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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 19 febbraio 2013

Pagina I

PROFESSIONAL DAY

Dagli Ordini «invito» alla politicaSole 24 Ore 19/02/13 P. 21 Maria Carla DeCesari

1

II giorno delle professioniItalia Oggi 19/02/13 P. 1 3

CENTRO STUDI C.N.I.

Il governo non ascolta gli ordiniItalia Oggi 19/02/13 P. 28 Benedetta Pacelli 4

Zambrano: abbiamo la soluzione per la ripresa, a costo zeroItalia Oggi 19/02/13 P. 28 6

PROFESSIONAL DAY

Il Professional day in 100 cittàItalia Oggi 19/02/13 P. 29 7

Calderone: alle imprese il tesoretto dell'InailItalia Oggi 19/02/13 P. 29 Simona D'Alessio 8

Casse tartassateItalia Oggi 19/02/13 P. 30 Ignazio Marino 9

EDILIZIA

Edilizia, istanze per gli sgravi fino al 15 maggioSole 24 Ore 19/02/13 P. 19 Antonino Cannioto,GiuseppeMaccarone

10

GRANDI OPERE

Grandi opere in ritardo, il sito avanzaSole 24 Ore 19/02/13 P. 37 Sara Monaci 11

EDILIZIA

Il Manifesto dell'ediliziaSole 24 Ore - Dossier 19/02/13 P. 39 Marco Morino 12

«Un patto con il Paese per riaprire i cantieri»Sole 24 Ore - Dossier 19/02/13 P. 39 15

OPERE PUBBLICHE

Casse chiuse nella Pa ritardi e scartoffie: -15% gli investimentiSole 24 Ore - Dossier 19/02/13 P. 40 Laura Cavestri 16

IL Manifesto per rilanciare l'industria delle costruzioni: focus su risorse e investimenti,regole degli appalti e lotta alla burocrazia

Sole 24 Ore - Dossier 19/02/13 P. 40 20

PROJECT FINANCE

Cipe: incentivi fiscali al project financing, piccole opere escluseSole 24 Ore 19/02/13 P. 5 Giorgio Santini 23

UNIVERSITÀ

«L'appello dei rettori? In ritardo, ma da sostenere»Corriere Della Sera 19/02/13 P. 23 Valentina Santarpia 25

PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE

Senz'albo, attività trasparentiItalia Oggi 19/02/13 P. 21 Gabriele Ventura 27

EDILIZIA

Sconto edilizia, via ai conguagliItalia Oggi 19/02/13 P. 27 Carla De Lellis 29

LIBERALIZZAZIONI

Parola d'ordine: liberalizzareItalia Oggi 19/02/13 P. 31 30

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«Professional da », L'evento iin programma oggi a Roma trasmesso via satellite in un centinaio di sedi territoriali

Dagli Ordini «invito» alla politicaCup, Adepp e Pat incontrano gli esponenti dei partiti alla vigilia delle elezioni

Maria Carla De Cesari

Uñuomo euna donna, stiliz-zati, in primo piano. Sullo sfon-do l'andirivieni di uomini e don-ne cori valigette e libri. E poi uncalendario con il cerchio rossointorno al 19 febbraio. La locan-dina del Professional Day, chesi svolgerà oggi a partire dalle io- sede centrale Roma, audito-rium della Conciliazione, e poiun centinaio di sale perifericheallestite soprattutto presso gliOrdini dei consulenti del lavoro

dà il senso di un universo chepunta a sottolineare il cambia-mento di questi anni.

È una giornata dedicata alleprofessioni, anche se forsequalcuno potrebbe commenta-re che in primo piano c'è il ruo-lo degli Ordini, come fa Conf-professioni, che riunisce le si-gle sindacali dei professionisti.Confprofessioni si è tirata fuo-ri e così la giornata è organizza-ta da Cup, Pat - che rappresen-tano gli Ordini - e Adepp, l'as-sociazione che dà una voce uni-taria alle Casse di previdenza.Nelle dichiarazioni dei promo-tori è la giornata dedicata alleprofessioni che incontrano lapolitica, in vista delle elezioni,per tentare di intervenire sullepriorità nell'agenda del nuovoParlamento.

Temi sociali e temi di catego-ria si intrecceranno. Marina Cal-derone, presidente del Cup edei consulenti del lavoro, spie-ga che gli Ordini e i professioni-sti vogliono diventare iportavo-ce dei cittadini davanti alla poli-tica, mediando le istanze attra-verso la competenza tecnica. Siparlerà dunque di lavoro, sani-tà, giustizia, welfare, ambiente,città e infrastrutture. Tutte le ri-flessioni e le proposte - articola-tè dagli Ordini o dall'Associa-ziöne,che operano nel settore dii iferimento - saranno declinatein tavole rotonde, intervallatedagli interventi dei politici, da

Angelino Alfano (Pdl) a Stefa-no Fassina (Pd).

Iconsulenti , per esempio, illu-streranno un progetto per la ri-duzione di otto punti del costodel lavoro, da ripartire tra dato-re e lavoratore , attraverso il ta-glio di interventi " a pioggia".Dalle professioni giuridiche ver-rà rilanciata la necessità di unagiustizia rapida, per creare unambiente non ostile agli investi-tori esteri, e si porrà l'accento su

Thl AGENDAIn primo piano le propostesu lavoro, giustizia,welfare e ambienteSi discute anche dei progettidi liberalizzazione...........................................................................

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Oggi la direttadel Professional Day

Oggi i lavori dei «ProfessionalDay». L'evento potrà essereseguito in diretta streamingattraverso il sito del Sole 24Ore. I lavori, che si svolgerannoall'Auditorium dellaConciliazione a Roma,inizieranno alle ore lo.All'incontro parteciperanno ivertici degli Ordini e delleassociazioni che uniscono irappresentanti delle categorie(Cup, Adepp e Pat) a confrontoconi vertici delleforzepolitiche. Sul tavolo le proposteche le categorie hannopreparato in vistadell'appuntamento elettoraledi domenica e lunedì....................................................................www.ilsote24ore.com

sistemi alternativi di composi-zione delle liti, basati sulla ri-chiesta delle parti.

Dalle Casse professionali,sotto la guida del presidenteAdepp, Andrea Camporese, ar-riverà il manifesto per dare piùtutele ai professionisti: non so-lo previdenza ma un sistema or-ganico di welfare che aiuti i gio-vani agli esordi, chi magari è ma-turo ma deve riconvertire lapropria attività, le madri che de-vono dividersi tra studio e figli.Se la doppia tassazione (sugli in-vestimenti e sulle prestazionipagare ai pensionati) verrà inqualche modo limitata si po-tranno liberare energie finan-ziarie per costruire una rete diprotezione ampia e modellatasu moltemplici esigenze.

Per le professioni tecniche,Armando Zambrano, presiden-te del Pat, illustrerà la disponibi-lità dei professionisti a supporta-re le amministrazioni nella fasedei controlli preventivi.

La manifestazione affronteràanche la riforma delleprofessio-ni, anzi l'obiettivo-liberalizza-zioni che compare in gran partedei programmi politici. Che co-sa si nasconda dietro l'etichetta-liberalizzazioni è piuttosto va-go (si veda Il Sole 24 Ore di do-menica17). Certo è che leprofes-sionisono cresciute molto inter-mini numerici: il Cup dichiara2,3 milioni di iscritti agli Albi, il55% dei quali hanno meno di 45anni. Inoltre, sempre più forte èla componente femminile; tra ineo iscritti agli Ordini professio-nali il 6o% è una collega. Il mer-cato è sintetizzabile a partire daquesti dati, cui occorrerebbe af-fiancare i risultati economiciper fasce d'età e aree geografi-che. Forse da qui potrebbe na-scere il confronto con i giovaniprofessionisti da parte della po-litica: da oggi (forse) si vedrà sequesta è la strada della politica.

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Il quadro

2,3 milioniI professionistiSecondo il Cu p sono 2,3 milionidi iscritti agli Albi professionali.1155% dei professionistiltatianiha menodi 45anni.I piùgiovani, però, devono farei conticoni[ nodo dei compensi: quellidegli under35sonoinferiorianche di un terzo rispetto allamedia della categoria diappartenenza.Oltre alla difficoltà legata aicompensi, negli ultimi anni iprofessionisti hanno vistoallungarsi i tempi di attesa delleparcelle

60%Le donneComplessivamente, seiprofessionisti su dieci sonodonne. La percentuale varia aseconda della professione ma iltrend è in crescita un po' in tutti icampi. Secondo una ricercasvolta da Confprofessioni inEmilia-Romagna, però, esisteancora una differenza tra iredditi di uomini e donneprofessionisti. Il gender gapvaria da un minimo di poco piùdel43%tra gli avvocati a unmassimo dell'87,74% tra glipsicologi

3,9 milioniI lavoratori del compartoSecondo i dati forniti dalCupnegli studi professionali gliaddetti sono poco meno di 4milioni.In questi anni, tuttavia, la crisieconomica si è fatta sentireanche negli studi, tanto è veroche il settore professionale è trai destinatari degliammortizzatori sociali inderoga.Nel 2011, secondo i dati del Cup,il reddito medio deiprofessionisti si è attestato a23.500 euro

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In. diretta sii, Italia bgi.it e su Class/crtbc l evento che tocc heràoltre 100 città.. Calcler®ne: li nail restituisca j6 m Id alle Imprese

Abbattere la spesa per il lavoro delleaziende, favorendo nuove assunzioni?«Una soluzione c'è: restituire partedelle rendite Inail , avanzi di gestionecospicui , pari a circa 26 miliardi dieuro , alle imprese». È solo una delleproposte che Marina Calderone, pre-sidente del Comitato unitario delleprofessioni (Cup), lancia in occasionedel «Professional day». La manifesta-zione sarà seguita in centinaia di sediin tutto il Paese e sarà trasmessa indiretta anche su Class/Cnbc ( canale507 di Sky) e sul sito di questo giornale(www.italiaoggi.it).

da pagina 28

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Tl . t,rrPr°r B studi - e •lr rrr •e ,rr r°r. rrel r érrrerr,r °(z r rra /e rrl¢ e del l'rq€ .s.sr rrrxl (/(r)° 2012

goveir-"no non asconaNessuna proposta attuata. In certi casi si ® e fatto i l contrario

Pagina a curaDI BENEDETTA PACELLI

e proposte dei profes-sionisti? Lettera mortaper il governo dei tecnici.ìppena concluso. Che a

quanto pare, ha fatto spalluccerispetto all'attuazione delle pro-poste presentate al Professionalday del marzo 2012. È il risulta-to della ricognizione effettuatadal Centro studi del Consiglionazionale degli ingegneri. Se-condo la ricerca quindi nellamaggior parte dei casi vi sonostati «semplici affermazioni diintenti e riconoscimento dellaloro utilità», senza però chequeste fossero accompagnateda alcun provvedimento legi-slativa. Nessuna norma, quin-di, è stata scritta per ridurre,per esempio, i rischi naturali,per mettere in sicurezza le abi-tazioni residenziali nelle zonea rischio idrogeologico o perintrodurre il fascicolo del fab-bricato. Per non parlare, poi, diquelle approvate che, si leggenella ricerca del Centro studi,«sono andate in direzione oppo-sta rispetto agli obiettivi delleproposte, peggiorando di fattoil contesto». Il dito è puntatocontro l'ultima finanziaria cheha esteso anche ai comuni conpopolazione compresa tra 1.000e 5 mila abitanti il patto di sta-bilità, «con l'effetto di inserirepiù vincoli alla spesa e quindiulteriori minori investimenti».Nel migliore dei casi infinecompaiono norme che pur nonessendo nate per attuare pro-prio le relative proposte, comeil tema della rigenerazione del-le città o della promozione delterritorio, ne hanno ripreso inqualche maniera i contenuti,ma il cui stato di attuazioneè comunque «basso» se non«bassissimo».

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II piano casa stenta ancora a decollare . E non sono state fattenorme ad hoc indirizzate al recupero di zone degradate. BASSOSTATO DI ATTUAZIONE

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Sono state introdotte nel decreto sviluppo dell'agosto scorsoSemplificare le norme e de -materializzare alcune semplificazioni al testo unico per l'edilizia (art.13 e 13

le procedure bis). Comunque niente di particolarmente incisivo rispetto aicontenuti della proposta. BASSO STATO DI ATTUAZIONE

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rare dell'agricoltura il motore dello svilup-po e della qualità della vita europea

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Nessuna norma varata

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Zannbratio: abbiamo la soluzione per la rïpresa, a costoDalla promozione del riutilizzo degliscarti ambientali alla rottamazionedegli impianti elettrici, dalla riqua-lificazione del patrimonio costruitoabbandonato o sottoutilizzato allabonifica delle abitazioni da mate-riali edilizi nocivi, passando per ilrisparmio energetico. Si declineràtutto sul filo delle proposte il Pro-fessional day, di oggi il giorno incui, come ha precisato a ItaliaOggiArmando Zambrano presidente delPat (professioni di area tecnica),«non chiederemo cosa il Paese puòfare per noi, ma cosa noi possiamofare in concreto per il Paese».

