Cerchio V Iracondi e Accidiosi

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Cerchio V Iracondi e Accidiosi L’acqua era buia assai più che persa; e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa. In la palude va c’ha nome Stige questo tristo ruscel, quand’è disceso al piè de le maligne piagge grige.

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Cerchio V Iracondi e Accidiosi. L’acqua era buia assai più che persa;  e noi, in compagnia de l’onde bige,  intrammo giù per una via diversa.                               In la palude va c’ha nome Stige questo tristo ruscel , quand’è disceso  al piè de le maligne piagge grige .  . - PowerPoint PPT Presentation

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Cerchio V Iracondi e Accidiosi

L’acqua era buia assai più che persa; e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa.

In la palude va c’ha nome Stige questo tristo ruscel, quand’è disceso al piè de le maligne piagge grige.

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E io, che di mirare stava inteso, vidi genti fangose in quel pantano, ignude tutte, con sembiante offeso.

Queste si percotean non pur con mano, ma con la testa e col petto e coi piedi, troncandosi co’ denti a brano a brano.

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Iracondi Accidiosi

Gli iracondi hanno fatto soffrire gli altri,ora si percuotono.

Gli accidiosi, che in vita non seppero apprezzare la bellezza della vita stessa , ora sono immersi nel fango e non possono vedere più nulla.

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Mentre noi correvam la morta gora,dinanzi mi si fece un pien di fango,

e disse:<<Chi se’ tu, che vieni anzi ora?>>

E io a lui:<<S’io vegno, non rimango:ma tu chi se’, che sì se’ fatto brutto?>>

Rispose:<<Vedi che son un che piango>>.

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E io a lui: << Con piangere e con lutto,spirito maledetto, ti rimani;ch’io ti conosco , ancor sie lordo tutto>>.

Allora stese al legno ambo le mani;per che il maestro accorto lo sospinse,dicendo:<<Via costà con gli altri cani!>>

[…]E io:<< Maestro, molto sarei vago di vederlo attuffare in questa broda,prima che noi uscissimo del lago>>.

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Ed elli a me: <<Avanti che la prodati si lasci veder, tu sarai sazio;di tal disìo convien che tu goda>>.

Dopo ciò poco, vidi quello strazio far di costui alle fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio.

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Tutti gridavano:<< A Filippo Argenti !>>e‘l fiorentino spirito bizzarroIn sé medesimo si volgea co’ denti

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Lo sbarco davanti alle mura della città di Dite

I diavoli sono sorpresi di vedere una persona viva e Virgilio chiede di parlare con loro in privato. I diavoli rispondono che venga pure, ma chiedono che Dante torni indietro a piedi da solo.

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REALIZZATO DA

Giuseppe Gatì

Selenia Sanfilippo