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    Progetto PON Ob. 3, IT 053, PO 007, Avviso 6/01, Fascicolo n 184:

    "Nuovi modelli di formazione continua per il settore agricolo,legati a nuove forme flessibili di lavoro e ai mutamenti

    dell'organizzazione del lavoro"

    PERCORSO DIDATTICO:

    La coltivazione delle aree forestali e il mantenimentodellambiente

    Elemento 3:

    LE PRATICHE COLTURALI DEL CASTAGNO

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    Sommario:

    PRATICHECOLTURALIDELCASTAGNO .........................................................................3

    FERTILIZZAZIONEDELCASTAGNO .................................................................................3LA FERTILIZZAZIONE ORGANICA................................................................................................4

    STERCO ................................................................................................................................5

    CONCIMI VERDI ......................................................................................................................5

    FOGLIE E RICCI DELLA RACCOLTA PRECEDENTE.........................................................................6

    REALIZZAZIONE DI COMPOST ...................................................................................................7

    COMPOSTAGGIO IN MUCCHIO...................................................................................................8

    COMPOST IN SUPERFICIE

    ........................................................................................................9LA FERTILIZZAZIONE MINERALE ..............................................................................................11

    IL CALCIO.............................................................................................................................12

    LAVORAZIONIDELSUOLO..............................................................................................13

    ALTRELAVORAZIONI ......................................................................................................15

    LIRRIGAZIONE .....................................................................................................................15

    UTILIZZO DEL FUOCO ............................................................................................................16

    DISINFEZIONE DEL TRONCO ...................................................................................................16

    CALENDARIODELLECURECOLTURALI........................................................................18

    EPOCA..............................................................................................................................18

    TESTDIAUTO-VALUTAZIONE ....................................................................................20

    LARETEDEITUTOR ........................................................................................................22

    Legenda icone:

    Per agevolare la fruizione dei materiali, sono state inserite delle icone che stanno adindicare:

    : introduzioni e/o punti di passaggio tra gli argomenti dellelemento;: punti di attenzione e/o concetti particolarmente importanti e significativi;: termine dellelemento;: test di auto- valutazione.

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    PRATICHE COLTURALI DEL CASTAGNO

    Le cure colturali hanno grande importanza per mantenere il castagno in buonecondizioni produttive e fito- sanitarie. Attualmente molti castagneti si trovano in statoprecario a causa dellabbandono di tutti i tipi di cure o perch queste sono male realizzate.In questa situazione gli alberi invecchiano pi rapidamente, si caricano di materia legnosae peggiorano la qualit della produzione. Si rende necessario quindi riprendere questecure alle piante, tenendo anche conto delle moderne tecniche di ringiovanimento, per ilrecupero delle stesse. Vediamo quindi le principali cure colturali necessarie al castagno, dicui: la fertilizzazione, le lavorazioni e lutilizzo del fuoco, lirrigazione, le cure altronco.

    FERTILIZZAZIONE DEL CASTAGNO

    Oggi per il castagno non si usa alcun tipo di concime. Anticamente, tra i castagni,erano seminati cereali e il concime utilizzato, insieme alle stoppie, costituiva una fonteimportante di materia organica. Inoltre nel campo si usava permettere abbondantepascolo, soprattutto vaccino e ovino e le deposizioni di questi animali, costituivano unaltraapprezzabile fonte di concime.

    Oggi entrambe le pratiche sono in disuso; il pascolo sempre pi scarso elagricoltura in netta regressione. In realt, la concimazione pu influire grandementesulla produzione, in quanto, un apporto di concime:

    migliorer la nutrizione delle

    piante. avr un riflesso

    proporzionale nellaproduzione.

    Di contro, la scarsit di nutrientisi traducein:

    una diminuzionedellaccrescimento.

    una minore produzione di castagne.

    importante la fertilizzazione durante iprimi anni perch permette laccelerazionedel processo di crescita e il rafforzamentodella pianta.

    Le radicicercano lalimento necessario perla pianta e, in condizioni normali, sisviluppano nella parte pi superficiale delsuolo e solo nei casi in cui lo stratosuperficiale poco fertile si sviluppano pi inprofondit.

