Castelli Di Rabbia Definitivo1

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La Rabbia sembra essere una delle manifestazioni

che ci spaventano di più, in noi e negli altri.

Facciamo spesso di tutto per scacciarla,

tenerla lontana, comprimerla,

fingere che non esista

come fosse una cosa solo distruttiva e negativa di cui avere paura.

Eppure la rabbia può anche essere un andare verso gli altri,

un importante tentativo di comunicazione,

seppure con una modalità inadeguata :

in genere siamo arrabbiati con qualcuno,

anche quando questo qualcuno può essere semplicemente un aspetto della nostra

personalità e se ci arrabbiamo vuol dire che c’è qualcosa che ci ha fatto o ci fa male.

Questo è un sentiero, “Sulla via dei Tarocchi” per riflettere

su alcune facce della rabbia

e su alcune situazioni che danno origine a rabbie represse

o a vere e proprie rivolte e ribellioni.

Spesso i riferimenti sono a situazioni estreme, ma ci sarà sempre

un richiamo o un riferimento

a qualcosa di quotidiano su cui porre l’attenzione.

Sul Sentiero ci sono due postazioni video, una in cui poter vedere scene di rabbia

da film famosi e un’altra in cui poter percorrere la via dei Tarocchi,

attraverso i video creati da noi,

che mettono in relazione Arcani ed Emozioni.

C’è anche la possibilità di avere piccole consulenze Astrologiche e Tarologiche

nei luoghi adibiti ad esse.

Iniziamo dalla prima tappa dove incontreremo…

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1° TAPPA IL MATTO

La Rabbia per la perdita più grossa che si vive nei momenti di grande cambiamento, la perdita dell’idea di sé.

Re Lear giunto alle soglie della vecchiaia, decide di dividere il regno tra le sue tre figlie, ma chiede prima che loro gli testimonino il loro affetto. Mentre le figlie maggiori lo fanno con grande abbondanza di profferte, la più piccola Cordelia, gli risponde di amarlo quanto il suo dovere di figlia comporta. Lear, offeso, prima cerca di convincerla poi la caccia dal regno, che resta in mano alle due sorelle, mentre Cordelia si rifugia in Francia dove andrà in sposa al re. Lear viene privato di ogni suo potere dalle due figlie fino a quando queste gli vietano di tenere con sé il suo seguito di 100 cavalieri. Il vecchio re fugge per la brughiera impazzito di dolore e accompagnato solo dal suo vecchio e fedele buffone di corte. Cordelia va in ricerca del padre, lo ritrova e lo soccorre, ma il suo esercito viene sconfitto e lei stessa viene uccisa mentre Re Lear muore di dolore sul suo cadavere.

Re Lear erra per la brughiera impazzito di RABBIA e di dolore.

Dietro alla sua rabbia c’è il dolore intollerabile del tradimento e dell’abbandono da parte delle proprie figlie, le persone di cui si è fidato maggiormente, ma soprattutto c’è lo stupore attonito e senza parole della perdita più grossa che si vive nei momenti di grande cambiamento, la perdita dell’idea di sé, il non ritrovare più chi eravamo e il non sapere ancora chi siamo. Un re anche se vecchio, può parlare, essere ascoltato, dare ordini, ricevere consigli…Ma un vecchio re senza seguito, regno e potere, senza testimonianze del suo passato è solo un vecchio che erra impazzito per la brughiera. L’unica identità che gli resta è quella del folle. “Mi dai del folle, pazzo?” chiede al buffone nel mezzo della tempesta, in cerca di una risposta che gli restituisca un’identità. “Tutti gli altri titoli li hai gettati via” gli risponde saggiamente l’altro, il presunto pazzo. “Ti resta quello col quale sei nato!” La rabbia di Lear diventa furore…è quello che proviamo ogni volta che ci siamo allenati nel corso della vita a usare gli altri come uno specchio che ci rimandi la nostra immagine, ma non ne abbiamo coltivata una nostra interna, che le corrisponda. Ad un certo punto ci accorgiamo che questi altri non ci sono più e con loro se ne è andata anche la nostra immagine.