Domanda. Quali sono le idee chepresenterete ai rappresentantidella politica?

Risposta. Si tratta di un pacchettodi 12 proposte raccolte con il contri-buto di tutte le professioni aderential Pat che individuano alcune solu-zioni possibili per diventare sempre

più efficienti e crescere. Si parla, peresempio, di un piano nazionale perla difesa delle case e la protezio-ne del territorio e delle infra-

essere realizzate con interventi didefiscalizzazione. Non parlia-

mo, come fanno in molti, diaumento dell'Iva e dellapatrimoniale. Parliamopiuttosto di salvaguar-dare l'ambiente in cuiviviamo, di metterlo insicurezza e di fare pre-venzione, perché anche da

queste azioni possono

strutture dal rischio sismicoe idrogeologico, di realizzareuna nuova anagrafe immobi-liare on line basata sul fasci-colo del fabbricato e ancora difare dell'agricoltura il motoredi sviluppo e della crescitadella qualità della vita edella tutela dell'am-biente.

D. Tutti inter-venti significativi,ma crede davveropotranno trasfor-marsi in azioniconcrete?R. Si tratta di pro-poste fattibili masoprattutto soste-nibili che possono

arrivare i rispar-mi.

D. In occasio-ne della primaedizione delProfessionalday avetefatto diverseproposte. Maquanto han-no inciso esono stateascoltate?

IL i'urbe non così profondamentecome avremmo sperato, però alme-no di alcuni temi si inizia a parlareconcretamente. Il martellamentofatto ha prodotto qualche risultato.Analizzando i programmi eletto-rali, quindi, magari non si parleràdi professioni in senso stretto, macerto di ambiente, di prevenzione edi sicurezza. Ormai queste sono di-ventate politiche nazionali, non soloquestioni tecniche.

D. Ha parlato dei programmi,quei pochi che parlano di profes-sioni spesso sbandierano ancorala parola liberalizzazioni . Temetenuove lenzuolate da parte del fu-turo esecutivo?R. Non credo ci siano questi perico-li, comunque vigileremo con atten-zione che venga salvaguardato ilnostro ruolo e valorizzata la nostrafunzione quali organi ausiliari dellostato.

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confronto pubblico sulle prospettiVe di cr .Oggi, escitaa 100 città le ideedelle professioni peril paese. Sarà soprat-tutto questo il profes-

sional day 2013: un confrontopubblico sulle prospettive dicrescita del paese. L'eventosi terrà oggi dalle 10, pressol'Auditorium della Concilia-zione di Roma, che si potràseguire anche in diretta suwww.italiaoggi.it oppure sulcanale 507 di Sky. Dopo l'espe-rienza del 2102, il difficilemomento storico ha indottonuovamente i professionistiad aprire un dialogo pubblicosulle prospettive di sviluppoeconomico e sul ruolo che i2.300.000 iscritti agli Ordi-ni e ai Collegi professionalisvolgono quotidianamente asupporto della pubblica am-ministrazione, ma soprattut-to degli italiani. Dal fisco allavoro per arrivare alla salu-te, la giornata organizzata daCup, Pat e Adepp si articoleràin quattro tavole rotonde.

e Lavoro e Welfare. Previ-denza e lavoro sono vasi co-municanti. Non c'è previden-za senza lavoro: per questo i

professionisti italiani devonoessere sostenuti in tutta laloro vita lavorativa. Con unregime fiscale adeguato sipossono liberare risorse dainvestire per lo sviluppo e lacrescita del nostro paese e dellavoro. Mondo del lavoro cheha urgente bisogno di sempli-ficazione e sburocratizzazio-ne, ma anche della diminu-zione della pressione fiscalesulle aziende, affinché possa-no assumere nuovi lavoratori:l'attuale costo del lavoro sof-foca le realtà produttive deltessuto economico italiano.

• Giustizia , legalità e car-ceri. Tutti gli indicatori in-dividuano in questi tre temialtrettanti freni allo sviluppodel sistema paese, senza chefinora si sia trovata una so-luzione efficace. Nove milionie mezzo di processi pendenti,130 mila prescrizioni nel pe-nale, 47 mila posti nelle car-ceri per oltre 65 mila detenutisono solo alcuni numeri cherendono evidente l'«emergen-za cronica». Le professioniimpegnate in questi settorida tempo sostengono che, in

virtù delle specifiche com-petenze anche acquisite conil lavoro quotidiano, un lorodiretto coinvolgimento intermini di analisi, proposte eoperatività sia fondamentaleper ripristinare il rispetto deiprincipi fondamentali dellaCostituzione.

* Ambiente e sicurezza. Leprofessioni dell'area tecnicalanciano 11 proposte a costozero su ambiente e sicurezzaper ripensare e rigenerare losviluppo e l'occupazione delnostro paese. Sono riforme in-dirizzate alla crescita e all'in-novazione, che le professionipongono all'attenzione delleforze politiche in un'ottica dicondivisione.

• Salute. La progressivadismissione del Servizio sani-tario nazionale e la riduzionedelle risorse dedicate alla tu-tela della salute dei cittadinipregiudicano un bene e un di-ritto. La salute può essere ga-rantita solo quando i profes-sionisti sono nelle condizionidi dare il proprio contributo,fatto di competenze e di for-mazione continua.

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Calderone: alle impreseil tesoretto clell'lnail

Abbattere la spesa per il lavoro delle aziende, favorendonuove assunzioni? « Una soluzione c'è: restituire parte dellerendite Inail, avanzi di gestione cospicui, pari a circa 26 mi-liardi di euro, alle imprese». E una delle proposte che MarinaCalderone, presidente del Comitato unitario delle professio-ni (Cup), lancia a poche ore dal «Professional day».

Domanda. La pressione fiscale e il costo dei lavoro,soffocano le realtà produttive . Come invertire la rotta?

Risposta. Una delle idee è sicuramente usare il «tesoretto»composto dai versamenti in eccesso delle aziende all'Inail: ivecchi premi di tariffa sono, infatti, fermi a vent'anni fa, perònel frattempo, grazie a investimenti e piani per la sicurez-za dell'istituto, gli infortuni sono calati. Quelle risorse, am-piamente sufficienti per gestire le indennità e le copertureassicurative, che si trovano presso la Tesoreria dello stato,potrebbero essere date indietro parzialmente alle impreseper colmare il divario fra il netto in busta paga, e le speseper mantenere un lavoratore. Riequilibrare il cuneo fiscaleed il gettito previdenziale è una priorità. Così come lo èvalorizzare le attività professionali.

D. In che modo dovrebbe avvenire?R. La carenza di opportunità d'impiego è sì un'emergenza,

tuttavia non mi stancherò mai di dire che non è più possibilepensare di creare lavoro subordinato, laddove non ce nesono le condizioni. Al contrario, è lungimirante investire suigiovani professionisti permettendogli di intraprendere una

carriera, incarico dopo incarico, avvalendosi di un vero wel-n tal modo, potranno rimanere sul mercato, contando

su una «rete» di protezione che eviti loro di soccombere.D. Come possono , invece, le

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PROPOSTA BENEFICI ATTESI

Sbloccare i versamenti in ecces-«Tesoretto» so delle aziende (26 mid) per

Inali ridurre pressione fiscale e costodel lavoro

Supportoallo stato

Welfareper i giovani

Affidare alle categorie la verificadelle leggi, prima dell'emanazio-ne, eviterebbe gli inconvenientidella mancata analisi degli effettinormativi

Investire sulle nuove generazionigarantendo una «rete» di protezio-ne, affinché restino sul mercato

categorie professionali sop-portare lo stato?

norma è quasi sempre inuti-I.e.E, poi, dare un supporto alla

R. Innanzitutto, sia le figu-re economico-giuridiche siaquelle tecniche, forti delleloro competenze, sapreb-bero svolgere una funzio-ne di verifica propedeu-tica all'emanazione deiprovvedimenti legislativi,

p+ rché il monitoraggio apo, teriori degli effetti di una

pubblica amministrazio-ne, agendo come

partner esterni,per ricondurre

all'efficienzale strutturepubbliche.

SimonaD'Alessio

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Ca ,povese (Adepp): i l nosiro ruolo va chiarito

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Meno fisco per aiutare lo sviluppoDI IGNAZIO MARINO

essun ministro èstato in grado dispiegarci a qualelogica ed equità

corrisponda il fatto di esseretassati al 201" sullerendite finanzia-rie. In Europa lamaggior parte deipaesi non tassa irendimenti deipatrimoni previ-denziali. Dobbia-mo essere alline-ati, quanto meno,alla previdenzaintegrativa. Novepunti in meno ditassazione per-metterebbero disostenere i montantimeglio e di avviare finalmenteuna seria protezione di welfa-re verso una platea che nullariceve dallo stato». E questo ciòche Andrea Camporese chiedeal prossimo governo nei suoicento giorni. E uno a uno stacercando di convincere i candi-dati alla guida del paese.

Domanda. Quali altre pro-

poste avanza il comparto de-gli enti?

Risposta . Serve un chiari-mento definitivo sulla nostraautonomia gestionale e pre-videnziale, evitando le incur-sioni di norme applicate alla

pubblica ammi-nistrazione chenulla hanno a chefare con il nostrocontesto. Il profi-lo della vigilanzaè stato ulterior-mente rafforzatocon l'inserimentodella Covip chesi aggiunge allasequenza di con-trollori. A questopunto ogni azio-ne ulteriormenteinvasiva appari-

rebbe come un tentativo pocotrasparente di attrarre alpubblico i nostri patrimoni.Ecco, chiediamo al prossimogoverno trasparenza di rap-porto, rispetto del nostro ruo-lo, dialogo nella soluzione deiproblemi.

D. 45 miliardi di patrimoniosono una grande attrazione

per chi governa un'economiain recessione...

R. Siamo disponibili a ragio-xiare su iniziative utili al benedel paese sia in termini econo-mici, con i nostri investimenti,sia di crescita del settore deiprofessionisti.

D. Lei ha incontrato diversileader, quali risposte al vo-stro manifesto?

R. Le affermazioni, in par-ticolare, di Angelino Alfano eStefano Fassina per Pdl e Pd,sono state positive. Il ricono-scimento della nostra autono-mia e della nostra funzione èstato pieno, mi aspetto che traqualche settimana non torninonorme che vanno in direzionecontraria. Importante è stato ildocumento sottoscritto dai gio-vani candidati del Pd laddovesi definisce iniquo il sistemadella doppia tassazione e ci siimpegna a una progressiva di-minuzione delle aliquote. Chia-ra è stata la presa di posizionedel Pdl sul nostro prezioso ruo-lo sussidiario e sulla volontàdi allargare il perimetro delleprotezioni agli iscritti.

-C Riproduzione riserva -

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Contributi ridotti per il 2012

Edilizia, istanzey &per gli s avi

fino al 15 maggioAntonino CanniotoGiuseppe Maccarone

Le aziende edili (indu-strialie artigiane) che nonhan-no presentato, nel 2012, la do-manda per ottenere lo sgraviodell'u,5%, hanno tempo perfarlo sino al 15 maggio 2013.L'istanza deve essere esclusi-vamente telematica. L'appli-cativoweb, dautilizzare, è de-nominato "riduzione edili-zia"e si trova nella sezione"comunicazioni on-line", nel"cassettoprevidenziale azien-de" del sito internet www.inps.it. Lo ha affermato l'istitu-to di previdenza nella circola-re 28/2013, diffusa ieri.

Si tratta dello sgravio con-cesso alle aziende che opera-no nel settore dell'ediliziaconsistente in una riduzionedei contributi dovuti (11,5%).La facilitazione si può applica-re alle aliquote di finanzia-mento delle assicurazioni so-ciali in vigore dal 1° gennaio2012 diverse da quella pensio-nistica (Ivs) e al netto dello0,30% eventualmente pagatodal lavoratore per la Cigs. Ilbeneficio non riguarda nean-che il contributo (0,30%) inte-grativo della Ds (nel 2012) eche oggi si versa insieme alcontributo Aspi, né gli even-tuali esoneri e/o misure com-pensative spettanti.

