Cervo - gransassolagapark.it · 2014. 8. 18. · acqua e : bianco . 49 F adulta : 26/09/11 ....
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Cervo
Relazione Life Extra di Nicoletta Riganelli
1) Introduzione 2) Descrizione animali deceduti 3) Descrizione dei movimenti e delle distanze percorse 4) Analisi dell’Home range 5) Descrizione del lavoro e proposte per il futuro
1 ‐ Introduzione I dati raccolti per il progetto LIFE EXTRA sul cervo sono stati rilevati dal 19/11/2011 fino al 05/01/2013 e riguardano 8 cervi radiocollarati. Gli animali reintrodotti con il radiocollare sono stati 10, tutti di sesso femminile, liberati in un arco di tempo che va dal 30/09/11 al 30/12/11. I punti di rilascio sono stati tre: Località San Giovanni (1 animale), il Ceppo (6 animali) e Lago dell’Orso (3 animali). Inizialmente è stato scelta la Località San Giovanni per il rilascio degli animali radiocollarati, ma dopo si è preferito cambiare la zona perché, al momento della seconda reintroduzione, non risultava più coperta da rete gsm, quindi il secondo rilascio è stato eseguito al Lago dell’Orso. Infine, alla terza immissione, gli animali sono stati liberati in prossimità della località il Ceppo e non più presso il Lago dell’Orso, perché la presenza della troppa neve ne ha impedito l’accesso. Dei 10 cervi reintrodotti con radiocollare, 2 non hanno mai trasmesso sia tramite il sistema gsm che vhf. Degli 8 cervi radiocollarati rimanenti le trasmissioni non sono state mai del tutto costanti, perché in alcuni casi non ha funzionato il sistema gsm, per causa della copertura di rete, ed in altri è stato impegnativo cercare gli animali tramite l’utilizzo della tecnica del radiotracking. Dei 10 animali reintrodotti 4 sono morti e ne sono stati recuperati i collari, mentre dei 6 restanti attualmente trasmettono solo 5 collari; il cervo con il collare con frequenza 150.215 non trasmette dal 02/08/2012 e non è stato possibile rintracciarlo tramite il segnale vhf, nonostante sia stata effettuata una ricerca della durata di 6 mesi lungo tutte le zone in cui fosse ipotizzabile la sua presenza. Si è dunque supposto che il collare possa essersi rotto o che l’animale si sia posto in condizioni e/o posizioni che abbiano impedito la trasmissione.
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Marche auricolari Sesso Età
Data di cattura
Località di cattura
Data di rilascio Luogo di rilascio Nomi Frequenze Note
Verde acqua e bianco
49
F adulta 26/09/11 Foreste Casentinesi 30/09/11San Giovanni
Piana Cavalieri 31369/2 150035 Trasmette
Giallo 55 F adulta 13/11/11 Foreste Casentinesi 19/11/11Lago dell'Orso-il Ceppo di RSM 31368/1 150005 Morto
Giallo 56 solo
orecchio destro
F adulta 13/11/11 Foreste Casentinesi 19/11/11Lago dell'Orso-il Ceppo di RSM 31371/4 150095 Trasmette
Senza marche
auricolari 59
F adulta 20/11/11 Foreste Casentinesi 19/12/11a metà strada tra il Ceppo di RSM e Lago dell'Orso
31370/3 150065 Trasmette
Giallo 61 solo un orecchio
F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31372/5 150125 Trasmette
Giallo 62 F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31373/6 150155 Morto
Giallo 63 F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31374/7 150185 Morto
Giallo 64 F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31375/8 150215 Non
Trasmette
Giallo 68 F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31376/9 150245 Morto
Giallo 69 F adulta 17/12/11 ATC 16 Pistoia 30/12/11 Il Ceppo di RSM 31377/10 150275 Trasmette
Tab 1,.1 – Tabella relativa ai dati identificativi degli animali introdotti
2 Dati relativi agli animali deceduti ‐ Ritrovamento carcassa animale n° 31374 (frq 150.185)
Data ritrovo 27/07/2012 Ora 14:32. Coordinate geografiche : 33 T 371372 4729490 Località: ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Tecnici faunisti : Nicoletta Riganelli e Pietro Cobre Descrizione del ritrovamento: La carcassa dell’animale è stata ritrovata all’interno di un bosco poco fitto ma molto scosceso. Non è stato possibile accertare la causa della morte dell’animale, ossia se questa sia avvenuta per cause naturali o per predazione, in quanto i resti a nostra disposizione consistevano nelle sole ossa sparpagliate con annessa pochissima carne. Tenuto conto però del fatto che le ossa del cervo non si trovavano l’una vicino all’altra ed in posizione naturale, ma sparpagliate in un raggio di 4 metri, risulta verosimile che l’animale sia stato mangiato da un carnivoro di medie/grosse dimensioni. Dalla valutazione dell’odore che emanava è presumibile che il cervo non fosse morto da più di 6/7 giorni.
