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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 11 maggio 2015

Pagina I

START UP

Il Fondo europeo apre alle start-up italianeCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 19 Stefano Righi 1

BREVETTO UE

Ue, pressioni sull'Italia per il brevetto europeoCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 23 Ivo Caizzi 2

TERREMOTO IN EMILIA

La scienza e i timori sismici dei cittadiniSole 24 Ore - Focus 11/05/15 P. 21 Fedora Quattrocchi 3

APPALTI

Appalti complessi, no al prezzo bassoSole 24 Ore - Norme ETributi

11/05/15 P. 32 4

PARAMETRI

Ribasso del 55% sull'offerta "tempo"Sole 24 Ore - Norme ETributi

11/05/15 P. 32 Vittorio Italia 5

SICUREZZA SUL LAVORO

Cantieri, verifiche da incuboItalia Oggi Sette 11/05/15 P. 19 Daniele Cirioli 6

BANDA LARGA

Il governo affida all'Enel le chiavi del progetto sulla banda ultralarga. Telecom messaall'angolo

Repubblica 11/05/15 P. 2 Claudio Tito 11

START UP

Le startup sotto le AlpiCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 45 15

Emilia Romagna: una consulenza a misura di startupCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 22 16

PMI

Focus sulle Pmi: il business vince se c'è trasparenzaCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 22 17

400 milioni per la sostenibilitàCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 22 18

RETI IMPRESA

Chi va in rete diventa più competitivoCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 44 Andrea Salvadori 19

SERVIZI PROFESSIONALI

Sorpresa: la prudenza non abita più quiCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 28 Pieremilio Gadda 21

FISCO

Agevolazioni poco attraenti al SudSole 24 Ore 11/05/15 P. 10 Gaetano Stornaiuolo,Salvatore Villani

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 11 maggio 2015

Pagina II

INNOVAZIONE

In Italia ogni giorno nascono sei start upSole 24 Ore 11/05/15 P. 15 Enrico Netti 24

INGEGNERIA

A Bologna al via il corso di ingegneria della motoSole 24 Ore 11/05/15 P. 25 Enrico Netti 25

FISCO PROFESSIONISTI

Professionisti, compensi deducibili in tre mosseSole 24 Ore - Norme ETributi

11/05/15 P. 28 Nicola Forte 26

PA

Mobilità, tabelle subito applicabiliSole 24 Ore - Norme ETributi

11/05/15 P. 32 Tiziano Grandelli,Mirco Zamberlan

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REGIONI

Regioni & Sprechi: sette dipendenti per ogni consigliereCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 1 Sergio Rizzo 29

CONSULENTI DEL LAVORO

«Il Jobs Act? Non lasciamolo da solo»Corriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 23 Isidoro Trovato 30

FORMAZIONE

Un master per l'automazioneCorriere Della Sera -Corriereconomia

11/05/15 P. 45 32

AVVOCATI

Avvocati d'affari, la ripresa c'èSole 24 Ore 11/05/15 P. 18 Fabio Grattagliano 33

GIURISTI

Giuristi in cerca di alboItalia Oggi Sette 11/05/15 P. I Roberto Miliacca 35

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Progetti La strategia punta a coinvolgere le strutture nazionali attraverso i comparti di una Sicav lussemburghese. II via atteso nel 2016

""'n Fondo europeo apre fle start-up italianeObiettivo: coinvolgere e finanziare i «business angel». Come accade in Germania, Spagna e Austria

J 1 Fondo europeo per gliinvestimenti guarda allestart-up e alle micro im-

prese tecnologiche. Anche inItalia. Dopo aver avviato l'at-tività di finanziamento inquesto settore ad alto rischiodi insuccesso in altri paesid'Europa, ora sono in corsodiscussioni con il Fondo Ita-liano che dovrebbero portarealle prime operazioni di fi-nanziamento vero e proprio apartire dall'inizio del 2016.

Lo schema è già stato te-stato in Germania, dove unafase pilota è iniziata nel 2012,per poi aprirsi ai mercati diSpagna ed Austria. Oggi, laSicav lussemburghese costi-

tuita con questo fine contacinque comparti, visto chesono in fase di decollo anche ipiani che riguardano Olandae Irlanda, attualmente in atte-sa dell'autorizzazione da, par-te della, banca centrale lus-semburghese.

L'Italia dovrebbe accodar-si dal prossimo gennaio.«Abbiamo avviato un pro-dotto - spiega Sandra Ferri,investment manager dell'Eu-ropean Investment Fund,con base in Lussemburgo -l'European Angels Fund, checi permette di investire inpartnership con i businessangels, ovvero quella partico-lare categoria di imprenditori

che hanno avuto successonella loro attività e voglionotornare ad investire in impre-se del medesimo settore, persfruttare le proprie capacità econoscenze. Vogliamo esami-nare idee di co-business».

Candidati ideali sono im-prenditori che, nel ruolo dibusiness angels, abbiano untrack-record visibile e positi-vo e che si facciano carico ditutte le decisioni di investi-mento, compresa l'exit stra-tegy. L'orizzonte di investi-mento é generalmente decen-nale, ma al business angel èconcessa ampia autonomiadecisionale, tanto che il tem-po dell'investimento può an-che dimezzarsi. L'incontro didue culture, pubblica e priva-ta, è una delle fasi più delica-te. «Il Fondo - sottolinea Fer-ri - non vuole sostituirsi aibusiness angels. Anzi! Lanatura non istituzionale di que-sti partner è fondamentaleperché il business riesca, tan-to che il Fondo vuole parteci-pare solo alla fase istruttoria,di valutazione preventiva delbusiness. Dopodiché il fondodarà delega completa al b isi-ness angel, anche per la rap-presentanza in sede di consi-glio di amministrazione. Noiparteciperemo la società, ì iadaremo vita a un trust agree-inent, anche perché non pos-

siamo, per statuto, avere par-tecipazioni dirette. Il nostrosarà un atteggiamento passi-vo. La nostra competenza sisostanzierà nello scegliere gliintermediari».

Vi sono, allo studio con ilFondo Italiano, anche i deli-cati aspetti legali. La cosa piùsimile allo schema, propostodal Fondo europeo per gli in-vestimenti è, nell'ordinamen-to italiano, la fiduciaria.. Ma ilconfronto delle diverse esi-genze deve ancora produrreuno schema legale riconosci-bile. «Noi non vogliamo en-trare nella gestione - chiari-sce Ferri - il nostro rappre-sentante sarà il business an-gel, che deve a sua voltainvestire non solo le proprieconoscenze, il proprio know-how, ma anche delle risorseeconomiche. Ecco, noi possia-mo essere dei facilitatori nel

trovare ulteriori risorse da in-vestire, dei facilitatori peragevolare la partecipazionedei partner locali, dei governilocali, perché è chiaro che de-ve manifestarsi una chiaravolontà politica».

Il fondo attivato in Germa-nia è ancora una piccolastruttura, con attivi per 135milioni di euro complessivi,suddivisi al 50 per cento tragli investimenti dello stessoFondo e la partecipazione deibusiness angels. Il progettoitaliano prevede come unicoobbligo l'investimento inaziende italiane. Il compartodella sicav lussemburghesedovrebbe inizialmente conta-re su una dotazione di circa30 milioni di euro, suddivisi a,metà tra finanziamento delFondo italiano ed Europeo.

STEFANO RIGHIRIPRODUZIONE RISERVATA

Start Up Pagina 1

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a cura di Ivo, Caizziicaizzina corriere.it

Ue1 pressioni sullitaliaper il brevetto europeoII governo Renzi valuta l'adesione

el brevetto europeoGermania e Francia ri-corsero a un'«azione

di forza» per far inserire tede-sco e francese come lingue uf-ficiali e per far escludere ita-liano e spagnolo. Ma Italia eSpagna hanno insistito nel ri-fiutare l'adesione, spiazzandotutti gli altri 26 Paesi membriaderenti. Da Parigi, Berlino eBruxelles stanno così premen-do sul governo di Matteo Ren-zo per convincerlo ad accettareil brevetto Ue e a isolare laSpagna nell'autoesclusione.

Il presidente dell'Ufficioeuropeo brevetti (Epo), ilfrancese Benoit Battistelli, èricorso a un appello pubblicoaffinché a Roma accettinol'esclusione dell'italiano e l'au-mento del costo del brevettoUe con tedesco e francese inaggiunta all'inglese.

L'attuale rinuncia dell'Italianon appare scomoda. Le im-prese nazionali possono uti-lizzare i vantaggi dell'Epo pre-sentando i loro brevetti in in-glese, francese o tedesco, chediventano validi nei 26 Paesiaderenti. In Italia possonoproteggersi utilizzando la lin-gua nazionale perché vieneimposta anche ai concorrentistranieri. Per le contestazionisi può sempre ricorrere allospeciale tribunale comunita-rio, a cui l'Italia ha aderito purrestando fuori dal brevettoUe. In sostanza le piccole im-prese, che non dispongono dimega-apparati legali come lemultinazionali, sembrano

avere più vantaggi che svan-taggi. A Berlino e a Parigi sisono resi conto di rischiarel'autogol.

Furono principalmente iresponsabili del dossier nellaRappresentanza diplomaticapresso l'Ue, durante il governoBerlusconi, a impegnarsi perfar restare fuori l'Italia dalbrevetto europeo : in modo dadifendere l'uso della lingua

FedericaMogherini , Commissione Ue

italiana nell'Ue e, di conse-guenza, il sistema Paese. Ma isuccessivi governi Monti eLetta iniziarono la retromar-cia, dopo le pressioni a favoredel trilinguismo dell'assefranco-tedesco e della Com-missione europea. L'alloracommissario francese al Mer-cato interno, il francese Mi-chel Barnier, usò l'offerta difondi Ue per le traduzioni perconvincere i Paesi con le lin-gue escluse dall'introduzione

del trilinguismo. Il commissa-rio per l'Industria AntonioTajani del Pdl ottenne il «sì»della Confindustria di GiorgioSquinzi, che inizialmente erafavorevole al più economicouso solo dell'inglese e cambiòidea per il classico «piatto dilenticchie».

Nell'Europarlamento l'eu-rodeputato del Pdl RaffaeleBaldassarre s'impegnò afavo-re di tedesco e francese e perl'esclusione delle lingue diDante e di Cervantes.

L'Italia ha finito così per la-sciare sola la Spagna nellecause sul brevetto davanti allaCorte europea di giustizia, cheha poi deciso a favore dell'ag-giunta di tedesco e francese(nonostante i Trattati Ue ga-rantiscano la parità per tuttele lingue ufficiali dei 28 Paesimembri). Ma ne è uscita con-solidata l'attuale situazione,che le lobby imprenditoriali diBerlino e di Parigi non preve-devano. E sono ripartite lepressioni su Palazzo Chigi.

«Spero che l'Italia riconsi-dererà la sua posizione e siunisca», ha esortato il france-se Battistelli, annunciando divoler registrare il primo bre-vetto Ue «l'anno prossimo».

Ora Tajani è fuori dallaCommissione (è vicepresi-dente dell'Europarlamento).Baldassarre è stato bocciatodagli elettori alle elezioni. Ilobbisti della Confindustria sistanno concentrando soprat-tutto sui peones del Pd. Ma ilpremier Renzi e la vicepresi-dente della Commissione Fe-derica Mogherini non avreb-bero ancora deciso se privile-giare i fondi Ue alle impreseper le traduzioni o se conti-nuare (e magari potenziare)la difesa della lingua di Dantee del sistema Paese in Europa.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Brevetto UE Pagina 2

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L'intervento . I retroscena della commissione Ichese istituita per capire se il terremoto dell'Emilia fosse correlato con attività presunte nel sottosuolo di Modena

. , . . . , . dei 1011 41

^ S^ CNmLía Lienza e i timori siD . dcá: cttacunidi Fedora Quattrocchi

nzitutto un ringrazia-mento a Franco Terlizze-

. se, direttore generale delministero dello Sviluppo econo-mico, per avere fatto chiarezzapubblica sulla commissioneIchese i1 25 marzo scorso durantela conferenza internazionaleOmc a Ravenna.

La commissione Ichese (sigladi International commission onhydrocarbons exploration andseismicity in the Emilia Region)fu un'iniziativa di Vasco Errani,grande sostenitore del contesta-

to Titolo V della Costituzione.Alla commissione Ichese, for-

mata a esperti internazionali, fuchiesto se ci fossero possibili re-lazioni tra sfruttamento del sot-tosuolo e i terremoti del 2012 inEmilia.