Ne beneficia il datore di la-voro per i soli operai occupatia tempo pieno. Dello scontopossono fruire anche le socie-tà cooperative di produzionee lavoro che svolgono attivitàedile con riferimento ai socila-voratori (escluse le impreseimpiantistiche del settore me-talmeccanico). La riduzionecontributiva è legata all'inte-grale rispetto della contratta-zione collettiva e non compe-teper quei lavoratori per i qua-li sono previste specifiche age-volazioni contributive (peresempio assunti dalle liste dimobilità). Restano fuori an-

che le aziende che non hannopresentato la denuncia e chehanno omesso di pagare i con-tributi alle casse edili.

L'istanza online costituisce,di fatto, una dichiarazione delpossesso dei requisiti richiestidalle legge. Il datore di lavoroattesta, infatti, di non aver ri-portato condanne passate ingiudicato perla violazione del-la normativa in materia di sicu-rezza e salute nei luoghi di la-voro, nel quinquennio antece-dente alla data di applicazionedell'agevolazione e di esserein possesso dei requisiti per ilrilascio della certificazione diregolarità contributiva ancheda parte delle Casse edili.

L'Inps ricorda che se la di-chiarazione resa dall'azienda,dovesse risultare non vera, nedarà comunicazione all'autori-tàgiudiziaria e procederà al re-cupero delle somme indebita-mente fruite. La domanda inol-trata viene esaminata dall'isti-tuto di previdenza e la sua ac-cettazione è verificabile sem-pre nei servizi ordine.

Contrariamente al passato,quando venivano codificatesolamente le imprese esclusedall'incentivo (cod. 2W), dalloscorso anno alle posizioni con-tributive riferite alle impreseautorizzate alla riduzione, vie-ne attribuito il codice di auto-rizzazione 7N. Per recuperarele somme si dovrà inviareall'Inps un.flusso di regolariz-zazione relativo al periodo dipaga dicembre 2012. Nel file sidovrà valorizzare l'elemento"AltrePartiteACredito" di"Denuncia Aziendale",nell'elemento "CausaleACre-dito" il codice causale"L2o7" avente il significatodi "Arretrati Rid. Edilizia exart. 29, comma 2 D.L. 244/95"e indicare l'importo totaledel beneficio spettante, nonfruito per l'anno 2012, nell'ele-mento "SommaACredito".

O RIPRODUZIONE RISERVATA

In pratica

011 BENEFICIARISono interessatedall'agevolazione le aziendeedili, comprese le società 'cooperative di produzione elavoro esercenti attivitàedile con riferimento ai socilavoratori. Lo sgravio, nellamisura dell'11,50%, siapplica solo agli operai conorario di lavoro di 40 oresettimanali

02 1 ESCLUSINon sono comprese leimprese impiantistiche delsettore metalmeccanico eilavoratori per cui sonopreviste agevolazionicontributive specifiche,come per quelli assunti dalleliste di mobilità

03 1 LE CONDIZIONIPerfruire dei benefici leaziende devono avere lecondizioni per il rilascio del

documento unico diregolarità contributiva edevono rispettareintegralmente quantoprevisto dalla contrattazionecollettiva'.I datori di lavoro,invece, non devono averecondanne passate ingiudicato riferite a violazionidi norme in materia disicurezza e salute nei luoghidi lavoro, commesse neicinque anni precedenti ladata di applicazionedell'agevolazione

04 1 L'APPLICAZIONELo sgravio si applica sia suicontri buti Inps che su quelliInail. Possono essere ridottele aliquote in vigore neisettori industria eartigianato edile, conesclusione del contributointegrativo Ds al netto dieventuali esoneri e/o misurecompensative spettanti

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u Pedemontana , tangenziale esterna e metrò 4 non saranno pronte entro il 2015- 1 lavori nell'area espositiva procedono con un buon ritmo

Grandi opere in ritardo, il sito avanzaSara MonaciMILANO

_:..>. Il bicchiere delle opere diExpo è mezzo vuoto e mezzopieno. In alcuni ambiti siproce-de a buon ritmo, ma è pratica-mente scontato che dal pro-grammaredatto nel2oo7, quan-do ancora era commissariostraordinario Letizia Moratti,molte infrastrutture dovrannoessere cancellate, perché han-no poca speranza di esserecompletate per il 2015. A contifatti, la situazione va meglio aMilano che nel resto della Re-gione Lombardia.

A procedere senza intralciè il sito espositivo tra Milanoe Rho, del valore di circa 1,5miliardi. Dopo una modifica

sostanziale, nel 2011, al proget-to degli orti botanici - ritenu-to complicato e troppo costo-so da gestire una volta chiusa.la manifestazione - ora i lavo-ri proseguono abbastanzaspediti. Nell'Expo dedicatoall'agricoltura, si è scelta lastrada dei cluster tematici(nove), dove i paesi vengonoraccolti in tipologie di coltu-re. I paesi che hanno aderitosono per ora 12o. Per quantoriguarda l'Italia, è stato aper-to il bando per la realizzazio-ne del Padiglione Italia: il ter-mine per la consegna dei pro-getti è ileo febbraio. Il crono-programma è per ora rispetta-to: mentre la Cmc di Ravennaprosegue con i lavori ripulitu-

ra del suolo, la scorsa estate ilconsorzio guidato da Manto-vani si è aggiudicato l'appaltopiù importante , quello dellapiastra su cui sorgeranno i pa-diglioni dei paesi.

Il Comune di Milano intan-to sta mettendo a punto il pro-getto City operations , ovveroil piano per ospitare e renderepossibile gli spostamenti deiquei 20 milioni di potenziali tu-

IACO.Sulla Linea blucontinua il braccio di ferrotra il Comune di Milanoe il Consorzio di impreseche gestisce il cantiere

risti. Anche le strade che colle-gheranno il sito alla città nondestano per ora particolaripreoccupazioni. Si tratta dellaMolino-Dorino (14o milioni),la cui responsabilità spetta al-la Regione Lombardia, e la Za-ra-Expo (io5 milioni), sotto ilcontrollo del Comune di Mila-no, di cui è stata da poco appro-vata la variante.

I problemi sono invece sulfronte delle grandi infrastrut-ture: in primis quelle regiona-li, e in parte anche quelle di Mi-lano, dove la metro 4 vedrà so-lo un timido inizio. Per quantoriguarda Pedemontana, 68 chi-lometri per un investimentodi 5 miliardi, la società è ingrossa crisi finanziaria: non ci

sono stati aumenti di capitale,né privati che sono entratinell'azionariato. Anzi, per orale banche azioniste, in primisIntesa sanpaolo, non sembra-no intenzionate a parteciparead una ricapitalizzazione. Almomento dunque ci sono solo400 milioni (200 milioni diprestiti ponte e 20o di equity),con il concreto rischio che il28 febbraio il consorzio Pede-lombarda, guidato da Impregi-lo, fermi i cantieri sul primotratto se non avrà, entro que-sta data, garanzie sulle risorseche assicurano il pagamentodegli stati di avanzamento deilavori (almeno fino alla prossi-ma estate). Per quanto riguar-da la Tangenziale esterna adest di Milano (Te), 32 chilome-tri per 2 miliardi, la possibilitàconcreta è che si arrivi al 2015solo con il cosiddetto "arcoTem", 7 chilometri per garan-tire lo sbocco alla Brebemi, al-tra grande opera inserita neldossier Expo, l'unica che pro-babilmente sarà pronta in tem-po fra quelle regionali.

Infine le metropolitane diMilano. Mentre la metro 5 do-vrebbe essere completataper il 2015, la metro 4, del valo-re iniziale di 1,7 miliardi, ve-drà solo 2 fermate su 22, colrischio sempre in agguatoche alla fine i cantieri neppu-re partano. Sulla questionedegli extracosti, per decinedi milioni di euro, c'è proprioin questi giorni un braccio diferro tra Palazzo Marino e ilconsorzio di imprese, azioni-sti della società M4.

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Giornata della Collera . Parte da Milano l'appello delle imprese alla politica per rilanciare la crescita

Il Manifesto dell'ediliziaSubitolo sblocco dei crediti Pa e allentamento della pressione fiscale

di Marco Morino

La crisi economico-finanzia-ria che ha investito il no-stro:Paese ha trascinato il-

settore delle costruzioni nellarecessione più grave dal dopo-guerra a oggi.

Nel quinquennio 2008-2012c'è stata una riduzione degli in-vestimenti nelle costruzioni del26%, con - 47% per le nuove co-struzioni e -39% per le operepubbliche: 43 miliardi di euro inmeno hanno riportato i livelli diproduzione a quelli di 4o annifa. Dall'inizio della crisi oltre4omila imprese di costruzionihanno chiuso ibattentiper un to-tale di 36omila posti di lavoropersi, che arrivano a 55omila sesi considerano anche i settoricollegati. E senza tener conto de-gli studi professionali costrettia ridurre i collaboratori.

Di fronte auno scenario cosìgrave, Assimpredil Ance e altri19 enti e associazioni che rappre-sentano le imprese, gli operato-ri e i professionisti del mondodelle costruzioni hanno organiz-zatouna manifestazione di gran-de impatto mediatico, per lan-ciare richieste forti e proposteconcrete. La manifestazione,daltitolo «La Giornata della Col-lera», si è svoltaaMilano lo scor-so 13 febbraio con l'obiettivo diaccendere i riflettori su uno dei

settori portanti dell'economia.«Bisogna - ripetono in coro gliimprenditori edili presentiall'evento milanese -far riparti-rel'economiaitaliana e la filieradelle costruzionivuole epuò es-sere una leva per riavviare il mo-tore produttivo del nostro Pae-se». Imprese e professionistidel settore vogliono un pattocon il Paese che riconosca il va-lore del loro essere impresa e ladignità del fare impresa. Per

PROFONDO ROSSOLa crisi economicae finanziaria che ha investitoil Paese ha trascinatola filiera nella recessionepiù grave dal Dopoguerra..........................................................................

questa ragione è indispensabileche il Paese riconosca come unadelle priorità il rilancio di que-sto comparto economico.

In questo senso il sistema ita-liano delle costruzioni ha intesotrasformare la Collera in un Ma-nifesto programmatico, sul qua-le chiede da subito il consensodi tutti coloro che si candidanoalla guida del Paese, e sul qualeinstaurerà un dialogo costantenel tempo con il nuovo Esecuti-vo e con tutti i gruppi parlamen-tari della XVII Legislatura, per

trasformare in azioni legislativeconcrete ogni punto delManife-sto stesso.

«Uno dei primi impegni con-creti di tutti i candidati premierper il prossimo Governo - affer-mano all'inisono tutte le sigleche hanno dato vita alla manife-stazione di Palazzo Mezzanotte- deve essere quello di salva-guardare l'esistenza della no-stra filiera e tracciarne lo svilup-po, fermando quella che appareuna inesorabile riduzione delleimprese, degli operatori, deiprofessionisti, dei fatturati, de-gli addetti e impiegati».

Per rendersi conto delle po-tenzialità della filiera delle co-struzioni, va tenuto presenteche una domanda aggiuntiva diun miliardo nel settore generauna ricaduta complessivanell'intero sistema economicodi 3374 milioni di euro ed un au-mento di 17mila occupati (di cuinmila nelle costruzioni e 6milanei settori collegati).

Di fronte a tale scenario,emerge in modo evidente la ne-cessità di misure strutturali ingrado di invertire nell'immedia-to le tendenze in atto per rilan-ciare il settore, per stimolare lacrescita economica del Paese eper dare una risposta alla do-manda sia abitativa che infra-strutturale e di qualità urbana.

Servono politiche rivolte, in

particolare, al mercato residen-ziale che determinino importan-ti effetti non solo economici, maanche sociali, soprattutto attra-verso interventi rivolti al miglio-ramento della qualità del costru-ito e della sostenibilitàurbana.

Per ripartire, secondo le si-gle imprenditoriali riunite a Mi-lano, è necssario:1) liberare lerisorse disponibili; 2) modifica-re le regole del patto di stabilitàinterno; 3) portare qualità italia-nanel prodotto edilizio; 4) ri-chiamare risorse private negliinvestimenti in costruzioni.Poi è necessario risolvere «ur-gentemente l'inaccettabile fe-nomeno dei ritardati pagamen-ti da parte della Pubblica ammi-nistrazione: 19 miliardi di eurosolo per il nostro settore sonocongelati e rappresentano unelemento di estrema criticità,che ha concorso a decimare ilnumero di imprese nel nostroPaese, generando ricadute sututta la filieraebloccando qual-siasi pagamento».