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2.1
2.2
2.3
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Foto relative al ritrovamento della carcassa del cervo n° 31374 (frq 150.185)
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3.1‐ Descrizione dei movimenti e delle distanze percorse Dai dati ottenuti si è deciso di eseguire un’analisi degli spostamenti degli animali misurando due tipi di distanze: 1) Punto di rilascio – punto dopo tre mesi dal rilascio 2) Punto di rilascio – punto più lontano dal punto di rilascio
Da come si può evincere dalla tabella 3.1 e dai grafici seguenti , la misurazione delle distanze considerate, anche in funzione del tempo intercorso tra le due misure, mette in evidenza che i cervi inizialmente, tranne per due casi, si sono allontanati notevolmente dal punto di rilascio e che l’allontanamento è continuato anche nei mesi successivi. Bisogna però notare, come dimostrano le mappe sottostanti, che in ben 5 casi la posizione che ora gli animali hanno è pressoché la stessa misurata a tre mesi di distanza. Altro fattore da considerare è la direzione che questi animali hanno preso; in 5 casi si sono posizionati a Nord del punto di rilascio , in due a Sud, mentre solo in un caso il cervo si è diretto verso Est. Il cervo andato a Est e uno di quelli andati a sud sono morti mentre gli altri risultano ancora vivi, anche se andrebbe continuato il monitoraggio per valutare se tale dato può essere messo in connessione con altri fattori, quale per esempio la presenza del lupo o del bracconaggio.
Id Animale dist_3 mese dis_max 1 368 11060 110602 369 1414 95003 370 2377 187214 371 13015 133635 372 8092 80926 373 6204 62047 375 7535 156938 377 8700 14319
media 7299,625 12119 mediana 7813,5 12211,5
Tab 3.1 ‐ Tabella delle distanze
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Grf 3.1 ‐ Grafico relativo alla tab 3.1
20/11/2011
22/11/2011
27/11/2011
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IMG 3.1 – Spostamenti animale n°368 29/11/2011
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IMG 3.2 – Spostamenti animale n°369 – mappa 1
16/12/2012
14/12/2012
05/01/2013
11/06/2011
IMG 3.3 – Spostamenti animale n°369 – mappa 2 14/10/2012
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IMG 3.4– Spostamenti animale n°370 – mappa 1
03/02/12
11/04/12
02/02/12
17/10/12
22/11/12 20/12/11
IMG 3.5– Spostamenti animale n°370 – mappa 2
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01/04/12
19/11/11
10/12/12 30/04/12
06/11/12
26/11/12
IMG 3.6– Spostamenti animale n°371
IMG 3.7– Spostamenti animale n°372 – mappa 1
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01/05/12
17/06/12
11/01/12
21/08/12
20/07/12 31/12/11
23/01/12
IMG 3.8– Spostamenti animale n°372 – mappa 2
IMG 3.9– Spostamenti animale n°373 – mappa 1
9
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07/01/12
30/01/12
31/01/12
11/02/12
22/03/12 22/01/12
IMG 3.10– Spostamenti animale n°372 – mappa 2
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14/01/12
22/04/12
02/08/12
19/01/12
31/12/11 IMG 3.11– Spostamenti animale n°375
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10/04/12
11/11/12
03/01/12
10/01/12 08/04/12
21/01/12
IMG 3.12– Spostamenti animale n°377
4.1 ‐ Analisi dell’Home range Lo studio degli home range è stato fatto utilizzando il metodo del Minimo Poligono Convesso,
(MCP) (Mohr, 1947) che è il più antico, immediato e comune metodo di stima dell’home range
(White e Garrott, 1990) ed il Kernel (KHR) (Worton, 1987) , perché considerato il più efficace
nel calcolo di dimensione e forma dell'home‐range.
