Catechesi come itineriario di educazione alla carità … catechesi come itinerario di educazione...

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La catechesi come itinerario di educazione alla carità Premesse: non vuole essere una lezione, offerta di riferimenti e citazioni; non entro sull’attuale rinnovamento della catechesi in Italia e nella nostra diocesi come tappe e celebrazioni, ma entriamo nel senso. lavoriamo in 2 momenti: ‘Dalla Parola alle parole: di cosa parliamo?’ – ‘itinerario: da dove… a dove?’ ENTRIAMO IN ARGOMENTO Dalla Parola alle parole: di cosa parliamo? Brainstorming sulle parole: catechesi, catechismo, evangelizzazione, iniziazione cristiana. APPROFONDIMENTO I PARTE La Chiesa nel mondo contemporaneo per continuare l’opera di Cristo: GS 3 e 44. Impegno educativo (in cui si colloca la catechesi) è continuare l’opera di Cristo, espressione della carità di Cristo: Il Concilio, testimoniando e proponendo la fede di tutto intero il popolo di Dio riunito dal Cristo, non potrebbe dare una dimostrazione più eloquente di solidarietà, di rispetto e d'amore verso l'intera famiglia umana, dentro la quale è inserito, che instaurando con questa un dialogo sui vari problemi sopra accennati, arrecando la luce che viene dal Vangelo, e mettendo a disposizione degli uomini le energie di salvezza che la Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, riceve dal suo Fondatore. Si tratta di salvare l'uomo, si tratta di edificare l'umana società. […] Nessuna ambizione terrena spinge la Chiesa; essa mira a questo solo: continuare, sotto la guida dello Spirito consolatore, l'opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito. (GS, 3) Da parte sua la santa madre Chiesa, nell'adempimento del mandato ricevuto dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza a tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo, ha il dovere di occuparsi dell'intera vita dell'uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso ed allo sviluppo della educazione (GE, proemio) Ad un titolo tutto speciale, il dovere di educare spetta alla Chiesa: non solo perché essa va riconosciuta anche come società umana capace di impartire l'educazione, ma soprattutto perché essa ha il compito di annunciare a tutti gli uomini la via della salvezza e di comunicare ai credenti la vita di Cristo, aiutandoli con sollecitudine incessante a raggiungere la pienezza di questa vita. A questi suoi figli, dunque, la Chiesa come madre deve dare un'educazione tale, che tutta la loro vita sia penetrata dello spirito di Cristo; ma nel contempo essa offre la sua opera a tutti i popoli per promuovere la perfezione integrale della persona umana, come anche per il bene della società terrena e per la edificazione di un mondo più umano (GE, 3). “La Chiesa esiste per evangelizzare” (EN 14) ed è un processo complesso da definire. Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio del Cristo nella S. Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione (EN, 14). Nell'azione evangelizzatrice della Chiesa, ci sono certamente degli elementi e degli aspetti da ritenere. Alcuni sono talmente importanti che si tende ad identificarli semplicemente con l'evangelizzazione. Si è potuto così definire l'evangelizzazione in termini di annuncio del Cristo a coloro che lo ignorano, di predicazione, di catechesi, di Battesimo e di altri Sacramenti da conferire. Nessuna definizione parziale e frammentaria può dare ragione della realtà ricca, complessa e dinamica, quale è quella dell'evangelizzazione, senza correre il rischio di impoverirla e perfino di mutilarla. È impossibile capirla, se non si cerca di abbracciare con lo sguardo tutti gli elementi essenziali (EN, 17). L'Evangelizzazione, abbiamo detto, è un processo complesso e dagli elementi vari: rinnovamento dell'umanità, testimonianza, annuncio esplicito, adesione del cuore, ingresso nella comunità, accoglimento dei segni, iniziative di apostolato (EN, 24).