    FOTO:SUOLO NATURALE NON LAVORATO (FUENTE AEGEAS 2000GRECIA)

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    Lapporto di concime deve essere sempre correlato al t ipo di suolo e alle necessit

    della pianta. Per questo utile eseguire unanalisi del suolo o almeno conoscere lesue caratteristiche. Infatti, l effetto posit ivo della fertilizzazione pu essere ridot to opersino annullato per leccesso di uno o pi componenti nutritivi che possonobloccare altri elementi che dipendono da essi(effetto antagonista tra gli elementi).

    Per la fertilizzazione molte volte si utilizzano dei concimi speciali o compostiorganico- minerali, che contengono quasi tutti gli elementi nutritivi necessari, quindipossono risolvere in modo casuale un reale problema di carenza.

    Comunque sia, lesito di una fertilizzazione dipende non solo dalla scelta delconcime corretto, ma anche dalle dosi.

    La scelta pi facile quando si conoscono i vantaggi e gli inconvenienti di ognitipo di concimazione, anche in funzione delle necessit e delle possibilit di applicazionedi ciascuno.Vediamo quindi le caratteristiche delle varie tipologie di concimi, riassunti informa sintetica nella tabella seguente e analizziamoli pi da vicino, nei loro caratteridistintivi, nei paragrafi successivi.

    CONCIME VANTAGGI INCONVENIENTI

    ORGANICO -COMPOSIZIONE COMPLETA CONQUANTIT DI MACRO E

    MICROELEMENTI.-RIVITALIZZAZIONE DELLA

    MICROFAUNA DEL SUOLO.-MIGLIORAMENTO DELLA STRUTTURA

    DEL SUOLO.-EFFETTO DURATURO PER LA LENTA

    DECOMPOSIZIONE.

    -RICHIEDE UNA PRECEDENTE DIGESTIONEBIOLOGICA.

    -EIMPORTANTE LA AERAZIONE DEL SUOLO.-AZIONE LENTA.-QUELLI FLUIDI POSSONO ESSERE TOSSICI SE

    ABUSATI.

    MINERALE -EFFETTO RAPIDO-DOSE E MISCELA ESATTA.-FACILE APPLICAZIONE.

    -BREVE DURATA.-PERDITA PER LAVAGGIO.-FACILE PERICOLO DI SOVRA-DOSAGGIO.-EFFETTI NEGATIVI SULLA MICRO- FAUNA DEL

    SUOLO.ORGANO-MINERALE

    -RACCHIUDONO UN MIX DELLE

    CARATTERISTICHE DEI DUEPRECEDENTI.

    -RACCHIUDONO UN MIX DEGLI EFFETTI DEI

    PRECEDENTI.

    La fertil izzazione organica

    La fertilizzazione organica, una pratica importante soprattutto per ilcastagno, che esige suoli ricchi di materia organica.

    Si deve apportare materia organica soprattutto in quei casi in cui il suo tasso siainferiore al 2% e questo risulta molto frequentemente.

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    Non sempre pu essere facile reperire fonti di materia organica, anche perch ilpascolo di tipo estensivo in declino ovunque.

    Lapporto della stessa pu avvenire con:

    incorporazione di stercoanimale; applicazione di concimi

    verdi; utilizzo dei residui vegetali

    (foglie, ricci, etc) delleraccolte precedenti;

    fabbricazione dicompost.

    Vediamo le caratteristiche di ognuno nei paragrafi successivi.

    Sterco

    Si pu effettuare una concimazione a base di sterco fresco (ovino o vaccino,etc.), ottenuto possibilmente dal pascolo in regime estensivo o semiestensivo.

    Generalmente, non necessario apportare questo tipo di concime tutti gli anni,bens ogni due o tre, a seconda dello stato delle piante e dalle condizioni del suolo.

    Lutilizzo dello sterco fresco, quando la quantit non sufficiente per apportarlo in tuttele particelle o a tutti gli alberi nello stesso anno, pu essere quindi frazionato un anno inuna particella e lanno dopo in unaltra, e cos via, a rotazione. In tal modo si pu ancheutilizzare concimi di origine animale in alcune particelle e altre forme di materia organica inaltre.