Usualmente la stima della distribuzione d’uso viene calcolata su una percentuale fissa di
localizzazioni che, nel nostro caso, corrisponde al 95%, 70% e 20% per gli home range ed al
50% per le core area (Harris et al., 1990; Pedrotti et al., 1995). In questo lavoro si è usato il
metodo del kernel fisso al 95%, 70% , 50%e 20%; per effettuare i calcoli, il database delle
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localizzazioni di tutti gli animali è stato importato nel programma Arc View 3.2a che, tramite
l’estensione Animal Movement 2.04b (Esri, 2000), permette di calcolare gli home range.
4.2 ‐ Scala temporale Nel presente studio, tutte le analisi sono state effettuate sia utilizzando tutti i fix dell’animale,
sia su scala stagionale, (Tab. 4.4).
Periodo Identificativo
15 settembre ‐15 ottobre
Stagione degli accoppiamenti Stg 1
16 ottobre – 30 aprile
Stagione della gestazione Stg 2
1 maggio – 14 settembre
Stagione delle cure parentali Stg 3
Tab 4.1 Suddivisione delle Stagioni
4.3 ‐ Analisi dell’Home range ‐ Minimo poligono convesso Il Minimo Poligono Convesso (MCP) è stato calcolato sulla base di tutti i fix raccolti per singolo animale e come si evince dal grafico – Gr 4.1 – c’è una differenza importante tra l’MCP del 368, 369, 372, 373 e quello dei restanti cervi.
Si è cercato di comparare questo dato con quello del calcolo delle distanze, del paragrafo 3.1, ma non si è trovato alcuna connessione, ossia gli spostamenti degli animali con MCP sotto i 3000 Ha non hanno un tipo di spostamento similare fra loro che posso mettere in evidenza anche la dimensione dell’MCP, vale a dire che anche se questi cervi hanno un MCP relativamente piccolo, gli spostamenti che hanno compiuto durante la raccolta dati è notevolmente differente tra loro.
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id Animale AREA MCP totale in mq 1 368 290888222 369 250144663 370 1619406064 371 827765595 372 169047716 373 199673797 375 1122058088 377 139637573
Tab . 4.2 Aree MCP
Gr 4.1 –Relativo alla Tabella 4.2
4.4 ‐ Analisi dell’Home range ‐ Kernel
Il calcolo degli home range stagionali è stato eseguito con il metodo Kernel al
20%,50%,70% e 95%.
Tale calcolo è stato effettuato per analizzare l’interazione tra l’home range e l’uso
dell’habitat, solo a livello percentuale.
Nei sottoparagrafi successivi è stato ritenuto opportuno presentare i dati relativi agli home
range sia in tabelle, grafici e tramite delle immagini ottenute cin Arc view 3.2.
