Catalog 2008 from Club delle fattorie

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La filosofia del buon gusto a tavola CLUB delle FATTORIE 53026 Pienza (SI) - Via Pian del Mandorlo, 2 Tel 0578/748.491 - Fax 0578/748.150 [email protected] - www.emporiofattorie.com CLUB DELLE FATTORIE

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The first italian mail order catalog for high quality wines and gourmet foods

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La filosofia del buon gustoa tavola

CLUB delle FATTORIE53026 Pienza (SI) - Via Pian del Mandorlo, 2

Tel 0578/748.491 - Fax 0578/[email protected] - www.emporiofattorie.com

CLUB DELLEFATTORIE

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Cari Amici,quest’anno, tribolato per la colpevole insipienza di

tutti i governanti del mondo che non hanno voluto e saputo tene-re sotto controllo le follie dei “mercati”, si chiude con una novi-tà che ha costituito un notevole impegno per le forze del Club.

Il progetto, che prende il nome di AlfaVitis, intra-preso insieme a Gianfranco Campione, amico di vecchissimadata anche lui attivo da una vita in campo vinicolo, si proponedi riportare all’attenzione del pubblico sia italiano che interna-zionale quei vitigni autoctoni di particolare pregio e caratteristi-che di cui l’Italia abbonda e che sono stati trascurati negli ulti-mi venti anni dalla viticoltura d’assalto, a favore degli ormaionnipresenti cabernet, merlot e chardonnay che sono vitigni ditutto rispetto, capaci di produrre grandissimi vini, ma che hanno portato inevitabilmente allauniformazione dei prodotti e alla standardizzazione del gusto, oltre che alla crescita irrefrenabiledei prezzi.

Convinti come siamo che il bello della vite - e della vita - stia nella diversità e consciche con l’alimentazione moderna ci sia anche la necessità di disporre di vini da tutti i giorni, difacile beva, abbiamo puntato su una gamma di vitigni autoctoni in grado di soddisfare queste esi-genze. Dunque vini che non seguano i gusti di massa in termini di sapori, struttura, colori, zonedi origine; da bere senza eccessivo impegno, per il piacere di stare in compagnia con gli amici, peril gusto di espandere le proprie conoscenze con le diverse sensazioni che un vino diverso può offri-re senza, oltretutto, doversi svenare per l’acquisto.

Insomma vini per persone intelligenti, vini da bere anziché vini di cui parlare, curatiperò, nella tradizione del Club delle fattorie, fino al minimo particolare, dalla vigna alla botti-glia su cui spicca l’originale etichetta.

Per ora di vini ce ne sono quattro: Ciliegiolo, Falanghina, Grechetto, e Marzemino.Dall’accoglienza che voi gli farete dipenderà il proseguimento della serie, per la quale sono già statiselezionati altri quattro vini.

Ci auguriamo una calda accoglienza e vi auguriamo buone feste e, speriamo, migliorprincipio d’anno.

Con molta cordialità

Alberto Del Buono

Qui accanto potete vedereuno scorcio del negozio

del Club nel cuore di Pienza, in Piazza Martiridella Libertà 2, subito dietro Porta al Prato. Sugliscaffali del negozio, oltre a vini e specialità alimentari,c’è un ricchissimo angolo dedicato all’erboristeria.E in negozio ci sarò anch’io ad accogliervi, permostrarvi dal vivo la qualità del nostro assortimentoche eccede di gran lunga quanto riusciamo a proporresu un piccolo catalogo come questo.

Vi aspetto!Mara Del Buono

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CLUB delle FATTORIE

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Originata dal Sassicaia, “inventa-to” da Mario Incisa marito di un’e-rede Della Gherardesca, e prose-guita, con i successi di Ornellaia,Masseto, Grattamacco, Guado alTasso, Paleo, Piastraia ecc…. lafama enologica di Bolgheri haormai oltrepassato quella di altrezone mitiche della Toscana vinico-la, come Montalcino, Chianti,Montepulciano, Carmignano. Quial Castello di Bolgheri siamo nelvero e proprio cuore di questomagico territorio. E qui un’ altroramo dei Della Gherardesca hadeciso, di mettere a frutto le espe-rienze di famiglia iniziando la pro-duzione di vini con criteri alta-mente selettivi. A partire dal 1997sono stati impiantati vigneti con levarietà principali previste dal disci-plinare della DOC Bolgheri(Cabernet Sauvignon, CabernetFranc, Merlot, Syrah e PetitVerdot). I vigneti si trovano neipressi dell’omonimo borgo, a fian-co del famoso viale di cipressiimmortalato dal Carducci, con esposizione sud-ovest e con i filari,perpendicolari al mare, che benefi-ciano della ventilazione pomeridia-na durante le calde giornate estive.Il clima della zona ha qualcosa dimagico. La catena di colline checorrono parallele al mare, dalla Valdi Cornia a quella del Cecina, creauna specie di corridoio nel quale lecorrenti aeree si muovono in con-dizioni ottimali per la coltura dellavite. Mai troppo fredde, grazie allaprotezione delle colline a nord-est,mai troppo calde grazie alla vici-nanza del mare, queste correnti

generano una escursione termicatra giorno e notte ideale per fissaregli aromi, per maturare alla perfe-zione le uve e per regolare la pio-vosità. L’altra matrice di questi viniè il terreno: prevalentemente sab-bioso-argilloso, ricco di scheletrosassoso, situato ad una altitudinemedia di 70 metri s.l.m. ha carat-teristiche molto variabili da unamicrozona all’altra, fattore questoche contribuisce, se ben gestito, adare grande complessitaà ai vini diBolgheri. Questa tipologia di terre-no permette di dar vita a vini contannini sottili e morbidi, aciditàbassa ben integrata ed una spiccataprofondità aromatica. Oggi nellaTenuta si producono due vini: ilCastello di Bolgheri ed il Varvàra.Entrambi sono realizzati con taglicomprendenti in prevalenzaCabernet Sauvignon (50/60%)che contribuisce a dar loro un’e-spressione fitta in cui la speziaturaed il frutto si fondono: questovino, in bocca, è compatto con unabuona progressione e persistenza; ilMerlot, frutto coinvolgente, vinoche si sviluppa in volume e lar-ghezza, rotondo, con tannini seto-si e dolci entra negli uvaggi percirca il 25/30%; il Cabernet Franc,cupo ed intenso al naso ed inbocca, vino grasso e materico, colsuo 15/25% conferisce una nota dieleganza e finezza. Nel Varvàra c’èanche una piccola quantità diSyrah e Petit Verdot. Il Castelloviene invecchiato in barriques per14-18 mesi e subisce un successivoaffinamento in bottiglia di circa 8mesi. Il Varvàra è più immediato, con ilfrutto in primo piano: è vino gio-vane con bouquet ampio, preciso,elegante e con un alta bevibilità;invecchia 10 mesi e subisce un affi-namento in bottiglia di 6.

BOLGHERI

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maremmani, questo vitigno è statorivalutato e salvato dall’estinzione.Studi recenti dell’Istituto di SanMichele all’Adige affermano addi-rittura che il Ciliegiolo sia propriouno dei “genitori” del Sangiovese.Oggi, vinificata in purezza contecniche moderne quest’uva davita ad un vino molto somigliantead un Beaujolais: elegante, dalcolore rosso rubino carico, conriflessi violacei. Il suo profilo aro-matico, avvolto nei primi istantida una singolare nota torbata, ètutto giocato sul registro della frut-ta rossa più avvincente: fragola,lampone e, ovviamente, ciliegia. Inbocca il vino si presenta morbido esuccoso, con un’acidità perfetta-mente bilanciata al corpo e conun’ottima corrispondenza gusto-olfattiva, con finale leggermenteamarognolo. Grazie alla spiccataaromaticità ed alla sua struttura, ilCiliegiolo AlfaVitis si accompagnacon versatilità a diversi tipi di pie-tanze, purché caratterizzate da ric-chezza di profumi e struttura noneccessivamente grassa. Via liberadunque ad affettati aromatizzati -la finocchiona, per esempio -primi piatti con condimenti a basedi carne, formaggi a media stagio-natura e carni rosse in umido.

Da servire a 16-18°C in calicimedi, dopo averlo scaraffato.Piacerà soprattutto a coloro che delvino apprezzano la facilità di beva,il sapore fruttato, l’assenza di ognipesantezza dovuta all’invecchia-mento nel legno. In definitava unvino del quale, aperta la bottiglia,non sorgerà il problema di comeconservare quanto rimasto.

Grechetto Nel panorama viticolo dell'Um-bria, un posto di assoluto rilievo èoccupato dal grechetto, la piùimportante uva a bacca bianca diquesta regione. Questo vitigno ilcui nome sembrerebbe risalire alMedioevo, quando i vini prodotticon quest' uva ricordavano gliaromi e i sapori di quelli prove-nienti dalle aree orientali delMediterraneo, ha trovato inUmbria clima e terreno ideali.Tollera bene infatti i freddi inver-nali e le gelate primaverili (caratte-ristica frequente in molte zonedell'Umbria e in parte dellaToscana) e si è diffuso notevol-mente negli ultimi tempi per le suecaratteristiche di notevole pregio,data la sua capacità di produrrevini con aromi piacevoli e dibuona struttura.

Quello scelto da AlfaVitis, vieneprodotto da due selezioni clonalidi quest’ uva, nella zona del lago diCorbara, famosa anche per i suoimuffati, dove ha trovato il suohabitat ideale. Il vino ha colore

CiliegioloIl Ciliegiolo, detto anche ciliegino,è un vitigno autoctono toscano lecui origini sono abbastanza incer-te. I più pensano che quest’uvafosse quel Ciregiolo dolce, dall’a-roma fragrante, che sa esprimere ilmeglio di sé in climi caldi, di cuiparla il Soderini nel Seicento. Disicuro c’è solo che per la vinifica-zione veniva utilizzata solo comeuva da taglio poiché, in purezza,dava vini scarichi di colore, moltofruttati ed alcolici, ma spesso piat-ti perché carenti di acidità. Quest’uva veniva quindi usata in piccolaparte, con altre uve rosse, per pro-durre il Chianti Colli Senesi ed ètuttora in uso nel Morellino diScansano cui dona colore, morbi-dezza e un fresco aroma di ciliegia.Ma nell’ultimo decennio, permerito di alcuni bravi viticoltori

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L’ESCLUSIVA DEL CLUB

giallo paglierino, quasi dorato, conprofumi intensi e ricchi di aroma-ticità varietale; sapore asciutto, concorpo consistente e caratteristicoretrogusto amarognolo, fine e gra-devole, che in bottiglia acquistarotondità e complessità organolett-tiche. Il Grechetto si accompagnamolto bene con tutti i piatti a basedi pesce, con i crostacei e i mollu-schi, con fritture varie e carni bian-che ma è capace di esaltare anchegli aromi di primi piatti saporiti,specie se con tartufi. Risultacomunque un vino da tutto pasto.Servire fresco a 10-12°C.

Marzemino d’Isera“Vivan le femmine, viva il buonvino, sostegno e gloria d’umanità”.È l’esclamazione che l’abate DaPonte, autore del libretto del DonGiovanni di Mozart, e grandeseduttore egli stesso, mette inbocca al protagonista dell’operadopo l’assaggio in scena delMarzemino. Quale miglior viaticoper un vino non pesante, moltosaporito, persino ardito!? Il Marzemino ha un carattere ten-denzialmente più acido che tanni-co e corpo medio con una notevo-le intensità; il vino è contraddistin-to da colore rosso porpora intenso,con riflessi violacei; il profumo èampio, accentuato, caratteristico,con sentori di viola mammola e dirosa canina, tipiche del territorio;il sapore è secco, sapido, discreta-mente fresco, leggermente amaro-gnolo. Il Marzemino, pochi tanni-ni e grandi freschezze, è il vinoideale per accompagnare i sapori

La vigna del Marzemino

Vigna del Ciliegioloa riposo

delle montagne trentine: perfettocon i canederli o gli gnocchi dipane alla verza e speck, ma imbat-tibile anche con carni rosse purchénon alla griglia e con funghi. Siaccompagna molto bene anchecon salumi caldi, formaggi sapori-ti a pasta media e molle, primipiatti di media grassezza, stufatodi pollo, coniglio, piatti di maialee preparazioni di pesce al sugo ealla griglia. È vino da consumaregiovane, ma si può conservare per3/4 anni. Va servito a 16/18°C.

Falanghina Se dovessimo pensare ad un viti-gno bianco che rappresenti davve-ro tutta la Campania, daRoccamonfina al Cilento, avrem-mo una sola riposta: la Falanghina.È questa, infatti, l’unica varietà diuva bianca coltivata, con ottimirisultati, in tutte e cinque le pro-vince della regione. La Falanghinaproduce un vino bianco dal caloregiallo paglierino, a volte molto“carico”, dai profumi delicati, conlieve sentore di ginestra, mentre algusto è sapido, fresco e gradevole,con buona acidità e note fruttatefini e delicate. Questa nota acidagli consente una buona evoluzionenel corso del tempo. Ha un ampio e piacevole retrogu-sto amarognolo che ricorda ilmelograno. Si abbina bene a tutta

la cucina di pesce della Costa e aquella vegetariana di tutta la regio-ne, alle carni bianche, a paste confrutti di mare e sughi di verdura epomodoro, ottimo con la mozza-rella di bufala campana e formaggifreschi a pasta morbida. Risultaeccellente servita come aperitivo, auna temperatura di 10° C. Forse nessun vitigno riesce adesprimere meglio l`anima del pala-to partenopeo. La nostra è prodot-ta in una piccola azienda a condu-zione familiare che, conscia delfatto che i buoni vini si fanno nelvigneto, ha fatto scelte precise:niente veleni sul campo e quindiuve biologiche, derivate daimpianti molto fitti con drasticidiradamenti; quindi rese moltopiù basse di quelle consentite,criomacerazione e fermentazione atemperatura controllata per il mas-simo di estrazione dei profumi;meno di un quarto del normale dianidride solforosa all'atto dell'im-bottigliamento, grazie alla perfettasanità delle uve.