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I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA

MARTE E URANO in transito sul nostro Tema Natale parlano di :

AFFERMARE LA NOSTRA AUTENTICITA’

E’ una ginnastica attiva per svuotare le tasche dalle cianfrusaglie. E cosa può esserci di più valido di ciò che si è? Solo se do a me stesso questo valore, saprò riconoscerlo all’altro. Solo se io sono il mio principio comprenderò che l’altro è il principio di se stesso e lo rispetterò. E il gruppo di cui mi sentirò parte non sarà un insieme casuale omologante. Quindi sarò

• “normale e buono” se mi riapproprierò di quello che sono, se affronterò l’azzardo del volo. • “peggiore” se forzerò la mia natura distorcendola e alterandola o invalidandola. • “Migliore” man mano che mi avvicinerò a essere Autentico.

E poi, applicherò tutto questo all’altro e metteremo in comune quello che ognuno è, nel rispetto reciproco. Non si tratta di cambiare, ma di essere autentico. Ritornare all’integrità (IL MATTO-URANO) da cui tutto è iniziato. Spesso richiede il coraggio (MARTE ESPRESSO) di guardare al censurato, esiliato, negato e quindi ancora sconosciuto che si nasconde in noi perché disapprovato e emarginato. Dunque, peggiorato poiché represso (MARTE NON ESPRESSO) E, allora, mettiamoci in viaggio per ritrovarla.

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2° TAPPA PAPESSA ED IMPERATRICE

La Rabbia silenziosa ed implosiva e quella esplosiva Raccontata dalle due immagini femminili dei Tarocchi La Papessa (L’accumulo, l’incubazione) E L’Imperatrice (Esplosione improvvisa d’energia). …Eh, sì! Di rabbie ne ho provate tante, tutte intense, ma anche misteriose…finchè non sono riuscita ad identificarle, a dar loro un nome. La più “cattiva” è stata così profonda e totale che per molto tempo non l’ho riconosciuta. Mentre la vivi sai solo che ti blocca, ti impedisce di agire, di reagire. (La Papessa) Non sai cosa fare e senti solo una grande angoscia dentro, associata ad una specie di smarrimento e ad un grande senso di solitudine. L’ATTESA di Rossella Io sto in silenzio E resto in attesa che vengano parole Mi osservo mentre piango E resto in attesa che vengano risate Cammino nell’ombra E resto in attesa che spunti la luce Mi affanno, mi fermo, capisco, mi confondo Imparo, mi affatico, mi alzo, mi arrendo Mi odio, mi consolo, mi ascolto, mi deprimo Respiro In attesa In alcuni casi, come difesa si tenta di reagire, allontanando i conflitti, come se tutto andasse bene e non esistessero i problemi. E’ solo affrontando le differenze e gli inevitabili conflitti che ne derivano che si riesce a circoscrivere l’aggressività, invece di reprimerla senza sperimentarla, per poi esserne travolti quando scoppia improvvisa…

Altra rabbia decisamente opposta è quella che ti fa agire. (L’Imperatrice) Ti scateni fisicamente in tanti modi. Basta muoverti fisicamente. Il tuo corpo deve essere così stanco, da non avere più forza nemmeno per provare rabbia. Questa è la rabbia che ti fa parlare, urlare, inveire contro tutto e contro tutti. “Arrivano dei momenti in cui è d’obbligo liberare una rabbia che scuota i cieli. Esiste un momento in cui bisogna dar fuoco alle polveri. In risposta ad un’offesa grave contro l’anima o lo spirito…prima bisogna provare con tutte le altre strade ragionevoli per ottenere un cambiamento, ma se non portano a nulla allora occorre scegliere il momento giusto… Giusto come la pioggia… Il momento in cui tirare fuori le viscere, il momento della collera giusta, della rabbia giusta!” (da “Donne che corrono coi lupi”)

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I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA E’ una rabbia che spesso è raccolta nel “calice” della nostra Luna Astrologica e in un transito può essere stimolata da un aspetto LUNA-MARTE.

