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solidarietà sociale
Il 6 gennaIo 2013 napolItIme compIe un anno. augurI.
20 mesi con luigi de magistris
visti per voi
il punto di nt:
moda e free timecomuni e dissesto finanziario
emergenza scuole
turismo sostenibile
NapoliTime periodico mensile anno i - n° 3 dicembre 2012
registrato al tribunale di napoli. autorizzazione n° 5 del 1 marzo 2012
eventi, cultura, personaggi, politica
cassa integrazione, fondi limitati
NapoliTime Quotidiano on line e magazine cartaceohttp://www.NapoliTime.it
centro direzionale
2 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
l’editoriale. un anno con napolitimeIl Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine
anno, ha ricordato quanto ci siamo lasciati alle spalle e fatto il punto su
ciò che ci attende. Elezioni politiche, crisi economica ed equità sociale
sono i temi su cui si è soffermato. “Parlo innanzitutto di una realtà sociale
duramente segnata dalle conseguenze della crisi con cui da quattro anni
ci si confronta su scala mondiale, in Europa e in particolar modo in Italia”
ha esordito Napolitano. Forte il richiamo ad una Politica che deve porre al
centro della discussione la questione sociale. Il rigore con cui il tecnico di
palazzo Chigi ha riconquistato la fiducia dei mercati internazionali non deve
essere attuato a scapito dei bisogni di un’ampia fetta di popolazione che più
di altre ha pagato il conto della crisi. Riferendosi alla decisione di Monti di
confrontarsi con le urne, Napolitano ha chiosato: “Egli non poteva candidarsi
al Parlamento, facendone già parte come senatore a vita. Poteva, e l’ha fatto
- non è il primo caso nella nostra storia recente - patrocinare, dopo aver pre-
sieduto un governo tecnico, una nuova entità politico-elettorale”. Ok, poteva
farlo e lo ha fatto. Agli elettori il compito di giudicare alle prossime elezioni
il suo operato. Anche Monti fa il bilancio dei 13 mesi alla guida del Paese. La
chiamano trasparenza amministrativa, noi la interpretiamo come occasione
colta al volo per fare campagna elettorale da una posizione privilegiata.
Delle azioni del Governo non possiamo non ricordare i tagli di bilancio e
l’aumento delle imposte, con la reintroduzione della tassa sugli immobili.
La riforma delle pensioni ha fatto scoppiare in lacrime la ministra Fornero:
l’età minima passa da 65 a 66 anni per gli uomini e da 60 a 62 per le donne,
a 66 nel 2018. Gli anni di contributi salgono da 40 a 42 per gli uomini, a
41 per le donne. Riforma del mercato del lavoro: per favorire le assunzioni
i contratti a tempo determinato costeranno di più. Novità per l’articolo 18,
con soluzioni opinabili che andrebbero in secondo piano se nel frattempo
avessimo avuto sviluppo ed occupazione. Invece il tasso di disoccupazione
raggiunge il record dell’11,7% ad ottobre. Maglia nera per la Campania con
un tasso che è passato dal 14,3% del 2011 al 17,7%. Ora l’Agenda Monti
imperversa su Internet e poiché il premier ha deciso di “salire in politica”
ecco la promessa per il 2013: “L’obiettivo è di ridurre di un punto e progres-
sivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare
respiro soprattutto alle fasce più deboli”. Intanto a Napoli e provincia, dopo
le primarie del centrosinistra che hanno indicato in Bersani il futuro candi-
dato alla Presidenza del Consiglio, si sono svolte in un sabato di fine anno,
il 29 dicembre, quelle per la scelta dei candidati PD al Parlamento. Nuovi e
vecchi volti della politica partenopea saranno in campo il prossimo 24 e 25
febbraio, quando si andrà al voto per scegliere chi dovrà assumere oneri ed
onori della guida politica del Paese e dare risposte chiare e risarcitorie risp-
etto a quanto fatto sino ad oggi da chi ha scelto di privilegiare i conti più che
la dignità umana. Anche NapoliTime fa il bilancio degli ultimi 12 mesi. Un
successo. Il giornale on line il 6 gennaio festeggia il suo primo anno e, non
paghi dell’aumento dei nostri lettori on line, da qualche tempo è affiancato
da NapoliTime Magazine, un periodico mensile che entra nelle case di voi
tutti. Da dallo scorso settembre NT profuma d’inchiostro. Un ringraziamento
alla squadra. Senza di voi ragazzi, l’impresa sarebbe stata impossibile.
Auguri di Buon Anno a tutti. Auguri NapoliTime.
Pasquale Vespa
NapoliTime(.it)Eventi, Cultura, Personaggi, PoliticaPeriodico MensileAnno I Numero 3 - Dicembre 2012Autorizzazione Tribunale di Napolin° 5 del 1 Marzo 2012
Direttore responsabilePasquale Vespa Hanno collaborato:Gaia Moschetti, Margherita Masotti, Anna Vespa, Gemma Delle Cave, Pina Paone, Andrea Del Regno, Laura Scoteroni, Marco Calafiore, Monica Apicella, Mariagiovanna Guillaro, Fran-cesco Verdosci, Ermenegilda Langella, Eliana Veronica Sacchettino.
EditoreAssociazione Ecomuseo del Mare e della Pesca dei Campi Flegrei Onlus C.F. 951096306632
Progetto GraficoPasquale Vespa
TipografiaPrinting House S.r.l.s. - Casoria (NA)Tiratura 10.000 copie
NapoliTime On Line http://www.NapoliTime.it
Pubblicità[email protected]: 3381059950
l 23 dicembre è partita la campagna promozionale sul
nuovo apprendistato, testimonial Fiorello.
L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo
indeterminato finalizzato alla formazione e all’ occu-
pazione dei giovani. Il nuovo Testo Unico che lo regolamenta (D.
Lgs. N. 167/11) entrato in vigore il 25 aprile scorso, raccoglie,
semplifica e in parte innova l’intera disciplina di questo istituto
per l’inserimento lavorativo dei giovani.
I Contratti previsti. L’apprendistato per la qualifica professionale
è indirizzato ai giovani dai 15 ai 25 anni ed è un contratto di
assunzione e conseguimento di qualifica o diploma profes-
sionale, con certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di
istruzione; l’apprendistato professionalizzante o contratto di
mestiere si rivolge ai giovani dai 18 ai 29 anni ed è un con-
tratto di assunzione e conseguimento di qualifica professionale
nell’ambiente di lavoro; l’apprendistato di alta formazione e
ricerca, infine, è un contratto di assunzione e conseguimento di
un titolo tra diploma di scuola superiore, titolo universitario e
alta formazione, specializzazione tecnica, praticantato e accesso
alle professioni regolate da Ordini.
La nuova legge prevede inoltre che potranno essere assunti
come apprendisti anche i lavoratori messi in mobilità da altre
aziende e in questo caso, ovviamente, non ci saranno i limiti di
età. Ma quali sono le novità? Innanzitutto viene stabilito che le
regole dei diversi settori vanno definite con i contratti nazion-
ali o con gli accordi interconfederali. Vengono però fissati dei
paletti ai quali tutti devono fare riferimento. Il neo assunto ad
esempio, dovrà avere, entro trenta giorni dalla firma del con-
tratto, un piano formativo individuale.