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con sugo di carne, arrosti, griglia-te, brasati, capretto e pollame. Daservire attorno ai 18° C.

MontepulcianoNobile e RossoPosizionata nella zona di Valiano,geograficamente separata daMontepulciano dalla Val diChiana, la fattoria di PalazzoVecchio si trova a 350 mt. di altez-za con una splendida vista a 360°che abbraccia contemporanea-mente Montepulciano e Cortona.La sua particolare posizione colli-nare offre ai vigneti che la circon-dano un clima ventilato, naturaledifesa dalle aggressioni batteriche equindi adatto alla coltivazionedella vite. Attualmente l’azienda,che si compone di circa 85 ettari,ne ha 25 impiantati a vigneto edestinati unicamente alla produ-zione di Vino Nobile diMontepulciano e Rosso diMontepulciano dei quali, trascorsii canonici 15 anni per farsi lanecessaria esperienza, è considerataoggi uno dei produttori più quali-ficati. I vini di Palazzo Vecchiohanno corpo ed eleganza, profumie persistenza aromatica che deno-tano lo stile cercato e voluto daiproprietari con anni di affinamen-to colturale e delle tecniche di can-tina. I vini si caratterizzano ancheper l’eccellente rapportoqualità/prezzo.

avviene per il sangiovese e per ilmerlot in tini d’acciaio, per ilcabernet in un tino di rovere.Dopo la svinatura, il vino è trava-sato in barriques di rovere a lungastagionatura dove subisce la fer-mentazione malolattica e trascorreun periodo di invecchiamento dicirca 1 anno. Niente chiarifiche néfiltrazioni e il successivo imbotti-gliamento viene effettuato senzapreventiva stabilizzazione a freddo,per mantenere integre tutte lecaratteristiche organolettiche delprodotto. Segue un periodo di affi-namento in bottiglia di circa 6mesi. Questo Il Sasso 2006 hacolore intenso e profondo di fruttarossa e cioccolato. In bocca presen-ta eccellente concentrazione e pro-fondità, dolcezza di frutto quasiinebriante e tannini in evoluzione.Il prezzo è assolutamente calibratoper il livello di qualità veramenteeccezionale di questo vino.

Barco Reale di CarmignanoImpeccabile interpretazione dellatenuta di Capezzana per questoBarco Reale che ha un uvaggioanalogo a quello del Carmignanocon un 65% di sangiovese, un15% di cabernet sauvignon e il20% di canaiolo nero al posto delcabernet franc. Le eccellenti carat-teristiche di estrazione del fruttodanno vita ad un vino armonico,intenso, con aromi persistenti chericordano l’amarena e il lampone,e una piacevolezza che miglioreràcol tempo rendendolo ideale per ilconsumo nei prossimi 3/4 anni.Sarà perfetto con minestre asciutte

Brunello di MontalcinoQuesto Brunello Pian di ConteTalenti, azienda che fa parte dellapattuglia storica di Montalcino, hapolpa, velluto, freschezza ed ele-ganza che lo differenziano da tuttiquei vini eccessivamente struttura-ti e “marmellatosi” che tanto piac-ciono agli americani ma che con latradizione di Montalcino hannopoco o nulla a che fare. Le innova-zioni tecnologiche ci sono stateanche qui, naturalmente, ma conil preciso intento di mantenereinvariata quell’immagine delBrunello che si era guadagnatafama e apprezzamento in tutto ilmondo. Dopo i recenti avveni-menti che hanno riguardatoMontalcino questa è la garanziache state bevendo il Brunello “ori-ginale”.

Rosso di Montalcino La Tenuta San Filippo appartienealla famiglia Fanti dai primidell'Ottocento, e l’azienda fa partedel nucleo storico della denomina-zione, già attivo nei primi anni ‘70del secolo scorso. La posizione deisuoi vigneti beneficia di un climafavorevole per la produzione di vinidi corpo e nello stesso tempo dieleaganza. Questo Rosso diMontalcino 2006 ne è una belladimostrazione e una felice sorpresaper il prezzo “corretto”. Colorerosso rubino violaceo cupo edintenso con tonalità rosso rubino;profumo dolce, ampio, fine moltointenso e fruttato, con lievi note dirovere; sapore morbido, volumino-so, largo con tannino dolce a mediadensità in grande equilibrio conl'acidità; retrogusto fruttato dolce epersistente. Accompagnatelo a tuttii primi piatti, e ai piatti di carne ingenere.

CarmignanoDeriva da un uvaggio di sangiove-se, cabernet sauvignon, cabernetfranc e merlot. La vinificazione

Morellino di ScansanoIl Morellino di Scansano Motta,prodotto con uve sangiovese eciliegiolo, ha un colore rosso rubi-no mediamente carico. Al nasoappare fruttato, con toni di ciliegiae mora e una piacevole sottolinea-tura di spezie ed erbe di sottobo-sco. Al palato è fitto, di buoncorpo ed equilibrata acidità, contannini percepibili ma controllati.Buona la persistenza, affidata allesensazioni fruttate e speziateavvertite al naso. Chiude conretrogusto leggermente amarogno-lo. È da servire a 16/18°. La pie-nezza del corpo, unita all’ampiezzadei suoi aromi rende questoMorellino ottimo per i piatti tipicidella cucina locale: dalle zuppetoscane agli arrosti di carne rossa,dalle pappardelle al ragù di cin-ghiale ai pecorini di media stagio-natura, ai piatti di carne in genere.

Chianti Classico Giulio Gambelli è uno straordina-rio personaggio toscano diventatol’Enologo per eccellenza. Il suonaso è un laboratorio istintivo, econ quel naso e quel carattere hacontribuito, a rovesciare il mododi far vino in Toscana. Sostenitoredel sangiovese in purezza non hamai amato i connubi con altrevarietà, preferendo i tradizionali eautoctoni colorino e canaiolo.Nonostante sia considerato il piùvalido esponente del sistema divinificazione tradizionale, la suaidea di vino è molto moderna per-ché si basa sull’attenzione allapulizia in tutte le fasi; soprattuttoha un rispetto assoluto dell’uva edella sua integrità. Ora Giuliofesteggia il suo ultimo successocon il Chianti Classico Villa Rosa,un vino dal colore rosso rubinolimpido e scorrevole, profumofine, intenso, persistente e fruttatocon sottofondo di giaggiolo.Sapore sapido, caldo, vivace, giu-stamente tannico. È un vino che sicaratterizza per la grande facilità dibeva proprio come i Chianti diuna volta.

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I ROSSI DI TOSCANA Chianti Colli SenesiLa famiglia senese dei BindiSergardi affonda le sue radici nelXV secolo ed ha sempre coltivatole terre di proprietà che possiede invari territori della provincia. Negliultimi anni ha dato prova di note-voli qualità imprenditoriali diffe-renziando la propria produzione,prima prevalentemente cerealicola,cimentandosi nell’allevamento deicavalli da corsa e nel campo vitivi-nicolo. A noi è parso particolar-mente interessante l’esperimentoin corso nella tenuta diMarcianella, vicino a Chiusi, apochi chilometri da noi, in un ter-ritorio che Giulio Gambelli, l’au-tore di tanti vini di successo, defi-nisce il più vocato in assoluto perla coltivazione del sangiovese. Inquesta tenuta sono stati impiantati20 ettari di vitigni a bacca nera conrisultati eccezionali che avretemodo di constatare degustandoquesto Chianti Colli Senesi 2007 .Un vino fresco e moderno cherispetta però il territorio e la tradi-zione. E di questi tempi tormenta-ti per l’enologia toscana se ne sentedavvero il bisogno!

Chianti LeonardoIl Chianti Leonardo proviene dallazona del Montalbano. È vino digrande qualità, rosso rubino cari-co, di buona consistenza rilevabiledagli archetti piuttosto fitti chelascia nel bicchiere. Il profumo, dibella intensità, persistente, è carat-terizzato da note fruttate, di cilie-gia, seguite da lievi sentori speziati,di pepe nero in particolare. Inbocca è deciso e avvolgente contannini in evidenza ma poco

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Bonarda I vini dell’Oltrepò sono semplici eimmediati ma possono raggiunge-re però alti livelli qualitativi, comequelli di Gianmaria e MarcoVercesi. I due fratelli hanno dedi-cato grandi sforzi a questo vitignolocale riuscendo a ricavarne una“vivace” Bonarda Luogo dellaMilla. Colore violaceo intenso,spuma misurata e gradevole, bou-quet fruttato quant’altri mai, sapo-re netto e deciso. Sarà compagnoirrinunciabile per merende a basedi pane e salame e piacevolissimoaccompagnamento di primi piattia base di carne o di fritti misti.

Valpolicella Di colore rosso rubino carico eintenso, il Valpolicella della TenutaSant'Antonio sviluppa fragrantiprofumi fruttati con note di cilie-gia e frutta rossa e sfumature flo-reali in una struttura armonica,dall'acidità ben equilibrata. Vinosuadente, ci accoglie con unabocca affascinante concedendosimorbido e vellutato al palato, conuna buona persistenza aromatica.Un vino godibile che non annoia,scorrevole alla beva, dal gustopieno, piacevole ed avvolgente, digrande grazia e armonia aromati-ca. Il finale è lungo senza eccessi,ancora fresco e giovanile. È perfet-to a tutto pasto, grazie anche allasua alcolicità moderata. Gli abbi-namenti vanno dai salumi e pro-dotti di norcineria ai primi piattidi pasta, riso e risotti, minestre ezuppe di verdure, trippe in brodo ealla parmigiana, fino ai secondipiatti a base di carni bianche equelli della cucina tradizionalecome il bollito e il fegato alla vene-ziana. Da bere a 18/19° C.

Monreale SyrahFrancesco Spadafora si sta rivelan-do il miglior interprete del Syrahnel nostro paese. Se già ilMonreale DOC della nuova ven-demmia 2006 prodotto con questeuve che hanno trovato qui il terre-no di coltura ideale, è un vino digran classe, che dire dell’altroSyrah Sole dei padri? I grandi vinimeritano di essere degustati piùche descritti, perciò oltre a propor-vi la solita confezione da 6 botti-glie del Monreale a prezzo invaria-to, ve ne propongo un’altra con 2bottiglie di Sole dei Padri del 2004perché possiate valutare di personaquale livello di piacevolezza possa-no raggiungere i vini prodotti conquest’uva straordinaria. Non miaddentro in descrizioni tecnichema vi trascrivo ciò che un clientedi questo vino ne ha scritto al pro-duttore: “Ho incontrato il Sole deiPadri un po’ per caso, a una degu-stazione siciliana in casa di amici.Ed è stata come una dolce con-danna… È un Syrah morbido epotente insieme, che regala emo-zioni forti. Un vino dal colorerosso rubino intenso che mi aiutaa contrastare il clima milanese. Lotrovo avvolgente e confortante…poi viene dal Sud, come me.Quando desidero stupire i mieiospiti, li invito a una cena a base diformaggi strutturati e lascio che siail Sole dei Padri a fare il resto…”.Il Sole dei Padri 2004 è stato giu-dicato “miglior vino italiano” alVinexpo di Bordeaux del giugno2007 e ha sbaragliato tutti i Syrahfrancesi ed australiani in unadegustazione cieca del Novembrescorso a Merano. E i vini in degu-stazione costavano fino a 700 Eurola bottiglia. Non fatevelo scapparefinchè ha questo prezzo.

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I ROSSI DI ALTRE ZONEastringenti e piuttosto morbidi.Di gusto piacevole, lungo. Habuona struttura, è vino da tuttopasto, ideale con fettuccine al ragù,pappardelle al sugo, meglio se dilepre o coniglio.

Orcia Il PozzoLa D.O.C. Orcia ha avuto il suobattesimo nel 2000 ed è quindiancora presto per tirarne un con-suntivo in termini qualitativi.Nonostante alcuni difetti del disci-plinare di produzione che pur sta-bilendo rese limitate (56 hl/hcome il Brunello) prevede una gra-dazione minima (11°C) troppobassa, quindi foriera di acidità ele-vate e tannini troppo duri, e unadispersione sul territorio che copre13 comuni con una conseguenteeccessiva diversità pedoclimaticache certo non contribuirà alla uni-formità dei vini, ha costituito laspinta ad un gruppo di piccoli pro-duttori molto seri per avviarsi sullastrada della produzione di qualità,precedentemente problematica inquest’area “schiacciata” tra Mon-talcino e Montepulciano. Nelrecente passato vi abbiamo presen-tato con successo l’Orcia rosso diPienza. Quest’anno è la volta de“Il Pozzo”. Il vino di questa picco-la azienda in comune diCastiglione d’Orcia è stata la verasorpresa nei risultati degli assaggidi Orcia dell’anno scorso, ribaditicon bella sicurezza in quelli di que-st’anno. Antonella Formichi con lavalida collaborazione del marito hascelto per il suo vino di punta ilsangiovese in purezza, vendem-miato abbastanza tardi come siconviene a quest’uva per trarnegrandi risultati. Il Pozzo 2006 hasoggiornato un anno in botti gran-di di rovere ed ha subito un ulte-riore affinamento di 6 mesi in bot-tiglia. Il vino ha un bel colorerosso rubino intenso e pro-fondo con profumi com-positi che trovanoriscontro ancheal palato. È

un vino a cui dare confidenza pervia dei sistemi di produzione total-mente artigianali che ne fannoinnanzitutto un vino da tutto pastoanche se il suo accompagnamentopreferito saranno gli arrosti dicarne, anche alla griglia, la selvaggi-na e i formaggi stagionati.