Un aspetto difficile tra Luna e Marte rappresenta un conflitto interiore, un dilemma interno tra la parte che desidera essere avventurosa e indipendente (l’Imperatrice) e quella che desidera intimità, sicurezza e tranquillità (La Papessa). L’ego, però, odia l’ambivalenza, così può succedere che ci si identifichi con la parte Marte e si proietti la Luna o viceversa, vale a dire l’altro viene percepito come qualcuno che cerca di attaccarsi a noi o che ci tiene distanti. Per esempio avere una Luna congiunta a Marte trigono a Venere porterà meno problemi rispetto ad una Luna congiunta a Marte quadrato a Venere. Nondimeno la congiunzione di questi due pianeti inevitabilmente associa l’immagine di madre al Dio della Guerra (Marte). Si avrà una visione di madre forte, potente e anche arrabbiata. Può darsi che lei non mostri questa rabbia, questa frustrazione o questa energia; può darsi che permanga in un continuo stato di ebollizione, che nasconda correnti sotterranee, che tuttavia ci sono. Inizialmente la figura materna rappresenta il mondo intero (l’uovo che cova la Papessa), perciò quello che passerà al bambino è una indicazione piuttosto chiara di come successivamente il bambino vedrà il mondo e di come si relazionerà con esso. Se con nostra madre ci siamo sentiti sicuri, allora sentiremo sicuro anche il mondo; se avremo sentito nostra madre instabile o inaffidabile come contenitore, noi sentiremo il mondo come pericoloso. Chi avrà dovuto combattere con la propria madre per stabilire un proprio spazio e una certa indipendenza, si troverà continuamente in situazioni di rabbia ambivalente: fra implosione ed esplosione.

3° TAPPA CONDIVIDIAMO LA NOSTRA RABBIA

Se ti va…

• gonfia o fatti gonfiare un palloncino e • scrivi sopra una qualsiasi cosa o persona, che ritieni causa di una tua rabbia, • lascialo nel cestino e • fai scoppiare un altro palloncino, liberando così la rabbia di un’altra persona.

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4° TAPPA PAPA ED IMPERATORE ( Il potere mentale e seduttivo del Papa e quello materiale ed imponente dell’Imperatore) ABUSO DI POTERE La malattia di cui oggi soffre gran parte dell'umanità è inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono più o meno tristi, sfruttati, depressi, ma non hanno un obbiettivo contro cui riversare la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. [...] Ma oggi? Dov'è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché. T. Terzani

La rabbia a volte non può essere raccontata. In questo caso l’anima e il corpo sono gli unici testimoni di qualcosa che non può essere detto a parole, ma che continua a vivere nel dolore quotidiano. Queste rabbie a volte sono agite con comportamenti autodistruttivi o scritte sul corpo di bambini, adolescenti , donne. Sono gli “assassini d’anima” che si possono svolgere a volte in maniera silenziosa, all’interno di pareti domestiche, in ambienti apparentemente ovattati , iperprotetti con la consapevole complicità di adulti che li hanno a loro volta subiti.

"Carissimo padre, di recente mi hai domandato perché mai sostengo di avere paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in parte proprio per la paura che ho di te"

"(...) Questa sensazione di nullità che spesso mi domina deriva abbondantemente dalla tua influenza. Io avrei avuto bisogno di un po' di incoraggiamento, un po' di gentilezza, di qualcuno che mi lasciasse un po' aperta la mia strada: invece me la sbarrasti, sicuramente con le migliori intenzioni, quelle di farmene imboccare un'altra. Ma io non ne ero capace".

"Allora e dappertutto avrei avuto bisogno di incoraggiamento. Già ero schiacciato dalla tua nuda fisicità. Ricordo ad esempio come, frequentemente, ci spogliavamo assieme in cabina. Io magro, debole, sottile, tu forte, alto, massiccio. Già in cabina mi sentivo miserabile, e non solo di fronte a te, ma di fronte a tutto il mondo, perché tu eri per me la misura di tutte le cose".

"Il coraggio, la risolutezza, la fiducia, la gioia per questo o per quell'altro non duravano fino in fondo se tu eri contrario o se la tua ostilità poteva essere anche soltanto percepita; e percepita poteva essere quasi per ogni cosa che facevo. Questo valeva per i pensieri come per le persone. Bastava che io nutrissi un po' d'interesse per qualcuno - data la mia natura non accadeva tanto spesso - che tu, senza riguardo alcuno per i miei sentimenti e senza rispettare il mio giudizio, attaccavi con gli insulti, le calunnie, le umiliazioni. Dovevano pagarne le spese persone innocenti e infantili, come l'attore Jiddish Lowy. Senza conoscerlo, lo paragonasti in un modo orribile, che ho già dimenticato, ad uno scarafaggio (...)". (da “lettera al padre” di Kafka)

