CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA S. PAOLA ELISABETTA …. PTOF 2018... · della Congregazione della Sacra...
Transcript of CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA S. PAOLA ELISABETTA …. PTOF 2018... · della Congregazione della Sacra...
1
CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA S. PAOLA ELISABETTA CERIOLI Scuola cattolica, paritaria, pubblica
CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
PTOF 2016.2017 2017.2018 2018.2019
Primavera Infanzia Primaria
Secondaria 1° grado □
via Milano 75 | 25034 Orzinuovi (BRESCIA) | tel. 030-94.10.36 fax 030-99.40.462
sacrafamiglia.education.it - [email protected]
2
Congregazione Sacra Famiglia CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA S. PAOLA ELISABETTA CERIOLI via Milano 75 25034 Orzinuovi BRESCIA Gestore padre Gianmarco Paris, Superiore generale e Rappresentante Legale Dirigente scolastico p. Antonio Consonni Coordinatore educativo Scuola INFANZIA p. Antonio Consonni, m. Antonia Ferrari, Coordinatrice programmazione scolastica Coordinatore educativo Scuola PRIMARIA p. Sergio Grazioli m. Chiara Assirati, Coordinatrice programmazione scolastica Coordinatore educativo Scuola SECONDARIA di I Grado p. Luca Ghirardelli prof. Paolo Mondini, Coordinatore programmazione scolastica Coordinatore ANIMAZIONE SPIRITUALE p. Luca Ghirardelli Coordinatore degli Educatori Manuel Falarti Coordinatore del Digitale Andrea Cerioli Amministratrice dott. sa Rossella Alberti, Consulente per l’amministrazione Consulenti dott. Giorgio De Medici, Consulente per il lavoro dott. Pierangelo Boffelli, Consulente per la sicurezza e-mail [email protected] sito WEB sacrafamiglia.education.it
3
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA PTOF
I N D I C E
PREMESSA INTRODUZIONE
SEZIONE 0 - IDEA E PRATICHE DI EDUCAZIONE E DI SCUOLA Per questi figli, per questo Paese. Di oggi e di domani Il manifesto della nostra Scuola (vision e mission)
SEZIONE 1 - L’ORGANIZZAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO 1.1: TIPOLOGIA, SEDE CENTRALE, ALTRE SEDI, PLESSI INDIRIZZI, ETC; 1.2 : COME CONTATTARCI 1.3 : COME RAGGIUNGERCI 1.4: IL SITO SCOLASTICO 1.5: LA MISSION D’ISTITUTO
SEZIONE 2 - IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE 2.1: IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE 2.2: IL CONTESTO DELLA SCUOLA
SEZIONE 3 - LA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA 3.1: RIFERIMENTI GENERALI 3.2: SCUOLA DELL’INFANZIA CON SEZIONE PRIMAVERA 3.3: SCUOLA PRIMARIA 3.4: SCUOLA SECONDARIA 3.5: IL CURRICOLO D’ISTITUTO 3.6: PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’OF 3.7: PARI OPPORTUNITÀ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI 3.8: AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI 3.9: INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE 3.10: LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 3.11: CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO 3.12: I RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
4
SEZIONE 4 - LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA E GOVERNANCE D’ISTITUTO 4.1: GLI ORGANI COLLEGIALI D’ISTITUTO 4.2: IL DIRIGENTE SCOLASTICO (=DS) 4.3: I DOCENTI COLLABORATORI DEL DS 4.4: PREPOSTI DI PLESSO/SEDE 4.5: DOCENTI TITOLARI DI FUNZIONE STRUMENTALE 4.6: DOCENTI REFERENTI 4.7: I DOCUMENTI FONDAMENTALI D’ISTITUTO
SEZIONE 5 - I SERVIZI DI SEGRETERIA 5.1 L’ORGANIGRAMMA DELLA SEGRETERIA 5.2 COME CONTATTARE LA SEGRETERIA
SEZIONE 6 - IL PERSONALE DELLA SCUOLA 6.1 IL FABBISOGNO DEL PERSONALE DOCENTE 6.2 IL FABBISOGNO DEL PERSONALE DI SEGRETERIA 6.3 IL FABBISOGNO DEL PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO
SEZIONE 7 - IL FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI SEZIONE 8 - PIANI DI MIGLIORAMENTO
(DERIVANTI DALLA SEZIONE N° 5 DEL RAV EX ART. 6 DEL DPR 80/2013) 8.1: INTRODUZIONE ESPLICATIVA 8.2: PRIORITA’/TRAGUARDI EX SEZIONE 5.1 DEL RAV 8.3: GLI OBIETTIVI DI PROCESSO EX SEZ. 5.2 DEL RAV
SEZIONE 9 - LA FORMAZIONE DEL PERSONALE 9.1 LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE (commi 11 e 124 della legge) 9.2 LA FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA
SEZIONE 10 - DELIBERA DEL CONSIGLIO D’ISTITUO (=CIS) APPROVAZIONE PTOF
Documenti sul sito: sacrafamiglia.education
5
PREMESSA Cari genitori dei bambini e dei ragazzi del Centro educativo e Scuola o che avete il desiderio di iscrivere i vostri figli alla nostra Scuola vi presentiamo il nostro Piano Triennale dell’Offerta Formativa (=PTOF). È la nostra carta di identità. È l’identità di ogni scuola italiana. Così come conosciamo i primi dati di una persona attraverso la sua carta di identità, allo stesso modo per conoscere chi è e che cosa fa una scuola con gli studenti da ora si legge questa <carta di identità> del PTOF. Il Ministero della Pubblica Istruzione lo definisce testo < costitutivo dell’identità culturale, educativa e progettuale della scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria)>. Il PTOF ha la funzione fondamentale di 1) informare sulle modalità di organizzazione e funzionamento della Scuola; 2) presentare <la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa> che l’Istituto mette in atto per raggiungere gli obiettivi educativi e formativi; 3) orientare rispetto alle scelte fatte, a quelle da compiere durante il percorso e al termine di esso. Pur nella molteplicità delle azioni didattiche e degli indirizzi di studio, l’intero PTOF si caratterizza come progetto unitario ed integrato, elaborato professionalmente nel rispetto delle reali esigenze degli studenti, dei docenti, delle famiglie e del territorio, con l’intento di formare persone in grado di pensare ed agire autonomamente e responsabilmente all’interno della società; ‘esercitarsi’ al lavoro futuro; imparare a creare e costruire relazioni felici. Come ci ha indicato la nostra fondatrice, s. Paola Elisabetta Cerioli. I genitori che chiedono di iscrivere il proprio figlio alla scuola sono invitati a prenderne attenta visione poiché l’intesa educativa che, con l’iscrizione, viene a stabilirsi tra Famiglia e Scuola si fonda sulla conoscenza e la condivisione delle linee pedagogiche e didattiche elaborate e proposte dalla Scuola, in continuità con la tradizione educativa della Congregazione della Sacra Famiglia. La nostra Scuola è cattolica, pubblica e paritaria per cui applica la normativa vigente in riferimento all’organizzazione didattica-curricolare e -nello spirito della legge sulla autonomia scolastica- la integra con i propri orientamenti pedagogici, condivisi da tutta la comunità educante e derivanti dalla storia e dal carisma della Congregazione.
6
Ogni cambiamento viene discusso e deciso dagli Organi Collegiali competenti e sarà comunicato tempestivamente alle famiglie. Con il PTOF un altro importante strumento è il REGOLAMENTO DI VITA DELLA SCUOLA strumento di orientamento educativo, ma anche contenente le regole necessarie per vivere bene insieme la vita del centro educativo e della scuola.
p. Antonio Consonni con gli Insegnati e la Comunità educante e scolastica
Orzinuovi, 15 Gennaio 2016
7
INTRODUZIONE
Con la riforma LA BUONA SCUOLA (legge 107/2015, Luglio 2015) sono state indicati nuovi orientamenti per l’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa che, dal settembre 2016, avrà durata triennale (=PTOF) con la possibilità di rivedibilità annuale entro il mese di ottobre di ogni anno scolastico.
Sul valore e il senso del PTOF il significato rimane invariato: <il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia> (aggiornamento ex art.3 DPR n.275/1999 con ‘rivedibile annualmente’).
Il compito di elaborazione è affidato al dirigente scolastico, chiamato a indicare al collegio docenti gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione (Atto di indirizzo per le attività della Scuola) che costituiscono quindi la base da cui partire per l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa. Una volta preso atto degli orientamenti e indicata la meta, agli attori ed esecutori del piano non resta che l’individuazione delle parti o sezioni che andranno a formare il profilo del documento.
Se il dirigente scolastico ha il compito di indicare gli orientamenti, l’intera progettazione e pianificazione del PTOF è invece consegnata nelle mani del collegio docenti, mentre la sua approvazione spetta al Consiglio di Istituto (art.3 DPR n.275/1999 novellato dal comma 14/ L 107).
Nel PTOF è pertanto inserita una cornice di presentazione delle finalità generali che la scuola ha intenzione di perseguire, traendole direttamente dalla legge 107, ma adeguandole al tempo stesso al contesto sociale e culturale di appartenenza, per non correre il rischio di generare un piano avulso dalla realtà.
La valutazione in atto nelle scuole, iniziata con la stesura del RAV e con il PIANO DI MIGLIORAMENTO, parte integrante del PTOF, rappresentano piste di azioni per la stesura del documento triennale. Ciò significa che il piano di ogni singola istituzione scolastica potrà trarre le sue finalità generali sia dal comma 1 della legge 107, sia dalle risultanze della prima fase di autovalutazione delle scuole eseguita attraverso il RAV.
Così prendendo spunto dal comma 1 della legge 107, ciascuna istituzione scolastica potrà impegnarsi per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza, innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettare i tempi e gli stili di apprendimento, contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica, di partecipazione e di cittadinanza attiva, garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini. Alla definizione delle finalità,
8
intese come quadro di accesso e di lettura del piano, fa seguito la programmazione dell’offerta formativa triennale per <il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali> (ai sensi del comma 2 della legge 107.
Si stabilisce che il piano dell’offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa (comma 2 dell’art.3 del DPR 275 del 1999, non novellato dalla legge 107).
Di conseguenza, se in passato, era naturale indicare il curricolo, gli obiettivi disciplinari, i profili dei diversi indirizzi nel caso di scuole secondarie di secondo grado, le competenze, le conoscenze e le abilità e l’eventuale offerta formativa progettata in sinergia con la comunità locale, oggi, il nuovo assetto della Legge 107, pur lasciando invariato in alcune parti l’art.3, propone una serie di obiettivi formativi preconfezionati, ricavabili dal comma 7, che le scuole dovranno scegliere ai fini della determinazione della programmazione.
Per il raggiungimento di tali obiettivi formativi il legislatore indica alle istituzioni scolastiche le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa, dispositivi previsti dal regolamento 275, ancora ineludibili per progettare ed attuare le azioni che la scuola intende realizzare. Pertanto alle scuole sono indicate tre modalità di organizzazione riferibili al tempo scuola e alla relativa programmazione:
a) l'articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e insegnamenti interdisciplinari;
b) il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della dotazione organica dell'autonomia di cui al comma 5, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie;
c) la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo del curricolo e di quello destinato alle singole discipline, anche mediante l'articolazione del gruppo della classe.
Per quanto riguarda la pubblicazione del PTOF occorre rilevare che scompare dall’antecedente articolo 3 D.P.R. n.275 del 1999 il comma 5 “il Piano dell’offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all’atto dell’iscrizione”; perché la pubblicazione del Piano è regolata nel comma 17 della legge 107: “le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel PORTALE UNICO di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale”.
Un modo intelligente per sviluppare coordinamento e differenza tra le varie proposte scolastiche.
9
SEZIONE 0 IDEA E PRATICHE DI EDUCAZIONE E DI SCUOLA. Per questi figli, per questo Paese. Il manifesto della nostra Scuola (vision e mission) □ Introduzione □ Chi siamo? Una comunità educante… □ … che educa e istruisce, la sfida e la <grazia> del futuro □ … a raverso un Centro educa vo, la scuola, la scuola aperta □ Educhiamo insieme: famiglie, religiosi, insegnan □ Nel nome di santa Paola Elisabe a Cerioli □ La Congregazione custodisce il suo <carisma educa vo> □ La nostra scuola, frammento del carisma educa vo □ Le scuole della Congregazione della Sacra Famiglia, nel mondo □ Un progetto che ‘sintetizza’ la nostra esperienza: LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA (2015.2016) APPENDICI □ Breve storia della nostra scuola □ Perché il nome <andreana> alla nostra scuola. E il passaggio alla <sacra famiglia. education> □ Spun dal <proge o educa vo> della Congregazione
10
□ INTRODUZIONE
Cari genitori, cari docenti e tutti voi educatori: in questo Piano Triennale dell’Offerta Formativa (=PTOF) si tratta di noi e del nostro futuro.
Si tratta di noi come docenti perché, attraverso la relazione scolastica, attrezziamo i figli affidati a ‘giocare’ la bella avventura della vita.
Si tratta di noi come genitori perché, nella relazione familiare, facciamo loro intuire la ‘verità’ bella e semplice della vita.
Si tratta di noi come religiosi perché, nella relazione educativa che stabiliamo nel nostro Centro educativo e Scuola, offriamo uno spazio promettente di crescita.
Insomma si tratta di noi perché il nostro futuro e l’avvenire della società dipendono soprattutto dalla qualità della relazione educativa e scolastica che riusciamo a far crescere con i figli che frequentano il nostro Centro educativo, la nostra Scuola.
È su ‘patto educativo’ tra religiosi, docenti e genitori che possiamo costruire un futuro promettente dei nostri figli.
□ CHI SIAMO? UNA COMUNITÀ EDUCANTE…
La sfida più impegnativa dell’educare e del fare scuola oggi è quella di <insegnare a vivere bene la vita presente come ‘esercizio’ alla vita futura: lavoro e legami familiari> (santa Paola Elisabetta Cerioli) ai figli (bambini, ragazzi, giovani) che ci sono affidati, con i loro bisogni e i loro desideri.
Vivere bene è conoscere, ‘sentirsi’ nel proprio corpo, appartenere a una comunità più grande (‘comunità di destino’), sperimentar-si uomini e donne capaci di futuro.
Per fare questo c’è bisogno di una Comunità che educa. La nostra Comunità educante è composta da religiosi e da insegnanti, ma anche da studenti, dalle famiglie e dalla comunità territoriale.
È nel nome di santa Paola Elisabetta Cerioli che ci avviciniamo alla delicata ma preziosa età della vita dei nostri figli che è la fanciullezza, l’infanzia, la pre-adolescenza per realizzare i loro sogni e venire incontro ai loro bisogni.
Nel nome di santa Paola Elisabetta Cerioli stiamo predisponendo le condizioni per la rete delle Scuole della Cerioli (Italia, Brasile, Africa) per condividere gli ideali della nostra Maestra e le pratiche educative e didattiche.
□ … CHE EDUCA E ISTRUISCE, LA SFIDA E LA <GRAZIA> DEL FUTURO.
Educare è difficile! Lo sperimentiamo tutti i giorni. Tuttavia come genitori, docenti, religiosi non possiamo abdicare al compito di educare, al compito cioè di rispondere davanti ai figli di un’immagine vera e buona della vita. Quindi se educare è difficile, è altrettanto bello e gioioso perché non c’è gratificazione più bella che (vedere) crescere figli, uomini e donne. Un figlio, la sua storia vale l’universo intero!
Il compito di educare stenta a diventare una vera occupazione, un laboratorio di vita nel quale confrontarsi con altri genitori. Infatti se la pre-occupazione per i figli alimenta apprensione e dubbi nei genitori, ciò non riesce a istruire comportamenti effettivi, per far
11
sì che cresca nel genitore quella fiducia immediata e spontanea che dovrebbe avere nella sua opera educativa.
Oggi c’è bisogno di occuparsi non solo materialmente dei nostri figli attraverso cibo e casa, scuola e vestito, cose e svaghi; ma anche più <spiritualmente>, cioè interrogandosi su quale speranza propiziare, quale futuro immaginare e vivere con loro! Nonostante le fatiche, come educatori intuiamo che la nostra stessa vita esprime agli occhi dei figli un messaggio; intuiamo che da quel messaggio dipende, per una parte determinante, la loro futura visione della vita.
Per questo, anche se difficile, non vogliamo venir meno al compito di educare, non smettiamo di ricercare spazi e tempo nei quali, attraverso il percorso della conoscenza (sapere) arrivare a piccoli passi e con ferma costanza, alla verità di sé e della vita, alla sua bellezza e alla sua promessa. Nelle cui pieghe scoprire traccia di un mistero, di un Altro che tutto sostiene e prende tra le sue mani: Dio, il padre.
□ … ATTRAVERSO UN CENTRO EDUCATIVO, LA SCUOLA, LA SCUOLA APERTA.
Come religiosi della Sacra Famiglia, dalla lunga e sedimentata esperienza educativa e scolastica, raccogliamo le attese, le sfide educative e il desiderio dei genitori di avere luoghi positivi, costruttivi, solari entro cui far crescere i propri figli attraverso un Centro educativo che comprende una scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria e, per il futuro, speriamo una scuola superiore. Educhiamo e facciamo scuola con la collaborazione di docenti che condividono i nostri ideali.
Il compito di educare e di istruire l’abbiamo ricevuto dalla nostra fondatrice, S. Paola Elisabetta Cerioli, che è stata una madre di quattro figli; e dalla buona tradizione dei religiosi che ci hanno preceduto nella Congregazione della Sacra Famiglia.
Custodiamo e facciamo crescere il sogno di prenderci cura delle giovani generazioni che si affacciano -timide e spavalde, sicure e spaventate, sazie e povere- alla porta della vita, del futuro. Un tempo ci prendevamo cura dei figli ’orfani’ soprattutto della civiltà bergamasca e bresciana, oggi accompagniamo i figli della civiltà occidentale –per lo più ‘orfani di padre e di Dio Padre’- ad aprire cuore, mente e mani ad un senso promettente della vita e ad interessarsi del vasto mondo di altri bambini e ragazzi sfruttati, minacciati e abbandonati, in Africa come in America Latina. I nostri Centri educativi stanno diventando sempre più luoghi di formazione delle coscienze e del sapere che fermenta la vita.
Come religiosi della Sacra Famiglia sappiamo che la scuola ha un compito didattico, ma anche valenze educative, non solo perché trasmette valori, ideali, fede, ma perché introducendo ad una visione etica e religiosa dell’apprendimento culturale (visione simbolica) apre obiettivamente al livello dove avviene la disposizione libera di ogni alunno di fronte alle istanze supreme della vita.
Educare alla vita e alla speranza: questo è il nostro progetto che realizziamo principalmente attraverso la Scuola.
Un figlio trascorre nella nostra Scuola i più delicati e importanti della sua esistenza: infanzia, fanciullezza, adolescenza.
Un Capitolo generale della nostra Congregazione ha esplicitato in modo molto chiaro l’idea di educazione per i religiosi e per coloro che li coadiuvano nella loro azione:
12
«Educare secondo lo stile cerioliano è propiziare presso la coscienza dell’altro (bambini, adolescenti, giovani, tutti) che la vita è così bella che val la pena di essere vissuta e spesa per un ideale. La nostra Fondatrice, la Santa Paola Elisabetta, considera l’educare come una ‘seconda creazione’. Ci sollecita così a ricordarci il carattere generativo (una seconda nascita) e il profilo religioso (la creazione di Dio) di ogni relazione. (…) L’educazione cerioliana per tutti e per chi è senza avvenire (cura dei poveri con l’educazione) è il nucleo centrale del Carisma e come tale segna tutta l’azione pastorale Sacra Famiglia».
□ EDUCHIAMO INSIEME: FAMIGLIA, RELIGIOSI, DOCENTI.
La necessaria scelta educativa del nostro Centro e Scuola coinvolge nell’opera educativa famiglia, religiosi, docenti e territorio.
Per cui la Scuola che ogni giorno cerchiamo di realizzare si costituisce su questi pilastri: il primo, una conoscenza che, oltre che favorire una cultura generale, apra all’altro, faccia cioè intuire la vita come un prezioso dono da spendere per ideali promettenti (solidarietà); il secondo, un metodo di studio che attrezzi per la vita (imparare ad imparare); il terzo, una buona alleanza con le famiglie perché l’opera educativa risulti il più efficace per i figli e, per i genitori, sia occasione per decifrare il mondo che i loro figli stanno vivendo.
□ …NEL NOME DI SANTA PAOLA ELISABETTA CERIOLI
Il centro educativo e Scuola s. Paola Elisabetta è una delle scuole della Congregazione della Sacra Famiglia, che fu fondata nel 1863 da S. Paola Elisabetta Cerioli, una nobile di Soncino (1815-1865).
Il tragitto della vita di santa Paola Elisabetta Cerioli è la realizzazione di un ideale: esprimere maternità, creatività, generosità prima verso i suoi figli e dopo la perdita dei figli propri, verso i figli degli altri, poveri e senza avvenire. E rintracciare in tutto questo il compiersi della ‘volontà di Dio’.
Come ciascuno di noi nasce in una famiglia che lo accoglie e in un paese che gli insegna l’«abc» della vita, così la storia di Costanza -questo è il nome di battesimo della nostra Fondatrice prima di chiamarsi suor Paola Elisabetta- ha avuto come teatro il paese di Soncino, un paese della pianura cremonese.
Nasce il 28 gennaio del 1816, in una famiglia ricca, in un bellissimo palazzo, tra suppellettili preziose, ori e attenzioni. Dalla madre la figlia impara, piano piano, ad aprire gli occhi e il cuore sui bambini poveri e orfani, e si commuove davanti a tanta infelicità, domandandosi: «perché nel mondo c’è tanta ingiustizia?» Leggeva le storie di personaggi illustri, ma soprattutto studiava la bibbia.
I genitori, quando si presentò il conte Gaetano Busecchi, vedovo di Maria Teresa Tassis, per chiedere Costanza in sposa, vedendolo formato di qualità morali e anche artistiche ineccepibili, la concessero in sposa, senza troppo badare all’età matura (58 anni) e la vedovanza. Costanza lo trattava tuttavia con molta dolcezza e sollecitudine.
La vita familiare di Gaetano e Costanza fu presto allietata e benedetta dalla nascita di quattro figli: Francesca Maria Teresa (1836); Carlo Alessandro Francesco (1837); Raffaele Gaetano (1838) e un ‘angioletto’ senza nome (1842). Tra i figli, tutti morti
13
prematuramente, Costanza ebbe una particolare predilezione per Carlo: buono, solare, capace di stabilire amicizie. Erano bellissime le sere che passavano a guardare le stelle e ad immaginare quando sarebbero stati lassù, con Dio. Carlo però, dopo essere stato in Collegio, morì di tisi, giovanissimo, il 16 gennaio 1854. La mamma lo considerava come un <Angelo> (cioè un Messaggero) per il suo carattere dolce e fermo, ma anche perché prima di morire le aveva detto: «Dio ti darà altri figli. Non rattristarti!». Dopo il figlio, nel Natale dello stesso anno, morì anche il marito. Lei si trovò sola, senza più il calore di una famiglia, con un ingente patrimonio da gestire e in un incerto futuro. «Io non sapevo più che cosa fare di me: girando per ogni dove del palazzo, ogni cosa mi ricordava il mio caro figlio Carlo: tutto mi affliggeva». Sono queste le parole sconsolate di Costanza nella sua solitudine, senza alcun conforto se non in Maria Addolorata.
Trovò in una nuova confidenza in Gesù -morto per amore, vissuto a Nazaret nella Santa Famiglia- lo spunto per dare un senso alla sua solitudine. Come tanti papà e tante mamme di oggi che hanno perso il loro figlio in un incidente, per malattia o perché si è allontanato dalla fede, Paola Elisabetta guardando a Maria, comprese il suo strazio di madre, ma anche la grazia di diventare nuovamente ‘madre’ di altri figli; pensando a Giuseppe e alla sua Famiglia si sentiva protetta e al sicuro. Più forti, sempre più insistenti riecheggiavano nel suo cuore le parole del figlio: «Il Signore ti farà di nuovo madre». Così il suo nuovo cammino partito dalla Croce, passando attraverso Nazaret dove Gesù aveva vissuto nella sua famiglia, approdò alla vita dei figli orfani, ‘senza avvenire’ della sua terra: lì apprezzò la vita quotidiana e la storia d’ogni giorno. Lì imparò ad aprire il suo cuore al mondo, soprattutto ai bambini orfani.
Dopo due anni di solitudine e dopo un corso di esercizi spirituali vissuti intensamente, Costanza si sentì come rasserenata. Quando il giorno 7 gennaio dell’anno 1856 aprì il portone del palazzo ad una bambina orfana della campagna di Comonte e l’accolse nella sua casa, dopo averla rivestita, datole da mangiare, e dopo averla custodita per giorni e poi per anni, si ricordò di suo figlio.
Paola Elisabetta morì il 24 dicembre 1865, ma la sua maternità creativa continua ancora oggi.
□ LA CONGREGAZIONE CUSTODISCE IL SUO <CARISMA EDUCATIVO>
Dal piccolo gesto di accoglienza di una bambina orfana nacque la Congregazione dei religiosi (4 novembre 1863) e delle religiose (8 dicembre 1862) della Sacra Famiglia che, evangelizzando attraverso l’educazione, continuano il sogno di madre Paola Elisabetta Cerioli: fare del mondo la famiglia di Dio, dove genitori ed educatori fossero come un ponte verso la paternità e maternità di Dio. La comunione di intenti di ideali, di prospettiva tra religiosi e religiose doveva essere come Maria e Giuseppe per Gesù luogo affettivamente di grande intensità per potere sperimentare la bellezza della vita e della storia: essere cioè padri e madri (‘spirituali’) per tutti i figli che ci vengono affidati, ma soprattutto di coloro che non hanno avuto la possibilità di sperimentare la gratificante paternità e maternità di un padre e di una madre, unico accesso per scoprire la paternità e maternità più grande di Dio.
Era il 4 novembre quando nasceva a Villacampagna di Soncino (Cremona) l’Istituto maschile della Sacra Famiglia: proprio nel giorno della memoria di S. Carlo Borromeo, ricordo immediato del figlio Carlo. A Comonte c’era un palazzo patrizio circondato dalle
14
abitazioni dei contadini addetti ai lavori della proprietà terriera dei Tassis. A Villacampagna, invece, piccolo villaggio dipendente dalla grossa e storica borgata di Soncino, c’era un grosso cascinale -il tipico cascinale della pianura padana- di proprietà dei Cerioli, passato in eredità a Costanza. Gli inizi furono difficili, sotto la prova del fuoco: si vide allora di quale forza e coraggio erano pieni sia la Fondatrice sia Giovanni Capponi, primo fratello della Congregazione. E si vide ancora di quanto pratico affetto circondarono l’opera il Vescovo di Bergamo mons. Speranza e mons. Valsecchi, che presero a cuore la direzione generale dell’Istituto, avendo al fianco il fedelissimo Giovanni Capponi.
La prova diventò ancor più grande quando nel 1865, appena due anni dopo la fondazione, la Fondatrice morì , lasciando una Comunità ancora agli inizi costituita da quattro Fratelli e da una decina di Orfani.
Nel 1868 si poté realizzare il desiderio della Fondatrice di portare nella Diocesi di Bergamo –e precisamente a Martinengo nel Convento dell’Incoronata- anche la sede dell’Istituto maschile. L’ingresso solenne dei religiosi a Martinengo avvenne ai primi di dicembre alla presenza di mons. Speranza e di don Luigi Palazzolo.
Nonostante i generosi sforzi, gli anni successivi furono caratterizzati da notevoli difficoltà tanto da far temere una repentina chiusura dell’Istituto stesso agli inizi del nostro secolo. Il nuovo direttore don Angelo Orisio, mandato dal Vescovo Guindani perché provasse a rivitalizzare l’Opera ormai agonizzante con il prevosto di Leffe, don Davide Mosconi, come collaboratore, lavorarono a riordinare l’Istituzione e a farla progredire. Il 19 marzo 1986 la Congregazione dei Religiosi approvava definitivamente le Costituzioni e riconosceva la Congregazione di Diritto Pontificio.
Dal 1925 la Congregazione svolge la sua missione nei confronti dei minori anche a Orzinuovi. Dapprima con un orfanotrofio e poi con il passare del tempo con un Collegio, oggi con un Centro educativo e Scuola apprezzati su tutto il territorio.
Il Capitolo generale del 2013 ha ribadito alcune idee fondamentali della nostra esperienza. Per evangelizzare, dobbiamo innanzitutto lasciarci evangelizzare dalla Parola di Dio, dal carisma e dalla vita dei poveri. Evangelizzare ci rimanda dunque alla nostra conversione personale, come operai del vangelo.
Evangelizzare educando è stato lo slogan sintetico della nostra esperienza educativa. «Il nostro essere mandati ad evangelizzare i poveri» (Lc 4,18) passa inesorabilmente e primariamente nell’impegno a formare le coscienze delle giovani generazioni, che il loro avvenire; destinato, comunque, ad interazione planetaria. In questo senso l’educazione appare soprattutto come la forza più potente ed efficace in grado di fornire l’accesso per tutti alla cittadinanza terreste in una comunità planetaria.
□ LA NOSTRA SCUOLA, FRAMMENTO DELL’IDEALE
La Congregazione della Sacra Famiglia conta attualmente circa 60 membri in Italia/Svizzera, Brasile (America Latina), Mozambico (Africa).
La missione dei Religiosi è oggi definita come servizio della fede, di cui l’educazione costituisce un’esigenza assoluta, ed essi vi si dedicano, in collaborazione con istituzioni e laici, attraverso le loro scuole e le parrocchie: istruzione ed educazione dei giovani, con una rete di scuole ed Università; opere missionarie in America Latina, Africa e la collaborazione con le famiglie in parrocchie.
15
□ LE SCUOLE DELLA CONGREGAZIONE DELLA SACRA FAMIGLIA, NEL MONDO
Il tragitto della vita di santa Paola Elisabetta Cerioli è la realizzazione di un ideale: esprimere maternità, creatività, generosità prima verso i suoi figli e dopo la perdita dei figli propri, verso i figli degli altri, poveri e senza avvenire. E rintracciare in tutto questo il compiersi della ‘volontà di Dio’.
La Congregazione custodisce questo metodo educativo. Dal piccolo gesto di accoglienza di una bambina orfana nacque la Congregazione dei religiosi (4 novembre 1863) e delle religiose (8 dicembre 1862) della Sacra Famiglia che, evangelizzando attraverso l’educazione, continuano il sogno di madre Paola Elisabetta Cerioli: fare del mondo la famiglia di Dio, dove genitori ed educatori fossero come un ponte verso la paternità e maternità di Dio.
Un’idea fondamentale della nostra esperienza è che per evangelizzare dobbiamo innanzitutto lasciarci evangelizzare dalla Parola di Dio, dal carisma e dalla vita dei poveri. Evangelizzare educando è stato lo slogan sintetico della nostra esperienza educativa. «Il nostro essere mandati ad evangelizzare i poveri» (Lc 4,18) passa inesorabilmente e primariamente nell’impegno a formare le coscienze delle giovani generazioni. In questo senso l’educazione appare soprattutto come la forza più potente ed efficace in grado di fornire l’accesso per tutti alla cittadinanza terreste in una comunità planetaria.
□ Un progetto che ‘sintetizza’ la nostra esperienza:
LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA (2015.2016)
Nell’anno 2015.2016 abbiamo sintetizzato tutta la nostra esperienza in un sistema educativo e didattico di Cittadinanza attiva, denominato LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA (cf Allegato 4), una modalità per promuovere la risorsa che c’è in ciascuno studente; le relazioni tra studenti (dai 4 ai 14 anni); vivere il limite e gli insuccessi.
□ NEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA.
La sfida dell’educazione, nel vivace contesto della nostra tradizione educativa, si è tradotta in un progetto educativo e, nella sua traduzione, che è questo strumento del piano triennale dell'offerta formativa: è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, offrendo alle famiglie degli alunni uno strumento di conoscenza dell'Istituto. Esso è inoltre il mezzo attraverso cui si armonizzano gli interventi educativo-didattici della scuola stessa, sulla base della costituzione italiana e dei programmi ministeriali.
L’originalità che questo strumento riveste è dovuta al doppio legame che lo vede collegato: da un lato alla riconosciuta autonomia dell’Istituzione scolastica; dall’altro alla logica del curricolo. La riforma, che la nostra Scuola ha anticipato in alcune delle sue parti, ha operato un autentico cambiamento di paradigma culturale, dove si modifica sostanzialmente il rapporto tra Centro e Scuola. Scompaiono i programmi nazionali e si impongono i curricoli elaborati localmente dalla scuola: il curricolo sta all’autonomia come il programma nazionale stava al centralismo del sistema scolastico. Una delle principali caratteristiche della scuola del curricolo è l’aderenza alla realtà sociale entro la quale la scuola opera e l’attenzione particolare all’alunno. La didattica è chiamata a concepirsi
16
situata in un contesto sociale, economico e culturale non generico, e l’attenzione alla situazione di partenza degli alunni rappresenta il primo passo della progettazione curricolare. I docenti sono perciò chiamati a dialogare con la comunità sociale ed il curricolo viene a costituire il vestito su misura della scuola.
Per cui anche la nostra Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria si avvale dell’autonomia (DPR n. 275/1999), cioè della libertà di iniziativa al fine di rendere il servizio educativo più rispondente alle esigenze degli allievi e delle allieve, delle famiglie e del territorio.
APPENDICI
Breve storia della nostra scuola
Le tappe che hanno portato alla costituzione del nostro Centro educativo e Scuola s. Paola Elisabetta, da tutti conosciuto come ‘Andreana’ sono queste:
1921, 23 settembre: don Giuseppe Musletti, nativo di Orzinuovi e parroco di Ovanengo, esprime il desiderio di lasciare tutto il suo patrimonio alla Congregazione della Sacra Famiglia perché venga aperto, possibilmente nel Comune di Orzinuovi, un Orfanotrofio per raccogliere, allevare, istruire ed educare orfani poveri.
1925, 11 novembre: a nome e per conto della Congregazione della Sacra Famiglia, padre Francesco Tomasoni con fratel Giovanni Capister, due suore e un gruppo di ragazzi, prende possesso della Possessione Landriana.
1926: l’Istituto Andreana s’avvia ad accogliere circa 35-40 ragazzi che hanno frequentato le prime classi elementari a Martinengo e la classe quinta a Villacampagna. Impegnati nell’attività agricola, i giovani migliori seguono i corsi di scienze agrarie e zootecnica tenuti dal prefetto d’agraria fratel G. Capister.
1932-33: viene avviata la Scuola Agraria serale. Fratel Omobono Pezzoli insegna agraria e zootecnia, mentre il maestro Branchi e il professor Gardoni cultura generale.
1941, giugno: i dieci allievi migliori vengono inviati ad Orzinuovi per sostenere gli esami del Secondo Corso presso il Regio Corso d’Avviamento Professionale di Tipo Agrario.
1946, ottobre: riapre la Scuola di Avviamento serale con l’istituzione del Terzo Corso.
1954, 8 settembre: viene inaugurato il nuovo grande padiglione con dormitorio, refettorio e officina meccanica agraria.
1955-56, ottobre: l’Istituto Andreana accoglie anche ragazzi esterni che hanno terminato il ciclo elementare, come convittori o semi convittori per il periodo scolastico che frequentano il corso triennale di Avviamento Professionale Industriale.
1957, ottobre: approntate nuove aule, la palestra e il laboratorio, l’Istituto Andreana ottiene l’autorizzazione ad ospitare una sezione staccata dell’Avviamento Professionale Industriale Statale di Orzinuovi.
17
1960, 1 ottobre: l’Istituto Andreana ospita una sezione coordinata dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato ‘Moretto’ di Brescia (I.P.S.I.A.), l’antica Scuola Tecnica.
1963-64: soppressa la Scuola d’Avviamento Professionale, l’Istituto Andreana ospita una sezione staccata della nuova Scuola Media Unica di Orzinuovi.
1974, 1 settembre: il complesso scolastico ospita la sezione staccata dell’Istituto Tecnico “Don Primo Mazzolari” di Verolanuova.
1989, 13 maggio: il decreto ministeriale concede il riconoscimento legale alla Scuola Media “P.E.Cerioli” con decorrenza dall’anno scolastico 1988-89. Il Ministero della P.I. riconoscerà lo status di Scuola Media Paritaria con decreto il 28 febbraio 2001.
2000, 14 settembre: autorizzata dal Dirigente Scolastico del Circolo Didattico di Orzinuovi, s’avvia la Classe Prima della Scuola Primaria ‘P.E.Cerioli’. Con decreto 27 febbraio 2003 il M.I.U.R. riconosce lo status di Scuola Primaria Paritaria.
2003, 11 settembre: avvio del primo anno della Scuola dell’Infanzia “P.E.Cerioli”. 2005, Con decreto 28 novembre il M.I.U.R. riconosce lo status di Scuola dell’Infanzia.
2005, gennaio: lavori di ristrutturazione della Piscina e suo completamento nel luglio dello stesso anno.
2006, 2 ottobre: avvio del C.I.S. / Consiglio d’Istituto della Scuola per custodire e far crescere la continuità e la collaborazione tra religiosi, docenti, genitori delle tre sezioni della Scuola.
2007, 2 ottobre: avvio del movimento delle famiglie per l’Educazione e la Famiglia.
□ Perché il nome <andreana> alla nostra scuola e il passaggio alla <sacra famiglia. education>
Generalmente, i cascinali della pianura padana prendevano denominazione dal cognome della famiglia proprietaria, oppure da una particolare emergenza naturale: un dosso, un bosco, una pianta, …. Verso la metà dell’800, il gruppo familiare Gossalli-Moretti-Legnani fa costruire sul Campo La Vigna, posto nella contrada della Madonnina dell’Oglio, una vasca per la macerazione del lino, fibra allora molto richiesta sul mercato lombardo. Per utilizzare una derivazione della Roggia Mezzarola, la struttura viene interrata tanto da richiedere una scaletta in mattoni per accedervi. È così infossata da richiamare le buie androne dei centri urbani, il che le merita la denominazione di L’andruna, che si estende al terreno che la ospita e più tardi alla cascina che su di esso nel 1881-83 vi farà costruire il proprietario Enrico Salini, nativo di Soncino e farmacista in Milano.
Per la prima volta, nella mappa catastale del 1898 la Cascina Landruna è ufficialmente segnalata come Cascina Landriani, evidente interpretazione burocratica dell’indecifrabile toponimo originario.
18
Per altre fantasiose contaminazioni popolari, di qui seguirà Cascina Landriana e finalmente L’Andreana.
□ SPUNTI DAL <PROGETTO EDUCATIVO> DELLA CONGREGAZIONE
NATURA E FINALITÀ
Il centro educativo e Scuola s. Paola Elisabetta Cerioli è <più che una scuola>. È una scuola non statale, ma pubblica, paritaria e si inserisce nel sistema scolastico nazionale in spirito di collaborazione con le altre scuole statali e paritarie del territorio.
È una scuola cattolica. Fa parte della storia culturale di Orzinuovi e della bassa bresciana e della missione della Chiesa Bresciana.
Si pone in continuità con la tradizione pedagogica della Congregazione della Sacra Famiglia, iniziata a Villacampagna (CR) nel 1863 e continuata a Martinengo (…) incidendo sulla cultura del nostro paese.
La Scuola è gestita dai religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia e si ispira alle intuizione pedagogiche di s. Paola Elisabetta Cerioli. che si rifanno alla sua esperienza umana e religiosa di madre e di fondatrice.
La Congregazione della Sacra Famiglia ha elaborato –nel corso della storia, con l’apporto dei religiosi- un proprio modello pedagogico che, dal nome dalla Fondatrice, viene detto <cerioliano>.
La Scuola pone come finalità primaria della sua attività educativa la formazione di ‘donne e uomini’, <insegnare a vivere bene la vita presente come ‘esercizio’ alla vita futura: lavoro e legami familiari> (santa Paola Elisabetta Cerioli) ai figli (bambini, ragazzi, giovani) che ci sono affidati, con i loro bisogni e i loro desideri.
I percorsi educativi programmati mirano alla formazione della persona nella sua interezza, attraverso lo studio inteso come strumento di libertà. Si ha la speranza infatti di attivare in ogni alunno le capacità cognitive, affettive e relazionali che lo rendano in grado di esplorare la realtà con spirito critico, scevro dai pregiudizi e dai condizionamenti esercitati dai falsi valori.
La Scuola intende contribuire così, in stretta collaborazione con le famiglie, alla costruzione di una società in cui tutti interagiscono per il bene comune, superando individualismo e utilitarismo.
La responsabilità educativa dell’Istituto è comunitariamente condivisa da religiosi e da laici che insieme, nei rispettivi ruoli, collaborano alla formazione dei figli affidati, con l’apporto delle loro esperienze umane, cristiane e professionali.
L’impegno degli educatori si qualifica per la testimonianza di vita, la professionalità aggiornata, lo stile educativo centrato sull’attenzione alla persona dello studente e sullo sforzo di creare un ambiente che, con gradualità, serietà e continuità, stimoli gli studenti a divenire progressivamente artefici della propria formazione e protagonisti della vita scolastica.
Gli alunni e le alunne sono la ragion d’essere dell’Istituto e il centro del processo formativo.
19
L’ambizione della nostra Scuola, per quanto possibile, è quella di formarli all’autonomia, cioè la capacità di far da soli; all’eccellenza, cioè a dare sempre il meglio di se stessi; e alla fiducia, cioè ad essere sempre fiduciosi degli altri e della vita.
L’azione dei docenti si attua in collaborazione con tutta la comunità educante in clima di intesa e di fiducia reciproca. A questo scopo sono presenti nell’Istituto gli organismi partecipativi, considerati preziosi strumenti per creare una reale sintonia tra tutte le componenti della comunità e per integrare i loro rispettivi ruoli nell’intento comune di far acquisire ad ogni alunno correttezza nei rapporti interpersonali, autonomia, adesione alle norme di comportamento e senso di solidarietà.
Tra i vari organi collegiali, il Consiglio d’Istituto e il Consiglio dei Genitori Rappresentanti di Settore costituiscono il punto privilegiato di confronto e comunicazione tra la Direzione e i Rappresentanti di tutta la comunità.
La Scuola continua a seguire i propri alunni anche dopo la conclusione degli studi secondari di I° grado, con iniziative di educazione permanente, in particolare con l’Associazione Ex Alunni, con la partecipazione al giocoEstate –vivaio per diventare un futuro educatore, con la partecipazione alla Compagnia teatrale.
OBIETTIVI
L’azione educativa della nostra scuola intende perseguire le proprie finalità attraverso la formazione della mente, del cuore, della volontà, della dimensione contemplativa e di quella sociale.
La formazione della mente è intesa come trasmissione di conoscenze solide e approfondite, come sviluppo di abilità creative e di competenze e come promozione di un’intelligenza complessiva, “cioè di quella capacità di cogliere il senso globale delle cose che permette di ordinare le azioni al raggiungimento di un fine” (Card. Martini S.I., 1994).
La formazione del cuore tende a sviluppare la sensibilità e l’affettività, per conoscersi e accettarsi, uscire da sé, comunicare ascoltando gli altri e accogliendoli; per prendere coscienza che Dio vuole lo stesso bene per me e per l’altro, nella famiglia, nelle relazioni e nella società; per inquadrare gli interessi particolari in una coerente visione del bene comune e assumere un atteggiamento di servizio per il suo raggiungimento.
La formazione della volontà mira alla scoperta dei propri talenti e delle proprie energie per saperli indirizzare e sviluppare. Mira inoltre a formare la coscienza dei propri limiti per saperli accettare e superare. La costruzione di una forte identità personale renderà i nostri alunni capaci di valutare i dati culturali e di esperienza per dotarsi di una propria gerarchia di valori che li guidi nel momento delle scelte.
Coronamento dell’impegno educativo è la formazione alla dimensione ‘contemplativa’ come capacità di giungere a un autentico incontro personale con il Signore della Vita, nell’ascolto della Sua Parola, da cui trarre sapienza, coraggio e fiducia.
Nella consapevolezza che la persona umana è profondamente radicata nella società e nel mondo, l’Istituto offre occasioni d’incontro con la comunità territoriale in cui i giovani dovranno inserirsi, per stimolarne la conoscenza, aiutarne l’interpretazione e la valutazione; .e con l’Accademia di Belle Arti santa Giulia per uno scambio proficuo con figure di giovani
20
In particolare, allo scopo di sviluppare un modello culturale europeo e accogliendo le indicazioni del Protocollo di Lisbona, la nostra scuola promuove competenze di base in materia di tecnologie dell’informazione, lingue straniere con procedure di certificazione e scambi a livello liceale con Collegi europei ed extraeuropei.
IL MODELLO PEDAGOGICO CERIOLIANO
La nostra scuola persegue le proprie finalità educative mediante una pluralità di attività che trovano il loro centro portante nella scuola, integrate ad altre iniziative di carattere religioso, culturale, sociale e sportivo.
Tanto la scuola quanto le altre iniziative sono accuratamente programmate, affinché ogni attività dia il proprio contributo alla formazione degli studenti, in armonia con i principi educativi esposti in questo documento e affinché l’apporto specifico delle singole attività si integri efficacemente con quello delle altre.
La programmazione, partendo dalla riflessione sulle valenze educative delle singole discipline scolastiche e delle attività formative proposte, orienta il processo di insegnamento/apprendimento secondo la pedagogia che si ispira a Paola Elisabetta Cerioli.
Nell’ambito del processo di insegnamento/apprendimento, l’attuale metodo cerioliano si caratterizza in cinque momenti che interagiscono e comunicano tra loro in una successione ciclica, sintetizzabili dalle parole chiave: contesto, esperienza, riflessione, azione, valutazione.
Il termine <contesto> sta a significare che il primo passo dell’attività dell’insegnante è la <contestualizzazione>, cioè la conoscenza dell’alunno come persona, del suo temperamento e del suo carattere, ma anche della storia educativa, delle sue inclinazioni e dell’ambiente familiare e sociale da cui proviene.
Questa conoscenza permetterà all’insegnante di elaborare le strategie più adatte e di approntare gli strumenti adeguati al raggiungimento degli obiettivi formativi.
Il punto di partenza per l’avvio del processo di apprendimento è il saper stimolare, con metodologie attive, l’immaginazione e la sensibilità degli alunni, conducendoli a fare esperienza della realtà oggetto di studio, per creare un coinvolgimento emotivo oltre che intellettivo, in quanto è proprio l’affettività che motiva il soggetto e gli consente di mettere in atto le sue potenzialità.
All’esperienza subentra il momento della riflessione, che è una riconsiderazione attenta di ciò che si è studiato, allo scopo di afferrarne meglio il significato.
La riflessione inoltre abitua gli alunni a pensare alle possibili implicazioni di eventi legati al tema di studio e a soffermarsi sulle cause delle sensazioni e delle reazioni emotive che essi hanno suscitato nel loro animo, aiutandoli così a formarsi una coscienza personale, un punto di vista e l’attitudine a vagliare gli eventi con spirito critico.
I momenti dell’esperienza e della riflessione servono agli alunni non solo a scavare in profondità nella materia di studio, ma a cercarne il significato profondo in relazione alla vita, ad acquisire una visione del mondo capace di spingerli all’azione, ossia a compiere scelte personali. Il termine azione si riferisce ad una crescita umana interiore che ha come fondamento l’esperienza su cui si è riflettuto.
21
La valutazione, nello stile cerioliano, non ha fine selettivo ma è un mezzo per tenere sotto controllo sia i processi di apprendimento, sia i percorsi e la metodologia di insegnamento.
Rappresenta per il docente un momento importante per entrare in sintonia con l’alunno, per incoraggiarlo rilevandone i progressi, ma anche per stimolarlo ad una riflessione più approfondita su alcuni temi, proponendo nuovi punti di vista, offrendo altre informazioni e suggerendo prospettive diverse.
Rappresenta anche un momento privilegiato per l’alunno che impara ad autovalutarsi e ad assumere la responsabilità della propria crescita.
Considerata in tal modo, la valutazione è un momento fondamentale nel percorso educativo, perché contribuisce alla formazione mediante il rafforzamento delle conoscenze possedute e il contestuale “rilancio” verso l’alto, verso una consapevolezza più profonda ed un impegno più grande, verso una maggiore presa di coscienza da parte del giovane della necessità di crescere, verso il “sempre di più”.
La valutazione dell’offerta formativa, in analogia con il modo di procedere dello stile cerioliano, si avvale del metodo di autoanalisi attraverso:
l’individuazione dei criteri di qualità propri della scuola cattolica di ispirazione cerioliana;
la raccolta dei dati relativi al contesto e alla sua domanda di formazione;
il rilevamento dei punti di forza e di debolezza dell’offerta formativa e l’identificazione dei problemi connessi;
l’individuazione delle cause;
la ricerca di modalità e strumenti per l’attuazione di nuovi percorsi tesi allo sviluppo del positivo e alla correzione del negativo, nella fedeltà al carisma e alla storia dell’Istituto.
LA FORMAZIONE SPIRITUALE E RELIGIOSA
Fedele alla propria realtà di scuola cattolica e alla visione cristiana della vita e dell’uomo che lo ispira, la Scuola s. Paola Elisabetta si propone di offrire ai propri alunni una educazione completa, che trova la sua pienezza nel “giungere tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Efesini 4, 13).
Nella convinzione che l’adesione di fede è autentica soltanto se scaturisce da una scelta consapevole e libera, gli educatori della Cerioli si prefiggono di offrire ai propri alunni tutti gli elementi conoscitivi ed esperienziali della realtà religiosa, affinché i giovani possano esplorarla in tutti i suoi aspetti e giungere, nel momento della scelta, ad una decisione matura.
A tal fine concorrono sia l’offerta di una seria formazione culturale che è accuratamente progettata e si sviluppa armonicamente lungo tutto l’arco dell’itinerario scolastico, sia la proposta di attività di animazione spirituale che, in una scuola cattolica si pone come accompagnamento degli studenti, delle loro famiglie, dei docenti e del personale tutto nella scuola e più in generale nella vita.
Caratteristica peculiare delle nostre scuole è la stretta integrazione di queste due dimensioni dell’educazione religiosa. Questo stretto rapporto di mutua complementarietà viene attuato, mirando al fine proprio della formazione religiosa di una scuola cattolica,
22
come specificato anche recentemente dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica: “La scuola cattolica è vero e proprio soggetto ecclesiale in ragione della sua azione scolastica, in cui si fondano in armonia la fede, la cultura e la vita”. (Lettera circolare del 2009, n.9)
CONCLUSIONE
Vorremmo che questo strumento diventasse per genitori, docenti ed educatori una mappa per educare e insegnare nel nostro Centro educativo e Scuola.
Ci accompagni la nostra Fondatrice: il suo messaggio educativo, la sua maternità/paternità spirituale, la sua gioia di vivere nei luoghi che lei ha solo immaginato (i nostri centri educativi), insomma il suo stile, sia per noi un modo per diventare sempre più autenticamente uomini e donne anche attraverso il mestiere di docenti, genitori ed educatori. Ci sono buone ragioni per continuare ad educare e a ‘fare Scuola’ sotto lo sguardo materno della nostra Fondatrice.
23
SEZIONE 1: L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO I. PRIORITÀ STRATEGICHE Normativa di riferimento, LINEE GUIDA, INDICAZIONI NAZIONALI e tenendo presente anche LE PRIORITÀ PREVISTE NELLA LEGGE 107, IN PARTICOLARE AL COMMA 7. Si evidenzia che non coincidono con le priorità di miglioramento dei RAV, ma le incorporano al proprio interno.
Individuazione degli obiettivi formativi per la scelta di tutte le attività didattiche e dei progetti di ampliamento dell’offerta formativa
Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese, anche mediante l'utilizzo della metodologia CLIL (Content language integrated learning).
Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche.
Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso il sistema delle CASE, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'auto-imprenditorialità.
Potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati.
Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.
Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio.
Crescita delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media.
Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese.
Accoglienza degli studenti delle scuole Secondarie di 2° grado per l'alternanza scuola-lavoro.
Alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini.
24
Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli studenti.
Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori.
Articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89.
Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica.
Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli studenti.
Definizione di un sistema di orientamento.
Individuazione delle priorità Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti.
Delle quattro aree degli Esiti (RAV) (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA, Risultati a distanza) si intenda affrontare: COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA articolandola all'interno dello Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado che noi integriamo con quelli della Primaria e dell’Infanzia (le altre arre sono Diminuzione dell'abbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi;, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'interno di una o due aree degli Esiti degli studenti.
I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo.
Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica "Diminuzione dell'abbandono scolastico", il traguardo di lungo periodo può essere definito come "Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%").
È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare.
25
1.1: TIPOLOGIA, SEDE CENTRALE, ALTRE SEDI, PLESSI, INDIRIZZI, ETC;
CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA S. PAOLA ELISABETTA CERIOLI
Scuola cattolica, paritaria, pubblicadella Congregazione Sacra Famiglia
via Milano 75 | 25034 Orzinuovi (Bs) | tel. 030-94.10.36 fax 030-99.40.462 sacrafamiglia.education.it - [email protected] – [email protected]
Riconoscimento con decreto:
Primavera
parità scolastica dall’a.s. 2005/06 con decreto 777 del 28/11/2005
Infanzia
parità scolastica dall’a.s. 2005/06 con decreto 777 del 28/11/2005
Primaria
parità scolastica dall’a.s. 2002/03 con decreto 2658/147 del 27/02/2003
Secondaria 1°grado
parità scolastica dall’a.s. 2001/02 con decreto 14251 del 28/02/2001
Codice alfanumerico (meccanografico)
Infanzia e Sezione Primavera BS1A29300C
Primaria BS1E02000V
Secondaria 1° grado BS1M00600T
1.1: ORGANIGRAMMA
INFANZIA Classe Tipologia
oraria Indirizzo o altro
n° studenti n° studenti con disabilità
n° studenti con altri BES
situazione di criticità
Sez. Primavera
35 ore/sett 28
Sez. gialla 35 ore/sett 31 1 1 alunno in fase di certificazione
Sez. rossa 35 ore/sett 32 Sez. azzurra 35 ore/sett 32 1
26
PRIMARIA Classe Tipologia
oraria Indirizzo o altro
n° studenti n° studenti con disabilità
n° studenti con altri BES
situazione di criticità
1^A 30 ore/sett 24 1^B 30 ore/sett 22 2^A 30 ore/sett 23 2^B 30 ore/sett 23 1 3 3^A 30 ore/sett 22 1 3^B 30 ore/sett 22 1 4^A 30 ore/sett 24 1 4^B 30 ore/sett 25 2 5^A 30 ore/sett 24 2 5^B 30 ore/sett 24 1 2
SECONDARIA Classe Tipologia
oraria Indirizzo o altro
n° studenti n° studenti con disabilità
n° studenti con altri BES
situazione di criticità
1^A 36 ore/sett 28 1 3 1^B 36 ore/sett 27 1 2 2^A 36 ore/sett 24 4 2^B 36 ore/sett 24 1 2^C 36 ore/sett 23 3 3^A 36 ore/sett 30 2 7 3^B 36 ore/sett 31 4
Considerato che l’edificio scolastico che ospita sede consta di 2 piani, dotati ciascuno di uscite d’emergenza 3 il fabbisogno di CS da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nella predetta sede è di n° 7 unità. 1.2 COME CONTATTARCI tel 030/941036 fax 030/9940462 email segreteria [email protected] orari segreteria 08:00 – 09:00; 12:00 – 14:00; 16:00 – 17:00 email amministrazione [email protected] orari amministrazione 12:00 – 14:00 PARAGRAFO 1.3: COME RAGGIUNGERCI
27
1.4: IL SITO SCOLASTICO
sacrafamiglia.education Il nostro Sito web opera una svolta perché passiamo alla <sacra famiglia> e alla <educazione> come luoghi determinanti. Esso è statico e dinamico insieme.
Il SITO WEB è pensato e continuamente aggiornato:
per i genitori della nostra scuola, che vi trovano tutte le informazioni necessarie per la vita del loro figlio e della loro figlia durante il percorso scolastico;
per i genitori che vogliono iscrivere i loro figli alla nostra scuola dopo aver sentito i racconti dei loro amici e colleghi;
per tutti coloro che hanno a cuore la questione educativa come questione culturale che riguarda tutti, presentando progetti di innovazione educativa e tecnologica.
Il SITO WEB presenta anche esperienze che concorrono alla felice crescita dei figli affidati:
la piscina; esperienze varie: compagnia teatrale; family café;
I SOCIAL NETWORK sono entrati prepotentemente nelle nostre vite negli ultimi 10 anni, ma pochi abbiamo cominciato a utilizzarli nel modo migliore, sfruttando tutte le infinite possibilità che mettono a disposizione. Su questa premessa stiamo cercando di ragionare come comunicare (l’immagine) sui Social. Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus, Linkedin, Pinterest rappresentano un pubblico immenso, e certamente non semplice da gestire. Il nostro obiettivo primo non è come quello di un’azienda di aumentare i profitti, ma farci conoscere come educatori, sapendo che ci vuole una strategia ben curata sui Social Media. Il SOCIALNETWORK con youtube; instagram; …; sono un modo alternativo, ma complementare per raccontarci oggi, soprattutto con i ragazzi della Secondaria.
La APP. L’esito del SITO WEB è la predisposizione di un’APP mobile:
APP del Sistema educativo le Case; APP del Centro educativo e Scuola s. Paola Elisabetta Cerioli
Il SITO WEB inoltre, con una password, permette:
ai genitori di accedere gratuitamente all’Agenda informatica dove può vedere i voti del proprio figlio/figlia ed essere informato sugli eventi della scuola con un SMS;
ai docenti di accedere per usufruire del REGISTRO INFORMATICO …
1.5: LA MISSIONE D’ISTITUTO
Cf SEZIONE 0: IDEA E PRATICHE DI EDUCAZIONE E DI SCUOLA. Per questi figli, per questo Paese. Il manifesto della nostra Scuola (vision e mission)
29
SEZIONE 2 - IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE PARAGRAFO 2.1: IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE Popolazione scolastica. Il contesto sociale ed economico di provenienza degli studenti della nostra Scuola, secondo il livello medio dell'indice ESCS1, presenta un background familiare ALTO. Ciò permette lo sviluppo di apprendimenti di alto profilo e un livello di socialità molto integrata.
Lo status socio economico delle famiglie degli studenti è buono, perché legata alla dinamicità del territorio della bassa bresciana, terra di piccoli imprenditori agricoli e industriali, e con traino di un'azienda di biomasse. La percentuale di studenti con famiglie con entrambi i genitori disoccupati è pari a 0 e rispecchia la media regionale e italiana (tra lo 0,5 e lo 0,6). Anche lo status culturale è di buon profilo.
Nella nostra Scuola l'incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana è molto bassa. E non ci sono gruppi di studenti che presentano caratteristiche particolari dal punto di vista della provenienza socio economica e culturale di zone particolarmente svantaggiate.
Territorio e capitale sociale. La comunità territoriale in cui è collocata la scuola si caratterizza per l'ambiente naturalistico molto specifico (un fiume, la pianura, i campi), per lo sviluppo di alcune realtà aziendali e per una sinergia tra le istituzioni locali (Unione dei Comuni della Bassa Bresciana).
Ci sono competenze nella comunità per la partecipazione e l'interazione sociale attraverso numerose associazioni.
Risorse economiche e materiali. Il contributo del Comune per la scuola e più in generale per le scuole del territorio si declina nella promozione e nel sostegno di una Consulta dei Dirigenti scolastici che ha avviato un movimento denominato PATTO x L'EDUCAZIONE che coordina tutti coloro che credono nell'educazione come valore strategico del futuro.
Risorse professionali. Il personale docente della Scuola si presenta con un'età molto giovane. La presenza nella scuola è garantita in media dai 5 ai 6 anni, tempo nel quale matura la possibilità di lavorare nella Scuola statale.
La presenza di giovani docenti ha permesso l'innovazione, la verifica e la progettualità, un ricambio generazionale molto favorevole per gli studenti e di attrezzare la scuola per creare una cinghia di trasmissione tra la tradizione storica e l’innovazione.
Anche la figura del Dirigente scolastico (=per le Scuole paritarie: Coordinatore delle attività didattiche ed educative) riveste un ruolo non solo meramente burocratico, ma di stimolo, di raccordo e di continuità delle istanze delle scuole dell’Infanzia, Primaria, Secondaria.
1 L’Indice ESCS è l'indice di status socio-economico-culturale. Esso misura il livello del background dello studente, considerando principalmente il titolo di studio dei genitori, la loro condizione occupazionale e la disponibilità di risorse economiche. La differenza è calcolata rispetto al risultato medio delle 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale (ESCS) più simile a quello della classe/scuola considerata.
30
Le competenze professionali e i titoli posseduti dal personale docente, per molti casi, va molto al di là della propria specifica disciplina di insegnamento, ma si è arricchita della formazione che di anno in anno la scuola propone in accordo con l'Università Cattolica e della formazione nella Scuola per la parte tecnologica.
La nostra Scuola fa parte del territorio della bassa Bresciana (occidentale). Vive la società contemporanea caratterizzata da una peculiare condizione di complessità e frammentazione che potremmo leggere secondo questi indicatori: Pluralità dei modelli di comportamento per la molteplicità di orientamenti di valore Proliferazione dei luoghi di produzione e di consumo Espandersi delle reti e dei linguaggi mass-mediali Accentuarsi di nuove forme di organizzazione dei nuclei familiari e di convivenze multiculturali e multietniche.
Il contesto sociale in cui opera la Scuola. Il Centro educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli sorge nella bassa bresciana, al confine con il basso bergamasco e l’alto cremonese. Il Comune è quello di Orzinuovi, paese con più di 8000 abitanti, immerso nel verde della pianura. Le tre aree di confine comportano oggi un ruolo marginale nel contesto socio-economico e politico delle tre province di appartenenza. Tuttavia la ricchezza di sorgive e fontanili hanno permesso lo sviluppo di una rigogliosa agricoltura con la formazione di una classe agraria particolarmente intraprendente.
Lo sviluppo economico del secondo dopoguerra ha prodotto il rapido trapasso da un’industria di trasformazione (filanda e caseifici) ad una di servizio e di integrazione delle produzioni e dei complessi produttivi urbani.
Accanto ad una vasta serie di attività commerciali stanziali e itineranti, s’è andata negli ultimi anni affermando una fitta rete di attività produttive autonome e di insediamenti della grande distribuzione. Ne consegue una realtà economica varia ed eterogenea che permette l’assorbimento sia degli esuberi agricoli che del settore industriale. Tuttavia la crisi economica ha presentato il conto: la riduzione occupazionale del settore dell’artigianato tradizionale e la chiusura di numerose aziende.
Fino agli anni ’60 l’agricoltura e l’allevamento hanno rappresentato le prevalenti risorse per la popolazione che, via via, con lo sviluppo dell’industria e dell’artigianato, si è indirizzata verso altri settori.
