Cavinternazionale Tipiitaliani ALTREFOTOCON …dell’ultimatum, l’autore del messaggio ha...

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Tipi italiani Se persino Fidel Cesar Mbanga Bauna, il congolese del Tgr La- zio che va in onda sulla demo- cratica, laica e antifascista Rai- tre, ha sentito il bisogno di iscri- versi a Lettera 22, (...) di Stefano Lorenzetto Il capo dei giornalisti diversi da Santoro segue a pagina 12

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Page 1: Cavinternazionale Tipiitaliani ALTREFOTOCON …dell’ultimatum, l’autore del messaggio ha allega-toallamissivaunproietti-le. Ecco.Questesonostate leultimefavilledellacam-pagnaelettoraleprogres-

�� OGGI IN ABRUZZO (SISMA 2009)OGGI IN UMBRIA (SISMA 1997)

LA ROMA VINCE 2-1: ORA È A UN PUNTO. IL LEGNO FERMA MILITO AL 95’

Il palo che può togliere lo scudetto all’Inter

La faccia di Ranieri sembrava quelladi Ettore Petrolini che recitava Gastone.La faccia di Mourinho sembrava quelladi una zitella inacidita che finge di sorri-dere. La Roma riapre una storia già fini-ta, l’Inter era sicura di spassarsela fino amaggio ma si ritrova a fare i conti con ipropri capricci. Quello del portoghese èungrupposicuramentecompattomasi-curamentesempreinborder linenervo-so, non c’è decisione arbitrale che nonprovochireazioni, ballidi sanVito, sma-donnamenti. È il segnale di (...)

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Se persino Fidel Cesar MbangaBauna, il congolese del Tgr La-zio che va in onda sulla demo-cratica, laica e antifascista Rai-tre, ha sentito il bisogno di iscri-versi a Lettera 22, (...)

C’è qualcosa di incredibile nella se-quenzadi scatti, messi in fila,dovedi voltain volta Di Pietro siede e banchetta conqualcuno. Ovvero: col boss bulgaro IlyaPavlov (commensale di Tonino nel 2002,foto pubblicata da Panorama) o con Bru-no Contrada (condannato per collusioneconlamafia)oanchecon VincenzoRispo-li, sotto processo con l’accusa di essere un

bossdella’ndrangheta(fotopubblicataie-ri da Libero). E ora si scopre che un amicoamericano, Randy Stelk, fotografato conTonino nel 2000, fu poi arrestato per unamegatruffa in Florida. Delle due l’una: oDiPietrohaunaincredibilemalasortenel-la scelta delle compagnie oppure è un po’avventato nelle frequentazioni.

DOMENICA 28 MARZO 2010 - Anno XXXVII - Numero 74

di Stefano Zecchi di Stefano Lorenzetto

ALTRE FOTO CON MAFIOSI E TRUFFATORI

Le amicizie imbarazzantidel moralista Di Pietro

Vi sietericordati

di spostarele lancette

dell'orologioavanti di un'ora,

dalle 2 alle 3?

È tornatal'ora legale12

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Emanuela Fontana a pagina 8

Magnum Collection

I T A L Y

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il Giornale

Già oggi le chiac-chiere non conta-no più. Difatti isinceridemocrati-

ciadoratoridellaCostitu-zionesono passati avie difatto tramite gli attivistipiù impegnati. Alla LegaNord di Milano è stata in-viata una cortese letterala cui busta è esplosa nel-le mani di un impiegatopostale. Ferito, non gra-ve, ma ferito. D’altrondenelle intenzioni del mit-tente non c’era la volontàdi uccidere, bensì quelladi far capire a Maroni cheè ora di piantarla di rom-pere le scatole agli immi-grati, fossero anche clan-destini, essendo giunto ilmomento di aprire lefrontiere a chiunque, da-to che in Italia nasconopochi bambini e abbia-mo bisogno di rinforzi,cioè di qualcuno che cidia dentro a fare figli inmodo che, poi, il Pd el’Idvprendanovotiasuffi-cienza per battere Berlu-sconi.