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La catechesi come itinerario di educazione alla carità Premesse:

• non vuole essere una lezione, offerta di riferimenti e citazioni; • non entro sull’attuale rinnovamento della catechesi in Italia e nella nostra diocesi come

tappe e celebrazioni, ma entriamo nel senso. • lavoriamo in 2 momenti: ‘Dalla Parola alle parole: di cosa parliamo?’ – ‘itinerario: da

dove… a dove?’ ENTRIAMO IN ARGOMENTO Dalla Parola alle parole: di cosa parliamo? Brainstorming sulle parole: catechesi, catechismo, evangelizzazione, iniziazione cristiana. APPROFONDIMENTO – I PARTE La Chiesa nel mondo contemporaneo per continuare l’opera di Cristo: GS 3 e 44. Impegno educativo (in cui si colloca la catechesi) è continuare l’opera di Cristo, espressione della carità di Cristo:

Il Concilio, testimoniando e proponendo la fede di tutto intero il popolo di Dio riunito dal Cristo, non potrebbe dare una dimostrazione più eloquente di solidarietà, di rispetto e d'amore verso l'intera famiglia umana, dentro la quale è inserito, che instaurando con questa un dialogo sui vari problemi sopra accennati, arrecando la luce che viene dal Vangelo, e mettendo a disposizione degli uomini le energie di salvezza che la Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, riceve dal suo Fondatore. Si tratta di salvare l'uomo, si tratta di edificare l'umana società. […] Nessuna ambizione terrena spinge la Chiesa; essa mira a questo solo: continuare, sotto la guida dello Spirito consolatore, l'opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito. (GS, 3)

Da parte sua la santa madre Chiesa, nell'adempimento del mandato ricevuto dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza a tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo, ha il dovere di occuparsi dell'intera vita dell'uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso ed allo sviluppo della educazione (GE, proemio)

Ad un titolo tutto speciale, il dovere di educare spetta alla Chiesa: non solo perché essa va riconosciuta anche come società umana capace di impartire l'educazione, ma soprattutto perché essa ha il compito di annunciare a tutti gli uomini la via della salvezza e di comunicare ai credenti la vita di Cristo, aiutandoli con sollecitudine incessante a raggiungere la pienezza di questa vita. A questi suoi figli, dunque, la Chiesa come madre deve dare un'educazione tale, che tutta la loro vita sia penetrata dello spirito di Cristo; ma nel contempo essa offre la sua opera a tutti i popoli per promuovere la perfezione integrale della persona umana, come anche per il bene della società terrena e per la edificazione di un mondo più umano (GE, 3).

“La Chiesa esiste per evangelizzare” (EN 14) ed è un processo complesso da definire. Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio del Cristo nella S. Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione (EN, 14).

Nell'azione evangelizzatrice della Chiesa, ci sono certamente degli elementi e degli aspetti da ritenere. Alcuni sono talmente importanti che si tende ad identificarli semplicemente con l'evangelizzazione. Si è potuto così definire l'evangelizzazione in termini di annuncio del Cristo a coloro che lo ignorano, di predicazione, di catechesi, di Battesimo e di altri Sacramenti da conferire. Nessuna definizione parziale e frammentaria può dare ragione della realtà ricca, complessa e dinamica, quale è quella dell'evangelizzazione, senza correre il rischio di impoverirla e perfino di mutilarla. È impossibile capirla, se non si cerca di abbracciare con lo sguardo tutti gli elementi essenziali (EN, 17).

L'Evangelizzazione, abbiamo detto, è un processo complesso e dagli elementi vari: rinnovamento dell'umanità, testimonianza, annuncio esplicito, adesione del cuore, ingresso nella comunità, accoglimento dei segni, iniziative di apostolato (EN, 24).

