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RAVENNA MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 2 - FEBBRAIO 2018 Salute Dieci Piu’ SALVA MICCOLI CENTENARIA RAVENNATE DOC L’ALIMENTAZIONE del CONIGLIO PAG.16 La DISFUNZIONE ERETTILE I RADICALI LIBERI LA PERICOLOSITA’ del TALLIO La DIPENDENZA AFFETTIVA L’ORA della PAPPA Via Bozzi, 43 (Zona Comet) - Ravenna - Tel. 0544.270629 - www.parafarmacia-elisir.it Fitoterapia Dermocosmesi Veterinaria Bio Make Up Parafarmacia Elisir SALUTE_10piu_cover_n.2.2018_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 11:02 Pagina 1

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RAVENNA

MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 2 - FEBBRAIO 2018

Salute Dieci Piu’

SALVA MICCOLI

CENTENARIARAVENNATE DOC

L’ALIMENTAZIONE del CONIGLIO

PAG.16

La DISFUNZIONE ERETTILE

I RADICALI LIBERI

LA PERICOLOSITA’ del TALLIO

La DIPENDENZA AFFETTIVA

L’ORA della PAPPA

Via Bozzi, 43 (Zona Comet) - Ravenna - Tel. 0544.270629 - www.parafarmacia-elisir.it

Fitoterapia Dermocosmesi

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Sanitaria Romagnola rivolge molta attenzione alle esigen-ze di chi pratica sport, sia a livello amatoriale che agonisti-co: le soluzioni che proponiamo allo sportivo sono molte-plici, incontrando nel dettaglio ogni necessità.

La prevenzione è fondamentale! E’ importante tenere in con-siderazione il giusto atteggiamento da tenere per tutelare ilnostro corpo evitando di sviluppare patologie acute (infiamma-zioni, gonfiori, stress articolari…) che, se non curate, possonocronicizzare creando deficit non solo nella pratica sportiva masoprattutto nella vita di tutti i giorni.

E’ proprio in questa ottica che, presso le nostre sedi, èpossibile trovare prodotti di alta qualità, appositamentestudiati, quali ad esempio supporti articolari, tutori elasti-ci, indumenti elastocompressivi e molto altro. Questi pro-dotti sono importanti non solo per chi pratica sport ad altolivello, ma anche per “l’amatore della domenica” che lamaggior parte delle volte non ha la giusta preparazione erischia di incorrere in spiacevoli traumi ed infortuni.

Ad esempio: gli indumenti compressivi di cui tanto si sente par-lare ultimamente possono portare grandi benefici sia durante lafase di attività che in quella di recupero. Vi è mai capitato di fer-marvi durante una corsa perché i muscoli induriti non vi per-mettono di continuare? Oppure sono l’indolenzimento e i cram-pi post-gara che non vi danno pace? Tutto dipende dall’ossige-no! Gli indumenti compressivi hanno la funzione di agevo-lare il reflusso sanguigno così da allontanare l’acido latti-co e portare nuovo ossigeno e nuova vitalità ai muscoli!Ecco perché consigliamo di usarli sia durante l’attività, per unamiglior performance, che durante il recupero.Un altro aspetto fondamentale è l’interazione del piede con lo“strumento” del proprio sport: il suolo, il pedale, ecc…Proprio in questa ottica abbiamo studiato un esame ad hoc che cipermette di valutare questa interazione esattamente durante l’at-to sportivo !! Ad esempio, se sei un ciclista ti faremo portare la

tua bici e, dopo aver inserito nelletue scarpe delle solette sensoriz-zate, ti faremo pedalare sui rulli.Durante la valutazione, le soletteinvieranno le pressioni rilevate alcomputer che le elaborerà resti-tuendoci dati importanti per capi-re se esistono atteggiamenti sba-gliati, sovraccarichi ecc …

Conoscere sé stessi è ilprimo grande passo per pren-derci cura di noi! Ma nondimenticate che aggiornarsi eprendere coscienza dellenuove tecnologie e dellenuove proposte del mercato èfondamentale per migliorarele proprie prestazioni e permantenersi al meglio dellaforma!

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ALIMENTAZIONE

2 Il GRANA PADANO Dop SENZA LATTOSIOdi Anna Danieli

MEDICINA

7 La COLONSCOPIADott. Nicola Gaffuri

ALLERGOLOGIA

10 Il TEST FABER che INDIVIDUA 244 ALLERGENIMaria Antonietta Ciardiello

ALIMENTAZIONE

11 I CIBI in cui si NASCONDE IL GLUTINEProf. Silvio Danese

SANITA’

14 COME si FORMANO i RADICALI LIBERIDott. Andrea Baldisserri

LONGEVITA’

16 I 100 ANNI di SALVA MICCOLIdi Tiziano Zaccaria

SALUTE

18 Le INTOSSICAZIONI da TALLIODott. Andrea Drei

PEDIATRIA

20 Il MANUALE dello SVEZZAMENTOProf. Alberto G. Ugazio

PSICOLOGIA

22 La DIPENDENZA AFFETTIVADott.ssa Serena De Simone

SANITA’

24 La CHIRURGIA BARIATRICA per l’OBESITA’ GRAVEDott. Valerio Nobili

I NOSTRI AMICI ANIMALI

29 L’ALIMENTAZIONE del CONIGLIODott.ssa Marta Avanzi

OCULISTICA

27 I LASER INTELLIGENTI per la CHIRURGIA dei DIFETTI VISIVIDott. Ugo Cimberle

Nr. 2 - FEBBRAIO 2018 - www.salute10piu.it

SALUTE 10+ - Anno 8 - N. 2.2018 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011 - www.salute10piu.itProprietà, redazione e realizzazione - Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48124 Ravenna

Tel. 0544.501950 - [email protected] - Direttore responsabile: Spada GabrieleStampa: Modulgrafica Forlivese Spa - Forlì (FC) - www.modulforlivese.it

Salute Dieci Più

UROLOGIA

4 La DISFUNZIONE ERETTILEDott. Emanuele Micheli

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ALIMENTAZIONE

Molti soffrono di intolleranza al lattosio,non riescono a digerire questo zuccheroche si trova soprattutto nel latte. Il pro-blema sta nell’impossibilità, da partedell’organismo, di sintetizzare l’enzimalattasi, in grado di scindere questo com-posto in glucosio e galattosio, comedovrebbe accadere normalmente.Questa intolleranza si manifesta fin dabambini e spesso a livello congenito, masi può presentare anche nel corso dellavita, generalmente a causa di patologieintestinali che finiscono col distruggerel’enzima deputato a scindere il lattosio.I sintomi dell’insorgenza di tale intolle-ranza sono abbastanza evidenti: dige-stione lenta e difficoltosa, meteorismo,pesantezza di stomaco, senso di gonfio-re gastrico, a volte dolore, sono quellimaggiormente osservati in chi è intolle-rante al lattosio. Per spegnere ogni dub-bio, si può fare un test che ne confermao meno la presenza.

I Formaggi stagionatiL’unica terapia oggi valida per gli intolle-ranti al lattosio è quella di scegliere que-gli alimenti che ne siano privi, oppurestabilire la giusta dose sopportata dall’or-ganismo in assenza di sintomi. Chi svi-luppa intolleranza anche a dosi bas-sissime di lattosio, deve ricercare altrefonti di calcio, nei casi estremi anchericorrendo a farmaci o integratori perevitare situazioni di ipocalcemia da ridot-to apporto di calcio, fatto importante da

Niente lattosio nelGrana Padano DOPIn particolare il Grana Padano DOP, permerito del naturale processo di caseifica-zione, perde completamente questo zuc-chero, tanto da poter essere tranquilla-

GRANAE’ un formaggio naturalmente privo di lattosio, adatto agli intolleranti.

scongiurare nell’infanzia, nelle donne inmenopausa e negli anziani.E’ comunque controproducente eli-minare in maniera indiscriminata illatte e i suoi derivati. Anche per gliintolleranti al lattosio esiste un elenco diformaggi stagionati dove la presenza dellattosio è quasi inesistente, se non total-mente assente. Pecorino, parmigiano,provolone, grana e altri formaggi stagio-nati hanno già subito, per opera dellastagionatura, quanto in natura farebbenell’organismo l’enzima lattasi.Dobbiamo dire no invece ai formag-gi molli come le mozzarelle, dove ilcontenuto in lattosio è notevole.

di Anna Danieli

LA MOZZARELLA POSSIEDEUN ALTO CONTENUTO DI LATTOSIO

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Il miele di Manuka della Nuova Zelanda:

Questo tipo speciale dimiele prodotto in NuovaZelanda ha un'altissimacomponente antibatteri-ca. Viene prodotto dalleapi che si nutrono deifiori dell'albero di

Manuka che è una pianta indige-na che cresce nelle distese incon-taminate e prive di qualsiasi tipodi inquinamento. Questo miele èriconosciuto dai medici come unavalida alternativa alle forme con-venzionali di medicina.

È un potente e naturale antibat-terico, antivirale, antiossidante,antisettico, an tinfiammatorioed è un validissimo vaccino natu-rale ma anche un ottimo rimedioin caso di mal di gola, raffreddoree tosse ricorrente. Sulle feritecrea un ambiente di guarigioneche permette alle nuove celluledella pelle di crescere a filo dellaferita, prevenendo deformità dellapelle e cicatrici. Contrasta reflus-so gastrico e bruciore di stomaco.Ha proprietà antifunginea.

Il Miele di Manuka è adattoanche ai bambini anche al suosapore dolce e gradevole.L'attività antibatterica del mieledi manuka è indicata dal quantita-tivo di MGO (MethylGlyOxal) cheè indice di qualità del prodotto ene suggerisce il corretto utilizzo.

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mente servito a chi soffre di intolleranza.Quando il siero si separa dalla cagliata,porta con sè la maggioranza del lattosio.Successivamente, durante la fase di ripo-so del formaggio, quest’ultimo perdeun’ulteriore quantità di siero e i batterilattici coinvolti nella fermentazione utiliz-zano il lattosio rimanente. Trascorsi inove mesi di stagionatura previsti daldisciplinare DOP, il Grana Padano ènaturalmente privo di lattosio, pron-to per essere servito anche sulle tavo-le degli intolleranti.

Le proprietà nutrizionaliIl Grana Padano DOP è un concentrato dibenessere, ricco di proteine, minerali,vitamine ed altre sostanze necessarie perl’organismo umano. In 100 grammisono contenuti circa 32 grammi diproteine ad alto valore biologico.E’ una percentuale notevole, consideratoche le proteine rappresentano i “matto-ni” della struttura corporea e contribui-scono al rinnovo delle parti di ricambio,risultando fondamentali in tutte le fasidella vita. E i grassi? 100 grammi diGrana Padano DOP ne contengono 28grammi, di cui il 68% saturi, 28%monoinsaturi e 4% polinsaturi.

E’ poi molto ricco di minerali: calcio,importante per la salute di ossa edenti, per il sistema immunitario e latrasmissione degli impulsi nervosi,ma anche fosforo, zinco, rame, sele-nio, iodio e magnesio. Tutti mineraliche contribuiscono a mantenere in salu-te l’organismo, assolvendo ciascuno afunzioni diverse. Infine vi è un elevatocontenuto di vitamine, specialmente delgruppo B e A, note per la loro impor-tanza metabolica. Nello specifico la vita-mina B è basilare per il metabolismo dizuccheri, grassi e proteine, per assicurareil benessere della pelle e del sistema ner-voso, e per fornire energia. La vitaminaA è un ottimo antiossidante e protegge itessuti della pelle e delle mucose.