Ieri il postino ha bussa-toanche alla portadi Ber-lusconi e gli ha recapitatouna letterina sulla qualeera scritto all’incirca co-sì: adesso ci hai scocciatoeticonsigliamodisparar-ti evitando a noi la secca-tura di farti saltare il cer-vello, quello che ti rima-ne. E per sottolineare ilconcetto e dargli il sensodell’ultimatum, l’autoredel messaggio ha allega-toallamissivaunproietti-le.

Ecco.Questesonostateleultimefavilledellacam-pagnaelettorale progres-sistainvistadelleregiona-li. Ormai gli argomenticontro il centrodestra so-no questi:bombette, mu-nizioni,santorate,prosti-tute, scandali fasulli. Tut-ta roba che lentamente cistiamoabituandoaconsi-derarepoliticamentecor-

retta.Unpo’menocorret-ti i transeilorofrequenta-toriche, essendosessual-mente incerti, non si saancora come vadano in-casellati.

Sbagliano quelli che sidichiaranoannoiati eno-stalgici dei bei tempi incui Andreotti, Rumor eBerlinguer filavano e gliitaliani campavano con-tenti sentendosi in unabotte di ferro. In fondononècambiatomolto.Al-lora i governi duravanoin media otto-dieci mesi,poi cadevano e quindi ri-sorgevanotaliqualienes-sunocapivaperchéfosse-ro caduti. Non è vero chenon combinassero nien-te: figuriamoci, sono riu-sciti a decuplicare in duelustri ildebitopubblicofi-nanziando la pensione aciechi che sfrecciano alvolante di Bmw, stradeche sfociano in campi digranturco, poli chimici aGioia Tauro (non usati) evarie cattedralinel deser-to nonché ospedali - tipoquello di Pescara - rima-stidecenniafrollarein at-tesa che invecchiasseroprimadiesserebollatico-me obsoleti, e mai entratisul serio in funzione.

Adesso, con l’avventodiBerlusconi, ci si divertedi più. Tant’è che Bersaniride sempre. Come scor-ge nei paraggi una teleca-mera tira battute sui so-gni del governo che nonsiavverano,sullepromes-senonmantenutedalpre-mier. E noi per assecon-darelasuavenaumoristi-ca oggi pubblichiamodue stupende fotografiecomparate:inunasonori-tratti i terremotati del-l’Aquila che, a un annodal sisma, vivono in casenuove; nell’altra sono ri-tratti i terremotati del-l’Umbriache,atredician-nidalsisma,vivonoanco-ra nei containers. C’è (...)

OGGI E DOMANI ALLE URNE IN TREDICI REGIONI

IL PARTITO DELL’ODIO HA VOTATOBusta esplosiva alla Lega (ferito postino), proiettile e minacce a Berlusconi: ultimi fuochi della campagna elettorale progressistaChe non ha altri argomenti: le amministrazioni di centrodestra sono più efficienti e il Paese ha retto alla crisi grazie al governo

Il mediatore di Arcoreche dialoga col mondo

segue a pagina 13

Il capo dei giornalistidiversi da Santoro

segue a pagina 12 a pagina 9Gian Marco Chiocci a pagina 9

Paolo Bracalini

segue a pagina 31Claudio De Carli, Marcello Di Dio

e Riccardo Signori alle pagine 30-31-32

di Tony Damascelli

di Vittorio Feltri

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Ricostruzione di sinistra: nei container dopo 13 anniCosì Prodi e la rossa Umbria hanno affrontato l’emergenza terremoto. Che differenza col sistema-Silvio...

segue a pagina 3Angeli, Cramer, Fazzo, Macioce, Silvestri

e Tramontano da pagina 2 a pagina 6

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12 INTERNI il Giornale Domenica 28 marzo 2010

