetti in corso o in fase di conclusione. Saranno organizzati eventi in concertazione con tutte le associazioni, primo fra tutti la Festa del Volontariato, proposta anche sul territorio provinciale, così come altri eventi, per dare il giusto riconoscimento e visibilità alle associazioni impegnate nella provincia, molto attive.Sarà dato maggiore impulso alla comunicazione, sia attraverso il sito web, che le pubblicazioni, favorendo una maggiore partecipazione delle associazioni, in una dimensione multimediale.

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I Cantieri di Gratuità sono in grande fermento per dare risposte gratuite, ma quali�cate, ai bisogni della comunità.Il CeSVoB ha bisogno della vostra collaborazione e partecipazione

" Creazione del bilancio sociale delle associazioni”

"Responsabilità sociale e management delle associazioni"

"Corso sulla sicurezza Dlgs. 81/08”

PER ACCEDERE AI PERCORSI FORMATIVI È PREVISTA LA COMPILAZIONE DI UNA DOMANDA SCARICABILE DAL SITO WWW.CESVOB.IT O REPERIBILE PRESSO GLI SPORTELLI CE.S.VO.B.

I VOLONTARI AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE A TUTTI I CORSI TRAMITE PRENOTAZIONI, MASSIMO 2 PRENOTAZIONI PER VOLTA;

POTRANNO PARTECIPARE AD ALTRI CORSI SOLO DOPO L'ESPLETAMENTO E LA VERIFICA DEI PERCORSI EFFETTUATI IN PRECEDENZA.

OGNI CORSO SARÀ PUBBLICIZZATO CON MAGGIORI DETTAGLI SUL SITO DEL CSV, ALMENO 15 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DELLO STESSO, E SARÀ INDICATA ANCHE LA SEDE DI SVOLGIMENTO,

I CORSI SARANNO REALIZZATI SIA PRESSO LA SEDE CENTRALE DI BENEVENTO, CHE NELLE SEDE DI RIFERIMENTO DEGLI SPORTELLI TERRITORIALI.

Tra le novità annoveriamo tre percorsi formativi:

Per i percorsi di Scuola e Volontariatosono già state coinvolte le associazioni, sia attraverso singoli incontri di presentazione che con progetti più articolati,come il Gruppo Volontariato Studenti. Una sinergia collaudata da qualche anno con la Rete delle Scuole Associate Unesco, ha contestualizzato l'o�erta del CeSVoB nelle scuole in una dimensione europeista, mondiale , che quest'anno si concretizza con la chiusura del DESS Unesco (Decennio dello Sviluppo Sostenibile, con il concorso fotogra�co "Io nel mio ambiente sostenibile" rivolto a tutte le scuole della provincia, e il bando I cibi ritrovati, promosso dalla FAO, con la Società Dante Alighieri, e che il CeSVoB sta promuovendo presso una quindicina di scuole, coordinando le associazioni di settore, per proporre con gli studenti, i cibi ritrovati sul proprio territorio.

Un'ampia o�erta formativa, rivolta alla specializzazione delle competenze dei volontari delle associazioni, ma rivolte anche ai cittadini aspiranti volontari, partirà con gli appuntamenti dedicati all'area socio-sanitaria:il BLS, il BLS-D, la comunicazione ed informazione attraverso i percorsi di informatica e di lingua inglese.

Sono previsti corsi e seminari spaziando dall'animazione territoriale all'arte, al disegno, al teatro come strumenti di integrazione sociale, passando attraverso i corsi classici.Le attività sono già avviate con il corso di apprendimento della lingua inglese di livello A2, continuerà con il corso per i dirigenti delle associazioni di volontariato, dove ci sarà l'approfondimento delle tecniche del fund e del people raising, utili strumenti per le OdV per poter accedere a possibilità di ricerca di volontari e di fondi.

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BRUNELLA SEVERINO

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AIUTO AL CAREGIVERTENERE VIVA LA SPERANZAPER SUPERARE LA SFIDA

La presente iniziativa nasce dall’incontro di diverse realtà:L’associazione ADA Benevento (Capo�la)e dai Partner

L’Auser Filo D’Argento BeneventoL’associazione ANTEAS Sannio Solidarietà di BNL’associazione ANTEAS solidarietà SaticulaSant’Agata de Goti (BN)L’Associazione Agorà di Sant’Angelo a Cupolo /(BNL’associazione ANTEAS solidarietà San Giorgio Del Sannio (BN)L’associazione ANTEAS solidarietà FarnetumFragneto Monforte (BN)Cooperativa Sociale “E�atà” di Sant’Angelo a Cupolo (BN)

In collaborazione con l’ospedale FATEBENEFRATELLI di BENEVENTO e il Comune di Benevento

L’iniziativa rappresenta la volontà delle associazioni della rete di o�rire continuità ad un percorso progettuale espletato nel 2013 nell’ambito del progetto “CAREGIVER Aiutare dando aiuto”, �nanziato dalla Regione Campania, in cui sono state assistite ben 25 nuclei familiari presso le abitazioni, nelle sedi delle associazioni partecipanti al progetto, nel reparto di oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento.