La rabbia può anche essere quella di una collettività, per esempio di una minoranza su cui il potere ha esercitato non solo psicologicamente, ma anche materialmente, la sua arroganza…

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…"Il gioco della guerra consiste nella distruzione fisica dell'avversario. Per questo vi ho ordinato di massacrare senza pietà qualsiasi uomo, donna o bambino che non appartenga alla vostra razza. Così soltanto potremo ottenere lo spazio fisico che ci abbisogna". "Esistono razze elette e superiori, destinate a comandare, e razze spregevoli e inferiori, destinate a servire. Non si può parlare né di uguaglianza né di fraternità tra gli uomini; tali idee sono inaccettabili perché contro natura. E' giusto invece che certi individui e certe razze - quelli superiori - si impongano sugli altri e li costringano a obbedire. E poiché i tedeschi eccellono su tutte le razze, essi hanno il dovere e il diritto di guidare il mondo". "A dominare sarà una razza superiore, una razza di padroni, che disporrà dei mezzi e delle possibilità di tutto il globo."

"Il terrore è lo strumento politico più efficace. Non me ne lascerò privare soltanto perché una massa di stupidi smidollati borghesi pretende di esserne offesa. E' mio dovere usare ogni mezzo per addestrare il popolo tedesco alla crudeltà e per prepararlo alla guerra". "Chiunque è così codardo da non sopportare il pensiero che qualcuno che gli è vicino debba soffrire, farebbe meglio ad entrare in un'associazione di sartine anziché iscriversi al mio partito". "Chiudete dunque il cuore alla pietà! Agite brutalmente! Il più forte ha ragione. Siate duri senza scrupoli! Siate sordi ad ogni moto di compassione! Chiunque abbia riflettuto sulle leggi di questo mondo sa che esse significano il successo dei migliori raggiunto attraverso la forza". Hitler

I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA Quando Marte e Saturno aiutano Plutone a incontrare il nostro vero POTERE PERSONALE

Quando questi pianeti si trovano legati da un qualche aspetto nel tema natale possono produrre un’alchimia magica che può portare l’individuo a forme elevatissime di coraggio, determinazione, forza, potere ed autorevolezza a dimostrazione che coscienza e inconscio lavorano di comune accordo in modo assolutamente creativo e per un fine elevato e superiore.

Infatti, essere creativi a livello psicologico, significa poter contare su una continua elaborazione del potenziale innato confrontando pressoché incessantemente ciò che giunge dall’interno (Plutone) e ciò che, invece, arriva dall’esterno sotto forma di conferma o di negazione del potenziale stesso.

I rapporti tra Saturno, Marte e Plutone riportano in luce l’eterna diatriba tra “natura” e “cultura” in cui l’essere umano si presenta al mondo con un bagaglio possente e fortemente istintivo (l’Imperatore) che gli serve per sopravvivere ed inserirsi in un ambiente che, nel bene o nel male, vorrà fare di lui un “essere” educato e civile pronto a servire le esigenze di un collettivo (Il Papa) verso cui è debitore.

"Ogni creazione deve superare un'ansietà. Creare significa sciogliere un'angoscia"

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5° TAPPA

LUNA E SOLE (Archetipi Universali del Femminile e Maschile realizzati) RABBIA ORIGINATA DA UNA MANCANZA DI AUTOSTIMA

Alleghiamo qua una favola sintetizzata e tratta dal libro: ”Il Bambino Arrabbiato”. Quanti di noi si riconoscono nella principessina?

La principessa prigioniera degli specchi

Tanto tempo fa, in un piccolissimo regno nacque una principessina bella e buona di nome Artemisia. La principessina crebbe, come sempre succede, raccogliendo le cose che la circondavano per riempire il sacco di sicurezze che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. Quando arrivò il momento di arredare l’angolo della fiducia in se stessi, Artemisia incominciò a preparare il ritratto da appenderci e per essere ben sicura che fosse fedele andò in giro chiedendo a tutti: “Chi sono io? Che cosa so fare? E’ vero che i miei occhi sono belli?...” Il re e la regina, che erano quelli a cui lei rivolgeva più spesso le domande, cercavano di risponderle ogni volta, anche se non sempre ci riuscivano, forse perché il loro stesso angolo della fiducia in se stessi era rimasto un po’ fragile.

