Donne Magazine

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Ci beviamo un caffè? Ci beviamo un caffè? Ci beviamo un caffè? Periodico online d’informazione tutta al femminile Numero Uno - Novembre Dicembre 2011 Non solo il Blog GREEN STYLE Parliamo di detersivi? KIDS I compiti a casa… NOI MOBBING… cos’è? VIAGGI Week-end a DUBAI L’INTERVISTA Viviana Guglielmi WEDDING Tendenze 2012

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Ci beviamoun caffè?

Ci beviamoun caffè?

Ci beviamoun caffè?

Periodico online d’informazione tutta al femminile

Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

Non solo il Blog

GREEN STYLEParliamo di detersivi?

KIDSI compiti a casa…

NOIMOBBING… cos’è?

VIAGGIWeek-end a DUBAI

L’INTERVISTAViviana Guglielmi

WEDDINGTendenze 2012

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■ EDITORIALECi beviamo un caffè? ................................................................................................... 5

■ NOTIZIEA Lucca “Carte rivelatrici”, la vita di Peggy Guggenheim ............................................. 6IMAGINARIUM. Un appuntamento imperdibile .............................................................. 6GAS ............................................................................................................................ 6In Italia, pochi pediatri ................................................................................................... 7I giovani Neet ............................................................................................................. 7

■ GREEN STYLEParliamo di detersivi? .................................................................................................. 8BIOBENE. Tutto il biologico che cerchi! ........................................................................ 9

■ NOI...MOBBING… cos’è? ..................................................................................................... 11

■ L’INTERVISTAVIVIANA GUGLIELMI ..................................................................................................... 12

■ TEEN-AGERSADOLESCENTI. L’importanza del gruppo ...................................................................... 14

■ KIDSI compiti a casa ........................................................................................................... 16NATURINO. Scarpe delle mie brame ............................................................................... 17

■ VIAGGIWeek-end a DUBAI ...................................................................................................... 18

■ WEDDINGMatrimonio 2012. Tutto quello che la sposa non può non sapere ................................. 20

■ LA MAMMA PERFETTAAdozione a distanza .................................................................................................... 23

■ FOODPasta semplice alle melanzane, Zuppa d’orzo e legumi ............................................... 24Patate ripiene, Ciambellone soffice .............................................................................. 25

■ ARTETrenta per trenta ......................................................................................................... 26

■ SPECIALE NATALECREATIVITÁ – Come fare le palle di Natale ................................................................... 28MY HOME – Christmas Table Setting ........................................................................... 31DESIGN – Tord Boontje e Stephen Johnson ................................................................. 32IO LEGGO – A Natale regala un libro ............................................................................ 34FOOD – Alberelli di Natale profumati alla cannella ....................................................... 36FOOD – Panettone di Babbo Natale ............................................................................. 37

■ RECENSIONIACTIVISION. Skylanders Spyro’s Adventure .................................................................. 39

■ IN EVIDENZAAMBIEZ SUITE HOTEL, GIACOMO BISTROT ................................................................... 40

■ CHI SIAMO ................................................................................................... 41

3Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

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■ EDITORIALE

Ci beviamoun caffè?Allora, ci prendiamo i nostri dieci strameritati minuti di

pausa? Ci beviamo il “nostro” caffè, anche se virtuale? Ma-gari meno “improbabile” e “strano” (ma originalissimo) di

quello in copertina, fotografato dall’amico e bravissimo fotografoprofessionista Leonardo Cairo che, da questo numero collaboracon DM (dai, ormai lo sapete che chiamo così sia il blog sia la ri-vista). Donne Magazine uguale DM, no? Quando, qualche tempofa, ho pianificato questo numero, ho immaginato di essere al barcon voi, di stare tutte intorno a un tavolo a “raccontarci”. Di cosaabbiamo parlato? Non lo ricordate? Alcune erano stanche e stufedel proprio lavoro, non contente dell’aria che respiravano in uffi-cio (andate a leggere la rubrica NOI), altre erano alle prese coipreparativi del matrimonio (rubrica WEDDING). Abbiamo parlatoanche di figli (tanto per cambiare…): rubriche TEEN-AGERS eKIDS. E poi, finalmente, del Natale che si sta avvicinando. Perquesto, nella seconda parte della rivista, troverete uno “SpecialeNatale” un po’ diverso (credo) da quelli che potete leggere nelleriviste “cool”, quelle famose e importanti, cartacee. Uno “Speciale Natale” fatto da NOI, semplicema familiare, caldo. Preziosi consigli per realizzare idee creative per una giornata importante,per “creare” il nostro Natale. Quindi, non perdetevi le “dritte” su come organizzare una bella ta-vola (rubrica MY HOME) e inserire magari oggetti preziosi, di design (rubrica DESIGN, appunto).Alcune, brave a cucinare, ci hanno anche svelato come preparare biscotti natalizi deliziosi o unpanettone a forma di Babbo Natale (rubrica FOOD)… Insomma, abbiamo parlato di tante cose equesto numero di Donne Magazine, a livello di contenuti, mi sembra – e spero che, effettivamente,lo sia – più ricco e interessante rispetto al precedente. Forse perché, tutto sommato, l’avete fattovoi. La strada, ovvio, è ancora lunga e tutta in salita. Facciamola!

Antonella Pfeiffer

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IE ■ NOTIZIE

a cura della Redazione

6 DonneMagazine - Non solo il Blog

Nati nel 1994, stanno ri-scuotendo un notevolesuccesso, forse anche a

causa della crisi economica ge-nerale. Si tratta di “gruppi d’ac-quisto solidali” (Gas, appunto),associazioni di cittadini chefanno la spesa collettivamentee senza intermediari; rivolgen-dosi, cioè, direttamente al pro-duttore. Questo sistema di farela spesa non è dato solo dallanecessità di fronteggiare il

“caro-vita” ma anche dalla vo-lontà di avere la certezza diconsumare cibi naturali. In-fatti, anche se ultimamente sista allargando l’orizzonte dellemerceologie disponibili, glioltre 40 mila italiani aderenti aiGas, acquistano (per lo più)prodotti alimentari. Frutta e verdura, soprattutto.Comprando direttamente dalproduttore (in particolare pic-cole e medie aziende agricole),

si ha la certezza di avere in ta-vola alimenti freschi e di sta-gione, spesso provenienti dacoltivazioni biologiche. E, cosada non sottovalutare, i prezzisono bassi perché, accorciandola filiera, si eliminano i pas-saggi commerciali (produttore,trasportatore, distributore evenditore finale). Tutti contentidunque… Tranne, probabil-mente, gli “intermediari”, vienda dire.

GAS

L’Old Fashion Cafè, sto-rico locale milaneseimmerso nel verde del

Parco Sempione, ha dato il viaai nuovi brunch domenicali, de-dicati alle famiglie. Ad accom-pagnare il Royal Buffet dolce esalato e la selezione musicale,

ci saranno due novità nell’areakids: l’animazione per i più pic-coli a cura di Children in CrisisItaly Onlus e la collaborazionecon Imaginarium, la nota catena

spagnola di negozi specializzatinell’infanzia, che si occuperàdell’intera fornitura dei prodottida utilizzare durante i due labo-ratori creativi.

Un appuntamento imperdibile

Fino al 15 gennaio 2012 alLucca Center of Contempo-rary Art c’è una mostra da

non perdere. Curata da MaurizioVanni in collaborazione con laGuggenheim Collection, rico-struisce i momenti salienti dellavita di Peggy Guggenheim, lapiù amata mecenate e collezio-nista dei nostri tempi, e la na-scita della sua straordinaria

collezione attraverso le operedei talenti che ha voluto soste-nere economicamente e moral-mente. Le opere, esposte sucarta, spaziano da quelle diHenry Moore a Kurt Schwitters,Pegeen Vail a Piet Mondrian, daKandinnskij a Calder…

A Lucca “Carte rivelatrici”,la vita di Peggy Guggenheim

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7Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

Nel 2010 è aumentato ilnumero delle personetra 15 e 29 anni fuori

dal circuito formativo e lavora-tivo (Neet). Si tratta di 2,1 mi-lioni di unità, 134 mila in piùdell’anno precedente, pari al22,1 per cento della popola-zione di questa età, una quotanettamente superiore a quellatipica degli altri paesi europei.La maggioranza dei Neet rile-vati nel 2010 è stata taleanche in almeno due dei treanni precedenti il momentodell’intervista, dato questo chesegnala una preoccupante per-sistenza in questa condizionedi esclusione.Un terzo dei Neet è disoccu-pato, un terzo è non disponibilea lavorare e un terzo fa partedella “zona grigia”. (*)Nonostante l’aumento assolutodell’occupazione stranieri quindi,la grande maggioranza di questigiovani (con una punta dell’80

per cento tra i maschi del Mez-zogiorno) mostra un interessealla partecipazione al mercatodel lavoro, perché disoccupatio inattivi disponibili a lavorare.Quasi un quarto delle giovani èNeet, contro un quinto dei gio-vani. I Neet maschi vivononell’87,5 per cento dei casinella famiglia di origine, men-tre per le giovani ciò avvienesolo nel 56 per cento dei casi:450 mila donne che apparten-gono a questa categoria sonopartner o madri e molte di lorosi dichiarano “casalinghe”. Poco più della metà dei Neetche vive con i genitori provienedalla classe operaia, a fronte dipercentuali del 30 per centotra gli studenti e del 42 per

cento tra gli occupati”. (*) Zona grigia: rientrano inquesta “zona” circa 2 milioni emezzo di persone che, a causadello scoraggiamento e l’attesadegli esiti di passate azioni diricerca, non svolgono ricercaattiva del lavoro, l’ampiezzadella zona grigia è ormai similea quella dei disoccupati. L’in-cidenza dello scoraggiamento èpiù che doppia di quella regi-strata nell’Unione europea.

I giovani NeetDal Rapporto Annuale 2010 dell’Istat emerge un dato preoccupante per quantoconcerne il futuro di molti giovani

La legge prevede che cia-scun pediatra di base siain grado di offrire assi-

stenza a circa 800 bambini perterritorio ma in alcune regionid’Italia si arriva fino a 1.400assistiti per pediatra. Però, c’èun problema. Infatti, secondo lastima della Società italiana dipediatria, sembra che fra diecianni l’Italia, a causa dei tagliprevisti alla formazione deinuovi medici, non potrà più as-sistere tutti i bambini. Oggi ci

sono 8 milioni e mezzo di bam-bini sotto i 14 anni, di cui lametà sotto i 6 anni e i pediatriin libera scelta sono circa set-temila. Fino ad oral’assistenza pedia-trica è garantitaquasi a tutti i bam-bini dalla nascitafino ai 6 anni ma lacopertura sembrapiù problematica(meno efficace) peri bimbi dai 7 ai 14

anni tanto che circa il 30-50%si rivolge al medico di famiglia.Domanda: fra vent’anni, chi cu-rerà i nostri figli o i nostri nipoti?

