Cerone, risonanza magnetica nel carcinoma della mammella

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CARCINOMA DELLA MAMMELLA: PREVENZIONE E TERAPIA Dr.ssa Gabriella Cerone Roma, 11 dicembre 2010

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CARCINOMA DELLA MAMMELLA: PREVENZIONE E

TERAPIA

Dr.ssa Gabriella Cerone

Roma, 11 dicembre 2010

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Nell’iter diagnostico senologico la Risonanza Magnetica si pone come indagine di II livello, per cui, come tale,

deve sempre essere preceduta da una valutazione clinica mammografica e/o ecografica.

Obiettivo dell’indagine: identificazione e caratterizzazione delle lesioni grazie ad una

valutazione insieme qualitativa e quantitativa (MDC!)

E’ proprio la valutazione della presenza, dell’entità e della cinetica della vascolarizzazione del nodulo che ci orienta verso la diagnosi di lesione benigna o maligna.

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Vantaggi

• Alta risoluzione spaziale (<1,5 mm2)

• Eccellente risoluzione di contrasto

• Possibilità di ricostruzioni 3D (MIP, MPR)

• Indipendenza dal pattern di densità ghiandolare

• Valutazione insieme morfologica e funzionale

• Sensibilità ~100% per i carcinomi invasivi

• No radiazioni ionizzanti

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Svantaggi

• Alto costo

• Ridotta disponibilità nel territorio

• Non applicabile indistintamente a tutti per controindicazioni e claustrofobia

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Tecnica di esame• Magnete ad alto campo (1T)

• Bobina dedicata

• Spessore di strato sottile ( 3mm)

• Tempi di acquisizione ridotti- ridotti artefatti da movimento

- studio contrastografico dinamico (risoluzione temporale 120 sec)

Timing ottimale- 2a sett. del ciclo mestruale (tra 6-7a e 13-14a gg) anche in corso di contraccezione orale

- a distanza di almeno 4 sett. dalla sospensione di un’eventuale terapia ormonale sostitutiva e di almeno 6 mesi dopo radioterapia.

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Apparecchiatura

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- Localizzatore

- TSE T2 senza o meglio con soppressione del grasso (STIR)

- 3D fast-SPGR T1-w3D fast-SPGR T1-w sul piano coronale o assiale, meglio se con soppressione del grasso (spessore 1-2 mm, comunque 3 mm)

• 1 acquisizione basale

• 6-7 acquisizioni post-contrasto consecutive, a coprire un intervallo di tempo pari a circa 8 minuti

Esame RM contrastografico dinamico

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SOTTRAZIONE DI IMMAGINI

POST-MDC PRE-MDC SOTTRAZIONE

Esame RM: Post-processing

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Valutazione morfologica della lesione

• forma

• dimensioni

• margini

• intensità e omogeneità del segnale

• pattern di enhancement

Regolari/Irregolari

Ben definiti/Mal definiti

Centripeto

Centrifugo

Omogeneo

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Valutazione quantitativa della cinetica contrastografica

• Selezione della ROI

• Valore % del picco di enhancement

• Tempo di raggiungimento del picco di enhancement

• Morfologia della curva

CURVA INTENSITÀ DI SEGNALE/TEMPO

- precoce (entro i primi 2 minuti)

- tardivo

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MORFOLOGIA DELLA CURVA ENH/TEMPO

• Curva di tipo 1 (lineare o monofasica)

• Curva di tipo 2 (plateau)

• Curva di tipo 3 (wash-out precoce)

• Curva di tipo 1 (lineare o monofasica)• Curva di tipo 2 (plateau)• Curva di tipo 3 (wash-out precoce)

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BI-RADS RM (Breast Imaging Reporting And Data System)

Alla classificazione BI-RADS si arriva dopo una valutazione integrata della morfologia e della cinetica contrastografica del

reperto patologico nonché dalla valutazione degli eventuali segni associati

BI-RADS 1: negativo

BI-RADS 2: benigno

BI-RADS 3: prob benigno

BI-RADS 4: prob maligno

BI-RADS-5: alta probabilità maligno

BI-RADS-6: maligno già noto

MORFOLOGIA: massa o non-massa

SIMMETRIA

ALTRI REPERTI ASSOCIATI: retrazione, edema, necrosi, pettorale

CURVA INTENSITA’-TEMPO E TIPO DI POTENZIAMENTO

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Semeiotica RM (90%) Aspetto tipo “massa” con cinetica contrastografica tipo 2 o 3.

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Semeiotica RM (90%)

Spesso enhancement disomogeneo, centripeto, ring periferico.

Margini irregolari, ma………..

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Lesione rotondeggiante a margini regolari.

