Catalogo Festival Arte e Poesia Osoppo 2012

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Catalogo Festival Arte e Poesia Osoppo 2012

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Festival dell’arte e della poesiaOsoppo, forte dell’armonia

a cura di Enzo Santese

23 giugno - 22 luglio 2012

Forte di OsoppoSala consiliare, Sala polifunzionale, Teatro

Arredamenti De Simon, Bottiglieria La Nicchia, Farmacia Fabris, Hotel Pittis,

Lady Bomboniere, Pizzeria Al Forte, Tabacchi Luisa, Vivai Andriolo

www.festivalosoppo.com

direttore artisticoEnzo Santese

comitato scientificoPaolo De SimonEnzo SanteseAlessia Tortolo

comitato organizzativoGiacomo AndreattaRoberto ColliniLucio FeregottoStefano Monfredo

progetto graficoNada Moretto

impaginazioneRossella Picotti

stampaPoligrafiche San Marco

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Il Festival di Osoppo 2012 è partito dalla scommessa che abbiamo fatto l’anno scorso: già in quell’occasione abbiamo azzardato (visto le strettoie finanziarie del momento) un progetto a lun-ga gittata che mirasse alla crescita culturale del territorio, con iniziative inserite nel solco di una strategia di sviluppo generale. Eccoci ora a constatare come le radici dell’iniziativa, attecchite nel terreno fertile del Forte – dove anche in questa tornata si svolge la maggior parte delle manife-stazioni in programma - si sono diffuse in tutto il tessuto del Comune. La metafora indica i luoghi significativi della realtà produttiva divenuti contenitori di eventi che, assieme a quelli che si svol-geranno sulla rocca, danno una dimensione dilatata a questa edizione del Festival. Così il paese e le zone circostanti avranno i fari puntati dell’attenzione di un pubblico che si auspica davvero folto e appassionato. I segnali di adesso parlano di un’attesa che sicuramente troverà una risposta probante nelle numerose presenze italiane e straniere (Austria, Croazia, Italia, Polonia, Slovenia), dentro un crogiuolo di proposte che, nella loro variegatura, sono un repertorio di offerte seducenti alle richieste del pubblico di mettere momentaneamente in sordina le ansie del presente e farsi catturare dal fascino della creatività artistica nell’ambito della danza, della letteratura, della musi-ca, della pittura e della scultura.

Un particolare apprezzamento a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a rendere possibi-le questo grande evento.

Il Sindaco L’Assessore alla Cultura Avv. Luigino Bottoni Avv. Paolo De Simon

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Il Festival dell’arte e della poesia di Osoppo vive in stretta connessione con i luoghi dove si svolge, è ormai un’emanazione incisiva di idee, riflessioni, prospettive che fanno della circostanza (dal 23 giugno al 22 luglio 2012) una polarità aggregante di operatori dell’arte, impegnati a presentare gli esiti più recenti della loro ricerca in un confronto sollecitante con gli altri autori e con il pubblico. Lo spettatore in tal modo ha la possibilità di ricevere per lo meno alcuni indizi, chiare tracce comunque, di quanto si muova oggi nel grande “forno di cottura” delle discipline creative. E le domande più ricorrenti sono allora quelle che riguardano il panorama italiano e internazionale di una crisi che attanaglia la maggior parte dell’Occidente: in quale misura tale stato di cose incida sull’arte e sulla poesia; in che modo queste possano creare i presupposti per un’inversione di tendenza. Sono tutte questioni che possono essere sollevate durante i numerosi incontri del Festival, dove la grande varietà di stili espressivi, di sensibilità individuali, di obiettivi progettuali, offre un cumulo di suggerimenti per una riflessione ampia e articolata. L’indicazione “Forte dell’armonia” racchiude in sé una sorta di ossimoro, se si pensa alla posizione militare che la storia gli ha assegnato in epoche lontane; ma quella storia si è diluita in una cronaca dove le attività ricreative e culturali fanno scaturire quelle condizioni di pace, serenità e gioia che solo un luogo come il Forte, generatore di vari tipi di orchidee selvatiche, può produrre.

L’espressione poetica del genius loci è una sorta di linfa vitale in costante attività di trasmutazione, adeguata alle esigenze etiche ed estetiche dei tempi. In questo senso l’“aura” benjaminiana delle opere dialoga con quella dello spirito del luogo offrendo, di volta in volta, spunti capaci di evocare stati d’animo e memorie collettive dentro nuove ipotesi di relazione tra la rarefatta consistenza della poesia e la fisicità degli spazi. La cultura già da molti anni ha ricostituito un ruolo per il Forte, modificandone il significato originario lungo molteplici stadi di riconversione. Il Festival di quest’anno si espande in diverse direzioni che imbrigliano il paese in un ideale reticolo di segnali artistici, poetici, musicali, capaci di farlo lievitare verso le quote dove il colle mantiene

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solo le tracce della sua passata funzione. Oltre alle aree di pertinenza comunale, spazi privati si aprono ad accogliere il complesso di eventi che fanno deflagrare idealmente la manifestazione su tutto il territorio osovano, facendo sentire le risonanze al di là dell’ambito provinciale e regionale. Così la circostanza soddisfa una particolare tensione verso l’“installazione totale” in uno slancio a superare i paradigmi del museo-contenitore di opere d’arte, per estendersi a un rapporto sensoriale con la sostanza e la dinamica degli spazi di accoglimento. Uno dei criteri portanti della manifestazione anche quest’anno è la qualificata rappresentanza internazionale che allinea al Festival le proposte di Austria, Croazia, Polonia, Slovenia. Ed è in questo ideale ponte di idee tra una parte e l’altra dell’area centroeuropea che si svolge la serie di incontri e confronti con le voci più disparate della ricerca contemporanea. A partire dall’arte visiva che disloca in più punti del paese mostre di pittura orientate allo scandaglio della realtà figurale (Luigi Brolese, Pino Giuffrida, Martino Gaudiano, Jacopo Toppazzini), all’utilizzazione di una geometria variabile nell’architettura di composizioni ispirate alla leggerezza poetica (Nilo Cabai, Sergio Colussa), alla costruzione di un “altrove” risolto nei moduli informali o vicini all’astrazione (Nadia Blarasin, Gianni Borta, Pietro De Campo, Marcello Di Tomaso, Paola Martinella), al ritratto caricaturale di Lorella Fermo, alla coniugazione tra attualità dell’opera e dinamica concettuale (Arturo Baldan, Max Seibald), alla scansione razionale dello spazio (Marina Battistella, Enzo Valentinuz), all’uso di una materia pittorica che dà levità lirica alla pittura (Marina Legovini), al progetto di una combinazione stretta fra le ragioni della materia e gli approdi significanti del manufatto: il cemento leggero per Bernarda Visentini, il plexiglas generoso di trasparenze e di allusività all’“oltre” nelle sculture di Bluer, il legno nelle creature di Avio De Lorenzo e di Dante Turchetto, che espone anche sculture in pietra come Villibossi, cantore dell’essenza di natura; la terracotta nelle presenze vive di Annamaria Fanzutto e di Rosanna Lodolo Gasparini. Un cenno a parte merita l’intervento di Sabina Romanin, che nelle sue performance con la macchina da cucire realizza ritratti in “presa diretta”.Piero De Martin racchiude i valori del simbolo nelle piccole dimensioni dei gioielli preziosi - saranno in passerella durante una sfilata dimostrativa, che impegnerà anche il pubblico -, Vojc Sodnikar Ponis nelle strutture geometriche per esempio delle “vele”, delle “corna”, delle “onde” e delle “conchiglie”.Oltre a ciò v’è la scultura con i materiali industriali, come polistirolo e rasante, di Carlo Fontanella che fa vivere alla Casa del Comandante un’illusione propulsiva di rinnovata vitalità. D’altro canto

Max Seibald, con il tratto di ironia che gli è consueta, trasforma con l’installazione (infissi e tende con la scritta “zimmer frei”, appositamente costruiti per il sito) questi resti architettonici in vera e propria casa per ferie, come fosse realmente abitabile. Il Festival dà avvio anche al Teatro che per la prima volta assieme agli spazi contigui si fa contenitore di risonanze artistiche. Qui dialogano in maniera seducente i dipinti “accartocciati” di Loris Agosto; le opere pittoriche con le presenze emblematiche di Gianluca Capozzi; le superfici vibranti di una fibrillazione cromatica sottopelle di Anna Maria Kramm; le geometriche partizioni dello spazio pittorico di Maurizio Gollino; le creazioni di Paolo Pasini attento alle potenzialità significanti del legno; le idee plastiche di Erwin Schwentner che fa vivere la provocazione ironica e grottesca tra installazione e scultura; le superfici accese e vibranti di Gabi Troester. All’interno della Polveriera tre artisti croati interpretano in maniera personale alcuni aspetti della realtà: Fulvio Juricic affida al piano il tratto di una profondità fatta di architetture disposte in sequenza, dentro una stratificazione di interventi e inserzioni che danno corpo all’opera; Zdravko Milic inquadra la problematica scaturita da un uso improprio del mezzo televisivo; Bruno Paladin scompone l’esistente per ricomporlo poi in una specie di sovramondo armonico.

La poesia si afferma lungo le tensioni della sensibilità femminile nelle proposte di Maria Attanasio, Maddalena Capalbi, Monika Lazar; nella lucida e disincantata messa a fuoco della propria prospettiva esistenziale da parte di Erika Crosara, Cristina Micelli, Marina Moretti e Claudia Voncina e poi nella lirica del sentimento che si inerpica lungo sfumature differenti nei versi di Lucia Gazzino, Marinella Rosin, Giovanni Fierro e Marco Marangoni. I poeti Silvio Cumpeta, Luigi Natale, Christian Sinicco, Maurizio Benedetti, Giuseppe Nava ed Enzo Santese danno vita a una rappresentazione prismatica della realtà, così come ciascuno “sente” la vita e la trasferisce nei versi. Ivan Crico tra dialetto (bisiaco) e lingua italiana tende il filo di una riflessione su molteplici aspetti del quotidiano. L’universo di Roberto Cescon, Maurizio Mattiuzza, Alberto Princis e Roberto Veracini è uno spazio percorso dalle frequenze espressive che si avvalgono dell’energia della parola e della limpidezza dello stile; la vena sperimentale di Antonio Crivellari rivela la sua passione per la ricerca dei nessi tra la parola e il rapporto con il reale; i rimandi musicali dell’opera di Angelo Scandurra risuonano in una polivalenza delle immagini, che rampollano in sequenza veloce.

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Nell’ambito delle voci poetiche sono davvero intriganti le “presenze” di Garcia Lorca attraverso l’interpretazione di Antonio De Lucia e quella di Biagio Marin, grazie alla lettura di “Island” che ne fanno Eros Ideale Gregori e Gianni Maran.L’incontro con gli autori prevede l’intervista a Marilla Battilana nella veste di narratrice e, quindi, impegnata ad approfondire le ragioni generanti e la struttura del suo romanzo “Danny boy”; il dibattito con Giacomo Scotti con preciso riferimento alla sua opera favolistica; la presentazione di Alessia Tortolo, studiosa del periodo napoleonico, invitata a una conferenza sul “destino parallelo” di Osoppo e Palmanova di fronte all’imperatore francese.

La danza nelle sue formulazioni, che vanno dalle performance classiche a quelle moderne e contemporanee, disegnerà nello spazio teso davanti alla Chiesa di San Pietro e la Casa del Comandante un complesso di geometrie dinamiche governate dalla musica. Il gruppo di “Oasi danze” di Osoppo darà un saggio di come la traduzione in figura di un ritmo (il sudamericanoin questo caso) crei una specie di scrittura in movimento nello spazio. La coreografa Mira Sinesi con il corpo di ballo di “Passione, Arte, Danza” di Pordenone parte invece dai testi di tre poeti (Bluer, Capalbi e Santese) per inscenare sul Forte una connessione profonda tra liriche, musiche e danze. La musica vive nel Festival non solo la dimensione di colonna sonora degli eventi che si susseguono secondo il programma, ma è un momento di marcato e incisivo approfondimento tra classicità e modernità, tra rilievo di forme acquisite e armonie nuove, scaturite da una ricerca che pone questi autori come interpreti di un’originalità nella quale peraltro si individuano solide matrici classiche: U. T. Gandhi, impegnato con le percussioni a inventare ritmi assolutamente ascrivibili alla sua attività di curioso indagatore del “possibile nel mondo del conosciuto”. E con lui Roberto Daris con la fisarmonica rende credibile la fantasia di un viaggio nei sobborghi di Buenos Aires, complice il tango, suonato come i due artisti sanno proporlo. Lado Jaksa, che è anche compositore e fotografo d’arte, mostra direttamente come l’uso di molteplici strumenti (anche rudimentali) possa produrre delle affascinanti combinazioni con le poesie a cui si ispira. Claudio Cojaniz con il pianoforte parla il linguaggio di un seducente accordo tra vari umori di una contemporaneità complessa e ricca di motivi ispiratori; l’occasione dell’incontro è data dall’ascolto dell’ultimo CD pubblicato e dall’analisi dei motivi peculiari che hanno alimentato l’ispirazione.

Le note di contiguità con la poesia sono affidate a un duo di eccezione, Ennio Guerrato e Simona Zanella, capaci di far cogliere la qualità esecutiva e creativa in una combinazione che prende le mosse dall’essere stato l’uno docente dell’altra, fino a farla arrivare all’eccellenza; lo mostrano ampiamente le suggestioni che riescono a creare nell’uditorio con le loro musiche. Le armonie dell’arpa di Marta Vigna si sintonizzano con le frequenze più segrete della poesia, dove l’autrice dà anima alla dinamica parola-suono. L’illusione di un recupero d’atmosfere medioevali fa degli interventi di Lucilla Delben un veicolo per raggiungere mete e tematiche di un mondo lontano, attualizzato dalla fusione di voce e chitarra. Irene Dolzani, efficace organizzatrice di aggregazioni di artisti nel suo “salotto” di casa a Osoppo, replica sul Forte l’appuntamento culturale con decisi caratteri di novità appositamente per il Festival; si esibisce poi in concerto con Alessio Benedetti e Alessandro Scolz.Lo spettacolo trova un momento sicuramente peculiare con il Gruppo Ottoni di Mortegliano, guidato da Francesco Fasso. Ennio Zampa sottolinea da parte sua, ancora una volta, la convergenza di poesia e canzone in un contesto che veicola i testi di autori classici in un circuito di sensibilità cadenzata dal gusto moderno. Philip Pigozzo e Giovanni Scrizzi infine sono qui per confermare la specificità della musica aromatica, dove i profumi degli oli essenziali volano nell’aria come le note di musiche espressamente suggerite da quegli aromi.