Benefici ancheper lo svezzamentoSebbene introdurre ilGrana Padano DOPnell’alimentazionequotidiana sia impor-tante a prescindere dall’età, in alcunefasi della vita l’elevata concentrazione dinutrienti essenziali lo rende particolar-mente prezioso. Pensiamo allo svezza-mento, fase in cui si rivela fonda-mentale per la corretta crescita deibambini fornendo il giusto apportodi proteine, sali minerali e vitamine.Ma anche alla gravidanza, durante laquale è opportuno selezionare cibi ricchidal punto di vista nutritivo.

D’altra parte chi segue diete ipocalorichepuò beneficiare del Grana Padano DOPgrazie all’elevato contenuto di leucina,dal potere saziante. Per non parlare del-l’importanza per gli atleti degli aminoa-cidi essenziali, che vengono captati diret-tamente dai muscoli divenendo fonte dipronta energia, utili anche per riparare lestrutture danneggiate dallo sport.

Consigliato contro l’ipertensione arteriosaInfine il Grana Padano DOP si è dimo-strato un valido alleato per chi seguediete tese a ridurre l’ipertensionearteriosa e il colesterolo alto. Merito,nel primo caso, di alcuni frammenti pro-teici detti peptidi, generati dalla fermen-tazione naturale del Lactobacillus helveti-cus, che inibiscono l’attività di un enzimacruciale nella regolazione dell’ipertensio-ne. Per quanto riguarda il colesteroloalto, il Grana Padano DOP ha superatouna serie di analisi, rivelandosi utile, pur-ché inserito in un piano alimentare equi-librato e in un corretto stile di vita.

IL GRANA PADANO DOPPERDE NATURALMENTE IL LATTOSIODOPO NOVE MESI DI STAGIONATURA

IL GRANA PADANO DOP AIUTAA RIDURRE L’IPERTENSIONE ARTERIOSA

FINE

Sant’Agata sul Santerno - Via Nuova, 8

Il locale si trova nella campagna tra i comuni diSant’Agata sul Santerno e Massa Lombarda,ad un centinaio di metri dalla statale San Vitaleche collega Bologna a Ravenna.

La cucina è specializzata nei piatti della tra-dizione romagnola: pasta fatta a mano, coni-glio alla cacciatora, carne alla griglia, piadi-na al pesto e altri piatti tipici. Non mancano dolci tradizionali, fattianch'essi "in casa", come facevano un tempole "azdore" romagnole nei giorni di festa.

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Trattoria cà della lanterna

Sant’Agata sul Santerno - Via Nuova, 8

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DISFUNZIONEERETTILE

Dott. Emanuele MicheliResponsabile Unità Operativa di Urologiac/o Humanitas Gavazzeni - Bergamo

E’ un problema diffuso e crea ancora imbarazzo parlarne col medico. Oggi però esistono trattamenti che possono alleviare, se nonrisolvere, questa patologia.

UROLOGIA

Erezione e disfunzione erettileL’erezione del pene è la combinazio-ne di un fattore neuro-vascolare e diuno psichico: il desiderio sessuale fascaturire una vasodilatazione arteriosa equindi un aumento di volume dei corpicavernosi che porta all’erezione.La disfunzione erettile si manifesta nel-l’impossibilità da parte dell’uomo diavere o mantenere un’erezione sufficien-

La disfunzione erettile è una patologiain cui il fattore psicologico e quello orga-nico vanno a braccetto. Colpisce circa300 milioni di uomini in tutto il mondo,35 milioni nella sola Europa, 3 milioni inItalia. Con l’età aumenta anche l’inci-denza: riguarda circa la metà degliuomini sopra i 70 anni mentre sotto i 70spesso ne soffrono perché fumatori odiabetici. È quindi diffuso, ma le richie-ste di cura non sono così numerose:spesso è difficile e imbarazzante parlarnecol medico e, ancora di più, non si pensache per questo disturbo possa esserciun’efficace possibilità terapeutica.

te a completare un rapportosessuale, pur in presenza didesiderio sessuale. Alla basedel disturbo c’è un ridottoafflusso o svuotamento pre-coce di sangue nel pene checausa la mancanza di rigiditàdell’organo stesso. Non sitratta di una patologia gravee le conseguenze più rilevan-ti non riguardano la salutein generale, ma la sfera psicologica e ilrapporto di coppia. Per questo la disfun-zione erettile, di contro, può causare ilcalo del desiderio sessuale.

Corpocavernoso“vuoto”

Corpocavernoso

riempitodi sangue

Canaledeferente

TESTICOLI

PENE ERETTOPENE FLACCIDO

Il corpo cavernoso riempiendosi e trattenendo il sangueal suo interno permette l’erezione, aumentandodi conseguenza diametro e lunghezza del pene.

CauseSebbene l’incidenza della disfunzione eret-tile aumenti tra i 40 e i 70 anni, la vecchiaianon può esserne considerata una causa.

Dott. Mauro PassariniMEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO CHIRURGIA OSTETRICA

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AMBULATORIO: MARINA DI RAVENNA (RA) - VIA SPALATO, 37

LA TERAPIA DEL DOLORE, PUO’ ESSERTI DI AIUTO

SOFFRI DI DOLORI ARTICOLARI,LOMBARI O PELVICI?

SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:23 Pagina 4

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Le vere cause della patologia sono dacollegare in particolare a tre ambiti:organico, ormonale e psicologico.Tra le cause organiche ci sono problemidi natura cardiopatica (come l’ipertensio-ne arteriosa) o di tipo metabolico (dia-bete mellito, ipercolesterolemia adesempio), oltre a una possibile interru-zione dei fasci neurovascolari responsabi-li dell’erezione a seguito di un interven-to chirurgico demolitivo.

Di origine ormonale, invece, è l’alte-razione dei valori degli ormoni ses-suali nel sangue, come la diminuzionedel testosterone (fisiologica con l’avanza-re dell’età) o come l’aumento incontrol-lato della prolattina, l’ormone che nelledonne stimola la produzione di latte.Le cause psicologiche, infine, sono colle-gate a stress, ansia e depressione.

DiagnosiDurante la visita urologica, il pazientecompila un semplice questionario (IIEF-5,

In alternativa, nei pazienti con problemivascolari, l’applicazione di onde d’urto abassa energia può migliorare il microcir-colo vascolare e dare vantaggi anche alungo termine. Questo trattamento nonsempre garantisce la guarigione comple-ta del paziente, ma può migliorare larisposta della terapia farmacologica.

Fumo e alcol da evitarePer la disfunzione erettile, i fattori dirischio sono quelli delle malattie car-diovascolari. Bisogna quindi evitare ilfumo, non abusare di sostanze alcoliche ostupefacenti, tenere sotto controllo il dia-bete e/o l’ipertensione, mantenere unostile di vita sano. A livello di prevenzione,può essere utile anche sottoporsi a esamidi controllo, soprattutto quando si ha unacerta età. Compiuti i 50 anni, ad esem-pio, ogni uomo dovrebbe fare un esameprostatico una volta all’anno, anchequando non presenta disturbi. Se invecesi evidenzia una disfunzione, il pazientedeve parlarne con uno specialista così chesi possano individuarne in breve tempole cause.

Indice Internazionale di DisfunzioneErettile) costruito per esplorare tutte lefasi della funzione sessuale (erezione, sod-disfazione nel rapporto sessuale, funzioneorgasmica, desiderio sessuale e soddisfa-zione in generale). I risultati del test sonoun parametro di base molto utile da con-frontare nei controlli successivi in caso ilpaziente venga sottoposto a terapia.La diagnosi, in genere, passa attra-verso lo studio del profilo ormonale

del paziente condottosemplicemente attraver-so le analisi del sangue.Tra gli esami diagnostici,invece, c’è l’ecocolordop-pler penieno dinamico ebasale, che prevede l’indu-zione farmacologica di un’e-rezione e lo studio della cir-colazione venosa e arterio-sa. Con questo esame sistabilisce se il deficit sia di

natura vascolare e, in caso positivo, siesegue anche un’angio-TAC con mezzodi contrasto delle arterie peniene.

TrattamentoInizialmente la terapia è farmacologi-ca e basata su inibitori delle fosfo-diesterasi (Viagra, Cialis, Levitra).Se la risposta a questa terapia è scarsa, ilpaziente può essere indirizzato al repartodi emodinamica dove viene eseguitauna dilatazione delle arterie pudendemediante angioplastica con palloncino.

MEGLIO EVITARE FUMO E ALCOLO ALMENO LIMITARE

FINE

SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:23 Pagina 5

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»SEGUE

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MEDICINA

Dott. Nicola GaffuriResponsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo

COLONSCOPIACOLONSCOPIA

Può durare fino a un’ora e in genere spa-venta chi deve affrontarla: la colonscopianell’immaginario comune è un esamemolto doloroso. Negli ultimi vent’anniperò c’è stata una grande evoluzionedella tecnica medica, sia per gli strumen-ti utilizzati (sonde molto sottili e flessibili),sia per l’uso di telecamere con risoluzionead alta definizione, sia per l’ausilio disedativi e antidolorifici. Un fastidio quindipiù che sopportabile a fronte di un esamefondamentale per svariate patologie.

PERCHE’ NON DEVE FAR PAURA

guire prelievi bioptici della mucosa ointervenire direttamente con l’asportazio-ne di polipi intestinali.

E’ uno di quegli esami che mettono agitazione, ma può essere unafondamentale arma di diagnosi e di prevenzione per molte pato-logie, anche gravi, come il tumore del colon-retto.

Come si svolge l’esameLa colonscopia è un esame utilizzatoper indagare le patologie dell’inte-stino crasso. È un esame invasivo manon doloroso e permette di fare dia-gnosi su qualunque problema connessoai disturbi intestinali, come i doloriaddominali senza causa apparente, lastitichezza improvvisa, la diarrea dilunga durata e le perdite di sangueattraverso il retto. Per permettere di gestire al meglio la

procedura, il paziente viene trattatocon antidolorifici o sedativi; viene poifatto sdraiare su un lettino sul fiancosinistro e, attraverso il retto, vieneintrodotta una sonda flessibile, l’endo-scopio, che viene fatto avanzare pro-gressivamente nell’intestino crasso.Le fibre ottiche e una luce fredda sull’e-stremità della sonda permettono di ispe-zionare direttamente la superficie internadell’intestino, la mucosa. Al fine di facili-tarne l’osservazione, l’intestino vienedisteso mediante insufflazione di aria olavato mediante irrigazione di acqua.In caso di bisogno, inoltre, si possono ese-

ANO

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Al termine dell’esame, il pazienteviene dimesso entro un’ora, ma pervia della sedazione effettuata si consigliacomunque un periodo di riposo di 3 o 4ore in cui non bisognerà svolgere altreattività potenzialmente pericolose come,ad esempio, guidare. Se sono statiasportati polipi, può essere necessa-rio un periodo di osservazione inospedale della durata di alcune ore.

La preparazione è fondamentalePer pulire perfettamente l’intestino inol-tre, nei giorni immediatamente prece-denti all’esame, bisogna seguire conrigore una procedura, che viene conse-gnata al paziente in fase di prenotazio-ne, relativa alla gestione della dieta ali-mentare e dei liquidi e lassativi da assu-mere. Solo in questo modo l’esame puòessere attendibile ed escludere false dia-gnosi. Il giorno dell’esame ci si devepresentare a digiuno.

Chi soffre di malattie cardiacheo di insufficienza renale gravideve rivolgersi al servizio diendoscopia e programmare coni medici un’adeguata prepara-zione intestinale Infine, chi assu-me farmaci anticoagulanti devesospenderne l’utilizzo per potereseguire un eventuale esameoperativo.