L’intento è quello di ra�orzare la task force che si è creata tra gli stakeholders in seguito al successo riscontrato presso le istituzioni aderenti all’iniziativa e le famiglie che hanno usufruito del servizio.

Pertanto il programma di sostegno che la rete intende presentare rientra all’interno di un percorso esperienziale cui si vuole dare continuità. La rete si è consolidata ed ampliata avvicinando altre associazioni già operative sul territorio e che rappresentano un signi�cativo valore aggiunto dal punto di vista operativo.

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ADA BENEVENTOASSOCIAZIONE

PER I DIRITTI DEGLI ANZIANI

Piazza San Donato, 2 - BeneventoTelefono U�cio: 0824/42719

Fax U�cio: 0824/29434Web: www.adanazionale.it

Mail: [email protected]

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Le attività prevedonoi seguenti servizi:

Le attività saranno espletate non solo nella città di Benevento, ma grazie e al ra�orzamento della rete già esistente e al suo ampliamento mediante il supporto fondamentale di Associazioni disseminate sul territorio (San Giorgio del Sannio, Fragneto Monforte, Sant’Agatade’ Goti, Sant’Angelo a Cupolo) sarà garantita la presenzadi più punti di riferimento che ricoprono gran parte della provincia Beneventana.

A tal scopo ci si pone l’obiettivo di raggiungere un target addirittura superiore a quello dell’anno trascorso,e di o�rire assistenza e supporto a 30 nuclei familiari a�itti dalla convivenza con una patologia oncologica.

Come già è stato fatto nella precedente esperienza progettuale, le attività saranno prevalentemente svolte presso le abitazioni dei familiari, nelle sedi delleassociazioni partecipanti al progetto, nel reparto di oncologia degli Ospedale Fatebenefratelli.La rete intende proseguire lungo la strada intrapresa in quanto, dal punto di vista statistico, purtroppo, il numero di persone a�ette da patologia tumorale continua a crescere in maniera esponenziale.

SOSTEGNO A DOMICILIO CURA DELLA PERSONA E DEGLI SPAZI DI VITA;

GRUPPI DI AUTO-MUTUO AIUTO FINALIZZATO AI FAMILIARI.

SOSTEGNO PSICOLOGICO AL CAREGIVER;

SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELLE RETE DI VOLONTARIATONELL’AMBITODEL SOSTEGNO ALLA PERSONA E AI FAMILIARI CHE VIVONO IL DRAMMA DELLE PATOLOGIE ONCOLOGICHE;

I dati comunali confermano, ancora una volta, la necessitàdi un servizio integrativo a quello già o�erto dall’Ambito di zona, in quanto il numero di famiglie diventa sempre più ingestibile, sia per gli Ospedali che per il Comune,che non riesce a ricoprire tutto il territorio. Pertanto sembra urgente l’intervento e il supporto del mondo associativo che a volte è più percettore di altri rispetto alla so�erenza delle famiglie.

Il Presidente ADARomolo De Pierro

Presentazione del progetto Aiuto al Caregiver al Castello di Casalduni

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ACQUA-TERRA-FUOCO RICERCA SUL CORPO E IL MOVIMENTO-DANZA

associazione EAU TERRE FEU ha come obiettivo la di�usione e la promozione del lavoro corporeo e della danza intesa come ricerca ed esplorazione dei

movimenti interni universali che sono alla base della vita. Questo lavoro ha come fondamento la ben conosciuta teoria degli 5 movimenti o 5 elementi della medicina tradizionale cinese, una delle medicine più antiche che si basa sulla osservazione della natura, dell'uomo e della loro sinergia!I due fondatori principali dell'associazione, Il danzatore e responsabile pedagogico dell'associazione SUDANZARE a Parigi Mattia Doto e la terapeuta in accompagnamento psico-corporeo che risiede e lavora tra Sannio e Svizzera Nathalie Siviglia hanno deciso, da più di 5 anni di dedicarsi all'approfondimento della ricerca e dello studio dell'asse verticale, che in medicina tradizionale cinese, è descritto come il paradigma alla base della vita! Tutti e due certi�cati da scuole internazionali di shiatsu, hanno unito le loro competenze, sia nel campo della ricerca sul corpo al livello terapeutico, che in quello delmovimento-danza (traendo ispirazione da alcuni principi e l'attitudine corporea del butoh bianco, delle danzetradizionali e della danza contemporanea). Da questa unione nasce la forza e l'originalità di questo lavoro potente e diretto, che puo' entusiasmare sia i profes-sionisti della scena, che trovano un arricchimento nel loro lavoro nel senso di uno sviluppo delle potenzialità di presenza scenica e capacità di improvvisazione, sia i dilettanti che non hanno per forza un' esperienza di danza alle spalle, per trarre tutti da questo lavoro intensivo una comprensione pratica e risolutiva delle risposte agli squilibri che si ri�ettono

L’ nel loro quotidiano come problematiche �siche, emozionali o esistenziali! Una delle perle che nasce da questa collaborazione, senz'altro unico nel suo genere, è il laboratorio internazionale estivo, che si tiene da 2013,nelle splendide montagne svizzere!