Gli artisti, i poeti, gli scrittori, i musicisti i danzatori con la loro presenza catturano l’energia di Osoppo, dei suoi “palcoscenici” naturali e di quelli temporanei e la ricompongono attraverso i codici espressivi più vari interagendo con l’anima dei luoghi in un’azione dialettica con gli spettatori, chiamati a godere della visione e dell’ascolto delle opere, ma anche e soprattutto delle connessioni molteplici tra gli spazi impegnati nell’evento e gli spettacoli in programma.

Enzo Santese

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installazioni

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Verso l’alto, resine pigmenti e smalti su tela aggomitolata, cm 91x72, 2012

Lor is Agosto

Nato a Udine, vive e opera a Tarcento (Udine). Lavora sulle colline del Friuli a Sedilis di Tarcento, immerso tra i vigneti del pregiato vino ramandolo. Il suo studio-laboratorio è sempre aperto ed è luogo d’incontro, confronto e discussione anche per progettazioni di eventi e manifestazioni artistiche. Inizia a dipingere giovanissimo; la sua prima personale risale al 1981. Autodidatta, si oppone agli schemi della pittura di moda, passando attraverso diverse esperienze tra il figurativismo e l’informale, per approdare negli anni ‘90 a una personalissima ricerca, che si sviluppa nell’idea dell’accartocciamento e della distensione della tela che, alla fine del lavoro, viene chiamata “tela aggomitolata”: il tema è la mescolanza di mente, cuore, razionalità, cervello. È laureato in Scienze Politiche, con specializzazione in economia, all’Università degli Studi di Trieste.

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The inserts, assemblaggio tecnica mista su legno rivestito in tela di cotone, cm 172x172, 2009

Arturo Baldan

Nato a Dolo (Venezia), vive e lavora a Mestre. Gli studi universitari lo avvicinano alla filosofia e alla psicologia della Gestalt sulla percezione che, assieme alla ricerca del movimento e all’interazione con il fruitore, sono il filo conduttore nel percorso artistico.Dopo un breve periodo tra figurativo e astratto, è la tridimensionalità modulare, d’ispirazione tecnologica, con la personale trasposizione in arte di pixel e di file vettoriali, a determinare una svolta nella creazione artistica. La ricostruzione di superfici, costituite da frammenti di memoria, prende forma con l’assemblaggio di moduli geometrici che si concretizzano in installazioni a parete o a basamento; rappresentativo è il ciclo The wall. Dopo le mostre museali di Villa Pisani a Stra (Venezia) e di Palazzo delle Contesse di Mel (Belluno), avviene l’incontro e la collaborazione con Dante Vecchiato che contribuisce, anche televisivamente, alla divulgazione della sua ricerca.

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Atlantide, tecnica mista su polistirene, cm 120x120, 2012

Marina Batt is te l la

Nata a Palmanova (Udine) vive e opera a Bagnaria Arsa (UD). Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “G. Sello” del capoluogo friulano, sotto la guida di due importanti maestri: gli artisti Mario Baldan e Nane Zavagno. La curiosità e l’interesse per il materico la portano verso una ricerca continua fino all’acquisizione di una personale cifra espressiva, caratterizzata da una combinazione equilibrata fra le ragioni dello spazio, del segno e del rilievo, in un impianto cromatico pienamente riconoscibile.Partecipa a numerosi simposi, tra cui quelli di Medana in Slovenia e di Suvero in Liguria. La trasmissione Artevisione, a TeleCapodistria, le dedica una puntata. È presente in “Scrivendo d’Arte” 1977-2002 autori, cronache, recensioni, appunti di arte figurativa in Friuli Venezia Giulia; le sue illustrazioni si trovano nel libro di poesie “Poete a Nordest”, uscito nel 2011 nelle edizioni Ellerani. Da diversi anni è presente in rassegne collettive e personali in varie località italiane ed estere.

e mail: [email protected]

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Pioggia d’autunno, tecnica mista su juta, cm 96x129, 2011

Nadia Blaras in

Nata a San Daniele Del Friuli (Udine), vive e opera a Basaldella di Campoformido (UD). Espone da diversi anni in Italia (con personali significative presso la Villa Wassermann di Toppo / Pordenone; il Salone Abbaziale di Sesto al Reghena / PN; il Teatro “Giovanni da Udine” di Udine) e in numerose sedi espositive all’estero, tra cui Finlandia, Germania, Slovenia e Ungheria.Tra i vari riconoscimenti ottenuti si segnalano: il primo premio per la pittura al “Meeting Arte e Moda” presso l’Hotel Savoia di Trieste; il premio per la pittura alla Manifestazione “Barcolana” di Trieste; il terzo premio per la scultura alla XIV Biennale d’Arte Friuli Venezia Giulia, alla Galleria Tiepolo di Udine.Dal 2007 fa parte di “AURA”, associazione artistico-culturale del Friuli Venezia Giulia, con cui collabora a progetti per la diffusione della cultura e dell’arte.Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.

e mail: [email protected] www.nadiablarasin.it

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Il Cielo si tuffa nel Mare, Opus nr 1, pittura acrilica inglobata nel plexiglas, cm 98x98, 2012

Bluer

Nato a Venezia, risiede a Padova. Artista poliedrico, Lorenzo Viscidi Bluer (che è anche scrittore) esordisce agli inizi degli anni ‘90 nell’ambito dell’astrazione; le opere di questo periodo sono dedicate al colore blu; Bluer vale appunto per “facitore di blu”.Dopo la serie delle opere spazio-temporali, caratterizzate già da forme geometriche atipiche, in cui vengono inseriti piccoli squarci di vetro variegato, poi argentato con tecnica antica, a partire dal 2004 nasce la sperimentazione con altri materiali, in primis il plexiglas, con il quale l’artista comincia a realizzare opere anche a tre dimensioni (gli “Accartocciati”), installazioni e dal 2009 sculture in vetro di Murano, realizzate presso Berengo Studio. Le ultime creazioni, elaborate con tecniche nuove, prevedono anche l’utilizzo del plexiglas e del vetro di Murano fusi in un’unica materia e la pittura acrilica e con pigmenti puri inglobata nella trasparenza del plexiglas. Partecipa agli eventi collaterali della 52a Biennale di Venezia Arte e della 12a Biennale di Venezia Architettura. Nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi al Padiglione Italia – artisti del Veneto, della 54a Biennale di Venezia.

e mail: [email protected]

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Natura umana: i fiori, le radici, le foglie della nostra anima, olio su tela, cm 100x100, 2010

Gianni Borta

È nato e vive a Udine; lavora nella sua città e a Milano. L’attività di ricerca spazia dalla pittura all’incisione, dalla grafica all’illustrazione di libri, manifesti e riviste. Comincia a esporre nel 1961, ispirandosi al neorealismo del mondo contadino friulano. È considerato un protagonista di quella che è ormai conosciuta come arte naturalistica. È presente nelle più importanti rassegne artistiche italiane ed estere. Le sue opere sono proposte in permanenza all’Art Gallery di San Pietroburgo, alla Galerie Ruf di Monaco, alla Galerie Breheret di Parigi, all’Original Prints Collectors di New York, alla Galerie Mirò di Praga, alla Foster Oversea Original Arts Museum di Shanghai e al Dan Huang Art Museum di Pechino. Numerosi sono gli interventi artistici realizzati in edifici pubblici. In molteplici occasioni la sua presenza anima laboratori di ricerca internazionali; è invitato come relatore in diversi convegni culturali. Sono dedicate alla sua opera varie trasmissioni radiotelevisive. L’arte di Gianni Borta è documentata presso l’archivio storico della Biennale di Venezia e presso l’archivio per l’arte italiana del Novecento al Kunshinstoriches Institut di Firenze.

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Baccanti, olio su tela, cm 100x80, 2012

Luig i Brolese

Nato a Crespano del Grappa (Treviso), vive e opera a Tarcento (Udine). Sotto la guida di Guido Tavagnacco sviluppa e matura l’amore per il disegno e la pittura. Nella sua attività si confronta con varie tecniche: olii, incisioni, acquarelli e chine. Fa parte dell’Associazione “Formae Mentis”, Gruppo di ricerca artistico culturale del Friuli Venezia Giulia. Il linguaggio oscilla tra un serio realismo e una figurazione fantastica; nel corso degli anni cerca una sintesi in cui il soggetto viene semplificato e sublimato. Da diversi anni è presente in rassegne collettive e personali in varie località italiane ed estere.

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Cantiere: alti forni, tecnica mista su tela, cm 100x100, 2012

NiloCabai

È nato a Udine, dove risiede e lavora. Nella sua città d’origine frequenta la Scuola Statale d’Arte, dove assorbe i primi suggerimenti per una pittura d’impronta figurativa. Gradatamente va maturando una propria idea di connessione tra colore, forma e segno fino a realizzare una stretta combinazione di dinamismo e poesia del quadro, sulla base di un’aderenza alla realtà che si astrattizza; questo avviene senza perdere il corredo di segni anatomici che la caratterizzano e che, puntualmente, riemergono a scandire lo spazio rarefatto della tela. Nell’opera si equilibrano in esiti di intensa musicalità natura, cose, situazioni e memorie inserite nei suoi numerosi cicli ispirativi (dalle “pinete” alle “marine”, dai “nuclei”, dalle “fusioni” alle “architetture spontanee”, alle “memorie di una civiltà” e alle “vele”).La sua ricerca vive su due tensioni convergenti: da una parte uno slancio all’affinamento tecnico e culturale, dall’altra la valorizzazione della libertà espressiva e della sua vocazione istintiva al colore. La vasta bibliografia critica testimonia di un’attività espositiva condotta in numerose località in Italia e all’estero.

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Untitled, acrilico liquitex su lino, cm 60x50x4, 2011

Gianluca Capozzi

È nato ad Avellino, dove vive e lavora.Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si diploma nel 1997 sotto la guida di Giancarlo Caldini. Nel 1996 studia per un anno alla Facoltà di Belle Arti di Granada in Spagna, dove si concentra sulla pittura che diventerà uno dei suoi media principali, oltre alla fotografia. Diversi critici si interessano della sua arte che trova significativi momenti di verifica in numerosi premi e occasioni espositive; tra queste si segnalano lo Spazio Natta, Como; la Biennale di Berlino; la Biennale di Venezia; il Palazzo delle Esposizioni, Roma; la Wallywoods gallery, Berlino; il Palazzo della Permanente, Milano e la Fortezza da Basso, Firenze.

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Nel giorno di San Galdino, olio su tela, cm 121x106, 2012

Sergio Colussa

È nato a Udine, dove tuttora risiede e lavora. Si avvicina alla pittura da ragazzo, negli Anni ‘60, studiando alla scuola d’arte con il prof. Caucigh. Guarda agli artisti friulani Zigaina e Ciussi e frequenta gli atelier parigini di Maestri come Edourad Pignon e Zoran Music. Le prime importanti mostre, e molte delle successive, vengono ospitate nella Galleria del Girasole di Udine con presentazioni di Carlo Sgorlon e Giorgio Seveso; poi il critico Osvaldo Patani cura i testi per le esposizioni di Venezia e Milano. Rimasto silente sul piano espositivo da quando intraprende la direzione della Galleria d’Arte, continua comunque in parallelo la sua ricerca con una decisa spinta evolutiva fino alle attuali geometrie cosmiche: nel loro perfetto equilibrio poetico è determinante la forza colore che, diventando puro ritmo, accende bagliori sul piano dipinto.

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Stadio metamorfico, tecnica mista, cm 46x61, 2000

Pietro De Campo

Nato a Udine, risiede e opera a Feletto Umberto (UD). Frequenta i corsi alla scuola d’arte “Giovanni da Udine”, allievo di Menossi, Caucig, Dino Basaldella e Perissinotto. Collabora per diversi anni con lo scultore Luciano Ceschia nel laboratorio sulla Collina dei Ciliegi in Collalto di Tarcento (UD). Nella fase più recente, che inizia nel 2000, convivono nell’ispirazione dell’artista molteplici tematiche, nelle quali, pur in un contesto intessuto di fraseggi astratti e di clima informale, la figura sembra emergere sulla soglia di una leggibilità appena accennata. De Campo ricorre talvolta ai motivi religiosi, dove esprime il dato di una calda interiorizzazione del pensiero con il riferimento a immagini prelevate dalle Scritture. L’impianto compositivo vive su un fondo in cui lo spazio è intessuto di segni e gesti che lo imbrigliano in una tessitura fitta di motivi lineari e incisioni. Partecipa a diversi concorsi ed espone in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.

tel. 0432 572922

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Orgoglio, abete, cm 140x28x22, 2012

Avio De Lorenzo

Nato a San Pietro di Cadore (Belluno), vive e lavora a Costalta di Cadore (BL). Da anni partecipa a diversi simposi di scultura su legno, neve e ghiaccio (Auronzo di Cadore, Cordignano, Dosoledo, Motta di Livenza, Sappada) ed espone in varie mostre sia personali che collettive. Assieme all’artista valdostano Silvano Ferretti, progetta e realizza a Costalta il Monumento al boscaiolo. Interessante la produzione di soggetti sacri, anche di grandi dimensioni; si segnalano infatti numerosi bassorilievi policromi, con foglia oro o più semplicemente color legno. Certe sue figure di donne con i corpi appena abbozzati, i volti ritratti di profilo e protesi verso l’alto, hanno un chiaro riferimento all’ideale di bellezza classica. Nella primavera 2010 scolpisce un’opera alta oltre quattro metri, “Il Cristo della sofferenza”, per la Chiesa della Bernolda di Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Nel 2011 realizza, a Costalta, il bassorilievo in cirmolo “Nell’armonia del primitivo”, nell’ambito della manifestazione “Una statua di legno, in una casa di legno, in un paese di legno”.