Numerosa è la presenza di cittadini di nazionalità straniera in particolare provenienti dall’India, dall’Africa e dall’Europa dell’Est tanto che tutti gli istituti rientrano nelle aree a forte processo migratorio (con % che si aggirano da 15 al 30% di studenti stranieri).
Il livello socio-culturale della famiglie risulta generalmente medio-basso, così come confermato anche dai dati dei questionari INVALSI.
Sul territorio e nella Comunità emerge sempre più la necessità di collaborare con le famiglie e le istituzioni locali per creare una rete educativa che offra stimoli, contenuti e momenti di aggregazione: per queste ragioni è stata avviata una Consulta
31
dei Dirigenti delle scuole statali e paritarie con l’intento di promuovere un PATTO X L’EDUCAZIONE.
Condividiamo la necessità di motivare ed appassionare gli studenti nel processo di conoscenza mediante un approccio cooperativo che superi la dimensione individualistica dell’apprendimento spesso legata solo al risultato e attraverso l’utilizzo delle TIC.
In tale contesto è necessario promuovere la dimensione sociale dell’apprendimento attraverso la metodologia del Cooperative Learning, rilevando risultati molto positivi sul clima della classe, l’autonomia di lavoro, la collaborazione e rispetto reciproco tra alunni, tutti fattori che hanno una ricaduta efficace anche sugli esiti di apprendimento. I docenti hanno mostrato un alto interesse per l’uso del Cooperative Learning nel contesto della ricerca-azione.
2.2 IL CONTESTO SEDE
In questo contesto socio–culturale la nostra Scuola riveste un compito specifico:
essendo cattolica, alcuni genitori la scelgono per educare i propri figli secondo il loro stile di vita cristiana; essendo cattolica è anche valoriale, per cui molti genitori la scelgono per il contesto educativo che essa offre per i figli di oggi; essendo pubblica e paritaria, i genitori la scelgono per la qualità della didattica, così come molti genitori stranieri la scelgono per la qualità scolastica proposta.
Considerato il contesto lavoriamo e potenziando le “Life skills”, formando futuri cittadini responsabili, partecipi, consapevoli delle proprie potenzialità e limiti, capaci di assumere decisioni in modo autonomo, in grado cioè di affrontare le vicissitudini della vita.
La costruzione delle competenze sociali diventa lo sfondo delle scelte didattiche e metodologiche già a partire dalla scuola dell’infanzia, prestando particolare cura al contesto di apprendimento (uso flessibile degli spazi, laboratori, valorizzazione conoscenze pregresse, conoscenza del proprio stile di apprendimento…).
Il focus della ricerca ha previsto l’uso costante di una didattica laboratoriale (Cooperative Learning) per promuovere uno sviluppo socio-emotivo-relazionale e favorire l’apprendimento di molteplici strategie di studio in modo tale che ogni studente possa selezionare quelle confacenti al proprio stile di apprendimento. Pertanto, le aree prioritariamente coinvolte saranno quelle della <Conoscenza del mondo> per l’infanzia e quelle dell’area di cittadinanza e costituzione e geo-storica-linguistica per la primaria e secondaria, cercando di costruire una continuità metodologica sui tre ordini di scuola.
Per favorire un maggior coinvolgimento degli studenti, digital native, tutta la Scuola secondaria utilizza l’iPad come strumento didattico programmi adeguati alla
32
consapevolizzazione del proprio metodo di studio (Libri digitali, Photo Story, Le mie mappe …..)2
2. Le famiglie della nostra Scuola
Le famiglie che portano i loro figli al nostro Centro e Scuola vivono un buon clima familiare e sono sostanzialmente unite, anche se molte vivono la ferita dell’incomprensione, del disagio, della separazione, clima non certo favorevole alla riuscita scolastica. Ancora più rilevante il disagio che si registra dove i figli vivono situazioni di rottura familiare spesso seguite da forti tensioni tra i due genitori. Il bambino viene spesso conteso dalle due parti più come segno di vittoria sull’ ex coniuge che come scelta educativa nei confronti del minore.
Si sta imponendo un nuovo modello di ‘vivere la famiglia’, che registra il modello di tutta la civiltà occidentale. Dal modello ‘figli con genitori’ si sta passando al modello ‘coppia con figlio’. In altre parole: la relazione filiale appare più solida del rapporto spesso instabile tra i coniugi e dunque la famiglia si va costituendo anzitutto in funzione del figlio. Come dire che i matrimoni (e le convivenze) si rompono con una certa facilità, ma i bambini restano. Nella stragrande maggioranza dei casi sono gli uomini che con colpevole disinvoltura smettono di fare i padri, lasciando i loro (ex) figli non solo senza affetto, ma quasi sempre anche senza i mezzi necessari per vivere dignitosamente.
Il clima delle famiglie di oggi è definito da due profili: essa è privata ed affettiva. Privata, nel senso di sistematicamente sequestrata rispetto a quei sistemi di scambio sociale, ai quali si affida la vita pubblica; a differenza di quella tradizionale nella quale era il centro a procedere dal quale prendeva forma ogni rapporto sociale. Affettiva, nel senso che ingrediente del legame familiare, anzi tendenzialmente esclusivo, diventa appunto l’affetto.
Questi due tratti della figura della famiglia rendono assai arduo il compito educativo, perché predispone lo spazio per la lievitazione della figura materna, attraverso l’oscillazione dei due comportamenti quali la rassicurazione incondizionata e il
2 Troviamo conferma, rispetto a questo scenario, anche nel Libro bianco della Comunità Europea “Insegnare ad apprendere. Verso la società conoscitiva”, che afferma: …le mutazioni in corso hanno incrementato le possibilità di ciascun individuo di accedere all’informazione e al sapere…Sempre più la posizione di ciascuno di noi nella società verrà determinata dalle conoscenze che avrà acquisito. La società del futuro sarà quindi una società che saprà investire nell’intelligenza, una società in cui si insegna e si apprende, in cui ciascun individuo potrà costruire la propria qualifica. In altri termini, una società conoscitiva. Nel Documento per l’UNESCO di J. Délors “Nell’educazione un tesoro”, troviamo esplicitato il concetto di educazione organizzata attorno a quattro tipi di apprendimento, indispensabili per garantire il successo formativo: IMPARARE A CONOSCERE, cioè acquisire gli strumenti della comprensione. Il sapere nella prospettiva dell’educazione permanente, è da intendersi come capacità di acquisire e trasferire le conoscenze in situazioni diverse. Di imparare a imparare per risolvere situazioni problematiche reali. IMPARARE A FARE, in modo tale da essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente e acquisire la competenza di affrontare molteplici situazioni e di saper lavorare in gruppo. IMPARARE A VIVERE INSIEME, in modo tale da partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività umane. Sviluppare il rispetto dei valori del pluralismo, della reciproca comprensione e della pace. IMPARARE AD ESSERE, come capacità di utilizzare le conoscenze e le esperienze nel contesto della vita quotidiana in relazione agli altri, operando delle scelte. Sviluppare capacità di autonomia, di giudizio e di responsabilità personale. Dalla lettura dei documenti citati consegue che la domanda di istruzione e di educazione può essere soddisfatta quando la famiglia, la scuola e le altre realtà formative cooperano costruttivamente fra loro in un rapporto di confronto, di integrazione e di continuità. L’EDUCAZIONE valorizza le potenzialità della persona: LA MEMORIA IL RAGIONAMENTO IL SENSO ESTETICO LE CAPACITA’ FISICHE LE ABILITA’ DI COMUNICAZIONE
33
cosiddetto ricatto affettivo. Per educare tuttavia è necessario che il bambino guadagni progressivamente la percezione di uno sfondo, di un modo dunque più grande del suo rapporto con la madre, entro il quale soltanto quel rapporto trova la sua misura e la sua verità. A quel mondo più grande deve rimandare il rapporto stesso tra genitori e figli; in quel mondo esso deve cercare i criteri che consentono di vivere in maniera responsabile.
Le famiglie che scelgono il nostro Centro educativo e scuola appartengano a questo contesto sociale, culturale ed economico. Tuttavia le ragioni sono molto variegate: ci sono famiglie che portano i loro figli al nostro Centro educativo e Scuola per la condivisione di una comune prospettiva ideale della vita: cristianamente impostata e saggiamente caratterizzata. Pur nella sua spiccata laicità, la scuola rimane fortemente connotata dalla sua definizione religiosa. Tuttavia la scuola è qualificata significativamente dal suo essere scuola cattolica.
Ci sono, invece, famiglie che scelgono la scuola perché entrambi i genitori lavorano. Esso appare senza dubbio uno dei motivi che spinge le famiglie a scegliere un’istituzione che permette una custodia qualificata del bambino per l’intera giornata. La motivazione, spesso ben esplicitata al momento dell’iscrizione, permette di recuperare il senso della collaborazione della scuola con la famiglia, non in senso vicario, sostitutivo, ma nello spirito di un’alleanza costruttiva.
Queste ragioni non impediscono alla nostra proposta di farsi propositiva e interpellante la coscienza dei genitori.
3. I figli di oggi, figli di sempre: fanciulli, bambini, ragazzi
Le età della vita dei figli di cui ci occupiamo sono l’infanzia con i bambini della scuola dell’Infanzia, la fanciullezza con i bambini della Primaria, l’adolescenza con i ragazzi della Secondaria (e, speriamo in futuro, la giovinezza con una scuola Superiore). Queste età della vita sono quelle ‘primarie’, ‘basilari’, ‘paradigmatiche’ nelle quali è concentrato il senso dell’esperienza umana tutta. Le acquisizioni realizzate in ciascuna di queste età non si oppongono a quelle dell’età precedente, piuttosto le riprendono in un’ottica progressivamente più larga. Inoltre ciascuna età rimanda alla successiva e dispone ad essa. Ogni età della vita non è soltanto fase provvisoria e caduca di un processo, prefigura invece l’immagine dell’intero, dunque la verità della vita tutta. Lo svolgimento delle età assume la forma di una progressiva ripresa di significati già presenti nell’età precedente.
Ci pare utile rilevare le caratteristiche di ogni età, prima di considerare gli eventuali ‘disagi’, per capire anche il compito assegnato alla nostra istituzione.
L’INFANZIA è metafora per dire il senso della vita. L’aspetto più qualificante dell’età infantile è la meraviglia. La madre nei suoi gesti rivela obiettivamente una verità cosmica: Non temere, figlio mio, non sei solo in questa rischiosa avventura della vita. Tutti saranno buoni con te, tutte le cose ti saranno propizie, se tu stesso sarai fedele all’alleanza.
34
L’esperienza effettiva di questa età è dunque momento indispensabile per accedere al senso della vita. L’agire della madre e del padre mirano consapevolmente a dischiudere alla verità, al senso, alla speranza: a ciò deve mirare soprattutto la qualità complessiva del loro rapporto reciproco. Lo stupore che suscita la presenza del figlio, la sorprendente capacità della madre di rispondere alle sue attese, molto prima che siano espresse, rivelano il profilo religioso, la densità religiosa di tale età. Come dire: riconosci che il padre e la madre assumono nella tua vita la figura di primi e insostituibili interpreti del Padre che è da sempre e per sempre, che solo può dare la vita senza fine; riconoscilo sempre, e non soltanto fino a che sei piccolo e la cosa appare ai tuoi occhi del tutto ovvia.
LA FANCIULLEZZA appare tra tutte le età della vita come la più felice e, insieme, anche la più feconda. La meraviglia è il tratto caratterizzante anche l’età della fanciullezza. Il fanciullo conosce la meraviglia della corrispondenza quasi magica dela realtà alla sua iniziativa: essa genera una sorta di euforia. In questa età si produce -o quanto meno, dovrebbe prodursi– l’apprendimento della legge, intesa nel suo profilo di regola di vita.
La sintesi del reale rimane ferma per tutte le successive età: essa rimane per sempre una sorta di mito fondatore della vita dell’adulto. La sintesi felice realizzata nella fanciullezza è immagine e prefigurazione della sintesi che egli dovrà perseguire lungo il cammino della vita.
La fanciullezza è figura preziosa della vita buona; ed è figura essenziale per conoscere e realizzare quello che è buono in ogni stagione della vita. Fa parte della vita buona la qualità di non essere dominata dalla ricerca di sé, ma dalla dedizione a ciò che appare degno: ‘che sapore ha una vita non spesa?
Non solo: in questa stagione sono realizzate molteplici esperienze di consuetudine con il grande mondo, le quali rimarranno per sempre tracce preziose per trovare la figura della vita adulta.
All’età della vita ’facile’ dell’infanzia –facile perché si è come portati, assistono le risorse naturali- segue L’ADOLESCENZA. L’adolescenza è un’età nella quale il soggetto deve decidere di sé. Per operare quella scelta occorre affidarsi ad un’autorità, dunque, ad un padre più che umano. La minaccia massima alla nostra libertà non viene certo oggi nei paesi occidentali dalla miseria e dalla costrizione, viene invece dal difetto di evidenza dell’autorità, che sola consente il dono della vita.
Nell’adolescenza si manifesta una legge che pure dovrà essere ricercata come qualificante per rapporto alla vita umana tutta: la vita non è possibile se non nel segno della libertà! L’uomo nasce senza scegliere, ma non può vivere se non a questa precisa condizione, di riprendere la prima nascita mediante la sua scelta libera. Nel processo dell’adolescenza (Blos) distingue quattro fasi tipiche. Il suo schema sembra suggerire con efficacia le linee essenziali secondo le quali si svolge il processo dell’adolescenza: preadolescenza; prima adolescenza; adolescenza vera e propria; tarda adolescenza.
Di fronte alle varie fasi della vita, i nostri bambini e i nostri ragazzi quali ‘problemi’
35
vivono? I profondi mutamenti che segnano la società della cultura contribuiscono a plasmare l'identità dei figli di oggi.
La frammentarietà, il bombardamento di informazioni, la fragilità emotiva, l’instabilità sono alcuni dei tratti che caratterizzano la loro vita di oggi.
A livello cognitivo c’è da registrare un’elevazione delle conoscenze possedute da parte del bambino, ma una maggior difficoltà ad organizzarle e a gestirle in situazione, una difficoltà da risolvere, i problemi a coniugare il livello cognitivo con quello emotivo. Ecco perché abbiamo adottato il metodo dell’imparare ad imparare!
A livello socio-educativo si registra una sempre più preoccupante nuclearizzazione della famiglia con relativo isolamento dal contesto sociale e incapacità per il minore di aprirsi alla dimensione sociale. La fragilità di riferimenti valoriali, uniti al poco tempo a disposizione della coppia per stare con il bambino porta spesso ad affidare le cure nei primi anni di vita o ai nonni o ad agenzie che sostituiscano le famiglie. Ecco perché l’alleanza con le famiglie!
FIGLI E FAMIGLIE DI OGGI. Sotto l’aspetto economico, quindi, l’area gravitante attorno alla Scuola registra uno scarso livello disoccupazionale. L’intraprendenza degli abitanti, garantendo un livello di benessere al di sopra della media nazionale, promuove una particolare attenzione alle scelte educative dei figli per due ragioni: la necessità di una scuola che supplisca alla scarsa disponibilità di tempo da dedicare ai figli e l’opportunità di garantire loro una preparazione adeguata per un inserimento nel mondo del lavoro per un futuro professionalmente più qualificato e socialmente gratificante. In un raggio di 30 KM dalla scuola vive una popolazione di oltre 80.000 persone.
A livello sociale è fenomeno sempre più rilevante la rottura dei nuclei familiari e le esperienze di fallimenti matrimoniali.
Un fenomeno molto rilevante negli ultimi anni è la forte presenza di extra-comunitari, dapprima costituita da maschi adulti alla ricerca di lavoro, ora da interi gruppi familiari con relativa presenza di bambini.
3. LE SCUOLE DI ORZINUOVI E D’INTORNI
Le Scuole del Comune di Orzinuovi relativamente alla Scuola sono così strutturate:
> SCUOLA DELL’INFANZIA:
comunale (Garibaldi);
statale (a Coniolo, frazione di Orzinuovi);
> SCUOLA PRIMARIA: STATALE
> SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: STATALE
> SCUOLE SUPERIORI STATALI con vari indirizzi di studio:
. Liceo scientifico
36
. Liceo PNI (piano nazionale informatica)
. Liceo linguistico
. Istituto tecnico commerciale IGEA
. Istituto per geometri tradizionale + sperimentazione
. IPSIA
. Istituto tecnico industriale a indirizzo informatico
Iniziative a favore della famiglia e, in particolare, dei minori sono gestite dalla Parrocchia e dalle Amministrazioni comunali del territorio.
- La parrocchia di Orzinuovi nell’anno 2004 ha aperto un Centro di consulenza per la persona, per la coppia, per la famiglia rivolto alle parrocchie della Zona Pastorale ‘beata Stefana Quinzani’ (….). Il Centro, di dichiarata ispirazione cristiana, è nato dal cuore delle Parrocchie, è animato da una Associazione di volontariato ed opera nel rispetto delle norme di legge italiane, offre assistenza a tutti senza distinzione di razza, lingua e religione.
- Le Amministrazioni comunali del territorio –attraverso la cooperativa sociale ‘La Nuvola’- si propone con due iniziative: Genitorialità, con la quale si riflette sul ruolo di genitori, sui loro dubbi, domande e incertezze. Il servizio ‘sportello Genitori’ gestito dall’équipe psicopedagogica della cooperativa è rivolto a tutti i genitori, indipendentemente dall’età del proprio figlio.
Con l’iniziativa dell’Affido si afferma che ‘ogni bambino ha diritto ad una famiglia’ (legge 149/2001) con l’intento di costruire insieme un gruppo di famiglie disponibili all’affido o appoggio di minori che vivono momenti di disagio. L’iniziativa è rivolta a tutti.
I Comuni che gestiscono tale iniziativa fanno parte dell’Ambito 8 (Orzinuovi, Barbarica, Borgo S. Giacomo, Brandico, Corzano, Dello, Lograto, Longhena, Maclodio, Mairano, Orzivecchi, Pompiano, Quinzano, San Paolo, Villachiara)
Le esigenze del territorio
Ogni territorio attraverso i suoi abitanti e i loro bisogni esprime delle esigenze particolari. Per quanto riguarda l’educazione dei figli si avverte la necessità di strutture per bambini dai 0 ai 3 anni; di agenzie che si occupino dei bambini extra-comunitari; di riduzione del disagio giovanile e di nuovi indirizzi per le Scuole superiori.
Il rapporto con il Comune
Il rapporto con il Comune di Orzinuovi è buono. Sono in atto varie forme di collaborazione: un contributo per ogni alunno della Scuola dell’Infanzia residente e un contributo annuo per progetti didattico-formativi, un progetto scolastico da presentarsi all’inizio di ogni anno scolastico, inserito nel piano di diritto allo studio
37
(legge regionale 1980); organizzazione capillare con il comune di residenza dei bambini per il recupero dei costi dei libri scolastici; Giocoestate.
LA STRUTTURA DEL CENTRO EDUCATIVO E SCUOLA
1. Lo spazio
Il Centro educativo e Scuola è inserito nel contesto naturale del Parco dell’Oglio. È vicino al Santuario e al Centro scolastico polivalente superiore G. Cossali. Il nostro Istituto è arricchito dalla presenza di una bella piscina.
sezione Primavera – 1 sezione
Aula con bagni
Parco giochi esterno riservato
Spazio gioco interno riservato
Pranzo in sezione
Scuola dell’Infanzia - 3 sezioni
Aule con bagni
Parco giochi esterno
Spazio gioco interno
Pranzo in sezione
Scuola Primaria - sezioni A e B
Aule | 10 su due piani
Bagni
Aula Docenti
Aula Educatori
Spazio GIOCO
Infermeria
Scuola Secondaria - sezioni A B C
Aule | 9
Bagni
Aula Docenti
Aula Educatori
38
Spazio GIOCO
Infermeria
Spazi Comuni Interni
Segreteria
Biblioteca
Laboratorio Informatica
Laboratorio Multimediale e Musica
Laboratorio Scienze
Laboratorio Arte
Palestra
Piscina
Mensa
BAR
La Casa è antisismica. È colorata. Funzionante secondo le normative statali.
Spazi Comuni Esterno
Campi di Calcio | 6
Campo Pallavolo
Campo Pallacanestro
Campo Calcetto
Spazio Giochi Bambini
Chiesa dedicata alla Santa Famiglia
Piazzale
La Casa è accogliente per le feste di compleanno, per le cresime e per le prime comunioni.
La Casa ospita anche i ritiri dei bambini e dei ragazzi con le loro famiglie che si preparano alla cresima e alla prima comunione
Le aule speciali, le attrezzature scolastiche e gli impianti sportivi sono in parte ad uso comune delle tre Scuole, in parte ad uso esclusivo di ciascuna Scuola.
39
Sono di uso comune:
SPAZI SPORTIVI la piscina la palestra i campi da calcio i campi da pallavolo e basket
SPAZI D’INCONTRO
la chiesa Aula magna Laboratorio di Informatica per attività di media e comunicazione le sale di riunione le salette di ricevimento per colloqui con i genitori
SPAZI FUNZIONALI
la segreteria l’ufficio amministrativo le sale professori la sala mensa la sala medica
La piscina
La Scuola, per l’attività scolastica di Motoria, utilizza la ristrutturata piscina. Questa struttura possiede tre vasche e un acquascivolo. Una di queste vasche è dedicata interamente ai bambini, mentre un’altra, in inverno viene ricoperta per i corsi rivolti alle famiglie.
In estate vengono utilizzati gli spazi verdi a disposizione, costituiti da tre campi dal calcio più un parco dedicato al relax.
La piscina inoltre possiede un bar attrezzato, un campo da beach volley.
Tutta la Scuola ha una rete fibra 3 GB e le aule della Primaria hanno la TV Apple secondo un progetto che si va via via qualificando di innovazione tecnologica.
40
SEZIONE 3 LA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA PARAGRAFO 3.1: RIFERIMENTI GENERALI (indicazioni nazionali, linee guida etc)
PER UNA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE COERENTE CON LA LEGGE 107/2015 CI RIFACCIAMO AD ALCUNE INDICAZIONI ESSENZIALI DEL MIUR (NOTA 11.12.2015, PROT. N. 2805 / DIRETTIVA) CIRCA GLI Orientamenti per l'elaborazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa.
L’obiettivo: proiettarsi in un'ottica di pianificazione triennale coerentemente con priorità ed obiettivi scaturiti dal procedimento di autovalutazione (RAV).
LA COERENZA CON L'AUTOVALUTAZIONE (PRIORITÀ, TRAGUARDI, OBIETTIVI DI PROCESSO). L'elaborazione dei PTOF dovrà essere fondata su una puntuale ricerca della coerenza tra il PTOF stesso, il rapporto di autovalutazione e il piano di miglioramento, con particolare riguardo alle priorità, ai traguardi di lungo periodo e alle azioni di miglioramento previste.
L'anno scolastico 2015/2016, quindi, deve essere considerato un anno di passaggio verso il progressivo riallineamento con l'orizzonte triennale previsto dal nuovo quadro normativo.
IL RIFERIMENTO A PARERI E PROPOSTE DEGLI STAKEHOLDERS. Nel nuovo quadro di riferimento finora delineato, ai fini della predisposizione del piano, nel comma 14 si ribadisce che: ".....Il Dirigente Scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con diverse realtà istituzionali, culturali, locali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene conto, altresì, delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti....".
Non si può fare a meno di sottolineare il ruolo strategico del Dirigente Scolastico, nell'esercizio della sua attività di indirizzo, di gestione e di impulso alle innovazioni previste dalle legge 107, compreso l'ascolto degli studenti, delle famiglie, del territorio.
LA FLESSIBILITÀ DIDATTICA E ORGANIZZATIVA. L'utilizzo degli strumenti di flessibilità, già previsto dal DPR 275/99, trova un rinnovato impulso nel comma 3 della Legge 107. Si vuole così sottolineare e ribadire come la piena realizzazione del curricolo di scuola e il raggiungimento degli obiettivi della legge non possano prescindere da forme organizzative flessibili quali: il potenziamento del tempo scolastico, anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della dotazione organica dell'autonomia, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie, sin dalla scuola del primo ciclo.
Oltre a ciò, potranno essere previste forme di integrazione fra le discipline e la loro possibile aggregazione in aree nella scuola primaria, l'articolazione modulare del monte orario di ciascuna disciplina nella scuola secondaria, la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo, anche mediante l'articolazione del gruppo classe.
41
In particolare, l'adozione di modalità che prevedano di poter lavorare su classi aperte e gruppi di livello potrebbe essere un efficace strumento per l'attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata; si pensi alle esperienze, già ampiamente sperimentate, di recupero e/o potenziamento in orario curriculare e/o extracurriculare; basate anche su modalità peer-to-peer (gruppi di lavoro con tutoraggio ‘interno’ esercitato dagli studenti stessi); alla didattica fondata sull'apprendimento cooperativo; alla didattica laboratoriale; alle metodologie di problem solving; all'introduzione di insegnamenti opzionali da inserire nel curriculum dello studente; all'Importanza della flessibilità nell'attuazione di un piano integrato di alternanza scuola-lavoro.
Il nuovo quadro normativo, quindi, nel pieno rispetto delle scelte delle istituzioni scolastiche autonome e della libertà di insegnamento, sollecita una profonda riflessione e un rinnovato impegno nella progettazione e nell'utilizzo delle forme di flessibilità, che in alcuni casi potrebbero essere ineludibili.
LA CENTRALITÀ DELLO STUDENTE E IL CURRICOLO DI SCUOLA. La piena realizzazione del curricolo, inteso come espressione di autonomia e di flessibilità delle scuole, rappresenta il ‘cuore’ del piano triennale dell'offerta formativa.
A partire dalle Indicazioni Nazionali e dalle Linee Guida, la definizione del curricolo fa emergere l'identità culturale, educativa e progettuale delle scuole, anche in una dimensione internazionale, e trova nella gestione dell'organico dell'autonomia lo strumento privilegiato di attuazione delle scelte compiute per il successo formativo di tutti e di ciascuno.
…
Uno dei principi fondanti del curricolo di scuola dovrebbe essere l'armonizzazione tra la consapevolezza dell'identità culturale di appartenenza e l'apertura all'internazionalizzazione, al fine di preparare gli studenti alla cittadinanza e all'occupabilità in dimensione locale e globale. Da qui discende l'importanza dello sviluppo della competenza nelle lingue straniere e della competenza interculturale, a partire dalla scuola primaria, della piena applicazione dell'insegnamento delle discipline attraverso la metodologia CUI, della promozione e della valorizzazione di esperienze di mobilità, di scambio, di gemellaggio, anche virtuale.
Una parte molto rilevante della Legge 107 è dedicata agli interventi per gli studenti, interventi inquadrati in un'ottica di didattica orientativa che permea e caratterizza una scuola di qualità, sia nel primo che nel secondo ciclo.
Nel quadro previsto dal comma 7, che elenca gli obiettivi formativi tra i quali le istituzioni scolastiche individueranno quelli prioritari, si rileva un'attenzione centrata sullo sviluppo e il potenziamento delle competenze, in diversi campi e settori, utilizzando anche l'arricchimento dell'offerta formativa. Oltre a ciò, nella Legge 107 largo spazio è riservato a misure che attengono specificamente agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: ad esempio, gli insegnamenti opzionali, che saranno parte integrante del curricolo.
Particolare attenzione verrà dedicata all'attuazione, nel piano triennale dell'offerta formativa, del Piano Nazionale per la Scuola Digitale per creare ambienti di apprendimento innovativi che consentono una gestione dei tempi, dei gruppi e delle opzioni pedagogiche maggiormente attenta alla centralità dello studente.
42
[L'ESPLICITAZIONE DEGLI STRUMENTI, DEI METODI, DEI CRITERI E DELLE TIPOLOGIE DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI] Nella definizione del curricolo di scuola, infine, l'esplicitazione degli strumenti, dei metodi, dei criteri e delle tipologie di valutazione degli apprendimenti assume una funzione decisiva - anche con adeguato riferimento agli esiti delle rilevazioni nazionali e delle indagini internazionali - e concorre a rendere il curricolo realmente rispondente all'esigenza di ‘innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione’ (Legge 107, comma 1).
LE ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI. È indubbia la crescente importanza di un utilizzo diffuso delle nuove tecnologie. A tale scopo sono stati fatti rilevanti investimenti e altri sono in previsione, sia nell'ambito del Piano Nazionale per la Scuola Digitale sia grazie ai fondi strutturali europei. Si tratterà quindi di analizzare puntualmente quali siano le necessità più urgenti e con potenziale maggiore impatto, in modo da poter poi destinare ad esse le progettualità e le risorse che man mano si renderanno disponibili.
In questo ambito, la Legge 107 chiede alle scuole di passare da un'ottica "statica" di descrizione dell'esistente ad un'ottica "dinamica" di analisi dei fabbisogni, in coerenza con le priorità di medio e lungo periodo e con i traguardi prefigurati nel piano di miglioramento.
RETI DI SCUOLE E COLLABORAZIONI ESTERNE. La Legge 107 favorisce la costituzione delle reti di scuole, consolida ed implementa quanto previsto dall'art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, per consentire a ciascuna istituzione scolastica di progettare la propria offerta formativa ed assolvere ai nuovi compiti istituzionali dettati dalla legge stessa.
In tale ottica i "CRITERI DI RIPARTO DELLA DOTAZIONE ORGANICA" considerano anche il fabbisogno per progetti e convenzioni di particolare rilevanza didattica e culturale espresso da reti di scuole.
Attraverso la costituzione di reti e tramite i relativi accordi sarà quindi possibile realizzare progetti o iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale.
Per la loro realizzazione si devono determinare: • i criteri e le modalità per l'utilizzo dei docenti nella rete, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia di non discriminazione sul luogo di lavoro, nonché di assistenza e di integrazione sociale delle persone con disabilità, anche per insegnamenti opzionali, specialistici, di coordinamento e di progettazione funzionali ai piani triennali dell'offerta formativa di più istituzioni scolastiche inserite nella rete; • le risorse da destinare alla rete per il perseguimento delle proprie finalità.
Un ruolo importante è affidato alle RETI DI SCUOLE per quanto riguarda i piani di formazione del personale scolastico.
Altro aspetto da sottolineare è rappresentato dalla modalità organizzativa delle reti che coinvolgono soggetti pubblici e privati, per la condivisione delle risorse pubbliche
43
e private disponibili a livello locale di cui i Poli tecnico-professionali sono un esempio ben noto.
IL PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE. La legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il personale; in particolare, la formazione dei docenti di ruolo diventa obbligatoria, permanente e strutturale, nell'ambito degli adempimenti connessi con la funzione docente.
Il piano di formazione dovrà perciò essere organicamente inserito nel piano triennale dell'offerta formativa. In vista dell'adozione del Piano nazionale di formazione, previsto dal comma 124, sarà emanata una nota di approfondimento specificamente dedicata alle attività di formazione.
Si ricorda, infine, che, secondo quanto previsto dal comma 17 della Legge 107, le istituzioni scolastiche assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani dell'offerta formativa.
A tal fine, oltre all'utilizzo del sito web della scuola, i piani saranno pubblicati sul Portale Unico dei dati della scuola, istituito ai sensi del comma 136. anche allo scopo di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie.
Confidando nella consueta collaborazione, si coglie l'occasione per porgere cordiali saluti.
44
PIANIFICAZIONE CURRICOLARE (PASSAGGI NEI PTOF DI OGNI SCUOLA)
a) Le macro-variabili di contesto.
b) Le opzioni formative (orari, servizi, progetti di ampliamento e arricchimento dell’OF).
c) Il curricolo d’Istituto (cf Allegato )
Per i punti b) e c) dovranno essere richiamati i principi di pari opportunità e prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni (comma 16 della legge) in modo da divenire parte integrante dell’educazione alla cittadinanza promossa dall’istituto.
Questi principi sono sviluppati: nell’ambito di <Cittadinanza e Costituzione>; In modo trasversale fra varie discipline (lettura ed elaborazioni di
brani letterali o poetici, analisi di contesti storici e geografici, scienze umane, IRC……);
Attraverso al progettazione di esperienze formative mirate quali visite di istruzione;
Partenariati (con UNICEF, Prefettura, etc), Consiglio comunale dei bambini, testimonianze, partecipazione delle classi a iniziative di solidarietà, visione di film…..
d) I criteri e le modalità valutative. e) Le modalità di attuazione e miglioramento dell’inclusione
scolastica (PAI ec CM 8/2013);
f) Le attività di continuità-e orientamento.
g) Le caratteristiche degli ambienti di apprendimento, con particolare attenzione all’impiego delle tecnologie digitali. (Per effetto del L 107 § 57 per la nostra scuola sono già state previste e attivate “….azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA DIGITALE EX COMMA 56”. Questa istanza sta implicando il progressivo sviluppo di ambienti di apprendimento nei quali il flusso delle esperienze formative venga significativamente supportato dalle TIC, in modo da ampliare l’interattività, l’eccesso alle risorse di rete e la condivisione on line di materiali. A tale proposito, in particolare, si richiama (ma noi l’abbiamo già attivo):
Ampliamento dell’accesso all’editoria digitale e ai testi digitali;
45
Diffusione dell’impiego della LIM (Abbiamo fatto la scelta di non introdurla, ma di dotare ogni studente del proprio iPad);
Impegno nello sviluppo della classe 2.0; Diffusione dell’impiego delle sorgenti di materiali didattici e di
strumenti per la didattica presenti in rete; Destinare un’area del sito scolastico ai materiali
didattici e agli alunni/studenti; (per approfondimenti: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale
h) Rapporti scuola famiglia ex art. 29, comma 4 del CCNL
I rapporti scuola-famiglia costituiscono un pilastro fondamentale della mission d’istituto (precedente punto 5).
Il sopra citato art. 29, comma 4 del CCNL prevede che il Consiglio d’istituto, sulla base di proposte del Collegio dei docenti, deliberi modalità e criteri per i rapporti scuola-famiglia e che il PTOF è elaborato dal Collegio dei docenti e approvato dal consiglio d’istituto. È opportuno che in questa sezione sia compreso un paragrafo espressamente dedicato alla promozione dei rapporti scuola-famiglia.
Questo paragrafo potrà comprendere modalità di svolgimento di:
colloqui periodici a carattere generale;
incontri illustrativi in coincidenza delle scadenze tri/quadrimestrali;
ricevimenti individuali;
assemblee di genitori e docenti;
comunicazioni scritte;
comunicazioni telematiche;
modalità di accesso al “registro digitale”;
forum sul sito della scuola o tramite social;
etc.
46
Presentiamo ora i PTOF della scuola dell’INFANZIA con la sezione primavera, della PRIMARIA e della SECONDARIA. L’indice è uguale per tutti, mentre diversi sono i contenuti. Ogni PTOF ha una sua relativa autonomia in modo tale da consentire a ogni genitore di avere le informazioni fondamentali a portata di mano!
47
3.2: SCUOLA DELL’INFANZIA
piano triennale offerta formativa
ptof
scuola Infanzia con sezione primavera
Affidandoci i vostri figli e le vostre figlie, sentiamo il compito di far apprezzare il valore della cultura e la bellezza di imparare; e, attraverso la cultura, vogliamo far intuire loro cosa è essenziale per vivere: fiducia /fede e speranza, la collaborazione con gli amici, la solidarietà con i più fragili; e, più in profondità, attrezzarli per vivere bene la vita. La vita è bella e promettente perché abitata da Dio. Per realizzare tutto questo chiediamola collaborazione a voi genitori. La nostra proposta è uno strumento per liberare le migliori energie dei bambini di oggi, che saranno gli adulti di domani.
Buon anno scolastico!
p. Antonio, le Maestre con la Comunità educante e scolastica
48
1. PREMESSA
La nostra scuola dell’Infanzia, insieme alla sezione Primavera, è parte di un Istituto comprensivo che comprende una scuola Primaria e una scuola Secondaria di 1° grado (cf Regolamento 16/11/2012, Indicazioni Nazionali, D.M 139/07).
Il Ministero della Pubblica Istruzione definisce il PTOF come <documento fondamentale dell’identità della scuola ed esplicita l’intera progettazione>. In esso vengono illustrate le linee distintive della Scuola, l'ispirazione culturale e pedagogica che la muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività. A partire dall’anno 2015.2016 è introdotta la natura triennale del PTOF (D.P.R. 275/99 art. 3, Legge 62/2000, Legge 107 comma 1-3).
Il PTOF serve a definire l’identità della scuola, ma anche ad assicurare efficacia, efficienza, qualità nella continuità degli anni che passano. È un piano d’azione, nel quale vengono definite con puntualità finalità generali e specifiche, obiettivi, tempi, modi, persone coinvolte, risorse, ecc. La complessità non è gestibile con l’improvvisazione e l’approssimazione, ma attraverso un rigoroso metodo di lavoro.
La scuola è una organizzazione complessa perché coinvolge più persone (dirigenti, studenti, docenti, educatori, genitori,) si riferisce a più aspetti (culturali, pedagogici, didattici - strutturali, economici, gestionali, amministrativi, ecc.), è collegata in rete ed è interdipendente da altre istituzioni pubbliche e paritarie (MIUR, Enti locali, famiglie, Università, mondo produttivo, ecc.), è finalizzata al perseguimento di una pluralità di finalità (umane, educative didattiche, professionali, ecc.), è regolamentata da una normativa farraginosa e in continua trasformazione.
Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presentiamo i progetti del PTOF della Scuola dell’Infanzia e della Primavera, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria.
Questo PTOF è pubblicato sul sito della Scuola e una copia cartacea si trova all’Albo della Scuola dell’Infanzia.
2. CENNI STORICI
La Scuola dell’Infanzia ‘santa Paola Elisabetta Cerioli’ è una Scuola cattolica, paritaria e pubblica, cioè aperta a tutti. È gestita dai religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia, fondata nel 1863 da Santa Paola Elisabetta Cerioli, una madre di famiglia divenuta, dopo la morte dei suoi figli, educatrice e madre di tanti altri figli.
49
La comunità educante si ispira <al metodo di vita e di educazione> della Cerioli che ha voluto per i bambini e le bambini che ha accolto, una scuola pratica, una scuola di vita, che ‘esercitasse’ al futuro: a un lavoro e a vivere bene in una famiglia.
La Fondatrice si riferisce alla identità cristiana attraverso il modello della Santa Famiglia.
Il pensiero educativo cattolico che indirizza il bambino alla vita buona alla luce del vangelo è presente nella sua esperienza.
I religiosi nella loro azione educativa si avvalgono della competente collaborazione di docenti ed educatori, insieme alla necessaria fiducia delle famiglie.
La Scuola, situata nel paese di Orzinuovi, è inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività ricreative e sportive dei bambini/bambine e dei ragazzi/ ragazze. Accanto alla Scuola sorge un centro sportivo di piscine utilizzate durante l’anno scolastico dagli stessi alunni ed aperto al pubblico.
La Scuola dell’Infanzia con la Primaria e Secondaria comprende circa 600 alunni, provenienti dai paesi del territorio della Bassa Bresciana, fino a 30 km da Orzinuovi.
La nostra Scuola dell’Infanzia è impostata per SEZIONI OMOGENEE per età: COCCINELLE 2 anni, PULCINI 3 anni, SCOIATTOLI 4 anni, ELEFANTI 5 anni. Questa scelta didattica è stata fatta per calibrare tutto il contesto educativo in funzione delle esigenze specifiche di ogni età, così come il ritmo della giornata, la predisposizione degli spazi e la scelta dei materiali.
È qualificata la collaborazione con la Comunità territoriale, con il Comune, con la Parrocchia, con l’ASL e con altri Enti o associazioni.
La scuola dell’Infanzia e la sezione Primavera (bambini 2 anni) hanno ricevuto la parità scolastica dall’a.s. 2005/06 con decreto 777 del 28/11/2005.
3. FINALITÀ
La finalità generale della nostra scuola è l’educazione integrale della persona e lo studente/bambino al centro dell’azione educativa. È quanto attestato dal nostro PROGETTO EDUCATIVO.
Gli intenti della nostra scuola dell’Infanzia illustrano adeguatamente le finalità proprie della Scuola dell’Infanzia secondo le INDICAZIONI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE (2012). Esse forniscono infatti il riferimento al sistema scolastico nazionale al quale la scuola appartiene. Li ricordiamo brevemente.
La Scuola dell’Infanzia costituisce il primo fondamentale livello del sistema scolastico nazionale, contribuendo a realizzare gli obiettivi costituzionali di
50
formare cittadini attivi, autonomi, liberi e competenti.
Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta. La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza (articolo 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, richiede oggi, in modo ancor più attento e mirato, l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità, ma richiede altresì la collaborazione delle formazioni sociali, in una nuova dimensione di integrazione fra scuola e territorio, per far si che ognuno possa “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società (articolo 4 della Costituzione).
La scuola è il luogo dove i bambini e le bambine vengono accolti e riconosciuti nella loro identità, ritrovandosi e riconoscendo le proprie tracce, senza perdersi; dove possono dare senso alle loro esperienze, recuperando la loro storia personale; dove sperimentano la vita di relazione nel fare e nell’apprendere da soli o con gli altri; dove un clima di affettività positiva consente loro di vivere serenamente la cooperazione e le eventuali situazioni di conflitto; dove, in un contesto sicuro e protetto, possono fare esperienze di gioco libero o di attività progettate intenzionalmente dagli insegnanti per favorire integralmente il loro sviluppo; dove diventano esploratori della realtà circostante e di sé stessi, del proprio mondo interiore, delle proprie potenzialità.
La scuola è luogo di progettazione intenzionale, dove la professionalità delle docenti è spesa nella costruzione di un contesto educativo che, sostenendo l’espressione del mondo affettivo-emotivo infantile veicolo privilegiato di apprendimento, favorisca l’acquisizione di capacità e competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo.
Dove il sapere non è trasmissivo, ma costruito sulla base della conoscenza che il bambino stesso ha della realtà, attraverso percorsi flessibili che si avvalgono di momenti di osservazione, programmazione, verifica.
La finalità specifica, invece, riguarda l’autonomia, l’identità, la competenza, la cittadinanza, come emerge dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo.
La scuola dell’infanzia si rivolge a tutti i bambini e le bambine dai tre ai sei anni di età ed è a risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.
Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica ed
51
irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare i diversi ruoli e diverse forme di identità.
Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi, provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana.
Sviluppare la competenza significa imparare a riflettere sull’esperienze attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto, descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo natura.
Fondamentale è la valenza del curricolo implicito che affida grande importanza alle attività ricorrenti di vita quotidiana, le quali sono legittimamente assunte nella progettazione didattica come occasione per sviluppare l’identità, l’autonomia e le competenze, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.
I CAMPI DI ESPERIENZA Indicazioni per il Curricolo ella scuola dell’infanzia
e del primo ciclo d’istruzione (2012)
IL SÉ
E L’ALTRO
Aiutare Collaborare Rispettare Accettare la diversità Riconoscere ed esprimere i propri sentimenti Comprendere le intenzioni dell’altro Sentirsi parte di un gruppo Acquisire una positiva immagine di sé
IL CORPO
E IL
MOVIMENTO
Conoscenza e controllo del corpo Sviluppo delle capacità senso-percettive Coordinazione nel movimento Interazione con l’ambiente
52
IMMAGINI,
SUONI, COLORI
Esprimersi con linguaggi diversi: grafico-pittorico plastico, corporeo, musicale, artistico Utilizzare materiali diversi con creatività Interiorizzare, elaborare, organizzare, ricostruire l’esperienza in maniera personale Esprimersi attraverso forme di rappresentazione e drammatizzazione
I DISCORSI
E LE PAROLE
Comunicare i propri pensieri e le proprie esperienze Ascoltare e comprendere Narrare eventi Riflettere sulla lingua Descrivere situazioni Formulare ipotesi sulla lingua Raccontare, inventare, le narrazioni, lettura di storie Utilizzare termini nuovi
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Maturare una coscienza ecologica Mettere in relazione, classificare, discriminare Sperimentare, proporre, verificare ipotesi Utilizzare un linguaggio appropriato per descrivere le esperienze Promuovere la curiosità, il porsi domande
Attraverso i vari ambiti di azione del bambino la scuola dell’Infanzia sviluppa gli apprendimenti più congruenti con l’età.
Le necessarie routine nella scuola dell’infanzia
INGRESSO
USCITA
Acquisire le regole della vita sociale Gestire la propria emotività Acquisire norme di vita pratica
USO
DEL BAGNO
Curare autonomamente la pulizia e l’ordine personali Rispettare le regole Attuare la consequenzialità degli atti richiesti
53
PRANZO
Accettare la varietà dei cibi Assumere le regole di appartenenza alla cultura Essere autonomo
RIORDINO DEL
MATERIALE
Rafforzare la capacità di collaborazione in vista di una meta comune Saper collocare il materiale negli appositi spazi Avere rispetto del materiale durante l’uso e il riordino
PICCOLO
INCARICO
Riconoscere e leggere la simbologia (cartelloni) Cogliere la successione degli eventi Rispettare il proprio turno
Per un approfondimento si veda il Progetto Educativo che esplicita la visione di bambino, l’approccio educativo didattico coerente, l’alleanza con la famiglia, l’educazione alla vita buona (cf ALLEGATO).
4. LA NOSTRA SCUOLA dell’INFANZIA
La nostra Scuola dell’Infanzia è una tappa che insieme alla Scuola primaria e Secondaria di I° permette ad ogni figlio/ad ogni figlia una crescita intellettuale ed educativa, graduale e integrale della persona.
I religiosi della Sacra Famiglia sull’esempio della Fondatrice, la S. Paola Elisabetta Cerioli- sono da sempre attenti alla questione educativa.
La Fondatrice ci ricorda costantemente di «fare una scuola per la vita e per il futuro dei figli affidati»: quindi una scuola pratica che abilita a vivere bene la vita e che prepari al futuro e quindi a vivere bene i legami tra amici, tra marito e moglie, nella fraternità del mondo.
L’educazione interessa varie fasi della vita di un figlio. Guidiamo dal 2003 la Scuola dell’Infanzia, la cui finalità è la promozione della ‘formazione integrale della personalità unica e specifica di ciascun bambino’ , inteso come soggetto attivo.
Per queste ragioni il bambino è al centro dell’azione educativa della nostra Scuola. Attraverso il gioco e la natura, prima forma di apprendimento dell’uomo, il bambino viene condotto all’acquisizione graduale, progressiva e integrale dei pre-requisiti necessari all’ingresso nella Scuola primaria; noi elaboriamo una approfondita conoscenza del bambino e una progettazione personalizzata. Offriamo una molteplicità di stimoli adatti per personalizzare ogni intervento formativo.
54
Con la collaborazione di docenti vogliamo valorizzare l’infanzia, come età fondamentale della vita.
Con la famiglia vogliamo collaborare per porre le basi di una equilibrata e serena identità dei figli affidati. Per questo, riconoscendo la famiglia l’ambiente formativo per eccellenza del bambino, la Scuola si affianca ad essa per facilitare la strutturazione delle fondamentali tappe dello sviluppo complessivo del bambino. I colloqui, gli scambi informali, la formazione sono la base per la collaborazione viva ed efficace.
Dio. Lo stupore che suscita la presenza del figlio, la sorprendente capacità della madre di rispondere alle sue attese, molto prima che siano espresse, rivelano il profilo religioso, la densità religiosa dell’alunno. Siamo consapevoli che non si può tradire i piccoli privandoli del mistero della fede, di cui i genitori sono i primi e insostituibili interpreti del Padre che è da sempre e per sempre, che solo può dare la vita senza fine.
La solidarietà. L’apertura verso l’altro è un aspetto della personalità matura, l’aiuto e l’attenzione verso i bambini meno fortunati della missioni dell’Africa e del Brasile. È un modo per realizzare l’ideale della Fondatrice che tra tutti i bambini prediligeva gli ultimi, i più abbandonati, gli orfani.
Questo sistema educativo è partito da molto lontano, dall’esperienza di un’altra madre: Santa Paola Elisabetta Cerioli. Ella ha avuto quattro figli. Uno di essi, Carlo, le morì a 16 anni mentre gli altri in tenerissima età. Il lutto per la morte dei figli divenne una seconda occasione per diventare madre di altri figli, soprattutto di coloro che non avevano un papà e una mamma. Oggi il suo sogno continua attraverso l’esperienza di noi religiosi, delle religiose e di tanti uomini e donne di buona volontà.
□ LE NOSTRE SCELTE
La Scuola di oggi deve confrontarsi con una società sempre più complessa e in evoluzione, caratterizzata da una sempre maggior diffusione delle nuove tecnologie, dalla ormai necessaria conoscenza di una seconda lingua, dalla presenza sempre più numerosa di persone di lingua e culture diverse. La nostra Scuola ricerca percorsi al fine di dare risposte differenziate ai diversi bisogni dei bambini ed, inoltre, estendere e consolidare esperienze formative.
Per questo motivo, durante l’anno scolastico si attueranno scelte progettuali, su una linea di continuità con quanto sino ad ora realizzato e che si fondano su questi principi:
- risposte differenziate ai diversi bisogni dei bambini;
- attivazione di laboratori;
- flessibilità;
- interazione con Enti Locali ed Associazioni attraverso convenzioni e collaborazioni;
55
- valorizzazione delle risorse interne e formazione in servizio.
La Scuola deve porsi in continuità con le esperienze che il bambino compie nei suoi vari ambiti di vita, mediandole culturalmente e collocandole in una prospettiva di sviluppo educativo. Per questo l’esperienza scolastica è arricchita dalle visite di istruzione e dalle uscite. Oltre ad essere un momento di svago e di divertimento, le visite diventano un utilissimo spazio istruttivo. Vedere, visitare, toccare alcune realtà solo dette o illustrate in sezione porta ad imparare prima e meglio. È per questo che la Scuola cerca di sfruttare le occasioni che il mondo circostante offre e di accompagnare, quando è possibile, i bambini a fare delle esperienze concrete toccando con mano la realtà.
Per l’estensione dell’Offerta Formativa al territorio e quindi per la realizzazione di progetti si ipotizzano uscite didattiche consone al progetto dell’anno scolastico in corso.
□ LA CENTRALITA’ DEL BAMBINO
La Scuola dell’Infanzia è un servizio socio-educativo che concorre nell’ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini e delle bambine dai 2 anni ai 6 anni. Al centro di ogni esperienza educativa c’è l’idea di un bambino e una bambina quale:
> portatore di un proprio bagaglio esperienziale e di conoscenze;
> soggetto di diritti e di bisogni di ordine materiale, affettivo-emotivo, relazionale e
cognitivo;
> essere unico ed irripetibile;
> soggetto in crescita che va sostenuto nel proprio percorso.
□ LE DOCENTI E IL LAVORO IN ÉQUIPE
L’insegnante di Scuola dell’Infanzia esercita il suo ruolo su diversi piani relazionali: con i bambini e con le famiglie e i colleghi insegnanti ed operatori socio-scolastici.
Rispetto ai bambini e alle bambine esercita un ruolo di:
> una relazione interpersonale calda, empatica e valorizzante l’intelligenza emotiva di ciascuno;
> regia educativa con flessibilità di metodo e di relazione nei confronti dei bambini e nella realizzazione del progetto, osserva, guida in modo non direttivo e sostiene il singolo e il gruppo nel proprio percorso di crescita, fornendo gli ‘attrezzi’ per imparare ad imparare;
> di facilitatore e mediatore nel processo di apprendimento, sostenendo le diverse intelligenze, le diverse culture di provenienza e i diversi percorsi di
56
scoperta e conoscenza;
> stimolo all’acquisizione di competenze, alla curiosità, all’esplorazione, alla capacità di rielaborare e riflettere su ciò che si fa, al piacere dell’apprendere in reciprocità.
Rispetto alle famiglie:
> accoglie i bisogni formativi e di sostegno al bambino e alla bambina espressi dai genitori;
> sostiene la corresponsabilità educativa e la collaborazione con le famiglie;
> rende trasparente l’intenzionalità educativa della Scuola al fine di raggiungere una piena condivisione del progetto educativo-didattico.
Rispetto alle colleghe e agli operatori socio-scolastici esercita un ruolo di:
> una reale condivisione, collaborazione e complementarietà;
> una co-progettazione competente, che tesaurizzi le risorse umane e materiali presenti nella scuola;
> una autovalutazione in itinere del servizio erogato al fine di migliorare la qualità dell’offerta.
ORARIO DI APERTURA
da lunedì a venerdì: 07.30 - 18.00
ORARIO DELLA GIORNATA SCOLASTICA
da lunedì a venerdì: 08.30 - 16.00
ORARIO EXTRASCOLASTICO
tempo pre-scuola: 07.30-08.30 tempo post-scuola: 16.00-17.30
ORGANIGRAMMA
alunni docenti religiosi collaboratori esperti sezioni specialisti
124 9 1 2/3 ATA 1 4 7
57
anno scolastico 2015-16
Sezioni Bambini
Verde/Coccinelle 2 anni
28
Gialla/Pulcini 3 anni
32
Rossa/Scoiattoli 4 anni
32
Azzurra/Elefanti 5 anni
32
totale 124
risorse interne Docenti
sez. Verde/Coccinelle 2 anni
Giulia Magri Andrea Martinelli
sez. Gialla/Pulcini
3 anni Antonia Ferrari Stefania Bonissi
sez. Rossa/Scoiattoli 4 anni
Stefania Torchiani Elisa Fizzardi
sez. Azzurra/Elefanti 5 anni
Gloria Bronzi Gloria Beretta
Specialisti
Assistenti ad personam Docenti di sostegno
Chiara Pini Chiara Baini
Educatrice Lucrezia Telò
Inglese Elisa Fizzardi
Musica Stefania Bonissi
Informatica Andrea Cerioli
Teatro Lodovico Ronca
Dirigenza scolastica
Dirigente scolastico e Gestore della Scuola
p. Antonio Consonni
Dirigente Vicario e Direttore per l’educazione
p. Luca Ghirardelli
Collaboratore didattico prof. Paolo Mondini
LA NOSTRA SCUOLA
58
Responsabile educatori e coordinatore attività extra scolastiche
Manuel Falarti
Direttore p. Antonio Consonni
Collaboratrice didattica Giulia Magri
Segreteria
Giovanna Cavanus Adriana Fusini
Amministrazione Ausilia Costa
Personale ATA
Cuoco Alessandro Bonfiglio
Aiuto Cuoca Agnese Capuzzi
Ausiliaria Rosangela Rozza
Grande importanza assume il modello organizzativo, che riguarda i seguenti aspetti:
LE SEZIONI sono organizzate per età omogenea, con particolare attenzione ai bisogni specifici delle singole età; ma sono previsti momenti, attività e laboratori che coinvolgono gruppi eterogenei di bambini e gruppi più piccoli di “lavoro”.
GLI SPAZI
I bambini al mattino vengono accolti nelle sezioni; sono previsti momenti di preghiera nello spazio comune del salone, in sezione e nella Chiesa adiacente. Gli spazi sono questi:
1 corridoio in cui sono posizionati gli armadietti,
3 sezioni con bagni annessi,
1 dormitorio,
1 salone comune;
I criteri educativi che hanno suggerito questa organizzazione sono legati allo spazio come primo educatore e alla flessibilità.
L’ORARIO
Nella quotidianità l’orario della giornata è strutturato in modo tale da conseguire gli obiettivi didattici ed educativi, si caratterizza per la sua flessibilità, in relazione all’età e alle abitudini dei figli.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
59
L’ORARIO
MATTINO 7:30-8:30 ANTICIPO (se richiesto) 8:30-9:00 accoglienza
9:00-9:30 attività di routine
9:30-10:00 servizi igienici
10:00-11:00 attività per gruppi omogenei 11:00-11:30 laboratori/ gioco libero
11:30-11:45 servizi igienici e preparazione
per il pranzo
11:45-12:30 pranzo
POMERIGGIO
13:00-13:15 uscita intermedia
12:30-14:00 gioco
14:00-15:15 laboratori o riposo per chi lo necessità
15:15-15:30 servizi igienici
15:30-15:45 merenda
15:45-16:00 commiato-saluto
(16:00-17:45 POSTICIPO, se richiesto
Al termine dell’orario di ingresso e durante le uscita intermedia, l’accesso alla scuola è consentito solo suonando il campanello.
60
IL CALENDARIO DEI COLLEGI DOCENTI / È pubblicato in Google Drive.
GLI APPUNTAMENTI DI UN ANNO / È pubblicato in Google Drive.
IL CALENDARIO VACANZE / È pubblicato in Google Drive.
Festività nazionali
1 novembre 8 dicembre
25 aprile 1 maggio 2 giugno
festa di tutti i Santi Immacolata Concezione anniversario della Liberazione festa del Lavoro festa nazionale della Repubblica
Regione Lombardia ai sensi dell’art. 138, comma 1° del D.L.vo n. 112 del 31.03.1998
e dell’art. 4, comma 121 della L.R. n. 1 del 05.01.2000
14 settembre 2 novembre
22 dicembre 2015 - 6 gennaio 2016
8 e 9 febbraio 23 – 29 marzo
giovedì 30 giugno
inizio delle lezioni Commemorazione dei defunti vacanze di Natale carnevale vacanze di Pasqua termine lezioni alle ore 14.00
extra scuola
Creativamente
Corsi di Sport e Danza
da ottobre a maggio Saggi a maggio
Gioco Estate Luglio
61
LA FAMIGLIA E LA SUA COLLABORAZIONE
Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Infatti il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra la scuola e la famiglia, favorisce soluzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che completi, oltre al conseguimento di risultati scolastici soddisfacenti, anche un incisiva azione educativa. A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di cooperazione, di formazione di condivisione con degli esperti.
INCONTRI CON LA FAMIGLIA TEMPI Presentazione progetto inserimento per i nuovi iscritti
Giugno
Colloqui individuali nuovi iscritti Colloqui individuali di fine quadrimestre
Settembre Gennaio, Giugno
Assemblea Settembre/Ottobre
Consiglio di intersezione Novembre, Febbraio, Maggio
(salvo disposizioni da calendario scolastico)
Serate di formazione/Laboratori creativi Marzo, Maggio
Patto X educazione
IL PATTO PER L’EDUCAZIONE
Il desiderio di avviare un movimento di pensiero, di buone pratiche e di ‘immaginazione’ sulla questione educativa è cresciuto nella CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Nel ‘movimento’ vorremmo coinvolgere tutti coloro che desiderano porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa, in termini forti e propositivi rinunciando al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità, sull’impossibilità di un lavoro ‘umano e umanizzante’. Cerchiamo alleati per condividere la responsabilità di creare un clima educativo nei luoghi dei propri compiti quotidiani, di diffonderne lo stile, rimettendo in discussione gli stereotipi culturali.
COMPITI DELLA SCUOLA
> Elabora la proposta educativa e didattica;
> Informa periodicamente i genitori delle scelte didattico-educative;
> Custodisce e vigila i bambini in ogni situazione;
62
COMPITI DELLA FAMIGLIA
> Conosce, studia, accetta e sottoscrive il Regolamento della Scuola e l’Offerta formativa;
> Conosce il percorso didattico-educativo;
> Partecipa all’Assemblea di inizio anno e ai colloqui di gennaio e di giugno;
> Coopera perché a casa il bambino/a trovi atteggiamenti educativi analoghi;
> Esprime idee ed elabora proposte al rappresentante;
> Giustifica verbalmente le assenze per malattia del proprio figlio/a e in caso di impossibilità a prelevare il proprio figlio all’uscita, può delegare una persona di fiducia con autorizzazione scritta;
> Rispetta l’insegnate nel suo ruolo e nel suo operato;
> Parla con la maestra di sezione per eventuali chiarimenti sul proprio figlio;
> Rispetta l’orario di entrata e di uscita della Scuola.
ISCRIZIONE E FORMAZIONE DELLE SEZIONI
Alla frequenza della Scuola dell’Infanzia sono ammessi i bambini/e che compiono i tre, quattro, cinque anni entro dicembre.
Possono essere iscritti alla Scuola dell’Infanzia ‘secondo criteri di gradualità ed in forma di sperimentazione, le bambine ed i bambini che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”, salvo disposizioni approvate dal collegio docenti.
È possibile iscriversi in qualsiasi mese dell’anno e in qualsiasi anno chiedendo un appuntamento telefonico con il direttore della Scuola. Data la richiesta elevata vi sollecitiamo a prevedere l’iscrizione almeno uno o due anni prima dell’ingresso di vostro figlio.
In caso di eccedenza di iscrizioni, si procede alla compilazione di una lista d’attesa, rispettando l’ordine di età. L’alunno in lista d’attesa potrà essere accolto a scuola solo qualora si liberi un posto.
ACCOGLIENZA
Per facilitare l’inserimento dei bambini iscritti al primo anno di scuola, la frequenza avviene in forma graduale sia nell’arco della giornata, sia nel primo mese, prevedendo anche forme di orario ridotto. In alcuni casi molto particolari l’orario ridotto può protrarsi per alcuni mesi.
MENSA E MENÙ
Nella Scuola è attivato un servizio mensa di buona qualità con cucina interna e menù periodicamente controllato dall’ASL. Il pranzo viene consumato in sezione
63
alla presenza di due insegnanti. Si garantisce una cucina per ogni necessità certificata e un servizio personalizzato e curato dal personale.
GLI ORGANI COLLEGIALI
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico educative, nella nostra scuola sono attivi i seguenti organi collegiali.
□ CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (= CIS)
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico-educative, secondo lo spirito delle moderne istanze sociali espresse nella legislazione scolastica italiana, con particolare riferimento alla legge 62/2000 sulle scuole paritarie, l’Istituto comprensivo ‘Centro Educativo e Scuola S. P. Elisabetta Cerioli’ istituisce un unico Consiglio d’Istituto per le Scuole presenti nell’Istituto, cioè Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado.
Il Consiglio d’Istituto, costituito secondo i principi della partecipazione, della rappresentatività e della proporzionalità, è composto dalle seguenti categorie:
> Gestore (1);
> Coordinatori AED (2/3);
> Docenti (8): 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Genitori (8 : 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Personale non docente (1)
□ COLLEGIO DEI DOCENTI
I Collegi dei Docenti sono composti da tutto il personale docente della Scuola e sono presieduti dal proprio Coordinatore CAED.
□ CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
Un ruolo fondamentale di raccordo tra la Scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di sezione che relaziona con tutti i genitori.
Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal Dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali.
I COLLABORATORI SCOLASTICI
La scuola si avvale dell’apporto di collaboratori scolastici nell’espletamento del suo compito. Questi collaborano con gli insegnanti nella cura dei bambini e svolgono un ruolo significativo nella costruzione di un ambiente educativo.
64
LE ESIGENZE DELLA COMUNITÀ TERRITORIALE
La Comunità territoriale di Orzinuovi ha numerose scuole che sono dedicate ai bambini dai 0 ai 5 anni. Questo permette di soddisfare le esigenze delle famiglie del territorio con un servizio adeguato. La nostra Scuola dell’Infanzia, in quanto inserita in una Scuola PRIMARIA e SECONDARIA viene scelto da un numero più elevato di famiglie.
