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www.electricmotornews.com 26 May, 06:06È di FCA e IVECO la flotta del vertice G7 a Taormina

26 mag, 2017 Fonte: FCA   Londra, Gran Bretagna. 25 maggio 2017. Sono stati consegnati ufficialmente oggi le vetture e i veicoli commerciali – messi a disposizione da Fiat Chrysler Automobiles e IVECO, brand di CNH Industrial – che compongono la flotta a supporto del 43° vertice del G7 che si svolgerà il 26 e 27 maggio nella splendida cornice di Taormina. Complessivamente sono circa novanta i mezzi a disposizione degli organizzatori tra cui le Fiat 500L ametano, gli IVECO Daily Minibus (nelle motorizzazioni ametanoed elettrica), le Fiat 500e con propulsore elettrico, le Alfa Romeo Stelvio, Giulia e Giulietta e i Fiat Ducato. Tutti i mezzi sono già arrivati a Taormina e sono pronti – dopo la foto di rito di alcuni di loro in una delle piazze più caratteristiche della località siciliana – per trasportare delegazioni, ministri, funzionari e ogni altra personalità che parteciperà al vertice. Molte delle vetture saranno utilizzate anche per i successivi eventi legati al vertice G7 che si svolgeranno fino a ottobre in numerose città italiane: come per esempio Bologna ai primi di giugno per il vertice sull’Ambiente; e Torino, a fine settembre, per quello su Tecnologia e Industria. La partecipazione in qualità di partner da parte di FCA e IVECO al vertice G7 è particolarmente significativa e importante: si tratta di due aziende dalle solide radici italiane – i loro mezzi si sentiranno perciò a proprio agio nel circolare lungo le strade della Sicilia – e nel contempo da parecchi anni hanno ampliato la loro attività in più ampio respiro globale e mondiale, che permetterà loro di essere protagoniste in un evento internazionale come il vertice G7 di Taormina. Inoltre, gli elevati livelli d’innovazione che FCA e CNH Industrial continuano a introdurre nei loro prodotti, le rendono i partner ideali per intraprendere nuove strade verso sempre più evolute soluzioni di mobilità intelligente: vetture a basso impatto ambientale, a elevato contenuto tecnologico per la sicurezza, nonché antesignane nell’offrire ai propri clienti soluzioni di mobilità e trasporto che anticipino le loro richieste a un prezzo accessibile per tutti. I modelli I veicoli che fanno parte della flotta per gli eventi legati al vertice G7 di quest’anno sono una “fotografia” completa della gamma FCA, in grado di offrire la vettura su misura a ogni tipo di cliente. IVECO è invece presente con tre Daily Minibus, due alimentati agasnaturalee uno elettrico, per la mobilità interna delle delegazioni durante la due giorni di lavori. La Fiat 500L è un’evoluzione dell’identità 500 che ha portato la “famiglia 500” a esplorare nuovi territori abbattendo le tradizionali barriere dei segmenti, nel rispetto dell’icona Made in Italy per eccellenza che si è affermata nel mondo grazie a stile italiano, innovazione continua, rispetto ambientale e qualità premium. Fin dal suo lancio, avvenuto nel 2012, la Fiat 500L è stata sempre leader del mercato con 430 mila clienti nel mondo e una quota di oltre il 25 per cento in Europa nella sua categoria. Proprio in questi giorni il testimone sta passando alla nuova 500L, che oggi è ancora più 500, ancora più crossover, ancora più tecnologica. Ciò che non cambia è l’anima poliedrica di un modello traversale che, grazie al suo stile e alle sue doti di funzionalità ed efficienza, rappresenta la migliore espressione di quella inventiva tutta Fiat nel fare automobili che rendono la vita di tutti i giorni più semplice e anche un pizzico più allegra. E con la versione dotata di propulsore ametano, a queste caratteristiche vincenti se ne aggiungono altre, di rispetto ambientale, economicità nell’uso e piacere di guida. Stelvio è il primo SUV del marchio Alfa Romeo: esprime piena emozione di guida, massime performance e stile sportivo, peculiarità del più autentico “spirito Alfa” che – per la prima volta in oltre un secolo di storia del brand – si ritrovano in una sport utility. Come da tradizione Alfa Romeo, il nuovo SUV assicura un comportamento dinamico impeccabile, da vera sportiva, grazie a una distribuzione equilibrata dei pesi, allo sterzo più diretto del segmento e a sospensioni evolute, oltre a un ampio impiego di materiali ultraleggeri. Altrettanto fedele alla tradizione Alfa Romeo è la Giulia che, dal punto di vista dello stile, è espressione di un design distintamente italiano che si sviluppa attraverso il senso delle proporzioni, la raffinata semplicità e la qualità delle superfici,

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all’esterno come all’interno. Fuori, la Giulia è scultorea; l’abitacolo, pulito ed essenziale, è concepito per avvolgere il guidatore ponendolo al centro della scena. Inoltre, Giulia offre soluzioni tecniche uniche per aumentare la sicurezza attiva e passiva e per un confort eccezionale. La gamma della Giulietta è stata recentemente rinnovata per consentire al cliente una scelta più semplice e immediata della versione che più risponde ai propri gusti ed esigenze, potendo sia personalizzarla con optional e accessori, sia divertirsi per le sue peculiarità di guida grazie alla caratterizzazione sportiva più marcata. Il Ducato è il vero best seller di Fiat Professional che – in oltre 35 anni e con le sue 6 generazioni – è stato scelto da ben tre milioni di clienti. Fin dall’inizio della sua storia, il Ducato ha rappresentato un vero e proprio brand capace di rivoluzionare il proprio segmento con continue innovazioni presenti oggi in tutti i veicoli commerciali leggeri. E nel corso degli anni ha via via affinato le proprie caratteristiche diventando un trendsetter prodotto in oltre 10 mila varianti e venduto in più di 80 Paesi al mondo. Un successo globale disponibile anche con un motore ametanoche lo rende la soluzione ideale, per esempio, nel trasporto urbano. Basata e sviluppata sulla versatile piattaforma di Fiat 500 (perfetta anche per integrare la tecnologica dei veicoli elettrici), la 500e è già da alcuni anni in vendita negli Stati Uniti: il suo gruppo propulsore dispone di una batteria agli ioni di litio e un modulo elettrico ad alta potenza (oltre 110 cavalli per un’autonomia di quasi 150 chilometri) gestito da un’evoluta centralina che ne gestisce i flussi di potenza. Il Daily Minibus offre un’ampia gamma di soluzioni studiate per i diversi tipi di missione: turistica, intercity e scuolabus. Come gli altri modelli della famiglia Daily, il Minibus è disponibile con una scelta di motori diesel Euro VI da 146 e 180 cv, un motore alimentato agasnaturaleda 136 cv e un motore completamente elettrico da 80 kW. Il Daily Minibus “Natural Power”, con tecnologia CNG, garantisce le stesse prestazioni del suo equivalente diesel. Il motore da 3,0 litri, con 136 cv e la coppia migliore della categoria (350 Nm), è adatto a qualunque missione. IVECO BUS vanta una forte presenza nel campo dell’energia sostenibile anche grazie al modello Daily Minibus Electric. Questo veicolo “zero emissioni”, un 16 posti lungo 7,12 metri, è ideale per il centro città e i servizi navetta. In confronto ai modelli di Daily Electric precedenti, questa nuova versione raggiunge un’autonomia di 110 o 160 km (rispettivamente con 2 o 3 batterie), un’efficienza del 25 per cento superiore, un carico utile aggiuntivo di 100 kg e una durata della batteria aumentata del 20 per cento. Il sistema di immagazzinamento dell’energia richiede due o tre batterie al sodio cloruro di nichel ad alta densità in combinazione con supercondensatori a elevata potenza, che migliorano le prestazioni del veicolo e aumentano la durata delle batterie. Il recupero di energia durante la frenatura consente di trasformare l’energia cinetica in energia elettrica utile a ricaricare le batterie di trazione. L’impegno consapevole di FCA e IVECO verso una mobilità davvero sostenibile La mobilità nel rispetto dell’ambiente è un tema prioritario per l’industria automobilistica di oggi. L’automobile deve garantire libertà di movimento sposando al contempo l’esigenza di assicurare il rispetto dell’ambiente, così come i mezzi di trasporto merci, leggeri o pesanti che siano. L’impegno in questo settore di Fiat Chrysler Automobiles e di CNH Industrial – anche con il suo marchio IVECO che produce e commercializza veicoli industriali – è fondato sulla consapevolezza che non esiste un’unica soluzione per la mobilità sostenibile. Certo, i propulsori convenzionali continueranno a mantenere un ruolo importante nei prossimi anni: migliorarne l’efficienza e ridurne le emissioni sono elementi chiave e condizioni indispensabili per incontrare i futuri ambiziosi obiettivi europei in tema di protezione ambientale. È altrettanto evidente che solo la combinazione di tecnologie convenzionali e alternative offre risultati concreti e immediati. Ilmetanoè il combustibile più pulito ed economico oggi disponibile sul mercato e l’unica concreta alternativa all’uso di benzina e gasolio. Infatti, per FCA e CNH Industrial l’innovazione deve tradursi fin da subito in benefici concreti per l’ambiente e per i clienti, priorità che non possono aspettare. Le tecnologie proposte devono fornire soluzioni concrete, disponibili fin da subito e accessibili a tutti, perché sostenibilità significa anche accessibilità. Ilmetanoè oggi una tecnologia matura, disponibile a prezzi accessibili, che può dare risposte immediate per risolvere i problemi d’inquinamento – in particolare nelle aree urbane – e di riduzione delle emissioni di CO2. Sono evidenti le potenzialità delmetanoper promuovere una