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Topkapi, oro 18 k pasta vitrea e diamante, mm 158x65, 1997

Piero De Mart in

Nato a Castions di Strada (Udine), vive e opera a Codroipo e Palmanova (UD). È docente di arte orafa presso il Liceo Artistico “Giovanni Sello” di Udine, nella sezione design del gioiello. Il suo lavoro si segnala per una combinazione tra materiali poveri e preziosi all’interno di una ricerca che spazia dalle seduzioni per la storia romana, longobarda e per le civiltà primitive latino-americane. I suoi gioielli sono vere e proprie sculture “da passeggio”, con una funzione estetica autonoma dal loro utilizzo per l’ornamento e il decoro della persona. Dal 2000 realizza sculture e bassorilievi in materiali polimaterici, caratterizzati dall’idea del movimento di linee in un contesto di armonie ritmiche sia sul piano formale che su quello cromatico. Partecipa attivamente a manifestazioni culturali in Italia e all’estero; tra le più recenti: 2006, Miami (USA), Consolato Italiano; 2008, Vienna, Istituto Italiano di Cultura; 2009, Helsinki, Istituto Italiano di Cultura; 2011, S. Pietroburgo, Teatro Kammennostrovsky.

e mail: [email protected]

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Amaranto, olio su tela, cm 120x100, 2005

Marcel lo Di Tomaso

Nato a Chiasiellis di Mortegliano (Udine), risiede e opera a Basagliapenta di Basiliano (UD). Dopo gli studi artistici compiuti con i maestri Emilio Caucigh, Dino Basaldella e Luciano Perissinotto, dal 1966 al 1976 insegna nella prestigiosa Scuola d’Arte “Giovanni da Udine”. Partecipa a significative rassegne d’arte contemporanea in Italia ed all’estero, ottenendo numerosi premi: Primo Premio Nazionale “Marina di Ravenna” 1962; Primo Premio Nazionale “Morciano di Romagna” 1970; Primo Premio “Premio Europa - Mirano (Venezia)” 1973; Primo Premio Nazionale “Morciano di Romagna” 1975; Primo Premio Nazionale “Marina di Ravenna” 1982. Anche l’attività di grafico pubblicitario procura all’artista premi di rilievo, come: Primo Premio Nazionale Manifesto CONI Giochi della Gioventù 1969; Premio Manifesto per la Sicurezza (Ministero dei Lavori Pubblici. Roma); Premio Internazionale Manifesto “La Pace nel Mondo”, Mosca 1983; Primo Premio Manifesto Campionato Italiano di Atletica Leggera 1984; primo Premio Nazionale Vinitaly per le etichette 1981. Sue opere si trovano in collezioni private e in enti pubblici, tra i quali la Galleria d’Arte Moderna di Udine, (Gamud).

tel. 0432 849280

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Anima Mundi, terracotta patinata, cm 62x42x38, 2010

Annamaria Fanzutto

È nata a Buia (Udine), dove risiede. Fin da giovane affina l’arte della pittura e del modellaggio, frequentando gli studi degli scultori buiesi Enore Pezzetta, Pietro Gallina e dei medaglisti Pietro Giampaoli e Guerrino Mattia Monassi. Partecipa in Italia e in Austria a corsi di perfezionamento sia per la tecnica della scultura in terracotta che dell’acquerello, forme espressive che predilige. Per vari anni è docente ai corsi dell’UTE di Buia, Tarcento e Moruzzo; tiene corsi di modellaggio e acquerello in scuole secondarie – medie e licei – di Udine e Pordenone. Ha al suo attivo l’illustrazione dei testi: Fruts pal mont di Anna Pia De Luca, FORUM Udine, In venas di ingjustri di Lucina Dorigo, Ass. Cult. Ermes di Colloredo. È autrice di varie medaglie per la SOMSI di Buia e per altre Associazioni ed eventi. Numerose sono le partecipazioni a mostre collettive e personali in Italia, Austria e Slovenia.

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Caricatura di Michele Mirabella - Rigoletto, china e pastelli, cm 42x29,7, 2012

Lorel la Fermo

È nata a Capodistria (Slovenia), dove risiede.Dopo il ginnasio, continua gli studi alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Trieste. Insegna alla scuola elementare “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria, all’Università Popolare e alla scuola slovena “Elvira Vatovec”. Crea numerose scenografie in seno all’attività artistico-culturale della Comunità degli Italiani di Capodistria. I suoi contatti con il Friuli iniziano nel 1972, esattamente 40 anni fa, quando partecipa al Festival Regionale della Canzone per bambini, curato dall’Associazione Pro Nimis (Udine). La caricatura è il genere che più esalta il suo estro artistico. Le sue vignette vengono pubblicate sul “Planinski Vestnik” (Gazzetta Alpina), la più antica rivista culturale slovena, unica edita senza interruzioni di stampa dal 1895 e mensile dell’Associazione Alpinistica della Slovenia.

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Bellum Vitam Consumit, polistirolo rivestito con rasante, cm 124x176x25, 2012

Car lo Fontanel la

Nato a Torre del Greco (Napoli), risiede a Maniago (Pordenone).Diplomato in scultura presso il Magistero d’Arte di Napoli, insegna discipline artistiche nella scuola pubblica e in corsi privati.Nella sua produzione, pur non disdegnando il tuttotondo, predilige il basso-altorilievo, con l’utilizzazione di tutti i materiali: cemento, ferro, legno, pietra, polistirene ed altri; impiega spesso materiali di recupero.Le sue composizioni, prevalentemente astratte, nell’ultimo decennio si evolvono orientandosi a temi simbolico-evocativi. La texture e la modularità (ricorrenti sono il cerchio e il quadrato) costituiscono l’aspetto pregnante delle sue opere. Qui il ritmo, segnato dal chiaro-scuro e dai pieni-vuoti, dona dinamismo alle superfici suggerendo spesso la fisionomia di una sorta di scrittura. Ha al suo attivo opere monumentali realizzate per vari Enti Pubblici. La Galleria di riferimento è la Zamenhof di Milano. Nel 2007 partecipa alla 52ma Biennale di Venezia, eventi collaterali.È presente nel volume “Arte Oggi”, edito da Mondadori.

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Equilibristi, acrilico su tela, cm 140x140, 2011

Mart ino Gaudiano

Nato a S. Tammaro (Caserta), risiede a San Daniele del Friuli (Udine), dove fino al 2008 insegna “Arte e Immagine” nella Scuola Media . Qui per un ventennio è curatore della rassegna regionale “Teatro dei Ragazzi per Ragazzi”. Dedicatosi alla pittura dal ‘68 e all’incisione dall’‘80, in un costante cammino di rinnovamento, prevalentemente solitario, dà voce in piena libertà alle sue intime esigenze espressive, ricercando un’armonica corrispondenza tra forma e contenuto.Partecipa a varie mostre in Friuli, Lombardia, Veneto e Piemonte. Espone in quattro rassegne personali a S. Daniele del Friuli, l’ultima nel 2011. Nel 2012 partecipa alle mostre“Art in the city Venice” e “Biennale Torino 2012”.

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I due guardiani, acrilico su tela, cm 240x340, 2005

Pino Giuf f r ida

Nato a Trieste, vive e opera a Fiumicello (Udine). Autodidatta, inizia il suo percorso artistico nel 1968, finché si attesta su una nuova figurazione con concetto filosofico esistenziale. Frequenta la Scuola di Acquaforte Sbisà a Trieste, la Scuola Internazionale di grafica e la Libera Accademia “E. Tito” di Venezia. Soggiorna a Parigi tra il 1974 e il ‘75, partecipando al “Salon D’Automne et de La Figuration Critique”. Dal 1980 al 2006 collabora alla realizzazione di scenografie per il teatro lirico “G. Verdi” di Trieste. Partecipa a numerose mostre personali in Italia e all’estero. Nel 2011 è presente alla Biennale di Venezia, padiglione Italia Friuli Venezia Giulia (al Magazzino 26, a Trieste); al Festival dell’arte e della poesia “Orbite mutanti” con mostra collettiva alla Polveriera Napoleonica di Contrada Foscarini a Palmanova (Udine); alla rassegna “La formazione dell’uno - 150 artisti per l’unità d’Italia”, presso la Galleria nazionale di Cosenza; al Teatro Kamennostrovsky di Sanpietroburgo (Russia).

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Dama con vestito blu, tecnica mista – acrilico e bambù su tela, cm 90x70, 2010

Mauriz io Gol l ino

Nato a Johannesburg (Sudafrica), vive e lavora a Osoppo (Udine). La sua passione per l’arte ha radici lontane, che lo portano ad accostarsi con curiosità intellettuale alle esperienze più rilevanti dello scenario regionale e nazionale; in questo senso coltiva anche un interesse particolare per la collezione di opere d’arte: questo è tra l’altro un modo per elaborare concetti suggeriti dai grandi maestri. Tali spunti confluiscono nel desiderio di cimentarsi direttamente con le problematiche del rapporto tra figura, spazio e colore. Così in tempi recenti comincia a dedicarsi con crescente impegno alla ricerca artistica, fino all’acquisizione di un modulo espressivo pienamente riconoscibile.

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Dialoghi, tecnica mista, cm 60x120, 2012

Fulv io Jur i ci c

È nato a Pola (Croazia), dove risiede. Dopo aver compiuto gli studi medi presso la scuola della sua città e il Ginnasio a Rovigno, si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Zagabria, sotto la guida dei pittori accademici V. Jordan e M. Stancic. Terminati gli studi, ritorna a Pola dove insegna alla scuola di Arte applicata e design. È presente nello scenario della ricerca artistica contemporanea da diversi anni con la partecipazione a una quarantina di mostre personali e circa duecentocinquanta collettive in patria e all’estero. e mail: [email protected]

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Murale verde, intonaco e acrilico, cm 120x130, 2012

Anna Maria Kramm

Nata a Koscian (Polonia), risiede a Wroclaw (PL). Studia disegno e pittura presso la Scuola d’Arte di Stato di Wrocław, concludendo gli studi con il massimo dei voti; ottiene il diploma in pittura nel 1996. Attualmente tiene un corso in tale disciplina presso la Facoltà di Pittura e Scultura nell’Accademia d’Arte e Disegno di Wrocław. Nel 2010 ottiene il diploma di post-dottorato in Arte. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Polonia e all’estero. In qualità di curatrice e organizzatrice di eventi, coinvolge diversi artisti in progetti a carattere internazionale. Nel 2011 per la sua attività artistica e didattica riceve il secondo premio dal Rettore dell’Accademia di Wrocław.

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La Sposa Due, olio su tela, cm 120x80, 2011

Marina Legovini

Nata a Monfalcone (Gorizia), risiede a Gradisca d’Isonzo (GO).Si diploma alla Scuola d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia nel 1978 e fonda la cooperativa di ceramica “La Felce”. Dal 1984 frequenta e lavora presso la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Partecipa a mostre internazionali a Roma, Parigi, San Paolo del Brasile. Nel 1989 apre la bottega d’arte “Creattività” ed entra a far parte del consorzio regionale per la valorizzazione dell’artigianato artistico del Friuli Venezia Giulia nel mondo. Collabora a Milano con l’architetto La Pietra per il progetto “Miramare”.Dal 2000 si dedica alle mostre a tema e collabora con associazioni culturali e con diverse aziende per il design e la decorazione di interni. Attualmente è presidente dell’Associazione culturale “La Corte dell’Arte”, Spazio Alba Gurtner a Gorizia, dove coordina gli eventi culturali e i corsi d’arte.

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Famiglia, terracotta, cm 65x25x19, 2012

Rosanna Lodolo

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È nata a Udine, dove risiede.Formatasi all’Istituto Statale d’arte di Venezia come ceramista, nel corso della sua crescita artistica cerca sempre di mantenere uno stretto contatto con i tempi. Dopo aver sperimentato varie opzioni espressive, finisce per prediligere la modellazione della creta. Le ceramiche e le altre opere scultoree confermano il dato di una ricerca, approfondita nelle modalità compositive e articolata nelle tematiche.Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive; varie sue opere si trovano presso collezioni private in Italia e all’estero.

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Azzurro desiderio, acrilico su tela, cm 80x80, 2012

Paola Mart inel la

Paola Martinella, nata a Coseano (Udine), risiede e opera a Feletto Umberto (UD).Da oltre trentacinque anni si dedica alla pittura con impegno crescente nello studio dei movimenti artistici contemporanei e nella ricerca personale.La peculiarità di autodidatta si coniuga con le competenze assunte in diversi corsi di disegno e pittura. È presente nello scenario nazionale e internazionale (Austria, Slovenia, Turchia, Ungheria) in mostre personali e in rassegne collettive in prestigiose sedi espositive, tra cui gli Istituti Italiani di Cultura di Budapest, di Cracovia e di Lubiana.Svolge per alcuni anni corsi di discipline pittoriche, dove con allievi dall’età anagrafica molto variegata approfondisce lo studio delle linee fondanti dell’evento creativo sulla superficie dipinta.Fa parte dell’Associazione Artistica e Culturale “Aura” del Friuli Venezia Giulia, con la quale collabora ai progetti di diffusione della cultura e dell’arte. Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche, in Italia e all’estero.

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Thetadrom 1X, china su carta, cm 70x100, 2011

Zdravko Mi l i c

È nato ad Albona (Croazia), dove vive e lavora. Si diploma nel 1977 all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida di Carmelo Zotti. Nel 1988 studia mosaico nel corso del prof. Riccardo Licata all’École Superiore des Beaux Arts di Parigi. È docente di pittura e mosaico all’Accademia d’Arti Applicate di Fiume (CRO). Il suo curriculum registra oltre sessanta mostre personali e decine di collettive in Croazia e all’estero; numerosi simposi di scultura e diversi premi. Sue opere si trovano in molte importanti collezioni nazionali e internazionali. e mail: [email protected]

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Istrian Jazz, tecnica mista su legno, cm 65x125, 2011

Bruno Paladin

È nato a Rijeka (Fiume) in Croazia, dove vive e lavora. Dopo gli studi, dal 1976 è presente sulla scena artistica nazionale e internazionale. È membro dell’Associazione degli artisti croati (HDLU) e dell’Associazione nazionale degli artisti autonomi (HZSU). Ha al suo attivo una sessantina di mostre personali e oltre quattrocento collettive in Croazia e all’estero. Premiato in molte occasioni, prende parte a numerosi simposi d’arte in varie località dello scenario soprattutto europeo. Le sue opere sono presenti in collezioni private, gallerie e musei d’arte contemporanea sparsi nel mondo.

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Identità, rilievo in legno di cedro e ferro, cm 130x100, 2011

Paolo Pasini

È nato a Gemona del Friuli (Udine), risiede a Osoppo (UD).Nel 2005 comincia la sua attività nel settore della falegnameria e carpenteria leggera. La tensione sperimentale lo porta a progettare opere che, tenendo conto di raffinate modalità artigianali, gli consentono di raggiungere livelli qualitativi di intonazione artistica. Curioso osservatore dell’esistente, sa captare dalla realtà quei segnali che poi traduce nelle sue sculture, soprattutto parietali, dove la dislocazione geometrica delle porzioni lignee articola uno spazio dell’immaginazione sempre diverso. Talora nelle sue creazioni il dato portante è quello dell’ironia, che conferisce leggerezza anche alle dimensioni più grandi.