Questo laboratorio residenziale "Viaggio attraverso gli elementi ACQUA TERRA FUOCO" è prima di tutto un laboratorio internazionale

in quanto i partecipanti provengono dall'Italia, la Francia e la Svizzera, ovvero i tre paesi dove vivono i membri fondatori di questa associazione.La seconda edizione è stata particolarmente interessante perché oltre al lavoro sul corpo e la danza, strettamente connesso alla proposta laboratoriale, l'associazione ha organizzato anche il tempo e le attività al di fuori del lavoro nello chapiteau (il tendone montato ai con�ni della foresta

Viaggio attraverso gli elementiACQUA - TERRA - FUOCO

LABORATORIO INTERNAZIONALE ESTIVO IN RESIDENZA AGOSTO 2014ROMAINMÔTIER – SVIZZERA

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dove si sono svolte le sessioni di lavoro sul corpo e la danza), in modo particolare si è proposto a tutti i partecipanti una dieta speci�ca da seguire durante i quattro giorni di laboratorio, ispirata alla dietetica della medicina tradizionale cinese.

RESPONSABILE PER L'ITALIA: Nathalie Siviglia, [email protected]

RESPONSABILE PER LA FRANCIA: Mattia Doto, [email protected]

RESPONSABILE PER LA SVIZZERA: Delphine André, [email protected]

WEB: www. acqua-terra-fuoco.blogspot.it

ASSOCIAZIONE EAU TERRE FEULABORATORI DI RICERCA SUL CORPO E IL MOVIMENTO/DANZA

Gruppi formati da più persone si sono alternati giorno dopo giorno nelle svolgimento delle attività che allo stesso tempo sono strettamente legate allo spirito del lavoro proposto con il corpo e la danza.Un modo per sperimentare più a fondo il lavoro sull'asse verticale non solo attraverso il lavoro corporeo o la danza ma anche attraverso l'organizzazione dei tempi della giornata, la condivisione degli spazi vitali, la collaborazione tra i partecipanti oltre che la possibilità di mettere in campo la loro creatività nel preparare, trasformare e riutilizzare i cibi dei tre elementi che l'associazione Eau Terre Feu ha messo a loro disposizione.Un modo per chiarire la linea di ricerca su cui poggia questo laboratorio intensivo, l'asse verticale acqua terra fuoco che agisce non solo nel lavoro corporeo e nella danza ma anche in tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Quindi i partecipanti si sono cimentati anche nella preparazione dei cibi che contengono la qualità energetica dei tre elementi dell'asse verticale acqua terra e fuoco.

Una guida, un percorso strettamente individuale per raggiungere gradualmente l'equilibrio psico-�sico e imparare nel rispetto dei propri tempi personali e di vita, ad entrare in connessione più profonda con la vita e con la natura.

Cosi è stato durante la seconda edizione di questa residenza estiva che l'associazione Eau Terre Feu ha organizzato nella splendida natura del caratteristico villaggio di Romainmôtier, nel cuore delle montagne svizzere. Nelle quattro giornate di laboratorio i partecipanti sono stati guidati nella preparazione corporea ed energetica dalla terapeuta Nathalie Siviglia che ha proposto loro tutta una serie di esercizi per entrare in contatto con l'energia dei tre elementi, per sentirli con il corpo ad un livello profondo ma soprattutto concreto, indagandone la natura del movimento. Dopo la preparazione corporea il danzatore Mattia Doto ha proposto loro delle danze attraverso le quali manifestare, incarnare e contattare gli elementi, sia all'interno dello chapiteau che in alcuni luoghi scelti nella natura.Un modo di danzare nella natura e con la natura sincero e onesto, senza troppe pretese ma nel rispetto della verità e della forza che la Natura manifesta e manifesterà sempre rispetto alle debolezze e alla fragilità dell'essere umano! Niente di semplice o meglio niente di scontato ma solo la possibilità di darsi all'esperienza, sperimentare, sentire, vivere, veri�care. Un approccio quindi molto basato su un ascolto sincero del rapporto che ognuno di noi ha con la natura attraverso il corpo e il movimento. Un approccio originale, di�erente dalle proposte attuali o di moda di “danza in natura” ma che assume un senso e un signi�cato più profondo in un'ottica che è più giusto de�nire con il termine di "danza sperimentale", perché è quello che in fondo si propone l'associazione Eau Terre Feu, sperimentare, sperimentare, sperimentare, con umiltà, con pazienza e dedizione.

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AGROSANNITEALLA SCOPERTA DEI SAPORI DELLA NOSTRA TERRA

Attenzione all'ambientedunque, alla natura e a tutti i frutti che il nostro Sannio ci o�re. Rivalutare il nostro territorio e far conoscere ogni sua bellezza, ogni suo sapore, ogni suo profumo, è ciò che dovrebbe fare ogni beneventano e, oggi, grazie ad Agro Sannite, c'è un sostegno in più per scoprire e rivalutare il nostro territorio.Riconoscere la tradizione culinaria sannita e scoprire nuove culture ma soprattutto cercare di portare l'eccellenzadell'agroalimentare sannita all'attenzione nazionale.

ttenzione ai prodotti tipici locali, amore per la cucina, passione perla buona tavola e tanta curiosità verso la cucina della nostra terra e di realtà ben più lontane.