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mobilità sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico: questo carburante non solo riduce fortemente le emissioni nocive (particolato, ossidi di azoto e idrocarburi) e di CO2 (23 per cento in meno rispetto al funzionamento a benzina), ma è anche la soluzione che al momento offre il miglior rapporto tra costo della tecnologia e rispetto dell’ambiente. Una vettura o un veicolo commerciale ametanocostano poco di più rispetto alla corrispondente versione ad alimentazione tradizionale, con una spesa di esercizio notevolmente inferiore. Infine, lo sviluppo delgasnaturaleha anche altri significativi vantaggi di “sistema”: per esempio, la filiera delgasnaturale, un’eccellenza tutta italiana, che conta circa 20 mila dipendenti tra componentistica, after-market e impianti di rifornimento; oppure, l’opportunità di creare valore per le famiglie italiane, grazie ai risparmi generati dall’uso dei veicoli agasnaturale. FCA è stata la prima azienda a credere nelmetanorealizzato in fabbrica (Marea, 1997) e ha una delle più ampie gamme del mercato, dalle piccole Panda e Ypsilon al Ducato. Per vent’anni il marchio Fiat è stato leader in Europa nelle vendite di vetture CNG e complessivamente FCA ha venduto oltre 730 mila vetture di questo tipo. IVECO ha acquisito un vantaggio tecnologico nelle motorizzazioni agasnaturalee sviluppato un’ampia gamma di veicoli sia CNG sia LNG (Liquified Natural Gas), riconoscendo le potenzialità delmetanonei veicoli commerciali e di pubblico servizio, settori nei quali è protagonista a livello internazionale. Insieme, FCA e IVECO intendono sviluppare ulteriormente le loro gamme di veicoli agasnaturale, già tra le più complete al mondo, portando ulteriore innovazione nell’ambito di un’eccellenza tecnologica italiana presa a riferimento da numerosi Paesi stranieri e riconosciuta tale a livello mondiale, con un ruolo attivo nella promozione dell’offerta e di operazioni di marketing mirato. La nuova frontiera delmetanoè già disponibile oggi e si chiama biometano. Si tratta di un gas dalle stesse caratteristiche delmetanoma prodotto da fonti rinnovabili a zero impatto e rappresenta una valida soluzione per la mobilità del futuro, con il vantaggio di essere già pronto oggi, consentendo risparmi sul rifornimento: ma a contare veramente è l’aspetto ecologico. Ilmetanoè già il carburante più pulito oggi disponibile, concreta alternativa alla benzina e al gasolio grazie alle minime emissioni nocive: dal particolato, ridotto praticamente a zero, agli ossidi di azoto e agli idrocarburi più reattivi che causano la formazione di altri inquinanti. Tutte qualità che migliorano ulteriormente con il biometano, soprattutto nel calcolo “well to wheel”, cioè dal pozzo alla ruota. Per esempio, una Fiat Panda alimentata ametanoha emissioni del 31 per cento inferiori a quelle del corrispettivo modello a benzina, valore che sale al 57 cento miscelando algasnaturaleil 40 per cento di biometano. In pratica, una riduzione d’inquinanti pari a quella ottenuta da una vettura elettrica ricaricata con l’attuale mix energetico europeo. Se poi la Fiat Panda è alimentata al 100 per cento con biometano, la riduzione di emissioni di CO2 può raggiungere il 97 per cento: in sostanza quanto una vettura elettrica rifornita con “corrente” proveniente per intero da fonti rinnovabili, come l’eolico. [Mostra come presentazione] . Share and Enjoy TAGS: Alfa giulia alfa giulietta alfa romeo stelvio cnh fiat 500lmetanoFiat Chrysler Automobiles fiat ducato g7 iveco daily minibus taormina

www.agenzianova.com 26 May, 11:24Energia: ministro cipriota Lakkotrypis, attività esplorative offshore priorità del governo di Nicosia

Nicosia, 26 mag 10:55 - (Agenzia Nova) - L'espansione delle attività di esplorazione nella Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro e nel giacimento di gas Afrodite sono le due priorità fondamentali della politica energetica del governo di Nicosia. Lo ha rimarcato il ministro dell'Energia di Cipro Yiorgos Lakkotrypis, nel suo intervento all'incontro annuale dell'Associazione cipriota di petrolio e gas. Secondo Lakkotrypis è essenziale che tutte le scoperte energetiche nelle acque territoriali cipriote permettano di prendere le necessarie decisioni per lo sviluppo delle risorse dell'isola. La Repubblica di Cipro, ha spiegato, si sta preparando ad avviare le attività anche nel giacimento di Onisiforos, nel blocco 11 della Zee, importante sia per la sua dimensione sia

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perché adiacente all'area di Zohr, nelle acque territoriali egiziane, dove sono scoperti dalla società italiana Eni ingenti quantitativi digasnaturale. (segue) (Res) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata

www.staffettaonline.com 26 May, 12:41Il “caso Chioggia”