Curva di tipo 3: wash out precoce

CA MIDOLLARE

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- enhancement tipo “non massa” (lineare, segmentale, regionale, dendritico)

- cinetica contrastografica di tipo 1, 1-2

- picco di enhancement più tardivo

- distribuzione discretamente omogenea del m.d.c.

N.B. ca lobulare invasivo e ca duttale “in situ” +++

Semeiotica RM (10%)

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Aspetto non massa

PATOLOGIA TUMORALE MALIGNA

segmentale

regionale

duttale

lineare

dendritico

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Carcinoma lobulare invasivo: diffuso

Enhancement zonale, non massa (30% dei casi)

Curva di tipo 1

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Carcinoma duttale “in situ” (CDIS)

Enhancement tipo non massa nel 60-80% dei casi

Curva tipo 1

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La RM ha un’alta sensibilità:

- per i tumori invasivi (>97-100%)

- per i tumori in situ (77-96%)

- la sensibilità della RM è sempre maggiore della mammografia (sensibilità mammografia variabile a seconda della densità ghiandolare, scarsa specificità FP)

- non dipende dalla densità della ghiandola mammaria, né dalla presenza di cicatrici, RT, protesi ecc.

PATOLOGIA TUMORALE MALIGNA

Kulh C. Radiology 2007;244(2):356-378 The current status of breast MR imaging

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Principali Indicazioni

(EUSOMA working group: EJC 46 (2010) 1296-1316)

• Stadiazione locale pre-chirurgica(estensione,multifocalità,multicentricità,bilateralità)

• CUP syndrome (Carcinoma of Unknown Primary) o ca occulto con lnf +

• Monitoraggio chemioterapia neoadiuvante

• Donne a rischio genetico (protocolli di screening)

• Cicatrice chirurgica/seno operato

• Protesi mammarie (RM indagine elettiva!)

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Stadiazione locale pre-chirurgicaLa RM è la metodica più sensibile nella definizione delle dimensioni del tumore e nella identificazione di eventuale multifocalità o multicentricità.

Notevoli risultati nella stadiazione del ca lobulare invasivo (sensibilità 93%) con alta correlazione RM/anatomia patologica: ulteriori lesioni sincrone nella mammella ipsilaterale (32%) e nella controlaterale (7%), visibili solo alla RM, con conseguente variazione del planning chirurgico nel 28% circa dei casi.

Nelle donne ad alto rischio incidenza di ca multifocali e multicentrici del 45-50%

Ritse M. Mann et al. Breast Cancer Res Treat (2008) 107:1-14

In generale la RM determina un corretto cambiamento del planning chirurgico in circa l’11,1% dei casi

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CDIS:MAMMOGRAFIA

Drammatico incremento di diagnosi CDIS con screening.

Il CDIS ha una crescita discontinua, con diffusione spesso multifocale.

La mammografia sottostima la reale estensione del CDIS fino al 47% dei casi (fenomeno dell’iceberg) e la identificazione di lesioni multifocali e multicentriche

CDIS:RM

Sensibilità maggiore rispetto alla mammografia. Buon grado di correlazione tra dimensioni RM e dimensioni patologiche

(Santamaria, Breast 17(2):186-194,2008)

Migliore definizione della estensione locale dei CDIS e della componente intraduttale intorno ai tumori invasivi………riducendo il numero di re-escissioni per ottenere margini liberi

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CDIS:RM

Falsi negativi per assenza di enhancement (circa 10%)

Attenzione……..Imaging integrato!!

Se microcalcificazioni sospette fare sempre biopsia anche se RM negativa; la negatività RM non ci consente di escludere con certezza la presenza di CDIS

Ogni enhancement lineare o segmentale, anche in assenza di segni mammografici, richiede approfondimento diagnostico mediante biopsia RM, second look ecografico o controllo RM a 3 mesi

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CDIS comedonico

Donna di 75 anni. MRX: focus microcalcifico su area di tenue addensamento strutturale a morfologia lineare. RM: area di

accumulo del m.d.c. di morfologia lineare e cinetica di tipo 1.

Microcalcificazioni

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Stadiazione pre-chirurgia

K multifocale (4 lesioni vs 1)

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CCdx CCsin

Latdx Obldx Oblsin Latsin

Alcune calcificazioni displasiche ai quad int di sinistra.

A destra, in corrispondenza del qd infero-interno, si proiettano numerose microcalcificazioni

pulvurulente, in parte sparse, in parte riunite in clusters, meglio evidenziabili all’ingrandimento

diretto.

