SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un...

42
SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere calcolato

Transcript of SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un...

Page 1: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere calcolato

Page 2: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Il rendimento è dato dalla formula:

E poiché Qc può essere al minimo zero, il rendimento può essere al massimo 1, cioè il 100%

H

C

Q

Q1

Page 3: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Una macchina con rendimento pari al 100% trasforma in lavoro meccanico tutto il calore che entra nella macchina dalla caldaia

Page 4: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Quando Carnot formula la sua teoria il modello di calore più in voga è quello del calorico, cioè del calore come fluido, non come forma di energia.

Page 5: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Carnot immagina che una macchina termica venga attraversata dal calorico come un fluido che parte dalla caldaia e viene scaricato tutto quanto nel refrigeratore

Page 6: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Possiamo ricorrere ad una analogia: dell’acqua che, scorrendo dall’alto al basso, aziona la ruota in un mulino

Page 7: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Come l’acqua, così il calorico perde il suo potere propulsivo scendendo dal serbatoio alto a quello basso

Page 8: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Possiamo stabilire questa analogia:

• CALORE = ENERGIA POTENZIALE• TEMPERATURA = QUOTA• CALDAIA = SERBATOIO ALTO• REFRIGERATORE = SERBATOIO BASSO• RAFFREDDAMENTO DEL CALORICO = DISCESA DELL’ACQUA

Page 9: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Con queste analogie:

E, dato che l’altezza è l’analogo della temperatura:

HpH mghaltoEQ )(

CpC mghbassoEQ )(

HH Th CC Th

Page 10: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Sostituendo nella formula del rendimento:

E, semplificando:

H

C

mgT

mgT1

Page 11: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Questa formula, benché ottenuta da un modello del tutto erroneo, è assolutamente esatta, e dà il rendimento del ciclo di Carnot

H

C

T

T1

Page 12: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

La teoria di Carnot si basa su queste affermazioni:

• Non si può creare lavoro meccanico senza che del calorico passi da una caldaia a un refrigeratore• Esiste una macchina ideale il cui rendimento è, a parità di serbatoi di calore, il massimo possibile

Page 13: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

La macchina ideale di Carnot è una macchina in cui non ci sono attriti e dispersioni di energia.

Page 14: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

In queste condizioni, se invertiamo il verso del ciclo la macchina ripercorre al contrario tutte le sue fasi riproducendo esattamente gli stessi effetti, anche se invertiti in ordine temporale (MACCHINA REVERSIBILE)

Page 15: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Ciò non accade nella realtà; una slitta che scende da un pendio non può ritornare alla quota iniziale, perché ha perso energia per attrito

Page 16: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Il teorema di Carnot afferma che nessuna macchina può avere un rendimento superiore alla macchina reversibile, a parità di serbatoi di calore

Page 17: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

La dimostrazione avviene per assurdo, cioè supponendo che esista una macchina, diciamo M, con rendimento superiore alla macchina di Carnot, diciamo C

Page 18: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Supponiamo che C, per effetto del passaggio di una data quantità di calorico Q, produca una certa quantità di lavoro L

CALDAIA

REFRIGERATORE

CCALORICO LAVORO

Page 19: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Per ipotesi d’assurdo la macchina M riesce a produrre, con lo stesso calorico, una quantità di lavoro L’ maggiore di L

CALDAIA

REFRIGERATORE

MLAVORO

Page 20: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

A questo punto una parte del lavoro L’ pari ad L viene passata alla macchina di Carnot

CALDAIA

REFRIGERATORE

CCALORICO LAVORO

Page 21: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Poiché per ipotesi la macchina di Carnot è reversibile il suo ciclo può essere invertito con gli stessi risultati al contrario

CALDAIA

REFRIGERATORE

CLAVORO

Page 22: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Il che significa che la macchina C, usando il lavoro L, riporta nella caldaia tutto il calorico che ne era uscito

CALDAIA

REFRIGERATORE

CLAVORO

Page 23: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Al termine di tutto questo processo:

• E’ stato prodotto un lavoro pari a L’-L• Nessuna parte di calorico ha lasciato la caldaia per scendere nel refrigeratore, poiché tutto ciò che era uscito è rientrato

Page 24: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Ma l’assunto base della teoria diceva che “Non si può creare lavoro meccanico senza che del calorico passi da una caldaia a un refrigeratore”Quindi l’ipotesi che esista una macchina con rendimento superiore alla macchina di Carnot è assurda.