Quindi le banche, che devo-no essere ricondotte al loro sto-rico ruolo di partner degli ope-ratori e delle famiglie. Infine laquestione fiscale: «Basta conun fisco contraddittorio e inso-stenbile - denunciano le impr-se -: bisogna alleggerire lapres-sione fiscale».

®.RIPRODUZIONE RISERVA7A

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Denuncia di piazza . Novemila caschetti gialli hanno occupato l'intera Piazza Affari, nel cuore di Milano: rappresentano i posti di lavoro persi nel capoluogo lombardo per la crisi che hacolpito il settore dell'edilizia. L'idea di ricoprire Piazza Affari di caschetti gialli è stata voluta direttamente dal presidente di AssimpredilAnce, Claudio De Albertis

I COLPItiDE `L71°CRIS

-7,6%Itcalo net2012Nel2012 gli investimenti incostruzioni hanno registranouna flessione del7,6%intermini reali, più sostenuta diquella rilevata nel 2011(-5,3%)

-3,8%Il calo nel2013Anche il 2013 continuerà aessere negativo. Quest'annoproseguirà la fase di caduta conuna riduzione degliinvestimenti in costruzioni del3,8%in termini reali rispetto al2012

40milaLe imprese che hanno chiusoDalla fi ne del 2009, 40mi laimprese hanno chi uso emoltissime sono sull'orlo dellachi usura o del falli mento

Posti di lavori persiGli effetti sull'occupazionesono pesantissimi: lecostruzioni hanno perso,dall'inizio della crisi a oggi,360mila posti di lavoro

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Tutte le sigle della protesta

In campo 20 associazioniper fermare il declinoe far ripartire lo sviluppo

ANIT ASSOIMMOBILIARE

Anit, associazione nazionale per Assoimmo biliare, aderente oPisolamentetermico e acustico, ha Confindustria, è la principaletra gli obiettivi principa li la organizzazione rappresentativadiffusione e la promozione delle im prese attive nella fina nza edell'isolamentotermiconell'editizia nei servizi immobiliari

ACAI ASPESI! ~ r 19

L'Assoeiazione Cristiana ArtigianiItaliani nasce nell'autunno de11945,a pochi mesi dalla fine dellaguerra,con l'intento di offrire un contributoalla ricostruzione del Paese

Associazione nazionale tra lesocietà di promozione e svilu ppoi mmobiliare: è nata nel 1993 aMilano per riunire gli operatori delsettore immobiliare

ANCEAWCE

a•=

Associazione delle imprese edili ecomplementari delle province diMilano, Lodi, Monza e Brianza: è lastruttura territoria le più grandedelIAnce

ASSOGESSO asso

esso

ASSOLOMBARDA

AS:SC ' '°'tRn9................................................ .........

Assolombarda è Passociazionedelle imprese industriali e delterziaria attive nelle province diMilano, Lodi, Monza -Brianza. Tra leorganizzazioni più antiche d'Italia

ASSO MALTE

Assogesso(produttori di gesso) AssoMalte rappresentarappresenta otto industrie Passociazione dei produttorinazionali che coprono ben oltreil ita liani di malte. Si è costituita nel90% della produzione italiana di 2010: aderiscono ad AssoMaltegesso (fatto nato di500milioni) sette i n dustrie naziona li

CASARTIGIANI CONFINDUSTRIALOMBARDIA ALTO MILANESE

Casartigianichiedeuna ConfindustdaAlto Milamese,attenzione al mondo politico e fondata nel 1945, rappresenta leistituzio na le a t compa rto artigia no imprese ind ustria li dell'Altoche, per dimensioni, sopporta Mi la mese (un terdtorio di 20peggio di altri i colpi detta crisi Comuni con limita aziende)

CHA MILANO CONFINDUSTRIAMONZA BRIANZA

La Confederazione nazionaledell'artigianato e della piccolaimpresa(Cna) associa imprese cheoperano nella filiera dellecostruzioni, i mpianti e produzioni

MONZA E BRIANZA

Confindustria Monza e Bria nza èstata fondata ne 11902 ed è laprima organizzazionefraimprenditori sorta in Italia; oggirappresenta 900 imprese

APA CONSULTACONFARTIGIANATO :T; GEOMETRI

N elPa m bito di Apa Confartigia nato la Consulta regionale geometri eimprese Milano Monza e Brianza, i1 geometri laureati della Lombardiasistema casa associa oltre mille raggruppa 12 collegi provi ncialieaziende ne 1 settore edi le e rappresenta circa l7milageometrialtrettante nell'impiantistica professionisti lombardi

® Mercoledì 13 febbraio si ètenuta presso PalazzoMezzanotte a Milano «LaGiornata della Collera»,promossa da 20 associazionidel mondo delle costruzioni(qui a fianco presentiamotutte le sigle che hanno aderitoalla manifestazione).Un'occasione per dichiarare lavolontà di fermare uninaccettabile declino e perrilanciare un settorefondamentale per la tenutasociale ed economicadell'intero Paese. Alla giornatahanno preso parte più di millepersone, in rappresentanzadelle imprese, degli operatorie dei professionisti dell'interafiliera delle costruzioni.

CONSULTAARCHITETTI

La Consulta regionale lombarda Fi maa Milano Monza & Brianza è ladell'0rdinedegli architetti è più antica e numerosaun'associazione nona scopo di lucro associazione degli agenti d'affariche coordina 12 ordi ni territoria li, in i n mediazione della Provincia dirappresentanza dei 30mila iscritti tutto il territori onazionale

CONSULTAINGEGNERI

Gli Ordini provinciali degliingegneri della Lombardiacustituisconola Consultaregionale degli Ordini degliingegneri della Lombardia

Unione nazionale costruttoriserramenti a [tu mi nio acciaio eleghe: è l'associazioneconfindustriale delle imprese attivenel settore dell'involucro edilizio

FEDERCOMATEO UNIONE ARTIGIANIMILANO MONZA

unir

Federcomated(Confcommercio) Nata nel1945, l'Unioneartigianirappresentaitmondo della di Milano Monza e Brianza, con ledistribuzioneedile. Rappresenta oltrel6milaimpreseassociate,Smilaimpresecon60milaaddetti vantata maggioree 20 miliardi di fatturato rappresentatività sulterritorio

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INTERVISTA Claudio DeAlberl:is AssimpredilAnce

«Un patto con il Paeseper riaprire i cantieri»

Per rilanciare il claudicantesettore delle costruzionisarebbe utile nominare un

ministro dell'Edilizia? «Un mi-nistro dell'Edilizia? Guardi, mibasterebbe avere un ministrodell'Industria che comprendes-se cosa rappresenta realmenteil settore delle costruzioni perl'economia italiana. La nostra fi-liera contribuisce al 2o% del Pilnazionale eppure non riceve l'at-tenzione che merita. Certo,sconta anche errori suoi, ma lalatitanza della politica dei con-fronti dell'edilizia è inconcepibi-le, perché l'edilizia ha letteral-mente ricostruito il Paese dopola guerra. È indispensabile che ilPaese riconosca come unaprio-ritàilrilancio di questo compar-to economico».

Claudio De Albertis, presi-dente diAssìmpredìlAnce (l'as-sociazione delle imprese di co-struzioni delle province diMila-no, Lodi, MonzaeBrianza) è sta-to tra gli animatori dellaGiorna-ta della Collera. De Albertis, as-sieme alle imprese e ai profes-sionisti del settore, sta combat-tendo la sua battaglia: portare iltema dell'edilizia al centro deldibattito politico. «Le costruzio-ni - dice De Alb ertis - hanno per-so dall'inizio della crisi a oggi36omila posti dilávoro, pari a72Ilva di Taranto. È un allarme so-ciale prima che economico».

Presidente De Albertis,qual è l'umore che respira trale imprese di costruzioni?

Le imprese sono allo stremodelle forze: hanno resistito peranni ma oggihanno esaurito tut-tele loro le risorse enonvedonoall'orizzonte nessuna possibili-tà di invertire un ciclo economi-co così negativo.

Perché le imprese sono cosìscoraggiate?

La disperazione degli im-prenditori ché vedono morirele loro aziende si accompagna aquella dei lavoratori (vera ric-chezza delle imprese) che per-dono il loro lavoro, il loro futu-ro. Seicento lavoratori allonta-nati da una azienda fanno noti-zia per mesi sui media, mente

36omila addetti delle costruzio-ni senza lavoro non fanno noti-ziaperché frammentati in deci-ne di migliaia di imprese e per-ché fino a oggi noi non eravamoscesi mai in piazza.

Mentre la politica latita...Costruire è il nostro mestie-

re, lo hanno fatto inostri nonni ei nostri padri consentendoall'Italia di divenire ili'paese in-dustriale al mondo in meno di20 anni dopo la guerra. Sembrache alla classe politica non inte-ressi più cambiare il volto di cit-tà e territori rendendoli moder-ni, vivibili, belli e attrattivi.

Eppure le costruzioni sareb-bero una leva fondamentaleper rilanciare l'economia. Pe-rò in campagna elettorale qua-si non se ne parla. Qual è la suaopinione?

E così. La filiera delle costru-zioni vuole e può essere una le-va per riavviare il motore pro-duttivo del Paese. II territorio, ibeni storici monumentali e am-

SCARSA CONSIDERAZIONE«I[ settore contribuiscea[ 20% de[ Pi[ eppurenon riceve ['attenzioneche merita: è un errore»........................................................................

FARE PRESTO«Contro ['emergenzaservono azioni concrete:rispetto dei contrattie pagamento de[ dovuto»

bientali sono i gioielli di fami-glia da valorizzare ma nel con-tempo occorre consentire allepersone dimuoversiliberamen-te nelle città e nel Paese, allemerci di raggiungere ogni luo-go, ai rifiuti di essere smaltiti,agli stranieri di raggiungerel'Italia con facilità e con ogni

mezzo. Siamo costruttori, sia-mo capaci di fare e di metterciin gioco. La scommessa di un fu-turo migliore per il Paese passa,ne siamo consapevoli, anche at-traverso una impresa moderna,diversa e migliore, anche a co-sto di una dura selezione.

Cosa risponde a chi accusail settore dell 'edilizia di scarsatrasparenza, di agire talvoltain aree poco limpide?

Vogliamo fuori dal mercato

chi fa l'imprenditore edile sen-za requisiti professionali, senzacapacità patrimoniale adegua-ta, senza reputazione e rispettodelle regole e dei propri lavora-tori. Ma non possiamo accetta-re che questo avvenga senzaavere la certezza che lo Stato, leistituzioni coinvolte, svolganoil proprio ruolo di sorveglianzae di controllo. Non serve unoStato giustizialista ma uno Sta-to che siaingrado difarrispetta-re con equità le proprie leggisenza pregiudizi, che sia in gra-do di intervenire con efficacia,recuperando l'efficienza dellasua struttura burocratica e am-ministrativa.

Il mondo delle costruzionicosa offre, oggi, al Paese perspingerlo fuori dalla crisi?

Noi stiamo lavorando per in-novare il nostro prodotto, peraumentarne le prestazioni e ri-durre i costi, affinché diventiun vero prodotto industriale.Stiamo investendo nella trasfor-mazione deinostriprocessipro-duttivi. Puntiamo a offrire almercato un prodotto qualitati-vamente diverso, migliore nel-le prestazioni, con una data difabbricazione e una data di sca-denza, per questo vogliamo es-sere più trasparenti dando cer-tezze al consumatore finale an-che sui costi di esercizio e di ma-nutenzione offrendo garanziereali, con la certezza in caso diinadempimento di essere mes-si ai margini del mercato. Que-sti sono i presupposti del pattoche il mondo dell'edilizia cherappresento propone allapoliti-ca e al Paese.

Cosa vi aspettate in cam-

Costruttore. Claudio De Albertis

bio?Ci aspettiamo risposte con-

crete per fronteggiare l'emer-genza: un cambio di rotta nellepolitiche fiscali che possano di-venire strumentipremiali di cre-scita; il rispetto degli accordicontrattuali e il pagamento deldovuto; azioni di riattivazionedella leva del credito per le im-prese ele famiglie; unvero alleg-gerimento del peso della buro-crazia; l'intensificazione dellavigilanza e del controllo per sta-nare e combattere chioperafuo-ri dalle regole; il sostegno alladomanda per far ripartire gli in-

vestimenti nel settore. Ci aspet-tiamo che sia d ata priorità in ter-mini di strategie pubbliche aino-di del territorio, alle nostre areemetropolitane, perché senza cit-tà attrattive l'economia del Pae-se non riparte e l'edilizia nonpuò contribuire al progetto disviluppo italiano.

