Centro Studi C.N.I. 22 giugno 2016 · Sole 24 Ore 22/06/16 P. 22 Meno burocrazia per i cervelli...

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Centro Studi C.N.I. 22 giugno 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 22 giugno 2016

Pagina I

CONGRESSO CNI

Gli ingegneri verso la riorganizzazione, spazio a più serviziSole 24 Ore 22/06/16 P. 18 Massimo Frontera,Giuseppe Latour

1

ORDINI PROFESSIONALI

Ordini professionali trasparentiItalia Oggi 22/06/16 P. 37 Gabriele Ventura 2

APPALTI

Appalti, ok alle prime linee guidaSole 24 Ore 22/06/16 P. 18 Mauro Salerno 3

CODICE APPALTI

Codice appalti in attuazioneItalia Oggi 22/06/16 P. 36 Andrea Mascolini 4

NUOVO CODICE APPALTI

Le imprese chiedono una moratoriaSole 24 Ore 22/06/16 P. 18 5

FISCO

Elusione, ecco le regole UeItalia Oggi 22/06/16 P. 38 Valerio Stroppa 6

INGEGNERIA AEROSPAZIALE

I cinque ragazzi che vogliono conquistare MarteStampa - Tutto Scienze 22/06/16 P. 37 Antonio Lo Campo 7

OCCUPAZIONE

Garanzia giovani, in 73mila al lavoroSole 24 Ore 22/06/16 P. 18 Giorgio Pogliotti 8

SOCIETÀ E FISCO

E l'Ue avvia la stretta sul fisco «facile» delle multinazionaliCorriere Della Sera 22/06/16 P. 6 Giuliana Ferraino 9

BIG DATA

Trasparenti e per tutti: si apre una nuova era per i dati dallo spazioStampa - Tutto Scienze 22/06/16 P. 37 Roberto Battiston 10

DIGITALIZZAZIONE

Digitale e made in Italy ma anche cibo e turismoStampa 22/06/16 P. 29 Walter Passerini 11

ENERGIA

«Rete idrica vetusta un quarto ha più di mezzo secolo»Corriere Della Sera 22/06/16 P. 37 Andrea Ducci 13

Rinnovabili, crescita a pieni giriSole 24 Ore - Focus 22/06/16 P. 19 Barbara Ganz 14

Sistemi di accumulo al centro dell'innovazioneSole 24 Ore - Focus 22/06/16 P. 19 16

«Le regole tecniche vanno adeguate alla produzione»Sole 24 Ore - Focus 22/06/16 P. 19 17

FORMAZIONE

Università scientifiche difficili, ma aprono più stradeStampa 22/06/16 P. 29 Andrea Gavosto 18

In crescita il "superdiploma" per specialisti d'eccellenzaStampa 22/06/16 P. 30 20

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 22 giugno 2016

Pagina II

UNIVERSITÀ

Meno burocrazia per i cervelli stranieriSole 24 Ore 22/06/16 P. 22 Dario Braga 22

INDUSTRIA 4.0

Industria 4.0, il valore delle competenzeSole 24 Ore 22/06/16 P. 23 Laura Cavestri 23

INNOVAZIONE

L'innovazione fattore decisivo per la crescitaSole 24 Ore 22/06/16 P. 14 Andrea Biondi 25

INNOVAZIONE E RICERCA

"Il mio volo sull'Atlantico con l'aereo senza motore"Stampa 22/06/16 P. 1 Paolo Mastrolilli 26

RICERCA

Bocconi, a confronto il Lab infrastruttureSole 24 Ore 22/06/16 P. 16 29

START UP

Groupama premia tre start up del SudSole 24 Ore 22/06/16 P. 16 30

Una rete di aiuti e incentivi per chi ha un'idea vincenteStampa 22/06/16 P. 32 31

SICUREZZA

Sicurezza ascensori, gli adeguamenti non sono obbligatoriSole 24 Ore 22/06/16 P. 39 33

Via al congresso nazionale

Gli ingegneri versola riorganizzazione,spazio a più serviziMassimo FronteraGiuseppe Latour

swas «Gli ordini hanno mutatola loro natura. La funzione di-sciplinare è stata molto atte-nuata, dal momento che ab-biamo dei consigli di discipli-na terzi. Per questo bisognaavviare una riflessione sullaloro riorganizzazione». Ar-mando Zambrano, presidentedel Consiglio nazionale degliingegneri apre oggi a Palermoil 61esimo Congresso nazio-nale della categoria.

Intanto ieri la congiunturadel settore ha fatto registrareuna brusca battuta d'arresto,con il dimezzamento del va-lore dei bandi mandati in garaa maggio, rispetto allo stessomese dell'anno prima. A se-gnalarlo è l'Oice, spiegandoche si tratta di un contraccol-po dovuto alle nuove normesulla progettazione contenu-te nel codice appalti.

Se il Congresso degli inge-gneri del 2015 è stato tutto in-centrato sul tema del lavoro,quest'anno la riflessione saràspostata su temi interni allacategoria. «Utilizziamo an-cora un sistema che è semprelo stesso da settant'anni aquestaparte- spiegaZambra-no -. Adesso, però, sta avan-zando la riforma delle pro-vince. È allora il momentoper avviare un cambiamentoanche del sistema ordinisti-co, ispirato a un principio dimaggiore efficienza».

Il camb iamento al quale al-lude il presidente parte daunariorganizzazione subaseregionale. «È un passaggioinevitabile che, tra l'altro, ègià una realtà in molti terri-tori». E non si tratta dell'uni-ca riforma possibile.

«Penso - aggiunge Zambra-no - che vadano rafforzati i ser-

vizi a beneficio degli iscritti,come la certificazione dellecompetenze, in raccordo conUni e Accredia, o la formazio-ne continua, da svolgere anchedopo la laurea. Senza dimenti-care le funzioni sussidiarie alloStato». Il tema sarà discusso fi-no a venerdì dai mille delegatipresenti in Sicilia, in rappre-sentanza di 239mila iscritti.«Noi proporremo un modello,ma starà a loro discutere comecalarlo nella pratica», conclu-de il presidente del Cni.

Per i professionisti dellaprogettazione maggio è statoun mese difficile. Il monito-raggio Oice/Informatel (a cu-

A maggio il valore delle garedi progettazione è calatodel 49,3% rispetto allostesso mese del2015:effetto codice per l'Oice

ra del centro studi delle socie-tà di ingegneria) segnala che ilvalore dei bandi è crollato del49,3% rispetto allo stesso me-se dell'anno prima: 21 milionidi importo complessivo a ba-se d'asta contro i 41,5 milionidel maggio 2015.I1 numero deibandi risulta invece in cresci-ta (+23,5%), ma a prezzo di uncrollo del valore medio:59mila curo contro 143.654 cu-ro del maggio 2015.

«Questo calo - ha osservatoil presidente dell'Oice, Ga-briele Scicolone - è preoccu-pante ma non del tutto allar-mante se sarà limitato neltempo; va inquadrato in que-sta "fase di transizione" dovu-to all'entrata in vigore delnuovo codice appalti».

ORI PRO DO ZIO NE RISERVATA

Congresso CNI Pagina 1

L'Autorità aratic0rru i0ue sta pr.cbblicand0 le linee guida at.tuat.ive (le/ dlgs 0-772-01 6

trasparentirdini professionalii consiglieri non devono pnbblicare i loro patrímoni

DI GABRIELE VENTURA

n arrivo le linee gui-da anticorruzione pergli ordini professionali.Le pubblicherà a breve

Anac per dare istruzioni aiConsigli nazionali e a quellilocali in merito al decreto le-gislativo n. 97 del 25 maggio2016, che rivede e semplificale disposizioni contenute neldlgs n. 33/2013 in materia diprevenzione della corruzione,pubblicità e trasparenza, e cheentrerà in vigore domani. Gliordini, e in generale le pub-bliche amministrazioni allequali si rivolge la normativa,avranno sei mesi di tempoper adeguarsi, quindi fino al23 dicembre 2016. È quindiprevedibile che, a partire dagennaio 2017, scatteranno icontrolli da parte dell'Autori-tà per verificarne l'attuazione.Per questo, secondo quanto ri-sulta a Italia Oggi, l'Autoritànazionale anticorruzione staper pubblicare delle istruzioniad hoc per gli ordini professio-nali, recependo alcune delleistanze delle categorie. La no-vità più rilevante, comunque,resta l'esclusione, per i compo-nenti degli ordini, dell'obbligodi pubblicazione dei patrimonie dei redditi professionali. Per

il resto, i consigli nazionali egli ordini locali sono tenutia pubblicare sul proprio sitointernet tutti i documenti, leinformazioni e i dati oggettodi accesso civico, garantendonel'accesso e la fruizione gratuita.Ai fini della piena accessibilitàdelle informazioni pubblicate,nella home page dei siti istitu-zionali degli ordini deve esserecollocata un'apposita sezione

denominata «amministrazionetrasparente», al cui interno sonocontenuti i dati, le informazionie i documenti pubblicati. All'in-terno della sezione, poi, devonoessere messi in chiaro i dati suipagamenti, permettendone laconsultazione in relazione allatipologia di spesa sostenuta,all'ambito temporale di riferi-mento e ai beneficiari. I docu-menti contenenti atti oggettodi pubblicazione obbligatoria,inoltre, restano pubblicati perun periodo di cinque anni, chedecorre dal 1° gennaio dell'annosuccessivo a quello da cui decor-re l'obbligo di pubblicazione. Gliobblighi di pubblicazione riguar-dano in particolare la dotazioneorganica e il costo del personalea tempo determinato e non, ibandi di concorso e i dati sullacontrattazione collettiva. Gliordini sono inoltre tenuti allapubblicazione del bilancio, pre-ventivo e consuntivo, e del pianodegli indicatori e risultati attesidi bilancio, dei dati relativi aicontrolli sull'organizzazione esull'attività dell'amministrazio-ne. Soddisfazione da parte del-la presidente del Cup, MarinaCalderone (consulenti del lavo-ro) per l'esclusione dell'obbligodi pubblicazione di patrimoni eredditi professionali.

cC Riproduzione riservata

Cosa pubblicare Documenti , informazioni e dati concernenti l'organizzazionenei siti istituzionali e l'attività delle pubbliche amministrazioni

Chiunque ha il diritto di accedere alle informazioniDiritto di accesso ì direttamente e immediatamente , senza autenticazione

e identificazione

Ciascuna amministrazione pubblica sul proprio sito i datiAmministrazione sui propri pagamenti e ne permette la consultazione in

trasparente relazione alla tipologia di spesa sostenuta , all'ambitotemporale di riferimento e ai beneficiari

Dati , informazioni e documenti oggetto di pubblicazioneDurata obbligatoria sono pubblicati per un periodo di 5 anni a

dell'obbligo decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quelloda cui decorre l'obbligo

Responsabile Il nominativo del responsabile della trasparenza è indicatodella trasparenza nel Piano triennale

Organismiindipendenti di Verificano la coerenza tra gli obiettivi del Piano triennale

valutazionee quelli del Piano della performance

l termine per adeguarsi alle modifiche introdotte dalIlAdeguamento decreto è di sei mesi dalla sua entrata in vigore (23

dicembre 2016)

Ordini professionali Pagina 2

Inizia il varo dei provvedimenti attuativi del Dlgs 50/2016, rinviati gare sottosoglia e commissari

Appalti, ok alle prime linee guidaCantone: preoccupato dal calo dei bandi ma non è colpa del codice

Mauro SalernoROMA

L'Autorità Anticorruzioneha dato il via libera ai primi cin-que provvedimenti attuativi delnuovo codice degli appalti.

Si tratta delle linee guida perl'affidamento dei servizi di inge-gneria, per l'assegnazione dellegare con il sistema dell'offertaeconomicamente più vantag-giosa e dei tre "manuali" desti-nati a guidare le attività dei re-sponsabili del procedimento digara (Rup) dei direttori lavori edei direttori dell'esecuzione delcontratto nel campo dei servizipubblici. Rispetto al pacchettodei primi sette provvedimentiattuativi messi in consultazionea maggio restano per ora fuoridue delle linee guida più attese:quelle relative alla gestione de-gli appalti sotto le soglie euro-

ìì/Anticorruzione Raffaele Cantone

pee e gli indirizzi per la nominadelle commissioni di gara ester-ne alle amministrazioni. «Suquesti due provvedimenti ab-biamo ricevuto un quantitàenorme di contributi spesso incontraddizione tra loro - haspiegato il presidente dell'AnacRaffaele Cantone, in un'audi-zione congiunta delle commis-sioni Lavori pubblici di Camerae Senato sull'attuazione del co-dice -. Dobbiamo avere il tempodi esaminarli in modo serio». Laprevisione comunque è quelladi licenziare definitivamente lelinee guida sui contratti sottoso-glia«nel Consiglio dell'Autoritàche si terrà la prossima settima-na», ha spiegato Cantone. Subi-to dopo, «nella prima settimanadi luglio» arriverà il documentosui commissari di gara. Entrol'estate saranno infine licenzia-

te le altre tre linee guida ancorain consultazione (rating di im-presa, esclusioni dalle gare epartenariato pubblico-prova-to).Anche se non è strettamenteprevisto dal codice, tutte le lineeguida, ha sottolineato Cantone,saranno inviate per un parere al-le commissioni parlamentaricosì come al Consiglio di Stato.

Al centro dell'audizione ledifficoltà incontrate da stazioniappaltanti e imprese in questaprima fase di attuazione delnuovo codice. Cantone non hanascosto «la preoccupazioneper il blocco delle gare», ma haanche sottolineato dinonrileva-re alcuna «giustificazione giuri-dica» all'impasse, «visto che inassenza delle linee guida restainteramente operativo il vec-chio regolamento appalti, che leamministrazioni non dovreb-bero avere difficoltà ad applica-re ». In ogni caso, ha aggiunto,speriamo che «con l'arrivo degliindirizzi sull'offerta più vantag-giosa, la situazione si sblocchi».