(...) associazione«perun’informazio-neliberaenonomo-logata», significache nelle redazionila misura è davverocolma. Soprattuttodalle parti di SaxaRubra. Vabbè cheMbanga Bauna sidefinisce «l’unico

giornalista italiano nero fuori e nero den-tro»,chesarebbepoiilsuo modoperespri-mere sempiterna gratitudine all’ex gover-natoreFrancescoStorace,asuavoltal’uni-co politico a sponsorizzare nel 1995 l’as-sunzione del primo mezzobusto di colorein un telegiornale Rai, alla faccia dei cam-pioni progressisti di terzomondismo chenon mossero un dito. Ma non s’era mai vi-sta prima d’ora fra i giornalisti della radio-televisione di Stato, da sempre allineati ecoperti un po’ per carrierismo e un po’ perquieto vivere, una rivolta così articolata,massiccia, rumorosa contro i Santoro, iTravaglio, i Floris, le Gabanelli e le altrestardelpensierounico,econtrolaFnsi(Fe-derazione nazionale della stampa italia-na), ilsindacato -unicopurequesto-che licoccola, e contro l’Usigrai (Unione sinda-cale giornalisti Rai), la rappresentanza in-terna - unica pure questa - che li protegge.

Hanno già aderito a Lettera 22 decanidella professione come Gino Nebiolo, l’expartigiano divenuto cronista ai tempi del-laLiberazione che fu corrispondente dellaRaidaPechino,IlCairoeParigi,eItaloCuc-ci, l’allievo di Gianni Brera ed Enzo Biagiche diresse per tre volte il Guerin Sportivoe oggi è opinionista del Tg2; volti noti deitelegiornali, come Susanna Petruni, vice-direttore del Tg1, Luciano Ghelfi, Ida Peri-tore, Angelo Maria Polimeno, e voci fami-liari dei giornali radio, come Stefano Men-surati,GianniScipioneRossi,Fabio Scara-mucci; conduttori di programmi, comeIgor Righetti in onda dal 2003 su Radiounocon Il comunicattivo; firme come Genna-ro Sangiuliano, passato dalla vicedirezio-ne di Libero a quella del Tg1. Ma anche l’expresidente della Camera, Irene Pivetti, e ilsegretario nazionale dell’Ordine dei gior-nalisti, Enzo Iacopino.

Gli iscritti a Lettera 22 sono già 700 e au-mentano a passo di carica, per usare unametafora che non dovrebbe dispiacere alsuo presidente Paolo Corsini, figlio di ungenerale di divisione del-l’esercitoed eglistesso ca-pitano dei granatieri nellariserva. Vicedirettore diRadiouno, esperto di eco-nomia, già conduttore ditrasmissioni molto segui-te(Questionedisoldi,Bao-bab, Questione di Borsa),Corsini è abituato alle im-pervietà. E non tanto per-ché nel 2004 realizzò K2cinquant’anni dopo, se-guendo da inviato specia-le la spedizione italianasulla vetta himalayananell’anniversario dellaconquista, ma più che al-tro per la sua indefettibileabitudine di partecipareda ufficiale alle periodi-che esercitazioni militari, dall’operazioneVespri siciliani a Piazza Armerina alle ma-novre Nato con i bulgari a Plovdiv, l’anticaFilippopoli.

Corsini, sposato, due figli, è arrivato algiornalismopercaso.Dopolalaureainsto-ria medievale, era pronto per la carrierauniversitaria. Invece si ritrovò a lavorareper otto anni da precario nella redazioneeconomica del giornale radio Rai, dov’èstato assunto nel 2004. A differenza di Mi-cheleSantoroecompagni,non èmacchia-todalpeccato originale:nel1968si limitòanascere, «a Rimini, sangue romagnolo».Però fece in tempo a vedere il 1977 a Bolo-

gna, non a caso la città prescelta da Anno-zeroedallaFnsiperlasceneggiatadigiove-dìscorso.«Scontri,molotov,fumogeni,ca-serme prese d’assalto». Bastò a immuniz-zarlo per il resto dei suoi giorni.