Il primo quesito agli esperti

IL BUSINESS DELLAIl sospetto di moltièchespeculazionie voci infondatevengano usate per crearecarriere e fortune

(parte dei quali si son dimessiquasi subito) era: «Ë possibileche la crisi sismica sia stata inne-scata dalla ricerca portata avantial sito di possibile stoccaggio gasdenominata site Rivara, nel mo-denese?» Una domanda deltuttoirrazionale per la strumentalitàpolitica dell'operazione e soprat-tutto perché nel sito di Rivara leuniche ricerche condotte eranostate solo su documenti cartacei.

La seconda domanda agliesperti internazionali , più razio-nale ma tardiva perché posta dueanni dopo il terremoto , è stata: «Èpossibile che la crisi sismica siastata innescata dall'utilizzo dire-servoir-giacimenti emiliani delsottosuolo nelle immediate vici-nanze della sequenza sismica?»La tematica era già stata sapien-temente affrontata dal settore In-frastrutture della CommissioneGrandi rischi ai primi di luglio2012 ma alcuni giornali si chiedo-no ancora cosa fece il settore Ri-schio sismico di quella Commis-sione nei primi 15 giorni caldi delsisma . Solo una risposta chiara ri-darebbe credibilità al sistema.

Ilrapportofinalelchesedecre-tò con un paradosso che «non eraescludibile» che il piccolo giaci-mento di petrolio Cavone dellaGas Plus avesse la responsabilitàdell'innesco della lunga sequen-za sismica, iniziata addirittura acirca 20 chilometri di distanza.

Dopo altri rapporti e linee gui-da già smontati dal geofisico En-zo Boschi, la società petroliferaGas Plus è stata costretta ad alle-stire il tardivo e poco utile "labo-ratorio Cavone", dove studiareeventuali relazioni fra sfrutta-mento dei giacimenti e terremo-ti. L'attesa dei risultati del "labo-ratorio Cavone" ha di fatto bloc-cato il settore in Italia.

Ma che cosa disse in sostanza

Terlizzese alla conferenzaOmc? «Il paradosso italiano -osservò - è che i cittadini sonosempre più allarmati nei con-fronti di attività che non si stan-nofacendo». Lapaura in Emilia ènata per un'attività del sottosuo-lo, lo stoccaggio gas Rivara, «chenon si è mai fatta». Nell'immagi-nario collettivo «o più che altronella speculazione di certi sog-getti che si sono creatile lorofor-tune» Rivara è stata considerataun'attività svolta. «E noi siamocorsi appresso a queste immagi-nazioni». L'esperto cresciuto al-la scuola di Sergio Garribba par-la di speculazione.

È passato quasi un anno dallaconclusione dellavicendalchesee nessuno ha risposto , nemmenoalle interrogazioni parlamentari,

sul punto: chi ha speculato sullapaura dei cittadini? Da chi sonostate scritte le linee guida?

Ce lo chiediamo noi scienziatisul campo, che tutti i giorni spie-ghiamo le tecnologie ai cittadininelle piazze , nei convegni, nellecontestazioni , sui giornali, coin-volgendoli in un débate publiquea due direzioni basato su un pro-fondo rispetto reciproco fra lascienza e i cittadini, nostri inter-locutori. Per recuperare il rap-porto fra scienza e cittadini, certiprofessori d'università dovreb-bero tornare a insegnare all'uni-versità, invece di usare la catte-dra per fare business industriale.

Siam giovani anche noi, nonsolo Matteo Renzi.

Geologa esperta in politiche energetiche

®RIPRODUZIONI RISERVATA.

Terremoto in Emilia Pagina 3

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Appalti complessi,

no al prezzo basso

Li I [egitti ma, perché illogica econtraddittoria , la scelta diuna stazione appaltante cheha aggiudicato secondo i lcriterio del prezzo più bassoun appalto di servizio moltocomplesso , relativo a unagestione caratterizzata daelevata standardizzazione eda una compiuta definizionenel disciplinare e nel bando digara. (Tar Lazio - Roma,sezione II bis, 27 aprile 2015,n. 6027)

Il ricorso al criterio delprezzo piùbasso èammissibile soltanto se ilbando non lascia marginiall'autonomia dell'impresanella determinazione deicontenuti dell'appalto.

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Appalti Pagina 4

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Ribasso del 55%

sull'offerta "tempo"È legittima l'esclusione dallagara per l'affidamento dilavori pubblici di una societàche ha - senza giustificazione- offerto di eseguire i lavoricon un tempo ridotto del55%. (Consiglio diStato,sezione V, 30 aprile 2015, n.2201)

Questo comportamento,che non è statoadeguatamente motivato,esprimeva un'anomalia cherendeva inaffidabilel'offerta.

A CURA DI

Vittorio Italia

s "s*

Parametri Pagina 5

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Il quadro delineato in rana guida clell'Inwl. 15 gli enti ispettivi czlrtor-izzdlti ai corate°olli

Cantieri , verifiche da incubor osa la docu mentazione : oltre 50 tra piani e contratti

Pagine a curaDi DANIELE CIRIOLI

: rifiche da incubo neicantieri edili. Sono ol-tre 50 le voci dell'elencodei documenti da tene-

re in originale nei cantieri, siada parte delle imprese sia deicommittenti, a disposizione di15 organi ispettivi diversi. Aoffrire un bilancio degli adem-pimenti burocratici sulla sicu-rezza è l'Inail nella guida «laprogettazione della sicurezzanel cantiere», ammettendo che«la documentazione obbligato-ria da tenere in cantiere è assaiconsistente».

La sicurezza sul lavoro.La sicurezza nei luoghi di la-voro è un tema di ricorrente at-tualità; ma quella nei cantieriedili lo è in maniera partico-lare. Del testo, anche l'ultimariforma (dlgs n. 81/2008), frale novità, ha inteso incidere inmodo speciale sulla disciplinadelle opere edili, ridefinendo levecchie regole così da attribu-ire alla sicurezza dei cantieriun carattere di requisito im-prescindibile, che occorre pia-nificare, anche in presenza dipiù imprese, senza eccezioni disorta. La sicurezza presenta treelementi di attenzione:

• valutazione di tutti i rischicon conseguente predisposizio-ne di misure idonee a preve-nirli (misure di prevenzione eprotezione);

• comunicazione di rischi emisure di prevenzione e prote-zione, attraverso l'informazionee la segnaletica;

• attuazione delle misuredi prevenzione e protezione inrelazione ai rischi preventivatie a quelli eventualmente insor-genti in fase esecutiva.

Secondo l'Inail il tutto puòessere riassunto in due prin-cipi fondamentali: a) la sicu-rezza è un valore e come taleva salvaguardato con tutti imezzi ; b) la sicurezza va ga-rantita sempre e comunque:non sono ammissibili deroghe.In materia di sicurezza neicantieri edili, aggiunge l'Inail,l'indirizzo giurisprudenzialerichiama il principio della pro-tezione oggettiva, per il quale lenorme antinfortunistiche sonofinalizzate a tutelare il lavora-tore soprattutto dagli infortuniderivanti da sua negligenza,imprudenza e imperizia (cas-

sazione n. 41951/2006).La documentazione. Il

principio giurisprudenziale,però, sembra contrastare conuna procedura di tutela che, ilpiù delle volte, appare predili-gere gli aspetti formali (verbali,piani ecc.) più di quelli sostan-ziali; quasi che la correttezzadei primi valesse a garantirela presenza dei secondi (senza,tuttavia, escludere il contrario).Comunque sia, la sicurezza«progettata» ha prodotto, neltempo, una mole eccessiva diatti e documenti obbligatori,da tenere obbligatoriamentesul cantiere, e che potrebberoessere richiesti dagli organiispettivi in caso di verifiche.Anche l'Inail lo ammette: «èassai consistente». L'elenco det-tagliato, con relativo soggetto

obbligato, è nelle tabelle.Chi può effettuare i con-

trolli. Altrettanto esuberante,infine, è l'elenco degli organicon compiti di controllo, coor-dinamento e vigilanza che han-no accesso nei cantieri edili (dipropria iniziativa o anche surichiesta): Arpa, aziende Asl,Direzione territoriale del lavo-ro (Dtl), Inail, Inps, Carabinie-i i, Polizia di stato, Vigili urbani,Capitaneria di porto, Guardiadi finanza, Guardia forestale,Ispettorato ferrovie (lavori fer-roviari), Ispettorato minerario(cave), Procura della repub-blica Upg, Vigili del fuoco (surichiesta). In tutto gli ispettorisono 15; in un mese, pertanto(almeno in teoria), un cantie-re potrebbe essere visitato daun'ispezione ogni due giorni.

Sicurezza sul Lavoro Pagina 6

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Descrizione documento Competenza

DOCUMENTAZIONE INERENTE ALLA PIANIFICAZIONEDELLA SICUREZ ZA NEL CANTIERE

Psc - Piano di sicurezza e coordinamento ed even- C,c}rnrniti_entetuali mod:.r che e aggio{"{la{7lerlti a cura de! Ose

Pss - Piano sostitutivo di sicurezza Impresa

Po s - Piano operativo di sicurezza aggiornato converbali di consegna dei Dpi, documenti attestanti Impresaformazione e informazione ai lavoratori

Fascicolo tecnico Committente

Pi,M.U.S. - Piano di montaggio uso e sn-montaggiodei ponteggio(e necessario il progetto del ponteggio, se il pon- ImpresaLeggio non rientra negli schenìi-•tipo previsti dalcostruttore o se h > 20 {r)

Programma di demolizione impresa

Piano di Lavoro (per lavori di demolizione o rimozioneoeil'amianto Impresa

DOCUMENTAZIONE RELATIVA A OBBLIGHIDi TRASMISSIONE E COMUNICAZIONE

Nota di comunicazione dei nom:inativi del Gsï) e delOse all'impresa affidataria, alle imprese esecutrici i,o{-nnìitte{ìtee ai lavoratori autonomi

Nota trasmissione PSC a imprese esecutrici e Impresalavoratori autonomi affidataria

Nota trasmissione Pos dell'impresa esecutrice a In-{presaimpresa affidataria esecutrice

Nota trasmissione del Pos delle in p rese esecutrici Impresaal Cse affidataria

Nota trasmissione Psc e Pos al rappresenta n te deiImpresalavoratori per la sicurezza (almeno 10 giorni prima

esec_{cric;ecoll'inizio dei lavori)

Nota accettazione Psc da parte delle imprese Impresaesecutrici esecutrice

Nota ci trasmissione della r ocun"{e{-Stazione ri-chiesta tecnico, pr fes sionale e della regolarit àcontributiva: esiti del Durc e dichiarazione del Coma ittentecommittente attestante verifica della ulteriore do-cumentazione prevista dal digs n. 81 . 2008 (lettere

Sicurezza sul Lavoro Pagina 7

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Descrizione documento

a e b del comma 9 dell'art. 90 ). Prima dell'inizio deilavori, il committente deve inviare all'Amministra-zione concedente il permesso di costruire o a cuiviene presentata la Dia, la documentazione di cuisopra, insieme alla notifica preliminare

Nota trasmissione all"Asp territorialmente compe-tente del piano di lavoro per lavori di demolizione orimozione (almeno 30 giorni prima inizio lavori)

Notifica di lavori in presenza di amianto

Copia della comunicazione teierr atica dei Risall'Inail

Competenza

Committente

Impresaesecutrice

Impresaesecutrice

Impresa

OBBLIGHI DI CARATTERE GENERALE DELL'IMPRESA ESECU TRICE

Nonnina dei responsabile dei servizio di prevenzionee protezione (Rspp? corredata di -attestato trequen- Impresaza a specifico corso abilitante

Nonclirla dei medico competente

Nomina Addetto emergenza Incendio corredata diattestato frequenza a specifico corso abilitante

Nomina addetto al primo soccorso corredata diattestato frequenza a specifico corso abilitante

Verbale ci assemblea dei lavoratori per l'eiezionecell'Rls e attestato frequenza a specifico corso diformazione

Nomina del preposto di cantiere e attestato difrequenza a un corso di formazione in materia disali-te e sicurezza