Su un piano più politico Can-tone ha ribadito che «Parla-mento e Governo hanno fattoun lavoro molto buono sul nuo-vo codice». E ha invitato a nonfare passi indietro sulla scelta dilimitare il massimo ribasso e dimandare in gara i lavori solo suprogetto esecutivo, vietandol'appalto integrato. «Nonvorreiche le preoccupazioni sull'ob-bligo di mandare in gara i pro-getti esecutivi siano strumenta-li e vengano da qualcuno che hacapito che èfinita lapacchia del-le varianti e delle riserve», haconcluso il numero uno del-l'Anticorruzione.

Appalti Pagina 3

Cantone: pronte le prime linee guida

Codice appaltiin attuazione

DI ANDREA MASCOLINI

L Autorità nazionaleanticorruzione haapprovato i primicinque provvedi-

menti di soft law attuativi delnuovo codice dei contratti pub-blici ; al via le regole per servizidi ingegneria e architettura,responsabile del procedimentoe offerta economicamente piùvantaggiosa che saranno a bre-ve sul sito www.anticorruzione.it; e Raffaele Cantone difendela riforma degli appalti nono-stante il calo dei bandi. È quan-to emerso dall'intervento svoltoieri dal presidente dell'Autoritànazionale anticorruzione, pres-so le commissioni riunite di ca-mera e senato per fare il puntosul decreto 50/2016 e sulla suaattuazione.

Due provvedimenti sonoproposte indirizzate al mini-stero delle infrastrutture e tresono vere e proprie linee gui-da: quelle sull'affidamento deiservizi di ingegneria e archi-tettura , sul Rup e sul criteriodell'offerta economicamentepiù vantaggiosa che sono sta-te approvate ieri dal consigliodell'Autorità e che sono in via dipubblicazione sul sito dell'Anace di trasmissione alle camere(ma non sono previsti pareri,in base all'articolo 213, com-

ma 2 del decreto 50/2016). Sitratta di provvedimenti parti-colarmente attesi anche perchél'abrogazione del dpr 207/2010ha lasciato un vuoto normativo.Cantone ha anche annunciatoche la prossima settimana ilconsiglio Anac dovrebbe ap-provare le linee sui contratti«sottosoglia», anch'esse moltoattese, e che prima dell'estatedovrebbero uscire le altre trelinee guida messe in consul-tazione a maggio ; però il temavero , ha detto in commissioneCantone, «è che ci vuole più diun mese per portare a terminela procedura perché sono mol-tissime le osservazioni perve-nute sulle bozza di linee guida».Cantone ha poi espresso preoc-cupazione per la prima fase diattuazione del codice perché «ègiunta voce, da più parti, del-la riduzione del numero dellegare d'appalto ». Ciononostanteil presidente Anac non ritienegiustificabile la situazione. An-che per l 'obbligo di appaltare ilavori sulla base del progettoesecutivo Cantone ha chiaritoche «nonostante sia un proble-ma per le amministrazioni è lascelta corretta : se ben fatto puòrendere meno discrezionali levalutazioni che attengono allascelta dell'offerta più vantag-giosa.»

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Codice appalti Pagina 4

, Ance e Federcostruzioni: mercato bloccato, bisogna dare alla Pa il tempo di digerire le novità e dotarsi dei progetti esecutivi

Le imprese chiedono una moratoriaCongelare l'applicazione del

nuovo codice appalti fino al pri-mo gennaio del2o17. La richiestadi spostare in avanti di almenosei mesi l'applicazione del Dlgs50/2016, entrato in vigore loscorso 19 aprile, era nell'aria dagiorni. A chiederla, dopo i datiche hanno fotografato il crollodei bandi di gara (valori crollatidell'85°io a maggio in base ai datidel Cresme) testimoniando ledifficoltà de le stazioni appaltinell'attuare le nuove norme, èstato il presidente dell'Associa-zione nazionale costruttori (An-ce) Claudio De Albertis.

«I dati di mercato - ha detto DeAlbertis- dimostrano che digerirele novità non è così semplice. Tan-to le stazioni appaltanti che le im-

prese vivono un momento di pro-fonda confusione. Serve unperio-do transitorio e mi pare che il pri-mo gennaio 2017 possa essere unamisuraragionevole».

Alla richiesta, arrivata nel corsodi un convegno su concorrenza emercato organizzato da Federco-struzioni a Roma, si è subito asso-ciato il presidente dellafederazioneche riunisce oltre 3onl la impreseche ruotano al mondo dell'edilizia,

CONFRONTOPitruzzella: trasformare il Ddlannuale in un decreto leggeZanetti: concorsi di ideeper le valorizzazionidegli asset immobiliari

Rudy Girardi. «Serve più tempo,anche per permettere alle ammini-strazioni di dotarsi dei progetti ese-cutivi,visto che orasono state vieta-te le gare per gli appalti integrati diprogettazione e costruzione».

Pur confermando le valutazionipositive sull'impianto complessivodelle nuove norme sui contrattipubblici non sono mancate i rilievicritici su alcuni aspetti puntuali co-me il tetto al subappalto o latimidez-zadegliinterventiafavoredellePmi.

Meno favorevolile osservazio-ni relative al Ddl sulla concorren-za che, dopo mesi di stop, haripre-s o d ap oco ilcammino in commis-sione al Senato. Rilievi condivisianche dal presidente dell'Anti-trust Giovanni Pitruzzella, che haannunciato una nuova segnala-

zione sul disegno di legge annualeper le liberalizzazioni. Al centroci sarà la richiesta di trasformareil Ddl in un decreto legge per sot-trarre le misure sulle liberalizza-zioni alle azioni delle lobby inParlamento. Da parte sua il vice-ministro all'EconomiaEnrico Za-netti hainvece annunciato novitàsulle valorizzazioni immobiliarigestite tramite Sgr. A gestire leoperazioni in prima battuta sa-ranno sempre le società di gestio-ne di risparmi. Ma«l'affidamentodelle operazioni di trasformazio-ne dovràavvenire sempre conga-ra». Non solo. «Per scegliere iprogetti si faranno concorsi diidee», ha annunciato Zanetti.

Mau.S.C) RI PRO DD ZION E RISERVATA

Nuovo codice appalti Pagina 5

Approvata la direttiva a.ntita.ravoidance (Atad). Lia recepire entro il 31 dicembre 2018

E lusione, ecco 1e regole UeSugli interessi passivi prevale la normativa nazionale

DI VALERIO STROPPA

28 stati dell'Unione euro-pea dicono sì alla diretti-va contro l'elusione fiscaledelle aziende multinazio-

nali. Anche se per arrivare alconsenso unanime, necessa-rio quando si tratta di tributi,non sono mancati i compro-messi. Uno su tutti quello sul-la quota degli interessi passi-vi fiscalmente deducibili, per iquali i paesi già dotati di unanormativa specifica potrannocontinuare ad applicarla finoal 2024. Ma anche la cosiddet-ta «switch over rule» è venutameno: l'idea originaria di tas-sare in modo ordinario i divi-dendi percepiti da società Uequalora gli utili non avesseroscontato un prelievo «adegua-to» in capo alla società extraUe erogante è tramontata difronte al rischio, evidenziatoda alcuni stati, di causaredoppie imposizioni a caricodelle proprie aziende.

Questo l'esito della tratta-tiva comunitaria, dopo chedurante l'Ecofin di venerdìscorso non erano mancaticontrasti di vedute sul testodella direttiva proposto dal-la Commissione europea nelmese di gennaio (si veda Ita-liaOggi del 18 giugno 2016).Era stato il Belgio, in parti-colare, a evidenziare che ilregime di indeducibilità degliinteressi passivi pagati infra-gruppo fosse più punitivo diquello raccomandato dall'Oc-se nel pacchetto Beps. Da quil'alleggerimento della misurae l'introduzione di un regimetransitorio di cinque anni.

Al termine di una procedu-ra di silenzio-assenso, conclu-

sasi senza osservazioni nellanotte tra lunedì e martedì, siè formato così il consenso po-litico sul provvedimento, con

alcune modifiche nel meritoe ulteriori richieste a Bruxel-les, anche in materia di Ivae strumenti finanziari ibridiextraeuropei ( si veda tabellain pagina).

Oltre all'intervento sugliinteressi , le colonne portantidella direttiva restano il regi-me di exit tax per le aziendeche trasferiscono la propriaresidenza fiscale in un altrostato , l'introduzione di unaclausola generale antiabuso ela stretta sul meccanismo del-le Cfc (tassazione dei redditiprodotti dalle società control-late estere ). Tutte tematichesulle quali l'Italia , anche gra-zie alle modifiche apportatelo scorso anno con il dlgs n.147/2015 , risulta per lo piùallineata alle best practiceinternazionali.

«L'accordo di oggi segna un

duro colpo contro l'elusionedell'imposta societaria», haspiegato ieri il commissarioeuropeo per gli affari eco-nomici e monetari, PierreMoscoviti, «troppo a lungoalcune aziende hanno appro-fittato del disallineamenti trai sistemi fiscali dei diversi sta-ti evadendo miliardi di euro.Mi congratulo con gli statimembri che stanno combat-tendo questo fenomeno condecisione, lavorando insiemeper apportare le modifichenecessarie affinché questeaziende paghino la loro giu-sta percentuale di tasse suiprofitti».

Bruxelles ha anche ringra-ziato la presidenza di turnoolandese dell'Ue per l'im-pegno profuso nella ricercadell'intesa.

Il pacchetto di misure va-

rato dal Consiglio europeotornerà ora all'esame delParlamento, che però avràun ruolo esclusivamente con-sultivo. La direttiva dovreb-be vedere la luce entro pochimesi, mentre gli stati membriavranno tempo fino alla finedel 2018 per emanare la legi-slazione attuativa. Si ricordache nel meeting dei ministrieconomici dei 28 stati membrisono state fornite stime sull'elusione che parlano di 70miliardi di euro annuo com-plessivamente sottratti allecasse erariali.

La direttiva antielusione dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 31dicembre 2018 , per entrare vigore dal 1° gennaio 2019

Un anno in più di tempo per recepire l'articolo 5 in matena di exit tax. resugli interessi passivi (articolo 4) i paesi che hanno già un regime di dedr cìbilit<non meno rigoroso di quello previsto dalla direttiva potr.-anno con inuare adapplicare la norma domestica fino al 31 dicembre '20 3

La Commissione europea si impegna a presentare entro la fine dei 2016una proposta legislativa che consenta agli stati membri di derogare alleregole ordinarie in materia di Iva; per contrastare le frodi, i governi potrannointrodurre un reverse charge generalizzato nelle operazioni domestiche diimporto superiore a una determinata soglia

L'Ecofin chiede alla Commissione Ue di presentare entro ottobre 2016una proposta sugli strumenti finanziari ibridi che coinvolgono giw sdi;7iorniterze, al fine di introdurre meccanismi antiabuso no;; meno efficaci di qu!elii

rag3unIgereraccomandati dalla Action 2 del Beps; l'obiettivo de n ìinisrd èl'accordo entro fine anno- - ------------ - - - - - --------------------------------------Gli stati membri e la Commissione monitoreranno l'implementazione del Bepsa livello globale per assicurarsi che l'Ue non venga a trovarsi in una situazionedi svantaggio competitivo sotto il profilo fiscale

Fisco Pagina 6

I cinque ragazziche vogliono

conquistare Marte

ANTONIO Lo CAMPO

1 progetto ha un nome sto-rico e bene augurante:Gemini. Il riferimento è al

programma della Nasa che ametà Anni 60 spalancò leporte al Programma Apolloper la conquista della Luna.Ora un altro Gemini punta afare da apripista per la con-quista umana diMarte: è una garapromossa dallaMars Society, pre-sieduta da RobertZubrin, che si terrà aWashington dal 22 al25 settembre. Sa-ranno protagoniste

- aggiunge Riccobono -, con330 metri cubi di volume»,mentre la finestra di lancio èper il luglio 2020, con rientronel febbraio 2022. Una missio-ne di 584 giorni, con un fly-bydi Marte. Niente atterraggio,ma un sorvolo ravvicinato.

«Quanto ai mezzi, l'opzionesono due lanciatori Falcon He-avy di SpaceX - sottolinea Ma-scolo -: uno porterà in orbita ilmodulo gonfiabile e quello coni rifornimenti, sul modello delCygnus costruito da Orbital

10 squadre di stu- Francesco Marino, Dario Riccobono, Gianlucadenti universitari di Benedetti, Erik Garofalo, Luigi Mascolomezzo mondo, com-presa una italiana, il «FatoMars Team», composta dacinque ragazzi del corso diIngegneria Aerospaziale delPolitecnico di Torino.

I cinque sono Gianluca Be-nedetti , Erik Garofalo, Fran-cesco Marino , Luigi Mascoloe Dario Riccobono . «Abbia-mo pensato a tutti gli aspetti,dalla protezione dalle radia-zioni ai sistemi bio-rigenera-tivi», spiega Marino. Tuttodeve basarsi su tecnologiecredibilmente disponibili en-tro la data di lancio. «Il mo-dulo abitativo sarà gonfiabile

Atk e Thales Alenia Space,mentre l'altro la capsula condue astronauti». Anche il ri-torno è stato studiato per ri-durre la permanenza degliastronauti nello spazio. «Ab-biamo previsto un fly-by conVenere - chiarisce Garofalo - e,quando l'astronave arriverà inprossimità della Terra, compi-rà delle manovre di "aero-braking" per attraccare allaStazione Internazionale». E icosti? Risponde Benedetti:«Un miliardo e mezzo di dolla-ri, un prezzo ragionevole».