Un giorno il re e la regina furono così impegnati in gravi situazioni, che riguardavano il regno, che non ebbero più tanto tempo da dedicare alla principessina ed alle sue domande. Fu così che il ritratto, che la principessina aveva iniziato a fare, rimase incompiuto in una cornice vuota e lei dovette incominciare ad uscire dal castello per proseguire la sua ricerca. Andò a finire che Artemisia prese l’abitudine di mettere al centro della sua vita quelle domande perché il bisogno da cui sorgevano era forte e vigoroso. A tutti coloro che incontrava chiedeva: “Chi sono io? Quanto valgo? Che cosa so fare?” Dato che era una principessina bella e intelligente tutti le davano buone risposte, cosicché lei, in mancanza di un ritratto, si abituò ben presto a usare gli altri come uno specchio che riflettesse il suo viso per dirle chi era, se valeva qualcosa, oppure proprio niente come a volte temeva. E fu così che a poco a poco , Artemisia non solo rinunciò a finire il suo ritratto ma, impegnata com’era, non potè neanche aprire il cassetto delle sue risorse per sapere quante e quali erano. E così si ritrovo prigioniera degli altri, senza neanche saperlo e fu costretta a cercare e a mettersi in mostra per essere ben sicura di attirare i loro sguardi e avere le loro risposte. E allora quando gli altri le facevano i complimenti la nostra principessa era molto a suo agio , perché in quel caso l’immagine riflessa coincideva con la cornice vuota del suo angolo, ma quando da fuori le venivano delle osservazioni o semplicemente dei pareri diversi dal

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suo, cadeva profondamente in crisi e si sentiva abbandonata, sola e senza un’immagine riflessa perché quella che gli altri le rimandavano in quel momento non la sentiva sua. E così Artemisia camminava per la vita e ogni tanto si arrabbiava tantissimo con gli altri quando pensava che fossero loro a portarle via la sua immagine perché se ne andavano, oppure quando gliene restituivano una di sé che non coincideva con la sua cornice vuota. “E’ colpa degli altri! Non ci si può proprio fidare di loro! Sono io che sono stupida a pensare di poterlo fare!” Quando diventò grande, un bel giorno, la nostra principessa incontrò un principe che si chiamava Rodrigo e che era bravissimo e allenato fin da piccolo a fare da specchio alla sua mamma, perché anche a lei era rimasto vuoto l’angolo della fiducia in sé. Quando Rodrigo e Artemisia si incontrarono si riconobbero e si innamorarono. Per un po’ di anni le cose andarono bene ma un giorno Rodrigo si trovò impegnato in alcuni problemi del suo regno e non ebbe più tempo per rimanere a casa a fare da specchio ad Artemisia e lei era sempre più arrabbiata di non trovarlo ogni volta che cercava la sua immagine riflessa. Un giorno che il principe era lontano la principessa, che aveva disperatamente bisogno della sua immagine riflessa, pensò: “Ma allora io sono stata tradita! Non mi posso più fidare di nessuno se anche lui mi ha abbandonato!” Questo pensiero le scatenò la rabbia più furiosa che le fosse mai capitata, così grossa che lei stessa si spaventò all’idea che potesse distruggere anche il principe Rodrigo, di cui aveva bisogno. Decise di partire per un viaggio insieme alla sua rabbia, che ormai era diventata una compagna inseparabile, alla ricerca di un’immagine che non si trovava più. Mentre camminava, Artemisia scopriva pian piano che sotto al mantello di tutto questo furore c’erano altre cose: un grandissimo dolore, l’angoscia di sentirsi abbandonati, la paura di non farcela da soli, l’impotenza del trovarsi come davanti ad un muro e di non sapere più che cosa fare e tante altre emozioni e sensazioni che si erano accumulate fino a riempire il sacco che si portava dietro da quando era bambina. E quando la nostra principessa arrivò a sentirle, conoscerle e a viverle tutte , loro incominciarono a sentirsi un poco più rincuorate ed incoraggiate. E fu così che le emozioni poterono incominciare ad entrare e a uscire senza restare dentro prigioniere a far male. Finché un giorno la nostra principessa, pescando nel sacco, si accorse della presenza di un sacchetto che stava lì silenzioso da tanto tempo. Lo aprì e ci scoprì una chiave piccola che era lì da anni e che lei non sapeva di avere. Artemisia decise di provare a usarla per aprire i cassetti rimasti ancora chiusi nel suo angolo e, quando finalmente trovò quello giusto, ecco che dentro scoprì le piantine della raccolta delle sue potenzialità, che si era interrotta quando da piccola aveva iniziato a inseguire le immagini riflesse. E così la nostra principessa cominciò pazientemente a innaffiare le sue piantine e queste cominciarono a crescere e a prosperare. E allora la nostra Artemisia potè smettere di correre dietro agli altri alla ricerca di un’immagine riflessa e potè tornare casa.