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Evangelizzazione è la proclamazione del messaggio della salvezza con la Parola di Dio, con la celebrazione liturgica, con la testimonianza della vita. Orizzonte: dinamismo missionario; Processo: annuncio, predicazione, catechesi. = “Favorire in ogni persona l’incontro con Cristo, lasciando che il Vangelo IMPREGNI la loro vita nei suoi passaggi e nelle sue sfide, nelle relazioni ed esperienze” (IG, 19). “L’evangelizzazione è l’introduzione viva alla relazione con Gesù che rivela l’amore in gesti e parole”(IG, 27). Percorso pastorale CEI: “Evangelizzazione e…” ha accompagnato il cammino della chiesa italiana: sacramenti, comunione, carità, annuncio, educazione. L’evangelizzazione avviene per attrazione. La Chiesa per evangelizzare è “in uscita”, in conversione missionaria: EG 24 e 27: discepoli-missionari che prendono l’iniziativa, si coinvolgono, accompagnano, fruttificano, festeggiano. “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione” (EG, 27). Evangelizzazione e promozione umana. In EN il rapporto tra evangelizzazione e promozione umana è indicato. (Paolo VI specifica il concetto, il contenuto: tra evangelizzazione e promozione umana ci sono legami profondi di tipo antropologico, teologico ed evangelico. Promozione umana non è contenuto essenziale dell’evangelizzazione, ma neanche secondario. Paolo VI offre non una soluzione, ma un orientamento in cui tra evangelizzazione e promozione umana si crea una distinzione, un’integrazione e una subordinazione in cui l’evangelizzazione viene considerata per la sua essenza e per il suo sviluppo storico (Cf. BIANCARDI Giuseppe, L’educazione tra evangelizzazione e promozione umana. Da Gravissimum educationis a Evangelii nuntiandi, in A. BOZZOLO – R. CARELLI (ed.), Evangelizzazione e educazione, Nuova Biblioteca di Scienze Religiose 32, Roma, LAS, 2011, p. 19-53).

EN 31: Legami dell'ordine eminentemente evangelico, quale è quello della carità: come infatti proclamare il comandamento nuovo senza promuovere nella giustizia e nella pace la vera, l'autentica crescita dell'uomo? Noi abbiamo voluto sottolineare questo ricordando che è impossibile accettare che «nell'evangelizzazione si possa o si debba trascurare l'importanza dei problemi, oggi così dibattuti, che riguardano la giustizia, la liberazione, lo sviluppo e la pace nel mondo. Sarebbe dimenticare

la lezione che ci viene dal Vangelo sull'amore del prossimo sofferente e bisognoso». EG 177-178: Il kerygma possiede un contenuto ineludibilmente sociale: nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l’impegno con gli altri. Il contenuto del primo annuncio ha un’immediata ripercussione morale il cui centro è la carità. [… ] Dal cuore del Vangelo riconosciamo l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana, che deve necessariamente esprimersi e svilupparsi in tutta l’azione evangelizzatrice. L’accettazione del primo annuncio, che invita a lasciarsi amare da Dio e ad amarlo con l’amore che Egli stesso ci comunica, provoca nella vita della persona e nelle sue azioni una prima e fondamentale reazione: desiderare, cercare e avere a cuore il bene degli altri. (nel fratello si prolunga l’Incarnazione; valore trascendente dell’azione, uscire da sé, verso il fratello. Cf. EG, 179). “Come la Chiesa è missionaria per natura, così sgorga inevitabilmente da tale natura la carità effettiva per il prossimo, la compassione che comprende, assiste e promuove” (EG, 179).

L’evangelizzazione dal versante interno, avviene attraverso quattro funzioni: annuncio, celebrazione, carità, testimonianza/comunione (‘forma’ della Chiesa che dice ciò che è, prima di ciò che fa!).

“Qualsiasi progetto di primo annuncio e di comunicazione della fede non può, quindi, prescindere da una comunità di uomini e donne che con la loro condotta di vita danno forza all’impegno evangelizzatore che vivono. Proprio questa esemplarità è il valore aggiunto che conferma la verità della loro dedizione e del contenuto di quanto propongono” (IG, 18).