FortedigaAlberto Antonini, una delle 4/5superstars tra i wine-makers tosca-ni, è quello che meglio riesce acombinare tradizione e innovazio-ne, realizzando vini con una forteidentità e una stretta aderenza alterritorio, ma sempre attento aidesideri del consumatore finale.Con il Fortediga si è cimentato inun’impresa personale. Compostodal 30% di cabernet franc, 30% dicabernet sauvignon e 40% disyrah, il vino ha una resa per etta-ro decisamente bassa. Ha colorerosso rubino molto intenso, profu-mi ampi e persistenti con note spe-ziate e netti sentori di prugna epiccoli frutti rossi. Gusto articola-to, morbido, complesso ed equili-brato con lunga persistenza finale.Ottimo con carni rosse, selvaggi-na, formaggi a media/lunga stagio-natura. Straordinario rapportoqualità/prezzo!

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Incrocio ManzoniBelvedereL’incrocio Manzoni fu ottenuto aConegliano negli anni compresitra il 1930 e il 1935 dal professorLuigi Manzoni docente all’IstitutoTecnico Agrario di quella città. Èun vitigno a bacca bianca, derivatoda un incrocio tra Riesling Renanoe Pinot Bianco. L'obiettivo eraquello di ottenere le caratteristichedi qualità dei genitori dell'incrocioed il risultato è pienamente riusci-to. Il “Belvedere” dell’azienda deTarczal, con la dicitura di pinotbianco in etichetta (in Trentinol’Incrocio Manzoni non è ancoraufficialmente autorizzato) si pre-senta alla vista con un bel giallopaglierino; all’olfatto, dopo legge-re note floreali di gelsomino, sievidenziano note di frutta frescadalla mela Golden alla pesca bian-ca con sfumature di albicocca e unsentore di luppolo finale. Al palatodenota una delicata intensità valo-rizzata da una più evidente persi-stenza gustativa. Siamo in presen-za di un vino che gioca il suocarattere non sui muscoli ma sullafinezza, fresco e di piacevole beva,che può prestarsi ad un invecchi-mento di 2/3 anni. La temperatu-ra di servizio sui 10° lo rende inte-ressante come aperitivo, se legger-mente più alta (12°) favorisce l’ab-binamento con antipasti di mare,pesce al vapore o al cartoccio e,grazie a una lieve impressione aro-matica, con gli asparagi e le uovatanto cari alla gastronomia trentina.

Sauvignon Collio Il Sauvignon, il cui primo signifi-cato è “pianta selvatica”, è origina-rio della zona della Gironda. InItalia viene coltivato da quasi duesecoli, e ne è particolarmenteapprezzata la produzione friulanadove i risultati migliori si realizza-no nelle zone collinari: qui il viti-gno acquista una personalità sua

propria, diversa da quella dellealtre zone d’Italia. Da un "vignetogiardino" allevato alla francese dicirca 12 ettari, in gran parte abacca bianca, come si conviene inCollio, Mauro Drius ottiene unavarietà di vini tutti di altissimolivello, da voi già ben conosciuti.Quest’anno abbiamo scelto unSauvignon di cui Mauro e la suafamiglia propongono una versioneche incanterà chi ama i vini fattiper essere bevuti sino all’ultimogoccio, senza troppe chiacchiere dicontorno. Di colore giallo paglie-rino con sfumature verdi, al nasodenota fantastiche, intense ed ele-ganti note vegetali e floreali qualila salvia, il peperone fresco, i fiorid’acacia ed il pompelmo. Al pala-to dimostra una freschezza e unasapidità che si sposano splendida-mente. Strutturato ed equilibrato,morbido con buon estratto, dalfinale lungo, questo è un vino che“sa di se stesso”.

AlhambraQuesto piacevolissimo MonrealeDOC Alhambra è realizzato conun uvaggio di Catarratto e Inzolia.L’inzolia, antico vitigno siciliano, èstato la colonna portante dellecantine dell’isola prima che laSicilia si affermasse come terra d’e-lezione dei grandi rossi da uveautoctone e da uve internazionali.Questa splendida uva, coltivata inSicilia da sempre, esprime ilmeglio di sé con climi caldi e ven-tilati e, vinificata in purezza, dàvini di corpo e di lungo invecchia-mento ma oggi la tendenza è adaccoppiarla ad altre uve autoctonequali il Catarratto e il Grillo, percreare vini freschi ma dal gustomarcatamente caratterizzato.Questo Monreale 2007 è giallopaglierino chiaro con riflessi ver-dognoli, ha sapore secco, sapidofresco e fruttato. Ve lo consigliamocon antipasti leggeri e con tutti ipiatti a base di pesce e crostacei.

Arneis RoeroDeriva da un vitigno autoctono, eproduce un vino vivace e fruttato.Meno aromatico ma più originaledello Chardonnay, l’Arneis haormai una solida reputazionecome vino bianco da aperitivo, chesi sposa bene anche ai primi piattipiemontesi. Da 30 anni l’interesseper questo vitigno è cresciutotanto che Robert Parker jr. si èlasciato andare a considerarlo ilpiù distinto dei vitigni indigeniitaliani da vino bianco. Ottenutala DOC nell’89, l’Arneis ha scala-to le vette della fama. Noi vi pro-poniamo quello dell’aziendaMalvirà dei fratelli Damonte chene è, a nostro giudizio, il migliorproduttore per continuità di risul-tati. Il loro Arneis è secco, senzaasperità, suadente ma non morbi-do e sarà perfetto con tutti i piattidi pesce. Servito fresco, non gela-to, è ideale per la parte del pranzoche va dall’aperitivo al regno deivini rossi.

I SistriI Sistri, prodotto dalla Fattoria diFelsina, è uno dei pochissimi vinidi Toscana degni di essere colloca-ti nell’aristocrazia dei bianchi ita-liani. Deriva al 100% da uve char-donnay, coltivate su terreni di sab-bie stratificate e pillola alluvionale,che vengono pressate molto soffi-cemente per ottenerne solo il 60%di mosto fiore, fermenta in fusti dirovere e dopo la maturazione acontatto con le fecce e i successivitravasi, viene assemblato 8/9 mesidopo la vendemmia. Il successivoimbottigliamento ce lo rende conun colore giallo paglierino carico,

profumi di frutta matura tipicidello chardonnay e di frutti esoticiben integrati dalla vaniglia.Gradevole sentore di spezie, ele-gante struttura e buon retrogusto.Veramente un bel vino bianco nonrovinato dal legno.

Vernaccia di San GimignanoQuesta Vernaccia Le Calcinaie2007 di Simone Santini provieneal 100% da uve vernaccia di pro-duzione biologica. Di profumointenso e persistente con sentori diagrumi e note floreali di tiglio egelsomino, ha sapore caldo e sapi-do con intense note minerali etipico retrogusto ammandorlato.Fresca e piacevole, subirà beneanche un moderato invecchiamen-to. Adatta con frutti di mare, risot-ti alla marinara, spaghetti al sugodi pesce, fritti misti di mare e diverdure, insalate di funghi, frittate,gamberi o scampi bolliti, pesci alcartoccio, salmone affumicato. Lanumero 1 dei nostri giorni per rap-porto qualità/prezzo.

Gewuerztraminer Alto AdigeCon il traminer, uva dal colorerosa ambrato la cui eccezionalevitalità è testimoniata dal fatto diessere sopravvissuta per secolianche in climi particolarmentefreddi, era tradizione delle famigliealtoatesine di preparare il “Vinodella Signora” per la fama che que-sto vino aveva di rendere espansivele donne. Quello che vi proponia-mo, della Cantina Hans Lun, èderivato al 100% da uve traminer.Ha colore giallo paglierino carico.Profumo intenso, particolare, spe-ziato, con sentori di rose e fruttasecca. Corpo generoso e pieno,morbido, avvolgente, aromatico.Prelibato per abbinamento a crosta-cei e patè di fegato è però vino che,per la sua bassa acidità, si presta adessere degustato anche fuori pasto,per le occasioni anzi indicate.

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I VINI BIANCHI

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Vin RuspoNon è un rosato comune, ma deri-vante da mosti che produrrannoun grande rosso (il CarmignanoDOCG) e assume caratteristicheche gli manterranno una certa ser-bevolezza, anche se va consumatogiovane, gustandone tutta la fre-schezza e la finezza d'aspetto -colorazione perfetta - che lo ren-dono piacevole sia al palato chealla vista. Vino di assoluta puliziacon acidità, morbidezza e tannici-tà in perfetto equilibrio e con pia-cevole retrogusto di ciliegia, è idea-le con prosciutto crudo, bucatiniall'amatriciana, lasagne verdi alforno, tortellini in brodo, zuppa diceci, baccalà in umido, cima e fun-ghi alla genovese, scaloppine aifunghi, vitello tonnato. Servitelo a 10/12° C.

I vini d’artigianatoGaspare Buscemi: se non esistessebisognerebbe inventarlo! Per l’e-nologia friulana è stato il detona-tore dello sviluppo qualitativo. Isuoi vini, prodotti con un’enolo-gia naturale che non utilizza sta-bilizzanti specifici e non correggei componenti d’origine fermenta-tiva ai fini del miglioramentoorganolettico, sono vini d’artigia-nato, capaci di reggere gli anni eimpreziosirsi nel tempo.

ViNero BuscemiIl rosso per tutti i giorni diGaspare Buscemi è un uvaggiodelle più classiche uve friulane:cabernet, merlot e refosco. È unvino semplice ma che risponde aprecisi criteri di qualità e genuini-tà. Lontanissimo dalla produzioneindustriale, è davvero un “vinoartigiano” di qualità che nullasacrifica al gusto.

VinOro BuscemiUn bianco prodotto con uve char-donnay, sauvignon (vecchio clonenon aromatico), verduzzo friulanoe malvasia istriana. Un vino chenon vuole essere solo assaggiatoma consumato quotidianamentesulle buone tavole.

Grappa di BrunelloNasce da vinacce spremute in modosoffice, e mantenute vive fino alladistillazione, questo capolavoro diprofumi e sapori che porta il nomedel mitico vino rosso di Montalcinoe prodotta dalla distilleria Marolocon sistemi artigianali e una curaunica, conserva perfettamenteintatti il profumo e il gusto incon-fondibili delle uve da cui è ricavata.È un nostro prodotto “storico” cheda decenni costituisce uno degliomaggi più apprezzati.

Vino Nobile diMontepulciano Lo stesso eccellente Nobile diMontepulciano di PalazzoVecchio, che trovate descritto nellepagine dei Rossi, si presenta quicon etichetta personalizzata per ivostri regali di prestigio. L’annata2005 è stata classificata tra lemigliori della vendemmia al paridi quelle dei nomi più prestigiosidella denominazione.

Selezione MontalcinoQuest’anno per le confezioni a eti-chetta personalizzata abbiamo scel-to l’azienda Fanti di Montalcinoche si segnala per una produzionein costante crescita qualitativa. Laparte viticola dell’azienda si svilup-pa nell'anfiteatro di colline perfetta-mente esposto a sud di Castelnuovodell'Abate, in altitudine fra 350-430 mt. s.l.m., una parte propriovicino alla stupenda basilicaRomanica di Sant'Antimo e gli altrivigneti nella parte di colline chedigrada da Castelnuovo dell'Abateverso l'Orcia. Il terreno è ricco discheletro con formazione stratifica-ta di "galestro". Il clima è partico-larmente favorevole alla produzione

di vini di corpo e nello stesso tempodi eleganza, per la forte solaritàdurante il giorno, grazie alla confor-mazione delle colline dove sonosituati i vigneti, ed un buono sbalzotermico nella notte, per i venti fre-schi provenienti dal vicino MonteAmiata. Oltre alla tradizionale con-fezione con sei bottiglie diBrunello, ce n’è una mista con 2bottiglie di Brunello 2003 e 4 diRosso di Montalcino 2006, giudi-cato dalle guide uno dei miglioridell’annata. Questo consentirà difare una bella figura, a buon prezzo,con i propri amici senza rinunciarealla qualità e al prestigio.

Grande successo riscuotono sempre queste bottiglie non solo per il contenuto, diqualità decisamente elevata, ma anche perché sono fornite con etichette speciali:si possono personalizzare con il nome e il cognome del destinatario. Sono idee-regalo raffinate, adatte a mille occasioni e sempre graditissime. A tutti.

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BOTTIGLIE PERSONALIZZATE

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Vouvray brut Da quando lo Champagne ha rag-giunto quotazioni anche da capo-giro, a Parigi è di moda il Vouvraybrut. Prodotto con uve cheninblanc tipiche della Loira, con lostesso metodo dello Champagne,ossia con la rifermentazione in bot-tiglia, consente di bere bene e far-bella figura regalandolo. Per la suastraordinaria freschezza è perfettocome aperitivo. È una nostraimportazione diretta, il prezzo èquindi molto invitante. Fate pre-sto, è in esaurimento.

Riserva PrivataALBERTO DEL BUONO

Verdicchio di MatelicaColleStefano è un'azienda che pro-duce vini con uve provenienti dacoltivazioni biologiche in provin-cia di Macerata, precisamente neidintorni di Matelica. Si tratta diuna zona collinare, protetta a est ea ovest dall'Appennino umbro-marchigiano e caratterizzata da unmicroclima freddo e asciutto conelevate escursioni termiche. Qui ilVerdicchio esprime note sapideche lo caratterizzano e lo differen-ziano da quello coltivato nellazona dei Castelli di Jesi. I vini quimaturano tardivamente e la ven-demmia avviene a fine OttobreIl ColleStefano, prodotto da FabioMarchionn, è un bianco dal nettocolore giallo paglierino dai riflessiverdognoli, tipici del vitigno.Limpido, ma con una sensazione"ombrata", comunque non moltoluminoso. Il naso è intenso e com-plesso: all’inizio si presenta, pre-ponderante, la mineralità, poiemergono delicate fragranze flo-reali (biancospino), e infine noteagrumate e di mela. In bocca ritor-na alla grande la mineralità tipicadel territorio sorretta da unabuona acidità e dalla dote alcolicache prevalgono sulla morbidezza.È vino consistente e di buonastruttura che può invecchiare alcu-ni anni.