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Venus, tecnica di cucitura a macchina e manuale su tela, cm 32,5x32,5, 2008

Sabina Romanin

È nata a Pordenone, dove vive e lavora.Laureata in lingue all’Università di Ca’ Foscari e in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, frequenta l’Accademia di Plymouth (GB) con borsa di studio Erasmus. La sua pratica artistica, orientata all’arte tessile, utilizza la macchina da cucire per realizzare ritratti e include interventi quali libri d’artista e poesia visiva, installazioni, azioni performative, sia in Italia che all’estero. Collabora con la designer Paola Navone in occasione del Fuori Salone 2008 di Milano. Le sue opere tessili sono presenti in collezioni pubbliche e private (collezione Albornoz/Tulli-Centro d’ Arte Contemporanea di Spoleto; Outlet Prandina di Schio / Vicenza; Biblioteca Civica di Pordenone). Il curriculum annovera, tra l’altro, la partecipazione a simposi internazionali d’arte, come nel 2010 a Maribor (Slovenia) e nel 2011 a Mszana Dolna (Polonia).

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Ci sono argomenti molto convincenti, ceramica e legno, cm 18x65, 2012

Erwin Schwentner

È nato a Graz (Austria), dove risiede e lavora. Ironico cantore di un’umanità grottesca, surreale, venata di una sottile follia, l’artista, che ha nel disegno uno dei suoi pregi fondamentali, ottiene i suoi esiti più efficaci nell’ambito della scultura. Qui le sue ceramiche parlano di un mondo che trova nel paradosso e nel grottesco la cifra rappresentativa più fedele. Il tono con cui vengono ritratte le sue figure sia sul piano, sia nella tridimensione, è sempre quello di una provocazione che spinge l’osservatore a far seguire il sorriso del primo impatto da una riflessione sulle piccolezze del “teatro umano”. Alla base della ricerca c’è la qualità del progetto e la raffinatezza esecutiva, capaci di produrre risultati sempre originali.

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Zimmer Frei, installazione ferro e tela, 2012

Max Seibald, nato a Lienz (Austria), vive tra Vienna, Wroclaw (Polonia) e varie località della Croazia. Nella capitale austriaca studia all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di J. Avramidis e di M. Pistoletto, ottenendo il diploma nel 1994 e presso la IUAV di Venezia, nel corso di A. Muntadas. Dagli anni ‘90 la sua ricerca artistica è andata spaziando su un territorio espressivo che lo porta a sperimentare numerosi materiali con cui crea i suoi eventi plastici e le sue installazioni. Muovendosi con disinvoltura dal legno al ferro, dal cemento alla pietra, Seibald delinea un itinerario evolutivo che ha sempre come comune denominatore l’ingrediente ironico e lo sguardo critico di fronte alle problematiche del mondo contemporaneo. È tra i fondatori e promotori del simposio “Kunst am Berg” a Zell am See (Austria). Fa parte dell’Associazione “Kunstwerk Krastal”, con la quale organizza molti incontri e rassegne artistiche internazionali. Realizza vari progetti site specific per diversi luoghi pubblici.

e mail: [email protected]

Max Seibald

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Vento 7, pietra Lipizza, cm 83x49x20, 2010

Vojc Sodnikar

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Nato a Lubiana (Slovenia), risiede a Capodistria (Slo). Studia scultura privatamente a Parigi. Alla fine degli anni ‘80 si trasferisce in Istria, dove tuttora vive e lavora. Partecipa a vari simposi di scultura nel suo paese e all’estero (Lipizza, Dobrovnik, Cornaria).Realizza le sue opere spesso in cicli, “corna” e “vele”, soggetti ispirati alla terra istriana, in pietra bianca, e al Carso, usando la pietra nera e grigia. Le sue “onde” e “conchiglie” sono sculture ricavate da pietre di diverso colore dell’ Istria e del Carso. I motivi del “vento” e dei “cipressi”sono lavori realizzati ad incastro con due o più lastre litiche.Nel 2010 apre a Capodistria un suo spazio espositivo, l’Atelier Svojc, dove ospita mostre anche di altri artisti. Le sue opere si trovano in luoghi pubblici e privati, in Slovenia e all’estero.

e mail: [email protected]://artmajeur.com/ateliersvojchttp://sites.google.com/site/ateliersvojc

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Tonni, olio su tavola, cm 147x105, 2010

Iacopo Toppazzini

È nato a San Daniele del Friuli (Udine), dove risiede. Laureato in Storia dell’Arte a Udine con un’articolata tesi sul muralismo argentino, da molto tempo è interessato alla pittura; anche per questo approfondisce le varie tecniche, con particolare riferimento a quelle murali come l’affresco ed il trompe l’oeil.Nella sua pittura la lente dell’affetto inquadra la minuzia dei dettagli, rispettati con aderenza tipica dei manuali scientifici, ma liberati dalla foga iperrealistica dentro un ambiente completamente ricostruito per rispondere alla esigenze del silenzio. Toppazzini parte dai brani di realtà vissuta o immaginata e interviene con un’operazione chirurgica di sottrazione di tutti quei dati che, nel mondo fisico, costituiscono ostacolo a un’idea di questo tipo. È così che scorrono dinanzi allo sguardo dei fruitori vari pesci ritratti nella dettagliata scansione dei corpi, che talora si propongono allo sguardo dal buio di una profondità, intesa come abisso del mare, nel quale il silenzio è condizione di coagulo delle tensioni evocative e della struttura compositiva.

e mail: [email protected]

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Senza titolo, acrilico su metallo, cm 48x48, 2011

Gabi Troester

È nata a Gleisdorf (Austria), dove abita e lavora. Docente di educazione artistica, si dedica da anni all’attività artistica professionale; numerose sono le mostre personali e collettive in Austria e all’estero. Persegue una coerente forma creativa che fa dell’uso del colore e del segno gli elementi centrali della sua espressività artistica.Le sue opere rispecchiano un mondo interiore ricco di sollecitazioni e di nessi tra la realtà personale e quella circostante: vanno dal valore segnico-strutturale a quello materico-costruttivo.Le superfici dipinte si presentano con ben determinati temi dominanti, scaturiti da una tavolozza vibrante, capace di esibire implicazioni culturali di vasto respiro.

e mail: [email protected] www.gabitroester.com

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Senza titolo, bronzo a cera persa, h. cm 58, 2011

Dante Turchetto

Nato a Pordenone, risiede e opera ad Azzano Decimo (Pordenone). Nel 1978 si accosta al disegno e alla scultura sotto la guida di Felice Canton, che intravede qualità tecniche e potenzialità artistiche puntualmente tradotte in una ricerca – condotta in collaborazione con vari maestri - densa di significativi risultati. Nelle sue opere utilizza diversi materiali, dalla terracotta al legno, dal marmo al bronzo (di cui egli stesso esegue le fusioni).È protagonista di numerosi simposi in Italia e all’estero, mettendo in evidenza una cifra espressiva del tutto personale. Ottiene importanti premi e riconoscimenti da parte della critica e del pubblico. Tra le sue realizzazioni più significative l’“Angelo dell’amicizia”, a Milstatt (Austria), “Il Saggio” a Eschwege (Germania), “Icaro” a Berg in Drautal (Austria), “Universalità”, al Miniparco di Zoppola (Pordenone), Stele commemorativa a Joss Rabb, a Portogruaro (Venezia), Altare e leggio ligneo, Chiesa del Poggio, ad Ancona.È presente con le sue opere in collezioni private e pubbliche.

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Di che bande (In questa direzione), graffito su intonaco, cm 60x90, 2008

Enzo Valent inuz

È nato a Romans d’Isonzo (Gorizia) dove vive e opera. Il suo percorso artistico si divide in due grandi esperienze lontane fra di loro oltre 30 anni: la prima nella seconda metà degli anni Sessanta; dopo il diploma di Maestro d’Arte in decorazione pittorica all’istituto d’arte di Gorizia, allievo di Cesare Mocchiutti, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia, sezione di Pittura, dove ha per maestro Bruno Saetti e l’allora assistente Carmelo Zotti. Nel 1968 c’è la sua prima personale e, di seguito, un’intensa attività di mostre che vicende personali interrompono nel 1973.Per oltre tre decenni l’arte diviene per Valentinuz un interesse coltivato solo in forma passiva, con la lettura, lo studio, le visite a mostre di maestri e colleghi.La ripresa è del 2004, quando il comune di Romans d’Isonzo gli chiede di aprire uno studio di pittura murale che diventa un luogo aperto al pubblico e ai giovani, dove spiegare e mostrare la nascita di opere d’arte realizzate con l’affresco e il graffito su intonaco.Da allora la sua attività non si ferma più e decine sono le personali e collettive alle quali partecipa in Friuli Venezia Giulia, Veneto, ma anche in Austria, Francia e Slovenia. È ospite di gallerie pubbliche e private, biblioteche, università e grandi tenute, che nel tessuto del Collio goriziano offrono luoghi di impatto storico e di forte legame con il territorio.

e mail: [email protected]

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Carezza, calcare di Brazza, cm 24x24x24, 2010

Vi l l ibossi

È nato a Muggia (Trieste), dove vive e lavora. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Genova, sotto la guida di Ludovico Caraventa, frequenta per un decennio la Scuola Libera di Figura, diretta da Nino Perizi presso il Museo “Revoltella” di Trieste. Inizia l’attività espositiva nel 1964 con una serie di mostre personali e collettive che lo portano in diverse parti d’Italia e d’Europa. Le televisioni italiana, tedesca e jugoslava realizzano diversi cortometraggi sulla sua opera. Tra le numerose opere dislocate in spazi pubblici si segnalano: nel 1986 per la Camera di Commercio di Trieste una grande scultura in pietra di Repen per festeggiare lo scambio mercantile Trieste-Salonicco (per la Fiera di Salonicco); nel 1995 una possente scultura di marmo Lasa in un parco pubblico di Dresda (Germania); nel 1999, assieme allo scultore Erik Lovko, realizza il monumentale cippo-scultura in pietra d’Istria a Rabuiese, per celebrare l’abolizione del confine tra lo stato italiano e quello sloveno. Nel 2004 da un monoblocco di Pietra d’Istria ricava un “leone marciano”, collocato al Bastione del Portello di Padova.

e mail: [email protected]. 040 272772

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La grande madre, scultura in cemento leggero, cm 155x36x30, 2008

Bernarda Visent in i

Nata a San Pietro al Natisone (Udine), risiede e lavora a Tarcento (UD).Laureata in materie letterarie, appassionata d’arte e archeologia, svolge dal 1980 una sintesi personale fra la ricerca scultorea e quella archeologica.Molti illustri critici e scrittori si sono occupati della sua arte. Fra i numerosi premi si citano: Firenze 2006 e 2008: Centro culturale Firenze Europa “M. Conti”; Veritas 2004 e Traguardo 2005: Il Corriere di Roma “Giornate della Cultura”- Roma; Premio della critica al Concorso internazionale Tokyo 2011: Centro Diffusione Arte, Palermo; Premio al Primo Concorso Effetto Arte 2012, Palermo. Espone con continuità in Italia e all’estero. Partecipa a esposizioni personali nell’ambito di convegni internazionali promossi dall’Università di Udine su temi preistorici. È presente in: Enciclopedia d’Arte Italiana 2010 e 2011, Scultori italiani dal 2008, Mondadori, I Grandi Maestri dal 2009 ed. CDA-Palermo, Creazioni 2011 di P. Levi, Manent 2012, Roma. Fa parte dell’Accademia de I 500 per le Arti Scienza e Cultura di Roma, in qualità di Accademico di Merito.

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ANNIVERSARIO: LETTERA A MIA MADRE

Il mondo liquido vestito a lutto l’anniversariotornando a piovere sul rosso dei garofani sul bianco delle calle che più d’ogni cosa ti piaceva in quel buco dove adesso sei e non sai la città che si risveglia con rumore di pioggia e di stoviglie odore di panetterie. Il merlo indiano non si è più ripreso dopo la tua morte parla dialetti astrusi si lancia contro la gabbia a testa bassa- e il tuo nipote prediletto - sparito - non se ne sa più niente. Nè alba nè rosso di tramonto nelle stanze - genealogie in letargo attorno al tavolo niente - la casa allo sbando nel folto del già stato. “Sconosciuta” ha scritto l’ufficiale giudiziario venuto per riscuotere le tasse.

Chissà.. vissuta... quando...

Mar ia At tanasio

È nata a Caltagirone (Catania), dove risiede. Poeta e narratora; diversi sono i suoi romanzi storici pubblicati dall’editore Sellerio: Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile (1994); Di Concetta e le sue donne (1999); Il falsario di Caltagirone (2007). È inoltre autrice di Dall’Atlante agli Appennini, (Ed. Orecchio acerbo, 2008); una riscrittura del deamicisiano Dagli Appennini alle Ande, ambientata nella contemporaneità; e del libro di prose, tra saggio e narrazione, Della città d’argilla (Ed. Mesogea, febbraio 2012). Le raccolte di poesie pubblicate sono: Interni (Guanda 1979); Nero barocco nero (Sciascia 1985); Eros e mente (Ed. La Vita Felice 1996); Amnesia del movimento delle nuvole (Ed. La Vita Felice 2003); Del rosso e nero verso (Ed. Il Faggio 2007); Di dettagli e detriti, un gruppo di poesie uscite nell’Almanacco dello specchio (Mondadori 2010).

www.mariaattanasio.it

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LE AQUILE

a Roberto Marino Masini

Continua il tempo la sua corsasorprendente tra riccioli di pietra,nella nebbia filosofica.

Continua il tempo nella musicache l’aria trasforma in città del pensiero

e volano aquile i cieli dell’uomo.

Maur iz io Benedett i

Nato a Berna (Svizzera), vive ad Ara Grande, frazione di Tricesimo (Udine). Per l’editore Sottomondo di Gorizia nel 2006 pubblica la raccolta breve Lontano da chi ascolta e nel 2008 il libro So distruggere il mio dio. Il volumetto Bionda salamandra e altre poesie (editore “Kappa vù”, Udine, 2010) gli fa meritare il primo premio alla diciottesima edizione del Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. Ha al suo attivo la partecipazione redazionale alla rivista “Corrispondenze & Lingue Poetiche” edita dalla “Kappa vù” di Udine. È direttore Artistico del Festival di poesia “PoetARE”, che si tiene dal 2008 ad Ara di Tricesimo. Nel 2009 vince il “Trieste poetry slam” e si classifica secondo al Premio Nazionale di poesia “Ossi di seppia”, che prevede la pubblicazione su antologia per i primi quattro autori classificati. Nel 2010 viene inserito nell’antologia del Premio Internazionale “Giuseppe Longhi”; nel 2011 ottiene il Premio Nazionale di poesia “San Mauro Città delle Fragole”, organizzato dalla rivista piemontese “Nuova Periferia”, e il Concorso Internazionale di Poesia “Calla in poesia - arte senza confine”.