Annuncio e catechesi sono a servizio della crescita umana e cristiana per la maturazione nella fede: Il mandato missionario del Signore comprende l’appello alla crescita della fede quando indica: «insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,20). Così appare chiaro che il primo annuncio deve dar luogo anche ad un cammino di formazione e di maturazione. L’evangelizzazione cerca anche la crescita, il che implica prendere

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molto sul serio ogni persona e il progetto che il Signore ha su di essa. Ciascun essere umano ha sempre di più bisogno di Cristo, e l’evangelizzazione non dovrebbe consentire che qualcuno si accontenti di poco, ma che possa dire pienamente: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). (EG, 160). L’educazione e la catechesi sono al servizio di questa crescita (EG, 163).

Abbiamo riscoperto che anche nella catechesi ha un ruolo fondamentale il primo annuncio o “kerygma”, che deve occupare il centro dell’attività evangelizzatrice e di ogni intento di rinnovamento ecclesiale. Il kerygma è trinitario. È il fuoco dello Spirito che si dona sotto forma di lingue e ci fa credere in Gesù Cristo, che con la sua morte e resurrezione ci rivela e ci comunica l’infinita misericordia del Padre. Sulla bocca del catechista torna sempre a risuonare il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. Quando diciamo che questo annuncio è “il primo”, ciò non significa che sta all’inizio e dopo si dimentica o si sostituisce con altri contenuti che lo superano. È il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti (EG, 164).

Nuova evangelizzazione è… espressione coniata da Giovanni Paolo II (rifare il tessuto cristiano, proposta della verità che è Cristo), approfondita da Benedetto XVI con il Sinodo 2012 (rinnovamento spirituale per far fronte al relativismo), riconsegnata da papa Francesco in EG.

Un annuncio rinnovato offre ai credenti, anche ai tiepidi o non praticanti, una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice. In realtà, il suo centro e la sua essenza è sempre lo stesso: il Dio che ha manifestato il suo immenso amore in Cristo morto e risorto. […] Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale. In realtà, ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre “nuova” (IG, 11).

Come vorrei trovare le parole per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in fondo e di vita contagiosa! Ma so che nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito. In definitiva, un’evangelizzazione con spirito è un’evangelizzazione con Spirito Santo, dal momento che Egli è l’anima della Chiesa evangelizzatrice. Prima di proporre alcune motivazioni e suggerimenti spirituali, invoco ancora una volta lo Spirito Santo, lo prego che venga a rinnovare, a scuotere, a dare impulso alla Chiesa in un’audace uscita fuori da sé per evangelizzare tutti i popoli (IG, 261).

Catechesi: La catechesi è parte del processo di evangelizzazione e si colloca tra l’azione missionaria/primo annuncio che suscita la fede e conduce a Cristo e l’azione pastorale. Catechesi legata al primo annuncio, diventa d’iniziazione e permanente nell’educazione alla fede. Lo scopo ultimo della catechesi è accompagnare la conversione iniziale verso la maturazione nella fede per sviluppare un a mentalità ‘in Cristo’. I pilastri della catechesi sono: Credo, Sacramenti, decalogo, Padre nostro.

Con la catechesi, la Chiesa si rivolge a chi è già sul cammino della fede e gli presenta la parola di Dio in adeguata pienezza, “con tutta longanimità e dottrina”, perché, mentre si apre alla grazia divina, maturi in lui la sapienza di Cristo. Educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come Lui, a giudicare la vita come Lui, a scegliere e ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere in Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo. In una parola, nutrire e guidare la mentalità di fede: questa è la missione fondamentale di chi fa catechesi a nome della Chiesa. In modo vario, ma sempre organico, tale missione riguarda unitariamente tutta la vita del cristiano: la conoscenza sempre più profonda e personale della sua fede; la sua appartenenza a Cristo nella Chiesa; la sua apertura agli altri; il suo comportamento nella vita (DB, 38).