M.Mor.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Edilizia Pagina 15

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Opere pubbliche. Il 1° Rapporto Assi n-ipredil Ance-Cresme su Milano, Lodi e Brianza

Casse chiuse nella Paritardi e scartoffie:-15%gli investimentiA parte le aggiudicazioni 2011, in calo bandi e appaltimentre la crisi ha «bruciato» il 30% dei posti di lavoro

di Laura Cavestri

B toccate o rinviate. In molti casi mai par-tite. Neanche il traino dell'etichettadell'Expo 2oi5 è riuscito, in Lombardia,

a tracciare una corsia preferenziale per auto-strade e tangenziali capaci di alleggerire l'or-mai asfittica (per il traffico esistente) bretellaregionale che è la Milano-Venezia. Nonostan-te nel 2011 vi sia stato un picco'dei bandi (chedovrebbe far ben sperare per il futuro) que-sto stenta a tradursi in cantieri e occupazio-ne. Insomma, a dispiegare i suoi effetti.

Dunque, non solo il privato. Anche l'edili-zia pubblica, lombarda e milanese, soffre, daanni, un calo degli investimenti, la fragilità dimolte imprese eunaumento forte della disoc-cupazione in edilizia.

La crisi delle imprese si aggravaSecondo ilI°Rapporto congiunturale e previ-sionale sul mercato delle opere pubblichenelle Province di Milano, Lodi, Monza eBrianza di Assimpredil Ance - in collabora-zione con il Cresme - nonostante i segnali diripresa gli investimenti in opere pubbliche, avalori deflazionati, ilivelli di investimento so-no pari al -15% rispetto al 2005. Anche nel2013, nonostante un secondo anno di ripresa,i livelli di produzione saranno comunque in-feriori dell'u,6% agli investimenti del 2005.Questo dipende dal fatto - secondo lo studio- che i grandi cantieri sono fermi o molto inforte ritardo, per difficolta di copertura finan-ziaria, per modifiche del quadro normativo eperla ricerca del consenso sul territorio inte-ressato. Gli appalti di piccole e medie dimen-sioni, che garantiscono la manutenzione del

territorio e la qualita della vita dei cittadini sisono ridotti dell'83,8% rispetto al 2002. Vainoltre detto che la crescita delle opere pub-bliche non solo non è ancora in grado direcu-perare i livelli di produzione del 2005, manon è in grado di compensare la caduta delcomparto privato delle costruzioni che conti-nua ad essere fortemente negativo. Nel 2012 afronte di una crescita del 12,9% degli investi-menti in opere pubbliche, il totale degli inve-stimenti nel settore delle costruzioni è scesodell'8,8 per cento

L'occupazione

Aconfermadella difficile situazione del setto-re, stanno i dati sull'occupazione, le impreseiscritte e le ore lavorate oltre alle ore di cassaintegrazione forniti dalla Cassa Edile diMila-no.I lavoratori iscritti nel 2012 sono diminuitidel 9,7%, le imprese del 9%, le ore lavoratedei 12% e la massa salariale del 9,9 per cento.La crisi ha portato i lavoratori a ridursi di12.647unita, -27% rispetto a12oo8 e le impresesi sono ridotte di quasi 2milaunita sulle 8.6oodel2oo8. Le ore lavorate si sono ridotte di cir-cai13oper cento.

Il triennio del rilancioSempre secondo quanto emerge dal rappor-to congiunto, periltriennio 2013-2015 gli inve-stimenti in opere pubbliche hanno avviato,sulla carta, una significativa fase di ripresa,che differenzia il contesto del territorio mila-nese da quello nazionale. Anche perchè tra il2006 e il 2011 la contrazione è stata pesante:nel2o11 si era perso il 26,1% del mercato rispet-to al 2003, tornando su livelli inferiori a quellidel 1999. Nel 2012 gli investimenti in opere

pubbliche entrano in nuova Case e tornano acrescere rispetto a12ou deliz,9 per cento. Nel-le previsioni nel 2013 si attende una crescitaulteriore e "incoraggiante" del 4,3 per cento.

Bandi e importi in calo

L'analisi delle aggiudicazioni dei bandi di ga-ra mostra, come nel 2011, l'importo totale deilavori aggiudicato sia stato pari a 5,7 miliardidi euro. Se consideriamo che dal 2002 al 2012sono stati aggiudicati lavori per un importo abase d'asta di 24,5 miliardi di euro, il 2011 dasolo vale il 23% del potenziale degli anni2000. Sono alcune grandi opere aggiudicatenel2011che fanno la differenza, come la Pede-montana Lombarda (2,3 miliardi a based'asta) elalinea4dellametropolitanadiMila-no (1,7 miliardi), oltre ad altre opere sopra i 5omilioni di euro. Opere importanti ma che ri-chiedono tempi di avvio e realizzazione lun-ghi. Ma a fronte del picco 2011, si registra un2012 di forte contrattazione. Nel 2012 le aggiu-dicazioni mostrano una dinamica ben diver-sa rispetto all'eccezionale 2ou: solo 1,5 miliar-di di euro a base d'asta di lavori aggiudicati. Si

LO SCENARIOLa manutenzione ordinaria èla voce su cui le amministrazionihanno tagliato di più:-83,8% sugli impegni 2002per sistemare viabilità ed edifici

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tratta del secondo picco minimo nel periodostorico esaminato . Il2012 è diventato così l'an-no peggiore dal 2002 sia in termini di gare, siain termini di aggiudicazioni . Dunque, dal2002 al 2o12 sono state 14.553legare per le ope-re pubbliche. Di queste : il57% (8.295 gare) so-no state bandite dai Comuni , che dal 2002 al2012 le hanno ridotte del 76%, passando da1.268 a 307. L'u,5% fa riferimento alla gare del-le "grandi committenze ". Si tratta di 1.672 ga-re, gran parte delle quali realizzate nel setto-re stradale (564) e in quello ferroviario (425).Anche per questo settore il 2012 appare peròin frenata: -74,5% rispetto al parametro del2002. La crisi deipiccolilavori simisurainpri-mo luogo con il crollo delle opportunità:-83,8% rispetto al 2002. Se si analizza il nume-ro dei bandi di gara per classi di importo deilavori, emerge la profonda riconfigurazionein atto nel mercato delle opere pubblichenell'area. Nel 2012 i bandi di gara totali sonostati 631, nel2oo2 erano 2.130 (-70%).

I bandi sotto i 5oo milioni sono stati , l'annoscorso, 249 , contro i 1.446 nel 2002 . Quelli diimporto tra 5oomila e un milione di curo so-no passati dai 272 del 2002 ai u2 del 2012 (-59per cento). Lacategoria che tiene di più è quel-la dei bandi da 5 a i5 milioni di euro, circa 30all'anno sianel2002 che nel2012. Anche i gran-di lavori sopra i 5o milioni di euro scendonodinumero.

A Milano , Monza-Brianza e LodiNel 20121e opere pubbliche nelle province diMilano, Monza-Brianza e Lodi, hanno rag-giunto il valore di 3,5 miliardi di euro e rap-presentano il28,8% degli investimenti in co-struzioni (e il 22,9% del valore della produ-

zione). Di questi, 2,1miliardi di curo sono sta-ti destinati alla realizzazione di nuove operee 1,4 miliardi di euro sono andati alla manu-,tenzione straordinaria delle opere pubbli-che esistenti. La parte del leone la fa la pro-vincia di Milano, dove gli investimenti sonostatipari a3,1 miliardi di euro; 394milioninel-la provincia di Monza e Brianza e 70 milioniin quella di Lodi.

«La riduzione dei trasferimenti degli entilocali è stata una manovra inevitabile - haspiegato Assimpredil Ance -.11 nostro setto-re è però quello che ha pagato maggiormentequesta situazione. Perchè le Amministrazio-ni del territorio hanno reagito alle minori en-trate tagliando gli investimenti e non la spesacorrente. Chiediamo alle amministrazioni diinvertire questa tendenza, perché il territo-rio ha bisogno di una cultura sistematica del-latrasformazione, riqualificazione e rigenera-zione urbana».

Intanto, in attesa che da Bruxelles si prov-veda a una revisione dei termini del patto distabilità europeo, «è necessario - ha sottoli-neato ancora Assimpredil Ance - introdur-re una regola che salvaguardi la componen-te di investimento nei bilanci della Pa. Mava modificata anche la norma "taglia riser-ve", che vieta di iscrivere riserve per un am-montare superiore al 20% dell'importo con-trattuale, nonché, in modo assoluto, per di-fetti della progettazione. Infine, siamo disp o-sti a sviluppare più forti competenze proget-tuali, con la diffusione della dell'appalto inte-grato semplice e una maggiore sinergia fracommittente e appaltatore, non più ridottoa mero esecutore».

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

.EINFRASTRUTTURE

Brebemin Secondo il rapporto.Oti, promosso-dalle-associazioni industriali di Milano, Genova eTorino allo scopo di monitorare lo stato diavanzamento delle opere infrastrutturaliritenute prioritarie per lo sviluppo deiterritori di riferimento, l'unica infrastrutturaautostradale che sarà completata in tempoutile per l'Expo 2015 dovrebbe essere laBrebemi (la direttissima Brescia-Milano),perla quale i lavori sono già al65%edovrebbero concludersi entro i12015

Pedemontana e Teme Nubi si addensano anche sulla continuitàfinanziaria di Pedemontana e della Tem(Tangenziale est esterna di Milano):complessivamente occorre ancora reperireun miliardo di euro di capitale sociale equasi 4,5 miliardi a debito sui mercatifinanziari

Metro 4 e Vie d'acquan Nemmeno la quarta linea dellametropolitana milanese (M4) vedrà la luceentro il 30 aprile 2015, vigilia di Expo,mentre sono stati abbandonati i progetti perle vie d'acqua, per le vie di terra, per unasesta linea della metropolitana e per unavariante della strada statale Varesina

Metro 5n La linea della Metro 5, del valore di 2miliardi, dopo l'inaugurazione del primotratto circa due settimane fa, dovrebbeinvece arrivare per un pelo al traguardode12015

Il Manifesto per rilanciare l'industria delle costruzioni : focus su risorse e investimenti , regole degli appalti e lotta alla burocrazia

LE RISORSE FINANZIARIESbloccare gli investii -nenti

Allentare il patto di stabilitàD a anni i governi che si sono avvicendati

hanno attuato una politica fatta diannunci di programmi di investimentoambiziosi, ma mai accompagnati daun'effettiva disponibilità di risorse. Leimprese del settore vogliono una politica diriultati concreti, in grado di consentire ilprogressivo recupero del gapinfrastrutturale italiano e di migliorare laqualità delle nostre città e della vita degliitaliani, manetenedo alta la qualità del loroprimo bene, la casa.Per questo motivo - affermano ancora leassociazioni dei costrutori - occorreaccelerare l'utilizzo delle risorse stanziate eliberare quelle per gli investimentidisponibili nei Comuni. Bisogna anchemodificare le regole del Patto di stabilitàinterno che rappresentala principale causadi rirtardo e freno alla realizzazione delleopere necessarie. Occorre rivedere ilmeccanismo di contabilizzazione dellespese, considerando il momentodell'impegno e non quello del pagamento.

Infine - chiedono le imprese - bisognaattivare una politica strutturale per lacasa che operi in forma organica e nonattraverso interventi spot eliberalizzare, oltre che qualificare, ilsettore secondo criteri internazionali. Ilmercato ha bisogno di essere liberatoper crescere. Gli investimenti nel settoreimmobiliare sono congelati perchè maicome ora non c'è certezza: bisognasostenere la valorizzazione delpatrimonio costruito anche attraverso ilricorso al perfezionamento di strumentifinanziari idonei.

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30%Il calo in sei anniIn termini reali, tra il 2008 e il 2013, il settoreavrà perso il 30% degli investimenti

Opere pubbliche Pagina 17

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LE REGOLE DEGLI APPALTI«Stazione unica» e qualificazione delle imprese

Più qualità nell'opera pubblicaLa legge sul fallimento e sulle procedure

concorsuali deve essere vista come ilnaturale approdo per risolvere i problemidelle imprese di costruzione. Le impresechiedono che lo Stato, anche nelle suearticolazioni territoriali, prenda atto dellacrescente complessità del processorealizzativo di un'opera pubblica. Allestazioni appaltanti sono richiestecompetenze sempre maggiori, invecemesse in discussione dalla carenza dipersonale e di organizzazione tecnica. Ilprogressivo depauperamento dellecompetenze tecnico-progettuali dellapubblica amministrazione (soprattutto alivello di enti locali) incideinevitabilmente sull'iter costruttivodell'opera. Per garantire la scelta dioperatori/esecutori qualificati, èindispensabile che vengano attuati formee strumenti di coordinamento tra i diversisoggetti: è improcrastinabile l'attuazionedella Stazione Unica Appaltante (SUA), ingrado di razionalizzare e dotare di

univocità di indirizzi e di maggioricompetenze la Committenzapubblica,fermò restando il ruolo di definizionestrategica e di responsabilità in capo allesingole stazioni appaltanti. Le impresechiedono di essere valutate, e nonsecondo criteri legati quasiesclusivamente al prezzo, disponibili aduna revisione del sistema di qualificazionecon vincoli più seri e stringenti di quelliattuali, per concretizzare una politica dirottamazione che riduca il numeroeccessivo di imprese, salvaguardandoquelle maggiormente competitive.