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4.4.1 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 368
ID PROBABILIT stg AREA 1 95 2 4113397,493 2 70 2 1537700,667 3 50 2 988001,267 4 20 2 346658,912
Tab 4.3 - Kernel per l’animale n° 368
Gr 4.2 – Riferito alla Tab. 4.3
Img 4.1- HR Kernel animale 368 - n°1
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Img 4.2- HR Kernel animale 368 - n°2
4.4.2 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 369
ID PROBABILIT stg AREA 1 95 1 2178028,4312 70 1 846149,0753 50 1 436521,9364 20 1 153220,1295 95 2 16064668,9926 70 2 6063883,0707 50 2 2953426,6638 20 2 726487,8379 95 3 1539518,358
10 70 3 482758,79211 50 3 235144,87412 20 3 72351,268
Tab 4.4 - Kernel per l’animale n° 369
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Gr 4.3 – Riferito alla Tab. 4.4
Img 4.3- HR Kernel animale 369 - n°1
Img 4.4- HR Kernel animale 369 - n°2
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4.4.3 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 370
ID PROBABILIT STG AREA 1 95 1 3648306,3732 70 1 1312753,5993 50 1 693297,6184 20 1 198196,3015 95 2 39408860,0116 70 2 8417872,4447 50 2 3964180,2578 20 2 1383021,4549 95 3 2692096,158
10 70 3 610040,15911 50 3 224056,66412 20 3 75127,989
Tab 4.5 - Kernel per l’animale n° 370
Gr 4.4 – Riferito alla Tab. 4.5
Img 4.5- HR Kernel animale 370 - n°1
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Img 4.6- HR Kernel animale 370 - n°2
4.4.4 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 371
ID PROBABILIT STG AREA 1 95 1 8581857 2 70 1 4126598 3 50 1 2182051 4 20 1 562381,4 1 95 2 151459462 70 2 4825403 3 50 2 2886501 4 20 2 960590,1 1 95 3 2483964 2 70 3 544228,4 3 50 3 226005,6 4 20 3 62008,65
Tab 4.6 - Kernel per l’animale n° 371
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Gr 4.5 – Riferito alla Tab. 4.6
Img 4.7- HR Kernel animale 371 - n°1
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Img 4.8- HR Kernel animale 371 - n°2
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4.4.5 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 372
ID PROBABILIT STG AREA 1 95 1 33302992 70 1 13171923 50 1 842805,14 20 1 295812,25 95 2 2755986 70 2 125731,67 50 2 75604,738 20 2 24213,35
Tab 4.7 - Kernel per l’animale n° 372
Gr 4.6 – Riferito alla Tab. 4.7
Img 4.9- HR Kernel animale 372 - n°1
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Img 4.10- HR Kernel animale 372 - n°2
4.4.6 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 373
PROBABILIT STG AREA 1 95 2 2716835,6542 70 2 924129,2023 50 2 410973,9634 20 2 133160,705
Tab 4.8 - Kernel per l’animale n° 373
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Gr 4.7 – Riferito alla Tab. 4.8
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Img 4.11- HR Kernel animale 373 - n°1
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Img 4.12- HR Kernel animale 373 - n°2
4.4.7 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 375
ID PROBABILIT STG AREA 1 95 3 138118102 70 3 60028393 50 3 33862194 20 3 700056,11 95 2 204785512 70 2 46425193 50 2 19839954 20 2 690589,8
Tab 4.9 - Kernel per l’animale n° 375
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Gr 4.8 – Riferito alla Tab. 4.9
Img 4.13- HR Kernel animale 375 - n°1
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Img 4.14- HR Kernel animale 375 - n°2
4.4.8 Home range con il metodo di Kernel per l’animale n° 377
ID PROBABILIT STG AREA 1 95 1 34298877,492 70 1 10481271,233 50 1 6655635,64 20 1 2057026,7755 95 2 11632880,636 70 2 3410115,6967 50 2 1957140,5568 20 2 656430,0559 95 3 74714,065
10 70 3 18280,33911 50 3 10294,30412 20 3 3194,767
Tab 4.10 - Kernel per l’animale n° 377