In Italia, pochi pediatri

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LE ■ GREEN STYLE

a cura di Chiara Petragnani

8 DonneMagazine - Non solo il Blog

Parliamo di detersivi?Alzi la mano chi, di fronte alle case tirate a lucido di certe pubblicità,non venga colta da improvvisa ansia da prestazione

Che siano pubblicità diprodotti per la pulizia, oche si tratti di semplici

complementi d’arredo, il mes-saggio che ci viene costante-mente inviato è quello di caseimpeccabili, pulite e scintil-lanti. Gli scaffali dei supermer-cati, poi, sono una continuatentazione: vuoi non avere incasa l’ultimo prodotto per te-nere pulite e lucenti le viti dellamaniglia della porta della can-tina?!Io ero un’esperta in materia didetersivi e detergenti. In casa,li avevo tutti. Conoscevo a me-moria le etichette “frontali” ditutti i prodotti che promette-vano di eliminare lo sporco piùostinato. Che poi dico, ma micaabitiamo in una discarica!Per non parlare di quelli che as-sicuravano risultati miracolosisenza bisogno di risciacquare.Vi svelo un segreto: non è sem-pre vero. Qualsiasi detersivo,anche il più naturale, deve es-sere risciacquato, sempre. Uscireste dalla doccia tutte in-saponate perché, tanto poi,asciugandovi la schiuma non sivedrebbe più?Lo so, non è una bella notiziada dare così, su due piedi. Maè la realtà. Questa nuova consa-pevolezza ci farà arrivare al li-

vello successivo. Non sono ne-cessari millemila detergenti, esoprattutto, quelli che utiliz-ziamo non servono sempre tuttisu tutte le superfici. Il più dellevolte, dell’acqua calda in cuisciogliere un cucchiaio di bicar-bonato, o dell’acido citrico osemplicemente dell’aceto, sonopiù che sufficienti per far bril-lare anche la nostra casa.Ad ogni modo, un giorno imparaia leggere le retroetichette, quellescritte in piccolo piccolo, su cuisono indicati i vari “ingredienti”che compongono ogni singolodetersivo. È stato allora che hoscoperto che quasi la totalità deidetersivi e detergenti in com-mercio contenessero sostanze diderivazione petrolchimica, e al-lora ho iniziato a rivolgermi aquelli biologici ed ecocompati-bili, prediligendo quelli in tanicae alla spina.Credo che, a prescindere dallascelta definitiva, ognuna di noidovrebbe imparare a decifrarequella sequela di nomi impro-nunciabili e, solitamente, in-comprensibili. Quanto menoper cultura personale…Per onestà intellettuale, micorre l’obbligo di dire che qual-siasi detersivo può averedegli effetti nocivi sulleforme di vita acqua-

tiche perché, riducendo la ten-sione superficiale dell’acqua, isuoi componenti possono es-sere assorbiti dai pesci; inoltrepossono dare origine al prolife-rare di alcune alghe che, oltre aliberare tossine, esaurirebberol’ossigeno indispensabile per lavita acquatica.Per quanto possano non essereprivi di sostanze inquinanti, idetersivi biologici sarebbero dapreferire perché prodotti con so-stanze di origine vegetale e nonpetrolchimica e, tra gli altriaspetti positivi, non sono irri-tanti né allergizzanti; non ven-gono testati su animali e, inmolti casi, dopo rigidi controlli,hanno ottenuto ottime certifica-zioni.

(la fonte “scientifica” èhttp://www.inquinamentoambien-tale.it/Acqua%20Detersivi.html)

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LE■ GREEN STYLE

a cura di Antonella Pfeiffer

9Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

BioBene,tutto il biologico che cerchi! A Milano nasce un nuovo negozio dedicato al benessere come stile di vita

BioBene non è solo unnuovo punto vendita: èun luogo che fornisce

prodotti biologici e servizi tra-sversali. Perché il benessere è,innanzi tutto, uno stile di vita.Passa, cioè, attraverso l’alimen-tazione e la cura di sé, anchedal punto di vista estetico.BioBene è sorto per dare rispo-ste mirate a esigenze semprepiù pressanti ed evidenti: menoquantità, che spesso è legata adabitudini e automatismi del vi-vere quotidiano, e più qualità. É su questo concetto che si

gioca anche un nuovo modo diintendere il risparmio: consumiconsapevoli, selezionati in basea un’interpretazione della sa-lute ampia, che comprende ilcorretto funzionamento delcorpo, il piacere e il gusto di ciòche si consuma e la bellezzadel proprio apparire.Un atteggiamento di valoreche si rispecchia nella sceltadi implementare la propria of-ferta gradualmente, ascol-tando i suggerimenti e lenecessità della sua clientela.La qualità dei prodotti e deiservizi è frutto di un’accurataselezione e conoscenza realedei fornitori che condividonocon BioBene la filosofia e i va-lori di riferimento. Prodotti chemirano alla salute dei consu-matori, senza sottovalutarne ilgusto e la gradevolezza.

Da BioBene si trova un assorti-mento completo di prodottibiologici; un’ampia scelta diservizi estetici manuali a operadi estetiste qualificate; servizidi consulenza con esperti deisettori legati all’alimentazionee alla medicina naturale, chesono stati presentati al pub-blico con un calendario definitoa partire dall’autunno 2011.

BioBene - MilanoVia Andrea e Pietro Cascella, 8(M3 Rogoredo/Santa Giulia),T. 02 514064e-mail: [email protected]

- Alimentari (farine di farro, kamut, mais, preparati per zuppe, legumi, cereali, sughi, conserve, salse…)- Dolciari (zucchero, cacao, marmellate, mieli, biscotti e prodotti per la prima colazione, preparati

per torte, cioccolato…)- Per l’infanzia (prodotti specifici da zero a dieci anni)- Per allergie e intolleranze (prodotti per celiaci…) - Bevande (caffè, the, orzo, latte di riso, soia, vaccino, ovino, bibite, succhi di frutta, soft drink...)- Tisane e integratori- Cosmesi e cura della persona (creme, colorazioni, dentifrici, shampoo, balsami…)

- Estetici (pulizia del viso, scrub, trattamenti manuali dimagranti, rassodanti, anticellulite, lifting,servizio maquillage…)

- Consulenze specialistiche (Alimentazione – Nutrizionisti, Dietologi, Intolleranze alimentari – Der-matologia, Omeopatia…)

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in vendita in tutte le librerie

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Negli ultimi anni stiamoassistendo a un au-mento vertiginoso degli

episodi di violenza e sopraffa-zione in molti ambiti della so-cietà. Le pagine di cronaca e inotiziari alla televisione sonopieni di storie di soprusi fami-liari e violenze psicologichecompiute spesso anche all’in-terno di relazioni intime o ami-cali. Un tipo di comportamentodevastante per il benessere psi-cologico individuale è la vio-lenza che viene esercitata sulposto di lavoro, il cosiddettomobbing: con questo termine siintende una condotta aggressivanei confronti di una persona cheviene offesa e ripetutamentesvalutata dai colleghi o da chi sitrova a ricoprire una posizionesuperiore all’interno dell’a-zienda. La vittima subisce in si-lenzio angherie e vessazioni e, alungo andare, potrebbe manife-stare sintomi come attacchi dipanico, ansia, malesseri psico-somatici fino a forme più omeno gravi di depressione. Recenti statistiche sostengonoche una percentuale di questevittime siano proprio le donneche, specie in seguito alla ma-ternità, si trovano spesso adover “fronteggiare” questi at-teggiamenti al rientro al lavoro,momento fisiologicamente deli-cato per una neo-mamma.

Perché si instaura questo circolovizioso? Gli episodi di violenza spesso co-minciano durante l’infanzia, ma-gari siamo state prese di mira peressere state delle bambine paf-fute e un po’ goffe dai nostri com-pagni di classe; oppure sono statiproprio i nostri genitori, le personeche dovrebbero amarci più diqualsiasi altra persona al mondoche, più o meno consapevol-mente, hanno utilizzato il senso dicolpa o il ricatto per influenzarci.Una frase svalutante tipica è: “Senon fai come che ti ho detto signi-fica che non mi vuoi bene!”.Anche all’interno di una relazionesentimentale capita che il partnerpensi di poter disporre dell’altro asuo piacimento, lo consideri unmezzo per esaudire le proprieaspettative. A questo tipo di vio-lenza non è facile reagire, speciequando ci troviamo in una posi-zione asimmetrica sia per legameaffettivo come da bambine sia percondizione economica, ad esem-pio nei confronti di un superioreche potrebbe licenziarci.

Come si esce dunque da questocircolo vizioso?Non è facile perché spesso chiusa queste modalità persecutorienei nostri riguardi è proprio lapersona da cui vorremmo essereapprezzati, amati e valorizzati.Come fare allora? Proviamo a ri-

flettere insieme su alcuni punti.1 - Ricordiamoci che siamo dellepersone degne di essere rispet-tate, amate e valorizzate. Nes-suno potrà farlo se siamo noi leprime a svalutarci e a non cre-dere in noi stesse. Potrebbeanche essere utile scrivere su unfoglio le nostre qualità, i nostripunti di forza che ci rendono or-gogliose di noi stesse. A volte lavisualizzazione facilita il pro-cesso di consapevolizzazione.2 - Focalizziamo i nostri valori eprincipi e impariamo a rifiutarele richieste che vanno in dire-zione contraria: sostituiamo a uninfelice e compiacente “sì” un“no” sano e assertivo .3 - Tutti gli individui hanno paridignità, anche le mamme: anzi,spesso la loro proverbiale pa-zienza è una risorsa preziosa perl’azienda. Badate bene: “pa-zienza” non va confusa con “sot-tomissione”, aver regalato la vitaa un essere umano non è unacolpa semmai una virtù!4 - Valorizziamo la nostra libertà:di scelta, di opinione, di compor-tamento, di combattere controchi non ci rispetta.E se tutto questo non basta persottrarci alla violenza, allontania-moci da quel rapporto, da quellavoro, da quella situazione:anche se può sembrare unascelta estrema la nostra serenitàviene prima di tutto!

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■ NOIa cura

di Miss ChiaraluceFoto di Leonardo Cairo

MOBBING… cos’è?È la violenza psicologica subita da una persona (spesso donna) sul posto di lavoro

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■ L’INTERVISTA

Presenti, con successo, la tra-smissione “Happy Hour”, inonda tutti i giorni alle 18,00 suTele Lombardia. Come ti sei av-vicinata al mondo dello spetta-colo? È avvenuto per caso o –già da bambina – sognavi di la-vorare in TV?Per caso. Lavoro da quandoavevo diciotto anni e mi sonosempre mantenuta agli studi.Inizialmente pensavo di farel’Architetto ma dopo 15 esamiho dovuto abbandonare proprio

perché non riuscivo più a con-ciliare studio e lavoro. All’e-poca ero Tour Leader (cosa chemi ha permesso di viaggiarepraticamente in tutto il mondo)e il numero dei partecipanti aiviaggi arrivava a toccare anchele 600/700 persone. Così misono laureata in Scienze dellaComunicazione (sempre lavo-rando) e sono diventata unagiornalista. Sono stata notata aun casting ed è cominciataquesta avventura.

E la tua famiglia come ha ac-colto questa tua decisione?Bene, mi ha sempre appog-giata in tutte le mie scelte.

La tua bellezza, in alcune circo-stanze, ti ha mai fatto sentire adisagio?Ma ci credi che io non riesco asentirmi particolarmente bella? Certo, so di essere fortunataper quanto riguarda il mioaspetto fisico ma, al mondo,ci sono tante ragazze belle.

a cura di Antonella Pfeiffer

VIVIANAGUGLIELMI,conduttricetelevisiva

Viviana Guglielmi è telegiornalista e conduttrice televisiva. Giovane, bellis-

sima (dal vivo ancora di più), solare e molto simpatica, ha tutte le carte in

regola per diventare una personalità di spicco nel mondo della televisione.