Müller Thurgau È da quasi 30 anni un nostrocavallo di battaglia. Questa voltane abbiamo selezionato uno inAlto Adige presso la cantina LunnIl carattere molto personale, ilgusto sottile, secco e nervoso e labuona persistenza lo suggerisconoper accostamenti gastronomici coni piatti della grande cucina: pescipregiati, crudità, risotti delicati,vellutate. Ma eccelle soprattuttocome grande aperitivo: servito allagiusta temperatura predispone al

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per il “Rustico” si parte da uvescelte e, fatta la vendemmia e lapigiatura, si seleziona quella partedi vino nuovo che ha maggior pro-fumo, buona acidità e residuo zuc-cherino naturale. È a queste doti ea queste soltanto che ci si affida,proprio come si faceva una volta,perché il Prosecco abbia quel suoperlage naturale che lo rende gra-devole come aperitivo, servito alletavole dei migliori ristoranti, pro-tagonista nei ricevimenti, servitopiuttosto freddo, intorno ai 7° C.Parecchi nostri amici lo servono incaraffa e lo presentano come entu-siasmante vino da tutto pasto.Difficile dire quando è più buono.

Franciacorta Monterossa La DOCG Franciacorta si è gua-dagnata nel corso di un trentenniola fama, ben meritata, di migliorezona italiana per la produzionedello spumante di qualità. A rap-presentare questo territorio è statascelta questa volta l’aziendaMonterossa. Fondata nel 1972,con ormai alle spalle un’esperienzaultratrentennale di meticolosaselezione di vitigni e di uve,Monterossa ha sede in una villaseicentesca, sulla sommità del colleche domina il paese di Bornato e latenuta si estende tutt’intorno conil brolo e i vigneti (attualmenteoltre 50 ettari). La Prima cuvéebrut, vino base dell’azienda, ècomposta con un uvaggio dell’85% di chardonnay e pinot bian-co e con il 15% di pinot nero. Situlizzano solo uve aziendali concuvées ottenute esclusivamente damosti fiore. La prima fermentazio-ne avviene parte in acciaio a tem-peratura controllata e parte in fustidi rovere. La seconda e l’ invec-chiamento, con il MetodoFranciacorta, avvengono con unapermanenza di oltre 24 mesi suilieviti. Il vino ha colore giallopaglierino e presenta un bouquetdi profumi floreali di burro e frut-ta matura con perlage sottile, deli-cato, ben persistente. In bocca è

Martinotti Brut90% Pinot nero, 10%Chardonnay, grado alcolico 12,5 eresiduo zuccherino 8 gr/litro.Spuma vivace e persistente conperlage fine e continuo; colorelimpido, giallo paglierino conriflessi luminosi; profumo fresco,elegante, con note iniziali di panelievitato ed un finale piacevolmen-te agrumato; sapore sapido, moltogradevole ed equilibrato, conbuona persistenza gusto/olfattiva.Servirlo in flutes a temperatura di8/10° C. Abbinamenti: eccellenteaperitivo, si presta molto beneall’intero pasto.

Martinotti Brut Rosé100% Pinot nero, grado alcolico12,6 e residuo zuccherino 9gr/litro. Spuma ampia e persisten-te con perlage fine e continuo;colore elegante, buccia di cipollacon lievissimi riflessi aranciati. Sitratta di un colore assolutamentenaturale frutto della pressatura disolo Pinot nero; profumo tipicodel Pinot nero: si riconoscono pic-coli frutti di sottobosco, leggeroconfetto ed una leggera nota agru-mata; sapore armonico, fresco,gradevole di buona persistenza.Temperatura di servizio 10° C, inlarga flute di cristallo. La base diPinot nero assicura lunga stabilità.Abbinamenti: ottimo aperitivo,adatto anche ad antipasti, primipiatti, pesci e carni bianche.Eccelle con piatti etnici speziati.

Rustico - Prosecco di Valdobbiadene Il Prosecco di Valdobbiadene“Rustico” di Primo Franco può aragione essere considerato ilnostro vino bandiera: nessunocome lui vanta una presenza con-tinua, quasi trentennale, sui nostrinotiziari e nelle cantine dei nostriamici. La ragione è presto detta:

SPUMANTI & CHAMPAGNE

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pieno e lungo senza perdere in pia-cevolezza e vivacità.

Cremant d’AlsaceA grande richiesta ripresentiamo ilCremant d’Alsace rosè di FernandEngel che senza avere i prezzi proi-bitivi di certi champagne ne pre-senta però le caratteristiche salien-ti di freschezza e bevibilità.Derivato al 100% da uve di Pinotnoir coltivate con metodo biodi-namico, a garantirne l’assolutaintegrità, questo Cremant roséscintillante, dall’effervescenza finee continua, ha colore rosato di pia-cevole intensità con fresche e vivi-de nuances di lampone e ribesrosso. Al naso fresco sentore diciliegia e ribes rosso, con note dibrioche e pane tostato. In boccasensazione iniziale di leggerezza,corpo fresco ma pieno; vino equi-librato e potente con sapore diciliegia acida che sarà splendidoaperitivo da accompagnare a cana-pè preparati con pane alle olive e acrostini di maiale. Pasteggiando,darà il meglio di se con un coniglioalle olive.

Lo Champagne è complice irrinunciabile di ogni importante occa-

sione festiva. Per i nostri amici ci sono anche quest’anno Paul Bara

e Bonnaire. Paul Bara e Jean Louis Bonnaire fanno parte di quella

pattuglia di piccoli produttori che, per quanto riguarda il livello

qualitativo, possono essere ormai considerati all’altezza delle grandi

maison della Champagne. L’accostamento Bara-Bonnaire renderà

felici tutti coloro che apprezzano il vero Champagne. Tanto sono

pieni e potenti i vini di Paul Bara, tanto sono equilibrati, fini ed ele-

ganti quelli di Bonnaire. A Bouzy, da Paul Bara domina il Pinot

noir, a Cramant, villaggio benedetto dagli dèi nel cuore della Côte

de Blancs, su terreni gessosi leggeri e caldi, domina lo Chardonnay,

e il Blanc de Blancs di Bonnaire possiede di questo vitigno tutto il

gusto floreale e fruttato. La sua

finezza e la sua eleganza si apprezza-

no all’aperitivo, mentre il vino di

Paul Bara è adatto soprattutto a

pasteggiare. Il rosè quest’anno è

quello di Bonnaire che effettua

per questo vino un taglio delle

sue uve bianche con del Pinot

nero di Bouzy.

Blanquette de LimouxVi presentiamo uno spumantefrancese che va per la maggiore eche potrà fare le veci del Proseccoper coloro che gradiscono un vinopiù secco. Si tratta dellaBlanquette de Limoux carte noirVergnes. Lo spumante, prodottocon metodo classico (i francesinon permettono l’uso della dicitu-ra “methode Champenois” se nonper gli Champagne originali) macon soli 9 mesi di rifermentazionein bottiglia, deriva da un uvaggio

di Mauzac al 93%, Cheninblanc e Chardonnay. È quin-di tecnicamente un blanc deblancs. Viene prodotto neiCôteaux de Languedoc, nelsud della Francia, dove latradizione dei vini frizzantirisale al 1530.

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Aleatico dell'ElbaQuesta è una presentazione forse unpo’ partigiana, dovuta alla mia origi-ne elbana e al fatto che l’Aleatico,grande vino da meditazione, vero eproprio gioiello dell’enologia italia-na, che nulla ha da invidiare ai gran-di Porto, è stato il primo vino da meassaggiato quando bambino passavole vacanze a Marina di Campo, ospi-te dei miei zii. Quel ricordo mi haaccompagnato per quasi sessant’an-ni prima che ci fosse l’occasione diritrovarne le caratteristiche nel-l’Aleatico dell’azienda Mola che vipresentiamo. Coltivata anche altro-ve, quest’uva raggiunge la suamigliore espressione sui terrazza-menti e sui pendii vertiginosidell’Isola d’Elba, dove trova l’habitatideale per il clima mite e per i suoiterreni altamente ferrosi. Intriganteper la bellezza delle coste, affasci-nante per la limpidezza del suomare, l’Elba raggiunge il massimodella sua essenza mediterranea inquesta inimitabile uva dal qualederiva l'omonimo vino: l’ Aleaticodell'Elba. Solo quest' isola solare,fortemente condizionata dal mare,battuta da venti insistenti, ma nellostesso tempo con zone protette, col-linari, rocciose, poteva dar origine aquesto incredibile vino, nel quale iprofumi e i colori tipici dei nostrimari, la vegetazione, i colori unici sifondono in un connubio armonicosenza uguali. L'analisi organolettica

risulta particolarmente emozionanteper la varietà e l’intensità delle sen-sazioni che provoca. Con un gradoalcolico medio di 16° C ed un ele-vato tasso zuccherino, l’Aleatico puòessere tranquillamente considerato"vino da meditazione". Il colore èrosso rubino, talvolta cupo e inten-so, di grande intensità olfattiva econ un corredo aromatico di assolu-to valore: potente e nitido profumodi frutta rossa matura ed in confet-tura, dai lamponi alle prugne e alleamarene; poi ancora sottobosco elievi accenni di vaniglia, rosa e can-nella a completare il quadro. Inbocca le sensazioni sono ancor piùevidenti che al naso: grande armo-nia ed avvolgenza, bell'equilibrio traacidità e tannini da una parte, e dol-cezza e morbidezza dall'altra, grandee lunga persistenza. Mai stucchevo-le, nonostante la dolcezza, ma fineed elegante, così come l'alcol, maifuori misura. Come vino da medita-zione può essere degustato senzaabbinamenti, a fine pasto, ma unconnubio perfetto è quello con lapasticceria secca o la schiacciatad’uva. Alcuni suggeriscono di pro-varlo con pecorino e miele di cor-bezzolo, ma il matrimonio ideale èquello con la crostata, o un qualsi-voglia dolce a pasta dura farcito conconfettura di frutta rossa. Un sugge-rimento personale è quello di servir-lo con una pasta frolla con mele ecannella accompagnata da unacrema di cioccolato fondente nontroppo “carica”, o con i gianduiottiTourinot maximo di Gobino oanche con il Nocciolato di Catinariossia grande cioccolato aromatico evere nocciole piemontesi della varie-tà tonda gentile. Servitelo a tempe-ratura di cantina sui 14-15°C.

Moscato Passito Villa MonticelliL’uva moscato bianco, da sempre pre-sente nella zona del lago di Corbara,appassisce in modo naturale sullepiante del vigneto di Villa Monticelli.

Nei primi giorni di settembre, il caldosole del mattino fa appassire i grappo-li dorati, concentrandone la caricazuccherina, mentre il fresco ventodella sera esalta gli intensi aromivarietali di questo meraviglioso viti-gno. Colore giallo ambrato brillante;profumo floreale di frutta tropicale,pesca e albicocca con grande aperturaaromatica; sapore dolce di frutto digrande intensità, fine e somma ele-ganza. Si accompagna a dolci daforno, crostate di frutta, di mandorlee noci, alla pasticceria secca. È grandevino da meditazione. Temperatura diservizio 12-14°C.

CalcaiaGli appassionati di "muffati" semprealla ricerca di vini esteri di questotipo devono ricordare che anche inItalia, nell'Orvietano, in una vignacon terreno calcareo, MauroBarberani produce il Calcaia MuffaNobile che nulla ha da invidiare amolti omologhi esteri molto piùcostosi. In autunno, generalmente, siforma una fitta nebbia che favoriscelo sviluppo sui grappoli di una muffaparticolare, la "botrytis cinerea", chesi nutre dell'acqua contenuta nellapolpa degli acini e dilata i pori dellabuccia senza romperla, provocando-ne l'evaporazione con il calore delsole. I mosti che si ottengono sonomolto zuccherini, ricchi di glicerinache dà al vino una particolare"untuosità". La raccolta avvienemolto in ritardo e in più tempi suc-cessivi, per ottenere il completo veri-ficarsi del fenomeno e circa la metàdel raccolto scompare sotto forma diacqua evaporata. Questo straordina-rio processo si verifica spontanea-mente solo in rare aree in cui le con-dizioni climatiche lo consentono. IIvino ha colore giallo oro, bouquetelegante, avvolgente, ricco e "untuo-so". Sapore nobile, suadente e diarmoniosa morbidezza, dolce e per-sistente. Adatto ad un lungo invec-chiamento, è perfetto con antipastidi fegato grasso, formaggi erborinati,di capra o piccanti e pasticceriasecca. È grande vino da meditazione.Servirlo tra i 6 e i 12° C a seconda

Grappa di Brunello da sigaro toscanoDistillato di vinaccia fresca diSangiovese grosso, localmente dettoBrunello, invecchiato cinque anniin legno; dal bel colore ambrato conriflessi rame, ed un caleidoscopio diprofumi tanto complesso quantosorprendente. Gli amanti del Toscano spieganoche la fumata del sigaro è una evo-luzione di gusto ed un rinnovarsi disensazioni, che cambiano a secondadel tratto di sigaro fumato; la neces-sità era quindi quella di ricercare unprodotto che si accostasse al sigaroimpetuosamente, ma allo stessotempo in maniera garbata e rispet-tosa, pulendo il palato e tuttavialasciando la possibilità di apprezzaretutte queste fasi. Prendendo quindi spunto dalla cul-tura di chi da secoli abbina il fuma-re il sigaro al bere un superalcolico(al giorno d’oggi ovunque è ricono-sciuto il perfetto connubio fraSigaro Cubano e Rhum da sigaro)Gioacchino Nannoni ebbe l’intui-zione di servirsi, per accompagnareil sigaro Toscano, di un distillato dicarattere e di pregio quale la grappadi Brunello, sottoposta però in que-sta occasione ad un invecchiamentospeciale. Di questo particolareinvecchiamento, principale segretodi produzione, possiamo solo direche è fatto in botti da 500 litri, di

legni diversi opportunamente sceltie con specifiche tostature più omeno intense, dove la grappa riposaper cinque anni; in quest’arco ditempo vengono effettuati continuicontrolli per seguire attentamentel’evoluzione del distillato.Ecco finalmente il risultato di diecianni di ricerche e di prove fra unbicchierino di grappa e l’odore sua-dente e inconfondibile del fumo delToscano: la grappa di Brunello dasigaro toscano. Gioacchino Nannoni, stimolato dalClub delle fattorie, “inventò” lagrappa di Brunello agli inizi deglianni 70, distillando sempre levinacce di questo vino per conto deisingoli produttori. Solo alla fine del secolo scorso deci-se di imbottigliarne un po’ per pro-prio conto dedicandosi alle grappeinvecchiate. Oltre a quella per sigaro toscano,descritta ampliamente qui sopra,nella sua distilleria diretta oggidopo la sua scomparsa, da PriscillaOcchipinti se ne produce un’altradenominata “Oro dei carati” nellaquale l’attenzione è tutta destinataalle caratteristiche di rotondità epiacevolezza di beva della grappamedesima senza riguardo alla neces-sità di accoppiarla al sigaro toscano.