Il “caso Chioggia”, come lo abbiamo definito già 15 giorni fa sulla Staffetta, continua a tenere banco. E' accaduto infatti che - dopo l'ordine di demolizione del deposito diGplin corso di realizzazione da parte delle Costa Bioenergie del gruppo Socogas, arrivato dal Comune il 9 maggio per presunta mancanza dell'autorizzazione paesaggistica eccepita il 5 maggio dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Venezia e Laguna e conseguente presunto abuso edilizio - il 24 maggio, come segnagliamo sulla Staffetta di oggi, il direttore generale del Mise per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche, Gilberto Dialuce, d'accordo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e nonostante l'opposizione del Comune di Chioggia, ha autorizzato la proroga di due anni, fino al 29 maggio 2019, per l'ultimazione dei lavori. Il tutto in attesa dell'esito del ricorso che Costa Bioenergie si appresta a presentare al Tar del Veneto per eccepire che l'autorizzazione unica ministeriale ricevuta due anni fa, il 26 maggio 2015, comprende tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare l'impianto, e ciò anche ai fini paesaggistici. Come del resto avevano sostenuto alla Camera il Mise e il mistero del Lavoro nelle risposte a due interrogazioni parlamentari (v.GplInformazioni 28/04). Senza contare che la suddetta Soprintendenza nel luglio 2014 aveva richiesto, a proposito della tumulazione dei tre serbatoi da 3.000 mc ciascuno, una particolare tecnica di fondazione al fine di evitare manomissioni del suolo, senza avanzare allora alcuna obiezione di carattere paesaggistico. Fin qui i fatti che lasciano a dir poco sconcertati i diretti interessati che hanno già investito nell'impresa quasi 15 milioni di euro sui 23 preventivati e si chiedono come possa accadere che a distanza di due anni dall'ottenimento dell'autorizzazione qualcuno possa alzarsi una mattina e, per motivi più o meno nobili, ottenga di vanificare anni di lavoro e di investimenti. E si chiedono altresì se non sarebbe il caso di introdurre una legge che imponga un termine preciso e breve per opporsi, decorso il quale si possa dare certezza a chi vuole investire e dar corso alla propria attività. Così come è stato opportunamente previsto per gli appalti pubblici. Che è poi il principio di grande civiltà giuridica affermato dal Mise nella lettera di Dialuce, che non si può cioè a distanza di due anni cercare di rimettere tutto in discussione. © Riproduzione riservata

www.staffettaonline.com 26 May, 12:45Gnl, una risposta alla crisi del metano auto

Qualità più pura rispetto almetanopreso dalla rete, resa maggiore. La società, fondata nel 1965, rilancia sulGnle punta a controllare tutta la filiera, dal costiero alla realizzazione dei punti vendita alla loro gestione. Intervista all'a.d. Federico Petrolini, figlio di Franco Petrolini, fondatore e presidente del Gruppo che conta circa 250 dipendenti e circa 500 stazioni di proprietà. Come nasce l'interesse per ilGnl? IlGnlin Italia è nato pensando all'uso industriale, ma col tempo si sta rivelando molto più interessante la parte autotrazione. Penso che in futuro sarà così anche per la parte che riguarda la nautica. Era dunque una logica conseguenza che la Goldengas, già strutturata con le stazioni di servizio tradizionali, completasse l'offerta. Anche perché tutte le grandi aziende stanno investendo molto nello sviluppo del trasporto pesante con alimentazione aGnl, sia per l'importanza che questa avrà in termini decisamente positivi(riduzione di CO2…) a livello ambientale, che di risparmi per i trasporti. Goldengas prevede dunque di sviluppare ilGnlsulle proprie stazioni ma anche supportando gli autotrasportatori con forme commerciali più flessibili,

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dall'affitto dell'impianto alla semplice consulenza a 360 gradi sia per la costruzione, sia per la progettazione. Realizzate anche impianti uso privato? Sì, anche di impianti privati. All' autotrasportatore che volesse un impianto potremmo sia costruirglielo e consegnarglielo o costruirglielo e gestirlo per lui a fronte di un affitto. State costruendo anche altri impianti per la vostra rete? L'anno scorso a Corridonia (MC) i nostri due impianti diGnlsono andati piuttosto bene. Ora stiamo lavorando in Toscana sull'impianto di San Casciano, che dovrebbe essere pronto indicativamente nel mese di luglio. Infine ci sono altri impianti in itinere ad Ancona e ad Ascoli. Per il momento si tratta degli impianti più a Sud d'Italia, fino a quando non aprirà Brindisi. E Brindisi potrebbe essere una bella sorpresa in cui la Goldengas potrebbe essere protagonista, ma non posso anticipare altro... crediamo di poter definire qualcosa in tempi relativamente brevi. In termini di forniture? Sì, l'impianto è terminato, stanno attendendo le autorizzazioni e dovrebbero arrivare indicativamente durante la prossima estate. Da quanto tempo è aperto il punto vendita di Corridonia? Quasi un anno, è partito alla fine di giugno 2016. Si può fare un bilancio? Il bilancio di Corridonia è estremamente positivo. Considerando che abbiamo lavorato per la maggior parte del tempo solo con il gassoso, cioè con le autovetture. Anche se in questo ultimo periodo abbiamo avuto contatti con trasportatori molto interessati a questa tratta. Riteniamo che l'impianto di Corridonia possa incrementare in maniera importante. Ma siamo già molto soddisfatti. E in parte è stata una sorpresa. Perché anche l'utilizzatore privato, con autovettura ametano, per sua natura molto attento ai consumi, una volta utilizzato ilGnltorna. Perché? Perché la qualità del prodotto è molto più pura rispetto almetanoimmesso in rete. Ha una resa maggiore. È una cosa che non ci aspettavamo. Questo ce lo dicono i gestori. L'utilizzatore di queste auto è molto attento al consumo. E con un pieno puoi anche fare 10-20 km in più rispetto a un'altra pompa digasnaturale. Poi, certo, il salto lo fai con il trasporto pesante. Ma la prima esperienza è positiva. Cosa manca in Italia? Il problema grosso che abbiamo in Italia è la mancanza di terminali. Noi carichiamo da Fos, Marsiglia. Abbiamo anche la possibilità di partire da Barcellona. Ci siamo tenuti aperti due possibilità in modo da avere la maggior disponibilità di prodotto. Il problema di Marsiglia è che ha una maggiore rigidità rispetto a Barcellona. La Spagna ha una tradizione diGnlmolto più importante, molto più avanzata rispetto al resto d'Europa. Anche la Turchia è molto più avanti. Tornando in Italia, fintanto che non apriranno i depositi terminali questo sarà un problema. E penalizza le regioni del Sud in particolar modo, perché sono distanze importanti. E questo va ad aggiungersi a un altro aspetto. Quando facciamo un impiantoGnl, la più grossa difficoltà è capire quali saranno i consumi, perché non esistono riferimenti oggettivi. La pianificazione diventa quindi complessa specialmente nelle prime fasi. E' necessario che in queste fasi tutti gli attori, lavorino come “partner”, al fine di raggiungere l'obiettivo di dare continuità e garanzia di servizio al cliente finale. E avendo i terminali così distanti non si ha questa flessibilità. Se un domani partirà un costiero a Ravenna o a Livorno, coprire la distanza non sarà più un problema. Per questo Goldengas, come ha già fatto nelGplcon la costruzione di un grosso terminale ferroviario a Jesi, ha l'ambizione, insieme agli azionisti, di coprire tutta la filiera. Non solo costruire il distributore ed essere di supporto commerciale per chi vuole costruire o per chi vuole rivendere: vorremmo anche immaginare di poter essere parte integrante (in qualsiasi forma: joint venture o forme societarie) di alcuni terminali che si verranno a creare. Avete già qualche idea? Di progetti ce ne sono tanti, stiamo trattando su alcune opzioni. Si sta discutendo. E si sta cercando di vedere se ci sono degli accordi che possano essere interessanti. Noi siamo “appetibili” per il fatto che abbiamo già delle stazioni di servizio di nostra proprietà e possiamo fare, come è stato fatto a Corridonia, dei potenziamenti, e poi possiamo costruire questi impianti. E abbiamo una capacità territoriale collegata alle nostre strutture commerciali che probabilmente altri grossi gruppi non hanno, pur essendo molto più forti finanziariamente. Quindi sareste complementari. Noi punteremmo a questo. Non solo su fare l'accordo per acquisire il prodotto, ma vorremmo essere parte integrante anche dell'acquisto del prodotto. Quindi è un discorso anche industriale. Quali riferimenti di prezzo usate? In questo momento c'è una equivalenza con i prezzi petroliferi, che sono poi quelli sostanzialmente legati almetano. Può darsi che in futuro questa cosa vada regolamentata in