Page 25: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Se anche M è reversibile possiamo rifare la dimostrazione con M e C invertite. Ne concludiamo che:

• Tutte le macchine reversibili hanno lo stesso rendimento• Le macchine non reversibili hanno rendimento inferiore a quelle reversibili

Page 26: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

La teoria di Carnot ebbe poca conssiderazione, anche per il fatto che grazie agli esperimenti di Joule la teoria del calorico fu abbandonata.

Tuttavia, anche se le premesse sono in parte errate, le conclusioni sono giuste

Page 27: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Alcuni decenni dopo Kelvin e Clausius ripresero la teoria di Carnot e decisero di fondarla su un nuovo principio, che passerà alla storia come SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Page 28: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Kelvin pensò che il teorema di Carnot avrebbe potuto essere dedotto partendo da questo postulato:

Page 29: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

E’ IMPOSSIBILE REALIZZARE UNA SERIE DI

TRASFORMAZIONI IL CUI UNICO RISULTATO SIA

QUELLO DI ESTRARRE CALORE DA UN SOLO SERBATOIO E CONVERTIRLO IN LAVORO

Page 30: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Se torniamo alla dimostrazione del teorema di Carnot, infatti, basta sostituire la parola “calorico” con “calore” e osserviamo che l’esistenza della macchina M permette la produzione del lavoro meccanico L’-L senza che il refrigeratore abbia ricevuto calore

Page 31: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Naturalmente nella caldaia non torna tutto il calore uscito, come nella dimostrazione di Carnot, perché una parte dell’energia termica è stata trasformata in energia meccanica

Page 32: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Questo però costituisce comunque una violazione del postulato di Kelvin; infatti il lavoro L’-L è fatto estraendo calore dalla sola caldaia, senza nessun altro effetto

Page 33: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

MLAVORO

CLAVORO

CEDUTO A C

LAVORO GUADAGNATO

CALORE CEDUTODALLA CALDAIA

CALORE RICEVUTODAL REFRIGERATORE

CALORE CEDUTODAL REFRIGERATORE

CALORE TORNATONELLA CALDAIA

Page 34: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Clausius pensò invece di assumere il seguente postulato:

Page 35: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

E’ IMPOSSIBILE REALIZZARE UNA SERIE DI

TRASFORMAZIONI IL CUI UNICO RISULTATO SIA QUELLO DI FAR

PASSARE CALORE DA UN CORPO PIU’ FREDDO A UNO

PIU’ CALDO

Page 36: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Queste due affermazioni prendono il nome di SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA secondo Kelvin e Clausius rispettivamente

Fu Kelvin a dimostrare che i due postulati sono logicamente equivalenti

Page 37: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

MLAVORO

CALORE CEDUTODALLA CALDAIA

CALORE RICEVUTODAL REFRIGERATORE

IL CALORE TORNASPONTANEAMENTENELLA CALDAIA

Infatti, se il postulato di Clausius fosse falso, il calore ceduto al refrigeratore potrebbe tornare spontaneamente nella caldaia

Page 38: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

MLAVORO

CALORE CEDUTODALLA CALDAIA

Ma così avremmo realizzato un ciclo il cui unico risultato è di convertire in lavoro il calore della caldaia

Page 39: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

MLAVORO

CALORE CEDUTODALLA CALDAIA

Viceversa, se fosse falso il postulato di Kelvin, ovvero se esistesse una macchina che trasforma in lavoro tutto il calore della caldaia….

Page 40: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

FLAVORO

CALORE RICEVUTODALLA CALDAIA

...potremmo usare tale lavoro per pompare calore dal refrigeratore alla caldaia per mezzo del frigorifero F…

Page 41: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

CALDAIA

REFRIGERATORE

F

…ottenendo così un ciclo il cui unico risultato è far passare calore dal corpo caldo al corpo freddo

Page 42: SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Nicholas Sadi Carnot fu il primo a chiedersi se esista un limite al rendimento di una macchina e se possa essere.

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Insomma:

• la negazione del postulato di Clausius implica la negazione di quello di Kelvin e viceversa

Ovvero, i due postulati sono equivalenti