Perché fa paura?I pazienti spesso affrontano la colonsco-pia con paura e ansia perché la ritengo-no un esame doloroso. Tuttavia non sipuò parlare effettivamente di dolorema più di un fastidio, spesso causa-to dalla distensione delle pareti del-l’intestino per l’introduzione dell’a-ria. L’intestino molto lungo e le aderen-ze conseguenti a interventi chirurgicipossono essere però fattori che rendonola colonscopia meno tollerabile.

Ancor di più in questi casi, la sedazioneo la somministrazione di antidolorificiprima dell’esame sono finalizzate aridurre al minimo il senso di fastidio peril paziente e agevolare l’operatore.

Ci sono controindicazioni?La colonscopia è una procedura sicu-ra: le complicanze gravi sono moltorare e per lo più collegate a reazioniindesiderate ai farmaci somministrati eall’effettuazione di manovre operative(ad esempio, l’asportazione di grossipolipi).

La colonscopia virtualeLa colonscopia virtuale è un esamediagnostico per lo studio del grossointestino (colon-retto) che utilizzaapparecchiature TC (tomografia com-puterizzata) di ultima generazione.Anche questo è un esame importanteper identificare neoplasie allo stadio ini-

ziale o polipi benigni prima che sitrasformino in maligni; tuttavia, lelesioni identificate non possonoessere asportate o sottoposte abiopsia. Pertanto, potrebbe esserenecessario eseguire successiva-mente l’esame tradizionale.Viceversa, in alcuni casi, può inte-grare le informazioni di unacolonscopia tradizionale risultataincompleta. La procedura dellacolonscopia virtuale non si disco-sta molto da quella della colon-

STRUMENTAZIONE PER COLONSCOPIA VIRTUALE

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SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:23 Pagina 8

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tumore del colon-retto perché per-mette di individuare le formazionipre-cancerose.

Questa neoplasia è alprimo posto, per inciden-za, tra la popolazione ita-liana (indistintamente maschile e fem-minile). Solitamente, i polipi adeno-

scopia classica: viene insufflata aria nel-l’intestino del paziente e poi viene inse-rita una piccola sonda nel retto; ilpaziente viene fatto sdraiare in posizioneprona (“a pancia sotto”) e supina (“apancia in alto”) e, mentre è in questedue posizioni, si acquisiscono dueimmagini della mucosa. Le immaginiottenute vengono inviate a un com-puter che fornisce al medico radiolo-go ricostruzioni bi e tridimensionalidel colon utili alla diagnosi.Questo tipo di esame, della durata disoli 10 minuti, può essere particolar-mente vantaggioso per le persone anzia-ne e per coloro che, per diversi motivi,sono impossibilitati a sottoporsi allacolonscopia tradizionale.

La prevenzione passa da quiCombinata con un precedente screeningdel sangue occulto fecale risultato posi-tivo, la colonscopia è un esame estre-mamente utile nella prevenzione del

matosi sono la causa silente del futu-ro carcinoma: proprio nel monitorarequeste cellule, con costanza e frequenza(tanto maggiore più si avanza d’età), si èverificata una importante riduzione (del30%-60%) della mortalità per tumoreal colon-retto.

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244 ALLERGENI INSIEME

FABERrazioni allergeniche: 122 molecole e122 estratti caratterizzati, provenien-ti da circa 150 differenti fonti aller-geniche (alimenti, pollini, acari, epiteli,muffe, lattice, veleni di api e vespe, tes-suti), che attraverso un unico test sierolo-gico permettono di analizzare contem-poraneamente la sensibilità a tutti gliallergeni.

Come funziona Faber?Nella raccolta di preparazioni allergeni-che sono presenti componimenti esclusi-vi, realizzati e controllati costantementedal gruppo Ibbr-Cnr, mentre il test, cheprevede l’uso di siero o plasma umano e diun anticorpo anti-immuno-globina E, viene eseguitodagli allergologi del Caamdiretti da Adriano Mari.Il Caam fornisce anche i risultati al pazien-te online tramite la cartella clinica elettro-nica InterAll e attraverso il Caam DigitalReporting System. La documentazione el’interpretazione dei risultati, a differenzadi un normale referto cartaceo, si aggior-nano costantemente sulla base dei nuovidati scientifici estratti dalla banca datidegli allergeni Allergome creata da Adl.Una versione professionale del softwarepermette l’accesso agli specialisti, così daaggiornarli sulle novità del test, seguiretutorial e confrontarsi con casistiche reali.La documentazione del sito, accessibile dasmartphone, tablet e pc, è disponibile innove lingue, incluso il cinese.

Dove si esegue il Test Faber?Questo test è attualmente disponibilepresso il laboratorio Sermolab S.r.l.Il prelievo di sangue può essere effet-tuato in uno dei centri del network delCAAM oppure inviando il campionedirettamente a Sermolab S.r.l., via LePastine, 6 - Pontenuovo, Latina.Ulteriori informazioni possono essererichieste inviando una email [email protected].

Una malattiadei tempi moderniL’allergia, definita dall’Organizzazionemondiale della sanità una patologia nontrasmissibile fuori controllo, negli ultimidieci anni ha subito un notevole incre-mento, coinvolgendo quasi il 40% dellapopolazione mondiale.Influenzata dalla posizione geografi-ca e dalle condizioni climatiche può,in alcune forme, essere causa dimalattie croniche a rischio per la vitastessa dei soggetti allergici.Faber rappresenta uno strumento dia-gnostico tecnologicamente avanzato econta su un’ampia collezione di allergeni. Il test non necessita del digiuno preven-tivo da parte del paziente e non èinfluenzato dall’assunzione di farmaci,neanche di quelli prescritti per il tratta-mento dell’allergia. Necessita di quattroore per l’esecuzione e la pubblicazionedei risultati è immediata.

ALLERGOLOGIA

Si chiama Faber ed è un test in grado diriconoscere la sensibilità a 244 allergeniinsieme. Il marchio è stato recentemen-te registrato presso l’ufficio dell’UnioneEuropea per la proprietà intellettuale.

Maria Antonietta CiardielloResponsabile del team di esperti dell’Istituto di bioscienze e biorisorsedel Consiglio Nazionaledelle ricerche di Napoli (Ibbr-Cnr)che ha messo a punto Faber.

Il dispositivoFrutto di un lavoro in collaborazione coni Centri associati di allergologia moleco-lare (Caam), l’Allergy Data Laboratories(Adl) e con il supporto dell’aziendaaustriaca MacroarrayDx, Faber è statosviluppato grazie all’uso delle nano-tecnologie. Gli allergeni sono infattiaccoppiati a piccolissimi supporti, utilizzan-do diversi tipi di legami chimici e ottimiz-zando la coniugazione delle proteine aller-geniche con il supporto.Il dispositivo è costituito da un biochipsul quale sono immobilizzate 244 prepa-

FINE

IL TEST CHE INDIVIDUA

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ALIMENTAZIONE

Prof. Silvio DaneseResponsabile Centro Malattie InfiammatorieCroniche Intestinali di Humanitas - Milano

Cosa accomuna alimenti come pane, sala-me, wurstel, yogurt, paté d’olive e man-dorle? Nel pane c’è il glutine "palese”,mentre tutti gli altri alimenti nominati con-tengono il cosiddetto glutine “nascosto.” Ilglutine è una lipoproteina che si trova inmolti cereali e nei prodotti derivati dallesue farine, come l’orzo, la segale, il fru-mento, il farro ecc. Alcune persone, affetteda celiachia, non sono in grado di assorbi-re gli alimenti che lo contengono.

Un altro sintomo causato dal cattivo assor-bimento si manifesta, soprattutto nei bam-bini, con un ritardo nella crescita.

GLUTINEI CIBI IN CUI E’ NASCOSTOFacciamo attenzione, perché è presente non solo nel pane e nellapasta, ma anche nel salame, nello yogurt ed altri alimenti.

Cosa succede nell’intestinodei celiaci, se ingeriscono cibi contenenti il glutine?Si crea una reazione infiammatoria.La celiachia è una patologia in cuisono presenti due componenti: unacomponente ambientale, il glutine, euna genetica. In soggetti geneticamen-te predisposti il glutine crea un’infiam-mazione a livello del piccolo intestino(duodeno).

La celiachia esiste da semprema, in passato, non la siconosceva bene?Conosciamo la celiachia da moltotempo ma negli ultimi decenni la sua

incidenza è aumentata. Oggi circa unapersona su cento è affetta da celia-chia. Uno studio molto interessante harivelato che negli ultimi 5 anni abbiamoraggiunto una sorta di plateau, unacurva piatta, in cui il numero delle dia-gnosi non aumenta.

È possibile confondere i sintomi della celiachia con quelli di altre malattie?Alcuni dei sintomi classici della celia-chia sono la diarrea, il gonfioreaddominale o la cattiva digestione;sintomi che la accomunano ad altrepatologie.

dolore muscolaree gonfiore

MUSCOLI

diarrea, gonfiore,costipazione

INTESTINO

infertilità, aborto,menopausaanticipata

DONNE

I SINTOMI DELLA CELIACHIA

dolore e nausea

STOMACO

ulcere, erosione,ceramica dei denti

BOCCA

ANEMIA - STANCHEZZA - FATICA CRONICA EMICRANIE - DEPRESSIONE

CARENZA VITAMINA B

acne, enzema,unghie fragili

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SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:30 Pagina 11

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Quali esami il medico suggerisce al paziente per diagnosticare la celiachia?In genere il primo passo consiste inun esame del sangue, allo scopo diverificare la presenza di due anticor-pi: l’anti-transglutaminasi e l’anti-endomisio. A questo esame ne seguesubito un altro, ossia una gastroscopiacon biopsie del piccolo intestino; la bio-psia è fondamentale perché solo con l’e-same istologico è possibile diagnosticarecon sicurezza la celiachia.

Cosa accade nell’intestino dei celiaci?In pazienti con celiachia i villi intesti-nali si accorciano, diventano più tozzi

e non riescono più ad assorbire ilcibo. Per questo motivo i pazienti perdo-no peso e hanno alterazioni della rego-larità intestinale.

Cosa possiamo fare segli esami non confermanola celiachia, nonostante i sintomi?Bisogna tenere presente che questi sinto-mi sono aspecifici e comuni a moltepatologie, basti pensare alla sindromedel colon irritabile o la malattia diCrohn.

Esiste una terapia per curarela celiachia o basta prestareattenzione ai cibi da ingerire?E’ sufficiente eliminare il glutine, ossiaseguire una dieta priva di questa sostanza. Esiste un 10% di pazienti con celiachiarefrattaria, per i quali occorrono accorgi-menti maggiori.

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SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:23 Pagina 12

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CELIACHIA, UNA MALATTIA AUTOIMMUNE

Come detto in precedenza, ci sono ali-menti che contengono glutine nasco-sto, quindi si deve fare attenzione.Inoltre, il glutine viene utilizzato in moltiprodotti industriali come addensante: nesono un esempio le caramelle o certitipi di yogurt che contengono deipreparati a base di frutta.

Sarà possibile arrivare ungiorno a trovare una cura per la celiachia?Ci sono farmaci in sperimentazione comeper esempio la presenza di endopeptidasi,che riesce a tagliare la parte “cattiva” delglutine oppure farmaci che aiuteranno arinforzare la barriera intestinale.

IL GLUTINE PUO’ TROVARSI ANCHE NELLO YOGURT

Differenza fra intolleranza ed allergiaL’intolleranza non è mediatadall’immunità ed è unfenomeno di ipersensibilità.Si scatena, in un certosenso, un meccanismo diaccumulo, per cui uneccesso di glutine general’insorgenza di sintomiquali diarrea, gonfioreaddominale, mal di pancia, crampi, perdita di peso. L’allergia invece è mediata dalsistema immunitario, in particolare dall’azione delle immunoglubuline E che cau-sano una reazione allergica, quasi immediata (a distanza di minuti o di ore), inseguito a ingestione di un dato alimento.