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SETA

Quando osservola mia rosa giallaaffacciata alla gratadella finestra,mi chiedo seil blu della notteaddolcirà il morsodel ricordo,tu amore radiosoquesta mattinacoprimi – ti prego –di seta.

Maddalena Capalbi

Nata a Roma, vive a Milano dal 1973. Partecipa a numerosi concorsi tra i quali quelli organizzati da Arpanet nel 2003 e nel 2004 con pubblicazione sulle antologie Meccano, con nota di Elisabetta Sgarbi, e Kermesse, con nota di Aldo Nove. Una sua poesia, nel 2005, è inserita nell’antologia Pace e libertà - la battaglia delle idee (La Comune) con intervento di Alberto Granado, un’altra nella raccolta Ti bacio in bocca e nei diari poetici 2007 e 2009 Il segreto delle fragole (LietoColle). Altri testi sono inseriti nell’antologia L’Eco del vento Ed. Pagine. La sua opera prima è Fluttuazioni (LietoColle, 2005); alcuni suoi testi sono tradotti in lingua slovena da Jolka Milic. A seguire pubblica Olio (LietoColle, 2007), nel 2008 Sapevo (Ed. Pulcinoelefante) e Il giardino di carta, stampato dal laboratorio grafico “Fil de Fer Freedom Coop”. Nel 2009 dà alle stampe Arivojo tutto (LietoColle), poesie in dialetto romanesco, e alcuni testi sono inseriti nell’antologia Prova d’orchestra, curata da Guido Oldani. La sua ultima pubblicazione è Nessuno sa quando il lupo sbrana (La Vita Felice, 2011). È redattrice della rivista “Qui Libri” (La Vita Felice).Dal 2006 coordina un corso di scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Bollate (Milano), curando ogni anno le antologie poetiche.

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IL SERVOMUTO

Raccolgo il giorno nei gesti che sonolevare la camicia, piegare i pantaloni,unico proposito di ordine. Sui vestiti c’è il mio odore, fumo e pelle.

Rivedo le parole già detteE quelle mancate.Ora il servomuto ha la mia forma,la sensazione di perdere tempoe non averne mai abbastanza.

Qualcosa resta sempre addosso- le domande, per esempio - ogni sera,che strisciano quando spengo la luce.

Tutta la vita a spogliarmimai veramente del tutto.

Roberto Cescon

È nato a Pordenone, dove vive e insegna. Le sue pubblicazioni sono: Vicinolontano (Campanotto, 2000) e il saggio Il polittico della memoria. Aspetti macrotestuali sulla poesia di Franco Buffoni (Pieraldo, 2005). Suoi racconti appaiono nell’antologia Scontrini (Baldini&Castoldi, 2004), nella rivista “Tina” e su www.ombelicale.it. Sue poesie sono pubblicate nel 2010 da Samuele Editore (La gravità della soglia) e nella rivista Atelier (marzo 2012). È tra i curatori della Festa di poesia di Pordenone. Collabora all’organizzazione del Premio Teglio Poesia e dei festival letterari Pordenonelegge e Notturni di versi. Il suo blog è robertocescon.com.

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HORTUS

Ora sulla nostra tavola abitano i fruttidel tuo sogno di fare di questa terrala tua terra. I rosari deflagratidei fagioli si perdono tra le onde

macchiate della tovaglia, il violail rosso venato d’azzurri solfatidi melanzane, pomodori apparsicome ignorati angeli annuncianti

la buona novella di ogni istantedove il fuoco alto della Genesidivampa, verde incontrollabilebig bang di steli, gemme dai solchi

arati. Tra noi di nuovo bambininel scoprirli antichissime epifaniedel mondo che ci attraversa per averealtri occhi per sognarlo in una vita

in una notte in cui non si può dormire.Ogni sera ti fai messaggera d’acquedalla casa alla radice che chiedeall’invisibile di diventare fiore

e profumo da cogliere, tenere tra le dita.

I van Cr ico

Nato a Gorizia, fin dalla nascita vive per molto tempo a Pieris (Gorizia), attualmente risiede a Tapogliano (Udine). Inizia gli studi artistici nel 1981, diplomandosi poi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1992. Contemporaneamente approfondisce lo studio della letteratura dialettale, italiana ed estera con studiosi come Amedeo Giacomini, Gianmario Villalta e Pierluigi Cappello (con cui cura e realizza la collana di poesia la “Barca di Babele”, con testi anche di autori friulani, bisiachi, triestini). Dopo essersi inizialmente segnalato giovanissimo come poeta in lingua, nel 1989 comincia a impiegare anche il nativo idioma veneto “bisiàc”. Suoi testi poetici e saggi critici appaiono, a partire dal 1992, sulle maggiori riviste italiane come “Poesia”, “Lengua”, “Diverse Lingue”, “Tratti”, “Frontiera”. Nel dicembre 1997 pubblica Piture, a cura di Giovanni Tesio, per l’editore Boetti di Mondovì e nel 2003, per il Circolo Culturale di Meduno, con prefazione di Antonella Anedda, Maitàni (“Segnali di mare”). Nel 2006, per le edizioni del Consorzio Culturale del Monfalconese esce la plaquette Ostane (“Germogli di rovo”) e nel 2007 la raccolta Segni della Metamorfosi per le edizioni della Biblioteca di Pordenone. Nel 2008 pubblica la raccolta De arzent zu per l’Istituto Giuliano di Storia e Documentazione di Trieste.

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IN SILVA

Di quel pigmento espansoche la macchia emana,e come un manto di luce e cielo unitiavvolge nel virente germoglio il cui alone culmina nella radura, arbitro del respiroè il suo nucleo segretod’immateriale sostanzache ci sorveglia.

Antonio Cr ive l lar i

Nato a Pordenone, vive a Spilimbergo (PN) dove lavora. Dagli inizi degli anni ‘70 è impegnato nell’area estetica verbo-visuale, dopo un periodo dedicato alla fotografia e un’assidua esperienza attiva nella poesia. Ha al suo attivo diverse mostre personali e numerose partecipazioni a rassegne nazionali ed internazionali, anche con interventi di performances e installazioni. Per quanto concerne la poesia, è presente in molteplici occasioni su varie riviste e periodici. Nel 1998 pubblica la raccolta Grammalogie e nel 2007 Raggi scaleni. Per tre anni consecutivi, dal 2001 al 2003, è finalista segnalato nel concorso letterario plurinazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”. Nel 2009 si classifica al secondo posto al concorso letterario “Gioia Turoldo” di Coderno (Udine) e nel 2010 partecipa alla rassegna “Poetando” a Pordenone. Nel 2011 ottiene il Premio Nazionale di Poesia “Giuseppe Ungaretti”, indetto dal Comune di Santa Maria La Longa (Udine).

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SE INSIEME

se insieme portava le piaghe la ragione e i canditi era colta una intelligenza: svernava.parlare non era molto importante ridendo i fondi delle campane e la fronte esposta. quelli sapevano ogni cosa dei fermenti scuri prima della neve, del ritorno delle madri in qualsiasi momento.

E r ika Crosara

Nata a Vicenza. Vive per diversi anni a Caldogno (Vicenza) e a Venezia, dove si laurea in Conservazione dei beni culturali. Attualmente risiede a Galleriano di Lestizza (Udine). Le sue poesie sono pubblicate in alcune antologie (Dall’Adige all’Isonzo. Poeti a Nord-Est, Fara Editore, Rimini, 2008; Notturni di_versi. Crisi, Nuovadimensione, Portogruaro, 2010; Salvezza e impegno, Fara Editore, Rimini, 2010; Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti Canti X-XXVII, Il Ponte del Sale, Rovigo, 2011), su riviste e blog letterari. Ius è il suo primo libro di poesia (Anterem Edizioni, Verona, 2010, vincitore del Premio Lorenzo Montano dello stesso anno).

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Oggi – mi coglieun inerte disgustopersino dei verbi più belli –finire cessare negare…

Con forza residuafino a nottedissi no al giorno –al suo verbo nascosto.

S i lv io Cumpeta

Nato a Farra d’Isonzo (Gorizia), risiede a Staranzano (GO). Di origine rumena, Silvio Cumpeta ha una formazione specificamente storico-filosofica, che lo impegna, tra l’altro, ad approfondire alcuni aspetti della filosofia italiana tra le due guerre con la pubblicazione dei relativi saggi. Negli anni Settanta comincia a dedicare le proprie energie creative alla poesia: Questo corpo in fuga, 1979 (premio “Biella” 1980); Stazione e moto della signora, 1988; Accostanze e oltranze, 1989; Millenovecentonovantaquattro, 1997; Il tramonto dell’ira, 1998; Un giorno per tutti, 1999.Nel 2001 dà alle stampe l’opera filosofica I dialoghi dell’ego e l’antologia Poèmes choisis presso l’Harmattan France, con cui nel 2002 pubblica Ovviamente o della futilità. Dal 1993 dirige, per diversi numeri, la rivista di letteratura e arte “I quaderni della luna”. Nel 2003 pubblica Breviario iracheno (premio “Dino Menichini” 2005) e nel 2006 la versione in lingua slovena Iraski brevir; nel 2009 Tra elegia e satira; nel 2011 Amici 1993 – fragmentularia postuma. È anche autore di testi narrativi e per il teatro.

tel. 0481 791268

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VORREI

Avrei bisogno di cantare una canzoneMa di cantare non son capaceE allora…Vado vado vadoVado consumando selciatiVadoMi porto in giro come un saccoAppeso alla cinturaDi mille voci nessuna sentoDi mille volti nessuno vedoVado vadoStrade vicoli e ancora piazzeAngoli in agguatoAnime in cattivo statoMuri che si avvilisconoGli unici complimenti Li han da color che pisciano

Antonio De Lucia

Nato a Cividale del Friuli (Udine), risiede a Udine. Per quasi cinquant’anni svolge il lavoro di meccanico in officina; in parallelo coltiva la passione per la letteratura, la poesia e il teatro. Nel 1983 esce la sua prima raccolta, Di lunc il troi (Lungo il sentiero), un complesso di poesie in friulano, che rappresentano gli aspetti molteplici della sensibilità dell’autore. La scrittura è comunque un impegno continuo che gli consente di avere a disposizione molto materiale da affidare a prossimi impegni editoriali. De Lucia compone e recita testi di teatro e monologhi, racconti brevi, testimonianze di un vissuto, per fissarne l’esperienza. Due punti di riferimento costanti della sua attenzione intellettuale sono Federico Garcia Lorca per la poesia e Ippolito Nievo per la narrativa. La sua più recente pubblicazione è Ho solo ascoltato, breve raccolta di poesie ispirate dalla visita alla mostra di pittura di Paola Gamba.

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Vado vadoIl cuore va in piazza grandeLa testa va in comunePicchio la fronte contro uno spigolo di muroIl sole resta indifferenteVado vadoL’anima in prigioneLibero senza libertàNon esiste una piazza che si chiami Dell’OnestàVado vadoVado con gli occhi chiusiRovistando dentro il cuore per veder se trovoQual’cosa di buonoPer potervi raccontare qualcosa che non sanguiniE che assomigli ad una canzoneA UNA CANZONE!

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COSE DI LUNEDì

Che forse è così

nel nostro toccare la vitasiamo più fortunati dell’acquaal contatto del fuoco

noi, almenoprima di scomparireci scottiamo.

G iovanni F ierro

È nato a Gorizia, dove vive. I suoi testi sono pubblicati nelle antologie Frantumi (2002) e Prepletanja-Intrecci (2003) e nel 2004 nella sua prima raccolta poetica, Lasciami così, edite da Sottomondo Gorizia. Nel 2008 con la silloge Acque di acqua è presente nell’antologia “Dall’Adige all’Isonzo. Poeti a Nord-Est”. La sua più recente raccolta poetica è Il riparo che non ho, uscita nel corso del 2011 per le edizioni Le Voci della Luna. Nel dicembre 2011, cinque suoi nuovi testi a titolo Una tregua sono ospitati sulle pagine dell’Almanacco dello Specchio 2010-2011, edito da Mondadori.Partecipa a varie letture e festival poetici in Austria, Croazia, Italia, Repubblica Ceca e Slovenia. È tradotto in ceco, croato, friulano, portoghese, sloveno e tedesco.

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NUR

D’amore non si parla mai se non in punta di dita,sfiorando fragili sentimenti nei sensi ormai dispersinella dolcezza di un volo senza correnti a riportarti indietro.

Senza muri scivolare da una libertà al respiro del cuoreche parla (lui sì) e ride (lui sì)senza vergogna, senza timore, sfiorando nubi ciarliere e dolci mentre risale sul mare nel tempo di quell’amoreche ancora vive senza bisogno parole

Lucia Gazzino

È nata a Udine, dove risiede e lavora. Poetessa e traduttrice di testi storici e poetici, è fra i dieci traduttori di In Danger - a Pasolini Anthology, curata dal poeta Jack Hirschman; ha al suo attivo la trasposizione di Duhuor an Luna di Aldo Clodig e la traduzione dell’antologia tibetana The Kid’s Way. Scrive in italiano, friulano e inglese. Sue poesie, diverse delle quali premiate, sono inserite in numerose antologie poetiche; è tradotta in tedesco dal filosofo Raphaël Käser, in inglese dal poeta Micheal Daley, in gallese dallo scrittore Harri P. Jones e in sloveno da Margherita Trusgnach.Le pubblicazioni sono: Fiori di Papiro, Firenze Libri Editore, Firenze 1988; La casa delle carte - La Cjase des Cjartis, Aura2 Editore, Udine 2002; Alter Mundus - Lietocolle Editore, Parè – Como 2004; Babel. Oms, feminis e cantonîrs. La Vita Felice Editore, Milano 2012. È autrice di Viaggiatori senza Valigia, video poetico, Arte Video, Palmanova 2002.

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Nel fiume tra gli orecchic’è un’entrata.Sul fondodel pozzo un occhio –alla finedello sguardoil cielo.

Il riflesso dell’occhio si spezza, come nuvole solitarieche dissolvono e passano al cielo infinito.

Punto d’ascolto.

Monika Lazar

Nata a Tolmino (Slovenija), risiede a Caporetto (SLO). Di professione disegnatrice grafica, coltiva con passione la pittura, dopo aver svolto una seria formazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia e all’Arthouse, college of visual arts di Lubiana. Il debutto poetico nel 2005 è segnato dall’opera Nekdo klice (Qualcuno chiama). Sue liriche sono pubblicate nelle riviste slovene “Primorska srecanja” e “Poetikon”.