GlenfarclasSituata nello Speyside, la zona piùpregiata delle Highlands scozzesi, ladistilleria Glenfarclas produce maltdi qualita’ eccellente offerti in unagamma di invecchiamenti insolita-mente ampia. Assaggiatori qualificati consideranoquesti malt tra i migliori prodotti diquesto famoso distretto. I malt Glenfarclas, sono rimastiormai gli unici fatti maturare infusti di sherry utilizzati una solavolta e sono tra i più robusti fraquelli prodotti nello Speyside: forti,scuri e superbi, con un corpo deci-samente pastoso, ma capaci di rive-lare il lato dolce della loro natura;eccellenti per ogni occasione, sonoperfetti per il dopocena. La distilleria che, caso ormai raro,

VINI DA DESSERT BAR

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non fa parte di gruppi industriali, èstata fondata nel 1836 e appartiene,dal 1865, a una sola famiglia: iGrant. In tempi di globalizzazioneuna fondamentale garanzia di origi-nalità. Il Glenfarclas da 10 anni haun colore di paglia dorata e un deli-cato sapore dolce e maltato con unlungo finale leggermente speziato.

Sangue MorlaccoIl nome glielo ha dato GabrieleD’Annunzio più di ottant’anni fa.Derivato da una sapiente infusionein alcol di ciliegie marasche, èsenza dubbio il prototipo di ognicherry brandy. Imperdibile per undopo cena all’insegna della dolcez-za; splendido col cioccolato.

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CLUB delle FATTORIECLUB delle FATTORIE

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LE IDEE REGALO

Grappa di Barolo 20 anni Ha riposato per questo lungo tempo in piccoli fusti di aca-cia, dal legno ha assorbito un colore ambrato carico.Profumo ricco ed intenso con sentori di liquirizia, tabaccobiondo, vaniglia, nocciola tostata. Al sapore si ripete la sor-presa, con completezza ed eleganza. 50% vol.

Grappe FioriteIn due belle bottiglie “illustrate” da Gianni Gallo- Brachetto e Moscato - Paolo Marolo, principedei distillatori piemontesi, ha condensato l’es-senza delle preziose uve aromatiche della suaterra.

Due classici “firmati” MaglioBordeauxClassico assortimento di cioccolatini racchiusi inun’elegantissima scatola-regalo.

GolosieSpicchi di pera, pesca albicocca, kumquat messiin infusione con distillato di marasca e ricopertidi cioccolato fondente. Originale la scatola inlegno naturale.

Grappa di Amarone Vincitrice del Grappa Tasting Award al Vinitaly 2007.

Bouquet di Cremant Rosé

In questa edizione del catalogo proponia-mo un’ampia scelta di vini e tante ideedolci e salate da abbinare per creare donidavvero indimenticabili. Qui ci sonoalcune confezioni-regalo già pronte ma,se preferite, con un pizzico di fantasia e ilcatalogo del Club a disposizione potetecreare regali personalissimi, grandi e pic-coli, un po’ per tutti e per tutti i gusti.Saranno sicuramente molto graditi.

Brunello di MontalcinoGaja, il produttore di vino italiano più apprezzato nel mondo, ha daalcuni anni anche una tenuta a Montalcino, la Pieve di Santa Restitutanella quale produce due apprezzatissimi Brunello. Per questa eccezio-nale vendemmia 2001- che i commentatorivinicoli hanno considerato, nel complesso,come la migliore in assoluto di tutti i tempi, nefanno fede i punteggi altissimi ricevuti da moltiesemplari sulle riviste di settore, soprat-tutto americane - Gaja ci ha consegna-to una partitella del suo Rennina, cheper la sua preziosità proponiamocome oggetto regalo, in una bella sca-tola di legno, per i vostri omaggi di maggior prestigio.

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Aceto balsamico tradizionaledi ModenaUna delle glorie della gastronomiaitaliana. Il mosto d’uva, cotto afuoco diretto, viene insaporitosecondo ricette segrete, tramanda-te da generazioni e conservato conmodalità che richiedono anni eanni per il giusto affinamento. Laconfezione, preziosissima, contie-ne 100 cc di Balsamico invecchia-to oltre 12 anni. Va usato goccia agoccia con cura reverenziale.Consideratelo un’essenza rara, conla quale “tagliare” altri aceti allaricerca del giusto bouquet e perdare inconfondibile aroma a salse,sughi, insalate, preparazioni dicarne. Eccelle sulle uova, sul par-migiano e sulle fragole.

Aceto balsamicoOttenuto attraverso l’utilizzazionedi una percentuale variabile (soli-tamente intorno al 10%) di acetobalsamico tradizionale di Modenaaggiunta ad un aceto vecchio divino, questo aceto balsamico è unprodotto non solo di alto livello,ma anche di grande utilizzabilitàin cucina. Infatti è in pratica unaceto già “tagliato”, dunque pron-to per essere impiegato a insapori-re insalate e altri piatti.

Olio agrumatoGli olii agrumati sono il simbolodella più antica tradizione alimen-tare d’Abruzzo. È qui che nellecase contadine si producevano e siconsumavano questi olii preziosi,ricavati da un’accurata lavorazionedi olive Gentile di Chieti spremu-te contemporaneamente a unapercentuale di limoni freschi.Nato da un processo di lavorazio-ne, lungo, difficoltoso e costoso,l’agrumato di Urfini non è uncomune olio aromatizzato: non siusano essenze ma solo il sapientelavoro artigianale. Splendido conle insalate di riso e di pollo, è idea-le con qualsiasi tipo di pesce.

Zafferano in filiLo zafferano è forse la spezia piùpregiata del mondo pervia delle difficoltàdi raccolta, intempo dimano d’ope-ra introvabi-le e carissi-ma. Ve lo pre-sentiamo instigmi, unica garan-zia di originalità, in vasetti di vetroda 1 grammo, sufficiente alla pre-parazione di 40 porzioni di risot-to, o in scatoline da 2 grammi piùadatte a chi ne fa un uso continuo.

Peperoncino piccantetostatoSeccati, tritati, tostati e messi sot-t’olio, i peperoncini si possonoaggiungere a pietanze d’ogni tipoche subito si accendono di sapore:ne basta la punta di un cucchiai-no, per rinvigorire una pasta alpomodoro. Con un vasetto si puòpreparare uno straordinario oliopiccante: basterà diluirlo in 1 litrod’olio extravergine.

Purè di tartufi bianchi o neriSpecialità che permette di averesempre a portata di mano il pro-fumo vero del tartufo (nienteessenze qui!!) per ogni tipo di pre-parazione. La pratica confezionein tubetto garantisce a lungo laperfetta conservazione.Per le tartine basterà impastarlocon una quantità doppia diburro. Ma potrete usarlo per insa-porire salse e sughi, secondo l’i-spirazione del momento.

Burro al tartufo bianchetto Impreziosito con una percentualeelevata (11%) del pregiato TuberAlbidum Pico. È ottimo spalma-to sul pane tostato o gustato conle uova al tegamino o strapazzate.Ideale anche come condimentoper ogni tipo di pasta.

ACETI FANTASIA DI CONDIMENTI

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CLUB delle FATTORIE

UN FILO LUCENTE DI SAPORE E DI SALUTE

OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVALa sicurezza di un ottimoPratomagno, la rarità diun Senese d’eccezione

In Toscana si produce l’oliomigliore d’Italia e perciò delmondo. Questione di immagine,dicono gli altri, delle altre regioni,che possono vantare olii eccellenti,ma non altrettanto stimati o pre-miati dal mercato. Sarà, la Toscanaè effettivamente trainante, soprat-tutto all’estero, e non solo per l’o-lio. Ma basta guardare il paesaggiodove la presenza degli ulivi è inso-stituibile nella trama ondulata deicipressi, dei campi, delle macchieboschive, basta veder lavorare uncontadino del Senese, dellaMaremma, del Chianti o dellaLucchesia per sentire e capire cheda quegli olivi amorosamentecurati con gesti antichi e sapientinon può che venire un olio digrande carattere, di incantevolearmonia. Anzi, olii, perchè i terre-ni e le olive sono diversi, ma sem-pre di tradizione e qualità superio-ri. Per averne la prova concreta,anzi due, ecco l’extra vergine delClub delle Fattorie, che nascedalle colline del Pratomagno e cheè un must del nostro Catalogo,perché sa conquistare i palati di chiama i sapori decisi, ma non troppoinvadenti, intensi ma puliti edequilibrati. Una sicurezza, per noiche lo abbiamo scelto quasi tren-t’anni fa e per voi che lo avetetante volte confermato. Blasonatoe garantito con la Denominazionedi Origine Protetta “Terre diSiena”, l’olio extra vergine diBardi è un prodotto per il qualespendiamo volentieri un aggettivoabusato, riportandolo al suo verosignificato: straordinario. Siamoorgogliosi di averlo individuato tra

i primi, quando il suo geniale crea-tore lo aveva appena messo apunto e non aveva ancora vintopremi e allori nelle rassegne italia-ne, come il Sirena d’oro a Sorrentoper la categoria fruttato medio.Poterlo offrire qui, sia pure inquantità molto limitate, è un pia-cere e un onore. Descriverlo aparole è un esercizio che preferia-mo affidare a chi lo proverà.Questo che proponiamo è appenafatto e ha quella meravigliosa vita-lità giovanile che ne fa una auten-tica golosità “a crudo”, sul panedella fettunta. Tra qualche mesediventerà più maturo e più armo-nico, ideale per cucinare e condire.

Biologico? Sì, grazie.Non solo in tavola Altra regione a grandissima voca-zione olearia, l’Umbria verde èanche argentea di ulivi, che carat-terizzano il suo territorio in moltezone, dal lago Trasimeno alle vallial confine con la Sabina. Ecco ilCrudigno, già nel nome un pro-dotto non banale. È un olio biolo-gico, cioè derivato da olive senzaconcimazioni chimiche né tratta-menti anticrittogamici. Delicatoma anche pieno nel sapore, capacedi trasmettere luce e vita a qualun-que cibo, anche al nasello surgela-to più spento e al branzino di alle-vamento più scontato, ha un otti-mo rapporto qualità/prezzo,soprattutto nella confezione inlattina da 5 litri. Per questo potràessere usato anche per friggere,come raccomandano i nutrizioni-sti. Perchè ormai si sa che per sal-vaguardare la salute l’extra vergined’oliva, col suo alto punto difumo, vince tutti gli altri olii,anche in padella.

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Zucchine arrostite Qualità straordinaria garantita daCorrado Marzano per le zucchinearrostite e leggermente speziate.

Carciofi arrostiti Cuori scottati in aceto, arrostiti emessi sott’olio. Straordinari perdelicatezza e sapore.

Melanzane arrostite Tagliate a fettine, arrostite e messesott’olio con aromi di campagna.Ideali come contorno o sulla pastaal pomodoro.

Peperoncini farciti alla vegetarianaPeperoncini piccanti svuotati eriempiti con un trito composto di8 vegetali, tonno e acciughe. L’olioche rimane nel vasetto è perfettoper condire gli spaghetti “ruvidi”.

Peperoni arrostitiPeperoni arrostiti, sbucciati, taglia-ti a metà e messi sotto vetro dopola sterilizzazione: sono un antipa-sto o un contorno gustosissimi.

CLUB delle FATTORIE

Petto d’oca affumicatoIl petto d’oca affumicato diJolanda de Colò, è una vera deliziaper il palato. Presentato preaffetta-to, in quanto difficilissimo datagliare, si propone con una partemagra centrale di colore rosso euna parte grassa esterna di colorebianco, costituita dalla pelle delpetto. Sapore esaltante!

Cipolline di TropeaNon aspettatevi le solite cipolli-ne in agrodolce: queste cipollinegolose vengono leggermenteabbrustolite in olio d’oliva econservate in un “sugo” compo-sto di aceto, zucchero, scorze esucco d’arancia. Ma ci sonoanche quelle classiche in agro-dolce. Straordinari stuzzichini.