Sono questi gli ingredienti che fanno di Agro Sannite una delle associazioni più importanti in campo culinario sannita.

Nata dalla grande passione della presidente, dott.ssa Pina Pedicini, per le leccornie del nostro territorio, l'associazione vanta già numerose iniziative per la promozione e la conoscenza non solo della nostra realtà culinaria ma anchee soprattutto di piatti e pietanze di altri paesi e continenti.Costituitasi nel 2012, l'Associazione, ha già svolto numerosi incontri e dibattiti per la promozione e la di�usione della cultura sannita, dei suoi sapori e dei suoi pregiati prodotti enogastronomici. Dalla salsiccia di Castelpoto alla pizza di San Martino �no all'attenzione verso il commercio equo solidale.

A Già perché Agro Sannite è anche questo, incentivare la �liera corta, il prodotto alimentare a chilometro zero, e sensibilizzare il produttore e il consumatore sui temi dell'agricoltura biologica. Il tutto per promuovere attività culturali legate al turismo e alla promozione del nostro bellissimo territorio.

Far scoprire all'Italia intera la grande produzione della nostra terra, far rinascere e far assaporare i veri gusti della nostra vera Campania Felix, una terra generosa, capace di estasiare, con i propri sapori, anche i palati più esigenti. Questa è la vera missione di Agro Sannite!E allora via libera alle attività culturali, all'incentivazione del turismo, ai corsi di formazione sui temi enogastronomici, alle tante iniziative che Pina Pedicini ed Agro Sannite hanno messo in campo con il solo scopo di far conoscere una terra bella come il nostro Sannio.

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Attenzione all'ambientedunque, alla natura e a tutti i frutti che il nostro Sannio ci o�re. Rivalutare il nostro territorio e far conoscere ogni sua bellezza, ogni suo sapore, ogni suo profumo, è ciò che dovrebbe fare ogni beneventano e, oggi, grazie ad Agro Sannite, c'è un sostegno in più per scoprire e rivalutare il nostro territorio.Riconoscere la tradizione culinaria sannita e scoprire nuove culture ma soprattutto cercare di portare l'eccellenzadell'agroalimentare sannita all'attenzione nazionale.

Ma come è nato tutto questo? Ne abbiamo parlato proprio con colei, che con tanta maestria, ha messo in campo questo importante progetto, la presidente Pina Pedicini: "Agro Sannite è nata un po' per caso. Da tempo cercavo un modo per far conoscere le bontà della mia terra e, un giorno, in mio soccorso è arrivato il Cesvob". Già perché questo importante progetto ha visto la luce grazie al bando di "micro progettazione sociale 2011" del Centro Servizi del Volontariato di Benevento."Facevo già parte dell'Accademia Internazionale della Cucinaci racconta la presidente - e questa mia passione, insieme alla mia cultura umanistica e alla mia curiosità verso le tradizioni culturali mi ha spinta verso questa nuova s�da".Insomma un vero e proprio inno alla cultura e alla traduzione enogastronomica sannita ma anche alla voglia di condividere i piaceri della tavola con altrettante delizie e leccornie di altri Paesi.

È' in quest'ottica che si inseriscono le tante iniziative volte a scoprire i piatti tipici di altri territori. Grazie all'aiuto di una famiglia marocchina, infatti, l'associazione ha messo in campo un vero e proprio laboratorio di cucina.Il capofamiglia, Moahmed, ha illustrato ai presenti le tante proprietà nutritive, le tradizioni e la storia di questo prelibato piatto e la moglie, Asman, lo ha preparato spiegandone tutti i passaggi. Inutile dire che poi il cous cous è stato o�erto, gustato e apprezzato da tutti i presenti.

Altro successo di Agro Sannite è stata la serata dedicata al Brasile e alla feijoada, una pietanza a base di carne di fagioli. Questo piatto particolare nasce, secondo la tradizione, tra gli schiavi arrivati dall'Africa. Gli schiavi, infatti, ricevevano dai loro padroni solo i resti e gli scarti di carne di maiale da qui la necessità di trovare un modo per rendere più gustosa questa "carne" mescolandola, appunto, ad acqua e fagioli.E per non dimenticare la nostra cucina tipica, alla feijoada è stata a�ancata la "minestra maretata".Di origini antichissime, nacque tra il Sannio ed il Napoletano e ancora oggi viene cucinato e proposto nelle case e nei ristoranti campani.

Ora, per Agro Sannite e Pina e Pedicini, si apre una nuova s�da: portare alla ribalta nazionale i prodotti di nicchia del territorio sannita. Uno tra tanti? Il tartufo bianco sannita presente nei territori di Ceppaloni, Apollosa e San Nicola Manfredi.