L’obiettivodibreveperiododelgiornali-sta-granatiereè«farlafinitacol cancrodel-le intercettazioni telefoniche spesso nonautorizzate, che non contengono nulla dipenalmenterilevante, sbattute sui giorna-li solo per azzoppare gli avversari politici»,ed esibisce la sgargiante spilletta appenaconiata da Lettera 22, col cellulare sbarra-to da una ics rossa e uno slogan di saporebellico, «Silenzio... ti ascoltano!», sulla fal-sariga del famoso manifesto «Il nemico vi

ascolta. Tacete!» di GinoBoccasile, raffigurante ilsoldato inglese, elmettosulle ventitré e mano aconchiglia dietro l’orec-chio. L’obiettivo di lungoperiodo è «farla finita colsindacato unico».

«Vasto programma»,avrebbe commentatoDe Gaulle.

«Se Lettera 22 arriva a2.000soci,possiamofarce-la. Sia Raffaele Bonanniche Luigi Angeletti, segre-taridiCisleUil,sisonomo-strati interessati».

Alla Fnsi proprio nonvuole iscriversi.

«Guardi che io sono nelconsiglio della Fnsi da sei

anni».E che ci sta a fare?

«Come diceva Che Guevara, le istituzionimarce vanno combattute dall’interno. Misonosoltantodimessodavicesegretariovi-cario dell’Associazione stampa romana indisaccordo con la manifestazione del 3 ot-tobre per la libertà di stampa».

La libertà di stampa non è in pericolo?«Siamo seri. Già il fatto che i dimostrantiradunati in piazza del Popolo siano finitisu tutti i tiggì e i giornali dimostra che nonlo è. In Italia abbiamo Internet senza filtri,150 reti televisive, 200 radio; possiamo ve-dere la Cnn, la Bbc, Al Jazeera e un altro

migliaio di canali satellitari; in edicola tro-viamo170 quotidianie 190 periodici;negliultimi anni sono nati, vado a memoria, Li-bero, Gli Altri, Europa, Terra, Il Fatto. Sequesta è una dittatura... Lettera 22 si stapiuttostomobilitandoperdifenderel’arti-colo 15 della Costituzione, che precedel’articolo 21 sulla libertà di stampa».

Me lo ricordi, va’.«“Lalibertàelasegretezzadellacorrispon-denzaediognialtraformadicomunicazio-ne sono inviolabili”. Ci sarà un motivo se ipadri costituenti l’hanno inserito sei arti-coli prima. Non a caso uscivamo dal Ven-tennio,conl’Ovra(Operavigilanzarepres-sioneantifascismo,ndr)cheaprivalelette-re. Oggi la comunicazione per eccellenzaè il telefono. Raccoglieremo le firme e leporteremo ai presidenti della Repubblica,del Senato e della Camera, perché questobeneprimarioha piùbisognodituteladel-la stessa informazione».

La Fnsi e l’Usigrai hanno chiesto le di-missioni del direttore del Tg1, AugustoMinzolini, reo d’aver risposto al telefo-noa PaoloBonaiuti, sottosegretarioal-la presidenza del Consiglio.

«Noi invece attendiamo le dimissioni deisegretari della Fnsi e dell’Usigrai, FrancoSiddi e Carlo Verna, che avrebbero dovutoinsorgere perché il direttore della princi-paletestatanazionaleavevail telefonosot-to controllo pur senza essere indagato».

Rispetto alla Fnsi, l’Usigrai che cos’è?«Un’emanazione diretta. Non puoi iscri-verti all’Usigrai se non aderisci alla Fnsi. Èlo zoccolo duro: 1.600 tessere pesano».

E nell’azienda di Stato quanto conta?«Tanto. Ha un forte potere d’interdizione.Quando si fanno assunzioni, trasferimen-ti e promozioni, l’Usigrai ottiene la suaquota».

Molti leader della Fnsi, vedi GiuseppeGiulietti,poiparlamentaredei Dsedel-l’Italia dei valori, vengono dalla Rai.C’è una serra dove li coltivate?