Cuori di carciofo al naturaleUltima novità di CorradoMarzano, questi cuori di carcio-fo sono da usare così come sono,conditi con olio, limone e prez-zemolo, ma anche adatti peraltre preparazioni o per una fra-grante frittura.

Terrina e Paté di fegato grasso d’ocaUna delle glorie gastronomiched’Europa la cui tradizione parerisalga fino al 2500 a.C. nell’anti-co Egitto. Tra le aziende trasfor-matrici nostrane eccelle la friulanaJolanda de Colò della quale abbia-mo scelto 2 prodotti. La prima è laTerrina di fegato grasso intero,

opportunamente speziato, salato emarinato, messo in vasetto (vetro amolla con guarnizione di gomma)nel quale viene cotto a bagnoma-ria. La pastorizzazione ne consentela conservazione per 6 mesi infrigo. Il secondo è un Paté compo-sto per oltre il 50% di fegato gras-so e per il rimanente di carned’oca. Adatto per raffinati crostini,si conserva fino a 2 anni a tempe-ratura ambiente.

I SOTTOLI Pomodori secchi sott’olioRaggrinziti dal sole che li rendepiù saporiti asciugandoli, scuri, disapore e profumo intensi, sonospeziati e messi sott’olio.

Olive nere snocciolate Olive nere Leccino raccolte amano, snocciolate e conservate inolio extravergine perché manten-gano il loro profumo.

Funghi porcini Porcini sott’olio delle migliorivarietà, scelti con cura, lavati, scot-tati in aceto di vino bianco, anne-gati in olio d’oliva e messi in barat-toli con uno spiritoso tappo afungo di legno. Ce n’è anche una variante senzaaceto particolarmente adatta alcarpaccio di bresaola.

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CLUB delle FATTORIE

Ora si passa alle specialità del Club, una selezione di delizie fre-sche e fragranti, come appena preparate, capaci di regalare gustiirresistibili. Grazie a ingredienti sceltissimi, ricette antiche elavorazioni ancora rigorosamente artigianali. Questo viaggio frai sapori ci guida dai crostini toscani al pesto genovese - quello“vero” - dalla mostarda di zucca al pepe rosa all’indimenticabileconfettura di cipolle di Tropea. Dolce e salato, asprigno o pic-cante: assaggiate un po’ di tutto, il palato vi ringrazierà.

I crostini toscani Parlando di cucina toscana, non sipuò non citare i crostini. Ormaisono una parte per niente seconda-ria di un vero pasto toscano,accompagnati, se gradito, da unbuon vino rosso, Chianti ovvia-mente! La tradizione toscana del-l’abbondante antipasto impone diaprire ogni pranzo con piccolipezzi di pane scaldato su cui spal-mare salse caratteristiche e dalgusto forte. Le salse a base di carnesu pezzi di pane scaldato sono iCrostini, mentre su fette più gran-di si versa del pomodoro e olio dioliva per fare le famose bruschette. Anche come aperitivo, si sposanoin maniera eccellente con vini rossidi medio corpo, esaltandone lequalità.

Consigli di utilizzoPer preparare i crostini e le bru-schette, tagliare delle fettine dipane, possibilmente pane toscanosenza sale; scaldarlo in forno fino arendere la superficie leggermentecroccante; riscaldare la vostra salsapreferita e spalmarla sul pane;lasciar riposare in modo che ilpane si insaporisca. Volendo, sipuò rimettere in forno per qualcheminuto.

Crostini tradizionaliAccanto ai tradizionali Crostinitoscani in versione maremmana(fegatini di pollo senza milza)fanno la loro comparsa unCrostino di caccia (cervo, cinghia-le, lepre e fagiano), un Paté percrostini di cinghiale ed un Paté dicinta senese composto per il 50%di fegato di maiale.

Battuto di pomodori secchiPreparato insaporendo i pomodorisecchi con peperoni, capperi,olive, è ideale per bruschette e perinsaporire sughi e salse.

Paté di olive Nasce da olive snocciolate e maci-nate messe sott’olio extravergine.C’è la versione fatta con le olivenere, quella con le olive verdi, equella, delicatissima, a base diolive verdi e mandorle.

Battuto di carciofiUna raffinatezza prodotta da unlaboratorio artigianale maremma-no macinando teneri cuori di car-ciofo dopo averli leggermentescottati in aceto di vino bianco. Sispalma su crostini di pane tostatoo si usa come salsetta per le carnibollite. È un’antica appetitosa spe-cialità, ormai rara, resa preziosadalla qualità dei carciofi.

Paté di cerniaUnica variante ittica ai nostri patédi carni e di verdure, è stato realiz-zato con freschissime carni di cer-nia, il pesce più pregiato dellecoste toscane, coniugate perfetta-mente con lo splendido zafferanodella Val d’Orcia. Aggiungete unfilo d’olio extra vergine d’olivaall’atto della preparazione e gode-tevi una ghiottoneria più unicache rara..

LA TAVOLA

CROSTINI & PATE

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CLUB delle FATTORIE

Pici e Spaghettinidell’OrciaDue specialità del nostro territorio pro-dotte col grano duro della Val d’Orcia econ l’acqua del Vivo, la sorgente delmonte Amiata. Trafilati al bronzo edessiccati lentamente a bassa temperaturain un mini impianto modello, i Pici e gliSpaghettini dell’Orcia costituiranno unapiacevole novità, specialmente se conditicon il Sugo all’aglione, altra specialitàlocale prodotta con aglio rosso (analogo a

quello di Sulmona) che con-sente di abbon-dare nelle dosiconservandoperò una per-fetta digeri-bilità.

La pastaI segreti della produzione dellapasta di qualità sono pochissimi e,in realtà, non sono segreti: lemigliori semole di grano duro,impasto lento ad acqua fredda,impiego di trafile in bronzo checonferiscono porosità al prodottofinito, ed essiccazione lenta.Secondo la legge è consideratapasta essiccata a bassa temperaturaquella che ha subito un trattamen-to inferiore agli 80°. Basta quindiessiccarla a 79° e si può dichiararefatta a bassa temperatura. La verabassa temperatura, invece, è quellasotto i 40° e i piccoli produttoriche utilizzano questa antica tecnicaimpiegano anche due o tre giorni,a portare a termine questa partedel lavoro. E i risultati si vedonopoi nel prodotto finito. Infineestrema cura e attenzione in ognifase del ciclo di lavorazione.Semplice, direte. E allora perchénon la fanno tutti così? Perchécosta di più. Pensate che la interaproduzione annuale di un Martellio di un Cavalieri corrisponde a dueo tre ore di lavorazione di unagrande industria. Qui trovereteproprio la pasta Martelli di Laricon gli spaghetti, gli spaghettini,le penne classiche (lisce) e i mac-cheroni di Toscana (rigati) e quelladi Benedetto Cavalieri di Magliecon gli spaghettoni, le pennuccerigate, i fusilli, le fettuccine e imaccheroni lisci.

PASTA & RISO

Riso Carnaroli Preziosa varietà di riso considerata ai ver-tici della produzione mondiale. Nasce nelvercellese nella Tenuta Castello che ne èritenuta da molti la migliore produttrice.È confezionato in sacchetti telati, comeuna volta. Vi aiuterà in cucina al momen-to di preparare un grande risotto, magaricon lo zafferano in filamenti che propo-niamo su questo catalogo.

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CLUB delle FATTORIE

Bastano pochi minuti per creareuna pasta favolosa, sfiziosa, sapo-rita e genuina. E basta uno qual-siasi di questi sughi per preparareun pranzo o una cena inappun-tabili.

Sugo pronto di pomodoro al basilicoÈ da utilizzare così com’è. Chi nonha tempo per preparare un sugo,anche molto semplice, troverà inquesto prodotto la risposta alle sueesigenze.

Sugo all’arrabbiataEcco un sugo “classico” anche setrasgressivo: le penne all’arrabbiatasono infatti un “must” della cucinaitaliana veloce e mediterranea. Maanche con le carni lesse e arrostoquesto sugo trova una sua nobilecollocazione. È preparato sceglien-do ingredienti di qualità: pomodo-ro, olio, aglio, prezzemolo, pepe-roncino e sale. E poi seguendo il metodo che dasempre ne fa un sugo tradizionaleitaliano.

Pesto alla genoveseBasilico ligure fresco, olio d’olive,aglio, formaggio grana e pecorinosardo in parti uguali, pestati nelmortaio di marmo con un pestellodi legno. Questa è la ricetta classi-ca del Pesto alla genovese, il condi-mento italiano per pasta più cono-sciuto nel mondo. La nostra ver-sione è rispettosa della tradizioneanche se ingentilisce le dosi dell’a-glio e aggiunge pinoli e noci. Unconsiglio: al momento di condire,scolate l’olio di conservazione esostituitelo con pari quantità diolio extravergine freschissimo.Grande risultato!

Sughi e ragùAd affiancare i tradizionali Pesto eArrabbiata, ecco un Ragù di chia-nina, un Ragù di caccia, a base diselvaggina mista, un Ragù dilepre, un Ragù d’anatra , un Ragùdi cinghiale, un Ragù di Cintasenese uno ai Funghi porcini.Infine un Pesto di pistacchi, unPesto rosso dell’Etna e un Pesto dinocciole per la preparazione dipaste sfiziose e appetitosissime.

Confettura di cipolle di TropeaIl sapore inimitabile delle cipollerosse di Tropea, amalgamato conquello dell’uva passa dà vita a ungusto pieno e delicato.Accompagnamento perfetto percarni lessate e arrosti di carnibianche. Ma potete gustarla, per-ché no, con il gorgonzola.

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SALSE & SUGHI

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I maiali di cinta senese sono per isalumi quello che le vacche rossesono per il Parmigiano. La Velona,bella azienda di Montalcino, èimpegnata in un progetto di alleva-mento dei suini di questa pregiatarazza. Per migliorare la qualità deicapi, si usano come mangimi orzo,favino e mais che l'azienda compraogni estate dalle trebbiature deicampi limitrofi. L'azienda ha ancheun laboratorio di trasformazione dadove escono tutti i salumi della tra-dizione toscana: dal prosciutto alsalame, dalla finocchiona al capo-collo, dalle salsicce al guanciale.Tutto di prima qualità e garantitodal fatto che si lavorano solo carnidi propria produzione.

Salame È il prodotto più noto della salu-meria regionale toscana, conosciutoe apprezzato ovunque. La Velona lofa secondo un’antica tradizioneimpiegando carni scelte dei proprisuini. Le carni impiegate sono dicoscio, rifilatura di coscio, spalla epancetta con cubetti di lardo che, altaglio, conferiscono il caratteristicoaspetto. La carne selezionata vienetagliata a pezzi e messa a riposare incella frigorifera a 0° per tre giorni,poi viene macinata e conciata congli aromi e gli altri ingredienti. Lastagionatura varia da 80 a 100 gior-ni, secondo la dimensione ed il pesodel salame.

Capocollo Rappresenta la versione toscanadella coppa. Si prepara con la por-zione superiore del collo e partedella spalla del maiale. Viene insa-porito con aglio, pepe, sale e semidi finocchio. La stagionatura avvie-ne il locali ben asciutti e areati. Lafetta risulta ben omogenea fra laparte magra e grassa. Il sapore e ilprofumo sono unici. È un salumemorbido.

ProsciuttoViene preparato soltanto con coscefresche di suini allevati in fattoria

allo stato semibrado. Il prosciuttoviene trattato a secco con poco sale,spezie e pepe. Il colore va dal rossointenso al rosso chiaro. Ha un sapo-re deciso, ma con salatura equilibra-ta che compensa il pane "sciocco"toscano ossia senza sale.

Finocchiona Si produce in tutta la Toscana,anche se la zona tradizionale è quel-la del Chianti. Insaccato preparatocon la spalla e il grasso duro delguanciale e poi aromatizzato consale, pepe, semi di finocchio, aglio evino. Ottima come antipasto oaccompagnata dai crostini.

LardoÈ un prodotto tipico toscano la cuipreparazione deriva da una anticatradizione. È un tipo di lardo suinopreparato con un metodo molto

antico e insaporito con sale, pepe,coriandolo, chiodi di garofano,rosmarino, aglio, salvia. Ha uncolore bianco-rosato. Ottimo man-giato con fette di pane caldo.

GuancialeIl guanciale è simile alla pancettacome composizione, in quanto ècostituito da tessuto adiposo conuna o due vene trasversali dimuscolo magro, ma è costituito daun taglio ricavato dalla guancia e daparte del collo del maiale. Vienestrofinato con sale, ricoperto dipepe e fatto stagionare per tre mesi.Ha un sapore leggermente diversorispetto alla pancetta, e una consi-stenza più dura. Può essere mangia-to da solo, ma trova il miglior uti-lizzo nei sughi, come quello all’a-matriciana o alla carbonara.

Salsicce stagionateal Brunello Una ulteriore leccornia adatta asoddisfare i palati più esigenti.

Trota affumicata al moscatoAllevata nelle acque del torrente Stura di Demonte, la trota salmonatacuneese è filettata a crudo e spinata (a mano!) quindi posta in una sala-moia con erbe aromatiche. Segue l’infusione inMoscato di Pantelleria e l’affumicatura atemperatura non superiore a 25°.Per qualità delle carni e lavora-zione è alla pari con imigliori salmoni affu-micati ma moltopiù digeribile.