«Rendere ragione della nostra fede» significa condurre a “sapere Gesù”, cioè a formare in noi una fede vissuta conforme al modo di pensare e di agire di Gesù. Fin dall’inizio tale fede si rivela anche come sapienza, che porta con sé le buone ragioni del suo affidarsi al Signore, del vivere la vita cristiana, del pregare, dell’agire cristiano, della dedizione all’altro, del senso di solidarietà e di convivenza civile. La sapienza della fede – alla cui formazione punta la catechesi – è molto più della fede pensata in modo critico, che è compito proprio del pensiero teologico. Essa è insieme un sápere e un sapére, un gustare e un comprendere, un sentire e un intendere; ci aiuta a superare una dimensione religiosa spontaneista, emozionale, separata dalla pratica della vita cristiana della carità e della dedizione fraterna. Nella sapienza della fede vi sono, infatti, molti elementi: gli affetti, le sensazioni, le buone abitudini, le verità trasmesse e accolte, la memoria grata, i gesti ricevuti e le scoperte fatte, le proposte educative e le conquiste personali, l’ambiente di crescita e le esperienze della vita... (IG, 13)

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Azione ecclesiale che ha “lo scopo definitivo della catechesi è di mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo”. (DGC, 80; cf. CT, 5)

“La finalità dell'azione catechistica consiste precisamente in questo: favorire una viva, esplicita e operosa professione di fede” CD, 14; DGC, 66).

“Ogni forma di servizio ecclesiale della parola di Dio orientata a far maturare nella fedele persone e le comunità” (ALBERICH Emilio, La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, Pedagogia religiosa, Leumann (TO), Elledici, 2001, p. 72).

Definizione di catechesi con alcune conseguenze pratiche: “a) Con il kerigma, con l’omelia e con la teologia, la catechesi fa parte della funzione profetica della Chiesa. b) Essa è un’attività di parola sulla fede e sulla vita cristiana, c) inscritta in un processo pedagogico riflessivo e circoscritto, e) come anche in un dispositivo istituito ed organizzato, f) al fine di permettere sia alle persone (fanciulli, giovani e adulti) sia alle comunità di scoprire, comprendere e acquisire liberamente, in modo iniziale o approfondito, il messaggio cristiano in ciò che esso ha di essenziale e di organico (credere/vivere/celebrare) e di contribuire così all’edificazione di una comunità di cristiani liberi (cresimati) riunita nel nome del Vangelo nell’ambito del mondo e al suo servizio”1.

“In sintesi, il processo catechistico, è un processo armonico, organico e globale, nel quale distinti passaggi si compenetrano in vista della maturazione del cristiano. Accanto alla traditio o consegna del messaggio cristiano, è fondamentale riscoprire la redditio, ossia la capacità del soggetto di aderire esistenzialmente all’annuncio e ri-narrare in parole e opere quanto gli è stato consegnato. Proprio perché sovente tale redditio è mancante, va considerata anche la receptio fidei, cioè l’attenzione alle reali condizioni in cui si trova la persona e, dunque, agli ambiti di vita da raggiungere con il messaggio del Vangelo (IG, 27). Ma i Sacramenti? Iniziare alla vita cristiana attraverso i Sacramenti della fede e alimentare la vita in Cristo con i sacramenti nella comunità. (catechesi d’iniziazione e permanente). Impegno nel rinnovamento per annunciare il Vangelo e formare una mentalità di fede in relazione ai tempi attuali. Iniziazione cristiana conduce alla maturità di fede (Cf. Orientamenti, n. 23, 47-62) – Glossario IG L’iniziazione cristiana è «l’attività che qualifica l’esprimersi proprio della Chiesa nel suo essere inviata a generare alla fede e a realizzare se stessa come madre» (UCN, La formazione dei catechisti per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, 6). Essa si rivolge a ragazzi, giovani e adulti e riguarda il passaggio delle persone ad una nuova identità, nei loro punti di riferimento e nei loro obiettivi, per aiutare a pensare e vivere come discepoli di Cristo. L’iniziazione cristiana è un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore. «Il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere come figlio di Dio ed è assimilato, con il battesimo, la confermazione e l’eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa» (UCN, Il catechismo per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, 7). APPROFONDIMENTO – II PARTE Itinerario: da dove… a dove? Itinerario L’orizzonte è l’evangelizzazione e ci si arriva per vie che s’intrecciano e non sono in alternativa. Più mani e tappe: gradualità, gerarchia delle verità, globalità. Educazione ALLA carità Compito educativo: condurre verso, spingere/orientare, far crescere. Evangelizzazione e testimonianza della carità (’90): la carità è presenza concreta di Cristo. —————————–

1 Cf. FOSSION André, Verso comunità catechizzate e catechizzanti, in «La Civiltà Cattolica» 156 (2005) 3712, 342-351, p. 350.