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NON SO LE FORME NÉ IL MODO

Non so le forme né il modoper cui mi si compone in menteil luogo (la voce),mentre oscilla e s’aprein ascolto (in un moto)

ma è per un senso, credo,oltre ogni dato che la pioggia oggi rigala primaverae Marzo

non so…ma è tutto: la musa,la dea che si svelaal confine delle cosee dell’incanto

Marco Marangoni

Nato a Padova, risiede a San Vito al Tagliamento (Pordenone) e insegna a Portogruaro (Venezia); ha al suo attivo scritti di poetica e critica. È autore di: Tempo e oltre, Campanotto, Udine 1994, con prefazione di Giuseppe Conte; Dove dimora la luce, I quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme, 2002, con prefazione di Tomaso Kemeny; Per quale avventura, Raffaelli Editore, Rimini, 2007 con prefazione di Milo De Angelis (un’anticipazione di quest’ultimo libro si trova anche in Almanacco dello specchio, Mondadori, 2006). Suoi testi sono pubblicati in riviste e antologie in lingua inglese, slovena, spagnola e tedesca. È promotore della “Casa di poesia” di San Vito al Tagliamento (PN).

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PECOL

Mi fermo quidove finisce la corrierae brulicano le ombredi un dove che non sopiù ritrovareoltre, adesso, è boscobuio di volpi e tanefin dentro il tesseredelle frondegrembo misteriosoper cento anni di faticaradi giornidi riposoil destino del fruttoè la terra in cui cadeè da lìche si rinasce

Maur iz io Matt iuzza

Nato nei pressi di Zurigo (Svizzera), risiede a Buttrio (Udine).È autore delle raccolte di poesia La cjase su l’ôr (1997) e L’inutile necessitâ(t) (KappaVu, Udine, 2004) con note critiche di Luciano Morandini e Claudio Lolli. Lavora come paroliere per il cantautore Lino Straulino, col quale realizza anche l’album Tiere nere. Suoi testi appaiono in diverse antologie a fianco, tra gli altri, del poeta beat Jack Hirschman e di grandi firme della canzone come Elisa e Neffa. È il vincitore del Premio di poesia Città di Ceggia e del Premio nazionale Laurentum 2009 per poesia inedita in lingua italiana. Nel 2010 pubblica, con note di Mauro Daltin e postfazione di Bruno Pizzul, la raccolta di racconti Il Derby della luna. Un suo testo, musicato da Renzo Stefanutti, è tra la canzoni finaliste della sezione musica d’autore del Festival di Poesia di Genova. Recentemente dà alle stampe il libro di poesia Gli alberi di argan (La Vita Felice, Milano, 2011).

e mail: [email protected]://libri.lavitafelice.it/libri-maurizio-mattiuzza-gli-alberi-di-argan-1137.htmlhttp://www.facebook.com/mauriziomattiuzza

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IL BRUSIO DELLA FOLLA

Il brusio della folla vola nel pulviscolo d’oroavvolta in veste d’ocra io sono una di loroil labirinto mi culla come cantilenae mi porta bendata nel souk dei bracciali.Le ragazze hanno nomi che graffiano l’intonacoquando i loro fratelli le chiamano a sera.Il mio debito da saldare è un rossetto in cambio di un bracciale.Chi me ne fece dono portava una veste lunga e scuracome quest’altra nucafigura che si gira e chiede muta.

Cr is t ina Micel l i

Nata a Udine, risiede a Basiliano (UD). Partecipa da tempo a letture e festival di poesia. Suoi testi sono inseriti in riviste, antologie e siti web. Alcune sue liriche ottengono riconoscimenti ad alcuni concorsi nazionali. Nel 2011 pubblica la plaquette Nuvola del pensiero (Edizioni Culturaglobale) e la raccolta Stato di Veglia (Edizioni Dot.com Press - Le voci della luna), con cui si classifica seconda al Premio internazionale Renato Giorgi.

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FINIS HISTRIAE(poesia dalla raccolta inedita Adriatica)

dicono che sotto costadi fronte alla punta di Promontoredove le erbe selvatiche esalanol’anima a una vampa inusuale arriva la tua insondabile metamorfosia una superficie vibratacome un lancio di coltellii tuoi aerei sparidi fatti cannibaliall’attacco di sorpresi cannibalicosa rivelanodal tuo corpo profondoquali inconcepibili sostanzeavvelenanoil quieto grembo delle tue acquaquali ribellioni si tramanocontro di noiviolentiquali inattese e giuste punizioni

Mar ina Moret t i

È nata e vive a Trieste, dove insegna al liceo. Compie per alcuni anni ricerche storico-archeologiche presso istituti italiani e stranieri. Membro fondatore del Pen Club Trieste, dirige la sezione letteraria dell’associazione Iniziativa Europea. Suoi testi poetici appaiono in antologie e riviste italiane e internazionali in albanese, inglese, serbocroato, sloveno, spagnolo e tedesco. Dirige la collana di poesia “Sin Pureza” dell’Editore Ellerani. Pubblica racconti, saggi e sillogi poetiche; tra queste: Creature d’un giorno (2002), La vita al Margine (2006. Premio scritture di frontiera), Ri-Oriente (2008); Portolano del tempo/Pristani Casov (2009), Atlantidi (2010), Poete a Nordest (2011). È presente nel booklet Io e un altro - poeti per la pace (2007) e Equinozi/Enokonocja (2010), e nel video clip Forse soltanto la distrazione (2012).

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MELA ACERBA

In quest’angolo di terra rimasto senza fioris’adagia lentamente il sole dell’autunnoci ha preceduto come una domanda sull’erbaha catturato l’ultima dolce ombra delle gemmee ritornerà la nostra luce in una mela acerba.

Lu ig i Natale

Nato a Orotelli (Nuoro), risiede a Pordenone.Nel 1998 pubblica il suo primo volume di poesia, Ospite del Tempo (edizioni del Leone, Venezia), che ottiene significativi riconoscimenti di pubblico e critica. La sua poesia è apprezzata da scrittori e critici di fama, come David Malouf, Tom Petsinis, Lance Henson, Giorgio Barberi Squarotti, Predrag Matvejevic. Nel 2001 esce Il Telaio dell’Ombra, che si apre con un’intensa meditazione di Mario Luzi. Nel terzo volume Orizzonti Sottili (Lecce, Manni, 2005), la natia Sardegna “rimane scrigno e grembo ma lo sguardo mobile del viaggiatore spazia attraverso esplorazioni altre, immaginari che portano alla meditazione e al mistero ma anche al riscontro con il reale”.Al momento, conclusa la quarta raccolta di poesie dal titolo L’orlo del mondo (Borgomanero, Ladolfi, 2012), sta lavorando ad una raccolta di racconti.

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viviamo lo schianto al rallentatorecon lo stesso terribile rumorequello smacco secco delle lamieresenza eco o riverbero o coroquel muro pieno protratto sull’ondadello spettro sonoro su ogni tonoe su ogni semitono del frantumesulle crome scintillanti sfregiatenell’attrito che si allunga lento

lento questo ultimo movimentodei volti deforma i lineamentile carni spianate come di pastama piano piano anno dopo annoinganno dopo inganno espirandoanche l’ultimo fiato d’aria buonaper dire ancora una volta D’accordo[...]

G iuseppe Nava

Nato ad Asso (Como), vive a Trieste dal 2010. Nel 2008 pubblica le prose di Un passo indietro con l’editore LietoColle. Nel 2009 vince il premio di poesia DePalchi-Raiziss. Altri suoi testi appaiono su rivista e nel web, tra cui si segnalano: 450 km sul portale Absolute Poetry, A deeper kind of slumber sul blog collettivo PoetarumSilva, e Oscure ragioni sul numero 2009 1-2 di Bollettino ‘900, rivista di cui è anche redattore. Alcune poesie dalla raccolta inedita Esecuzioni compaiono nel numero 6 della rivista “In Pensiero”.

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Abbiamo musiche di ruolo,canti ufficiali e sordi in inchino.Abbiamo fallito, in esosi macchinarid’idillio. Ci siamo tutti abusatiincapaci d’esilio - muti nelle baredell’incanto, in attesa che il tempoingravidasse notti. E onde su onde,noi a togliere soccorso, a levareseduzioni a ogni statuaria occasione.Ci siamo stancati presto.Il desiderio tarocco dura ben poco.Effigie, senza succo d’eterno.Silenzio senza gioco.E una buzzurra stagione ci alimenta.

A lberto Pr incis

È nato a Gorizia, dove vive e lavora. Laureato al DAMS di Bologna, è autore dei libri di versi Le orme e i cancelli (1985), L’amore opaco (1989), Parole senza cornice (1993), Le lucciole del corpo (1999), Versi al Cappello (Transmedia, 2004), Campionario estate/autunno (Hammerle Editori, 2008) e un volume di prosa varia, La grandezza e l’alibi (1994). L’antologia Il vampiro innocente, con traduzione in lingua serba, esce nel 2008 a Smederevo/Belgrado. Traduce dallo spagnolo il volume di poesie La mulatta del balcone di fronte di Juan Carlos Iglesias (2001), i romanzi La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato di Juan Octavio Prenz (2001) e Morte nel bosco di Eugenio Fuentes (2002). Tra i riconoscimenti ricevuti si segnala il premio “Poesia d’Autore” alla XIII edizione Premio Trieste Scritture di Frontiera 2011, dedicato a Umberto Saba. Dal 2006 è direttore artistico della Festa della Cultura di Gorizia.

e mail: [email protected]. 340 6231791

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È la mia storia, fatta di tante storie,di luoghi lontani e vicini,di laghi dal rosso tramonto, di fiumi da salici orlati,di borghi arroccati al sapor di trifoglio e d’infanzia incantata.

Una fiaba abitata da volti e fantasmi,streghe e draghi, alchimisti e cerusicie giocatori entrati a mescolar le carte.

Era la mia voce, che cantava o piangevanel visitare la vita.È la mia voce,che porge e svelail sentire del cuore.

E canto ancora la vita, quest’unica vita,volando e violando la lattea di stelle comete sempre cercando la mia nuova storia.

Mar inel la Rosin

Nata a Panicale (Perugia), risiede a Pordenone. In Umbria trascorre l’infanzia e parte della giovinezza. Terminati gli studi magistrali a Treviso, si trasferisce nel capoluogo della Destra Tagliamento. Partecipa attivamente ai progetti di diverse associazioni culturali.Del 2002 è la prima raccolta di poesie Dal Cadere delle Perle, (Campanotto Editore). Nel 2011 esce la seconda raccolta Alfabeto delle Emozioni (Campanotto Editore) con la prefazione di Giuseppe Raffaelli.Suoi racconti sono inseriti nei volumi della collana Lignano ti racconto.Vince vari premi per poesie inedite: Premio Splendida Lignano, 2008 e 2009; Premio Trofeo Colle San Giusto a Trieste, 2009; Premio Vele e Marine, Trieste, 2009 e 2010; Premio della Giuria al Premio Europeo di Arti Letterarie Via Francigena, Sarzana (La Spezia), 2011; Premio della Giuria al Concorso di Letteratura Internazionale “Città di Pontremoli” per il volume Dal Cadere delle Perle nel 2012.Alcune sue liriche sono inserite in varie antologie nazionali.

e mail: [email protected]

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LA CITTÀ, A SERA

La città sorride di luci a noiavidi convitati tra le ombredi un crepuscolo che brulicadi umori stillati dal mare.

La città è alvearedi pulsazioni sottilisulla corda delle diversità.

Odi e amori si rincorrononel dedalo di viepercorso dalla frenesiad’essere in tutti i casiovunque la sorte chiami.

Sbadiglio di farie fantasmi d’asfalto inuna festa di riverberiincandescenti d’affetti

lievi come il frusciodelle querce sotto il soffiodel vento che torna ai raccontidi geografie lontane lontane.

È di Trieste, dove risiede e opera in alternanza con Pordenone. Svolge un’intensa attività di critico d’arte, scrittore e poeta. La sua bibliografia comprende oltre un centinaio di libri, divisi tra le traduzioni degli autori classici, greci e latini, la poesia, la narrativa e la saggistica. In questi ambiti ha al suo attivo numerosi interventi, tesi alla promozione culturale e all’approfondimento specialistico. È autore di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive (RAI e Tele Capodistria). Scrive testi per il teatro. Le sue liriche sono raccolte nei volumi: Diapason, 1976; Cromie Lente, 1982; Sentieri di sommaco 1990; Velature emotive, 1992; Piani di volo, 1996; Chicca ascolta, 1999; Meridiani capovolti, 2001; Verdeacqua - versi in trasparenza, 2003; Orizzonti rivelati, 2004; Cenni e silenzi, nei ritmi della poesia, 2007; mareAmare, 2009, Salendo per luce prima, 2010. È membro della sezione italiana dell’A.I.C.A. (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte). Dopo averla istituita, per cinque anni dirige la rivista d’arte e di cultura contemporanea “Check Point”, in Internet.

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EnzoSantese

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LA SALDATURA DELLE IPOTESI

La saldatura delle ipotesiè musicalità nascente - discordante -per omonimia dei misteri.

Nel segreto dei terminila rappresaglia è valenza di diritto,le risorse il merito più alto.

Nell’eccesso dei soprassalti l’occasione è fugace richiamoe nella nobiltà dei ruolil’assenza è folgorante scoperta, amarti una miserabile ambizione.

Angelo Scandurra

Nato ad Aci Sant’Antonio (Catania), vive e lavora a Valverde (CT). Promotore del Gruppo Teatro Nuovo e direttore della rivista “Il Girasole”, nel 1986 fonda le Edizioni Il Girasole, che accolgono testi di poesia, narrativa e saggistica di autori italiani e stranieri. Poeta e scrittore, fra le sue opere si ricordano: il saggio storico Valverde. Un comune dalla leggenda alla storia; il testo teatrale Evoluzioni di una metamorfosi; la raccolta di interviste Vivere la parola, protagonisti allo specchio. Gli impegni in poesia sono rappresentati soprattutto da Trigonometria di ragni, Criteri di fuga, Il bersaglio e il silenzio; per la narrativa Appunti per un collo quio forzato e la raccolta di racconti Quadreria dei poeti passanti. Una scelta delle sue poesie viene pubblicata in Svezia nel 1993 (Appunti per una morte di re ed altre poesie, a cura di Ingamaj Beck, Symposion, Stoccolma) e negli Stati Uniti nel 1996 (L’iracondo musicista e altre poesie, a cura di Roberto Severino, Georgetown University, Washington).