Il contratto dura da 6 mesi a 3 anni, mentre prima la durata
massima era di 6 anni, salvo le eccezioni previste per il diploma
quadriennale regionale che ha una durata di 4 anni e per parti-
colari profili artigiani che prevedono un percorso quinquennale.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire condizioni lavorative,
tipologia di formazione e qualifica prevista per l’apprendista.
Il nuovo apprendistato prevede tutele per i giovani lavoratori
come un piano formativo e la presenza di tutor, la garanzia della
durata minima della prestazione nonché una copertura assicu-
rativa. Allo stesso tempo anche le imprese hanno dei vantaggi
che si concretizzano in sgravi contributivi, finanziamento della
formazione con i Fondi Paritetici Interprofessionali e la formazi-
one di figure professionali specifiche da poter utilizzare nella
propria azienda.
Vengono così ridefinite le regole di un mondo che - stando alle
analisi degli esperti del gruppo di ricerca Adapt e del sito www.
fareapprendistato.it - nel 2009 interessava 591mila giovani (nel
2008 erano 645mila), il 33% per cento dei quali con più di 25
anni di età, per la maggior parte con licenza media o superiore.
Oggi si spera che questi numeri possano crescere. Soddisfatti
imprese e sindacati che hanno lavorato insieme per ottenere
questo risultato.
Per ulteriori informazioni: www.nuovoapprendistato.gov.it
Ermenegilda Langella
Il nuovo apprendIstatoFormazIone e occupazIone
fiorello testimonial della campagna pubblicitaria
i
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 3
Qualifica professionale, contratto di mestiere e alta formazione.Per Giovani dai 15 ai 29 anni.”
4 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
ine anno tempo di bilanci. A che punto è
l’attuazione del programma elettorale del sind-
aco di Napoli, Luigi de Magistris? A distanza di
oltre un anno e mezzo dall’insediamento della
nuova amministrazione, qual è stata l’incidenza delle azioni
intraprese dalla giunta sulla vita quotidiana dei partenopei? I
patti sottoscritti con gli elettori sono stati mantenuti? Facciamo
il punto della situazione. Ricordiamo che i temi della campagna
elettorale riguardavano rifiuti, acqua e beni comuni, lavoro,
partecipazione, politiche sociali, amministrazione e trasparenza,
urbanistica.
Primo obiettivo di chi ha poi assunto la carica di primo cit-
tadino era istituire un piano d’igiene ambientale con l’avvio
della raccolta differenziata porta a porta in tutti i quartieri,
la realizzazione di un’ isola ecologica per ogni municipalità e
l’incentivazione della vendita di prodotti domestici alla spina
per la riduzione degli involucri. Ad oggi, la differenziata porta
a porta stenta a partire e l’obiettivo di coprire tutte le munici-
palità resta una chimera. L’Asia vanta un credito nei confronti del
Comune di Napoli che non le permette di migliorare l’attuale
servizio tanto è vero che la macchina organizzativa comincia
a perdere colpi per la qualità del servizio erogato ai cittadini.
Nonostante la firma del decreto da parte del ministro Clini per
lo stanziamento di 5 milioni di euro destinati all’estensione
della raccolta differenziata porta a porta nella città di Napoli,
la raccolta dei rifiuti e la differenziata non sembra stia dando
i frutti sperati. L’ obiettivo del 70%, sbandierato come possibile
entro il primo anno, si è miseramente infranto in un risultato
molto al di sotto degli annunci in campagna elettorale.
Dal sito Osservatorio Regionale Rifiuti della Regione Campania
si leggono i seguenti dati aggiornati al 20 dicembre 2012:
Differenziato 77.749.218; Indifferenziato 301.760.529; Totale
379.509.747 tonnellate, con una percentuale di Raccolta
Differenziata del 20,48% ovvero con una riduzione rispetto al
2011 del -2,38%.
Le isole ecologiche restano un miraggio: quelle fisse sono 4
(Colli Aminei, Ponticelli, Centro città e Scampia) mentre le altre
sono itineranti, con un solo giorno a settimana programmato per
ricevere il materiale. La vendita di prodotti alla spina, per ridurre
i rifiuti alla fonte, e la vendita con vuoto a rendere è rimasta solo
una idea-proposta.
In compenso, se così si può dire, nel settore dell’erogazione
dell’acqua potabile, abbiamo registrato una delle prime azioni
portata a segno dalla giunta mediante la trasformazione della
Azienda Risorse Idriche di Napoli (ARIN) da S.p.A. in soggetto
giuridico di diritto pubblico, pur essendo, è il caso di ricordalo, la
società già totalmente sotto controllo pubblico.
Piano Lavoro. A novembre 2012 è stato attivato il Fondo
Microcredito che consente l’erogazione di un prestito, da 5 mila
fino a 25 mila euro con la restituzione a tasso zero in cinque
anni, per l’attuazione di azioni a sostegno di quella fetta di
popolazione che non può avere accesso al credito ordinario.
Per gli incubatori di impresa, è stata presentata ad ottobre
2011 la normativa che permette un sistema di incentivazione
alle piccole imprese di 24 quartieri, con un importo erogativo
complessivo di 9,4 milioni di euro. Con questa cifra divisa in
bandi da 10mila e 60mila euro si punta a coinvolgere 400
aziende napoletane. Nel marzo del 2012 è stato riaperto il
bando “La Bulla” per la creazione di tre aziende operanti nel
settore dell’artigianato di alta qualità nell’ambito del Polo Orafo
Napoletano, progetto ideato e messo a punto dalla precedente
amministrazione. Capitolo incubatori. Il CSINE, Centro Servizi
Incubatore Napoli Est, ha la funzione di incoraggiare la nascita
di progetti imprenditoriali favorendo e assistendo lo sviluppo
(start-up) di aziende creative e innovative, fornendo spazi e
servizi per giovani imprese nell’area nord della città, nei quart-
ieri di Miano e Scampia, e nell’area est della città, nel quartiere
di San Giovanni a Teduccio. Attualmente, gli uffici sono chiusi
al pubblico per lavori. L’erogazione dei servizi del CSI, Centro
Servizi incubatore, è stata gestita, da maggio 2010 ad aprile
2012 dal Consorzio Tecfor-tecnologia e informazione e FOSVI
Scarl. L’erogazione dei servizi specialistici del CSI è stata affidata
dal 2012 alla RTI Soges Spa – dConsulting Srl. La riapertura è
prevista nel mese di gennaio 2013.
Per quanto riguarda le politiche sociali, nel marzo 2012, è stato
presentato il progetto della Casa delle donne ubicata nell’ex
asilo Filangieri, ma il progetto è ancora in fase di definizione.
L’apertura di Casa delle Donne si rendeva necessaria dopo la
chiusura di Casa Fiorinda, salvata in extremis da un Decreto del
Capo Dipartimento Pari Opportunità del 26 giugno 2012. Nel
disegno era prevista anche la costruzione di quattro strutture, o
immobili sottratti alla criminalità organizzata, ma al momento
tutto è fermo.