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Educare alla fede – educare alla carità: “per me vivere è Cristo”. Catechesi e carità in relazione: da “e” a “come” - dai ‘tria munera’ (liturgia, catechesi, carità) alla vita per soglie o ambiti per la proposta del

primo annuncio che permette l’incontri con il Vangelo (Cristo e i cristiani): generare/essere figli; essere in ricerca; amati e saper amare; appassionati e compassionevoli; fragilità (IG, 36-41). Vengono ripresi e gli ambiti di vita e le soglie di fede emersi al Convegno ecclesiale di Verona, nel 2006: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza.

- conversione pastorale (CEI ’90) Con il dono della carità, § 23. rinnovamento ecclesiale rilanciando l’annuncio e il ‘Vangelo della carità’, rilanciando l’esigenza di un primo annuncio della fede: dall’apparente priorità del “fare”, l’impulso all’annuncio. Opere che annunciano, annuncio in opera!

CATECHESI COME EDUCAZIONE ALLA CARITÀ oppure CARITÀ COME ITINERARIO DI/ALLA CATECHESI? Catechesi ! Carità " Perché: mentalità di fede. " Chi: discepoli-missionari, ogni battezzato – evangelizzatori e catechisti

In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari” (EG, 120).

L’evangelizzatore è un cristiano adulto, cittadino responsabile, capace di narrare e motivare la propria vicenda di fede e di raccontare la sua esperienza di Cristo, radicata nell’appartenenza ecclesiale. Egli è un annunciatore della Parola che dona la gioia, mediatore di un’esperienza ecclesiale ampia e positiva, accompagnatore leale e affidabile nei passaggi fondamentali della vita di quanti gli sono affidati. Non deve conoscere tutto, ma sa che il Vangelo è capace di illuminare ogni dimensione umana.

In particolare, gli si chiede di sapere operare la sintesi tra la sua esperienza di fede e l’ambito di vita in cui è chiamato ad operare: questa interpella il dono di sé e la maturità psico-affettiva, il rapporto con i beni in una logica responsabile e solidale e quello con le dimensioni del potere, del successo e dell’affermazione personale. (IG, 66)

In generale, il catechista è un credente che si colloca dentro il progetto amorevole di Dio e si rende disponibile a seguirlo; come testimone di fede, egli:

# vive la risposta alla chiamata dentro una comunità, con la quale è unito in modo vitale, che lo convoca e lo invia ad annunciare l’amore di Dio;

# è capace di un’identità relazionale, in grado di realizzare sinergie con gli altri agenti dell’educazione; # svolge il compito specifico di promuovere itinerari organici e progressivi per favorire la maturazione globale della

fede in un determinato gruppo di interlocutori; # con una certa competenza pastorale, elabora, verifica e confronta costantemente la sua azione educativa nel gruppo

dei catechisti e con i presbiteri della comunità; # armonizza i linguaggi della fede – narrativo, biblico, teologico, simbolico-liturgico, simbolico-esperienziale,

estetico, argomentativo – per impostare un’azione catechistica che tenga conto del soggetto nella integralità della sua capacità di apprendimento e di comunicazione;