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Nei periodi di settembre e aprile sono previsti degli appuntamenti formativi che accomunano tutti i docenti della scuola, oltre a dei momenti specifici per ordine di scuola.
Dall’anno scolastico 2015.2016 abbiamo attivato una formazione obbligatoria sulla sicurezza: Haccp, antincendio e sicurezza.
Tutto il personale della scuola è stato e viene costantemente sottoposto alla formazione obbligatoria, prevista per legge.
CENTRO ESTIVO: GIOCO ESTATE
Il nostro Centro Educativo a partire dal termine delle lezioni ministeriali offre a tutti i ragazzi iscritti e a chi non frequenta la nostra scuola, un’opportunità di frequentare il GIOCO ESTATE, una proposta educativa con l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi nei vari progetti, trasmettendo i valori dell’amicizia e della collaborazione verso un fine comune.
Per la scuola dell’infanzia e la sezione primavera, la proposta è di quattro settimane nel mese di luglio.
65
Il curricolo (Il profilo in uscita)
I curricoli delle tre sezioni Infanzia aggiornati a settembre 2015, sono sul Sito della Scuola.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Nella Scuola dell’Infanzia, le finalità, hanno un carattere indicativo e non prescrittivo. Esse sono individuate nelle: INDICAZIONI PER IL CURRICULO e sono indirizzate a promuovere specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze all’interno dei 5 campi di esperienze: 1. Il sé e l’altro. 2. Il corpo in movimento. 3. Linguaggi, creatività, espressione. 4. I discorsi e le parole. 5. La conoscenza del mondo. 1. IL SE’ E L’ALTRO Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e da spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti e sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Con riferimento alle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati si ritiene che ogni alunno alla fine della scuola Primaria debba raggiungere le seguenti Competenze: TRAGUARDI DI COMPETENZE
Esprimere i propri bisogni affettivi e fisici. Soddisfare i propri bisogni senza l’intervento dell’adulto. Avere cura delle proprie cose e di quelle comuni. Portare a termine una consegna o un lavoro. Accettare e condividere le regole stabilite dal gruppo. Condividere giochi e materiali. Rispettare il proprio turno. Comprendere i bisogni altrui. Stabilire relazioni corrette con i compagni e con l’adulto. Essere consapevoli di appartenere al gruppo classe. Accettare le diversità culturali e religiose.
66
IL CORPO ED IL MOVIMENTO Identità, Autonomia, salute Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa anche cosa fa bene e cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e conseguenze pratiche correte di cura di se, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, tare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso degli attrezzi e il rispetto delle regole, all’interno della scuola e all’aperto OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. Rafforzare la conoscenza di se. Utilizzare il corpo come strumento di espressione e comunicazione. Percepire e coordinare il proprio corpo in relazione allo spazio. Assunzione di positive abitudini igieniche, sanitarie ed alimentari.
TRAGUARDI DI COMPETENZE Sperimentare le proprie capacità e possibilità motorie (camminare, correre, saltare, rotolare
ecc..) Toccare, riconoscere, denominare le parti del corpo su di se e sugli altri. Scoprire, sperimentare, utilizzare le possibilità che gli organi di senso offrono (ascoltare,
osservare, prendere, ecc.) Percepire e verbalizzare le sensazioni ed i bisogni del corpo (caldo, freddo, sete..). Esprimere e comprendere messaggi mimico – gestuali. Utilizzare il linguaggio del corpo per esprimere sentimenti e l’esperienza religiosa. Muoversi con sicurezza nello spazio a disposizione (sezione, saloni, ecc.). Condividere lo spazi con i compagni. Coordinare il proprio movimento con delle regole dettate dal gioco. Avere cura del proprio gioco. Eseguire le azioni quotidiane di routine in modo corretto (in bagno, a tavola e in sezione). Comprendere, mangiando, l’importanza e la funzione del cibo.
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE, GESTUALITA’, ARTE, MUSICA, MULTIMEDIALITA’ Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici..); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esprime i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e di gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. E’ preciso, sa mantenere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando la voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro - musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
67
Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Comunicare bisogni ed emozioni attraverso, linguaggi verbali, grafico- pittorico e motori. Sviluppare capacità visive e sonore. Usare il linguaggio per scopi cognitivi (valutare, confrontare, descrivere ecc.)
TRAGUARDI DI COMPETENZE
Rappresentare graficamente il proprio vissuto contestualizzandolo. Esprimere con creatività il proprio vissuto religioso. Assegnare un significato al proprio lavoro (disegno, collage ecc.). Coordinare i movimenti del corpo con il linguaggio verbale. Affinare le capacità oculo -manuali. Operare una scelta autonoma tra materiali e strumenti. Compiere, associare i movimenti ad un ritmo. Identificarsi, imitare, assumere, interpretare ruoli diversi (gioco simbolico
drammatizzazione, canti ecc.). Conoscere, usare, in maniera corretta i materiali manipolativi. Utilizzare in maniera corretta gli strumenti (forbici, punteruoli, pennelli ecc.)
I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzando in modo differenziato e appropriato nelle differenti attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. E’ consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. Obbiettivi di apprendimento
Acquistare fiducia nelle proprie capacità comunicative. Conoscenza, arricchimento della padronanza della lingua italiana. Conoscere, riconoscere, apprezzare, sperimentare le pluralità linguistiche. Sviluppare la capacità critica.
Traguardi di competenze Ascoltare e comprendere i messaggi. Interagire verbalmente con i compagni e l’adulto. Esprimere preferenze, richieste, contrarietà motivandole. Riconoscere, attraverso i vari linguaggi, storie sequenze ecc… Raccontare scambiandosi informazioni. Formulare la frase in modo corretto e chiaro. Comunicare in maniera comprensibile.
68
Descrivere e commentare immagini con le parole. Utilizzare termini nuovi, anche del linguaggio cristiano. Ricostruire, in successione logica- temporale eventi. Comprendere il significato della scrittura.
LA CONOSCENZA DEL MONDO. Ordine, misura, spazio, tempo, natura Obbiettivi di apprendimento
Compiere operazioni di seriazione, discriminazione, classificazioni e raggruppamenti. Operare misurazioni mediante semplici strumenti. Scoperta e rispetto dell’ambiente naturale e animale. Maturare una coscienza ecologica (tutela dell’ambiente, inquinamento, riciclaggio, raccolta
differenziata). Traguardi di competenze
Osservare e formulare ipotesi. Osservare e registrare eventi, cambiamenti, modifiche. Collocare correttamente nello spazio se stesso e gli oggetti. Riorganizzare cronologica-mente le esperienze. Utilizzare semplici strumenti per registrare le esperienze. Comprendere il concetto di causa-effetto. Collaborare nella realizzazione di un progetto comune. Usare strumenti didattici e di recupero per realizzare un progetto. Comprendere l’importanza di mantenere pulito l’ambiente. Rispettare l’ambiente e il regno animale. Osservare ed esplorare con curiosità il mondo, come dono di Dio.
69
METODOLOGIA DIDATTICA
Come insegnanti utilizziamo un metodo propositivo, di regia educativa, flessibile, non direttivo, tale da rispondere alle esigenze dei bambini e alle situazioni del vivere quotidiano.
Le docenti favoriscono le attività di routine come occasione per sviluppare l’autonomia, la responsabilità, l’autocontrollo e la solidarietà, e per sviluppare aiuto reciproco e collaborazione. Utilizziamo inoltre la metodologia dell’osservazione, del gioco, dell’esplorazione e della ricerca, dell’interazione sociale.
OSSERVAZIONE: è un importante strumento per le insegnanti, al fine di modulare le attività progettuali, in modo rispondente alle esigenze formative che il contesto stesso ha evidenziato come necessarie, al fine di consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile.
GIOCO: è risorsa privilegiata di apprendimenti e relazioni. Permette ai bambini/e di agire, costruire ricostruire, acquisendo i meccanismi e le conoscenze di regole; permette di scaricare tensioni, di esprimere emozioni, di acquisire sicurezza, di comunicare e socializzare.
ESPLORAZIONE E RICERCA: stimola il bambino/a ad assumere atteggiamenti di curiosità nei confronti del mondo circostante, a formulare ipotesi e verificarle, a porsi domande a trovare soluzioni.
VITA DI RELAZIONE: favorisce gli scambi, sviluppa atteggiamenti di collaborazione e aiuto reciproco.
DOCUMENTAZIONE: le attività della Scuola dell’Infanzia vengono documentate sia dagli insegnanti che dai bambini/e, attraverso diverse modalità e tecniche: disegni, cartelloni, fotografie, racconti, CD, DVD.
Ciò consente: > al gruppo docente di rievocare, riesaminare, modificare, diffondere il progetto educativo-didattico; > al bambino di ri-costruire e interiorizzare quanto è stato oggetto della sua attività formativa; > alla famiglia di constatare i percorsi e i progressi compiuti dai propri figli.
La documentazione rappresenta uno strumento funzionale ed efficace con carattere prettamente formativo e didattico, nonché di supporto ai processi di apprendimento del bambino. Resta esclusa tassativamente ogni funzione di certificazione, attestazione e valutazione, così come resta esclusa ogni funzione ‘pubblica’ e ‘amministrativa’ di tutti gli allegati contenuti in essa, che attengono esclusivamente alla relazione educativa alunno-insegnante-genitore.
Custodita con la massima cura e attenzione delle docenti, sarà visionabile da parte dei genitori ogni qualvolta se ne presenti la necessità nell’ambito dei previsti colloqui individuali. La documentazione ciascun bambino sarà comprensiva di:
70
INFORMATUTTO Compilato dai genitori all’iscrizione
Griglia di osservazione delle competenze raggiunte 3, 4 e 5 anni
Rimangono alla scuola
Fascicolo personale con elaborati grafici e materiale fotografico
relativo ai progetti didattici anni 3, 4 e 5
Consegnato alle famiglie alla conclusione di ogni
anno scolastico o in caso di eventuale trasferimento
IL PROGETTO ANNUALE DIDATTICO ED EDUCATIVO
Ogni anno viene elaborato un progetto di lavoro seguendo questa metodologia:
Individuazione dell’area dei bisogni dei bambini;
Immaginazione del macro progetto di scuola con obiettivi, strumenti, risorse;
Elaborazione dei micro progetti per sezioni in vista della presentazione ai genitori nella festa della scuola con il coinvolgimento dei giovani del musical.
MODI, TEMPI, SPAZI DEL QUOTIDIANO
Fuori dal contesto educativo la parola ‘routine’ si associa all’idea di una stanca e noiosa ripetizione di azioni, spesso priva di un adeguata attenzione, senza nessuna implicazione emotiva, cognitiva e creativa del soggetto coinvolto.
Nella nostra scuola dell’infanzia, invece, le routine rivestono una funzione di grande importanza, tanto da diventare l’indicatore distintivo di una responsabile e ragionata attenzione verso il bambino reale, nell’ottica della valorizzazione di tutte le esperienze formative.
Le attività di vita quotidiana diventano cosi tempi “preziosi” di sviluppo e di crescita, dove i bambini costruiscono la loro autonomia, socializzano e si relazionano con gli altri; acquisiscono il tempo necessario per apprendere, rafforzando le loro abilità attraverso azioni e condotte individuali, imparano a cogliere la ripetitività e la ciclicità degli eventi, consolidando concetti topologici e spazio-temporali.
Nelle sequenze di azioni che si ripetono e nella previsione di ciò che sta per accadere, il bambino trova la sicurezza in se stesso e negli altri, sviluppando il senso d’appartenenza al gruppo, con le sue regole, i ruoli e le pratiche che compongono la realtà scolastica. Osservando questi momenti, noi insegnanti abbiamo colto nei nostri bambini, un vivo interesse verso gli animali, sollecitati inoltre, dal cambio del nome degli animali delle sezioni di appartenenza: COCCINELLE, PULCINI, SCOIATTOLI Ed ELEFANTI.
Ogni anno viene definito un progetto che fa da filo rosso a tutto l’anno scolastico. Esso parte dei bisogni e dai desideri dei bambini e interagisce con le intuizioni pedagogiche della Fondatrice.
71
È nostro compito osservare costantemente i bambini nel loro processo di crescita e scoperta, per modulare in base ai loro bisogni il progetto educativo. Partiamo sempre con una trama a maglie molto larghe, potremo dir di aver costruito il progetto...solo al termine di questo anno scolastico.
RINFORZO AL PROGETTO
Per tutti i bambini sono proposti i seguenti laboratori:
- psicomotricità/ acquaticità
- luci di stelle
- uscite didattiche
- musica maestro
- orto-giardino
- inglese
- solidarietà
Per i bambini di 4 e 5 anni sarà previsto inoltre, il laboratorio teatrale con la collaborazione della compagnia teatrale Q.D.V e solo per i bambini di 5 anni, il laboratorio di informatica con il docente Andrea Cerioli.
SVILUPPO DEL PROGETTO
Attività da svolgere con i bambini, diversificate per ogni gruppo omogeneo sia come tempi che come grado di difficoltà, attraverso i campi di esperienza:
>essi sono gli ambiti del fare e dell’agire dei bambini;
>in essi sviluppa il suo apprendimento;
>ognuno presenta propri percorsi metodologici;
>ciascuno implica una pluralità di opportunità.
L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo d’esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.
GLI AMBITI DEL CURRICOLO SONO
Il sé e l’altro
Il corpo e il movimento
Immagini, suoni, colori
I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
72
RIFERIMENTI TEORICI
Corsi di formazione per le docenti
Guide Didattiche
Riviste: Scuola dell'infanzia - Giunti scuola
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
In linea generale vogliamo potenziare e disciplinare quei tratti della personalità che caratterizzano naturalmente il comportamento dei bambini.
Il riferimento è alla loro curiosità, alla spinta a esplorare e capire, al gusto compiaciuto della scoperta, alla meraviglia e allo stupore di fronte all’universo.
Diventa preoccupazione educativa costante, come pensato dalla nostra Fondatrice, a aiutare i bambini a sviluppare l’identità, rafforzando l’autostima, la relazione con gli altri, la considerazione della diversità come ricchezza, potenziare il senso della convivenza attraverso l’integrazione nel proprio ambiente, il rispetto e la cura dello stesso e la conoscenza di mondi diversi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Sviluppare la curiosità, l’osservazione, la ricerca nei confronti di alcuni fatti della realtà naturale.
Stimolare la curiosità a domandarsi: “Chi ha fatto tutte le cose che ci circondano?”
Far scoprire attraverso l’osservazione della natura le meraviglie del creato.
Ricercare la modalità di comunicazione delle proprie scoperte, dei sentimenti e delle emozioni.
RISORSE UMANE
- Le insegnanti della scuola dell'infanzia
- il direttore
- l’attore teatrale
- il docente di informatica, Cerioli
- l’esperta di musica, Bonissi
- l’esperta di inglese, Fizzardi
METODOLOGIA
Partiamo dall’idea che “la conoscenza non è mai data una volta per sempre, si modifica, si evolve, cambia, e i bambini insieme a lei ...”
73
Organizziamo attività ludiche per consentire ai bambini/e di esplorare, scoprire, sperimentare, fare congetture, ricercare informazioni. Riscontriamo i cambiamenti a livello cognitivo e accogliamo i bisogni e le esigenze dei bambini/e.
Noi assumiamo il ruolo di regista, stimoliamo l’attenzione e l’interesse; valorizziamo le ipotesi fatte dai bambini/e; promuoviamo lo scambio di idee nel gruppo e con l’adulto; poniamo attenzione ai bisogni di affettività, serenità, incoraggiamento, stima e fiducia in sé.
Proponiamo le attività utilizzando il METODO SCIENTIFICO-SPERIMENTALE (osservare, sperimentare e verbalizzare) e quello della RICERCA E AZIONE (pianificare, agire , osservare e riflettere, un processo condiviso nel gruppo.)
Arricchiamo il percorso con la narrazione di racconti, l’interpretazione di canzoni, giochi simbolici e motori, attività di manipolazione e di costruzione.
VALUTAZIONE
Tutte le attività e gli elaborati dei bambini sono oggetto di osservazione sistematica e di verifica da parte delle docenti, sia per quanto riguarda le abilità che le competenze individuali.
In base alle esigenze del gruppo la progettazione verrà condotta in modo flessibile.
Verifica del progetto periodicamente al termine delle U.D.A.
AUTOVALUTAZIONE
Attraverso una scheda elaborata dalle docenti per ogni fascia d'età, i bambini potranno esprimere una valutazione di gradimento per ogni unità di apprendimento.
TEMPI
Da settembre a giugno.
74
I PROGETTI E I LABORATORI I progetti li costruiamo e li realizziamo per campi di esperienza
Il sé e l’altro
1. PROGETTO ACCOGLIENZA
Il progetto accoglienza ha inizio a giugno dell'anno scolastico precedente; in quel periodo le famiglie sono invitate a prendere contatto con il nuovo ambiente, all’incontro programmato con il direttore e le docenti vengono presentate e sottoscritte le regole della scuola.
A settembre, prima dell’inizio delle lezioni le insegnanti incontrano i genitori per raccogliere tutte le informazioni sugli alunni, attraverso un colloquio individuale.
Nel colloquio le insegnanti ricordano ai genitori le regole della scuola, accettate nell’incontro di giugno, gli orari da rispettare, il materiale occorrente, i tempi del graduale inserimento.
L'inserimento graduale dura, di norma, le prime tre settimane di scuola con tempi di permanenza sempre più consistenti; tempi più serrati o più distesi vengono concordati con le insegnanti, sulla base delle esigenze dei singoli bambini/e.
2. PROGETTO DI RELIGIONE
La nostra Scuola dell’Infanzia in continuità con il ruolo primario e fondamentale della famiglia, è il luogo dove i bambini e le bambine, compiono esperienze educative per un’equilibrata crescita personale, crescita nelle relazioni con le persone che ci sono accanto, portando loro ad accogliere e rispettare tutti.
L’obiettivo è quello di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, in particolare, promuovendo la maturazione dell’identità anche nella dimensione religiosa, con un amico speciale Gesù.
3. PROGETTO CONTINUITA'
SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA
Una particolare cura richiede la continuità con la Scuola Primaria.
Sono coinvolti i bambini dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia e quelli che frequentano la Primaria. Il raccordo viene garantito attraverso vari momenti:
- scambio di visite dei bambini delle due scuole e laboratori con le nuove insegnanti;
- attività comuni concordate;
- colloqui tra gli insegnanti delle due scuole.
Il corpo e il movimento
1. LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA'
Condotto delle docenti di sezione.
Il progetto si avvale di attività ludiche "senso percettive" e psicomotorie strutturate al fine di fornire la conoscenza dell'ambiente e la strutturazione dell'io corporeo, rispetto al mondo esterno. La didattica prevede una progressione differenziata di esperienze svolte nell'ambiente palestra e acqua, con l'utilizzo di materiale specifico. Gli obiettivi generali e formativi del
75
progetto prevedono:
- sviluppo della conoscenza del corpo e strutturazione dello schema corporeo,
- scoperta di sensazioni, emozioni nuove attraverso l'educazione al movimento,
- sviluppo di capacità motorie di base attraverso attività ludico-espressive,
- acquisizione del senso di appartenenza al gruppo, di autostima e le prime forme di indipendenza motoria.
2. LABORATORIO DI ACQUATICITA’
Condotto dagli istruttori della piscina
Il laboratorio di acquaticità, si svolge nella piscina adiacente al nostro centro educativo e viene svolto da un istruttore supportato dalle insegnanti della nostra scuola. L'intero percorso si configura come originale e ottima proposta nello sviluppo di una piena e globale motricità, oltre alla scoperta del mondo "acqua". Il corso si presenta come un primario approccio con l'acqua, attraverso attività che prevedono l'immersione del volto, sperimentazione delle prime forme di respirazione, galleggianti, scivolamenti e le prime forme di propulsione. Tutto nel tentativo di favorire la naturale e armoniosa conoscenza del mondo acqua, oltre alla scoperta di emozioni e sensazioni positive con e attraverso l'acqua.
Immagini, suoni, colori
3. LABORATORIO TEATRALE per i bambini/e di 4-5 anni
In collaborazione con la compagnia teatrale QDV.
Quest'esperienza è stata introdotta nella nostra Scuola ormai da diversi anni, stanno a dimostrare come la pratica teatrale, possa fornire elementi di interesse formativo ed educativo, allo studente di ogni ordine e grado.
Proposta e dosata nel rispetto delle diverse età e interessi, l'incontro con l'arte teatrale e le discipline che la compongono, offre spunti di crescita individuale e di gruppo; favorendo l'esplorazione di aree che ampliano e completano il proprio cammino di crescita e maturazione.
Obiettivo generale del laboratorio è la scoperta dell'animazione teatrale, quale strumento per promuovere la maturazione armonica del bambino/a, attraverso non solo il coinvolgimento del corpo o della mente, ma anche delle sfere emotive ed espressive.
4.LABORATORIO DI MUSICA
Condotto dall'insegnate Stefania Bonissi
Il laboratorio viene svolto attraverso la linea pedagogica di Carl Orff. Il bambino è protagonista dell'azione formativa dove egli scopre per vie di esperienze guidate. L esperienza musicale schulwerkiana nasce dal corpo (gesti-suono, body percussion), dal suono vocale e dalla scansione verbale che dal canto. La musica si vive fisicamente ed emotivamente!
Gli obiettivi generali:
Acquisizione di eventi ritmici
Riconoscere eventi sonori ed eventi di pausa
Adeguare il proprio movimento nello spazio ad una pulsazione costante
Percepire e riconoscere eventi sonori nello spazio e nel tempo
Discriminare eventi timbrici contrastanti
76
Le attività integreranno le esperienze didattiche stimolando il bambino ad interiorizzare temi specifici dell'educazione musicale:
Ritmo
Suono e silenzio
Suono e movimento nello spazio
Durata
Altezza
Timbro
Voce
L'attività sonoro-musicale va condotta in un contesto articolato di esperienze che favoriscono la messa in gioco di tutti i sensi e di diverse modalità espressive, che si intrinsecano in attività ludiche e d animazione.
Il tutto coinvolge la corporeità del bambino, che ha un ruolo determinante nei processi cognitivi, per vivere spontaneamente significati e strutture musicali.
Gli obiettivi generali e formativi del progetto prevedono:
scoprire il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale, utilizzando voce, corpo e oggetti;
discriminare suono, rumore, silenzio;
scoprire il suono come fenomeno "concreto" sperimentabile nella realtà anche attraverso esperienze tattili.
5.LABORATORIO DI INFORMATICA per i bambini/e di 5 anni
Condotto dal maestro Andrea Cerioli (specialista) con la collaborazione delle docenti di sezione.
Questo laboratorio è pensato per permettere ai bambini/e di cinque anni, di fare le prime esplorazioni con il computer e l’iPad, per svolgere svariate attività di gruppo, interagendo in clima giocoso e divertente.
Verranno proposte ai bambini/e attività semplici che serviranno a far acquisire sicurezza e padronanza di questi strumenti.
Gli obiettivi di questo laboratorio sono i seguenti:
- sviluppare abilità metalinguistiche,
- acquisire fiducia nelle proprie capacità di comunicazione ed espressione,
- migliorare la coordinazione oculo-manuale,
- produrre scritture simultanee,
- riconoscere simboli convenzionali.
I discorsi e le parole
6.LABORATORIO DI LINGUA INGLESE (L2)
Condotto dall'educatrice Fizzardi Elisa (specialista) con la collaborazione delle docenti di sezione.
77
Hocus&Lotus:
Più che un metodo, un programma educativo linguistico. L'insegnamento della lingua inglese con Hocus & Lotus avviene attraverso il format narrativo: un modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini dagli 1 agli 11 anni e si basa su tre concetti fondamentali:
1. Apprendere la nuova lingua in modo similare ai processi di acquisizione del linguaggio. II bambino inizia a conoscere il mondo ed impara a parlare all’interno di esperienze di carattere ripetitivo condivise con l'adulto; i format sono appunto, quei «vissuti» che madre e bambino condividono quotidianamente. In tale contesto, significativo sul piano emozionale e affettivo, si sviluppa la comunicazione verbale.
2. Realizzare tecniche di insegnamento di carattere operativo e interattivo, coerenti con i processi di acquisizione del linguaggio. Premessa per l'insegnamento/apprendimento della lingua è creare una condizione ambientale favorevole, denotata da un rapporto affettivo e di complicità che motivi il desiderio comunicativo. Il bambino inizia a parlare perché vuole essere capito e comunicare con la persona con la quale è stata instaurata un'interazione affettiva; questo avviene per la prima lingua e analogamente deve avvenire per la nuova lingua.
3. Porre la buona comunicazione al centro dell'insegnamento/apprendimento della nuova lingua. La realizzazione teatrale di storie, con il supporto della gestualità e della mimica, permette che il significato delle parole e delle frasi venga appreso attraverso un lavoro attivo, ove l'azione scenica dà senso al suono delle parole e la nuova lingua diventa concretamente lingua veicolare.
Tutto questo avviene attraverso una magia in cui l'insegnante indosserà una maglia speciale che le farà parlare solo in inglese!
La lezione è suddivisa in 4 fasi:
. Acting out teatrale
. Mini musical
. Libro
. Dvd
Obiettivi di apprendimento al termine del ciclo di scuola dell'infanzia:
- amare la lingua straniera grazie al rapporto affettivo positivo con l'insegnante;
- favorire la capacità di riprodurre graficamente i format narrativi;
- sviluppare la capacità narrativa in lingua straniera all'interno di contesti noti.
4. PROGETTO LOGOPEDICO
Condotto dalle docenti di sezione in collaborazione FAM.BA, un centro specializzato di Crema.
Le docenti condurranno i bambini/e verso la scoperta e la produzione delle rime, ponendo una particolare attenzione alla produzione dei fonemi. Le insegnanti con la collaborazione dei logopedisti del territorio aiuteranno i bambini nell’acquisizione e produzione dei fonemi non ancora riconosciuti e prodotti.
La conoscenza del mondo 5. PROGETTO SOLIDARIETA' E FESTE
(Gemellaggio con le comunità del Brasile e del Mozambico)
78
Il progetto Solidarietà porta a realizzazione nella Scuola dell'Infanzia l'anelito della congregazione, di avvicinare i bambini e le bambine della nostra Scuola, e indirettamente le loro famiglie, alla solidarietà, all'attenzione verso l’altro e, in modo particolare al diverso e allo svantaggiato.
La nostra Istituzione opera in contesti missionari (America Latina e Africa), che permettono di far filtrare direttamente all' interno dei vissuti dei nostri bambini, i problemi che agitano il sud del mondo.
Si è creato un ponte con i bambini che vivono in Mozambico e in Brasile per rendere l'esperienza più viva.
6. PROGETTO INTERCULTURA
La Scuola dell’Infanzia accoglie tutti i bambini e le bambine assumendo e valorizzando il patrimonio di esperienze individuali e familiari di ciascuno, così da evitare ogni forma di discriminazione. Riconosce e salvaguardia le diversità individuali e sociali quali opportunità di maturazione personale e collettiva. Promuove l’attenzione all’intercultura come occasione di crescita attraverso il confronto, qualificando il servizio in funzione dell’integrazione e dell’interculturalità.
7. PROGETTO SICUREZZA ED EVACUAZIONE
Durante l'anno scolastico, nella nostra Scuola, si attua il progetto sicurezza. Un progetto che coinvolge tutto il personale docente e non docente, oltre che i bambini/e.
Le norme di sicurezza sono state adottate per garantire la piena tranquillità e serenità, di una piccola ma importante comunità come la Scuola dell'infanzia.
Tutte le insegnanti hanno seguito corsi di pronto intervento e antincendio e uno studio approfondito sul modo migliore di presentare un tema così delicato.
Attraverso una storia simpatica si spiega ai bimbini/e quali sono le norme da rispettare in caso di emergenza.
8. I BAMBINI IN SITUAZIONE DI FRAGILITA’
Nella scuola il bambino in situazione di fragilità, è accolto nella globalità dei suoi bisogni, delle sue caratteristiche, delle sue potenzialità e considerato come una preziosa occasione di crescita e maturazione per tutti. Verrà predisposto da parte delle insegnanti con la collaborazione della famiglia e degli enti predisposti un PDP.
Al centro dell’attenzione e dell’intervento delle realtà coinvolte a diverso titolo nella sua integrazione scolastica: genitori, insegnanti curricolari, insegnante di sostegno e/o operatore per l’integrazione, ausiliari socio scolastici, servizi socio sanitari, realtà istituzionali ed associative che operano in funzione delle qualità della vita delle persone in difficoltà.
A tal fine la Scuola:
> Si raccorda con i servizi socio sanitari del territorio, con cui coopera al progetto complessivo di riabilitazione e piena integrazione scolastica e sociale del bambino in difficoltà.
> Elabora progetti educativi individualizzati, volti alla valorizzazione e allo sviluppo delle sue potenzialità e all’individuazione di metodologie educative e didattiche idonee, garantendo nel contempo la sua partecipazione alle attività della propria classe.
> Individua le risorse strumentali e professionali idonee a sostenere il progetto di integrazione.
> Assicura un’organizzazione educativa-didattica flessibile e funzionale alle sue esigenze.
> Elabora specifici progetti di accompagnamento per garantire la continuità educativa tra ordini di scuola
Il personale educativo è costantemente aggiornato e formato sulle problematiche relative all’integrazione.
79
PROGETTAZIONE ANNUALE Cf ALLEGATO
5. LA VALUTAZIONE
Per quanto riguarda la modalità di autovalutazione in atto, non soltanto degli aspetti didattici e della dimensione educativa (cosa e come e quando si valuta), ma esplicitando anche il ‘senso’ della valutazione nella scuola dell’Infanzia nell’ottica dell’ampliamento dell’Offerta Formativa.
In questo spazio inseriremo la riflessione sulla progettazione triennale e su un orientamento operativo a lungo termine (cf PDM).
6. IRC - L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
Nella nostra scuola tutta la giornata è vissuta nel riferimento ai valori cristiani.
Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. Esso permette, infatti, l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili. Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.
La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della
Società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità.
L’insegnamento della religione cattolica (Irc), mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla vita. Per tale motivo, come espressione della laicità dello Stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni
80
concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc.
La proposta educativa dell’Irc consente la riflessione sui grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, bene e male, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso…) e sollecita il confronto con la risposta maturata nella tradizione cristiana nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità differenziate a seconda della specifica fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona, nell’esercizio della propria libertà, riflette e si orienta per la scelta di un responsabile progetto di vita. Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.
In tal senso l’Irc – al di là di una sua collocazione nell’area linguistico-artistico espressiva – si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli alunni a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione unitaria della realtà.
I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono formulati in modo da esprimere la tensione verso tale prospettiva e collocare le differenti conoscenze e abilità in un orizzonte di senso che ne espliciti per ciascun alunno la portata esistenziale.
Gli obiettivi di apprendimento per ogni fascia d’età sono articolati in quattro ambiti tematici, tenendo conto della centralità della persona di Gesù Cristo:
– Dio e l’uomo, con i principali riferimenti storici e dottrinali del cristianesimo;
– la Bibbia e le fonti, per offrire una base documentale alla conoscenza;
– il linguaggio religioso, nelle sue declinazioni verbali e non verbali;
– i valori etici e religiosi, per illustrare il legame che unisce gli elementi squisitamente religiosi con la crescita del senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile, responsabile e solidale.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA:
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di
81
testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
(vedi 2.PROGETTO DI RELIGIONE, campo di esperienza il sé e l’altro).
C’è apertura e accoglienza nei confronti delle altre espressioni della religiosità, tuttavia la testimonianza che caratterizza e esprime la scuola è quella delle fede cattolica.
(vedi 6. PROGETTO INTERCULTURA, campo di esperienza la conoscenza del mondo).
7. SCUOLA INCLUSIVA e LE SCELTE EDUCATIVE (PAI)
(vedi 6. PROGETTO INTERCULTURA e 8. BAMBINI IN SITUAZIONE DI FRAGILITA’, campo esperienza la conoscenza del mondo). PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ (da aggiornare)
8. DOMANDA OFFERTA FORMATIVA E VALUTAZIONE
Lavoro per tutte e 3 le scuole – progetto case PDM)
L’analisi della situazione territoriale sostiene la presenza della scuola nel territorio. Quali i rapporti con il medesimo? Quali le azioni valutative per riconoscere la presenza efficace della scuola? In prospettiva di un ampliamento dell’offerta formativa: cosa potremmo migliorare? Individuare uno/due obiettivi su cui lavorare nella triennalità.
Servizi 0-3: Bambini dei 2 anni
Nella scuola è presente una sezione primavera. (ALLEGATO POF PRIMAVERA).
82
9. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA Scuola che si rapporta con la famiglia e con il territorio
Nella scuola dell’infanzia la continuità educativo didattica è verticale e orizzontale. La modalità di rapporto con la famiglia, con la sezione primavera e con la scuola primaria è attivata attraverso un progetto di cui allegheremo documentazione. Il riferimento pedagogico è il Profilo in uscita indicato dalle Indicazioni Nazionali, la dimensione educativa della ‘persona che cresce’ con riferimento ai valori della educazione cristiana.
10. CONCLUSIONI
VALUTAZIONE DEL PTOF
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione continua da parte dei Docenti e trova, nelle Commissioni costituite all’interno del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituito, gli organi competenti per una analisi e per la sua attualizzazione.
Per quanto non espressamente previsto nel presente documento, vale il riferimento alle norme vigenti.
VALIDITA’
Il presente P.O.F.
è stato approvato dal Collegio Docenti il 13 gennaio 2016
e dal C.I.S. il 13 gennaio 2016
ALLEGATI
allegato 1. PROGETTO EDUCATIVO (Il Progetto Educativo è il documento che descrive gli obiettivi e i valori dell'Istituto, gli elementi del patto educativo e i diritti e i doveri dei diversi componenti della comunità scolastica: gli studenti, le famiglie, i docenti, il personale non docente. È il documento dove viene enunciata la mission della scuola. Esplicita l’ispirazione e i valori religiosi a cui si ancora tutta l’azione educativa. (NON NECESSITA DI CAMBIAMENTI ANNUALI)
2. REGOLAMENTO DELLA SCUOLA, se presente (Approvato dal Legale rappresentante o dal comitato di gestione; regola il servizio e il personale in servizio)
83
3. CALENDARIO SCOLASTICO ANNUALE (cambia annualmente)
4. Organizzazione della MENSA e del MENU
5. PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNUALE e PAI
Cambiano ogni anno; vanno aggiunti anche eventuali progetti esterni finanziati, le modalità previste nella fase dell’accoglienza; e il Progetto Educativo Individualizzato in caso di presenza di bambini certificati.
6. BILANCIO ANNUALE DELLA SCUOLA
Il bilancio sociale è obbligatoriamente pubblico. È approvato dal Consiglio di Istituto. Può essere consultato in Segreteria.
85
3.2: SEZIONE PRIMAVERA
piano triennale offerta formativa
ptof
sezione Primavera nella scuola dell’Infanzia
Affidandoci i vostri figli e le vostre figlie, sentiamo il compito di far apprezzare il valore della cultura e la bellezza di imparare; e, attraverso la cultura, vogliamo far intuire loro cosa è essenziale per vivere: fiducia /fede e speranza, la collaborazione con gli amici, la solidarietà con i più fragili; e, più in profondità, attrezzarli per vivere bene la vita. La vita è bella e promettente perché abitata da Dio. Per realizzare tutto questo chiediamola collaborazione a voi genitori. La nostra proposta è uno strumento per liberare le migliori energie dei bambini di oggi, che saranno gli adulti di domani.
Buon anno scolastico!
p. Antonio, le Maestre con la Comunità educante e scolastica
86
1. PREMESSA
Un bambino, una bambina in braccio a sua madre è l’immagine più eloquente per descrivere il tempo dell’Infanzia.
Nelle braccia della madre un figlio, una figlia trova rifugio quando è triste, piange, ha paura. Quell’abbraccio sembra suggerire questo messaggio: “Ti basti, figlio mio, la certezza della mia presenza; io sarò per te come una patria assolutamente sicura”.
Le braccia della madre costituiscono un’immagine precoce e indimenticabile della speranza che dovrà sostenere l’uomo, la donna nell’arco della loro vita. Quelle braccia diventano metafora per esprimere la cura infallibile che Dio ha del suo popolo, ora e sempre.
Nelle braccia della madre si sperimenta anche il mondo come affidabile opportunità.
Il ricordo di aver abitato le braccia della madre non può essere considerato un pensiero pericoloso, che alimenti nostalgie infantilizzanti. Quel ricordo custodisce un’immagine preziosa che consente al figlio, alla figlia di immaginare e dire la verità della vita intera.
IL TEMPO DELL’INFANZIA è metafora per dire il senso della vita. L’esperienza effettiva di questa età è momento indispensabile per accedere al senso complessivo della vita –la sua speranza– non è ovviamente quello di rimanere bambini per sempre. L’infanzia deve invece soltanto dischiudere una verità, che sta oltre quell’età. Il padre e la madre dapprima, insieme ai docenti e a qualsiasi educatore poi, devono qualificare la qualità del loro rapporto reciproco perché accada e si realizzi quella speranza della vita di cui ogni figlio, ogni figlia è in attesa.
Per questo motivo, il figlio crescendo, riceve il comandamento ’onora il padre e la madre’ che possiamo così parafrasare: ‘Riconosci che il padre e la madre assumono nella tua vita la figura di primi e insostituibili interpreti del Padre che è da sempre e per sempre, che solo può dare la vita senza fine; riconoscilo sempre, e non soltanto fino a che sei piccolo e la cosa appare ai tuoi occhi del tutto ovvia.’
La nostra SCUOLA concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale religioso e sociale delle bambine e dei bambini, e ne promuove la potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento nella prospettiva di una formazione armonica e integrale.
Essa costituisce il primo gradino del progetto di formazione e autocostruzione che la persona disegna lungo tutto il corso della vita e la sua frequenza va assicurata a tutti. Per questo è valorizzato il tempo dell’accoglienza, in modo personalizzato e a farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari.
87
Lo spazio scolastico è varietà infinita di dimensioni, oggetti, simboli, suoni che disegnano uno scenario ove si svolge una parte rilevante dell’esistenza infantile. È luogo della socializzazione di bambine e bambini, ma è anche quello dove essi prendono coscienza che esiste lo spazio degli altri che va rispettato.
Sono da considerare inoltre i piani personalizzati delle attività educative; la rimodulazione dei tempi; la riorganizzazione della sezione.
3. FINALITÀ
La finalità generale della nostra scuola è l’educazione integrale della persona e lo studente/bambino al centro dell’azione educativa. È quanto attestato dal nostro PROGETTO EDUCATIVO.
La sezione Primavera offre un servizio socio-educativo che aspira a superare lo scopo assistenzialistico di custodia. La finalità primaria è quella di promuovere il complessivo processo di crescita del bambino/a e il benessere individuale, attraverso la costruzione di relazioni personali significative, proposte ed esperienze, per la formazione integrale della personalità.
In questo modo la sezione Primavera diviene motore autonomo di attività d’integrazione all’azione educativa della famiglia, durante l’intero anno scolastico.
La nostra azione educativa quindi promuove e sostiene:
> La crescita dei bambini attraverso esperienze e scoperte che li aiutino ad esprimere le loro potenzialità, all’interno di un contesto quotidiano in cui ogni bambino è riconosciuto soggetto competente.
> L’idea di bambino portatore di diritti, persona da ascoltare e rispettare, grande osservatore, capace di cogliere gli stimoli, attivo, dinamico e aperto alla relazione.
> Il confronto con la famiglia e il territorio poiché viviamo il nostro servizio come interlocutore privilegiato dell’agire educativo.
> La rete con il territorio poiché sentiamo il nostro servizio come centro visibile di promozione e di ascolto della cultura pedagogica.
> La ricerca di lavoro costante del gruppo per promuovere e attivare sempre nuovi percorsi e modalità di formazione in base alle necessità costringenti al servizio stesso.
> Le finalità diventano più specifiche negli obiettivi, che si concretizzano in azioni, che fanno parte del bagaglio storico del servizio e in azioni sempre nuove ed elaborate, in un permanente pensiero di ricerca pedagogica in continuo divenire.
88
LE 5 AREE DI SVILUPPO.
AREA LINGIUSTICA AREA MOTORIA
AREA SOCIO/EMOTIVA e SICUREZZA AREA AUTONOMIA AREA COGNITIVA
AREA AUTONOMIA
Gestione dei propri oggetti
Utilizzo corretto dei materiali didattici e di tutti gli alti oggetti
AREA MOTORIA Conoscenza e controllo del corpo
Sviluppo delle capacità senso-percettive
Piacere nel movimento
AREA SOCIO-EMOTIVA
Vivere serenamente la giornata scolastica, riconoscendo le educatrici come figure di riferimento
Rispettare le semplici regole di convivenza
Partecipare ad attività di gruppo
AREA LINGUISTICA
Comunicare i propri pensieri e i propri bisogni
Ascoltare e comprendere
Utilizzare termini nuovi
AREA COGNITIVA
Osservare il mondo circostante
Mettere in relazione, classificare, discriminare
Sperimentare
Promuovere la curiosità
Attraverso i vari ambiti di azione del bambino la scuola della sezione primavera sviluppa gli apprendimenti più congruenti con l’età.
89
L’importanza delle routine
INGRESSO USCITA
Acquisire le regole della vita sociale
Gestire la propria emotività
Acquisire norme di vita pratica
USO DEL BAGNO
Curare autonomamente la pulizia e l’ordine personali
Rispettare le regole
Attuare la consequenzialità degli atti richiesti
PRANZO
Accettare la varietà dei cibi
Assumere le regole di appartenenza alla cultura
Essere autonomo
RIORDINO DEL MATERIALE
Rafforzare la capacità di collaborazione in vista di una meta comune
Saper collocare il materiale negli appositi spazi
Avere rispetto del materiale durante l’uso e il riordino
PICCOLO INCARICO
Riconoscere e leggere la simbologia (cartelloni)
Cogliere la successione degli eventi
Rispettare il proprio turno
Per un approfondimento si veda il Progetto Educativo che esplicita la visione di bambino, l’approccio educativo didattico coerente, l’alleanza con la famiglia, l’educazione alla vita buona (cf ALLEGATO).
90
4. LA NOSTRA SEZIONE PRIMAVERA
La sezione primavera vede nascere una nuova tipologia, metà asilo e metà Scuola dell'Infanzia. Sul piano pratico, l'inserimento nella Scuola dell'Infanzia di bambini di una fascia d'età anticipata di 12 mesi, rispetto a quella dei bambini di 3 anni, comporta l'adeguamento degli ambienti e delle attrezzature, ad esigenze particolari che vanno, ad esempio, da una diversa organizzazione per le cure igieniche ad una maggiore attenzione per la sicurezza. I bambini/e dovranno poter usufruire di locali idonei sotto il profilo funzionale e della sicurezza rispondenti alle diverse esigenze di gioco, riposo, alimentazione e cura della persona. Si prevede un orario di funzionamento flessibile fino a 6 ore, prolungabile fino a 8-9 ore. L'iniziativa prevede inoltre l'allestimento di un programma di consulenza, assistenza tecnica, coordinamento pedagogico, monitoraggio e valutazione, che garantisca la piena affidabilità educativa. ?
Le nostre scelte. Il progetto educativo della sezione Primavera traduce alcuni valori quali:
Il rispetto della persona, con i suoi tempi e peculiarità.
L’idea di bambino/a come protagonista della propria esperienza.
L’attenzione alla globalità del bambino/a, nella sua multidimensionalità (psicofisica, emotivo-affettiva e sociale).
La continuità e il dialogo con le famiglie, prima risorsa e punto di riferimento per i bambini/e.
Flessibilità intesa come capacità di accogliere i bisogni del territorio, come possibilità di rimodellare il progetto anche in relazione alle richieste delle famiglie.
La trasparenza e la visibilità delle pratiche operative e dei progetti.
La continuità dei processi educativi con la Scuola dell'Infanzia e nidi del territorio.
La professionalità e la formazione delle insegnanti.
LA CENTRALITA’ DEL BAMBINO
Al centro di ogni esperienza educativa c’è l’idea di un bambino e una bambina quale:
• portatore di un proprio bagaglio esperienziale e di conoscenze;
• soggetto di diritti e di bisogni di ordine materiale, affettivo-emotivo, relazionale e cognitivo;
• essere unico ed irripetibile;
• soggetto in crescita che va sostenuto nel proprio percorso.
91
LE DOCENTI E IL LAVORO IN ÉQUIPE
Le insegnanti esercitano il loro ruolo su diversi piani relazionali: con i bambini, con le famiglie e i colleghi insegnanti ed operatori socio-scolastici.
Rispetto ai bambini e alle bambine esercitano un ruolo di:
>una relazione interpersonale calda, empatica e valorizzante l’intelligenza emotiva di ciascuno;
>regia educativa con flessibilità di metodo e di relazione nei confronti dei bambini e nella realizzazione del progetto, osserva, guida in modo non direttivo e sostiene il singolo e il gruppo nel proprio percorso di crescita, fornendo gli ‘attrezzi’ per imparare ad imparare;
>facilitatore e mediatore nel processo di apprendimento, sostenendo le diverse intelligenze, culture di provenienza e i diversi percorsi di scoperta e conoscenza;
>stimolo all’acquisizione di competenze, alla curiosità, all’esplorazione, alla capacità di rielaborare e riflettere su ciò che si fa, al piacere dell’apprendere in reciprocità.
Rispetto alle famiglie:
>accoglie i bisogni formativi e di sostegno al bambino e alla bambina espressi dai genitori;
>sostiene la corresponsabilità educativa e la collaborazione con le famiglie;
>rende trasparente l’intenzionalità della Scuola al fine di raggiungere una piena condivisione del progetto educativo-didattico.
Rispetto alle colleghe e agli operatori socio-scolastici esercita un ruolo di:
> una reale condivisione, collaborazione e complementarietà;
> una co-progettazione competente, che tesaurizzi le risorse umane e materiali presenti nella scuola;
> una autovalutazione in itinere del servizio erogato al fine di migliorare la qualità dell’offerta.
ORARIO DI APERTURA
da lunedì a venerdì: 07.30 - 18.00
ORARIO DELLA GIORNATA SCOLASTICA
da lunedì a venerdì: 08.30 - 16.00
ORARIO EXTRASCOLASTICO
tempo pre-scuola: 07.30-08.30 tempo post-scuola: 16.00-17.30
92
ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE PRIMAVERA
Lo spazio è considerato come luogo di apprendimento/primo educatore.
Gli spazi e la loro organizzazione caratterizzano e connotano fortemente la vita nei momenti di vita quotidiana, nel gioco e nelle attività, sia sotto il profilo affettivo - relazionale che cognitivo.
Lo spazio è quindi elemento fondamentale, ma addirittura soggetto dell’agito educativo e, proprio perché trasmette ai bambini sia il senso della continuità che della flessibilità, deve essere:
> organizzato nella sua strutturazione e gestione;
> fortemente caratterizzato, quindi riconoscibile;
> coerente e predisposto per il gioco o l’attività;
> funzionale all’attività o al momento;
> facilitante per la relazione e l’apprendimento;
> accogliente e caldo a livello di percezione e immagine.
La visibilità e l’immagine stessa della sezione Primavera scaturiscono anche dall’organizzazione degli spazi interni, che devono avere le caratteristiche indicate, e degli spazi esterni, che devono essere piacevoli e accattivanti.
Non ultimo, va riconosciuto allo spazio il ruolo di veicolare messaggi riferiti a ciò che la sezione, con la sua visibilità, vuole essere, ambiente educativo in cui sentirsi accolti e stare bene, qualunque sia l’età e il ruolo.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE
La sezione è organizzata in ‘angoli’ di interesse che comprendono:
• l'area morbida costituita da un grosso tappeto, uno specchio, cuscini e peluches in cui i bambini possono trovare uno spazio finalizzato a rispondere al bisogno di contenimento affettivo; nel pomeriggio si trasforma in una zona per il riposo.
• l'area del gioco simbolico dove i bambini possono trovare oggetti e materiali a valenza simbolica (tavolino, sedie, cucina piattini, ecc.) strutturata per la socializzazione, la canalizzazione dell’aggressività, l’assunzione dei ruoli; finalizzata a rispondere al bisogno del bambino/a di imitazione dell'adulto e del "far finta che";
• l’area grafico – manipolativa costituita da tavoli con sedie, dove i bambini possono colorare, sperimentare tecniche e manipolare materiali vari (farina, pongo, pasta di sale, terra, ecc.)
• l’area delle costruzioni costituita da costruzioni colorate di varia consistenza, forma e misura per stimolare la creatività “costruttiva” dei bambini/e; nel
93
pomeriggio si trasforma in una zona per il riposo. E’ anche utilizzata per le routine della giornata.
• l’area della lettura con libri da esplorare, conoscere, leggere o ascoltare attraverso l’esperienza diretta.
• Adiacente alla sezione ci sono i servizi igienici, forniti di piccoli wc, lavandini a misura di bambino/a e due fasciatoi per il cambio dei pannolini.
GLI SPAZI COMUNI
Per spazi comuni si intendono gli spazi di vita quotidiana, legati in particolare, alle routine e che vengono utilizzati da tutti gli utenti e il personale.
INGRESSO E ATRIO
Proprio perché è il primo spazio che si presenta agli occhi di chi entra, è fondamentale che sia accogliente, funzionale e che sia pensato e strutturato per documentare e rendere visibile l’organizzazione del servizio, per informare ed educare i genitori, durante l’ambientamento è presente, quindi, uno spazio in cui lasciare gli avvisi, le comunicazioni per i genitori ma anche in cui esporre la documentazione delle attività, delle esperienze e degli eventi significativi.
Corridoio e area gioco
Fungono da collegamento e da aree di passaggio da una zona all’altra e vengono utilizzate per la documentazione alle pareti di esperienze e attività, e in alcuni momenti della giornata vengono utilizzate come area gioco.
Nel corridoi d’ingresso sono presenti gli armadietti-spogliatoio.
Il giardino
Permette le attività all’ esterno, all'aria aperta. Questo spazi sono opportunamente identificati e separati da quelli utilizzati dalla scuola dell’Infanzia.
94
5. □ <La mia giornata scolastica> <La mia giornata scolastica> I BAMBINI RACCONTANO COME SI SVOLGE UN GIORNO NELLA SEZIONE PRIMAVERA
LA GIORNATA / Routine e rituali
I rituali e le routine quotidiane hanno un'importanza fondamentale nella pratica educativa perché sono gli organizzatori spazio-temporali che permettono ai bambini di orientarsi durante la giornata, ne scandiscono il ritmo ed hanno, infine, una valenza rassicurante che deriva dalla possibilità di anticipare l'evento introdotto dal rituale stesso.
La ripetizione, unita alla valenza rassicurante, supporta e stimola la spinta all'autonomia dei bambini/e nelle varie attività.
Per questo è necessaria la puntualità per il rispetto dei tempi di ognuno.
L’orario della giornata è strutturato in modo tale da conseguire gli obiettivi didattici e si caratterizza, per la sua flessibilità in relazione alle abitudini di ciascun bambino.
� Al termine dell’ orario di ingresso e di uscita e durante l’uscita intermedia, l’accesso alla scuola è consentito solo suonando il campanello.
� Le famiglie che hanno un figlio/a alla scuola primaria sono invitate a ritirare per primo il figlio/a alla sezione primavera.
ore 8:30-9:00 Accoglienza in sezione e gioco libero
Per noi è uno dei momenti più intensi, perché, soprattutto i giorni dopo l’inserimento non è così facile salutare i genitori… a scuola non siamo soli!! Ci sono i Padri, le insegnanti, gli amici, i giochi!
La nostra nostalgia, il più delle volte passa velocemente e lascia spazio a sorrisi ed allegria! Dopo una coccola con le educatrici siamo pronti per giocare con ciò che preferiamo.
ore 9:00-9:45 Routine e spuntino
La nostra giornata è cominciata! Dopo aver riordinato la sezione, ci mettiamo tutti in cerchio per iniziare le attività di routine: un primo saluto a Gesù, scoprire il mese e il giorno, vediamo se ci siamo tutti con l’appello, peschiamo i contrassegni dei due amici che saranno camerieri ed infine il menù! Ecco finalmente il momento di sedersi tutti attorno al tavolo, vicini agli amici che preferiamo.
Le maestre hanno già preparato dei piattini contenenti frutta a pezzetti o biscotti.
Noi aspettiamo il nostro turno e, quando ci arriva il piatto, ci serviamo e passiamo il piatto al nostro vicino.
A volte vorremmo tutto per noi per non farcelo “rubare” da nessuno, ma piano piano impareremo a condividere con gli altri!
ore 9:45-10:00 Igiene personale
95
Dopo aver fatto lo spuntino, le maestre chiamano in bagno, alcuni di noi necessitano di essere cambiati, altri invece sono già capaci di utilizzare il wc.
Dopo i nostri bisogni ci laviamo le mani con il sapone e chi ha sete può bere dal proprio bicchiere contrassegnato.
ore 10:00-11:00 Attività in piccolo gruppo e gioco libero o organizzato
Dopo essere andati in bagno, ci dividiamo in gruppi per svolgere l’attività predisposta dalle insegnanti o per giocare insieme rispettando le regole che abbiamo imparato. Bisogna cercare di condividere i giochi con altri bambini e aspettare il proprio turno, se ciò che vogliamo è nelle mani di qualcun altro. In alcuni giorni, abbiamo la possibilità di correre liberamente in uno spazio più grande della nostra sezione: la palestra, oppure di giocare attraverso un percorso strutturato con diversi materiali (cerchi, palle, sedie, ecc…), qui possiamo trasformarci in tanti animali diversi: strisciare come dei serpenti, saltare come delle rane…. Terminata l’attività, abbiamo ancora un po’ di tempo per poter giocare liberamente in uno spazio della sezione, cercando di non litigare per il possesso dei giochi e chiedendo il permesso, se vogliamo vedere un gioco personale di altri amici, accettando a volte il loro no.
Dopo esserci divertiti e aver lavorato, arriva il momento del riordino: con l’aiuto delle maestre sistemiamo gli angoli.
ore 11:00-11:45 Servizi igienici e preparazione al pranzo
Dopo aver giocato e riordinato, è giunto il momento di prepararci per il pranzo. Le educatrici chiamano per andare in bagno mentre gli altri cantano allegre canzoncine.
Dopo aver fatto i nostri bisogni, ci rimbocchiamo le maniche e laviamo le mani facendo attenzione a non bagnarci i vestiti, soprattutto le maniche. Molte volte, però, la tentazione di bagnarci con l’acqua è troppa, e capita ...
Ci ritroviamo tutti insieme sul tappeto verde, per la consegna delle bavaglie. La maestra prende una bavaglia e ci fa indovinare a chi appartiene, intanto, i due bambini che sono camerieri, indossano il grembiulino e aiutano l’ausiliaria ad apparecchiare i tavoli.
Quando tutti hanno indossato la propria bavaglia, la maestra inizia a chiamare al tavolo i bambini partendo da chi sa rispettare la regola…
ore 11:45-12:30 Pranzo
Ognuno di noi sceglie dove sedersi, poi la maestra ci versa l’acqua. Prima che arrivi il pranzo, ringraziamo Gesù con una preghiera.
Quando l’ausiliaria inizia a portarci il primo, le maestre distribuiscono ad ognuno di noi il primo piatto di pappa.
Dopo averla fatta raffreddare, iniziamo a mangiare da soli, perché siamo grandi, anche se a volte chiediamo un po’ di aiuto per finire. Quando quasi tutti hanno finito il primo, si toglie il piatto fondo, ancora un po’ di acqua e si mangia il secondo.
Inizia il compito dei camerieri…distribuire il pane e successivamente la frutta, cercando di non dimenticare nessuno! Finita la frutta puliamo bene la bocca con la bavaglia, l’educatrice ci consegna la busta per metterla a posto, ora possiamo sistemare le sedie sotto il tavolo.
ore 12:30-13:15 Gioco libero e prima uscita
96
Abbiamo ancora del tempo per giocare: all’esterno della sezione, o in giardino, quando il tempo lo permette. I genitori che ne hanno necessità, possono venire a ritirare il proprio bambino.
ore 13:15-13:30 Riordino e preparazione al sonno
Dopo aver giocato è arrivato il momento del riordino, per prepararci alla nanna.
A gruppetti veniamo chiamati in bagno per il momento del cambio del pannolino e per fare i nostri bisogni.
ore 13:30-15:00 Sonno
Ognuno di noi si sdraia nel suo lettino. Le nostre maestre passano a rimboccarci le coperte, spegniamo le luci, e con una musica rilassante e un po’ di coccole, ci addormentiamo, ma senza fretta!
ore 15:00-15:15 Risveglio
Pian piano, ci svegliamo, anche se qualcuno di noi vorrebbe dormire ancora! Siamo tutti contenti, perché tra poco incontriamo la mamma; ci alziamo dal nostro lettino, proviamo ad infilarci le pantofole e poi andiamo in bagno.
ore 15:15-15:45 Merenda e preparazione all’uscita
Dopo essere andati in bagno, ci sediamo ai tavoli, perché c’è la merenda (in occasioni speciali, come il compleanno, mangiamo una fettina di torta).
È quasi arrivata l’ora del ricongiungimento, perciò ci puliamo bene la bocca e le mani; se abbiamo sete, andiamo a bere.
Ci sediamo sul tappeto verde e scegliamo una storia da raccontare, una canzone oppure un gioco da fare tutti insieme.
ore 15:45-16:00 Ricongiungimento
Una dopo l’altra arrivano le mamme, papà, i nonni e, dopo averci salutato calorosamente, chiedono all’educatrice come è andata la giornata.
Noi possiamo mostrare alcuni nostri lavori o i giochi della sezione, ma presto arriva il momento di mettere le scarpe e salutare… abbiamo vissuto una bella giornata!
97
6. □ La giornata educativa
sezione primavera LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ
8.30 – 9.00 INGRESSO
8.30 – 9.00 INGRESSO
8.30 – 9.00 INGRESSO
8.30 – 9.00 INGRESSO
8.30 – 9.00 INGRESSO
9.00 – 9.45 ATTIVITÀ di ROUTINE
9.00 – 9.45 ATTIVITÀ di ROUTINE
9.00 – 9.45 ATTIVITÀ di ROUTINE
9.00 – 9.45 ATTIVITÀ di ROUTINE
9.00 – 9.45 ATTIVITÀ di ROUTINE
9.45 – 10.00 SERVIZI IGIENICI
9.45 – 10.00 SERVIZI IGIENICI
9.45 – 10.00 SERVIZI IGIENICI
9.45 – 10.00 SERVIZI IGIENICI
9.45 – 10.00 SERVIZI IGIENICI
10.00 – 11.00 ATTIVITA’
MANIPOLATIVA/ESPRESSIVA
10.00 – 11.00 MUSICA
10.00 – 11.00 PSICOMOTRICITA’
10.00 – 11.00 ATTIVITA’
MANIPOLATIVA/ESPRESSIVA
10.00—11.00 LUCI DI STELLE
11.00 – 11.45 SERVIZI IGIENICI
11.00 – 11.45 SERVIZI IGIENICI
11.00 – 11.45 SERVIZI IGIENICI
11.00 – 11.45 SERVIZI IGIENICI
11.00 – 11.45 SERVIZI IGIENICI
11.45—12.30 PRANZO
11.45—12.30 PRANZO
11.45—12.30 PRANZO
11.45—12.30 PRANZO
11.45—12.30 PRANZO
12.30—13.15 GIOCO LIBERO PRIMA USCITA
12.30—13.15 GIOCO LIBERO PRIMA USCITA
12.30—13.15 GIOCO LIBERO PRIMA USCITA
12.30—13.15 GIOCO LIBERO PRIMA USCITA
12.30—13.15 GIOCO LIBERO PRIMA USCITA
13.15 – 13.30 SERVIZI IGIENICI
13.15 – 13.30 SERVIZI IGIENICI
13.15 – 13.30 SERVIZI IGIENICI
13.15 – 13.30 SERVIZI IGIENICI
13.15 – 13.30 SERVIZI IGIENICI
13.30 – 15.00 RIPOSINO
13.30 – 15.00 RIPOSINO
13.30 – 15.00 RIPOSINO
13.30 – 15.00 RIPOSINO
13.30 – 15.00 RIPOSINO
15.00 – 15.15 SERVIZI IGIENICI
15.00 – 15.15 SERVIZI IGIENICI
15.00 – 15.15 SERVIZI IGIENICI
15.00 – 15.15 SERVIZI IGIENICI
15.00 – 15.15 SERVIZI IGIENICI
15.15 – 15.45 MERENDA
15.15 – 15.45 MERENDA
15.15 – 15.45 MERENDA
15.15 – 15.45 MERENDA
15.15 – 15.45 MERENDA
15.45 – 16.00 USCITA
15.45 – 16.00 USCITA
15.45 – 16.00 USCITA
15.45 – 16.00 USCITA
15.45 – 16.00 USCITA
COLLABORAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA-TERRITORIO
Un obiettivo primario è quello di creare una stretta collaborazione tra Scuola e famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Infatti il dialogo, la stima reciproca e il confronto favoriscono soluzioni efficaci al conseguimento di risultati soddisfacenti. A tale scopo la Scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di cooperazione, di formazione e condivisione.
Progetto Paese Mio e Manerbio Week, con il coinvolgimento di docenti e di genitori, l’obiettivo è quello di creare uno strumento informativo e comunicativo per un maggior raccordo tra scuola e famiglia, valorizzando le risorse dei bambini.
98
Scuola per la famiglia: Incontri formativi per i genitori
INCONTRI CON LA FAMIGLIA TEMPI
Presentazione regole e progetto inserimento per i nuovi iscritti
Giugno
Colloqui individuali per nuovi iscritti per tutti
Settembre o Dicembre Gennaio-Giugno
Assemblee Settembre /Ottobre
Consiglio d’intersezione Novembre-Febbraio-Maggio (salvo diverse comunicazioni)
Serate di formazione Marzo-Maggio
99
COMPETENZE DELLA FAMIGLIA
Conoscere l’offerta formativa della scuola;
Conoscere il percorso didattico-educativo programmato;
Partecipare agli incontri periodici ( assemblee, colloqui);
Cooperare perché a casa e a Scuola il bambino trovi atteggiamenti educativi analoghi;
Il genitore ha il diritto di esprimere pareri e proposte nelle dovute sedi (organi collegiali, assemblee, ecc.);
Il genitore ha il dovere di partecipare alle assemblee, giustificare verbalmente le assenze per malattia del proprio figlio; in caso di impossibilità a prelevare il proprio figlio all’uscita, può delegare una persona di fiducia con autorizzazione scritta.
COMPETENZE DELLA SCUOLA
Formulare le proposte educative e didattiche in modo chiaro;
Informare periodicamente i genitori delle scelte didattico-educative;
Individuare iniziative volte al sostegno in situazioni di disagio e svantaggio;
L’insegnante ha il dovere di sorvegliare i bambini in ogni situazione, operare in
coerenza con la programmazione propria, di plesso e con i regolamenti d’Istituto.