Non credo sia l’eccezione che confermi la regola ma è, senza dubbio, un esempio

di “bellezza con il cervello” perché, per fare bene il suo lavoro, essere bella – alla

lunga – non basta. Ringrazio tantissimo Viviana per avere accettato di raccontarsi

a Donne Magazine.

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Comunque no, a disagio nelvero senso della parola non misono mai sentita… Più chealtro, ho sempre dovuto lavo-rare sodo per dimostrare dipiù, per far vedere che valgoe che ho studiato per fare illavoro che faccio.

E, infatti, sei una giornalista.Hai collaborato per un anno emezzo con «Il Giorno» e oratieni una rubrica molto seguitache si intitola proprio “HappyHour”, su «Il Giornale»… Cartastampata o TV? Entrambe, possibilmente. Certoè che non sono una disposta afar di tutto pur di lavorare in TV.

Cosa suggerisci alle ragazzineche sognano, un domani, di fareil tuo lavoro?Di studiare, prima di tutto. Diimpegnarsi tanto e di esseretenaci.

Indipendentemente da “HappyHour”, c’è un programma televi-sivo che ti piacerebbe con-durre?“Happy Hour” è per me unagrande soddisfazione perchésono anche autore, quindi hototale libertà decisionale,scelgo gli argomenti da trat-tare e le persone da intervi-stare. Mi rispecchia, insomma. Mipiacerebbe, però, condurreanche un programma sportivo.Chissà…

Come ti vedi fra dieci anni?Con due o tre figli e un lavoropart-time. Non so ancora sesarò una “mamma perfetta”ma sto leggendo il tuo libro inmodo da portarmi avanti…

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RS ■ TEEN-AGERS

a cura di Miss ChiaraluceFoto di Leonardo Cairo

L’importanza del gruppoper gli adolescentiIl gruppo dei coetanei svolge una funzione essenziale per imparare adaffrontare la vita

L’adolescenza è una faseestremamente delicatadello sviluppo fisico ed

emotivo dell’individuo. Durantequesto periodo i giovani si tro-vano a dover affrontare due que-stioni fondamentali: acquisireconsapevolezza della propriamaturazione fisica e passare dalcontrollo genitoriale all’autono-mia. Quest’ultimo aspetto, inparticolare, non riguarda solo icomportamenti ma anche laconquista di una maggiore li-bertà emotiva nei confronti deigenitori. Ma perché gli adole-scenti spesso preferiscono con-fidarsi con i coetanei mettendoin secondo piano i genitori,unico punto saldo avuto fino aquel momento? Perché è cosìfrequente trovarli all’interno digruppi omogenei per sesso e peretà? Che ruolo ha l’amicizia inquesta fase particolare dellaloro vita? Ma, soprattutto, noigenitori come possiamo soste-nerli senza ostacolarli in questadelicatissima fase della lorovita? Il gruppo dei coetaneisvolge una funzione essenzialeper acquisire la sicurezza ne-

cessaria ad affrontare le barrierepresenti non solo nel mondoesterno ma anche in quello do-mestico. L’adolescente, infatti,alleandosi con chi manifesta isuoi stessi valori, esprime il suobisogno di crearsi un’identitàche può, talvolta, differire daquella che fino a quel momentoaveva costruito nel nido fami-liare. A volte i genitori, interpre-tando questo passaggio comeun’adesione acritica a ungruppo di ragazzi che si confor-mano ai messaggi imposti daimass-media, ostacolano quellache è invece una tappa fonda-mentale per il raggiungimentodell’autonomia individuale. Come mantenere il giusto equi-librio tra autorevolezza e libertàdi azione? Ricordandoci che il gruppo:1 - rappresenta una base sicura.Lasciamo che i nostri ragazzicostruiscano rapporti e alleanze

che permetteranno loro di spic-care il volo nella società;2 - consente di stringere rap-porti più intimi. Al suo internonasceranno molte amicizie e leprime relazioni sentimentali;3 - permetterà a nostro figlio diconoscere meglio se stesso. Sviluppando l’appartenenza aun gruppo l’adolescente, infatti,consoliderà la sua identità;4 - favorirà le esperienze di con-divisione e di empatia tra i com-ponenti: questo aprirà la stradaalla creazione di relazioni intimee autentiche.Sicuramente ci sarebbero moltealtre caratteristiche da conside-rare. Già queste, tuttavia, ci per-mettono di escludere moltipregiudizi che spesso si hannonei confronti dei gruppi adole-scenziali, talvolta consideratiunicamente come l’anticameradi fenomeni di bullismo e di vio-lenza.

14 DonneMagazine - Non solo il Blog

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SKYLANDERSGAME.COM

© 2011 Activision Publishing, Inc. Skylanders Spyro’s Adventure is a trademark and Spyro and Activision are registered trademarks of Activision Publishing, Inc. All rights reserved. Main Themes by Hans Zimmer, Music composed by Lorne Balfe, Score produced by Hans Zimmer and Lorne Balfe. ‘ ’ , ‘PlayStation’, ‘PS3’ and ‘ ’ are trademarks or registered trademarks of Sony Computer Entertainment Inc. ‘ ’ is a trademark of the same company. All Rights Reserved. Nintendo 3DS and Wii are trademarks of Nintendo. © 2011 Nintendo. KINECT, Xbox, Xbox 360, Xbox LIVE, and the Xbox logos are trademarks of the Microsoft group of companies and are used under license from Microsoft. All other trademarks and trade names are the properties of their respective owners. All rights reserved.

activision.com

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a cura di Miss Chiaraluce

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I compiti a casa...Come convincere i nostri figli a sottrarre tempo al gioco?

L’anno scolastico è ini-ziato e, dopo i primigiorni passati a creare

i rapporti di amicizia con i nuovicompagni e insegnanti o a rial-lacciare quelli interrotti dallevacanze, si è entrati nel vivodella vita scolastica. Ritmi eorari si fanno più serrati cosìcome doveri e impegni che pianpiano vanno ad occupare granparte del tempo che, nella sta-gione estiva, era dedicato allosvago e al gioco. Oltre alla con-centrazione e al lavoro che ainostri piccoli vengono richiestiin classe durante le lezioni, al-trettanto impegno è necessarioa casa per svolgere le attivitàche vengono assegnate comecompletamento del percorso di-dattico. Ebbene sì, special-mente per gli iscritti alla primaclasse della scuola primaria, ilmomento dei compiti a casapuò rappresentare un drammanon solo per i seienni ma ancheper i genitori: questi, infatti,spesso si vedono costretti ad in-tavolare discussioni allo scopodi convincere i figli a sottrarrealtro tempo al gioco per dedi-carsi allo studio. Il processo dinegoziazione dei tempi e moda-lità può sfociare anche in ricatti(“Se non fai i compiti niente vi-deogiochi per una settimana!”)e creare tensioni tra gli stessiconiugi che hanno difficoltà aconcordare un metodo efficace.

Come aiutare i propri figli inquesto delicato passaggio dallascuola come gioco alla scuolacome percorso di crescita? Riflettiamo su alcuni punti chepotrebbero esserci d’aiuto.

- Distinguiamo il tempo del do-vere dal tempo del piacere: ibambini hanno il diritto dimuoversi, fare sport, rilassarsidopo una mattinata impegna-tiva dal punto di vista dellaconcentrazione. Stabiliamo unasuddivisione equa tra tempodedicato ai compiti e tempoper le attività extra e mante-niamola con fermezza.

- Instauriamo una routine: con-cordando e concedendo albimbo un periodo temporale direlax e di attività libere dopo ilpranzo gli permetteremo di ri-trovare una maggiore concen-trazione da dedicare allo studio.

- Decidiamo il luogo più idoneoallo svolgimento degli esercizi:lontano da tv, videogiochi, fontidi distrazione. Un posto ben il-luminato e tranquillo che favo-risca l’attenzione.

- Ricordiamoci di sostenerlo: ilgenitore non dovrebbe mai rim-proverare o umiliare il figlio se siaccorge che ha sbagliato qual-cosa ma dimostrargli che ha fi-ducia in lui e nelle sue capacità.

- Dialoghiamo: se ci sono diffi-coltà non sostituiamoci a luioffrendogli la soluzione giàpronta ma stimoliamolo ad ar-rivarci da solo. In sostanza,aiutiamolo a diventare auto-nomo.

- Non dimentichiamoci di ascol-tarlo: non solo rispetto ai pro-blemi che incontra masoprattutto alle emozioni cheprova in quel momento. Sentirsi accolto e capito lo aiu-terà a giungere più veloce-mente alla risoluzione delledifficoltà.

- Siamo assertivi: una voltaconcordate insieme le regolefacciamo in modo che ven-gano rispettate da tutti, in pri-mis dagli stessi genitori. Essere coerenti è l’esempiopiù importante che possiamofornire ai nostri figli.

Non dimentichiamoci che, perla buona riuscita del percorsoeducativo, è fondamentale chescuola e famiglia collaborino insinergia. Se riscontrate difficoltà persi-stenti o comportamenti anomalidel bambino che si prolunganonel tempo, non esitate a chiedereun colloquio con le insegnantiperché insieme si possano risol-vere al meglio le problematicheper il benessere di vostro figlio.

Image from Google

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NATURINO “FIT” - FlexibleItalian TecnologyDalla ricerca Naturino nasce lanuova linea dedicata ai primipassi: Naturino “FIT”. che gra-zie a una speciale costruzioneassicura un appoggio estrema-mente morbido e ultraflessi-bile. Varie sono le innovazioniche sono state introdotte inquesto progetto. Il nuovo fondo bicolore a dop-

pia densità evidenzia tagli la-terali in grado di permettere lamassima torsione del piede. La tomaia con lavorazione asacchetto garantisce flessibi-lità e confort. Il sottopiede in

pelle estraibile, lavabile e an-tibatterico, mantiene il si-stema “effetto sabbia” perconsentire un appoggio flessi-bile che si modella in base allaforma del piede.

NATURINO “TATOO”Vuoi una scarpa personalizzata?Scegli un tatoo e il gioco è fatto!Abbiamo selezionato una sneakerunisex, in canvas bianco e det-tagli in velour colorato da abbi-nare a una serie di tatuaggi,lasciando il divertimento di per-

sonalizzare la scarpa a ognibimbo. La procedura di applica-zione è semplice, basta rimuo-vere la pellicola protettiva eappoggiare l’immagine sul can-vas della tomaia, bagnare il tatoocon una spugna umida e farepressione per un paio di minuti.

Rimuovendo delicatamente lacarta, l’immagine scelta si tra-sferisce sulla scarpa. Non è untatuaggio permanente e se si ro-vina, basterà lavare la scarpinarimuovendo eventuali depositi dicolore rimasti, per poi ripeterel’operazione con un nuovo sog-getto. Le immagini da tatuare indotazione sono 6 coppie di sim-patici animaletti, ma una voltaterminati, sarà possibile acqui-starne altri nei punti vendita Na-turino.

NATURINO “CUOIO” - Flessi-bile, Facile, Fashion Una linea dedicata alla bambinajunior. Un nuovo fondo in

gomma bicolore, iniettato diret-tamente nel sottopiede sago-mato in cuoio, senza ulterioricuciture. Il risultato è un sanda-letto che unisce la flessibilità ela leggerezza del fondo ingomma al comfort del sottopiedein cuoio. Varia è la gamma di to-

maie disponibili su questo nuovoprogetto sia per i modelli chespaziano dall’infradito alla chiu-sura a fascia o alla ciabattina, siaper i pellami, a volte traforaticome un pizzo, con applicazionifloreali in contrasto o con “ca-bochon” metallici colorati.

