CENNI DI EPISTEMOLOGIA -  · ¤ “L’uomo ha di fronte solo se stesso” quando conosce ....

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CENNI DI EPISTEMOLOGIA Giulia Cavalli

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CENNI DI EPISTEMOLOGIA

Giulia Cavalli

Epistemologia

Concezioni sviluppate dalla scienza su come l’uomo conosce (la natura, i limiti, le condizioni della conoscenza), sulle nostre rappresentazioni della realtà

¤  La realtà esiste? Possiamo conoscerla?

¤  La scienza scopre qualcosa di nuovo o crea le sue conoscenze?

¤  E’ possibile, e se sì come, formulare previsioni?

¤  E’ possibile conoscere oggettivamente?

¤  Che ruolo gioca la soggettività nella conoscenza?

¤  Esiste una conoscenza più vera di altre?

Epistemologia

Teoria

(Chi è l’essere umano? Come si sviluppa? Cos’è la patologia? Quali sono i fattori terapeutici? Ecc.)

Azione

Positivismo (1700-1800) – Neopositivismo (1900)

¤  Esiste una realtà vera, esterna

¤  E’ possibile scoprire nella realtà le leggi meccaniche (previsioni) (Neopositivisti: non si può avere conoscenza perfetta della realtà)

¤  Il metodo sperimentale (osservo, faccio ipotesi, teorie, verifico di nuovo ecc.) garantisce la neutralità dell’osservazione e l’oggettività della scoperta (ciò che scopro rispecchia oggettivamente la realtà) (Neopositivisti: l’oggettività è data dall’accordo intergiudici)

¤  Frammentazione dei fenomeni per poterli studiare e per poter formulare ipotesi controllabili

¤  Relazione causale (indagabile e prevedibile) tra le variabili

Pensiero debole (post-modernità)

¤  1927 Heisenberg: osservare significa introdurre la persona che compie l’atto di conoscere

¤  Non posso stabilire con certezza cosa sto osservando (tra l’altro già questo dipende dalla teoria), posso definirlo con un certo grado di probabilità (dipende dagli strumenti)

¤  “L’uomo ha di fronte solo se stesso” quando conosce

Indeterminazione

¤  L’INDETERMINAZIONE sta non solo nello strumento di misura. La materia è INDETERMINATA a causa della sua natura: l’energia è sotto forma di quanti e quindi la materia si comporta sia come onda sia come particella

Le stranezze quantistiche / 1

¤  “La meccanica quantistica… questa strana teoria afferma che non saremmo ma in grado di conoscere l’esatta localizzazione e l’esatta velocità nemmeno di una singola particella, né di prevedere con totale certezza l’esito dell’esperimento più semplice, per non parlare dell’evoluzione del cosmo intero. Nella migliore delle ipotesi, possiamo solo prevedere la probabilità che un esperimento produca questo o quel risultato”

¤  “L’universo ammette l’esistenza di interconnessioni non locali” (correlazioni tra particelle anche lontane, entanglement: si comportano in modo casuale ma coordinato)

(Brian Green, La trama del cosmo. Spazio, tempo, realtà. Einaudi, Torino, 2004)

¤  Prima di misurare la posizione di un elettrone, non ha senso chiedersi dove si trovi: non ha una posizione definita (Bohr). Solo quando osserviamo assume una posizione definita, prima e dopo ha solo posizioni potenziali, descritte da una funziona d’onda (in quanto onda è soggetta a effetti d’interferenza). NON HA PROPRIO POSIZIONE à l’atto di misurazione partecipa profondamente alla creazione della realtà osservata

(Heisenberg infatti diceva: se provo a determinare la posizione, di fatto ne altero la velocità, perché per misurare qualcosa devo interagire con quel qualcosa)

Le stranezze quantistiche / 2

Costruttivismo

¤  Soggetto e oggetto costruiscono la realtà conosciuta

¤  La conoscenza è una RAPPRESENTAZIONE, non la realtà

¤  rifiuta il determinismo, la causalità lineare, la neutralità, il riduzionismo

¤  noi conosciamo solo noi stessi in relazione all’altro e non veramente l’altro

¤  Teoria dei Sistemi Complessi à ciascuno di noi è un insieme organizzato di parti interconnesse, in connessione con l’ambiente, in un continuo processo di auto e mutua-regolazione

¤  Complesso NON E’ complicato!

Epistemologia della complessità

Punti chiave •  EQUILIBRIO DINAMICO (è la condizione perché il sistema sia vivo)

•  SAPERE DI NON SAPERE (ma anche “Non sapere di non sapere”, sono

le premesse di questo approccio alla conoscenza)

•  SVILUPPO (inteso come cambiamento, che insorge nell’incontro/

interazione tra soggetto che conosce e oggetto e dalla riflessione che

il soggetto che conosce fa sulla propria conoscenza)

•  INTERAZIONE (tra soggetto e oggetto, dalla quale emerge la

conoscenza)

•  TRASCENDE I DUALISMI (nell’epistemologia della complessità perdono

di senso i dualismi, come oggettivo-soggettivo, mente-corpo, interno-

esterno)

•  AUTO-ORGANIZZAZIONE (del sistema complesso, che si organizza a

partire dalle sue parti e non a partire dall’esterno)

Rivalutazionedel

-  ruoloATTIVOdelbambinofindallanascita:siorganizzapersopravvivereinquelcontesto(esa?amentecomenoiadul@)

-  delPRESENTEedelleopportunitàcheilpresenteoffreallosviluppodiciascuno(OGNIRELAZIONEEʼUNʼOPPORTUNITAʼ)

Inquest’oNca,icontes@relazionali,cosìimportan@perlosviluppo,possonocreareuncontestofavorevoleall’emergeredinuovilivellidicoerenzadelsistema,ponendosiquindicomecontes@chesostengonoilcambiamento(comeilterricciobuono,maavoltel’erbacresceancheinmezzoall’asfalto).

LARELAZIONECOMEMETODO

• Ognunofaquelcheriesceinquelmomentopermantenerelasuaorganizzazioneinquelcontesto

• Ilcambiamentononprovienedall’esterno,maognisogge?oèsempreprotagonistadelsuomododifunzionare.

Non puoi insegnare qualcosa a un uomo.

Lo puoi solo aiutare a scoprirla dentro di sé.

(Galileo Galilei)