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da ALTER

alter è il mio nomenon progettano più automazionimacchine del più che volevano il cielomacchine del più, voluminose e volantiio posso camminare e ho visto una fragolanei campi della produzionehai i segni di una feritasarebbe un alfabeto fuori di séfino a toccare le prime paroleha il sapore della boccamentre sei contro di mefino a toccare il violanoi sbocciati sopra gli occhipiove così forte, sosta in uno splendido rosae sei maturata fino a toccarel’idea della magnoliache non sa perchél’ondaluce se ne va

Chr is t ian Sinicco

È nato a Trieste, dove risiede e lavora. Si occupa di critica su Metabolgia (metabolgia.wordpress.com) e Mare del Poema (christiansinicco.wordpress.com), dove ospita testi, saggi, interviste e riflessioni sulla poesia contemporanea.Dopo esser stato caporedattore di Fucine Mute Webmagazine - www.fucine.com, collaboratore del collective multimedia blog di Absolute Poetry - www.absolutepoetry.org e di Village, il blog di Libri Scheiwiller, collabora con la rivista di esplorazione, “Argo” - http://www.argonline.it/.Nel 1999 fonda, insieme ad altri poeti, l’Associazione “Gli Ammutinati”.Nel 2005 pubblica Passando per New York (LietoColle) con prefazione di Cristina Benussi.Come performer collabora con i Baby Gelido, fondendo parola, musica e teatro, muovendo gli automi della poesia sulla scena – drum machine e sintetizzatore, nell’orchestrazione di Daniele Mastronuzzi; la chitarra è di Stefano Mastronuzzi, lo slap di Francesco Sinicco e il sax di PCK.

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ABBRACCIAVA LA SUA VITA

Abbracciava la sua vitacome nell’attesalasciava che fossela sua vitacome presa e già fuggita

Roberto Veracini

È nato a Volterra (Pisa), dove vive.Le sue raccolte di poesie sono quattro (La ragazza in bianco, 1985, Cesati; Stazioni, attese, 1990, Cesati; Epifanie dell’angelo, 2001, ed. ampliata 2003, ETS, tradotta in francese da Bernard Vanel nel 2006 con il titolo Epiphanies de l’ange, L’Archange Minotaure; Da un altro mondo, 2011, ETS) e una guida poetica di Volterra, insieme al pittore Stefano Tonelli (Come una guida dell’anima, 1992, Bandecchi e Vivaldi). Con Daniele Luti cura il libro Partigiani per la vita, per i 90 anni di Carlo Cassola (ETS Pisa, 2008) e con Fabrizio Parrini, Il Cristo dei poeti (ETS, Pisa, 2010). Nel 1993 è uno dei fondatori e redattori della rivista fiorentina “Pioggia obliqua”; nel 1999 è uno dei promotori del Premio letterario “Ultima frontiera” (dedicato a Carlo Cassola). Partecipa a numerose letture pubbliche di poesia e collabora con musicisti e artisti in varie manifestazioni nazionali e internazionali (fra cui “Poésie sur parole”, Radio France, Parigi, “Una notte italiana”, Heidelberg, “À scène ouverte”, Festival di Reims). Nel 2010 viene inserito nell’antologia francese “Les Poètes de la Meditérranée” (Gallimard/Culturesfrance).

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Lente le ored’attesa

nell’infinitapazienza

della lucelunare.

C laudia Voncina

È nata a Gorizia, dove risiede. Laureata all’Università degli Studi di Trieste, per vari anni insegna al Liceo “Trubar” della sua città, dedicandosi anche all’attività letteraria. In quest’ambito ottiene numerosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale sia per la prosa (Contratto mortale, 1998; Confine orientale-Meja na vzhodu, 1999; Storie di donne-dal Carso al Friuli, 2001, La devota Maria di Fulvio Tomizza, 2010, Ibiskos Editrice, Empoli) che per la poesia (Parole, 1994; Gocce infrante e Icone, 1997; Fantasia-Fantazija, 2000; Colori, 2004, Ibiskos Editrice; Mosaico-Mozaik, Transmedia, Gorizia, 2006). Molte sono le opere premiate, inserite in riviste letterarie e antologie.Già membro della Giuria del Concorso “Voci di Donne” della Provincia di Gorizia, fa parte del Pen Club di Trieste e collabora a varie iniziative culturali in Regione, Croazia e Slovenia.

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È nato a Grado (Gorizia), dove tuttora vive e continua a coltivare la sua passione per il teatro lavorando per la compagnia locale, con la predilezione per i testi in dialetto gradese. Ma l’amore per questa disciplina artistica lo porta a calcare palcoscenici italiani con rappresentazioni, dove si mette in luce per le sue doti di cantante ballerino. Lavora per numerosi registi e coreografi italiani, mettendo in scena musical dove più volte la critica lo segnala per la sua eclettica professionalità.Eros Ideale Gregori e Maran continuano una sorta di sodalizio che ha origini antiche, un legame che li porta a rappresentare Biagio Marin in moltissimi teatri.

e mail: [email protected]

È nato a Grado, dove risiede e lavora in alternanza con Udine. Fin da ragazzo lavora con la compagnia teatrale del suo paese “Il Piccolo Teatro Città di Grado” mettendo in scena opere quasi esclusivamente in vernacolo. Debutta come attore a diciotto anni al Teatro Carlo Goldoni di Venezia. Si occupa anche di regia e di scenografia; nel 1985 lavora con il regista Francesco Macedonio, che lo chiama a Trieste perchè si occupi delle scene e i costumi delle sue rappresentazioni.Alla fine degli anni novanta inizia a girare con la macchina da presa alcuni cortometraggi; la sua opera più significativa Ala de vita (2001), è un corto girato in bianco e nero sulla poesia delle gesta della gente gradese attraverso la lirica di Biagio Marin, con nota critica del regista Ermanno Olmi.Eros Ideale Gregori e Maran continuano una sorta di sodalizio che ha origini antiche, un legame artistico che li porta a rappresentare Biagio Marin in moltissimi teatri.

e mail: [email protected]

E ros Ideale Gregor i

Gianni Maran

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G iacomo Scot t i

È nato a Saviano (Napoli); nel 1947 si trasferisce nel Territorio Libero di Trieste, poi in Istria e infine a Fiume, dove comincia a dedicarsi al giornalismo e alla letteratura, dal 1948 in seno alla minoranza italiana in Jugoslavia. Dal 1985 risiede nel paese natale prima ed a Trieste dopo, mantenendo stabili contatti con l’Istria e il Quarnero e conservando la cittadinanza italiana e croata. Il carattere eclettico lo porta a impegnarsi in diversi contesti creativi; infatti è poeta, novelliere, romanziere, favolista, storico, traduttore e giornalista. Ha al suo attivo oltre 160 libri; una trentina di sillogi di poesia. Tra queste ottengono premi: In viaggio la vita (Udine, 1994), Cercando fiumi segreti (Fiume, 2000), Poesia del mare (Trieste, 2011). La sua opera poetica è raccolta nelle seguenti antologie: Biljeske za autobiografiju/Appunti per una biografia (Fiume, 2001),Tra due mari (Trieste, 2006) e Versi di una vita, 2 voll. (Fiume, 2010). È cittadino onorario di Monfalcone (Gorizia) ed è insignito della stella dell’Ordine della solidarietà italiana col titolo di Commendatore.

e mail: [email protected]

Mar i l la Bat t i lana

Milanese di famiglia veneta, risiede a Coseano (Udine). Dopo studi classici e linguistici percorre una carriera universitaria: anglista a Ca’ Foscari in Venezia, poi titolare della cattedra di letteratura angloamericana a Padova. È autrice di numerosi saggi accademici brevi o in volume. Coltiva fin da giovane scrittura creativa e arti visive; ha al suo attivo otto sillogi poetiche e una serie di composizioni logoiconiche. È anche artista raffinata; sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero: MART di Rovereto, MAGI a Pieve di Cento, Gezelle Museum di Bruges (Belgio), Palazzo dell’Arte di Deventer (Olanda). Il romanzo Danny Boy (2012) è la sua quarta opera narrativa dopo Racconti d’America e d’Italia (1991), il romanzo Viaggio a St. Louis (1994), il diario-saggio La muraglia di Gmund (2000). È socia del Pen Club International di Trieste.

e mail: [email protected].

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A less ia Torto lo

È nata a Palmanova (Udine) dove risiede e opera.Consegue la Laurea in Lettere e Filosofi a, corso di Conservazione dei Beni Culturali. Dal 2005 si occupa dell’organizzazione di eventi culturali e mostre d’arte. L’associazione culturale Lapis, sotto la sua guida come presidente, pratica un’intensa attività di promozione del territorio e di tutte le forme artistiche in esso presenti. È direttore artistico dell’Atelier De Martin di Palmanova. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni di approfondimento del patrimonio artistico friulano, in cui il tono divulgativo si coniuga con il valore scientifi co dell’opera. Recentemente ha pubblicato un libro di carattere storico, legato al periodo di dominazione napoleonica in Friuli “Palmanova (1809 – 1811): i coscritti di Napoleone tra dovere e paura”. È impegnata in particolare nello studio della didattica applicata all’arte moderna e contemporanea, realizzando rassegne rivolte sia a un pubblico di bambini che di adulti.

e mail: [email protected]

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Oas i Danze

Costituita nel 1998, l’Associazione Dilettantistica Danza Sportiva “Oasi Danze” di Osoppo si prefigge di divulgare la danza sportiva e sociale su tutto il territorio in cui opera; è iscritta alla Federazione Italiana Danza Sportiva (FIDS), membro del C.O.N.I. L’attività consiste nell’insegnamento delle varie tipologie di danza sia di coppie, come per esempio le danze latine e danze standard che di gruppo, come le danze moderne.Tutti i soci atleti sono impegnati in varie competizioni che si svolgono in Italia e all’estero; hanno al loro attivo numerose partecipazioni a varie trasmissioni televisive presso la RAI, Canale Italia e Telefriuli.

e mail: [email protected]

Mira Sinesi

Nata a Udine, risiede a Pordenone. Nel 1990 inizia gli studi di danza contemporanea (tecnica Graham, Horton, Limon) e nel 1992 di danza classica (tecnica Royal). Contemporaneamente studia con maestri e coreografi di danza contemporanea e modern-jazz, per i quali interpreta varie coreografie; tra questi Stewart Avon Arnold, coreografo ufficiale per la BBC di Londra; Grant Mc Daniel insegnante all’accademia di danza dell’Opera di Vienna; Steve Rooks, ballerino della Martha Graham Dance Company ; Christopher Hugghins, ballerino dell’Alvin Ailey Dance Company; Oke Wambu, insegnante alla Pineapple di Londra e coreografo per la BBC; Neil Johnson coreografo per la BBC, insegnante alla Pineapple di Londra; Kirk Offerle ballerino coreografo americano. Nel periodo 2006-2012 è insegnante presso il “Centro Arte Danza”, dal 2007 svolge la stessa attività presso “Passione, Arte, Danza”, di Pordenone.

e mail: [email protected]

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Roberto Dar is

È nato a Trieste, dove risiede e opera. Fisarmonicista ad ampio respiro, ormai da più dieci anni, sta seguendo un percorso filologico-musicale finalizzato alla ricerca dei nessi tra musica classica, folclore dell’est Europa, tango e jazz. Nel 2004 suona come solista dell’Orchestra della Radio Nazionale di Bucarest. Nel jazz vanta collaborazioni con Tamara Obrovac, Glauco Venier, Francesco Bearzatti, Giovanni Maier, U.T. Gandhi e i musicisti argentini Javier Girotto e Gustavo Toker. I due suoi CD di maggior successo sono Piazzolla for Duets del 2001 e Sense of Tango del 2006, entrambi prodotti dall’etichetta tedesca “Bella Musica” (in particolare il primo dei due viene adottato come base musicale dello spettacolo di balletto Touch and Go della Richard Alston’s Company di Londra). È docente di discipline matematiche all’Università degli Studi di Trieste.

e mail: [email protected]. 328 7232115

C laudio Cojaniz

Nato a Palmanova (Udine), risiede ad Aiello del Friuli (UD). Dopo gli studi accademici (pianoforte, organo e composizione) svolge un’ampia attività di compositore. Le sue partiture sono pubblicate dalla “Edi-Pan” (Roma).Scrive musiche per film e per la TV (collabora tra l’altro a Mixer-Rai 2), raccolte in Ypnosisetnomuzik – Fonit Cetra 1992. Forma il trio con G. Maier al contrabbasso e U.T. Gandhi alla batteria (Hasta Siempre – Cmc 1993); nel 1995 si aggiunge G. Schiaffini al trombone (Alea – Splasch records), con cui registra nel 2005 War Orphans – Caligola rcds, dedicato alla musica di Ornette Coleman. Suona al Festival internazionale di S.Teresa di Gallura 2008 in Sardegna, tenendo il “concerto all’alba” piano-solo, tra le Bocche di Bonifacio. Collabora con numerosi musicisti e fonda l’orchestra Diavoli Rossi (19 musicisti) e registra il progetto alla RAI di Trieste. Condivide, insieme a G. Maier (Cb) e Zlatko Kaucic (Perc.), il “Dreilander Art Trio”. Scrive parte delle musiche de “Il Rovescio della Rosa” di Fabio Turchini (ed. Mondadori 2011) realizzandole assieme a Franco Feruglio (Cb).Con la poetessa brasiliana Marcia Theophilo (candidata al premio Nobel 2007 per la letteratura) crea una performance di musica e poesia, in tour dal 2009; attualmente è in preparazione il cd con il libro produzione Caligola records. e mail: [email protected]. 348 2309307

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Duo Guerrato Zanel la

Il duo di chitarre Guerrato - Zanella nasce recentemente dal punto di vista operativo, ma esiste da oltre un ventennio, in quanto Simona Zanella (nata a Trieste, dove risiede e opera) inizia giovanissima lo studio della chitarra proprio sotto la guida del Maestro Ennio Guerrato (nato a Trieste, dove vive e lavora) presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste e con lui conclude tutto il percorso di studi fino al tirocinio del biennio superiore. Nel loro itinerario artistico individuale, ambedue svolgono attività concertistica sia come solisti che in formazioni cameristiche e orchestrali in Italia e all’estero. Hanno al loro attivo incisioni discografiche e collaborazioni con enti lirici ed emittenti radiofoniche. La passione per la divulgazione della letteratura chitarristica e per la prassi interpretativa fa sorgere spontaneamente il desiderio di esplorare il vastissimo repertorio per due chitarre.Il lungo periodo di studi, in cui il rapporto docente-discente cementa anche un proficuo nesso di colleganza, fa sì che nelle loro interpretazioni si percepisca un unico “sentire” musicale, da cui nasce una musica dal respiro omogeneo in una seducente complementarietà dell’uno nei confronti dell’altra e viceversa.Ambedue svolgono attività didattica e sono chiamati a fare parte di varie giurie e commissioni in diversi concorsi e istituti scolastici.