Come si effettua la diagnosi?La diagnosi va effettuata da un medico, pertanto in presenza di sintomi è bene rivol-gersi al medico o allo specialista ed evitare assolutamente l’autodiagnosi e la sospen-sione del consumo di prodotti contenenti glutine. In primo luogo, bisognerà esclud-ere la celiachia. Per farlo si ricorre a specifici esami del sangue e a biopsia duodenalenel corso di una gastroscopia e alla genetica. L’allergia invece si diagnostica conspecifici test: il prick test, che si effettua sull’interno dell’avambraccio, e il rast test,un esame del sangue.

La celiachia è una malattia autoimmunitaria che colpisce solo soggetti geneticamentepredisposti che, di fronte all’assunzione di glutine, producono anticorpi che vanno adistruggere il piccolo intestino. I celiaci pertanto sono obbligati a sospendere l’as-sunzione di glutine per tutta la vita ed è dunque importante che consumino prodot-ti con la dicitura “senza glutine”, anche perché non tollerano contaminazioni. Farinesenza glutine che possono essere consumate dai soggetti con celiachiasono per esempio: farina, crema e amido di riso, farina di mais,maizena, farina di miglio, farina di soia, di tapioca, di castagne, di cecie altri legumi.

FINE

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SALUTE_10piu_n.2.18_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/18 12:23 Pagina 13

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RADICALI

Un radicale liberoè una molecola oun atomo partico-larmente reattivo,che contiene almeno un elettrone spaiatonel suo orbitale più esterno. A causa diquesta caratteristica chimica, i radicaliliberi sono altamente instabili e cercano ditornare all'equilibrio rubando all'atomovicino l'elettrone necessario per pareggia-re la propria carica elettromagnetica.Questo meccanismo dà origine a nuovemolecole instabili, innescando una reazio-ne a catena che, se non viene arrestata intempo, finisce col danneggiare le struttu-re cellulari. I radicali liberi più conosciutisono quelli a contenuto d'ossigeno comel'anione superossido ed il perossido d'i-drogeno. La produzione di radicali liberi èun evento fisiologico e si verifica normal-mente nelle reazioni biochimiche cellulari,soprattutto in quelle che utilizzano ossige-no per produrre energia. Gli stessi radica-li liberi possono essere prodotti anche acausa di fattori esterni.

LIBERI

Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]

Ecco quali sono i FATTORI RESPONSABILI della loro produzione.

SANITA’

Fattori responsabiliFATTORI AMBIENTALI

Inquinamento

Droghe, fumo, alcol e farmaci

Raggi ultravioletti e radiazioni ionizzanti

Stress psicofisico prolungato (attività fisica intensa)

Alcuni additivi e sostanze tossiche presenti negli alimenti o sviluppate durante la cottura

FATTORI ENDOGENITrasporto di elettroni nei mitocondri (produzione aerobica di energia)

B-ossidazione (metabolismo degli acidi grassi)

Reazioni del citocromo P450 (metabolizzazione di farmaci, sostanze tossiche ecc.)

Attività delle cellule fagocitarie (sistema immunitario)

Dato che non è possibile impedirne laformazione, il nostro organismo haelaborato un proprio sistema di dife-se in grado di neutralizzare buonaparte degli effetti negativi associatialla produzione di radicali liberi.

I meccanismi di detossificazioneLa superossidodismutasi converte l'anione

superossido in perossido di idrogeno(acqua ossigenata), che è particolarmen-te dannosa per le cellule poiché, in pre-senza di ferro, libera il radicale ossidrileche risulta particolarmente lesivo e diffi-cile da controllare.Il nostro organismo, fortunatamente,possiede un enzima in grado di impedi-re tale processo. Questa proteina, chia-mata catalasi, è infatti in grado diconvertire il perossido di idrogeno inacqua ed ossigeno.Il glutatione, infine, può agire da solo odiventare il substrato di vari enzimi comela glutatione perossidasi ed agire inmodo analogo alla catalasi.Qualora tali difese risultassero insuffi-cienti esistono comunque dei sistemi diriparo in grado di attenuare i danni cau-sati dai radicali liberi.

FISICO INTENSO INCREMENTAUN ECCESSIVO SFORZO

LA PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI

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Sport e radicali liberiDurante il metabolismo energetico lamaggior parte dell'ossigeno si combinacon gli ioni H+ per formare acqua. Unapiccola percentuale di O2, normalmentecompresa tra il 2 ed il 5%, sfugge aquesto processo e contribuisce alla for-mazione dei radicali liberi.Durante un esercizio fisico il consu-mo di ossigeno può aumentare finoa 20 volte rispetto alla condizione diriposo; in particolare nei muscoli in atti-vità tale incremento può essere addirit-tura 100 volte superiore. Se da un latol'aumentato flusso di ossigeno è fonda-mentale per soddisfare le richieste ener-getiche, dall'altro fa crescere notevol-mente anche la produzione di agentiossidanti. La quantità di radicali liberiprodotti durante uno sforzo è diretta-mente proporzionale alla durata e all'in-tensità dell'esercizio ed inversamenteproporzionale al grado di allenamentodi chi lo pratica. Il condizionamento fisico migliorainfatti la capacità antiossidante del-l'organismo e consente agli atletiallenati di contrastare con maggioreefficienza i radicali liberi prodotti.Può comunque succedere che, per loscarso grado di preparazione fisica o perl'eccessiva intensità e frequenza di alle-namento, la produzione di radicali libe-ri finisca col superare le capacità di dife-sa dell'organismo. Perciò l'assunzione divitamine ed antiossidanti sotto forma di

rettamente, potenziando l'azione deisistemi antiossidanti endogeni. E' quindiscorretto enfatizzare le proprietà antios-sidanti di una singola sostanza, trala-sciando le altre. Bisognerebbe invececercare di assumerle tutte nelle giusteproporzioni. Non a caso la maggiorparte dei nutrizionisti sottolinea l'im-portanza di seguire una dieta equili-brata e di assumere ogni giorno frut-ta e verdura in abbondanza. Solo inquesto modo, infatti, è possibile appor-tare le giuste dosi di antiossidanti.

integratori è una strategia sotto-valutata, ma particolarmenteefficace nel migliorare la perfor-mance e lo stato di salute gene-rale dell'atleta. Nel soggettonon allenato sottoposto ad unintenso sforzo fisico l'eccessivaproduzione di agenti ossidanticausa un danno diretto alla cel-lula muscolare e contribuiscealla comparsa del classico indo-lenzimento muscolare post-alle-namento. Tuttavia la praticasportiva regolare induce unaumento delle difese endo-gene contro i radicali liberi.Ciò spiega come mai gli sporti-vi appaiano generalmente piùgiovani ed in forma rispetto aicoetanei sedentari.

Combattere i radicali liberiL'azione antiossidante delle sostanzesopraelencate non è isolata ma sinergi-ca con le altre. Uno squilibrio, sia ineccesso che in difetto, potrebbe quindiessere dannoso. L'azione antiossidantedella vitamina E necessita, per esempio,di adeguate quantità di vitamina C, cosìcome il glutatione ha bisogno del sele-nio per bloccare l'azione lesiva dei radi-cali liberi. Inoltre, considerata l'esistenzadi vari agenti ossidanti, ogni singolasostanza è efficace nel contrastare radi-cali liberi specifici, direttamente o indi-

ATOMO DI CELLULA SANA

ATOMO DERUBATOa rischio diradicalizzazione

ANTIOSSIDANTE

Gli antiossidanti possono donare elettroni e impedire

la diffusione dei radicali liberi e dello stress ossidativo.

RADICALE LIBEROI Radicali Liberi possonosottrarre gli elettroni delle cellule sane, indebolendole.

ATOMO DI CELLULA SANA

FINE

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LONGEVITA’

DISALVAMICCOLIRavennate, per 42 anni è stata maestra di scuola elementare.Ancora oggi gode di buona salute e non rinuncia mai alla cola-zione quotidiana nella pasticceria di fiducia.

di Tiziano ZaccariaE-Mail: [email protected]

I 100 ANNI

Le origini del nomeDa cento anni porta il nome di Salvaper un motivo preciso: «Quando nac-qui, il 25 ottobre 1917, mio padre eraun militare impegnato al fronte nellaPrima guerra mondiale. Dopo avermipartorito, mia mamma riuscì a contat-tarlo telefonicamente per dargli la noti-zia che era nata una bambina.Lui, che quel giorno si era salvatomiracolosamente durante un'azionedi guerra, le disse: "ChiamalaSalva"».

Chi è Salva?Lei è Salva Miccoli, nata e semprevissuta a Ravenna. «Mio padre, checombattè anche in Africa, di professio-ne faceva il capomastro allaCooperativa Muratori e Cementisti. Miamamma era una casalinga, provenien-te da una famiglia di contadini. Avevoun fratello, Sauro, scomparso qual-che anno fa ad oltre novant'anni. Ioa scuola avevo buoni risultati, così mifecero fare tutte le elementari fino allasesta. Mia mamma voleva che io diven-tassi una sarta e per un anno mimandò da una signora ad imparare ilmestiere. Ma io chiesi di continuaregli studi, così dapprima frequentaiil liceo scientifico, poi feci il corsoper diventare maestra».

Il lavoroPer quarantadue anni Salvaha insegnato in varie scuoleelementari di Ravenna, conuna parentesi iniziale di cin-que anni a Gambellara.«Sono ancora legata amolti miei ex alunni, tantoche diversi di loro vengonoa trovarmi e ogni tanto micoinvolgono in una cena».I suoi alunni la conoscevano

col cognome del marito,Carlo Ghetti: «Era un fun-zionario di banca, allaCassa di Risparmio diRavenna.Aveva dieci anni in piùdi me. Purtroppo, èscomparso abbastanzaprematuramente neglianni Ottanta».Salva ha guidato l'au-to fino a 94 anni.

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Oggi gode ancora di buona salute eduna straordinaria lucidità mentale.In gran parte autonoma, viene comun-que accudita da un'assistente.

Come passa le sue giornate?Tutte le mattine vado a fare cola-zione alla pasticceria Ferrari. Nelpomeriggio a volte mi vengono a tro-vare un po’ di amiche; alcune sonomadri di miei ex alunni. Passo un po'di tempo anche con il mio barboncinoe guardo la televisione. Ogni tanto fac-cio una passeggiata in centro aRavenna. E una volta alla settimanacon la mia assistente andiamo fareshopping all'Esp».

L’alimentazioneUno dei motivi della sua longevità siintuisce quando Salva svela la sua ali-mentazione: «Ho sempre mangiato poco.La mattina faccio colazione con un caffèe una pasta. A pranzo di solito mangiopasta in bianco condita con parmigianograttugiato e olio di oliva extravergine,più qualche verdura lessata e frutta.

Niente secondo. Mangio la carne duevolte alla settimana.E il pesce una volta. Niente bevandealcoliche e naturalmente niente fumo».Un'alimentazione dunque sobria,che assieme ad uno stile di vita con-

trollato e una continua attività men-tale, le ha consentito di arrivare alsecolo di vita in splendide condizioni.«Non so ancora per quanto temporesterò... Salva», scherza lei.«Ma per adesso va bene così».

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SALUTE

LEINTOSSICAZIONI DA

TALLIOTALLIO

Un veleno da “Thriller”Il tallio, al pari dell'arsenico, gode di unacerta popolarità storica come "veleno del-l'avvelenatore" e non a caso viene utilizza-to in un romanzo di Agata Christie. Velenia base di tallio sono stati protagonisti didiversi casi di cronaca nera. Sembra cheanche regimi militari abbiano usato lasostanza per omicidi o tentativi di elimi-nazione di oppositori ed avversari politici.