    Sebbene gli apporti debbano essere fatti in relazione alle condizioni del suolo edelle necessit della pianta, viene stimata una razione di stercodi 20-30 t/ha o 200-300kg/albero(con un sesto dimpianto di 10x10), somministrata nel mese di novembre.

    La distribuzione deve essere realizzata in superficie in tutta la particella o

    intorno agli alberi su una superficie un po pi grande della proiezione dellachioma. Si pu, dopo, anche realizzare un semi- interramento nei primi 5-10 cm , perfavorire la decomposizione.

    Concimi verdi

    I concimi verdi sono colture che si seminano per poi essere interrati nel luogo earrivati alla fase della fioritura finiscono il loro ciclo.

    Producono una serie di effetti favorevoli, quali:

    limitano linvasione delle infestanti

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    aumentano la fertilitdellagro- sistema evitano il dilavamento degli elementinutritivi migliorano la struttura del suolocon le radici proteggono il suolo dallerosione e lo arricchiscono di N se sono

    leguminose stimolano la microflora mineralizzatrice (responsabile della

    mineralizzazione della sostanza organica) migliorano la circolazione dellacquanel terreno

    Lutilizzo di queste colture a scopo fertilizzante, avviene in 2 fasi:

    Sminuzzamento: in questo caso si mietono prima della fioritura, momentoin cui le piante sono pi ricche di elementi nutritivi, e si lasciano sul suoloda 1 a 3 settimane.

    Incorporazione superficiale: dopo le 3 settimane con una lavorazionesuperficiale a una profondit di 5-10 cm.

    Generalmente per il concime verde si scelgono piante appartenentifondamentalmente a 3 famiglie:

    Le leguminose(fissatici di Azoto N): trifoglio, veccia, pisello, fava Le crocifere: mostarda, rapa da foraggio, colza, rafano Le graminacee: segale, avena, ray-grass

    E interessante seminare una prateria pluri- specifica con una mescolanza di

    piante delle tre famiglie.

    Foglie e ricci della raccol ta precedente

    Le foglie e i ricci della raccolta passata possono essere utilizzati come fonte diconcime lasciandoli nel suolo o interrandoli superficialmente con una leggeralavorazione di interramento. Sono una fonte di concime che si somministra allapianta gratui tamente e che indubbiamente spesso non si apprezza.

    Al loro decomporsi nel suolo, la loro utilit si estrinseca in vari modi:

    somministrando elementiche lalbero uti lizza come alimento, riciclandoparte della materia che la pianta ha estratto dal suo lo;

    migliorando la ritenzione dacquanel suolo; evitando lerosione; La loro decomposizione rende pi soffice il suolo; arricchendo il suolo di sostanza organica, migliorando la sua struttura,

    favorendo lo sviluppo di microrganismi e di micorrize, e quindimigliorando la sua fertilit.

    Per questo motivo non si devono bruciare ed meglio lasciarli dove stanno ,affinch svolgano la loro funzione.

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    Sono per un ostacolo al momento della raccolta: sar il momento di separarli conun rastrello in modo che proteggano il terreno durante il periodo rimanente.

    Realizzazione di compost

    Il compost, un tipo di concime completo perch non solo migliora la struttura, laritenzione dacqua, laerazione, aumenta la capacit di ritenzione dei nutrienti estabilizza il suolo, ma apporta anche microrganismi responsabili di molte di questefunzioni, per cui il beneficio per la pianta molto grande.

    Il compostaggio un processo biologico controllato da residui organici, cheavviene grazie ad una fermentazione aerobica, (nella quale agiscono microrganismi cherespirano ossigeno) e d come risultato un prodotto stabile, simile al terreno, ricco dihumus e di microrganismi benefici.

    Ci sono molti tipi di compost e molte formule per produrlo: sebbene le regole daseguire siano le stesse, ci che di solito cambia sono le materie prime utilizzate e gli

    additivi eventualmente aggiunti. La materia prima che pu essere utilizzata molto varia ein generale accessibile a tutti. Nel caso delle zone dove si coltiva il castagno si pu direche la vegetazione circostante offre una fonte di materia prima inestimabile.