8 RYNC NDAECUNI DIRUTI RISERVALI

Ingegneria aerospaziale Pagina 7

. A due anni dal lancio prevalgono i tirocini che hanno interessato 170mila ragazzi

Garanzia giovani, in 73m11a lavoroSuperato il primo target di spesa certificata dalla Ue con 150 milioni di euro

Giorgio Pogliotti

ROMA

Tra quanti hanno usufruitodel programma Garanzia giova-ni, in 17omila hanno svolto un ti-rocinio extracurriculare, e in73milahanno trovato un'occupa-zione dipendente.

Lo rileva l'Isfol nel monitorag-gio del programma cofinanziatoper complessivi 1,5 miliardi dal-l'Unione europea, rivolto amiglio-rare l'occupabilità dei giovani ita-liani nell a fascia dai 15 ai 29 anni, icosiddetti Neet (not in education,employment or training) che nonlavorano, non studiano e sono fuo-ri da ogni ciclo di formazione eistruzione. A poco più di due annidal lancio diGaranziagiovani, eccoin sintesiilbilancio delprogramma- la cui attuazione è stata finora og-getto diforti polemiche -, che è sta-to presentato ieri: si sono registratinelportaleinoltrelmilione,mado-po le cancellazioni ne sono rimastiin 982mila (1157% d el b acino p oten-ziale di Neet); tra questi in 855mi1asi sono mostrati disponibili allapresa in carico da parte dei serviziper il lavoro, avvenutaper 63omila

utentiregistratial sito.Conlapresain carico, al giovane vanno offertiservizi di orientamento e accom-pagnamento al lavoro individua-lizzati, inserimento in percorsi diistruzione, formazione o un'espe-rienza di lavoro. Quasi la metà deigiovanisièrecataperlaprimavoltapresso il centro per l'impiego (o l'

ILRISULTATOIl ministro Potetti: «Chiesto i lrifinanziamento per20 miliardial 2020». Sacchi (Isfol): «Piùchance occupazionali perchipartecipa al programma».............................................................................

Agenziaper illavoro) presso il qua-leva stipul ato ilpatto diservizio.Al31 marzo per poco più di 265milagiovani presi in carico dai servizi èstato avviato un intervento di poli-ticaattiva (circa il42°io) e in197milahanno terminato il percorso.

Quali opportunità sono stateofferte? Il tirocinio extracurricu-lare èl'interventopiù diffuso,rap-presentail64% delle azioni avvia-

te (quasi17omilagiovani), seguito

a distanza dall'accompagnamen-

to allavoro conl'11% (hacoinvolto

29mila giovani) che presenta va-

lori analoghi alla formazione (per

inserimento lavorativo o reinse-

rimento). Sul versante dell'occu-

pazione il monitoraggio riguarda

solo il lavoro dipendente, esclu-

dendo lavoro autonomo e l'au-

toimpiego.In73.289 sono occupa-

ti dopo aver concluso il program-

ma (pari al 37,8% degli interessa-

ti), mentre 115.559 sono gli

occupati che nonhanno concluso

il programma (il 21,2% degli inte-

ressati). «Il tasso di inserimento

nel lavoro vuol dire che chi parte-

cip a al programma ha più chance

occupazionali dei giovani che

non l'hanno avviato o concluso»,

ha spiegato Stefano Sacchi, com-

missario dell'Isfol, aggiungendo

che circa un terzo dei giovani ha

trovato lavoro ad un mese dalla

conclusione del percorso, i140% a

tre mesi e i143% a sei mesi.

L'Isfolevidenziacomesiastatosuperato il primo target comuni-tario fissato in nornilioni di curodi spese certificate e rendiconta-

te al23 maggio, con oltre 15o milio-

ni di spesa certificata, nonostante

alcuni scostam enti regionali (Ca-

labria, Campania e Puglia sono

distanti dal target). I prossimi

obiettivi da raggiungere sono 835

milioni di curo (2017) e1,5miliardi

(2018). Il ministro del Lavoro,

Giuliano Poletti, ha ricordato che

il governo italiano ha proposto il

rifi nanziamento di Garanzia Gio-

vani per complessivi 20 miliardi

di euro al 2020: «Per il periodo

transitorio che potrebbe restare

scoperto prima del rifinanzia-

mento Ue - ha aggiunto il mini-

stro - stiamo lavorando ad un ac-

cordo con le regioni per mettere

nostre risorse, per continuare a

far marciare lamacchinain attesa

dei rifornimenti europei». D'ac-

cordo l'assessore al Lavoro della

Toscana Cristina Grieco, coordi-

natrice delle regioni perGaranziaGiovani, che ha proposto «l'inse-

rimento nel programma anche

dei rifugiati e dei minori non ac-

compagnati». Per M5 stelle «è un

bluff,idati sconfessanolemenzo-

gne del governo».

Tasso di coperturaI giovani registrati alprogramma al 31 marzo sonooltre 982mila, pari al 57%degli 1,7 milioni di 15-29 ennidi neet che non lavorano, nonstudiano e non fannoformazione.

Prevale il tirocinioL'intervento più diffuso è iltirocinio extracurriculare, cheha interessato 169.884giovani (il 64,4%).

Occupati dopo il programmaSono 73.289, ovvero tra 100giovani che hanno completatoil programma il 37,8% èoccupato, mentre tra iregistrati nel complesso gliocupati sono 22.

Occupazione Pagina 8

1,FI ca a111 ki SIMWstil fisco <<ÍtleIÏc›-deffi° 11m1lllm/io rlali

di Giuliana Ferraino

ia iitera alle In,Io\eree le i'c tin.olani ipet c.mrra rare le

pratiche di ederosione fisc.-i1c da partedelle liConsiglio europeo haYor,mal:.%z",to i' ♦, t(•ctrdíara} +,iunrc ucll`ai(itnax 1t7,qilC: cr ±iTt benerdl

seC71so ;i i:ussernburgn, per

dare tu) <<iro di tir('

1 ,resti t;i.i 1 t'icazi(?neiimcale da parre deicome \pple ( o<?,,;C e',nnazon, che sYruitano ledifi,Urenzc° e i buchi nellaley,isL_izi=)nc e nei tii;ten ifiscali dci Y;li-i S iai illenil)i-iper pagare invio lassi`. L._nao,:! chc fa palrtcdel <:Paccheit(?: ntievasione» piopo ,to a dallaï'oinn:issiolle : :;ennaiosulla meia degji Istan_i;ndglcbali nx°ssi a puntolall't)c e, ii„tard i ruiti i

so ;;ettï colporate, inclii ,e

le :liali di ,;:,ciï°i. r1)ilite

in P1 ('si tei:'i. La direttaa

itl trod i i cc ] in -ii ti agii

tcressi che 1`inlprc ,a puòdedurre rzell'antIo Yis;caic;per sccr: ;i ,rc le s;=x ictä aYitlariziar .i nellegiuiis,iiziomi ad altar ss zifmr at ra','i^r s(? il

a.ch:^bito 'pci trr;.,_.._iic' gli

tcressi ah(, Yiliali resi<icnri

in giurisdizioni a i);!,s;!

iass.,zion_,. In)itre',iene

sra.i)ilita utla ci:;-i.t ra.;-» ïi

totiso di i.lscira. peiimpedire che un <_trttppi)

riloealizzi ,li as ,et in una

giuris(Ii:!icne in cui le

aliquote sono più

tonvenienil'. Senza che

c,,,nnl:ti 1: prí)pi iet: . Nornia

che a ù >alore anci)c pc°i iti

proprictìi intciletruale o i

i :c\etii, spesso no in ras,ati

quando soiio tiasfc•.riti . Gli

siaii iTlerlibri ora a ranno

tempo fin, al ,;i dicï°ta)i)re

.2()iS per iraslaie la direttiia

nella li'tFisla;'ione n' izi<?nalc

e nei ic"iolaincnii, ad

Cc(:evio;kC della

per 1 ♦, quale la seadenza c il;;t (üeen)bre'?c itl.

iÏ'1JÍ'2?)?)3'a i0

Società e fisco Pagina 9

ROBERTO BATTISTONAGENZIA SPAZIALE ITALIANA

dati della ricerca spazialedevono essere accessibili atutti. Facilmente, veloce-

mente e in modo trasparente.È l'obiettivo di «Open Univer-se», il progetto che come pre-sidente dell'Agenzia SpazialeItaliana ho promosso durante ilavori del «Committee on thePeaceful Uses of Outer Space»a Vienna, presso lo «UnitedNations Office for Outer Spa-ce Affairs». L'iniziativa - è no-tizia di pochi giorni fa - è stataaccolta dall'assemblea diVienna e sarà al centro dei la-vori di «UniSpace+50», chenel 2018 celebrerà i 50 annidell'Onu dello spazio.

È fondamentale che i datisull'Universo, raccolti e analiz-zati dalle varie agenzie spazialicon fondi pubblici, debbano es-sere disponibili a tutti. Il mon-do, per complessità e velocità,è affascinante e inquietante al-lo stesso tempo: la rivoluzionedi Internet ha caricato le no-stre vite di ritmi che mai l'uma-nità aveva sperimentato, por-tandoci un'immensa quantitàdi informazioni. Oggi, media-mente, ogni 60 secondi vengo-no fatti 350 mila tweet, carica-te su YouTube 300 ore di videoe inviate 171 milioni di email.

Viviamo nell'era dei Big Da-ta. Questi numeri ci mostranoche siamo arrivati ad un puntodi svolta nel rapporto con latecnologia e con la scienza, fat-tori che sono alla base della vi-ta contemporanea. Di conse-guenza le conoscenze scientifi-che e tecnologiche devono es-sere un patrimonio di tutti, ilpiù possibile accessibile a tuttele latitudini e a tutti gli stratisociali. Se alla fine del mondobipolare si è pensato che l'eco-nomia fosse la strada per la de-mocrazia e che le istituzionipolitiche avrebbero poi seguito- teoria che ha avuto non pochesmentite, come nel caso euro -oggi il miglioramento dellecondizioni di vita passa dallapossibilità di accedere, capiree utilizzare i Big Data. E il nuo-vo petrolio che dobbiamoestrarre e distribuire per farfunzionare le nostre società. Inparticolare quelli scientifici,che sono il patrimonio alla ba-se della conoscenza che portaalle innovazioni tecnologiche e

Trasparenti e per tutti:si apre una nuova eraper i dati dallo spazioDal Big Data prodotto da sonde e robot

un patrimonio dalle potenzialità immensesociali. Anche chi non fa partedella comunità scientifica devepoter utilizzare con facilità iBig Data scientifici. La scienzanon solo deve essere libera, mademocratica. «Vaste program-me messieurs», avrebbe dettoil generale de Gaulle.

Perché si tratta di una sfidaimportante, sulla quale si gio-ca lo sviluppo sostenibile del-le società in un pianeta bellis-simo ma fragile, che con ri-sorse limitate e deve assorbi-re una crescita demograficache, secondo l'Onu, ci porterànel 2050 ad essere 9,6 miliar-di, contro i 7,2 di oggi. Allostesso tempo non dobbiamodimenticare che scienza etecnologia rimangono il ter-reno dove si svolge la compe-

tizione tra le nazioni, compe-tizione che, oltre alle ricaduteeconomiche, include quellemilitari e strategiche.

Oggi il mondo è cambiato eanche il modo di lavorare e dicompetere nello spazio. LaStazione Spaziale Internazio-nale è la prova di questa nuo-va epoca di globalizzazione,competitiva e collaborativa.La risoluzione 70/82 dell'Onuha ribadito che l'utilizzo delletecnologie spaziali deve esse-re promosso nell'ambito delraggiungimento degli obietti-vi di progresso culturale, so-ciale ed economico stabilitinella Dichiarazione del Mil-lennio e nell'Agenda 2030 per

lo Sviluppo Sostenibile. Inquesto quadro «Open Univer-se» è un'iniziativa che mira apromuovere e a diffondere alivello globalela scienza spa-ziale e l'astro-nomia. L'obiet-tivo è garanti-re quantità equalità nelcontinuo flus-so di dati spa-ziali, renden-

quisizione dei dati stessi.Quello di Vienna è stato il

primo passo di una sfida chevede coinvolta l'Asi. Una sfida

per la quale bi-sognerà co-struire il con-senso di tutti iPaesi. Un lavo-ro fondamen-tale per valo-rizzare la ric-chezza dei datiche ci arrivano

RUOLO : È PROFESSORE DI FISICASPERIMENTALE ALL'UNIVERSITÀ

DI TRENTO E PRESIDENTEDELL'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA

doli adatti ad una facile utiliz-zazione, stimolando la promo-zione di nuovi servizi in gradodi essere fruiti tramite Inter-net, migliorando trasparenza,accuratezza e velocità nell'ac-

senza sosta dallo spazio. Solocosì riusciremo a estrarre va-lore da questa conoscenza efaremo in modo che il benefi-cio ricada sull'umanità.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Big Data Pagina 10

Per chi punta sul lavoro

i'tce e made in Italyma anche cibo turismo

WALTER PA SSE RINI

ezzo milione di ragazzi affa-iati di futuro e di speranze.

Due su tre sceglieranno diproseguire gli studi, soprattutto nel-le università ; uno su tre cercherà disalire il più presto possibile sullagiostra del lavoro e delle professioni.La scelta di che cosa fare dopo lamaturità è una delle grandi provedella vita, influenzata dall'ambientein cui si è nati e si vive, dagli amici,dalle famiglie , dal caso, dai progetti,dai desideri , dalle convenienze e dal-la razionalità . I giovani che non sirassegnano a finire nell'esercito deiNeet (coloro che non studiano, nonlavorano e non seguono corsi di for-mazione) attraverseranno in pienodue rivoluzioni , che sono già comin-ciate: la rivoluzione delle tecnologiee la rivoluzione dei saperi e delleprofessioni . Non dovranno lasciarsiimpaurire né dai catastrofisti né da-gli illusionisti , che diranno: "I robot

vi ruberanno il lavoro"; oppure,"Questi sono i mestieri del futuro".In realtà, i robot diventeranno amicie parte integrante del paesaggio eserviranno a stare meglio se incro-ceranno beneficamente le tradizio-ni; quanto alle professioni del futurosi può solo ammettere che ingranparte oggi non le conosciamo. Le an-tiche filiere che dalla scuola porta-vano al lavoro hanno perso smalto,mentre a dominare saranno soprat-tutto le culture meticce , che si me-scoleranno tra di loro e inventeran-no nuove positive connessioni. Il ba-cino dei professionisti continuerà adassorbire medici, notai , commercia-listi, architetti e avvocati , che sta-ranno sul mercato se accetteranno ilmatrimonio con le tecnologie. Emolti conosceranno la free lance ge-neration , quella dei professionistiche assomigliano sempre di più agliimprenditori.

