Congregazione Suore dell’Apostolato Cattolico 2015...Scuola Paritaria dell’Infanzia e Primaria...

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Scuola Paritaria dell’Infanzia e Primaria Congregazione Suore dell’Apostolato Cattolico Via San Vincenzo Pallotti, 10 – 83021 AVELLA (AV) Tel/fax 081.8251262 E-mail [email protected] “Ogni sistema educativo deve essere giudicato non per ciò che concede ai pochi, ma per ciò che assicura ai molti, pur senza impedire ai pochi di andare sempre più lontano. ” (B. Bettelheim) PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2015 - 2016

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Scuola Paritaria dell’Infanzia e Primaria

Congregazione Suore dell’Apostolato Cattolico

Via San Vincenzo Pallotti, 10 – 83021 AVELLA (AV)

Tel/fax 081.8251262 E-mail [email protected]

“Ogni sistema educativo deve essere giudicato non per ciò che concede ai pochi, ma per ciò che assicura ai molti, pur

senza impedire ai pochi di andare sempre più lontano. ” (B. Bettelheim)

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

2015 - 2016

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PREMESSA

Il presente Piano dell’Offerta Formativa, elaborato sulla base delle Indicazioni Nazionali e della vasta esperienza in campo educativo che caratterizza il nostro Istituto, è stato esaminato e approvato dai Collegi Docenti della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria con delibera n.…… del 28 giugno 2015 per l’anno scolastico 2015-2016. Il progresso economico e culturale degli ultimi decenni ha portato grandi cambiamenti all’interno della nostra società, che risulta più aperta. Questa nuova realtà ha imposto un adeguamento della scuola italiana partendo dagli aspetti della formazione di base e aprendo la strada all’innovazione pedagogica. Oggi viene affermata l’esigenza di un’azione educativa adeguata alle richieste e ai bisogni reali dell’ambiente sociale e culturale nel quale la scuola opera, evidenziando il valore determinante di una scuola aperta e flessibile, con rinnovate funzioni dei docenti che progettano all’interno di team, in ambiti disciplinari, seguendo le linee di una precisa programmazione didattico-educativa. Le Scuole Cristiane Paritarie sono la risposta alle esigenze educative del territorio e offrono alla persona un servizio che mira a garantire il successo formativo di ogni singolo alunno puntando alla qualità del servizio, basandosi su precise linee di programmazione, con strumenti di verifica e valutazione ispirati alla pedagogia e all’ispirazione carismatica del fondatore San Vincenzo Pallotti. La scuola pallottina di oggi vuole rispondere alle esigenze di una società interculturale, impostando i collegamenti tra società, scuola e famiglia, realtà queste che interagiscono in modo funzionale rispetto agli obiettivi da raggiungere e concorrono, ognuno nel proprio ambito, con competenze specifiche, al successo formativo del fanciullo. La figura del docente della scuola pallottina è intesa come “ingegnere” del processo formativo ed è alla base della programmazione, cioè dell’intenzione della scuola di costruire un piano, elaborare un progetto ed individuare strategie finalizzate ad una formazione globale . All’origine della programmazione, la scuola pallottina ha ben chiaro quale prodotto intende offrire, quali sono le finalità del processo di insegnamento, quali sono gli obiettivi da raggiungere e, non ultime, quali sono le risorse umane e materiali su cui contare.

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Le Scuole Pallottine, con il rinnovato impegno dei laici, sono una risposta al Concilio Vaticano II ed in particolare all’intuizione carismatica di San Vincenzo, che propone ai laici la partecipazione all’apostolato Cattolico con la missione condivisa per garantire la continuità dell’opera educativa di Gesù Apostolo del Padre. La documentazione che segue, frutto di un’approfondita analisi delle Scuole Cristiane Paritarie, costituisce la carta d’ identità del nostro Istituto. Il Piano organico dell’Offerta Formativa della scuola diventa lo strumento, la condizione per fare della scuola pallottina il luogo dove imparare a vivere felici e crescere armoniosamente raggiungendo il successo formativo, seguendo le orme del fondatore San Vincenzo Pallotti.