    La materia utilizzabile, pu essere di origine animale:

    Materia secca; Materia umida;

    oppure di origine vegetale:

    Materia secca: paglia, segatura, erbe essiccate, corteccia, rami Materia umida: ricci dei frutti , erba fresca

    Una volta raccolta la materia prima, un aspetto importante da considerare, ilraggiungimento di un equilibrio tra i tre elementi fondamentali del compost:

    La cellulosa: ottenuta a partire da: paglia, segatura, rametti, cortecce,erbe secche, trucioli

    Gli zuccheri : ottenuti a partire da: vegetali verdi, Lazoto: a partire da: sterco, leguminose e resti di animali

    Questi tre elementi di base, mescolati adeguatamente, permettono al processo dicompostaggio di realizzarsi ad una giusta velocit senza problemi, e di ottenere uncompost equilibrato.

    Un compost pu essere realizzato in due modi: in mucchio o in superficie. Ilrisultato finale praticamente lo stesso, e realizzarlo in un modo o nellaltro dipende dallasuperficie che deve essere concimata, dalle condizioni geografiche e dalle preferenze dichi lo produce.

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    Compostaggio in mucchio

    Al momento di procedere alla fabbricazione del compost in mucchio, ci sono deicriteri fondamentali da seguire; infatti importante che:

    il luogo sia ombroso, non pavimentato, in leggera pendenza; le dimensioni: 1,5 m di larghezza x 1,5 m di altezza x tutta la lunghezza

    che si vuole; gli st rati siano spessi 20 cm, costituiti nel seguente modo: strato di materiali grossi: rami; strato di residui mescolati di raccolta; strato di sterco o residui animali; strato fine di terra(2-5 cm); si apportino carbonati o resti di alghe(2-5%), per ridurre lacidit e, una

    volta terminato il monte, si copre con terra o segatura(2-5 cm) e si irrighiabbondantemente (se non stato anticipatamente tenuto a mollo ilmateriale utilizzato, soprattutto quello grosso di rami o in generale quelloricco di cellulosa).

    Realizzare il mucchio seguendo queste regole ci eviter, in seguito, problemiriguardo la fermentazione. Per esempio, la scelta del luogo adeguato permetter di nonavere problemi di annacquamento.

    Gli strati permettono di mantenere lequilibrio tra gli elementi basici del compost; segli elementi sono finemente divisi e mescolati omogeneamente, la velocit dellafermentazione sar maggiore e il compost si former in minor tempo.

    Il mucchio, una volta formato (la costituzione del mucchio pu essere sia manuale chemeccanizzata), comincer il processo di compostaggio che consiste nella suafermentazione aerobica.Perch avvenga tale fermentazione aerobica necessarie siano presenti: aria e acqua.

    Laria necessaria per la vita e la moltiplicazione dei microrganismi aerobi responsabilidella fermentazione.

    Se non abbiamo formato bene il mucchioed esso troppo denso o c un eccesso

    di umidit, allora questi microrganismi non si sviluppano e quindi il processo dicompostaggio non giunge a termine perch, al posto di una fermentazione aerobica, stata provocata una fermentazione anaerobica.

    In questo caso dovremo rivoltare il mucchio e rifarlo in modo da disperderelumidit in eccesso e non rendere nulla la moltiplicazione dei microrganismi responsabilidel processo. Paradossalmente lacqua tanto importante quanto laria. Questa necessaria per permettere ai microrganismi di lavorare.

    Durante la fermentazione la temperatura aumenta e pu raggiungere i 65-70C,cosicch lacqua viene via via persa: questo calo si manifesta in una diminuzionedelle dimensioni del mucchio di compost.

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    Af finch il processo vada a buon fine bisogna quindi tenere presenti quest i duefattori.

    Quando la fermentazione comincia, si produce un brusco aumento della

    temperatura. Sia nel caso che non si arrivi alla temperatura prevista, sia nel caso che lasi superi, ci saranno problemi .

    Quando non si raggiunge tale temperatura, facile che non si ottengaun mucchio molto ben strutturatoe in questo caso si dovrebbe rifarlo. Puaccadere la stessa cosa per un deficit di umidit, e in questo caso lasoluzione irrigare il mucchio.