8 6Y NC ND ALCUNI DIRITTI RISIAATI

CONTINUAA PAGINA 33

Digitalizzazione Pagina 11

Su, g, fl lavoroE i

. . .

professíonìstí saramopiù imprenditori

WALTER PASSERINISEGUE DA PAGINA 29

Lo scenario tracciato dagli esperti

di mercato del lavoro oggi ci pro-

pone una serie di settori che

avranno sviluppo, su cui orientare

competenze e ambizioni. Il primo è

il grande settore del digitale, che

attrarrà e formerà molte risorse.

In Italia il digitale sta ancora cer-

cando di crescere e di espandere la

sua potenza, ma il percorso è chia-

ro e lo renderà la stella polare che

guiderà il cammino. Il web già oggi

cerca persone e profili che non rie-

sce a trovare; questi profili vanno

dai gestori dei big data (data scien-

tist) agli specialisti dell'Internet

delle cose, in cui le macchine sì

parlano e agiscono tra di loro, dai

programmatori di nuovi linguaggi

ai maker, dagli artigiani digitali ai

professionisti dell'Industry 4.0 e

della nuova automazione. Anche il

blocco dei settori che hanno fatto

grande il nostro paese continuerà

a macinare: dal fashion al design,

dal cibo alla moda, ma dovrà conti-

nuamente innovare, se vuole re-

stare all'altezza del miglior made

in Italy. Inoltre il grande alveo del

green e dell'ambiente produrrà un

esercito che va dagli specialisti di

bio-edilizia ai professionisti delle

energie rinnovabili, dai tecnici am-

bientali ai creatori di nuovi mate-

riali, eco-compatibili ed eco-soste-

nibili. Mentre il serbatoio dei beni

culturali e del turismo di qualità

incrocerà il valore delle tradizioni

(quel marchio Italia che molti an-

cora attrae) con le mille potenziali-tà di invenzione e di ibridazionepermesse dalle nuove tecnologie,confermando la cultura come dri-ver del valore del nostro patrimoniopaesaggistico e culturale. A questisettori si aggiungono poi, da un lato,le specializzazioni del nuovo welfa-re, che crea molte professioni di cu-ra, tradizionali e nuove, che vannoda geriatri, badanti e operatori del-la salute (terapisti, dietologi, infer-mieri professionali) a fundraiser econsulenti previdenziali; e, dall'al-tro, un inondo che passa sotto il no-me di economia circolare, che delriuso, del riciclo e delle riparazioni,della terra, degli attrezzi e delle co-struzioni ha fatto i propri campi dibattaglia e di espansione.

Ai ragazzi che non hanno pauradel futuro e dell'incertezza si puòsolo ricordare che molte sono lesfide da

vincere

nel cam-

po del

lavoro.

La pri-ma è sa-

persi de-

streg -

i;d

no su tre decid

giare tra i contratti di lavoro cheservono a fare esperienza e a met-tere fieno previdenziale in casci-na, rifiutando il lavoro irregolare.La seconda è quella di misurarsianche con il lavoro manuale. Laterza è quella di scegliere benel'area professionale in cui formar-si e continuare a studiare.

(3 Rt NC ND A1CUNi DIRIiTI RISERVAii

e

Digitalizzazione Pagina 12

(< l;(1c° iclric'I \ c(ustatill quark) l1,1 p41di mez/o ccol()r>

di Andrea Ducci

ROMA La ntiOt"a Cifra

dcl;° lutoriti'l per 1 ti 1=;iï1, i!

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un tt.i ït ec lta sii ticcti,crsi pol ; cncrgaa,an,h cllte c rcti cnc <_ .i.rü°heed arnhiuntali. 1c'•.uÌitlün ';Ciip CSidcnrc

del '_lcitho,in'_ tltlicio

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Ci?t7CC?iTCnïa, pius.dic! ^;tiiia

C(ll J.it ldel,i.1 i7ìct'.itcall

dei consunlatol . Nelscttuiu ck•tirico I3ortoni

rainlr<cnta la prohlinatiCa

I-CIiiti,,ii alle tariffe dì rete

applicate ncl rllcrc.,tottitclato: <,1_ l'iniquït l

cCOnonliea pcriCC. 11SLUnatC.ri. L lli' :ia.

cc i tcidcrc. contro o -,-IIisi lt,stica, chi CC7115ìinlapc!Ca ; llcr ia con i nonat.3hicnti». L'intro"[u?ioncdi una realelilh _;i%'ï'<1ia011C.Lltt UF'CrSo

•ll llrrCata) l hul !, l p itirc

dal :>c n`?, c!msenürFl ai

Consumatori di hencfiCiare

di una rifol riii che supcra

una «Crlilcita Cí)llClaiilata(la alcun i dccCn-,.ii ,. sulCr ;;nrc dei llx c;itï; rcti il

cl l``cni la l -ri ìarioni

.lci cont tori _ti dl nilobae ne Ca%lï IC _ ri5ll c 'i.<

f<itt211.!ru x dalle patia o,ici c'Olrn tt " lino d < p" ,,ì. Inu0 1 n"SLU'arCli'ï

c„ris;r^nrir nmc; tllt;;f li-{ai.'flïlonc colf C i1S11;2li

rtfctt i, uonch `Crl['e. .k'I lnc í.>(:a(o libero

dl orfurtC ira cui ilpicp I:__ r •». I3oitoni

chel'ohicrti,o c «la{ on,p;)r l?l lia <i if f ';, dl

almeno uil i!lierrll Standarddl c_ l-liturflpcr(laSC"In

cndïto : sul nncrcaro1 [ , ro in concol c l:'a olc.s,til liwllo di prcv/o». `<Iel

iuato d c,1 gas 11, 01-toni1 wSSlllll' i ÌxilC' til ilúl.l

li`oiana il dal2i_)11, T Nord:;; (dr) cl (C Ipi eY.ïi peri e nSF,iin<ttC,ri

dJnlcst i.si sono allincaii aquelli dl .e nlc'ntOl,ldnsrr' 11c . F:csr.iil< però,

pc r escrnpïo, i n.Oltepl ici(lrol?1Crili d i illï5li à; ionudcl <, asprclc\ato diti Clicnti.La l'claZiol C riclilaina.1 inc, l tictli t-dcllarctc

idrica lt ll `1a: il j , ilii1111 CTa in 1 .'_1Ore (lì 'ío anni.

Energia Pagina 13

. . Jtt rn ti < Nel 2015 realizzati 40 mila nuovi impianti fotovoltaici - La potenza installata ha raggiunto quota 18.900 MW

Rinnovabili, crescita a pieni giriIn 39 comuni italiani il 100% dell'energia consumata è prodotta da fonti pulite

Barbara Ganz

Il 2015 è stato un anno di rilie-vo per il dibattito sulle politiche

internazionali in materia di ener-

gia e clima: basti pensare alla Co-

municazione della Commissio-

ne europea sulla strategia quadro

per l'unione dell'energia, oppure

alla Conferenza di Parigi sui cam-

biamenti climatici (COP 21), con

l'impegno a fermare il surriscal-

damento globale.

Un anno positivo per le ener-gie rinnovabili, dall'eolico al so-lare, sempre più diffuse anchenei Paesi in via di sviluppo. In Ita-lia, sul fronte del fotovoltaico, nelcorso del 2015 il GSE (Gestore deiServizi Energetici che ricopre, dadieci anni, un ruolo centrale nel-lo sviluppo delle fonti rinnovabi-li e dell'efficienza energetica a li-vello nazionale) è stata gestital'erogazione degli incentivi aglioltre 55omila impianti (per circa17.700 MW) ammessi ai diversiConti energia: l'incentivazionedei 21,7 TWh di energia prodotti

N ELLE ISOL EImpianti di accumulo abbinatia tecnologie smart gridefficientano la produzioneelettrica da fonte fossile,Ventotene area laboratorio

ha comportato un costo di circa6,3 miliardi di curo, in calo rispet-to all'anno precedente soprattut-to per effetto della rimodulazio-ne degli incentivi stabilita dallalegge 116/2oi4.

A fine 2014 risultavano instal-lati 648mila impianti fotovoltai-ci, per una potenza di circa18.6ooMW. Nel 2014 sono stati prodotti22,3 TWh di energia, dei quali cir-ca 3,5 TWh sono stati autoconsu-mati. Secondo le stime prelimi-nari pubblicate dal GSE, nel 2015sono stati installati circa 4omilanuovi impianti fotovoltaici, cor-rispondenti a circa 300 MW dipotenza portando il dato di in-stallato totale a fine 2015 a circa18.900 MW. Nel 2015 sono statiprodotti quasi 23 TWh di energiaegli autoconsumi dovrebbero es-sersi attestati intorno ai 4 TWh.

L'ultimo rapporto - l'undicesi-mo - firmato Legambiente suiComuni Rinnovabili 2016, checostituisce una mappatura del-l'innovazione tecnologica e dellereti a partire dai Comuni italiani,fotografa sviluppo e buone prati-che messe in atto. In 1o anni, lacrescita delle fonti "pulite" haportato il contributo rispetto aiconsumi dal 15 al 35,5°%, grazie aun modello di produzione distri-buito sul territorio con oltre85omila impianti diffusi da NordaSud,dalle areeinternealle gran-di città. Questo ha permesso unaumento della produzione e delnumero di comuni in cui è instal-

lato almeno un impianto da fontirinnovabili, che è passato da356 a8.047. In particolare, in 2.660 co-muni l'energia elettrica pulitaprodotta supera quella consu-mata e sono 39 i migliori comuniitaliani individuati da Legam-biente dove il mix di impianti di-versi permette di raggiungere il100°1° di energiadafonte rinnova-bile sia per gli usi termici che perquelli elettrici grazie a soluzionisempre più innovative e integra-te, con smart grid, mobilità elet-trica, accumulo e con il risultatodi avere bollette meno care perimprese e famiglie.

Unsettore che portacon sé svi-luppo e occupazione: Anie, la fe-derazione che rappresentale im-prese elettrotecniche ed elettro-niche attive inItalia-1.200 azien-de, 56 miliardi di fatturato e 29miliardi di export- è una realtà adalto tasso di tecnologia e con unamedia di investimenti in ricerca esviluppo che supera il 4% del fat-turato aggregato, a fronte di unmanifatturiero che si ferma me-diamente all'1 per cento.

Non mancano le criticità: gliaddetti hanno infatti subìto uncalo soprattutto a causa delle in-

certezze del quadro normativo,che resta in attesa - ormai da unanno e mezzo - del decreto mini-steriale chiamato a fare chiarez-za sul nuovo regime degli incen-tivi per le fonti rinnovabili nonfotovoltaiche. E manca ancoraall'appello la disciplina per laprogressiva copertura del fabbi-sogno delle isole minori non in-terconnesse alla rete elettricanazionale tramite energia dafonti rinnovabili.

Eppure, su questo fronte, lebest practice cui riferirsi nonmancano: Ventotene, ad esem-pio, al confine fraLazio e Campa-nia nell'arcipelago delle isolePontine, una p op olazione di circa750 persone con un notevole au-mento del carico elettrico estivo.Qui sono installati quattro gene-ratori diesel, e l'aumento delfoto-voltaico residenziale ha provo-cato problemi di stabilità della re-te in termini di frequenza e ten-sione, parzialmente risolti graziea un sistema di accumulo elettro-chimico che riduce il consumo digasolio dei generatori diesel. Lealtre isole minori italiane, daPan-telleria aLampedusa, potrebberoavere analoghi benefici grazie aiminori consumi da generatoridiesel, conseguenti all'installa-zione di sistemi di accumulo an-che abbinati agli impianti rinno-vabili e tecnologie smart grid, ingrado di efficientare la produzio-ne elettrica da fonte fossile, au-mentare la capacità della rete diconnettere impianti diproduzio-ne distribuita e di accoglierne laproduzione, e migliorare sicu-rezza e affidabilità del sistemaelettrico insulare.

CRIPRODUZION E RISERVATA

Energia Pagina 14

In dieci anni . La crescita delle tonti "pulite" ha portato il contributo rispetto ai consumi dal 15 al 35,5%

Il quadro delle installazioni

IL FOTOVOLTAICOL'installazione in Italia negli ultimi due anni

Numeroimpianti

70.001 ,648.418

689.013

s .n00

42.000

28.00,).........................

14.00e

0

PotenzaMw

18.60918.910............. .