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INDICE DEI CONTENUTI

• Introduzione………………………………………………………… p. 5

• La struttura…………………………………………………………... p. 6

• Finalità della progettazione educativo-didattica …………………… p. 8

• Organi collegiali ………………………………………………………… p. 9

• Organizzazione oraria

Scuola dell’Infanzia…………………………………………………… p.10

Scuola Primaria………………………………………………………... p. 11

• Ampliamento dell'offerta formativa …………………………………... p. 14

• Progetto annuale ……………………………………………………….. p. 18

• Integrazione Gruppo GLI …………………………………………… p. 19

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INTRODUZIONE

Premessa

Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) costituisce l’identità culturale e progettuale dell’Istituto “San Vincenzo Pallotti” si caratterizza come lo strumento operativo che consente la realizzazione della progettazione educativo-didattica. È una rete progettuale in cui la scuola si identifica, per le proposte culturali, pedagogiche, didattiche, curricolari, extracurricolari e per la gestione organizzativa delle attività. Tale documento si ispira ai principi della Costituzione italiana ed è attuato ai sensi del Regolamento dell’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche (D.P.R n. 275 del 08.03.99), del comma 4 lettera A della legge n. 62 del 10.03.2000 (parità scolastica), della Legge n. 53 (28.03.2003) e del DL n.59 (19.02.2004), inoltre tiene conto delle nuove “Indicazioni per il curricolo”.

Chi siamo

L’Istituto “San Vincenzo Pallotti”, gestito dalle Suore dell’Apostolato Cattolico, è una scuola cattolica, paritaria che si articola in Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria. L’opera educativa valorizza ogni persona, riconosce e mette al centro il bambino, ispirandosi al Vangelo e al carisma di san Vincenzo Pallotti, fondatore delle Suore Pallottine. Luogo di formazione umana e culturale, l’Istituto si impegna a promuovere e garantire una proposta formativa che coinvolga, quali soggetti attivi e responsabili della propria crescita, gli alunni e le loro famiglie, gli insegnanti e quanti partecipano alla vita della Comunità Educativa. In essa bambini e adulti elaborano insieme un senso per la vita e favoriscono un ambiente nel quale i valori sono mediati da rapporti interpersonali autentici,

• nella partecipazione e condivisione dell’attività didattica • nell’apertura al contesto circostante • nell’interazione con la Chiesa locale • con le scuole cattoliche e le altre agenzie culturali ed educative presenti sul

territorio.

Cenni storici La Scuola dell’Infanzia e Primaria “San Vincenzo Pallotti” ha una lunga tradizione nel Mandamento Baianese.Ha visto l’alternarsi di generazioni che hanno avuto e dato una svolta nell’ambiente e fuori.

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La Scuola dell’Infanzia Autorizzata è stata riconosciuta Paritaria con il D.M. n° 488/285 del 28/02/2001 mentre la Scuola Primaria Parificata è stata riconosciuta Paritaria con il Decreto ministeriale Prot. n° 6013 del 1 dicembre 2000. Sorta per far fronte alle richieste del territorio, la Scuola è aperta a tutti ed è frequentata da alunni provenienti da Avella e dai paesi del Mandamento Baianese. Il movente fondamentale che anima la Scuola, seguendo le orme e gli insegnamenti di San Vincenzo Pallotti Fondatore delle Suore dell’Apostolato Cattolico (Pallottine), che la gestiscono, è quello di “formare apostoli, ravvivare la fede e riaccendere la carità fra i cattolici e propagarla in tutto il mondo”. I docenti, laici e religiosi, si propongono di sviluppare e tener vivi, tra loro e negli alunni valori umani, sociali e cristiani, pur rispettando la varietà degli intenti e i ritmi evolutivi nei singoli. LA STRUTTURA L’Edificio è ubicato in Via San Vincenzo Pallotti, – Avella. Negli ultimi anni, detto Edificio, ha subito una serie di ristrutturazioni e adattamenti interni per rispondere alle vigenti normative sull’uso e utilizzo di aree adibite ad edifici scolastici. E’ una struttura vasta e facilmente agevole per la Scuola Primaria e la Scuola dell’Infanzia, ci sono locali per attività ludiche e ricreative che danno su un ampio cortile interno. L’edificio scolastico è situato all’interno di un ampio cortile alberato. Comprende tre zone: una, distribuita in due piani, un vasto piano rialzato e un piano interrato. La prima zona ospita la Scuola Primaria; la seconda zona ospita la Scuola dell'Infanzia e la terza zona ospita un salone, spazi per laboratori e un giardino con giochi. Ciascuna scuola, pur essendo intercomunicante, ha un proprio ingresso indipendente e gode autonomia di spazi interni ed esterni. Al pianterreno sono collocati: direzione, segreteria, spazi riservati all’accoglienza, sala da pranzo, locali di servizio, aule curricolari. Il primo piano comprende: aule curricolari, un’ampia sala polivalente, sala computer, biblioteca e TV, locali di servizio. Il dettaglio della struttura è così articolato: Scuola dell’Infanzia 3 aule curricolari, di cui una con un ampio terrazzo. Servizi igienici: in numero adeguati alla popolazione scolastica, distribuiti in