    Nel caso che si superi la temperatura di 60-70C, gli organismitermofili che lavorano non sono quelli pi adeguati; per evitarlo siconsiglia di irrigare il mucchio.

    Quando il materiale che si degrada pi facilmente metabolizzato, la velocit dellereazioni diminuisce e la temperatura del mucchio perde pi calore di quello generato, siproduce quindi una diminuizione della temperatura. Se al principio la temperatura nonaumenta rapidamente, o in quel momento si ha un calo brusco (2-3 settimane), significache il processo non sta avvenendo nella forma appropriata.

    Dopo la fase di fermentazione, inizia quella pi lenta di umificazione o dimaturazione del compost, nella quale compaiono numerosi gruppi di microrganismiresponsabili della fabbricazione del compost e molti di questi verranno poi rilasciati nelsuolo quando il compost verr utilizzato. Essi appartengono ai seguenti gruppi:

    Collemboli Lombrichi Insetti Amebe Funghi At tinomicet i Batteri

    Compost in superficie

    Consiste in pratica nello stesso procedimento, realizzato per direttamente in campo

    approfittando delle rimanenze delle raccolte passate: ricci, foglie, resti vegetali chesono nel suolo, aggiungendo resti di piante che si trovano nei dintorni dei castagni daconcimare e, volendo, sterco animale. Questa lavorazione deve essere effettuata inautunno, dopo la caduta delle foglie, facendo, dove le condizioni del terreno lopermettono, entro 10-15 giorni, un gradino di 8-10 cm per sotterrarlo tutto e accelerare ladecomposizione.

    Abbiamo finora visto i metodi di concimazione organica, ma quando questa nonviene o non pu essere effettuata, si pu fare una fertilizzazione minerale; vediamone i

    principi fondamentali.

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    FOTO:INIZIO DELLA PRODUZIONEDEL MUCCHIO DI COMPOST (FONTE

    IRMA 1999SPAGNA)

    FOTO:LA STRUTTURA IN STRATI FAVORISCE LAFERMENTAZIONE (FONTE IRMA 1999

    SPAGNA)

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    La ferti lizzazione minerale

    Anche lutilizzo di concimi minerali non pu prescindere dalle condizioni e dalle

    necessit del suolo.Se si utilizza un concime complesso(che contiene pi elementi fertilizzanti), si devecercare un certo equilibrio tra gli elementi: azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). Unrapporto 15:15:15 pu essere vantaggioso.

    Lazoto influisce soprattutto sullaccrescimento della pianta, mentre il fosforo e ilpotassio hanno maggiore incidenza sulla fruttif icazione.

    Un disequilibrio in favore dellazoto fars che la pianta vegeti meglio, ma non si notermiglioramento nella produzione. Anche ungrande disequilibrio in favore di fosforo epotassio non provocher miglioramenti nellaproduzione, al contrario un piccolo disequilibriopotr far notare un miglioramento nellaproduzione. Per questo motivo si possonoutilizzare concimi complessi con contenutobasso di N e un po pi alto in P e K.

    Le dosi di utilizzo di questo complesso

    dipendono dalle condizioni del suolo e dallenecessit delle piante. Come dosi indicative,tenendo conto delle estrazioni delle piante conun sesto dimpianto di 10x10 m, vengono datele seguenti: 400 U.F./pianta(Unit Fertilizzantia pianta), al primo annoe 1400 U.F./piantaapartire dal 5 anno.

    FOTO:MUCCHIO DI COMPOST FINITO (FONTE MONTEVAL2000PORTOGALLO)

    Lapplicazione viene raccomandata in due volte: 2/3 della dose sidistribuiranno a maggio e il terzo restante alla fine di settembre.

    Se si utilizzano concimi semplici, gli apporti si frazioneranno alle stesse date delconcime complesso e le dosi dipenderanno anche in questo caso dalle condizioni delsuolo e dalle necessit delle piante. Approssimativamente si danno le seguenti dosi:

    Azoto: 450 U.F./pianta, a partire dai seguenti prodottiNitrato dammonio

    Urea Fosforo: 900 U.F./pianta,a partire dai seguenti prodottiScorie 12%

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    Fosfati naturaliSuperfosfati Potassio: 480 U.F./pianta,a partire dai seguenti prodottiCloruro di potassio 60%

    Solfato di potassio 50%Scorie potassichePatentkali

    Il calcio

    Il calcio un elemento importantenon solamente per la stabilit del suolomaanche per la pianta stessa.