Rispetto al Collegio docenti e agli operatori socio-scolastici esercita un ruolo di:
Reale condivisione, collaborazione e complementarietà;
Co-progettazione competente, che tesaurizzi le risorse umane e materiali presenti nella Scuola;
Autovalutazione in itinere del servizio erogato al fine di migliorare la qualità dell’offerta.
5. GLI ORGANI COLLEGIALI
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico-educative, nella nostra Scuola sono attivi i seguenti Organi collegiali:
CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (CIS)
È costituito secondo i principi della partecipazione, della rappresentatività e della proporzionalità. È composto dalle seguenti categorie:
100
Gestore (1)
Coordinatori AED (2/3)
Docenti (8) 2infanzia 3 primaria 3 secondaria
Genitori (8) 2infanzia 3 primaria 3 secondaria
Personale non docente (1)
> COLLEGIO DEI DOCENTI
È composto da tutto il personale docente della Scuola ed è presieduto da proprio coordinatore CAED.
> CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
Un ruolo fondamentale di raccordo tra Scuola e genitori è svolto dal rappresentante di sezione che relaziona con tutti i genitori.
Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal Dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali.
6. I COLLABORATORI SCOLASTICI
La scuola si avvale dell’apporto di collaboratori scolastici che collaborano con le insegnanti nella cura dei bambini.
ISCRIZIONE E FORMAZIONE DELLE SEZIONI
Alla frequenza della SEZIONE PRIMAVERA sono ammessi i bambini/e che compiono i due anni entro dicembre oppure entro il 30 aprile effettuando il progetto d’inserimento nel mese di gennaio dell’anno scolastico in corso.
È possibile iscriversi in qualsiasi mese dell’anno e in qualsiasi anno chiedendo un appuntamento telefonico con il direttore della Scuola. Data la richiesta elevata vi sollecitiamo a prevedere l’iscrizione almeno uno o due anni prima dell’ingresso di vostro figlio.
In caso di eccedenza di iscrizioni, si procede alla compilazione di una lista d’attesa, rispettando l’ordine di età. L’alunno in lista d’attesa potrà essere accolto a scuola solo qualora si liberi un posto
ACCOGLIENZA
Per facilitare l’inserimento dei bambini iscritti al primo anno di scuola, la frequenza avviene in forma graduale sia nell’arco della giornata, sia nel primo mese, prevedendo anche forme di orario ridotto. In alcuni casi molto particolari l’orario ridotto può protrarsi per alcuni mesi.
ALLEGATO PROGETTO INSERIMENTO CON ORARI E DATE RELATIVE ALL’ANNO IN CORSO
101
MENSA SCOLASTICA E MENÙ
Nella scuola è attivato un servizio mensa con cucina interna e menù periodicamente controllato dall’ASL. Il pranzo viene consumato in sezione alla presenza di due insegnanti. Si garantisce una cucina per ogni necessità certificata e un servizio personalizzato e curato dal personale.
IL CURRICOLO sezione primavera
allegato sul sito
METODOLOGIA DIDATTICA Le insegnanti utilizzano un metodo non direttivo, propositivo, di regia educativa, flessibile, tale da rispondere alle esigenze dei bambini e alle situazioni del vivere quotidiano. Le insegnanti favoriscono le attività di routine come occasione per sviluppare l’autonomia, la responsabilità, l’autocontrollo e la solidarietà, come aiuto reciproco e di collaborazione. Utilizzano inoltre la metodologia dell’osservazione, del gioco, dell’esplorazione e della ricerca, dell’interazione sociale.
-Osservazione: è un importante strumento per le insegnanti, al fine di modulare le attività progettuali in modo rispondente alle esigenze formative che il contesto stesso ha evidenziato come necessario, al fine di consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile.
-Gioco: è risorsa privilegiata di apprendimenti e relazioni. Permette ai bambini di agire, costruire, ricostruire, acquisendo i meccanismi e le conoscenze di regole; permette di scaricare tensioni, di esprimere emozioni, di acquisire sicurezza, di comunicare e socializzare.
-Esplorazione e ricerca: stimola il bambino ad assumere atteggiamenti di curiosità nei confronti del mondo circostante, a formulare ipotesi, a porsi domande.
-Vita di relazione: favorisce gli scambi, sviluppa atteggiamenti di collaborazione e aiuto reciproco.
-Documentazione: le attività svolte vengono documentate sia dagli insegnanti che dai bambini, attraverso diverse modalità e tecniche: disegni, cartelloni, fotografie, diari, racconti, cd, dvd. Ciò consente - al gruppo docente di rievocare, riesaminare, modificare, diffondere il progetto educativo-didattico; - al bambino di ri-costruire quanto è stato oggetto della sua attività formativa; - alla famiglia di constatare i percorsi e i progressi compiuti dai propri figli. La documentazione rappresenta uno strumento funzionale ed efficace con carattere prettamente formativo e didattico, nonché di supporto ai processi di apprendimento del bambino. Resta esclusa tassativamente ogni funzione di certificazione, attestazione e valutazione, così come resta esclusa ogni funzione ‘pubblica’ e ‘amministrativa’ di tutti gli allegati contenuti in essa, che attengono esclusivamente alla relazione educativa alunno-insegnante-genitore.
102
Custodita con la massima cura e attenzione delle docenti, sarà visionabile da parte dei genitori ogni qualvolta se ne presenti la necessità nell’ambito dei previsti colloqui individuali. La documentazione ciascun bambino sarà comprensiva di:
INFORMATUTTO Compilato dai genitori all’iscrizione
Griglia di osservazione delle competenze raggiunte 2 anni
Rimangono alla scuola
Elaborati personali e materiale fotografico relativo ai progetti didattici 2 anni
Consegnato alle famiglie alla conclusione di ogni unita di apprendimento.
PROGETTO ANNUALE DIDATTICO ED EDUCATIVO Ogni anno viene elaborato un progetto di lavoro seguendo questa metodologia: individuazione dell’area del bisogno, individuare le finalità, reperimento fonti.
Rinforzo al progetto
A tutti i bambini della sezione primavera saranno proposti i laboratori di:
- psicomotricità
- orto-giardino
- luci di stelle
- musica maestro
- solidarietà.
Sviluppo del progetto
Attività da svolgere con i bambini attraverso una pluralità di opportunità. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Saranno offerti un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.
Riferimenti teorici
Corsi di formazione per le docenti
Guide Didattiche
Riviste mensili: Scuola dell'infanzia – Giunti scuola
Traguardi per lo sviluppo delle competenze da raggiungere:
In linea generale vogliamo potenziare e disciplinare quei tratti della personalità che caratterizzano naturalmente il comportamento dei bambini.
103
Il riferimento è alla loro curiosità, alla spinta a esplorare e capire, al gusto compiaciuto della scoperta, alla meraviglia e allo stupore suscitati.
Diventa preoccupazione educativa costante, come pensato dalla nostra Fondatrice, aiutare i bambini a sviluppare l’identità, rafforzando l’autostima, la relazione con gli altri, la considerazione della diversità come ricchezza, potenziare il senso della convivenza attraverso l’integrazione nel proprio ambiente, il rispetto e la cura dello stesso e la conoscenza di mondi diversi.
Obiettivi di apprendimento:
• Incentivare la curiosità, l’osservazione, la ricerca nei confronti di alcuni fatti della realtà naturale.
• Far scoprire attraverso l’osservazione della natura l’amorevolezza di Dio che ci dona la bellezza del creato e ci custodisce.
• Ricercare la modalità di comunicazione delle proprie scoperte, dei sentimenti e delle emozioni.
Risorse umane
- Le insegnanti di sezione e della scuola dell'infanzia
- il direttore
- la Tutor
Metodologia
Partiamo dall’idea che “la conoscenza non è mai data una volta per sempre, si modifica, si evolve, cambia, e i bambini insieme a lei….” Organizziamo attività ludiche per consentire ai bambini di esplorare, scoprire, sperimentare, fare congetture, ricercare informazioni. Riscontriamo i cambiamenti a livello cognitivo e accogliamo i bisogni e le esigenze dei bambini.
Noi assumiamo il ruolo di regista, stimoliamo l’attenzione e l’interesse; valorizziamo le ipotesi fatte dai bambini; promuoviamo lo scambio di idee nel gruppo e con l’adulto; poniamo attenzione ai bisogni di affettività, serenità, incoraggiamento, stima e fiducia in sé.
Arricchiamo il percorso con la narrazione di racconti, l’interpretazione di canzoni, giochi simbolici e motori, attività di manipolazione e di costruzione.
Valutazione : Tutte le attività e gli elaborati dei bambini sono oggetto di osservazione sistematica e di verifica da parte delle docenti, sia per quanto riguarda le abilità che le competenze individuali.
In base alle esigenze del gruppo la progettazione verrà condotta in modo flessibile.
104
Verifica del progetto. NOVEMBRE, FEBBRAIO, MARZO, GIUGNO
Tempi: Da settembre a maggio
PROGETTI E LABORATORI
PROGETTO CONTINUITA’ NIDO - SEZIONE PRIMAVERA
Si strutturano con le educatrici del Nido da cui provengono i bambini della sezione Primavera, incontri di presentazione perché è importante capire le loro abitudini nella scuola precedente.
PROGETTO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO
Nel considerare che l’obiettivo dell’ambientamento è la creazione di una situazione di benessere per i soggetti coinvolti, è fondamentale passare attraverso i diversi bisogni:
> del bambino che deve essere aiutato a costruire nuovi legami, transitando la situazione familiare-nota a quella sociale-nuova ;
> della diade mamma-bambino che deve sentirsi riconosciuta, accolta e supportata avendo a disposizione il tempo necessario per affrontare il distacco;
> dell’educatrice che deve comprendere i segnali del bambino e riconoscere i sentimenti della mamma costruendo le relazioni.
Di fronte a una situazione nuova che il bambino deve affrontare, sappiamo che è naturale una manifestazione di ansia e di disagio che a volte perdurano anche dopo l’esperienza alla sezione primavera, cioè quando fa ritorno a casa.
Per facilitare l’inserimento e cercare di renderlo il più positivo e sereno possibile, abbiamo elaborato un calendario di inserimento che si propone di aiutare i bambini nei primi giorni di frequenza alla sezione Primavera e contribuisca a creare un positivo rapporto educatrice–bambino-genitore, seguendo il fondamentale criterio della gradualità.
I tempi organizzativi
Per poter costruire le relazioni con i bambini e i genitori, il tempo dell’ambientamento, va programmato e scandito in varie fasi, che consentono di avvicinarsi alla nuova esperienza con gradualità.
L'inserimento si svolge in due periodi dell’ anno, Settembre e Gennaio, e viene preceduto da alcuni incontri con i genitori, per preparare tale evento delicato:
- un incontro programmato indicativamente a fine giugno, in cui viene illustrato il servizio e vengono forniti ai genitori tutte le informazioni necessarie;
- colloqui individuali per la raccolta delle informazioni specifiche sul bimbo da inserire.
PROGETTO CONTINUITA’ SEZIONE PRIMAVERA-SCUOLA DELL’INFANZIA
105
Un percorso di continuità per accompagnare il passaggio dalla sezione Primavera alla Scuola dell’Infanzia, rafforzando ancora di più il nostro progetto di continuità. Ai bambini/e della sezione Primavera nella nostra Scuola, costituisce un valido vantaggio per il passaggio alla scuola dell’infanzia, perché essi vivono il cambiamento in modo “quasi naturale” in quanto alcuni luoghi, alcune esperienze e alcune relazioni sono in comune. Il progetto vuole mettere in atto una continuità maggiore, costruita sulla condivisione di vita per favorire una conoscenza globale dell’ambiente.
Gli obiettivi:
- Condividere momenti di gioco per la reciproca conoscenza
- Conoscere maggiormente l’ambiente scolastico relativo alla scuola dell’infanzia.
- Condividere momenti di routine (es. appello, gioco libero, pranzo) con le future maestre di sezione.
PROGETTO INTEGRAZIONE BAMBINI IN SITUAZIONE DI FRAGILITÀ
Viene steso un Piano Educativo Personalizzato in collaborazione con la famiglia e gli operatori socio-sanitari;
- vengono organizzate tutte le risorse riferite alle persone (insegnanti di classe, assistente per l’autonomia) e ai materiali (sussidi didattici, computer, testi facilitanti) ai fini della realizzazione del Piano.
□ Per i bambini e le bambine stranieri il proge o si ar cola in diversi interven :
1. Lavoro di sostegno linguistico/cognitivo: viene garantito a tutti gli alunni che necessitano di un supporto di approfondimento prolungato.
2. Lavoro di alfabetizzazione linguistica: viene organizzato ogni volta che un nuovo alunno straniero si iscrive a scuola e non conosce la struttura linguistica minima per la comunicazione.
PROGETTO SOLIDARIETA' E FESTE (Gemellaggio tra Italia / Brasile e Italia /Mozambico)
Il progetto Solidarietà porta a realizzazione nella Scuola dell' Infanzia l'anelito della congregazione, di avvicinare i bambini e le bambine della nostra Scuola, e indirettamente le loro famiglie, al problema della solidarietà, dell'attenzione cioè all'altro e, in modo particolare al diverso e allo svantaggiato.
La nostra istituzione opera in contesti missionari (Brasile e Mozambico), che permettono di far filtrare direttamente all' interno dei vissuti dei nostri bambini, i problemi che agitano il sud del mondo.
Si è creato un ponte con i bambini che vivono in Mozambico e in Brasile per rendere l'esperienza più viva.
PROGETTO SICUREZZA ED EVACUAZIONE
106
Durante l'anno scolastico, nella nostra Scuola, si attua il progetto sicurezza. Un progetto che coinvolge tutto il personale docente e non docente, oltre che i bambini.
Le norme di sicurezza sono state adottate per garantire la piena tranquillità e serenità, di una piccola ma importante comunità come la Scuola dell'Infanzia. Tutte le insegnanti hanno seguito corsi di pronto intervento e antincendio, e uno studio approfondito sul modo migliore di presentare ai bambini un tema così delicato.
Attraverso una storia simpatica si spiega ai bambini quali sono le norme da rispettare in caso di emergenza.
LABORATORIO PSICOMOTRICITA’
Il progetto si avvale di attività ludiche "senso percettive" e psicomotorie strutturate al fine di fornire la conoscenza dell'ambiente e la strutturazione dell'IO corporeo, rispetto al MONDO ESTERNO.
La didattica prevede una progressione differenziata di esperienze svolte nella stanza adiacente alla sezione, con l'utilizzo di materiale specifico.
Gli obiettivi:
- sviluppo della conoscenza del corpo
- la scoperta di sensazioni e emozioni nuove attraverso l'educazione al movimento,
- sviluppo di capacità motorie base, attraverso attività ludico- espressive,
- acquisizione del senso di appartenenza al gruppo, di autostima e le prime forme di indipendenza motoria.
LABORATORIO MUSICA MAESTRO
L'attività sonoro-musicale va condotta in un contesto articolato di esperienze che favoriscono la messa in gioco di tutti i sensi e di diverse modalità espressive, che si intrinsecano in attività ludiche e d' animazione.
Il tutto coinvolge la corporeità del bambino, che ha un ruolo determinante nei processi cognitivi, per vivere spontaneamente significati e strutture musicali.
Gli obiettivi generali e formativi del progetto prevedono:
-scoprire il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale, utilizzando voce, corpo e oggetti;
- discriminare suono, rumore, silenzio.
LABORATORIO LUCI DI STELLE
La nostra Scuola in continuità con il ruolo primario e fondamentale della famiglia, è il luogo dove i bambini e le bambine, compiono esperienze educative per un equilibrata crescita personale, crescita nelle relazioni con le persone che ci sono accanto, portando loro ad accogliere e rispettare tutti.
107
E' per questo che insieme a Padre Antonio, noi insegnanti vogliamo favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, in particolare, promuovendo la maturazione dell' identità anche nella dimensione religiosa, con un amico speciale: Gesù.
LABORATORIO MANIPOLATIVO/ESPRESSIVO.
Il bambino non "impara", ma costruisce il suo sapere attraverso l’esperienza e le relazioni con l’ambiente che lo circonda’’. Queste parole di Maria Montessori, ci fanno comprendere l’importanza delle esperienze sensoriali compiute dai bambini, le quali sono fondamentali per la formazione della loro persona: il toccare con mano, lo sperimentare, la capacità di osservare, meravigliandosi per tutto ciò che li circonda e per ciò che la natura, nel suo alternarsi stagionale, ogni giorno offre loro.
Il tema del percorso progettuale scelto, nasce dall’ esigenza di condurre i bambini, attraverso le esperienze sensoriali, ad una profonda conoscenza dell’ ambiente che li circonda; tutto passerà attraverso l’utilizzo delle mani e quindi, attraverso le sensazioni tattili.
La sfera sensoriale è strettamente correlata alla sfera cognitiva e affettiva perciò l’attività si svolgerà su un itinerario che prevede la conoscenza della realtà, degli oggetti, dei materiali, ma anche la partecipazione emotiva tenendo conto delle sensazioni, delle aspettative e dei desideri del bambino. Egli sarà coinvolto in processi senso¬percettivi ed evolverà progressivamente verso la maturazione intellettuale: è dunque necessario avviare i bambini a riconoscere e discriminare i vari stimoli creando adeguate esperienze didattiche.
Il percorso permetterà ai bambini di vivere esperienze sensoriali non solo attraverso la manipolazione, ma anche il linguaggio verbale, le attività grafico-pittoriche e la ”sperimentazione’’.
Il progetto dell’anno scolastico 2015-2016 Ogni anno viene elaborato un progetto di lavoro seguendo questa metodologia: individuazione dell’area del bisogno, individuare le finalità, reperimento fonti.
Con le mie manine… scopro e imparo
Idea di partenza
<Il bambino non ‘impara’, ma costruisce il suo sapere attraverso l’esperienza e le relazioni con l’ambiente che lo circonda>. Queste parole di Maria Montessori, ci fanno comprendere l’importanza delle esperienze sensoriali compiute dai bambini, le quali sono fondamentali per la formazione della loro persona: il toccare con mano, lo sperimentare, la capacità di osservare, meravigliandosi per tutto ciò che li circonda e per ciò che la natura, nel suo alternarsi stagionale, ogni giorno offre loro.
Il tema del percorso progettuale scelto, nasce dall’ esigenza di condurre i
108
bambini, attraverso le esperienze sensoriali, ad una profonda conoscenza dell’ambiente che li circonda; tutto passerà attraverso l’utilizzo delle mani e quindi, attraverso le sensazioni tattili.
La sfera sensoriale è strettamente correlata alla sfera cognitiva e affettiva perciò l’attività si svolgerà su un itinerario che prevede la conoscenza della realtà, degli oggetti, dei materiali, ma anche la partecipazione emotiva tenendo conto delle sensazioni, delle aspettative e dei desideri del bambino. Egli sarà coinvolto in processi sensopercettivi ed evolverà progressivamente verso la maturazione intellettuale: è dunque necessario avviare i bambini a riconoscere e discriminare i vari stimoli creando adeguate esperienze didattiche.
Il percorso permetterà ai bambini di vivere esperienze sensoriali non solo attraverso la manipolazione, ma anche il linguaggio verbale, le attività grafico--pittoriche, la ”sperimentazione’’, la musica, ecc.
La scansione del tempo riportata naturalmente non è rigida, dato che è centrale l’attività del bambino, i tempi e i modi del suo apprendere.
Il filo rosso che legherà la nostra programmazione sarà l’intuizione educativa didattiche che la nostra fondatrice S.P.E.Cerioli ha avuto in campo educativo: “Ogni bambino, ogni bambina vive una prima nascita. Ogni educatore deve favorire una seconda creazione. Ogni uomo, ogni donna è in radice figlio di un destino buono e di un Padre amorevole.”(Santa.P.E.Cerioli)
Rinforzo al progetto
A tutti i bambini della sezione primavera saranno proposti i laboratori di:
- psicomotricità
- orto-giardino
- luci di stelle
- musica maestro
- solidarietà.
Sviluppo del progetto
Attività da svolgere con i bambini attraverso una pluralità di opportunità. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Saranno offerti un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.
Riferimenti teorici
Corsi di formazione per le docenti
Guide Didattiche
109
Riviste mensili: Scuola dell' infanzia – Giunti scuola
Traguardi per lo sviluppo delle competenze da raggiungere:
In linea generale vogliamo potenziare e disciplinare quei tratti della personalità che caratterizzano naturalmente il comportamento dei bambini.
Il riferimento è alla loro curiosità, alla spinta a esplorare e capire, al gusto compiaciuto della scoperta, alla meraviglia e allo stupore suscitati.
Diventa preoccupazione educativa costante, come pensato dalla nostra Fondatrice, aiutare i bambini a sviluppare l’identità, rafforzando l’autostima, la relazione con gli altri, la considerazione della diversità come ricchezza, potenziare il senso della convivenza attraverso l’integrazione nel proprio ambiente, il rispetto e la cura dello stesso e la conoscenza di mondi diversi.
Obiettivi di apprendimento:
Incentivare la curiosità, l’osservazione, la ricerca nei confronti di alcuni fatti della realtà naturale.
Far scoprire attraverso l’osservazione della natura l’amorevolezza di Dio che ci dona la bellezza del creato e ci custodisce.
Ricercare la modalità di comunicazione delle proprie scoperte, dei sentimenti e delle emozioni.
Risorse umane
- Le insegnanti di sezione e della scuola dell'infanzia
- il direttore
- l’esperta di musica
- la Tutor
Metodologia
Partiamo dall’idea che “la conoscenza non è mai data una volta per sempre, si modifica, si evolve, cambia, e i bambini insieme a lei….”
Organizziamo attività ludiche per consentire ai bambini di esplorare, scoprire, sperimentare, fare congetture, ricercare informazioni. Riscontriamo i cambiamenti a livello cognitivo e accogliamo i bisogni e le esigenze dei bambini.
Noi assumiamo il ruolo di regista, stimoliamo l’attenzione e l’interesse; valorizziamo le ipotesi fatte dai bambini; promuoviamo lo scambio di idee nel gruppo e con l’adulto; poniamo attenzione ai bisogni di affettività, serenità, incoraggiamento, stima e fiducia in sé.
Arricchiamo il percorso con la narrazione di racconti, l’interpretazione di canzoni, giochi simbolici e motori, attività di manipolazione e di costruzione.
110
Valutazione: Tutte le attività e gli elaborati dei bambini sono oggetto di osservazione sistematica e di verifica da parte delle docenti, sia per quanto riguarda le abilità che le competenze individuali.
In base alle esigenze del gruppo la progettazione verrà condotta in modo flessibile.
Verifica del progetto. NOVEMBRE, FEBBRAIO, MARZO, GIUGNO
Tempi:
Da settembre 2014 a maggio 2015
10. CONCLUSIONI
VALUTAZIONE DEL PTOF
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione continua da parte dei Docenti e trova, nelle Commissioni costituite all’interno del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituito, gli organi competenti per una analisi e per la sua attualizzazione.
Per quanto non espressamente previsto nel presente documento, vale il riferimento alle norme vigenti.
VALIDITA’
Il presente P.O.F.
è stato approvato dal Collegio Docenti il 13 gennaio 2016
e dal C.I.S. il 13 gennaio 2016
ALLEGATI PTOF
allegato 1. PROGETTO EDUCATIVO (Il Progetto Educativo è il documento che descrive gli obiettivi e i valori dell'Istituto, gli elementi del patto educativo e i diritti e i doveri dei diversi componenti della comunità scolastica: gli studenti, le famiglie, i docenti, il personale non docente. È il documento dove viene enunciata la mission della scuola. Esplicita l’ispirazione e i valori religiosi a cui si ancora tutta l’azione educativa. (NON NECESSITA DI CAMBIAMENTI ANNUALI)
2. REGOLAMENTO DELLA SCUOLA, se presente (Approvato dal Legale rappresentante o dal comitato di gestione; regola il servizio e il personale in servizio)
3. CALENDARIO SCOLASTICO ANNUALE (cambia annualmente)
4. Organizzazione della MENSA e del MENU
111
5. PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNUALE e PAI
Cambiano ogni anno; vanno aggiunti anche eventuali progetti esterni finanziati, le modalità previste nella fase dell’accoglienza; e il Progetto Educativo Individualizzato in caso di presenza di bambini certificati.
6. BILANCIO ANNUALE DELLA SCUOLA
Il bilancio è obbligatoriamente pubblico. È approvato dal CONSIGLIO D’ISTITUTO DELLA SCUOLA nella sessione di giugno: può essere liberamente consultato nella Segreteria della scuola.
114
1. PREMESSA
La nostra scuola Primaria è parte di un Istituto comprensivo che comprende una scuola dell’Infanzia con la sezione primavera e una scuola Secondaria di 1° grado (cf Regolamento 16/11/2012, Indicazioni Nazionali, D.M 139/07).
Il Ministero della Pubblica Istruzione definisce il PTOF come <documento fondamentale dell’identità della scuola ed esplicita l’intera progettazione>. In esso vengono illustrate le linee distintive della Scuola, l'ispirazione culturale e pedagogica che la muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività. A partire dall’anno 2015.2016 è introdotta la natura triennale del PTOF (D.P.R. 275/99 art. 3, Legge 62/2000, Legge 107 comma 1-3).
Il PTOF serve a definire l’identità della scuola, ma anche ad assicurare efficacia, efficienza, qualità nella continuità degli anni che passano. È un piano d’azione, nel quale vengono definite con puntualità finalità generali e specifiche, obiettivi, tempi, modi, persone coinvolte, risorse, ecc. La complessità non è gestibile con la improvvisazione e l’approssimazione, ma attraverso un rigoroso metodo di lavoro.
La scuola è una organizzazione complessa perché coinvolge più persone (dirigenti, studenti, docenti, educatori, genitori,) si riferisce a più aspetti (culturali, pedagogici, didattici - strutturali, economici, gestionali. amministrativi, ecc.), è collegata in rete ed è interdipendente da altre istituzioni pubbliche e paritarie (MIUR, Enti locali, famiglie, Università, mondo produttivo, ecc.), è finalizzata al perseguimento di una pluralità di finalità (umane, educative didattiche, professionali,, ecc.), è regolamentata da una normativa farraginosa e in continua trasformazione.
Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presentiamo i progetti del PTOF della Scuola dell’Infanzia e della Primavera, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria.
Questo PTOF è pubblicato sul sito della Scuola e una copia cartacea si trova all’Albo della Scuola.
2. CENNI STORICI
La scuola Primaria ‘santa Paola Elisabetta Cerioli’ è una Scuola cattolica, paritaria e pubblica, cioè aperta a tutti. È gestita dai religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia, fondata nel 1863 da Santa Paola Elisabetta Cerioli, una madre di famiglia divenuta, dopo la morte dei suoi figli, educatrice e madre di tanti altri figli.
La comunità educante si ispira <al metodo di vita e di educazione> della Cerioli che ha voluto per i bambini e le bambini che ha accolto, una scuola pratica, una
115
scuola di vita, che ‘esercitasse’ al futuro: a un lavoro e a vivere bene in una famiglia.
La Fondatrice si riferisce alla identità cristiana attraverso il modello della Santa Famiglia.
Il pensiero educativo cattolico che indirizza il bambino alla vita buona alla luce del vangelo è presente nella sua esperienza.
I religiosi nella loro azione educativa si avvalgono della competente collaborazione di docenti ed educatori, insieme alla necessaria fiducia delle famiglie.
La Scuola, situata nel paese di Orzinuovi, è inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività ricreative e sportive dei bambini/bambine e dei ragazzi/ ragazze. Accanto alla Scuola sorge un centro sportivo di piscine utilizzate durante l’anno scolastico dagli stessi alunni ed aperto al pubblico.
Con la scuola dell’Infanzia e la scuola Secondaria, la scuola Primaria è frequentata da circa 600 alunni provenienti dal territorio dei paesi distanti fino a 30 Km da Orzinuovi ed inserita nel contesto del Centro educativo. La Scuola ha 10 sezioni scolastiche.
È qualificata la collaborazione con la Comunità territoriale, con il Comune, con la Parrocchia, con l’ASL e con altri Enti o associazioni
La scuola Primaria ho ricevuto la parità scolastica dall’a.s. 2002/03 con decreto 2658/147 del 27/02/2003.
3. FINALITÀ
La finalità generale della nostra scuola è l’educazione integrale della persona e lo studente/bambino al centro della azione educativa. È quanto attestato dal nostro PROGETTO EDUCATIVO.
La finalità specifica, invece, riguarda l’autonomia, l’identità, la competenza, la cittadinanza, come emerge dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo.
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo forniscono infatti il riferimento al sistema scolastico nazionale al quale la scuola appartiene.
il Progetto Educativo della scuola esplicita invece la visione di bambino, l’approccio educativo didattico coerente, l’alleanza con la famiglia, l’educazione alla vita buona.
116
4. LA NOSTRA SCUOLA PRIMARIA
Le nostre Scuole del primo ciclo sono paritarie e si inseriscono nel sistema scolastico nazionale in spirito di collaborazione con le altre scuole statali e paritarie del territorio.
Come tali rilasciano alla fine di ogni anno scolastico documenti validi per l’iscrizione in qualsiasi altra scuola statale e non statale e sono a pieno titolo sede degli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo e di idoneità.
L’Istituto cura con particolare attenzione la continuità tra le due Scuole. A tal fine, pur nel rispetto della specificità di ognuna di esse, provvede affinché siano animate dallo stesso stile educativo, relazionale ed organizzativo.
NELLA RIFORMA DELLA SCUOLA ITALIANA
Gli intenti della nostra scuola dell’Infanzia illustrano adeguatamente le finalità proprie della Scuola dell’Infanzia secondo le INDICAZIONI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE (2012).
Li ricordiamo brevemente. La scuola del primo ciclo
Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.
La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.
IL SENSO DELL ’ESPERIENZA EDUCATIVA
Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità, riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire
117
un proprio progetto di vita. Così la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. Tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità.
La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura, trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la fantasia e il pensiero originale, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte. Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle, per porsi obiettivi non immediati e perseguirli. Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali.
Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita dove sviluppare atteggiamenti positivi ed imparare a collaborare con altri.
Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si sviluppa l’identità di genere, che nella preadolescenza ha la sua stagione cruciale.
Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida i ragazzi nella comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro molteplici forme.
Di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli.
LE FINALITA’ PEDAGOGICHE E DIDATTICHE
L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE
Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la
118
struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo e all’uso consapevole dei nuovi media.
Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale che include quella strumentale, da sempre sintetizzata nel «leggere, scrivere e far di conto», e la potenzia attraverso i linguaggi e i saperi delle varie discipline.
All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via prioritaria l’educazione plurilingue e interculturale. La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee, in quanto lingue dell’educazione, contribuiscono infatti a promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità nel contatto con l’alterità linguistica e culturale. L’educazione plurilingue e interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delle diversità e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è presupposto per l’inclusione sociale e per la partecipazione democratica.
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo.
La padronanza degli strumenti culturali di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di svantaggio: più solide saranno le capacità acquisite nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione.
Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo.
La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva.
Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline.
Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato.
119
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.
L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile.
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola e dal personale coinvolgimento in routine consuetudinarie che possono riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del giardino o del cortile, la custodia dei sussidi, la documentazione, le prime forme di partecipazione alle decisioni comuni, le piccole riparazioni, l’organizzazione del lavoro comune, ecc.
Accanto ai valori e alle competenze inerenti la cittadinanza, la scuola del primo ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. Gli allievi imparano così a riconoscere e a rispettare i valori sanciti e tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (articolo 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (articolo 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (articolo 4), la libertà di religione (articolo 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21). Imparano altresì l’importanza delle procedure nell’esercizio della cittadinanza e la distinzione tra diversi compiti, ruoli e poteri. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono organizzate la nostra società (articoli 35- 54) e le nostre istituzioni politiche (articoli 55-96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore più largo e consapevole alla partecipazione alla vita della scuola intesa come comunità che funziona sulla base di regole condivise.
120
Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (articolo 21) il cui esercizio dovrà essere prioritariamente tutelato ed incoraggiato in ogni contesto scolastico e in ciascun alunno, avendo particolare attenzione a sviluppare le regole di una conversazione corretta. È attraverso la parola e il dialogo tra interlocutori che si rispettano reciprocamente, infatti, che si costruiscono significati condivisi e si opera per sanare le divergenze, per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e dare un senso positivo alle differenze così come per prevenire e regolare i conflitti.
La lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. La lingua scritta, in particolare, rappresenta un mezzo decisivo per l’esplorazione del mondo, l’organizzazione del pensiero e per la riflessione sull’esperienza e il sapere dell’umanità.
È responsabilità di tutti i docenti garantire la padronanza della lingua italiana, valorizzando al contempo gli idiomi nativi e le lingue comunitarie. Così intesa, la scuola diventa luogo privilegiato di apprendimento e di confronto libero e pluralistico.
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.
A tal fine è possibile indicare, nel rispetto dell’autonomia delle scuole e della libertà di insegnamento, alcuni principi metodologici che contraddistinguono un’efficace azione formativa senza pretesa di esaustività.
L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità.
Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. Nel processo di apprendimento l’alunno porta una grande ricchezza di esperienze e conoscenze acquisite fuori dalla scuola e attraverso i diversi media oggi disponibili a tutti, mette in gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione di informazioni, abilità, modalità di apprendere che l’azione didattica dovrà opportunamente richiamare, esplorare, problematizzare.
121
In questo modo l’allievo riesce a dare senso a quello che va imparando.
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi e nei livelli di apprendimento, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, a particolari stati emotivi e affettivi. La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana i quali, ai fini di una piena integrazione, devono acquisire sia un adeguato livello di uso e controllo della lingua italiana per comunicare e avviare i processi di apprendimento, sia una sempre più sicura padronanza linguistica e culturale per proseguire nel proprio itinerario di istruzione. Tra loro vi sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati «di prima generazione») e alunni nati in Italia (immigrati «di seconda generazione»). Questi alunni richiedono interventi differenziati che non devono investire il solo insegnamento della lingua italiana ma la progettazione didattica complessiva della scuola e quindi dei docenti di tutte le discipline.
L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole comuni, inoltre, anche se è da tempo un fatto culturalmente e normativamente acquisito e consolidato, richiede un’effettiva progettualità, utilizzando le forme di flessibilità previste dall’autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie.
Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali.
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte (dall’aiuto reciproco all’apprendimento cooperativo, all’apprendimento tra pari), sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse. A questo scopo risulta molto efficace l’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono agli alunni di operare insieme per costruire nuove conoscenze, ad esempio attraverso ricerche sul web, e di corrispondere con coetanei anche di altri paesi.
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di «imparare ad apprendere ». Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti di forza, sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno consapevole del proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. Occorre che l’alunno sia attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere e di un suo metodo di studio, sia sollecitato a riflettere su come e quanto impara, sia
122
incoraggiato a esplicitare i suoi modi di comprendere e a comunicare ad altri i traguardi raggiunti. Ogni alunno va posto nelle condizioni di capire il compito assegnato e i traguardi da raggiungere, riconoscere le difficoltà estimare le proprie abilità, imparando così a riflettere sui propri risultati, valutare i progressi compiuti, riconoscere i limiti e le sfide da affrontare, rendersi conto degli esiti delle proprie azioni e trarne considerazioni per migliorare.
Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento.
LA NOSTRA SCUOLA PRIMARIA
In linea con la tradizione pedagogica delle scuole della Congregazione della Sacra Famiglia e nel rispetto delle nuove norme istituzionali, l’organico di ogni classe è composto da un’équipe di docenti comprendente un insegnante titolare con 22 ore settimanali e insegnanti specialisti di inglese, musica, educazione fisica, tecnologia e religione, impegnati su più classi, per le ulteriori 8 ore settimanali.
Il gruppo dei docenti, in armonia con il Progetto Educativo dell’Istituto, progetta e attua collegialmente le attività educativo-didattiche, scolastiche e parascolastiche, finalizzandole allo sviluppo armonico della personalità dell’alunno.
A tale scopo gli insegnanti, oltre a trasmettere saperi, tendono a formare le competenze e le abilità di base, attraverso l’uso di metodologie attive e di strumenti adeguati alle varie fasi della crescita tesi allo sviluppo delle potenzialità e della creatività di ciascun allievo nel rispetto dei ritmi e degli stili d’apprendimento individuali.
La relazione educativa che si instaura tra gli insegnanti e i bambini e tra i bambini stessi, mira alla costruzione di rapporti di stima, affetto e comprensione e di un atteggiamento rispettoso delle regole per la convivenza, nella certezza che un clima affettivamente ed emotivamente sereno favorisca l’apprendimento.
La formazione della dimensione religiosa e cristiana è coronamento e principio unificante di ogni proposta formativa.
La nostra Scuola Primaria è una tappa che insieme alla Scuola primaria e Secondaria di I° permette ad ogni figlio/ad ogni figlia una crescita intellettuale ed educativa, graduale e integrale della persona.
I religiosi della Sacra Famiglia sull’esempio della Fondatrice, la S. Paola
123
Elisabetta Cerioli, sono da sempre attenti alla questione educativa.
La Fondatrice ci ricorda costantemente di «fare una scuola per la vita e per il futuro dei figli affidati»: quindi una scuola pratica che abilita a vivere bene la vita e che prepari al futuro e quindi a vivere bene i legami tra amici, tra marito e moglie, nella fraternità del mondo.
L’educazione interessa varie fasi della vita di un figlio. Guidiamo dal 2003 la Scuola dell’Infanzia, la cui finalità è la promozione della ‘formazione integrale della personalità unica e specifica di ciascun bambino’ , inteso come soggetto attivo.
Per queste ragioni il bambino è al centro dell’azione educativa della nostra Scuola. Attraverso il gioco e la natura, prima forma di apprendimento dell’uomo, il bambino viene condotto all’acquisizione graduale, progressiva e integrale dei pre-requisiti necessari all’ingresso nella Scuola primaria; noi elaboriamo una approfondita conoscenza del bambino e una progettazione personalizzata. Offriamo una molteplicità di stimoli adatti per personalizzare ogni intervento formativo.
Con la collaborazione di docenti vogliamo valorizzare l’infanzia, come età fondamentale della vita.
Con la famiglia vogliamo collaborare per porre le basi di una equilibrata e serena identità dei figli affidati. Per questo, riconoscendo la famiglia l’ambiente formativo per eccellenza del bambino, la Scuola si affianca ad essa per facilitare la strutturazione delle fondamentali tappe dello sviluppo complessivo del bambino. I colloqui, gli scambi informali, la formazione sono la base per la collaborazione viva ed efficace.
Dio. Lo stupore che suscita la presenza del figlio, la sorprendente capacità della madre di rispondere alle sue attese, molto prima che siano espresse, rivelano il profilo religioso, la densità religiosa dell’alunno. Siamo consapevoli che non si può tradire i piccoli privandoli del mistero della fede, di cui i genitori sono i primi e insostituibili interpreti del Padre che è da sempre e per sempre, che solo può dare la vita senza fine.
La solidarietà. L’apertura verso l’altro è un aspetto della personalità matura, l’aiuto e l’attenzione verso i bambini meno fortunati della missioni dell’ Africa e del Brasile. È un modo per realizzare l’ideale della Fondatrice che tra tutti i bambini prediligeva gli ultimi, i più abbandonati, gli orfani.
Questo sistema educativo è partito da molto lontano, dall’esperienza di un’altra madre: Santa Paola Elisabetta Cerioli. Ella ha avuto quattro figli. Uno di essi, Carlo, le morì a 16 anni mentre gli altri in tenerissima età. Il lutto per la morte dei figli divenne una seconda occasione per diventare madre di altri figli, soprattutto di coloro che non avevano un papà e una mamma. Oggi il suo sogno continua attraverso l’esperienza di noi religiosi, delle religiose e di tanti uomini e donne di buona volontà.
124
LA NOSTRA SCUOLA
anno scolastico 2015-16
Alunni A B totale
classi 1^
23 24 47
classi 2^
21 21 42
classi 3^
24 24 48
classi 4^
23 24 47
classi 5^
26 27 53
totale 108 85 236
Docenti Religione p. Alessandro Bergami
Classi 1^ Giulia Frosio Matematica / A Isabel Rinaldi Lettere / B
Classi 2^ Barbara Marchetti Matematica /
A Ilaria Bergamaschi Lettere / B
Classi 3^ Katia Quintini Matematica / A
Alessia Appiani Lettere / B
classi 4^ Silvia Facchetti Lettere / A Chiara Assirati Matematica / B
Classi 5^ Clara Zanotti Matematica / A Rossana Fabermoli Lettere / B
Specialisti Inglese Christina
Cattaneo, madrelingua
Elisa Comparelli Arte e Immagine Docenti di Lettere Musica Roberto Grazioli Scienze Motorie e Sportive Francesca
Angella Tecnologia (Informatica) Andrea Cerioli Docenti di sostegno Adele Scaroni
Dirigenza scolastica Dirigente scolastico e Gestore della Scuola p. Antonio Consonni
Direttore p. Alessandro Bergami
Collaboratrice didattica Chiara Assirati
Collaboratore educativo Primaria e Secondaria Emanuele Falarti Educatori: Stabilini Simone, Chiara Prestini, Bergamaschi Matteo, Bruneri
Margherita, Lamenta Adele, Marchini Chiara,
Segreteria Giovanna Cavanus
Adriana Fusini
Amministrazione Ausilia
Costa
125
Festività nazionali
1 novembre 8 dicembre
25 aprile 1 maggio 2 giugno
festa di tutti i Santi Immacolata Concezione anniversario della Liberazione festa del Lavoro festa nazionale della Repubblica
Regione Lombardia ai sensi dell’art. 138, comma 1° del D.L.vo n. 112 del
31.03.1998 e dell’art. 4, comma 121 della L.R. n. 1 del 05.01.2000
14 settembre 02 novembre 08 dicembre
dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio
febbraio dal 27 marzo al 2 aprile
=================
inizio delle lezioni Commemorazione dei defunti Festa dell’Immacolata Concezione vacanze di Natale vacanze di Pasqua termine delle lezioni
Congregazione Sacra Famiglia
Domenica 5 ottobre 23 gennaio
Domenica = giugno 2013
Festa di inizio della Scuola Festa santa Paola Elisabetta Cerioli Festa di fine anno scolastico
open day - Scuola Aperta
domenica 11 ottobre domenica 10 gennaio
durante la settimana
giovedì 12 novembre
extra scuola Creativamente Corsi di Musica, Danza, Teatro e Sport
da ottobre a maggio Saggi a maggio
Vacanza in montagna di Carnevale febbraio
Gioco Estate Giugno / Luglio
Vacanze mare Giugno / Luglio
126
ORARIO DI APERTURA
DEL CENTRO EDUCATIVO SCOLASTICO
da lunedì a venerdì: 07.30 - 17.30
ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA
È aperta ai genitori, docenti e alunni:
da Lunedì a Venerdì
dalle ore 8:00 alle 9:00
dalle 12:00 alle 13:00
dalle 16:00 alle 17:00
ORARIO DELLE LEZIONI SCOLASTICHE
da lunedì a venerdì: 08.10 - 15.45
ORARIO EXTRASCOLASTICO
tempo pre-scuola: 07.30-08.15 tempo mensa: 12.30-13.00
tempo ricreazione: 13.00- 14.00 tempo post-scuola: 16.00-17.30
ORGANIGRAMMA
alunni docenti religiosi educatori classi
260 16 3 6 10
127
AMMISSIONE ALLA SCUOLA
Possono essere ammessi all’Istituto tutti gli alunni che, insieme alle loro famiglie, intendono liberamente condividerne le finalità educative, senza alcuna discriminazione.
L’iscrizione comporta perciò che alunno e famiglia conoscano e accettino lo spirito del progetto educativo dell’Istituto. In chi domanda di essere ammesso si presuppone la volontà di impegnarsi non solo nello studio, ma anche a crescere con una personalità armonica e coerente. Ne saranno segno, tra l’altro, la disponibilità a partecipare a iniziative concrete di impegno cristiano e a tenere un comportamento corretto dentro e fuori dall’Istituto.
È necessario che i genitori abbiano una chiara consapevolezza della natura e degli scopi dell’Istituto all’atto di presentare la domanda di iscrizione, e valutino l’impegno che i loro figli ed essi stessi assumono anche con la sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità.
LE ISCRIZIONI
La modalità di iscrizione alla Scuola è la seguente:
la Famiglia interessata chiede un incontro con il Direttore per la reciproca conoscenza e per stabilire l’eventuale contratto educativo e consegna materiale informativo predisposto ed ogni eventuale informazione sulla scuola e sulla sua organizzazione la Segreteria o consegna la DOMANDA DI ISCRIZIONE; l’iscrizione viene formalizzata mediante la compilazione della DOMANDA DI ISCRIZIONE e della SCHEDA ANAGRAFICA e il versamento della quota di iscrizione che non verrà restituita in caso di rinuncia da parte della famiglia. Gli alunni che iniziano la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I Grado saranno tenuti, in data successiva, a sostenere un test attitudinale che non ha finalità selettive, ma informative, i cui esiti aiuteranno la formazione delle sezioni.
Le condizioni di permanenza alla Scuola non sono unicamente di natura scolastica o disciplinare: oltre alla sufficiente attitudine al tipo di corsi scolastici offerti dall’Istituto e alla provata serietà di impegno e di comportamento, essa è pure subordinata al perdurare della consonanza di intenti educativi tra Istituto, famiglia ed alunno e al regolare versamento dei contributi scolastici annuali.
Accogliere le domande di prima iscrizione e riconfermare per gli anni successivi quelle già accettate è di esclusiva competenza della Direzione dell’Istituto. L’accettazione o ri-accettazione dell’alunno è annuale, ma il rapporto educativo si intende tacitamente rinnovato per l’anno successivo a meno che una delle
L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
128
parti non avrà manifestato esplicitamente volontà diversa entro la fine dell’anno scolastico.
Per l’iscrizione alla classe prima è necessaria la richiesta scritta del genitore, con l’autocertificazione su moduli forniti dalla segreteria della scuola. Viene inoltre richiesta la firma del genitore sul Patto Formativo consegnato a settembre.
Tutto il Centro Educativo OTTEMPERA ALLE NORMATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO (d.lgs. 81/08 ) con l’intervento di una ditta esterna e la programmazione annuale di numero 2 prove di evacuazione antincendio degli ambienti scolastici.
GESTIONE DELLE LISTE DI ATTESA
Nel caso di eccedenza di domande di iscrizione, sono istituite delle liste di attesa. Per l’eventuale accoglimento delle domande, si procederà rispettando i seguenti criteri di priorità:
iscrizioni al primo anno:
figli di genitori ex-alunni; iscrizione contemporanea di più fratelli; ordine di presentazione della domanda.
inserimento per gli anni successivi al primo:
oltre i criteri precedenti varrà:
la pregressa frequenza in Istituto; la motivazione presentata dalla famiglia.
LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Le classi vengono formate dai Direttori delle singole scuole garantendo l’equilibrio quantitativo del numero degli alunni e l’equilibrio qualitativo attraverso l’attenta valutazione:
delle notizie ricavate dal colloquio con i genitori; degli esiti delle prove attitudinali e delle eventuali informazioni trasmesse dalla Scuola dell’Infanzia/Primaria di provenienza con particolare attenzione all’inserimento degli alunni in difficoltà; delle notizie ricavate dal colloquio con gli insegnanti dell’anno precedente (per gli alunni che provengono dal nostro Istituto). il paese di provenienza; le richieste dei ragazzi e delle famiglie (nei limiti delle possibilità) □ equilibrio numerico tra maschi e femmine della classe. □
LA COMUNICAZIONE
Le comunicazioni tra la scuola e la famiglia avvengono:
129
attraverso le Assemblee di classe dei genitori, in cui gli insegnanti espongono la programmazione curricolare e la situazione della classe e docenti e genitori si confrontano su temi e problemi di interesse generale;
attraverso i Colloqui individuali tra insegnanti e singole famiglie;
e, laddove necessario, attraverso colloqui individuali della famiglia con il Direttore.
L’orario di ricevimento dei docenti pubblicato sul sito, prevede almeno un’ora di colloquio settimanale per ognuno di essi.
I genitori che desiderano incontrare gli insegnanti, devono richiedere appuntamento attraverso il diario o l’agenda (per la scuola secondaria).
Anche il diario/agenda è uno strumento di comunicazione, ed è quindi responsabilità dei genitori prenderne visione assiduamente.
Comunicazioni di ordine generale vengono trasmesse attraverso circolari inviate tramite posta elettronica, pubblicate sul sito nell’Area genitori, oppure consegnate direttamente agli alunni o attraverso i Rappresentanti di classe.
Tutti gli uffici possono essere contattati telefonicamente attraverso il Centralino.
LA COMUNICAZIONE DEGLI ESITI SCOLASTICI
A metà di ogni quadrimestre, le famiglie vengono informate individualmente sulla situazione scolastica del proprio figlio attraverso una SCHEDA EDUCATIVA o una comunicazione specifica. Al termine di ogni periodo di valutazione intermedia gli esiti vengono certificati mediante la “Scheda personale”.
A conclusione dello scrutinio finale della Scuola Primaria, della Secondaria di I Grado viene inoltre compilata la Certificazioni delle competenze; agli alunni del biennio viene consegnata su richiesta.
Gli esiti delle valutazioni di fine anno vengono esposti in bacheca a conclusione degli scrutini.
CONTRIBUTO SCOLASTICO
L’importo è stabilito ogni anno dal Consiglio di Amministrazione.
• Considerando che l'educazione e la crescita di un figlio, di una figlia in famiglia e la vita in un buon contesto educativo sono il miglior investimento per il futuro dei genitori e della società. Per gli Alunni della Scuola Secondaria e Primaria la Regione Lombardia continua ad erogare il contributo chiamato DOTE SCUOLA; con il suddetto intervento, la retta scolastica verrà ridotta in proporzione del contributo regionale assegnato ad ogni alunno, a seguito della richiesta on-line fatta dal genitore. (www.regionelombardia.it) .
• Fondo di Solidarietà ed Educazione. "Un fiore per Elisa': La nostra Scuola vuole
130
continuare ad essere aperta a tutti. Questo Fondo di Solidarietà sovviene alle esigenze delle famiglie più bisognose e alle opere scolastiche delle Scuole dove lavorano i nostri confratelli (Brasile e Mozambico). E' alimentato dalla Comunità religiosa e da genitori solidali.
Primo dovere delle famiglie e base d'ogni educazione è aprire la mente ed il cuore dei figli a conoscere, amare e servire il Signore, Dio e Padre nostro, - come del resto tutti ne abbiamo l'obbligo ed il dovere-, ma con una fede senza pregiudizi, soda e sincera.
LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE
La scuola è una struttura accogliente, elegante, attrezzata appositamente per le necessità educative e didattiche dei bambini. Ogni aula è spaziosa, ben illuminata e insonorizzata, dotata di banchi a norma e con altezza adeguata alla struttura fisica del bambino. Ogni aula ha con PC con possibilità di accesso al registro informatico, alla rete intranet e collegamento ad Internet.
La Scuola inoltre dispone di 2 sale con 30 PC, ciascuna collegati in rete con accesso ad Internet. Possiede inoltre una discreta biblioteca multimediale e numerosi software didattici e di utilità.
Dispone inoltre di una palestra attrezzata per l’insegnamento della motoria e l’animazione psico-corporea, particolare attività ricreativo-formativa avviata in modo sperimentale presso la nostra scuola.
Inoltre ha una nuova sala multimediale per l’attività musicale-vocale-visiva denominata “AULA DEI SUONI” per l’educazione all’immagine; aule per la manipolazione, per il teatro e la danza.
L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
IL TEMPO SCUOLA
L’attività didattica delle due Scuole si svolge in cinque giorni settimanali e in orario antimeridiano e pomeridiano, con un intervallo dedicato alla refezione e alla ricreazione.
Il pranzo è consumato nella sala Pranzo della Scuola. Il servizio mensa, gestito da cuochi specializzati, è organizzato con un servizio di educatori; servite al tavolo.
Durante il pranzo e la ricreazione successiva gli alunni sono seguiti da educatori-assistenti.
L’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri. A metà di ogni quadrimestre un punto della situazione con la Scheda educativa.
SETTIMANA CORTA
La scuola si svolge da Lunedì a Venerdì. Il sabato è libero.
131
La scelta della settimana corta è dettata dalla convinzione che i bambini/ragazzi hanno diritto ad avere del tempo per sé per coltivare i loro interessi e trascorrere insieme alla famiglia un tempo adeguato e sereno in cui coltivare le relazioni affettive con i genitori e la famiglia allargata.
Pur garantendo il servizio, il martedì pomeriggio e il giovedì per le classi 3, 4, 5 + la secondaria e il venerdì per le classi 1, 2 è da considerarsi orario extrascolastico.
ORARI
La scuola Primaria del nostro Centro Educativo si caratterizza come scuola a settimana corta e prevede 35 u.t settimanali di lezione al mattino e al pomeriggio, da lunedì a venerdì, di cui 31 u.t settimanali curricolari obbligatorie e 4 u.t opzionali facoltative (per compiti a scuola o attività extrascolastiche); per quanto riguarda invece la scuola secondaria le u.t. settimanali curricolari sono 36 a cui si aggiungono 4 u.t. opzionali facoltative nei pomeriggi di martedì e giovedì.
La nostra scuola Primaria si caratterizza come scuola a settimana corta, cioè prevede 35 u.t settimanali di lezione al mattino e al pomeriggio, da lunedì a venerdì di cui 31 u.t settimanali curricolari obbligatorie e 4 u.t opzionali facoltative (per compiti a scuola o attività extrascolastiche).
Per tutte le classi le lezioni sono organizzate, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.10 alle ore 12.35 e nel pomeriggio dalle ore 14.05 alle ore 15.45 per i tutti i giorni della settimana, per un totale di 31 u.t. (unità tempo, 50 minuti), di cui 31 obbligatorie e 4 di metodo di studio.
Le lezioni sono di 50 minuti, con un intervallo di 15 minuti al mattino.
La scuola Primaria, della durata di cinque anni, è articolata in un primo anno, raccordato con la scuola dell’infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalità di base, e in due periodi didattici biennali: il primo biennio che comprende la 2a e la 3a classe e il secondo biennio che comprende la 4a e la 5a classe.
Ogni classe è affidata ad un’equipe di sette insegnanti: una docente dell’area linguistica-storica-artistica-espressiva, una per l’area matematica-scientifica-geografica, una per la lingua inglese, un’insegnante di religione cattolica, uno per scienze motorie, uno di musica e uno di tecnologia-informatica.
LABORATORI
Nella costruzione dell’orario abbiamo qualificato un Laboratorio scolastico per tutte le classi e altri tre Laboratori extrascolastici quindi da scegliere. Tutti i laboratori sono utili alla vita e al futuro degli Studenti.
132
Orientamento strategico e organizzazione della scuola, identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto. La missione è qui definita come la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L'area è articolata al suo interno in quattro sotto-aree:
Missione e obiettivi prioritari - individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione interna e esterna
Controllo dei processi - uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell'azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione).
Organizzazione delle risorse umane - individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale
Gestione delle risorse economiche - assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità
GLI APPUNTAMENTI DI UN ANNO
IL CALENDARIO VACANZE
Per ulteriori precisazioni vedi calendario pubblicato su Google Drive.
FAMIGLIE:
Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Infatti il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra la scuola e la famiglia, favorisce soluzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che completi, oltre al conseguimento di risultati scolastici soddisfacenti, anche un incisiva azione educativa. A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di cooperazione, di formazione di condivisione con degli esperti.
PROCESSI / PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
133
INCONTRI CON LA FAMIGLIA TEMPI
Presentazione progetto inserimento
per i nuovi iscritti
Giugno
Colloqui individuali nuovi iscritti
Colloqui individuali di fine quadrimestre
Settembre
Gennaio, Giugno
Assemblea Settembre/Ottobre
Consiglio di intersezione Novembre, Febbraio,
Maggio (salvo disposizioni da calendario scolastico)
Serate di formazione/Laboratori creativi
Marzo, Maggio
Patto X educazione
IL PATTO PER L’EDUCAZIONE
Il desiderio di avviare un movimento di pensiero, di buone pratiche e di ‘immaginazione’ sulla questione educativa è cresciuto nella CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Nel ‘movimento’ vorremmo coinvolgere tutti coloro che desiderano porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa, in termini forti e propositivi rinunciando al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità, sull’impossibilità di un lavoro ‘umano e umanizzante’. Cerchiamo alleati per condividere la responsabilità di creare un clima educativo nei luoghi dei propri compiti quotidiani, di diffonderne lo stile, rimettendo in discussione gli stereotipi culturali.
COMPITI DELLA SCUOLA
> Elabora la proposta educativa e didattica;
> Informa periodicamente i genitori delle scelte didattico-educative;
> Custodisce e vigila i bambini in ogni situazione;
COMPITI DELLA FAMIGLIA
> Conosce, studia, accetta e sottoscrive il Regolamento della Scuola e
134
l’Offerta formativa;
> Conosce il percorso didattico-educativo;
> Partecipa all’Assemblea di inizio anno e ai colloqui di gennaio e di giugno;
> Coopera perché a casa il bambino/a trovi atteggiamenti educativi analoghi;
> Esprime idee ed elabora proposte al rappresentante;
> Giustifica verbalmente le assenze per malattia del proprio figlio/a e in caso di impossibilità a prelevare il proprio figlio all’uscita, può delegare una persona di fiducia con autorizzazione scritta;
> Rispetta l’insegnate nel suo ruolo e nel suo operato;
> Parla con la maestra di sezione per eventuali chiarimenti sul proprio figlio;
> Rispetta l’orario di entrata e di uscita della Scuola.
LA DOCUMENTAZIONE NEL REGISTRO INFORMATICO
La documentazione ha una forte valenza educativa. Attraverso il registro informatico con la precisa annotazione delle osservazioni, degli interventi pianificati e delle verifiche effettuate, l’insegnante e l’intero Collegio docenti possono operare scelte più attente alle esigenze degli alunni. Inoltre, la documentazione, ha una valenza giuridica, atta a comprovare in ogni situazione la posizione dell’insegnante e degli alunni.
I docenti hanno il compito di documentare l'attività didattica attraverso il REGISTRO INFORMATICO.
Esso documenta la programmazione didattica e valutativa di ciascun docente. Contiene gli orari, la programmazione didattica annuale e le sue scansioni temporali, le verifiche e le valutazioni, l'analisi e la riflessione dell'efficacia del percorso attuato, offre informazioni sugli aspetti rilevati individualmente e sugli apprendimenti degli alunni.
Inoltre il REGISTRO INFORMATICO documenta l'attività del Consiglio di classe,
sottolineando soprattutto le dimensioni trasversali degli apprendimenti e programmare i relativi interventi educativi e/o formativi. Contiene gli orari delle classi e degli insegnanti; le programmazioni educative e didattiche; le modalità organizzative/didattiche delle classi; documenta i fatti rilevanti nella vita della classe: rapporti interni ed esterni alla scuola, gli incontri di modulo,
di circolo e con le agenzie educative presenti sul territorio; i verbali degli incontri di team.
LE COMMISSIONI
Le Commissioni sono composte dai Docenti per qualificare momenti della vita scolastica. I membri sono nominati dal Direttore nel Collegio docenti. Hanno validità di un anno.
Alcune di queste collaborano con altri organismi quali il Consiglio di Istituto, il Collegio docenti, la nostra scuola dell’Infanzia e Secondaria o enti provinciali.
135
Nell’ambito dell’apprendimento scolastico degli alunni sviluppiamo progetti di logica, di matematica, di fantastica per far crescere una didattica dell’intelligenza, ma anche del cuore e delle relazioni.
Ogni progetto è coordinato da una piccola Commissione che -a nome del Collegio Docenti- elabora una proposta da discutere e approvare in Collegio Docenti. I membri della Commissione, indicati dal Direttore, sono approvati dal CD.
GLI ORGANI COLLEGIALI
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico educative, nella nostra scuola sono attivi i seguenti organi collegiali.
□ CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (= CIS)
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico-educative, secondo lo spirito delle moderne istanze sociali espresse nella legislazione scolastica italiana, con particolare riferimento alla legge 62/2000 sulle scuole paritarie, l’Istituto comprensivo ‘Centro Educativo e Scuola S. P. Elisabetta Cerioli’ istituisce un unico Consiglio d’Istituto per le Scuole presenti nell’Istituto, cioè Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado.
Il Consiglio d’Istituto, costituito secondo i principi della partecipazione, della rappresentatività e della proporzionalità, è composto dalle seguenti categorie:
> Gestore (1);
> Coordinatori AED (2/3);
> Docenti (8 ): 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Genitori (8) : 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Personale non docente (1)
□ COLLEGIO DEI DOCENTI
I Collegi dei Docenti sono composti da tutto il personale docente della Scuola e sono presieduti dal proprio Coordinatore CAED.
□ CONSIGLIO DI INTERCLASSE
Un ruolo fondamentale di raccordo tra la Scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di sezione che relaziona con tutti i genitori.
Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal Dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali.
I COLLABORATORI SCOLASTICI
La scuola si avvale dell’apporto di collaboratori scolastici nell’espletamento
136
del suo compito. Questi collaborano con gli insegnanti nella cura dei bambini e svolgono un ruolo significativo nella costruzione di un ambiente educativo.
LE ESIGENZE DELLA COMUNITA’ TERRITORIALE
La Comunità territoriale di Orzinuovi ha numerose scuole che sono dedicate ai bambini dai 0 ai 5 anni. Questo permette di soddisfare le esigenze delle famiglie del territorio con un servizio adeguato. La nostra Scuola dell’Infanzia, in quanto inserita in una Scuola PRIMARIA e SECONDARIA viene scelto da un numero più elevato di famiglie.
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Nei periodi di settembre e aprile sono previsti degli appuntamenti formativi che accomunano tutti i docenti della scuola, oltre a dei momenti specifici per ordine di scuola.
Dall’anno scolastico 2015.2016 abbiamo attivato una formazione obbligatoria sulla sicurezza: Haccp, antincendio e sicurezza.
Tutto il personale della scuola è stato e viene costantemente sottoposto alla formazione obbligatoria, prevista per legge.
CENTRO ESTIVO GIOCO ESTATE
Il nostro Centro Educativo a partire dal termine delle lezioni ministeriali offre a tutti i ragazzi iscritti e a chi non frequenta la nostra scuola, un’opportunità di frequentare il GIOCO ESTATE, una proposta educativa con l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi nei vari progetti, trasmettendo i valori dell’amicizia e della collaborazione verso un fine comune.
137
Il curricolo IL CURRICOLO DI ISTITUTO e IL CURRICOLO DELLA PRIMARIA. CHE COSA CONTIENE?
Con l'autonomia, alla scuola vengono riconosciuti ampi margini, pur in un quadro unitario dei saperi, nella determinazione dei percorsi didattici fondati sulle necessità e sui bisogni degli alunni.
Il curricolo di Istituto risponde ai bisogni formativi degli studenti e alle attese educative e formative del contesto territoriale nella continua ricerca, da parte della scuola di 'far entrare la vita di questi figli nella scuola'.