SILVIA RAMPONE

INGREDIENTI (per 6 persone):

1 osso di prosciutto crudo con pezzi di carne,300 g di cotiche di maiale,300 g di spuntature (tracchie) di maiale,300 g di ‘nnoglia (salsiccia secca a�umicata forte e piccante)500 g di carne di bovino (il taglio adatto a fare spezzatino)1 pollo di 800 g (facoltativo)800 g di verdure: broccoli a foglia, broccoletti mondati, cicoria, scarola,borragine, verzasale q.b.pepe q.b.100 g di parmigiano o altro formaggio grattugiato (ad esempio pecorino)un mazzetto di erbe aromatiche

PREPARAZIONE

Nel pentolone sistemate tutta la carne tagliata a pezzi, coprite d’acqua, aggiungete il sale e il mazzetto di odori. Quando la carne sarà cotta dissossetela e mettetela da parte. Riportate a bollore il brodo e schiumate il grasso. A parte sbollentate le verdure pulite e lavate in acqua salata.A metà cottura scolatele e versatele nel brodo, aggiunge-te il formaggio, il peperoncino rosso, l’aglio e la carne tagliata a pezzi. Terminate la cottura e servite molto caldo.

VINO CONSIGLIATORosso Corposo

Far scoprire all'Italia intera la grande produzione della nostra terra, far rinascere e far assaporare i veri gusti della nostra vera Campania Felix, una terra generosa, capace di estasiare, con i propri sapori, anche i palati più esigenti. Questa è la vera missione di Agro Sannite!E allora via libera alle attività culturali, all'incentivazione del turismo, ai corsi di formazione sui temi enogastronomici, alle tante iniziative che Pina Pedicini ed Agro Sannite hanno messo in campo con il solo scopo di far conoscere una terra bella come il nostro Sannio.

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NOTIZIE PER UN PALIO DELLE PORTENel corso dei secoli, la città di Benevento ha adottato diverse forme di autogoverno e di conseguenza numerose sono state le strutture amministrative. In epoca longobarda era considerata basilare l’assemblea popolare; con l’avvento della Santa Sede la gestione locale veniva delegata ai consoli e ai loro sottoposti scelti in larga misura tra esponenti dell’aristocrazia e i boni vires ovvero rappresentanti delle professioni giuridiche e letterarie; nel decennio francese il modello faceva riferimento a quello d’oltralpe, strettamente centralistico; ripristinato il potere del Papa l’assetto comunale subiva una nuova evoluzione strutturale �no all’Unità d’Italia quando fu adottato un sistema organico per i Comuni dell’intera penisola.

In sintesi estrema, il governo del Municipio (termine di derivazione italica per indicare le città i cui abitanti erano stati ammessi alla cittadinanza romana, adottato nuovamente dopo il 1860) era esercitato da un eletto nucleo di cittadini che si riunivano in tempi prestabiliti per indicare il vertice dell’assemblea e gli addetti alle principali funzioni urbane.Il numero e la composizione sociale delle assemblee civiche risultano assai di�erenziati nel corso dei secoli: tra l’altro, durante l’enclave ponti�cia

l’intervento del Governatore, altrimenti detto Rector, diventava predominante nella quasi totalità delle decisioni pubbliche, ma con limiti precisi nel campo delle cause civili perché la giustizia criminale dipendeva da funzionari nominati direttamente dalla Santa Sede.

Nello Statuto del 20 giugno 1588, ovviamente il più completo ed a�dabile, la gestione pratica della Universitas veniva esercitata da un Consiglio cittadino espressione dell’autonomia locale e formato da 48 membri suddivisi in gruppi numericamente uguali di nobili, mercanti, artisti e agricoltori al cui interno (ogni quattro mesi, per mano di un infantem, un innocente ragazzo) si estraevano due nomi per comporre una squadra di otto consoli impegnati pro tempore nell’amministrazione delle rendite pubbliche, nella gestione degli appalti, nella manutenzione della città e nella vigilanza dei diritti degli abitanti. Il Consiglio provvedeva inoltre ad eleggere per un anno - nell’ottavo giorno del mese di settembre - il Sindaco, il Tesoriere, il Procuratore �scale e l’Ambasciatore. [Il numero 8 sembra quasi un numero magico in tutti i consessi rappresentativi. Anche a Napoli la giunta amministrativa, prima di chiamarsi Decurionato, era costituita da una ottina, designata dai membri permanenti dei Sedili che erano una sorta di parlamentini rionali].

BENEVENTOE LE SUE OTTO PORTE

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GIACOMO DE ANTONELLISFRANCESCO MATURI

GIACOMO DE ANTONELLISFRANCESCO MATURI

PIANTA DELLA PONTIFICIA CITTÀ DI BENEVENTO L. Piazzella, sec. XVIII (S. Borgia, Memorie Istoriche della Ponti�cia città di Benevento, Roma, 1763-69, II vol.)

In tempi ponti�ci il Consiglio civico veniva convocato ogni due anni nel giorno di S. Michele Arcangelo, l’8 maggio, utilizzando quale sede di parlamento i siti più diversi tra cui il palatium longobardo, la cattedrale del secolo XIII, la chiesa dell’Annunziata tra Cinquecento e Seicento, il palazzo magistrale nei tempi moderni. Questa due volte secolare tradizione venne incrinata a �ne Settecento, prima con l’intervento dell’esercito borbonico nel 1798 e poi con l’occupazione delle truppe francesi che nel 1799 e nel 1806 intervennero decisamente anche sul piano della struttura civica. Con l’Unità d’Italia la struttura amministrativa prese una �sionomia destinata a protrarsi nel tempo �no ai nostri giorni.