Produzione lordaGwh

Energia autoconsumataGwh

L'ACCUMULODistribuzione dei sistemi installati su impianti fotovoltaici incentivati per:

Conto Classe di Tipologia di installazione Tipologia diEnergia potenza del fotovoltaico, in impianti configurazione

Inferiore a 31<W Inferiore a3l<W o F,niesolare 9.q, 1

Da3a191<W Da 3 a 191<W 1 Termoelettrici (no car) r Seeseu - A 3%

Da 20 a 199 I<W Da 20 a 199 I<W 1 Termoelettrici (car) zn Seeseu B 1%

Da 200 a 999 I<W Da 200 a 999 kW 18 Idroelettrici i Seeseu - C 0%

Da 1.000 a 20.000 <W Da 1.000 a20.0001<W 3. Altre tipologie 1 Mista 0%

Superiore 20.000 I<W Superiore 20.000 I<W 4

Mista ü% Mista

provvisorio Fonte: Gse

Energia Pagina 15

Le novità . Alla fiera Intersolar di Monaco si presentano i nuovi prodotti e si fa il punto sulle prospettive peri I settore

Sistemi di accumulo al centro dell'innovazioneFino al 24 giugno le novità del giorni di Pentecoste venti forti e

sole pieno, uniti allabassadoman-da di energia da parte del settoreindustriale, hanno fatto sì che laGermania andasse vicina a soddi-sfare il suo intero fabbisogno dafonti rinnovabili - rischiano di di-ventare un problema, laddove esi-stono impianti particolarmentevecchi e difficili da controllare. Laconseguenza, paradossale, è che ilprezzo dell'energia ceduta in que-sto contesto diventa negativo, va-le a dire che chiunque sia nell a si-tuazione di cedere energia pro-dotta dovrebbe pagare i clienti p erriceverla. Il Mercom CapitalGroup (Austin, Texas, Usa) pre-vede a livello mondiale uno svi-

luppo delfotovoltaico aquota64,7gigawatts per quest'anno.Un'espansione che mette al cen-tro, per tutti i partecipanti al mer-cato, un lavoro dedicato aregolarei flussi di energia a tutti ilivelli, dalsingolo edificio allacittà.Lenuovetecnologie messe a punto nelleuniversità e dalle associazioni deiproduttori fanno le loro primeuscite ufficiali e le prospettive deisistemi di storage sul mercato so-no nei dati: Citigroup, in una pro-pria indagine, prevede un merca-to globale fino a 24oGW per le"battery energy storage solu-tions", pari a oltre 400 miliardi didollari (e tale previsione escludele batterie per la mobilità elettri-

ca). Più prudenti, ma notevoli, lestime di altri centri di ricerca, co-me Irena TEA e BCG, che colloca-no entro i12020 il definitivo decol-lo dei sistemi di accumulo elettro-chimici. E la legislazione anche inItalia si adegua in Regione Lom-bardia a febbraio è stata emanatauna delibera di Giunta (la4769/2016) che ha previsto l'in-centivazione per la diffusione deisistemi di accumulo in abbina-mento a impianti fotovoltaici dipiccolataglia (con rimborsi fmo al5o% del co sto dell'accumulo fmo a5mila curo). Il bando è uscito il 26maggio ed è andato esaurito inun'ora, conilbudget di 2 milioni dicuro interamente prenotato da587 impianti di storage residenzia-li abbinabili a fotovoltai co.

B. Ga.C) RIP RODD ZIO NE RISERVATA

settore sfilano a Monaco Interso-lar, la fiera dedicata all'industriadelsolare.Al centro degli incontrie dell'attenzione le principali no-vità, in un clima generalmente p o-sitivo: 4omila i visitatori attesi, da165 Paesi, Itali a inclusa. Nel campodei sistemi di storage, lavicentinaFiamm presenta l'innovativo si-stemaRes,destinato all'accumulodomestico di energia prodotta daimpianti fotovoltaici. L'obiettivoè avere sempre a disposizionel'energia fotovoltaica, anchequando non c'è irraggiamento so-lare: la capacità modulare del si-stema si può adattare alle singoleesigenze, massimizzando l'auto-consumo e minimizzando la ri-chiesta di energia dalla rete. Lagamma (sei modelli con tensionedi sistema da 24 a 48 V, e capacitàfino a 12,5kWh) consente di incre-mentare la quota di energia pro-dotta dall'impianto e utilizzataper il proprio consumo da un 20-3o%fmo a17o-8o%, aumentando ilrisparmio complessivo in bollet-taLacontinuitàdifornituraè assi-curata anche in caso di black out(oltre che di condizioni climati-che non ideali), e le batterie alPiombo Gel sono caratterizzatedabassaautoscarica (meno del2%al mese a20 gradi), assenza di ma-nutenzione, brevi tempistiche diricarica, per 2.500 cicli di carica escarica garantiti (corrispondonoa circa otto anni di vita utile con unciclo di carica-scarica al giorno).

L'uso dei sistemi di accumulodiventa cruciale a mano a manoche la produzione aumenta: se-condo i dati presentati a Interso-lar, proprio circostanze eccezio-nali come ilvento e il sole seigior-ni di vacanza in Germania - nei

LE PREVISIONII centri di ricercainternazionali collocano entro112020 il definitivo decollodei sistemi di storageelettrochimici

Edizione recordn Intersolar, avviata 25 anni fa, sitiene a Monaco nel quartierefieristico (nella foto). Si concludei124 giugno, ma già due mesiprima dell'inaugurazione gli spazierano interamente prenotati

n Per questa edizione sono attesi40mila visitatori da 165 Paesi.L'occasione per fare il punto sulsettore e l'industria, dagli edificismart ai sistemi di accumulo, nelsegno di un incrementogeneralizzato delle rinnovabili

Energia Pagina 16

Gli aspetti normativi, quellieconomici e quelli più stretta-mente tecnologici: mentre lefonti rinnovabili macinano re-cord - in Gran Bretagna, perqualche ora, la produzione so-lare ha superato quella da car-bone: un evento eccezionale - ilsettorevavalutato da differentipunti di vista.

«Per quanto riguarda l'asset-to normativo - spiega ArturoLorenzoni, docente di Econo-mia dell'energia all'universitàdi Padova - scontiamo una gra-ve latitanza, a livello italiano,nella definizione delle regole.Nontanto per quanto riguardailsolare fotovoltaico, che ha unasua forma di convenienza, maper le altre fonti rinnovabili chemancano diunriferimento nor-mativo atteso da fine 2014. InGermania c'è stato un ampio di-battito, non privo di tensioni,sulle scelte da fare: qui, no».

E il quadro economico?«Quello è sorprendente: a li-

vello internazionale sisono svol-te gare per l'assegnazione dinuo-vi impianti, tipicamente delladurata di 15 anni, con prezzi del-l'energia davvero bassi, al di sot-to dei 45 dollari a MWh per il so-lare. Questo significa che in mol-te aree del mondo, soprattuttodove la domanda energetica è inaumento, sivacondecisionever-so la scelta di solare ed eolico co-me forme più convenienti. Bastipensare all'India, dove un pianogovernativo affrontala questio-ne dei 20o milioni di persone an-cora escluse dalla fornitura di

INTERVISTA 1 Arturo Lorenzoni..........................................................................................................................................................

«Le regole tecnichevanno adeguateallaproduzione»

energia: qui il progetto di costru-ire grandi centrali sta cambiandoa favore di una produzione piùdiffusa. Vi è untargetperportareaioo GW lapotenzafotovoltaicaal2o2o, rispetto ai 5 GW previstiin precedenza. Un modello diPaese in forte crescita e che ri-pensa alle modalità del propriosviluppo, che staprendendo pie-de anche altrove».

In Italia i posti di lavoro le-gati alle rinnovabili sono peròin calo.

«Padova è un caso emblema-tico: un intero distretto è natosull'onda degli incentivi iniziali,e ora non ne resta quasi nulla.Questo non significa che il setto-re non sia in forte espansione:semplicementevapreso atto cheuna certa parte di componentiviene prodotta all'estero con co-sti minori. Pensiamo alla Cina: ilgoverno nel solo ton ha messosul piatto per l'industria solare 32miliardi di dollari, con prestiti alungo termine: è chiaro che è im-possibile competere con questogenere di potenza. La situazioneè simile a quella che si è creatacon l'elettronica, la produzionedi computer e telefoni cellulari.Resta però tutta la parte della ri-cerca e dell a gestione dell e reti,

che spesso sono ancora quelleprogettate e pensate 3o anni fa eoggi vanno adeguate. Su questo,su tutta lapartita dell'innovazio-ne, l'Europa può dire la sua».

E l'Italia?«Ci sono ricerche in corso ali-

vello universitario e collabora-zioni con le stesse aziende. A Pa-dova, ad esempio, c'è il Polo Fo-tovoltaico, un centro di ricercainterdipartimentale che coin-volge l'Ingegneria, la Chimica eFisicaperlo studio dei materiali,degli impianti, dell'economia delsettore. Il vero problema è man-tenere questa ricerca competiti-va con la scarsità di fondi pubbli-ci, che sono stati tagliati».

Quali prospettive sono im-maginabili peril settore?

«Tutto è ancora in divenire.Ad esempio, l'evoluzione dellecelle di silicio è sorprendente,ogni anno aumentano in rendi-mento. Salgono i rendimenti e lastabilità di produzione: magariall'esterno non si vede, il pan-

IN G RAN BRETAG NA«La

Ci one:U... m"_ ! i »

IL CASO ITALIA

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nello sembra sempre lo stesso,ma è come guardare un pc deglianni Novanta e uno attuale: nonc'è paragone. Oggi poi si stannostudiando nuovi materiali, alcu-ni anche a base organica, o altritipi di polimeri: anche nel cam-po delle rinnovabili è possibileche intervenga qualche ele-mento di discontinuità che con-tribuisca a rivoluzionare e tra-sformare questo settore».

Qual è la sfidaprincipale?«Adeguare le regole tecni che

alle nuove produzioni. Occorrerivedere i meccanismi di gestio-ne dellaproduzione, aumentarela capacità di bilanciare in tem-po reale laproduzione intermit-tente e i carichi. Ci sono giorna-te di sole in cui, conle tecnologiepiù recenti, si produce e immet-te in rete grandi quantità dienergia. Poi, in poche ore, se ar-rivano le nubi il contesto cam-bia completamente. Occorreessere in grado di controllaresovraproduzioni e picchi al ri-basso, per unagestione ottimaledell' energia e un suo utilizzo piùrazionale ed efficace».

B. Ga.CRI PRO DD ZION E RISERVATA

Energia Pagina 17

Per chi vuole continuare

Università scientifichedifficili, ma aprono più strade

ANDREA GAVOSTO

a crisi economica iniziata nel

2009 ha modificato profonda-

mente le scelte universitarie

dei giovani italiani. In primo luogo,rispetto al primo quinquennio delsecolo è drammaticamente calato ilnumero di diplomati che si iscrivonoall'università. Nel 2004 a farlo erapoco meno del 58°lo dei 19enni, l'annoscorso si era scesi al 47%. Né la pre-occupazione per questo calo vieneattenuata dal recente modesto se-gnale di ripresa delle immatricola-zioni (+ 0,9%). Sebbene ci siano altrespiegazioni concomitanti, la princi-pale ragione è che con la crisi le fami-glie non benestanti incontrano seriedifficoltà a mantenere i figli agli stu-di per lunghi anni. Nota a caso la di-scesa si concentra al Sud e fra i di-plomati degli istituti tecnici, che, adifferenza di quelli dei licei, hannol'opzione - più o meno forzata - dicercare subito un lavoro. Ê un pecca-

to e uno spreco di talenti: sappiamoinfatti - ma va ripetuto, perché spes-so si sente affermare il contrario -che una laurea continua a garantiremaggiori retribuzioni e migliorichance di lavoro, in Italia anche piùche altrove; inoltre, la disponibilitàdi competenze di alto livello è la chia-ve per lo sviluppo economico, poichél'Italia non può pensare di compete-re solo sulla base dei minori costi diproduzione. Un aumento del nume-ro fondamentale suggerimento è ca-pire che si tratta di una scelta davve-ro decisiva. di immatricolati richie-de inevitabilmente una maggiore di-sponibilità di borse studio per chiproviene da famiglie meno agiate: alcontrario, nel nostro paese le risorsemesse a disposizione del diritto allostudio sono diminuite nel periododella crisi. Questi anni difficili hannoanche indotto gli studenti a ripensa-re le scelte dei percorsi di laurea.

l.% f3Y NCNDALCUNI DIRII fl RISERVAI

CONTINUAA PAGINA 33

Formazione Pagina 18

Scelgo lo studioL'abbandono e uno sprecoLa chiave è l'orientamentoANDREA GAvoSTOSEGUE DA PAGINA 29

L'area scientifica ha sorpassatoquella delle scienze sociali come per-centuale di immatricolati (36 contro34°Ío): nell'ultimo quinquennio, ma-tematica, fisica e scienze naturali,da un lato, ingegneria, dall'altro,hanno visto aumenti significativi(+2.500) degli studenti al primo an-no, nonostante l'indubbia difficoltàdei corsi. É evidente che gli studenti

1 in aumentostanno selezionando con cura le lau-ree che danno loro migliori prospet-tive di lavoro, come appunto alcunefra quelle tecnico-scientifiche. Non acaso, sempre negli ultimi cinque an-ni, gli indirizzi che hanno subito ilmaggiore tracollo (40.100 studenti agiurisprudenza, - 2.500 ad architet-tura) sono quelli che più faticano agarantire ai loro laureati un'occupa-zione di qualità e coerente con il tito-lo di studio.

Che cosa si può suggerire dunquea un giovane che voglia scegliere unpercorso universitario in anni cosìcomplessi? Il primo e fondamentalesuggerimento è capire che si trattadi una scelta davvero decisiva. Nonva dunque fatta a cuore leggero, maponderando con razionalità e onestà

verso se stessi i molti fattori in gioco.Non sto dicendo che sia una scelta ir-reversibile; però, se la si sbaglia, ilprezzo da pagare può essere elevato,soprattutto per gli studenti con mino-ri risorse. Ricordiamo che in Italia ilnumero di studenti che non ottienecrediti al primo anno di universitàsfiora il 30%: molti di questi finisconocon l'abbandonare del tutto gli studi ocompletarli con molto ritardo. Si badi:non è giusto soffocare o limitare leproprie passioni, perché una sceltache vada contro le proprie preferenzee predisposizioni rischia di essere per-dente. Ma la scelta di percorsi menopremiati dal mercato del lavoro ri-chiede che si abbia una forte motiva-zione e la capacità di "immaginarsi"un lavoro anche fuori dagli schemiconsolidati.