Nomina preposto addetto alla sorveglianza deiponteggiatori

Attestati di formazione di base n materia di sicu-rezza

Verbali di informazione aziendale trasmessa ailavoratori

Impresa

Irripresa

Ir-ripresa

Impresa

Impresa

Impresa

Impresa

Impresa

Verbali di consegna Dpi ai lavoratori li-ripresa

Giudizi cal medico competente di idoneità a rnan-sione dei lavoratori

Impresa

iu/iftiJJtli ri jki

Sicurezza sul Lavoro Pagina 8

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Descrizione documento

DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

Contratto di appalto tra la con-,iitte.rite e impresaaffidata ria

Contratto di subappalto tra Impresa affidatEiria edesecutrici

Contratto di nolo a caldo/freddo macchine/irnf ianti/attrezzature

Certificato di iscrizione alla Cciaa

Notifica prelincnare

Ricevute CO assunzione lavoratori impiegati neicantiereRegistro Infortuni in originale, vidimato da Asp

coni petente

Tesserino riconoscimento (badge) del personaleoccupato in cantiere (l'obbligo vale anche per i la-voratori autonomi i quali soro tenuti a provvederviper proprio conto)

Competenza

Con-3rnittentee In-1ore.saaftEc.latarla

Irn ,.) resa

irnp resa

Impresa

Comnittente

Impresa

Impresa

Impresa

DOCUMENTAZIONE RELATIVA A MACCHINE ED ATTREZZATURE

Autorizzazione ministeriale all'in,,piego di pontegin etallici

Libretti d'uso e iwanr_rtenzione macchine e attrez-zature, di cantiere

Registro controlli attrezzature (almeno controlliultiri-3i tre anni)

Comunicazione di messa in servizio attrezzature Impresa

Richiesta di prima verifica periodica delle attrez-zature

Impresa

Sicurezza sul Lavoro Pagina 9

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Descrizione documento Competenza

Verifica p riodica delle attrezzature. IErp, resa

verbali di verifica {trirt estrali; funi e catene in3piantisollevamento

DOCUMENTAZIONE RELATIVA A : IMPIANTI ELETTRICI,

mpresa

D9 MESSA A TERRA E PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE

Dichiarazione dl conformità con note traSEl" ISSIOnIa Inali e Asl:}

Registro di controllo dell'impianto cori verl.aali diverifiche

Verbali verifica periodica impianti elettrici e emessea terra (biennale}

Relazione di calcolo di verifica di autoprotezione dai

in1 pre sa

mpresa

mpresa

rischio di fuln-,inaziorìe in caso di masse metalliche mpresaautoorotette

Dichiara-ione di coiforn-,ità del costruttore di ogniquadro elettrico presente in cantiere

mpresa

DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLE SOSTANZE PERICOLOSE

Elenco sostanze e preparati pericolosi utilizzati conschede sicurezza

DOCUMENTAZIONE RELATIVA AL RUMORE

Valutazione, dell'esposizione dei lavoratori a! ru-more

Richiesta deroga superamento limiti rumore perlavorazioni edili

DOCUMENTAZIONE RELATIVA Al RIFIUTI

n-lpre'sa

mpresa

nipresa

Registro di carico e scarico rifiuti Impresa

Sicurezza sul Lavoro Pagina 10

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Il gruppo pubblico dell'energia pronto

a utilizzare la grande rete dei cavi elettriciper portare la fibra ottica nelle caseE anzi lavora anche al polo delle torri tv

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le chiavi. del proiettosulla banda ultralargaTelecom messa all'a

ROMA. Restituire alcontrollo pub-blico le grandi reti infrastruttu-rali di telecomunicazioni, a co-minciare da quella futura dellabanda ultralarga. Per il governoil piano che stanzia 6,5 miliardiin cinque anni per la fibra otticasi sta trasformando in una gran-de occasione. Riaffermare il ruo-lo statale nelle "autostrade tele-matiche strategiche". Attraverso l'Enel, il colosso elettrico con-trollato appunto dal ministerodel Tesoro. Entro maggio, infat-ti, l'esecutivo dovrà determina-re modalità e quantificazione de-gli incentivi per costruire la nuo-va rete. L'azienda guidata da

Starace, nelle valutazioni di Pa-lazzo Chigi, ha le caratteristicheper diventare il candidato mi-gliore per accelerare sullabandadi ultima generazione. Una scel-t acon una conseguenz a: renderemarginale l'attuale rete del sog-getto privato Telecom.

Nei report dell'esecutivo, sisottolinea come Enel possa giàcontare su una ramificazione ca-pillare. E ha formalmente dichia-rato alle autorità competenti ladisponibilità a impegnarsi conun progetto in tempi strettissi-mi: tre anni per raggiungere tut-ta l'Italia mandando così in sof-fitta la vecchia infrastruttura in

L'azienda guidata daFrancesco Starace decisaa trattare con Metrowebe municipalizzate

rame e senza reclamare un ruolonella gestione del servizio. Ossiasenza alterare la concorrenza.

UNPRIMOPASSONelle idee dell'esecutivo, si

tratta di un primo passo per unacomplessiva ristrutturazionedel settore delle Telecomunica-zioni. Che comprenderà anche lereti perle trasmissioni radiotele-visive, a cominciare dalle anten-ne. Con il medesimo obiettivo difondo: conservare il controllo daparte dello Stato del sistema in-frastrutturale, non degli opera-tori. Un'esigenzachevaincontro

anche ai problemi di sicurezzanazionale connessi alle comuni-

cazioni e di recente denunciatianche dalla garante della Pri-vacy. Sulla rete ex Sip, ad esem-pio, corrono al momento anche

dati sensibili riguardanti segretimilitari da gestire con prudenza.

A marzo scorso il Consiglio deiministri aveva approvato il do-cumento di "Strategia italianaper la banda ultralarga". Per lasua realizzazione in un primomomento erano stati avviaticontatti con Metroweb, Vodafo-ne (attraverso la stessa Me-troweb) e soprattutto con Tele-com. Ma il dialogo con quest'ulti-ma si è rapidamente logorato.Palazzo Chigi non ha mai graditole resistenze della azienda te-lefonica a impostare un confron-to su questo terreno con Me-troweb, altra società di fatto con-trollata dalla mano pubblica (at-

Banda Larga Pagina 11

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traverso la presenza di Cassa De-positi e Prestiti). Soprattutto l'e-secutivo non digerisce quellache viene definita l'eccessivalentezza nell'investire sul futuro

delle Tic difendendo ancora lavecchia infrastruttura in rame.Una tattica considerata incom-patibile con gli obiettivi dell'A-

genda digitale europea che pre-vede entro il 2020 il completa-mento della fibra ottica in tutto ilterritorio e la disponibilità dei"canali super veloci" a 100 me-

gabite per almeno il 50% dellapopolazione. Del resto, la bandalarga è il futuro delle comunica-

zioni e l'Italia è trai Paesi europeipiù indietro da questo punto divista. Senza la fibra sarà menodiffuso l'accesso a Internet o lafruizione dei nuovi canali televi-siviviacavo. Che rivoluzioneran-

no il mercato e trasformerannola programmazione tv. Si pas-

seràrapidamente dalcosiddettopalinsesto allaprogrammazioneon demand. Ognuno potrà sce-gliersi cosa vedere utilizzandogli archivi (le "library") di ogni

emittente. Ma questo sarà possi-bile in modo efficace e capillaresolo con la banda larga capace di"memorizzare" tutti questi con-tenuti.

IL NUOVO INTERLOCUTOREProprio per questo Palazzo

Chigi è orientato a considerarecome "strategico" il nuovo inter-locutore. Leconsultazioni, ovvia-mente, sono state riaperte contutti i soggetti interessati. Ma lecondizioni fissate dal Piano go-vernativo sono piuttosto nette eal momento sembrano spingereper una preferenza a favore del-la azienda elettrica. La società diStarace, sviluppando un proget-to già ideato dal predecessoreFulvio Conti, ha quindi messo incampo la sua immensa rete. Concaratteristiche - osservano nelgoverno - che la rendono addirit-tura preferibile alle altre. Il cavoelettrico infatti arriva in tutte le

case e soprattutto in tutte le areedel Paese. Approfittando poi del-la necessità di sostituire tutti icontatori con quelli di nuova ge-nerazione, Enel dovrebbe sem-plicemente affiancare la fibra ot-tica ai cavi elettrici.

Quest'opera di riammoderna-mento in una prima fase era sta-ta progettata con una scadenzadecennale. Ma nei contatti inter-corsi tra esecutivo evertici azien-dali i tempi si sono stretti in ma-niera sensibile. Se parte dei 6,5miliardi in 5 anni sarà destinataa Enel, allora l'intera opera sarà

completata in tre anni.

N IE NTECANTIE R IGli uffici di Starace hanno già

inviato all'Autorità competen-te, il Garante per le comunica-zioni, una lettera di intenti. Lamissiva è del 14 aprile scorso incui si sottolinea che «Enel pos-siede una infrastruttura esisten-te, costituita da reti di tipo aereoe cabine di distribuzione in gra-do di ospitare cavi in fibra otti-ca». Grazie ad una recente nor-mativa infatti il cavo della bandalarga potrà essere "steso" anchesui tralicci elettrici con la cosid-detta "posa aerea'. Una opzioneche supera le difficoltà degli sca-vi e ne comprime i costi. Ma so-prattutto consente di raggiun-gere - come si sottolinea nellalettera all'Agcom - i cosiddettiCluster C e D, ossia le aree delPaese più sottoposte al digital di-vide: le zone di montagna, lecampagne più isolate. E quindiraggiungere direttamente gliedifici e gli appartamenti con latecnologia FTTB (fiber to thebuilding) e FTTH (fiber to thehome).

Per i Cluster A e B, in sostanzale grandi città, Enel punta ad ac-cordi con alcune delle municipa-lizzate che detengono la reteelettrica (Roma, Milano, Torinoe Bologna) ma anche con Me-troweb che ha già costruito unaporzione consistente di bandalarga nei grandi comuni: «Il con-tributo di Enel- si legge nella let-tera all'Agcom - sarà sinergicocon le reti già esistenti». Senzacontare gli accordi su questopunto con Infratel, società delministero dello Sviluppo Econo-mico creata ad hoc per lo svilup-po della fibra, e i bandi che que-sta società sta emettendo per ac-celerare il piano di posa in operadella fibra.

LE MANOMa appunto questo è solo il pri-

mo passo. Che però rischia di de-terminare una complessiva ri-strutturazione dell'intero setto-re. Il secondo, infatti, potrebberiguardare le infrastrutture ra-diotelevisive: le cosiddette torri.Quelle al centro della fallita Opadella berlusconiana Ei Towerscontro Rai Way. Anche in quelcampo, infatti, la linea di fondo èdi non perdere il controllo pub-blico. Anzi l'intenzione è sem-mai di provare a costituire unanuova società che mett a insiemele "antenne" televisive" in unasorta di consorzio che può agireanche da ente regolatore. In quelcaso parteciperebbero Raiway,Ei Towers e le torridi Wind di re-cente passate nelle mani dellaspagnola Abertis. E il controllopubblico potrebbe essere agevo-lato anche con una presenza diCassa Depositi ePrestiti. Ma que-sto, per ora, è solo un progetto.

Anche se le grandi manovrenel sistema radiotelevisvo sonosolo all'inizio. E probabilmentetoccheranno anchei soggetti pri-vati che operano in Italia. Da Me-diaset a Sky fino alla stessa Tele-com. Sulle esigenze di sinergiatutti concordano e anche sullanecessità di trasferire buonaparte del prodotto su c avo te-lefonico. Non è un caso il recenteinteresse di Vivendi per Media-set e i contatti tra la stessa tv delCavaliere con Telecom e conSky. E per la prima volta da anniBerlusconi ha iniziato avalutareuna cessione o la definizione dinuove alleanze televisive per ilsuo gruppo. Forse non è un casoche a cucire le intesesi stato chia-mato nuovamente un fedelissi-mo dell'ex premier: Tarek BenAmmar. E sulla scrivania del-l'imprenditore tunisimo daqualche giorno è apparsa unanuova cartella: quella delle si-nergie strategiche - o anchequalcosa dipiù - tr a Vivendi, Me-diaset, Sky e Telecom. Un ruolofavorito dal fatto di sedere pro-prio in buona parte dei Cda diqueste aziende.