Partendo dalla storia civica, dunque, l’Associazione Stelle al Merito Sportivo ha puntato al recupero di una bella tradizione per sviluppare energie e potenzialità per i giovani nel campo �sico e formativo.

E si è rifatta agli otto principali ingressi della città per formulare il quadro complessivo di una competizione che impegnerà soprattutto giovani nei più svariati giochi, ricreativi e sportivi, tutti all’insegna di questo Palio delle Porte.A mantenere alto il prestigio di ciascuna Porta saranno i rappresentanti sportivi delle rispettive contrade di appartenenza. Prima delle gare, ovviamente, si presenterà l’intero schieramento dei partecipanti simbolicamente organizzati come negli anni in cui i notabili beneventani - prima di

assumere il biennio amministrativo - procedevano in corteo �no alla sede assembleare. Per la cerimonia inaugurale del nostro Palio si farà riferimento alla situazione dell’Ottocento per due ordini di motivi: il primo riguarda la certezza dei �guranti e dei loro abbigliamenti; il secondo la semplicità dei costumi e il minore costo di allestimenti.

Di conseguenza il numero dei personaggi per il corteo celebrativo sarà limitato: una banda musicale per l’inno della Città e altri motivi da concordare; due guardie a cavallo in apertura, seguiti da quattro gendarmi con divise ponti�cie; in terza �la un paio di Donzelli con alabarda in funzione di scorta al Gonfaloniere (sindaco) e agli Anziani (consoli o assessori) con una diecina di Consiglieri; a chiusura del gruppo lo stendardo civico, quindi le rappresentanze delle otto Porte contraddistinte da cartelli con titolo e riproduzione dei singoli accessi, in�ne altri cavalleggeri in uniforme. Tutti i costumi andranno studiati sulla base della documentazione dell’epoca.

Il corteo storico si snoderà lungo il percorso che scende dalla Porta Somma (Rocca dei Rettori) per raggiungere la basilica di San Bartolomeo dove i personaggi d’epoca renderanno omaggio alle reliquie del patrono e quindi proseguire la passeggiata �no a Palazzo Paolo V. Al termine di questa fase spettacolare è previsto il saluto delle (vere) autorità e il discorso del presidente della sezione beneventana dell’A.N.S.Me.S., dottore Francesco Maturi, che scenderà nel dettaglio tecnico delle manifestazioni e delle discipline sportive che a�ronteranno gli atleti in rappresentanza delle otto contrade in questa prima edizione del Palio.

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SETTIMANADESS UNESCO 2014Istituto di Istruzione Superiore “GALILEI - VETRONE”

Un' indagine storico - architettonica �nalizzata a sviluppare un'adeguata capacità interpretativa delle strutture insediative, paesistiche ed ambientali nei loro processi evolutivi capace di favorire forme di “avvicinamento emozionale e di appaesamento culturale” che, attraverso l'esame del territorio e dei suoi elementi costitutivi, orientano alla gestione del territorio ripartendo dal concetto di “sostenibilità” ovvero di sviluppo che “garantisca i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che quelle future riescano a soddisfare i propri”. A�rontare il tema dell'acqua in un'ottica diversa che parte dal concetto di accesso alla risorsa idrica come diritto umano e bene comune partendo dalla considerazione che solo “l’osservazione e la conoscenza del territorio e dei beni culturali che ad esso si rapportano può favorire nei cittadini di domani una scelta più consapevole di comportamenti responsabili a livello di usi e consumi della risorsa acqua ”. In età classica la gestione idrica era, allora come oggi, elemento fondamentale della qualità della vita nelle città e

li alunni della classe 2^ A e 5^ B dell’Istituto Tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio dell’I.I.S. “GALILEI-VETRONE” di Benevento, guidati dal loro

prof. di disegno e progettazione Ignazio De Lucia, propongono per la VIII edizione del Concorso “Benevento, il Sannio Futuro e Sostenibile, promosso annualmente dalla Commissione Nazionale Dess Unesco, n. 5 immagini relative al tratto beneventano dell'acquedotto romano Avellino - Benevento (Abellinum - Beneventum) noto anche come Acquedotto Sannitico realizzato nella prima metà del I sec. d.C . Una Ricerca condotta sul territorio volta a promuovere nelle giovani generazioni un cambiamento dello stile di vita, a partire dalle proprie abitudini quotidiane, che sia più rispettoso dell’ambiente, sensibilizzando gli studenti ad un uso più intelligente e razionale delle risorse naturali attraverso lo studio e l’analisi del suo patrimonio storico, artistico e culturale. Un percorso attraverso le multiforme e a�ascinante famiglia delle immagini fotogra�che, un itinerario che aiuta ad impostarne con sicurezza la lettura fornendo metodi di analisi e occasioni di crescita critica.