Nell’ambito delle politiche sociali era attesa l’istituzione di un
Garante per le problematiche sulla disabilità e un Garante per la
Salute dei cittadini per una maggiore attenzione alle fasce più
deboli come gli anziani e i senza fissa dimora che, secondo le
norme in vigore, è lo stesso sindaco della città.
luIgI de magIstrIs20 mesI alla guIda del comune
fil leader del movimento arancione, il punto di napolitime
luigi de magistris, sindaco per napoli
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 5
Del Garante per la disabilità, le ultime notizie davano al 2
maggio 2012, l’incontro tra il sindaco ed il campione disabile
Gianluca Attanasio, ma a tutt’oggi questa figura di garanzia
ancora non è stata attivata. Il Garante dovrebbe essere una
sorta di difensore civico per disabili, super partes, indipendente
e autonoma dalla politica e dalla pubblica amministrazione,
per i rapporti tra i disabili e l’Amministrazione. E’ prevista dalla
convenzione Onu per i diritti dei portatori di handicap, adottata
a New York nel 2006 e ratificata dallo Stato italiano nel 2009.
Altri punti all’ordine del giorno, cha hanno diviso l’opinione
pubblica, sono la Ztl e la pista ciclabile. Ztl: cittadini e com-
mercianti non tanto hanno criticato l’idea in sè, che può anche
essere condivisibile per la riduzione del caos cittadino e delle
fonti di inquinamento, ma per l’assenza di un piano trasporti che
parallelamente all’avvio della Ztl, avrebbe dovuto consentire di
lasciare le auto in parcheggi di interscambio per poi proseguire
l’attraversamento della città. I trasporti pubblici in città, non solo
non sono stati potenziati, ma la mancanza di fondi, sta procuran-
do seri problemi di gestione alle aziende di trasporti urbano e
mettendo a rischio il lavoro di centinaia di operatori del settore.
Fortemente contestata è per la pista ciclabile realizzata in città,
per le sue lacune strutturali fatte da interruzioni, ostacoli e per-
corsi non agevoli, spesso ostruiti da auto in parcheggio. Le venti
stazioni di rifornimento e le 400 biciclette elettriche, disponibili
entro l’anno, annunciate a giugno 2012 sono ancora un miraggio.
Sicurezza, in città. La videosorveglianza che è stata intensifi-
cata grazie al PON Sicurezza 2007-2013, programma gestito dal
Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza,
cofinanziato dall’Unione Europea e costato 8,8 milioni di euro,
ha visto l’installazione di 414 dispositivi nei quartieri di Barra,
Chiaia, Chiaiano, Pendino, Pianura, Ponticelli, Porto, Quartieri
Spagnoli, San Carlo Arena, San Ferdinando, San Giovanni, San
Giuseppe, San Lorenzo, Sanità, Scampia, Secondigliano, Soccavo,
Stella, Vasto Arenaccia, Vomero.
Ma è sui temi relativi alla partecipazione dei cittadini nella
gestione della cosa pubblica che si è registrata una forte critica.
Le assemblee del popolo e la democrazia partecipata dal basso
sono stati forse il cavallo di troia che ha fatto percepire che il
vento stesse cambiando per davvero, ma ad oggi nella realtà
dei fatti, le tante associazioni, volano nella corsa di De Magistris
alla conquista del Comune di Napoli, sono quelle che hanno
mostrato il più forte malessere, mai pienamente coinvolte in
fase di definizione di un percorso condiviso. Un solo esempio:
Bagnoli, con questioni quali la realizzazione del sito di com-
postaggio e le trivellazioni nell’area dell’ex Italsider che hanno
tenuto gli abitanti dell’area ovest in uno stato di preoccupazione
continua. E mentre l’illusione della coppa America a Bagnoli è
svanita nel nulla, la discussione sulla rimozione si-rimozione
no della colmata a mare offusca ancora oggi la prospettiva di
vedere finalmente l’avvio di una fase di rinascita socio-eco-
nomica dei luoghi. Dopo un anno e mezzo dall’insediamento
dell’amministrazione De Magistris, nonostante gli sforzi, la
ventata di novità e i propositi di ammodernamento, gli annosi
problemi restano sul campo, irrisolti. La sensazione diffusa è che
ancora una volta, chi sede sulla poltrona di Palazzo San Giacomo
non riesca ad indirizzare questa città verso uno stato di nor-
malità, vivibilità e di progresso sociale tanto anelato.
Laura Scoteroni
6 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
520mila lavoratoriin cassa integrazione
ono 520 mila i lavoratori in
cassa integrazione, a zero
ore, conteggiati da gennaio
a novembre 2012. A ren-
derlo noto è la CGIL che, col rapporto di
novembre elaborato sulla base dei dati
Inps dall’osservatorio Cig del sindacato,
comunica che ammonta ad oltre 3,8 mili-
ardi la decurtazione del reddito al netto
delle tasse, circa 7400 euro in meno in
tasca a ogni singolo lavoratore.
Per chi si trova ad affrontare l’incubo
della cassa integrazione, c’è innanzitutto
la paura di non essere reintegrato al
lavoro. Inoltre, i lavoratori percepiscono
un assegno dall’Inps che non sempre è
puntuale mentre il reddito, ridotto improv-
visamente, non è più sufficiente per le
spese che una famiglia media sostiene tra
affitto o mutuo, vitto, figli.
Nel 2012 le ore di cassa integrazione
superano il miliardo, un andamento nega-
tivo che sembra non avere una conclu-
sione. E’ dal 2010 che le aziende italiane
non trovano altra soluzione alla crisi e
la speranza è che per il 2013 si dissolva
il timore che non ci siano più fondi per
finanziare gli ammortizzatori sociali.
La legge di stabilità non garantirebbe
la copertura necessaria alla cassa inte-
grazione in deroga, per questo la CGIL
denuncia “l’insufficienza delle risorse” e
rivendica “la necessità di reperire nuove
coperture” altrimenti c‘è il rischio che i
fondi basteranno a coprire solo i primi
mesi del 2013. A fronte dei 2 milioni
finanziati nel 2012, è impensabile che il
milione di euro stanziato per il 2013 possa
essere sufficiente.
La cassa integrazione è uno strumento
che permette di garantire ai lavoratori, nel
migliore dei casi, l’80% dello stipendio.
Si applica in quelle situazioni in cui le
aziende sono o in difficoltà economica, o
che dichiarano fallimento e viene richies-
ta, nella misura in cui la legge lo consente,
per tipologia e a seconda del numero
dei dipendenti. La riforma del lavoro del
Ministro Elsa Fornero, rivoluzionerà il
sistema degli ammortizzatori sociali e il
rischio è che gli svantaggi siano superiori
alle promesse del Ministro.
L’ASPI, Assicurazione Sociale per l’Impiego,
sostituirà, dal 2017, l’indennità di mobilità
e disoccupazione ordinaria e la cassa inte-
grazione in deroga prevista per le aziende
con meno di 15 dipendenti.