I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA IL SOLE E LA LUNA sono i nostri luminari…i veri protagonisti del nostro “ Cielo Interiore”

E qui ,onorando questi due grandi simboli un piccolo consiglio “ strategico”….in punta di piedi: Marte per Amico In breve, qualunque cosa o tecnica ci aiuti a sviluppare autostima e rispetto per noi stessi farà bene al nostro Marte, il quale automaticamente si domerà un tantino e ricorrerà sempre meno a comportamenti bellicosi e forse poco civili allo scopo di attirare la nostra attenzione. Con un po’ di collaborazione da parte nostra, la parte “marziana” del nostro inconscio valorizzerà invece gli aspetti positivi indicati da segno, posizione e aspetti del pianeta rosso nel nostro tema natale individuale. Con Marte dalla nostra parte, dopotutto, avremo un alleato fedele e coraggioso e useremo le nostre energie per manifestare i nostri desideri in modo ottimale e più costruttivo. Perché, quindi, non tentare di farselo amico?

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6° TAPPA SUSSURRI DI RABBIA

Affidati alla sincronicità e ascolta un sussurro di rabbia girando una carta qualsiasi. La frase che hai trovato ti sussurra qualcosa?

7° TAPPA IL CARRO (A volte Il Carro procede nel suo viaggio così veloce e spedito che non si rende conto dei

territori che attraversa e dei danni che produce) L’INVASIONE DEL TERRITORIO

Anche se l’invasione dei propri territori è fatta per proteggerci, ci danneggia spesso inconsapevolmente nella ricerca o nella difesa della nostra stessa identità, che è un bisogno fondamentale dell’esistenza. Davanti ad un’invasione di territorio che diventa minacciosa per la propria identità non resta allora a volte altro da fare che proteggersi come facevano un tempo i castelli medioevali, alzando cioè il ponte levatoio e interrompendo la comunicazione con l’esterno. Fra i ponti levatoi che si possono alzare più frequentemente ci può essere quello del rifiutare il cibo oppure quello di tagliare la comunicazione, non parlando più, rifiutando quindi uno dei primi e più importanti legami non fisici che abbiamo avuto col mondo, la parola.

“La convinzione che l’anoressica nutre solitamente, e che esprime con fermezza, è quella di non aver bisogno di nulla, sul piano fisico. Né di nutrirsi, né di curarsi, né di riposare. Tranne una: quella di muoversi. È questa una delle caratteristiche dell’anoressia mentale. Le passeggiate e le escursioni estenuanti, lo sport praticato fino ai limiti della propria resistenza, le attività fisiche più frenetiche, sembrano affascinare la fanciulla. Si ha l’impressione che non riesca a stare ferma. Fatto che può essere la conseguenza del desiderio esasperato di dimagrire, incessantemente e con ogni mezzo.” M.Bernardi

I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA QUANDO MARTE INCONTRA VENERE…proponendo un INCONTRO OMOEPATICO CON L’EMOTIVITA’ Con Venere-Marte occorre imparare ad amare differenziandosi e separandosi dall'altro,