modo razionale. Altri locali: atrio per l’accoglienza, deposito cancelleria e materiale didattico. Spazi esterni: ampio cortile alberato, e un giardino alberato con giostre. Impianti speciali: ogni aula è attrezzata di moderni impianti di diffusione

sonora, trasmissione dati, telefono e citofono interno. 6

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Scuola Primaria 9 aule curricolari, di cui 2 al piano terra e 7 al primo piano. 1 aula per laboratorio di musica, inglese. 1 sala biblioteca, sala di lettura. 1 aula per laboratorio di artistica 1 aula LIM e laboratorio di informatica. 1 salone grande con moderno impianto audio video. 1 salone con impianto audio video. Servizi igienici: in numero adeguati alla popolazione scolastica, compresi due

per disabili, distribuiti in modo razionale. Altri locali: atrio per l’accoglienza, direzione, segreteria, sala attesa, sala

riunioni, salottini per ricevimento genitori, archivio, deposito cancelleria e materiale didattico, sala da pranzo, gabinetto scientifico, Cappella.

Spazi esterni: ampio cortile alberato, e un giardino alberato con giostre. Impianti speciali: ogni aula, laboratorio, sala, è attrezzata di moderni impianti

di diffusione sonora, trasmissione dati, telefono, orologeria.

Sicurezza:

L’edificio scolastico è rispondente a tutta la normativa vigente in materia di sicurezza delle strutture, degli impianti e delle attrezzature. Nella scuola esistono gli impianti di allarme antintrusione e antincendio. E’ stato predisposto un accurato piano di evacuazione. Conformemente al D.L. 626794 art. 13, sono state nominate le responsabili della sicurezza, con attestato di partecipazione al corso "Responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro":

• in rappresentanza del Datore di Lavoro • in rappresentanza del Corpo Docente e non.

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3 - FINALITÀ E PROGETTAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA

Il processo formativo dell’Istituto persegue le seguenti finalità:

• accogliere il bambino con la sua storia, il suo vissuto, le sue risorse; • promuovere le sue capacità individuali accompagnandolo nel processo di

ricerca e di maturazione della propria identità, in collaborazione con la famiglia;

• aiutare a riconoscere e a scegliere in ogni situazione il bene per sé eper gli altri; • favorire e sviluppare il naturale bisogno di conoscere e promuovere la capacità

e l’autonomia di apprendimento; • accogliere se stessi e gli altri nel rispetto delle diversità e nel dialogo tra

persone, storie, culture e religioni; • offrire un orizzonte di senso e di valori entro cui accogliere il progetto di Dio

sull’uomo, sua immagine, e maturare una visione cristiana della vita.

Lo STILE EDUCATIVO che informa la progettazione dell’Istituto, si esprime

• nella collegialità (docenti e personale) • nella relazione educativa (docenti e bambini) • nella comunità educativa (docenti e famiglie).

Il personale, docente e non, che opera all’interno dell’Istituto è composto da figure religiose e laiche. Ciascuno partecipa alla vita della scuola condividendo i valori cui essa si ispira e collaborando, negli ambiti delle rispettive competenze, alla realizzazione delle sue finalità.