L’accesso alla cassa integrazione ordinaria
non viene modificato, ma quella straordi-
naria non sarà più concessa per cessazi-
one di attività.
Dicevamo sorridendo: “il business degli
alimentari non va mai in crisi” e invece
due colossi come la Despar Campania e
l’ALVI sono falliti in Camapania nel 2010.
Ancora “il servizio pubblico garantisce il
posto fisso” e il pensiero va immediata-
mente ai lavoratori di EavBUS e CSTP.
Monica Apicella
cassa IntegrazIoneInsuFFIcIentI I FondI 2013
s
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NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 7
dIssesto FInanzIarIoallarme per Il comune
llarme dissesto nei comuni lanciato dalla Corte
dei Conti. I bilanci della regione Campania invece
migliorano. “Punti critici restano sanità ed enti
locali. I Comuni sono quasi tutti in dissesto, occorre
una riflessione critica. La pubblica amministrazione
non sempre ha gli strumenti per ben governare: per assicurare i
servizi è costretta a forzare la legge, nostro compito è riportarla
dentro la legge”, queste le parole di Tommaso Cottone, procura-
tore regionale presso la Corte dei Conti, pronunciate in occasione
del 150° anniversario dell’istituzione della Corte dei Conti.
La magistratura amministrativa tira le somme sull’andamento
degli enti locali, giunti ormai alla fine del quarto anno della
crisi economica che ha investito, se non annientato, l’occidente.
Oppressi dai provvedimenti di spending review e da una cattiva
gestione delle risorse, i bilanci dei Comuni destano particolare
attenzione e preoccupazione. “La Regione - ha ricordato il presi-
dente Stefano Caldoro - ha un bilancio di 24 miliardi di euro,
gestisce 70mila dipendenti, ha una struttura amministrativa che
si è formata negli anni caratterizzata da un profondo squilibrio
finanziario che si porta dietro un debito di oltre 16 miliardi e
che per il passato era abituata, ed è questa la cosa peggiore, a
produrre un disavanzo di 800 milioni all’anno.
C’era la propensione all’indebitamento per la spesa corrente che,
ha prodotto l’indebitamento che si accumulava su debito finale
e che, a sua volta, ha prodotto uno squilibrio strutturale. Noi - ha
concluso - abbiamo voluto fermare questa deriva.” Il presidente
della sezione campana della Corte dei Conti, Vittorio Lomazzi,
interviene: “Si registra un miglioramento costante nei conti della
Regione Campania, iniziato nel 2008, ma oggi sicuramente più
sensibile” e poi spiega: “Abbiamo esaminato il bilancio 2010 della
Regione Campania dove già si vedono dei miglioramenti, ma dai
dati che abbiamo sappiamo che anche nel 2011 sono continuati.
C’è ancora il deficit, ma possiamo dire che è stata imboccata la
strada giusta, anche per quanto riguarda la sanità.
Per i Comuni, e in particolare per quello di Napoli, ci sono grossi
problemi contabili e di personale ma, sono i problemi dei grandi
Comuni.” Luigi Giampaolino, presidente nazionale della Corte,
ricorda: “Del resto, negli anni scorsi la situazione contabile del
Comune di Napoli ha fatto giurisprudenza.”
Mariagiovanna Guillaro
a
corte dei conti comuni: rischio dissesto finanziario
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8 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
i è concluso l’anno 2012 e
sicuramente il bilancio della
Campania, dal punto di vista
del flusso turistico, è posi-
tivo. La Regione, che durante lo scorso
periodo estivo ha registrato la migli-
or performance su scala nazionale con
il +2,4% di presenze alberghiere (dati
Federalberghi), durante le festività natal-
izie e quelle di capodanno si è rivelata
una meta capace di attrarre visitatori
italiani e stranieri.
La Campania, perfetta destinazione per
tutte le stagioni, in questa occasione,
ha beneficiato di un lungo week-end e
di favorevoli condizioni meteorologiche,
che hanno regalato un clima mite in tutto
il territorio. Non dimentichiamo, infatti,
che lo scorso anno, proprio nei giorni
del 24 e 25 dicembre, il Vesuvio, tornato
quest’anno ad essere uno dei luoghi più
visitati, fu chiuso per neve. Secondo i
dati forniti dal Consorzio Artèm, ges-
tore dei servizi biglietteria, durante i
giorni di Natale, dal 24 al 26 dicembre,
gli accessi al sentiero del Gran Cono
sono stati 653. Anche i siti archeologici di
Pompei, Ercolano, Oplontis e Boscoreale
hanno fatto registrare un buon numero
di presenze. I dati sono forniti dalla
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici: il 24 dicembre sono stati
registrati 1.494 visitatori contro i 1.615
del 2011, il 25 dicembre 955 (nel 2011,
nel giorno di festa i siti erano chiusi) e
2.372 fino alle ore 13,00 del 26 dicem-
bre. Questo impulso al Turismo Culturale
deriva anche dall’attività di promozione
organizzata dal Ministero per i Beni e le
Attività Culturali che, in via straordinaria,
ha garantito l’apertura in tutta Italia
dei musei e delle aree archeologiche
statali anche nei giorni 25 dicembre e
1° gennaio. “In giornate tradizionalmente
di riposo per la maggior parte degli
italiani”, così riporta il comunicato del
Ministero, si è voluto “offrire a tutti una
possibilità di crescita culturale nell’ottica
di valorizzare ed aumentare la fruizione
del nostro inestimabile patrimonio
artistico”. Nell’ambito dell’attività pro-
posta dal Ministero, la Soprintendenza
ha osservato le disposizioni ampliando,
per l’occasione, l’offerta turistica tanto
che, a Pompei, sono state aperte quatto
Domus quali: la Casa di Apollo, la Casa
dei Ceii, la Casa della Caccia Antica e la
Casa di Cecilio Giocondo. Ottima afflu-
enza anche nella città di Napoli e nelle
rinomate località turistiche come Ischia,
Capri, la Costiera Amalfitana e la Penisola
Sorrentina. Secondo le stime di Abbac
Confesercenti, l’associazione dei bed and
breakfast, affittacamere e case apparta-
menti vacanze, nei luoghi sopra indicati,
le strutture ricettive extra alberghiere
hanno registrato il tutto esaurito. Bene
anche Salerno, in flessione l’occupazione
negli agriturismi delle aree interne come
l’Irpinia, il Cilento e le zone di Benevento.
Le prenotazioni sono sotto data di arrivo
e il last minute rimane una costante.
Secondo Agostino Ingenito, presidente di
Abbac, “La crisi economica in atto ha visto
una rimodulazione, in parte, delle tariffe
al ribasso, anche per la sopraggiunta
tassa di soggiorno che interessa molte
città della regione.”
Margherita Masotti
turIsmo 2012 In campanIa
s
bilancio positivo per il turismo
turIsmo sostenIbIlenapoli la prima città del sud
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 9
apoli, nella graduatoria dei comuni con il mag-
gior livello di turismo sostenibile, in relazione al
rapporto tra vocazione turistica e spesa pubblica
contenuta, compare come prima città del Sud e
come quarta su scala nazionale dopo Milano, Firenze e Torino.