# si pone in ascolto degli stimoli e delle provocazioni che provengono dall’ambiente culturale in cui si trova a vivere.

Il catechista è persona della memoria e della sintesi: dottrina e vita, annuncio e dialogo, accoglienza e testimonianza di fede trovano in lui una vera esperienza di carità: «Chi è il catechista? È colui che custodisce e alimenta la memoria di Dio; la custodisce in se stesso e la sa risvegliare negli altri. (…) La fede contiene proprio la memoria della storia di Dio con noi, la memoria dell’incontro con Dio che si muove per primo, che crea e salva, che ci trasforma; la fede è memoria della sua Parola che scalda il cuore, delle sue azioni di salvezza con cui ci dona vita, ci purifica, ci cura, ci nutre. Il catechista è proprio un cristiano che mette questa memoria al servizio dell’annuncio; non per farsi vedere, non per parlare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà. Parlare e trasmettere tutto quello che Dio ha rivelato, cioè la dottrina nella sua totalità, senza tagliare né aggiungere. (…) Il catechista allora è un cristiano che porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la

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sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri»2. In tal senso il catechista è colui e colei che aiuta la persona a discernere e ad accogliere la propria vocazione come progetto di vita. (IG, 73-74)

" Cosa: Cristo - Kerygma. EG 164: " Come: fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo. Pedagogia di Dio.

La finalità della catechesi si realizza attraverso diversi compiti, mutuamente implicati. Per attuarli, la catechesi si ispirerà certamente al modo in cui Gesù formava i suoi discepoli: faceva conoscere loro le diverse dimensioni del Regno di Dio (« A voi è dato di conoscere i misteri del Regno dei cieli », Mt 13,11); insegnava loro a pregare (« Quando pregate, dite: Padre... », (Lc 11,2); proponeva loro gli atteggiamenti evangelici (« Imparate da me, che sono mite e umile di cuore », Mt 11,29), li iniziava alla missione (« Li inviò a due a due... », Lc 10,1)”. (DGC, 84).

Priorità di 4 muri portanti: comunità e non servizi appaltati; famiglie e non singoli ragazzi; tempi personali (discernimento); esperienze di vita cristiana. “traditio-receptio-redditio”. C’è esperienza cristiana quando una persona o un gruppo approfondisce ed esprime il proprio vissuto accogliendo le esperienze di Cristo e della Chiesa come fonte di senso … identificazione dinamica tra il proprio itinerario esperienziale e le esperienze fondanti ed ecclesiali (cf. Emilio ALBERICH, La catechesi oggi, Torino, Elledici, 2001, p. 113). " Dove: vita ordinaria e comunità

Pro-vocati dalla Parola e dalla fede a legger ei segni e le esperienze della Parola di Dio

Carità ! Catechesi Primo annuncio: opere che annunciano – testimonianza che oggi chiede delle parole concrete. Primo/secondo annuncio negli ambiti di vita, verso una accompagnamento nella fede.

Anche in chiave pratica, non va trascurata la riflessione sul valore evangelizzante delle opere di carità. Il volontariato sociale, il servizio civile proposto ai giovani, le diverse esperienze di condivisione e solidarietà sul territorio nazionale o in Paesi impoveriti, come pure le occasioni di aiuto e di soccorso in particolari emergenze, hanno spesso messo in luce valori condivisi e obiettivi comuni, favorendo la maturazione umana e cristiana. Per questo, attraverso la competenza formativa ed organizzativa della Caritas o di altre simili realtà, va arricchita e stimolata la sensibilità verso le situazioni in cui l’annuncio cristiano «parla»3 coi fatti e con la vicinanza premurosa a chi è nel bisogno. In questa prospettiva, sarebbe opportuno allargare lo sguardo alla dimensione dell’educazione al servizio, come linguaggio dell’annuncio capace di assumere l’indicazione del Papa di rivolgersi alle periferie umane ed esistenziali, facendo emergere la presenza delle nostre Diocesi e delle nostre parrocchie nei luoghi e nelle condizioni di difficoltà. (IG, 45)