La scuola, attraverso il Curricolo, ha individuato i traguardi di competenza degli studenti che nei diversi anni dovrebbero acquisire.
Sono state individuate anche le competenze trasversali di educazione alla cittadinanza e competenze educative (cf SCHEDA EDUCATIVA).
Gli insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro per la loro attività.
Anche le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di istituto e vengono individuati in modo chiaro gli obiettivi e le abilità/competenze da raggiungere attraverso i progetti di ampliamento dell'offerta formativa.
Programmazione curricolare significa scelta di attività e indirizzi operata all'interno del contesto educativo ‘Sacra Famiglia’ e del ‘Collegio docenti’ sulla base di un progetto che tiene conto di:
- analisi della situazione di partenza
- definizione degli obiettivi
- selezione dei contenuti
- strategie ed esperienze di apprendimento
- valutazione e verifica
La programmazione curricolare prevede l'integrazione di due esigenze:
-la formazione comune degli alunni
-la personalizzazione dei saperi degli alunni
Il lavoro di costruzione del Curricolo d’Istituto da parte del CD è “un processo attraverso il quale si sviluppano ed organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”. Definizione pregnante se si intende il Curricolo come “l’insieme delle esperienze che una scuola intenzionalmente progetta e realizza per l’alunno al fine di conseguire le mete formative desiderate”.
Considerando che la vocazione della scuola, ciò per cui essa esiste, è l’apprendimento di competenze di base e di competenze per la cittadinanza, in un contesto di comunità educante, il curricolo allora diviene il cuore della
138
progettualità della scuola. In questa accezione, dovendo una buona progettazione contenere anche la misura dei tempi, degli spazi e delle risorse necessarie alla sua implementazione, il Curricolo quasi coincide con il POF o comunque assume all’interno di esso un peso determinante.
In questi anni sono state molteplici le elaborazioni di Curricoli di istituto con uno sforzo di gestione in verticale degli stessi, vista l’impostazione del testo delle INDICAZIONI NAZIONALI.
Rimangono però, anche nelle realtà più felici e di maggior coinvolgimento del personale, pochi i Curricoli che hanno saputo orientarsi alle competenze, ed ancora meno i curricoli che riescono ad esplicitare in modo chiaro le modalità della loro rilevazione.
È quindi importante, di fronte a questo periodo di consolidamento dell'attività di elaborazione del curricolo, che venga ri-analizzato il percorso fatto, che i curricoli vengano sistematizzati definitivamente; per far ciò può essere utile caratterizzarli elencando alcuni aspetti imprescindibili.
La ‘mission’ di ogni istituzione è definita da una ‘vision’ o, detto in altri termini, l'identità determina il compito, 'la mission' e, inversamente. la 'mission' offre elementi per qualificare l'identità o per cambiarla.
La nostra Scuola ha una mission che le deriva dal carisma educativo della sua Fondatrice, s. Paola Elisabetta Cerioli che voleva 'insegnare a vivere' in una famiglia e attraverso un lavoro, i bambini soli e abbandonati del suo tempo, del suo paese.
Anche le priorità per qualificare tale mission sono definite chiaramente:
1. suscitare il desiderio di imparare ad imparare;
2. 'far entrare la vita dei figli di oggi nella classe e orientare i loro bisogni e i loro desideri'
3. innovazione didattica, educativa e relazionale;
4. risvegliare il senso religioso, sviluppando fede, fiducia e speranza nella vita.
…
La missione dell'istituto e le priorità sono condivise all'interno della comunità scolastica ed educante attraverso le Assemblee dei Docenti, i Collegi Docenti, lo scambio personale.
Inoltre le priorità sono rese note anche all'esterno, presso le famiglie e la comunità territoriale.
La scuola pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi, anzitutto ‘ascoltando e interpretando’ tutto ciò che si muove nella vita dei figli di oggi, delle loro famiglie e della comunità territoriale. Confrontando questi ‘appelli’ alla luce dell’esperienza carismatica della Fondatrice… e pianificando in una serie di riunioni che come un cerchio si amplia sempre di più.
139
Solitamente i gruppi di lavoro passano attraverso questi passaggi: gruppo direttivo, gruppo di scuola (infanzia, primaria, secondaria), assemblea comune dei Docenti (con i genitori / con gli studenti, là dove fosse richiesto) e ratifica nei rispettivi Collegi Docenti.
Il monitoraggio dello stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi si vede praticamente nell’esperienza pratica.
Non sono adottati meccanismi e strumenti di controllo se non a livello informale.
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell'istituto. L'area è articolata al suo interno in tre sottoaree:
Formazione - azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l'aggiornamento professionale del personale
Valorizzazione delle competenze - raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l'assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.)
Collaborazione tra insegnanti - attività in gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e materiali didattici
CRITERIO DI QUALITA’. La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tiene conto per la definizione di iniziative formative.
Queste sono di qualità elevata. La formazione ha avuto ricadute positive sulle attività scolastiche.
La scuola valorizza il personale assegnando gli incarichi sulla base delle competenze possedute. Nella scuola sono presenti più gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali/strumenti di qualità eccellente, utili per la comunità professionale.
Sono presenti spazi per il confronto tra colleghi, i materiali didattici disponibili sono molto vari, compresi quelli prodotti dai docenti stessi che sono condivisi.
La scuola promuove efficacemente lo scambio e il confronto tra docenti.
140
I PROGETTI E I LABORATORI Laboratori
Nella costruzione dell’orario abbiamo qualificato un Laboratorio scolastico per tutte le classi e altri tre Laboratori extrascolastici quindi da scegliere. Tutti i laboratori sono utili alla vita e al futuro degli Studenti.
LABORATORIO SCOLASTICO
LINGUISTICA PER L’ALFABETIZZAZIONE
Per quanto riguarda l’alfabetizzazione, nel primo anno della scuola Primaria, utilizziamo il metodo fonematico-sillabico in cui il processo che porta all’apprendimento e alla lettura avviene in modo graduale, secondo il seguente itinerario metodologico:
1. Presentazione dei singoli grafemi; inizialmente si fanno conoscere le vocali introdotte ognuna da una parola-chiave che servirà a mettere in evidenza il fenomeno a stimolare l’attenzione e la curiosità nei bambini, successivamente verranno presentate una alla volta le consonanti.
2. Formazione della sillaba: ogni consonante presentata viene associata alle vocali per arrivare alla composizione di parole prima bisillabe, poi trisillabe e infine complesse.
Per tutto il processo d’alfabetizzazione iniziale utilizzeremo il carattere stampato (utilizzato nel suo riconoscimento in modo funzionale alla lettura) ed infine introdurremo il corsivo.
Nell’ambito della lingua orale, per sollecitare la verbalizzazione, l’espressione personale, la corretta pronuncia ci muoviamo su due posizioni generali, predisponendo da un parte momenti più strutturati, in cui l’ascolto, la comprensione e la comunicazione risultino essenziali al raggiungimento degli obbiettivi mentre dall’altra, momenti meno strutturati, lasciati alla libera espressione (senza trascurare la guida dell’insegnante e la correzione dell’errore) al confronto, ai racconti spontanei e non organizzati.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE (cf LE CASE) «Cittadinanza e Costituzione» si dispiega attraverso percorsi di studio che attuano l’apprendimento di obiettivi specifici delle diverse discipline, concretizzati in competenze, cioè in atteggiamenti, comportamenti, modi di vivere, che trovano nell’esercizio individuale e sociale i valori della convivenza civile.
I docenti si interrogano su come il loro insegnamento può portare alla maturazione di corretti comportamenti di educazione stradale, ambientale, alimentare, alla cittadinanza, alla salute e all’affettività. Il Collegio docenti concorda gli interventi educativi-didattici, gli incontri formativi, le visite di istruzione.
141
All’origine di questa proposta di lavoro, si trova la convinzione che per educare sia necessario, in ogni fase evolutiva, ancorare l’inesauribilità delle rappresentazioni della realtà e dei comportamenti personali ad una visione complessiva ed unitaria della vita. Compito della scuola è rendere questa visione sempre più robusta, consapevole e critica.
Le educazioni proposte durante il ciclo scolastico sono:
1. Educazione alla cittadinanza e al territorio
2. Educazione all’affettività
3. Educazione alimentare
1. Le educazioni. Le educazioni sono la nervatura su cui si costituisce il Curricolo della scuola. Tutte e singole le discipline sono fondamentali e utili a far maturare nel bambino un cultura aperta, una intelligenza sveglia e una personalità matura. All’interno dell’intera organizzazione scolastica emergono come caratterizzanti l’intero percorso formativo, con la presenza del relativo docente abilitato all’insegnamento queste educazioni:
Educazione religiosa - L’insegnamento della religione si avvale di un itinerario formativo, didattico e spirituale, che accompagna la crescita umana e culturale dei ragazzi e si sviluppa in maniera organica nel corso dei tredici anni in cui si completa il ciclo degli studi offerti dall’Istituto
Educazione di Inglese - L’inglese, oltre che nella scuola dell’Infanzia, si insegna dal primo anno di scuola. L’obiettivo generale è di far acquisire le basi della lingua. La metodologia parte da un approccio ludico e prevalentemente orale, per permettere la comprensione, la conversazione e giungere alla forma scritta. Dall’anno 2014 abbiamo qualificato ulteriormente l’Inglese attraverso la scuola qualificata di Lingua Inglese con una madre lingua e con laboratori di conversazione. Alla base del progetto ci stava la consapevolezza che vivere in un mondo sempre più globalizzato richieda competenze di lingua sempre più adeguate (cf STRATEGIA DI EUROPA 2020). L’esperienza positiva ci ha permesso di ‘qualificare’ il progetto e di indicare la qualità negli obiettivi di apprendimento un po’ più elevati rispetto a quelli delle indicazioni dell’Europa. Nelle Assemblee di inizio anno, con la coordinatrice madrelingua, la prof. CHRISTINA CATTANEO verrà illustrato il progetto e gli obiettivi dell’apprendimento che ogni classe dovrà raggiungere. Il progetto –condiviso con le Docenti della Secondaria e dell’Infanzia- sarà esteso in forma più organica, dal prossimo anno, anche alle altre Scuole.
Stiamo predisponendo, inoltre, le condizioni perché la nostra Scuola sia riconosciuta come <Centro di Preparazione Cambridge> visto che la scuola è sempre impegnata nella preparazione dei ragazzi per l'esame ‘KEY ENGLISH TEST’ (KET) e anche per gli esami YOUNG LEARNERS (Starters, Movers, Flyers).
142
CERTIFICAZIONE YOUNG LEARNER ENGLISH MOVERS. Il Cambridge English: Movers, meglio noto come Young Learners English (YLE): Movers, è il secondo dei tre test ideato per ragazzi tra i 7 e i 12 anni. Il Cambridge English: Movers dimostra che il candidato è in grado di capire materiale in lingua inglese a un livello base. Il Cambridge English: Movers test è posto al livello A1 del Common European Framework of Reference for Languages (CEFR). Questo test pone le basi per un apprendimento linguistico e offre uno strumento tangibile di valutazione dell’apprendimento nelle varie abilità: ascolto, scrittura, produzione orale e lettura. Viene proposto agli alunni delle classi V, che possono sostenerlo dopo essersi iscritti e aver partecipato ad un corso di preparazione, che viene tenuto presso la scuola della durata di circa 40 ore. La sessione d'esame è a maggio e prevede tre prove: Listening, Reading and Writing e Speaking.
Educazione musicale - Il corso di musica mira a far acquisire ad ogni alunno: la capacità di leggere le note; sviluppare una maggiore sensibilità musicale; utilizzare la voce nel canto.
Educazione tecnologica (Informatica) - Il corso è proposto dal primo anno di scuola e vuole offrire agli allievi la possibilità di apprendere l’uso del computer come strumento utile e indispensabile in ambito scolastico e poi lavorativo. Lo scopo del nostro progetto scolastico è quello di avvicinare gli allievi al computer per giungere ad un adeguato e corretto accesso alla multimedialità e alla ipertestualità, rendendoli partecipi di questo linguaggio attraverso la creazione di un prodotto ipertestuale.
Educazione alle Scienze motorie e sportive - Il corso di scienze motorie e sportive è proposto a tutti gli alunni e prevede, oltre alle attività in palestra, un corso di nuoto a quadrimestre. Gli obiettivi per il primo ciclo sono i seguenti: primi contatti con l’acqua; il controllo della respirazione; i galleggiamenti, cadute, salti e tuffi in acqua; galleggiamento in acqua alta; propulsioni con tavolette e altri galleggianti; immersioni; scivolamenti. Dal secondo ciclo le lezioni di motoria in ambiente acquatico mirano anche a far acquisire un’adeguata tecnica natatoria dei tre stili: crawl, dorso e rana.
Trasversale a tutte le ore di motoria è l’attenzione al raggiungimento da parte del bambino di un’adeguata autonomia, in relaziona all’età, nella gestione del proprio materiale, dei tempi, degli spazi, e dell’igiene personale.
I PROGETTI
L’offerta formativa dell’Istituto è arricchita da attività e progetti mirati a favorire sia la crescita personale e civile degli allievi sia l’approfondimento di discipline o di particolari temi disciplinari.
Tali attività si identificano in:
progetti ideati a livello d’Istituto che coinvolgono più Scuole;
143
progetti ideati a livello delle singole Scuole la cui attivazione è responsabilità del Collegio Docenti;
attività di approfondimento organizzate a livello di classe/i.
PROGETTI IDEATI A LIVELLO D’ISTITUTO
Progetto per l’integrazione della formazione religiosa.
L’insegnamento della religione si avvale di un itinerario formativo, didattico e spirituale, che accompagna la crescita umana e culturale dei ragazzi e si sviluppa in maniera organica nel corso dei tredici anni in cui si completa il ciclo degli studi offerti dall’Istituto.
Gli alunni sono guidati nella ricerca del senso religioso della vita, partendo dall’attribuzione di significato alle esperienze quotidiane, percorrendo il cammino di preparazione ai sacramenti della Riconciliazione, dell’Eucaristia e della Confermazione, partecipando ai ritiri spirituali annuali, vivendo la dimensione della vita comunitaria nelle varie attività di aggregazione caratterizzanti (gruppi di spiritualità) e nelle esperienze di servizio al prossimo e di educazione alla mondialità.
Il percorso si sviluppa progressivamente e parallelamente all’impegno personale e comunitario di crescita nel cammino di fede e negli ambienti di vita: famiglia, scuola, gruppo di amici.
Metodologia allo Studio e ai Compiti—È ormai laboratorio di tutte le classi. Il progetto mira a far crescere nel bambino l’autonomia necessaria per affrontare il lavoro di studio e di esercitazione individuale, nel rispetto dei suoi tempi, attraverso una corretta gestione del materiale. Nelle ore dedicate al progetto viene posta luce sugli stili cognitivi individuali per il raggiungimento delle relative strategie di studio più performanti.
Progetto ITAS leader (Information Tecnology At School)
È un progetto mirato a guidare il processo di cambiamento delle metodologie didattiche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
Ad una prima fase di formazione dei dirigenti e dei docenti alla conoscenza dei fondamentali delle nuove tecnologie di cui la scuola si è dotata, è seguita una seconda fase di formazione di leader interni alla scuola a cui è stato affidato il compito di facilitare l’implementazione della cultura digitale applicata all’insegnamento e all’apprendimento, nel rispetto dei canoni del modello pedagogico cerioliano, e di curare la conservazione e condivisione dei prodotti multimediali elaborati.
Lo psicologo a scuola
Prevede la presenza periodica, presso l’Istituto, di uno psico-pedagogista, dotato di competenze specifiche nell’ambito delle difficoltà o dei problemi di
144
apprendimento/comportamento nell’età evolutiva, con la funzione di collaborare esclusivamente con gli insegnanti e la direzione alla progettazione, attuazione e valutazione degli interventi di recupero. Il progetto si avvale anche della collaborazione di una logopedista, nella Scuola Primaria, per il recupero delle difficoltà cognitive e di linguaggio.
La scuola ha aperto anche uno SPAZIO ASCOLTO PER FAMIGLIE, DOCENTI. ESSO È UN’OCCASIONE PER LE FAMIGLIE PER RACCONTARE, CHIARIRE, DECIFRARE ASPETTI DELLA RELAZIONE EDUCATIVA CON I FIGLI DELLA PROPRIA VITA DI COPPIA. E PER I DOCENTI PER DECIFRARE ASPETTI DEL GRUPPO CLASSE E DEL PROPRIO MODO DI PORSI IN RELAZIONE AGLI STUDENTI.
Per i genitori lo ‘spazio’ si configura come spazio di incontro e confronto per capire e contribuire a risolvere le difficoltà che sorgono nelle varie tappe dello sviluppo del bambino, del pre-adolescente e nel rapporto con il figlio che cresce.
Per gli insegnanti ed educatori per dare un tempo necessario a riflettere, a porre le distanze dall’urgenza, a valutare, chiedere, contrattare soluzioni, cambiare. Lo SPAZIO ASCOLTO mira ad offrire strumenti utili nella lettura e gestione delle situazioni problematiche vissute all’interno della relazione educativa siano esse relative al singolo alunno, alla classe nella sua interezza o a una parte di essa.
In futuro, per i ragazzi è uno spazio di accoglienza dove aver la possibilità di far emergere desideri, preoccupazioni, difficoltà che possono essere legittimati e condivisi individuando strategie possibili per affrontarli
HA QUESTE FINALITÀ
Offrire uno spazio di accoglienza e di ascolto.
Sostenere la genitorialità, valorizzando le risorse e le competenze specifiche della famiglia, accanto e in stretta collaborazione con la Scuola e con le altre realtà territoriali educative coinvolte nella crescita dei figli.
Accogliere le problematiche e le richieste dei genitori che si trovano in difficoltà o sentono il bisogno di avere indicazioni per affrontare in modo più sereno problematiche legate alle relazioni con figli e/o con l’ambiente scolastico.
Promuovere il benessere, non solo scolastico, degli alunni nell’affrontare le tappe dello sviluppo e le sue criticità.
Offrire uno spazio di consulenza agli insegnanti fornendo strumenti di riflessione delle situazioni relazionali e comunicative all’interno del gruppo classe.
Il Colloquio non ha fini terapeutici, ma di counseling aiutando genitori e alunni a ridefinire i propri problemi e a farli riflettere sollecitando le loro potenzialità.
Progetto accoglienza e orientamento
145
Il progetto mira ad accompagnare l’inserimento degli alunni nelle Scuole dei tre livelli, favorendo la conoscenza di sé e della nuova realtà che dovranno affrontare.
É finalizzato ad aiutare gli alunni a prendere coscienza delle proprie risorse, a conoscere le opportunità offerte dal mondo scolastico, ad acquisire criteri di scelta per prendere una decisione consapevole finalizzata a mettere a frutto le proprie risorse e a impostare il personale progetto di vita.
In questa ottica, il progetto educativo del nostro Istituto e i criteri per la pianificazione delle attività di insegnamento/apprendimento possono essere definiti “orientativi” per loro natura.I
Esso comprende iniziative di accoglienza per l’inserimento scolastico e sociale dei nuovi alunni, quali giornate di open day e giocoEstate, incontri individuali dei Coordinatori Didattici delle scuole con le famiglie, attività specifiche di orientamento, soprattutto nei momenti di passaggio da una Scuola all’altra, (test attitudinali, giornate di scuola aperta per alunni interni ed esterni con la possibilità di assistere alle lezioni ecc.).
Progetto lingue
Il percorso di insegnamento/apprendimento delle lingue straniere è programmato verticalmente negli obiettivi e nei metodi e copre l’intero percorso scolastico degli alunni, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I Grado.
Il progetto prevede:
l’aggiunta di ore di lezione di lingue straniere, nell’orario curricolare di tutti gli ordini di scuola, nei limiti concessi dall’autonomia organizzativa;
l’uso di un laboratorio linguistico dotato di strumenti informatici e multimediali;
la presenza di docenti di madre lingua inglese in tutti gli ordini di scuola;
la preparazione agli esami di certificazione europea in ogni ordine di scuola e per le diverse lingue;
una vasta offerta di corsi extrascolastici ed opportunità culturali;
esperienze di conoscenza e interazione con altre realtà nazionali e internazionali attraverso gemellaggi a tema per la Scuola Secondaria di I Grado ;
sperimentazioni di insegnamento in lingua straniera di discipline o singoli argomenti non linguistici (CLIL).
Progetto sport
La nostra scuola, attenta alla promozione dello sviluppo integrale della persona, valorizza la formazione della dimensione corporea anche nei suoi
146
aspetti affettivi, espressivi e sociali, attraverso la qualificazione delle attività motorie, fisiche e sportive sia in ambito curricolare che extrascolastico.
Il progetto intende favorire l’integrazione dell’educazione motoria e fisica nell’ambito curricolare didattico dei vari ordini di scuola affinché l’azione educativa e culturale della pratica motoria e sportiva diventi un’abitudine di vita.
Vuole inoltre fornire agli alunni momenti di confronto con coetanei per favorire lo sviluppo di un corretto concetto di competizione limitandone nello stesso tempo le degenerazioni.
Aspetti peculiari del progetto sono:
la progettazione verticale degli obiettivi e delle attività, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I Grado;
la valorizzazione del gioco, della gestualità e dello sport nelle attività curricolari;
l’inserimento dell’attività natatoria nel curricolo della Scuola;
l’offerta di una pluralità di corsi sportivi extrascolastici anche in collaborazione con associazioni sportive;
l’opportunità di partecipare a gare e a campionati interni e/o organizzati dalle istituzioni.
PROGETTI ORGANIZZATI A LIVELLO DI SCUOLA o DI CLASSE
ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA - Nel nostro contesto scolastico il programma di educazione emotiva costituisce un lavoro di “alfabetizzazione emozionale” che porta gli allievi a conoscere gli aspetti più rilevanti delle proprie emozioni; creare situazioni di apprendimento in cui i bambini acquisiscono consapevolezza dei propri stati emotivi e dei meccanismi cognitivi che li influenzano per poi utilizzare queste conoscenze nell’affrontare i problemi in cui essi si imbattono nella vita di ogni giorno.
L’attuazione in un contesto scolastico nei cinque anni può avvenire secondo tre modalità: un ciclo di lezioni strutturate, approccio informale, integrazione nelle materie curricolari.
SETTIMANA DELL’AMICIZIA, DELLA CITTADINANZA, DELLA SOLIDARIETÀ (progetto Solidarietà) - Il progetto Solidarietà porta a realizzazione nella Scuola primaria l’anelito della Congregazione di avvicinare i bambini della nostra scuola, e indirettamente le loro famiglie, al problema della solidarietà, dell’attenzione cioè all’altro e, in modo particolare, al diverso e allo svantaggiato. La nostra Congregazione opera in contesti missionari che permettono di far filtrare direttamente all’interno dei vissuti dei bambini i problemi che agitano il sud del mondo. Pertanto la possibilità di svolgere durante l’anno una settimana di solidarietà dà la possibilità ai bambini,
147
dapprima attraverso il gioco e poi gradatamente attraverso la riflessione e lo studio di entrare in contatto con problemi di carattere universale che toccano grandi e gravi problemi di rapporto fra le nazioni. Sono pertanto interessate le materie antropologiche, ma anche lingua, immagine, musica e quant’altro sarà utile a far percepire ai bambini la dimensione di vicinanza e prossimità a queste persone sfruttate e svantaggiate. Nel limite del possibile si creerà un ponte con i bambini che vivono in Mozambico e in Brasile per rendere l’esperienza più viva.
INGLESE. LABORATORI—Grande importanza è data alla lingua inglese. Le esperienze proposte, che variano di anno in anno, possono essere queste:
THEATRINO. È uno spettacolo teatrale in lingua inglese presentato da attori madrelingua, scelto dall'insegnante in base all'età e alle conoscenze degli alunni, seguito da un laboratorio ludico-didattico. È proposto agli alunni delle classi III, IV e V. Le finalità sono: fissare il lessico, le funzioni e le strutture nella memoria a lungo termine, migliorare la pronuncia, coinvolgere la globalità emotiva ed affettiva degli alunni e motivare gli studenti ad esprimersi in inglese. È una attività propedeutica a quelle dello school camp e del city camp.
CITY CAMP (Settembre). L'english city camp è una vera e propria vacanza studio presso la scuola: i tutors madrelingua offrono ai partecipanti un’efficace English full immersion poiché le attività didattiche e ricreative stimolano costantemente gli studenti a esprimersi in inglese come se partecipassero a una vacanza studio in Inghilterra. Il camp dura una settimana, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00 e possono partecipare bambini e ragazzi dall'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia all'ultimo anno della Suola Secondaria di primo grado, che partecipano alle attività suddivisi per gruppi in base all'età e al livello di conoscenza della lingua. L’insegnamento dell’inglese al camp è basato sull'approccio umanistico affettivo (Paolo Balboni) e l’approccio REAL (Rational, Emotional, Affective, Learning) dell’associazione ACLE che coinvolge e stimola la globalità affettiva e sensoriale del discente, aiutandolo ad acquisire la lingua in modo naturale. Nel city camp le competenze “ural comprehension” e “oral production” vengono stimolate mediante l’approccio ludico e attraverso attività di teatro, giochi idattici, gare, attività creative e manuali, canzoni, sport e attività CLIL.
SCHOOL CAMP (GIUGNO). Lo School Camp si articola in tre giornate di arricchimento della lingua inglese, in cui si prevedono attività di laboratorio linguistico organizzate e monitorate da tutors madrelingua in collaborazione con l'insegnante e organizzate in base al livello dei partecipanti. Finalità dei laboratori è quindi quella di stimolare la partecipazione dei bambini promuovendo la comunicazione e le capacità espressive, il lavoro di gruppo e la produzione orale in un contesto creativo e divertente per gli alunni. La proposta consiste dunque in una vera e propria full immersion nella lingua inglese. Le giornate previste dallo School Camp si concludono con l'English Show, uno spettacolo ‘riassuntivo’ dell'esperienza organizzato dai bambini
148
con l'aiuto dei tutors e allestito per insegnanti e genitori.
City camp e school camp è una possibilità in base al numero dei partecipanti)
MINIOLIMPIADI—Momento didattico-sportivo di fine anno in cui i bambini hanno la possibilità mettersi alla prova in alcuni sport e giochi di squadra sperimentati durante l’anno. Le Miniolimpiadi hanno una durata di due mattinate e vengono svolte nel mese di giugno di ogni anno, sono coordinate dall’insegnante di Corpo Movimento e Sport supportato dagli altri insegnanti ed educatori. Oltre all’aspetto ludico, queste giornate di sport sono tese verso alcuni dei valori fondanti la pratica sportiva quali: il divertimento, l’impegno, il rispetto, l’amicizia, la lealtà. valori fondanti delle Miniolimpiadi della nostra scuola.
CONCORSI ARTISTICI E LETTERARI - Rivolti agli studenti di tutte le classi, per favorire lo sviluppo della creatività, della fantasia, dell'espressività e valorizzare le doti artistiche e letterarie dei singoli alunni. La commissione dei docenti stabilirà regolamenti e scadenze di ogni singolo concorso.
GIOCHI DI MATEMATICA Rivolta agli studenti delle classi III, IV,V per favorire lo sviluppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti.
PER UNA ALFABETIZZAZIONE DELLE EMOZIONI. L’opportunità e la sfida sono quelle di risvegliare il desiderio e le motivazioni .
DIARIO AMICO DEL CUORE. Percorso strutturato promosso attraverso un'azione didattica profondamente integrata nella progettazione curricolare.
L'obiettivo è quello di guidare il bambino che cresce verso un traguardo di competenza sentimentale, che è fatto di riconoscimento delle emozioni, ma anche di qualità del controllo cognitivo sull'emozione, che è abilità a saper valutare quest'ultima, a sapere attribuire un senso, a imparare ad emozionarsi per ciò che è davvero importante!
Ogni alunno avrà il suo "Diario" suddiviso per 4 sezioni: Rabbia/ Paura/Tristezza/ Gioia. Ad ogni sezione corrisponde una categoria cui appartengono attività diverse.
FACESCHOOL.
149
LABORATORI EXTRA SCUOLA
METODO DI STUDIO E COMPITI A SCUOLA. L’opportunità e la sfida sono quelle di risvegliare il desiderio e le motivazioni di imparare, di studiare con un metodo che serva anche per il futuro e di fare i compiti a scuola.
TEATRO EDUCATIVO. L’opportunità e la sfida sono quelle di fare teatro per crescere nell’espressione dei propri sentimenti, nelle relazioni, apprezzare il bello della vita.
CERIOL’S ORCHESTRA. MUSICA D’INSIEME. L’opportunità e la sfida sono quelle di fare musica insieme agli altri amici per crescere nell’espressione dei propri sentimenti, nelle relazioni, apprezzare il bello della vita.
LE COMMISSIONI
Le Commissioni sono composte dai Docenti per qualificare momenti della vita scolastica. I membri sono nominati dal Direttore nel Collegio docenti. Hanno validità di un anno.
Alcune di queste collaborano con altri organismi quali il Consiglio di Istituto, il Collegio docenti, la nostra scuola dell’Infanzia e Secondaria o enti provinciali.
Nell’ambito dell’apprendimento scolastico degli alunni sviluppiamo progetti di logica, di matematica, di fantastica per far crescere una didattica dell’intelligenza, ma anche del cuore e delle relazioni.
Ogni progetto è coordinato da una piccola Commissione che -a nome del Collegio Docenti- elabora una proposta da discutere e approvare in Collegio Docenti. I membri della Commissione, indicati dal Direttore, sono approvati dal CD
LE COMMISSIONI POF / Curricolo / Regolamenti Collegio Docenti
COMMISSIONE DI ITALIANO Alessia, Giulia, Paola, Isabel, Ilaria
COMMISSIONE DI MATEMATICA Katy, Chiara, Adele, Giulia, Barbara
COMMISSIONE DELLE EDUCAZIONI Elisa C, Roberto, Francesco, Andrea
CONTINUITA’
Coordina i passaggi dalla Infanzia alla Primaria e dalla Primaria alla Secondaria
p. Antonio, Antonia,
maestre Panda: Ilaria e Stefania
maestre V: Angela e Barbara
maestre I: Luisa e Alessia
CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA
Alessia Appiani, Katy Quintini Francesca Angella
150
COMMISSIONI:
C. Accoglienza:
C. Assemblea inizio anno: Facchetti - Assirati - Quintini – Appiani
C. Open Day: Zanotti - Fabemoli - docenti specialisti - Frosio - educatore – Lamenta
C. Festa della solidarietà : Rinaldi - Quintini - Appiani - Bergamaschi – Lamenta
C. Spettacolo di Natale: Grazioli - Angella - Comparelli - Bergamaschi - rappresentante QDV
C. Cittadinanza e costituzione: Bergamaschi - Quintini - Assirati - Angella - Fabemoli - Facchetti - Lamenta.
C. continuità: Marchetti - Zanotti - Fabemoli - Comparelli - Frosio - Rinaldi
Commissioni
LOGICA
per favorire lo sviluppo della creatività, della fantasia, dell'espressività e valorizzare le doti artistiche e letterarie dei singoli alunni.
PROGETTO COORDINATORE QUANDO INCONTRI
CONCORSO
NARRATIVO E POETICO -FABRIANO
Silvia
CONCORSO PRIMAVERA
Angela Barbara
BIBLIOTECA Alessia Luisa
Biblioteca di classe. Gli alunni
Scambiano i libri tra loro.
Promuovere in classe la lettura STORIE PER GIOCO
Studia la modalità più efficace di
apprendimento della lingua inglese coinvolgendo altre
discipline. Saper utilizzare le
conoscenze e abilità acquisite
nello svolgimento di esercitazioni
scritte e orali per consolidare gli
obiettivi didattici della lingua
inglese
CLIL INGLESE
(Content and Language Integrated Learning)
Elisa C Isabel
Francesco
MATEMATICA PROGETTO COORDINATORE QUANDO INCONTRI GIOCHI DI
MATEMATICA Clara, classi III, IV, V
Chiara, classi I, II Giulia
FANTASTICA PROGETTO COORDINATORE QUANDO INCONTRI Accoglienza Facchetti - Grazioli -
Appiani- Assirati - Frosio - Rinaldi - Angella
primi 2/3 giorni
Alfabeto emozioni
Chiara, Giulia Rossana, Isabel
151
Natale Roberto Angela, Barbara
Elisa C
Educando festival
Roberto, Angela Roberta B
settimana Musica Roberto maggio
MiniOlimpiadi Francesco
giugno
settimana Amicizia, Solidarietà,
Cittadinanza
Collegio Docenti
Metodo di vita e di educazione
Clara Rossana
Patto x Educazione Clara, Rossana, p. Alessandro
Innovazione EdRel
Andrea, Francesco Angela e Barbara
Elisa C
Essi operano con competenze diverse previste dall’apposita normativa (cf Statuto degli Organi collegiali). Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali.
La convocazione, comunicata agli interessati a norma di legge, viene effettuata a partire da un calendario fissato all’inizio dell’anno. Le variazioni sono comunicate e motivate per tempo.
Membri del Consiglio di Istituto sono i rappresentati di classe, eletti dai genitori all’inizio di ogni 3 anni, una rappresentanza degli insegnanti eletti dal Collegio docenti ed educatori extra-scolastici.
Un ruolo fondamentale di raccordo tra la scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di classe che relaziona con tutti i genitori.
Trasporto
La nostra Scuola possiede una batteria di quattro pullman e di un pulmino per il trasporto dei bambini e dei ragazzi. È un aiuto ai bambini e alle loro famiglie. Gli autisti, alla sera sono coadiuvati da una educatrice che mantiene l’ordine e si fa interprete delle situazioni di difficoltà.
152
LA COMUNITÀ EDUCANTE
Ogni classe è affidata a:
un insegnante titolare
insegnanti specialisti per l’insegnamento di:
inglese;
musica;
educazione fisica;
tecnologia
conversazione e laboratorio madrelingua inglese;
un insegnante di religione, in compresenza;
un animatore spirituale in compresenza;
assistenti per il tempo mensa e ricreazione.
L’équipe dei docenti, dotata della competenza e dei titoli necessari, opera condividendo gli ideali e applicando i metodi propri delle scuole della Congregazione, nel pieno rispetto della personale libertà didattica. La convergenza degli sforzi educativi di ogni singolo si propone di rendere visibile il Progetto Educativo d’Istituto.
L’INSEGNANTE TITOLARE
Oltre alla specifica funzione docente, l’insegnante titolare assume la funzione di tutor così come è contemplata nel modello pedagogico ignaziano a cui si ispira l’azione educativa e didattica delle scuole della Congregazione della Sacra Famiglia.
Come tale è sua responsabilità coordinare le attività educative e didattiche, curare le relazioni con le famiglie e raccogliere la documentazione del percorso formativo compiuto dall’allievo, in collaborazione con gli altri docenti.
Lo stile educativo che lo contraddistingue consiste nell’impegno a creare un ambiente di apprendimento che favorisca la crescita dell’alunno in tutte le sue dimensioni.
GLI INSEGNANTI SPECIALISTI
Gli insegnanti specialisti, attraverso le loro competenze specifiche, contribuiscono in modo significativo allo sviluppo integrale del bambino, ad ampliare il suo orizzonte culturale, ad orientarne la vocazione personale ed a valorizzarne i talenti. Essi lavorano in collaborazione con l’insegnante di classe.
L’ANIMATORE SPIRITUALE
La Scuola Primaria si avvale della collaborazione di un religioso con compiti che vanno dalla collaborazione con gli altri docenti per l’elaborazione dei
153
percorsi per l’insegnamento della religione, all’organizzazione di iniziative religiose e liturgiche e di incontri di preghiera, al colloquio con i bambini che spontaneamente a loro si rivolgono, alla preparazione ai sacramenti.
GLI ASSISTENTI
È compito degli assistenti seguire i bambini durante il pranzo ed animare le attività nel tempo di ricreazione successivo. Essi contribuiscono inoltre a delineare un profilo più completo e significativo dei bambini, mediante l’osservazione dei loro comportamenti in situazioni non scolastiche.
I CONSULENTI
Uno psicopedagogista e un logopedista sono a disposizione dei docenti. (vedi Progetto d’Istituto “Lo psicologo a scuola”).
ORARIO SCOLASTICO
ore 8:00 ritrovo
ore 8:10 - 12:35 lezioni antimeridiane
ore 12:35 - 14:00 tempo mensa e ricreazione
ore 14:00 - 15:45 lezioni pomeridiane
154
Orario scolastico AREE DISCIPLINARI DISCIPLINE CLASSE
1 CLASSE
2 CLASSE
3 CLASSE
4 CLASSE
5
AREA LINGUISTICO - ARTISTICO - ESPRESSIVA
Italiano 8 + 1 7 + 1 6 + 1 6 + 1 6 + 1
Inglese 1 2 3 3 3
Musica 1 1 1 1 1
Arte e immagine
1 1 1 1 1
Corpo, Movimento
e Sport
2 2 2 2 2
AREA STORICO –
GEOGRAFICA
Storia 2 2 2 2 2
Geografia 2 2 2 2 2
AREA MATEMATICO –
SCIENTIFICO TECNOLOGICA
Matematica 7 + 1 7 + 1 6 + 1 6 + 1 6 + 1
Scienze 1 1 2 2 2
Tecnologia Informatica
1 1 1 1 1
Metodo 1 1 1 1 1
Religione 2 2 2 2 2
U.T. (50 min) SETTIMANALI
TOTALE
31 31 31 31 31
totale 35 u.t. (comprese le 4u.t. di compiti opzionali)
progetto Intervallo h 1.15 (da considerare nel monte ore annuale)
Totale 30h e 25 min
155
5.1. Priorità e Traguardi
5.2. Obiettivi di processo
Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di... realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. Si suggerisce di specificare quale delle quattro aree degli Esiti si intenda affrontare (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, Competenze chiave e di cittadinanza, Risultati a distanza) e di articolare all'interno quali priorità si intendano perseguire (es. Diminuzione dell'abbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi; Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'interno di una o due aree degli Esiti degli studenti. I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica "Diminuzione dell'abbandono scolastico", il traguardo di lungo periodo può essere definito come "Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%"). È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare.
INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ
156
5. LA VALUTAZIONE
VALUTAZIONE IDEOGRAFICA, SOMMATIVA E FORMATIVA
1. CHE COS’È LA VALUTAZIONE ?
La valutazione è un’operazione inter-soggettiva, cioè in relazione al quadro di valori e di significati entro cui si collocano i criteri di giudizio di chi valuta. Va pertanto inserita entro un sistema di regole comuni.
Le regole devono essere condivise.
“La ricerca dell’oggettività non è solo vana, ma rischia di essere anche dannosa in contesti come quello educativo, qualora si perdano di vista l’identità del soggetto valutato e la specificità del contesto e della relazione educativa” (P. Plessi)
Appare quindi evidente come la valutazione dell’apprendimento e dei comportamenti non può risolversi nella media matematica dei risultati delle singole verifiche od osservazioni.
Rappresenta per il docente un momento importante per entrare in sintonia con l'alunno, per incoraggiarlo rilevandone i progressi, ma anche per stimolarlo ad una riflessione più approfondita su alcuni temi, proponendo nuovi punti di vista, offrendo altre informazioni e suggerendo prospettive diverse.
Rappresenta anche un momento privilegiato per l'alunno che impara ad autovalutarsi e ad assumere la responsabilità della propria crescita.
PERCHE’ SI VALUTA?
Per i docenti e gli studenti è chiaro che si valuta:
per accertare gli apprendimenti,
per capire a che punto si è rispetto a degli standard o ai compagni,
quali progressi ci sono stati rispetto ad una situazione di partenza,
per verificare l’adeguatezza della metodologia.
COME SI VALUTA?
Occorre costruire percorsi di valutazione metodologicamente corretti e comunicati agli studenti e alle famiglie. La indicazione di indicatori e l’elaborazione di prove di verifica non sono mai un’azione neutrale, ma dipendono da scelte pedagogiche culturali e sociali.
157
QUALE RAPPORTO TRA VALUTAZIONE NELLE DISCIPLINE E COMPORTAMENTO?
Vi sono alcuni aspetti del comportamento ( interesse, motivazione, partecipazione attiva, collaborazione con apporti personali) che possono contribuire alla valutazione nelle diverse discipline.
Perciò ogni docente dovrebbe:
-operare in una visione sistemica e formativa, superando la valenza sanzionatoria e la logica del solo controllo per valorizzare i percorsi, le particolarità di ciascun alunno, i suoi cambiamenti, la partecipazione attiva, le particolari difficoltà;
-coinvolgere l’alunno nel momento valutativo ed accrescere in lui la consapevolezza della propria esperienza di apprendimento (monitoraggio e autovalutazione);
-non pensare solo in termini di riduzione, rispetto alle situazioni di difficoltà, ma in una logica di integrazione delle differenze, articolando le proposte mediante attività laboratoriali che CONSENTANO A TUTTI di far emergere “almeno un“ valore.
2- SCHEDE DI VALUTAZIONE
Scheda di valutazione interquadrimestrale interna: informa la famiglia a metà quadrimestre indicando un profilo socio-relazionale e l’andamento didattico dell’alunno.
> L’impegno della nostra Scuola S.P. Elisabetta Cerioli è quello di qualificare la continuità educativa e didattica tra Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I°. L’impegno è anche quello di stabilire una continuità didattica ed educativa con le Scuole Secondarie di II grado del Territorio.
> In questa prospettiva si colloca la SCHEDA INTERQUADRIMESTRALE DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLA DIDATTICA, consegnata a metà del I° e del II° quadrimestre. I criteri adottati fanno riferimento all’idea di educazione di S.P.E. Cerioli e alle prassi educative della Congregazione della Sacra Famiglia.
> La scheda ha un valore educativo e non punitivo. Se il compito dei Docenti è quello di osservare e orientare il comportamento dell’alunno, l’alunno ha quello di interiorizzare le indicazioni per un possibile ulteriore miglioramento (la rubrica AREA SOCIO-RELAZIONALE descrive con precisione quanto ci si aspetta dall'alunno in ordine alle diverse dimensioni di cui si costituisce il comportamento scolastico);il pagellino indica gli aspetti sui quali l’alunno deve crescere e sollecita il cambiamento in caso di bisogno. Ai genitori spetta il compito di riflettere con il proprio figlio/ figlia circa le indicazioni date. Tutto è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi educativi.
Il Coordinatore/la Coordinatrice presenta la situazione complessiva dell’alunno e, insieme agli altri Docenti, traccia un percorso personale collegialmente.
158
LA SCHEDA È STRUTTURATA IN DUE PARTI: AREA SOCIORELAZIONALE E AREA DELLE DISCIPLINE.
AREA SOCIORELAZIONALE: COMPORTAMENTO SOCIALE, RISPETTO DELLE REGOLE, IMPEGNO E PARTECIPAZIONE, UTILIZZO DEL MATERIALE, AUTONOMIA.
GIUDIZI: PIENAMENTE RAGGIUNTO; RAGGIUNTO; PARZIALMENTE RAGGIUNTO; ANCORA DA RAGGIUNGERE.
AREA DISCIPLINARE: si considerano le valutazioni raggiunte per avere un quadro completo della situazione.
Nel documento è possibile prendere visione delle assenze, del numero delle comunicazioni e delle note relative al periodo osservato.
Questi criteri sono comuni alle tre scuole (Infanzia, Primaria e Secondaria) per visibilizzare la continuità nella valutazione del processo educativo e didattico.
SCHEDA DI VALUTAZIONE MINISTERIALE I°/II° QUADRIMESTRE. ESSA dà una valutazione formativa delle singole discipline e un giudizio analitico globale dell’alunno.
La nostra scuola per illustrare alle famiglie le valutazioni conseguite dai figli e in coerenza ai principi che informano la propria azione pedagogica -e nello spirito della legge 53/2003 circa l’autonomia- mantiene nella propria scheda di valutazione il giudizio analitico sul livello di maturazione raggiunto dall’alunno (come recita lo stesso articolo 3 del DL, 1 settembre 2008, n 137).
Il giudizio è formulato dal Coordinatore di classe, dopo aver raccolto le indicazioni dei altri Docenti, utilizzando gli indicatori approvati dal Collegio Docenti che delineano un profilo dell’alunno sia nell’area socio-relazionale che nell’ambito dell’impegno e della partecipazione all’attività scolastica.
VALIDITA’ ANNO SCOLASTICO ( per l’anno 2015-16)
Come da circolare ministeriale n. 20/11, relativa alla validità dell’anno scolastico, il collegio definisce il monte-ore annuale come base di riferimento per il calcolo dei tre quarti di presenza necessari per l’ammissione alla classe successiva e agli Esami di Stato.
Monte ore 1208 u.t
Limite minimo u.t. presenza 906
Assenze consentite 302 (25%)
In merito alle deroghe che il C.D. può stabilire, si è deciso di far riferimento alle indicazioni fornite dal M.I.U.R. nella circolare stessa:
-gravi motivi di salute adeguatamente documentati
-terapie e/o cure programmate
-donazioni di sangue
159
-partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.
-adesioni a confessioni religiose (cfr. legge 516/1988 e 101/1989).
Sarà compito dei rispettivi C.C. verificare il superamento del limite massimo consentito di assenze.
La Direzione scolastica provvederà a comunicare ad inizio anno scolastico, ad ogni studente e alla sua famiglia, il relativo orario annuale personalizzato, il limite minimo di ore di presenza da assicurare la validità dell’anno scolastico e le deroghe previste.
Prima degli scrutini intermedi e finali, alunni e famiglie, verranno messi al corrente della quantità oraria di assenza accumulate.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: al termine del I° ciclo d’istruzione alle famiglie viene consegnato il modulo da allegare alla documentazione necessaria da allegare per l’iscrizione alla scuola secondaria di II°.
PIENAMENTE RAGGIUNTO RAGGIUNTO PARZIALMENTE
RAGGIUNTO ANCORA DA
RAGGIUNGERE
COMPORTAMENTO SOCIALE capacità di relazionarsi e di gestire le proprie emozioni
Si relaziona in modo collaborativo e rispettoso con adulti e coetanei
Si relaziona in modo collaborativo con adulti e coetanei
Si relaziona generalmente in modo rispettoso con adulti e coetanei
Va stimolato a relazionarsi correttamente con adulti e coetanei
IMPEGNO E PARTECIPAZIONE capacità di applicazione e diligenza nell’esecuzione capacità di intervenire in modo costante e pertinente
Si applica in maniera attiva e regolare nell’esecuzione delle consegne. Interviene in modo pertinente, costante e costruttivo durante le lezioni
Si applica regolarmente nell’esecuzione delle consegne e interviene responsabilmente durante le lezioni
L’impegno nell’esecuzione delle consegne e la partecipazione durante le lezioni sono discontinui
Va spronato a impegnarsi maggiormente e guidato a intervenire in modo pertinente durante le lezioni.
RISPETTO DELLE REGOLE comprensione, interiorizzazione e rispetto delle regole
Riconosce e interiorizza il valore delle regole e le sa rispettare in contesti diversi
Riconosce e rispetta le regole
Conosce le regole e solitamente le rispetta
Va sollecitato al rispetto delle regole
AUTONOMIA Autosufficienza e indipendenza nello svolgimento delle consegne assegnate in ambiente scolastico
Sa organizzarsi con ordine e utilizza in modo autonomo conoscenze, strumenti e metodi, anche in contesti diversi
Possiede un buon livello di autonomia, che gli consente di portare a termine le attività in modo appropriato, anche in contesti diversi
Ha bisogno di conferme esterne per l’esecuzione delle consegne
Necessita della guida dell’insegnante per portare a compimento le consegne
UTILIZZO MATERIALE Capacità di autonomia nella gestione del materiale
Porta puntualmente il materiale e lo gestisce con cura e precisione.
Ha con sé il materiale e lo gestisce in modo corretto.
Generalmente ha con sé il materiale anche se va guidato alla corretta gestione.
Va guidato e sollecitato a portare il materiale e spronato alla corretta gestione.
160
3 - RUBRICA VALUTATIVA DEL COMPORTAMENTO
…
4 - VERIFICHE E MODALITA’ DI VALUTAZIONE CHE COS’E’ UNA VERIFICA? Consiste nell’elaborazione e nella somministrazione di prove per raccogliere dati misurabili riferiti a precisi obiettivi di apprendimento al fine di rilevare l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze. COME SI VERIFICA? È importante utilizzare prove di verifica diversificate (non strutturate /strutturate /semistrutturate, orali e scritte…),”valide” (in cui vi sia corrispondenza tra la prestazione rilevata e ciò che si intende misurare) ed “attendibili” (costanti nella lettura della prestazione), che si possano integrare per scandagliare le diverse dimensioni dell’apprendimento e per consentire a ciascun alunno di esprime al meglio le proprie potenzialità, in base allo stile cognitivo e al proprio modo di operare.
TABELLA DEI VOTI E DELLE PERCENTUALI
Percentuali Voti
da 95 a 100 10
da 85 a 94 9
da 75 a 84 8
da 65 a 74 7
da 55 a 64 6
da 45 a 54 5
da 35 a 44 4
voto minimo 35 (4)
161
6. IRC - INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA
Nella nostra scuola tutta la giornata è vissuta nel riferimento ai valori cristiani.
C’è apertura e accoglienza nei confronti delle altre espressioni della religiosità, tuttavia la testimonianza che caratterizza e esprime la scuola è quella delle fede cattolica.
La religione cattolica
Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. Esso permette, infatti, l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili. Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.
La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità.
L’insegnamento della religione cattolica (Irc), mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla vita. Per tale motivo, come espressione della laicità dello Stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc.
La proposta educativa dell’Irc consente la riflessione sui grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, bene e male, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso…) e sollecita il confronto con la risposta maturata nella tradizione cristiana nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità differenziate a seconda della specifica fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona, nell’esercizio della propria libertà, riflette e si orienta per la scelta di un responsabile progetto di vita. Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle
162
differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.
In tal senso l’Irc – al di là di una sua collocazione nell’area linguistico-artistico-espressiva – si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli alunni a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione unitaria della realtà.
I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono formulati in modo da esprimere la tensione verso tale prospettiva e collocare le differenti conoscenze e abilità in un orizzonte di senso che ne espliciti per ciascun alunno la portata esistenziale.
Gli obiettivi di apprendimento per ogni fascia d’età sono articolati in quattro ambiti tematici, tenendo conto della centralità della persona di Gesù Cristo:
– Dio e l’uomo, con i principali riferimenti storici e dottrinali del cristianesimo;
– la Bibbia e le fonti, per offrire una base documentale alla conoscenza;
– il linguaggio religioso, nelle sue declinazioni verbali e non verbali;
– i valori etici e religiosi, per illustrare il legame che unisce gli elementi squisitamente religiosi con la crescita del senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile, responsabile e solidale.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
163
7. SCUOLA INCLUSIVA e LE SCELTE EDUCATIVE (PAI)
Piano Annuale per l’Inclusività (aggiornare)
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (=BES) E, IN ESSO, IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (DSA)
La circolare sui BES (=BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, 6 marzo 2013), si riferisce a particolari situazioni di difficoltà, per lo più riguardanti patologie e disabilità di diverso genere. Finora a ‘certificare’ tale condizione era l’autorità medica: sulla base delle certificazioni prodotte, le scuole potevano decidere di assegnare un docente di sostegno oppure, nel caso disturbi come la dislessia, di introdurre le cosiddette «misure dispensative e compensative» (per esempio la sostituzione delle verifiche scritte con prove orali oppure la riduzione della mole dei carichi didattici).
Ora la prospettiva cambia: con questa circolare il Ministero dell’Istruzione invita ad ampliare il raggio di intervento della scuola a favore degli alunni con difficoltà, chiedendo ai consigli di classe di agire autonomamente, anche in assenza di certificazione medica, sulla base delle proprie osservazioni pedagogiche, proponendo, in casi specifici, una personalizzazione della didattica, come scrive il documento «nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni». Gli intenti alla base della circolare sono ovviamente condivisibili: tutti noi desideriamo una scuola più aperta alle diversità, più attenta ai bisogni dei singoli e, appunto, più «inclusiva». Se da un lato è bella l’idea di sensibilizzare sempre più la scuola rispetto all’individualità delle situazioni concrete dei ragazzi, c’è da esprimere qualche perplessità sull’opportunità di caricare i Consigli di classe di un lavoro e di una responsabilità per i quali non sempre i docenti sono stati formati e dotati di opportuni strumenti. Comunque ci organizziamo.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (DSA)
« L’apprendimento personalizzato rappresenta oggi uno degli snodi più significativi dell’attuale dibattito educativo e scolastico. Esso offre una via d’uscita per la questione dello svantaggio e per porre ogni allievo nella condizione di realizzare tutto il suo potenziale » (D. Hopkins).
La personalizzazione dell’apprendimento (a differenza della individualizzazione) non impone un rapporto di uno a uno tra docente e allievo con conseguente aggravio del lavoro dell’insegnante, ma indica l’uso di «strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive (capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza). In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti» (M. Baldacci).
164
Con il Piano Didattico Personalizzato si è passati dalle semplici indicazioni di indirizzo ad un percorso per la sua realizzazione pratica.
Che cos’è il PDP? Analizziamo le parole che compongono la definizione di Piano Didattico Personalizzato:
PIANO: è “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia.
DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento: • dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo, che comporta , quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie; • dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente
PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 674 del 10/05/2007 per studenti dislessici rt_10_DPR_122_giugno 2009. – Circ. MIUR 28.5.2009)
“Con la personalizzazione si persegue l’obiettivo di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi. Questa strategia implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e di trasmissione dei processi del “sapere” e del “saper fare” in modo da predisporre piani di apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni”. (G. Chiosso, La personalizzazione dell’apprendimento)
Il PDP è un contratto fra docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio- Sanitarie e famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA.
PATTO CON LA FAMIGLIA. Il PDP, una volta redatto, deve essere consegnato alle famiglie, anche per consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra l’azione della scuola, l’azione della famiglia, l’azione dell’allievo. Tutti i protagonisti del processo devono potersi applicare al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi e secondo modalità integrate, evitando fraintendimenti, dispersione di forze, contraddittorietà, improvvisazione.
Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia.
Perché le famiglie acquisiscano fiducia nel ruolo della scuola, è di importanza fondamentale, costruire con essa legami significativi, comunicando ai genitori i progressi (anche minimi) rilevabili solo in un continuo monitoraggio del processo di apprendimento di ogni studente.
Il PDP deve avvalersi quindi della partecipazione diretta della famiglia e dell’allievo, ovviamente in età adeguata, per consentirgli di sviluppare piena consapevolezza delle proprie peculiari modalità di “funzionamento” , per renderlo parte attiva nel processo di apprendimento , per dargli la percezione di possedere la capacità di poter raggiungere un obiettivo ed essere in grado di
165
svolgere un compito.
È inoltre di notevole supporto psicologico per le famiglie far comprendere che, per i ragazzi con DSA, è possibile costruire un progetto scolastico e di vita di successo (ad esempio la possibilità di continuare gli studi universitari, d’intraprendere un percorso lavorativo gratificante nonostante le difficoltà )
8. DOMANDA OFFERTA FORMATIVA E VALUTAZIONE
Lavoro per tutte e 3 le scuole – progetto case PDM)
L’analisi della situazione territoriale sostiene la presenza della scuola nel territorio. Quali i rapporti con il medesimo? Quali le azioni valutative per riconoscere la presenza efficace della scuola? In prospettiva di un ampliamento dell’offerta formativa: cosa potremmo migliorare? Individuare uno/due obiettivi su cui lavorare nella triennalità.
PER UN’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA REALE. Il ‘sistema’ le CASE DELLA SACRA FAMIGLIA. Una delle sfide più impegnative dell’educare e del fare scuola, insieme all’apprendimento, è ‘insegnare a vivere’ (Paola Elisabetta). Vivere è sentirsi bene nel proprio corpo, appartenere a una comunità più grande (‘comunità di destino’), sperimentarsi uomini e donne capaci di futuro. Da queste intuizioni -che caratterizzano sempre più il nostro Centro educativo- prenderà il via il sistema educativo LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA, un po’ sul modello della scuola inglese raccontata nei libri di Harry Potter. Di che cosa si tratta? Tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria) sarà suddivisa in quattro Case in cui ogni studente concorrerà a portare punti alla propria Casa. Questa esperienza non è un progetto nuovo che si aggiunge a tutti gli altri, ma è un ‘sistema educativo’ che fa sintesi dei tanti progetti della nostra scuola, con l’obiettivo di ‘tirar fuori’ le virtualità/le energie nascoste nel cuore di ciascun figlio/studente e di ‘contenere’ gli aspetti più critici della propria personalità. Una APP permetterà di aggiornare, di settimana in settimana, i punteggi delle varie CASE per poter festeggiare ogni due mesi e alla fine dell’anno la CASA vincitrice. A voi genitori e ai vostri figli illustreremo il progetto nelle Assemblee di settembre.
Questo sistema ‘traduce’ alcune intuizioni del metodo di vita e di educazione della Cerioli che comprende questi pilastri: creare legami, facendo crescere un senso di appartenenza a una famiglia più grande; prendersi cura dei più piccoli da parte dei grandi e imitare il bene dei grandi da parte dei più piccoli; imparare a collaborare, lavorando insieme, con uno scopo comune e, attraverso questo, far crescere fiducia nella vita (e fede).
Nei mesi di giugno e di luglio attraverso numerosi incontri tra docenti ed educatori abbiamo potuto qualificare il progetto nei suoi vari aspetti. E siamo convinti che sarà una bellissima avventura!
166
9. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA Scuola che si rapporta con la famiglia e con il territorio
Nella scuola Primaria la continuità educativo didattica è verticale e orizzontale.
Il riferimento pedagogico è il Profilo in uscita indicato dalle Indicazioni Nazionali, la dimensione educativa della ‘persona che cresce’ con riferimento ai valori della educazione cristiana.
10. CONCLUSIONI
VALUTAZIONE DEL PTOF
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione continua da parte dei Docenti e trova, nelle Commissioni costituite all’interno del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituito, gli organi competenti per una analisi e per la sua attualizzazione.
Per quanto non espressamente previsto nel presente documento, vale il riferimento alle norme vigenti.
VALIDITA’
Il presente P.O.F.
è stato approvato dal Collegio Docenti il 13 gennaio 2016
e dal C.I.S. il 13 gennaio 2016
ALLEGATI PTOF
1. PROGETTO EDUCATIVO (Il Progetto Educativo è il documento che descrive gli obiettivi e i valori dell'Istituto, gli elementi del patto educativo e i diritti e i doveri dei diversi componenti della comunità scolastica: gli studenti, le famiglie, i docenti, il personale non docente. È il documento dove viene enunciata la mission della scuola. Esplicita l’ispirazione e i valori religiosi a cui si ancora tutta l’azione educativa. (NON NECESSITA DI CAMBIAMENTI ANNUALI)
2. REGOLAMENTO DELLA SCUOLA, se presente (Approvato dal Legale rappresentante o dal comitato di gestione; regola il servizio e il personale in servizio)
3. CALENDARIO SCOLASTICO ANNUALE (cambia annualmente)
4. Organizzazione della MENSA e del MENU
5. PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNUALE e PAI
167
Cambiano ogni anno; vanno aggiunti anche eventuali progetti esterni finanziati, le modalità previste nella fase dell’accoglienza; e il Progetto Educativo Individualizzato in caso di presenza di bambini certificati.
6. BILANCIO ANNUALE DELLA SCUOLA (facoltativo)
Il bilancio è obbligatoriamente pubblico, ma non necessariamente da inserire nel PTOF dove può bastare una dichiarazione di regolarità rispetto alla legge.
Il Profilo dello STUDENTE delle Scuole della Cerioli La pedagogia cerioliana con il <metodo di vita e di educazione> ‘esercita’ ogni figlio affidato, lo studente, per il suo futuro e per il futuro del lavoro, attraverso una scuola pratica di vita e l’abilitazione a vivere bene le relazioni.
Uomini e donne capaci di servizio all’umanità e di senso critico nei confronti degli accadimenti della storia.
Il nostro impegno è mirato a formare studenti:
Intellettualmente competenti ed affettivamente equilibrati secondo una visione integrale della persona;
custodi del creato, attraverso la capacità di contemplarne la perfezione e la bellezza, di garantirne la salvaguardia e di esserne riconoscenti;
attenti e in ascolto del senso del mistero che è intorno a loro e dentro di loro, per aprirsi al rapporto con il Signore e farsi collaboratore del Suo Progetto di Amore;
attenti e disponibili al proprio cambiamento e capaci di condurlo e dotati di senso critico e capaci di elaborazione progettuale;
capaci di sentire, agire e interagire in modo adeguato e costruttivo in contesti diversi a partire dal proprio vissuto personale;
capaci di rapporti costruttivi, di apertura, di dialogo e di accoglienza nei confronti delle diversità;
cittadini del mondo e inseriti con consapevolezza nel contesto socio-culturale nazionale, europeo e mondiale;
capaci di conoscere e interpretare criticamente il “mondo della comunicazione” di cui utilizzano in modo efficace e responsabile strategie, linguaggi e strumenti anche tecnologici.
170
1. PREMESSA
La nostra scuola Secondaria di I° grado Santa Paola Elisabetta Cerioli, è parte di un Istituto comprensivo che comprende una scuola dell’Infanzia con la sezione Primavera e una scuola Primaria (cf Regolamento 16/11/2012, Indicazioni Nazionali, D.M 139/07)
Il Ministero della Pubblica Istruzione definisce il PTOF come <documento fondamentale dell’identità della scuola ed esplicita l’intera progettazione>. In esso vengono illustrate le linee distintive della Scuola, l'ispirazione culturale e pedagogica che la muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività. A partire dall’anno 2015.2016 è introdotta la natura triennale del PTOF (D.P.R. 275/99 art. 3, Legge 62/2000, Legge 107 comma 1-3).
Il PTOF serve a definire l’identità della scuola, ma anche ad assicurare efficacia, efficienza, qualità nella continuità degli anni che passano. È un piano d’azione, nel quale vengono definite con puntualità finalità generali e specifiche, obiettivi, tempi, modi, persone coinvolte, risorse, ecc. La complessità non è gestibile con la improvvisazione e l’approssimazione, ma attraverso un rigoroso metodo di lavoro.
La scuola è una organizzazione complessa perché coinvolge più persone (dirigenti, studenti, docenti, educatori, genitori,) si riferisce a più aspetti (culturali, pedagogici, didattici - strutturali, economici, gestionali. amministrativi, ecc.), è collegata in rete ed è interdipendente da altre istituzioni pubbliche e paritarie (MIUR, Enti locali, famiglie, Università, mondo produttivo, ecc.), è finalizzata al perseguimento di una pluralità di finalità (umane, educative didattiche, professionali,, ecc.), è regolamentata da una normativa farraginosa e in continua trasformazione.
Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presentiamo i progetti del PTOF della Scuola dell’Infanzia e della Primavera, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria.
Questo PTOF è pubblicato sul sito della Scuola e una copia cartacea si trova all’Albo della Scuola dell’Infanzia.