Il dato, diffuso lo scorso 6 dicembre a Roma, durante il Convegno
“La graduatoria dei Comuni Italiani turisticamente sostenibili
in relazione alla spesa pubblica locale”, emerge da uno studio
dell’EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo), dell’Ires
Nazionale (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) che si
avvale della collaborazione del Network degli Osservatori sui
Bilanci degli Enti Locali con la partecipazione dell’UPI (Unione
Province italiane) e della Provincia di Rimini.
Le città italiane oggetto di studio sono state 117. La Campania è
presente con Avellino al sesto posto, Salerno al ventiquattresimo,
Caserta che conquista la posizione numero 33 mentre Benevento
è solo ottantottesima.
Come riportato nel comunicato dell’EBNT, la classifica è stata
stilata “Basandosi sull’Indice di Turismo Sostenibile, calcolato
prendendo in esame diversi parametri quali: gli Indicatori di
contesto che tematizzano la caretterizzazione occupazionale e
demografica locale, la ricettività turistica, l’accessibilità in termini
di infrastrutture, il rischio e la qualità ambientale; l’attrattività
naturalistica e storico-paesistica ed infine, l’aspetto economico
con la caratterizzazione delle imprese turistiche locali”.
Proprio sugli indicatori sopra richiamati è stata costituita la base
per la seguente analisi, multivariata, che ha permesso di profilare
le “5 Italie del Turismo”:
- I Poli della competitività turistica, tra cui rientrano le prime
quattro città classificate, hanno un’alta richiesta turistica, una
significativa vitalità socio-demografica, un’economia turistica ad
alta intensità territoriale, tutto con valori medi più bassi degli
altri gruppi.
- Le Città Verdi come Salnuri in Sardegna e Forlì, caratterizzate da
una densità abitativa a basso rischio industriale e sismico, sono
capaci di attrarre proprio per le attività naturalistiche, potrebbero
quindi, mediante politiche adeguate, far leva su queste pecu-
liarità e crescere in termini di sviluppo e capacità economica.
- Le Città con offerta turistica non corrisposta, sono quelle che pur
presentando delle facoltà in termini di interesse ed infrastrutture
ricettive, non soddisfano le richieste perché non hanno realizzato
politiche adeguate ed investimenti finalizzati al Turismo. Ne sono
esempio Perugia, Lucca e Matera.
- I Poli dell’economia turistica, tra cui troviamo città d’arte quali
Roma, Cagliari, Genova, Verona e Trieste che, nonostante le grandi
possibilità, stentano a sviluppare un’economia turistica competi-
tiva.
- Le Città ad alta domanda turistica come Venezia, Mantova, Siena
e Rimini sono realtà con grande concorrenza creata dal settore
Turismo che andrebbe sostenuta con politiche mirate ad attenu-
are gli effetti negativi sulle comunità che, stanzialmente, vivono
in questi luoghi.
“Con questa ricerca” ha spiegato Alfredo Zini, presidente dell’EBNT,
vogliamo lanciare una sfida e dimostrare che i buoni risultati si
possono ottenere anche con buone pratiche, limitando gli inter-
venti delle pubbliche amministrazioni”.
L’osservatorio, che per il terzo anno consecutivo, ha realizzato
questo studio, si pone nel lungo periodo l’obiettivo di mettere in
luce i punti chiave per affrontare un percorso verso la consapev-
olezza e quindi, la crescita del Turismo sostenibile. Investimenti
mirati che mettano in moto tutto il sistema turistico del Paese.
Come ha dichiarato, Lucia Anile, vice presidente dell’EBNT:
“Sapere che la spesa pubblica locale è, in molti casi, inversa-
mente proporzionale al raggiungimento degli obettivi fonda-
mentali per lo sviluppo del turismo, non può che appagare gli
sforzi degli amministratori e le aspettative dei residenti”.
Mar. Mas.
n
rIstorante alba la grIglIata
“Tutti a tavola al ristorante Alba La Grigliata dove la tradizione sposa il buon gusto.“
Il ristorante è in via nazionale delle puglie, n. 276 - casoria.
per prenotazioni ed informazioni telefonare al numero
0817593414.
10 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
l recente crollo di un intonaco durante lo svolgimento
delle lezioni nella scuola elementare “Marco Polo”
a Cardito, in provincia di Napoli, oltre a causare 4
feriti ha messo nuovamente sotto i riflettori lo stato
di degrado in cui versano le scuole italiane.
Secondo le statistiche di Cittadinanzattiva, un movimento di par-
tecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la tutela dei
cittadini e dei consumatori, solo un quarto delle scuole italiane
è a norma con tutte le certificazioni di sicurezza, il resto grava
in condizioni pessime: lesioni strutturali in una scuola su dieci,
muffe ed infiltrazioni in una su quattro, assenza di sale computer,
di palestre e della maggior parte dei laboratori didattici in un
terzo degli edifici, per non parlare dei cortili utilizzati come
parcheggio e del problema del sovraffollamento di alunni nelle
aule che le rende ulteriormente meno sicure.
Per quanto riguarda eventuali lavori di ricostruzione, o non
vengono effettuati, oppure vi è un ritardo nella consegna dei
nuovi edifici. Un esempio eclatante è la scuola “Cimiliarco” in via
Nazionale delle Puglie, a Casoria, che tre anni fa è stata chiusa
a causa di infiltrazioni d’acqua nelle fondamenta. Il denaro per
la ristrutturazione fu stanziato al momento della chiusura sotto
la giunta Ferrara, ma soltanto pochi mesi fa sono cominciati i
lavori che hanno costretto tutti gli alunni a spostarsi in un vicino
centro polifunzionale per continuare a svolgere regolarmente le
attività didattiche in aule di fortuna, gelide d’inverno ed afose
in estate in quanto separate da pannelli di materiale antitraspi-
rante. Le cause del collasso organizzativo risiedono, non solo nei
vari tagli effettuati nel corso degli anni alla scuola pubblica, ma
anche nella cattiva gestione dei fondi che vengono stanziati.
Spesso in Italia prevale la logica dell’emergenza, quando invece
si dovrebbe applicare una prospettiva basata sulla prevenzione.
Si cerca di arginare un problema quando ormai è accaduto ed è
troppo tardi per trovare una soluzione.
Gemma Delle Cave
scuolatra emergenze e sprechI
l’Associazione Accà nisciuno è fesso nasce a Napoli
nel 2011 con finalità sociali e solidali, su inizia-
tiva della dottoressa Carmen Manfellotto, attuale
presidente. Grazie ai fondi raccolti, tra sponsor
e donazioni private, riesce a garantire a un gruppo di bam-
bini napoletani terapie a domicilio come la logopedia, la psi-
comotricità, la riabilitazione neuromotoria. Terapie costose che
altrimenti non potrebbero permettersi.
12 scatti contro l’indifferenza è il nuovo progetto ideato
dall’associazione. Un calendario fotografico con protagonisti
giovani disabili e volti noti della cultura, dello sport e dello
spettacolo campano. Tra i tanti spiccano gli attori Enzo De Caro,
Patrizio Rispo e Rosaria De Cicco e gli sportivi Franco Porzio e
Patrizio Oliva.