G RIPRODUZIONE RISERVATA

SOLDIPerla banda largail pia no dei governoprevede unostanziamentodi6,5 miliardi incinque anni

TEMPIL'Enel si è dettapronta a completarei lavori per realizzarela nuova rete a bandaultralarga in circatre anni

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Enel ha portato 33milioni di contatoridentro i palazzi cheora possono favorirel'operazione fibra

LECENTRALINEEnel ha già sistemato450 mila centraline inItalia che faciliterannoa loro volta lacreazione della nuovarete in fibra

Banda Larga Pagina 12

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II futurodalla banda largaI.P te4'r,aio{ji@ 2 fÍ pp1"SetEtYtdol piano del Governo

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Le startup sotto le Alpi

on solo incubatore di startupgreen ma anche sede di al-cuni dei principali operatori nazionali del settore delle

energie rinnovabili . E il nuovo percorso intrapreso da Pro-getto Manifattura , l'iniziativa di Trentino Sviluppo , l'agenziadella provincia autonoma di Trento , che nasce dalla ricon-versione della destinazione d'uso degli edifici dove dal 1855al 2008 era operativa la Manifattura Tabacchi di Rovereto(per i lavori , ancore in fase di completamento , è stato pre-ventivato un investimento di oltre 66 milioni di euro, di cui44 garantiti dal Fas, il fondo per le aree sotto-utilizzate).

Sono tre ad oggi le aziende che hanno deciso di trasferirenegli spazi della Manifattura una parte o tutte le proprie at-tività: Veronagest , il quinto produttore di energia eolica inItalia, la Tozzi di Ravenna , che ha portato a Rovereto alcunedelle sue controllate , e la Rtr di Roma , tra i protagonisti eu-ropei nel campo del fotovoltaico . « Molte aziende vengono inTrentino per beneficiare delle agevolazioni fiscali e dagli in-centivi agli investimenti in vigore nella provincia - spiegaMichele Tosi , direttore area innovazione e nuove imprese diTrentino Sviluppo -. Nel Progetto Manifattura le aziende gre-en hanno però soprattutto l'opportunità di entrare a far par-te di un polo di innovazione per le energie pulite, l 'edilizia so-stenibile e le tecnologie per la sostenibilità ambientale, po-tendo così sfruttare la rete di relazioni con tanti altri attori diquesti mercati e le iniziative di formazione organizzate in lo-co, come la Green Innovation Academy».

Le società della green economy e del green bui ldrng posso-no oggi sfruttare la Manifattura per attività di servizi. In fu-turo sarà invece possibile anche produrre in loco : otto mo-duli destinati alla manifattura leggera saranno infatti realiz-zati ex novo (i lavori dovrebbero partire entro l'anno). Lestart-up interessate ad entrare a far parte del Progetto Ma-nifattura devono presentarsi al vaglio della commissione in-terna di Trentino Sviluppo. Ottenuto il via libera, le start-uphanno la possibilità per un periodo di tempo circoscritto diutilizzare gli spazi pagando un canone mensile molto basso.In seguito , per continuare ad operare nel sito dovranno ave-re almeno un cliente e definire un business pian.

Le società che hanno superato questo traguardo sono 21(altrettante sono ancora in fase di start - up) e alcune di essesi sono già imposte sul mercato : come Muteki Energy, realtàoperativa nella produzione di sistemi di illuminazione ad altaefficienza energetica, capace di fatturare 2 milioni di euronel 2014 e al centro di un piano di sviluppo internazionale. 0Ri-Legno , società che si occupa del monitoraggio , della veri-fica e del risanamento delle costruzioni in legno.

A. SAL.

C RIPRODUZIONE RISERVATA

Start Up Pagina 15

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FormaziioneEmilia Romagna:una consulenzaa misura di startup

Fino a dicembre 2016 gliaspiranti imprenditori e le

startup ad alto contenutoinnovativo attivi in Emilia Romagnapotranno beneficiare di consulenzagratuita su temi fiscali,amministrativi e societari grazie aun accordo tra Aster e Ordine deicommercialisti di Bologna.

Start Up Pagina 16

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IncontriFocus sulle Pmi:il business vincese c'è trasparenza

Legalità e trasparenza: unbinomio sul quale farà leva la

quinta edizione di «Focus Pmi2015». L'iniziativa si svolgerà il 14maggio alla Borsa di Milano. Ilconvegno, organizzato da Ls LexjusSinacta e istituto Tagliacarne,punterà sul valore economico dellalegalità. Ingresso gratuito,prenotazione obbligatoria.

PMI Pagina 17

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E' l'ammontare dei contribuiti che, da giugno, il mini-stero dello Sviluppo economico metterà a disposizio-

ne delle imprese, compresi gli spin-off dei poli universitari, che in-vestono in progetti di ricerca e sviluppo per l'industria sostenibile.In modo particolare nelle tecnologie energetiche e nelle costruzio-ni amiche dell'ambiente. Due i bandi: 250 milioni per «Industriasostenibile» e 150 milioni per «ICT-Agenda digitale».

PMI Pagina 18

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Tendenze Nel Mezzogiorno la leadership è dell'Abruzzo, con 164 accordi

piva in retediventa più competitivoGià 10.000 aziende si sono coalizzate. E hanno bisogno di tutor...

DI ANDREA SALVADORI

Ir "T' viti per competere

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sui mercati con mag-giori probabilità disuccesso: nasce da

questo presupposto in Italianel 2009 il contratto di rete,quel modello di collaborazio-ne tra imprese che permette direalizzare progetti condivisi,salvaguardando l'autonomiadi ciascun società. La formula,a quasi cinque anni dalla costi-tuzione della prima realtà(marzo del 2010), è stata fattapropria, in piena crisi econo-mica, da oltre 10 mila soggettiimprenditoriali, capaci di darevita a più di 2 mila reti (dati al1° marzo 2015 raccolti da Info-Camere, la società di informa-tica delle Camere di commer-cio).

«Le aggregazioni permetto-no alle aziende di condividereidee, sistemi di produzione, diinvestire di più in ricerca e svi-luppo, aumentando così laspinta all'innovazione - spie-ga Josef Nierling. amministra-tore delegato di Porsche con-sulting -. Grazie all'aggrega-zione, tante piccole e medieimpr( ae hanno inoltre l'oppor-

Le aggregazionifanno condividereinvestimentie rouzict.i

[unità di relazionarsi ad unagrande azienda con più poterecontrattuale, potendo così ac-cedere a mercati a loro primapreclusi, sia in Italia sia nelmondo».

A scegliere la strada dellarete sono state fino ad oggi inprevalenza società di piccoledimensioni. Le medie imprese,cui dovrebbe spettare un ruolocatalizzatore e di traino, rap-presentano infatti solo l'fdegli aderenti. Il 770/. di chi èricorso al contratto di rete hameno di 19 addetti. Inoltre, isoggetti esteri coinvolti si con-tano sulle dita delle mani.

I taglia troppo piccola ingenere non consente di com-petere sui versanti dell'inter-nazionalizzazione e dell'inno-vazione, dove aziende piùstrutturate sono avvantaggiatein termini di economie di scalae di scopo», spiega EugenioPuddu, partner Deloitte, re-sponsabile agroalimentare edesperto Mid market. Lo stru-mento delle rete trova poiadepti soprattutto nell'indu-stria (32,10/.) e nell'insieme deiservizi alle imprese (24,6%).«Le reti - sottolinea Puddu- hanno dunque potenzialitàdi sviluppo ancora pocoespresse in ambito agroali-mentare e turistico: in questicomparti la collaborazione po-trebbe essere trainante per va-lorizzare il made in Italy e con-tribuire a mantenere cono-scenze e professionalità sulterritorio nazionale». La Lom-bardia è la regione dove il felo::eno ha preso più piede,SPl contratti a cui aderiscono2.164 aziende, davanti a Emi-lia-Romagna (1.196 per 373contratti) e Toscana (1.043 per

197 contratti). La prima regio-ne meridionale è l'Abruzzocon 164 contratti e 603 impre-se. Solo il 10% delle aggrega-zioni sono composte da più di10 aziende, mentre il 440/. da 2o al massimo 3 società. Le retisono inoltre formate in quasi il730/- dei casi da realtà operati-ve all'interno dei confini diuna regione.

«! ___tervento di PorscheCon ilting nella costituzionedelle reti, parte dall'individua-zione del valore aggiunto del-l'operazione per ciascuna delleimprese coinvolte, di modoche la scelta sia condivisa e so-stenuta da tutti - evidenziaNierling -. Il passaggio suc-cessivo è la definizione dei po-tenziali nuovi clienti e del por-tafoglio prodotti necessarioper conquistarli. Quindi, biso-gna ridefinire i processi e asse-gnare ad ogni realtà il suo ruolo specifico all'interno della rete. Pur non essendo previsto anorma di legge, consigliamosempre di redigere un busi-ness pian di durata triennale,di modo da mettere bene in lu-ce impegni e obiettivi».

La consulenza di Deloitteabbraccia tutta la gestazionedel progetto. «Operiamo comeuna sorta di tutor - sottoli-nea Puddu -. All'inizio aiu-tiamo le società a formalizzarel'idea e insegniamo loro l'artedi narrarla a potenziali investi-tori e finanziatori avvalendosidel linguaggio più appropria-to. Quindi le aiutiamo identifi-care il progetto di medio lungotermine che intendono perse-guire, tenendo conto chel'obiettivo della sinergia deveessere il rafforzamento dellapresenza sui mercati e l'incre-mento della marginalità».

Ad oggi non ha avuto anco-

ra modo di occuparsi di reti diimpresa. Il gruppo Galganopotrebbe però farlo presto.«Capita sempre più spesso chetante aziende di media dimen-sione, soprattutto dell'impian-tistica oil&gas, del food&be-verage e della moda, decidanodi sostenere economicamentei propri fornitori perché rive-dano e migliorino i processiproduttivi - racconta Maria-cristina Galgano, amministra-tore delegato del gruppo Gal-gano -. Le società che hannonell'export una delle principalivoci di bilancio, sanno di dovercontare su partner che parlinola loro stessa lingua in fatto diprocessi e logistica». Galganoorganizza dunque workskopsui temi dell'innovazione e del-la produzione di qualità, coin-volgendo l'azienda e tutti i suoifornitori, «per far capire loroche insieme si vince». Leaziende interessate alla costi-tuzione di una rete possonopresentare domanda al Regi-stro delle imprese utilizzandoil software presente sul porta-le confrattidirete.registroim-prese.ii per la compilazionetelematica del contratto.

Reti Impresa Pagina 19

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VINCE IL MANIFATTURIEROImprese che hanno sottoscritto contratti di rete all' 11312015.Distribuzione percentuale per macrosettore

LA GEOGRAFIANumero di impr -3 partecipanti ad un contratto di ií e ogni 10.000.Suddivisione per regione della sede legale all' 113115

LA DIMENSIONESuddivisione dei contratti di reteper numero di imprese aderenti

2-3 imprese

10 o più imprese -

Tra4e9imprese -

Fon,, .aborazioni IntuCamere se dati Registro dette Imprese delle Camere di commercio

Costruzioni

Commercio

Agricoltura

Turismo

Trasporti

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Analisi I dati dell'ultima indagine Aipb archiviano qualche luogo comune sui titolari di patrimoni ingenti

Sorpresa:la prudenza non abita più quiclienti con un profilo aggressivo sono quattro volte più numerosi dei super

conservatori. Anche tra gli imprenditori. Effetto del cambio generazionaleDI PIEREMILIO GADDA

3 è sempre più ri-schio nei portafo-gli private. E gliimprenditori non

fanno eccezione. Secondoun'indagine dell'Aipb, i clienticon un profilo aggressivo rap-presentano il 36% del totale esono oltre quattro volte piùnumerosi di chi mantiene unapproccio conservativo. I datidell'associazione di categoriasembrano sfatare inoltre il mi-to secondo cui gli imprendito-ri tenderebbero a favorire unostile di gestione prudente inmateria di investimenti, con-centrando il rischio nella pro-pria azienda.

Non è così: tra i private cheesercitano attività d'impresa,il 47% ha un profilo aggressi-vo e la percentuale sale al-l'80% se si considerano anchei clienti dinamici. «L'ipotesiche l'imprenditore sia piùconservativo nell'amministra-re il patrimonio mobiliare èvalida solo peri clienti più an-ziani - osserva Paolo Tende-rini, responsabile clientela

grandi patrimoni di Lbs Italia-. Anzi, proprio la tendenzaa focalizzarsi sull'azienda, pri-vilegiando un'ampia delega albanker per la gestione degliasset finanziari, porta gli im-prenditori ad accogliere piùfacilmente le proposte d'inve-stimento del consulente».