■ KIDSa cura

di Antonella Pfeiffer

Scarpe delle mie brameQuale occasione migliore per Naturino, la nota marca di scarpe studiate appositamente per i nostri bambini, di presentare in anteprima le novità della Collezione Primavera Estate 2012 su Donne Magazine?

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I ■ VIAGGI

Le moderne metropoli ormaisono tutte in Asia: Shan-gai, Hong Kong, Beijing

(Pechino) in Cina, Kuala Lum-pur in Malaysia, Bangkok inThailandia, Tokyo in Giappone,Dubai negli Emirati Arabi Unitie l’elenco non finisce qui.È proprio a Dubai che viene de-dicato questo articolo.Dubai è una città che si affacciasul Golfo Persico con, allespalle, il deserto arabico. É unodei sette Emirati del Golfo go-vernata dallo sceicco Al Mak-toum, che è anche proprietariodella città stato.È una destinazione perfetta per unweek-end lungo di shopping grif-fato tra amiche, per una fuga ro-mantica extra-lusso oppure peruna mini vacanza a cinque stelleper tutta la famiglia. Le icone dimega ingegneria della città sonoil celebre hotel a sette stelle,Burji Al Arab, a forma di vela co-struito su un’isola artificiale; ilgrattacielo più alto del mondo di824 metri, Burji Al Khalifa; l’i-sola artificiale a forma di palma,Palm Jumeirah e il centro scii-stico al coperto di 22.500 metriquadrati, Ski Dubai, all’interno

di uno dei più grandi centricommerciali di lusso del mondo,The Mall of the Emirates.Dubai è una metropoli multiet-nica. Passeggiando per TheWalk – il lungo mare – si vedonopersone vestite secondo la tra-dizione araba (le signore con ilburka o con lo chador e i signoricon la tunica bianca e la kefiah,in tessuto di cotone quadrato ascacchi e avvolto sul capo), ra-gazze in hot pants, gente griffa-tissima dalla testa ai piedi,

persone vestite con gli abiti tra-dizionali del proprio Paese d’o-rigine, coppie miste e personeprovenienti da tutto il mondo,tutte accomunate dal desideriodi trascorrere una piacevole se-rata. Lungo The Walk, si trovanocartelli sulle “Regole di cortesia”(Courtesy policy) da osservare:indossare abiti rispettosi, nientegesti affettuosi in pubblico,niente consumo di alcolici,niente attività pericolose, nienteanimali. Non ho trovato evidenzadel rispetto di quanto indicato suicartelli, però ho trovato una cittàsicura, pulita e con gente rispet-tosa e tollerante della diversità.Passeggiano madri o tate con lacarrozzina, signore che sfog-giano gioielli di marca e borsefirmate e padroni con cani dirazza che costano forse più deigioielli e delle borse messe as-sieme! Lungo The Walk, oltre aristoranti, bar e hotel a cinquestelle, non mancano le “pac-chianate”: piazzette a imma-gine e somiglianza di Piazza diSpagna, limousine fucsia, Hum-mer formato limousine… forseper attraversare il deserto constile! Qui si affacciano le princi-

a cura di Sara Artusi

Week-enda DUBAINegli anni ottanta per vedere architettura all’avanguardia, si andava negliStati Uniti, in particolare a New York. Nel ventunesimo secolo si va in Asia

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Ipali catene alberghiere di lusso,anche se l’albergo di riferimentoresta sempre l’acclamato BurjiEl Arab, una meraviglia dell’in-gegneria moderna. Hotel, asette stelle – l’unico al mondo –costruito in acciaio, cemento ar-mato e vetro su una piccolaisola artificiale. È a forma divela e vanta un atrio che è il piùalto del mondo, ben 180 metri!Per visitarlo occorre prenotare epagare. Si prenota, lasciando idettagli della propria carta dicredito – a Dubai, più necessa-ria del passaporto – tramite ilproprio hotel, scegliendo tra unadecina di ristoranti, lounge bare sale da tè.Una cena al Burji El Arab èun’esperienza unica tra la curadel servizio, la qualità e la va-rietà delle pietanze e l’imman-cabile lusso estremo, quasieccessivo anche per gli amantidel comfort a cinque stelle. Ilprezzo di una cena, benchécaro, non è inaccessibile, comeinvece lo è il pernottamento.Tra gli altissimi e modernissimigrattacieli riecheggia la voce delmuezzin, che canta cinque voltetra giorno e notte, invitando i fe-deli islamici alla preghiera. Que-sto è, forse, uno dei pochi segnidella tradizione, che ricorda alturista e all’uomo d’affari che cisi trova in un Paese islamico.Dubai, che era originariamenteun antico villaggio di pescatorie di commercianti, è diventatauna città con grattacieli e infra-strutture varie ultra moderne,che ricordano il set di GuerreStellari e di Blade Runner, macon pochissime tracce del pas-sato: il Forte, The Fort, sede delmuseo cittadino e il dedalo diviuzze dei souk in prossimità delCreek, fiume che attraversa lacittà. Scordatevi mercati di arti-

gianato etnico locale. L’unicoshopping possibile è quellodell’oro, con gioielli poco allamoda per noi italiani, delle spe-zie, e dei tessuti, con qualchesciarpa, benché di manifatturaindiana o cinese! Al turista che non teme l’estrattoconto della propria carta di cre-dito, Dubai offre svariate possibi-lità di divertimento.C’è l’immancabile shoppingdelle più prestigiose griffe almondo nei centri commerciali,Mall, che rappresentano la ver-sione ingegneristica delle oasinel deserto. A Dubai in prima-vera e in estate le temperaturesfiorano i 50°Centigradi e l’ariacondizionata è sicuramente unanecessità vitale.Si possono vedere le corse deicammelli, si può giocare a golf,si può praticare pesca d’alturaoltre che i diversi sport acquatici,ci sono diversi acqua park fanta-stici per tutta la famiglia, si puòpersino sciare allo Ski Dubai. Ildesert safari resta uno dei diver-timenti principali: a bordo dijeep 4x4, frastornati da una mu-sica dance e techno suonata “a

palla” dai desert ranger giovanie spericolati, si attraversano inmodo acrobatico e a velocità so-stenuta le dune di sabbia sino agiungere a un campo beduinoove si cena con piatti e danzetradizionali. La vita notturna sisvolge quasi tutta nei ristoranti,lounge bar tra cui il miticoBuddha Bar al Grosvenor HouseHotel, locali vari come l’HardRock Cafe e discoteche deglihotel a cinque stelle. Dubai saràanche povera di tradizioni, maricca di portafoglio, offrendoanche ai palati più esigenti ilmeglio della cucina mondialedai ristoranti giapponesi, aquelli mediorientali, indiani, ci-nesi, thailandesi, tedeschi,americani, francesi, sino agliimmancabili ristoranti italiani. Dubai, pur priva di particolare in-teresse storico culturale, è unameta piacevole, sede di meravigliemoderne con la propria architet-tura avveniristica e originalissima,è una città sicura, ospitale, riccadi ogni comfort di extra lusso efacilmente raggiungibile dall’Ita-lia, il che ne fa una meta idealeper un week-end lungo.

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■ WEDDING

Finalmente la data dellenozze è stata fissata e al-lora al via con i preparativi!

Amati, odiati, temuti prepara-tivi… ma indubbiamente unodei periodi indimenticabili nellavita di una donna! Ma cosa nonpuò assolutamente mancare oche cosa renderà veramente spe-ciale il nostro matrimonio nel-l’anno che verrà? Sì perché oggianche il giorno del sì è entrato afar parte del circuito della modae di ciò che fa tendenza; un pic-colo universo che la futura spo-sina scopre solo il giorno dopo ilfidanzamento ma che la travol-gerà immediatamente con le suemille novità e le nuove tendenzetutte da scoprire!La parola d’ordine oggi è: per-sonalizzazione.Il giorno del matrimonio deveassolutamente rispecchiare ilpiù possibile la personalitàdella coppia di sposi e da quiparte la ricerca della location

perfetta, che devo dire, semprepiù spesso è una dimora pri-vata, preferita al ristorante inquanto permette una gestioneassolutamente personale delletempistiche dell’evento.Saranno gli sposi a deciderecome gestire il rinfresco e se equanto tempo passare al ta-volo con i propri ospiti. Il ricevimento sarà certamentepiù movimentato e risulteràpiacevole a tutti: salutare i pa-renti e gli amici con un cock-tail di benvenuto, che poi sitrasforma in un meraviglioso estuzzicante buffet degli anti-pasti darà la possibilità aglisposi di passare il tempo incompagnia dei propri ospitisenza essere obbligati a rima-nere seduti ma, anzi, dandoloro la possibilità di dedicaredel tempo a tutti. E a questopunto il momento al tavolo di-viene unicamente piacevole elimitato al massimo a due por-

tate di primo e una di secondoe poi il via al party di nozzedove le danze vengono prece-dute da un buffet di dolci irri-nunciabile!Non dimentichiamoci, a coro-namento del ricevimento, dellatorta, che oggi è divenuta unaprotagonista importantissima,seconda solo alla sposa! Cisarà un angolo appositamenteprogettato e addobbato per iltaglio della torta che dovrà es-sere bellissima ma non dimen-ticate… anche e, soprattutto,buonissima!Un altro degli aspetti più im-portanti oltre la ristorazione èquello degli allestimenti flo-reali: scenografie meravigliosepensate per lasciare gli ospitia bocca aperta.Da questo punto di vista ora-mai, limitarsi unicamente allascelta di un colore dominanteè divenuto riduttivo o quanto-meno… fuori moda! La ricerca

a cura di Ornella D’Angelo

foto Morlotti Studio

Matrimonio 2012Matrimonio 2012Tutto quello che la sposa non può NON sapere!Tutto quello che la sposa non può NON sapere!

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di un tema a tutti i costi nonsempre ripaga gli sforzi deglisposi; sì al tema ma solo se èveramente identificativo dellacoppia, se ne rappresenta unapassione vera, altrimenti pro-gettare, o far progettare l’e-vento, partendo da basi soloapparentemente meno stimo-lanti ma sicuramente più vere.La pura semplicità, la pas-sione per un film, un hobbyparticolare, tutto questo puòessere lo spunto per la proget-tazione di un evento.Il riferimento alla progetta-zione dell’evento ci porta afare alcune considerazioni suun altro degli aspetti che oggi

forse è in assoluto più di ten-denza in ambito wedding: lapresenza di una nuova figuraprofessionale in questo set-tore, quella del wedding plan-ner!É assolutamente di moda es-sere seguiti da un weddingplanner, anzi addirittura avolte sembra sia divenuto indi-spensabile. Beh! Su questo ar-gomento sarebbero tantissimele parole da spendere ma vor-rei ridurle solo ad una: profes-sionalità.Il Wedding Planner deve po-tervi supportare nelle scelte,senza farle per voi; deve esserein grado di gestire la regia

dell’evento, collaborando esupportando gli altri professio-nisti scelti da voi o proposti dalui e deve essere in grado diprogettare gli allestimenti apartire dall’unica cosa checonta veramente il giorno dellenozze: voi.E, infine, vorrei parlare diun’ultima tendenza che, sicu-ramente, il prossimo anno nonpotrà che consolidarsi: il ri-torno all’eleganza del classico.Dopo anni di minimalismo,che si rispecchiava nella pre-sentazione del cibo, nella miseen place, nei centro tavola, sista finalmente rivalutando ilmeraviglioso sottopiatto in ar-gento e il bicchiere di cristallo,magari dalle forme più mo-derne rispetto a quelle che siusavano venti anni fa, ma riva-lutando l’importanza della pre-ziosità dei materiali.Il classico e il moderno sem-pre più spesso si fondono, perdare vita ad allestimenti dal ri-sultato sorprendente e affasci-nate; possiamo, ad esempio,ritrovare il sotto piatto in ar-gento abbinato alla sediaghost di kartell, oggi emblemadella modernità per la ban-chettistica. Questo non neces-sariamente stride, ma, anzi,può dare spunto ad allesti-menti che riescono a trovarel’armonia pur partendo da ele-menti così diversi e dalla per-sonalità così spiccata.L’arte del ricevere sta tornandoad appassionare moltissimespose e donne in generale, cheriaprono i libri di bon ton per ri-sultare perfette “padrone dicasa”, anche e soprattutto ilgiorno delle loro nozze, dove ilgalateo riconquista un’impor-tanza fondamentale per un’or-ganizzazione perfetta!