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Le zuppe Ogni massaia toscana ha una suapersonale interpretazione dellaRibollita, piatto povero ma deli-zioso della tradizione contadinatoscana. Si gusta su un letto dipane toscano raffermo, tagliato afette, aggiungendo pecorino grat-tugiato, olio extravergine d'oliva,sale e pepe. Ma la ribollita, quellavera, si ottiene mettendo la mine-stra di pane in una pentola di coc-cio per un quarto d’ora in fornocaldo. Tocco finale, da chef: un filo

d’olio d’oliva e cipollotti freschi.La nostra ribollita è una meravigliadel mangiare sano ma con tanto,tantissimo gusto. Oltre alla ribolli-ta abbiamo a disposizione un’ec-cellente Zuppa di farro e porcini,autentica delizia che conquisteràdefinitivamente tutti gli appassio-nati del genere, e una Zuppa difarro, per chi rinuncia ai funghima vuole il sapore. Favolosa!Quest’anno, alla selezione dizuppe già presenti in catalogo, siaggiungono tre minestre una diCeci, una di Lenticchie ed una di

Dato il suo continuo e abbondan-te uso nella nostra cucina è neces-sario che il pomodoro, in tutte lesue varie elaborazioni, sia statotrattato il meno possibile con di-serbanti, anticrittogamici e quan-t’altro affligge la moderna agricol-tura. Ecco quindi una linea di pro-dotti al pomodoro, tutta biologicaitaliana, che vi consentirà di sce-gliere quello che più si adatta allevostre preparazioni: Pomodoro e basilico (semplicepolpa di pomodoro con l’aggiuntadi qualche foglia di basilico) frescoe invitante.Passata di pomodoro fresco, per lapreparazione di sughi di carne o dialtre salse.Polpa di pomodoro fresco, più

Fagioli. Preparate nel mini labora-torio di una delle pochissimeaziende agrituristiche toscane cheinterpretano correttamente il pro-prio ruolo, saranno una piacevolesorpresa per chi non ha tempo dadedicare alle lunghe preparazioni.Sono dosi per due persone. Basteràaggiungere ad ogni singolo vasettoversato in pentola una pari quanti-tà d’acqua e completare con dellapasta corta. Non manchi un po’d’olio extra vergine d’oliva a fred-do. Il successo è assicurato. Zuppa di funghi e AcquacottaAnche qui altrettanta acqua, ma sta-volta pane raffermo al posto dellapasta e poi:subito in tavola ! Conditecon un filo d’olio extra vergine d’o-liva e formaggio a piacere.

I secondiLe ricette di questi piatti apparten-gono a quella parte della tradizio-ne toscana che rischia di perdersinella frenesia del mondo moderno. Necessitano tutte di lunghe ore dipreparazione e spesso, anche semolto apprezzate, si preferisconoloro ricette più semplici e soprat-tutto più veloci da preparare. Conquesta piccola serie comprendente:Brasato al Brunello, Bocconcinidi Cinghiale alle olive e Anatraall’arancia, tutti preparati congrande passione, anche coloro chehanno poco tempo a disposizionepotranno permettersi un tuffo nelpassato ed assaporare piatti ormaipraticamente scomparsi non solodalla cucina di tutti i giorni.

delicata della passata, s’adatta a unacucina leggera in cui il pomodoroesalti il sapore degli ingredientiprincipali senza nasconderli.Pomodori a pezzi, semplice polpadi pomodoro a piccoli pezzetti,senza aggiunta di passata: è il pro-dotto che più si avvicina al pomo-doro fresco. Vi consigliamo digustarlo su del pane tostato, conun po’ di olio buono e un pizzicodi sale per una fresca “bruschetta”.Salsa di pomodoro fresco conaggiunta di carote, cipolle, sedanoe basilico.Pomodori pelati, di questi prodot-ti c’è anche una confezione assag-gio con 2 vasi per tipo. Buon appetito!

PRIMI E SECONDI DELLA TRADIZIONE TOSCANA

IL POMODORO BIOLOGICO

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SALUMI DI CINTA SENESE

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anche il distratto mondo dellagastronomia ufficiale si accorge dellivello raggiunto da questa bravis-sima produttrice. Le disponibilitàsono scarse, ma gli interessatipotranno telefonarci per saperecosa c’è ancora di disponibile.

Parmigiano Reggianodelle Vacche RosseNasce dalle ormai famose VaccheRosse e basta il palato per rilevarele caratteristiche più evidenti diquesto Parmigiano-Reggiano in-vecchiato per un minimo di 26/28mesi. La sua pasta è gialla paglieri-na e la struttura granulosa confrattura a scaglia e occhiaturaminuta. Aroma e gusto sono dav-vero caratteristici. È un formaggiosaporito ma non piccante anche astagionatura avanzata (30-32mesi): come il Parmigiano-Reggiano di un tempo.

Caciocavallo di bufalaÈ prodotto con solo latte di bufalain piccoli lotti, con la tecnologiatradizionale dei pastori del Matese.Si aggiunge al latte crudo unaquantità minima di sierofermento e caglio dicapretto. La rottu-ra, perché siafinissima, avvie-ne con lo spinopoco dopo iltempo di presa.Con il sierorisultante dallalavorazione delle ricotte si riscaldail coagulo continuando l’azionecon lo spino. Perché tutto fermen-ti con lentezza la pasta viene asciu-gata e pressata fortemente. La fila-tura e la formatura sono fatte amano a 70° C. L’evoluzione delgrasso di bufala durante l’invec-chiamento determina un gustoparticolare e una pastosità consi-stente anche con tempi di stagio-natura lunghi.

Gocce di bufalaSono il risultato di una lentissimacagliata acida avviata subito dopola mungitura, senza riscaldamentodel latte. Il produttore ne è giusta-mente orgoglioso perché dimostra-no tutta la nobiltà del latte di bufa-la che permette di spaziare in tuttele tecnologie e non solo, come si èritenuto per molti anni, nella pro-duzione di formaggi a pasta filata(vedi mozzarella). Il loro sapore è acidulo, variabile alvariare delle pasture degli animali,così come i retrogusti, ma il gustomuschiato dei boschi molisani èquello predominante. Sono confe-zionate in barattoli sott’olio da150 g e sono l’ideale da spalmaresul pane o per preparare golosi cro-stini fantasia.

Caprini stagionati al pepe verde I formaggi caprini, freschi e non,dell’azienda Santa Margheritasono ormai da anni uno dei fiori

all’occhiello del nostro negoziodi Pienza ma, date le loro carat-teristiche di fragilità non si pre-stano ad essere spediti. Dopoprove e riprove durate a lungo neè stato messo a punto un esempla-re stagionato, insaporito al pepeverde, che ora è entrato in produ-zione e che abbiamo il piacere dipresentarvi, quasi come una primi-zia. Prodotti da latte munto amano e non pastorizzato, lavorati amano senza aggiunta di conservan-ti o stabilizzanti sono tra gli ultimiesempi di formaggio veramenteartigiano ed hanno caratteristichedi alta digeribilità per via del con-tenuto di grasso del latte di capramolto più basso di quello dellebufale, delle pecore e delle muc-che. Si sposeranno molto bene conun vino muffato come il Calcaia oil Graves Superieur.

Il MoroFormaggio a pasta dura compatto,dal colore leggermente paglierino.Ha un sapore armonico di bosco,con una sensibile sapidità senza ilpiccante tipico dei formaggi sta-gionati. Prodotto solo con latte dibufala, è stagionato 4 mesi nell'an-tichissimo granaio sotterraneo diuna fattoria in Molise. Coagulato atemperature basse con caglio dicapretto, il latte è lavorato a lungofino a ottenere una pasta acidifica-ta sottoposta a lunghe agitazioni incaldaia. Le forme sono lavate rego-larmente e trattate con olio d’olivae carbone vegetale per proteggerledalle muffe.

Pecorino di PienzaÈ il formaggio toscano per eccel-lenza scelto e invecchiato a dovereper farne una specie di bandieradella nostra terra. Il migliore èquello primaverile, quando l’erbadei pascoli nelle crete senesi è piùprofumata. Le forme all’originepesano circa 1,5 kg, poi sono pro-tagoniste di una lenta maturazioneche modifica costantemente il lorosapore, un sapore sempre più seccoe deciso. Ce n’è con stagionatura da3 mesi (semi-stagionato), da 6 (sta-gionato) e da 8 (stagionato sottocenere). Silvana Cugusi ha vintoquest’anno con il suo Pecorinoriserva (oltre un anno di stagiona-tura) il primo premio assoluto nel2° Concorso Pecorini d’Italia, con-clusosi a Pienza lo scorso 7 settem-bre. Ma non basta! Altri tre primipremi nelle categorie Pecorino fre-sco, Pecorino semi-stagionato ePecorino invecchiato sotto fogliedi noce. Con un po’ di ritardo

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CLUB delle FATTORIE

Confetture biologiche di frutti di boscoLa passione per la propria terra,l'amore per la natura ed il rispettodelle tradizioni contraddistinguo-no la produzione di questa coope-rativa della Garfagnana che produ-ce per noi una serie di confetture:more, mirtilli, ribes, fragole, lam-poni, frutti di bosco. Le confettu-re utilizzano solo frutta fresca col-tivata dagli associati o raccolta neiboschi allo stato spontaneo, conaggiunta di zucchero di canna; lacottura a vapore, senza additivi, negarantisce la genuinità e l'alta con-centrazione.

Marmellate di agrumiAristocratiche, non facili e quindiadatte ai palati più esperti e raffi-nati. C’è quella di Arance amarein cui l’amaro dell’antico melango-lo vince sul dolce con risultati stre-pitosi e unici per ricchezza di sfu-mature. Da un’antica ricetta sici-liana nasce invece quella diLimoni, irresistibile nel profumo edal sapore pieno di carattere.Completa la serie la raffinata mar-mellata di Mandarini, quella ine-dita al Cedro e una golosissima,dal gusto davvero speciale, a basedi Arance e Limoni.

Il mieleDolcifica nel modo più naturale econtiene principi attivi e attivantipreziosi per la salute. Ma è anchedelizioso: non c’è prima colazionecompleta e raffinata che non nerichieda almeno un tipo. Abituare ibambini a consumare miele è tuttasalute! Ecco una selezione di mieliscelti fra i migliori delle varie regionid’Italia.

Miele millefiori - prodotto dalle apisulle fioriture che si avvicendano nelcorso delle stagioni.

Miele di acacia - l’unico che non cri-stallizza - ha gusto delicato e nonstucchevole.

Miele di limoni - ha l’aroma intensodei fiori, cristallizzazione lenta, sapo-re gradevole.

Miele di eucalipto - è tra i piùapprezzati per lo splendido aroma eperché combatte il raffreddore.

Miele di castagno - colore scuro,profumo penetrante, sapore amaro-gnolo; è ricchissimo di polline pre-zioso e nutriente.

Miele di fiori di bosco - ricco diprincipi attivi con un inedito retro-gusto amarognolo e sentori di resinasolo accennati. Dolcificante profu-matissimo, è ideale sul pane e ottimosul pecorino.

Miele di erica - ha colore da ambra-to chiaro a rosso scuro e sapore pia-cevolmente pungente. È ricco di saliminerali e vanta preziose proprietàantiuricemiche.

Crema di marroniI marroni sono il frutto più “puli-to” offerto dal mercato e uno dei

pochi non trattato con anticrit-togamici o concimi chimici.Ma non basterebbero questecaratteristiche a fare di questa

cremosa delizia un capolavoro.C’è anche l’antica ricetta seguitanella preparazione e la qualità dellamateria prima, naturalmente! Unadelizia che vi terrà compagnia neimomenti della golosità solitaria,quando ci si abbandona alla volut-tà del dolce più morbido comenelle braccia più amorose, ma viqualificherà presso l’ospite più raf-finato, servita per esempio con lapanna montata e le Cialde diMontecatini.

Cotognata artigianaSì, proprio quella di una volta,finalmente ritrovata! Potete risco-prire il sapore dell’infanzia, anchesolo l’idea di un’età remota e feli-ce, addentando marmellata soda,classica, che si ottiene cuocendo alungo la polpa delle mele cotognecon lo zucchero. Tagliata a cubetti,compatta e squisita, si conserva alungo. La prepara per il Club unpiccolo laboratorio pugliese che faancora le cose con tutto l’amore ela cura dovute. Il risultato è di raraperfezione.

Confetture a basso contenuto caloricoPer chi non sa rinunciare a unaprima colazione gratificante o achiudere il pasto con un cucchiai-no dolce, ecco una serie di confet-ture con aggiunta di solo fruttosioche, senza farvi rinunciare ai sapo-ri della frutta, consentiranno diridurre l’apporto calorico fino al30%: Arance, Lamponi,Mirtilli, Fragole, Pesche eAlbicocche.

MARMELLATE & MIELE

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I FORMAGGI

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IL CIOCCOLATO:TENTAZIONE

IRRESISTIBILE

CLUB delle FATTORIE

MaglioViene dal Sud, e precisamente dalla pasticceriaMaglio di Maglie, lo splendido, originale astuc-cio in legno di Delicatezze, un assortimento didelizie : caffè, ciliegie, nocciole, mandorle, croc-cantini...tutti avvolti in una ineffabile crema allemandorle e rivestiti di un cioccolato fondente,che unisce i mitici Criollo e Forastero. Qualitàsuperlativa anche per il Cremino Papuasia conmandorle e nocciole pralinate, prediletto da chicerca la dolcezza, ma così originale da aver persua-so anche i meno convinti fautori del cioccolato allatte. Un successo meritatissimo per una qualità eun’abilità di esecuzione magistrali, che meritano ivostri ordini copiosi. E non perdetevi le Tavolette, allatte, bitter, extrabitter, che sono quanto di megliooffra il mercato per rapporto qualità/prezzo.