e vivendo appieno la tensione e il desiderio che ci spinge all'unione. È un sottile gioco di avvicinamento-allontanamento che culminerà in una sorta di equilibrio tra i due opposti. In ‘Emotion’ J. Hillman affrontando ‘ il cavallo nero e indocile del mito di Fedro, violento e tuttavia aggiogato alla biga in cui sediamo e che cerchiamo di controllare’ affronta il problema delle emozioni e il loro valore. Scrive Hillman che “alcuni padri della chiesa suggerirono di governare il cavallo indocile, mentre fanatici di varie sette hanno proposto chi il suo totale annichilimento attraverso la disciplina, chi l’entusiastica perdita d’identità nella fusione con l’animale dell’esperienza orgiastica dionisiaca. In tempi più recenti sono stati prospettati i metodi dell’abreazione, dell’acting out o terapie meccaniche e chimiche. Noi abbiamo respinto tutte queste proposte in favore della nozione di sviluppo, inteso però non come progressiva ascesa per sfuggire alla bestia oscura e neppure come abbandono delle redini in cambio della frusta (….) Platone stesso, del resto, ci offre un’altra immagine: Le briglie ci legano al cavallo e lo legano a noi. Questa è esistenza emotiva: dirigere ed essere diretti, la vera immagine dell’homo patiens.

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8° TAPPA LA TEMPERANZA…la carta della CURA

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.

Qua troverai tanti modi suggeriti per affrontare, elaborare, gestire, trasformare la rabbia…

I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA ONORARE MARTE... Quando Marte ascolta i sussurri degli Dei del Cambiamento : URANO NETTUNO PLUTONE

“Chi è in grado di domare il proprio cuore, è capace di conquistare il mondo.” CHIEDIAMO AIUTO AL MITO …Heracle e l’Idra Nella mitologia greca l’archetipo junghiano del Guerriero può trovare una rispondenza nella figura e nelle gesta del semidio Heracle, l’Ercole dei Latini, ricordato per le sue “dodici fatiche”, di cui la più rappresentativa per l’alto valore simbolico che racchiude, la lotta con l’Idra di Lerna, potrebbe aiutare a comprendere il valore della vera forza, qualità specifica dell’archetipo compiuto, quando si siano ormai integrati in un tutt’uno il coraggio con la paura, l’impulso con la ragione, la volontà con la flessibilità, l’aspirazione alla conquista col limite personale, attraverso l’incontro con gli opposti psichici, unico ponte e collegamento tra la parte cosciente e quella inconscia della psiche (i due vasi della Temperanza) Prima di cominciare a cercare l’Idra, Heracle si reca da Chirone, guaritore e suo maestro e gli chiede cosa debba fare per sconfiggere il mostro, perché nessuno tra quanti avevano provato ad ucciderlo c’era riuscito. E Chirone gli parla così: “Lotta frontalmente e alla luce del sole e chiedi aiuto se non ce la fai; se c’è da inginocchiarti, fallo, ma soprattutto predisponiti a perdere, perché solo così potrai vincere”. Questo responso sulle prime sembra molto oscuro ad Heracle: un eroe come lui non poteva certo avere bisogno d’aiuto né tanto meno predisporsi a perdere. Nonostante ciò e fidandosi ciecamente del suo maestro, Heracle si mette in cammino alla volta di Lerna. Arrivato alla palude, non riesce subito a trovare l’Idra, non la vede; poi si accorge che è immersa dentro una caverna piena di sudicio e di fango e decide così di entrare, cominciando però ad affrontare il mostro solo lateralmente, perché non si vuole sporcare; comincia così a tagliare via via le teste a lui più vicine, ma per ogni testa che mozza, ne rispuntano altre due, che vanificano ogni sforzo di avere la meglio sul mostro. A quel punto, si ricorda le parole del maestro: “lotta frontalmente e alla luce del sole” e comprende che finché agirà in difesa o con l’inganno non potrà vincere l’Idra; esce così allo scoperto e costringe il mostro a doversi rivelare, ma