La relazione educativa mette al centro il bambino attraverso:

• la promozione dello sviluppo armonico e progressivo delle sue capacità e potenzialità;

• l’educazione alla socialità, come dimensione essenziale della persona; • l’attenzione alla sua dimensione etico-trascendente attraverso un iter

formativo-culturale-cristiano.

Consapevole che il processo di crescita degli alunni è favorito e arricchito dall’integrazione di proposte differenziate, l’Istituto persegue le sue finalità in sinergia con altre agenzie ed associazioni educative presenti nel territorio.

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La famiglia, in particolare, come primo contesto formativo per il bambino: collabora alla realizzazione del Progetto della scuola, condividendone principi e finalità; interagisce in forme articolate di collaborazione; partecipa alla vita dell’Istituto, aderendo alle proposte offerte (iniziative di formazione, feste, incontri, ecc…)

4 - ORGANI COLLEGIALI

Nella Scuola sono attivi i seguenti organi di partecipazione alla gestione della Scuola:

• Consiglio di Istituto • Collegio Docenti • Consiglio di classe • Consiglio di interclasse • Assemblee di classe • Assemblee generali dei genitori

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ORGANIZZAZIONE ORARIA SCUOLA DELL’INFANZIA

Conforme a quanto disposto dal DPR 89/09 e considerando gli orientamenti pedagogici del Progetto Educativo, l’Istituto articola con criteri di flessibilità l’orario settimanale secondo questi tempi: TEMPO SCUOLA II tempo scuola è in media di 8 ore giornaliere.

La scuola è aperta dal LUNEDI’ al SABATO dalle ore 8.30/9.00 alle ore 16.30

Sabato uscita 12.30

Servizio di pre-scuola ore 7.50

Prima uscita pomeridiana alle ore 13.30

Seconda uscita pomeridiana alle ore 14.30

Uscita regolare 16.30

ORARIO DELLA GIORNATA

(7.50 Servizio di pre-scuola)

8.30 – 9.00 Entrata e accoglienza 9.00 – 10.00 Calendario – Canti e giochi di grande gruppo. 10.00 – 13.30 Attività didattica 13.30 – 14.30 Pranzo 13.00/13.30 Prima uscita 14.30 Seconda uscita 14.30 – 16.30 Attività didattica laboratoriale – merenda 16.30 Uscita regolare

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ORGANIZZAZIONE ORARIA SCUOLA PRIMARIA

Orario curricolare n. 30/32 ore settimanali MODELLO STELLARE

Il tempo scuola è di 5 ore giornaliere dal LUNEDI’ al SABATO dalle 8.30 alle 13.30 con 1 giorno di rientro a settimana. (Il sabato uscita 12.30)

ORARIO DELLA GIORNATA

(7.50 Servizio di Prescuola)

8.15 Accoglienza nelle aule

8.30 – 10.30 Attività didattica

10.30 – 10.45 Intervallo

10.45 – 13.30 Attività didattica

13.30 - 14.30 Servizio mensa

14.30 – 16.30 1 rientro a settimana / Attività di studio assistito

13.30 Prima uscita

14.30 Seconda uscita

16.30 Uscita regolare

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Ogni classe ha un insegnante prevalente al quale spetta l’azione didattica riguardante le discipline dell’area linguistica, antropologica, matematico-scientifica e artistica. L’insegnante prevalente coordina gli interventi degli esperti dei seguenti ambiti disciplinari: Religione Cattolica, Lingua inglese, Musica, Educazione Fisica.

La distribuzione oraria settimanale delle diverse attività viene definita periodicamente secondo il criterio della flessibilità e dei bisogni formativi degli alunni. Orientativamente la distribuzione settimanale in unità didattiche è così definita: Insegnante prevalente: 24 ore (compreso l’intervento di Informatica) Insegnante di Religione cattolica: 2 ore Insegnante di Inglese: 2 ore (classe I e II), 3 ore (III, IV, V); Insegnante di Educazione Motoria : 2 ore Insegnante di Musica Strumento 1 ora (III, IV, V)

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STUDIO ASSISTITO

Per tutta la durata dell’anno scolastico, fatti salvi i giorni in cui sono sospese in via ordinaria o straordinaria le lezioni, gli alunni possono usufruire del servizio di assistenza pomeridiana ai compiti.