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■ LA MAMMA PERFETTAa cura

di Barbara Cataudella

Adozione a distanzaOrgoglio e felicità, perché ci sono tanti tipi di mamme…

Ho 42 anni e non ho figli.Ho sempre desideratoprendere un bimbo in

adozione a distanza ma non miero mai fidata delle varie Asso-ciazioni. 11 anni fa’ una miacollega mi parlò di una Suoramissionaria che da anni vivevain Tanzania. Sentendone parlare così bene,io e il mio ex marito decidemmodi fidarci e di adottare unbimbo. Poco dopo mi arrivò unalettera con una foto di una bam-bina di 2 anni tanto bruttina econ le orecchie a sventola:Maria Cristina.Da allora ogni anno paghiamola nostra quota alle Suore mis-sionarie e due volte all’anno miarriva la tanto attesa letteranella quale mi mandano fotoaggiornata, mi danno notizie diMaria Cristina, del suo anda-mento scolastico, dell’acquistodella nuova casa in muratura edella sua famiglia che, nel frat-tempo, si è allargata. Tutto ciòmi ha sempre riempita di orgo-glio e di felicità. Maria Cristinaoggi ha 13 anni. Ha sempre lesue belle orecchie a sventolama è diventata davvero carina.Dopo tutti questi anni ho avutoil desiderio di andare in Tanza-nia a conoscere lei, la sua fami-glia e le Suore. E finalmentel’anno scorso l’ho fatto.

Sono partita senza sapere cosami aspettasse. Avevo solo unavaga idea della povertà cheavrei trovato. Ma ciò che hannovisto i miei occhi non rispec-chiava neppur lontanamente lamia idea. Sono rimasta un paiodi giorni a Dar Es Salamm e poidopo 10 ore di jeep sono final-mente arrivata al suo villaggio:Veyula. Dopo neppure due oredal mio arrivo le Suore mi ave-vano organizzato un incontrocon Maria Cristina e con la suafamiglia. Ero emozionatissima.Mi sono sistemata i capelli esono andata al cancello dellamissione dove mi attendevano.La cosa incredibile è che MariaCristina mi è corsa incontro, miha abbracciata e mi ha detto“Karibu Barabara” che significa“benvenuta Barbara” ma leinon riesce a dire il mio nome emi chiama “Barabara” che si-gnifica “strada”. Il cielo erarosso e le nuvole scure creavanodei disegni. La settimana suc-cessiva al mio arrivo sono an-data a trovarla alla sua scuolache la scuola cadeva a pezzi elei aveva la “divisa” sporca e di-strutta. È uscita e mi è venutaincontro. Mi ha nuovamente ab-bracciata anche davanti ai com-pagni di scuola. Poi con SuorAssunta sono andata a parlarecon la Preside. Mi ha detto che

Maria Cristina è un’asina ascuola e che spesso bigia perandare in giro a giocare con leamichette. Non potevo certosgridarla per questo, non neavevo alcun diritto ma ho sa-puto, in separata sede, che leSuore hanno fatto un richiamoalla madre.In questi giorni mi è arrivata no-tizia da Suor Assunta che le ènata una sorellina da qualchemese l’hanno chiamata come lamia mamma: Vania. Ogni voltache mi arriva una mail dalleSuore della missione mi siblocca il cuore e irrazional-mente una lacrima inizia ascendere. Mi manca Maria Cri-stina, le instancabili Suorine, ibambini africani e i loro sorri-soni, e il cielo rosso.

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■ FOODa cura di Alessandra Scollo, Anna Marangella, Antonella Pfeiffer, Diana Pilotto

Zuppa d’orzo e legumi

Preparazione: In una capiente pentola mettete l’olio extra vergine d’oliva e fate soffriggere il trito dicipolla, carota e sedano.Aggiungete i legumi scolati, che avrete messo in ammollo almeno per dodici ore, e fateli tostare percirca 1 minuto dopodiché coprite con il brodo e inserite le erbe aromatiche.Fate cucinare a fuoco basso e lentamente per almeno un ora (o finché la consistenza sarà quella de-siderata, a noi piace molto cremosa) aggiungendo brodo di tanto in tanto in quanto i legumi tendonoad assorbire molta acqua. Quando arriverà a bollore mescolate e aggiustate di sale. A metà cottura aggiungete l’orzo.Alla fine eliminate le erbe aromatiche, aggiustate di sale, una tritata di pepe nero e un filo d’olioextra vergine di oliva. Servite ben calda.N.B.: a volte aggiungo 50 gr di risoni, in questo modo viene molto più cremosa.

Cosa vi serve (per 4 persone):• 400 gr di pasta corta• 2 melanzane medie tagliate a tocchetti• 2 pomodori maturi tagliati a tocchetti• 3 spicchi di aglio schiacciati• Scaglie di formaggio Grana o Parmigiano Reggiano.• Olio extravergine di oliva• Qualche foglia di basilico fresco, Sale q.b.

Preparazione: In una padella antiaderente scaldate, a fuoco alto, un po’ di olio e gli spicchi d’aglio.Quando l’aglio sarà colorato, toglietelo.Proseguite la cottura, a fuoco medio, e per circa 20 minuti, aggiungendo i “tocchetti” di melanzanee di pomodori, e le foglie di basilico.Salate secondo il vostro gusto.Una volta scolata la pasta che deve essere “al dente”, fatela cuocere insieme agli altri ingredienti(nella padella antiaderente) per un paio di minuti.Prima di servire aggiungete le scaglie di formaggio Grana o Parmigiano Reggiano.N.B.: Se volete, insieme all’aglio e all’olio potete aggiungere un pizzico di peperoncino.

Pasta semplice alle melanzane

Cosa vi serve:• 1/2 cipolla rossa di tropea• 1 carota e 1 costa di sedano• 1 litro di brodo vegetale (ne preparo sempre 2 litri perché

i legumi tendono ad assorbire molti liquidi)• legumi secchi misti, un pugnetto per tipo (nel mio caso

avevo lenticchie, piselli spezzati, ceci, borlotti)• 250/300 gr di legumi• 150 gr di orzo perlato• 1 rametto di alloro, 1 di salvia e 1 di rosmarino• q.b. olio extravergine d’oliva

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Patate ripieneCosa vi serve (per 4 persone):• 8 Patate di media grandezza• 1 Bocconcino di mozzarella • 4 fettine di Prosciutto crudo o speck• Sale q.b.• Pan grattato o Impanatura di Mais• Burro q.b.

Ciambellone sofficeCosa vi serve:• 1 vasetto di yogurt alla vaniglia• 2 vasetti di zucchero• 3 vasetti di farina per dolci• 1/2 vasetto di olio di semi• 1 bustina di lievito vanigliato per dolci• 3 uova• un pizzico di sale

Preparazione: Accendete il forno a 160 gradi.Separate i tuorli dagli albumi e tenete da parte questi ultimi.In una ciotola mescolate lo yogurt con lo zucchero, i tuorli, il lievito. Sbattete bene con lo sbattitoreelettrico. Aggiungete la farina continuando a sbattere e, infine, l’olio di semi.A parte, montate gli albumi e uniteli all’impasto molto delicatamente per non smontarli (mescolatecon una spatola dal basso verso l’alto).Imburrate e infarinate uno stampo per ciambella e infornate per circa 35 minuti (fate la prova dellostecchino prima di sfornare: se esce asciutto il ciambellone è pronto).Lasciate intiepidire prima di servire.

Preparazione: Tagliate a metà le patate (precedentemente lavate, io non le sbuccio!) e ponetele sullateglia del forno.Cospargetele con piccolissime noci di burro.Cuocete a 180° per 20-30 minuti. Sono pronte quando sono dorate e morbide con la “prova stuzzi-cadenti”.Una volta cotte svuotatele con un cucchiaino e mettete la polpa in un mixer, insieme al prosciutto (ospeck per un sapore più deciso) e alla mozzarella.Mixate e, con l'aiuto di un cucchiaino, riempite di nuovo le patate con il composto.Spolverizzate con pan grattato o con impanatura di mais.Infornate in modalità grill fino a farle dorare.

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■ ARTEa cura di Ester Mistò

Trenta per TrentaGrande entusiasmo per la mostra milanese che ha visto protagonistele mini opere di tanti artisti

Trenta per TrentaGrande entusiasmo per la mostra milanese che ha visto protagonistele mini opere di tanti artisti

Ametà settembre la Galleriad’arte l’Acanto di Milano(www.gallerialacanto.it) ha

aperto la nuova stagione conuna mostra coloratissima,piena di allegria, curata da Fa-brizio Molinario e Massimo Ro-mani: la “Trenta per Trenta”,dove ogni artista - più di set-tanta - ha potuto liberamenteinterpretare la propria arte nelformato 30 x 30 cm. Arte a tre-centosessanta gradi, dove lapittura si fonde con la fotogra-fia, dando vita, spesso, a veree proprie sculture appese aimuri o appoggiate sulla miticaLambretta, che, opera d’artetra le opere d’arte, fa splendida

mostra di sé in galleria. Guar-dando questa mostra si è respi-rato ottimismo in un periodo dicrisi e molta è stata la voglia diridere per i giochi degli artisti:ai giovani (per la verità, un po’meno agli agées…) è piaciutatantissimo la lapide di MarioBrugo, un altarino in memoriadi “lui” e di “lei”. Si è apprez-zata la libertà della galleristaMariella Torre, che ha saputoaffiancare, con eleganza e iro-nia, la tavola New Pop con latela figurativa e la lastra infor-male, in un caleidoscopio diemozioni e colori, in uno spac-cato interessante e significativodelle molteplici espressioni ar-

tistiche contemporanee, dovele diversissime formazioni,esperienze e generazioni sisono confrontate ad armi pari.È piaciuta la fantasia e la crea-tività nell’uso, non solo e nonbanalmente, del colore, ma diogni materiale, anche del piùstrano: dai fili di lana, dallasabbia, dai chiodi, dalle pun-tine, al legno, alla plastica e almetallo, alla carta, la stoffa,sino ai fili di ferro. Si è apprez-zata, infine, per noi che ab-biamo ammirato le operestupiti, la voglia di sdrammatiz-zare e di andare avanti con unbuon umore che diventa asso-lutamente contagioso.