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maniera diversa. Oggi non è così chiaro. È un settore tutto da costruire. Nel settore industriale, invece? Anche su questo siamo aperti. Stiamo facendo un paio di valutazioni ma i due aspetti devono andare a braccetto. Io non credo solo nell'industriale perché rischia di diventare la nicchia della nicchia. E dobbiamo valutare con attenzione gli aspetti economici nostri e dell'utente. Anche perché l'impatto economico è decisamente importante. Sulla navigazione avete qualche idea? Sì, ci siamo mossi, anche per vicinanza, sul porto di Ancona. Abbiamo trovato disponibilità a valutare, ma siamo ancora nella fase “teorica”. E' importante che tutti abbiano coscienza che i grandi armatori si stanno muovendo in questa direzione. Per questo credo che qualsiasi Ente portuale si debba porre una domanda molto semplice: sono pronto ad accogliere ed a dare un servizio a queste flotte? Oggi no, ma anche in questo caso gli enti hanno la volontà di accelerare questo processo. Per chiudere vorrei evidenziare come rispetto all'inizio, non c'è più solo la curiosità. A Napoli, alla ConferenzaGNLa differenza delle altre occasioni, comincia a esserci anche concretezza. Perché ci sono più impianti, perché ci sono i mezzi, perché ci sono gli impianti industriali. In Italia come sempre siamo all'avanguardia a livello di aziende e di tecnologia. Non bisogna essere troppo euforici, però sono certo che il ciclo stia, anche se lentamente, cominciando il suo percorso virtuoso. Sono passati circa quattro anni dalla nascita di Goldenergy, la vostra società attiva nella vendita di energia elettrica e gas. Come vanno le cose? Goldenergy è una società giovane, ma fondata sulle solide radici di Goldengas ed Eurogas, i soci fondatori con oltre 50 anni di attività alle spalle. L'esperienza decennale dei nostri professionisti e dei nostri collaboratori garantisce un servizio altamente qualificato e in costante aggiornamento. I principi semplici ma fondamentali quali lealtà e trasparenza si accompagnano alla nostra idea di vicinanza al territorio per tutte le nostre attività. Possiamo considerare il 2016 come anno di svolta per Goldenergy, con la definitiva uscita dalla delicata fase di start-up: oggi possiamo affermare di essere pronti per affrontare il competitivo mercato dell'energia al pari di ogni competitor, anche i più blasonati. Le rosee prospettive di ulteriori sviluppi di mercato ci lasciano ben sperare per il futuro. A tal proposito pare che il ddl votato in Senato faccia slittare l'abolizione del mercato di tutela al luglio 2019. Da un lato questo spostamento ritarderà l'immissione sul mercato libero di circa due terzi delle famiglie italiane, costringendoci ad attendere il 2019 per proporre le nostre offerte e i nostri servizi; dall'altro lato però consentirà ai clienti finali di informarsi meglio sul tema energia nel mercato libero ed all'Autorità di mettere a punto un sistema che metta al riparo i clienti nel delicato passaggio dal mercato vincolato a quello libero da aumenti delle bollette. © Riproduzione riservata

www.agenzianova.com 26 May, 14:23Speciale energia: Eni e Snam firmano accordo quadro per sviluppo stazioni a metano in Italia

Roma, 26 mag 14:15 - (Agenzia Nova) - Eni e Snam hanno firmato un accordo quadro per lo sviluppo delle stazioni di rifornimento ametanoin Italia, nel più ampio scenario delle iniziative per la promozione della mobilità sostenibile. Lo riferisce un comunicato stampa di Eni. La partnership mira a realizzare nuovi impianti digasnaturalecompresso (compressed natural gas - Cng) e liquefatto (liquefied natural gas - Lng) all’interno della rete nazionale di distributori Eni, favorendo l’offerta dicarburantialternativia basse emissioni come ilgasnaturale. Quest’ultimo azzera il particolato, principale responsabile dell’inquinamento delle aree urbane, assicurando anche sensibili vantaggi economici per i consumatori. L’accordo quadro rientra tra le iniziative di Snam per promuovere la mobilità sostenibile, con un investimento di 150 milioni di euro al 2021 per realizzare fino a 300 nuovi distributori a Cng, al fine di supportare lo sviluppo degli impianti per il rifornimento digasnaturalee la loro diffusione più equilibrata nelle diverse regioni del paese, migliorando anche la qualità del servizio di erogazione agli utenti. Eni, da parte sua, intende con questa iniziativa rafforzare ulteriormente la sua offerta per la mobilità sostenibile: su una rete di 4.400 impianti, 3.500 erogano Eni Diesel+, il diesel premium con il 15 per cento di componente

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rinnovabile prodotta da oli vegetali presso la bioraffineria di Venezia attraverso la tecnologia proprietaria, mentre circa 1.000 impianti eroganoGplemetano(di cui 2 Lng e 180 Cng). Forte di una tecnologia consolidata e all’avanguardia nel mondo, l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi dimetanoper autotrazione, con oltre 1 miliardo di metri cubi consumati nel 2015 e circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione. L’accordo quadro e i successivi contratti applicativi daranno ulteriore impulso alla filiera industriale delgasnaturalenel settore trasporti che rappresenta un’eccellenza tecnologica e ambientale riconosciuta a livello mondiale, potendo inoltre far leva sulla rete di metanodotti più estesa e accessibile d’Europa, lunga oltre 32.000 chilometri. Snam e Eni sono parti correlate, in quanto il Ministero dell’Economia e delle Finanze esercita un controllo di fatto su Eni, in forza della partecipazione detenuta, e controlla Cdp S.p.A. che, a sua volta, esercita un controllo di fatto su Snam, ai sensi del principio contabile internazionale Ifrs 10 - Bilancio consolidato. L’accordo quadro non è soggetto alle previsioni del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive integrazioni (e alle Procedure Snam e Eni “Operazioni con interessi degli Amministratori e Sindaci e operazioni con parti correlate”), in quanto la definizione degli importi economici sarà rimessa ai successivi contratti applicativi. In relazione ai successivi contratti applicativi verranno effettuate le valutazioni inerenti le operazioni con parti correlate nonché messe a disposizione le relative informazioni, ove ne ricorressero i presupposti. (Com) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata

www.agenzianova.com 26 May, 14:23Speciale energia: ministro cipriota Lakkotrypis, attività esplorative offshore priorità del governo di Nicosia