Il tallio è un metallo i cui sali trovano tut-tora un impiego abbastanza diffuso nellelavorazioni industriali. Vengono utilizzatisoprattutto nella produzione di strumentiottici ed elettronici. Per lungo tempohanno trovato impiego in medicinanucleare per indagini scintigrafiche nelladiagnosi della cardiopatia ischemica, manegli ultimi anni sono stati sostituiti da altriisotopi. Venivano in passato utilizzati comeratticidi, nella bigiotteria e come compo-nenti di creme depilatorie, ma tali prodot-ti sono stati vietati già da diversi anni enon sono più disponibili in commercio.

Sono molto gravi e pericolose, nonché difficili da riconoscere:questo metallo è salito alla ribalta nella recente cronaca nera peril suo utilizzo in episodi di omicidio.

La dose tossica per l'uomo varia da 5a 15 mg/kg, dosi superiori possonodiventare letali: sono stati segnalati anchecasi mortali per ingestione di soli 200 mg. I sali di tallio sono inodori, incolori,insapori e possono essere assorbitianche attraverso la cute integra.

Dott. Andrea DreiPronto Soccorso Medicina d’UrgenzaOspedale di Faenza - E-mail: [email protected]

Come agisce questo veleno?Il meccanismo con cui il tallio esercita lapropria azione lesiva sembra essere prin-cipalmente legato alla sua azione tossicasui mitocondri, gli organuli preposti allarespirazione cellulare e alla produzionedi energia; inoltre interagisce con moltisistemi enzimatici di vari tessuti, provo-cando in questo modo un avvelenamen-to generale delle cellule. Non è un com-ponente normale dell'organismo a diffe-renza di altri metalli come ferro o zinco,tuttavia minime tracce si possono reperi-re nel sangue e nelle urine in conse-guenza dell'inquinamento ambientale.

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FINE

L'eliminazione è molto lenta e traccenel sangue e nella urine possono per-manere anche a distanza di mesi.Si accumulano in vari tessuti e in parti-colare nel sistema nervoso periferico,ma anche nei muscoli, nel miocardio,nel fegato e nei reni.

Quali sono le conseguenze?Si tratta di un'intossicazione particolar-mente grave e pericolosa, nonchè diffi-cile da riconoscere. Dopo una latenza di12-14 ore compaiono i sintomigastrointestinali con dolori addomi-nali, vomito e diarrea, che nei casi piùacuti possono portare a shock ipovole-mico (perdita massiva di liquidi e san-gue) oppure fino alla comparsa di deli-rio, convulsioni e coma.Dopo pochi giorni possono comparire isintomi neurologici: astenia, debolezzamuscolare, alterazioni comportamenta-li, dolori nevralgici, specie agli arti infe-riori, particolarmente fastidiosi e refrat-tari agli analgesici. Tali sintomi possonotuttavia risultare aspecifici e non esseresufficienti ad indirizzare correttamentealla diagnosi, fino alla comparsa, dopoalmeno due settimane, del segno piùcaratteristico consistente nell'alopecia.Quest'ultima interessa anche i peli delleascelle, del pube e dei sopraccigli.A volte può essere preceduta da unacolorazione scura della radice dei capel-li, che tuttavia viene colta difficilmentenei soggetti bruni.

A distanza di 3-4 settimane poi possonocomparire delle caratteristiche striscebianche trasversali nelle unghie.

Come diagnosticare?La diagnosi non trova quasi nessunsupporto negli esami di laboratorio,che sono del tutto aspecifici e pertantoessa si basa essenzialmente sulla storia diun'esposizione al tossico, quando dispo-nibile, e di una grave gastroenterite a cuiseguano i sintomi neurologici descritti.

Come curare?La terapia si basa sulla decontamina-zione gastrointestinale tramite lavan-da gastrica e sulla somministrazioneripetuta di carbone vegetale attivato.A queste misure deve seguire la sommi-nistrazione di un purgante, per favorirel'eliminazione del tossico e per supera-re la stipsi indotta dalla sostanza. Lagastroenterite viene trattata con abbon-dante infusione di liquidi. L'unico anti-doto specifico che ha dimostratouna certa efficacia nell'incrementarel'eliminazione fecale e renale deltossico è il Blu di Prussia. Si tratta diun antidoto di non facile disponibilità.Può essere somministrato già nella sondadella lavanda gastrica, nel caso la fontedell'intossicazione fosse già nota. In segui-to con ripetute somministrazioni giorna-liere per via orale. A quadro clinico risol-to, i disturbi neurologici possono talvoltadare luogo ad esiti permanenti.

CASI MORTALI LO SCORSONOVEMBRE IN LOMBARDIA

Tutta colpa di una tisana: questa è lamotivazione del recente caso di avvele-namento da tallio in una famiglia diNova Milanese, nella quale sono mortetre persone e cinque in totale sono fini-te in ospedale. Tracce di tallio in quan-tità superiore alla soglia minima di sicu-rezza sono state trovate in una tisana‘campionata’ a casa di due coniugiultraottantenni del paese nel Monzesericoverati a metà novembre per avvele-namento da tallio. I due anziani, comedetto, sono gli ultimi due casi, in ordi-ne di tempo, che si sono verificati nellostesso nucleo familiare. La tisana incri-minata, contenuta in una terrina privadi marca e di indicazioni circa la prove-nienza, è stata ‘campionata’ dai tecnicidell’Agenzia Tutela Salute per la provin-cia di Monza e Brianza, nel corso di unsopralluogo effettuato dai carabinieri diNova Milanese (Monza). Gli esiti deitest, eseguiti a Torino presso l’IstitutoZooprofilattico Sperimentale diPiemonte Liguria e Valle d’Aosta, hannoevidenziato la positività al tallio di alcu-ne “erbe da infuso” non di fabbricazio-ne commerciale.

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PEDIATRIA

Prof. Alberto G. UgazioDirettore Istituto Bambino Gesù per la Salutedel Bambino e dell’Adolescente di Roma

LORADELLA

Il divezzamento, detto anche svezzamen-to o alimentazione complementare, pre-vede alimenti nuovi nella dieta del lat-tante e una diversa modalità di assunzio-ne del cibo. L’alimentazione, al seno oper mezzo del biberon, viene integratadai primi pasti somministrati con il cuc-chiaino. Una necessità che si presentaentro il sesto mese di vita del piccolopoiché il latte materno è insufficiente asoddisfare le sue richieste fisiologiche dimacro e micronutrienti. In particolareper via dell’apporto energetico, di ferro,zinco e vitamine liposolubili come A e D.Il divezzamento, tuttavia, esprime ancheun volersi rendere autonomi nei con-fronti della figura materna.

Quando iniziareSecondo la Società Europea diGastroenterologia, Epatologia e Nutrizionepediatrica e l’Accademia Americana diPediatria il periodo tra il quarto e ilsesto mese di età è il migliore per ini-ziare l’alimentazione complementare.

Lo svezzamento inizierà con la sostitu-zione di uno di questi con la primapappa. Dopo circa 1-2 mesi le pappesaranno due e i pasti a base di latte treo quattro. L’apporto maggiore dovràprovenire da carboidrati e grassi(rispettivamente 43% e 40% circa) esolo l’8 % sarà introdotto sotto formadi proteine.

Il gioco della pappaSarà molto importante che il bambinopartecipi in modo attivo al ‘gioco dellapappa’ e, pertanto, bisognerà armarsi diun bel po’ di pazienza.

MANUALE SULLO SVEZZAMENTO: quando e come passare dallatte materno ai cibi solidi. L’importanza del gioco e le allergie ali-mentari da tenere sott’occhio.

Questa, appena possibile, si affiancheràall’allattamento al seno fino al compi-mento del primo anno di età. Lo svezzamento, affermano i medici delBambino Gesù, non va comunque intro-dotto prima del quarto e dopo il sestomese di età. In questo modo si eviteran-no rischi legati ad un apporto caloricoeccessivo o ridotto rispetto allo sviluppodel bambino e, allo stesso tempo, si sti-molerà la sua tolleranza agli alimenti.

Quanto e comeAll’inizio del sesto mese i pasti dovreb-bero essere 5 o 6.

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FINE

Se il piccolo vorrà stringere un cuc-chiaio con la mano o gettarlo a terralasciamolo fare: gli si potrà dare damangiare con un altro cucchiaio.Andrà incoraggiata anche la sperimenta-zione con il cibo: due o tre pezzettinimorbidi da prendere e portare alla boccarenderanno felice il bambino perché liavrà mangiati da solo. Un altro elementodi novità è rappresentato dalla gradualeintroduzione degli alimenti: legumi alsettimo mese, pesce e uova entro il nono.

Obesità e allergie alimentari Sono in corso diversi studi per valutarel’impatto dello svezzamento sullo stato disalute futura del bambino e sullo svilup-po della sua immuno-tolleranza.

Nei paesi industrializzati è dimostrato cheun’eccessiva assunzione di proteine nelprimo anno può comportare un aumen-to delle cellule del tessuto adiposo e nelcaso l’eccesso proteico si protragga finoal quinto anno di età può aumentare ilrischio di obesità. Il cibo introdottoandrà somministrato in modo gra-duale: almeno 4-7 giorni di distanzatra due nuovi alimenti. In caso di dia-gnosi di intolleranze alimentari andrannoosservate ‘diete di eliminazione’, con l’e-sclusione dell’alimento incriminato.Nonostante esistano prodotti ad hoc peraffrontare le diete di eliminazione, ècomunque fondamentale che ci sia ilcontrollo stretto del pediatra o dellospecialista che prescrive la dieta.

Un primo controllo andrà effettuato a3-4 settimane dall’inizio del programmae poi ogni 3-6 mesi per controllare la cre-scita e programmare i controlli successivi.

Paese che vai pappa che troviIl divezzamento infine non è lo stesso pertutti. Nella maggior parte dei Paesi ilprimo assaggio è a base di frutta:mela, banana, pera, ma anche mangoe papaya. Il comune brodo vegetale inGiappone si confeziona con alghe e orzo,mentre in India le prime pappe contengo-no già delle spezie. L’OrganizzazioneMondiale della Sanità (Oms), ha messo apunto dei libretti informativi per aiutare igenitori dei Paesi in via di sviluppo a usarebene gli ingredienti a disposizione.

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PSICOLOGIA

Dott.ssa Serena De SimonePsicologa e psicoterapeuta - RomaE-mail: [email protected]

In alcuni casi, questi cambiamenti pos-sono avere una valenza negativa, in cuila percezione di se stessi e la propriaidentità vengono compromesse dallo“stare in relazione”. È in questi casi che sipuò parlare di Dipendenza Affettiva.

La dipendenza puòessere anche reciprocaPer la verità, la sofferenza in una rela-zione affettiva non è necessariamenteun indice di dipendenza. Può anchetrattarsi di un vissuto fisiologico e tem-poraneo presente in relazioni funziona-li, dove, per motivi variabili ed indipen-denti dal soggetto, i suoi sentimentivengano frustrati. Diversamente, all’in-terno di relazioni disfunzionali, è possi-bile che uno o entrambi i membri dellacoppia costruiscano un equilibrio rela-zionale fondato sul malessere.Malessere quindi, sofferenza e frustra-zione, vissuti in una condizione stabile,duratura. A volte, pur nell’equilibrio diuna relazione, è uno dei due membri amanifestare dipendenza nei confrontidell’altro. Altre volte, invece, la dipen-denza è reciproca. In questo secondocaso, sembra più opportuno parlare dico-dipendenza.

Se “l’altro” diventatotalizzante…Come capire se la propria relazionesia fondata su una dipendenza ditipo affettivo?