(D RIPRODOZIONE RISERVATA

40.,fl.FallimentiLe imprese di costruzione che in Italiahanno chiuso i battenti dal 2008 al 2012

LA BUROCRAZIAControlli e semplificazione per garantire gli operatori

Regole certe per liberare risorseL apubblica amministrazione, oggi più che

mai, dev'essere partner dello sviluppo.Mala complessità del quadro normativo edelle innumerevoli variantiproceduralipesa sulla gestione delle imprese e non aiutai controlli. Bisogna tagliare i costi dellaburocraziaper eliminare vincoli e liberarerisorse, tenuto conto che la semplificazioneè una riforma a costo zero. Il mercato habisogno di regole certe per crescere: gliinvestimenti sono congelati perché maicome ora non vi è certezza del diritto edell'azione amministrativa. In uno scenariodi contrazione delle risorse, ipochistanziamenti vanno a concentrarsi su unristretto numero di grandi opere, adappannaggio di pochi e grandi appaltatori.Rimangono poi le "briciole", appalti dimedio-piccole dimensioni che vengono fattisparire con un ricorso esasperato alleprocedure negoziate riservate a pochi eletti,scelti dalla committenza con troppa ediscutibile discrezionalità che può essereforiera di corruzione. La spending review,

inoltre, ha introdotto nel caso di contratto diaffitto tra controparte privata (locatrice)epubblica amministrazione (locatario), lariduzione automatica del canone nellamisura del 15% di quanto contrattualmentecorrisposto, dando vita ad una modificaunilaterale del contratto di locazione. Èauspicabile, quindi, che l'impresa locatriceprivata possa invocare la facoltà di recessovolontario da parte della stessa, oppure chela norma contenuta nella spending reviewabbia limitata efficacia temporale, qualemisura d'urgenzaperridare fiducia ecertezza delle regole in gioco.

®RIPRODDZIONERISERVATA

-7,6%Flessione degli investimentiNel 2012 i capitali investiti in costruzionisono scesi: frena l'incertezza delle regole

Opere pubbliche Pagina 18

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Le infrastrutture strategiche : il quadro lombardo

Valori in milioni di euro

ITALIA

374.810

9,5%

LOMBARDIA

ERM

Metropolitane7448 (21,0%)

di cui Altro223 (0,6%)

¡Disponibili

6.264(28,0%)

Da reperire

16.092(72,0%)

. . .. .. ............. .-... . ............

SETTORETOTALE COSTO

CON RISORSE PUBBLICHE

3.101

;CON CONTRIBUTI PRIVATI

......................... ......_...-...- ...... ------------------- ................ ... ............... .._.

Rete stradale

14 363. 9.060 7.679 (s4,8%)

Metropolitane

7.448 3 936 1 401. . (35,6%)

Comparto energetico

106 106 106 (100%)

m LE PRINCIPALI OPERE DA REALIZZARE CON"CA'PITALI PRIVATI`

Localizzate nei territori delle province di Milano, Monza-Brianza e Lodi

COSTO RISORSE PRIVATEFinanziamento

Autostrade 7.437

• Pedemontana lombarda 4.166

• BreBemi 1.611

• Tem 1.660

7.703 (34,9%)Metropolitane 3.158

• M4 - Lorenteggio-Linate 1.699

206 (35,1%)• MS - Tratta Garibaldi -Bignami 587

384(44,0%)• M5 - Tratta Garibaldi -San Siro 872

TOTALE 10.595

CONTRIBUTOPRIVATO

9.186

6.193 (83,3%)

1.611(100%)

1660 (16~

7.296 (68,9%)Fonte: elaborazione Cresme su dati «l'attuazione della "legge obiettivo".-7` rapporto perla VIII commissione ambiente, territorio e lavori pubblici» della Camera dei

deputati (http://www.camera.it/1014)

Opere pubbliche Pagina 19

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Il Manifesto per rilanciare l'industria delle costruzioni : focus su risorse e investimenti , regole degli appalti e lotta alla burocrazia

LE RISORSE FINANZIARIE`Sbloccare gli investimenti

Allentare il patto di stabilitàD a anni i governi che si sono avvicendati

hanno attuato una politica fatta diannunci di programmi di investimentoambiziosi, ma mai accompagnati daun'effettiva disponibilità di risorse. Leimprese del settore vogliono una politica diriultati concreti, in grado di consentire ilprogressivo recupero del gapinfrastrutturale italiano e di migliorare laqualità delle nostre città e della vita degliitaliani, manetenedo alta la qualità del loroprimo bene, la casa.Per questo motivo - affermano ancora leassociazioni dei costrutori - occorreaccelerare l'utilizzo delle risorse stanziate eliberare quelle per gli investimentidisponibili nei Comuni. Bisogna anchemodificare le regole del Patto di stabilitàinterno che rappresentala principale causadi rirtardo e freno alla realizzazione delleopere necessarie. Occorre rivedere ilmeccanismo di contabilizzazione dellespese, considerando il momentodell'impegno e non quello del pagamento.

Infine - chiedono le imprese - bisognaattivare una politica strutturale per lacasa che operi in forma organica e nonattraverso interventi spot eliberalizzare, oltre che qualificare, ilsettore secondo criteri internazionali. Ilmercato ha bisogno di essere liberatoper crescere. Gli investimenti nel settoreimmobiliare sono congelati perchè maicome ora non c'è certezza: bisognasostenere la valorizzazione delpatrimonio costruito anche attraverso ilricorso al perfezionamento di strumentifinanziari idonei.

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30%Il calo in sei anniIn termini reali, tra il 2008 e il 2013, il settoreavrà perso il 30% degli investimenti

LE REGOLE DEGLI APPALTI«Stazione unica» e qualificazione delle imprese

Più qualità nell'opera pubblicaLa legge sul fallimento e sulle procedure

concorsuali deve essere vista come ilnaturale approdo per risolvere i problemidelle imprese di costruzione. Le impresechiedono che lo Stato, anche nelle suearticolazioni territoriali, prenda atto dellacrescente complessità del processorealizzativo di un'opera pubblica. Allestazioni appaltanti sono richiestecompetenze sempre maggiori, invecemesse in discussione dalla carenza dipersonale e di organizzazione tecnica. Ilprogressivo depauperamento dellecompetenze tecnico-progettuali dellapubblica amministrazione (soprattutto alivello di enti locali) incideinevitabilmente sull'iter costruttivodell'opera. Per garantire la scelta dioperatori/esecutori qualificati, èindispensabile che vengano attuati formee strumenti di coordinamento tra i diversisoggetti: è improcrastinabile l'attuazionedella Stazione Unica Appaltante (SUA), ingrado di razionalizzare e dotare di

univocità di indirizzi e di maggioricompetenze la Committenzapubblica,fermò restando il ruolo di definizionestrategica e di responsabilità in capo allesingole stazioni appaltanti. Le impresechiedono di essere valutate, e nonsecondo criteri legati quasiesclusivamente al prezzo, disponibili aduna revisione del sistema di qualificazionecon vincoli più seri e stringenti di quelliattuali, per concretizzare una politica dirottamazione che riduca il numeroeccessivo di imprese, salvaguardandoquelle maggiormente competitive.

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40.,fl.FallimentiLe imprese di costruzione che in Italiahanno chiuso i battenti dal 2008 al 2012

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LA BUROCRAZIAControlli è semplificazione per garantire gli operatori

Regole certe per liberare risorseL apubblica amministrazione, oggi più che

mai, dev'essere partner dello sviluppo.Mala complessità del quadro normativo edelle innumerevoli varianti proceduralipesa sulla gestione delle imprese e non aiutai controlli. Bisogna tagliare i costi dellaburocraziaper eliminare vincoli e liberarerisorse, tenuto conto che la semplificazioneè una riforma a costo zero. Il mercato habisogno di regole certe per crescere: gliinvestimenti sono congelati perché maicome ora non vi è certezza del diritto edell'azione amministrativa. In uno scenariodi contrazione delle risorse, ipochistanziamenti vanno a concentrarsi su unristretto numero di grandi opere, adappannaggio di pochi e grandi appaltatori.Rimangono poi le "briciole", appalti dimedio-piccole dimensioni che vengono fattisparire con un ricorso esasperato alleprocedure negoziate riservate a pochi eletti,scelti dalla committenza con troppa ediscutibile discrezionalità che può essereforiera di corruzione. La spending review,

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inoltre, ha introdotto nel caso di contratto diaffitto tra controparte privata (locatrice)epubblica amministrazione (locatario), lariduzione automatica del canone nellamisura del 15% di quanto contrattualmentecorrisposto, dando vita ad una modificaunilaterale del contratto di locazione. Eauspicabile, quindi, che l'impresa locatriceprivata possa invocare la facoltà di recessovolontario da parte della stessa, oppure chela norma contenuta nella spending reviewabbia limitata efficacia temporale, qualemisura d'urgenzaperridare fiducia ecertezza delle regole in gioco.

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-7,6%Flessione degli investimentiNel 2012 i capitali investiti in costruzionisono scesi: frena l'incertezza delle regole

Dalle banche sostegni «reali»L e piccole e medie imprese, che hanno

sempre avuto nelle banche un partner chedavavalore allaloro reputazione e affidabilità,sono ora in ginocchio. Non si può parlare diinterventi per la crescita e di tutela delle Pinisenza una misura che richiami il sistemabancario a svolgere il proprio ruolo. Le impresesono consapevoli che stanno subendo leconseguenze di una scarsa credibilità, generatada comportamenti e distorsioni del loro stessosistema economico. Ma è arrivato il momento dipretendere dei distinguo per contrastarel'avversione al rischio verso gli investimenti delsettore, per superare la creazione di circoliviziosi che, oltre a danneggiare seriamente leimprese di costruzioni, peggiorano la situazioneeconomicofinanziaria delle stesse banche,provocando sofferenze da parte delle imprese esituazioni di crisi "indotta". Gli effetti economicie sociali di questo credit crunch sonodrammatici. Occorre intervenire subito eriattivare il circuito del credito anche per iprivati, consentendo agli investitori istituzionali(Cassa Depositi e Prestiti, finanziarie regionali,

fondi pensione) di intervenire sugli strumenti difinanziamento a medio-lungo termine perfinanziare mutui a favore delle famiglie perl'acquisto di immobili, come ad esempio laprima casa. Occorre istituire un Fondo digaranzia dello Stato a copertura dei rischi deimutui per l'acquisto di abitazioni, erogati dallebanche alle famiglie appartenenti a categoriedisagiate. Nelperiodo 2007-2011, imutuiperinvestimenti nell'abitativo sono diminuiti del38% e, nel non residenziale, il calo è stato del444%. Nel primo semestre 2012, la situazione èpeggiorata, con un ulteriore restrizione,rispettivamente del 20% e del 33%.

EI RIPRODUZIONE RISERVATA

-38%Il calo dei mutuiNel periodo 2007-2011 i mutui per investi mentinell'abitativo sono calati del 38 per cento

Opere pubbliche Pagina 21

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pq.,PEI PAGAMENTIàre la Fa trasparenza

Abbattere lo stock di debitoJcostruttorisono trale categorie

imprnditoriali più colpite dai ritardi neipagamentiper appalti e opere pubblichedella Pa. Ad oggi, lo stock di debitoammonta a 19 miliardi di euro solo per ilsettore che sono congelati e rappresentanoun elemento di estrema criticità, che haconcorso a decimare le imprese e agenerare ricadute pesanti su tutta la filiera.E stata quindi accolta con sollievo non soloil decereto che ha recepito la direttiva Uecontro i ritardi dei pagamenti della Pa(entrata in vigore lo scorso 1°gennaio) maanche la precisazione- afronte di montidubbi interpretativi iniziali - che le derogheconcesse alle pubbliche amministrazionidovessero riguardare non solo sanità epubbliche imprese (come prevede anche la,direttiva) ma anche il settore degli appalti edelle costruzioni.Chiarito, nero su bianco, che edilizia eappalti devono essere pagati a 30 giornidall'emissione della fattura (e non a 6o), leassociazioni delle imprese del settore

IL PES ELF SCO

chiedono un vero programma di emersionee smaltimento del debito pregresso, persuperare la finzione contabile, nota a tutti,che penalizza fortemente le imprese, ancheattraverso la posibilità di una revisione delpatto di stabilità che non rendapenalizzante per gli enti locali e la Pa pagarepuntuali.In pratica, bisogna prioritariamente che dal1° gennaio 2013 gli effetti della nuovadirettiva europea sui ritardati pagamentisiano resi trasparenti, siano effettivi e siamonitorato il miglioramento dellecondizioni dipagamento alle imprese.