Nicosia, 26 mag 14:15 - (Agenzia Nova) - L'espansione delle attività di esplorazione nella Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro e nel giacimento di gas Afrodite sono le due priorità fondamentali della politica energetica del governo di Nicosia. Lo ha rimarcato il ministro dell'Energia di Cipro Yiorgos Lakkotrypis, nel suo intervento all'incontro annuale dell'Associazione cipriota di petrolio e gas. Secondo Lakkotrypis è essenziale che tutte le scoperte energetiche nelle acque territoriali cipriote permettano di prendere le necessarie decisioni per lo sviluppo delle risorse dell'isola. La Repubblica di Cipro, ha spiegato, si sta preparando ad avviare le attività anche nel giacimento di Onisiforos, nel blocco 11 della Zee, importante sia per la sua dimensione sia perché adiacente all'area di Zohr, nelle acque territoriali egiziane, dove sono scoperti dalla società italiana Eni ingenti quantitativi digasnaturale. A inizio marzo l'italiana Eni ha concluso con la francese Total un accordo per acquisire la partecipazione del 50 per cento del blocco 11 nell'offshore di Cipro, rafforzando ulteriormente la presenza nell'area del Mediterraneo orientale. Nell'occasione, il ministro dell'Energia cipriota Lakkotrypis ha sottolineato come Eni e Total siano due società con grande esperienza nel settore e nel Mediterraneo orientale: "Hanno deciso di rafforzare ulteriormente la loro presenza nella nostra Zona economica esclusiva (Zee) e di conseguenza nella regione". Lakkotrypis ha parlato di "programmi di esplorazione di grande qualità" valorizzati anche dalla decisione di unire le forze nel blocco 6 e 11 dell'offshore di Cipro. Il governo di Nicosia ha ratificato lo scorso 17 marzo gli accordi per le esplorazioni in sette blocchi della Zona economica esclusiva cipriota. Alla società italiana Eni è stato assegnato il diritto esclusivo di esplorazione nel blocco 8 della Zee di Cipro; al consorzio formato da Eni e dalla francese Total è stata invece assegnata la licenza di esplorazione nel blocco 6 delle acque territoriali cipriote. Per quanto riguarda infine il blocco 10, quello adiacente al maxi-giacimento di Zohr questo è stato assegnato al consorzio formato dalla statunitense Exxon Mobil e da Qatar Petroleum. Cipro sta sviluppando attualmente il giacimento di Afrodite, scoperto dalla compagnia Noble Energy nel 2008 e che vanta riserve pari a 142 miliardi di metri cubi di gas. Il giacimento è situate nel blocco esplorativo 12, a sud delle coste cipriote e a 70 chilometri dal giacimento di Leviathan, nella zona economica esclusiva israeliana. (Res) © Agenzia Nova - Riproduzione

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www.agenzianova.com 26 May, 14:27Speciale energia: Grecia, assegnati tre contratti per le esplorazioni di idrocarburi nel Peloponneso occidentale

Atene, 26 mag 14:15 - (Agenzia Nova) - Un attestato sulla rilevanza internazionale delle riserve energetiche della Grecia e un voto di fiducia per l’economia del paese. Questo il commento del ministro dell’Energia e dell’Ambiente di Atene, Giorgos Stathakis, dopo la firma di tre contratti per la concessione dei diritti di ricerca ed esplorazione nella Grecia nordoccidentale. I contratti per le licenze sono stati siglati oggi dal ministro dell’Energia greco e dagli amministratori delegati delle società Hellenic petroleum (Elpe) e Energean Oil & Gas, Gregory Stergioulis e Mathios Rigas. Tali concessioni sono relative ai diritti di sfruttamento nelle aree di Arta (onshore) e Prevesa (offshore), nel Peloponneso nordoccidentale, per quanto riguarda la società Elpe; nell’area di Etolia-Acarnania (onshore) per quanto riguarda Energean. Le concessioni sono state affidate a due società greche: Hellenic petroleum è una delle principali società energetiche nell’area dei Balcani, con il governo di Atene che detiene il 35 per cento; Energean è una società privata greca, molto attiva anche in Montenegro, a Cipro e Israele. I tre contratti saranno ora sottoposti al voto del parlamento di Atene per l’approvazione definitiva, dopo che nel mese di aprile il monocamerale ellenico ha già dato il via libera alle licenze per l'affidamento dei diritti nel blocco 2 del Mar Ionio al consorzio formato da Total, Edison e Elpe e nel blocco 10 nel golfo di Kyparissia alla società Elpe. Grazie a questi risultati il ministro Stathakis ha parlato di rispetto degli impegni e di prospettive positive per i piani energetici di Atene. “Abbiamo mantenuto con dedizione tutti gli impegni”, ha dichiarato Stathakis aggiungendo che la Grecia punta ora a “sfruttare le fonti energetiche locali nel rispetto delle condizioni di base per la tutela ambientale, pietra angolare della nostra politica”. E la Grecia punta ora a potenziare le sue azioni per lo sfruttamento delle risorse energetiche tramite la sua posizione geografica, come auspicato ieri dal premier Alexis Tsipras, per diventare un “hub energetico regionale”, crocevia “tra tre continenti” e caposaldo di pace e stabilità nel Mediterraneo orientale. L’area di Etolia-Acarnania, i cui diritti di esplorazione sono stati assegnati oggi alla società Energean, è considerata come il proseguimento a livello geologico delle riserve di Giannina, dove la stessa compagnia greca è attiva sin dal 2014. La società spagnola Repsol ha intanto siglato nel mese di marzo un accordo con Energean per ottenere il 60 per cento dei diritti di esplorazione nei due giacimenti, e ora il governo di Atene dovrà approvare il nuovo piano di sviluppo nell'area. Come evidenzia il portale d'informazione “Natural Gas World”, le aree di esplorazione di Giannina e Etolia-Acarnania sono considerate come l’estensione meridionale del bacino Adriatico, legato alla produzione di petrolio e gas in Albania, Italia, Montenegro e Croazia. Secondo la società Energean nell’area del Peloponneso occidentale sarebbero stati individuate riserve per 10 miliardi di barili di petrolio e 30mila miliardi di piedi cubi di gas. “Energean è l’unico produttore di petrolio e gas in Grecia dove stiamo sviluppando le riserve nell’area di Prinos”, ha dichiarato l’Ad Rigas sottolineando anche i nuovi impegni in Israele e Montenegro che attestano come la società si propone tra i leader nel Mediterraneo orientale e nell’Adriatico meridionale. Questa strategia della società greca è attestata anche da recenti operazioni: lo scorso mese di marzo il ministro dell'Economia montenegrino Dragica Sekulic e l’Ad di Energean oil&gas Mathios Rigas hanno firmato a Podgorica un contratto per la concessione delle licenze di esplorazione degli idrocarburi nelle acque territoriali del Montenegro. Il contratto con la greca Energean è il sesto accordo firmato dal governo montenegrino per quanto riguarda l'esplorazione e la ricerca di idrocarburi. Per quanto riguarda Israele, Energean ha trovato un accordo per la cessione dei giacimenti digasnaturaledi Karish e Tanin; tale intesa prevede il versamento di 150 milioni di dollari alle società del consorzio, Noble Energy e Delek Group. I giacimenti di Karish e Tanin contengono circa 60 miliardi di metri cubi di gas. Secondo quanto affermato ieri dal premier

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Tsipras, l'energia sarà uno dei punti centrali per la strategia di sviluppo della Grecia a partire dai prossimi giorni, rappresentando un elemento in grado di "rafforzare il ruolo geopolitico della Grecia". "Le procedure per l'esplorazione di vecchie e nuove aree marine offshore stanno procedendo, sia per quanto riguarda lo Ionio che il sud e l'ovest dell'isola di Creta, a seguito del grande interesse espresso da grandi società energetiche", ha commentato il premier. Nei giorni scorsi la stampa di Atene ha scritto di incontri tra rappresentanti della società energetica statunitense ExxonMobil finalizzati alla firma di un accordo con la compagnia greca Hellenic Petroleum (Elpe) e con la francese Total per quanto riguarda le attività di esplorazione nel blocco 2 della Zona economica esclusiva greca nel Mar Ionio, nella Grecia occidentale. Tramite la collaborazione con Hellenic Petroleum, la società statunitense stia rafforzando la sua presenza in Grecia e nella regione del Mediterraneo orientale. La stampa locale riferisce di sei blocchi della Zona economica esclusiva (Zee) ellenica in cui ExxonMobil dovrebbe essere attiva in futuro nelle attività di esplorazione: golfo di Patrasso, blocco 1 e 2 nel mar Ionio, blocco 10 nel golfo di Kyparissia, nell'onshore del Peloponneso nord-occidentale e a Arta-Preveza. Negoziati sarebbero in corso anche per un coinvolgimento della società statunitense nelle attività a largo di Creta. Anche la possibile acquisizione di nuovi blocchi da parte del consorzio e di ExxonMobil per le esplorazioni di idrocarburi nella Zee della Grecia sarebbe stata oggetto di un confronto nel recente incontro tra i rappresentanti delle società energetiche secondo quanto riporta il portale "Energypress". Elpe, Total e Edison hanno ottenuto la licenza per l'esplorazione del blocco 2 lo scorso ottobre al termine di una gara bandita dal governo di Atene dal novembre 2014. La Grecia ha avviato lo scorso anno una gara per la vendita delle licenze di gestione di 20 blocchi offshore individuati nel Mar Ionio e a sud dell'isola di Creta. Nei giorni scorsi il ministro dell'Energia George Stathakis aveva definito il completamento delle gare per lo sfruttamento degli idrocarburi "una priorità" del governo di Atene. Secondo quanto evidenziato dal ministro, il progetto in fase più avanzata è quello di Katakolo, seguito da Giannina e Patraikos, dove le esplorazioni sono già operative. (Gra) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata

www.staffettaonline.com 26 May, 15:48AEGPL, il 19 giugno congresso a Lisbona

L'associazione europea delGplAEGPL terrà il prossimo 19 e 20 giugno a Lisbona il proprio congresso. In programma c'è tra le altre cose il rinnovo della presidenza. L'evento si terrà presso l'hotel Intercontinental della città portoghese. L'ultimo congresso dell'associazione si era tenuto a Firenze lo scorso novembre

quotidianoenergia.it 26 May, 18:09Rete & Extrarete. Metano auto, serve un’azione sui prezzi

Rete - Prezzi di benzina, diesel,Gplemetanofermi o poco mossi, con le compagnie che in modalità self, per la benzina, praticano 1,51-1,54 €/l, diesel 1,36-1,38 €/l. Per i prodotti gassosi, con servizio,Gpl0,59-0,61 €/l emetano0,97-0,99 €/kg. Sugli impianti della Gdo i prezzi sono in leggero aumento: verde 1,41-1,51€/l, diesel 1,27-1,35 €/l, ilGpl0,49-0,58 €/l emetano0,79-0,95 €/kg. In questa rubrica si è affrontato il tema delmetanoauto ripetutamente e da lungo tempo. L'andamento delle vendite di vetture che utilizzano questo carburante sono a testimoniare che per il settore è un momento di grave difficoltà. A inizio 2015 i veicoli ametanorappresentavano approssimativamente il 4% delle immatricolazioni, dopo aver toccato anche il 6% nei mesi precedenti. Nell'ultimo mese sono scivolati al minimo dell'1,2%. Perché questo crollo? Perché il prezzo di vendita del prodotto non ha seguito gli andamenti di benzina e diesel, malgrado le quotazioni all'ingrosso abbiano subito drastiche riduzioni, e risulta quasi fermo ai massimi livelli da

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tempo immemore. La convenienza economica dell'alimentazione ametanoè andata quindi scemando e il consumatore ha rivolto la sua attenzione alle auto ibride, ma soprattutto diesel. La stasi prezzi ha riguardato soprattutto le petrolifere, impianti Eni inclusi. Ben venga dunque l'accordo fra il Cane a sei zampe e Snam che comporta, nelle intenzioni, un aumento dei punti vendita del prodotto. Ma se non si agisce sul fronte dei prezzi i nuovi impianti che saranno aperti rischiano di non trovare molti clienti a cui vendere. Repetita iuvant: come possono vendere alcuni distributori in provincia di Alessandria, Piacenza, Ancona ed altre provincie marchigiane a 0,80-0,84 €/kg e gli impianti delle petrolifere a 0,97 o anche a 1,10 €/kg e oltre? In attesa dei nuovi impianti sarà opportuno quindi riflettere su questo punto, per non rischiare di aver scritto il nuovo accordo sulla sabbia. A testimonianza dell'attenzione che questa rubrica ha sempre posto alla mobilità a gas, il 20 novembre 2014 si titolava: "Ilmetano'avulso' dal mercato", per segnalare proprio che la mancata riduzione dei prezzi avrebbe potuto determinare una crisi per il prodotto. Sembra che gli operatori non si rendano conto che stanno segando il ramo su cui sono seduti. Margini - Il livello medio in modalità self, rispetto al periodo precedente, risulta sceso di 0,9 cent sia per la benzina che per il diesel. Rispetto al livello medio dei tre anni precedenti il valore per la verde è superiore di 0,8 cent e di 0,1 cent del diesel. Il progressivo annuo risulta superiore per la verde di 0,9 cent e di 0,5 cent per il diesel. Probabile una situazione di prezzi poco mossi. La settimana dell'extrarete - Nel periodo dal 20 al 26 maggio le quotazioni sui mercati internazionali di benzina e diesel risultano in modesta salita. Il rapporto di cambio euro/dollaro ha visto la moneta unica in aumento dello 0,7%. Il costo in euro è aumentato di 0,3 cent per la verde e di 1 cent per il diesel. Le quotazioni giornaliere sono riportate sulla rubrica QE domani in extrarete. Sulla base dell'attuale andamento del rapporto di cambio €/$ e delle quotazioni dei prodotti sui mercati internazionali si può prevedere che per martedì 30 maggio il diesel sarà in discesa. Differenza media prezzi self rete vs. extrarete La differenza dei prezzi self fra rete ed extrarete è diminuita di 1 cent sia per la benzina che per il diesel. Reti no-logo - I prezzi degli impianti no-logo sono: Benzina: nord fra 1,44 e 1,55 €/l e centro-sud fra 1,44 e 1,56 €/l. Diesel: nord fra 1,27 e 1,37 €/l e centro-sud fra 1,27 e 1,40 €/l. Mercato - La produzione di petrolio negli Usa riprende a salire e raggiunge 9,32 mln b/g con un aumento rispetto all'analoga settimana dell'anno precedente di 550mila b/g pari al 6,6%. Continuano a salire, secondo Baker Hughes, i pozzi in attività sia negli Usa che in Canada. Situazione foriera di ulteriori incrementi della produzione nord-americana. Prolungato di ulteriori nove mesi l'accordo sul taglio delle produzioni Opec-non Opec. Accordo debole? Nel 2012 il prezzo del Brent raggiunse il suo massimo assoluto a 97,7 € a barile. Nel 2014-2017 lo stesso oscilla fra 26,5 € e 84,8 €. Oggi la quotazione risulta di 45,9 €/b in diminuzione di 1,3 €/b verso la precedente rilevazione. Margini di benzina e diesel sono calcolati sulla base delle quotazioni di mercato e dei prezzi in modalità "servito" delle compagnie e delle reti no-logo, monitorati costantemente da QE. La linea di tendenza inserita all'interno di ciascun grafico mostra il trend per entrambi i prodotti nell'arco di tempo considerato

www.motori.it 26 May, 19:15Volkswagen Golf e Golf variant: ecco le novità a metano - Ultimi arrivi - Motori.it

A poche settimane dall’anteprima al pubblico e dall’arrivo nelle concessionarie italiane, l’edizione – restyling di Volkswagen Golf 7 si arricchisce con la proposta dell’alimentazione ametano. La novità viene diffusa in queste ore, con l’indicazione dei dettagli di gamma e dei prezzi di listino. Con il debutto delle versioni ametano, la lineup di Volkswagen Golf 7 restyling si articola su ben cinque differenti possibilità di alimentazione: la 1.4 TGIgasnaturaleva ad aggiungersi ai modelli “tradizionali” benzina e gasolio, nonché alle versioni ibrida plug-in e 100% elettrica. L’offerta delle declinazioni eco friendly, peraltro, è in sintonia con un programma volto a dimezzare, entro il 2025, l’impatto ambientale della produzione Volkswagen attraverso un progetto di riqualificazione in chiave ecosostenibile dei sistemi ad aria compressa, delle reti di refrigerazione e delle torri di