«Il sindacato è il loro mestiere, mica comenoi che lo facciamo sacrificando famiglia etempo libero. Natale non lavora dal 1996,da quando fu eletto segretario dell’Usigrai;Siddi dal 1998, da quando fu eletto presi-dentedellaFnsi.Giulietti,poi,halarespon-

sabilità della nascita di Lettera 22».Non la seguo.

«Novembre 2007, congresso nazionale aCastellaneta. La Fnsi invita a parlare il mi-nistrodelleComunicazioni,PaoloGentilo-ni, il suo predecessore Maurizio Gasparrie Giulietti. Chiesi a Natale: scusa, ma per-ché Giulietti? “Perché è il portavoce diun’importante associazione di giornali-sti”.Ah sì?Allorati sistemo io,mi sonodet-to. E ad aprile 2008 ho fondato Lettera 22».

InmemoriadellaOlivettidiIndroMon-tanelli?

«Anche.Masoprattuttoperprenderein gi-ro Articolo 21, l’associazione di Giulietti.Nella smorfia napoletana il 22 è ’O pazzo».

Che cosa rimprovera alsindacato unico?

«Non è che ce l’abbia con isindacati, badibene.Sonostatorappresentanted’isti-tuto a scuola e dei Cobardurante il servizio militaree persino da capo scouteleggevanosempremeco-me delegato. In virtù di unaccordo stipulato nel1948,Cgil,Cisl,UileCisnalhannodelegatoallaFnsilarappresentanza esclusivadegli interessi della nostracategoria. Era nato comesindacato unitario, inveceda 15 anni a questa parte èdiventato un organismodella sinistra movimenti-sta, uno strumento di lottapolitica e metapolitica. Ha tradito i principidel patto federativo, che recita: “Il sindaca-todeigiornalisti italiani èautonomorispet-toatutteleforzepolitiche,sindacaliedeco-nomiche”.Ciòèavvenutosiaperl’insipien-za dei colleghi moderati sia per la capacitàsistematica della sinistra nell’occuparegramscianamente le posizioni».

È anche un bel business?«Altroché. Ventimila iscritti. La ritenutaper i professionisti è dello 0,50% sullo sti-pendiomensile.Ciaggiungaitrasferimen-tichelaFnsiriceveda InpgieCasagit, l’isti-tuto di previdenza dei giornalisti e la cassaautonomadiassistenzaintegrativasanita-

ria, pari a 2,2 milioni di euro l’anno».Lettera 22 ha criticato la par condicio.Sarà contento che Santoro è riuscito adaggirarla in mondovisione.

«Santoro è stato reintegrato in Rai con unasentenzadellamagistraturacheha stabili-to quante trasmissioni deve fare e in qualefascia oraria, primo caso al mondo di ungiudicechedetta ilpalinsesto. Èl’unicodi-pendente della Rai che può impiparsenedel codice etico. Gli altri 1.800 giornalistidevono compilare per la par condicio unrapportinoquotidiano,pesandocol bilan-cino del farmacista i secondi dedicati an-cheincidentalmenteaunpoliticoneinoti-ziari.IlprecedentedirettoregeneraleClau-dio Cappon ha deciso per contratto cheSantoro non risponda né al direttore di re-te né a quello di testata. In teoria dovrebberispondere al nuovo dg, Mauro Masi. Inpratica non risponde a nessuno».

Di Masi ha detto a Repubblica: «Un di-pendente di Berlusconi che sa soloprendere ordini». L’avesse detto ungiornalista del Corriere della Sera deldirettore Ferruccio de Bortoli sarebbestato licenziato in tronco.

«Santoro è un sistema di potere con al cen-tro Marco Travaglio e quindi le Procurecheglipassano lecartucelle delle indagini.Maacheserve chiudereAnnozeroelascia-reaperto Report? Domenicascorsa MilenaGabanelli è riuscita a confezionare unapuntata contro 16 parlamentari doppiola-voristi che fanno anche gli amministratorilocali, guarda caso tutti del Pdl. Unico vir-tuoso: il sindaco di Terni, ovviamente delPd. Peccato si sia dimenticata di GianniAlemanno, che ha rinunciato alla carica dideputato per fare il sindaco di Roma».