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SEDE CENTRALE:

Sezione “GALILEI” P/za Risorgimento - 82100 BeneventoTel: 0824.313031 Fax: 0824.313041

Sezione “VETRONE”C.da Piano Cappelle – 82100 Benevento Tel: 0824.51481 0824.51476 Fax. 0824.51255

POLO SCOLASTICO SUPERIOREGuardia Sanframondi - P/za Sebastiano Guidi – 82034 Guardia Sanframondi Tel./Fax 0824.864016C.F. 92048450628e.mail: [email protected]

I.T. Settore Costruzioni, Ambiente, TerritorioLiceo Scienti�coLiceo Scienti�co opzione Scienze ApplicateI.T. Settore Agraria, Agroalimentare e Agroindustria (articolazione Produzioni e Trasformazione – Viticoltura ed Enologia)) Corso Serale Progetto “SIRIO”Convitto annesso I.T.A.

UNESCO Associated Schools

I.I.S. Galilei - Vetrone

United NationsEducational, Scientific and

Cultural Organization

I.I.S Galilei - VetroneMemeber of UNESCOAssociated Schools

l’acquedotto, quale espressione monumentale di questa esigenza, è tra le manifestazioni più originali dell’arte di costruire dei Romani. L’edi�cazione di acquedotti e la realizzazione di complesse reti idriche urbane rientravano in un ampia strategia di sviluppo politico e sociale dell’impero romano; i Romani, infatti, ritenevano che per la fondazione e lo sviluppo di una città, piccola o grande che fosse, l’approvvigionamento idrico era importante tanto quanto la salubrità del luogo e la facilità di comunicazione. Dalla fonte alla città, l’acquedotto può essere schematizzato secondo quattro elementi coordinati: la sorgente, il canale, il castellum aquae, la rete idrica urbana. Nella complessa costruzione dell’acquedotto, il canale costituiva l’asse portante: quell’elemento che estendendosi sul territorio, adagiandosi ad esso o imponendosi nel paesaggio con monumentali arcate, consentiva che l’acqua giungesse in città in quantità e pressione tale da essere distribuita con capillarità a tutte le utenze. L'acquedotto romano Avellino - Benevento (Abellinum - Beneventum) aveva origine dalla fonte Urcioli di Serino (caput aquae), che alimentava anche l'Acquedotto romano del Serino diretto a Napoli e costeggiava la riva destra del Sabato e continuava il suo percorso verso Atripalda (l’antica Abellinum), Pratola Serra, Altavilla Irpina, Ceppaloni e Chianche, per portare in�ne l'acqua nel castello acquaro di Beneventum. A Benevento oggi, in Via Avellino, si possono ammirare alcuni resti del canale dove è stato riscontrato un intervento tecnico di tipo particolare (Studi di Francesco Criscitelli tra il XVIII e XIX secolo) , quasi sicuramente eseguito a causa sia della instabilità e pericolosità dei terreni attraversati dal manufatto, che dall’esistenza di polle d’acqua non buona al di sotto della platea del canale. Il costruttore, o molto probabilmente il curatore di un restauro posteriore, ha rivestito la platea del canale con lastre di piombo ricoperte poi di laterizio, in modo da isolare le acque da eventuali in�ltrazioni idriche non gradite e ancor più per vani�care piccoli movimenti del terreno instabile che avrebbero danneggiato il canale stesso. La scoperta del tracciato dell’acquedotto romano rinvenuto, nell'intervento di restauro1 del complesso della Rocca dei Rettori di Benevento al di sotto del calpestio dell’ala nord conferma l’ipotesi dell’esistenza sul luogo della rocca medievale del Castellum aquae della colonia latina e giusti�ca la presenza di un arco conservato tuttora nel cosiddetto “angolo romano” del complesso monumentale prospiciente il giardino.

(1) Restauro del complesso della Rocca dei Rettori di Benevento, progetto speciale F.I.O. (Fondi Investimenti Occupazione) del CIPE per i monumenti del Centro Storico di Benevento, curato dalla Soprintendenza B.A.A.A.S. di Caserta terminato nel 1998

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GENESI E STORIA

IL VOLONTARIATOVINCENZIANO

progetto del grande Santo della Carità può riassumersi in questa maniera: San Vincenzo de’ Paoli per realizzarlo a�dò l’incarico, nel 1617, alle donne di

Chatillon des Dombes, in Francia, e ne ricevette una risposta entusiasta e convinta da un numeroso gruppo di nobili dame francesi, le quali operarono intorno a Lui in una missione d’amore e aiuto al prossimo in di�coltà. Quest’apostolato si sviluppava con un’azione comunitaria e metteva in luce le straordinarie virtù cristiane di umiltà, pazienza, carità e cordialità. In breve tempo esso si estese n tutta la Francia e negli stati cattolici europei, ed ancora oggi è di�uso in 38 Paesi e conta migliaia di volontarie.

E’ una cristiana convinta che cerca di attuare il messaggio evangelico nella sua integrità, dando particolare cura al Comandamento della Carità verso Dio e verso il prossimo.Ella può essere de�nita una vera missionaria della Carità che deve realizzare la nuova evangelizzazione richiesta dai tempi in cui vive e dare una testimonianza coerente e fedele con la sua condotta di vita. Le vincenziane agiscono in comunità organizzate che danno vita ad una Associazione con un proprio Statuto e un suo Regolamento.

Chi è la volontaria vincenziana?