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raffreddamento, nonché delle tecnologie di ventilazione e di illuminazione dei propri stabilimenti, espresso proprio in queste ore da Thomas Ulbrich, che fa parte del CdA di VW per le Divisioni Produzione e Logistica: “Abbiamo raggiunto in anticipo rispetto al 2018, l’obiettivo di produrre le nostre auto in modo più ecologico del 25%. Perciò ci proponiamo di ridurre l’impatto ambientale di un ulteriore 20% entro il 2025”. La nuova Volkswagen Golf 7 alimentata agasnaturaleviene offerta (berlina 5 porte e Variant) nella declinazione bifuel benzina-metano1.4 TGI da 110 CV e 200 Nm di coppia massima, al quale può essere abbinato il cambio DSG con comando a doppia frizione; gli allestimenti disponibili sono i quattro consueti “Trendline”, “Business”, “Highline” ed “Executive”. I prezzi “chiavi in mano” partono da 23.050 euro, per Golf 1.4 TGI Trendline con cambio manuale, per raggiungere 28.550 euro relativi alla versione Executive dotata di cambio DSG. In mezzo ci sono: Business (24.550 euro), Highline (25.300 euro) ed Executive (26.550 euro). Per ciascuna versione, l’aggiunta del cambio doppia frizione comporta un sovrapprezzo di 2.000 euro. Questi i prezzi (sempre “chiavi in mano”) indicati da Volkswagen per la nuova Golf Variant TGI bifuel benzina-metano: 1.4 TGI Trendline, 23.700 euro; Business, 25.200euro; Highline, 25.950 euro; Executive, 27.200 euro. Anche per la declinazione “wagon”, il cambio doppia frizione DSG in luogo del comando manuale è disponibile a 2.000 euro. Il dettaglio del listino prevede, oltre ai “classici” equipaggiamenti, la possibilità di ottenere alcuni “pacchetti” specifici: riguardo a Volkswagen Golf berlina 5 porte, “Tech&Sound Pack” (per Trendline), con impianto audio “Composition Media”, Cruise Control, volante multifunzione a tre razze rivestito in pelle, App-Connect al sistema infotainment, bracciolo centrale anteriore; “Led Pack” (con fanaleria posteriore a Led ed indicatori di direzione dinamici e sistema “Keyless” per l’apertura e chiusura porte e avviamento motore, per Business; e, in più, gruppi ottici anteriori Full Led per Highline ed Executive). Per VW Golf Variant 1.4 TGI benzina-metano, il “Tech & Sound Pack” è disponibile unicamente per l’allestimento Trendline, mentre il “Led Pack” viene proposto, per le versioni Business, Highline ed Executive, nel completo assortimento di dotazioni uguale per tutti gli allestimenti. C’è, in più l’”R-Pack”, che offre alle declinazioni Highline ed Executive un’impronta maggiormente sportiva, grazie alla disponibilità dei paraurti R-Line, delle modanature sottoporta in stile “R” e della griglia anteriore con monogramma “R-Line”. No votes yet. Please wait...

www.agenzianova.com 27 May, 13:58Energia: ministro Petrolio iraniano conferma riduzione prezzo gas a Turchia del 13 per cento

Teheran, 27 mag 13:01 - (Agenzia Nova) - Il ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zangeneh, ha ribadito oggi che la Corte di arbitrato internazionale ha approvato una riduzione del 13 per cento del prezzo di vendita del gas iraniano alla Turchia, non accogliendo la richiesta di Ankara di avere uno sconto del 37,5 per cento sul prezzo e un ulteriore 25 per cento di tagli a causa della bassa qualità del gas importato dall’Iran. Intervistato dall’agenzia di stampa iraniana “Irna”, Zangeneh ha dichiarato: “La Turchia ha chiesto una riduzione del prezzo del 37,5 per cento e un ulteriore taglio del 25 per cento dovuto alla qualità del gas esportato dall’Iran, la somma totale del taglio richiesto era pari al 62,5 per cento. Tuttavia la Corte di arbitrato internazionale ha approvato una riduzione del prezzo del 13 per cento pari a quello delle esportazioni del gas russo”. L’Iran è il principale fornitore digasnaturaledella Turchia che ha iniziato le importazioni a partire dal 2011. (segue) (Irt) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata

www.agenzianova.com 27 May, 19:36Energia: ministro Petrolio iraniano conferma riduzione prezzo gas a Turchia del 13 per cento | Agenzia Nova

Energia: ministro Petrolio iraniano conferma riduzione prezzo gas a Turchia del 13 per cento

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Teheran, 27 mag 13:01 - (Agenzia Nova) - Il ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zangeneh, ha ribadito oggi che la Corte di arbitrato internazionale ha approvato una riduzione del 13 per cento del prezzo di vendita del gas iraniano alla Turchia, non accogliendo la richiesta di Ankara di avere uno sconto del 37,5 per cento sul prezzo e un ulteriore 25 per cento di tagli a causa della bassa qualità del gas importato dall’Iran. Intervistato dall’agenzia di stampa iraniana “Irna”, Zangeneh ha dichiarato: “La Turchia ha chiesto una riduzione del prezzo del 37,5 per cento e un ulteriore taglio del 25 per cento dovuto alla qualità del gas esportato dall’Iran, la somma totale del taglio richiesto era pari al 62,5 per cento. Tuttavia la Corte di arbitrato internazionale ha approvato una riduzione del prezzo del 13 per cento pari a quello delle esportazioni del gas russo”. L’Iran è il principale fornitore digasnaturaledella Turchia che ha iniziato le importazioni a partire dal 2011. L'Iran sta esportando gas alla Turchia a prezzi molto bassi a partire da gennaio in seguito alla decisione della Corte internazionale. Come annunciato nei mesi scorsi da Hamid Reza Araqi, amministratore delegato della National Iranian Gas Company (Nigc). In precedenza, Araqi aveva dichiarato che l'Iran avrebbe dovuto pagare 1,9 miliardi di dollari alla Turchia in linea con la decisione della Corte internazionale di arbitrato. Infatti secondo il funzionario, il precedente amministratore delegato di Nigc, in servizio durante l’amministrazione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, aveva accettato la necessità di tagliare il prezzo del 10 per cento, ma la Turchia aveva rifiutato la proposta dell'Iran facendo ricorso al Tribunale internazionale per l'arbitrato che gli ha concesso un taglio ancora più generoso del 13,3 per cento. La Turchia ha portato due denunce contro l'Iran presso la Corte Internazionale d'arbitrato criticando i volumi bassi di gas da parte di Teheran e l'eccesso di prezzo sugli acquisti durante il quinquennio 2011-2015. L'Iran ha vinto in materia di sotto-consegne ma ha perso in materia di prezzo del gas, nel febbraio 2016. Nel 1996, l'Iran e la Turchia hanno stipulato un accordo di 25 anni sulla fornitura di 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas. Tuttavia, Ankara ha sollecitato nel 2013 una riduzione del prezzo del 35 per cento, mentre Teheran ha acconsentito di ridurre il prezzo solo se la Turchia avesse aumentato la quantità di gas importato. Secondo il regolatore del mercato energetico della Turchia l'Iran ha esportato in Turchia tra gennaio e febbraio 2017 oltre 1,5 miliardi di metri cubi di gas, quantità di fatto invariata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il petrolio proveniente dall'Iran è più che raddoppiato nello stesso periodo raggiungendo i 205 mila barili al giorno. La Turchia ha interrotto l'importazione invece l’importazione di energia elettrica dall'Iran nella prima metà dell'anno scorso. L'Iran sostiene che le imprese turche che utilizzavano l'elettricità iraniana devono almeno 200 milioni di dollari al ministero dell’Energia. © Agenzia Nova - Riproduzione riservata

www.electricmotornews.com 28 May, 03:31Biometano italiano alla Conferenza di Göteborg