Pro-vocati dalla vita a leggere e a riconoscere la presenza di Dio con la Parola e la comunità ecclesiale. In partenza… BAMBINI/RAGAZZI: fornire il BAGAGLIO per il cammino per la mentalità di fede, “sápere Gesù” GIOVANI E ADULTI: SOSTE e ristori per recupero energie e per guardare il cammino percorso e quello che sta davanti. Catechesi CON gli adulti come protagonisti nel nutrire la mentalità di fede, sguardo sulla realtà nella prospettiva di Cristo, fedeltà a Dio e all’uomo che è la carità di Cristo, esprimere con la vitae la parola quanto ricevuto nella fede. Catechesi CON i giovani: nuovi inizi per essere consapevoli e responsabili della propria fede (professione personale di fede nella comunità), attraverso la formazione, l’incontro, la mentalità

—————————– 2 FRANCESCO, Omelia alla Messa per l’Incontro dei catechisti in occasione dell’Anno della Fede, 29 settembre 2013. 3 BENEDETTO XVI, Discorso alla Caritas Italiana nel 40° di fondazione, 24 novembre 2011: «Attraverso i segni concreti, infatti, voi parlate, evangelizzate, educate. Un’opera di carità parla di Dio, annuncia una speranza, induce a porsi domande. Vi auguro di sapere coltivare al meglio la qualità delle opere che avete saputo inventare. Rendetele, per così dire, “parlanti”, preoccupandovi soprattutto della motivazione interiore che le anima, e della qualità della testimonianza che da esse promana». Si consideri anche BENEDETTO XVI, Motu proprio Intimae Ecclesiae naturae, 11 novembre 2012.

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missionaria. CHIESA: BUSSOLA per indicare la direzione che ogni realtà raggiunge secondo le proprie strade. COMUNITÀ CRISTIANA nel territorio (parrocchia, unità pastorale, vicariato, gruppi, associazioni, movimenti, …): MAPPA del percorso per individuare il cammino possibile per arrivare alla mèta. ALLENAMENTO/RICERCA DELLE TRACCE DEL SENTIERO:

- primo e secondo annuncio della fede; - non si lavora da soli, ma in équipe; - metodo: vedere/osservare – giudicare/incontrare – agire – celebrare: uscire. Cuore-mente-

mani. - dalla pastorale di conservazione alla missione/conversione: incontro, immersione, passione.

RIAPPROPRIAZIONE DEL PERCORSO VISSUTO Dalla lettera di S. Paolo apostolo agli Efesini (Ef 4,11-15) Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, 12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. 14Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. 15Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. 16Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità. Se anche avessi ricevuto i diversi sacramenti, moltiplicassi la mia partecipazione alle celebrazioni e conoscessi fin dall'infanzia tutte le verità di fede, i comandamenti e i precetti della Chiesa; se fossi membro di molte associazioni e movimenti, partecipassi a numerosi raduni e convegni, fossi un assiduo utente dei mass media cattolici e mi impegnassi nel volontariato, ma non avessi la carità, sarei un «giovane ricco» del nostro tempo, un credente solo e triste ... La carità crea comunione perché cerca gli altri, ogni altro, nella diversità delle situazioni personali di vita. Lo cerca perché sa di averne bisogno, prima ancora che per aiutarlo. La carità è comunione perché lascia esprimere in noi la realtà di Dio-Amore; perché trova Dio nell'altro e accoglie nell'altro un fratello; perché condivide sentimenti, beni, speranze, progetti e aiuta a scoprire che nessuno è soltanto un povero, ognuno è un dono e una risorsa. (cf. Caritas Italiana, Da questo vi riconosceranno. La caritas parrocchiale, Bologna, EDB, 1999, n. 20). Annunciare, voce del Verbo (Convegno ecclesiale di Firenze, 2015). Sigle e bibliografia EG: FRANCESCO, Evangelii gaudium. Esortazione apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Magistero, Milano, Paoline, 2013. IG: CEI, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2014. DB/RdC: CEI, Il Rinnovamento della catechesi, Roma, Edizioni Conferenza Episcopale Italiana, 1970. EN: PAOLO VI, L’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, Evangelii nuntiandi. 8 dicembre 1965, Bologna, EDB, 1979. DGC: CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio Generale per la Catechesi, Città del Vaticano, LEV, 1997.