Quando l’amore compromettela propria identitàOgni relazione deve essere gestitanon soltanto rispetto all’altro, maanche rispetto a se stessi. Il modo dipercepirsi, di relazionarsi, assume unnuovo assetto quando alla nostra identitàsi affianca quella di un’altra persona.

DIPENDENZALA

AFFETTIVAIn una relazione di coppia, in alcuni casi la percezione di sé stes-si e della propria identità vengono compromesse. Ecco qualisono i segnali per capire che qualcosa non va.

I segnali che possono aiutarci a com-prendere lo stato di salute delle nostravita affettiva, ci richiamano alcuni sinto-mi tipici di altre dipendenze. Una carat-teristica è la tendenza ad annullare pro-gressivamente i propri spazi personali avantaggio del tempo trascorso in cop-pia. Amicizie, famiglia, hobbies, vengo-no sacrificati in nome di un rapportototalizzante, pretendendo che il partner,per dimostrare il suo amore, facciaaltrettanto.

L’altro rappresenta in sostanza l’uni-ca fonte di benessere possibile.Altro importante indicatore è la diffi-coltà della persona dipendente a con-trollare il proprio comportamento,come se in determinati momenti nonfosse in grado di conservare una certacapacità critica di fronte ai propriimpulsi ed alle proprie reazioni, come aquelle dell’altro. Ecco allora che i com-portamenti del partner possono venireinterpretati in maniera distorta, gene-rando delle reazioni spropositate edinadeguate.

Avere una relazione affettiva con una per-sona, duratura ed appagante, può sem-brare la cosa più naturale e semplice delmondo. Eppure, ciascuno sa quanto possaessere complicato avere qualcuno accanto.L’amore è un bisogno condiviso da tutti e,al tempo stesso, una capacità non sempreadeguatamente sviluppata. Nella societàattuale, in cui le relazioni si mostrano pre-carie, i legami affettivi che ne emergonopossono essere fragili e conflittuali, entran-do in risonanza con le caratteristiche dipersonalità dei singoli individui. Le espe-rienze vissute, in primo luogo durante l’in-fanzia e l’adolescenza, ed il contesto diappartenenza, contribuiscono a creare ilpersonale modo di amare, che non sem-pre conduce ad un’esistenza soddisfacente.

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L’angoscia cheil rapporto finiscaNella relazione, la persona annulla ipropri bisogni e concentra tutti i proprisforzi e le proprie energie intorno alproprio partner. L’ipotesi della finedella relazione viene vissuta con terroree, di fronte al rischio dell’abbandono,seguono reazioni di disorganizzazione,dissociazione e panico.Viene quindi fatto di tutto per sal-vaguardare la relazione, anche semancano le condizioni soddisfacenti.Il dipendente non riesce ad attuareun’equa distribuzione delle responsabi-lità all’interno della coppia e si percepi-sce quindi come l’unico colpevolerispetto alle difficoltà presenti.

Le insicurezze nasconodalle esperienze infantiliLe motivazioni alla base di questamodalità di relazione possono esseremolteplici, ma è molto probabile che leesperienze vissute durante l’infanziaassumano un ruolo centrale.

E' possibile che queste persone,durante l’infanzia, abbiano speri-mentato un vissuto di insicurezzarispetto alla capacità delle figure diriferimento di prendersi cura di loro,a causa di mancanze effettive, ocomunque percepite come tali.È anche possibile che siano state vittimedi abusi o maltrattamenti. Nella relazio-ne, queste persone tenderanno a ripro-durre le condizioni sperimentate inpassato, nel disperato tentativo dipoterlo finalmente correggere edottenere quella sicurezza o quell’af-fetto mai sperimentato. Per farlo, arri-veranno ad annullarsi, divenendo ilmembro bisognoso e richiedentedella coppia, o piuttosto affiancando-si ad un partner disfunzionale, affettoda dipendenze quali l’alcolismo, ladipendenza da sostanze o altreforme. In tal modo, il partner sarà il“paziente designato” della coppia e lapresenza continua dell’altro partner (co-dipendente) è un fattore che contribuisceal mantenimento dello stato patologicodi squilibrio. Anche il co-dipendente,come il dipendente affettivo, tende a nonriconoscere i propri bisogni ed a focaliz-zarsi su quelli del partner, in maniera tut-tavia differente: e cioè esercitando sull’al-tro un controllo ed assumendone su di séle funzioni psichiche. Si viene così a realiz-zare una specie di di “parassitismo” psichi-co-relazionale in cui i confini tra sé e l’al-tro tendono progressivamente a perdersi.

L’importanzadello psicoterapeutaSia nel caso della dipendenza affettiva,dove il partner è almeno apparente-mente non problematico, che nella co-dipendenza, dove è necessaria la pre-senza di un partner disfunzionale, non èfacile riconoscere il limite tra le caratte-ristiche di una coppia normale ed unassetto relazionale patologico.

Perciò l’intervento di uno psicoterapeu-ta, magari inizialmente cercato perrisolvere un malessere diffuso, puòessere in primo luogo funzionale afar sì che il paziente prenda attodella presenza della problematicaesistente, per poi strutturare un inter-vento centrato proprio sulla creazione diuna relazione affettiva funzionale, dovela presenza dell’altro nella propria vitanon debba necessariamente comportarela perdita del contatto con sé stessi.

FINE

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SANITA’

Dott. Valerio NobiliResponsabile di Malattie Epato-MetabolicheOspedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma

Nei ragazzi con obesità grave il ricorsoalla chirurgia bariatrica consente la gua-rigione del fegato grasso, danneggiatodall'eccesso di peso. Uno studio pubbli-cato sul Journal of Pediatrics dimostracome l'intervento di riduzione dello sto-maco, oltre a consentire la drastica ridu-zione dell'eccesso ponderale, contribui-sca a ripristinare le corrette funzionimetaboliche del fegato, grazie alla riatti-vazione di due specifici ormoni. Lo studioè stato condotto dalle unità operative dimalattie epatometabooiche e chirurgiabariatrica dell'Ospedale PediatricoBambino Gesù, in collaborazione con ildipartimento di anatomia e istologiadell'Università La Sapienza di Roma

OBESITA’OBESITA’GRAVEGRAVELA CHIRURGIA BARIATRICA GUARISCE ANCHE IL FEGATOLo studio è dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. L'intervento diriduzione dello stomaco contribuisce a ripristinare la normale fun-zionalità epatica, grazie alla riattivazione di due ormoni.

Il fegato grassoIl fegato grasso, o steatosi epaticanon alcolica (NAFLD), è la malattiadel fegato più diffusa nel mondooccidentale. Colpisce infatti tra il 5 e il15% della popolazione pediatrica gene-rale, ma arriva al 30-40% tra i bam-bini e i ragazzi obesi.

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FEGATO NORMALE FEGATO GRASSOE’ determinata dall'accumulo di gras-so all'interno delle cellule del fegatoe può evolvere nel tempo, se nontrattata adeguatamente, verso l'in-fiammazione cronica del fegato (steatoe-patite non alcolica, NASH), fino allafibrosi epatica o al carcinoma del fega-to. Già da alcuni anni la chirurgiabariatrica è stata introdotta comeopzione terapeutica negli adolescen-ti con obesità grave complicata dallacontemporanea presenza di patologiequali la steatoepatite, il diabete, l'iper-tensione arteriosa e le apnee notturne.

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Porzione di stomacorimanente

Punti di sigillaturaGASTRECTOMIA

(anche 40-50 kg in un anno), sia nuo-vamente in grado di svolgere le funzio-ni metaboliche fisiologiche. Questoavviene infatti grazie alla riattivazio-ne della corretta funzionalità di “adi-ponectina e resistina”. Si tratta di dueormoni la cui funzione viene alterata nelpaziente obeso, procurando in questomodo l'infiammazione del tessuto prin-cipale del fegato e di quello adiposo,nonché l'insorgere di insulino-resisten-za, anticamera del diabete di tipo 2.Alla luce di questi risultati, l'interventodi gastrectomia non va considerato

La tecnica chirurgica“Sleeve Gastrectomy”La tecnica chirurgica principalmenteusata in età pediatrica è la sleevegastrectomy, che prevede una ridu-zione del 70% circa dello stomaco.I primi studi sull'efficacia di questa stra-tegia terapeutica hanno mostrato nonsolo una riduzione drastica dell'eccessoponderale confermata a distanza ditempo, ma anche il miglioramento delleprincipali patologie metaboliche corre-late all'obesità, compreso il migliora-mento dei tessuti epatici danneggiatidalla steato epatite, con riduzione delgrado di fibrosi.

La chirurgia bariatricaLo studio rivela il meccanismo attraver-so il quale il fegato degli adolescenti sot-toposti a chirurgia bariatrica, in conco-mitanza del notevole calo ponderale

come una soluzione meramente demoli-tiva, ma come una vera e propria tera-pia metabolica, in grado di ripristinarele vie metaboliche fisiologiche prece-dentemente compromesse dal tessutoadiposo presente nei casi di obesitàpatologica complicata. La scopertaassume particolare rilievo se si consi-dera che una percentuale tra il 2,1 eil 5,9% degli adolescenti occidentaliè gravemente obesa con un impattorilevante non solo sulla loro salute esulle loro condizioni di vita, ma anche intermini economici ed assistenziali.

Porzione di stomaco

rimossa

Nel paziente con obesità grave, le funzioni di Adiponectina (ormo-ne antinfiammatorio) e Resistina (ormone proinfiammatorio) sonoalterate e provocano l’infiammazione del tessuto del fegato.Nelle immagini virtuali qui sopra si vede come nel fegato dopo l’in-tervento aumenti l’Adinopectina mentre diminuisce la Resistina.

Poca Adiponectina

Biopsia epaticaPRIMA dell’intervento

Biopsia epaticaDOPO l’intervento

Aumental’Adiponectina

Diminuisce laResisitina

TroppaResistina

NEL PAZIENTE CON OBESITÀ GRAVE, LA CHIRURGIA BARIATRICA OLTRE A RIDURRE SENSIBILMENTE IL GRASSO, RIPRISTINA

LA CORRETTA FUNZIONALITÀ METABOLICA DEL PESO.

LA CHIRURGIA BARIATRICA IN SINTESI

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OCULISTICA

zione della miopia e a trattare assaibene anche ipermetropia ed astigmati-smi. Più i difetti da correggere sonocomplessi, penso a certi astigmatismiirregolari o molto elevati, maggiorisono le performances che richiediamoai nostri laser.

La principale caratteristica……del laser che utilizzo oggi è lacapacità di inseguire l'occhio in tuttii suoi movimenti. Questo laser sparaun fascio molto piccolo che come unmini pennello deve colpire in modoassolutamente preciso quella data por-zione di cornea, e questo tanto più iltrattamento è fuori dalla norma.

Infatti oggi abbiamo a disposizionedelle tecniche customizzate per cui riu-sciamo a riprodurre sul laser la forma ele aberrazioni del singolo occhio datrattare. Per poter eseguire un lavoromolto preciso su punti ben definiti,abbiamo quindi bisogno di un sistemaassai sofisticato di puntamento.Come dicevo, questo sistema di punta-

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Nata alla fine degli anni Ottanta, lachirurgia refrattiva laser ha fatto passida gigante e la tecnologia che vienecontinuamente applicata ai nostri stru-menti lascia spesso stupiti.Nel 1989 lavoravo con un laser chemettevo a fuoco sullacornea utilizzando un pendolino e chemi permetteva di correggere la miopiacon un sistema di anellini metalliciforati di vario diametro. Nonostantequesti sistemi rudimentali lontani anniluce dalle macchine attuali, grazieanche ad una buona dose di atten-zione, studio e pazienza, i risultatierano di tutto rispetto ed ancor oggirivedo pazienti operati allora in con-dizioni più che soddisfacenti.