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Gr 4.9 – Riferito alla Tab. 4.10
Img 4.15- HR Kernel animale 377 - n°1
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Img 4.16- HR Kernel animale 377 - n°2
Img 4.17- HR Kernel animale 377 - n°3
4.5 Uso dell’habitat Per lo studio preliminare dell’uso dell’habitat si è proceduto incrociando i risultati conseguiti dal home range ottenuti facendo il Kernel al 95% e i dati forniti dal corine land cover a 20 classi, per le caratteristiche di copertura e uso del territorio (Tab 4.5.1). Alcuni dei codici, quali il 54 (Bacini di acqua), 58 (Ghiacciai e nevi perenni), 84 (Seminativi in aree non irrigue), 92(Oliveti), 110 (Tessuto urbano discontinuo), 121(Cantieri), 125(Aree estrattive), non sono mai presenti dall’incrocio dei dati effettuato. Questo risultato può essere scontato per la quasi totalità dei codici, sia perché sono poco presenti nell’aera di studio, ma soprattutto perché non entrano in alcun modo parte a far parte dell’habitat del Cervo, come per esempio ghiacciai e nevi perenni. Nelle 12 tipologie rimanenti, ossia dove è stato riscontrata la presenza dell’animale, la catalogazione “Boschi di latifoglie” (Cod 74) è estremamente predominate rispetto alle altre con una percentuale del 78,6%. Il fatto che si abbia un valore così alto, in modo particolare rispetto, per esempio, alla tipologia ambientale “Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota” (Cod 73), che è presente nel Parco con una percentuale di quasi il 24%, non deve sorprendere, poiché fa parte dei tipi di habitat prediletti dal cervo . Il dato più interessante è il valore che si nota riguardo alla tipologia “Aree a vegetazione boschiva ed arbustiva in evoluzione” (Cod. 71), perché la sua presenza nel parco è di solo il 3,8% mentre dalle analisi fatte è evidente come questa varietà ambientale sia quella che viene subito dopo quella dei “Boschi di latifoglie” con un 7,4 %.
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Da questa considerazione si potrebbe valutare l’ipotesi che gli animali vadano alla ricerca di questo habitat specifico, anche se esso è molto poco presente all’intero del parco, e quindi sarebbe molto interessante eseguire uno studio in riguardo a quanto detto.
Codice Corine Animale STG 28 59 61 69 71 73 74 76 86 87 104 117 + 127
368 2 4,17 0,00 0,00 12,99 0,00 6,57 70,70 5,56 0,00 0,00 0,00 0,00369 1 0,00 0,01 0,24 0,00 13,42 3,24 74,31 7,52 0,00 1,00 0,26 0,00
3 0,00 0,00 0,00 0,00 12,58 0,00 82,09 2,67 0,00 2,67 0,00 0,00370 1 0,00 0,00 0,00 0,00 19,76 9,66 58,80 0,00 10,83 0,00 0,95 0,00
2 0,00 1,32 0,26 6,29 6,00 4,21 72,90 0,73 2,92 0,84 4,46 0,06 3 0,00 0,00 0,00 0,03 1,62 0,00 54,84 0,00 17,28 8,93 17,30 0,00
371 1 0,00 0,36 0,00 0,29 0,00 0,00 98,33 0,00 1,02 0,00 0,00 0,00 2 0,00 4,74 0,00 6,27 0,17 0,00 87,31 0,00 1,52 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 2,46 0,00 0,00 96,56 0,00 0,99 0,00 0,00 0,00
372 1 0,00 0,00 0,00 0,00 1,53 1,08 88,55 0,00 0,00 0,00 6,95 1,90 2 0,00 0,00 0,73 0,00 1,40 1,67 89,55 0,00 0,00 0,00 5,16 1,48 3 0,00 0,00 0,90 0,00 4,01 4,71 87,36 0,00 0,00 0,00 2,49 0,54
373 2 0,00 0,00 0,02 1,78 0,00 0,86 97,35 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00375 2 0,00 0,00 0,00 0,00 13,37 2,43 79,25 2,73 0,00 1,79 0,43 0,00
3 0,00 0,00 0,79 0,00 4,09 5,03 87,47 0,00 0,00 0,00 2,16 0,46377 1 6,54 5,96 0,56 3,15 7,90 8,39 64,82 0,08 0,00 0,01 2,59 0,00
2 0,00 0,00 0,00 0,00 21,71 10,31 61,83 0,00 6,14 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 26,23 2,04 62,77 2,99 0,00 1,53 4,43 0,00
Tab 4.5.1 – Percentuali dei relativi codici CORINE estrapolati dall’intersezione tra gli home range e
le caratteristiche di copertura e uso del territorio presenti nel PNGL.