2. CENNI STORICI
La Scuola Secondaria di 1° ‘santa Paola Elisabetta Cerioli’ è una Scuola cattolica, paritaria e pubblica, cioè aperta a tutti. È gestita dai religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia, fondata nel 1863 da Santa Paola Elisabetta Cerioli, una madre di famiglia divenuta, dopo la morte dei suoi figli, educatrice e madre di tanti altri figli.
171
La comunità educante si ispira <al metodo di vita e di educazione> della Cerioli che ha voluto per i bambini e le bambini accolti, una scuola pratica, una scuola di vita, che ‘esercitasse’ al futuro: a un lavoro e a vivere bene in una famiglia. Quindi mettersi al servizio del territorio, con la precisa finalità di istruire, educare e assistere i ragazzi, per prepararli, anche culturalmente, all’inserimento pieno, maturo e dignitoso nella società.
La Fondatrice si riferisce alla identità cristiana attraverso il modello della Santa Famiglia.
Il pensiero educativo cattolico che indirizza il bambino alla vita buona alla luce del vangelo è presente nella sua esperienza.
I religiosi nella loro azione educativa si avvalgono della competente collaborazione di docenti ed educatori, insieme alla necessaria fiducia delle famiglie.
La scuola è situata a Orzinuovi e inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività ricreative e sportive dei ragazzi. Accanto alla scuola sorge un centro sportivo, gestito anch’esso dalla Comunità religiosa, con piscine aperte al pubblico e utilizzate durante l'anno scolastico dagli stessi alunni.
La Scuola Secondaria con quella dell’Infanzia e la Primaria comprende circa 600 alunni, provenienti dai paesi del territorio della Bassa Bresciana, fino a 30 km da Orzinuovi.
Questa scelta didattica è stata fatta per calibrare tutto il contesto educativo in funzione delle esigenze specifiche di ogni età, così come il ritmo della giornata, la predisposizione degli spazi e la scelta dei materiali.
È qualificata la collaborazione con la Comunità territoriale, con il Comune, con la Parrocchia, con l’ASL e con altri Enti o associazioni
La scuola Secondaria di 1° grado (ragazzi e ragazze dagli 11 ai 13 anni) è legalmente riconosciuta dal 13 maggio 1989 e dall'anno 2000-2001 è scuola paritaria.
3. FINALITÀ
La finalità generale della nostra scuola è l’educazione integrale della persona e lo studente/bambino al centro della azione educativa. È quanto attestato dal nostro PROGETTO EDUCATIVO.
La finalità specifica, invece, riguarda l’autonomia, l’identità, la competenza, la cittadinanza, come emerge dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo.
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo forniscono il riferimento al sistema scolastico nazionale al quale la scuola appartiene.
172
Il Progetto Educativo della scuola esplicita invece la visione di adolescente, l’approccio educativo didattico coerente, l’alleanza con la famiglia, l’educazione alla vita buona.
4. LA ‘NOSTRA’ SCUOLA SECONDARIA
1. NELLA RIFORMA DELLA SCUOLA ITALIANA
Gli intenti della nostra scuola Secondaria illustrano adeguatamente le finalità proprie della Scuola dell’Infanzia secondo le INDICAZIONI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE (2012).
Li ricordiamo brevemente.
La Scuola Secondaria di I grado S. P. E. Cerioli ha un ruolo di scuola importante nella Bassa Bresciana dopo il suo rinnovamento, per il suo contesto educativo, per la propensione e la sensibilità dei propri dirigenti scolastici, dei docenti e delle famiglie a ‘sperimentare’ nuovi contenuti, nuovi materiali, ‘tempi scuola’ innovativi rispetto a quelli previsti dagli ordinamenti.
La ‘stagione’ della sperimentazione metodologico-didattica (art. 2 del DPR n° 419) e quella di ordinamenti e strutture (art. 3 del DPR n° 419) sono state molto ricche e articolate nelle proposte educative e didattiche dell’intero istituto: dall’integrazione scuola-territorio, al tempo pieno, ai modelli sperimentali di schede di valutazione, alla autonomia scolastica, alle proposte di riforma della scuola.
Queste le tappe più significative, ma nel dettaglio molte altre innovazioni hanno caratterizzato e qualificano tuttora le proposte educative e didattiche della scuola.
Basti pensare allo sviluppo e all’applicazione delle nuove tecnologie alla didattica (laboratori multimediali; antenne paraboliche; uso di video, DVD e di CD-Rom nella didattica, ecc) e soprattutto, con l’avvento delle riforme (legge n.°53/2003; d.lgs n°59/2004; DM 31.07.07), si sta sviluppando/ impulso alla didattica laboratoriale.
In sintesi la proposta formativa dell’Istituto per gli allievi iscritti e frequentanti la scuola è caratterizzata da questi presupposti:
a) La coerenza tra le scelte educative e didattiche dell’istituto con le scelte istituzionali contenute nella legge di riforma (n°53 del 28.09.03), nel d.lgs. n° 59/2000 che introduce le INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI NEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO, il D.M. 31/07/2007 (INDICAZIONI PER IL CURRICOLO); e i REGOLAMENTI APPENA PUBBLICATI;
b) La funzionalità delle scelte educative e didattiche al soddisfacimento dei bisogni formativi degli allievi: bisogni di
173
conoscenza, bisogni di identità e di socializzazione, bisogni di orientamento tanto in campo scolastico quanto in quello formativo più ampio che supera il perimetro della scuola; bisogni di comunicazione e di “padronanza” dei vari linguaggi; bisogni di integrazione nel contesto socio-culturale; bisogni di rassicurazione e di gestione dell’incertezza e dell’imprevisto.
c) Il confronto collegiale e partecipato tra il dirigente scolastico, i docenti, il personale ATA e le famiglie nelle scelte educative e didattiche, attraverso lo scambio di idee sulle proposte e sull’assunzione di precise responsabilità in relazione alla propria funzione e al proprio ruolo nella scuola.
d) L’uso diffuso delle tecnologie educative e didattiche quali strumenti funzionali a promuovere apprendimenti disciplinari ed extradisciplinari e per imparare ad usare nuove forme di linguaggio (iconico, grafico, multimediale, ecc).
e) La progettazione di situazioni formative che privilegiano un apprendimento attivo degli allievi, attraverso forme di coinvolgimento, di responsabilizzazione e di motivazione degli allievi su argomenti, problemi, compiti di realtà significativi per ciascun alunno. Le situazioni di apprendimento, indicate nelle varie programmazioni dei docenti, prevederanno momenti di operatività, affiancati da studio ed elaborazione personali; pertanto molto centrate sul ‘fare’ più che sul ‘dire’ e il ‘ripetere’.
Proprio per questo nella scuola vengono progettati e realizzati ‘prodotti’ che aiutano molto l’allievo a riconoscere i ‘vuoti’ e i ‘pieni’ della sua preparazione. La consapevolezza circa i ‘vuoti’ normalmente stimola gli allievi a non lasciar perdere ma a completare il progetto. Particolare importante è data alla documentazione delle esperienze didattiche (processi e prodotti). Accanto a questi presupposti teorici, la proposta culturale e formativa della Scuola Secondaria di I grado si avvale anche di un patrimonio culturale di notevole rilevanza educativa, sociale e pedagogica che si è andato costruendo e capitalizzando negli anni.
2. LE FINALITA’ PEDAGOGICHE E DIDATTICHE
La scuola Secondaria si pone la finalità di promuovere nei ragazzi lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.
Sviluppare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare i diversi ruoli e diverse forme di identità.
174
Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi, provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana.
Sviluppare la competenza significa imparare a riflettere sull’esperienze attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto, descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo natura.
Fondamentale è la valenza del curricolo implicito che affida grande importanza alle attività ricorrenti di vita quotidiana, le quali sono legittimamente assunte nella progettazione didattica come occasione per sviluppare l’identità, l’autonomia e le competenze, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.
3. LA NOSTRA SCUOLA SECONDARIA
La nostra Secondaria è una tappa che insieme alla Scuola primaria e dell’Infanzia permette ad ogni figlio/ad ogni figlia una crescita intellettuale ed educativa, graduale e integrale della persona.
I religiosi della Sacra Famiglia sull’esempio della Fondatrice, la S. Paola Elisabetta Cerioli- sono da sempre attenti alla questione educativa.
La Fondatrice ci ricorda costantemente di «fare una scuola per la vita e per il futuro dei figli affidati»: quindi una scuola pratica che abilita a vivere bene la vita e che prepari al futuro e quindi a vivere bene i legami tra amici, tra marito e moglie, nella fraternità del mondo.
L’educazione interessa varie fasi della vita di un figlio. Guidiamo dal 2003 la Scuola dell’Infanzia, la cui finalità è la promozione della ‘formazione integrale della personalità unica e specifica di ciascun bambino’ , inteso come soggetto attivo.
Per queste ragioni il ragazzo è al centro dell’azione educativa della nostra Scuola. Attraverso il gioco e la natura, prima forma di apprendimento dell’uomo, il bambino viene condotto all’acquisizione graduale, progressiva e integrale dei pre-requisiti necessari all’ingresso nella Scuola primaria; noi
175
elaboriamo una approfondita conoscenza del bambino e una progettazione personalizzata. Offriamo una molteplicità di stimoli adatti per personalizzare ogni intervento formativo.
Con la collaborazione di docenti vogliamo valorizzare l’adolescenza, come età fondamentale della vita.
Con la famiglia vogliamo collaborare per porre le basi di una equilibrata e serena identità dei figli affidati. Per questo, riconoscendo la famiglia l’ambiente formativo per eccellenza del bambino, la Scuola si affianca ad essa per facilitare la strutturazione delle fondamentali tappe dello sviluppo complessivo del bambino. I colloqui, gli scambi informali, la formazione sono la base per la collaborazione viva ed efficace.
Dio. Lo stupore che suscita la presenza del figlio, la sorprendente capacità della madre di rispondere alle sue attese, molto prima che siano espresse, rivelano il profilo religioso, la densità religiosa dell’alunno. Siamo consapevoli che non si può tradire i piccoli privandoli del mistero della fede, di cui i genitori sono i primi e insostituibili interpreti del Padre che è da sempre e per sempre, che solo può dare la vita senza fine.
La solidarietà. L’apertura verso l’altro è un aspetto della personalità matura, l’aiuto e l’attenzione verso i bambini meno fortunati della missioni dell’ Africa e del Brasile. È un modo per realizzare l’ideale della Fondatrice che tra tutti i bambini prediligeva gli ultimi, i più abbandonati, gli orfani.
Questo sistema educativo è partito da molto lontano, dall’esperienza di un’altra madre: Santa Paola Elisabetta Cerioli. Ella ha avuto quattro figli. Uno di essi, Carlo, le morì a 16 anni mentre gli altri in tenerissima età. Il lutto per la morte dei figli divenne una seconda occasione per diventare madre di altri figli, soprattutto di coloro che non avevano un papà e una mamma. Oggi il suo sogno continua attraverso l’esperienza di noi religiosi, delle religiose e di tanti uomini e donne di buona volontà.
176
anno scolastico 2015-16
Alunni Maschi Femmine totale
Classi 1^ 27 28 55
Classi 2^ 35 36 71
Classi 3^ 30 31 61
Totale 92 5 187
Docenti
Religione p. Luca Ghirardelli Lettere, Storia, Geografia, Cittadinanza e Costituzione
Monassita Aiolfi Stefania Bergamaschi
Alesia De Martini Elisa Crescini
Storia, Geografia, Cittadinanza e Costituzione
Guido Zuelli
Scienze Matematiche Greta Delfini Paola Grassi
Luca Columpsi
Lingua Inglese Ilaria gusmaroli Paola Bettoni
Lingua Spagnolo Ilaria Gusmaroli Tecnologia PierGiovanna
Franguelli Arte e Immagine Elisabetta Coltrini Ed. Musicale Roberto Grazioli Scienze Motorie e Sportive Paolo Mondini Informatica Andrea Cerioli Sostegno Barbara Maina
Dirigenza scolastica
Dirigente scolastico e Gestore della Scuola p. Antonio Consonni
Dirigente Vicario e Direttore per l’educazione p. Luca Ghirardelli
Collaboratore didattico prof. Paolo Mondini
Responsabile educatori e coordinatore attività extra scolastiche
Manuel Falarti
Segreteria Giovanna Cavanus
Adriana Fusini
Amministrazione Ausilia Costa
LA NOSTRA SCUOLA
177
calendario
Festività nazionali
1 novembre 8 dicembre
25 aprile 1 maggio 2 giugno
festa di tutti i Santi Immacolata Concezione anniversario della Liberazione festa del Lavoro festa nazionale della Repubblica
Regione Lombardia ai sensi dell’art. 138, comma 1° del D.L.vo n. 112 del 31.03.1998
e dell’art. 4, comma 121 della L.R. n. 1 del 05.01.2000
14 settembre 02 novembre 08 dicembre
22 dicembre-6 gennaio 2016 23 -29 marzo
mercoledì 8 giugno
inizio delle lezioni Commemorazione dei defunti Festa dell’Immacolata Concezione vacanze di Natale vacanze di Pasqua termine delle lezioni
Feste della Scuola
domenica 4 ottobre venerdì 22 gennaio
Domenica = giugno 2016
Festa di inizio della Scuola Festa S. Paola Elisabetta Festa di fine anno scolastico
open day - Scuola Aperta
domenica 11 ottobre domenica 10 gennaio
durante la settimana Giovedì 12 novembre
extra scuola
Creativamente Corsi di Musica, Danza, Teatro e Sport
da ottobre a maggio Saggi a maggio
Vacanza in montagna di Carnevale febbraio
Gioco Estate Giugno / Luglio
Vacanze mare Giugno / Luglio
178
ORARIO DI APERTURA
DEL CENTRO EDUCATIVO SCOLASTICO
da lunedì a venerdì: 07.30 - 17.30
ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA
È aperta ai genitori, docenti e alunni:
da Lunedì a Venerdì
ore 8.00 - 9.00 ore 12.00 – 13.00 ore 16.00 – 17.00
ORARIO DELLE LEZIONI SCOLASTICHE
da lunedì a venerdì: 08.15 - 16.45
ORARIO EXTRASCOLASTICO
tempo pre-scuola: 07.30-08.15 tempo mensa: 13.30-14.00
tempo ricreazione: 14.00- 15.00 tempo post-scuola: 16.45-17.30
alunni docenti religiosi educatori classi
187 18 2 7 7
179
A
AMMISSIONE ALLA SCUOLA
Possono essere ammessi all’Istituto tutti gli alunni che, insieme alle loro famiglie, intendono liberamente condividerne le finalità educative, senza alcuna discriminazione.
L’iscrizione comporta perciò che alunno e famiglia conoscano e accettino lo spirito del progetto educativo dell’Istituto. In chi domanda di essere ammesso si presuppone la volontà di impegnarsi non solo nello studio, ma anche a crescere con una personalità armonica e coerente. Ne saranno segno, tra l’altro, la disponibilità a partecipare a iniziative concrete di impegno cristiano e a tenere un comportamento corretto dentro e fuori dall’Istituto.
È necessario che i genitori abbiano una chiara consapevolezza della natura e degli scopi dell’Istituto all’atto di presentare la domanda di iscrizione, e valutino l’impegno che i loro figli ed essi stessi assumono anche con la sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità.
ISCRIZIONI
La modalità di iscrizione alla Scuola è la seguente:
la Famiglia interessata richiede in Segreteria o scarica dal sito dell’Istituto la modulistica e il materiale informativo predisposto ed ogni eventuale informazione sulla scuola e sulla sua organizzazione; se a seguito di questo primo contatto desidera iscrivere il proprio figlio, dopo aver compilato e consegnato in segreteria la DOMANDA DI PRE-ISCRIZIONE, concorda contestualmente alla consegna un appuntamento con il Coordinatore Didattico, per la reciproca conoscenza e per stabilire l’eventuale contratto educativo; l’iscrizione viene formalizzata mediante la compilazione della DOMANDA DI ISCRIZIONE e della SCHEDA ANAGRAFICA e il versamento della quota di iscrizione che non verrà restituita in caso di rinuncia da parte della famiglia. Gli alunni che iniziano la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I Grado saranno tenuti, in data successiva, a sostenere un test attitudinale che non ha finalità selettive, ma informative, i cui esiti aiuteranno la formazione delle sezioni.
Le condizioni di permanenza alla Scuola non sono unicamente di natura scolastica o disciplinare: oltre alla sufficiente attitudine al tipo di corsi scolastici offerti dall’Istituto e alla provata serietà di impegno e di comportamento, essa è pure subordinata al perdurare della consonanza di intenti educativi tra Istituto, famiglia ed alunno e al regolare versamento dei contributi scolastici annuali.
Accogliere le domande di prima iscrizione e riconfermare per gli anni successivi quelle già accettate è di esclusiva competenza della Direzione dell’Istituto. L’accettazione o ri-accettazione dell’alunno è annuale, ma il rapporto educativo
L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
180
si intende tacitamente rinnovato per l’anno successivo a meno che una delle parti non avrà manifestato esplicitamente volontà diversa entro la fine dell’anno scolastico.
GESTIONE DELLE LISTE DI ATTESA
Nel caso di eccedenza di domande di iscrizione, sono istituite delle liste di attesa. Per l’eventuale accoglimento delle domande, si procederà rispettando i seguenti criteri di priorità:
iscrizioni al primo anno:
figli di genitori ex-alunni; iscrizione contemporanea di più fratelli; ordine di presentazione della domanda.
inserimento per gli anni successivi al primo:
oltre i criteri precedenti varrà:
la pregressa frequenza in Istituto; la motivazione presentata dalla famiglia.
LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Le classi vengono formate dai Coordinatori Didattici delle singole scuole garantendo l’equilibrio quantitativo del numero degli alunni e l’equilibrio qualitativo attraverso l’attenta valutazione:
delle notizie ricavate dal colloquio con i genitori; per gli alunni che iniziano la Scuola Primaria, degli esiti delle prove attitudinali e delle eventuali informazioni trasmesse dalla Scuola dell’infanzia di provenienza con particolare attenzione all’inserimento degli alunni in difficoltà; per gli alunni che provengono dal nostro Istituto, delle notizie ricavate dal colloquio con gli insegnanti dell’anno precedente.
LA COMUNICAZIONE
Le comunicazioni tra la scuola e la famiglia avvengono:
attraverso le Assemblee di classe dei genitori, in cui gli insegnanti espongono la programmazione curricolare e la situazione della classe e docenti e genitori si confrontano su temi e problemi di interesse generale;
attraverso i Colloqui individuali tra insegnanti e singole famiglie;
e, laddove necessario, attraverso colloqui individuali della famiglia con il Coordinatore Didattico.
L’orario di ricevimento dei docenti pubblicato sul sito, prevede almeno un’ora di colloquio settimanale per ognuno di essi.
181
I genitori che desiderano incontrare gli insegnanti, devono richiedere appuntamento attraverso il diario.
Anche il diario è uno strumento di comunicazione, ed è quindi responsabilità dei genitori prenderne visione assiduamente.
Comunicazioni di ordine generale vengono trasmesse attraverso circolari inviate tramite posta elettronica, pubblicate sul sito nell’Area genitori, oppure consegnate direttamente agli alunni o attraverso i Rappresentanti di classe.
Tutti gli uffici possono essere contattati telefonicamente attraverso il Centralino.
LA COMUNICAZIONE DEGLI ESITI SCOLASTICI
A metà di ogni quadrimestre, le famiglie vengono informate individualmente sulla situazione scolastica del proprio figlio attraverso una SCHEDA EDUCATIVA o una comunicazione specifica. Al termine di ogni periodo di valutazione intermedia gli esiti vengono certificati mediante la “Scheda personale”.
A conclusione dello scrutinio finale della Scuola Primaria, della Secondaria di I Grado viene inoltre compilata la Certificazioni delle competenze; agli alunni del biennio viene consegnata su richiesta.
Gli esiti delle valutazioni di fine anno vengono esposti in bacheca a conclusione degli scrutini.
L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
IL TEMPO SCUOLA
L’attività didattica delle due Scuole si svolge in cinque giorni settimanali e in orario antimeridiano e pomeridiano, con un intervallo dedicato alla refezione e alla ricreazione.
Il pranzo è consumato nella sala Pranzo della Scuola. Il servizio mensa, gestito da cuochi specializzati, è organizzato con un servizio di educatori; servite al tavolo.
Durante il pranzo e la ricreazione successiva gli alunni sono seguiti da educatori-assistenti.
L’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri. A metà di ogni quadrimestre un punto della situazione con la Scheda educativa.
SETTIMANA CORTA
La scuola si svolge da Lunedì a Venerdì. Il sabato gli alunni sono a casa.
La scelta della settimana corta è dettata dalla convinzione che i bambini hanno diritto ad avere del tempo per sé per coltivare i loro interessi e trascorrere
182
insieme alla famiglia un tempo adeguato e sereno in cui coltivare le relazioni affettive con i genitori e la famiglia allargata.
Pur garantendo il servizio, il martedì pomeriggio e il giovedì per le classi 3, 4, 5 e il venerdì per le classi 1, 2 è da considerarsi orario extrascolastico.
Orari
La nostra scuola Secondaria si caratterizza come scuola a settimana corta, cioè prevede 35 u.t settimanali di lezione al mattino e al pomeriggio, da lunedì a venerdì di cui 31 u.t settimanali curricolari obbligatorie e 4 u.t opzionali facoltative (per compiti a scuola o attività extrascolastiche).
Per tutte le classi le lezioni sono organizzate, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.10 alle ore 12.35 e nel pomeriggio dalle ore 14.05 alle ore 15.45 per i tutti i giorni della settimana, per un totale di 31 u.t. (unità tempo, 50 minuti), di cui 31 obbligatorie e 4 di metodo di studio.
Le lezioni sono di 50 minuti, con un intervallo di 15 minuti al mattino.
LABORATORI
Nella costruzione dell’orario abbiamo qualificato un Laboratorio scolastico per tutte le classi e altri tre Laboratori extrascolastici quindi da scegliere. Tutti i laboratori sono utili alla vita e al futuro degli Studenti.
Orientamento strategico e organizzazione della scuola, identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto. La missione è qui definita come la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L'area è articolata al suo interno in quattro sotto-aree:
Missione e obiettivi prioritari - individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione interna e esterna
Controllo dei processi - uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell'azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione).
Organizzazione delle risorse umane - individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale
PROCESSI / PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
183
Gestione delle risorse economiche - assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità
GLI APPUNTAMENTI DI UN ANNO
FAMIGLIE. Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Infatti il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra la scuola e la famiglia, favorisce soluzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che completi, oltre al conseguimento di risultati scolastici soddisfacenti, anche un incisiva azione educativa. A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di cooperazione, di formazione di condivisione con degli esperti.
INCONTRI CON LA FAMIGLIA TEMPI
Presentazione progetti ai nuovi iscritti Aprile
Colloqui individuali nuovi iscritti
Colloqui individuali di fine quadrimestre
Settembre
Gennaio, Giugno
Assemblea Settembre/Ottobre
Consiglio di intersezione o di classe aperti
Novembre, Febbraio,
Maggio
(salvo disposizioni da calendario scolastico)
Serate di formazione/Laboratori creativi Marzo, Maggio
Patto X educazione
IL PATTO PER L’EDUCAZIONE
Il desiderio di avviare un movimento di pensiero, di buone pratiche e di ‘immaginazione’ sulla questione educativa è cresciuto nella CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Nel ‘movimento’ vorremmo coinvolgere tutti coloro che desiderano porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa, in termini forti e propositivi rinunciando al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità, sull’impossibilità di un lavoro ‘umano e umanizzante’. Cerchiamo alleati per condividere la responsabilità di creare un clima educativo nei luoghi dei propri compiti quotidiani, di diffonderne lo stile, rimettendo in discussione gli stereotipi culturali.
184
COMPITI DELLA SCUOLA
> Elabora la proposta educativa e didattica;
> Informa periodicamente i genitori delle scelte didattico-educative;
> Custodisce e vigila i bambini in ogni situazione;
COMPITI DELLA FAMIGLIA
> Conosce, studia, accetta e sottoscrive il Regolamento della Scuola e l’Offerta formativa;
> Conosce il percorso didattico-educativo;
> Partecipa all’Assemblea di inizio anno e ai colloqui di gennaio e di giugno;
> Coopera perché a casa il bambino/a trovi atteggiamenti educativi analoghi;
> Esprime idee ed elabora proposte al rappresentante;
> Giustifica verbalmente le assenze per malattia del proprio figlio/a e in caso di impossibilità a prelevare il proprio figlio all’uscita, può delegare una persona di fiducia con autorizzazione scritta;
> Rispetta l’insegnate nel suo ruolo e nel suo operato;
> Parla con la maestra di sezione per eventuali chiarimenti sul proprio figlio;
> Rispetta l’orario di entrata e di uscita della Scuola.
LA DOCUMENTAZIONE NEL REGISTRO INFORMATICO
La documentazione ha una forte valenza educativa. Attraverso il registro informatico con la precisa annotazione delle osservazioni, degli interventi pianificati e delle verifiche effettuate, l’insegnante e l’intero Collegio docenti possono operare scelte più attente alle esigenze degli alunni. Inoltre, la documentazione, ha una valenza giuridica, atta a comprovare in ogni situazione la posizione dell’insegnante e degli alunni.
I docenti hanno il compito di documentare l'attività didattica attraverso il REGISTRO INFORMATICO.
Esso documenta la programmazione didattica e valutativa di ciascun docente. Contiene gli orari, la programmazione didattica annuale e le sue scansioni temporali, le verifiche e le valutazioni, l'analisi e la riflessione dell'efficacia del percorso attuato, offre informazioni sugli aspetti rilevati individualmente e sugli apprendimenti degli alunni.
Inoltre il REGISTRO INFORMATICO documenta l'attività del Consiglio di classe,
sottolineando soprattutto le dimensioni trasversali degli apprendimenti e programmare i relativi interventi educativi e/o formativi. Contiene gli orari delle classi e degli insegnanti; le programmazioni educative e didattiche; le modalità organizzative/didattiche delle classi; documenta i fatti rilevanti nella vita della classe: rapporti interni ed esterni alla scuola, gli incontri di modulo, di circolo e
185
con le agenzie educative presenti sul territorio; i verbali degli incontri di team.
LE COMMISSIONI
Le Commissioni sono composte dai Docenti per qualificare momenti della vita scolastica. I membri sono nominati dal Direttore nel Collegio docenti. Hanno validità di un anno.
Alcune di queste collaborano con altri organismi quali il Consiglio di Istituto, il Collegio docenti, la nostra scuola dell’Infanzia e Secondaria o enti provinciali.
Nell’ambito dell’apprendimento scolastico degli alunni sviluppiamo progetti di logica, di matematica, di fantastica per far crescere una didattica dell’intelligenza, ma anche del cuore e delle relazioni.
Ogni progetto è coordinato da una piccola Commissione che -a nome del Collegio Docenti- elabora una proposta da discutere e approvare in Collegio Docenti. I membri della Commissione, indicati dal Direttore, sono approvati dal CD
GLI ORGANI COLLEGIALI
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle
attività scolastico educative, nella nostra scuola sono attivi i seguenti organi collegiali.
□ CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (= CIS)
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico-educative, secondo lo spirito delle moderne istanze sociali espresse nella legislazione scolastica italiana, con particolare riferimento alla legge 62/2000 sulle scuole paritarie, l’Istituto comprensivo ‘Centro Educativo e Scuola S. P. Elisabetta Cerioli’ istituisce un unico Consiglio d’Istituto per le Scuole presenti nell’Istituto, cioè Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado.
Il Consiglio d’Istituto, costituito secondo i principi della partecipazione, della rappresentatività e della proporzionalità, è composto dalle seguenti categorie:
> Gestore (1);
> Coordinatori AED (2/3);
> Docenti (8 ): 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Genitori (8) : 2 Infanzia, 3 Primaria, 3 Secondaria;
> Personale non docente (1)
□ COLLEGIO DEI DOCENTI
186
I Collegi dei Docenti sono composti da tutto il personale docente della Scuola e sono presieduti dal proprio Coordinatore CAED.
□ CONSIGLIO DI INTERCLASSE
Un ruolo fondamentale di raccordo tra la Scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di sezione che relaziona con tutti i genitori.
Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal Dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali.
I COLLABORATORI SCOLASTICI
La scuola si avvale dell’apporto di collaboratori scolastici nell’espletamento del suo compito. Questi collaborano con gli insegnanti nella cura dei bambini e svolgono un ruolo significativo nella costruzione di un ambiente educativo.
LE ESIGENZE DELLA COMUNITA’ TERRITORIALE
La Comunità territoriale di Orzinuovi ha numerose scuole che sono dedicate ai bambini dai 0 ai 5 anni. Questo permette di soddisfare le esigenze delle famiglie del territorio con un servizio adeguato. La nostra Scuola dell’Infanzia, in quanto inserita in una Scuola PRIMARIA e SECONDARIA viene scelto da un numero più elevato di famiglie.
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Nei periodi di settembre e aprile sono previsti degli appuntamenti formativi che accomunano tutti i docenti della scuola, oltre a dei momenti specifici per ordine di scuola.
Dall’anno scolastico 2015.2016 abbiamo attivato una formazione obbligatoria sulla sicurezza: Haccp, antincendio e sicurezza.
Tutto il personale della scuola è stato e viene costantemente sottoposto alla formazione obbligatoria, prevista per legge.
CENTRO ESTIVO: GIOCO ESTATE
Il nostro Centro Educativo a partire dal termine delle lezioni ministeriali offre a tutti i ragazzi iscritti e a chi non frequenta la nostra scuola, un’opportunità di frequentare il GIOCO ESTATE, una proposta educativa con l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi nei vari progetti, trasmettendo i valori dell’amicizia e della collaborazione verso un fine comune.
Per la scuola dell’infanzia e la sezione primavera, la proposta è di quattro settimane nel mese di luglio.
187
LE INNOVAZIONI. LA NOSTRA QUALITA’
1. Continuità didattica ed educativa comune
2. Il Curricolo di Istituto e il Curricolo della Secondaria
3. I pilastri fondamentali: imparare ad imparare, alleanza con la famiglia e con il territorio, solidarietà e coscienza multiculturale
4. Bisogni Educativi Speciali (=BES) e, in esso, il Piano didattico personalizzato (DSA)
5. L’accompagnamento scolastico
6. Innovazione educativa, didattica e relazionale. La didattica con l’iPad
1. CONTINUITÀ DIDATTICA ED EDUCATIVA COMUNE
Quando una famiglia chiede di iscrivere un figlio presso la nostra Scuola a partire dai 2 anni, noi immaginiamo e progettiamo il suo percorso fino ai 14 anni. Ciò impegna la Scuola -dall’Infanzia, alla Primaria, alla Secondaria di I* e alla Secondaria esterna di II*- a progettare e verificare una reale continuità didattica ed educativa.
Il confronto con una Scuola Superiore qualifica ancora di più la continuità interna.
2. IL CURRICOLO DI ISTITUTO e IL CURRICOLO DELLA SECONDARIA. CHE COSA CONTIENE?
Con l'autonomia, alla scuola vengono riconosciuti ampi margini, pur in un quadro unitario dei saperi, nella determinazione dei percorsi didattici fondati sulle necessità e sui bisogni degli alunni.
Il curricolo di Istituto risponde ai bisogni formativi degli studenti e alle attese educative e formative del contesto territoriale nella continua ricerca, da parte della scuola di 'far entrare la vita di questi figli nella scuola'.
La scuola, attraverso il Curricolo, ha individuato i traguardi di competenza degli studenti che nei diversi anni dovrebbero acquisire.
Sono state individuate anche le competenze trasversali di educazione alla cittadinanza e competenze educative (cf SCHEDA EDUCATIVA).
Gli insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro per la loro attività.
Anche le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di istituto e vengono individuati in modo chiaro gli
188
obiettivi e le abilità/competenze da raggiungere attraverso i progetti di ampliamento dell'offerta formativa.
Programmazione curricolare significa scelta di attività e indirizzi operata all'interno del contesto educativo ‘Sacra Famiglia’ e del ‘Collegio docenti’ sulla base di un progetto che tiene conto di:
- analisi della situazione di partenza
- definizione degli obiettivi
- selezione dei contenuti
- strategie ed esperienze di apprendimento
- valutazione e verifica
La programmazione curricolare prevede l'integrazione di due esigenze:
-la formazione comune degli alunni
-la personalizzazione dei saperi degli alunni
Il lavoro di costruzione del Curricolo d’Istituto da parte del CD è “un processo attraverso il quale si sviluppano ed organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”. Definizione pregnante se si intende il Curricolo come “l’insieme delle esperienze che una scuola intenzionalmente progetta e realizza per l’alunno al fine di conseguire le mete formative desiderate”.
Considerando che la vocazione della scuola, ciò per cui essa esiste, è l’apprendimento di competenze di base e di competenze per la cittadinanza, in un contesto di comunità educante, il curricolo allora diviene il cuore della progettualità della scuola. In questa accezione, dovendo una buona progettazione contenere anche la misura dei tempi, degli spazi e delle risorse necessarie alla sua implementazione, il Curricolo quasi coincide con il POF o comunque assume all’interno di esso un peso determinante.
In questi anni sono state molteplici le elaborazioni di Curricoli di istituto con uno sforzo di gestione in verticale degli stessi, vista l’impostazione del testo delle INDICAZIONI NAZIONALI.
Rimangono però, anche nelle realtà più felici e di maggior coinvolgimento del personale, pochi i Curricoli che hanno saputo orientarsi alle competenze, ed ancora meno i curricoli che riescono ad esplicitare in modo chiaro le modalità della loro rilevazione.
È quindi importante, di fronte a questo periodo di consolidamento dell'attività di elaborazione del curricolo, che venga ri-analizzato il percorso fatto, che i curricoli vengano sistematizzati definitivamente; per far ciò può essere utile caratterizzarli elencando alcuni aspetti imprescindibili.
189
I PILASTRI
A - IMPARARE AD IMPARARE: UN METODO PER STUDIARE E PER FARE I COMPITI
IL PROGETTO ‘IMPARARE AD IMPARARE’. Questo progetto qualifica la nostra Scuola e distingue la sua proposta educativa da quella delle altre realtà scolastiche del territorio. Premessa fondamentale del progetto “Imparare ad imparare” è la distinzione e valorizzazione del compito specifico degli alunni, dei docenti e dei genitori: l'intero processo didattico è affidato al rapporto docenti-alunni, senza per questo escludere l'apporto delle famiglie.
Ai genitori, infatti, è richiesta un'attenzione sensibile e costante al cammino dei figli, per sostenere e incoraggiare il percorso in atto. Essi, secondo il cosiddetto “Patto di corresponsabilità”, si impegnano a valorizzare la vicinanza e l’assistenza della scuola ai ragazzi, mantenendo saldi un collegamento fiducioso ed un'alleanza reciproca. In questo senso viene garantito ai genitori che il compito dell'insegnamento e dell'apprendimento è sostanzialmente e radicalmente affidato al rapporto alunno-insegnante e non a loro. In concreto i genitori non devono occuparsi di fare i compiti dei figli, bensì interessarsi a come i figli si dispongono nei confronti di ciò che la scuola loro propone e richiede.
Ai ragazzi è chiesto di impegnarsi e di coinvolgersi attivamente giorno dopo giorno in un lavoro sereno e costante che sfrutti al meglio le opportunità offerte nel tempo scuola. Concretamente ciò significa affidarsi alla guida dell’insegnante, seguendolo passo dopo passo nel compimento dello studio in classe, per evitare di dover poi passare ore a casa a recuperare quanto in realtà poteva essere svolto con profitto nell'ambiente scolastico. L’impegno degli alunni tuttavia non si esaurisce solo a scuola; l’eccellenza, la responsabilità, la creatività e soprattutto l’autonomia richiedono una rielaborazione a casa nel tempo che la scuola indica.
Agli insegnanti compete la sfida più difficile e delicata: FAR IMPARARE AD IMPARARE. Questo semplice slogan nasconde una complessità di motivazioni, intenti, significati ed obiettivi che pare necessario esplicare con chiarezza. La società moderna è caratterizzata dalla richiesta pressante e inevitabile di flessibilità professionale, intesa come capacità di adattamento alle necessità sempre in evoluzione e mutamento del mondo del lavoro. Sebbene questo concetto sia generalmente diffuso e condiviso, alla gente comune risulta difficile o addirittura prematuro immaginare alunni di 11-13 anni come futuri adulti e cittadini. Proprio in tale prospettiva è obiettivo prioritario per noi docenti far acquisire a questi uomini e donne del domani abilità meta-cognitive che consentano loro una rapidissima e tempestiva riconversione delle competenze, ovvero delle conoscenze e delle abilità, in modo da adeguarle in maniera assai agile ai diversi contesti sociali. In questo senso il metodo più efficace e produttivo di insegnamento deve sì far imparare, ma soprattutto “far imparare
190
ad imparare”, ossia fornire gli strumenti, le tecniche, le conoscenze ed un metodo di studio/lavoro adattabili a qualsiasi mutamento.
Il fondamento teorico di un progetto così innovativo e lungimirante è condiviso dall’intero Collegio Docenti. Partendo dalla convinzione che un’azione educativa efficace risieda nella possibilità del singolo di compiere esperienze che corrispondano allo stadio di sviluppo del proprio pensiero e della propria personalità in continua evoluzione, l’articolazione del tempo scuola consente agli insegnanti di osservare l’apprendimento dei propri allievi in una prospettiva privilegiata e farne sempre tesoro. Grazie a progettazioni flessibili, mirate e condivise, i docenti-educatori trasmettono i saperi e guidano i ragazzi alla loro assimilazione mediante la collaborazione, lo studio e l’esercizio. Il metodo “Imparare ed imparare” si basa su un lavoro d’equipe che inizia dal collegio docenti, coinvolge i vari consigli di classe, gli educatori ed eventuali specialisti esterni; in questo contesto, la figura del coordinatore di classe assume un ruolo fondamentale come referente e tramite con le famiglie.
COMPITI E STUDIO A SCUOLA
In che cosa la nostra scuola si differenzia nel servizio offerto alle famiglie?
Caposaldo del nostro metodo educativo ”Imparare ad Imparare” è lo svolgimento di tutta l’attività didattica (lezioni, laboratori, esercitazioni e compiti) all’interno del tempo scuola;
Perché questo? Considerando che i nostri alunni, da quando escono di casa al mattino a quando vi rientrano la sera, sono impegnati nella scuola per oltre 10 ore (impegno richiesto ad un adulto che va a lavorare a Brescia…), hanno tutto il diritto di essere stanchi, di voler giocare, fare un’attività sportiva, coltivare qualche hobby e perché no… non fare più niente e rilassarsi.
Una ricerca di circa 10-12 anni fa sosteneva che il tempo medio di attenzione degli alunni davanti ad una lezione frontale è di 20’ la 1^ u.t., 15’ la 2^ e la 3^ fino ai 5’/8’ alla 5^. Per questi motivi, il Collegio docenti ha deciso di ottimizzare il tempo scuola per far sì che gli alunni, lavorando qualitativamente e non quantitativamente, una volta rientrati a casa, non siano chiamati a svolgere ulteriore lavoro che si rivelerebbe inutile e improduttivo oltre che pedagogicamente scorretto. I docenti, quindi, rendono le lezioni più accattivanti e laboratoriali con gli alunni come protagonisti principali del processo di apprendimento.
Tutto questo non significa abbassare la qualità dell’insegnamento e/o dell’apprendimento perché, considerando che sono le competenze che devono crescere e maturare nell’alunno, è molto meglio e più redditizio far lavorare direttamente gli alunni a scuola con la supervisione dei docenti»
L’imparare ad imparare è stata la vecchia carta vincente di questa scuola ed è ancor più attuale oggi; fare compiti e studiare con i docenti/educatori accanto è certamente un valore aggiunto oltre che un prezioso aiuto.
191
La settimana corta presenta ulteriori vantaggi: viene offerta la possibilità ai ragazzi di VIVERE la FAMIGLIA alla sera e nel weekend: in un mondo sempre più frenetico e pieno d’impegni (compiti, catechismo, attività sportive, lavoro domenicale, genitori separati, ecc.) la famiglia non può e non deve essere sacrificata. Alleanza scuola-famiglia vuol dire anche questo.
Dunque: «Compiti e studio a scuola!» Ovviamente chi vuole raggiungere l’eccellenza o ripassare per una verifica lo farà in forma autonoma.
L’eventuale assegnazione di compiti/studio facoltativi settimanali verranno considerati in fase valutativa come crediti acquisiti in corso d’opera!
La nostra vuole essere una sfida; ci rendiamo conto che, come tutte le sfide, fa paura, ma dobbiamo tutti metterci in gioco rivedendo le abitudini e le credenze radicate nel tempo. Così facendo ci diversifichiamo sul territorio, rilanciamo l’attività didattica e soprattutto l’intervento educativo a favore delle famiglie. La scuola garantisce il tempo necessario per lo studio e lo svolgimento dei compiti scritti assegnati; va da sé che l’alunno per svariati motivi (necessità di ripetere ad alta voce, concentrazione maggiore, tempi più diluiti, ma anche per distrazione o scarso interesse), non riesca ad ultimare le consegne. E’ quindi fondamentale ottimizzare a scuola il tempo a disposizione evitando così di dover recuperare a casa ciò che non è stato appreso durante il tempo scolastico. I compiti vengono svolti durante le ore di scuola, siano esse ore di metodologia o curricolari, ore di studio con i docenti o con gli educatori per agevolare, attraverso la supervisione dell’insegnante/educatore, l’interiorizzazione del metodo ed il processo di apprendimento autonomo dell’alunno.
Tempo delle Esercitazioni/Compiti: queste u.t. (metodo di studio, studio personale, 2 u.t. del martedì e del giovedì pomeriggio), devono essere utilizzate per lo svolgimento dei compiti somministrati dai docenti di ogni disciplina.
Durante le vacanze natalizie, come già succede per le vacanze pasquali, a partire dall’anno scolastico 2014-15 non vengono più assegnati compiti scritti ma solo il ripasso degli argomenti svolti ed eventualmente, per i ragazzi che si trovassero in difficoltà, il recupero delle materie con lacune, in vista degli scrutini di fine quadrimestre previsti per fine gennaio.
Per quanto riguarda invece le vacanze estive, dall’anno scolastico 2014/15 è stata introdotta una nuova modalità di affrontare il lavoro durante il tempo delle vacanze estive; tale modalità è stata chiamata “Laboratorio del creare con competenza e fantasia”; gli alunni sono chiamati a “fare i compiti” in modo innovativo utilizzando le varie competenze che possiedono e che hanno appreso durante l’anno.
192
P R O G E T T O I M P A R A R E A D I M P A R A R E . D E T T A G L I Il tempo scuola è distribuito su 5 giorni, da lunedì a venerdì, con 6 u.t. al mattino (8.15-13.30) e 2 al pomeriggio( 15.05-16.45).
Le 40 u.t. settimanali si svolgono nel seguente modo:
- 38 u.t. con la guida dei docenti (36 u. t. curricolari+2 di esercitazione)
- 2 u.t. il martedì pomeriggio con i docenti o gli educatori
Le 36 u.t. curricolari comprendono oltre al tempo di insegnamento previsto dal Ministero:
esercitazioni; sono un’attività della scuola volte ad approfondire e consolidare le conoscenze raggiunte dagli alunni nello svolgimento delle attività curriculari.
metodo di studio; l’insegnante indica le strategie di studio, i passaggi significativi, le attività da svolgere per raggiungere risultati importanti. La memorizzazione guidata, l’esercizio di verifica, l’esposizione orale ai compagni rappresentano una risposta immediata alle esigenze dell’alunno. Il metodo di studio è affidato alla disciplina scolastica di lettere e si caratterizza:
1- in I^ come metodo di studio che il docente insegna agli studenti perché possano meglio affrontare la quantità maggiore di attività scolastica della scuola secondaria;
2- in II^ per far crescere l’autonomia dell’alunno aiutandolo a sintetizzare testi e contenuti disciplinari differenti;
3- In III^ per coordinare il lavoro degli studenti in vista dell’Esame di Stato con la preparazione della tesina per il colloquio pluridisciplinare.
Informatica (disciplina a tutti gli effetti in base alla legge sull’autonomia scolastica 53/2003);
studio personale; consiste in 1 u.t. settimanale all’interno della quale ogni alunno, con la supervisione del docente, studia o svolge i compiti scritti assegnati nelle varie discipline.
Il martedì e il giovedì risultano facoltativi; in questo modo si offre la possibilità agli alunni di poter frequentare attività extrascolastiche.
È comunque consigliata la presenza a scuola in questi due momenti per poter sviluppare l’autonomia dell’allievo e lavorare con il docente/educatore nei momenti d’interiorizzazione del lavoro svolto al mattino.
L’orario è stato concepito con l’obiettivo di organizzare la didattica nel modo più adeguato possibile in riferimento alle dinamiche degli alunni.
Considerando che il carico di lavoro è richiesto dalla preparazione delle verifiche imposte dalle scadenze interquadrimestrali e di fine quadrimestre, i docenti si impegnano a monitorare la programmazione settimanale delle prove (inserendo le date nell’agenda eventi del Registro informatico) e si pongono come criterio di non assegnare più di due verifiche al giorno tra le materie di studio.
IL MONTE ORE
Le unità tempo della scuola sono funzionali all’attività didattica scelta nello spirito della legge sull’Autonomia scolastica 53/2003, perché adotta il servizio scolastico del tempo pieno in settimana corta. L’organizzazione istituzionale scolastica assunta e lo spirito del nostro servizio didattico, attento al contesto attuale delle famiglie e dei loro figli, i nostri alunni, procede nel solco del cammino intrapreso dalla nostra scuola di offrire un metodo di lavoro didattico attento alla dinamica dell’imparare ad imparare. Una tale metodologia poiché prevede anche l’occasione di svolgere durante le attività didattiche, e perciò assistiti dai docenti, i compiti utilizza un monte ore particolarmente esteso. Tale necessità rende indispensabile la partecipazione del corpo docente in piena collaborazione e sinergia perché tutti i nostri alunni possano avere il sostegno adatto nella loro attività scolastica che confermi le conoscenze acquisite e approfondisca le abilità del soggetto in vista dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Questa nostra modalità di fare scuola non vuol dire allora che deve fare tutto il docente in classe, ma che certamente con queste unità tempo a disposizione egli possa verificare immediatamente se e quanto il suo intervento sia giunto a buon segno nei suoi alunni e/o se essi necessitino di nuove informazioni, stimoli e solleciti circa l’apprendimento.
Il numero esteso delle U.T. a disposizione dei docenti e la collaborazione tra docenti in progetti trasversali e/o di recupero hanno il compito di favorire gli alunni nell’approfondire la conoscenza delle singole materie in modo interdisciplinare e offrire occasioni di dialogo e reciproca fiducia nello svolgimento dei propri doveri scolastici.
Favorire le motivazioni allo studio è certamente la condizione migliore per raggiungere risultati scolastici positivi. Il monte-ore così fatto allora, non va inteso solo come occasione per svolgere un più esteso programma didattico - disciplinare, ma per costituire un clima scolastico efficace.
193
FONDAMENTI DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA
Accanto agli obiettivi formativi volti a favorire la maturazione di una persona che sappia coniugare autonomia e libertà, senso critico e responsabilità, autocontrollo e collaborazione, la scuola pone come fondamenti dell'attività didattica i seguenti punti:
l'unità del sapere che implichi coerenza e coordinamento tra i vari insegnamenti proponendo stili educativi comuni sia nell'organizzazione degli interventi che nella proposta dei contenuti;
l'analisi preventiva della classe e dei singoli alunni per un'impostazione oggettiva e scientifica del lavoro che sia rapportabile alla realtà del gruppo e dell' individuo;
la definizione di obiettivi sia nell'area didattica che in quella relazionale e affettiva che favoriscano i rapporti interpersonali, la partecipazione, l'autonomia di lavoro e di pensare in modo critico;
attività diversificate per il recupero, il sostegno, il potenziamento creando un sistema integrato che vuole sollecitare al massimo le possibilità di ogni singolo alunno;
la funzione formativa delle verifiche e delle valutazioni che, pur diversificate nelle singole discipline, trovano la loro unità negli obiettivi comunemente e precedentemente definiti;
l'organizzazione di attività che coinvolgono attivamente l'alunno nella comunità e nella realtà circostante (visite guidate, viaggi d'istruzione, corsi complementari, formativi, ecc...).
docente di Madre Lingua-Inglese. Grazie all'apporto offerto dalla multimedialità, gli studenti hanno la concreta possibilità di avvicinarsi, conoscere ed approfondire i diversi aspetti della lingua, della cultura e del ‘mondo inglese’. Per vedere, sperimentare, verificare ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere pura teoria e per mettere in pratica ciò che si è appreso in classe, la nostra Scuola, ormai da anni, organizza durante le ore scolastiche l’esperienza didattica con la presenza di un docente madre lingua che collabora con il docente nell’organizzazione delle lezioni. Inoltre offre l'opportunità della Vacanza Studio per un esperienza estiva in un paese di lingua inglese.
Attività motoria. In piscina è prevista un’attività di nuoto curricolare che si conclude con i campionati fra gli alunni di tutte le classi che hanno svolto le migliori prestazioni in vasca. - Lo sport all’interno del Centro Educativo è visto e considerato come un prezioso mezzo di crescita, confronto e socializzazione dei ragazzi.
Informatica. Il nostro progetto scolastico d’informatica si propone lo scopo non solo di avvicinare i ragazzi al computer, ma anche e soprattutto di offrire loro un accesso alla multimedialità e alla ipertestualità rendendoli partecipi di questo linguaggio. Ogni alunno svolge un'u.t. settimanale per la durata dell'intero anno scolastico. L'insegnante offre la possibilità di un lavoro interdisciplinare e trasversale con i colleghi di tutte le altre discipline oltre che lavorare col gruppo-classe, stimolando tra i ragazzi l'interazione, il confronto, la collaborazione.
Orientamento: ogni adolescente, al termine della classe III, è chiamato a prepararsi al suo futuro con la scelta della Scuola Superiore. L’orientamento nel percorso scolastico abilita ogni studente a comprendere il significato di fare delle scelte e imparare a vivere autonomamente. La nostra scuola intende l’orientamento come una ‘modalità educativa permanente’, un processo continuato in funzione dell’individualizzazione e del potenziamento massimo delle capacità della persona in crescita. La persona è l’obiettivo principale, considerata come valore in sé inserita nel suo dinamismo di crescita, aperta alla trascendenza, secondo una concezione spiritualistica dell’uomo e una visione cristiana della vita. Si tratta perciò di un orientamento educativo prima ancora che scolastico. Esso mira a portare l’individuo alla scoperta di sé e alla realizzazione del proprio compito. Il soggetto da ‘orientare’ diventa il protagonista di questa ricerca, che lo porta a costruire un identità personale e sociale.
Percorsi di approfondimento.
a- Il KET= Key English Test è un certificato che riconosce il livello di conoscenza della lingua inglese rilasciato dall’Università di Cambridge. Tale certificato è riconosciuto dalle scuole superiori fin dal primo anno con punti di credito. b- latino= in classe III è possibile frequentare il corso di latino in vista di un’ eventuale iscrizione in un liceo. Crediti formativi . Al termine della scuola secondaria di I° ogni alunno deve avere sviluppato diverse competenze; ogni docente è chiamato a valorizzare l’operato di ciascuno studente assegnando crediti in riferimento ad attività o lavori facoltativi di potenziamento/arricchimento. I crediti maturati durante l’anno scolastico vengono riconosciuti in sede di valutazione interquadrimestrale e quadrimestrale. Compito del docente è quello di rendere partecipe l’alunno delle modalità di attribuzione dei crediti in vista della valutazione interquadrimestrale e quadrimestrale.
Valorizzazione delle eccellenze. È fondamentale in ambito scolastico ed educativo evidenziare le eccellenze come stimolo per tutti ad agire bene; siamo più propensi ai giusti rimproveri mentre facciamo più fatica a riconoscere il bene che i nostri adolescenti fanno e a promuoverlo per tutti.
Anche la nostra santa fondatrice aveva istituito nelle sue scuole la giornata dei premi come occasione educativa molto importante. Noi abbiamo ripreso il senso delle sue indicazioni per poi calarle nella nostra esperienza educativa istituendo così le eccellenze per la crescita dell’adolescente. Il raggiungimento di risultati elevati rappresenta, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, un fattore di qualificazione del POF. Organizzazione, criteri e programma annuale vengono pubblicati nel sito della suola all’inizio di ogni nuovo anno scolastico.
194
B- ALLEANZA CON LA FAMIGLIA E IL TERRITORIO PER EDUCARE INSIEME
Educare è possibile in un clima di fiducia, stima, cura. Ciò è vero per i genitori nei confronti dei loro figli, ma anche per la Scuola e per lo Stato.
Crediamo e abbiamo fiducia nella famiglia, nei genitori e chiediamo alla famiglia, ai genitori di avere la stessa fiducia nei confronti della Scuola: ciò che facciamo lo facciamo per il bene del figlio a partire dalla nostra tradizione educativa, dalla competenza educativa e professionale dei docenti, dallo stile altamente costruttivo della nostra azione educativa.
Per noi Comunità educante della Sacra Famiglia è il presupposto fondamentale per l’accoglienza di un bambino o di un ragazzo nella nostra Scuola e perché -sin dall’inizio- le relazioni siano buone.
C-SOLIDARIETÀ: CRESCERE IN UNA COSCIENZA MULTICULTURALE
La solidarietà è un sentimento naturale e spontaneo di ogni essere umano: fa riferimento al bisogno e alla necessità di dare , imparare a donare qualcosa di sé all’altro, imparare a donare in fine la propria vita all’altro.
La solidarietà nella nostra scuola è una vera e propria attività scolastica attraverso la quale la preparazione dei ragazzi si apre alla questione della globalizzazione e della multiculturalità. In questa disciplina si approfondiscono i dinamismi che regolano i rapporti tra i popoli nel mondo intero, le cause della povertà e dello sfruttamento dei paesi sottosviluppati, le incongruenze del cosiddetto mondo industrializzato. L'obiettivo della disciplina è di far prendere coscienza delle cause del sottosviluppo e di fare chiarezza sui troppi paesi ricchi, quindi di suscitare l'impegno a ricercare e mettere in pratica, nel quotidiano, forme di un uso equo e solidale delle risorse.
D. INNOVAZIONE EDUCATIVA, DIDATTICA E RELAZIONALE.
LA DIDATTICA CON L’IPAD
IL QUADRO GENERALE. La nostra Scuola ha a cuore il sapere e la sua trasmissione alle giovani generazioni. Non solo! La nostra Fondatrice vuole una «scuola per la vita e per il futuro dei figli affidati». Per cui vita e pensiero sono i pilastri su cui si è costruita il nostro Centro educativo e Scuola nel corso del tempo.
Il sapere e il sapore della vita si trasmette anche con gli strumenti più vicini alla vita delle giovani generazioni.
Per cui abbiamo sempre valorizzato l’informatica per i nostri studenti. E successivamente abbiamo costruito –con criteri educativi- il registro informatico.
Nell’anno 2007.2008 abbiamo avviato il REGISTRO INFORMATICO per la Scuola Primaria, mentre nell’anno successivo, nella Scuola Secondaria e nella Scuola
195
dell’Infanzia
Con l'anno scolastico 2012.2013 ci siamo formati per una INNOVAZIONE EDUCATIVA, DIDATTICA, RELAZIONALE per potere fare didattica con i nuovi media, con l’iPad. E nell’anno 2013.2014 è partito il progetto come Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria I°) .
Il titolo indica i pilastri del progetto che può essere semplificato così: come educatori vogliamo ‘innovare’ (=qualificare) la modalità di fare cultura e di essere Docenti facendo didattica con l’iPad (e non più libri) e coinvolgendo i genitori per gli aspetti educativi del progetto!
Pertanto per i figli di oggi vogliamo fare una scuola vicina alla loro vita e che -secondo le indicazioni della nostra Fondatrice, s. Cerioli- li prepari alla vita futura: a trovare un lavoro, a vivere una famiglia e ad abitare il mondo con responsabilità. Questo è il senso per noi di innovazione.
Siamo consapevoli che una innovazione non parte dalle cose, ma dal cambiamento del cuore e delle motivazioni, possibile solo in una relazione educativa. La prima ‘innovazione’ riguarda perciò la relazione Docente-Alunno/i che si caratterizza non immediatamente come istruzione/apprendimento, ma come educazione. Come abbiamo potuto sperimentare in questi anni è a queste condizioni che l’insegnamento/apprendimento diventa efficace. L’innovazione didattica consiste pertanto in una relazione nuova, ma anche in una modalità nuova di fare didattica -più laboratoriale, più di ricerca e meno frontale- con uno strumento vicino al mondo dei nostri figli, che è la tecnologia dell’iPad.
L’innovazione educativa e didattica sollecita un altro soggetto: la famiglia - i genitori. Ecco perché innovazione relazionale. Per cui, mentre l’innovazione come Scuola ci spinge a educare, a una nuova modalità di fare didattica e a saper utilizzare bene lo strumento, a prevenire i pericoli, a lasciarci sfidare dalle sue opportunità, anche la famiglia è coinvolta in questo processo per i suoi aspetti educativi. Paradossalmente l’opportunità offerta dalla rete è che come fenomeno trasversale coinvolge tutti: reale e virtuale non sono più mondi separati, ma un continuum e un intreccio.
Nell’anno 2013.2014 nella SCUOLA SECONDARIA DI I°- ciascun studente delle classi I (62 alunni) ha iniziato l’anno con un iPad proprio senza più i libri. I Docenti durante l'estate hanno completato i loro Corsi scolatici con I Tunes y, dopo un anno di formazione.
Lunedì 16 settembre 2013 gli studenti delle classi I -dopo aver firmato un PATTO alla presenza della direzione della Scuola, dei genitori e di un esperto giuridico– hanno iniziato la scuola con l’iPad / senza libri.
Dall’anno 2015.2016 ogni studente della scuola Secondaria (190 alunni) fruisce del proprio iPad con i libri digitali elaborati dai nostri Docenti; tutto ciò per una didattica più vicina alla loro vita.
196
Ogni Docente della Secondaria I°, Primaria e ogni sezione dell’Infanzia è attrezzato con il proprio iPad avendo la scuola già da diversi anni elaborato un proprio Registro informatico.
5. LA VALUTAZIONE CRITERI DI VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DEGLI STUDENTI
1. Valutazione: ideografica, sommativa e formativa
2. Schede di valutazione
3. Rubrica valutativa del comportamento
4. Verifiche e modalità di valutazione
VALUTAZIONE IDEOGRAFICA, SOMMATIVA E FORMATIVA
1- CHE COSA è LA VALUTAZIONE
La valutazione è un’operazione inter-soggettiva, cioè in relazione al quadro di valori e di significati entro cui si collocano i criteri di giudizio di chi valuta. Va pertanto inserita entro un sistema di regole comuni.
Le regole devono essere condivise.
“La ricerca dell’oggettività non è solo vana, ma rischia di essere anche dannosa in contesti come quello educativo, qualora si perdano di vista l’identità del soggetto valutato e la specificità del contesto e della relazione educativa” (P. Plessi)
Appare quindi evidente come la valutazione dell’apprendimento e dei comportamenti non può risolversi nella media matematica dei risultati delle singole verifiche od osservazioni.
Rappresenta per il docente un momento importante per entrare in sintonia con l'alunno, per incoraggiarlo rilevandone i progressi, ma anche per stimolarlo ad una riflessione più approfondita su alcuni temi, proponendo nuovi punti di vista, offrendo altre informazioni e suggerendo prospettive diverse.
Rappresenta anche un momento privilegiato per l'alunno che impara ad autovalutarsi e ad assumere la responsabilità della propria crescita.
PERCHE’ SI VALUTA?
Per i docenti e gli studenti è chiaro che si valuta:
197
per accertare gli apprendimenti,
per capire a che punto si è rispetto a degli standard o ai compagni,
quali progressi ci sono stati rispetto ad una situazione di partenza,
per verificare l’adeguatezza della metodologia.
COME SI VALUTA?
Occorre costruire percorsi di valutazione metodologicamente corretti e comunicati agli studenti e alle famiglie. La indicazione di indicatori e l’elaborazione di prove di verifica non sono mai un’azione neutrale, ma dipendono da scelte pedagogiche culturali e sociali.
QUALE RAPPORTO TRA VALUTAZIONE NELLE DISCIPLINE E COMPORTAMENTO?
Vi sono alcuni aspetti del comportamento ( interesse, motivazione, partecipazione attiva, collaborazione con apporti personali) che possono contribuire alla valutazione nelle diverse discipline.
Perciò ogni docente dovrebbe:
-operare in una visione sistemica e formativa, superando la valenza sanzionatoria e la logica del solo controllo per valorizzare i percorsi, le particolarità di ciascun alunno, i suoi cambiamenti, la partecipazione attiva, le particolari difficoltà;
-coinvolgere l’alunno nel momento valutativo ed accrescere in lui la consapevolezza della propria esperienza di apprendimento (monitoraggio e autovalutazione);
-non pensare solo in termini di riduzione, rispetto alle situazioni di difficoltà, ma in una logica di integrazione delle differenze, articolando le proposte mediante attività laboratoriali che CONSENTANO A TUTTI di far emergere “almeno un“ valore.
2- SCHEDE DI VALUTAZIONE
Scheda di valutazione interquadrimestrale interna: informa la famiglia a metà quadrimestre indicando un profilo socio-relazionale e l’andamento didattico dell’alunno.
> L’impegno della nostra Scuola S.P. Elisabetta Cerioli è quello di qualificare la continuità educativa e didattica tra Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I°. L’impegno è anche quello di stabilire una continuità didattica ed educativa con le Scuole Secondarie di II grado del Territorio.
> In questa prospettiva si colloca la SCHEDA INTERQUADRIMESTRALE DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLA DIDATTICA, consegnata a metà del I° e del II° quadrimestre. I criteri adottati fanno riferimento all’idea di educazione di S.P.E. Cerioli e alle prassi educative della Congregazione della
198
Sacra Famiglia.
> La scheda ha un valore educativo e non punitivo. Se il compito dei Docenti è quello di osservare e orientare il comportamento dell’alunno, l’alunno ha quello di interiorizzare le indicazioni per un possibile ulteriore miglioramento (la rubrica AREA SOCIO-RELAZIONALE descrive con precisione quanto ci si aspetta dall'alunno in ordine alle diverse dimensioni di cui si costituisce il comportamento scolastico);il pagellino indica gli aspetti sui quali l’alunno deve crescere e sollecita il cambiamento in caso di bisogno. Ai genitori spetta il compito di riflettere con il proprio figlio/ figlia circa le indicazioni date. Tutto è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi educativi.
Il Coordinatore/la Coordinatrice presenta la situazione complessiva dell’alunno e, insieme agli altri Docenti, traccia un percorso personale collegialmente.
LA SCHEDA È STRUTTURATA IN DUE PARTI: AREA SOCIORELAZIONALE E AREA DELLE DISCIPLINE.