OggiNegli anni il continuo interscambio tranoi chirurghi che ci occupavamo diqueste tecniche e gli ingegneri delleditte produttrici ha portato via via amigliorare, fino all'eccellenza, la corre-

mento (eye tracker) del nostro laser èuno dei più avanzati: uno scannerindividua tutti gli spostamenti del-l'occhio in 6 dimensioni (laterali,alto-basso, rotazionale e ciclico) conuna frequenza di 1050 volte alsecondo e sposta nello stessotempo il fascio nel punto dove "pre-vede” sarà posizionata la cornea almomento dello sparo.L'altissima precisione di quanto faccia-mo è supportata da programmi di stu-dio della cornea e di costruzione delmigliore profilo per quel dato pazientemolto evoluti, che ci hanno permessodi ottenere una qualità visiva postope-ratoria ottimale nella stragrande mag-

gioranza dei casi, eliminando quasi deltutto i vecchi problemi di aloni attornoalle fonti luminose, di possibile regres-sione dell'intervento o di complicanzecicatriziali che oggi appaiono in formaoltremodo sporadica. In definitiva,altissima tecnologia applicata allamedicina e chissà cosa ci riserverà ilfuturo. FINE

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I NOSTRI AMICI ANIMALI

La corretta alimentazione del coniglio èfondamentale per assicurargli longevità esalute. Nessun altro aspetto della suagestione è altrettanto importante ed èfacile commettere errori. Vediamo comecomportarsi.

eccessiva possono contribuire all’obesità.Nei conigli che non sono in sovrappesova bene somministrare una fettina dicarota come premio giornaliero.

ALCUNI UTILI SUGGERIMENTI

Dott.ssa Marta Avanzi - Veterinariawww.avanzimorivet.it

L’ALIMENTAZIONECONIGLIO

Non lasciarlo senza fienoIl fieno deve essere la base dell’ali-mentazione del coniglio e deve esse-re sempre disponibile in quantità illi-mitata. Il fieno deve essere fresco, diottima qualità e pulito, perché il fienocalpestato e sporco di feci o urine nonviene consumato. Sono adatti anche iblocchetti di fieno pressato, in aggiuntaal fieno sciolto. Il fieno di erba medica ècontroindicato perché troppo ricco dicalcio e proteine, mentre sono adattitutti i tipi di graminacee.

Non dare erba seè disponibile nei dintorniAvendo un giardino o un cortile, lascia-te che l’erba cresca liberamente insiemealle piante di campo. Rappresentano l’a-limentazione ideale del coniglio e

garantiscono una dentatura sana e unintestino in piena forma. L’erba puòessere raccolta o si può lasciare che ilconiglio bruchi liberamente (purchèsempre guardato a vista per protegger-lo dai pericoli). Si può anche far cresce-re l’erba in casa. L’erba può essere tran-quillamente mangiata anche se bagna-ta, è un falso mito che faccia male. Innatura i conigli brucano anche se piove,c’è brina, neve o rugiada.

Non offrire troppe caroteLe carote hanno un elevato contenuto dizuccheri e se somministrate in quantità

TROPPE CAROTE POSSONOFAVORIRE L’OBESITA’

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»SEGUE

DEL

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» Le foglie di carota sono invece unottimo alimento per i conigli e posso-no essere offerte senza problemi.

Non offrire troppa fruttaLa frutta ha ancora più zuccheri e puòdecisamente causare obesità. Meglioevitarla del tutto, o offrire un pez-zettino saltuariamente come premio(al posto della carota). Invece va beneoffrire frutta ai coniglisottopeso che hannobisogno di ingrassare(dietro consiglio veteri-nario). Anche la fruttadisidratata è calorica, ed è molto piùconcentrata e quindi ancora più ricca dizuccheri. Molto meglio un pezzetto difrutta fresca.

Non offrire mangimiI mangimi commerciali composti dasemi, cereali, frutta secca, mais sonoaltamente dannosi per la salute.

Causano movimenti dimasticazioni non corretti cheportano inevitabilmente asviluppare malocclusionedentale, possono dare pro-blemi di motilità intestinalee causano obesità. I mangi-mi rappresentano l’errorepiù grave nell’alimentazionedel coniglio. Evitate anchedel tutto i “bocconcini”come caramelline allo

yogurt, biscottini di cereali, pannocchie,popcorn o altre sciocchezze in venditaper i conigli. Usate come premio solopezzetti di verdura o saltuariamente difrutta o di carote.

Non offrire frutta secca (a guscio)La frutta secca (nocciole, mandorle esimili) è decisamente troppo calorica

per i conigli. Più calorie ingeri-scono con questo tipo di alimen-ti, meno fieno e altri cibi salutariconsumano. Meglio sceglierepremi più salubri.

Non offrire dolciumi, carboidrati e similiPane, pasta, pizza, grissini o fette biscot-tate, dolci e altre cose del genere sonototalmente da bandire: i carboidrati,oltre a causare obesità sono molto dan-nosi per la flora intestinale del coniglioe causano disturbi che vanno da feci più

molli a gravi enteriti. Offrire dolciumi ecarboidrati è uno degli errori piùgravi nell’alimentazione del coniglio.

Non cambiare spesso alimentazioneL’intestino del coniglio è molto delicatoe richiede una flora intestinale beneficastabile. La flora intestinale cambiasecondo il substrato, cioè l’alimento,che ha a disposizione. Cambiare spessotipo di alimento (ad esempio dare inquantità verdure nuove variandole incontinuazione) può alterare i batteriintestinali. È opportuno offrire unavarietà di vegetali, ma sempre dellostesso tipo. Un nuovo tipo di verdurava offerto inizialmente in piccolaquantità, aumentando progressiva-mente. È possibile che un coniglio nontolleri bene un determinato tipo di ver-dura, che gli causa alterazioni delle feci.In tal caso va evitata.

Non razionare le verdureI conigli devono mangiare molto pernutrirsi di solo fieno e verdure, pertantodevono avere sempre cibo a disposizio-ne. Non si devono contare le foglie!L’importante è eliminare la verduraappassita o non più adatta ad essereconsumata e comunque sostituirla ognigiorno con altra fresca.

Non dare troppo pelletIl pellet è un mangime composto solo di

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piuttosto che dal beverino a goccia equesto favorisce quindi il consumo diacqua. La ciotola deve essere pesan-

te, ad esempio diceramica, in modoche non si rovesci, eva lavata tutti i gior-ni. È normale che iconigli che assumo-no molte verdurefresche bevano pocoo per nulla, dalmomento che assu-mono già moltaacqua con il cibo,

ma comunque devono avere sempreacqua a disposizione.

Attenzione se nonmangia per più di 12 oreSe il coniglio non mangia per più di12 ore occorre informare immediata-mente il veterinario. Non è mai unacondizione normale e può rappresenta-re il sintomo di un problema serio.Prima si interviene con la terapia appro-priata, migliori sono le probabilità diguarigione. Non si deve mai attendereper vedere se il problema si risolve dasolo.

fieno e verdure pressati. I pellet miglio-ri contengono almeno il 22% di fibra (eovviamente niente cereali). Il pelletcome composizione è un buon ali-mento, ma ha il difetto che viene masti-cato con movimenti non fisiologici e nellungo periodo può danneggiare ladentatura. Il pellet è molto nutriente e

può essere unsupplemento ali-mentare soprat-tutto per coniglidebilitati che

hanno bisogno di aumentare di peso.Nei conigli normali può essere comple-tamente eliminato o usato come premiooccasionale. In questo caso la quantitàmassima per un coniglio di media tagliaè di un cucchiaino al giorno.

Offrire acqua in una ciotolaPiù bevono, più l’apparato urinario deiconigli resta sano. È dimostrato che iconigli preferiscono bere da una ciotola

FINE

Direttore Sanitario: dott. Sergio Kraigher

Convenzioni con: Soci Banca BCC - Endas - CSRC PortualiGruppo Provinciale Guardia di Finanza - ASCOM - Cral HERA ravennaCral ConfArtigianato - Cral Vigili del Fuoco - Amici di Ravenna Antica

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Salute Dieci PiuHANNO COLLABORATO al numero 2_FEBBRAIO_2018 di SALUTE 10+Dott.ssa Marta AvanziVeterinaria

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I COLLABORATORI DI SALUTE 10+Dott. José Aguayo Ph.D. - Psicologo - Psicoterapeuta

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Dott. Antonio Ascari RaccagniResponsabile U.O. - Dermatologia AUSL di Forlì

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Prof. Gherardo Buccianti - Presidente Aspremare Fondazione BucciantiOspedale Niguarda Cà Grandi - Milano

Prof. Giorgio Walter CanonicaResponsabile Centro Medicina Personalizzata:

Asma e Allergologia in Humanitas - Presidente SIAAC

Dott. Andrea Costa - Laurea in tecniche audioprotesiche

Dott. Ugo Cimberle - Studio Oculistico Dal Fiume-CimberleRavenna - E-mail: [email protected]

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Dott.ssa Ludovica De Fazio - Psicologa PsicoterapeutaSudio in via Bozzi, 83 - Ravenna - Cell. 329.5886662

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Stefania De Fazio - Consigliere nazionale della Società Italiana diChirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE

Dott. Andrea Drei - Pronto Soccorso Medicina d’UrgenzaOspedale di Faenza - E-mail: [email protected]

Nicoletta Fabbri - Laureata in Scienze Motorie e SportiveTitolare di Spazio Pilates - Faenza - E-Mail: [email protected]

Paola Ferrari - Medico Veterinario della Società ScientificaItaliana di Medicina Veterinaria PreventivaEmail: [email protected]

Dott.ssa Alice Finazzer - www.ambulatoriozama.it

Dott. Maurizio FontanaDirettore U.O.C. Ortopedia Traumatologia - Presidio Ospedaliero di Faenza

Prof. Giancarlo Ferraccioli - Ordinario di Reumatologia alla Cattolicae Direttore del Polo di Scienze Reumatologiche, Dermaotlogiche,

Immuno-Allergologiche,Urologiche e Nefrologiche del Policlinico A. Gemelli - Roma

Dott. Alessandro Fiocchi - Responsabile AllergologiaDipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero

Bambin Gesù di Roma

Dott. Andrea Flamigni - Specialista Idrologia MedicaDirezione Sanitaria Terme di CerviaEmail: [email protected]

Dott. Francesco Giuseppe FoschiAmbulatorio Interdipartimentale Malattie Epatiche Complesse

Presidio Ospedaliero di Faenza - Azienda USL di Ravenna

Dott.ssa Alessia FronteMedico Veterinario - E-mail: [email protected]

Dott. Battista Galli - Medico Veterinariowww.clinicaveterinariacmv.it - E-mail: [email protected]

Dott. Raffaello Furlan - Responsabile di Unità Operativa ClinicaMedica c/o Humanitas - Milano - www.humanitas.it

Dott. Emanuele GiordanoDirettore Sanitario Centro Veterinario Riminese

Valentina Giorgi - D.O.D.O.P. - Specialista in riabilitazioneneurologica infantile c/o Madicina Ravenna,

via Porto Coriandro, 7

Dott. Vladimir Guluta Cardiologo c/o Maria Cecilia HospitalCotignola - E-mail: [email protected]

Dott. Marco Ioni - Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenza ePronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza

AUSL di Ravenna

Dott. Marcello Lanari - Consiglio Direttico SIN,Società Italiana di Neonatologia

Prof. Paolo Emanuele Levi SettiResponsabile Fertility Center Humanitas - Milano - www.humanitas.it

Prof. Massimo Massetti - Ordinario di cardiochirurgiaall’Università Cattolica del Sacro Cuore