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I cinque valori chiave dell’associazione

Questo è avvalorato dall’esperienza di quattro secoli, ma viene continuamente aggiornato e adattato alle necessità dei tempi e degli ambienti in cui si opera. Una volta la società era più statica. Oggi tutto cambia in fretta, a causa soprattutto della tecnologia, incidendo anche sulla vita civile, spirituale e religiosa degli individui. Cambiano anche le povertà. Alle vecchie forme se ne aggiungono delle nuove sulle quali bisogna ri�ettere per apportare adeguati rimedi. Per questo le volontarie vincenziane sono abbonate ad una rivista bimestrale: “Gli annali della Carità” che le aggiorna sulle varie tematiche sociali. Vengono organizzati anche congressi, giornate di studio e corsi di formazione, per raccogliere da persone più esperte e preparate, indicazioni, consigli e suggerimenti. Lo stile vincenziano si esprime in: semplicità, umiltà, dolcezza e cordialità.

1 L’impegno implica una decisione responsabilenell’a�rontare i problemi che si incontrano quotidianamente.

2 Il servizio è una predisposizione ad essere utilial prossimo che chiede aiuto.

3 La condivisione è quel comportamento che porta a far proprie le preoccupazioni dell’altro e saper intervenire con parole di incoraggiamento o con aiuto materiale.

4 La comunicazione è quella predisposizione cristiana a saper allacciare rapporti con le persone in di�coltà che si incontrano o di cui si viene a conoscenza.

5 L’autopromozione è quell’atteggiamento che porta le Vincenziane a scoprire le risorse che l’altro può avere, per promuovere in lui il senso di dignità, fargli acquistare �ducia nella vita e, soprattutto, farlo sentire persona.

Il volontariato vincenzianoa Benevento

Nel 1899 sorse a Benevento l’Associazione delle Dame di Carità. Un gruppo di signore ne aveva chiesto la costituzione all’Arcivescovo del tempo - Donato Maria dell’Olio - il quale l’autorizzò e, con la benedizione di Papa Leone XIII, presiedette alla prima riunione che si tenne nella Chiesa di San Donato.Inizialmente aperte al soccorso dei poveri ammalati, l’Associazione beneventana allargò la dimensione della Carità �no a comprendere ogni sorta di bisogno materiale, morale e spirituale.Dal 1972 le volontarie non si chiamano più Dame della Carità, ma visitatrici vincenziane e, a titolo completamente gratuito, apportano interventi su singole persone e famiglie – soprattutto attraverso visite domiciliari, secondo un calendario legato a bisogni impellenti o a stati di povertà ed infermità.

OLGA CARBONE MERCURI

Alla luce di quanto è stato detto, si evince che è un dovere della volontaria vincenziana, ed in particolare delle dirigenti a vario titolo dell’Associazione, vivere secondo i dettami di San Vincenzo de’ Paoli e trasmettere le norme che obbligano le iscritte ad una formazione permanente, personale e comunitaria, a�nché ogni volontaria aggiunga la sua pietra alla costruzione di un mondo in cui “tutti i �gli degli uomini potranno avere una vita degna dei �gli di Dio”.

Altre iniziative portate avanti a Benevento dalle Vincenziane sono:

Un CENTRO DI ASCOLTO presso il Palazzo del Volontariatoal mattino di martedì e giovedì.

Un CENTRO DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE ABBIGLIAMENTO presso ex Scuola Sannio in via Ponticelli,il martedì e il giovedì.

Il DOPOSCUOLA A BAMBINI IN DIFFICOLTÀ,presso l’Oratorio della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli al Viale Principe di Napoli, dalle ore 15,00 alle ore 17,00 di martedì, mercoledì e venerdì.

Per realizzare tutte le attività di Carità, le Vincenziane si auto�nanziano e raccolgono fondi attraverso numerose iniziative: questue al Cimitero durante le commemorazioni dei defunti, lotterie, spettacoli teatrali, mercatini natalizi, tornei e serate ricreative con contributi o elargizione gratuita di servizi e prodotti da parte di negozi, aziende, istituzioni.

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PresidenteGruppo Volontariato Vincenziano

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Gli aspiranti volontari devono candidarsi tramite l'apposito sito volunteer.expo2015.org/ dove possono visionare e scegliere la tipologia di attività e la durata più congeniale.Su cesvob.it disponibile la presentazione del Programma Volontari e un dettagliato vademecum con termini, riferimenti, modalità ed opportunità di partecipazione.

o�rendo a tutti i cittadini l'occasione di candidarsi ad una partecipazione attiva nell’accoglienza e nel supporto per i visitatori provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo, allo

Expo 2015 S.p.A. come Organizzatore dell'Evento Expo Milano 2015, e la rete dei Centri Servizio per il Volontariato hanno stretto una collaborazione importante e capillare

scopo di dare un chiaro ed evidente messaggio ed immagine di integrazione, universalità e solidarietà.

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AUGURA A TUTTI BUONE FESTE E FELICE ANNO NUOVO

A nome delle ASSOCIAZIONI SOCIEdel CONSIGLIO DIRETTIVO

dello STAFF TECNICOdel PRESIDENTE

CeSVOB

Raffaele Amore - Presidente

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