Tale servizio prevede la formalizzazione di un tagliando di iscrizione a fine di consentire l’organizzazione dell’organico funzionale.

Ruolo dell’insegnante che assiste ogni gruppo di classi è di accompagnare gli alunni nello svolgimento dei compiti assegnati dall’insegnante di classe, secondo le diverse capacità e competenze di ciascun bambino; l’insegnante collabora con i singoli docenti delle classi di competenza.

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7 - AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

La proposta educativa fissata dagli ambiti disciplinari obbligatori è arricchita e completata da specifici percorsi formativi, progetti ed attività laboratoriali che, integrandosi, concorrono alla maturazione di una “nuova cittadinanza”.

PROGETTO LINGUA FRANCESE (IV e V)

PROGETTO TRINITY (IV e V)

PROGETTO 3 S Scuola Sport & Salute (I, II, III, IV, V)

PROGETTO PER LA

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PROGETTO FRANCESE (IV e V) Moi aussi. Je parle Français!

L’orientamento della scuola e della società in direzione sempre più europeista ha condotto il Collegio dei docenti ad approvare un progetto di insegnamento di una seconda lingua comunitaria in aggiunta all’altra lingua straniera (INGLESE) già inserita nella programmazione didattica curricolare. Il progetto di FRANCESE, seconda lingua straniera, è nato dalla consapevolezza di dover trasmettere una mentalità interculturale e di appartenenza all’Europa come unico Paese. La nostra scuola vuole inoltre fornire uno strumento valido per realizzare una reale continuità didattica tra la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di 1° grado, dove il bilinguismo è già attivo. PROGETTO TRINITY (IV e V) Corso di lingua inglese con certificazione Trinity College Livello A1 Il Trinity College è un Examination Board britannico fondato nel 1870 patrocinato da sua Altezza reale il Duca di Kent. Gli esami orali del Trinity sono strutturati in 12 livelli dall’elementare all’avanzato, e coprono l’intera gamma del Quadro Comune di Riferimento Europeo (da A1 a C2) Cosa dimostra un certificato Trinity? I certificati Trinity College London :

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• Possono essere considerati come Crediti Formativi e Universitari secondo la normativa vigente.

• Possono essere inseriti nel Portfolio Linguistico e nel Curriculum Vitae

Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo d’Istruzione 4 Settembre 2012

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

“L’apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all’alunno di sviluppare una competenza plurilingue e pluriculturale e di acquisire i primi strumenti utili ad esercitare la cittadinanza attiva nel contesto in cui vive, oltre i confini del territorio nazionale.” Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria per la lingua inglese. I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa:

• L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. • Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto

e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. • Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni

e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. • Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante,

chiedendo eventualmente spiegazioni. • Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi

della lingua straniera

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PROGETTO 3 S Scuola Sport & Salute (I, II, III, IV, V) Promozione della Salute nella Scuola attraverso lo Sport L’educazione alla salute e la pratica sportiva sono al centro della riforma “La buona scuola”. Coscienti del fatto che certe buone pratiche debbano essere acquisite fin da piccoli, prevediamo il potenziamento delle discipline motorie e lo sviluppo di comportamenti improntati a uno stile di vita sano. La scuola, infatti, rappresenta un luogo privilegiato in cui avvicinare giovani e ragazzi allo sport ed ai valori che questo reca con sé; per molti, inoltre, l’attività sportiva a scuola, a volte, può rappresentare l’unica possibilità di avvicinarsi allo sport e di appassionarsene. Nella vita di una persona, lo sport, soprattutto se in tenera età, è un mezzo per la promozione del benessere psico-fisico, di uno sviluppo armonico della personalità e del miglioramento della qualità della vita.

PROGETTO PER LA DIFFUSIONE DELLA PRATICA MUSICALE

Classi III IV V

Il presente progetto nasce dalla consapevolezza che l’apprendimento pratico della musica offre valenze educative significative, diversificate e rilevanti, sotto molteplici aspetti. Rivolto alle classi III – IV – V si tiene in orario curricolare da un esperto in compresenza con l’insegnante prevalente e si propone i seguenti obiettivi: - Educare all’utilizzo della voce e del corpo attraverso il canto corale. - Promuovere la conoscenza diretta della musica eseguita dal vivo e degli strumenti musicali in particolare del FLAUTO DOLCE - Favorire l’avvio dello studio di uno strumento musicale. - Favorire lo svolgimento di attività iniziali di musica d’assieme come occasione di ascolto, e conoscenza di sé in relazione agli altri.