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CREATIVITA’Come farele palle di Natale

MY HOMEChristmas Table Setting

DESIGNTord Boontje

Stephen Johnson

IO LEGGOA Natale regala un libro...

FOODAlberelli di Natale

Panettone di Babbo Natale

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■ SPECIALE NATALE - CREATIVITÀa cura di Antonella Fazio

Come farele palledi Natale

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Cosa vi serve:• Palla in plastica trasparente (ce ne sono di varie forme e dimensioni)• Tovagliolo • Carta di riso (solitamente bianca o avorio e meglio se spessa e con venature evidenti)• Materiale vario per decorazione esterna da scegliere in base al soggetto del tovagliolo (na-

stro colorato, filo dorato o nastro sottile da usare, per esempio, come gancino per la palla,piccola pigna…)

• Forbici • Colla velo• Colori acrilici • Spugna• Piccola spugna a matita • Pennello piatto non tanto largo• Glitter glue colorati • Colla a caldo o tipo UHU (che va comunque benissimo!)

1.Aprite la pallina a metàcon il dorso appoggiatoal tavolo, perché do-

vete lavorare all’interno. Rita-gliate l’immagine che voleteusare. Consiglio: sbizzarritevinella scelta perché non è dettoche dobbiate necessariamenteavvalervi di una figura classica

come quella di Babbo Natale. Ci sono tanti soggetti, comequesto che ho scelto io, cheevocano il periodo natalizio eche con qualche ritocco e sfu-matura si adatta benissimoall’interno delle palle, soprat-tutto se volete usarle per deco-rare l’albero ma anche per un

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piccolo regalo da fare… dov’erorimasta? Ah sì… a questo puntoposizionate l’immagine al cen-tro della sfera e la incollate par-tendo dal centro e andandoverso le estremità evitando ilpiù possibile il formarsi di pie-ghe sull’immagine. A questoproposito, potete fare usoanche del polpastrello del ditoindice così da avere maggioresensibilità al tatto della figurae giostrare l’eventuale piega

(non esagerate, però, perché ri-schiate di strappare il tova-gliolo!). Dopo aver fatto asciugare moltobene la colla, potete eviden-ziare qualche particolare usandoi glitter. In questo caso, ho datorisalto ai petali dei fiori e aifiocchi di neve sul petto del-l’uccellino con il colore ar-gento. Poi ho lasciato asciugaremolto bene, non abbiate fretta!L’asciugatura è importante per

non crearvi problemi con ilpasso successivo (se proprioavete fretta aiutatevi con ilphon). Consiglio: il glitter puòessere messo anche all’esternodella palla ma personalmentepreferisco lavorare all’internoanche perché c’è sempre il ri-schio che si tolga e comunque,in questo caso, sarebbe megliodi acquistare penne che creanorilievo, propriamente adatte alladecorazione esterna.

2.Ora prendete la cartadi riso e strappatela inpiù pezzi.

Fate in modo che rimangapiuttosto sfaccettata e sce-gliete le parti con le venaturepiù evidenti in modo che sipresti meglio con l’immagine.

Quindi procedete a incollarlasopra la figura e non preoccu-patevi se fuoriesce dai bordiperché una volta asciutta,procederete a tagliare l’ecce-dente.

3.Adesso passate allafase della spugnatura:

• Riprendete i colori tampo-nando con la spugna le varieparti della figura principale(foto n.1). Vi consiglio diusare la piccola spugna amatita per rimanere a filo deibordi ed evitare di uscire ilmeno possibile con il colore.Potreste, volendo, creare unasorta di bordura sfumata in-torno all’immagine per darneun tocco un po’ romantico.

• Con la spugna più grandetamponate il resto della palla(foto n.2) utilizzando i colorisia della figura sia dell’am-biente intorno. Vi consiglio diusare, anche se non pre-sente, il bianco, che donaluce e rafforza il tutto, soprat-tutto le venature della cartadi riso. Stessa cosa per i co-lori oro, argento e bronzo chedanno un giusto tocco di bril-lantezza e che sceglierete diusare in base al soggetto.

• Infine, (foto n.3) passatedoppia mano di argento che,in questo caso, si sposa benecon il paesaggio e che, comel’oro e il bronzo, si adeguasempre bene a tutto il lavoro(considerateli un po’ come sefossero colori “neutri”).

Questa è la fase in cui avetemodo di sbizzarrirvi con i colori,cercando però di rimanere il piùfedele possibile all’immagineoriginale e, nello stesso tempo,aggiungere varie spugnate più omeno evidenti, quasi come sefosse un dipinto da restaurare.

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30 DonneMagazine - Non solo il Blog

4.L’effetto che si otterràsarà come le duemetà che ho creato io.

Ovviamente dovete lavorarleentrambe (contemporaneamenteo, se preferite, vedete come neviene una, poi, fate la seconda)e, sempre in base al soggettoche scegliete, potete decidere

di usarne due diversipurché coerenti traloro. Nel mio caso, horitenuto opportuno mantenerela stessa figura anche se, comepotete notare, le due metà nonsono perfettamente uguali, néper quanto riguarda la stesuradei colori, né per la sfumatura

né tanto meno la posizione del-l’uccellino (il primo di sinistraè leggermente più inclinato).Ma il bello della creazionedelle palle consiste proprio inquesto.

5.A questo punto,passate alla fasefinale: una volta

asciutto il colore acrilico,chiudete la palla e anchequesta volta fate funzionarela vostra fantasia su comeabbellirla esternamente. Io ho fatto un fiocco che hoattaccato all’occhiello legan-dolo con il filo di ferro dellapiccola pigna e fissato conuna punta di colla alle dueestremità superiori delle

code. Ho inserito anche unpezzo di filo dorato utilecome gancino per appen-dere la palla e ho cercato difare in modo che anche laparte posteriore risulti gra-devole da vedere. Lungo ilsuo bordo di chiusura potre-ste mettere del nastro colo-rato, sempre fissato con lacolla, anche se io ho prefe-rito evitare per non caricaretroppo la palla di “acces-sori”.

6.E questo è il risultato finale! NienteBabbo Natale ma un piccolo uccellino tragli alberi e i pioppi che racchiude un in-

sieme caldo di colori e luci che le fotografie nonrendono, ma credetemi, dal vivo è tutto un altroeffetto…

Page 31: Donne Magazine

31Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

■ SPECIALE NATALE - MY HOMEa cura

di Diana Pilotto

ANatale, si sa… si è tuttipiù buoni. Le famiglie siriuniscono, i bambini

dispensano a tutti grandi sor-risi, gli adulti sono un po’ piùrilassati grazie ai giorni difesta e di astensione dal la-voro. I più fortunati festegge-ranno in un posto da favola,magari sulla neve. Qualcuno sarà su qualchespiaggia assolata dall'altraparte del globo. Tutti, ma pro-prio tutti, come ogni anno,cercheranno di festeggiare ilNatale al meglio.

Ci saranno tavole imbandite daogni ben di dio, ci saranno ta-vole semplici, tavole ricche dicibo e tavole più modeste.Quel che non mancherà sa-ranno le decorazioni. La tavolanatalizia è sempre decorata, inogni casa sia essa sontuosa osemplice. Solitamente chi per

amor del fai da te, chi peramor del risparmio, molte per-sone già dalla fine dell'estatecominciano a lavorare alle de-corazioni della tavola di na-tale. Tavole dove spiccano ilrosso e l'oro, ma anche l'ar-gento, il verde, il bordeaux…Bastano dei grandi fiocchi distoffa rossa legati a una sediae sarà subito festa! Qualche pigna raccolta con inostri bambini e colorata d'oroo d'argento sarà perfetta perdei segnaposto.

L’idea più semplice ma d’ef-fetto potrebbe essere quella diraccogliere alcune delle pal-line del nostro albero e met-terle in un vaso trasparente,magari come centro tavola.Fiori, stecche di vaniglia,edera e mele rosse saranno ot-time alleate per le decorazionifai da te più originali. Qualche

candela, una tovaglia bianca emagari il servizio della nonnache tutti abbiamo chiuso inqualche scatolone, faranno ilresto.

Natale è quella voglia di stareinsieme con i propri cari, è lavoglia di amare e di starebene. Natale è ricordare la no-stra infanzia, chi abbiamoamato e non c'è più. Natale èquella magia che leggiamonegli occhi dei bambini checredono a Babbo Natale scar-tando i loro regali. Natale do-vrebbe tornare a essere lafesta dedicata all'amore e allasemplicità...

Christmas Table SettingIn ogni casa la tavola natalizia è sempre decorata

Le immagini sono stategentilmente concesse daMonica Avelli di trasognie-realtashabbychic.blog-spot.com

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■ SPECIALE NATALE - DESIGN

IIn tutte le sue creazioni,Tord Boontje ha esplorato legiustapposizioni di vecchio e

nuovo, naturalismo e tecnologia.Nato in Olanda nel 1968, hastudiato design industriale pressol’Eindhoven Design Academyprima di iscriversi al Royal Col-lege of Art di Londra. Tord ha sviluppato un’esteticaromantica e poetica, che raffi-gura la natura abbinata a ungusto per colori brillanti.Stephen Johnson esplora gliaspetti meno evidenti del designattraverso l’amore per la decora-zione e utilizza il design persoddisfare i bisogni emotivi…umorismo e nostalgia. Johnsonvive e lavora a Londra.

I prodotti che vi presento sonoquasi tutti di Artecnica: unasocietà di Los Angeles che col-labora con i più affermati edemergenti designer internazio-nali… per creare oggetti decora-tivi che si ispirano all’ambientedi vita.I prezzi? Contenuti, conside-

rando che parliamo di DESIGNcon la D maiuscola!

Collection: Wonderland, Candle Clamp,Dada Clock, Future Flora

La proposta è una tavola biancoe oro che per me rimane, in as-soluto, una delle tavole più ele-ganti… il lindore e la semplicitàdel bianco, accostato alla sofisti-cata eleganza dell’oro.L‘oro ha assunto nel tempo il si-gnificato di simbolo di purezza,valore e lealtà… nella religionecristiana, da sempre, l’oro gialloè simbolo di eterno e simboleg-gia la regalità di Cristo: non acaso, d’oro sono gli sfondi delleicone e delle decorazioni dimolte chiese… e, d’oro, sono leaureole dei santi.Nel Buddhismo è uno dei sette

tesori e viene equiparato allafede o alla retta convinzione.

Iniziamo da una splendida to-vaglia che, in realtà è una tenda!

Tord Boontje little flowers fal-ling

Thinking of you: stupendi questiCopri-vaso in metallo finementelavorati utilizzati per abbellirevasi e contenitori di vetro rici-clato. Del resto, le creazioni diTord Boontje, riescono a trasfor-mare un oggetto comune in qual-cosa di nuovo, a risvegliare leemozioni sopite… tutto con unabuona dose di romanticismo emagia! Il tentativo è quello diuscire dal consueto mostrandoa tutti che per dar vita a un og-getto basta poco: aggiungendo

a cura di Maria Grazia Cicala

Natale a tavolacon Tord Boontjee Stephen JohnsonFacciamo le presentazioni perché oggi saremo tutti intorno ad una tavolaapparecchiata per il Natale…

32 DonneMagazine - Non solo il Blog

Garland Tord Boontje

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giorno dopo giorno un po’ dicolore, forme nuove e fanta-siose, ritagli e decori è possi-bile creare un mondo nuovo.Una sensibilità che potrebbesembrare d’altri tempi, ma chesta penetrando sempre più nel-l’essenza del design contempo-raneo, incontrando il gusto e lalungimiranza di marchi di tuttorispetto, guadagnandosi ancheun posto nelle sale di unmuseo.