28 mag, 2017 Biometano: il CIB presenta le prospettive italiane alla Conferenza di Göteborg “Il nostro paese può considerarsi in una posizione di vantaggio con oltre 1500 impianti, a cui corrisponderebbe una produzione di 2,4 miliardi di metri cubi di biometano (pari all’autonomia di 2 milioni di autoveicoli)” Fonte: Consorzio Italiano Biogas   Göteborg, Svezia. 18 Maggio 2017. C’è anche il biometano italiano al centro della conferenza internazionale sui biocarburanti avanzati di Göteborg, in corso di svolgimento fino al 19 maggio. Per l’Italia è intervenuto il Consorzio Italiano Biogas, che rappresenta la filiera nazionale del biogas e del biometano in agricoltura. Il CIB ha tracciato i principali scenari di sviluppo e i vantaggi correlati per l’ambiente e l’agricoltura. I biocarburanti ‘avanzati’ sono quelli che non competono con le produzioni alimentari perché si possono ottenere da colture di integrazione, sottoprodotti agro-industriali, da reflui zootecnici e dalla frazione organica dei rifiuti e rappresentano quindi la principale risorsa per ridurre le emissioni di carbonio di cui è responsabile il settore dei trasporti e per accelerare il passaggio verso una maggiore sostenibilità della rete europea delgasnaturale. Per l’Italia, in particolare, il biometano rappresenta il principale biocombustibile ottenibile da una filiera

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sostenibile e interamente nazionale. Il nostro paese può considerarsi in una posizione di vantaggio perché detiene un parco di impianti a biogas, dal quale si ottiene il biometano, tra i più sviluppati al mondo con oltre 1500 impianti e una capacità corrispondente di 2,4 miliardi di metri cubi di biometano all’anno. Teoricamente la produzione attuale potrebbe alimentare circa 2 milioni di autovetture. Raggiungendo la massima potenzialità, obiettivo che potrebbe concretizzarsi entro il 2030, l’Italia potrebbe garantirsi 8,5 miliardi di metri cubi di questo importante biocombustibile, che sarebbe corrispondente a quasi il 15% del fabbisogno nazionale annuo digasnaturale. “Le imprese italiane – ha ricordato Lorenzo Maggioni, responsabile ricerca del CIB intervenuto a Göteborg – sono già pronte a investire sul biometano e sono in attesa dell’imminente decreto del governo. L’Italia può diventare un modello virtuoso per l’Europa e il resto del mondo. Siamo il maggior produttore europeo di motori e componentistica per i veicoli ametanoe uno dei paesi con la più alta diffusione di veicoli alimentati agasnaturale”. Un veicolo a biometano ha un impatto in termini di emissioni, tenendo conto dell’indice well to wheel (dal pozzo alla ruota), paragonabile a un veicolo elettrico la cui energia sia alimentata da una delle fonti più pulite come l’eolico, ovvero 5 gC02eq/Km. Impatti che corrispondono al 97% in meno di un analogo veicolo alimentato a benzina. Senza contare che nei motori alimentati ametanoe biometano sono praticamente assenti le emissioni di PM10 mentre gli ossidi di azoto sono ridotti del 70 per cento. [Mostra come presentazione] . Share and Enjoy TAGS: biometano cib consorzio italiano biogas goteborg Lorenzo Maggioni

www.agenzianova.com 28 May, 10:23Energia: Israele, società greca Energean sigla contratto per forniture da giacimenti offshore di Tanin e Karish

Atene, 28 mag 10:05 - (Agenzia Nova) - La società greca Energean ha siglato un contratto per fornire fino a 23 miliardi di metri cubi digasnaturaledai giacimenti offshore israeliani di Tanin e Karish. L'accordo è stato siglato oggi dalla società Energean con Dalia Power, compagnia che opera nella più grande stazione energetica privata di Israele, e con Or Power, che sta pianificando la creazione di nuovi impianti nel paese. Lo riferisce oggi un comunicato della società greca Energean, che aggiunge di contare di poter avviare la produzione a Tanin e Karish nel 2020. "L'accordo è un passo sostanziale verso la concorrenza e per rendere più economica l'energia sul mercato a beneficio dei consumatori israeliani e per l'economia del paese", ha dichiarato l'amministratore delegato di Energean Mathios Rigas. Energean è una società privata greca, molto attiva anche in Montenegro, a Cipro e Israele. Per quanto riguarda Israele, Energean ha trovato alla fine del 2016 un accordo per la cessione dei giacimenti digasnaturaledi Karish e Tanin; tale intesa prevede il versamento di 150 milioni di dollari alle società del consorzio, Noble Energy e Delek Group. I giacimenti di Karish e Tanin contengono circa 60 miliardi di metri cubi di gas. Nella settimana appena conclusa Energean ha inoltre siglato un contratto con il governo di Atene per l'affidamento dei diritti di esplorazione nel giacimenti di Etolia-Acarnania, nel Peloponneso occidentale. La società spagnola Repsol ha intanto siglato nel mese di marzo un accordo con Energean per ottenere il 60 per cento dei diritti di esplorazione nei due giacimenti, e ora il governo di Atene dovrà approvare il nuovo piano di sviluppo nell'area. Come evidenzia il portale d'informazione “Natural Gas World”, le aree di esplorazione di Giannina e Etolia-Acarnania sono considerate come l’estensione meridionale del bacino Adriatico, legato alla produzione di petrolio e gas in Albania, Italia, Montenegro e Croazia. Secondo la società Energean nell’area del Peloponneso occidentale sarebbero stati individuate riserve per 10 miliardi di barili di petrolio e 30mila miliardi di piedi cubi di gas. “Energean è l’unico produttore di petrolio e gas in Grecia dove stiamo sviluppando le riserve nell’area di Prinos”, ha dichiarato l’Ad Rigas sottolineando anche i nuovi impegni in Israele e Montenegro che attestano come la società si propone tra i leader nel Mediterraneo orientale e nell’Adriatico meridionale. (Gra) © Agenzia Nova - Riproduzione

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www.zeusnews.it 28 May, 18:28Quali paesi/enti sono stati colpiti? C'è una mappa?

Questo è un articolo su più pagine: ti invitiamo a leggere la pagina iniziale WannaCry/WanaCryptor, attacco ransomware planetario. Nel Regno Unito sono stati colpiti in particolare l'intero sistema sanitario nazionale (costretto a sospendere tutte le attività non urgenti; sono coinvolti ospedali, cliniche, ambulatori, anche a livello dei centralini telefonici; si prevede una paralisi di vari giorni) e la Nissan. In Francia è stata colpita la Renault. In Slovenia il malware ha bloccato la produzione dello stabilimento Renault. In Spagna hanno avuto gravi problemi la compagnia telefonica spagnola Telefónica e altre aziende nel settore dell’energia (Iberdola eGasNatural). Negli Stati Uniti anche FedEx è stata colpita. In Russia ci sono segnalazioni di problemi presso banche (Sberbank, VTB) e ferrovie (RZD). Sondaggio Ogni quanto tempo il tuo Pc è affetto da malware? Una o due volte l'anno. Tre o più volte l'anno. E' successo una volta e mai più. Mai. Mostra i risultati (2082 voti) Leggi i commenti (34) Sono segnalate infezioni in Russia, Turchia, Germania, Vietnam, Filippine, Italia, Cina, Ucraina, Stati Uniti, Argentina e altri paesi, per un totale di almeno 74 paesi secondo la BBC. La Svizzera è stata sostanzialmente risparmiata, grazie anche all'informativa diramata da MELANI (la Centrale d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione). Il New York Times parla di 45.000 attacchi (e presumibilmente altrettante infezioni). Su Malwaretech.com c'è una mappa animata. Se cercate su Google intitle:"index of" "WNCRY" troverete un elenco di siti colpiti. Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo: Il mio antivirus rileverà l'attacco?.