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PROGETTI E ATTIVITA’ EXTRA-CURRICOLARI

CALCETTO

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Scuola Paritaria dell’Infanzia e Primaria “San Vincenzo Pallotti”

Via San Vincenzo Pallotti, n.24 83021 Avella (AV)

Tel/fax 081.825.12.62 [email protected]

Corso extrascolastico

Di

Ginnastica R itmica Sportiva

“La Gymnastique”

Anno Scolastico 2015/2016

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Premessa

La ginnastica ritmica è una disciplina olimpica esclusivamente femminile; è uno sport sia individuale che di squadra caratterizzato da una forte presenza di basi di danza e da elementi pre acrobatici uniti armoniosamente nella creazione di esercizi a corpo libero o con l’utilizzo di piccoli attrezzi quali fune, cerchio, palla, clavette e nastro. Altro elemento fondamentale della ginnastica ritmica è la musica che non si limita ad accompagnare le esecuzioni ma è parte integrante di esse in quanto alle allieve è richiesto di interpretare ritmicamente ed espressivamente la base musicale. In questa sede la disciplina non è intesa in chiave agonistica (anche se vengono fatti saggi di fine corso) ma utilizzata come possibilità corporea di esprimere l’individualità delle bambine attraverso esercizi a corpo libero o con gli attrezzi prevalentemente in squadra. E’ una disciplina che mira a una grande flessibilità corporea e a un’impeccabile coordinazione oltre che a una discreta forza fisica e un buon senso del ritmo.

Ritengo che lo sport, in generale, sia formativo ed educativo per i giovani, con la convinzione che nessun sacrificio è vano se le competizioni sono affrontate come un momento privilegiato di incontro e festa tra giovani coetanei. Tale corso nasce dalla profonda convinzione che tutti le bambine della scuola primaria hanno il diritto di fare movimento in tutta sicurezza e nel pieno rispetto delle loro capacità. Lo sport offre la possibilità di dialogare tra diverse culture, lingue e nazioni, di diffondere un messaggio di fratellanza e di pace attraverso la reciproca conoscenza ed il confronto sulla base delle stesse regole condivise. E quale miglior mezzo di comunicazione universale se non il movimento e l’utilizzo della musica? Non serve spiegarsi con le parole, basta ascoltare se stessi, gli altri e la musica. Attraverso l’Istituzione Scolastica si può favorire la pratica di attività sportive e sviluppare quindi iniziative con: 1. Funzione educativa: l’attività sportiva rappresenta un eccellente strumento per equilibrare la formazione e lo sviluppo della persona in ogni età. 2. Funzione di sanità pubblica: l’attività fisica offre l’occasione per migliorare la salute dei bambini, è un mezzo di prevenzione e cura delle malattie e può contribuire al mantenimento di un buono stato di salute e di qualità della vita. 3. Funzione sociale: lo sport rappresenta uno strumento appropriato per promuovere una società più inclusiva, per lottare contro l’intolleranza e la diversità.

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4. Funzione culturale: la pratica dello sport permette ai bambini di inserirsi meglio in un territorio e di conoscerlo. 5. Funzione ludica: la pratica dello sport rappresenta una componente importante del tempo libero e del divertimento individuale e collettivo. L’OBIETTIVO PRINCIPALE è lo sviluppo e l'insegnamento delle capacità motorie - coordinative attraverso un programma di giochi ed esercizi con la musica atti a valorizzare la ginnastica ritmica come gioco adatto a bambine e come momento educativo di apprendimento, di socializzazione e di integrazione. OBIETTIVI GENERALI • Padronanza del proprio comportamento • Socializzazione • Capacità di controllare schemi dinamici e posturali di base • Capacità di discriminare la percezione degli oggetti