Quindicomerisolviamoquestafaccen-da della par condicio?

«Va abolita. I Santoro e i Floris bisogna la-sciarliinvideo.Piùparlano,meglioè.Maga-ri annoiano. Ma imbavagliarli non serve».

Berlusconi lamenta che processano lepersone in diretta tv senza dar loro lapossibilità di difendersi.

«Berlusconi dovrebbe mettere alla provaqualche giovane conduttore sulle sue trereti. Apra nuovi talk show. Io sono per lealternative migliori e interessanti. Metà diquesto Paese non si riconosce nella sini-stra. Volete sì o no dargli qualcosa di pota-bile? A parte Bruno Vespa, eccellente pro-fessionista, ma troppo impegnato a fareVespaperdiventarel’antiSantoro,chic’è?Oltretutto, diciamocelo con franchezza,di fatto il conduttore di Porta a porta daannistabloccandoilricambioperchéblin-da il palinsesto di Raiuno».

Fosse lei il direttore di Raiuno, che fa-rebbe?

«Arruolerei Giuliano Ferrara per un talkshow, Maurizio Belpietro per le inchieste eVittorio Sgarbi per un programma morda-ce. E prenderei esempio da Paolo Ruffini».

L’ex direttore di Raitre? Non mi dica.«Ebbeilcoraggiodiprendersilosconosciu-toGiovanni Floris, chestava con mealla re-dazione economica del Gr, e di mandarlonegli Stati Uniti a imparare come si fa».

Quando Piero Marrazzo s’è dimessoda governatore del Lazio, Lettera 22 hasostenuto che la responsabilità è «di

chi, da mesi, sovrappo-neilprivatodegli uomi-ni di governo alla loroazione pubblica». Unuomo pubblico che in-voca il diritto al privatononèunacontraddizio-ne di termini?

«No. Di certo i suoi spaziprivati si restringono ri-spetto a un comune citta-dino. Ma questi figli del’68 ragionano come i loropadri: “Il privato è pubbli-co”. Invece secondo me ilprivato è privato. Punto».

Non crede che la nostrasiaormaiunaprofessio-ne residuale?

«Il giornalismo serio eraanche elitario, la sua forza

risiedeva tutta nella firma e nella credibili-tà personale. Il sindacato ha proletarizza-tolacategoriaall’insegnadel“lavorareme-no, lavorare tutti”. Oggi l’Ordine iscrive ipraticanti d’ufficio e sforna 1.400 giornali-stiprofessionisti l’anno,chenontroveran-no mai un editore disposto ad assumerli.Risultato:il loropostovienepresodapleto-re di collaboratori malpagati, esperti solonel copia e incolla. Sì, siamo sul viale deltramonto».

Stefano Lorenzetto(489. Continua)

[email protected]

“ “

tipi italiani

Se l’articolo 15 che tutela

le telefonate fu posto

dai padri costituenti prima

di quello sulla libertà

di stampa, un motivo c’è

Riceve 2,2 milioni di euro

da Inpgi e Casagit, stronca

o favorisce carriere, serve

a pagare chi lo dirige. Ma

ora con l’aiuto di Cisl e Uil...

Ha fondato l’associazioneLettera 22, in memoria

della Olivetti di Montanellima soprattutto per prenderein giro il gruppo Articolo 21

di Giulietti e compagni: «Il 22nella smorfia è ’O pazzo»

PAOLO CORSINI

COSTITUZIONE SACRA SINDACATO UNICO

dalla prima pagina

Il presidente dei giornalistidiversi da Santoro«Intercettazioni, un cancro»Rivolta contro lo strapotere della sinistra in Rai, Fnsi, Usigrai e redazioni«Parte una raccolta di firme da presentare al presidente della Repubblica»

COMBATTENTE Paolo Corsini, presidente di Lettera 22. È vicedirettore di Radiouno e capitano dei granatieri nella riserva [Maurizio Don]