GobinoIl torinese Gobino è una delle glorie della capita-le del cioccolato, perchè a Torino si produceva findal 1660 e qui vennero a studiare la profumataalchimia della materia gli Svizzeri. L’azienda haquasi sessant’anni e un grande rispetto della suastoria, pur nell’evoluzione continua. Due lesuperbe creazioni di Guido Gobino, da noi scel-te col cuore e i sensi ben aperti. Ai fanatici dell’amaro dedichiamo Amarissimi, un mix di crudel Ghana e dell’ Ecuador arricchito da granelladi Arriba, che dà un sentore particolare, e i subli-mi Tourinot Maximo vertici del giandujotto, pro-dotti con la tecnica dell’estrusione, in minuscolo for-mato. Esaltanti anche per le confezioni, sono premio,regalo, pura gioia in scatola. Il Tourinot Maximo è unacreazione speciale, che celebra la tradizione più antica, quando il giandu-ja si faceva senza latte. Ovviamente, è cosa per intenditori, che potrannodire: “io lo conosco”. C’è anche una confezione ad assortimento mistoL’arte di Guido Gobino, che agli Amarissimi e ai Tourinot abbina anchedegli straordinari Cremini. In un sol colpo, il meglio di questo grandecioccolatiere.

CatinariRigorosamente in ordine alfabetico, ecco, firmata Catinari, una

serie di delizie che ben rappresentano la genialità di un maestro,il primo che ha portato la Toscana ai vertici della produzioneitalica, in quello che è stato definito “secondo Rinascimento”,del cioccolato appunto, esploso negli anni settanta del secoloscorso. Il Nocciolato è una ruota di finissimo gianduja nellaquale sono racchiuse nocciole delle Langhe a lenta tostatura:dedicato a chi ama sentire il crocchiare nelle orecchie mentrei denti sono in gioco e il palato si inonda di dolcezza. Divina

sensazione. Ma c’è chi preferisce il tutto morbido ed ecco iPanetti di Gianduja, per i quali sembrano perfette le parole del

poeta “ e il naufragar m’è dolce in questo mare...” (non suoni irri-spettoso verso Leopardi, gran goloso). Eccezionale, il Panetto diSao Tomè all’82% con il Forastero amelonado di Claudio Corallo.Solo i veri intenditori intendono queste informazioni, ma proprioa loro è riservato questo gioiello senza paragoni.

CognoDalla Toscana al Piemonte, dove Cogno presenta i suoi magistra-li Lamorresi al Barolo. Come dice il nome vengono da La Morra,luogo mitico per i gourmet. Nell’involucro di cioccolato un cuoredi nocciole delle Langhe, cacao finissimo e Barolo delle Brunate,leggendario crû di questo vino eccelso. Cioccolatini classici, verabandiera del Club delle fattorie, non possono mancare nel nostroe nel vostro Natale, a dargli più valore.

Ormai quella del cioccolato è una pas-sione così diffusa che nessuno sembra

poter più fare a meno del meravigliosoalimento. Sarà anche cibo degli dèi, come

si diceva già nell’antichità, ma è soprattuttocibo degli umani. Il miglior cibo possibile, si

può aggiungere. E soprattutto quando le feste difine anno si avvicinano, farsene una scorta è un impe-

rativo categorico. Non solo per allietare momenti intimi digolosità, ma anche per offrire, donare, condividere. I sublimi piace-

ri del gusto si sommano a quelli estetici di confezioni a sorpresa, forme e aromi dis-piegano le loro varietà come in un arazzo prezioso. E persino le scritte e i colori delle scatole sem-brano anticipare il piacere del fruscio degli incarti, l’emozione del profumo che sale al naso men-tre la mano si prepara a cogliere quei concentrati di squisitezza... Ah, maghi del packaging... masoprattutto maghi dell’arte del cioccolato, a voi il nostro plauso per rendere piene queste paginedelle vostre meravigliose diavolerie.

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CLUB delle FATTORIE

PistocchiPistocchi è il nome di una torta e viene da quello delsuo creatore. Un unico prodotto, che basta a dargliun posto di rilievo nell’empireo del cioccolato. LaTorta Pistocchi non può mancare, ormai nel nostrocatalogo, perché sia a Pasqua sia a Natale o nelle festecomandate serve a rallegrare col suo cupo splendore lafine gloriosa dei pranzi di famiglia o quelli con gli ospitipiù importanti. Morbida e cremosa, è a base di solo cioccolatofondente, cacao amaro in polvere e pochissima crema di latte. Incredibile!Ma, preparata tutta a mano e messa sottovuoto per non disperderne aromi e fragranza, può essere con-servata in frigorifero anche 4 mesi senza perdere il suo appeal. Al momento di servirla, basta toglierladal freddo, spolverarla col suo cacao e lasciarla a temperatura ambiente una trentina di minuti per aver-la perfetta. I grandiosi potranno guarnirla con ciuffi di panna non zuccherata, i raffinati servirla conuna composta di cedro o una crema alle mandorle ... Ma non mettiamo limiti alla delizia. Una Torta,coi suoi 250 grammi, può far felici fino a 6 persone, Meglio di meno, per godere di più.

SlittiSlitti è, fra gli artisti del cacao, il numero uno assoluto per i dragées.Lo hanno confermato più volte i premi conquistati in gare e tor-nei internazionali, quando il talento ha modo di mostrarsi esoprattutto confrontarsi in diretta.Specializzazione delicata, che gli intenditori sanno apprezzarenel profondo, e che brilla nei Grani di Caffè Arabica ricopertidi fondente, nelle confezioni miste di Dragées, con nocciole emandorle e nello strepitoso Zenzero candito rivestito di cioc-colato, proprio da non perdere. Ma il maestro pistoiese, ha

altre frecce al suo arco: la Tortina di cioccolatofondente tempestata di mandorle e le superbePraline, cioccolatini ripieni assortiti, vera summadi sapori, di aromi, di combinazioni. E poi, dedi-cate ai cultori della geografia al cacao, semprenumerosi, le Tavolette al peperoncino. Per gli amantidel cucchiaio, la Riccosa, crema gianduja in vasetto, abase di nocciole e cioccolato al latte, da spalmare o daprelevare direttamente, anche col dito, per un contattosenza schermi con l’aurea, voluttuosa materia. Gianeraè la versione con nocciole e cioccolato fondente. Il con-

fronto è aperto per la palma del meglio.

VenchiChiude la rassegna l’antica e sempre superba azienda piemonteseVenchi, con il la creazione più sorprendente dell’anno, ilChocaviar, pensata anche per quei regali che devono dire tantecose a chi ha già tutto e forse non apprezza più niente. In questogioco della fantasia e della qualità, in questo esercizio virtuosisticoper il quale è “..il fin, la meraviglia”, come diceva il Poeta, si vorrebbeche gli dei ci rendessero tutti naso e papille gustative, per poter godere diogni singola pallina, di ogni perla scura e lucente, proprio come per il vero caviale.Anche la scatola, come il contenuto, è un trompe l’oeil incredibile e la percentuale del95% di cacao ne fa un’esperienza dell’occhio e del gusto del tutto eccezionale. Si man-gia col cucchiaino. E per qualche minuto non si desidera più niente.

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MaranoDal profumato mondo degli agrumi più classici, simbolo delMediterraneo e del Sud più solare, tre prodotti immancabili nellefeste, che sposano l’antica tecnica della canditura e l’arte del cioccolato. Vengono

dalla Calabria e sono firmate da un grande specialista, Marano, leconfezioni di Scorze di Arancia, Filetti di Cedro, Spicchi di

Mandarino. Cotti lungamente nello zucchero sono poi tuf-fati nel fondente con un risultato sublime fra dolce e

amaro. Stessa sorte per i Fichi secchi, prima farciti allamandorla e poi chiusi in un guscio di cioccolato. La

frutta ringrazia.

MasoniMasoni è un pasticciere di Colle Val d’Elsa, nonlontano dalla nostra sede, che fa una Torta Luciadegna dei massimi cioccolatofili, quelli che cercanosempre nuove interpretazioni del divino elementoper farne una collezione di palato, per arricchirecontinuamente le esperienze dei sensi. Simile alla cassata fiorentina, dolce classico, questadelizia che canta in bocca presenta tre strati di waferfarciti con gianduja e ricoperti di una crosta di cioc-colato fondente.

Il Croccante di Mamma AndreaÈ speciale perché molto più digeribile degli altricroccanti in commercio: non è avvolto nello zuc-chero caramellato. La frutta secca - tutta biologi-ca - è tostata e unita con miele e zucchero. Haanche una bella forma tonda e, al centro, ha unbel frutto di pasta reale.

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Ricciarelli Sbucciate le mandorle dolciaggiungete un 5% di mandorleamare, impastate con zuccherosemolato e vanigliato, unendochiare d’uovo montate a neve.Versate il contenuto su una spia-natoia spolverizzata con un po’ dizucchero e formate piccoli rombida appoggiare sulle ostie e fateriposare per 12 ore. Fateli cuoce-re in forno a calore moderato fin-ché non avranno preso un coloredorato; serviteli freddi cosparsi dizucchero a velo. Detto così sem-bra facile. Se volete provateci voi,ma non comprate quelli chetrovate normalmente incommercio: sarebbe unacocente delusione!

Panforte & PanpepatoDimenticate il solito panfortedalla consistenza dura e secca.Questo è suadente, fragrante,pieno di suggestioni. Perché ildolce si sposa con lo speziato, iltenero col corposo e gli ingre-dienti si amalgamano con perfet-ta arte del dosaggio. Per chi nonama i canditi c’è anche un “pan-forte” con solo fichi e noci. E,per i più golosi, c’è anche unostraordinario Panpepato ricoper-to di cioccolato fondente eimpreziosito da una delicatissi-ma speziatura al pepe rosa.

I biscotti della nonnaAbbiamo scovato un’azienda arti-gianale che produce biscotti comequelli che si facevano 50 anni fa.C’è la serie dei Cantucci: tradizio-nali alla mandorla, quelli friabilicon pinoli, uvetta e anice, e iCantucci impastati col cacao e lenocciole al posto delle mandorle.E degli straordinari Cantucci alcacao con il 40% di cioccolato inpezzi. E poi Lune di Pienza allemandorle e pistacchi, Sospiri conpasta di mandorle, le Delizie diMeri con mandorle, uova, burro eun velo di zucchero a coprire l’im-pasto sofficissimo, e infine leSorprese di Luisa, sorta di baci didama a base di nocciole tritate conmarmellata di arance e un velo dicioccolata; questi ultimi 4 vanno acomporre la confezione FattoriaCasanova. Un suggerimento: pro-vate una delle 2 versioni di cantuc-ci al cacao in abbinata ad un mera-

viglioso Morello (sangiovese in cuisono state tenute in infusione dellevisciole e delle spezie, secondoun’antica ricetta marchigiana) edecco pronta una straordinariavariante della celeberrima accop-piata toscana cantucci e vinsanto!

Torroni di SiciliaRegalano tutto il calore di Siciliaquesti torroni morbidi e saporitis-simi proposti in due versioni: unocon mandorle e uno con i pistac-chi. Due fragranti specialità che sipossono, a ragione, definire gloriegastronomiche della regione.

LE SPECIALITÀ SENESI

“Il Panettone”O è buonissimo o non è. Per noi èaddirittura una droga che annual-mente, per 3 o 4 mesi, ci procurauna vera e propria dipendenza. Masolo quello straordinario diZamberletti, con tutti gli ingre-dienti in regola, nella giustasequenza, compresi uvetta e candi-ti. La lievitazione e la cottura sonoperfette: perché allora non lasciarsitentare almeno una volta all’anno?Ma non usatelo solo per i regali,mangiatelo voi. Sentirete la diffe-renza con quel che di meglio offreil mercato. Da prenotare.

DOLCI & DOLCEZZE

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CCOONNDDIIZZIIOONNII DDII VVEENNDDIITTAATutti i prezzi indicati sono comprensivi di IVA. Per ogni spedizione verrà addebitato uncontributo fisso di 14 € indipendentemente dal valore dell’ordine più un contributo fissodi 5 € se richiesta la consegna al piano. Per le isole minori e la laguna veneta è richiestoun contributo aggiuntivo di 14 €. Ove non altrimenti indicato, le bottiglie in vendita inqueste pagine sono, di norma, da 0,75 l e presentate in cartoni da 6 o 12 pezzi. Chi desiderasse riceverne un quantitativo minore di quello indicato sul Modulo d’Ordine,aggiunga 0,25 € a bottiglia per le spese di riconfezionamento. Gli ordini non firmati osenza indicazione della forma di pagamento saranno spediti in contrassegno. Le offertepresentate sono valide entro il limite degli stock disponibili. La merce viaggia a nostrorischio, franco destino. Saranno accettati reclami solo se contestati sulla bolla del vettoreall'atto della consegna. L'eventuale riconsegna sarà a carico del committente. Non saran-no accettate restituzioni in porto assegnato. Per l'eventuale esercizio del diritto di recessoprevisto dall'articolo 4 del Decreto Legislativo 15/1/92 n. 50, l'acquirente dovrà - a pro-prie spese - provvedere alla restituzione della merce al Club delle fattorie, negli imballi ori-ginali entro 7 giorni dal ricevimento. Le spese di spedizione aggiunte al valore della mercesono comunque escluse dal diritto di rimborso. Il listino prezzi, valido solo per l'Italia,annulla i precedenti. I prezzi sono comprensivi dell’IVA in vigore al momento della stam-pa del catalogo (20.10.08). Qualora, successivamente alla data di pubblicazione del listi-no, intervengano variazioni d'imposta, ci riteniamo fin d'ora espressamente autorizzati adun proporzionale adeguamento dei prezzi e alla spedizione delle merci, senza necessità dipreventivo consenso. In conformità all’art.13 della legge 675/96 sulla tutela dei dati per-sonali, lei potrà richiederne - scrivendoci - la rettifica o la cancellazione dal nostro archi-vio. Il Club delle fattorie garantisce comunque la riservatezza dei dati da lei forniti chesaranno utilizzati solo per inviarle informazioni commerciali e per perfezionare le sue ope-razioni d'acquisto.

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edizione

ottobre2008

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