ORIPRODUZIONE RISERVATA

19 rfflhffdi

Il credito verso la Pat la quota di debito per mancati pagamentivantati dai costruttori nei confronti della Pa

Ridare osigenö .a.un rmercatò asfi;ttlë

Modifiche urgenti al regime ImuB lsognaridare ossigeno a un mercato

asfittico, anche, attraverso la levafiscale/fmanziària. Sul fronte della fiscalitàimmobiliare serve, infatti, un progetto politicobasato su una visione integrata del settore edel suo indotto. Serve una norma organicaorientata alle agevolazioni fiscali e tributarieper la ristrutturazione e la costruzione diabitazioni. Il primo sostegno fiscale all'attivitàdel settore è quello di favorire l'accesso allaproprietà immobiliare. Anche in presenza diimportanti quantità invendute - se si guarda alfabbisogno primario di abitazioni- è possibileconstatare che nel periodo 2001-2ouil livellodella nuova domanda, misurato in termini dialloggi, è stato poco inferiore al livello dinuovi alloggi immessi nel mercato: 2,72milioni di nuove famiglie a fronte di 2,76milioni di nuove abitazioni. Nel 2012, i datidemografici dicono che il numero di nuovefamiglie è sensibilmente superiore a quellodei nuovi alloggi: 2o6mila contro 169mila,tendenza che sarà confermata almeno fino al2020.I Comuni non possono guardare solo

alla mera necessità di incrementare il propriogettito tributario: il federalismo fiscale può edeve rappresentare lo strumento per vararepolitiche fiscali capaci di attrarre sul territorioinvestimenti immobiliari per il rilanciodell'economia e dell'occupazione, anchemediante regimi tributari agevolati. Unapriorità è rappresentata dalla modifica delregime Imu vigente, che assoggetta a tributo ifabbricati costruiti per la vendita e le areeedificabili in corso di edificazione. È quindi,urgente ed essenziale l'esenzione totaledall'Imu degli immobili in corso dicostruzione fino alla loro vendita o locazione.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

213,7 -ih-diIl conto finale dell'ImuIl dato definitivo sul gettito dell'imposta:dalla prima casa sono giunti quattro miliardi

Opere pubbliche Pagina 22

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Cipe: incentivi fiscalial project financing,piccole opere escluse

Giorgio Santini

ROMA

Il Cipe varale linee guidasugli incentivi fiscali al finan-ziamento privato di infra-strutture ma passa ancorauna volta la linea restrittivadel ministero dell'Economia.Ieri il Cipe ha approvato i cri-teri per la defiscalizzazionedelle imposte sui redditi,dell'Irap, dell'Iva e alla com-pensazione del canone con-cessorio con tre sostanziali li-mitazioni: ha circoscrittol'ambito di applicazione delbeneficio alle grandi operestrategiche della legge obietti-vo, escludendo ancora unavolta una generalizzazionedell'agevolazione a tutte leopere; ha escluso dall'ambitodi applicazione le opere giàaf-fidate e in esercizio, per cuil'intero investimento sia sta-to completato, ammettendoinvece nuove opere e operegià affidate o in corso di affida-mento «nel caso in cui risultinecessario ripristinare l'equi-librio del piano economico-fi-nanziario»; ha disciplinato lemodalità di calcolo del tettomassimo della contribuzionepubblica rispetto 'al costodell'opera. In sostanza, losconto fiscale protratto neltempo andrà attualizzato etradotto in un equivalente

contributo pubblico teoricoche comunque, secondo le re-gole Eurostat, non potrà cu-mulativamente superare ilSodo del costo dell'opera.

Il documento approvatodal Cipe, fondamentale peravviare almeno la sperimen-tazione degli incentivi fisca-li, ha inoltre imposto ünter-mine di dodici mesi dall'ap-provazione del progetto defi-nitivo al closing finanziario,cioè alla firma del contrattodi finanziamento bancario oall'emissione di un projectbond. Termine piuttosto re-strittivo da cui sarebbero sta-te tagliate fuori tutte le gran-di opere varate finora inproject financing, conside-rando i tempi lunghi degli ac-cordi delle società di proget-to o dei concessionari con ilsistema bancario.

Il Cipe ha anche dato un se-gnale importante sulle grandiopere, approvando nuovi, im-portanti stati di avanzamentodel tunnel del Brennero, dellaferrovia veloce Napoli-Bari edel pacchetto «Expo 2015».Per il secondo lotto costrutti-vo deltunnel del Brennero so-no stati approvati il progettodefinitivo e il finanziamentoperunvalore di 638 milioni ri-spetto a un costo totale di

4.865 milioni (quota italiana).Il Cipe ha anche approvatol'aggiornamento del costo avita intera dell'opera: 9.730milioni rispetto ai precedenti6.890 milioni. La differenza èdata dall'adeguamento mone-tario (la precedente stima eraa prezzi 2006) e dall'impattomonetario futuro generatodall'allungamento dei tempidi realizzazione che ora arri-vano al dicembre 2025.

La copertura finanziariadei secondo lotto costruttivoriacdrà per 300 milioni sullalegge di stabilità e per 338 mi-lioni sugli accantonamentidella società Autobrennero.Il Cipe ha inoltre assegnato 25milioni alt ° lotto costruttivo avalere sulle risorse accanto-nate dall'Autobrentïero e 36,5milioni, a valere sulla legge distabilità 2013, perla coperturadel quadruplicamento dellatratta di accesso al tunnel For-tezza-Verona.

Perla Napoli-Bari sono sta-

.................. .................... ..................................

BRENNERO E NAPOLI-RAR1.Approvati il secondo lottodel tunnel da 638 milionie due tratte detta linea Av da1.543 milioni. Al via anche lastazione tra Linate e Passante.......................... .................................. :..........

ti approvati i progetti prelimi-nari di due tratte fondamenta-li, la Napoli-Cancello (813 mi-lioni) e la Cancello-Fraso Tel-sino (730 milioni). La prima.tratta è finanziata per 2oi mi=lioni con il Fondo sviluppo ecoesione (exFas), 305 milionidal Piano azione coesioneche' ha ridotto il cofinalzia-mento nazionale sulla spesadei fondi Ue, 307 milioni dalcontratto di programma Fs.In queste spese sono ricom-presi 83 milioni già spesi dallaTav nell'ambito della Roma-Napoli. La seconda tratta è fi-nanziata per 200 milioni dalFondo sviluppo e coesione,Zoo milioni dalla riduzionedel cofinanziamento naziona-.le, 330 milioni a valere su altrerisorse statali.

Importante approvazioneanchenelle opere delpacchet-to Expo 2015. E stato approva-to il progetto della nuova fer-mata Forlanini, lungo il ramoLambro del Passante ferrovia-rio e la cintura di Lambrate-Porta Romana. L'opera, cheha un costo di 15,8 milioni, èuna priorità dell'Expo 2015che consentirà di connetterel'aeroporto di Linate-al servi-zio ferroviario.

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Tunnel dei BrenneroI1Cipe ha approvato

l'aggiornamento del costo a vitaintera dell'opera: 9.730 milionidi cui 4.865 milioni perla quotaitaliana (il 50%) rispetto aiprecedenti 6.890 milioni delprogetto 2006. La differenza èdata dall'adeguamentomonetario e dall'impattogenerato dall'allungamento deitempi di completamento(dicembre 2025). Il Cipe ha poiapprovato il2 ° lotto costruttivo(638 milioni) e dovrebbe esserecantierizzato a novembre. E'stata trovata la coperturafinanziaria: 300 milioni dallalegge di stabilità, 338 dagliaccantonamenti della societàAutobrennero. Il Cipe ha ancheassegnato36,5 milioni perlacopertura della tratta di accessoaltunnel Fortezza-Verona.

Napoli-BariApprovati i progetti preliminari

delle tratte Napoli-Cancello (813milioni) e Cancello-FrasoTelsino(730 milioni). La prima èfinanziata per 201 milioni con ilFondo sviluppo e coesione (exFas), 305 milioni dalla riduzionedelcofinanziamento nazionalesulla spesa dei fondi 11e, 307milioni dal contratto diprogramma Fs. La seconda trattaèfinanziata per200 milioni dalFondo sviluppo e coesione, 100milioni dalcofinanziamentonazionale, 330 milioni da altrerisorse statali.

Passante ferroviario MilanoApprovato il progetto della

nuova fermata Forlanini, lungoilramo Lambro del Passanteferroviario e la cintura diLambrate-Porta Romana.L'opera, che ha un costo di 15,8milioni, è una priorità dell'Expo2015 che consentirà diconnettere l'aeroporto di Linateal servizio ferroviario.

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5 í _,._ ítI sindacati: «Questioni vere, i fondi però non sono l'unico problema»

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Gli® studenti: «Sono s ® ~ ® ® col governo»

ROMA - «Va bene quella let-tera, ma potevano pensarci pri-ma». Non è proprio un coro,ma ci va molto vicino: la reazio-ne al documento della Confe-renza dei rettori delle universi-tà italiane (Crei) è polemica.Non perché le sei priorità indi-cate dai rettori al futuro presi-dente del Consiglio non sianoin gran parte condivise e condi-visibili, ma perché sembrano«in ritardo» rispetto ai tempi ealle esigenze dell'università ita-liana. I rettori chiedono la defi-scalizzazione delle tasse, la co-pertura totale delle borse di stu-dio, l'abbattimento dell'Irap sul-le borse post lauream e la defi-scalizzazione degli investimen-ti delle imprese in ricerca. Maanche il finanziamento dei po-sti di ricercatore e il blocco del

Iliprofessore«Serve un investimentoprivato sugli studi, cautiperò con l'autonomia»

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turnover, la restituzione dell'au-tonomia alle università e l'incre-mento dei fondi all'1% del Pil.

«Bravi - applaude ironicoMichele Orezzi, presidente del-l'Unione degli universitari -.Stiamo sollevando questi pro-blemi dal 2008, peccato che irettori non siano scesi in piazzacon noi allora. Il silenzio, che irettori pensavano fosse corag-gioso, ha portato gli atenei sul-l'orlo del default». «La Crui èsempre stata connivente con lescelte scellerate del governo -incalza Mario Nobile, di Link co-ordinamento universitario -.A partire dalla riforma Gelminiche i rettori hanno sempre ap-poggiato. Questi punti sonocondivisibili ma troppo vaghi egeneric »,

«In realtà sono richieste dibuon senso», analizza GiorgioBolondi, professore universita-rio a Bologna ma anche più vol-te consulente di Palazzo Chigi.«Mi sembra ovvio chiedere dipoter dedurre le spese perl'istruzione dei miei figli, quan-do mi è permesso scaricarequelle per la palestra - spiegaBolondi -. Più complessa la

questione delle borse di studio:in un sistema ben funzionanteci dovrebbero essere più modiper finanziare gli studenti. E in-fatti il terzo punto va di paripasso: nel nostro Paese mancaun investimento privato suglistudi, investimento che è diffi-cile ottenere se non c'è una poli-tica fiscale adeguata». Promos-so anche il quarto punto: «Sia-mo tutti troppo vecchi nell'uni-versità», commenta Bolondi,che invece manifesta «dubbi»sul quinto punto, l'autonomia:«Va maneggiata con cautela». El'aumento dei fondi? «Ben ven-ga, perché non si tagli più suservizi, ricerca, sviluppo».