Detto in breve e senza pretesa didare una ricetta sicura: innanzitutto,dedicare tempo all'orientamento, stu-diando con attenzione le caratteristi-che dei diversi percorsi di laurea, con iloro pro e i contro, in relazione sia alproprio profilo formativo e alle pro-prie inclinazioni sia alle tendenze delmercato del lavoro. Poi, cercare di ca-pire bene se l'ateneo e il percorso pre-ferito diano effettive garanzie di quali-tà, non limitandosi - se possibile - allescelte sotto casa. Infine - sarà una vec-chia solfa, ma è sempre valida - inve-stire sull'inglese e frequentare corsiall'estero grazie all'Erasmus. Purtrop-po, il sistema scolastico e universitarioitaliano non aiuta a mettere in praticaquesti suggerimenti di buon senso.

Direttore Fondazione Agnelli0 RYNC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI

Formazione Pagina 19

L

• __± _ _

•speciaiisüper speei-i chiamano anche superdi-plomi, perché mettono unamarcia in più ai diplomi di

scuola inedia superiore. Coloro

che sono riusciti a entrare e a fre-

quentarli non hanno nulla di cui

pentirsi, dal momento che tra co-

loro che vi hanno studiato otto su

dieci hanno trovato subito un la-

voro. Gli Its (Istituti tecnici supe-

riori) sono diffusi in tutte le re-

gioni, sono una sperimentazione

ben riuscita nel nostro sistema

post-diploma anche se ancora

poco conosciuti, e rappresentano

la prima esperienza italiana di

formazione terziaria professio-

nalizzante, non accademica, sul

modello di sistemi ormai consoli-

dati da diversi areni anche in altri

paesi europei. Gli Its operano su

diverse aree territoriali e sono

costituiti da Fondazioni di eccel-

lenza ad alta specializzazione

tecnologica, organizzati e pro-

mossi da scuole, università, im-

prese, camere di commercio,

parti sociali e altri soggetti del

territorio, in stretto raccordo con

i sistemi economici e produttivi

locali, al cui fabbisogno cercano

di rispondere. Sono nati nel 2010

per formare tecnici superiori in

aree strategiche per lo sviluppo

economico e la competitività,

creando profili destinati alle nuo-

ve vocazioni territoriali. L'offerta

formativa degli Its risponde alla

domanda delle imprese di nuove

ed elevate competenze tecniche e

tecnologiche per promuovere i

processi di innovazione. Dal pun-

to di vista della certificazione for-

male, si collocano al V livello Eqf

(European Qualification Fra-

mnework) e permettono di acqui-

sire un diploma di tecnico supe-

riore. Sotto in questo momento

l'anello più alto della filiera della

formazione professionale, che

partendo dai gradini della qualifi-

ca arriva al post-diploma. Negli

altri paesi, come la Germania

(Fachhocschulen), la Svizzera (le

Sup, scuole universitarie profes-

sionali), la Francia (lut, Institut

universitaiie de technologie) so-

no presenti da molto tempo e for-

mano centinaia di migliaia di tec-

%

... l

nici specializzati. In Italia i nume-ri sono ancora piccoli, ma sonodestinati a crescere. Secondo laBanca dati Indire del ministerodell'Istruzione, dal 2010 ad oggisono state costituite 86 Fonda-zioni e sono stati attivati 509 per-corsi di Its, cui 232 si sono conclu-si. In totale gli studenti che sonostati iscritti ai percorsi conclusi èdi 5.702, mentre al momento ri-sultano iscritti ai percorsi in atto5.770 studenti. I diplomati fino aquesto momento sono 4.166. Fan-no parte delle Fondazioni Its1.662 soggetti partner: 644 im-prese e associazioni di imprese,329 Istituti secondari superiori,227 agenzie formative, 158 enti lo-cali, 78 Dipartimenti universita-ri, 48 enti di ricerca scientifica etecnologica, 32 associazioni dato-riali, 29 ordini e collegi professio-nali, 14 Camere di commercio, 7organizzazioni sindacali, 6 istitu-ti di credito, 4 partner stranieri e86 altri soggetti di diversa natu-ra. La durata dei percorsi forma-tivi è solitamente di quattro se-mestri correlati alle sei aree tec-nologiche previste (mobilità so-stenibile, nuove tecnologie per lavita, nuove tecnologie per il madein Italy, tecnologie innovative peri beni e le attività culturali-turi-smo, tecnologie della informazio-ne e della comunicazione, effi-cienza energetica). I corsi con-sentono l'acquisizione di creditiriconosciuti anche dalle universi-tà in base alla legislazione vigen-te in materia. L'Indire realizza egestisce la banca dati degli Its,che raccoglie l'offerta formativadella formazione terziaria pro-fessionalizzante a livello territo-riale, monitorandola nel tempo,con l'obiettivo di migliorare co-stantemente il sistema. Lo studiosul monitoraggio dimostra che gliIts sono sempre più una realtà in-novativa ed efficace nel sistema

terziario italiano. Dai dati aggior-nati a maggio 2016 emerge che aun anno dal completamento delpercorso l'81,1% dei diplomatitrova un'occupazione (il 78,3%nel 2015), e il 90,2% di questi(l'86,4% nel 2015) trova un lavoroin un'area coerente con il propriopercorso di studio. La percentua-le di occupati più alta si registranei percorsi della mobilità soste-nibile, che è del 90,8%. MA]

Q 6Y NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Dopo 4 semestriposto quasi certo

Percorsi similiad altri Paesi Ue

Formazione Pagina 20

GRECIA.

ITALIA

SPAGNA.

UE 2€

REGNO UNITO'

FRANCIA

GERMANIA

SVEZIA

OLANDA.

Studio e lavoroGiovani N EET- chi sono?VALORI IN PERCENTUALE

0 10 15 20 25 30

,-li diploma

1 anni

NEET:Not in Education,

Employmentor Training.Giovani tra15-29 anni

né occupatie né inseriti

in un percorsodi istruzione

o formazione

Iff Fne

°lo

Fonte e campione : Almadiploma Licei Tecnici Professionali Totale diplomati 2015

Condizione occupazionalee formativa

VALORI INPERCENTUALE

Studia;,call'università

1 anni

3 ani.:

1 anno-

3 anni

Lavoro durante gli studiDurante il periodo scolastico, in modo continuativodurante il periodo scolastico, in modo saltuario;olo nel periodo estivo

Studianoall'università

e lavorano

Lavorar-e non

studianoall'università

Cercanolavoro

Non cercai-lavoro

5 anni 5

Formazione Pagina 21

Meno burocraziaper i cervelli stranieri

TT TÀ LL UNIVERSITÀ

di Dario Braga

migranti sono purtroppo al centro dell'attenzione.Gli spostamenti biblici stanno mettendo alla provalatenuta delle nostre società europee. Gli sbarchi si

misurano in migliaia al giorno e l'Italia è impegnata inuna azione costante di salvataggio, recupero e acco-glienza. Non senza difficoltà, ovviamente. Il governovanta una "via italiana" e rivendica un ruolo importan-te nello scenario europeo.

Parlare di immigrazione è difficile, e ancora più diffi-cile è muoversi al di fuori dellaretorica - sia quella "buo-nista" (avolte ipocrita) sia quella "cattivista" (avolte an-ch'essa ipocrita). Faccio un tentativo affrontando un te-ma collegato (senza voler essere offensivo in alcun mo-do per l'accostamento con i drammatici avvenimenti dicui siamo testimoni), forse meno appariscente e con me-no impatto mediatico, ma non per questo meno rilevan-te per il nostro Paese. Mi riferisco al tema della "immi-grazione intellettuale".

Siparla molto di accrescere la capacità di attrazione in-ternazionale delle nostre Università pensando al richia-mo di studenti e dottorandi, e anche di docenti da altripae-si come avviene nelresto del mondo. Dal mio osservatorio- in una grande università pubblica italiana - tuttavia os-servo quotidianamente quanto sia faticoso raggiungerciper studiare e fare ricerca.

Per un extracomunitario arrivare non è certamentefacile, nemmeno se arriva con l'aereo per iscriversi a uncorso di laurea magistrale o entrare in un dottorato nellenostre università.

Gli studenti e i dottorandi internazionali che arrivanoda Paesi come il Brasile, il Montenegro, l'Ucraina, il Paki-stan, l'Iran, l'Iraq, il Ghana, l'Egitto e altri an cora sono bra-vis simi e straordinariamente motivati. Figl i di una sele z io-ne spesso molto dura. Molti aspirano solo a ottenere ilmassimo titolo di studio per ritornare al Paese di originedove spesso li aspetta una posizione adeguata.

Tuttavia, il principale problema di un dottorando ex-tracomunitario non sarà quello di ottenere risultatiscientifici e nemmeno quello di inserirsi nelle nostrestrutture sempre molto accoglienti. La vera sfida saràquella di ottenere un permesso di soggiorno c/o quello

di ottenere un nulla osta al ricongiungimento con mo-glie/marito e figli, se c'è anche una famiglia. Istruzionicontradditorie, passaggi reiterati nelle Questure, fileagli uffici postali, incontri agli uffici immigrazione. Unaodissea nonostante gli sforzi degli uffici internaziona-lizzazione degli atenei e il supporto inevitabile di com-pagni italiani per tradurre, per spiegare, per intermedia-re. Una sfida alla pazienza e spesso alla ragione e tempiincompatibili con i normali ritmi universitari.

Per un dottorando nove mesi per ottenere permessodi soggiorno e nulla osta per il ricongiungimento al co-niuge. Novemesi come perfare unfiglio. E questonono-stante si tratti di persone con risorse proprie perché ti-tolari di borsa di studio.

Ma in fondo, perché preoccuparsene? A molti potràsembrare una delle tante storie di "ordinaria burocra-zia" italica. E perché poi un "migrante intellettuale" do-vrebbe essere trattato diversamente da altri extra-co-munitari? Perché facilitare il loro insediamento seppurtemporaneo?

La risposta è molto pragmatica- nébuonistané "cattivi-sta". Dovremmo farlo perché fa bene al sistema Paese. Enon solo perché chi fa ricerca nei nostri laboratori collabo-ra con noi e condivide con noi i risultati ottenuti, esatta-mente come fanno "i nostri" quando vanno all'estero. Oc-corre capire che l'immigrazione intellettuale ha una im-portanza strategica che non si esaurisce nella generica, eun po' provinciale, aspirazione all'internazionalizzazio-ne. Ci sono altre ragioni.

I bambini extra-comunitari entrano nei percorsi scola-stici, ma molti adulti non sono formati. Molte donne nonhanno accesso nemmeno all'apprendimento della linguaitaliana. C'è un "divide" culturale da colmare in tanti setto-ri cruciali: si pensi alla sanità, agli strumenti giuridici, alrapporto tra i sessi. Favorire l'insediamento, anche tem-poraneo, di immigrati intellettuali nel nostro Paese vuoldire, inter alia, influenzare il tessuto sociale della immigra-zione. Vuol dire creare ponti di intermediazione culturaletra le diverse comunità, ponti costruiti nelle università.

Presidente dell'Istituto di Studi Superiori Università di Bologna

RI P RODOZIO NE RISERVATA

Università Pagina 22

Industria 4.0, il valore delle competenzeL'Italia è in ritardo sulla digitalizzazione. Bene solo su cloud computing e stampa 3D

di Laura Cavestri

"1 treno dell' "Industria4.o" è in stazione manoi, nella maggior parte dei casi, siamo ri-luttanti a prenderlo. In Itali a si moltipli ca-

- _no gli esperimenti e gli sforzi (soprattuttonei settori ad alto valore aggiunto e nelle cosid-dette "multinazionali tascabili"). In rigorosoordine sparso. Ma la massa critica delle Pmi ri-schia di restare indietro. Perché prima ancoradi quanto investire servono le competenze persapere dove allocare le risorse e per fare cosa.

Non tutto è perduto. Rispetto ai tedeschi, adesempio, abbiamo più dimestichezza col cloudcomputing (un investimento low-cost) e lastampa 3D (soprattutto in fase di prototipazio-ne). Ma siamo lontani dall'Internet of Things,dalla digitalizzazione dei processi, le nostreaziende non comprano e nonvendono online.

Fotografia di un Paese manifatturiero cheinnova poco e rischia di perdere il treno delladigitalizzazione di impresa è il quadro pre-sentato ieri a Milano, nella sede de Il Sole24Ore, da Gregorio De Felice, Chief econo-mist di Intesa Sanpaolo.

Un'occasione anche per sancire ilbattesimodell'accordo tra Intesa Sanpaolo e il GruppoSole 24Ore per presentare un nuovo sistema dimaster e best practice perla formazione di im-prenditori, manager d'impresa e neo laureati.Labancarenderà più agevoli prestiti e fmanzia-menti ai corsi della Business School del Grup-po 24Ore, che si concentreranno su modelli dibusiness imposti dalla rivoluzione digitale, lecompetenze necessarie per le nuove profes-sioni, il social e digital marketing, i processi diinternazionalizzazione fino allo sviluppo del-l'imprenditoriafemminile.

Perché secondo Boston Consulting Group,l'applicazione di Industry 4.0 può muovere fi-no all'i,i"io di Pil tedesco e 40omia nuovi postidi lavoro, determinando nei prossimi 15 anni unincremento della produttività tra il 5 e l'8 percento. «In Italia - spiega De Felice - si prevedeche ci vorranno io-i5 anni prima che le nuovetecnologie applicate all'impresa raggiunganoil massimo dell'efficienza e - stime Roland Ber-ger- 6o miliardi di curo annui in Europa sino al2030, di cui non meno di io miliardi per la sola

Italia». Conunincremento delvalore aggiuntodel manifatturiero di circa 4o miliardi in diecianni. Ma se in Germania l'innovazione è unare-altàpianificata e calata dall'alto, inItaliapreva-le il "fai date".