OBIETTIVI SPECIFICI Padronanza del proprio comportamento nell’interazione motoria 1. Organizzazione spazio - temporale: • Concetto di spazio (alto/basso, davanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, dentro/fuori, chiuso/aperto). • Concetto di tempo (prima/dopo, lento/veloce). 2. Equilibrio: • Creare situazioni di stimolo e di ricerca dell’equilibrio statico e dinamico. Socializzazione 1. Giochi: • Di fantasia, liberi o guidati, che favoriscano l’aggregazione. • Di regole, per la collaborazione in funzione dell’obiettivo prescelto. 2. Percorsi ludici: • A tempo, con piccoli attrezzi anche non codificati. • A coppie, a staffetta etc. Schemi dinamici e posturali di base 1. Conoscenza di sé e degli altri:

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• Riconoscere le parti del corpo in situazioni statiche/dinamiche, individuali e/o di gruppo. 2. Controllo del proprio corpo: • Favorire l’autocontrollo e la sensibilizzazione alla lateralità FINALITÀ EDUCATIVE L’obiettivo è stimolare nelle allieve il “bisogno di movimento” e di aggregazione positiva attraverso la pratica abituale di un’attività ludico - motoria sportiva. Con ciò si intende contribuire alla formazione della coscienza civica e sociale, attraverso l’inserimento e la formazione del senso di appartenenza al gruppo di ciascun bambino, stimolando l’autostima e la sicurezza di sé. Le lezioni saranno proposte in modo sereno e costruttivo, utilizzando positive dinamiche interpersonali, favorendo la libera partecipazione creativa, la solidarietà, il rispetto degli altri e la tolleranza. Il corso è rivolto alle alunne delle classi dalla 1° alla 5°, e si terranno il lunedì per il primo ciclo dalle 16.30 alle 17.30 mentre il venerdì per il secondo ciclo allo stesso orario. Per il I° ciclo saranno presentate: Proposte di lavoro frontali con l’uso della musica per stimolare il senso del corpo e del suo movimento Fondamentali di danza classica e pre acrobatica Giochi di socializzazione con l’uso di piccoli attrezzi Per il II° ciclo saranno presentate: Attività di avviamento alla pratica della disciplina della ginnastica ritmica, impostando percorsi atti a potenziare la struttura corporea nonché sviluppare le normali abilità motorie.

Fondamentali di danza classica ed elementi di pre acrobatica.

Il corso terminerà a Maggio 2016 con un Saggio di Fine Corso, con una mostra di pittura dell’ artista Armando Sodano con i quadri “Momenti di Ritmica”.

Prof. De Falco Carmelina 20

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Inoltre il tema generatore, maturato dal collegio docenti e concretizzato nel PROGETTO ANNUALE, costituisce l’elemento unificante di ogni proposta didattica e offre spunti formativi per alcune dimensioni della crescita degli alunni.

EDUCAZIONE AMBIENTALE

Vedi allegato

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INTEGRAZIONE

L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di “appartenenza”. Le persone con o senza disabilità possono interagire alla pari. Un’educazione inclusiva permette alla scuola regolare di riempirsi di qualità:

ciascuno é benvenuto, può imparare con i propri tempi e soprattutto può partecipare, e tutti riescono a comprendere che le diversità sono un arricchimento.

La diversità é normale. Scopo dell’inclusione è quello di rendere possibile, per ogni individuo, l’accesso alla

vita “normale” per poter crescere e “svilupparsi” totalmente. (Andrea Canevaro)

La nostra Scuola ritiene che *l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili sia stata una conquista, forse ancora non completamente raggiunta, ma che abbia significato l’innalzamento del grado di civiltà della società; * la diversità rappresenti una risorsa di inestimabile valore che arricchisce la comunità; *la normalità sia formata dalla diversità degli individui che assieme portano avanti un progetto comune basato sul rispetto, sulla condivisione e sull’accettazione dell’altro. Il nostro lavoro di integrazione dei bambini diversamente abili discende dalla filosofia di questo progetto e dalle indicazioni della legge 104/92 e si propone di: *aiutare l’alunno a partecipare attivamente e dignitosamente, sia pure con modalità proprie, alla vita del gruppo classe; *garantire autonomia al bambino, affinché diventi un adulto positivamente inserito nella società; *calibrare la programmazione negli incontri di team individuando gli aspetti interdisciplinari e i “punti di contatto” tra le abilità possedute dall’alunno con handicap e gli obiettivi della programmazione di classe; *realizzare l’integrazione condividendo gli spazi con il gruppo classe e solo eccezionalmente utilizzare uno spazio diverso; * favorire una “buona” integrazione come stimolo al miglioramento del clima relazionale; *aiutare gli altri alunni ad affinare la sensibilità nei confronti del “diverso” e a diventare protagonisti - partecipi del suo inserimento.