Presidente Manfellotto, in questo calendario sono illustrati
emozionanti scatti fotografici e 12 Ideali. Cosa si propone
l’Associazione? “12 scatti contro l’indifferenza ha l’obiettivo di
dare risalto al problema della terapia negata. Un calendario
che vede protagonista un gruppo di bambini diversamente abili
affiancati da volti noti dello spettacolo e dello sport campano.
Il sistema nazionale sanitario ha ridotto, in alcuni casi eliminato
completamente i trattamenti neuro-riabilitativi ai bambini con
gravi disagi motori. La terapia negata garantiva spesso l’unico
contatto con il mondo esterno e il mantenimento delle capacità
motorie residue senza avere peggioramenti ulteriori. E’ per ques-
to motivo che l’associazione garantisce una terapia domiciliare
ai bambini disabili, grazie ad una equipe di fisioterapisti.” Sulla
pagina del calendario dedicata al mese di Gennaio, sotto la foto
leggiamo: “Solidarietà è sentirsi fratello del medesimo pensare
e sorella del medesimo agire”. Solidarietà è? “La solidarietà è
nel sorriso delle persone che con piccoli gesti possono rendere
grandi cose.” Il duemilatredici è? “Il duemilatredici è vedere con
gli occhi del cuore.”
Il calendario si trova in vendita presso il teatro Posillipo, ma si
possono fare anche donazioni dirette all’Associazione, in tal caso
verrà rilasciata una ricevuta detraibile dalle tasse. I riferimenti
sulla trasparenza bancaria e maggiori informazioni si trovano
sul sito dell’associazione.
Associazione Accà nisciuno è fesso: www.anefitalia.it;
IBAN IT21DO335901600100000063539
Marco Calafiore
solIdarIetàassocIazIone accà nIscIuno è Fesso
i
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 11
l SI.NA.GI. (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia)
è l’Organizzazione sindacale più rappresentativa,
sul territorio Nazionale, della rete di vendita dei
quotidiani, giornali, riviste e periodici, sin dalla
sua costituzione avvenuta nel 1948. Dagli inizi degli anni 2000
il SINAGI inizia a ridefinire il proprio rapporto con le strutture
confederali, con cui si da vita al processo di affiliazione con il
Sindacato Lavoratori della Comunicazione SLC CGIL.
Il rapporto di affiliazione si solidifica con l’ottavo Congresso
e, per la prima volta, a marzo 2006, il III Congresso Nazionale
SLC CGIL annovera tra i componenti del Direttivo nazionale il
Segretario Generale del SINAGI. Riforma della legislazione sulla
rivendita dei giornali, quotidiani e periodici, nuova contrattazione
nazionale e regionale per l’accordo nazionale tra le parti sociali,
informatizzazione della rete di vendita, riforma del sistema dis-
tributivo e affermazione di una nuova qualità dell’informazione
e dei più elevati livelli di lettura nel Paese, equità fiscale e
modernizzazione della filiera editoriale, al passo con l’Europa:
sono questi i capisaldi dell’azione sindacale del SINAGI affiliato
SLC CGIL.
Altro impegno rilevante, che vede in prima fila il SINAGI, è la
discussione con il Governo a seguito del decreto “Salva Italia” per
la questione riguardante la liberalizzazione della rete di vendita.
Nella città e nella provincia di Napoli il SINAGI è sempre stato il
Sindacato più rappresentativo, fino a quando, nel corso del 2010,
il Segretario provinciale e dell’epoca, senza alcun confronto con
gli organismi nazionali decideva di aderire al FENAGI, sinda-
cato aderente alla Confesercenti, trasferendo tutti gli iscritti a
quest’ultima.
A seguito di tale iniziativa, la segreteria nazionale del SINAGI,
in accordo con la CGIL e la SLC Nazionale, chiedeva alla SLC di
Napoli di farsi carico del processo di ricostituzione della struttura
provinciale di Napoli.
Tale impegno è stato assunto dalla SLC Cgil di Napoli ed oggi,
pur tra mille difficoltà ed ostacoli, si cominciano ad intravedere i
primi frutti del lavoro organizzativo e di rappresentanza a tutela
dei rivenditori di Napoli e provincia.
Tra le iniziative promosse a favore della rete di vendita della
provincia di Napoli vi è la pubblicizzazione della convenzione
nazionale con UGF-Banca e con la società City Poste Payment per
la riscossione dei bollettini di conto corrente. Inoltre, va ricordata
la sede del SINAGI Provinciale di Napoli che si trova a Napoli in
Via Domenico Fontana 68/b, quartiere Arenella, dove tutti i riven-
ditori hanno la possibilità di usufruire di servizi come la tenuta
scritture contabili, fiscali e modello unico con una quota annuale
estremamente vantaggiosa per gli iscritti al SINAGI. Tutto ciò è
reso possibile per il fattivo contributo logistico ed economico
della SLC Cgil di Napoli.
SINAGI provinciale di Napoli
sInagI provIncIaledI napolI
slc cgil napoli
Il Sinagi amplia i servizi per i giornalai napoletani ed inaugura la nuova sede a via Domenico Fontana”
i
dalla filosofia della Qabbàlàh alla fantasia della “tumbulella”
e adesso tombola
12 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
a storia della Tombola è
antica. Già nel II millennio
a.C., veniva praticata la div-
inazione attraverso i numeri
e persino il re Salomone vi faceva ricorso
con fiducia. Invece, nel II secolo d.C., in
Grecia si era diffusa l’usanza di farsi inter-
pretare i sogni, ad opera di Artemidoro
di Daldi, la cui selezione di sogni e
la relativa interpretazione, raccolta nell’
“Onirocritica”, rappresenta ancora oggi
una ricca risorsa, su cui si fonda tutta la
scienza occidentale dei sogni.
Le origini comprovate ci portano altrove,
a circa 500 anni fa, nella misteriosa caba-
listica ebraica. Cabala deriva da qabbàlàh,
che significa ricezione e/o tradizione:
una sorta di sistema filosofico e semi-
teologico di interpretazione mistica della
Bibbia e dei Testi Sacri cristiani. Partendo
dalla considerazione che nella Bibbia
non c’è parola che non abbia un significa-
to arcano e che il mondo non è altro che
un insieme di simboli, i cabalisti ebraici,
persiani ed egiziani fondarono una vera e
propria dottrina interpretativa.
Più semplicemente, poiché Dio aveva
usato la lingua ebraica per comunicare
con Mosè, si diede per scontato che le
22 lettere dell’alfabeto ebraico fossero
espressione delle parole divine e, quindi,
meditando su di esse si potesse avere il
“quadro generale” della Creazione.
Ricordando che all’epoca si numerava
con le lettere, venne naturale associ-
are a ciascuna di esse il suo corrispet-
tivo numerologico e il gioco era fatto.