«Nel20o8-haspiegatoLucaBondioli (diret-tore generale di Calze Ileana, 8 milioni di fattu-rato, i6 addetti e cli enti tra le star della musicaUsa e le griffe internazionali) - abbiamo fattoun'approfondita analisi di mercato e deciso dirilanciare il collant come accessorio di moda.Abbiamo avviato importanti innovazioni suimateriali, coni filato Dryarn resistente a sbalzida -2o a +30 gradi e rivoluzionato il packaging.Oggivendiamo calze coloratissime o classiche,per uomo, donna e bambino in lattine, comequelle delle bibite, non solo in negozi fisici ditutto il mondo ma anche dentro distributori au-tomatici in luoghi strategici come aeroporti ehotel, oltre al canale online».

«Per innovare serve una mentalità incre-mentale, anche in un settore lontano dall'elet-tronica e dagli smartphone come quello dellecommodity- ha aggiunto Pasquale Casillo,pre-sidente e Ad di Casillo Group, il più grande tra-deritaliano digrano duro daimiliardo di fattura-

to -. Fummo tra i primi a stoccarle in silos verti-cali abbandonando i sacchi. Con l'Università diFoggia - un investimento da 8oomila curo -ab-biamo messo a punto un trattamento termicoche consente di somministrare i farinacei ai ce-liaci. Oggi abbiamo costituito CasilloAcademy,una "s cuola di formazione" interna, rivolta a ne-olaureati e neodiplomati da inserire in aziendaconle competenze che servono einecessarisoftskills». L'Italia investe troppo poco in R&S:l'1,3% del Pil rispetto al 2,8% della Germania, al2,3% della Francia e al 2% della media Ue.

«Investiamo meno in ricerca e sviluppo ri-spetto ainostricompetitors-hadettoancoraDeFelice - ma facciamo anche poco per sfruttareciò che abbiamo. Ovver o minore interazione traaziende e università, istituti di ricerca pubblici eprivati». Invece, spiegaAndreaBairati (diretto-re Area Education e Innovazione di Confindu-stria) «lastessatendenzadellagrande industriainternazionale non è più quella di accentrare laricerca in house, ma di stringere accordi, soste-nere le Pmi e le startup p iù innovative perchè si-ano "laboratori sperimentali" diinnovazione».

Un Paese che innova attrae anche investi-menti esteri e posti di lavoro qualificati che so-no l'antidoto al precariato under 40.

Daquiiltassello essenziale dellaformazionedei manager e dei titolari di impres e p erchè im-parino ad innovare conunrischiotarato sull'in-telligenza delle scelte, che Il Gruppo Sole24Ore e Intesa Sanpaolo hanno presentato ieri.

«Con Intesa Sanpaolo - ha detto il neo Addel Gruppo 24 Ore, Gabriele Del Torchio -condividiamo lavocazione per il territorio. Ladigitalizzazione dell'Italia è bassa, ma ora ab-biamo la grande opportunità di crescere inquesta direzione. E questo vale anche per l'as-se portante della nostra economia: le Pmi de-vono adeguare il loro operato alla digitalizza-zione dell'economia».

«Il nostro dovere come primabancainltalia-ha concluso Stefano Barrese, responsabile di-visione BancadeiTerritori dilntesaSanpaolo-è accompagnare le imprese in questo percorsooffrendo loro i migliori strumenti e l'accordocon i Gruppo Sole 24 Ore aggiunge nuovafor-za alla nostra proposta».

C RIPRODDZION E RISERVATA

Industria 4.0 Pagina 23

I fattori critici dell'innovazione

Accompagnarele Pmiad innovare

ccompagnare, con conoscenzetrasversali e mirate e un più age-vole accesso aprestiti e finanzia-menti, il percorso delle Pmi ver-

so un'innovazione di sistema e di proces-so.Daquinasce l'accordo tralntesaSanpa-olo e il Gruppo 240re, attraverso 240reBusiness School.

L'offerta prevede un nucleo di mastertrasversali sulle tematiche aziendali e digi-tali, ed una serie di percorsi che, fanno levasui valori del nostro patrimonio nazionale:artigianato, design, lusso, turismo, agrifoode beni culturali. L'accordo entrerànelvivo apartire da settembre, quando partiranno iprimi master specialistici in aula e online, anumero chiuso e frequenza obbligatoriacon attestato di frequenza.

I master in aula avranno una durata di 2mesi, articolati in 5 week end (venerdì e sa-bato) con presenza in aula e lavoro su piat-taforma online. Le prime città coinvolte sulterritorio saranno Ancona, Bari, Catania,Firenze, Napoli, Padova, Parma, Torino,Vicenza. I temi: nuovi modelli di businessimposti dalla rivoluzione digitale, le com-petenze necessarie per le nuove professio-ni e i processi di internazionalizzazione.

Intesa Sanpaolo punta ad attivare, attra-verso le proprie filiali, la concessione dipre-stiti d'onore per laformazione permanente,sia per i privati che per le imprese, con l'of-ferta di strumenti per il check-up dell e com-petenze digitali delle Pmi e di programmi difiliera, per un accesso al credito più facile evantaggioso. Verràinoltre creatoun Osser-vatorio permanente per il monitoraggiodella digitalizzazione e internazionalizza-zione delle imprese, conproposte concretealle aziende per migliorare il business.

L.Ca.

C) RIPRODDZION E RISERVATA

BUONA DIFFUSIONE DEL CLOUD COMPUTING E DELLA STAMPANTE 3D

Uso del cloud computing tra le imprese in Europa. In % Utilizzo della stampa 3D e 3D scanning,Anno 2015 per dimensione di impresa. In %sultotale

Finlandia

Islanda

Italia

Svezia

Danimarca

Norvegia

Irlanda

Olanda

Regno Unito

Croazia

Belgio

EU 28

Germania

0 10 20 30 40 50 60 Totale imprese 1-10 addetti

Fonte: Eurostat; Fondazione Nord Est

IL RITARDO NELL'ATTIVITÀ DI E-COMMERCE PIÙ LONTANO LO SVILUPPO DELLO IOT

Percentuale di imprese che si servono dell'e-commerce L'applicazione delle tecnologie legate(almeno 1% ordini ). Anno 2014 all'Internet of Things. Valori in %

Italia Eu 28

ACQUISTI

Grandi

VENDITE

Non abbiamo intrapreso nessuna azione

riamo utilizzando

,ti i inn facendo uno studio preliminare...........................................................................

Medie

Piccole

Totale

Fonte: Fondazione Nord Est; Eurostat

riamo implementando

Ti,no valutando la fattibilità finanziaria................................................................................... 5 C

Stiamo pianificando l'investimento..................................................................................................1

Abbiamo abbandonato tali tecnologie.Of

Industria 4.0 Pagina 24

Andrea Biondi

Innovare è una questione«prioritaria e non più riman-dabile» per il63%io degli italiani(imprenditori ma non solo). Enon è solo alNordchela sipen-sa così (7000), ma anche al Sud.Anzi, ilMeridione è laparte delPaese che ha raccolto la mag-gior percentuale di imprendi-tori e cittadini convinti che sialì, nell'innovazione, che sia in-dispensabile investire per fa-vorire la crescita del Paese.

A scattare questa fotografiaè un'indagine Swg presentataieri in occasione dell'assem-blea annuale Anitec, l'associa-zione confindustriale dell'Ict edell'elettronica di consumo.Al Politecnico di Milano si so-no confrontati in un incontropubblico esperti del mondodell'impresa e delle istituzioni- tra cui Luca Del Gobbo, As-sessore Università, Ricerca eOpen Innovation di RegioneLombardia; Giovanni Azzone,rettore delPolitecnico diMila-no; Cristiano Radaelli, presi-dente di Anitec - e sono statipresentati anche i risultati diun'indagine della società diconsulenza Roland Berger suIndustry 4.0.

Alla fine, quello che è emer-so è il quadro di un Paese in cuic'è consapevolezza della ne-cessità di spingere sull'accele-ratore dell'innovazione, maanche l'immagine di un'Italiain cui c'è contezza di una situa-zione di partenza che risentedi numerosi ritardi. «I risultatidella ricerca Swg - affermaCristiano Radaelli - mostranocome sia necessario il contri-buto della politica e delle isti-tuzioni, ma ancor di più il no-stro di imprenditori nel saperrischiare e mettere a fattorvir-tuoso il nostro bagaglio diesperienze e competenze».Come sistema imprenditoria-le italiano, aggiunge Radaelli,«abbiamo tutti i numeri per sa-per ben coniugare esperienzae tradizione da un lato con in-novazione e crescita dall'altro.Emerge, a nostro avviso, l'esi-genza di un grosso cambia-mento ed è fondamentale chel'innovazione venga percepitasempre più dagli imprenditoricome occasione di crescita edinvestimento più che dirispar-mio dei costi».

Guardando al risultato dellaricerca Swgla consapevolezzanon manca e alla fine il punto dipartenza permettere inmoto il

Hkech. A Milano l'assemblea dell'Anitec

L'innovazionefattore decisivoper la crescita

cambiamento si articola su trefronti: il rinnovamento radica-le della pubblica amministra-zione (55%io); una spinta da par-te del sistema produttivo edell'impresa (45%io); in terzabattuta una nuova cura e atten-zione al mondo dell'istruzionee della formazione (37%io).L'obiettivo dell'innovazione,per gli italiani, è chiaro: per il77%% è necessario mutare e in-vestire nel cambiamento percreare una nuova stagione disviluppo, per cogliere tutte leopportunità che si presentanonel mercato. C'è però una fettatutt'altro che marginale di im-

Radaelli: necessarioil contributo della politicae delle impreseper rilanciaregli investimenti

prenditori (quasi il 25%io) chevede nella riduzione dei costil'unico modo per uscire inden-ni dalla crisi e avviare unanuo-va stagione di crescita.

I dati presentati da RolandBerger in qualche modo con-fortano queste indicazioni. Se-condo un campione di 250 topmanager di aziende italiane,l'Industry 4.0 è riconosciutada quasi tutte le aziende (77%iodelle medie e 92%io delle gran-di) come chiave per innovare ecogliere le opportunità future.

3,0

Favorevoli all'innovazioneLa stragrande maggioranzadegli italiani (non soloimprenditori) ritienel'innovazione prioritaria e nonpiù rinviabile. E la pensanocosì non solo al Nord ma anchenel Mezzogiorno.

Rinnovamento della PaPer realizzare il cambiamentoil 55% del sondaggio Swgritiene chesi debba cambiareradicalmente la Pubblicaamministrazione; il 45%ritiene che la spinta debbaarrivare dalle imprese.

Innovazione Pagina 25

"Il mio volo sull'Atlanticocon l'aereo senza motore"

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II pilota svizzero Bertrand Piccard a bordo del suo Solar Impulse

PAOLO MASTROLILLI

ono appena passato aSud di Terranova, e ora

k-F sto in mezzo all'oceanoAtlantico . Vedo il riflesso delsole sull 'acqua, le onde. Ci so-

no un po' di nuvole alte, manulla di minaccioso».

La voce di Bertrand Piccardarriva forte e chiara, comeavrebbe detto Marconi con lasua radio.

CONTINUA A PAGINA 13

Innovazione e ricerca Pagina 26

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

embra nella stanza accan-to, ma sta sorvolando perla prima volta l'Atlantico a

bordo di un aereo a energia sola-re, Solar Impulse 2, impegnatonel giro del mondo. Eppure con-tattarlo è stato facile. Ho chia-mato un normale numero, mi harisposto «mission control» per ilcontatto satellitare. Due minutidopo mi ha avvertito: «È in lineacol pilota».

Com'è andata la prima giorna-ta di volo?

«Ieri è stata una notte bellissi-ma. Per la prima volta in 68 an-ni il solstizio d'estate è coincisocon la Luna piena. Il giorno incui la Terra riceve più luce dalSole e dalla Luna. Era il mo-mento perfetto per volare».

Come si vive per giorni da soli inuna cabina?

«È come una piccola casa. Hoil sedile reclinabile, la toilettesotto, scorte di cibo che possoscaldare, mi lavo i denti e puli-sco con fazzoletti. Posso sten-dere il sedile e dormire a inter-valli di 20 minuti, perché devoessere cosciente di cosa fal'aereo anche col pilota auto-matico: fisso la sveglia, con-trollo che tutto sia a posto, etorno a dormire».

Ha paragonato il suo volo aquello di Charles Lindbergh,perché?

«Quando lui attraversò lAtlan-tico nel 1927 fece una impresaconsiderata impossibile, perdimostrare che il traffico ae-reo commerciale era il futurodei trasporti. Solar Impulseera impossibile finché non loabbiamo costruito. Il nostroobiettivo però non è promuo-vere l'aereo solare, ma l'appli-cazione della tecnologia pulitae l'energia rinnovabile. Infor-mare i governi della rivoluzio-ne in corso. Si può avere ener-gia pulita che protegge l'am-biente, e insieme genera lavoroe profitti. Ho conosciuto Lin-derberg quando avevo 11 anni,alla partenza dell'Apollo 12 dalKennedy center: è stato unamia ispirazione».

In Italia Solar Impulse è entratonel dibattito politico. BeppeGrillo, leader del movimentoche ha vinto le elezioni comu-nali di domenica , ha detto che è

"Il mio volo sull'Atlanticosilenzioso e pulito

azie all ènergia solare"Piccard: entriamo nel futuro prima che sia troppo tardi

Grillo ha ragionequando dice che SolarImpulse è un esempiodi come cambiareil Paese. La tecnologiaoggi ci consente unavita migliore: i governidevono capirlo

un esempio di come cambiare ilPaese . Lei vuole spingere i poli-tici verso decisioni diverse sul-l'ecologia?