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La nostra idea di integrazione educativa ci impegna, secondo i principi dell’accoglienza, della solidarietà e dell’uguaglianza delle opportunità, a lavorare nei gruppi-classe con modalità di lavoro e di gestione coerenti con una “pedagogia della coeducazione” secondo la quale ciascuno è educato dall’altro e, nel contempo, lo educa. Ci impegniamo, inoltre, ad attivare nelle nostre classi buone prassi quotidiane, dove l’attenzione, la sensibilità nell’ascoltare i bisogni di chi è più fragile diventi una consuetudine del proprio relazionarsi. Il nostro Istituto vuole rispondere alla necessità degli alunni con handicap – e delle loro famiglie – d’essere accolti in un ambiente stimolante e sereno in cui sperimentare personali percorsi di crescita, attivando per ogni alunno un “progetto che si prenda carico della persona” (L. 104/92) e della sua voglia di vivere una realtà scolastica e che dia spazio alle sue peculiari potenzialità. Per concretizzare maggiormente la nostra idea di integrazione ogni Piano Educativo Individualizzato tiene conto delle potenzialità del bambino e degli impegni esplicitati nel P.O.F. Nella sua costruzione e applicazione concreta sono coinvolti gli insegnanti del team: l’integrazione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e mediare tra l’esigenza di individualizzazione e l’esigenza di “normalizzazione”.

A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 la nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2013/14, il “Piano Annuale per l’Inclusività” alla stesura del quale hanno collaborato i coordinatori di classe, intersezione, interclasse e referente al Progetto.

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’

Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013

A.S. 2013-2014

Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica.

1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE

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La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione.

Il nostro istituto, per altro, ha da tempo adottato questo termine, come si rileva dal POF nella sezione “Missione” e, di conseguenza, in questa direzione ha già assunto iniziative e prassi ,rivelatesi valide, che ci sembra doveroso inserire nella nuova pianificazione.

Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema .

Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e , quindi, importanti modifiche e messe a punto:

• esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi dall’interno;

• il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica

quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico.

Ne consegue che:

• l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di

apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche , immediatamente, per tutti gli studenti della scuola.

2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio,(anche in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa) , con una normativa,la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate , indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”.

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L’introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze.

La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico “medicalizzato” , piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata.

Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente

“svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati.

In ultimo, prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale.

Il nostro Istituto

• riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti;

• ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso ,l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES;

• precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse;

• ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta ,in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

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2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF

Propone altresì

• un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo );

• ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio

che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale:libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).

3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES

Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola ,inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti con BES, dunque , è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo.

Presso il nostro Istituto viene costituito, conformemente all’art. 15 comma 2 della legge quadro 5/02/1992 n.104 e alla restante normativa di riferimento, il Gruppo di Lavoro per l’inclusione, il cui compito, oltre a quello di collaborare all’interno dell’istituto alle iniziative educative e di integrazione che riguardano studenti con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento (DSA), si estende alle problematiche relative a tutti i BES.

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Il GLI d’Istituto è composto da:

1. Il Dirigente scolastico, che lo presiede 2. Il Docente referente del GLH e dei DSA 3. I coordinatori dei Consigli di classe in cui siano presenti alunni con disabilità

(e con DSA); 4. Un docente curricolare 5. I docenti specializzati per le attività di sostegno degli alunni con disabilità

certificata; 6. Un rappresentante dei genitori di studenti con disabilità (e/o DSA) 7. Uno o più rappresentanti degli operatori sociali o sanitari che al di fuori

dell’Istituto si occupano degli alunni BES. I docenti La Coordinatrice didattica Sacco Carmelina

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