Infatti l'università non ha so-lo un problema di tasse e iscri-zioni in calo: «dl punto è che bi-sognerebbe renderla più attrat-tiva - dice Antonio Marsilio,Cisl -. La situazione in cui citroviamo oggi, con 20 universi-tà a rischio commissariamento,il diritto allo studio massacra-to, è frutto della politica degliultimi venti anni. Non dico chei rettori siano stati completa-mente assenti, ma sarebbe sta-

ta auspicabile maggiore forza».E anche la Cgil parla di necessi-tà di «autocritica»: «Con più de-cisione avrebbero potuto evita-re il disastro», secondo Mim-mo Pantaleo. Meno morbido Al-berto Civica, Uil: «Hanno avutoun atteggiamento superistitu-zionale in questi anni. E nean-che adesso hanno il coraggio dicriticare apertamente la rifor-ma Gelmini: anche se nel pun-to cinque di fatto la bocciano,lo fanno in modo criptico, co-me se non volessero disturbaretroppo. E in realtà quello è l'uni-co punto non economico dellalettera: sembra che il vero pro-blema dell'università siano le ri-sorse, e non è così».

Però è vero che, chi quelle ri-sorse ce le ha, funziona meglio:«Si, è vero che campiamo dellerette degli studenti - ammettePierluigi Celli, direttore dellaLuiss -. Ma le risorse poi van-no amministrate nella logicadell'impresa, razionalizzandolee non spendendo, come succe-de negli atenei pubblici, il 95%dei soldi in stipendv>.

Valentina Santarpia

11 direttore Luiss«Le risorse vannoamministrate e non speseper il 95% negli stipendi»

0 RIPRODl17i0NE RISERVATA.

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Tasse defDefiscalizzare tasse econtributi universitariper aiutare le famiglie e igiovani a non abbandonarel'università a causa della crisi

F inanziare la ricercaFinanziare i posti diricercatore da destinare al10% dei dottori e togliere ivincoli al turnover per evitarela fuga all'estero dei migliori

Sorse i studioAssicurare la coperturatotale delle borse di studioerogate da Regioni e ateneiper garantire la formazionee la mobilità studentesca

/Ritorno all'autonomiaRestituire l'autonomia,valorizzando le scelte diqualità e le vocazioni degliatenei, rimuovendo gliappesantimenti normativi

Attenzione Ilei reseAbbattere 'irap sulle borsee favorire a competizionenei settori ad alta intensitàtecnologica defiscalizzandogli investimenti delle imprese

Più fond i li ateneiRidare slancio agli ateneiincrementando i fondiall'1% del Pii, stabilendoil finanziamento ai livelli2009 e la premialità al 50%

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PIZCé ES .SIOXV Il rrrirr.ister•o dello sr,ilupIJo econornico ha Pubblicato istruyiour e Ir/ode/li

Senz'albo, atti IVîa all 'îscrt*z t»orîe delle associ zi rLi 'alla lista del Mise

DI GABRIELE VENTURA

ia all 'iscrizione delleassociazioni all'elencotenuto dal ministerodello sviluppo econo-

mico. Con l 'entrata in vigoredella legge sui senz 'albo (n.412013 pubblicata sulla Gaz-zetta Ufficia le del 26 gennaio2013 , n. 22), lo Sviluppo eco-nomico ha infatti pubblica-to sul proprio sito internetle istruzioni e i modelli dacompilare per poter accedereall'elenco delle associazioniprofessionali chedichiarano di pos-sedere le caratte-ristiche previstedalla nuova nor-mativa. Vediamonel dettaglio.

Cosa prevedela legge

La legge 14 gen-naio 2013, n.4,all'art.2, comma7, prevede che ilministero dellosviluppo economi-co pubblichi sulproprio sito webun elenco delle as-sociazioni profes-sionali e delle loroforme aggregativeche dichiarano dipossedere i requi-siti previsti dallastessa legge agliarticoli 2 e 3, an-che per consentireagli utenti e aglistessi professioni-sti la conoscenzadi elementi utilisugli organismi che, tra glialtri, riuniscono gli operatoridel mercato dei servizi pro-fessionali. Il ministero spe-cifica anche che l'elenco «hauna finalità esclusivamenteinformativa e non un valoredi graduatoria o di rilascio digiudizi di affidabilità da partedel ministero dello sviluppoeconomico». Ed evidenziaanche che «possono svolgerel'attività anche i professioni-sti non iscritti ad alcuna asso-ciazione o iscritti ad associa-zioni non presenti sul sito delministero». Le associazioni,poi, possono anche autoriz-zare i propri iscritti a utiliz-

zare il riferimento all'iscri-zione all'associazione comemarchio di qualità dei propriservizi, sottoponendosi peròa ulteriori condizioni previ-ste all'art.5, comma 2. «Leassociazioni di cui all'elenco,quindi», si legge sul sito delministero, «sono chiamate aun'azione di attuazione del-le finalità della legge e a unparticolare impegno nei con-fronti dei consumatori e deiprofessionisti».

Come accedere all'elencoLe associazioni e le forme

aggregative che intendonoentrare nell'elenco devonopresentare al ministero dellosviluppo economico il model-

lo di dichiarazione pubblica-to sul sito web del ministerostesso, corredato dell'alle-gato previsto per le rispet-tive situazioni. Una sezioneapposita andrà compilatasoltanto dalle associazioniche intendano autorizzarei propri iscritti a utilizzareil riferimento all'iscrizioneall'associazione come marchiodi qualità dei propri servizi. Ilmodello e gli allegati devonoessere firmati, sotto la pro-pria responsabilità, dal legalerappresentante dell'associa-zione (o forma aggregativa).La dichiarazione deve essereaccompagnata da fotocopiadi un documento di identità,in corso di validità, del legalerappresentante dell'associa-zione (o forma aggregativa).Il modello può essere presen-

tato al ministero median-te: spedizione per posta, informa cartacea, all'indi-rizzo indicato nel modellostesso; posta elettronica,con messaggio indirizzatoa uno degli indirizzi e-mailindicati; posta elettronica

certificata, con messaggioindirizzato all'indirizzo indi-cato. Il ministero verificheràla correttezza formale delladichiarazione presentata, conparticolare riferimento all'ef-fettiva disponibilità sul sitoweb dell'associazione deglielementi informativi previstidalla legge e alla coerenza conquanto dichiarato al ministe-ro. «A tale proposito», speci-fica il ministero, «si ritieneessenziale che l'utente possaaccedere a tali dati diretta-mente dalla pagina inizialedel sito e senza la necessitàdi preventiva registrazione,anche a tutela dei propridati personali». Mentre ai finidell'inserimento dell'elencodegli iscritti da parte dell'as-sociazione, previsto dall'art.5,comma 2, lettera b), «saràopportuno che le associazio-ni interessate acquisiscanodai propri iscritti, ove non nedispongano già, una dichia-razione di consenso relativa

alla pubblicazione dei propridati personali, ai sensi dellanormativa vigente in tema diprivacy».

Le forme aggregativeAnche alle forme aggrega-

tive di associazioni professio-nali si applica l'art.2, comma7, che prevede il loro inse-rimento nell'elenco tenutodal ministero dello sviluppoeconomico, via con alcune li-mitazioni. L'art.5, comma 1,infatti, relativo agli elementiinformativi che comunque leforme aggregative, come le as-sociazioni, devono pubblicarenel proprio sito web, ricordail ministero, si riferisce allesole associazioni. «Tuttavia»,si legge nel documento diistruzioni, «si ritiene neces-sario che la forma pubblichisul proprio sito web l'elencocompleto delle associazioniche vi aderiscono, anche perevidenziare la propria effetti-va rappresentatività. Inoltre,si ritiene comunque impor-tante che vengano pubblicatialcuni degli elementi previstidall'art. 4, comma 1, e in par-ticolare quelli indicati nellelettere a), c) e d), che riguar-dano gli elementi essenzialidella forma aggregativa (attocostitutivo, statuto, strutturaed organi sociali)». Quindi, leforme aggregative dovrannopresentare una dichiarazio-ne in forma specifica e ridottarispetto alle singole associa-zioni.

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• Sintetica descrizione delle attività professionalidi riferimento

• Data di costituzione• Statuto• Sede legale• Sito web• Legale rappresentante• Struttura organizzativa dei l'associazione• Composizione degli organismi deliberativi e tito-

lari delle cariche sociali• Requisiti richiesti per la partecipazione all'asso-

ciazione:*títolí di studio*obblighi di aggiornamento*strumenti predisposti per l'accertamentodell'obbligo di aggiornamento

*quota da versare• Numero associati• Soggetto od organismo incaricato dei controllo

della applicazione del codice di condotta• Servizi di riferimento: settore dei servizi profes-

sionali cui si riferisce l'attività esercitata, conriferimento alla classificazione Istat Ateco 2007,utilizzata anche dalle Camere di commercio

• Ulteriori informazioni di potenziale interesse perl'utente

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Sgravio f raibile entro il 16 maggio

. •'iiiiii► conto etiìzla,

/ %

DI CARLA DE LELLIS

er il recupero della ri-//duzione contributiva inIla 1 edilizia (pari all'11,5%)

A- le imprese hanno tem-po fino al 16 maggio , terminevalido pure per presentarel'istanza , esclusivamente in viatelematica , per chi non l'aves-se fatto nel 2012 . Lo stabiliscel'Inps nella circolare n. 28/2013dettando istruzioni allo sgravioprorogato per il 2012 dal dm 30ottobre 2012 (si veda ItaliaOg-gi del 1° settembre scorso).

La riduzione . L'incentivoconsiste nella riduzione contri-butiva dell'11 , 5% da applicaresulla parte di contribuzionea carico dei datori di lavoro,esclusa quella di pertinenzadel fondo pensioni lavorato-ri dipendenti . Si applica aglioperai occupati con un orariodi lavoro di 40 ore settimanali;non spetta, quindi, per quellioccupati a tempo parziale eneppure per quei lavoratoriper i quali sono previste altrespecifiche agevolazioni contri-butive (ad esempio , assunzioneda liste di mobilità, contrattidi inserimento ecc.). I datori dilavoro interessati sono quelliesercenti attività edile indi-viduati dai codici Istat 1991dal 45.11 al 45.45.2. Per viadella proroga , l'incentivo com-

pete per i periodi di paga dagennaio a dicembre 2012; nontrova applicazione sul contri-buto destinato al finanziamen-to dei fondi interprofessionaliper la formazione continua; èsubordinata al rispetto dellecondizioni previste in materiadi retribuzione imponibile.

Serve il Dure . Dal 1° gen-naio 2008 tutti i datori di la-voro che intendano fruire deibenefici normativi e contribu-tivi in materia di lavoro e legi-slazione sociale sono obbligatia rispettare il contratto collet-tivo e ad avere il Durc. Per-tanto, ai fini dell'accesso allosconto contributivo, le aziendedovranno attestare, con auto-dichiarazione da far pervenirealla sede dell'Inps competente,l'assenza di condanne passatein giudicato per violazioni inmateria di sicurezza nel quin-quennio precedente, nonché ilpossesso dei requisiti per il ri-lascio del Dure.

Conguagli entro il 16maggio . Per potere fruiredello sgravio è necessario inol-trare apposita istanza, inviopossibile dal 31 agosto scorso.Le aziende che non l'hannofatto nel 2012 possono inviarel'istanza entro il 16 maggio.Entro lo stesso termine, inol-tre, possono effettuare le ope-razioni di conguaglio.

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La Ic)rzclez ic)rze Str.zcli del, corzscrlc rz r clel lezc9c)r°c) ha czri zlc- cz o (1r()1 1ï°arrzfrzr z r >czr°Cr(r

d ®_.,- - - lïbera-9 -3 -E eIn vista del voto c'® citi® ins iste attaccare sioni

iccia a faccia sul futu-ro delle professioni. Lopropone la Fondazionestudi dei consulenti del

lavoro mettendo a confronto idiversi programmi delle forzepolitiche in vista delle elezionidel 24-25 febbraio. Interventi diliberalizzazione degli ordini pro-fessionali si ritrovano in quasitutti i programmi, come se fos-se ormai diventato un «must» acui non si vuole rinunciare conil solito diluvio di frasi fatte emistificazioni allegate, trite eritrite. Come se i pesanti inter-venti sugli ordinamenti e sullavita dei professionisti non fos-sero mai stati attuati. E così sigioca al rialzo, anche se appareestremamente strano come nonsi prenda esempio dal sistematedesco elevato a riferimentoin altri casi. In esso vivono, go-dendo di piena e ottima salute,ordini antichi e forti che hannotariffe minime e massime; chesono rispettati e organicamenteinseriti nel sistema produttivodella Germania, dove operanoin piena sussidiarietá. Mentrein Italia, nonostante il grandevalore sociale delle professioniche sopperiscono alle disfun-zioni dell'apparato stataledando lavoro a centinaia dimigliaia di giovani, si deve an-cora prendere atto di posizionidemagogiche.

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