    Il castagno, tipico dei suoli acidi, pu avere dei problemi con il calcio, sia perchmanca nel suolo o perch eccessivamente dilavato o perch si trovi bloccato, adesempio dal pH, il quale, tra le altre cose, un indicatore della situazione del suolorispetto al calcio.

    buona norma, nei suoli in cui il pH minore di 6, apportare calcio con unacerta frequenza. Come sempre gli apporti, che dovranno essere effettuati nel mese diapriledipenderanno dalle condizioni del suolo o della pianta e si dovr far riferimento aduna quantit da 5 a 10 U.F./pianta derivata da una delle seguenti sostanze:

    carbonato di calcio ossido di calcio dolomite che contiene magnesio, altro elemento interessante per il

    funzionamento della pianta.

    Comunque sia opportuno che:

    lapporto di calcio si svolger in modo che non coincida con quello dimateria organica, lideale immettere sterco lanno seguente. Nel casodelleconcimazioni verdiodelladecomposizione della materia in superficie,lapporto si realizzer un anno s e uno no. Lo stesso procedimento si

    utilizzer anche nel caso in cui si effettui una fertilizzazione minerale.Se si tratta di compost si pu aggiungere il calcio nella fase diformazione del mucchio, senza aggiungerlo successivamente in campo.

    gli apporti non devono mai essere eccessivi perch il pH del suolo nesarebbe modificato drasticamente e ci provocherebbe dei problemi siaalla pianta che ai microrganismi. Non ci interessa modificare il pHnormale del suolo ma anzi mantenerlo stabile o, nel caso, indurlo apiccole variazioni.

    Solo nel caso si abbia un pH minore di 5 allora utile incrementare il calcio,visto che si possono avere problemi gravi. Tutto dipender dal tipo di suolo che stiamotrattando: se necessario modificheremo lentamente il pHaltrimenti le condizioni e lavita del suolo potrebbero subire delle alterazioni.

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    Tutto ci dovrebbe essere effettuato prima di eseguire un impianto , in mododa avere meno problemi nel suolo quando porremo le piante; nel caso in cui limpiantosia gi stabilito conviene fare degli apporti moderati e periodici , fino ad arrivarealleffetto desiderato.

    Anche se, a causa della difficolt di accesso ai castagneti dei macchinarinecessari, in alcuni luoghi impossibile eseguire delle lavorazioni del suolointorno allapianta, esse sono una pratica opportuna; vediamo ora la sua utilit.

    LAVORAZIONI DEL SUOLO

    Dove esistono le condizioni, la lavorazione pu essere svolta o meno , secondo laforma di conduzione dellimpianto; indubbio che la lavorazione del suolo pu:

    mantenere il suolo pulito facilitando cos la raccolta limitare levaporazione durante lestate esporre allaria lo strato superficiale del terreno, dove cio si trovano le

    radici che nutrono la pianta sotterrare i resti delle foglie e dei ricc i della raccolta ins ieme alle erbe,

    accelerando la loro decomposizione e la trasformazione in alimento per lapianta

    facilitare lattivit dei microrganismi del suolo associati alle piante e deidecompositori della materia organica

    migliorare le condizioni f isico-chimiche del terreno

    in caso di incendioevitareche il fuoco si propaghi.

    Queste lavorazioni devono:

    essere effettuate sempre molto superficialmente (4-8 cm), per nondanneggiare le radici superiori del castagno.

    essere realizzate in prossimit della pianta avendo cura di lasciareuno spazio di un metro intorno al tronco per non danneggiare il collodelle radici, zona molto sensibile.

    Si consiglia di non realizzare alcuna lavorazione del suolo quando c un

    sospetto o certezza che il castagneto sia vittima di patogeni che si propagano dalfrutto: trasmettendosi il patogeno, attraverso il terreno, con le lavorazioni corriamo ilrischio di propagarlo pi rapidamente.