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K multifocale bilaterale

Dx

Sin

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Donna di 36 anni. Non sintomatologia locale. Menarca precoce, non

gravidanze. Primo esame mammografico: mammella densa, raggruppamento di

microcalcificazioni ad elevata densità al

prolungamento ascellare sin. L’ecografia dimostra un’area di ecostruttura disomogenea

(lacune ipoecogene) in corrispondenza delle microcalcificazioni

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Sin

Dx

Sin

Dx

Dx

Carcinoma lobulare invasivo multifocale bilaterale

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Pregressa QUART SE sin. Mastopatia fibroso-cistica. MRX: microcalcificazioni sparse a bassa densità

bilaterali. RM: + maligna QSE sin. Tentata biopsia: neg.

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Stessa paziente 14 mesi dopo………

Mastectomia sinistra: Carcinoma duttale infiltrante + CDIS comedonico (25%).

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Costituisce una indicazione relativa all’esame RM della mammella.

L’indagine RM va eseguita almeno dopo 6 mesi dall’intervento chirurgico e almeno 6 mesi dopo RT per

evitare risultati falsi positivi.

La cicatrice normale stabilizzata non mostra significativo enhancement dopo m.d.c.

Un’eventuale recidiva su cicatrice sarà quindi facilmente evidenziata.

SENO OPERATO

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Cicatrice normale

Cicatrice

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Cicatrice: chir 1,5 aa prima

Cicatrice esuberante: RM-per recidiva tumorale

CC

OBL LAT

Esiti di QUART II sin. A tale livello si rileva discreta disorganizzazione delle strutture ghiandolo-stromali residue ed ispessimento cutaneo, che meritano approfondimento con esame ecografico

In corrispondenza del quadrante ii sin, sede del

pregresso intervento chirurgico si evidenzia

immagine ipoanecogena, di 13x14x16mm a

contorni irregolari e limiti sfumati, che, in relazione al quesito

clinico-anamnestico di invio, necessita di

integrazione con RM

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Pre MDC Post MDC Post-chirurgia

Recidiva su parete toracica (pregressa

mastectomia bilaterale)

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Chi fa CT neoadiuvante?

Pz con ca inoperabile (invasione pettorale, cute, N2)

Pz candidate alla mastectomia + trattamento adiuvante

Scopo: migliorare l’efficacia della chirurgia, migliorare la sopravvivenza libera da malattia, ottenere informazioni in vivo sulla risposta alla CT

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

TIMING

1) RM Baseline: entro 2 sett dall’inizio della PCT e prima di biopsia per valutazione immunoistochimica; 2) RM Intermedia: a metà trattamento;3) RM prechirurgica: entro 2 sett dall’intervento

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Definizione della risposta al termine del trattamento

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

- Identificazione enhancement residuo nella sede della neoplasia

- Analisi qualitativa dell’enhancement residuo

- Criteri funzionali (curve intensità di segnale/tempo)

- Estensione del residuo di malattia

N.B stesso protocollo di acquisizione, valutazione comparativa

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Definizione della risposta al termine del trattamento

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

- Identificazione enhancement residuo nella sede della neoplasia

pre

post

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Definizione della risposta al termine del trattamento

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

- Analisi qualitativa dell’enhancement residuo

pre

post

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Definizione della risposta al termine del trattamento

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

- Criteri funzionali

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Definizione della risposta al termine del trattamento

MONITORAGGIO CT NEOADIUVANTE

- Estensione residuo di malattia

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Il 10-15% dei ca mammari hanno una base familiare (BRCA1, BRCA2, altri geni); l’85-90% sono sporadici.

Sono da considerare soggetti a rischio le donne che hanno un rischio del 20-25% di sviluppare un ca mammario o che hanno un’alta familiarità per ca mammella ed ovaio e donne sottoposte a RT a mantellina per linfoma di Hodgkin prima dei 30 anni.

DONNE A RISCHIO GENETICO

Inizio screening RM 25 anni

Tra i 25 e i 35 anni US + MR (rischio di radiation induced breast cancer)

Dai 36 anni in poi Mammografia + RM annuale (one time o intervallate a 6 mesi ?)

Ecografia per second look Sardanelli F, Podo F. New Engl J Med 2007

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HIBCRIT Study (High Breast Cancer Risk Italian Trial)

2000-2008

502 donne arruolate in 19 centri

38% di lesioni evidenziate con la sola RM!!!

DONNE A RISCHIO GENETICO

Sardanelli F. et al. Radiology 2007;242:698-715

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ConclusioniConclusioni

La mammo-RM deve essere ormai considerata parte dell’iter diagnostico del cancro della mammella

(sensibilità e specificità maggiori rispetto alle altre metodiche).

L’esecuzione della mammo-RM deve sottostare ad indicazioni ben precise, nel rispetto del rapporto costo-beneficio e sempre nel contesto di un imaging integrato: evitare di effettuarla quando non è necessaria, ma MAI dispensarsi dall’eseguirla nei casi in cui è dimostrata la sua efficacia sia in termini di diagnosi precoce che di

migliore gestione delle pazienti.

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