Il quale, per fronteggiare ilprogressivo calo dei rendi-menti sui governativi, in molticasi ha incoraggiato i clientiad incrementare la propriaesposizione al rischio. «Perraggiungere determinatiobiettivi in termini di rendi-mento è opportuno aumenta-re la componente azionaria.Del resto - osserva France-sco Minelli, direttore com-merciale di Banca Leonardo- un portafoglio interamenteobbligazionario oggi presentaun livello di volatilità parago-nabile a quello di una gestioneinvestita in titoli azionari ade-guatamente selezionati».

Il gestito rappresenta inogni caso lo strumento predi-letto: se è vero che tutta l'industria private ha sperimentato un progressivo aumentodella raccolta gestita rispettoa quella amministrata, la ten-denza è ancora più evidentenel segmento degli imprendi-tori, proprio per la spiccatapropensione alla delega perciò che non riguarda l'azienda.«Fondi e gestioni patrimonia-li, rappresentano il 70% dellemasse tra i grandi patrimoni,circa 20 punti percentuali inpiù rispetto alla clientela pri-vate nel suo complesso», di-chiara Tenderini. Gli impren-ditori però, dicono le indaginidell'Aipb, sono più attenti a

raccogliere informazioni diapprofondimento e monito-raggio dei risultati durante gliincontri con il proprio refe-rente. Un'attenzione particola-re e dedicata, poi, al compartoassicurativo, il cui peso neiportafogli private è cresciutodall'8 all'110/. in pochi anni.

«Per molteplici ragioni, ilprivate insurance gioca anco-ra un ruolo rilevante per que-sto segmento di clientela», os-serva Minelli. Nonostante lalegge di Stabilità 2015 abbia

ridotto le agevolazioni fiscalipreviste sulle polizze vita unitlinked. «Oggi tendono ad es-sere apprezzati soprattuttostrumenti come le polizzemulti-ramo - ricorda il diret-tore commerciale - che ab-biano la protezione del capita-le con benefici connessi allapianificazione patrimoniale efinanziaria».

sono sempre di più intanto(il 5V-0) i clienti che si dichia-rano interessati a un serviziodi mappatura degli investi-menti finanziari, immobiliari,privati ed aziendali, con relati-va analisi dei rischi e propostadi soluzioni coerenti. «Lo svi-luppo di un servizio ad hocdedicato ai private imprendi-tori è uno dei macrotrendprincipali rilevabili nell'indu-stria del private banking. «Sitratta di una vera sfida - ri-corda Maurizio Zancanaro,presidente dell'Aipb - per-ché lo stock di competenzespecialistiche, di capacità e dirisorse necessarie per esserescelti come referente bancarioprincipale da un imprenditoreprivate e per poterlo seguirenelle diverse fasi del suo busi-ness Life-Cycle è estremamente ampio e diversificato

Già oggi i private, soprat-tutto imprenditori e liberi

professionisti, non si accon-tentano di essere affiancatinella gestione degli investi-menti. «Una struttura di we-alth management ben attrez-zata deve poter offrire ancheservizi di tesoreria aziendale,consulenza in tema di realestate e finanza straordinaria,ristrutturazione dei debiti eoperazioni di M&A», ricordaMinelli. Ma secondo un'inda-gine dell'Aipb, tra le attivitàdedicate all'imprenditore rile-vate con maggiore frequenzapresso gli operatori privatenon figurano quelle ritenutein assoluto più importanti da-gli stessi capi azienda: la co-pertura dei rischi d'impresa, iservizi alle start up, gli studidi mercato e le analisi setto-riali, il reperimento di fonti difinanziamento a titoli di capi-tale e l'assistenza nelle fasi dicrisi aziendale. «E soprattuttonell'attività di ricerca settoria-le - precisa Tenderini - enell'analisi del mercato di rife-rimento dell'azienda che l'im-prenditore cerca un suppor-to».

C9 RIPRODUZIONE RISERVATA

li 58% degli utentiè interessato allamappatura delpatrimonio

Servizi Professionali Pagina 21

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Il CONFRONTO SULLETA

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L'APPROCCIO Al MERCATI

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Le competenze e le risorsenecessarie per essere scelticoi-ne punto di riferimentobancario dagli imprenditorisono nnoito ampie

Servizi Professionali Pagina 22

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I a

Agevolazioni poco attraenti al Suddi Gaetano Stornaiuoloe Salvatore Villani

aleggediStabilità2oi5prevede (artico-lo 1, comma 20) per le imprese, dallo

. gennaio 2015, la deduzione totale dallabaseimponibileIrap del costo dei dipenden-ti assunti con contratto a tempo indetermi-nato.L'impresapub considerare in deduzio-ne, oltre alle voci forf ettarie e analitiche rela-tive al costo del lavoro, anche un ulterioreimporto «fino a concorrenza dell'onere so-stenuto». Rispetto alle imprese con retribu-zioni medie prese come riferimento nel no-stro lavoro, le imprese del N orde del Centropresentano ancoraunmarginepositivotraleretribuzioni lorde medie (rispettivamente31.730 e 28.544 erro) e l'importo delle dedu-zioni forfettarie e analitiche concesse neglianni precedenti, per cui potranno trarre unbeneficio fiscale nel caso di nuove assunzio-ni a tempo indeterminato; mentre per l'im-presa-tipo del Mezzogiorno (con retribu-zione lorda annuale pari a 25.564 curo) le de-duzioni forfettarie e analitiche applicate ne-gli anni precedenti hanno eguagliatol'importo della retribuzione lorda, per cuinon potrà godere degli ulteriori benefici fi-

scali Irap. In questo modo, le imprese delCentro-Nord saranno maggiormente in-centivate ad aumentare la domanda di lavo-ro, mentre quelle del Mezzogiorno avrannominore convenienza ad assumere. Va inol-tre aggiunto che l'incremento automaticodell'aliquota Irap, previsto perle Regioni so-prattutto meridionali sottoposte a Piani dirientro dai deficit sanitari, riduce ulterior-mente la crescita della domanda di lavoro.

Quanto alla riduzione del cuneo fiscale(articolo 1, c onmii n 8-122) perle assunzioni atempo indeterminato, l'azienda viene eso-nerata dal versamento dei contributi previ-denziali (esclusiInail) fino a 8.o6o euro an-nui; nelle imprese del Centro-Nord i nuoviincentivi sono superiori a quelli ottenuti inbase alle leggi precedenti, mentre nelle im-prese del Mezzogiorno la decontribuzionetotale degli oneri sociali (10000 contributiInps e Inail) assicurata in base alle leggi407/1990 e92/2o12 arrivavaacircan.36o eu-ro. Inoltre, l'obbligo di finanziare la decon-tribuzione degli oneri sociali con i fondi eu-ropei assegnati e non impegnati dalle Re-gioni delSudal3o settembre 2o14 (articolo 1,comma 122) peserà per 3,5 mili ardi sulMez-zogiorno(3miliardineglianni2o15-2o17,500

milioni nel 2o18). In questo modo, la dec on-triuzione dei contributi sociali delle im-prese del Centro-Nord sarà finanziata pertre anni con risorse del Sud.

Quali possibili correttivisi potrebbero in-trodurre? Per compensare le diverse conve-nienze a incrementare la domanda di lavoro,così diverse tra Centro-Nord e Mezzogior-no, occorrerebbero ulteriori einunediatiag-giustamenti della disciplina Irap, in partico-lare, e dellapoliticafisc ale sull'impresa,inge-nerale. In p artic olare, p oiché la riduzione delcostodellavoroe delcuneofiscalenonbasta-no ad aumentare investimenti privati e do-manda di lavoro, occorrerebbe ridurrel'onere tributario sul capitale sul modellodella politica tributaria tedesca; non a casoda120ooa12o121'aliquotaimplicitasulcapita-le in Germania è diminuita del4,7°io, mentreinltalia è aumentata del94per cento.

In conclusione, è molto probabile che lamanovrasull'IrapeijobsAActnonbasteralnloda soli a rilanciare la domanda di lavoro, spe-cie nelle Regioni più deboli del Paese. Questemisure dovrebbero essere accompagnate daunamanovrafiscalepiù ampia tendente ain-centivare g iinvestimentiprivatiedaunapo-liticaeconomicatesa aincrementare gliinve-

stimenti pubblici. Per gli investimenti privatioccorrerebbe operare sulla riduzione del-l'onerefiscalesulcapitaleesugliinvestimenti,soprattutto su quelli realizzati nelle aree me-noricche del Paese.In questo senso è da acco-gliere con favore la scelta di introdurre unanuova tassazione del reddito d'impresa Uri)che incentivi il reinvestimento degli utili inazienda; si potrebbe anche immaginare tiripotenziamento dell'Ace, che riequilibri Ilbe-neficioconcessoallevarieilnpreseesostengamaggiormente iprocessi di patrimonializza-zionenelsettoremanifatturiero.

Per gli investimenti pubblici, occorre ri-cordare che esistono diversi fattori forte-mentelimitatividello sviluppo economico alSud, come la minore dotazione delle infra-strutture o la minore efficienza e qualità deiservizi. Poiché gli squilibri regionali non so-no eliminabili attraverso il gioco delle forzedimercato, occorretmintervento dello Statoper eliminare tali anomalie oridarnegli effet-ti,perché non èfacile capire quale strategia diintervento riequilibratore possa giustificarela riduzione continua degli investimentipubblicinelleRe ionidelMezzogiorno.

Estratto dallo studio «Modifiche alladisciplina dell'Irap ed effetti sul costo del

lavoro esul cuneo fiscale: un raffrontoterritoriale» che sarà pubblicato sul prossi-

mo numero della Riv ista Economica delMezzogiorno, trimestrale della Svimez

0 RIPRODO7 CNI RISERVATA

Fisco Pagina 23

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Nel primo trimestre [a crescita è stata del 17% sfiorando quota 4mi[a

In Italia ogni giorno nascono sei start upEnrico Netti

Sei startu p al giorno. Con que-sto ritmo nascono le imprese in-novativein Italia. Alla ime del pri-mo trimestre l'incremento è statodelle°io,pariapocopiùdi53o unitàrispetto alla fine del 2o14: a finemarzo erano3.77llerealtàinnova-tive registrate presso il Sistemacamerale, che al successivo abgiornamento, datato 4 maggio, necontava già 3.883. Con questotrend arrivare al giro di boa delle¿mila è questione di giorni.

Quasi i due terzi delle attivitàinnovative, secondo l'ultimo re-port di Infocamere aggiornato al

primo trimestre 2015, si concentranell'area dei servizi alle imprese,principalmente nel software, nel-la consulenza informatica e nellaRicerca & sviluppo . Per un altro18° il focus è nella produzione diprodotti elettronici, macchinari eapparecchiature elettriche, men-tre il 4% opera nel commercio.

Nel complesso gli occupati di-retti superano di poco le 3milapersone impiegate in 1.152 realtà.In media sono 2,6 persone perazienda, mentre circalametàcon-ta su un solo addetto . A questi siaggiungono i quasi 15mila soci chesono quasi sempre coinvolti di-

rettamente nell'attività. Spesso sitratta di autoimprenditorialitàvi-stala presenza, in un caso su quat-tro, di un under 35. Comunque nel41%io dei casi analizzatiigiovani so-no presenti nella struttura socie-taria. Sul fronte delle quote rosa,una start up su sette è prevalente-mente formata da donne.

Poco più di un quinto delle real-tàinnovative si concentrainLom-bardia (la regione che probabil-mente offre il miglior ecosistemafatto di incubatori, acceleratori,business angel e piattaforme perla condivisione), i112% è in Emilia-Romagna, quasi illo°a nel Lazio.Chiudono la classifica Basilicata,Molise e Valle d'Aosta.

«Questi numeri confermanol'entusiasmo di fare impresa chehotoccato con mano girandol'Ita-lia tra incubatori, elevator pitch efab lab - afferma Marco Gay, pre-sidente dei Giovani Imprenditoridi Confindustria -. La sfida è far sìche creare una start up in Italia siapiù vantaggioso che altrove perdiventare l'innovation hub d'Eu-ropa. Siamo il secondo Paese ma-nifatturiero della Ue: per questopossiamo far crescere le nostrestart up grazie a un sistema di pic-cole, medie e grandi imprese alla

ricerca di innovazione verso l'in-dustria 4.0».