Gr 5.5.1 – Percentuali di tipologie corine ricadenti nella totalità degli Hr con Kernel al 95%
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Gr 5.5.2 – Percentuali di tipologie corine ricadenti nella totalità degli Hr con Kernel al 95%
escludendo il CODICE 74
IMG 4.5.1. Mappa dei codici Corine land cover
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ID COLORE DESC Area Totale Percentuale 1 28 Rocce nude, falesie, rupi ed affioramenti 63276740,26 4,422 54 Bacini di acqua 12643861,47 0,883 58 Ghiacciai e nevi perenni 286026,156 0,024 59 Aree con vegetazione rada 79720461 5,565 61 Boschi di conifere 17830108,81 1,246 69 Brughiere e cespuglieti 74713481,3 5,217 71 Aree a vegetazione boschiva ed arbustiva in evoluzione 54335093,25 3,798 73 Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 342820303,9 23,929 74 Boschi di latifoglie 688136482,9 48,02
10 76 Boschi misti 14505840,07 1,0111 84 Seminativi in aree non irrigue 27450147,91 1,9212 86 Prati stabili 17695865,61 1,2313 87 Aree prevalentemente occupate da colture agrarie 28047522,49 1,9614 92 Oliveti 1526745,813 0,1115 104 Sistemi colturali e particellari complessi 6080095,711 0,4216 110 Tessuto urbano discontinuo 2287951,35 0,1617 117 Tessuto urbano continuo 692223,734 0,0518 121 Cantieri 103413,172 0,0119 125 Aree estrattive 788394,859 0,0620 127 Aree industriali o commerciali 174946,969 0,01
TOT 1433115707 100,00
Tab 4.5.2 ‐ Tabelle delle percentuali corine land cover all’interno del parco
Gr 5.5.2 – Percentuali dei codici Corine Land Cover nel PNGL
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5 Descrizione del lavoro e proposte per il futuro Nel corso dello studio, della durata di sei mesi, da inizio Luglio a fine Dicembre 2012, sono state eseguite sul campo 62 missioni, 61 delle quali volte alla ricerca degli animali che non trasmettevano con il gsm o alla conferma di dati apparentemente non attendibili. La ricerca degli animali è avvenuta tramite la tecnica del radio tracking. L’unica missione diversa dalle altre, quella del 27/07/2012 è stata effettuata per andare alla ricerca del cervo n° 31374 (frq 150.185) poiché la trasmissione in vhf dava il segnale di mortalità, come poi confermato dal ritrovamento della carcassa dell’animale. Durante il periodo di lavoro maggiori difficoltà sono state riscontrate nel riuscire a raggiungere i luoghi per effettuare i bearing e quindi i fix, poiché in molte occasioni si è dovuto procedere per boschi e macchia, ovviamente senza seguire dei sentieri ma in linea piuttosto retta. Un’altra difficoltà è stata legata al mal funzionamento dei collari, che non sempre hanno lavorato correttamente, provocando così delle lacune importanti nell’acquisizione dei dati. Non sono state riscontrate difficoltà nel rapporto con gli abitanti delle zone di interesse e non c’è mai stato alcun atto intimidatorio. Dallo studio ed esperienza maturata posso affermare che il lavoro è stato molto importante per la conoscenza di questa specie nell’ambito del PNGL, ma è anche doveroso dire che sarebbe fondamentale proseguire tale studio per almeno un altro anno, con lo scopo di avere una banca dati notevolmente più rilevante per poter trarre delle informazioni scientifiche più solide. Nella prosecuzione del lavoro sarebbe molto interessante eseguire delle continuate ripetute per tutte le stagioni e cercare anche di fare degli avvistamenti per constatare se la cerva si sia riprodotta, il suo stato di salute e se è in compagnia di altre femmine. Sarebbero inoltre auspicabili una prosecuzione ed un ampliamento dello studio al fine di cercare di radiocollarare alcuni dei lupi presenti nelle zone del parco in cui si trovano i cervi oggetto del nostro studio, per poter poi effettuare uno studio che intersechi i dati ottenuti permettendo di valutare così l’interazione delle due specie, studio peraltro senza precedenti in Italia.
4.1 - Analisi dell’Home range 4.2 - Scala temporale4.3 - Analisi dell’Home range - Minimo poligono convesso