AREA SOCIORELAZIONALE: COMPORTAMENTO SOCIALE, RISPETTO DELLE REGOLE, IMPEGNO E PARTECIPAZIONE, UTILIZZO DEL MATERIALE, AUTONOMIA.
GIUDIZI: PIENAMENTE RAGGIUNTO; RAGGIUNTO; PARZIALMENTE RAGGIUNTO; ANCORA DA RAGGIUNGERE.
AREA DISCIPLINARE: si considerano le valutazioni raggiunte per avere un quadro completo della situazione.
Nel documento è possibile prendere visione delle assenze, del numero delle comunicazioni e delle note relative al periodo osservato.
Questi criteri sono comuni alle tre scuole (Infanzia, Primaria e Secondaria) per visibilizzare la continuità nella valutazione del processo educativo e didattico.
SCHEDA DI VALUTAZIONE MINISTERIALE I°/II° QUADRIMESTRE. ESSA dà una valutazione formativa delle singole discipline e un giudizio analitico globale dell’alunno.
La nostra scuola per illustrare alle famiglie le valutazioni conseguite dai figli e in coerenza ai principi che informano la propria azione pedagogica -e nello spirito della legge 53/2003 circa l’autonomia- mantiene nella propria scheda di valutazione il giudizio analitico sul livello di maturazione raggiunto dall’alunno (come recita lo stesso articolo 3 del DL, 1 settembre 2008, n 137).
Il giudizio è formulato dal Coordinatore di classe, dopo aver raccolto le indicazioni dei altri Docenti, utilizzando gli indicatori approvati dal Collegio Docenti che delineano un profilo dell’alunno sia nell’area socio-relazionale che nell’ambito dell’impegno e della partecipazione all’attività scolastica.
VALIDITA’ ANNO SCOLASTICO ( per l’anno 2015-16)
Come da circolare ministeriale n. 20/11, relativa alla validità dell’anno scolastico, il collegio definisce il monte-ore annuale come base di riferimento
199
per il calcolo dei tre quarti di presenza necessari per l’ammissione alla classe successiva e agli Esami di Stato.
Monte ore 1208 u.t
Limite minimo u.t. presenza 906
Assenze consentite 302 (25%)
In merito alle deroghe che il C.D. può stabilire, si è deciso di far riferimento alle indicazioni fornite dal M.I.U.R. nella circolare stessa:
-gravi motivi di salute adeguatamente documentati
-terapie e/o cure programmate
-donazioni di sangue
-partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.
-adesioni a confessioni religiose (cfr. legge 516/1988 e 101/1989).
Sarà compito dei rispettivi C.C. verificare il superamento del limite massimo consentito di assenze.
La Direzione scolastica provvederà a comunicare ad inizio anno scolastico, ad ogni studente e alla sua famiglia, il relativo orario annuale personalizzato, il limite minimo di ore di presenza da assicurare la validità dell’anno scolastico e le deroghe previste.
Prima degli scrutini intermedi e finali, alunni e famiglie, verranno messi al corrente della quantità oraria di assenza accumulate.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: al termine del I° ciclo d’istruzione alle famiglie viene consegnato il modulo da allegare alla documentazione necessaria da allegare per l’iscrizione alla scuola secondaria di II°.
200
PIENAMENTE RAGGIUNTO
RAGGIUNTO
PARZIALMENTE
RAGGIUNTO
ANCORA DA
RAGGIUNGERE
COMPORTAMENTO SOCIALE
capacità di relazionarsi
e di gestire le proprie emozioni
Si relaziona in modo collaborativo e rispettoso con adulti e coetanei
Si relaziona in modo collaborativo con adulti e coetanei
Si relaziona generalmente in modo rispettoso con adulti e coetanei
Va stimolato a relazionarsi correttamente con adulti e coetanei
IMPEGNO E PARTECIPAZIONE
capacità di applicazione
e diligenza nell’esecuzione
capacità di intervenire
in modo costante e pertinente
Si applica in maniera attiva e regolare nell’esecuzione delle consegne. Interviene in modo pertinente, costante e costruttivo durante le lezioni
Si applica regolarmente nell’esecuzione delle consegne e interviene responsabilmente durante le lezioni
L’impegno nell’esecuzione delle consegne e la partecipazione durante le lezioni sono discontinui
Va spronato a impegnarsi maggiormente e guidato a intervenire in modo pertinente durante le lezioni.
RISPETTO DELLE REGOLE
comprensione,
interiorizzazione
e rispetto delle regole
Riconosce e interiorizza il valore delle regole e le sa rispettare in contesti diversi
Riconosce e rispetta le regole
Conosce le regole e solitamente le rispetta
Va sollecitato al rispetto delle regole
AUTONOMIA
Autosufficienza e indipendenza nello svolgimento delle consegne assegnate in ambiente scolastico
Sa organizzarsi con ordine e utilizza in modo autonomo conoscenze, strumenti e metodi, anche in contesti diversi
Possiede un buon livello di autonomia, che gli consente di portare a termine le attività in modo appropriato, anche in contesti diversi
Ha bisogno di conferme esterne per l’esecuzione delle consegne
Necessita della guida dell’insegnante per portare a compimento le consegne
UTILIZZO MATERIALE
Capacità di autonomia
nella gestione del materiale
Porta puntualmente il materiale e lo gestisce con cura e precisione.
Ha con sé il materiale e lo gestisce in modo corretto.
Generalmente ha con sé il materiale anche se va guidato alla corretta gestione.
Va guidato e sollecitato a portare il materiale e spronato alla corretta gestione.
201
3 - RUBRICA VALUTATIVA DEL COMPORTAMENTO
…
4 - VERIFICHE E MODALITA’ DI VALUTAZIONE
CHE COS’E’ UNA VERIFICA?
Consiste nell’elaborazione e nella somministrazione di prove per raccogliere dati misurabili riferiti a precisi obiettivi di apprendimento al fine di rilevare l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.
COME SI VERIFICA?
È importante utilizzare prove di verifica diversificate (non strutturate /strutturate /semistrutturate, orali e scritte…),”valide” (in cui vi sia corrispondenza tra la prestazione rilevata e ciò che si intende misurare) ed “attendibili” (costanti nella lettura della prestazione), che si possano integrare per scandagliare le diverse dimensioni dell’apprendimento e per consentire a ciascun alunno di esprime al meglio le proprie potenzialità, in base allo stile cognitivo e al proprio modo di operare.
TABELLA DEI VOTI E DELLE PERCENTUALI Percentuali Voti
da 95 a 100 10
da 85 a 94 9
da 75 a 84 8
da 65 a 74 7
da 55 a 64 6
da 45 a 54 5
da 35 a 44 4
voto minimo 35 (4)
202
1. Valutazione degli apprendimenti
1.1. Valutazione personalizzata
La valutazione degli apprendimenti è un processo attuato dai docenti, in collaborazione con le figure professionali educative presenti nell’istituto, che permette di delineare la situazione iniziale affettiva-educativa dell’alunno e il suo sviluppo nel corso degli anni scolastici.
Tale sviluppo è inteso come risultato di assimilazione e consolidamento di abilità e competenze, che puntualmente vengono stimolate e personalizzate al fine di promuovere la crescita formativa ed educativa di ogni singolo alunno.
1.2. Criteri di valutazione
I docenti della scuola valutano l’alunno nella sua globalità (conoscenze, abilità; comportamento e relazioni) e nella sua individualità in quanto ogni alunno è valutato in relazione agli obiettivi programmati e ai progressi compiuti. Tutta la valutazione – apprendimenti e comportamento – sarà espressa in numeri dal 5 al 10 nei documenti di valutazione di fine quadrimestre o di fine anno. Le prove intermedie saranno valutate in centesimi, espresse cioè in numeri dal 50 al 100. Si precisa che per quanto riguarda la valutazione degli apprendimenti di ogni disciplina, il voto riportato nel Documento di valutazione potrà non essere il risultato della pura media matematica, bensì della considerazione anche di tutte le componenti educative quando la media risulti non formata da un numero intero. I processi personali, di cui i compiti e le esercitazioni a casa e a scuola non sono che tappe, continuino ad essere periodicamente descritti con giudizi descrittivi (ad.es. è un buon lavoro).
VALUTAZIONE
TUTTE LE CLASSI
VOTO IN DECIMI
SULLA PAGELLA
VALUTAZIONE VERIFICHE
IN CENTESIMI
GIUDIZIO ANALITICO
DESCRITTORI GENERALI DI LIVELLO
10
100
96
Ottimo
Obiettivi raggiunti in modo ottimo: padronanza/presenza
particolarmente ricca e sicura di tutti gli aspetti richiesti, in un quadro
organico (comprese significative capacità
critiche, se richieste dalla prova)
9
95
90
Distinto
Obiettivi raggiunti in modo distinto:
padronanza/presenza decisamente piena di tutti gli
aspetti richiesti, in un quadro organico
203
8
89
80
Buono
Obiettivi raggiunti in modo buono: padronanza-presenza piena degli aspetti richiesti
7
79
70
Discreto
Obiettivi raggiunti in modo discreto-soddisfacente:
padronanza/presenza di quasi tutti/dei principali
aspetti richiesti
6
69
60
Sufficiente
Obiettivi sostanzialmente raggiunti: presenza di quasi
tutti i principali aspetti richiesti/aspetti essenziali
5
59
50
Non sufficiente Obiettivi non raggiunti in modo netto: carenze
generalizzate in relazione alla maggior parte degli
aspetti richiesti
Affinché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, è importante distinguere i momenti di verifica/misurazione dalla valutazione. Si deve distinguere il momento della misurazione (rilevazione ragionevolmente oggettiva dei dati tramite item standardizzati) dallo specifico della valutazione intesa come processo che, partendo da ciò che l’alunno/a è e già sa, promuove il progressivo avvicinamento a mete raggiungibili, nel rispetto dei ritmi e delle condizioni soggettive dell’apprendimento. La valutazione è considerata come valorizzazione in quanto non si limita a censire lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l’alunno a motivarsi, a costruire un’immagine positiva e realistica di sé (autovalutazione). Pertanto la valutazione periodica e annuale terrà conto, oltre che dei risultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercitazioni, libere elaborazioni, anche dell’aspetto formativo nella scuola di base, ossia dei percorsi di apprendimento e dei progressi ottenuti da ciascun alunno rispetto alla situazione iniziale e la maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche.
Nella valutazione gli insegnanti pongono attenzione a garantire la trasparenza, chiarendo a se stessi e agli alunni:
qual è la finalità della valutazione
esplicitare ‘che cosa’ e ‘come/con quali criteri’ valutano
avendo cura di utilizzare un linguaggio semplice ed immediato.
Il percorso formativo di ogni singolo alunno è così articolato:
Valutazione iniziale/diagnostica:
Definisce la situazione di partenza di ciascuno alunno ed individua il percorso formativo più adatto al raggiungimento degli obiettivi programmati. La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni sistematiche iniziali, prove d’ingresso mirate e
204
funzionali, sia trasversali che per discipline o aree. Dalla situazione di partenza e dal suo evolversi, i docenti indicano, oltre alla normale progettazione, i gruppi di livello secondo fini e obiettivi definiti in base alle esigenze, ai ritmi di apprendimento dell’alunno.
Valutazione formativa-in itinere:
Controlla l’andamento del processo di apprendimento dell’alunno attraverso vari strumenti di verifica quali: compiti sui quaderni, correzione di elaborati, relazioni, formulazioni di schemi e le esercitazioni scritte. Essa ha il compito di portare l’alunno a una maggior consapevolezza e padronanza del suo apprendimento scolastico.
Valutazione idiografica:
La dove necessita, per alunni con percorsi personalizzati.
Valutazione sommativa/criteriale:
Alla fine del i° e ii° quadrimestre la valutazione periodica degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dell’alunno. La scelta delle prove di verifica viene effettuata dai docenti a livello di classi parallele nell’ambito disciplinare. La costruzione della tabella di misurazione nasce dall’esigenza di concordare criteri comuni e definire parametri “accettabili”, come minimo indispensabile per poter affermare che la prova è stata superata.
1.3. Scheda di valutazione
Le schede di valutazione sono uno strumento utile a registrare lo sviluppo degli apprendimenti dell’alunno e a dettagliarlo nelle singole discipline. Inoltre permettono un giudizio sintetico di analisi della situazione.
205
Scheda di recupero allo studio Alla famiglia degli alunni che sono stati promossi, pur non avendo raggiunto gli obiettivi di fine anno, verrà trasmessa una comunicazione scritta contenente le motivazioni delle decisioni assunte dal consiglio di classe, nonché un resoconto sulle carenze dell’alunno, indicando anche un piano estivo di recupero per quelle materie nelle quali l’alunno non ha raggiunto totalmente la sufficienza; saranno indicate inoltre le iniziative didattiche che l’istituto intende attivare.
Autovalutazione
L’apprendimento più efficace ha luogo laddove gli allievi comprendono non solo che cosa devono fare, ma perché devono farlo e come sarà giudicato. L’autovalutazione è importante per il fatto che tende a essere ipsativa piuttosto che normativa. Pertanto i docenti utilizzano l’autovalutazione come strumento al fine di dare agli allievi un ruolo nel valutare i propri risultati, consentendo loro di diventare sostenitore dei propri successi e di vederli riconosciuti, nei loro stessi termini, dai loro insegnati. Gli allievi sanno quanto hanno lavorato sodo su un compito e come giudicano i risultati ottenuti, e soltanto loro possono aiutare gli insegnati a capirlo. Se inizialmente alcuni giudizi degli allievi potranno essere errati, il processo di comparazione con altri giudizi farà sì che la loro qualità e coerenza possano migliorare.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Criteri-indici di valutazione In merito alla modalità d’espressione della valutazione del comportamento, il Collegio dei Docenti ha stabilito di tenere conto, in sede di scrutinio intermedio e/o finale, di un giudizio complessivo di maturazione, di crescita civile e culturale dello studente. In particolare, quindi, la valutazione si dovrà intendere riferita a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprenderà anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa; unitamente alla valutazione degli apprendimenti e alla valutazione complessiva dello studente essa sarà espressa collegialmente dal team docente operativo nella classe presieduto dal Direttore.
Più precisamente il voto conseguito dagli alunni sarà il risultato ponderato dei seguenti criteri:
- verifica della capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita della nostra istituzione scolastica (rapporto con insegnanti, educatori, compagni, rispetto del materiale proprio ed altrui, interiorizzazione delle regole);
- promozione della consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, favorendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei doveri (impegno a farsi valere con educazione e misura, rispetto dell’ambiente e del materiale in uso, utilizzo di un linguaggio adeguato);
- verifica dell’apprendimento concreto dei contenuti offerti (capacità di attenzione, partecipazione, esecuzione dei compiti, rispetto delle consegne date, materiale ).
Sulla pagella apparirà il voto in decimi nella casella del comportamento accompagnato da un indicatore sintetico nel giudizio analitico sul livello globale di maturazione.
Per aiutare il Collegio docenti nella valutazione è opportuno evitare ogni giudizio/etichetta e cercare di descrivere i comportamenti che giustificano e motivano la valutazione proposta
206
Il numero delle note deve essere sempre letto in base alle situazioni e non è un fattore vincolante. Sappiamo che esiste una correzione formativa quotidiana, una raccolta di osservazioni disciplinari fatte in classe e fuori classe, un progresso o regresso dell’alunno che cogliamo visivamente e memorizziamo nel tempo. Tuttavia occorre anche documentare con delle comunicazioni e informare la famiglia là dove le situazioni si stanno trascinando.
Si propone di usare un criterio di meritocrazia per valorizzare e premiare gli alunni che si sono distinti durante l’anno per l’impegno.
Modalità di valutazione
Criterio della collegialità: tutti i docenti inseriscono nella griglia delle osservazioni la loro valutazione.
Il direttore integrerà con le osservazioni riguardanti il tempo extra-scolastico (refezione, trasporto, ricreazione).
Il docente prevalente provvederà a verificare la griglia di ogni singolo alunno facendo attenzione a quelle situazioni disciplinari in cui il giudizio non appare collegiale. Raccoglie dunque informazioni dai singoli docenti per sottoporre in sede di consiglio un quadro che rispecchi la situazione comportamentale dell’alunno.
In sede di consiglio di classe tutti gli insegnanti collegialmente approvano..
Griglia delle Osservazioni
Strumento di monitoraggio del collegio Docenti per intervenire con piani personalizzati e per comunicare tempestivamente alle famiglie il profilo socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo quadrimestre vengono raccolte le osservazioni su comportamento, utilizzo del materiale, impegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate, unitamente all’andamento didattico, in una griglia che verrà consegnata in occasione dei colloqui con i docenti.
SCHDA EDUCATIVA. Scheda interquadrimestrale Strumento di monitoraggio del Collegio docenti per intervenire con piani personalizzati e per comunicare tempestivamente alle famiglie il profilo socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo quadrimestre vengono raccolte le osservazioni su comportamento, utilizzo del materiale, impegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate unitamente all’andamento didattico, in una griglia consegnata in occasione dei Colloqui con i docenti.
207
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise).
Dimensione organizzativa - flessibilità nell'utilizzo di spazi e tempi in funzione della didattica (laboratori, orario scolastico, ecc.)
>>>Dimensione metodologica - promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative (gruppi di livello, classi aperte, ecc.)
Dimensione relazionale - definizione e rispetto di regole di comportamento a scuola e in classe, gestione dei conflitti con gli studenti
Nella cura della Scuola, nella sua recente costruzione e ristrutturazione, si sono curati gli spazi laboratoriali di Computer, di Musica, di Gioco (Palestra, Piscina, Verde) non incaricando una persona, ma collaborando con tutto il Collegio Docenti. Gli spazi laboratoriali sono utilizzati da tutti gli studenti.
Con pochissime risorse economiche, ma cercando la collaborazione dei genitori e la dedizione di alcuni volontari la scuola riesce a tenere un profilo innovativo molto alto: supporti didattici nelle classi (biblioteca di classe, computer, materiali per le attività espressive...)
Con lo stimolo di avvicinare questi studenti alla Scuola, la scuola ha fatto le ore di 50 minuti, come risorsa per l'apprendimento.
Questa articolazione dell'orario scolastico, dopo diversi anni di sperimentazione e in altre scuole simili, la riteniamo adeguata alle esigenze di apprendimento degli studenti.
La durata delle lezioni risponde alle esigenze di apprendimento degli studenti.
L'orario scolastico comprende, per coloro che ne hanno bisogno, tempi per interventi di recupero, consolidamento e potenziamento. Anche se il potenziamento è ulteriormente da qualificare.
CREATIVAMENTE
Ambienti/Spazi, tempo/Orario, Innovazione non sarebbero maturati in questi anni senza una visione di fondo da parte della Direzione e, soprattutto, da parte dei Docenti. Tra tutti anche coloro che hanno ‘criticato’ il progetto hanno permesso di migliorarlo, ma poi di condividerlo.
208
Dimensione metodologica
La scuola promuove l'utilizzo di modalità didattiche innovative insieme alla collaborazione tra docenti per la realizzazione di modalità didattiche innovative.
L’innovazione tecnologica della Scuola. La tecnologia, la rete è diventata un ambiente della nostra vita. Come l’aria che respiriamo. Come i pensieri e i desideri nei quali siamo immersi. Avvertiamo sempre di più la necessità di riflettere e fare scelte per un uso adeguato; per imparare a connettersi, ma anche a disconnettersi; per integrarla sempre più nella vita quotidiana e non farla diventare più importante della vita stessa. Con questa coscienza, la nostra Scuola si pone sul territorio e nel panorama scolastico con queste innovazioni:
INNOVAZIONE EDUCATIVA, DIDATTICA E RELAZIONALE CON L’IPAD nella SECONDARIA. Con il nuovo anno scolastico 2015.2016 completiamo il progetto della innovazione: tutti gli studenti (220 ragazzi) avranno l’iPad al posto dei libri e come strumento per una didattica nuova, più laboratoriale; mentre tra tutti i Docenti (Infanzia, Primaria, Secondaria) continua la riflessione sulla metodologia didattica più adeguata ai figli di oggi.
Ci spinge a continuare su questa strada l’esperienza molto positiva vissuta dai ragazzi e dalle ragazze in questi anni; il riscontro del valore educativo da parte delle famiglie; la passione dei Docenti e la conferma da parte dei Docenti dell’Università Cattolica-CREMIT che ci stanno accompagnando nel monitoraggio dell’esperienza didattica, la condivisione con un esperto di digital forencsis…
Questo è per noi un traguardo importante, raggiunto attraverso impegno profondo, visione intelligente, dialogo continuo tra studenti, docenti, famiglie. I risultatati finora raggiunti sono stati più efficaci di quanto avevamo immaginato. L’esperienza di questi anni ci ha convinto ancora di più che la crescita dei nostri figli, la loro educazione e il loro futuro passerà da questo orizzonte.
NUOVO SITO SACRA FAMIGLIA. Per facilitare la comunicazione tra coloro che vivono la Scuola, per far conoscere ciò che viviamo quotidianamente e alimentare così la speranza della vita, per ‘crescere’ come comunità educante in questo mondo sempre più digitalizzato, da settembre attiveremo il nuovo sito Sacra Famiglia. La ‘filosofia’ che vi soggiace fa riferimento soprattutto al mondo dei social media che vuole risvegliare nel navigatore il desiderio di incontrare e conoscere sempre più il soggetto nella sua vita reale.
LA RETE FIBRA A 30 MG. Consapevoli della rivoluzione digitale di questi anni per cui le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno modificato il modo di interagire, conoscere e comunicare, la nostra Scuola nel corso degli anni ha e aggiornato e fatto investimenti per le sue infrastrutture tecnologiche per consentire agli alunni una formazione integrale, anche mediante un utilizzo consapevole e costruttivo delle nuove tecnologie in coerenza con il paradigma pedagogico cerioliano.
209
A tal fine si è dotato di una rete tecnologica di avanguardia, di strumentazione multimediale ad uso della didattica e ha promosso progetti ed azioni per la ricerca e lo sviluppo di una didattica attiva e creativa che utilizzi appieno le risorse accessibili tramite il world wide web.
Siamo molto lieti di annunciarvi che da settembre 2015 sarà attiva la rete fibra 30 MG che permetterà un accesso più veloce alla rete da parte dei nostri studenti, dei docenti e di tutta la Comunità educante.
Con l’aiuto dei contributi europei, stiamo inoltre predisponendo un piano di investimenti per il nuovo LABORATORIO DI INFORMATICA, per dotare ogni classe della APPLE TV e soprattutto per la FORMAZIONE DEI DOCENTI E DELLE FAMIGLIE ALLA TECNOLOGIA.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE. In linea con le scelte educative assunte dalla Compagnia di Gesù per far fronte alle nuove sfide globali, la nostra Scuola si sta impegnando a tradurre nel concreto dell’attività educativa e didattica il nuovo profilo dello studente di una scuola che valorizza l’uso della tecnologia nella didattica e l’educazione all’internazionalità.
INTERNAZIONALITÀ. Desideriamo che i nostri studenti, alla fine del loro percorso formativo, siano uomini e donne per e con gli altri, con un’apertura mentale tale da potersi definire cittadini del mondo. Ciò significa non solo offrire loro più conoscenza delle lingue straniere, ma anche educare all’accoglienza e alla collaborazione, ad assumere responsabilità in ordine a impegni di cittadinanza attiva nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, a contribuire al miglioramento della realtà (vicina e lontana) esprimendo le proprie idee e conoscenze in modo creativo e organizzato.
Dimensione relazionale
La nostra Scuola si caratterizza come centro educativo, per cui la dimensione educativa della vita è ben presente. E pur la scuola promuovendo la condivisione di regole di comportamento tra gli studenti si è convinti che in educazione non si può puntare sulle regole, ma offrire contesti virtuosi di vita, in cui si sperimenti/si faccia esperienza delle necessità delle regole.
Per questo motivo promuoviamo lo sviluppo delle risorse che ogni studente ha, che ogni figlio è attraverso percorsi alternativi: il gioco, la musica, la danza, il teatro.
In caso di comportamenti problematici da parte degli studenti la scuola nella persona del Direttore (solitamente un prete) convoca il ragazzo/i ragazzi; interpella i Docenti, coinvolge la famiglia, dà una punizione esemplare (lavori socialmente utili, ma anche sospensione dell’iPad).
Abbiamo capito che le azioni risultano efficaci perché lo studente si sente parte di un contesto che lui ritiene importante per la sua vita.
===La scuola adotta strategie specifiche per la promozione delle competenze sociali (es. assegnazione di ruoli e responsabilità, attività di cura di spazi comuni,
210
sviluppo del senso di legalità e di un'etica della responsabilità, collaborazione e lo spirito di gruppo, ecc.).
Queste attività coinvolgono gli studenti di tutte le sezioni, ordini di scuola, plessi o indirizzi di scuola.
Il rapporto con gli alunni
Il clima educativo. La nostra prima preoccupazione nei confronti del bambino che entra nella nostra scuola è che egli possa fare un esperienza positiva e serena. Il clima che trova nell’ambiente scolastico è per questo familiare, cordiale e rispettoso. È compito di ogni figura educativa che opera all’interno della scuola assumere in ogni istante un comportamento corretto e nel contempo stimolante.
L’accoglienza. Il momento dell’accoglienza costituisce un’occasione importante per introdurre i bambini nel mondo della scuola. La delicatezza della situazione richiede pertanto una gestione equilibrata di molti fattori che predispongano il bambino a fidarsi della nuova realtà.
Dal momento dell’iscrizione in poi inizia un cammino di avvicinamento graduale che porta i bambini a conoscere sempre più approfonditamente le persone e lo stile della nostra scuola. Sono infatti organizzati due o più incontri con i bambini e le loro famiglie per far percepire la familiarità dell’ambiente e per orientare i genitori verso il nostro modo di operare.
Il momento più importante è però costituito dal Gioco Estate. Si tratta di uno speciale CRE (centro ricreativo estivo) che si svolge presso il nostro Centro per i bambini delle elementari. In questo clima di gioco e di festa estiva, i bambini di prima, o quelli nuovi, vengono introdotti progressivamente nell’ambiente, conoscendo le loro maestre, i loro educatori, i loro compagni. Inoltre, grazie al piccolo spazio giornaliero dedicato ai compiti, si avvia l’analisi dei livelli di partenza per predisporre i programmi dell’anno.
Il rapporto educativo. Ogni insegnante avrà l’accortezza di utilizzare tutte le strategie atte a creare un clima sereno e familiare anche in classe. Aiuterà i bambini a maturare nei suoi confronti e nei confronti dei compagni un atteggiamento di stima e di rispetto nel rispetto del regolamento che segue e che verrà esposto i sintesi e sotto forma di indicazioni in classe.
L’insegnante è convinto che il primo obiettivo per favorire una autentica assimilazione dei contenuti proposti sia la creazione di un rapporto empatico e prossimale tra se e gli alunni. Pertanto si prodigherà in questa impresa in ogni momento.
211
Gli educatori. GLI EDUCATORI SONO FIGURE COMPLEMENTARI IMPORTANTI NELL’ASSETTO EDUCATIVO-SCOLASTICO DELLA NOSTRA SCUOLA. ESSI SI AFFIANCANO AI PADRI E ALLE INSEGNANTI PER COMPLETARE L’OPERA DI EDUCAZIONE DEI BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA. LO STILE, CHE DEVE CONTRASSEGNARE LA LORO OPERA, COME QUELLO DEGLI ALTRI OPERATORI ALL’INTERNO DEL CENTRO, È SEGNATO DALLA PROSSIMITÀ E DALL’EMPATIA, MA SOSTENUTO DA UNA MATURA AUTOREVOLEZZA.
Essi assistono i bambini nei momenti extrascolastici, sono guidati da un responsabile e si relazionano in modo speciale con il tutor della classe con cui concordano gli interventi educativi.
In modo particolare a loro compete l’assistenza dei bambini durante il pranzo e l’organizzazione dei due spazi ricreativi pomeridiani.
Il responsabile degli educatori, che li incontra per una riunione settimanale, ha il compito di pianificare le attività e coordinare gli interventi educativi annotare le osservazioni sui singoli alunni.
Tale registrazione è pure funzionale ad un periodico incontro con il tutor in vista dei colloqui con i genitori.
Inoltre, questo compito richiede una disponibilità a lavorare su di sé per correggere e migliorare quelle situazioni che rendono inadeguata la propria relazione con i bambini.
IL REGOLAMENTO
Il Regolamento della Scuola disciplina i comportamenti e sancisce l’inaccettabilità della mancanza di rispetto verbale e comportamentale. Questi limiti devono essere considerati invalicabili e, nel caso di infrazione, deve essere usato ogni mezzo per il recupero educativo dei bambini anche attraverso provvedimenti (intervento del Direttore, convocazione dei genitori, richiamo scritto, sospensione dalle lezioni) per ristabilire l’equilibrio di una sana, civile e famigliare convivenza richiesta anche dai diritti all’educazione e all’istruzione degli altri alunni della classe.
I bambini hanno bisogno di indicazioni e regole chiare, a fianco di una testimonianza chiara da parte degli adulti con i quali essi vivono, per dare un orientamento al loro agire, al loro comportamento.
L’efficacia della proposta educativa dipende, oltre che dall’opera degli operatori della scuola e dal coinvolgimento collaborativo della famiglia, anche dalla disponibilità, dalla capacità di ascolto e dalla risposta del bambino.
CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività finalizzate all'orientamento personale, scolastico e professionale degli allievi. L'area è articolata al suo interno in due sotto-aree:
Continuità - azioni intraprese dalla scuola per assicurare la continuità educativa nel passaggio da un ordine di scuola all'altro
212
Orientamento - azioni intraprese dalla scuola per orientare gli studenti alla conoscenza del se' e alla scelta degli indirizzi di studio successivi.
LA CONTINUITÀ DIDATTICO-EDUCATIVA
La continuità tra i diversi livelli educativi e scolastici della Scuola è garantita dalla continuità dello sviluppo che si realizza per riconoscimento di esso, proprio perché anche l’istituzione sa esserne rispettosa e fautrice. Protagonisti della continuità sono gli allievi, e l’unica via per realizzarla è quella pedagogica.
Dal punto di vista istituzionale è più corretto parlare di raccordo mediante annualità ponte tra i vari gradi di scuola.
La continuità si realizza nella nostra Scuola attraverso:
l’istituzione a partire dall’anno 2006.7 del Consiglio d’Istituto della Scuola; □
momenti di collaborazione tra gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e con gli □ insegnanti della Scuola Primaria e Secondaria di I° grado;
la realizzazione di attività didattiche comuni; □
la scheda di presentazione che, descrivendo il percorso seguito dagli alunni, □ analizzando e commentando le produzioni, rappresenta uno strumento fondamentale per gli insegnanti di conoscenza del bambino, sia a livello didattico, sia di storia personale.
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Formazione per i genitori. I genitori, in quanto primi responsabili dell'educazione dei figli, sono partecipi dell’istituzione scolastica trasformando il servizio offerto dalla Scuola da pura opportunità a strumento educativo per una crescita culturale, umana e cristiana dei propri figli.
La Scuola secondaria santa P.E. Cerioli nel momento in cui si rivolge agli alunni, sa di dover raggiungere anche la famiglia e sa anche che se non giunge alla famiglia fallisce la sua esperienza educativa.
Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quindi quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra scuola e famiglia favoriscono soluzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che contempli oltre al conseguimento di risultati scolastici soddisfacenti, anche una incisiva azione educativa.
A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di formazione, di condivisione.
L’avvertenza della scuola è di tenere costantemente informati i genitori relativamente all’andamento scolastico del ragazzo e alla sua crescita nella capacità di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente.
Questa informazione avviene attraverso più strumenti:
la Scheda di valutazione quadrimestrale: Pagella (=febbraio / giugno) □
213
la Scheda Educativa □
(novembre / aprile)
gli incontri individuali con gli insegnanti. □
Forte spazio hanno pure gli organi di rappresentanza come il Consiglio di Istituto.
Nel corso dell’anno vi sono feste, incontri di formazione per genitori, assemblee per classi.
Pratiche gestionali e organizzative. Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Orientamento strategico e organizzazione della scuola Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto. La missione è qui definita come la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L'area è articolata al suo interno in quattro sotto-aree:
Missione e obiettivi prioritari - individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione interna e esterna
Controllo dei processi - uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell'azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione).
Organizzazione delle risorse umane - individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale
Gestione delle risorse economiche - assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità
La ‘mission’ di ogni istituzione è definita da una ‘vision’ o, detto in altri termini, l'identità determina il compito, 'la mission' e, inversamente. la 'mission' offre elementi per qualificare l'identità o per cambiarla.
La nostra Scuola ha una mission che le deriva dal carisma educativo della sua Fondatrice, s. Paola Elisabetta Cerioli che voleva 'insegnare a vivere' in una famiglia e attraverso un lavoro, i bambini soli e abbandonati del suo tempo, del suo paese. Anche le priorità per qualificare tale mission sono definite chiaramente:
214
1. suscitare il desiderio di imparare ad imparare;
2. 'far entrare la vita dei figli di oggi nella classe e orientare i loro bisogni e i loro desideri'
3. innovazione didattica, educativa e relazionale;
4. risvegliare il senso religioso, sviluppando fede, fiducia e speranza nella vita.
…
La missione dell'istituto e le priorità sono condivise all'interno della comunità scolastica ed educante attraverso le Assemblee dei Docenti, i Collegi Docenti, lo scambio personale.
Inoltre le priorità sono rese note anche all'esterno, presso le famiglie e la comunità territoriale.
La scuola pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi, anzitutto ‘ascoltando e interpretando’ tutto ciò che si muove nella vita dei figli di oggi, delle loro famiglie e della comunità territoriale. Confrontando questi ‘appelli’ alla luce dell’esperienza carismatica della Fondatrice… e pianificando in una serie di riunioni che come un cerchio si amplia sempre di più.
Solitamente i gruppi di lavoro passano attraverso questi passaggi: gruppo direttivo, gruppo di scuola (infanzia, primaria, secondaria), assemblea comune dei Docenti (con i genitori / con gli studenti, là dove fosse richiesto) e ratifica nei rispettivi Collegi Docenti.
Il monitoraggio dello stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi si vede praticamente nell’esperienza pratica.
Non sono adottati meccanismi e strumenti di controllo se non a livello informale.
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell'istituto. L'area è articolata al suo interno in tre sottoaree:
Formazione - azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l'aggiornamento professionale del personale
Valorizzazione delle competenze - raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l'assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.)
Collaborazione tra insegnanti - attività in gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e materiali didattici
CRITERIO DI QUALITA’. La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tiene conto per la definizione di iniziative formative.
215
Queste sono di qualità elevata. La formazione ha avuto ricadute positive sulle attività scolastiche.
La scuola valorizza il personale assegnando gli incarichi sulla base delle competenze possedute. Nella scuola sono presenti più gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali/strumenti di qualità eccellente, utili per la comunità professionale.
Sono presenti spazi per il confronto tra colleghi, i materiali didattici disponibili sono molto vari, compresi quelli prodotti dai docenti stessi che sono condivisi.
La scuola promuove efficacemente lo scambio e il confronto tra docenti.
INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO…
Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell'istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L'area è articolata al suo interno in due sottoaree:
Collaborazione con il territorio - promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi.
Coinvolgimento delle famiglie - capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell'offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica.
La nostra scuola ha un accordo di rete con le Scuole statali e paritarie del comune di Orzinuovi. La finalità è quella di promuovere la questione educativa come questione vitale della società di oggi e del futuro e, nel limite del possibile, creare uno scambio tra docenti per qualificare le pratiche didattiche.
La collaborazione con soggetti esterni sull'offerta formativa permette di far entrare sempre più la vita nella scuola, nel continuo confronto con i figli di oggi.
… E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
La Scuola è cresciuta non solo come luogo di apprendimento intellettuale, ma anche come luogo dove si 'insegna a vivere'. Insegnare a vivere agli studenti, e nella forma dello stile della condivisione e dello scambio, imparare a vivere degli adulti. Per questo i genitori, le famiglie sono un soggetto importante nella costruzione della nostra Scuola, attraverso i loro consigli e le loro critiche. Oggi si pone il problema che le famiglie capiscono i loro figli solo dal punto di vista affettivo, emotivo, relazionale: ciò compromette la relazione con la scuola e con i docenti.
Ci sono forme di collaborazione con i genitori per la realizzazione di interventi formativi.
La scuola coinvolge i genitori nella definizione del Regolamento d'istituto, del Patto di corresponsabilità o di altri documenti rilevanti per la vita scolastica.
216
La scuola realizza interventi o progetti rivolti ai genitori: corsi, conferenze, ecc.
LE RELAZIONI TRA FAMIGLIE, ALUNNI, SCUOLA
La famiglia è uno dei pilastri fondamentali del progetto educativo del Centro educativo e Scuola, una risorsa senza la quale la scuola non assolverebbe il suo compito istruttivo poiché oltre che prendersi cura della crescita del bambino, deve creare e far crescere gradualmente una alleanza con la famiglia. Questo è uno dei punti di forza della nostra scuola, dove la relazione personale viene apprezzata dalle famiglie che avvertono in noi persone che si prendono cura dei loro figli.
Non meno importante è la disponibilità che gli insegnanti e i padri della Sacra Famiglia danno per ascoltare le famiglie ed entrare in contatto con loro, aiutandole ad interpretare la situazione, fornendo con chiarezza e sicurezza le scelte di questa scuola.
È proprio la compattezza tra gli insegnanti, tra gli insegnanti e i Padri, tra corpo docente la gestione della scuola che dice la qualità della relazione educativa nei confronti dell'alunno e della famiglia.
La suola è una comunità ma perché raggiunga il suo fine ha bisogno di una chiarezza di ruoli. Devono essere chiari i compiti, le responsabilità e le mansioni di ogni appartenente alla comunità.
I religiosi della Sacra Famiglia si impegnano a:
far conoscere e realizzare la propria proposta educativa □
motivare il proprio intervento didattico □
favorire e stimolare la formazione di un ambiente familiare ed accogliente □
ricercare la serenità dei rapporti tra docenti e studenti, tra scuola e famiglia □
assicurare l'impostazione cattolica della scuola primaria santa Paola Elisabetta □ Cerioli
Gli insegnanti si impegnano a:
accettare e condividere le scelte di questa scuola dando il proprio contributo □ per favorirne la crescita
assolvere il loro compito di insegnanti □
far crescere l’empatia nella relazione con l’alunno. Per empatia s’intende □ ‘accorgersi’ di tutta la realtà dell'alunno, quella intellettiva e quella emozionale, per sostenerlo nella presa di coscienza dei suoi timori, ansie, paure, speranze, attese, incoraggiandolo ad agire in maniera conveniente.
217
Gli alunni si impegnano a:
frequentare regolarmente la scuola □
rispettare l’orario stabilito dalla scuola □
utilizzare correttamente le attrezzature, gli spazi ed i tempi delle attività □scolastiche, nel rispetto della proprietà comune e dei diritti degli altri
ispettare le regole fissate dall’organizzazione della Scuola □ r
ispettare gli adulti presenti nella scuola ed i compagni □ r
I genitori si impegnano a:
collaborare in modo assiduo e costruttivo nel perseguimento delle finalità □educative, formative e culturali dell’istituzione scolastica e in particolare
a motivare costantemente i propri figli alla partecipazione alla vita della classe □ed all’attività scolastica;
□ garan re la regolare frequenza, la puntualità e il comportamento responsabile dei propri figli
□ a gius ficare per iscri o eventuali assenze, ritardi, uscite an cipate
□ informarsi regolarmente sull’andamento scolas co del figlio.
6. IRC - INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA
Nella nostra Scuola la Religione cattolica assume un ruolo fondamentale.
Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. Esso permette, infatti, l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili. Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.
La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità.
L’insegnamento della religione cattolica (Irc), mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e
218
accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla vita. Per tale motivo, come espressione della laicità dello Stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc.
La proposta educativa dell’Irc consente la riflessione sui grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, bene e male, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso…) e sollecita il confronto con la risposta maturata nella tradizione cristiana nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità differenziate a seconda della specifica fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona, nell’esercizio della propria libertà, riflette e si orienta per la scelta di un responsabile progetto di vita. Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.
In tal senso l’Irc – al di là di una sua collocazione nell’area linguistico-artistico-espressiva – si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli alunni a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione unitaria della realtà.
I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono formulati in modo da esprimere la tensione verso tale prospettiva e collocare le differenti conoscenze e abilità in un orizzonte di senso che ne espliciti per ciascun alunno la portata esistenziale.
Gli obiettivi di apprendimento per ogni fascia d’età sono articolati in quattro ambiti tematici, tenendo conto della centralità della persona di Gesù Cristo:
– Dio e l’uomo, con i principali riferimenti storici e dottrinali del cristianesimo;
– la Bibbia e le fonti, per offrire una base documentale alla conoscenza;
– il linguaggio religioso, nelle sue declinazioni verbali e non verbali;
– i valori etici e religiosi, per illustrare il legame che unisce gli elementi squisitamente religiosi con la crescita del senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile, responsabile e solidale.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni
219
dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
7. SCUOLA INCLUSIVA e LE SCELTE EDUCATIVE (PAI) Piano Annuale per l’Inclusività
(da aggiornare)
Inclusione e differenziazione
Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d'aula e nelle altre situazioni educative. L'area è suddivisa in due sotto aree:
Inclusione - modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze.
Recupero e Potenziamento - modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo
La scuola attesta il principio della necessità dell'inclusione di ogni studente come strategia didattica. Gli studenti con disabilità vivono la loro esperienza nel gruppo dei pari, non ci sono attività alternative che non sia quella di educare la classe all'accoglienza di un bambino che ha dinamiche diverse dalle loro. I risultati sono eccellenti.
Il compito degli insegnanti curricolari e di sostegno è sempre molto importante: essi utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva. Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano anche gli insegnanti curricolari, e il raggiungimento degli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati viene monitorato con regolarità.
220
La scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali attraverso i Piani Didattici Personalizzati che sono elaborati dal Consiglio di Classe, sono ricordati e verificati alla fine dell'anno dal CC.
La scuola realizza attività di accoglienza per gli studenti stranieri da poco in Italia anche se il numero è molto ridotto.
La scuola realizza attività su temi interculturali e/o sulla valorizzazione delle diversità: giornata della solidarietà. La ricaduta di questi interventi sulla qualità dei rapporti tra gli studenti è positiva.
Inclusione
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (=BES) E, IN ESSO, IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (DSA)
L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) è stata introdotta dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“.
La Direttiva stessa precisa sinteticamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
È demandato al Collegio Docenti di attivare percorsi individualizzati prima delle diagnosi e delle certificazioni delle competenti autorità.
Nota prot. 13588 del 21 agosto 2013 “Bisogni Educativi Speciali. Approfondimenti in ordine alla redazione del piano annuale per l’inclusività nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento. Materiali per la formazione a.s. 2013-2014″
La circolare sui BES (=BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, 6 marzo 2013), si riferisce a particolari situazioni di difficoltà, per lo più riguardanti patologie e disabilità di diverso genere. Finora a ‘certificare’ tale condizione era l’autorità medica: sulla base delle certificazioni prodotte, le scuole potevano decidere di assegnare un docente di sostegno oppure, nel caso disturbi come la dislessia, di introdurre le cosiddette «misure dispensative e compensative» (per esempio la sostituzione delle verifiche scritte con prove orali oppure la riduzione della mole dei carichi didattici).
221
Ora la prospettiva cambia: con questa circolare il Ministero dell’Istruzione invita ad ampliare il raggio di intervento della scuola a favore degli alunni con difficoltà, chiedendo ai consigli di classe di agire autonomamente, anche in assenza di certificazione medica, sulla base delle proprie osservazioni pedagogiche, proponendo, in casi specifici, una personalizzazione della didattica, come scrive il documento «nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni». Gli intenti alla base della circolare sono ovviamente condivisibili: tutti noi desideriamo una scuola più aperta alle diversità, più attenta ai bisogni dei singoli e, appunto, più «inclusiva». Se da un lato è bella l’idea di sensibilizzare sempre più la scuola rispetto all’individualità delle situazioni concrete dei ragazzi, c’è da esprimere qualche perplessità sull’opportunità di caricare i Consigli di classe di un lavoro e di una responsabilità per i quali non sempre i docenti sono stati formati e dotati di opportuni strumenti. Comunque ci organizziamo.
Piano didattico personalizzato (DSA) Nel contesto dei BES si colloca il PDP. Che cos’è il PDP? Analizziamo le parole che compongono la definizione di Piano Didattico Personalizzato:
PIANO: è «studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi»: un programma, un progetto, una strategia.
DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento: dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo, che comporta , quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie; • dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente
PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 674 del 10/05/2007 per studenti dislessici rt_10_DPR_122_giugno 2009. – Circ. MIUR 28.5.2009)
I Piani di studio personalizzati si realizzano anche grazie alla proficua collaborazione tra scuola e famiglia, alleati nel raggiungere una adeguata formazione integrale dell’alunno.
Ogni anno vengono fissati per ogni alunno gli obiettivi formativi, le articolazioni delle unità di apprendimento e le modalità organizzative di attuazione.
Recupero e Potenziamento
I gruppi di studenti presentano maggiori difficoltà di apprendimento sono quelli che hanno ridotte risorse intellettuali, vivono disagi psichici, non sono accettati in famiglie.
Per rispondere alle difficoltà di apprendimento degli studenti s’accompagnano o la maestra, o una figura esterna, o una figura interna.
222
Il monitoraggio e la valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti con difficoltà avviene in modo condiviso nel CC di classe in modo che tutti si possa collaborare.
Gli interventi che la scuola realizza per supportare gli studenti con maggiori difficoltà sono efficaci?
Meno qualificata è l’attenzione al potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari. Per cui gli interventi di potenziamento realizzati risultano essere inefficaci.
Nel lavoro d'aula in funzione dei bisogni educativi degli studenti la presenza del DS o dall’AP sono necessari.
L’intervento è diffuso su tutta la scuola.
8. DOMANDA OFFERTA FORMATIVA E VALUTAZIONE
Per tutte e 3 le scuole – progetto case PDM
L’analisi della situazione territoriale sostiene la presenza della scuola nel territorio. Quali i rapporti con il medesimo? Quali le azioni valutative per riconoscere la presenza efficace della scuola? In prospettiva di un ampliamento dell’offerta formativa: cosa potremmo migliorare? Individuare uno/due obiettivi su cui lavorare nella triennalità.
PER UN’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA REALE. Il ‘sistema’ le CASE DELLA SACRA FAMIGLIA. Una delle sfide più impegnative dell’educare e del fare scuola, insieme all’apprendimento, è ‘insegnare a vivere’ (Paola Elisabetta). Vivere è sentirsi bene nel proprio corpo, appartenere a una comunità più grande (‘comunità di destino’), sperimentarsi uomini e donne capaci di futuro. Da queste intuizioni -che caratterizzano sempre più il nostro Centro educativo- prenderà il via il sistema educativo LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA, un po’ sul modello della scuola inglese raccontata nei libri di Harry Potter. Di che cosa si tratta? Tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria) sarà suddivisa in quattro Case in cui ogni studente concorrerà a portare punti alla propria Casa. Questa esperienza non è un progetto nuovo che si aggiunge a tutti gli altri, ma è un ‘sistema educativo’ che fa sintesi dei tanti progetti della nostra scuola, con l’obiettivo di ‘tirar fuori’ le virtualità/le energie nascoste nel cuore di ciascun figlio/studente e di ‘contenere’ gli aspetti più critici della propria personalità. Una APP permetterà di aggiornare, di settimana in settimana, i punteggi delle varie CASE per poter festeggiare ogni due mesi e alla fine dell’anno la CASA vincitrice. A voi genitori e ai vostri figli illustreremo il progetto nelle Assemblee di settembre.
Questo sistema ‘traduce’ alcune intuizioni del metodo di vita e di educazione della Cerioli che comprende questi pilastri: creare legami, facendo crescere un senso di appartenenza a una famiglia più grande; prendersi cura dei più piccoli
223
da parte dei grandi e imitare il bene dei grandi da parte dei più piccoli; imparare a collaborare, lavorando insieme, con uno scopo comune e, attraverso questo, far crescere fiducia nella vita (e fede).
Nei mesi di giugno e di luglio attraverso numerosi incontri tra docenti ed educatori abbiamo potuto qualificare il progetto nei suoi vari aspetti. E siamo convinti che sarà una bellissima avventura!
9. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA Scuola che si rapporta con la famiglia e con il territorio
Il riferimento pedagogico è il Profilo in uscita indicato dalle Indicazioni Nazionali, la dimensione educativa della ‘persona che cresce’ con riferimento ai valori della educazione cristiana. Didattica
Linee culturali, educative, metodologiche ed operative. Dettagli del progetto “imparare ad imparare” Monte ore Fondamenti dell’attività didattica Attività extrascolastiche
Servizi settimana corta compiti e studio all’interno dell’orario scolastico stile educativo e collaborativo con le famiglie educazione all’amicizia, alle emozioni, all’amore possibilità di consulenza pedagogica e psicologica mensa scolastica interna libri di testo e i sussidi didattici trasporto BUS corsi di CREATIVAMENTE tempo “E….STATE CON NOI” (GiocoEstate, Vacanze al Mare)
Ambienti
Chiesa della Sacra Famiglia Aula Magna Aula Informatica Aula video Aula Musica Aula Multimediale Sale giochi Campi da gioco( sintetico e naturale) JoyCafé Palestra Piscina Segreteria
224
ATTIVITA’ EXTRA SCOLASTICHE
Per una crescita integrale dell’adolescente sono previste attività extrascolastiche, a scelta libera: (cf fascicolo CREATIVAMENTE)
MENSA SCOLASTICA
La scuola offre il servizio di mensa interna. Il menù previsto settimanalmente viene approvato dall’ ASL bresciana periodicamente. Si garantisce una cucina per ogni necessità certificata degli alunni e un servizio personalizzato e curato dal personale.
SERVIZIO DI TRASPORTO
Il Centro Educativo, per un servizio più qualificato alle famiglie e ai loro figli, offre un servizio pullman di proprietà della Congregazione. Per vivere il viaggio verso scuola o verso casa come momento educativo di amicizia e di dialogo all’inizio di ogni anno scolastico si sottoscrive un patto tra alunno, famiglia e scuola per un buon comportamento. Il non rispetto delle regole può portare alla sospensione del servizio di trasporto per un periodo definito dalla Direzione.
Gli autisti, nel viaggio pomeridiano, sono coadiuvati da un educatore che ha il compito di garantire l’ordine e la sicurezza, facendosi interprete delle situazioni di difficoltà.
AMBIENTI
Il Centro educativo, struttura accogliente, elegante, attrezzata appositamente per le necessità educative e didattiche dei ragazzi, è inserito nel contesto naturale del Parco dell’Oglio; è arricchito dalla presenza delle piscine con vasche invernali ed estive, utilizzate non solo dai ragazzi della nostra scuola ma anche dagli studenti degli istituti limitrofi.
225
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
ORARIO GIORNALIERO
mattino
08.10 - 08.15 Preghiera sul piazzale e saluto
08.15 - 09.05 1^ unità tempo
09.05 - 09.55 2^ unità tempo
09.55 - 10.45 3^ unità tempo
10.45 - 11.00 intervallo
11.00 -11.50 4^ unità tempo
11.50 - 12.40 5^ unità tempo
12.40 - 13.30 6^ unità tempo
pomeriggio
13.30-15.05 pausa pranzo e ricreazione
15.05 – 15.55 7^ unità tempo
15.55 – 16.45 8^ unità tempo
226
Orario scolastico Secondaria AREE DISCIPLINARI DISCIPLINE CLASSE
1
CLASSE
2
CLASSE
3
AREA LINGUISTICO - ARTISTICO - ESPRESSIVA
Italiano 6 7 6
Inglese 3+1 (es) 3+1 (es) 3+1 (es)
Spagnolo 2 2 2
Musica 2 2 2
Arte e immagine
2 2 2
S.M.S. 2 2 2
AREA STORICO –
GEOGRAFICA
Storia 2 2 2
Geografia 2 2 2
Cittadinanza e
Costituzione
1 1 1
AREA MATEMATICO –
SCIENTIFICO TECNOLOGICA
Matematica 3+1(es) 3 3+1(es)
Scienze 3 3 3
Tecnologia 2 2 2
Tecnologia Informatica
1 1 1
Metodo Studio 1 1 1
Studio personale 1 1 1
Religione 1 1 1
U.T. (50 min) SETTIMANALI
TOTALE
36 36 36
totale 40 u.t. (comprese le 4u.t. di compiti opzionali)
Totale 33h e 20 min
227
PROGETTI DELL’ANNO I progetti che la Scuola attiva sono a servizio dell’apprendimento, della crescita e della ricerca di senso dello studente.
I Progetti sono migliorativi della proposta ordinaria (Indicazioni nazionali) con riferimento alle esigenze formative degli allievi.
All'interno dello svolgimento delle attività disciplinari vi è l'approfondimento di attività trasversali ai saperi che riguardano l'educazione e la formazione della persona in tutti i suoi aspetti, fisici, psichici, sociali, spirituali e morali quali:
Tutte a carattere interdisciplinare con l'obiettivo di sviluppare in ogni alunno la capacità di:
conoscere se stesso
conoscere gli altri e la realtà circostante
progettare il proprio futuro
lavorare agganciandosi ai problemi del territorio e del mondo in un'organizzazione culturale che abbraccia più ambiti disciplinari.
All'interno del Collegio docenti è stabilita una Commissione di insegnanti per il monitoraggio e la rendicontazione di conformità e di efficienza tra i progetti esibiti nel POF e i risultati concreti.
a- Progetti scolastici Accoglienza classi I Orientamento classi III Orienteering classi II Educazione stradale tutte le classi Educazione agli affetti tutte le classi Pit-Stop tutte le classi Latino classi III Ket (inglese) classi III b- Progetti EXTRASCOLASTICI Corsi di Musica (pianoforte, danza, musical) Corsi di Sport (Rugby) c- Viaggi d’Istruzione e Uscite didattiche Classi prime: un giorno Classi seconde: due giorni Classi terze: tre o quattro giorni d- Estate GiocoEstate(grest) giugno/luglio Vacanze al Mare luglio/agosto
228
…
5.1. Priorità e Traguardi
5.2. Obiettivi di processo
Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di... realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. Si suggerisce di specificare quale delle quattro aree degli Esiti si intenda affrontare (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, Competenze chiave e di cittadinanza, Risultati a distanza) e di articolare all'interno quali priorità si intendano perseguire (es. Diminuzione dell'abbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi; Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'interno di una o due aree degli Esiti degli studenti. I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica "Diminuzione dell'abbandono scolastico", il traguardo di lungo periodo può essere definito come "Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%"). È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare.
10. CONCLUSIONI
VALUTAZIONE DEL PTOF
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione continua da parte dei Docenti e trova, nelle Commissioni costituite all’interno del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituito, gli organi competenti per una analisi e per la sua
IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ
229
attualizzazione.
Per quanto non espressamente previsto nel presente documento, vale il riferimento alle norme vigenti.
VALIDITA’
Il presente P.O.F.
è stato approvato dal Collegio Docenti il 13 gennaio 2016
e dal C.I.S. il 13 gennaio 2016
230
[ ALLEGATO 5 - CURRICOLO D’ISTITUTO ] 3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
3.2. Ambiente di apprendimento
3.3. Inclusione e differenziazione
3.4. Continuità e orientamento
3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
Il Curricolo di Istituto risponde ai bisogni formativi degli studenti e alle attese educative e formative del contesto territoriale nella continua ricerca, da parte della scuola di 'far entrare la vita di questi figli nella scuola'.
La scuola, attraverso il Curricolo, ha individuato i traguardi di competenza degli studenti che nei diversi anni dovrebbero acquisire. Sono state individuate anche le competenze trasversali di educazione alla cittadinanza e competenze educative (cf SCHEDA EDUCATIVA).
Gli insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro per la loro attività.
Anche le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di istituto e vengono individuati in modo chiaro gli obiettivi e le abilità/competenze da raggiungere attraverso i progetti di ampliamento dell'offerta formativa.
IL CURRICULO D’ISTITUTO
LE TRE SCUOLE
La Scuola della Cerioli offre un ciclo scolastico che va dalla Scuola dell’Infanzia, passa per la Primaria e arriva alla Scuola Secondaria di I Grado.
Tutte le Scuole sono paritarie e, in quanto tali, sono coerenti con gli ordinamenti generali dell’istruzione, posseggono i requisiti fissati dalla legge e garantiscono: l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato, l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione e l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore dei titoli rilasciati dalla scuola statale.
3.5: IL CURRICOLO D’ISTITUTO. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
231
LA CONTINUITÀ EDUCATIVA E DIDATTICA.
L’unitario Progetto Educativo permette all’Istituto di sviluppare tra i diversi livelli scolastici una continuità educativa e didattica, favorita dalla programmazione curricolare verticalizzata, dalle numerose iniziative per il collegamento tra le Scuole e per l’orientamento nei momenti di passaggio da una Scuola all’altra quali:
incontri tra gli insegnanti dell’ultima classe del ciclo di provenienza e della prima classe del nuovo ciclo di studi, ad ogni inizio o fine d’anno scolastico, mirati a favorire la conoscenza degli allievi da parte dei docenti che li accoglieranno; attività per il rafforzamento delle competenze acquisite: compiti delle vacanze concordati; attività per favorire il coordinamento dei piani di studio: elaborazione comune dei test d’ingresso.
L’ANIMAZIONE SPIRITUALE. I momenti liturgici, le attività di formazione religiosa e le attività di animazione spirituale vedono tutti i membri della comunità educante - insegnanti laici o religiosi, padri, amministratori e personale non docente - uniti in piena collaborazione nella medesima missione educativa.
La presenza dei Padri accanto a docenti, personale non docente, alunni e genitori contribuisce a rendere vivo e presente il legame tra la scuola e la spiritualità della Cerioli che la ispira.
IL NOSTRO MODO DI PROCEDERE.
L’insegnante della nostra Scuola, accompagnando l’alunno nel suo processo di apprendimento:
motiva sempre ogni studente al senso dell’imparare come ‘esercizio a vivere bene la vita’. Si preoccupa anzitutto di suscitare il desiderio di conoscere e di trasmettere un metodo affinché l’alunno possa sentirsi protagonista del proprio percorso formativo; propone i contenuti in modo essenziale, affinché lo studente li possa approfondire autonomamente, sentendoli e gustandoli; stimola l’attività personale, evitando il troppo dire e il troppo fare. impegna nel processo di apprendimento tutta la persona dell’alunno, in tutte le sue dimensioni, non solo in quella intellettuale; sa esigere e verificare: la prima preoccupazione del docente non è quella di giudicare e dichiarare l’insuccesso scolastico, ma è quella di ricercarne le cause insieme all’alunno; rafforza i risultati ottenuti: dal punto di vista didattico questo significa ripetere, riproporre, riassumere ogni tappa formativa.
232
IL CURRICOLO VERTICALE
Il curricolo verticale è un percorso educativo-didattico che la scuola costruisce per garantire il successo formativo degli alunni.
Ogni scuola, grazie all'autonomia e nel rispetto delle Indicazioni Nazionali, predispone il proprio curricolo tenendo conto delle esigenze formative degli alunni, della società e delle risorse a disposizione a Scuola e sul territorio.
Il curricolo si compone di tre elementi costitutivi: il sistema delle competenze, la struttura dei contenuti e le condizioni di esercizio dell'apprendimento e dell'insegnamento.
Per un bambino della scuola Primaria saranno prese in considerazione le competenze e le abilità che ciascun bambino dovrà sviluppare nel suo percorso di crescita e come proporre i contenuti educativi a supporto delle competenze sopra individuate. Le competenze e i contenuti proposti dovranno tenere in considerazione il contesto generale nel quale apprendimento e insegnamento si dovranno svolgere, e quindi: disponibilità di spazi e mezzi, contesto sociale, eventuali difficoltà sociali o economiche dell'area, ecc.
Nel caso specifico della Scuola Primaria, il curricolo sarà strutturato in base agli ambiti disciplinari affidati ai docenti a seconda della loro professionalità o inclinazione. Tali ambiti disciplinari permettono agli alunni di accostarsi ai saperi nell'ottica dell'interdisciplinarietà.
Infine, nella Scuola Secondaria di primo grado, il curricolo permette di individuare degli obiettivi formativi e strutturare un piano per raggiungerli in base alla maturità dell'alunno e alle esigenze di formazione.
Al termine di ognuno dei tre ordini di Scuola, sono individuati dei traguardi per lo sviluppo delle competenze che rappresentano degli itinerari da seguire nell'azione educativa, e aiutano a finalizzare gli interventi allo sviluppo integrale dell'alunno. Gli obiettivi di apprendimento infine, sono di fondamentale importanza e devi quindi individuarli con estrema attenzione, perché sintetizzano le competenze che il bambino deve possedere alla fine di ogni ordine di scuola.
3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
Nella scuola, nel corso degli anni, si sono sviluppate strutture di riferimento per la progettazione didattica: i docenti delle varie AREE DISCIPLINARI, sia nella Primaria, sia nella Secondaria e, all’inizio di ogni anno scolastico, unitamente Infanzia, Primaria, Secondaria si incontrano per la progettazione didattica.
I docenti effettuano una programmazione periodica comune per ambiti disciplinari sostanzialmente all’inizio dell’anno scolastico, mentre per classi parallele ogni due mesi.
Questa programmazione riguarda tutte le discipline, sull’Infanzia, Primaria, Secondaria.
233
L’analisi delle scelte adottate avviene in una Assemblea comune all’inizio dell’anno scolastico, mentre la revisione/verifica, con qualche difficoltà, della progettazione alla fine dell’anno.
LA PROGETTAZIONE DISCIPLINARE VERTICALIZZATA
Istruiti dalla nostra Fondatrice, S. Paola Elisabetta Cerioli, ci muove la consapevolezza che una Scuola è per la vita e per il futuro dei figli affidati.
Per la vita, non solo per la testa. Per il futuro, non solo per il presente o per il passato. Pertanto a una didattica qualificata, attenta a trasmettere il sapere della cultura e il sapore della Vita (anche attraverso i nuovi media, la rete) accompagnano ogni studente verso una alfabetizzazione emotiva per imparare a conoscersi nelle proprie emozioni e, insieme, verso una qualità delle relazioni all’interno del gruppo.
Desideriamo pertanto che i figli affidati insieme a una ‘testa ben fatta’ crescano con un ‘cuore pulsante’ e in relazioni promettenti con i loro amici.
Evidentemente in questa progettualità, fiducia e alleanza con la famiglia sono una necessità.
Essa è stabilita dai Dipartimenti verticali e di plesso, ha come riferimento ultimo il “Profilo in uscita dello studente cerioliano” ed è elaborata nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento indicati dal sistema scolastico nazionale.