Gettarelebasipuò esserefacile,ma lungo il loro cammino le startup trovano molti ostacoli, soprat-tutto di carattere economico.«Negli ultimi anni si è formato unecosistemachele aiutae siètorna-ti a rivedere la cultura imprendi-toriale - aggiunge Andrea Rango-ne, coordinatore degli Osservato-ri digital innovation del Politecni-co di Milano -. Le operazioni difinanziamento sono ancora limi-tate, pochi investitori rischiano abeneficio di queste nuove impre-se,per sostenerle neltempo». Ne-gli ultimi mesi si è assistito a unrafforzamento del capitale socia-le, che complessivamente è passa-to a 192 milioni dai 153 di fine 2014.

Quello che manca è un soste-gno forte che dovrebbero forniregli investitori istituzionali. Unnodo che evidenzia l'«Osserva-torio sulle start up hightech» del-la School ofmanagement del Po-litecnico di Milano. Nel nostroPaese gli impieghi a favore diqueste imprese sono la metà diquelli che si registrano in Spagna.Il gap emerge dal confronto con inostri competitor, come Franciae Germania che ci distanziano diotto volte, mentre il Regno Unito"solo" di cinque volte. Intuttiica-si si tratta di distanze abissali inquella che è l'economia della co-noscenza.

enrico.nettiCilsole24ore.com0RIVROD 10 NE RISERVATA

Innovazione Pagina 24

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Ducati supporta Alma Mater nella formazione

A Bologna al via il corsodi ingegneria della motoEnrico Netti

ww-w Un lavoro in team per formareemettere inpistaleprossimegene-razionidiingegneridelmotoveico-lo.L'UniversitàdiBolognaeDucatihanno deciso di collaborare dandovita al percorso in "ingegneria delmotoveicolo" in seno alla laureamagistrale in Ingegneria meccani-ca (hrtp://corsiunibo.it/Magistra-le/IngegnericiMeccanicaBologna/Pagine/default.aspx) . Inoltre laCasa diBorgoPanigale supporteràun contratto di ricerca, legato al-l'ambito motociclistico, al diparti-mento diingegneriameccanica.

Si sviluppa in questi termini ilrapporto tra la Casa e l'ateneo che,tra gli altri,halaureato ClaudioDo-menicaliattualeaddiDucatimotorholding. Il percorso appena avvia-to entrerà nel vivo a partire dal se-condo anno accademico. Per glistudenti interessati al settore mo-tociclistico ci sarà la possibilità diseguire lezioni, svolgere tirocini inazienda, analizzare casi di prova,aderireaprogettidilavoroeattivitàconnesse conlatesi, iltuttoinstret-ta collaborazione con lo staffinge-gneristico Ducati. «Vogliamo sti-molare un fermento tecnologico ecreativo e solo con il continuo con-tributo di nuove idee e innovazio-neDucatipuò continuare acresce-re neimercati evincereinpista- di-ce Domenicali-. Avvicinando la ri-

Il team Claudio Domenicali, ad Ducati(a sinistra) e Ivano Dionigi, magnificorettore dell'Università di Bologna

cerca universitaria all'impresavogliamo contribuire a formarenuovi talenti nella motor valley».«Si consolida un rapporto con unadellerealtàpiùimportantidelterri-torio-aggiungelvanoDionigi,Ma-gnifico Rettore dell'Università diBologna- eilnuovopercorsofacili-terà lo scambio di know how e l'i -serimento di talenti nel mondo dellavoro». L'accordo durerà per treanni ed è rinnovabile e prevede lapossibilità per Ducati di finanziarenuovicontrattidiricercainaggiun-taaquelligiàin essere. L'attività sa-rà focalizzata sulle tematiche ine-renti al settore motociclistico e fi-nalizzataa sostenere la didattica e iservizi agli studenti.

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Ingegneria Pagina 25

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La prestazione a terzi, se «afferente», va indicata nel quadro RE12

Professiomsti, compensideducibili in tre mosseTracciabilità, fattura e documentazione blindano gli importiPAGINAA C Li RA DINicola Forte

I compensi versati daiprofessionisti a soggetti terzi- come il coniuge o altri auto-nomi inpossesso dipartitalva-possono finire nel mirino delfisco, se vengono dedotti controppa leggerezza.

Ti criterio generale è quello -noto - secondo cui deve trattarsidi oneri inerenti, cioè sostenutinell'esercizio dell'attività di lavo-ro autonomo. Nel caso del coniu-ge, però, l'agenzia delle Entratepotrebbe-adesempio -sosteneree dimostrare che nessuna presta-zione è stata eseguita. Inoltre po-trebbe ipotizzare che la fattura-zione da un coniuge a un altro siastata effettuata con il solo intentodi ridurre il peso della tassazione(nel caso che incuiuno dei due siasoggetto all'applicazione diun'aliquota marginale inferiore,rispetto al titolare dello studio).

La prova della mancanza diinerenza sarà esclusivamente acarico dell'Agenzia che dovràeffettuare una valutazione casoper caso del rapporto instauratoe delle modalità di svolgimentodella prestazione. Sarà, quindi,opportuno che i professionistiadottino degli accorgimenti inmodo da essere nelle condizionidi contrastare le contestazionida parte del fisco.

Ad esempio, un prima valu-tazione (ma non l'unica) ri-guarderà le modalità di paga-mento della prestazioniprofes-sionali. Eventuali pagamenti incontanti potrebbero rappre-sentare un elemento di debo-lezza e, in presenza di altri pre-supposti, il fisco potrebbe ave-re partita vinta nel dimostrare

che la prestazione non è stataneppure eseguita. È prudente,dunque, effettuare i pagamenticon strumenti tracciabili (asse-gno bancario, bonifico, e cosìvia), anche considerando le di-sposizioni che vietano il trasfe-rimento di denaro contante trasoggetti diversi per importi pa-ri o superiori a1.ooo curo (arti-colo 49, Dlgs 231/2007).

Un altro elemento essenzialeè rappresentato dalla descrizio-ne della prestazione nella fattu-ra. Ai sensi dell'articolo 21, com-ma 2, lettera g) del Dpr 633/1972,dal documento devono risultare«natura, qualità e quantità deibeni e dei servizi formanti ogget-to dellaprestazione». Un'indica-zione puntuale delle prestazionirese, oltre a essere obbligatoria, èfinalizzata a dimostrare preven-tivamente alle Entrate che il co-sto è stato effettivamente soste-nuto e che l'attività svolta è ri-conducibile all'attività di lavoroautonomo svolta dal titolare.

Inoltre è opportuno conserva-re "traccia" dei lavori svolti, inmodo da essere in grado di dimo-strare che l'attività svolta è coe-rente rispetto alla descrizionedelle prestazioni evidenziate nella fattura. In altre parole, ci sonoalcuni elementi che pongono ilprofessionista al riparo da even-tuali contestazioni circa l'ineren-za, o comunque le rendono moltopiù difficili:

pagamenti con strumentitracciabili;

analiticità nella descrizionedelle prestazioni in fattura;

conservazione della docu-mentazione attinente al lavo-ro svolto.

A tal proposito potrebbe esse-

mite l'utilizzo di questa espres-sione le istruzioni non intendonofare riferimento all'inerenza(quindi alla deducibilità) della

re utile anche, all'inizio del rap-porto, formalizzare le attivitàsvolte con una regolare lettera diincarico (anche se a volte, soprat-tutto per le prestazioni rese traconiugio tra soggetti che coll abo-rano assiduamente, può sembra-re una formalità «eccessiva»).

Si dovrà poi prestare attenzio-ne nell'indicare i costi nel model-lo Unico nel quadro RE. Gli oneridevono essere correttamente in-dicati nel rigo RE12 «Compensicorrisposti aterzi perprestazionidirettamente afferenti l'attivitàprofessionale o artistica». Tra-

Costi sostenuti dalprofessionista per prestazioni diservizi inerenti, cioè deducibili inquanto sostenuti non a titolopersonale, ma nell'eserciziodell'attività di lavoro autonomo eriguardanti direttamentel'attività professionale tipicaesercitata. Questi compensi sidifferenziano dai costi relativialle altre prestazioni di lavoroautonomo che, pur inerenti, sonoriconducibili nell'ambito dellespese generali dello studio (adesempio, per un avvocato, icompensi corrisposti alconsulente del lavoro per le bustepaga dei dipendenti o ad undottore commercialista perlatenuta della contabilità).

spesa. Infatti, si considerano "af-ferenti" i compensi corrisposti aterzi perprestazioni riconducibi-li nel novero delle attività che ca-ratterizzano l'esercizio dell'atti-vità professionale. Ad esempio,se un avvocato si avvale delle pre-stazioni rese daun altro avvocatoin considerazione dell'elevatonumero di cause che gli è stato af-fidato, i compensi corrisposti siconsiderano afferenti in quantol'attivitàresa daunprofessionistain favore dell'altro è riconducibi-le nelle prestazioni tipiche chequalificano l'attività.

Viceversa se la spesa fosse in-dicata nel rigo RE19 «Altre spesedocumentate», l'errore potreb-be attirare l'attenzione del fisco.Infatti, questo rigo generico vie-ne spesso utilizzato per "gonfia-re" i costi. Solitamente il fiscocontrolla quando l'importo assu-me un valore percentualmenteelevato (rispetto alla totalità deicosti). Se il costo è effettivo ilcon-trollo risulta negativo e l'attivitàdi verifica si chiude con un nulladi fatto, ma la corretta esposizio-ne nella dichiarazione è impor-tante al fine di evitare contesta-zioni non fondate. Invece, nel-l'apposito rigo RE19 devono es-sere indicate le altre speseprofessionali inerenti, lmanonaf-ferenti l'attività tipica del lavora-tore autonomo. Ad esempio, quivanno indicati il costo del consu-lente del lavoro per le buste pagadei dipendenti e quello del com-mercialista per la tenuta dellacontabilità dello studio legale.

©R]PRODO7]ONE R]SERVATA

Fisco Professionisti Pagina 26

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Le situazioni possibili

Un professionista assume il coniuge con un contratto di lavoro atempo indeterminatoIl pensoèinceducibile senza che sia pussibiledirn,?strarel'inerenza dei costo. Invece il costo dei contributi previdenziali èdeducibile (eircolare nainisteriaie 25 del 1997)

Un coniuge in possesso della partita Iva fattura ad un altro ilcompenso per la prestazione professionale resaIl costo e deducibile in quanto la prestazione e svolta in totaleautonomia (circolare 25/E11997).La deducihilità è subordinata all'inerenza della prestazioneche deve ssere attinente all'attività svolta dall'altro coniugetitolare delle sudici

Compensi per prestazioni occasionali o di collaborazione coordinata econtinuativa al coniugeI ceanpensi cosi currisposti non sono deducibili trovando --Applicazioneildivie! o previsto daEl'articolo 54, corrrora 6- bis delTuir.

Compenso da lavoro dipendente corrisposto al figlio maggiorenneIl costc, è deducibile. La presunziorIe di nc,n inerenza riguardaesclusivamentei compensi corrispesti ai figli minorenni oper inabili al lavoro

Nel modello Unico 2015 vanno inclusi anche i compensi fatturatida un coniuge a un altro per prestazioni attinenti l 'attività chequalifica lo studioDevono essere indicati nei rigo RE 12 Compensi corrisposti aterzi per- prestazionir,'irettamenteafferenti l'atti itàprofessionale o artistica ,,

Nel modello Unico 2015 vanno indicati anche i compensifatturati da altri professionisti , ad esempio il consulente dellavoro oppure il dottore commercialista perla tenuta dellacontabilitàDevono essere indicar nel rigo REI9 uAitre spese documentate».I costi sono deouribi li in quanto inerenti, rna non sono, afferentil'al tivita professionale tipica esercitata dal titolare deilo studio

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Dopo l'ok in Unificata restano le incognite sulle garanzie per tutto il trattamento accessorio

Mobilità, tabelle subito applicabiliI parametri del decreto sono utilizzabili in attesa del via libera di Corte conti

Tiziano GrandelliMircoZamberlan

ow_ In dirittura di arrivo Il decretoche equiparagli inquadramenti deidipendenti dei diversi compartidella Pa. Giovedì ha visto il vagliodella conferenza Unificata, che haperò formulato una serie di osser-vazioni sul nodo più delicato, cioèsulle garanzie di mantenimentodeltrattamento accessorio per ila-voratori interessati. Il Governo,dal canto suo, ha detto che "valute-rà" le osservazioni, ma ha rilancia-to l'urgenza di arrivare a un tra-guardo per il quale manca solol'esame della Corte dei Conti.