Dott. Fabio Meneghini - Medico Chirurgo Specialista in ChirurgiaMaxillo-Facciale - Maria Cecilia Hospital

Dott.ssa Tiziana Mundula - Farmacista - E-Mail: [email protected]

Dott. Valerio NobiliResponsabile di Malattie Epato-MetabolicheOspedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma

Dott. Roberto Nonni - Direttore SanitarioSan Pier Damiano Hospital - Faenza - E-mail: [email protected]

Dott. Gianfranco Niedda - OtorinolaringoiatraE-mail: [email protected]

Dott. Marco Quarantini - Medico Chirurgo spec. OdontostomatologiaCentro Odontoiatrico Bononia - Bologna

E-mail: [email protected]

Dott. Stefano Palo - Medico Chirurgo Specialistain Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Cell: 393.4825681 - E-mail: [email protected]

Dott. Massimiliano Perrone - Medico Chirurgo Oculista DirettoreSanitario Poliambulatorio Privato DSC - Bologna - Tel. 051.242588

E-mail: [email protected]

Prof.ssa Annalisa PantostiDipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate

Istituto Superiore di Sanità - Roma

Dott.ssa Anna Pasi - Medico Specialista in ginecologiae ostetricia c/o Studio Medico DonnaSiCura

Ravenna - Tel. 0544.1825803 - [email protected]

Dott. Fabrizio Ernesto PregliascoDirettore Sanitario IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi spa - Milano

Tiziano Rondinini - Apicoltore - Faenza

Dott. Andrea Sagona - Senologo - Itituto Clinico Humanitaswww.humanitasalute.it

Dott.ssa Simonetta SantisiFisioterapista c/o Studio Medico DonnaSiCura

Ravenna - Tel. 0544.1825803E-mail: [email protected]

Dott. Ernesto SarracinoCoordinatore pedagogico Comune di Russi e FaenzaPedagogista al centro per le famiglie del Comune

di Forlì Consulente per i genitori - Tel. 335.5238668

Dott. Stefano Stea - Responsabile U.O di ChirurgiaMaxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola

www.stefanostea.it E-mail: [email protected]

Dott.ssa Paola Stefanelli - Dipartimento Malattie Infettive,Parassitarie ed Immuno-mediate

Istituto Superiore di Sanità - Roma

Prof. Piero Stettini - Professore di Psicologia Generalee Psicologia Clinica c/o Università di Genova.

Membro dei Consiglio direttivo della FISS

Dott. Mauro Stronati - Presidente S.I.N. - Società Italiana Neonatologia

Dott. Gregorio TugnoliResponsabile U.O.S.D. Chirurgia del TraumaOspedale Maggiore, Azienda USL di Bologna

E-mail: [email protected]

Dott.ssa Sara Vignoli - Fisioterapista - Studio MedicoVia Anastagi, 2 - Ravenna - Cell. 333.3537612 - [email protected]

Dott. Nicola Vanuzzo Odontoiatra - Centro Dentale Vanuzzo - Padova - Tel. 049.8790496 - [email protected]

www.centrodentalevanuzzo.it

Dott.ssa Daniela Verduci - Farmacista, consulente alimentare e ricercatriceindipendente di sani percorsi alimentari.

E-Mail: [email protected]

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - Naturopata - E-mail: [email protected]

Dott. Massimo Vincenzi - Dietologo e gastroenterologo - Faenza

Dott. Giuseppe Vieni - Responsabile servizio di Allergologiae Pneumologia pediatrica Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia

Ospedale S. M. delle Croci di Ravennae Presidi Ospedalieri di Faenza e Lugo - AUSL Romagna

Dott. Massimo Vincenzi - Dietologo e gastroenterologo - Faenza

Dott. Alfonso Zaccaria - Ex Direttore Dipartimento Oncologiaed Ematologia Azienda USL di Ravenna

Maria Antonietta Ciardiello - Responsabile del team di esperti dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio Nazionaledelle

ricerche di Napoli (Ibbr-Cnr) che ha messo a punto Faber.

Prof. Silvio Danese - Responsabile Centro Malattie InfiammatorieCroniche Intestinali di Humanitas - Milano

Dott. Nicola GaffuriResponsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia

digestiva all’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo

Dott. Emanuele Micheli Responsabile Unità Operativa di Urologia c/o Humanitas Gavazzeni - Bergamo

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Dott. Andrea DreiPronto Soccorso Medicina d’UrgenzaOspedale di FaenzaE-mail: [email protected]

Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

Dott.ssa Serena De SimonePsicologa e psicoterapeuta - Roma

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Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialistain otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]

Prof. Alberto G. UgazioDirettore Istituto Bambino Gesùper la Salute del Bambino e dell’Adolescente

Dott. Emanuele MicheliResponsabile Unità Operativa di Urologiac/o Humanitas Gavazzeni - Bergamo

Dott. Nicola GaffuriResponsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo

Maria Antonietta CiardielloResponsabile del team di esperti dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio Nazionaledelle ricerche di Napoli (Ibbr-Cnr) che ha messo a punto Faber.

Prof. Silvio DaneseResponsabile Centro Malattie InfiammatorieCroniche Intestinali di Humanitas - Milano

Dott. Valerio NobiliResponsabile di Malattie Epato-MetabolicheOspedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma

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RAVENNA - Via Ravegnana, 79 - Tel. 327.5308774 - Tel. 327.5308775BADANTI - ASSISTENZA INFERMIERISTICA, FISIOTERAPIA E VISITE SPECIALISTICHE A DOMICILIO

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Centro Medico Polispecialistico Olympus

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Uno dei rimedi più utilizzati da chiha problemi respiratori è quellodelle cure termali. Le cure inalato-rie consentono di portare i principiattivi delle acque minerali delleterme a livello della mucosa dellealte e basse vie respiratorie eanche a livello dell’orecchio medio.

Uno degli scopi principali è quello disciogliere il muco, la cui infiammazio-ne è causa della complicanza respira-toria. Le terme solitamente propongo-no un unico tipo di acqua termale perpaziente: a Ravenna, presso il CentroMedico Olympus, c’è ora la possibilitàdi cure inalatorie personalizzabili condiversi tipi di acqua, a seconda deldisturbo di cui si soffre, sotto la guidadi un chirurgo otorinolaringoiatra digrande esperienza nella cura dellasinusite e dei polipi nasali.

Come funziona la cura inalatoriapersonalizzata con l’acqua termale giusta?Dopo una visita preliminare convideo fibroscopia e un’analisi delbisogno della persona a secondadella malattia (allergie, polipi nasali,

“Con piacere vi informo che Presso ilCentro Medico Polispecialistico Olympusdi Ravenna c’è ora la possibilità di effet-tuare cure inalatorie personalizzabili condiversi tipi di acqua, a seconda deldisturbo di cui si soffre. Il servizio è gui-dato da un chirurgo otorinolaringoiatradi grande esperienza nella cura dellasinusite e dei polipi nasali”. (Cav. Uff. Dino Guerra)

Cav. Uff. Dino GuerraDirettore Generale del Centro MedicoPolispecialistico Olympus di Ravenna.

raffreddore, sinusite, mal di gola,faringite cronica, orecchio chiuso esintomi comuni dell’apparato respi-ratorio, come la tosse) lo specialistasceglie la cura più adatta e l’acquatermale da somministrare. Sonosette le acque termali disponibili eognuna ha un particolare effetto chepuò essere più o meno efficace sulsingolo paziente. Il medico scegliequindi l’acqua migliore nel garantireil rafforzamento delle difese naturalicon aumento della produzione deglianticorpi delle mucose, evitandoantibiotici e curando il naso chiuso,con l’obiettivo principale di scioglie-re il muco e far tornare il paziente arespirare liberamente. Al termine deltrattamento è prevista una visitafinale gratuita, con la stampa delleimmagini della mucosa del naso edella gola che vengono consegnateal paziente perché possa controllareanche da solo i risultati ottenuti. Icosti sono molto contenuti, spessoinferiori ai costi degli stabilimenti ter-mali, gli orari ampi e personalizzabili(dalle 9 alle 19 con orario continuato).Un modo di sottoporsi a cure inalato-rie con acque termali, in città aRavenna, con flessibilità e in libertà, inambienti poco affollati e poco rumo-rosi, senza perdere giornate di lavoroed evitando di percorrere molta stradain auto per raggiungere lo stabilimen-to termale.

Quali sono i tipi di cura inalatoriaper sciogliere il catarro e non ammalarsi spesso?Sono quattro i metodi utilizzati per lecure inalatorie. Si tratta di inalazionicaldo–umide, aerosol, nebulizzazionie humage.

La cura termale con inalazioneIl paziente si posiziona di fronte all’ap-parecchio, ad una distanza di pocopiù di venti centimetri dall’erogatoreed inala con il naso o con la bocca (ocon entrambi) il vapore erogato.

L’apparecchio è in grado di frammen-tare l’acqua minerale in particelle eforma un getto di vapore che vieneinalato dalla persona malata ad unatemperatura ottimale di circa 37gradi. Le particelle, dello spessore dicirca cento micron, sciolgono il mucoin eccesso in naso e gola.

La cura termale con aerosol In questo caso le particelle dell’ac-qua sono molto più fini e in grado diraggiungere le diramazioni dei pol-moni. L’aerosol permette quindi alleacque termale di arrivare ai distrettirespiratori inferiori e la somministra-zione è simile a quella delle inalazio-ni. L’acqua però non viene portata atemperatura corporea ma il calorecorrisponde a quello dell’acqua allasorgente. A seconda della patologiail paziente può utilizzare mascherina,forcella nasale o boccaglio e ogniseduta dura circa un quarto d’ora,con l’inalazione di un litro di acquaminerale.

La cura termale con nebulizzazioniCon la nebulizzazione i pazienti si tro-vano tutti insieme in un ambientenel quale le acque minerali sono tra-sformate in nebbia di particelleacquose di varia grandezza. Particelleche in genere sono di diversa dimen-sione e mescolate con gli altri gas.

La cura termale con humageL’humage può essere individuale ocollettivo. Vengono impiegati quasiesclusivamente i gas che si sviluppa-no spontaneamente dalle acqueminerali, come idrogeno di solfato,e che vengono liberati.

UN NUOVO MODO DI SOTTOPORSI ALLE CURE INALATORIE CON ACQUE TERMALI A RAVENNA

Lo specialista sceglie l’acqua più efficace a seconda dei sintomi e delle malattie.A differenza di nebulizzazioni, inala-zioni e aerosol, le particelle acquosesono quindi molto poche. Si utilizza-no le acque sulfuree che contengonopiù gas ma possono essere utilizzateanche altre acque. Nel caso di huma-ge individuale, i gas vengono convo-gliati in singoli apparecchi simili aquelli dell’aerosol, utilizzando la stes-sa tecnica dell’inalazione. Con l’hu-mage si ottiene una profonda pene-trazione del gas nell’apparato respira-torio e possono essere raggiuntianche i seni paranasali, dove si fermail muco infiammato che provoca lasinusite. L’humage collettivo o indiret-to è simile invece alla nebulizzazione:una seduta dura dai 15 a sessantaminuti.

Questi quattro trattamentisono quelli offerti dagli stabi-limenti termali che possonoutilizzare acque bicarbonate(tra le più diffuse in natura),acque carboniche libere oacque sulfuree. Ogni stabilimento termale hala sua acqua che utilizza pertutti i pazienti, differenzian-doli soltanto attraverso i tipidi cura. La novità dell’approc-cio personalizzato propostoper i pazienti del CentroMedico Olympus a Ravennariguarda invece la possibilitàdi scegliere, oltre al tratta-mento, anche un’acqua speci-fica per la persona da curare.

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