I percorsi formativi così individuati sono caratterizzati:
dall’attenzione alla formazione della persona nella sua interezza (mente, cuore, volontà, dimensione sociale e contemplativa); dal riferimento alle valenze educative delle discipline; dal riferimento ai saperi fondamentali; dalla progressione verticale delle competenze e degli obiettivi di apprendimento, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I e II Grado; dall’integrazione interdisciplinare delle competenze chiave, “necessarie per la realizzazione personale, la cittadinanza attiva, la coesione sociale e l’occupabilità in una società della conoscenza” (Raccomandazione del Parlamento europeo - 18 dicembre 2006).
I Consigli di classe e interclasse e i singoli docenti elaborano la progettazione delle attività didattiche sulla base della Programmazione verticale d’Istituto e gli indicatori delle singole discipline sono il punto di riferimento delle attività di valutazione degli apprendimenti degli alunni.
OBIETTIVI FORMATIVI
La scuola Secondaria è l'ambiente educativo di apprendimento dove il ragazzotrova le occasioni per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico-critica e di studio individuale.
234
Da questo si evince che gli obiettivi formativi devono essere adeguati allo sviluppo di diversi aspetti del bambino: psico-motorio, logico-mentale, socio-emotivo.
Ogni attività educativa e didattica fa necessariamente riferimento all’età di sviluppo del fanciullo e di conseguenza conoscere i suoi bisogni, da quelli generalizzati, comuni ai bambini di oggi a quelli specifici, legati alle situazioni contingenti. Non si può quindi prescindere dalle caratteristiche tipiche di questa età (età scolare o periodo di latenza che intercorre tra il 6° e il 10° anno di età):
impara a confrontarsi con la realtà, con gli altri, con la sua coscienza □ (diminuisce l'egocentrismo logico e affettivo nei rapporti sociali)
la sua logica è concreta, legata alle sue esperienze; □
nella socializzazione perde gradualmente il giudizio assoluto ed egocentrico, □ impara a tener conto della prospettiva altrui; è produttivo.
Gli obiettivi formativi richiedono la mobilitazione di sensibilità e prospettive □pluri, inter e transdisciplinari e quindi integrità educativa.
Gli obiettivi formativi sono elaborati a partire dall’esperienza degli alunni in coerenza con il Progetto educativo della scuola, il Profilo educativo, culturale e professionale e in linea con gli obiettivi specifici di apprendimento indicati dal MIUR.
LA METODOLOGIA
L’apprendimento è uno dei principali obiettivi di ogni azione educativa: pertanto vogliamo riconoscere e valorizzare l’unicità e l’originalità di ogni singolo alunno.
La nostra istituzione scolastica, servendosi della metodologia didattica dell’imparare ad imparare, di appositi momenti (spazi) dedicati a lavori di gruppo, progetti personalizzati, consulenza psicologica, nel corso del curricolo quinquennale attua interventi specifici per favorire l’irrinunciabile diritto di ciascuno ad avere una formazione completa e adeguata alle sue risorse.
La nostra proposta didattica si articola in tre livelli:
LIVELLO CORPOREO: attività vissute direttamente dal bambino in un ambito ben □ definito dove la verbalizzazione dell’azione lo porta a prendere coscienza dell'esperienza fatta;
LIVELLO MANIPOLATIVO: gli oggetti presenti nei momenti di laboratorio diventano □ un vero e proprio strumento didattico a disposizione del bambino;
LIVELLO GRAFICO: consiste nel passaggio dal livello iconografico, a quello grafico □ astratto dove il bambino mostra di aver raggiunto un’organizzazione mentale del concetto preso in considerazione3.
3 Una buona scuola per i nostri figli sa ‘interpretare’ i loro bisogni e desideri e coniuga in una ‘giusta miscela’ piacere, impegno e competenze. È quello che stiamo facendo nella nostra Scuola valorizzando lo studio, il gioco, il lavoro manuale: infatti il gioco è lo strumento ideale per apprendere le regole e per maturare nelle relazioni sociali; lo studio nei suoi aspetti fondamentali dello scrivere - leggere - far di conto è la componente culturale della simbolizzazione e della comunicazione; il lavoro manuale educa il corpo all'uso di tutti i sensi
235
3.6: PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO/ARRICCHIMENTO DELL’OF
[ allegato ]
cf 3.5
Ampliamento dell’offerta formativa
Formazione per i genitori. I genitori, in quanto primi responsabili dell'educazione dei figli, sono partecipi dell’istituzione scolastica trasformando il servizio offerto dalla Scuola da pura opportunità a strumento educativo per una crescita culturale, umana e cristiana dei propri figli.
La Scuola primaria nel momento in cui si rivolge agli alunni, sa di dover raggiungere anche la famiglia e sa anche che se non giunge alla famiglia fallisce la sua esperienza educativa.
Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quindi quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra scuola e famiglia favoriscono soluzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che contempli oltre al conseguimento di risultati scolastici soddisfacenti, anche una incisiva azione educativa.
A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di formazione, di condivisione.
L’avvertenza della scuola è di tenere costantemente informati i genitori relativamente all’andamento scolastico del bambino e alla sua crescita nella capacità di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente.
3.7: PARI OPPORTUNITÀ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI TUTTE LE DISCRIMINAZIONI
[ allegato ]
3.8: AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI
[ allegato ]
3.2. Ambiente di apprendimento
Capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di
e aiuta a imparare a vivere nel mondo con responsabilità. Con questi principi vi presentiamo le principali novità di quest’anno.
236
metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise).
Dimensione organizzativa - flessibilità nell'utilizzo di spazi e tempi in funzione della didattica (laboratori, orario scolastico, ecc.)
>>>Dimensione metodologica - promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative (gruppi di livello, classi aperte, ecc.)
Dimensione relazionale - definizione e rispetto di regole di comportamento a scuola e in classe, gestione dei conflitti con gli studenti
Nella cura della Scuola, nella sua recente costruzione e ristrutturazione, si sono curati gli spazi laboratoriali di Computer, di Musica, di Gioco (Palestra, Piscina, Verde) non incaricando una persona, ma collaborando con tutto il Collegio Docenti. Gli spazi laboratoriali sono utilizzati da tutti gli studenti.
Con pochissime risorse economiche, ma cercando la collaborazione dei genitori e la dedizione di alcuni volontari la scuola riesce a tenere un profilo innovativo molto alto: supporti didattici nelle classi (biblioteca di classe, computer, materiali per le attività espressive...)
Con lo stimolo di avvicinare questi studenti alla Scuola, la scuola ha fatto le ore di 50 minuti, come risorsa per l'apprendimento.
Questa articolazione dell'orario scolastico, dopo diversi anni di sperimentazione e in altre scuole simili, la riteniamo adeguata alle esigenze di apprendimento degli studenti.
La durata delle lezioni risponde alle esigenze di apprendimento degli studenti.
L'orario scolastico comprende, per coloro che ne hanno bisogno, tempi per interventi di recupero, consolidamento e potenziamento. Anche se il potenziamento è ulteriormente da qualificare.
CREATIVAMENTE.
Ambienti/Spazi, tempo/Orario, Innovazione non sarebbero maturati in questi anni senza una visione di fondo da parte della Direzione e, soprattutto, da parte dei Docenti. Tra tutti anche coloro che hanno ‘criticato’ il progetto hanno permesso di migliorarlo, ma poi di condividerlo.
Il rapporto con gli alunni
2.1. Il clima educativo
La nostra prima preoccupazione nei confronti del bambino che entra nella nostra scuola è che egli possa fare un esperienza positiva e serena. Il clima che trova nell’ambiente scolastico è per questo familiare, cordiale e rispettoso. È compito di ogni figura educativa che opera all’interno della scuola assumere in ogni istante un comportamento corretto e nel contempo stimolante.
237
2.2. L’accoglienza
Il momento dell’accoglienza costituisce un’occasione importante per introdurre i bambini nel mondo della scuola. La delicatezza della situazione richiede pertanto una gestione equilibrata di molti fattori che predispongano il bambino a fidarsi della nuova realtà.
Dal momento dell’iscrizione in poi inizia un cammino di avvicinamento graduale che porta i bambini a conoscere sempre più approfonditamente le persone e lo stile della nostra scuola. Sono infatti organizzati due o più incontri con i bambini e le loro famiglie per far percepire la familiarità dell’ambiente e per orientare i genitori verso il nostro modo di operare.
Il momento più importante è però costituito dal Gioco Estate. Si tratta di uno speciale CRE (centro ricreativo estivo) che si svolge presso il nostro Centro per i bambini delle elementari. In questo clima di gioco e di festa estiva, i bambini di prima, o quelli nuovi, vengono introdotti progressivamente nell’ambiente, conoscendo le loro maestre, i loro educatori, i loro compagni. Inoltre, grazie al piccolo spazio giornaliero dedicato ai compiti, si avvia l’analisi dei livelli di partenza per predisporre i programmi dell’anno.
2.3. Il rapporto educativo
Ogni insegnante avrà l’accortezza di utilizzare tutte le strategie atte a creare un clima sereno e familiare anche in classe. Aiuterà i bambini a maturare nei suoi confronti e nei confronti dei compagni un atteggiamento di stima e di rispetto nel rispetto del regolamento che segue e che verrà esposto i sintesi e sotto forma di indicazioni in classe.
L’insegnante è convinto che il primo obiettivo per favorire una autentica assimilazione dei contenuti proposti sia la creazione di un rapporto empatico e prossimale tra se e gli alunni. Pertanto si prodigherà in questa impresa in ogni momento.
Gli educatori. Essi sono figure complementari e importanti nell’assetto-educativo scolastico della nostra Scuola. Essi affiancano i padri e le insegnati per completare l’opera di educazione dei bambini e dei ragazzi della Primaria e della Secondaria. Lo stile che deve contrassegnare la loro opera, come quello degli altri operatori è caratterizzato dalla prossimità, dall’empatia e sostenuto da una maura e consapevole autorevolezza.
Essi assistono i bambini nei momenti extrascolastici, sono guidati da un responsabile e si relazionano in modo speciale con il tutor della classe con cui concordano gli interventi educativi.
In modo particolare a loro compete l’assistenza dei bambini durante il pranzo e l’organizzazione dei due spazi ricreativi pomeridiani.
Il responsabile degli educatori, che li incontra per una riunione settimanale, ha il compito di pianificare le attività e coordinare gli interventi educativi annotare le osservazioni sui singoli alunni.
238
Tale registrazione è pure funzionale ad un periodico incontro con il tutor in vista dei colloqui con i genitori.
Inoltre, questo compito richiede una disponibilità a lavorare su di sé per correggere e migliorare quelle situazioni che rendono inadeguata la propria relazione con i bambini.
2.4. IL REGOLAMENTO
Il Regolamento della Scuola disciplina i comportamenti e sancisce l’inaccettabilità della mancanza di rispetto verbale e comportamentale. Questi limiti devono essere considerati invalicabili e, nel caso di infrazione, deve essere usato ogni mezzo per il recupero educativo dei bambini anche attraverso provvedimenti (intervento del Direttore, convocazione dei genitori, richiamo scritto, sospensione dalle lezioni) per ristabilire l’equilibrio di una sana, civile e famigliare convivenza richiesta anche dai diritti all’educazione e all’istruzione degli altri alunni della classe.
I bambini hanno bisogno di indicazioni e regole chiare, a fianco di una testimonianza chiara da parte degli adulti con i quali essi vivono, per dare un orientamento al loro agire, al loro comportamento.
L’efficacia della proposta educativa dipende, oltre che dall’opera degli operatori della scuola e dal coinvolgimento collaborativo della famiglia, anche dalla disponibilità, dalla capacità di ascolto e dalla risposta del bambino.
PARAGRAFO 3.9: INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE
[ allegato ]
Inclusione e differenziazione
Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d'aula e nelle altre situazioni educative. L'area è suddivisa in due sottoaree:
Inclusione - modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze.
Recupero e Potenziamento - modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo
La scuola attesta il principio della necessità dell'inclusione di ogni studente come strategia didattica. Gli studenti con disabilità vivono la loro esperienza nel gruppo dei pari, non ci sono attività alternative che non sia quella di educare la classe all'accoglienza di un bambino che ha dinamiche diverse dalle loro. I risultati sono eccellenti.
239
Il compito degli insegnanti curricolari e di sostegno è sempre molto importante: essi utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva. Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano anche gli insegnanti curricolari, e il raggiungimento degli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati viene monitorato con regolarità.
La scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali attraverso i Piani Didattici Personalizzati che sono elaborati dal Consiglio di Classe, sono ricordati e verificati alla fine dell'anno dal CC.
La scuola realizza attività di accoglienza per gli studenti stranieri da poco in Italia anche se il numero è molto ridotto.
La scuola realizza attività su temi interculturali e/o sulla valorizzazione delle diversità: giornata della solidarietà. La ricaduta di questi interventi sulla qualità dei rapporti tra gli studenti è positiva.
Inclusione
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (=BES) E, IN ESSO, IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (DSA)
L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) è stata introdotta dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“.
La Direttiva stessa precisa sinteticamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
È demandato al Collegio Docenti di attivare percorsi individualizzati prima delle diagnosi e delle certificazioni delle competenti autorità.
Nota prot. 13588 del 21 agosto 2013 “Bisogni Educativi Speciali. Approfondimenti in ordine alla redazione del piano annuale per l’inclusività nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento. Materiali per la formazione a.s. 2013-2014″
La circolare sui BES (=BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, 6 marzo 2013), si riferisce a particolari situazioni di difficoltà, per lo più riguardanti patologie e disabilità di diverso genere. Finora a ‘certificare’ tale condizione era l’autorità medica: sulla base delle certificazioni prodotte, le scuole potevano decidere di assegnare un
240
docente di sostegno oppure, nel caso disturbi come la dislessia, di introdurre le cosiddette «misure dispensative e compensative» (per esempio la sostituzione delle verifiche scritte con prove orali oppure la riduzione della mole dei carichi didattici).
Ora la prospettiva cambia: con questa circolare il Ministero dell’Istruzione invita ad ampliare il raggio di intervento della scuola a favore degli alunni con difficoltà, chiedendo ai consigli di classe di agire autonomamente, anche in assenza di certificazione medica, sulla base delle proprie osservazioni pedagogiche, proponendo, in casi specifici, una personalizzazione della didattica, come scrive il documento «nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni». Gli intenti alla base della circolare sono ovviamente condivisibili: tutti noi desideriamo una scuola più aperta alle diversità, più attenta ai bisogni dei singoli e, appunto, più «inclusiva». Se da un lato è bella l’idea di sensibilizzare sempre più la scuola rispetto all’individualità delle situazioni concrete dei ragazzi, c’è da esprimere qualche perplessità sull’opportunità di caricare i Consigli di classe di un lavoro e di una responsabilità per i quali non sempre i docenti sono stati formati e dotati di opportuni strumenti. Comunque ci organizziamo.
Piano didattico personalizzato (DSA) Nel contesto dei BES si colloca il PDP. Che cos’è il PDP? Analizziamo le parole che compongono la definizione di Piano Didattico Personalizzato:
PIANO: è «studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi»: un programma, un progetto, una strategia.
DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento: dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo, che comporta , quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie; • dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente
PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 674 del 10/05/2007 per studenti dislessici rt_10_DPR_122_giugno 2009. – Circ. MIUR 28.5.2009)
I Piani di studio personalizzati si realizzano anche grazie alla proficua collaborazione tra scuola e famiglia, alleati nel raggiungere una adeguata formazione integrale dell’alunno.
Ogni anno vengono fissati per ogni alunno gli obiettivi formativi, le articolazioni delle unità di apprendimento e le modalità organizzative di attuazione.
Recupero e Potenziamento
I gruppi di studenti presentano maggiori difficoltà di apprendimento sono quelli che hanno ridotte risorse intellettuali, vivono disagi psichici, non sono accettati in famiglie.
241
Per rispondere alle difficoltà di apprendimento degli studenti s’accompagnano o la maestra, o una figura esterna, o una figura interna.
Il monitoraggio e la valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti con difficoltà avviene in modo condiviso nel CC di classe in modo che tutti si possa collaborare.
Gli interventi che la scuola realizza per supportare gli studenti con maggiori difficoltà sono efficaci?
Meno qualificata è l’attenzione al potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari. Per cui gli interventi di potenziamento realizzati risultano essere inefficaci.
Nel lavoro d'aula in funzione dei bisogni educativi degli studenti la presenza del DS o dall’AP sono necessari.
L’intervento è diffuso su tutta la scuola.
Continuità e Orientamento
Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività finalizzate all'orientamento personale, scolastico e professionale degli allievi. L'area è articolata al suo interno in due sotto-aree:
Continuità - azioni intraprese dalla scuola per assicurare la continuità educativa nel passaggio da un ordine di scuola all'altro
Orientamento - azioni intraprese dalla scuola per orientare gli studenti alla conoscenza del se' e alla scelta degli indirizzi di studio successivi.
LA CONTINUITÀ DIDATTICO-EDUCATIVA
La continuità tra i diversi livelli educativi e scolastici della Scuola è garantita dalla continuità dello sviluppo che si realizza per riconoscimento di esso, proprio perché anche l’istituzione sa esserne rispettosa e fautrice. Protagonisti della continuità sono gli allievi, e l’unica via per realizzarla è quella pedagogica.
Dal punto di vista istituzionale è più corretto parlare di raccordo mediante annualità ponte tra i vari gradi di scuola.
La continuità si realizza nella nostra Scuola attraverso:
l’istituzione a partire dall’anno 2006.7 del Consiglio d’Istituto della Scuola; □
momenti di collaborazione tra gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e con gli □ insegnanti della Scuola Primaria e Secondaria di I° grado;
la realizzazione di attività didattiche comuni; □
la scheda di presentazione che, descrivendo il percorso seguito dagli alunni, □ analizzando e commentando le produzioni, rappresenta uno strumento fondamentale per gli insegnanti di conoscenza del bambino, sia a livello didattico, sia di storia personale.
242
PARAGRAFO 3.10: LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
PIENAMENTE RAGGIUNTO
RAGGIUNTO
PARZIALMENTE RAGGIUNTO
ANCORA DA RAGGIUNGERE
COMPORTAMENTO SOCIALE
capacità di relazionarsi
e di gestire le proprie emozioni
Si relaziona in modo collaborativo e rispettoso con adulti e coetanei
Si relaziona in modo collaborativo con adulti e coetanei
Si relaziona generalmente in modo rispettoso con adulti e coetanei
Va stimolato a relazionarsi correttamente con adulti e coetanei
IMPEGNO E PARTECIPAZIONE
capacità di applicazione e diligenza nell’esecuzione
capacità di intervenire
in modo costante e pertinente
Si applica in maniera attiva e regolare nell’esecuzione delle consegne. Interviene in modo pertinente, costante e costruttivo durante le lezioni
Si applica regolarmente nell’esecuzione delle consegne e interviene responsabilmente durante le lezioni
L’impegno nell’esecuzione delle consegne e la partecipazione durante le lezioni sono discontinui
Va spronato a impegnarsi maggiormente e guidato a intervenire in modo pertinente durante le lezioni.
RISPETTO DELLE REGOLE
comprensione,
interiorizzazione
e rispetto delle regole
Riconosce e interiorizza il valore delle regole e le sa rispettare in contesti diversi
Riconosce e rispetta le regole
Conosce le regole e solitamente le rispetta
Va sollecitato al rispetto delle regole
AUTONOMIA
Autosufficienza e indipendenza nello svolgimento delle consegne assegnate in ambiente scolastico
Sa organizzarsi con ordine e utilizza in modo autonomo conoscenze, strumenti e metodi, anche in contesti diversi
Possiede un buon livello di autonomia, che gli consente di portare a termine le attività in modo appropriato, anche in contesti diversi
Ha bisogno di conferme esterne per l’esecuzione delle consegne
Necessita della guida dell’insegnante per portare a compimento le consegne
UTILIZZO MATERIALE
Capacità di autonomia
nella gestione del materiale
Porta puntualmente il materiale e lo gestisce con cura e precisione.
Ha con sé il materiale e lo gestisce in modo corretto.
Generalmente ha con sé il materiale anche se va guidato alla corretta gestione.
Va guidato e sollecitato a portare il materiale e spronato alla corretta gestione.
243
3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
Gli aspetti del curricolo che vengono valutati sono le conoscenze, le abilità, le competenze.
244
SEZIONE 4 LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA E GOVERNANCE D’ISTITUTO GLI ORGANI COLLEGIALI D’ISTITUTO Una sintetica mappa degli OO.CC. d’Istituto.
4.1: GLI OO.CC. D’ISTITUTO GLI ORGANISMI DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione e la collaborazione delle varie componenti della Comunità Educativa sono attivate e coordinate dagli Organi Collegiali previsti dalla legge ed anche tramite proprie strutture organizzative.
Gli organismi e le strutture in funzione sono:
Consiglio d’Istituto.
Organi collegiali dei docenti:
Collegio dei Docenti;
Consigli di Classe;
Consigli d’Interclasse (per la Scuola Primaria);
Dipartimenti per area disciplinare.
Organismi di partecipazione dei genitori:
Consiglio dei Genitori;
Assemblea di Classe dei Genitori (con o senza docenti);
Assemblea dei Rappresentanti di Classe dei Genitori.
Lo statuto del Consiglio dei genitori e il regolamento degli organismi di partecipazione sono allegati al POF.
245
ISTITUTO COMPRENSIVO S. P. E. Cerioli
Regolamento di Istituto Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado
REGOLAMENTO DI ISTITUTO
ANNO SCOLASTICO 2015.2016
Regolamento di Istituto
PREMESSA Il Consiglio di Istituto (CdI) dell’Istituto Comprensivo S. P. E. Cerioli
approva il seguente regolamento in data 6 settembre 2006.
La presentazione al Consiglio di Istituto delle proposte integrative, emendative, abrogative delle norme del regolamento, spetta alla Giunta Esecutiva (G.E.) che ne esprime parere favorevole o contrario, previo accertamento delle loro compatibilità con la legislazione vigente.
Ogni modifica del regolamento viene deliberata a maggioranza dai Consiglieri. La richiesta di modifiche per uno o più articoli del presente regolamento può essere proposta anche solo da un membro del Consiglio di Istituto.
Le modifiche potranno essere approvate o respinte dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio di Istituto.
I genitori possono richiedere copia del presente regolamento d’Istituto e del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) avanzando formale richiesta alla Direzione e versando la prevista quota per le spese di duplicazione degli atti.
Il presente regolamento, rivisto nella sua strutturazione, entra in vigore dall’anno scolastico 2016/2017.
È fatto obbligo di osservarlo e di farlo osservare.
PARTE PRIMA
Il Consiglio di Istituto, nella formulazione del Regolamento Interno, ha tenuto conto:
della Costituzione dello Stato Italiano e delle leggi vigenti;
della necessità di stabilire criteri generali per il buon funzionamento della vita scolastica, in considerazione che solo una disciplinata organizzazione interna può offrire all’utente un pubblico servizio valido e funzionale;
246
della coscienza che la scuola deve considerarsi centro di produzione culturale, sociale e civile;
dell’esigenza di superare anacronistici individualismi per l’attuazione nella scuola dei principi democratici cui si ispirano i Decreti Delegati.
PRINCIPI FONDAMENTALI E FINALITÀ EDUCATIVE
La scuola ha le sue finalità statutarie discendenti dal diritto primario di ogni soggetto all’istruzione e all’educazione e dal dovere di operare per lo sviluppo del paese.
La scuola tende al conseguimento dei seguenti fini:
promozione dell’alfabetizzazione culturale;
educazione alla convivenza democratica;
conquista dell’autonomia;
desiderio di apprendere.
E’ compito della scuola favorire esperienze volte al confronto critico, alla collaborazione, al rispetto, all’ascolto, alla pluralità, alla diversità.
La scuola favorisce l’incontro fra gli alunni e l’integrazione dei soggetti con difficoltà.
Tende a potenziare la soggettività, l’intersoggettività, l’innovazione, la ricerca.
PARTE SECONDA
ORGANI COLLEGIALI
Art. 1 - Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali
La convocazione degli Organi Collegiali deve essere disposta con congruo avviso, di regola non inferiore a cinque giorni, rispetto alla data delle riunioni con l’eccezione dei casi d’emergenza, che può avvenire tramite avviso telefonico.
La convocazione è effettuata con apposito avviso sull’iPad di cui è munito ogni Docente o indirizzato, mediante email, ai singoli membri dell’Organo Collegiale, nella relativa sede scolastica o domicilio.
L’avviso della convocazione, firmato dal Presidente, deve indicare gli argomenti da trattare nella seduta.
Di ogni seduta dell’Organo Collegiale viene redatto il verbale, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, steso su apposito registro a pagine numerate.
Art. 2 - Programmazione delle attività degli Organi Collegiali
Ciascuno degli Organi Collegiali programma autonomamente le proprie attività nel tempo, in rapporto alle specifiche competenze e con il coordinamento del Dirigente Scolastico, allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse.
Art. 3 - Svolgimento coordinato delle attività degli organi Collegiali
Gli Organi Collegiali dell’Istituto Comprensivo sono i seguenti:
Consiglio di Istituto
247
Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto
Collegi dei Docenti di sezione per la Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado
Collegio dei docenti unitario
Consigli di intersezione della Scuola dell’Infanzia
Consigli di interclasse della Scuola Primaria
Consigli di classe della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Ciascun Organo Collegiale opera in modo coordinato con gli altri Organi Collegiali che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, nelle specifiche materie.
Art. 1 - Competenze del Consiglio di Istituto
Il Consiglio di Istituto elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento.
Esso delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e dispone in ordine all'impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell’Istituto.
Il Consiglio di Istituto, fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Classe, Interclasse e di Intersezione, ha potere deliberante, su proposta della Giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della Scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie:
adozione del regolamento interno dell’Istituto;
acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico scientifiche e dei sussidi didattici, compresi quelli audiotelevisivi, telematici ed informatici e le dotazioni librarie, e acquisto dei materiali di consumo occorrenti per le esercitazioni;
adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
criteri generali per la programmazione educativa;
criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi d'istruzione;
promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazione e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;
partecipazione dell’Istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo;
forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte dall’Istituto.
Il Consiglio di Istituto indica, altresì, i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all'assegnazione ad esse dei singoli docenti, all'adattamento dell'orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali e al coordinamento organizzativo dei Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione; esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo dell’Istituto e stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi. Esercita le funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento. Esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. Delibera, sentito per gli aspetti didattici, il Collegio dei Docenti, le iniziative dirette alla educazione alla salute
248
e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall'art. 106 del Testo Unico in Materia di Istruzione n. 309 del 1990.
Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal Testo Unico, dalle leggi e dai regolamenti, alla sua competenza.
Art. 2 - Composizione del Consiglio di Istituto
Negli istituti con popolazione scolastica inferiore a 500 alunni è costituito da 14 componenti, di cui 6 rappresentanti del personale docente, 1 del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 6 genitori degli alunni, il Dirigente Scolastico.
Negli istituti con popolazione scolastica superiore a 500 alunni è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti dei personale docente, 2 del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 8 genitori degli alunni, il Dirigente Scolastico.
Art. 3 - Nomina dei membri del Consiglio
Vista la proclamazione degli eletti effettuata dal primo seggio elettorale, scaduti i termini per i ricorsi, i membri dei Consiglio di Istituto sono nominati con Decreto del Dirigente Scolastico su delega del Direttore Generale dell’ufficio Scolastico Provinciale.
Art. 4 - Elezione Presidente e Vice Presidente
Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge tra i rappresentanti dei genitori il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio.
E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta rispetto al numero dei componenti del Consiglio. Qualora non si raggiunga detta maggioranza in prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta la metà più uno dei componenti in carica. A parità di voti si procede con un'ulteriore votazione.
Il Consiglio elegge anche un Vice Presidente da votarsi tra i genitori componenti il Consiglio stesso secondo le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente.
Art. 5 - Attribuzione e prerogative del Presidente
Il Presidente, eletto secondo le modalità previste dall’art. 10 comma 1 del Testo Unico in Materia di Istruzione, assicura il regolare funzionamento del Consiglio ed il rispetto del presente regolamento. Dirige e coordina le sedute, e, previa deliberazione del Consiglio di Istituto, i rapporti con l'esterno. In particolare illustra gli argomenti inseriti all’ordine del giorno o invita i proponenti illustrarli; esaurita la trattazione di ogni singolo argomento, ne riassume in breve i termini essenziali e, formulato con chiarezza l’oggetto da porsi in votazione lo sottopone al voto.
Art. 6 - Attribuzione del Vice Presidente
In caso di assenza del Presidente, tutte le funzioni vengono assunte dal Vice Presidente. Qualora lo stesso risulti assente o impedito, ne fa le veci il Consigliere più anziano della componente genitori.
Art. 7 - Compiti del Segretario
Il Segretario, designato dal Presidente, ha il compito di redigere il verbale dei lavori del Consiglio e di sottoscrivere, unitamente al Presidente, lo stesso processo verbale e tutti gli atti e le deliberazioni del Consiglio, lette e approvate nel corso della seduta.
249
Art. 8 - Sede delle riunioni
Il Consiglio si riunisce di norma nella sede centrale dell’Istituto.
Art. 9 - Convocazione del Consiglio: modalità
La prima convocazione, immediatamente successiva alla nomina dei membri, è disposta dal Dirigente Scolastico; le successive dal Presidente del Consiglio, sentita la Giunta Esecutiva, ogni qualvolta egli lo ritenga opportuno, e comunque ordinariamente durante l'anno scolastico. La convocazione, in seduta ordinaria, deve essere diramata per iscritto a ciascun componente almeno cinque giorni prima e deve riportare il luogo, la data, l'ora d'inizio della seduta e l'ordine del giorno nonché le "varie ed eventuali".
Il Consiglio deve essere convocato ogni qualvolta ne venga fatta richiesta da almeno un terzo dei membri del Consiglio. Nella richiesta di convocazione del Consiglio debbono essere specificati una data indicativa e uno o più argomenti da trattare.
Il Collegio dei Docenti, le Assemblee di classe, i Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione possono avanzare delle proposte al Consiglio di Istituto per la discussione. E' facoltà del Presidente, sentiti i richiedenti e la Giunta, di anticipare o dilazionare la convocazione al fine di raggruppare eventuali altre richieste.
Art. 10 - Convocazione straordinaria
Il Consiglio può essere convocato dal Presidente in seduta straordinaria su richiesta del Dirigente Scolastico, della Giunta o della maggioranza dei Consiglieri.
La convocazione, anche telefonica, completa dell'ordine del giorno, deve pervenire ai membri del Consiglio almeno 24 ore prima della seduta.
Art. 11 - Pubblicità delle sedute
A norma della Legge n. 748 del 1977, che ha disciplinato la pubblicità delle sedute degli Organi Collegiali della scuola, alle riunioni del Consiglio di Istituto possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio (tutti i genitori, docenti e personale amministrativo ed ausiliario) ed i membri dei Consigli di Circoscrizione di cui alla legge 8/4/76, n. 278, operanti nel territorio di competenza dell’Istituto.
Adeguate modalità di accertamento del diritto di presenziare alle sedute stesse possono essere poste in atto dal Presidente del Consiglio di Istituto, di sua iniziativa, o su richiesta di un consigliere.
Le modalità di ammissione del pubblico alle sedute sono accettate dal Presidente in relazione ad alcuni criteri:
favorire al livello più alto la partecipazione degli elettori alle sedute;
la capienza e l’idoneità dei locali disponibili in rapporto alle persone presenti;
realizzare un ordinato svolgimento della seduta del Consiglio, senza che sia turbata la libertà di espressione e di deliberazione.
La facoltà di assistere alle sedute non conferisce ai partecipanti diritto di parola, né diritto di voto.
Qualora il comportamento del pubblico che assiste, non consenta l’ordinato svolgimento dei lavori, il Presidente può disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica.
250
Il Presidente esercita, per il mantenimento dell’ordine, gli stessi poteri a tal fine conferiti dalla legge al Sindaco, quando presiede le sedute del Consiglio Comunale.
Alle sedute del Consiglio non è ammesso il pubblico, quando siano in discussione argomenti concernenti persone.
Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni i rappresentati della Provincia, del Comune, delle Circoscrizioni, delle ASL, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o autonomi operanti nel territorio, del Consiglio scolastico di Distretto o di altri Consigli di Istituto o di Circolo, nonché di altre persone o enti che il Consiglio o la Giunta esplicitamente invitino al fine di approfondire l’esame dei problemi riguardanti la vita od il funzionamento della scuola.
Le persone appositamente invitate hanno diritto di parola, ma non di voto. L’iniziativa dell’invito alla partecipazione può essere presa da ciascun consigliere: l’invito formale sarà deciso dal Consiglio ed inoltrato dal Presidente.
Art. 12 - Pubblicizzazione degli atti
Convocazioni e delibere con rilevanza esterna sono opportunamente pubblicizzate attraverso l'esposizione all' Albo dell’Istituto.
I verbali del Consiglio di Istituto, contenuti in appositi registri numerati, depositati presso la Presidenza, sono a disposizione per la consultazione di chi ne faccia richiesta secondo le procedure previste dalla Legge 241/90, riguardante la "trasparenza degli atti amministrativi”.
Art. 13 - Giustificazione dell'assenza
I membri del Consiglio, impediti ad intervenire ad una seduta, comunicano l'assenza al Presidente del Consiglio o al Presidente della Giunta, possibilmente prima della riunione. Il consigliere che, nell’arco di un anno scolastico si assenti per tre volte consecutive, o due volte anche non consecutive senza giustificazione, dovrà considerarsi decaduto dalla carica.
Art. 14 - Ordine del giorno
L'ordine del giorno è fissato dal Presidente su proposta della Giunta, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso; ogni consigliere ha facoltà di proporre argomenti da inserire nell'ordine del giorno della seduta successiva.
Spetta alla Giunta valutare l'eventuale inserimento di detta proposta nell'ordine del giorno da formulare.
Qualora la proposta sia avanzata per iscritto da almeno 1/3 dei componenti del Consiglio, la Giunta inserisce l'argomento tra quelli da proporre nell'ordine del giorno.
Per discutere o votare su argomenti urgenti, che non siano all’ordine del giorno è necessaria una deliberazione del Consiglio adottata all’unanimità dai presenti. Nel caso non si raggiunga l’unanimità, dette proposte saranno prese in esame nella seduta immediatamente successiva.
La proposta di variazione può venire formulata da qualsiasi membro del Consiglio e può essere illustrata brevemente solo dal proponente, è inoltre consentito ad un altro membro del Consiglio di illustrare brevemente i motivi contrari alla proposta di variazione.
Art. 15 - Svolgimento della riunione e sua validità
La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti non appena si sia raggiunto il numero legale di cui al secondo comma dell'art. 10 del Testo Unico in materia di Istruzione.
251
Il Presidente dichiara aperta la seduta che ha regolarmente inizio con la lettura e l’approvazione del verbale della seduta precedente.
Qualora non si raggiunga il numero legale, il presidente rinvierà la seduta ad altra data.
E' dovere del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'ordine del giorno nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione.
L'ordine di trattazione degli argomenti medesimi può essere tuttavia modificato, su proposta del Presidente o dei Consiglieri, previa approvazione del Consiglio. Tutti i membri hanno diritto di parola che si esercita per alzata di mano.
Art. 16 - Mozione d'ordine
Prima della discussione di un argomento all'ordine del giorno, ogni membro del Consiglio può presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della discussione (questione pregiudiziale) oppure per il rinvio dell'argomento (questione sospensiva). Sull'accoglimento o meno della mozione si pronuncia il Consiglio con votazione palese.
Art. 17 – Votazioni
Quando il dibattito è concluso, si passerà a votazione, accordando, su richiesta, una breve sospensione per dar modo alle parti di consultarsi.
Prima della votazione nessuno può chiedere la parola se non per una breve dichiarazione di voto.
La votazione avviene per alzata di mano, prima i favorevoli e poi i contrari ed infine gli astenuti.
Le votazioni riguardanti l’operato di persone sono segrete.
Per le operazioni di voto il Presidente ed il segretario possono farsi assistere da 2 membri in veste di scrutatori. Il Presidente, su richiesta di almeno 1/3 dei consiglieri, fa effettuare la votazione segreta anche in altri casi.
Art. 18 – Deliberazioni
Le mozioni o gli argomenti dell'ordine del giorno si intendono approvati quando abbiano ottenuto o la maggioranza assoluta dei componenti in carica o la maggioranza relativa. La maggioranza assoluta è richiesta per la prima votazione per le elezioni del Presidente del Consiglio di Istituto e dei membri della Giunta, per l'approvazione del bilancio o per la modifica del regolamento. In caso di parità il voto del Presidente prevale.
Art. 19 – Verbalizzazione
In ogni seduta, a cura del segretario designato da Presidente viene redatto un verbale che deve contenere, i nomi di coloro che hanno partecipato e degli assenti con o senza giustificato motivo, le decisioni del Consiglio nonché eventuali dichiarazioni presentate per iscritto dai consiglieri ed, eventualmente a richiesta, la motivazione del voto.
Il verbale è firmato dal Presidente e dal Segretario e deve essere depositato in segreteria entro cinque giorni dalla seduta.
Estratto del verbale deve essere affisso all'Albo della scuola. Le verbalizzazioni di questioni relative a persone non saranno pubblicate, salvo richiesta dell'interessato.
Art. 20 - Diritti dei membri
Ogni membro può chiedere al Presidente del Consiglio e al Presidente della Giunta informazioni e spiegazioni sui lavori della Giunta e delle deliberazioni adottate.
252
Art. 21 - Dimissioni, decadenze, surroghe
I membri del Consiglio di Istituto rimangono in carica tre anni, fatti salvi i casi di dimissioni e di decadenza.
Le dimissioni devono essere date per iscritto, oppure in forma orale se presentate direttamente in Consiglio; le dimissioni esplicano i loro effetti, cioè la loro decorrenza, non dal momento in cui l’interessato le ha date, ma dal momento in cui vengono accettate dal Consiglio.
Il Consiglio può respingere le dimissioni; ha tuttavia il dovere di accettarle se per volontà dell’interessato sono irrevocabili. Può aversi la decadenza di un consigliere in due casi:
quando egli non abbia partecipato ai lavori del Consiglio, senza giustificato motivo, per tre sedute consecutive;
quando egli abbia perso il requisito richiesto per l’eleggibilità (ad esempio un insegnante collocato a riposo, oppure trasferito a scuola di altro Istituto; oppure un genitore che non abbia più figli nelle scuole dell’Istituto, per trasferimento o passaggio ad altra scuola).
La decadenza, come le dimissioni, deve essere formalmente deliberata dal Consiglio; contemporaneamente il Consiglio individua il candidato che subentra a quello dimesso o decaduto, cioè il primo candidato non eletto della lista alla quale apparteneva il membro cessato.
L’atto di surroga è di competenza del Dirigente Scolastico. Qualora la lista sia esaurita e manchi la possibilità di surrogazione, si devono indire elezioni suppletive limitatamente alle componenti da integrare.
Art. 22 - Bilancio preventivo e consuntivo
Il Consiglio di Istituto programma il bilancio in base al Dlsg. 44.
Art. 23 - Commissioni di lavoro
Il Consiglio in conformità all'art. 10 del Testo Unico in Materia di Istruzione, può decidere di nominare speciali commissioni di lavoro e/o di studio con l'apporto anche di esperti qualificati esterni. Le commissioni sono presiedute dal Presidente del Consiglio o da un consigliere delegato. Esse hanno solo potere propositivo e svolgono la propria attività msecondo i criteri stabiliti dal Consiglio, al quale sono tenute a riferire per iscritto.
GIUNTA ESECUTIVA
Art. 1 – Composizione
La Giunta Esecutiva è composta da:
Membri elettivi: due genitori (non esiste incompatibilità tra la carica di Presidente e membro della Giunta anche se è auspicabile che per una democrazia partecipata sia un altro genitore a far parte della Giunta), 1 insegnante, 1 ATA eletti dal Consiglio con le medesime modalità previste per la elezione del Presidente, sia in prima che in seconda votazione, procedendo alla elezione di un membro alla volta ed esprimendo quindi una sola preferenza per ogni singola votazione.
Membri di diritto: il Dirigente Scolastico ed il Direttore dei servizi generali amministrativi che provvede a redigere il verbale.
E’ presieduta dal Dirigente Scolastico. In caso di assenza o di impedimento, la Giunta è presieduta dal collaboratore con funzione di vicario del Dirigente Scolastico.
253
Il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi (DSGA) della Scuola svolge le funzioni di Segretario della Giunta. Egli collabora con il Dirigente Scolastico per tutto ciò che concerne il regolare e ordinato funzionamento della Giunta; redige il processo verbale di ogni seduta e firma con il Dirigente Scolastico il verbale medesimo. In caso di assenza o impedimento il Segretario sarà sostituito dall’Assistente Amministrativo più anziano di servizio.
Art. 2 – Convocazione
La convocazione della Giunta spetta al Dirigente Scolastico. Essa deve pervenire a
ciascun membro almeno cinque giorni prima della seduta, a mezzo di avviso scritto,
riportante la data, l'ora di inizio della seduta, l'ordine del giorno nonché le "varie ed eventuali". Ove lo richiedano urgenti necessità la Giunta può essere convocata d'urgenza, anche telefonicamente, e si riunisce appena possibile.
La seduta è valida se è presente la maggioranza dei componenti.
Art. 3 - Riunioni e sede
La Giunta si riunisce, di norma, prima di ogni seduta del Consiglio di Istituto, ma può altresì essere convocata come organo di disciplina. Le sedute della Giunta si svolgono presso la sede della scuola.
Art. 4 – Compiti
La Giunta svolge nei riguardi dei lavori del Consiglio attività essenzialmente preparatorie e di esecuzione, ha però, come organo distinto ed autonomo dal Consiglio stesso, anche una propria e specifica competenza. In particolare:
predispone il bilancio preventivo ed il conto consuntivo;
predispone entro il 30 settembre di ogni anno la relazione del Consiglio di Istituto;
cura la preparazione degli atti di competenza da proporre all'approvazione del Consiglio e l’esecuzione delle delibere;
ha il compito di predisporre l’ordine del giorno del Consiglio.
Ciascun membro della Giunta può richiederne la convocazione al Dirigente Scolastico.
Art. 5 - Processo verbale
Di ogni riunione deve essere redatto il processo verbale sull'apposito registro.
Del processo verbale si richiede l'approvazione all'unanimità.
Gli atti non saranno resi pubblici, ma è facoltà dei Consiglieri prenderne visione.
CONSIGLI DI INTERSEZIONE, DI INTERCLASSE E DI CLASSE
Art. 1 - Il Consiglio di Intersezione nella Scuola dell’Infanzia, il Consiglio di Interclasse nella Scuola Primaria e il Consiglio di Classe nella Scuola Secondaria di Primo grado sono presieduti dal Dirigente Scolastico o da un membro del Consiglio, suo delegato.
Essi sono rispettivamente composti dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella Scuola dell’Infanzia, dai docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso nella Scuola Primaria e dai docenti di ogni singola classe nella Scuola Secondaria di Primo Grado.
254
Fanno parte del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe anche gli specialisti che, ai sensi dell'articolo 315, comma 5, del Testo Unico in materia d’Istruzione sono contitolari delle classi interessate.
Fanno parte, altresì, del Consiglio di Intersezione, Interclasse o di Classe:
a) nella Scuola dell’Infanzia e Primaria, per ciascuna delle sezioni o delle classi interessate, un rappresentante dei genitori eletto annualmente;
b) nella Scuola Secondaria di Primo Grado quattro rappresentanti dei genitori, per ogni classe, eletti annualmente.
In seno al Consiglio il Dirigente Scolastico nomina un coordinatore ed un segretario, responsabile quest'ultimo, della verbalizzazione delle sedute.
I Consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe, con la presenza dei Rappresentanti dei Genitori, si riuniscono con scadenza e modalità indicate dal piano delle attività.
Possono essere convocati, in via straordinaria, su richiesta di una delle due componenti.
La motivazione e l'ordine del giorno devono essere dettagliati.
La convocazione è in ogni caso prerogativa del Dirigente Scolastico che ne valuta l'urgenza.
Essi possono essere aperti a tutti i genitori della classe, sentite le componenti dei docenti e dei rappresentanti.
Art. 2 - I Consigli di Classe, formati dalla sola componente docenti, si riuniscono per la realizzazione del coordinamento didattico e la valutazione.
Art. 3 - I Consigli di Interclasse si riuniscono, con la sola presenza della componente docenti, per formulare un parere vincolante in merito alla non ammissione alla classe successiva degli alunni.
Art. 4 - Il registro dei verbali non è a disposizione della componente genitori. A questi sarà letta, per approvazione, la verbalizzazione spettante.
I Consigli di Classe, Interclasse ed Intersezione hanno il compito di:
formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine all’azione educativa, didattica e alle iniziative di sperimentazione;
agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti e genitori;
formulare parere sulla scelta dei libri di testo (solo Consigli di Classe ed Interclasse);
verificare l’andamento complessivo dell’attività didattica nelle classi di loro competenza per gli opportuni adeguamenti del programma di lavoro didattico.
I Consigli di Classe, Interclasse ed Intersezione possono fare, inoltre, proposte al Consiglio di Istituto in ordine a problematiche relative all’Edilizia Scolastica.
COLLEGIO DOCENTI
Art. 1 - Il Collegio Docenti Unitario dell’Istituto Comprensivo è composto da tutti gli insegnanti di ruolo e non di ruolo, in servizio nell'Istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico; si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qualvolta il
255
Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità. Il Collegio si riunisce come Collegio di Sezione con potere deliberante per specifiche materie ai vari ordini di scuola.
Art. 2 - Il Collegio può essere riunito in via straordinaria quando almeno 1/3 dei suoi componenti ne faccia richiesta scritta con l'ordine del giorno dettagliato.
Art. 3 - Le riunioni del Collegio hanno luogo in ore non coincidenti con l'orario di lezione e le funzioni di segretario sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad uno dei suoi collaboratori.
Art. 4 - E’ l’organo tecnico della programmazione didattica e pertanto ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’Istituto.
In particolare:
cura la programmazione dell'azione educativa anche al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i curricoli d'insegnamento alle specifiche esigenze ambientali. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà d'insegnamento garantita a ciascun docente;
formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione e la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto;
valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica per verificare l'efficacia in rapporto agli orientamenti ed agli obiettivi programmati, proponendo ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica;
provvede all'adozione dei libri di testo;
sceglie i sussidi didattici nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio di Istituto;
adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione;
promuove iniziative di aggiornamento dei docenti dell’Istituto;
esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola;
promuove ed adotta le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap;
esprime al Dirigente Scolastico parere in ordine alla sospensione dal servizio e alla sospensione cautelare del personale docente quando ricorrano ragioni di particolare urgenza e gravità;
esprime parere, per gli aspetti didattici, in ordine alle iniziative dirette alla educazione alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze;
si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dalle leggi e dai regolamenti;
elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto;
elegge i docenti in seduta unitaria che fanno parte del Comitato per la valutazione del servizio del personale docente.
Per una migliore funzionalità e per uno scambio più proficuo di esperienze il Collegio dei Docenti può articolarsi in gruppi di lavoro, commissioni, dipartimenti, come previsto dal CCNL.
256
Nell'adottare le proprie deliberazioni il Collegio dei Docenti tiene conto delle eventuali proposte e pareri dei Consigli di Classe, Interclasse o d'Intersezione.
Nell’organizzare le attività aggiuntive il Collegio Docenti terrà conto dei rientri pomeridiani della Scuola Secondaria di Primo grado ed eviterà sovrapposizioni.
Per la stesura del verbale il Dirigente Scolastico individua un docente con funzioni di segretario verbalizzante.
257
PARAGRAFO 4.2 IL DS (breve profilo, ubicazione, orari, tel, mail, etc) PARAGRAFO 4.3 I DOCENTI COLLABORATORI DEL DS (breve profilo, ubicazione, orari, tel, mail, etc); DIRETTI COLLABORATORI DEL DS
primo docente collaboratore con delega alla funzione vicaria _____; secondo docente collaboratore ____
Nella gestione dell’istituto il DS, nel triennio di riferimento, si avvale delle seguenti collaborazioni: FIGURE DI SISTEMA STAFF D’ISTITUTO, con funzioni consultive e propositive rispetto alle opzioni strategiche dell’istituto, costituito dal DS, dai docenti referenti, a seconda degli argomenti da trattare, del DSGA, dell’AA operante in settore affine, dal presidente del Consiglio d’Istituto o suo delegato, esperti esterni, etc.
PARAGRAFO 4.4: PREPOSTI DI PLESSO/SEDE (breve profilo, ubicazione, orari, tel, mail, etc)
258
PARAGRAFO 4.5 DOCENTI TITOLARI DI FUNZIONE STRUMENTALE EX ART. 33 CCNL
DOCENTI REFERENTI NOME E
COGNOME COMPITO BREVE
PROFILO LUOGO Orari
Tel Mail
coordinamento delle attività di inclusione scolastica e sociale
prof. Barbara Maina
coordinamento della progettazione curricolare, extra-curricolare e valutazione della Scuola; coordinamento nell’attuazione dei piani di miglioramento connessi con la sezione n° 5 del RAV ex DPR 80 (priorità/traguardi e obiettivi di processo)
p. Antonio Consonni
sviluppo delle tecnologie digitali
prof. Andrea Cerioli
continuità/orientamento Prof. p. Luca Ghirardelli
rapporti con il territorio p. Antonio Consonni
formazione del personale docente
p. Antonio Consonni
attività di integrazione formativa
p. Antonio Consonni
PARAGRAFO 4.6 DOCENTI REFERENTI
DOCENTI REFERENTI NOME E
COGNOME COMPITO BREVE PROFILO LUOGO Orari
Tel Mail
per prove INVALSI
Adriana Fusari
per il registro digitale
Cerioli Andrea
scuola dell’infanzia
Magri Giulia Coordinatore didattico
scuola primaria Assirati Chiara Coordinatore didattico
scuola secondaria
Mondini Paolo
Coordinatore didattico
scuola Falarti Emanuele
Coordinatore Educativo
259
PARAGRAFO 4.7 I DOCUMENTI FONDAMENTALI D’ISTITUTO Completano il PTOF, in allegato, nella sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE:
il PTOF > Piano Triennale dell’Offerta formativa
il RAV > Rapporto di AutoValutazione
l’Atto di Indirizzo / ORIENTAMENTI del Dirigente scolastico
il PDM > Piano di miglioramento
il Curricolo d’Istituto
il Curricolo delle Scuole: Infanzia, Primaria, Secondaria
il Piano annuale per l’inclusività
il Regolamento di Istituto
il Regolamento di Vita (disciplinare)
il Regolamento viaggi di istruzione
il Patto di Corresponsabilità educativa
il PECUP
la Carta dei servizi scolastici
il Regolamento economico
260
SEZIONE 5 - I SERVIZI DI SEGRETERIA La segreteria con la segreteria amministrativa è un ponte tra le famiglie della scuola e la comunità religiosa che gestisce la scuola.
La segreteria amministrativa è guidata dalla dott. Rossella Alberti, nominata direttamente dal Superiore generale come Amministratrice della Congregazione della Sacra Famiglia, quindi anche della nostra Scuola.
Tutte le questioni economiche pertanto sono valutate e decise dalla Direzione generale.
PARAGRAFO 5.1 L’ORGANIGRAMMA DELLA SEGRETERIA
Nella segreteria lavorano due segretarie che si dedicano ai compiti di relazione con i genitori, i docenti, gli studenti e alle pratiche ministeriali.
L’amministrazione invece ha una segretaria che si dedica alle questioni economiche della casa
PARAGRAFO 5.2 La segreteria è raggiungibile: via telefono allo 030 - 941036 via fax allo 030 - 9940462 via e-mail all'indirizzo [email protected] E' aperta ai genitori, docenti e alunni: da Lunedì a Venerdì dalle ore 8:00 alle 9:00 dalle 12:00 alle 14:00 dalle 16:00 alle 17:00 LAmministrazione è raggiungibile: via telefono allo 030 - 941036 via fax allo 030 - 9940462 via e-mail all'indirizzo: [email protected] E' aperta ai genitori e docenti: da Lunedì a Venerdì dalle 12:00 alle 13:30.
261
SEZIONE 6 - IL PERSONALE DELLA SCUOLA
SEZIONE 7 - IL FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI Si suggerisce di fare riferimento anche a quanto indicato alle sezioni “LE ATTREZZATURE E LE INFRASTRUTTURE MATERIALI” e “RETI DI SCUOLE E COLLABORAZIONI ESTERNE” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015. L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste.
Infrastruttura attrezzatura
Motivazione, in riferimento alle priorità strategiche del capo I e
alla progettazione del capo III
Fonti di finanziamento. costo previsto
attivazione del laboratorio
manutenzione e potenziamento del
attivazione del laboratorio
manutenzione e potenziamento del
acquisto e installazione di
attivazione della biblioteca didattica
potenziamento della biblioteca
potenziamento delle palestre
eventualmente indicare infrastrutture richieste per effetto della partecipazione ai bandi PON
262
SEZIONE 8 - PIANI DI MIGLIORAMENTO DERIVANTI DALLA SEZIONE N° 5 DEL RAV (EX ART. 6 DEL DPR 80/2013) PARAGRAFO 8.1 INTRODUZIONE ESPLICATIVA Il progetto del Piano di miglioramento è connesso a un percorso di cittadinanza attiva: LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA. Il ‘sistema’ le CASE DELLA SACRA FAMIGLIA. Una delle sfide più impegnative dell’educare e del fare scuola, insieme all’apprendimento, è ‘insegnare a vivere’ (Paola Elisabetta). Vivere è sentirsi bene nel proprio corpo, appartenere a una comunità più grande (‘comunità di destino’), sperimentarsi uomini e donne capaci di futuro. Da queste intuizioni -che caratterizzano sempre più il nostro Centro educativo- prenderà il via il sistema educativo LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA, un po’ sul modello della scuola inglese raccontata nei libri di Harry Potter. Di che cosa si tratta? Tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria) sarà suddivisa in quattro Case in cui ogni studente concorrerà a portare punti alla propria Casa. Questa esperienza non è un progetto nuovo che si aggiunge a tutti gli altri, ma è un ‘sistema educativo’ che fa sintesi dei tanti progetti della nostra scuola, con l’obiettivo di ‘tirar fuori’ le virtualità/le energie nascoste nel cuore di ciascun figlio/studente e di ‘contenere’ gli aspetti più critici della propria personalità. Una APP permetterà di aggiornare, di settimana in settimana, i punteggi delle varie CASE per poter festeggiare ogni due mesi e alla fine dell’anno la CASA vincitrice. A voi genitori e ai vostri figli illustreremo il progetto nelle Assemblee di settembre.
Questo sistema ‘traduce’ alcune intuizioni del metodo di vita e di educazione della Cerioli che comprende questi pilastri: creare legami, facendo crescere un senso di appartenenza a una famiglia più grande; prendersi cura dei più piccoli da parte dei grandi e imitare il bene dei grandi da parte dei più piccoli; imparare a collaborare, lavorando insieme, con uno scopo comune e, attraverso questo, far crescere fiducia nella vita (e fede).
Nei mesi di giugno e di luglio attraverso numerosi incontri tra docenti ed educatori abbiamo potuto qualificare il progetto nei suoi vari aspetti. E siamo convinti che sarà una bellissima avventura!
PARAGRAFO 8.2 PRIORITA’/TRAGUARDI (EX SEZIONE 5.1 DEL RAV) Indicazione delle priorità e i relativi traguardi individuati in esito all’area 5.1 (priorità/traguardi) della sezione 5 del RAV; scadenza: 3 anni (31/08/2017; salvo proroghe). PARAGRAFO 8.3 GLI OBIETTIVI DI PROCESSO (EX SEZ. 5.2 DEL RAV) Indicazione degli obiettivi di processo individuati in esito all’area 5.2 (obiettivi di processo) della sezione 5 del RAV; scadenza 1 anno (31/08/2016; salvo proroghe) per quanto di rilevanza nel triennio di riferimento. Area di processo: Orientamento strategico e organizzazione della scuola Obiettivi di processo: 1 Organizzare tutta la scuola (infanzia, primaria, secondaria) per favorire la cittadinanza attiva. 2 Apprendere attraverso l’esperienza del vivere insieme.
263
Area di processo: Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Obiettivi di processo: 1 Sviluppare un senso reale di appartenenza oltre il gruppo classe. 2 Educare a vivere insieme affrontando e risolvendo le frustrazioni. PRIORITÀ Competenze di Cittadinanza e Costituzione, Legalità
SEZIONE 9 LA FORMAZIONE DEL PERSONALE [ Definizione per giugno 2016 ]
Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico. Qui si fa riferimento anche a quanto indicato alle sezioni “IL PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE” e “RETI DI SCUOLE E COLLABORAZIONI ESTERNE” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015. E: Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale (MIUR 7.1.2016) Il MIUR <intende privilegiare la documentazione degli esiti della formazione> Qui si forniscono i seguenti indirizzi formativi di carattere orientativo
PARAGRAFO 9.1 LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE (commi 11 e 124 della legge)
DOCENTI ATTIVITÀ FORMATIVE PER IL TRIENNIO DI RIFERIMENTO
TEMATICA AMBITO DI RIFERIMENTO
TEMPO n° ore
La produzione di prove valutative standardizzate per classi parallele
obiettivi di processo RAV area 5.2
La competenza chiave ‘imparare a imparare’
obiettivi di processo RAV area 5.2
Le risorse in rete per la didattica digitale
PTOF
La gestione della ‘area studenti’ del sito scolastico
PTOF
L’interazione digitale fra la
PON
264
posizione del docente e i terminali di lavoro degli alunno/studenti
Informazione e formazione di base in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro
D.L.vo 81/2008 artt. 36 e 37
265
PARAGRAFO 9.2 LA FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA
ATA ATTIVITÀ FORMATIVE PER IL TRIENNIO DI RIFERIMENTO
TEMATICA AMBITO DI RIFERIMENTO
TEMPO N° ore
La digitalizzazione dei flussi documentali
Partecipazione a “protocolli in rete”
La pubblicazione degli atti sull’area ‘pubblicità legale’ del sito scolastico (DSGA e AA)
Amministrazione trasparente
Assistenza di base e ausilio materiale agli alunni/studenti disabili (CS)
Inclusione scolastica
Informazione e formazione di base in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro
D. Lvo 81/2008 artt. 36 e 37
EDILIZIA SCOLASTICA
Criteri per l’utilizzo degli spazi
□ Ogni spazio della scuola è organizzato in modo funzionale per un utilizzo anche polifunzionale.
□ Nei corridoi e negli spazi comuni non è consentito svolgere giochi pericolosi per la propria e altrui incolumità
□ Le turnazioni nelle aree comuni (Informatica, Palestra, Piscina) vengono concordate all'inizio dell'anno scolastico.
□ II materiale è tenuto con cura da diversi responsabili.
□ Le aule abilitate a laboratori vengono utilizzate per lo svolgimento di attività specifiche e, durante le ore in cui non sono previste tali attività, diventano aule per altre attività.
La Scuola è attrezzata con una mensa interna di ottima qualità. Il menù previsto settimanalmente è approvato dall’ASL bresciana. Per i bambini con certificato medico per
allergie o intolleranze alimentari è previsto il menù adeguato.
SICUREZZA
Tutto il Centro Educativo OTTEMPERA ALLE NORMATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO (d.lgs. 81/08 ) con l’intervento di una ditta esterna e la programmazione
annuale di numero 2 prove di evacuazione antincendio degli ambienti scolastici.
266
INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA SPAZICOMUNI
4 Aule con bagni sezioni A / B sezioni A / B / C Aula Magna
Sala Docenti Aule | 10 su due piani
Aule | 9 su un piano Laboratorio Informatica
Spazio gioco Esterno Aula Docenti Aula Docenti Laboratorio Multimediale Musica
Spazio gioco Interno Aula Educatori Sala Educatori Biblioteca
Mensa - Aula Spazio GIOCO Interno
Spazio Gioco Esterno
Spazio Gioco interno Palestra
Aule | 10 su due piani
Spazio Gioco Esterno Piscina
Bagni Infermeria Mensa
Infermeria Bagni BAR
Mensa Mensa Segreteria
spazi attrezzati per l’attività di
recupero, potenziamento e consolidamento
spazi attrezzati per l’attività di
recupero, potenziamento e consolidamento
ESTERNO Chiesa
Sacra Famiglia
ufficio per il Coordinatore Attività
educative
ufficio per il Coordinatore Attività
educative
Campi di Calcio 6
Campo Pallavolo
Campo Pallacanestro
Campo Calcetto
Spazio Giochi Bambini
Ampio Parcheggio
La Casa è accogliente per le feste di
compleanno, per le cresime e per le prime
comunioni
La Casa ospita anche i ritiri dei bambini e dei
ragazzi con le loro famiglie che si
preparano alla cresima e alla prima comunione
Superamento barriere
architettoniche Piano di evacuazione
| Illuminazione Impianto elettrico |
antincendio | acustico antisismica
267
APPROVAZIONE CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA
DELIBERA DEL Consiglio d’Istituto della Scuola INFANZIA / PRIMARIA / SECONDARIA
Scuola S. Paola Elisabetta Cerioli
Visto il D.P.R. 275/1999 REGOLAMENTO RECANTE NORME IN MATERIA DI CURRICOLI NELL'AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE e, in particolare, l’art. 3 come modificato dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107;
Vista la Legge 13 luglio 2015 n. 107, recante RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E DELEGA PER IL RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI NORMATIVE VIGENTI;
Visto il Piano della performance 2014-16 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, adottato con D.M. 20/02/2014, prot. n. 133 (confermato con D.M. 28/04/2014, prot. n. 279), in particolare il cap. 5 punto 1, OBIETTIVI STRATEGICI – ISTRUZIONE SCOLASTICA;
268
Visto L’ATTO DI INDIRIZZO CONCERNENTE L’INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ POLITICHE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA per l’anno 2016;
Visto il RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE DELL’ISTITUTO E IL PIANO DI MIGLIORAMENTO;
Visto L’ATTO DI INDIRIZZO per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione adottato dal Dirigente scolastico ai sensi del quarto comma dell’art. 3, del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, come modificato dal comma 14 dell’art. 1 della L. n. 107/2015 citata;
Vista la delibera del Collegio Docenti di elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa in data;
Sentiti i pareri degli Enti Locali e/o delle diverse realtà istituzionali, e/o culturali, e/o sociali, e/o economiche operanti nel territorio ai sensi del punto 5, comma 14, L.n.107/2015;
Tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dei docenti e dei genitori;
il Consiglio di Istituto nel giorno di mercoledì 13 gennaio 2016
APPROVA il Piano triennale dell’offerta formativa, che viene inviato all’Ufficio Scolastico Regionale competente ai fini delle verifiche di cui al comma 13, art. 1 della Legge n. 107/2015.
L’effettiva realizzazione del Piano resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa Istituzione scolastica delle risorse umane e strumentali ivi individuate.
Il Dirigente scolastico assicurerà la pubblicità di legge all’unito Piano triennale dell’offerta formativa(mediante pubblicazione all’albo on line dell’Istituto Scolastico e Scuola in chiaro).