L'obiettivo del provvedimentoè di fornire uno strumento tecni-co-operativo che consentadiindi-viduare, in modo uniforme, l'in-quadramento giuridico ed econo-mico dei dipendenti che transita-no da un comparto all'altrodell'amministrazione pubblica.Inogni caso, anche nelle more delladefinitiva approvazione, nullavieta di far riferimento alle tabelledi raccordo allegate,in quanto, co-munque, le amministrazioni sonotuttora chiamate a dare una rispo-sta al problema. A questo proposi-to, si evidenzia che, anche a regi-me, è onere dell'ente decidere ilcorretto inquadramento del di-pendente che proviene per mobi-lità, poiché il decreto rappresentaun supporto normativo che nonesclude un'attività istruttoria da

parte dell'ente ricevente elarelati-va responsabilità della decisionefinale. L'articolo 2 del provvedi-mento, nello stabilire i criteri di in-quadramento, specifica che glielementi da considerare nell'equi-parazione sono individuati nelle

L'uso dei criteri governativi«salva» il dirigenteda dolo e colpa gravema non esclude il contenziosocon i diretti interessati

Le tabelle di equiparazioneservono a disciplinare itrasferimenti dei dipendentipubblici nei casi di mobilità nonvolontaria fra diversi comparti (inparticolare ora per il personale in«eccedenza» nelle Province). Perla mobilità volontaria siapplicano invece in automatico leregole dell'ente di destinazione

mansioni e i compiti da svolgere, leresponsabilità affidate e i titoliprofessionali previsti nelle decla-ratorie dei contratti dei diversicomparti per l'accesso al prof ilo.

Un'attenzione particolare vaprestatanei confronti dellaposizio-ne economica maturata nell'ammi-nistrazione di partenza: questa nonpuò, in nessun caso, dare origine aun inquadramento superiore di ti-po giuridico, non potendo prescin-dere, perle progressioni di carriera,dal concorso pubblico in ossequioalla riforma Brunetta. Se è purveroche Il processo decisionale spetta aldirigente, l'applicazione pedisse-qua delle tabelle di correlazionenon potrà esporre quest'ultimo, incaso di errore, alla colpa grave o,peggio, al dolo, salvandolo quantomeno dalla responsabilità erariale.L'astrattezza della previsione deldecreto fa venir meno, sempre incapo al responsabile, anche even-tuali critiche di comportamenti diparticolare favore o sfavore neiconfronti del soggetto in mobilità.Peraltro, non è detto che il ricorsoalle tabelle del provvedimentoescludaautomaticamenteungiudi-zio dimerito,nelcasoincuiillavora-tore si ritenga danneggiato dal nuo-voinquadramento.

Nessun problema viene in evi-denza nella mobilità volontaria, inquanto al dipendente si applica iltrattamentogiuridico ed economi-co dell'ente di destinazione. Più

contestata dall aparte sindacale è ilmeccanismo che regola il tratta-mento economico in caso di mobi-lità nonvolontaria e, quindi, quellache siverifica per accordo fra enti equella disposta per riassorbire gliesuberi. Infatti, in questi casi, ven-gono garantite solo le voci fisse econtinuative, indipendentementedalfattoche costituiscano elemen-ti fondamentali o accessori dellostipendio. Purtroppo nell'ordina-mento non vi è una definizione di«fisso e continuativo», mentre ladistinzione è ben chiara in ambitoprevidenziale. Ma anche in questocontesto, i ricorsi sulla natura dellavoce sono molto frequenti e nonsempre le decisioni dei giudicivan-no nella medesima direzione.

Il trattamento di miglior favorein godimento nell'ente di partenzaviene garantito al dipendente conunassegnoadpersonam,che,però,ha naturariass orbibile con qualsia-si futuro aumento stipendiale.Questo significa che Il dipendentesi vedrà bloccata la sua retribuzio-n eper anni, stante l'andamento deirinnovi contrattuali e dei fondi perle risorse decentrate.

Una disposizione particolare èprevista peri segretari comunali eprovinciali di fascia C, che do-vranno essere collocati nella cate-goria o nell'area professionale piùelevata presente nell'amministra-zione di destinazione.

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Stranitalia In proporzione Camera e Senato hanno meno personale. A fronte dei circa mille eletti, 7.200 assunti. In Lazio rapporto di 12 a 1

RegioM* rec '. sette dípendenú ' per ogm ® consigliereDI SERGIO RIZZO

Q

uanta gente è occupatanei Consigli regionali,dalla Valle D'Aosta alla

Sicilia, nessuno precisamentelo sa. Ci sono i dipendenti fissi,poi il personale delle segrete-rie politiche, quelli ingaggiatidai gruppi... Una selva di nu-meri, con la sola certezza del-l'impenetrabilità. Così non re-sta che affidarsi alle stime.

La relazione sui costi dellapolitica contenuta nel dossierdell'ex commissario alla spen-ding review Carlo Cottarelli cidice che nel 2012 la spesa per ilsolo personale dipendente èstata di 359 milioni. Il che si-gnifica, sulla base del costomedio dei dipendenti di quel

comparto, circa 7200 indivi-dui. E siccome i consiglieri re-gionali sono poco più di un mi-gliaio, se ne ricava un rapportonon lontano da sette personeper ogni consigliere. Uno spro-posito, se paragonato ad altre eben più autorevoli assembleelegislative. Come il Parlamen-to. I dipendenti fissi della Ca-mera sono 1.300. Se dividiamoquesta cifra per i 630 deputati,otteniamo un rapporto di duea uno o poco più. La Cameraha quindi in proporzione aglieletti meno di un terzo dei di-pendenti dei Consigli regiona-li: le cui incombenze non sonoperaltro nemmeno minima-mente raffrontatili a quelledel Parlamento. Se le assem-blee regionali dovessero ri-

spettare lo stesso rapporto del-la Camera, avrebbero quasi 5mila esuberi.

Non è tutto. Perché ai di-pendenti assunti in pianta sta-bile bisogna aggiungere quellidelle funzioni strettamentepolitiche, ingaggiati di solito atempo determinato (salvo poisistemarli con qualche piccolasanatoria). Ma qui la nebbia èmolto più fitta. Possiamo peròaiutarci prendendo in esame ilcaso del Consiglio del Lazio.

Alle domande che abbiamorivolto via mail agli uffici qual-che settimana fa, è stato rispo-sto nel modo seguente. Il 2marzo scorso i dipendenti atempo indeterminato in servi-zio erano 427 a cui si dovevanosommare altri 124 addetti a

tempo determinato delle fun-zioni politiche, di cui 39 co-mandati da altre amministra-zioni e società pubbliche. Tota-le: 551. Ma questo numero nonpoteva tener conto di tutto ilpersonale assunto direttamen-te dai gruppi. La dimostrazio-

ne è che alla stessa data l'elen-co telefonico interno riportava588 nominativi.

Gli uffici del Consiglio pre-cisavano quindi che la quantitàdi personale effettivamente inservizio risultava ben inferiorea quella prevista dalla piantaorganica: 665 persone. Comeanche gli addetti a tempo de-terminato erano meno numerosi rispetto ai 139 teoricamen-te assumibili. La mail si con-cludeva ricordando che dal 24luglio 2014 la dotazione orga-nica dei dirigenti era stata ri-dotta da 66 a 59 e che il primogennaio 2012 i dipendenti fissierano 438 mentre quelli al(:po 251. Per un totale di 689. Lariduzione complessiva sareb-be stata perciò di 138 unità: un

ridimensionamento del 20°', afronte però di una riduzionedel 28% del numero dei consi-glieri, scesi da 70 a 50 (da ï a51 se si considera anche il presidente della giunta).

Sappiamo che i dipendentifissi non si possono licenziare.Ovvio. Anche se francamenteci sfugge la logica per cui siastata creata una «struttura dicollaborazione della Conferen-za dei capigruppo» con unadotazione di 3 unità per cia-scuno dei 13 (tredici su 50 con-siglieri) capigruppo, per un to-tale di 39 persone di cui 26esterne. E non possiamo nonnotare che circa 600 dipenden-ti per 50 consiglieri indica unrapporto prossimo a 12 a uno.Mentre tutto il personale della

Camera dei deputati, compresii 220 dipendenti dei gruppi e i380 collaboratori degli onore-voli raggiunge a malapena le1.900 unità.

Tre persone per ciascun de-putato: un rapporto quattrovolte inferiore a quello delConsiglio regionale del Lazio.Dove peraltro quel numeroesorbitante di addetti dovevaessere considerato perfino in-sufficiente, se è vero che è sta-ta rinnovata al costo di 1,7 mi-lioni, fra le proteste sindacali(in testa la Uil), una conven-zione annuale per la fornituradi personale e servizi da Lazio-service. Una società regionaleche secondo gli ispettori delTesoro è servita ad aggirare ilblocco del turnover con mi-gliaia di assunzioni politichese za concorso.

Carlo Cottarelli

Regioni Pagina 29

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0 Parla il presidente dei Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro

«Il Jobs Act?Non lasciamolo da solo»Calderone: si agli sgravi contributivi, ma senza misure procrescita assisteremo solo a una trasformazione dei rapportiDI ISIDORO TROVATO

n'intricata matassa fattadi numeri, percentuali eprevisioni. A volte persi-no contrastanti . Qual è la

reale situazione occupazionale inquesti primi mesi dell'anno in cor-so? La grande novità è rappresen-tata dai bonus introdotti dal go-verno Renzi che prevedono l'esclu-sione contributiva per 36 mesidalla data di occupazione per chiviene assunto a tempo indetermi-nato . Quali sono stati i benefici diquesta mossa radicale?

I dati forniti dal ministero delLavoro segnalano un aumento de-gli occupati nel primo trimestredell'anno 2015 : 21 mila occupati inpiù rispetto all'identico periododello scorso anno . Dati che fannoil paio con gli annunci ottimisticidi Palazzo Chigi che ha parlato di179 mila occupati in più nei primimesi del 2015.

Un primo freno all 'entusiasmo,però, è arrivato dall'Inps che haevidenziato una realtà diversa. Perl'Istituto nazionale di previdenzasociale è vero che ci sono oggi piùposti fissi rispetto al passato (inte-si per tali i contratti a tempo inde-terminato frutto dell'esonero con-

tributivo), ma è anche vero che ilsaldo sull'occupazione è pari a ze-ro, ovvero gli assunti e licenziatisono identici a quelli dell'annoprecedente.

Il dato realmente dato positivo,come rilevato dall'Osservatoriodella Fondazione studi dei consu-lenti del lavoro, resta dunque quel-lo relativo alla trasformazione deirapporti di lavoro già in essere incontratti a tempo indeterminato.A completare il quadro (dalle mil-

le sfaccettature ) ci ha pensato Ful-timo «bollettino» dell'Istat secon-do il quale nel 2016 la disoccupa-zione diminuirà al 12% e le unità dilavoro registreranno un aumentodello 0.9%. Un'evoluzione che pro-seguirà con maggiore intensità nel2017, con un calo della disoccupa-zione all'11,4% e una crescita delleunità di lavoro dell'1%.

E quindi qual è la reale situazio-ne? Ma soprattutto perché i datisono diversi a seconda della fonte?Sulla divei - ità dei numeri circola-ti, probabilmente , incidono le mo-

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dalità di analisi compiute.

h i istat, però, che ha studiatopiù compiutamente ogni dato insuo possesso. Perché ha analizzatoil periodo prima e dopo il Jobs Act.E messo in evidenza che il cambia-mento non è ancora sostanziale.Gli incentivi all'assunzione stabileservono, ma da soli non bastano.Secondo i consulenti del lavoro,per esempio. una maggiore flessi-bilità nel concedere credito alleimprese, unita a servizi e maggioriinfrastrutture, potrebbe avere im-patti molto positivi per rimetterein moto l'economia. Con o senzaJobs Act.