Thinking of you Tord Boontje

Bright Times: sono porta can-dele pop-out. Eleganti e digrande effetto… Disponibili invari colori: argento satinato, orointenso, e multi-colore.

Bright Times Tord Boontje

Wonderland: questi candelabri,sono disegnati da Stephen John-son ed evocano la surreale fugadi Alice dal mondo reale verso ilpaese delle meraviglie. Ogni can-deliere è composto da un giocodi equilibrio tra le figure, decora-zioni che Johnson ha scoperto eriproposto girando per i mercatinid’antiquariato. La serie di mera-viglie illustra come il design

possa soddisfare bisogni emotivicome la fantasia, la nostalgia el’humor. La collezione presentail Coniglio, Uccelli, e Lady nelpaese delle meraviglie. Tutti e trei modelli sono disponibili inbianco opaco. Uccelli e Coniglionel paese delle meraviglie sonodisponibili, rispettivamente, anchein edizione speciale oro e cromo.Realizzato in alluminio riciclatoal 100%.

Wonderland Tord Boontje

Una serie di bicchieri disegnatida Tord Boontje per la colle-zione Target nel 2006, ma chenon credo siano ancora in pro-duzione… anche qui la suafonte di ispirazione è stato il de-siderio di risvegliare i sensi eportare meraviglia e fantasia incasa di tutti.

Target Tord Boontje

Candle Clamp: un portacandelemoderno, quasi una pinza-can-dela. Clamp è munita di un in-gegnoso sistema a incastro chenon richiede né viti né colla.Realizzato in acciaio a tagliolaser, è disponibile per conte-nere fino a 1, 2 o 4 candele.“L’idea per la pinza candela eraquello di creare un pezzo moltosolido e utilitaristico che attra-verso la sua costruzione robustaavrebbe avuto una qualità dilunga durata, come un ottimostrumento.” (Tord Boontje)

Garland: se volete vestire la vo-stra semplice lampadina… po-tete ricorrere a Garland e viassicuro che la terrete per sem-pre. Più che una tendenza,quella dell’avvicinamento traarti decorative e design è unvero e proprio dato di fatto. E, allora, può succedere che ri-cami preziosi siano tessuti conil laser, che materiali industrialio riciclati reinventino classicioggetti d’arredamento. Il tuttoattraverso la ricerca di strumentiinediti e un abile lavoro ma-nuale. É così che alcuni desi-gner diventano capofila di unnuovo percorso, che mira acreare oggetti unici e moderni,tra tecnologia e tradizione… Edi-zione limitata di 1.000 pezzi.Confezionata in box in elegantenoce scuro numerati e firmati daTord Boontje. La Ghirlanda lu-minosa è presente nella colle-zione permanente del MoMA diNew York e il Victoria and Al-bert Museum di Londra.

33Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

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Matthew White Il libro nero dell’umanità Ponte alle Grazie

Ma di quanto male sono capaci gli esseri umani? Con questa domanda, vorrei intro-durre il nuovo libro di Matthew White dal titolo “Il libro nero dell’umanità”, pubbli-cato da Ponte alle Grazie. I cento eventi più sanguinosi della storia dell’umanità, dalV secolo avanti Cristo agli anni nostri. Passando attraverso guerre, rivolte, genocidi,assassini rituali, questo libro è una cronaca documentata e impietosa, di quantol'uomo sappia essere malvagio.

Giuliana Lomazzi Il grande libro dei dolci Ponte alle Grazie

Giuliana Lomazzi scrittrice e giornalista specializzata in alimentazione e gastronomiaè l’autrice di “Il grande libro dei dolci”, pubblicato da Ponte Alle Grazie. Se siete go-losi, qui trovate più di 400 ricette nella versione base e con tante varianti. Ci sono itrucchi dei pasticceri (sempre utilissimi per capire come mai, a volte, a noi certi dolcinon vengono bene), ci sono dolci regionali e internazionali e tra una ricetta e l'altraanche curiosità dalle tavole imbandite di tutto il mondo, perché non esiste festa senzaun dolce speciale e se preparato con le nostre mani, la soddisfazione è maggiore!

Gianfranco Vissani I trucchi del mestiere Mondadori

Nel libro di Gianfranco Vissani, “I trucchi del mestiere” uno degli chef più famosid'Italia, regala le sue ricette a chi vuole cucinare e, qui, sa come farlo! Sono tantissimele ricette (scritte come sul quaderno della nonna) ma anche tanti i preziosi consigli:ad esempio, come trasformare i petti di pollo in un piatto super oppure come selezio-nare la parte migliore del tonno o come conservare il più a lungo possibile gli alimentie, soprattutto, il vero segreto di ogni buon piatto, sta nella qualità dei prodotti sceltiche non necessariamente devono essere costosi!

Sveva Casati Modignani Un amore di marito Sperling & Kupfer

Se vi capitasse di vedere vostro marito al tavolo di un ristorante seduto con unabionda, che cosa pensereste? La storia è quella di Alberta a cui, nel periodo di Natale(che è anche peggio, se possibile) succede la stessa cosa e le sue certezze, crollano.Ma è veramente così? Il marito bello e gentiluomo che l’aveva notata e corteggiatacon tanta passione fino a chiederle di sposarla era cambiato tanto? Lei non era riu-scita a cogliere nemmeno un segnale di quel cambiamento? E come finirà questastoria?

■ SPECIALE NATALE - IO LEGGOa cura di Liliana Russo

34 DonneMagazine - Non solo il Blog

A Natale regala un libro...

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Stephen King 11/22/63 Sperling & Kupfer

Questo nuovo thriller è dedicato alla morte di J.F. Kennedy. Se si riuscisse a tornare aDallas, in quel 22 Novembre del 1963, quando tre spari colpirono e uccisero uno deipresidenti più amati d’America, e fermare Lee Harwey Oswald, il suo assassino, riuscendocosì a cambiare la storia, che cosa sarebbe successo poi? Il romanzo parla di Jack Epping,un professore, che può tornare indietro nel tempo… per lui è facile, gli basta entrarenella tavola calda che frequenta abitualmente e ritrovarsi come per magia nel 1958.Sembra incredibile ma se davvero riuscisse a fermare l’omicidio del presidente americano,del fratello Bob, di Martin Luther King, le rivolte razziali, la guerra in Vietnam e chissàche altro? Se solo fosse possibile cambiare il corso della storia?! Un libro strepitoso.

Paola Jacobbi Sotto i tre carati, non è vero amore Sperling & Kupfer

Vasco Rossi

Autobiografiadi Vasco Rossi Chiarelettere

La brava Paola Jacobbi in questo libro mette in evidenza questa passione tutta femmi-nile per i gioielli. Dopo essersi occupata di scarpe e borse, parla dei regali tra coppie,famose per essersi scambiate (e qualche volta anche lanciate!) gioielli da favola. É ilcaso di Liz Taylor e Richard Burton ma anche di Marylin Monroe. Coco Chanel ne dise-gnò di falsissimi, che adesso costano un occhio! Gli uomini li regalano per dimostrareil loro amore (e il loro conto in banca), per mettere a tacere le fidanzate petulanti o piùsemplicemente la coscienza dopo un tradimento. Le donne li accettano, li comprano,li vogliono, li esibiscono, perché sanno che solo loro, sono per sempre. Un gioiello è persempre, questo slogan è duro a morire. Sull’onda del "mi piacerebbe e speriamo chearrivi", Paola Jacobbi stimola la nostra ironia e ci racconta curiosità sullo sfavillantemondo dei gioielli che, detto tra noi, magari neppure ci piacciono, ma che se arrivasseroben confezionati in una bella scatolina rossa, ci farebbero sognare...

Le biografie, dice Vasco, sono tutte false (?). “Lamia l’ho scritta io, per evitare che qualcuno inven-tasse cose”.

Giancarlo Dotto Una bellissimaragazza Mondadori

Bruno Vespa Questo amore Mondadori

Tra gli scaffali della nostra libreria non può mancare “Questo amore”, il nuovo ro-manzo di Bruno Vespa, il famoso giornalista e conduttore di Porta a Porta che ama,almeno una volta l’anno (nel periodo pre-natalizio) lasciare la politica per parlare d’a-more. In questo libro racconta l’amore in tutti i suoi aspetti: dalla prima cotta al primobacio, dalla prima volta all’amore della vita. Tratta anche di amori malati, amori cri-minali (ha intervistato in carcere Olindo e Rosa Romano, gli assassini di Erba), nonmancano le scoperte di un tradimento magari attraverso le nuove tecnologie così comenon mancano gli amori clandestini, le relazioni nate sul posto di lavoro ma anche l’a-more per Dio e, non ultimo, l’amore tra omosessuali. Il bello di questo romanzo è chericorda che l’amore è per tutti, nessuno escluso, e a tutte le età.

35Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

Anche Ornella Vanoni, la signora della musica ita-liana, ha deciso di pubblicare il suo nuovo libro au-tobiografico. Anche per lei tutti i ricordi, l’infanzia,gli amori, le scappatelle, la musica, la sua grandepassione e la famiglia, e quella grande voglia an-cora di fare! I testi sono affidati al giornalista Gian-carlo Dotto, che firma il libro.

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36 DonneMagazine - Non solo il Blog

■ SPECIALE NATALE - FOODa cura di Anna Marangella

Cosa vi serve:• 100 gr di zucchero a velo (più due cucchiai per decorare)• 200 gr di burro• 200 gr di farina• 100 gr di fecola (rende l'impasto dei biscotti più friabile)• 1 tuorlo d'uovo• un pizzico di sale• una spolverata di cannella• 1 bustina di vanillina• decorazioni di zucchero (io ho usato dei piccoli fiocchi di neve)• formina per biscotti a forma di albero di Natale

Preparazione:In una grossa ciotola disponete la farina e la fecola a fontana e, nel mezzo, mettete il tuorlod'uovo, lo zucchero, il burro freddo a pezzetti, la cannella, la vanillina e il pizzico di sale.Impastare tutto velocemente (in alternativa ponete tutti gli ingredienti nel robot), fate una pallae porla in frigorifero per una ventina di minuti.Infarinate il piano del tavolo, stendete l'impasto allo spessore di mezzo centimetro e tagliate i bi-scotti usando la formina infarinata.Disponete i biscotti sulla placca del forno coperta da un foglio di carta forno.Decorate con i fiocchi di neve e infornare a 180 gradi per 12-15 minuti (controllate che non co-lorino troppo).Servite spolverizzati di zucchero a velo.