e mail: [email protected] www.ennioguerrato.comcell. 348 3847708

Luci l la Delben

È nata a Trieste, dove risiede. Inizia giovanissima a suonare la chitarra e studia con il maestro Lucio Zanella; in tempi recenti intraprende lo studio dell’arpa celtica sotto la guida di Irene Sualdin.È appassionata di ballate, ninnenanne e canti popolari che raccontano gli amori, i mondi fantastici e le passioni umane. Effettua studi, ricerche e approfondimenti su tali generi musicali, sui testi, le traduzioni ed esegue con voce sensibile i brani in lingua originale: inglese, gaelico e gallego.Partecipa a importanti appuntamenti culturali della vita cittadina, esaltando con le proprie interpretazioni musicali l’atmosfera degli eventi artistici. Ha al suo attivo concerti in varie località italiane ed europee. Collabora in attività di allestimento di spettacoli preparando cori di bambini, ai quali trasmette la propria passione per il canto.

e mail: [email protected]. 339 1745173

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Lado Jakša

È nato a Lubiana (Slovenia), dove risiede e lavora. Dopo il diploma alla scuola secondaria per la musica e il balletto (pianoforte e clarinetto), frequenta la Facoltà di lettere della capitale slovena e nel 1975 si laurea in storia dell’arte. È artista freelance, musicista, compositore e fotografo d’arte. Compone musica (sintesi di jazz, sperimentale e ambient music ) per film, televisione, teatro. Ha al suo attivo tredici CD come solista; collabora con molti musicisti jazz di fama provenienti da Slovenia e all’estero, tra cui Dennis Gonzalez, Peter Kowald, Reggie Workman, John Blake, Rob Blakeslee, Leo Coach trio, Seppo Grundler, Johann Klammer, Corinna Presi e Von Washington. Tiene concerti e presenta progetti di multivisione in Slovenia e in varie parti del mondo (Austria, Finlandia Francia, Italia, Portogallo, Stati Uniti). Molte sue opere fotografiche sono inserite in collezioni di gallerie in varie parti d’Europa. Partecipa a numerosi simposi che si svolgono in Slovenia e all’estero. Il suo ultimo progetto intitolato Score jazz fluid coniuga la performance di musica jazz e la proiezione di immagini derivate dalle sue fotografie.

e mail: [email protected]. 00386 41 905544

Francesco Fasso

È nato a Mortegliano (Udine), dove risiede. Si diploma in tromba presso il Conservatorio di Udine sotto la guida del prof. Giuseppe Buonomo; fa parte poi dell’Orchestra “La Fenice” di Venezia nell’allestimento dell’Opera Otello di Giuseppe Verdi. Successivamente si dedica allo studio della direzione corale con il Maestro Giovanni Zanetti e segue i corsi di canto corale a Budapest, dove si attua la metodologia del Do mobile (legata alla solmisazione) del grande compositore ungherese Zoltan Kodaly. A Fermo nelle Marche segue i corsi di didattica musicale con il prof. Carlo Delfrati. Attualmente dirige il coro A.N.A. di Talmassons (UD) e il coro Alpino di Lauzacco (UD). È fondatore del gruppo d’ottoni della Bassa Friulana, di cui è il direttore artistico; collabora con il maestro Simone Candotto (primo trombone nell’orchestra di Amburgo) per la programmazione musicale cameristica di questo ensemble - di cui fanno parte diversi musicisti della regione - e, talvolta, con la cantante Giulia Della Peruta.Attualmente è docente della classe di tromba presso la Scuola Diocesana di Mortegliano e la Banda Giovanile di Pavia di Udine.

e mail: [email protected]. 340 5862114

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Umberto Trombetta

Gandhi

Nato a San Daniele del Friuli (Udine), abita a Osoppo (UD). Musicista autodidatta, approda alla musica Jazz nel 1978 collaborando con i più validi musicisti friulani e con gruppi di livello nazionale: segue seminari di perfezionamento con Jimmy Cobb, Duke University (Umbria Jazz 1985) e con Tommy Campbell, Berklee School Boston (Umbria Jazz 1986).Partecipa ai seminari di Peter Erskine a Ravenna nel 1987 e a Udine nel 1993. Collabora inoltre come compositore per colonne sonore e video nell’ambito teatrale con il gruppo “Arearea” di Udine, guidato da Roberto Cocconi, con il Centro Servizi Spettacoli di Udine, con il “Teatrino del Rifo”e con la danzatrice e coreografa Elisabetta Ceron. Fa parte per otto anni del quintetto elettrico “Electric Five” di Enrico Rava, con il quale effettua concerti e tournée in Italia, Europa, Canada e Giappone. Da otto anni tiene dei corsi di percussione per i detenuti nelle case circondariali di Udine, Pordenone e Tolmezzo e da questa esperienza nascono tre CD realizzati con i detenuti stessi. Come docente tiene regolarmente alcuni “laboratori di percussioni” in diverse località del Friuli Venezia Giulia e “clinics” di batteria jazz e percussioni in varie città d’Italia.

e mail: [email protected]. 346 1603799

Musica Aromat ica

Philip Pigozzo e Giovanni Scrizzi

Il gruppo si fonda principalmente su Philip Pigozzo e su Giovanni Scrizzi, che nelle loro performances si avvalgono spesso della collaborazione di Nevio Basso (batteria), Piero Cescut (basso) e Bruno Del Ben (sax).Philip Pigozzo, nato a Melbourne (Australia), risiede ad Azzano Decimo (Pordenone). A dieci anni, presso il Conservatorio dell’Università di Melbourne, inizia gli studi di pianoforte e flauto dolce, che interrompe nel 1969, a causa del trasferimento in Italia. Nel 1970 affronta la prima esperienza con un gruppo musicale costituito da amici; in seguito suona in vari altri gruppi proponendo sia brani propri, sia cover. Dal 2010 collabora con Scrizzi nella composizione della “musica aromatica”.Giovanni Scrizzi, nato a Portogruaro (Venezia), vive a Pordenone. È un esperto aromatologo, con una competenza specifica assunta dalla tradizionale scuola austriaca e sulla base di tecniche e segreti imparati da grandi maestri italiani. Da oltre quindici anni si dedica in maniera professionale all’aromaterapia in sauna e alla consulenza sull’uso degli oli essenziali vegetali puri; in quest’ambito pubblica alcuni saggi che combinano lo slancio divulgativo con il tono scientifico. È autore di musiche (ispirate alle note aromatiche degli oli essenziali), nelle quali impegna una forza creativa derivata quasi esclusivamente dalla capacità di improvvisazione e di realizzazione intuitiva.

e mail: [email protected]. 335 5703040

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Marta Vigna

Nata a Latisana (Udine), risiede a Udine. Diplomata in arpa nel 2004, si specializza a Graz e Salisburgo (Bachelor e Master of Arts). Ha modo di segnalarsi in varie occasioni prestigiose, ottenendo anche premi in concorsi nazionali e internazionali; collabora con diverse orchestre in Italia, Austria e Slovenia. Da alcuni anni si interessa di musica sperimentale e contemporanea, partecipando a molte iniziative e festival con progetti personali o collaborazioni (Stazione di Topolò - Postaja Topolove - 2007/2012; MiTo, Teatro Dal Verme di Milano - 2010; “ToBe Continued…” maratona musicale internazionale in diretta internet - 2010/2012, “All frontiers festival”, Gradisca d’Isonzo 2010; “Il suono di Pan”, Pordenone - 2010) e fonda il “Tribil Trio” con M. Spanghero, S. Carta, per esplorare il mondo dell’improvvisazione contemporanea. Partecipa inoltre alla realizzazione di colonne sonore per documentari “National Geographic”, film e audiolibri per l’infanzia e di cd di gruppi di area pop-rock.Svolge attività didattica ed è laureanda in Mediazione Linguistica e Interculturale presso l’Università di Udine.

e mail: [email protected][email protected]. 349 3868503

Tr io Jazz & More

Alessio Benedetti, Irene Dolzani, Alessandro Scolz Nato dall’incontro tra la cantante Irene Dolzani e il pianista Alessandro Scolz alla fine del 2007, il duo diventa trio nel 2008 con il batterista Alessio Benedetti; si caratterizza subito per l’intesa tra i musicisti e per la varietà del repertorio, che spazia tra pop, jazz, lunge, bossanova, funk e blues. Il trio acquisisce un’impronta sempre più riconoscibile, che fonde le diverse esperienze dei suoi componenti. Alessandro Benedetti (nato a Udine, dove vive) dopo gli studi classici scopre il jazz e l’improvvisazione, dedicando sempre una particolare attenzione al suono e agli arrangiamenti. Irene Dolzani (nata a Udine, residente a Osoppo), di formazione classica, si avvicina al jazz per poi fondervi sonorità latine e cantautorali. Alessio Scolz (nato a Udine, abita a Marsure di Sotto, presso Povoletto in provincia di Udine) diplomato in percussioni, ha grande intuito ritmico e una spiccata sensibilità nell’improvvisazione. Dopo quattro anni di collaborazione e numerosi concerti, il trio decide di fissare il percorso fatto sinora, registrando anche due inediti (Blue sand e Sono Tre Donne), in cui conferma il desiderio di varietà nell’espressione musicale e di ricercatezza nella scelta delle cover. e mail: [email protected]. 328 1912454

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Ennio Zampa

Nato a Pagnacco (Udine), risiede a San Daniele del Friuli (UD).Incide il primo “45 giri” nel 1968 con il proprio gruppo musicale. Nei primi anni inizia un percorso letterario in lingua friulana componendo riflessioni divenute in buona parte “canzoni d’autore”, poi incise sul 33 giri Compagnie e nelle raccolte Fantat e Voe di lune. I testi, legati in parte a opere pittoriche, sono pubblicati nelle raccolte Rosis e Cjarandis, Stagjons Leadis, Di Tiare e Sere e Setembar. Dai primi anni ‘80 avvia la sperimentazione della “poesiaCanzone”, un’iniziativa che propone originali ed inedite interpretazioni della grande poesia mondiale. È da tempo impegnato in una personale ricerca che alimenta il progetto perenne PerauleSunColôr, per la valorizzazione e diffusione della cultura, in particolare friulana, attraverso manifestazioni di incontro, confronto e approfondimento. È uno dei principali promotori e organizzatori della manifestazione “Canzoni di Confine”, finalizzata alla promozione della canzone d’autore e della cultura regionali in Italia e nel mondo. Le sue diverse attività trovano armonioso compendio nei “teatri-poesia-canzone” Fin a setembar, Cjançons, colôrs e pense, PerauleSunColôr e in altri progetti in corso di allestimento.

e mail: [email protected]. 338 7909086

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Indice

Saluto del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura 5

Introduzione critica di Enzo Santese 7

PITTURA, SCULTURA, INSTALLAZIONILoris Agosto 14

Arturo Baldan 16

Marina Battistella 18

Nadia Blarasin 20

Bluer 22

Gianni Borta 24

Luigi Brolese 26

Nilo Cabai 28

Gianluca Capozzi 30

Sergio Colussa 32

Pietro De Campo 34

Avio De Lorenzo 36

Piero De Martin 38

Marcello Di Tomaso 40

Annamaria Fanzutto 42

Lorella Fermo 44

Carlo Fontanella 46

Martino Gaudiano 48

Pino Giuffrida 50

Maurizio Gollino 52

Page 85: Catalogo Festival Arte e Poesia Osoppo 2012

Fulvio Juricic 54

Anna Maria Kramm 56

Marina Legovini 58

Rosanna Lodolo Gasparini 60

Paola Martinella 62

Zdravko Milic 64

Bruno Paladin 66

Paolo Pasini 68

Sabina Romanin 70

Erwin Schwentner 72

Max Seibald 74

Vojc Sodnikar Ponis 76

Iacopo Toppazzini 78

Gabi Troester 80

Dante Turchetto 82

Enzo Valentinuz 84

Villibossi 86

Bernarda Visentini 88

POESIAMaria Attanasio 92

Maurizio Benedetti 94

Maddalena Capalbi 96

Roberto Cescon 98

Ivan Crico 100

Antonio Crivellari 102

Erika Crosara 104

Silvio Cumpeta 106

Antonio De Lucia 108

Giovanni Fierro 110

Lucia Gazzino 112

Monika Lazar 114

Marco Marangoni 116

Maurizio Mattiuzza 118

Cristina Micelli 120

Marina Moretti 122

Luigi Natale 124

Giuseppe Nava 126

Alberto Princis 128

Marinella Rosin 130

Enzo Santese 132

Angelo Scandurra 134

Christian Sinicco 136

Roberto Veracini 138

Claudia Voncina 140

Eros Ideale Gregori 142

Gianni Maran 143

NARRATIVAMarilla Battilana 146

Giacomo Scotti 147

Alessia Tortolo 148

DANZAMira Sinesi 150

Page 86: Catalogo Festival Arte e Poesia Osoppo 2012

Oasi Danze 151

MUSICAClaudio Cojaniz 154

Roberto Daris 155

Lucilla Delben 156

Duo Guerrato - Zanella 157

Francesco Fasso 158

Lado Jaksa 159

Musica Aromatica - Philip Pigozzo e Giovanni Scrizzi 160

Umberto Trombetta Gandhi 161

Trio Jazz & More 162

Marta Vigna 163

Ennio Zampa 164

Page 87: Catalogo Festival Arte e Poesia Osoppo 2012

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Rivoli di Osoppo

Osoppo

Osoppo

S.Giacomo

Forte

Scuola

1 Bottiglieria “La Nicchia””

2 Vivai Andriolo

3 Bomboniere Lady

4 Arredamenti De Simon

5 Farmacia Fabris

6 Tabacchi Luisa

7 Pizzeria Al Forte

8 Hotel Pittis

9 Comune (Sala Consiliare e Sala Polifunzionale))

10 Teatro

11 Forte

Sedi espositive e contenitori degli eventi

98

11

10

6 5 3

2

1

4

7

Via Matteotti

Via Fabris

Via Fabris

Via

Riv

oli

Via Matteotti

4

Via

Riv

oli

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Finito di stampare nel mese di giugno 2012