«Va premesso che gli effetti diqualsiasi intervento riformatore inmateria di lavoro non possono es-sere riscontrati in modo definitivose non dopo un periodo di osser-

vazione medio lungo dichiaraMarina Calderone, presidente delConsiglio nazionale dei consulentidel lavoro -. L'ottimismo del go-verno intorno ai dati sul mercatodel lavoro è certamente un aspettopositivo, perché denota la voglia diinvertire la rotta. E come profes-sionisti che gestiscono circa ottomilioni di rapporti di lavoro ap-prezziamo le riforme fin qui fatte.Occorre, tuttavia, sottolineare chele regole possono certamente aiu-tare la gestione delle risorse uma-ne, ma senza significativi inter-venti strutturali che portino aduna crescita dell'economia il ri-schio è quello che si potranno ave-re altri spostamenti da una tipolo-gia contrattuale all'altra, ma senzafavorire la crescita sul fronte del-l'occupazione che tutti noi vor-remmo».

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Consulenti del lavoro Pagina 31

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master per l'automazione

ensate a materie talmente competitive per il mercato da spingerele aziende a pagare gli studi di chi vuole approfondirle. E trovare

un posto di lavoro . Funziona così per quelle insegnate nel master disecondo livello in meccatronica management ( Mema) della Liuc-Uni-versità Cattaneo che, per il quarto anno consecutivo , offre una formulaben collaudata in cui la protagonista è l'integrazione tra l'automazio-ne, l'elettronica e l'informatica . E perla quale ben 8 imprese dei setto-re, da Fameccanica a Deltamatica , sono disposte a sostenere i costi performare 20 giovani laureati, usciti dalle facoltà di ingegneria meccani-ca, industriale , fisica, elettrica , biomedica e aeronautica. «Si tratta -spiega il direttore dei master , Vittorio D 'Amato - di materie comples-se delle quale ormai quasi tutte le aziende non possono più fare a me-no: da quelle che costruiscono robot fino a quelle che fanno frigoriferio frullatori ». Un'impegno nella ricerca di personale formato in modoadeguato e più vicino alle esigenze reali delle imprese che non solospinge le aziende a finanziare il master e a mettersi in cattedra. «Piùdella metà delle lezioni - prosegue D'Amato - viene fatto diretta-mente dagli uomini d'azienda in modo da creare percorsi a propria im-magine e somiglianza e dare vita a una partnership vera in cui essere abordo significa anche venire in aula ». Un bilanciamento tra mondo ac-cademico e professionale che, negli anni , ha permesso al 90% deglistudenti di essere assunti dopo aver terminato il master, che richiedeun impegno full time da ottobre 2015 a luglio 2016. Le iscrizioni sonoaperte fino al 30 settembre . Per informazioni: wwwmaster. Iiucit. A ca-rico dello studente solo la quota d'iscrizione di 850 euro.

C. CL.I

Formazione Pagina 32

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Secondo l'analisi di legalcommunity.it l'inversione del trend arriva da M&A e capitai markets

Avvocati d'affari, la ripresa c'èIl fatturato delle prime 50 «law firm» cresce del 2,6% a quota 1,7 míliardí

Fabio Grattagliano

Attesa da anni, l'inversione ditendenza per il mercato dellaconsulenza legale d'affari è orauna realtà. Nel 2014, le cinquantalaw firm top del settore hannomosso un giro d'affari complessi-vo di1,7 miliardi di euro, in cresci-ta del 2,6% rispetto all'anno pre-cedente. Per avvocati e studi as-sociati si tratta di una scossa chesmuove il settore dopo due annisofferti, con il 2o12 e il 2013 chiusicon un giro d'affariinflessione. Lestime si devono a legalcommuni-ty.it che ha analizzato l'andamen-to deifatturati delle prime 5o real-tà attive in Italia.

Quella cominciata nel 2014sembra in tutto e per tutto unanuova fase di espansione, soste-nuta dalla ripresa dell'attività sulfronte M&A e dal buon andamen-to del segmento capitai marketsche, tra quotazioni ed emissionicorporate, è riuscito a far marcia-re a pieni giri i dipartimenti di di-ritto finanziario.

I big playerIl settore risulta fortemente con-centrato.Infatti, 1175%deiquasi 1,7miliardi di fatturato totalizzatidalle prime 5o realtà operanti inItalia,viene realizzato solo dai pri-mi 25 studi. E tra questi solo inquattro si piazzano sopra quotaZoo milioni di euro: Bonelli EredePappalardo (con un fatturato di137 milioni di euro), Chiomenti(125 milioni), Gianni OrigoniGrippo Cappelli (no milioni) e Pi-rola Pennuto Zei (106,6 milioni).

Lo studio guidato da Stefano Si-montacchi e Marcello Giustinianinon solo è stato tra i protagonistidell'operazione d'integrazionetra Alitalia ed Etihad, affiancandola ex compagnia di bandiera na-zionale, ma ha anche assistito i ci-nesi di Shanghai Electric nell'ac-quisizione del 40°ßo di AnsaldoEnergia e Beni Stabili nella fusio-ne a tre con Polaris e Investire Im-mobiliare che ha dato vita alla se-conda Sgr del real estate attiva inItalia.

In questa operazione, così co-

me nella fusione tra Alitalia edEtihad, Bonelli Erede Pappalardoha avuto tra le sue controparti lostudio Chiomenti che, con44ope-razioni messe a segno, è stato il do-minatore del mercato M&A nel2014. Chiomenti,in particolare, hafirmato l'acquisizione del 35% diCdp Retiper conto di State Grid ofChina, così come l'accordo sul-l'ingresso di Rosneft in Camfinper conto della Nuove Partecipa-zioni. Un dossier su cui lo studioha lavorato anche nei mesi scorsiagendo sempre al fianco di Tron-chetti Provera in occasione del-l'arrivo di ChemChina a capo del-la catena di controllo su Pirelli.

In quest'operazione è riuscitoa ritagliarsi un ruolo anche lo stu-dio Gianni Origoni Grippo Cap-pelli che ha cominciato il 2015 fir-mando operazioni come la con-quista di 4VorldDutyFree da par-te di Dufry, l'acquisizione diAnsaldo Sts da parte di Hitachi eil passaggio di Sorin a Cyberoni-cs, confermando il trend che nel2014 lo ha visto, tra l'altro, prota-gonista nelle privatizzazioni,agendo per Cdp nella cessione diTag a Sname nella vendita di Re tia State Grid oltreché conquistan-do il mandato per assistere il Mefnella quotazione di Poste.

La crescita dei ricaviLa ripresa dell'attività sulfronte M&A e il buonandamento del segmento«capitai markets» hannofavorito il ritorno al segno piùnel 2014

Miliardi di euroÈ il giro d'affari complessivomesso a segno dalle cinquantalawfirm top del settore. Leprime 25 insegne per fatturatototalizzano il 75% dei ricavi

I più dinamiciIl mercato dei servizi legali italia-

no continua a essere dominato da-

gli studi legali tricolori. Se si ten-

gono in considerazione i primi 25

studi nella classifica di legalcom-

munity.it emerge che le insegne

nazionali hanno mediamente

centrato una crescita del 6,7°o nel

corso dell'ultimo esercizio, men-

tre quelleinglesie quelle america-

ne si sono "fermate" nell'ordine a

+3 % e +3,7%.

A crescere di più sono stati Cba(+250 ) che oltre alla spinta del suodipartimento fiscale habeneficia-to del buon andamento dell'areache si occupa di infrastrutture edenergia e Pavesi Gita Verzoni(+21,7%) che si è confermato nelsuoruolo diboutique dicorporatem&a affiancando la famiglia Ro-vati nella vendita di RottapharmMadaus al gruppo Meda per 2,7miliardi di curo.

A seguire Legance e Grimaldi,entrambi con un incremento del2000 che ha portato i rispettivi fat-turati a 6o e 24 milioni di curo. Le-gance, in particolare, ha seguitoBanca Carige nella cessione delramo assicurativo ad Apollo eBSkyB nell'acquisizione di SkyItalia. Grimaldi, invece, ha rad-doppiato le proprie dimensioniri-spetto a due anni prima, raffor-zandosi in settori come il banking& finance e investendo nella pro-pria dimensione internazionale.

Le dimensioniNonostante il ritorno del segnopositivo per i fatturati, però, i pri-mi 5o studi legali attivi in Italia,stando sempre ai dati di legalc om-munity.it, hanno continuato a la-vorare sul recupero della redditi-vità e in particolare sulla ridefini-zione dei propri organici. Nel set-tore, l'emorragia di posti di lavoronon si è ancora arrestata. Il nume-ro complessivo dei professionistioccupati in queste realtà si è fer-mato a 4.993,1'1,28% in meno ri-spetto al 2013. In crescita del 7,5%,invece, il numero di partner.

@ilgrattacapo

R0' IIONE RISERVATA

Avvocati Pagina 33

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La top 25

I primi 25 studi legali d'affari attivi in Italia per fatturato 2014

] 0

11

16

17

11S

19

Fatturato,2014 (raaln d â , Collab

S$ud â o le aleg ------------------- -euro)

,------------- -----

Soci----

oratori

Bonelli Erede Pappalardo li-

I37------------------- --

55 180

Chiomenti ï25--------------

58 203

Gianni Origoni Grippo110 79 157Cappelli

------------------------------------------i

Pennuto Zeil06 6 i 128 196& Associati

Nctm-

= 1

----------------------72 120

Kpmg--

63,2----------------

40 38

Dla Piper i-

61------------------

43 81

Legance 6(?-------------------

36 120

CliffordChance-

52-----------------------

18 66

Cleary Gottlieb-

45,7----------------------

11 52

Baker& McKenzie-

44,81--------------

28 67

Freshfields Bruckhaus43 6 li 15 52

Deringer---------------------

,

--------------- ------Linklaters 33 1 9 38

Allen & Overy 32,; 11 43

Maisto e Associati 3ß3----------------- -

8 31

Cba ii----------

3C7 ' ,--

16 59

Latham & Watkins 29 ! 7 23

Pedersoli e Associati 28,2 30 44

Pavia e Ansaldo-- 27.5

--------------- 39 64

d'Urso Gatti e Bianchi_--------------------1

271_-

28------

40------

Trifirò & Partners-

27------------------

28 16

Hogan Lovells 26 ii 18 42

Ls Lexjus Sinacta-

25,711----------------------

95 65

Lombardi Molinari Segni 25.5 36 63----------------------

Grimaldi 2411 32 50- - - - ------

Fonte: legalcommunity.it

Avvocati Pagina 34

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Il ddl concorrenza riaccende il dibattito sul ruolo dei professionisti che lavorano in azienda

ceireDI ROBERTO MILIACCA

tI empi sono maturi per arrivare all'agognataequiparazione tra giuristi d'impresa e avvo-

cati? Secondo i primi, sicuramente sì; secondoi secondi, no. O, meglio, è il parlamento che staprendendo una posizione netta, continuando asostenere che il vincolo della subordinazioneè un ostacolo insormontabile per poter giun-gere a una reale equiparazione tra chi svolgeun'attività libero professionale e chi, invece,lo fa per conto di un'azienda. E non importase fanno più o meno le stesse cose. avvocati egiuristi d'impresa sono due categorie da tene-re separate. Punto. Un tentativo per annulla-re la storica contrapposizione, come emergedall'inchiesta che ha condotto questa settima-na Affari Legar, lo starebbe cercando di farel'Antitrust, attraverso il ddl concorrenza. Dal

cui testo che è arrivato a Palazzo Chigi, però,è stato tolto l'articolo che puntava ad abolireil regime di incompatibilità con l'iscrizioneall'albo previsto dall'art. 18 della legge pro-fessionale (legge 31 dicembre 2012, n. 247) percoloro che svolgono «qualsiasi attività di lavo-ro subordinato, anche se con orario di lavorolimitato». La tesi di chi vuole il superamentodell'art. 18 è che, tra le altre cose, si creereb-be una maggiore mobilità tra professionisti,consentendo alle aziende di poter assumereavvocati più giovani. E poi si riconoscerebbela sostanziale equiparazione «operativa» trai due professionisti che, molto spesso, fanno lestesse cose, dentro e fuori dall'azienda, esatta-mente come avviene in Europa. Ma ai giuristiè impossibile opporre il segreto professionale(legai privilege) a chi fa controlli. Temi impor-tanti, insomma, sui quali il parlamento devetrovare una soluzione moderna.

Giuristi Pagina 35