«Sì, assolutamente. Per moltotempo la protezione dell'am-biente è stata costosa, richie-dendo sussidi e sacrifici. Oggi latecnologia è profittevole e ciconsente una vita migliore. I go-verni devono capirlo. Serve unquadro legislativo nuovo, per-ché se continuiamo a usare latecnologia vecchia e inquinare,

Guardo il sole e imotori: niente rumoree inquinamentoCosì dovrebbevivere il mondo

Bertrand PiccardPsichiatra ed esploratoresvizzero

non entreremo mai nel futuro.Non è il nostro stile di vita cheprovoca i cambiamenti climati-ci, ma l'uso delle vecchie tecno-logie. Possiamo dimezzare ilCO2 se rimpiazziamo i motori acombustione con quelli elettri-ci, isoliamo bene le case, usiamole smart grid per bilanciare do-manda e offerta. Questo devonocapire i governi».

Pilotare Solar Impulse che sen-sazione dà?

«È come volare nella fanta-

scienza. Guardo il sole e i moto-ri: niente rumore e inquina-mento. Così dovrebbe vivere ilmondo. Abbiamo le fonti dienergia pulita: sole, vento,idroelettricità, biomass, geo-termica. Ma non bastano, senon siamo efficienti. Solar im-pulse non potrebbe viaggiarenotte e giorno con l'energia so-lare, se non avesse una efficien-za energetica del 97%. Il futurodel mondo è elettrico, pulito edefficiente. Spero che ci entre-remo, con questa tecnologia,prima che sia troppo tardi».

Sarà possibile volare su aereisolari commerciali?

«Sarei pazzo se rispondessi sì,e stupido se dicessi no. La tec-nologia attuale non lo consen-te, ma quando i fratelli Wrightfecero il primo volo, non si so-gnavano nemmeno che 66 an-ni dopo l'uomo sarebbe arri-vato sulla Luna».

Quando prevede di atterrare inEuropa?

«Fatemi fare i conti... Giovedìmattina, a Siviglia».

Lei viene da una famiglia diesploratori : cosa significa que-sta impresa sul piano personale?

«Ho ricevuto l'istruzione deipionieri: mio nonno, mio pa-dre, gli astronauti che ho cono-sciuto, Lindbergh. Tutti loro,però, hanno cercato di faravanzare la scienza per pro-teggere l'ambiente. Se fai que-ste avventure con spirito egoi-stico, possono risultare ecci-tanti, ma inutili. Solar impulseè il risultato di questa educa-zione, al servizio del progressodell'umanità».

8 RYNC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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pastiSull'aereo

a energia solarePiccard

ha portato scortedi cibo che pos-

sono esserescaldate

IIr t,DPiccard dorme

sul sedile reclina-bile a intervalli

di 20 minutiperché deve

essere coscientedi cosa fa l'aereoanche col pilota

automatico

I'iSolar Impulse

è dotatodi una toilette

per i piloti dovePiccard si lava

i denti

Il videodi Bertrand

Piccard durantel'intervista

in volosul sito

de La Stampa

Sug lì iL'aereoa energiasolareSolar Impulsementresorvolala baiadi San Franci-sco,Stati Uniti

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Bocconi, a confrontoil Lab infrastrutture«La competitività delleinfrastrutture, perché ecome», è stato il tema delconvegno organizzato ieridall'Universita Bocconi peril "LaboratorioInfrastrutture", centro diricerca nato quattro anni fadalla partnership conAutostrade per l'Italia.Obiettivo del laboratorio èquello di colmare il vuoto dianalisi scientifica e dibenchmark internazionalenel settore delleinfrastrutture in Italia,attraverso una serie diattività di ricerca di base eapplicata di rilievointernazionale che sonostate presentate dai team diricerca guidati daiprofessori Lanfranco Senn,Stefano Gatti e MichelePolo. Al dibattito èintervenuto anche e ildirettore relazioni esterne,affari istituzionali emarketing di Atlantia eAutostrade per l'ItaliaFrancesco Delzio, che haricordato l'importanza del"Manifesto Infrastrutture"lanciato lo scorso anno dalLaboratorio per superare ifalsi miti legati ad unaconcezione neo-keynesianadelle infrastrutture,spostando il focus sullacompetitività delleinfrastrutture.

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Groupamapremiatre start up del SudLa blackbox perle bici didomani, la tecnologiamobile perla diagnosiprecoce del melanoma e unnuovo sistema per auto chericostruisce la dinamicaincidentale. Sono questiitreprogetti, tra i170 presentati,che hanno ricevuto il premio"Think4south" di GroupamaAssicurazioni dedicato aglistart upper del Sud,realizzato in partnership conLuiss Enlabs "La fabbricadelle start up",STMicroelectronics e SwissRe. Il primo premio(percorso di accelerazionedel valore di 8omila euro inLuiss Enlabs) è andato allastart up catanese BycareLab. Secondo classificato(premio: contributo diio.ooo euro dalla Swiss ReFoundation) il progetto13DermoscopyApp, dellastart up HippocraticaImaging srl. Alla start upromana SpaceEXE il terzopremio (percorso di tutoringdi 6 mesi nei laboratori dellaSTMicroelectronics) per ilprogetto SURPaSS

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4

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teve Jobs fondò la Apple apoco più di vent'anni, ven-dendo il suo pulmino

Volkswagen. Mark Zuckerbergfondò Facebook a vent'anni e a23 era miliardario. Larry Page eSergey Brin fondarono Google a25 anni. Sono modelli forse irri-petibili, ma sono il segno diun'imprenditoria innovativa chea livello internazionale è semprepiù giovane. Il fenomeno dellestart up (nuove imprese) è or-mai diffuso anche in Europa e inItalia, trainato da una genera-zione di giovani decisi ad avviareuna propria attività e a mettersiin proprio. Anche in Italia il fe-nomeno è diffuso con giovaniprotagonisti, che ritengono cheil lavoro del futuro non sarà soloper dipendenti ma anche per au-tonomi, indipendenti, intrapren-denti. Sono 624 mila in Italia igiovani che hanno scelto questastrada e l'anno scorso hannoaperto 120mila imprese, con unacrescita di 66 mila attività. Gliimprenditori dai 18 ai 35 annistanno crescendo nel nostro pa-ese e hanno provocato un indot-to di servizi e di agevolazioni fi-nanziarie che li riguardano. So-no la fotografia di una trasfor-mazione in corso, a cui si dedica-no giovani anche dopo il diplomao la laurea. Le imprese di under35 sono ormai oltre il 10% del to-tale imprese. Per avviare un'im-presa, anche piccola, magari in-sieme ad alcuni amici, le risorseeconomiche contano ma non so-no tutto. L'importante è avereun'idea vincente e crederci. Siparte dalla stesura del businessplan, un documento che serveper chiarirsi le idee, ma ancheper andare poi a battere cassa apotenziali finanziatori. Ci sonoenti e organizzazioni che aiuta-no i giovani a stendere il busi-ness plan, anche gratuitamente.Per sapere dove si trovano si puòcensire il sistema di aiuti e soste-gni ai giovani, partendo da trepunti: le Camere di commercio,che hanno sezioni dedicate aipiù giovani; le leggi regionali cheaiutano i giovani a creare una

propria attività; gli sportelli delleprincipali associazioni di rappre-sentanza imprenditoriale esi-stenti nel proprio territorio (peresempio Confindustria, Con-fcommercio, Confapi Imprese,Confartigianato, Cna, ecc.). Esi-stono alcune leggi a livello nazio-nale che fanno da sostegno allosviluppo dell'imprenditoria gio-vanile, ma ci sono anche moltenorme a livello regionale, provin-ciale e comunale. Presso diverseuniversità vi sono poi incubatorie acceleratori di nuove iniziativee di start up giovanili. Per parti-re è comunque consigliabile ave-re una base finanziaria propria econtare sulle proprie risorse,usando gli aiuti pubblici comeintegrativi e noti sostitutivi. A li-vello nazionale vi è la legge chestabilisce un incentivo per i gio-vani. Si chiama Nuove imprese atasso zero e sostiene i giovaniche vogliono avviare una micro-impresa o una piccola impresa.Gli incentivi sono validi in tutta

Italia e finanziano progetti d'im-presa con spese fitto a 1,5 milionidi euro. Le agevolazioni consisto-no in un finanziamento a tasso ze-ro della durata massima di ottoanni, che può coprire fino al 75%delle spese totali. Gli incentivi so-no rivolti alle imprese compostein prevalenza da giovani tra i 18 e i35 anni. La presentazione del bu-siness pian e della documentazio-ne avviene esclusivamente onli-ne, attraverso la piattaforma in-formatica di Invitalia (wwu.invi-

talia.it). Si chiama invece Sel-fiEmployment il Fondo sempregestito da Invitalia, sotto la su-pervisione del ministero del La-voro, che finanzia l'avvio di pic-cole iniziative imprenditoriali,promosse da giovani Neet, attra-verso la concessione di prestiti atasso zero. Il Fondo aiuta a rea-lizzare le idee imprenditorialielaborate nell'ambito dei percor-si di accompagnamento previstida Garanzia Giovani, svolti pres-so le regioni o tramite Unionca-mere. Il programma è rivolto agiovani fino a 29 anni, iscritti aGaranzia Giovani, che non hannolavoro e non sono impegnati inpercorsi di studio o formazione.Vi sono poi incentivi per le star-tup innovative in tutta Italia. Sitratta di start up che hanno unaparticolare propensione alle tec-nologie e all'innovazione, conuna quota di soci laureati o condottorati di ricerca. Il program-ma si chiama Smart&Start Italiae ha una dotazione complessivadi circa 200 milioni di euro e fi-nanzia progetti con spese fino a1,5 milioni di euro. La domanda sipresenta solo on line. Sono regi-strate presso il registro impresedel ministero dello Sviluppo eco-nomico, sempre a base giovanilee con una quota di spese in ricer-ca e sviluppo. A oggi se ne conta-no 5.500, di cui la metà con di-pendenti, e hanno creato sino aquesto momento 6.500 posti dilavoro. [w.P.]

Ü RYNC NDFICUNI DIRITTI RISERVAI I

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Giovani che Gli abbandoni per annoabbandonano (dal 2004 al 20 1)prematuramente 2004 22,9%gli studi 2005 22,3%per regione

2006 20,6%23,1 % e oltre 2007 19,7%

1e,1'b-23% 2008 19,7%

15,1 %-18% 2009 19,2%

Fino al 15% 2010 18,8%2011 18,2%

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Abbandono prematuro Immatricolati all'università in Italiadegli studi in Europa fra il 2002103 e il 2011112

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Fonte:Fondazione Agnelli

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gli immatricolati«tardivi»

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80.000 -

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FRA 1 18 E 1 22 ANNI OLTRE 1 22 ANNI

Un'impresa su 10

Scelta fatta daX25 milLn. gioveni

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Valgono le «vecchie» regole

Sicurezza ascensori,gli adeguamentinon sono obbligatori

Il Dpr ascensori, approvato ieriinprimaistanzadalConsigliodeimi-nistri, perde un pezzo importante ri-spetto al testo di entrata: quello sul-l'adeguamento obbligatorio allenormedisicurezzacontenutenella«raccomandazione» Ue del 1995.Norme perle quali lo Sviluppo eco-nomico si era speso con energia loscorso febbraio, mentre Confedili-zia ne aveva chiesto (e, ora, ottenu-te) lo stralcio.

Restano le altre disposizioni,quelle perle quali l'Italia rischiavala procedura d'infrazione, previ-ste dalla direttiva 2o14/33/Ue (iltermine è già scaduto). L'ambito diapplicazione della direttiva siestende agli ascensori intesi comeprodottifmffleinsta]1atHn modopermanente in edificio costruzio-nie ai componenti di sicurezzaperascensori nuovi prodotti da unfabbricante nell'Unione oppurecomponenti di sicurezza nuovi ousati importati da un paese terzo.

Le nuove norme prevedonouna serie di obblighi per fabbri-canti, distributori e importatori. Iministeri di Sviluppo e Lavoroesercitano una valutazione di si-curezza su impianti e componentie possono chiedere che gli opera-tori economici intervengano e, allimite, li ritirino dal mercato. Vie-ne anche rimesso in vigore il «cer-tificato di abilitazione» rilasciatodalle prefetture ai manutentoridopo una prova teorico-pratica.

Le nonne che non hanno supera-to l'esame del Consiglio deiministriprevedevano una serie di controlli(come quelli sulla precisione di fer-mata e livellamento tra cabina e pia-no).Controlliche avrebberoportatoall'imposizione di interventi mirati,qualoranonsuperati.Ora(comepri-ma)gliinterventipossonosoloesse-resuggeritidaimanutentori,mentrei proprietari sono liberi di sceglierese eseguirli o meno, salve natural-mente le responsabilità derivanti da

eventuali incidenti Gli unici obbli-ghirestano quelli relativi alle normein vigore all'epoca di installazione.

Ora il provvedimento passa al-l'esame delle commissioni Indu-striadiCamerae Senatoperilpare-re obbligatorio (ma non vincolan-te). Positivo il giudizio di Confedi-lizia «Diamo atto al presidente delConsiglio e alnuovoministro delloSviluppo economico - dichiara ilpresidente Giorgio Spaziani Testa- di aver varato un provvedimentoattento alla sicurezza dei cittadini,ma privo di inutili e costosi adem-pimenti aggiuntivi per la proprie-tà». Per Robeto Zappa (Assoaa-scensori) e Michele Mazzarda(Anacam) sitrattadi«Unapolemi-ca montata ad arte in nome divan-taggi economici per pochi grandiproprietari di case e a svantaggiodella sicurezza di milioni di perso-ne che ognigiorno utilizzano più di70omila ascensori non in linea congli attuali standard europei»

Sa.Fo.

C) RIPRODD ZION E RISERVATA

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