Alberelli di Nataleprofumati alla cannella

Non c’è niente di più bello che trascorrere la giornata nataliziain famiglia o in compagnia degli amici più cari, sgranocchiando,magari, dei dolcetti speciali

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37Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

■ SPECIALE NATALE - FOODa cura

di Cristina Panzera

Preparazione: Tagliare un po' la calotta al panettone in modo da abbassarlo ed eliminare la cupola.Ricoprire il panettone con la ganache al cioccolato fondente, lasciarlo un po' asciugare e quindi ri-coprire con la pasta di zucchero al cioccolato avendo cura di lasciare la pasta più alta rispetto al pa-nettone in modo che il bordo si possa risvoltare. In attesa che la pasta si secchi, fare un rotolino dicarta stagnola ed avvolgerlo intorno al bordo in modo da sostenerlo. Preparare la torta al cioccolatocon la ricetta che si preferisce. Una volta fredda metterla nel mixer e sbriciolarla. Trasferire le briciolein un'insalatiera, ammorbidire il philadelphia con un goccio di latte e versarlo nelle briciole. Impastareil tutto in modo da ottenere una massa uniforme, nel caso, aggiungere un po' di latte. Con il compostocreare il corpo di Babbo Natale più o meno una mezza sfera, due salamotti per le gambe e duecilindri per gli scarponi. Ricoprire il corpo e le gambe con la pasta di zucchero rossa e gli scarponicon quella nera. Montare con l'aiuto di due stecchini, le gambe, le scarpe e il corpo. Appoggiare ilcorpo sul panettone. Aggiungere due rotolini bianchi tra le gambe e gli scarponi e con delle forbicinetagliuzzarli in modo da simulare la pelliccia. Aggiungere un rotolino più grande all'attaccatura dellegambe e tagliuzzarlo. Con l'impasto della torta creare dei cubotti e ricoprirli con la pasta di zuccherocolorata per fare i regali, sistemarli intorno al Babbo Natale. A questo punto il più è fatto e si possonoaggiungere le decorazioni che si preferisce, agrifoglio e palline colorate.

Cosa vi serve:• 1 panettone • 1 torta al cioccolato • 1 philadelphia al cioccolato • ganache al cioccolato • pasta di zucchero

Panettone diBabbo Natale

Cosa vi serve:• 450 gr zucchero a velo confezionato • 5 gr gelatina (colla di pesce) Paneangeli (sono due fogli e mezzo) • 40 ml di acqua • 50 gr miele chiaroPreparazione: in un pentolino mettere i 40 ml di acqua fredda (utilizzare una siringa per essere precisi)e la gelatina. Lasciarla circa 10 minuti fino a che si sarà ammorbidita. Nel frattempo, mettere lo zuccheroa velo nel mixer e azionarlo in modo da rompere eventuali grumi. Una volta che la gelatina è ammorbidita,accendere il fuoco basso e lasciare sciogliere, aggiungere il miele e far sciogliere il tutto, senza far bollire,fino a che sarà ben trasparente. Azionare il mixer e versare a filo il composto di gelatina e miele. Fargirare per pochi secondi fino al formarsi di una palla. Trasferire il composto sul piano di lavoro e lavorarlocon poco zucchero a velo finché non risulterà appiccicosa, senza tuttavia, aggiungere troppo zuccheroper non rischiare che si indurisca. Avvolgere la pasta di zucchero con pellicola trasparente e lasciare co-perta fino all'uso. La pasta di zucchero si può ora colorare usando coloranti alimentari in polvere o in gel.I coloranti liquidi sono sconsigliati in quanto cambiano la consistenza della pasta.

Pasta di zucchero

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■ RECENSIONIa cura

di Antonella Pfeifferdal blog “La voce delle mamme”

Ce l’ho! Dunque… Non soquale sia il motivo ma Ac-tivision mi ha ritenuto

all’altezza di testare, di provarein prima persona SkylandersSpyro’s Adventure, un po’ video-gioco e un po’ gioco “reale” maanche, in fondo, gioco di ruolo.Non so… Forse perché questo èun blog super-seguito, vera-mente meraviglioso e io non mene ero ancora accorta o perché,leggendolo, si evince che scrivociò che realmente penso (mapuò anche essere controprodu-cente, credetemi…) o, comecredo, Activision ha capito che ilTrappolino è il mago dei video-giochi. E io una mamma che fagiocare suo figlio con i videogio-chi! E ora si salvi chi può: “Haicomprato a tuo figlio – appenaseienne – Wii, Nintendo 3DS,PlayStation3 & Co.?”. Ebbene,sì. Anche il pc, per la cronaca,gli ho comprato… (almeno nonutilizza il mio) e ha imparato adadoperarlo meglio di me. Sonouna mamma “pro-videogiochi”perché mio figlio non gioca solocon questi; legge libri (ha impa-rato a leggere da solo – tra l’altromolto bene – a cinque anni gra-zie a «Paper Mario» per la Wii),fa disegni e collage, gioca con lapasta di sale e usa le tempere,costruisce cose strane con ilLego, si inventa mondi fantastici

con i suoi Gormiti e gli amiciPokémon, storie di cavalieri coni Playmobil e… ora ha scopertogli Skylanders. Secondo me que-sto gioco (l’ho testato personal-mente fino al terzo capitolo mail Trappolino è già arrivato alsesto) rappresenta, a tutti gli ef-fetti, il futuro dell’entertainmentperché, appunto, ha la capacitàdi unire il mondo del giocattolo,del videogioco e di Internet inuna nuovissima modalità. Attra-verso un uso ingegnoso della tec-nologia, infatti, il gioco consentedi trasportare veri e propri giocat-toli “intelligenti”, gli Skylanders,negli avventurosi mondi virtualidel videogioco utilizzando un mi-stico Portale del Potere, attra-verso cui, i giocatori possono

dare vita ai loro Skylanders suqualsiasi piattaforma. Per laprima volta, infatti, il videogiocooffre la possibilità di vivere un’e-sperienza di gioco cross-platformsu Xbox 360, PlayStation3, Wii,3DS, supporti mobile, PC e Web.Durante le esperienze di giocosulle console domestiche e por-tatili, inoltre, ciascuno Skylanderricorda i propri avanzamenti e ilivelli conquistati dunque, "sal-tando" da una piattaforma all'al-tra, non si perdono i datiacquisiti. Ma non è finita qui: ipersonaggi “intelligenti” sonoben 32, ognuno con le propriecaratteristiche e poteri speci-fici… Qualche giorno fa il Trap-polino ha perso il suo primodentino da latte (un’emozione) e,naturalmente, è arrivato il To-pino. Sabato mattina ci siamorecati nel nostro negozio di vi-deogiochi “di fiducia” che, ov-viamente, aveva già l’espositoreSkylanders ben fornito: siamotornati a casa con Sonic Boom!E, per farvi vedere che non rac-conto storie e che scrivo quelloche penso (perché, diciamolo…Activision – secondo me – rega-landoci un gioco che costa quasi60,00 euro, un post su questoblog, comunque, se lo aspet-tava…), ho scattato anche la fotoqui a lato. Beh... il nostro BabboNatale ha già le idee chiare!

Skylanders Spyro’s AdventureIl futuro dell’entertainment

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IN E

VID

EN

ZA ■ IN EVIDENZA

a cura di Antonella Pfeiffer

AMBIEZSUITE HOTELVia Priori, 8 – Andalo (TN)

OK, io ci sono stata duesettimane in estate ma,probabilmente, un sal-

tino a sciare, quest’inverno lofarò. Primo perché qui siamostati benissimo e anche mio fi-glio seienne si è divertito molto.E poi… perché all’Ambiez sipossono trovare ambienti e at-mosfere diverse tra di loro. Credetemi, le accoglienti sale ri-storante, l’intimità delle stanzee gli spazi dedicati alla vostratranquillità, al vostro benessere,al vostro divertimento e a quellodei vostri figli renderanno il vo-stro soggiorno una vacanza da ri-cordare. Il tutto incorniciato dall’incante-vole scenario delle Dolomiti diBrenta. La cucina è ottima e riccala cantina di vini da degustare:un equilibrio perfetto nell’abbi-

namento tra i piaceri della tavolacon il carattere dei sapori di vinitradizionali o ricercati. Le diverse tipologie di stanze(pulitissime e molto spaziose),tutte realizzate con materiali in-sonorizzanti ed ecologici, sonoarredate in legno naturale perrendere ancora più “caloroso” eaccogliente l’ambiente, sonostate pensate per soddisfareogni esigenza di vacanza. Difianco all’hotel è sorta la resi-denza dell’Ambiez Suite Hoteled è la soluzione ideale per va-canze in assoluta tranquillità.Appartamenti di recente realiz-zazione, arredati in caldo stilealpino con legno d’abete e tuttii servizi necessari. Gli ospitidella Residenza potranno usu-fruire dei servizi dell’hotel e gu-stare, su ordinazione, le specialità

culinarie dello Chef. Questo hotelgode del marchio ECOLABEL chegarantisce il rispetto di una seriedi criteri che consentono allestrutture ricettive che lo otten-gono di distinguersi per un impe-gno documentato al miglioramentodella qualità ambientale e il fattodi fornire agli ospiti garanzie circal'efficienza delle misure di prote-zione adottate. Naturalmente nonpuò mancare l’area Wellness conpiscina, idromassaggio e arearelax. Per i bambini c’è un’areagiochi interna (anche esterna mad’inverno è sommersa dallaneve…) e personale specializzatoche pensa anche al loro diverti-mento. Una “dritta”… mentrefate il bagno in piscina potete te-nere d’occhio i vostri figli che sidivertono in sala giochi: provareper credere!

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GIACOMO BISTROTVia Pasquale Sottocorno, 620129 Milano (MI)

Un luogo che mi è pia-ciuto tantissimo e in cuiho mangiato benissimo.

É stato progettato dagli archi-tetti Laura Sartori Rimini e Ro-berto Peregalli che hanno creatoun’atmosfera tutta parigina che

rispecchia in toto le caratteristi-che dei migliori bistrot interna-zionali. Gli arredi d’antiquariatoprovenienti da gran parte delmondo rendono l’ambientecaldo, confortevole e, al con-tempo, molto cool. Non ho mai

smesso di ammirare le libreriea parete colme di libri antichi.La cucina, come ho detto, èspettacolare, davvero squisita.Il costo di una cena… beh, nonho pagato io. E per fortuna, miviene da dire.

Page 41: Donne Magazine

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41Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

■ CHI SIAMO

DONNE MAGAZINEwww.donne-magazine.com

Anno 1° - N. 1

Coordinamento di redazione,Marketing e Pubblicità

Antonella Pfeiffere-mail: [email protected]

PR Italia - EsteroDiana Pilotto

e-mail: [email protected]

Fotografia, ImmaginiLeonardo Cairo

www.leonardocairo.com

Progetto grafico e impaginazione elettronicaIMMAGINA - [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Alessandra Scollo http://mammapaperasblog.blogspot.com

Anna Marangella http://ultimissimedalforno.blogspot.comAntonella Fazio

Barbara CataudellaChiara Petragnani http://esperiresperando.com

Cristina Panzera http://www.letortedicrissi.blogspot.comEster Mistò www.estermisto.it

Liliana Russo Trasmissioni radiofoniche TuttoLibri e Donne al Volante (Radio Number One)Maria Grazia Cicala http://arredoeconvivio.com

Miss Chiaraluce http://misschiaraluce.blogspot.comOrnella D’Angelo www.dibiancoedavorio.com

Sara Artusi

Vuoi collaborare con noi?Scrivi a [email protected]

In copertina: Immagine di Leonardo Cairo

Diritti riservati. Testi e foto inviati, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Ci beviamoun ������

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Periodico online d’informazione tutta al femminile

Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

Non solo il Blog

GREEN STYLEParliamo di detersivi?

KIDSI compiti a casa…

NOIMOBBING… cos’è?

VIAGGIWeek-end a DUBAI

L’INTERVISTAViviana Guglielmi

WEDDINGTendenze 2012

Page 42: Donne Magazine

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