Addirittura, Abraham Abulofia, studioso
di Sacre Scritture, scrisse un’intera opera
letteraria, utilizzando esclusivamente
numeri, dopo aver effettuato molteplici
combinazioni scambiando tra loro le let-
tere. Da allora, sempre più pensatori sia
ebrei che cristiani, si dedicarono allo
studio della Cabala, persino Pico della
Mirandola.
E poi, la proverbiale illimitata fantasia
dei napoletani si è messa all’opera e la
storia recente, senza ombra di dubbio, le
attribuisce l’invenzione della Tombola.
Nel periodo di Natale del 1734, nacque
una diatriba tra Carlo III di Borbone, re di
Napoli, ed il frate domenicano Gregorio
Maria Rocco.
Il monaco sosteneva che si trattava di un
gioco immorale, perché comportava la
vincita di danaro attraverso ingannevoli
e spregevoli modalità, ma, in realtà, la
motivazione principale era che conduce-
va la gente a fidarsi sempre meno della
Fede cristiana per superare le avversità
della vita quotidiana, preferendo la gara
con la Sorte.
Il re, dal canto suo, non era d’accordo,
perché avrebbe dovuto rinunciare alla
gabella sul gioco del Lotto, in un momen-
to particolarmente delicato per le casse
dello Stato, dissanguate dalle spese
affrontate per riconquistare il Regno di
Napoli all’Austria. Alla fine, giunsero ad
un patto: il gioco e relativa tassa rimase-
ro, ma era vietata l’estrazione dei numeri
nelle feste natalizie, cosicché il popolo
si indirizzava esclusivamente verso la
preghiera e la penitenza.
“Fatta la legge, trovato l’inganno”.
I giocatori accaniti non svolsero più in
pubblico le loro attività, bensì in case pri-
vate e, non potendo usare un banditore
ufficiale, si servivano di un contenitore
di vimini, a forma conica, somigliante
ad un tombolo, chiamato “‘o panariello” ,
contenente 90 pezzetti di legno cilindrici,
numerati da uno a novanta.
Da gioco pubblico, dunque, la Tombola
si era trasformata in gioco a conduzione
familiare e, per non essere sorpresi in
flagranza di reato, i numeri estratti non
venivano pronunciati, ma svelati attra-
verso un’allegoria, dal significato allusivo
e volgare: nacque ‘a tumbulella napole-
tana, nella sua veste ludica, scaramantica
e rituale al tempo stesso. Insomma, una
vera e propria arte combinatoria, oltre
che divinatoria, tra intrecci di senso e
sfumature di accordo.
Pina Paone
l
ome ogni anno si tirano le somme, si fanno bilan-
ci e si stilano classifiche. Ma come si misurano
gli interessi della società in cui viviamo? Dalle
parole che cerchiamo ogni giorno sul motore di
ricerca più famoso al mondo: Google.
Vediamo dunque cosa hanno cercato quest’anno gli italiani sul
web. Alle parole legate alla ricerca “voglia di” in pole position
troviamo l’inarrestabile voglia di calcio degli uomini. È infatti
questa la parola più ricercata, siamo forse un popolo sportivo?
Oppure semplicemente il calcio è diventato per molti una vera
e propria ossessione, andando ben oltre la considerazione che
dopo tutto si tratta di un gioco. I novanta minuti più amati dagli
uomini, tutto il resto poi può anche sparire. Al secondo posto,
nella classifica delle nostre voglie “googlate” ci sono i dolci per
passare dallo sport al cibo iper calorico, per la serie “abbiamo le
idee chiare”. Chi non ha mai detto “avrei proprio voglia di dolce”
in una sera come tante, con un umore un po’ ballerino, con qual-
che pensiero di troppo o un dispiacere dietro l’angolo. Loro, i
nostri amati zuccheri capaci di farci cambiare umore all’istante,
a volte basta così poco, un dolcino e tutto passa.
Di converso troviamo la voglia di dimagrire, perché siamo un
popolo che prima agisce e poi si pente, per poi agire di nuovo.
L’ossessione del nuovo millennio: i chili di troppo. Vorremmo
dimagrire con gli occhi, senza andare in palestra e senza rinun-
ciare alla pasta o alla pizza, praticamente un miracolo. Perché
un “ti amo” per una donna non è piacevole come un “ti trovo
dimagrita”, è risaputo. A seguire troviamo la voglia di amore.
Una volta appagato lo stomaco è anche giusto che si plachi il
cuore. Sovente si confonde l’amore con le altre mille sfumature
che caratterizzano i sentimenti, spesso vogliamo semplicemente
essere amati, sentirci importanti per qualcuno, sapere che
nonostante tutto quella persona ci sarà sempre. Avere questa
certezza aiuta ad affrontare meglio i dispiaceri della vita. Ben
venga quindi la voglia di amore in tutte le sue sfaccettature.
“L’amor che move il sole e l’altre stelle” scriveva Dante.
Dalle voglie passiamo poi ai “come fare” ed al primo posto tro-
viamo il sesso. Siamo un popolo di amatori, è risaputo, perfezi-
onisti dell’ars amandi al punto da doverne ricercare i segreti su
google. Altro cruccio degli esseri umani è “come far innamorare”
e per questo si cercano suggerimenti su come far capitolare la
persona che abbiamo adocchiato, magari dalla ricerca spunta
qualche ricetta per una pozione magica, mai dire mai. Un sorso
e lui si innamora, un po’ come nelle fiabe.
E poi ci sono le paure, le inquietudini, quelle situazioni che
preferiremmo non vivere. Tra tutte emerge la paura di addor-
mentarsi, vista come paura di morire, di non risvegliarsi più.
Al secondo posto c’è la paura di deludere gli altri o se stessi,
deludere le aspettative che qualcuno ripone in noi, non sentirsi
all’altezza di un compito o temere di non riuscire ad essere ciò
che vorremmo. Un’inquietudine che colpisce molti, il segreto
forse è non aspettarsi troppo e smetterla di essere così esigenti
verso noi stessi. Conclusione siamo un popolo che ama il calcio,
il cibo, il sesso e l’amore, ma che ha anche paura di non meritare
tutto ciò. Forse non abbiamo le idee chiare, ma la passione di
certo non ci manca. Keep in touch.
Eliana Veronica Sacchettino
c
Websearch
NapoliTime è Quotidiano On Line e Magazine cartaceo. Per la tua Pubblicità su NapoliTime, contattaci. Mobile 3381059950 - Email: [email protected]”
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 13
dImmI cosa cerchI e tI dIrò chI seI
14 • NapoliTime Magazine - Dicembre 2012
uesto mese vi proponia-
mo la visione della prima
spettacolare avventura
dell’Hobbit Bilbo Baggins
alla ricerca dell’anello del
potere, ovvero la nuova saga fantasy
dall’autore de Il Signore Degli Anelli, di
cui questa nuova trilogia – e l’omonimo
romanzo – è il prequel.