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l’impresa diventa ancor più difficile perché l’Idra fa uscire tutte le sue teste che si moltiplicano con una rapidità impressionante, non appena Heracle le afferra e le taglia via. La lotta sembra impossibile, ma soprattutto ìmpari e destinata ad essere perduta. Proprio quando Heracle sta per soccombere, ecco che ricorda ancora una volta le parole di Chirone “solo l’aiuto di un vero amico ti potrà salvare”. Riconoscendo che ha bisogno di chiedere e che non potrà superare la prova da solo, va da Iolao, suo nipote a lui affezionato, che lo aiuta così nell’impresa: l’eroe accende un fuoco e non appena stacca una testa del mostro, la passa a Iolao che la raccoglie e la brucia, impedendo così alla testa di potersi rigenerare. Quando i due stanno per tirare un sospiro di sollievo perché manca solo la testa centrale, l’unica ad essere mortale, Heracle si accorge che l’Idra mantiene la testa nel basso, sfidandolo a scendere giù… più giù e ad esporsi molto più che con le altre ed ancora una volta l’eroe si ricorda le parole di Chirone: “se c’è bisogno, inginocchiati”. E così farà: inginocchiato nel fango della palude, si avvierà verso l’uscita costringendo l’Idra a seguirlo fuori della caverna, alla luce del sole e solo lì sarà in grado di staccare di colpo l’ultima testa, raccogliendo il gioiello in essa incastonato, nonché il veleno mortale che renderà vittoriose da quel punto in avanti tutte le sue imprese future. IN GINOCCHIO…. in un gesto di CURA , come la TEMPERANZA , per IL CORAGGIO (Marte) dei SENTIMENTI (Venere).

9° TAPPA BUTTA LA TUA RABBIA Scrivi su un foglietto qualcosa che riguarda la tua rabbia e di cui vuoi liberarti, accartoccialo e buttalo nel cestino…verso la fine della serata bruceremo tutta la nostra rabbia.

10° TAPPA I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA Usare creativamente i propri "talenti", oppure sprecarli od ignorarli.....ma prima serve conoscerli. IL TEMA NATALE...ovvero le " nostre impronte digitali" uniche e speciali… Lascia qui le tue Impronte…

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E PER FINIRE…ALCUNI SUSSURRI DI RABBIA DAGLI ARCANI MAGGIORI:

Quando sei arrabbiato perché…

• Tra te e un bisogno da soddisfare, c’è un ostacolo. • All’orizzonte si profila la paura di una sconfitta, di non farcela in una situazione difficile • Qualcosa o qualcuno a cui teniamo si oppone volutamente alla realizzazione di un nostro bisogno

Ostacoli e Contrattempi: La Giustizia, Temperanza, Il Carro, Il Sole, Il Mondo Gravi Difficoltà: La Forza, L’Arcano Senza Nome, Il Diavolo, La Torre Timore e Difficoltà al Cambiamento: La Papessa, La Ruota della Fortuna, L’Appeso, L’Arcano Senza Nome, Il Giudizio, Il Mondo

• E’ minacciata o invasa la tua privacy • Ti Vengono Messi i Bastoni tra le ruote • Vengono lanciate a te e/o a qualcuno a cui tieni accuse, critiche,

commenti che ritieni ingiustificati, esagerati

Con Egoismo: L’Imperatore, L’Eremita, La Ruota della Fortuna Arroganza: Il Matto, La Forza, Il Diavolo, Il Sole Superbia: La Papessa, La Forza Abusi di Potere: L’Imperatore Per Ambizione sfrenata: Il Carro Orgoglio Eccessivo: La Torre

• Qualcuno non ha mantenuto una promessa Sfiducia e speranze frustrate: La Stella

• Hai paura di perdere l’affetto di qualcuno Gelosia: L’Amante, La Papessa, Il Papa

• Viene minacciata l’immagine di te ,la tua autostima Instabilità: L’Amante, La Ruota della Fortuna Disarmonia e squilibrio: La Giustizia, La Stella, Il Sole Frustrazione: Il Mago, L’Eremita, La Temperanza, Il Giudizio

La Rabbia può esprimersi in modi completamente diversi tra loro, può colorarsi di

Intolleranza: Il Papa, La Giustizia Impazienza: Il Mago, La Temperanza E portare a Piccole e brevi collere: La Luna, Il Mondo

Page 15: Castelli Di Rabbia Definitivo1

Può essere repressa e manifestarsi sotto forma di Freddezza: La Papessa, L’Eremita, La Temperanza Forzata Solitudine: La Papessa, L’Eremita, L’Appeso, Il Sole Autocommiserazione: L’Appeso Masochismo: L’Appeso, La Luna

Può essere

Violenta: Il Matto, La Morte, La Torre, Il Diavolo Malvagia: L’Imperatore, La Ruota della Fortuna, Il Diavolo Colorata di Ribellione: Il Carro per un rifiuto dell’Autorità: L’Imperatore Vendicativa: Il Matto, La Papessa, Il Carro, Il Diavolo Rancorosa: Il Papa