Questo puro, avvincente, epico spetta-
colo dal titolo “Lo Hobbit, Un Viaggio
Inaspettato” è senza dubbio tra i più atte-
si film degli ultimi anni, proprio perché
prequel di una saga, quella de Il Signore
degli Anelli dell’autore britannico Tolkien,
che ha cambiato il modo di fare cinema
e che, senza dubbio, rimarrà nella storia
della settima arte. Un film soggetto ad
un’ attesa che poche pellicole hanno
generato negli anni, in quanto doveva
essere all’altezza dei suoi predecessori
e costituire, anche esso, un capolavoro. Il
risultato complessivo è straordinario. Lo
spettatore si ridesta dal buio della sala
cinematografica emozionato, felice, esta-
siato e gioioso per aver visto quello che
senz’ombra di dubbio è uno dei migliori
film degli ultimi anni.
Durante la proiezione in HD3D - che
ne esalta decisamente le caratteristiche
spettacolari, anche se è sconsigliato a
chi soffre di mal di testa – il pubblico
applaude a scena aperta mentre scorrono
le peripezie del giovane hobbit Bilbo
Baggins,. L’interprete Martin Freeman,
che col suo stile molto “british” risulta
assolutamente perfetto per il ruolo, è
immerso in un vortice incalzante ed
avvincente di avventura, dramma e fan-
tasia che ci fa dimenticare di essere
davanti ad uno schermo, grazie anche
alle interpretazioni del nutrito cast di
attori che sono al limite della perfezione.
Su tutti, Ian McKellen, decisamente nato
per interpretare il mago Gandalf il Grigio
ed il bravissimo Richard Armitage, nel
ruolo del nano Thorin che ci regala uno
dei personaggi più affascinanti degli
ultimi tempi.
Dal punto di vista tecnico il film è vera-
mente uno spartiacque, poiché la nuova
tecnologia di ripresa a 48 fotogrammi
al secondo ci regala una definizione
d’immagine mai vista prima riuscendo
nell’impresa di rendere il 3D in assoluto
il migliore mai realizzato nella storia del
cinema, migliore persino dell’Avatar di
James Cameron. Gli effetti speciali sono
talmente perfetti che rasentano la vera
e propria “arte”, grazie ad un uso della
ComputerGrafica da capogiro.
I Costumi e le scenografie sono assolu-
tamente indescrivibili, ma la standing
ovation va al vero protagonista della
vicenda ovvero il Gollum di Andy Serkis,
magistrale come sempre e mai reso così
reale da una motion capture in stato di
grazia. Il film coniuga tragedia epica,
avventura e risate in un modo perfetto,
molto poetico e più volte commovente,
grazie anche alla monumentale colonna
sonora del premio oscar Howard Shore.
Il regista neozelandese Peter Jackson
(qui anche autore della sceneggiatu-
ra insieme alla sua fedele compagna
Fran Walsh, alla writer Philippa Boyens
ed al regista Guillermo Del Toro) torna
nella “terra di mezzo” come meglio non
si potrebbe, allargando il rating della
narrazione anche ai più piccoli, con
momenti comici gradevolissimi, senza
però dimenticare il dramma e lo scor-
rere dell’avventura, regalandoci, ancora
una volta, tutte quelle emozioni che già
Il Signore degli Anelli aveva impresso
indelebilmente nel cuore di milioni di
spettatori.
In conclusione, vista la qualità di questa
spettacolare opera filmica, dai prossimi
due episodi che concluderanno questa
trilogia - introduttiva al Signore degli
Anelli - possiamo aspettarci grandi cose,
senza che il timore che vengano minima-
mente disattese. Buona Visione e Buon
Anno.
Francesco Verdosci
vIstI per voI cInema
Q
lo hobbit, un viaggio inaspettato
ouis Vuitton presenta la nuova campagna pub-
blicitaria primavera – estate 2013. L’artista conc-
ettuale Daniel Buren insieme al direttore artistico
Marc Jacobs, nello studio newyorkese di Steven
Meisel, ricreano l’ambientazione della sfilata in cui è stata
presentata la collezione. Sia sulle pareti che sul pavimento, il
motivo è ispirato alla tela di Damier a scacchi bianchi e gialli e
dodici modelle emergenti sfilano a coppie con abiti e borse che
richiamano lo sfondo e il pavimento, ma di colore bianco e nero.
Tra le modelle in sfilata spiccano i nomi di Athena Wilson, Nastya
Kusakina, Janice Alida, Magdalena Jaesk, Ruby Jean Wilson, Tian Yi,
Ji Hye. Perchè in coppia? Marc Jacobs dichiara: “Ho sempre amato
i lavori di Daniel Buren e Les Deux Plateaux al Palais Royal di
Parigi - una serie di colonne rigate di altezza diversa - è stata
l’ispirazione per le proporzioni degli abiti. Sentivo che l’idea di
presentare le ragazze in coppia come “gemelle” avrebbe amplifi-
cato il messaggio della ripetizione e la ripetizione del motivo
che è la chiave della collezione di questa stagione. A volte sono
appaiate perfettamente, altre sono spaiate e indossano lunghezze
diverse - mini o midi, o midi e maxi - a riflettere la diversa altezza
delle colonne di Buren.” Una collezione opposta a quella vecchia,
come afferma lo stesso Jacobs: “E’ un contrasto netto rispetto alla
stagione precedente, con il romantico che lascia il posto ad una
precisione matematica. I fiori comunque presenti in collezione,
diventano astratti e dalle forme stilizzate, quasi irriconoscibili.
Ma il tema più ricorrente è sicuramente la griglia di quadrati,
omaggio al celebre motivo Damier della Maison”. Inoltre, i colori
a contrasto dei quadrati, i tessuti che alternano materiali brillanti
e opachi, presenza e assenza, nel caso degli abiti con i dettagli
cut-out. Buren, dopo aver visualizzato l’iniziativa, e quindi anche
il lavoro nello studio Meisel, ha deciso di continuare la collab-
orazione con la Maison Vuitton, spiegando così il perché: “Non ho
mai fatto nulla di questo genere prima d’ora, è stata un’esperienza
sorprendente. L’altra cosa altrettanto sorprendente - dato il fatto
che impiego anni a realizzare i miei progetti - è stato vedere con
quale rapidità ci siamo mossi dagli schizzi iniziali al set finito. Mi
è piaciuto.” L’artista è ora impegnato a ideare le vetrine di alcuni
store sparsi nel mondo che presenteranno la nuova collezione
che debutterà a Febbraio 2013. Nato nel 1938, Buren è un’artista
minimalista, astratto, conosciuto per l’utilizzo di grandi linee
regolari a contrasto che integrano l’opera visiva nel circostante
spazio architettonico, solitamente edifici storici.
Steven Meisel, fotografo di fama internazionale, comincia la car-
riera come illustratore per lo stilista Halston. Poi presso l’agenzia
Elite inizia a fare provini fotografici alle modelle. Alcune di
queste, impressionate dal lavoro, portarono gli scatti alla rivista
Seventeen e fu così che l’artista iniziò la collaborazione col fash-
ion magazine. Nella sua lunga carriera, Steven Miasel ha curato
le campagne pubblicitarie di Versace, D&G, Valentino, CK, Prada,
Louis Vuitton, Lanvin, Mulberry e Anna Sui.
Gaia Moschetti
louIs vuIttongIoca a scacchI con la moda
l
NapoliTime Magazine - Dicembre 2012 • 15