    Le pratiche di lavorazione del suolo, tempi e modi, possono essere diversi; si puoptare per una o due volte lanno, in funzione delle caratteristiche del suolo e delladisponibilit di tempo:

    in suoli sabbiosi e sciolti, una; in suol i argillos i e pesanti, due.

    Nel caso in cui siano due:

    la prima passata verr effettuata dopo la raccoltadelle castagne. In questoperiodo il suolo in buone condizioni, favorisce laerazione e la decomposizione

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    della materia organica in superficie e inoltre ha il vantaggio che interra edistrugge molte delle larve di carpocapsa e balanidos, che svolgono la secondaparte del loro ciclo biologico nel suolo, controllando cos la popolazionedellanno seguente.

    La seconda sar realizzata in primaveraper evitare levaporazione del suolo,soprattutto nei luoghi in cui lestate molto calda.

    FOTO:LA LAVORAZIONEDEL SUOLO HA I SUOI

    VANTAGGI (FONTE IRMA1995SPAGNA)

    Nei suoli sabbiosi o nei casi in cui si effettua una sola lavorazione, si far inprimavera, in modo da mantenere una copertura di foglie per un tempo pi lungo:essa uti le contro leros ione, mantiene lumidit e evita la prol iferazione delle erbe.

    Considerazione generale che, nelle zone in pendenza non bisogna mai farelavorazioni nel senso della pendenza, perch in questo modo si favorisce lerosione delsuolo e si diminuisce la sua capacit di ritenere lumidit: in questi casi, convienesvolgere la lavorazione in senso trasversaleperch permette una maggiore ritenzionedellacqua piovana.

    In ogni caso,se si svolge il lavoro nel senso della pendenza, conviene fare un solcotrasversale in ogni fila di castagni o ad intervalli di spazio stabiliti per favorire laritenzione dellacqua e contenere lerosione del suolo.

    Nei terreni pesanti, inzone piane o infondovalle, si possono avere situazioni dieccesso di umidit per accumulazione dacqua in determinati periodi: tali situazioniespongono a rischio le radici del castagno perch provocano asfissia radicale e debilitanola pianta conducendola anche alla morte.

    In questi casi sempre meglio prevenire, eseguendo un lavoro di drenaggioe/ocanalizzazionedella zona, mediante opere che dirigano lacqua verso un lato o verso idue versanti, secondo i casi.

    Si pu optare anche per unassenza di lavorazioni , sia nel caso in cui le

    condizioni del terreno non lo permettano, sia perch non interessano: in questo caso sipossono pianificare diverse alternative:

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    linerbimento per mantenere una copertura del suolo che mantengalumidit e contenga lerosione. Le radici di queste piante arieggeranno ilsuolo nello strato superficiale. Il metodo ha inoltre il vantaggio che il terrenopu essere pascolato e pu mantenere un allevamento di animali domestici

    che gioveranno al suolo con i loro escrementi. lasciare il suolo tale e quale(non-lavorazione) e togliere solo quelle erbe

    che, per dimensioni o capacit invadente, non vogliamo si sviluppinotroppo.

    utilizzare un trattamento termico che consiste in un riscaldamentoprovocato da un macchinario speciale che brucia le piante che nonvogliamo crescano. Come sempre, queste lavorazioni dipendono dallecondizioni del suolo.

    Non si consiglia il trattamento chimico che prevede lutilizzo di erbicidi permantenere il suolo privo di vegetazione, per diversi motivi, infatti:

    non importa che il suolo sia completamente pulito, questo favorirebbeleros ione e indurrebbe una maggiore evaporazione dacqua.

    perch sarebbe esercitato un effetto negativo sulla microflora e sullamicrofauna del suolo, che sono elementi importante per ilmantenimento della fertilit naturale del suolo.

    possono prodursi reazioni di f ito- tossic it nelle radici del castagnochedebiliterebbero la pianta.

    si incide negativamente sui funghiche produce il castagneto. la maggior parte degli erbicidi, sebbene si dica ilcontrario,sono residuali e

    possono contaminare il suolo e lacqua.

    In ogni caso gli effetti prodotti sono pi negativi che positivi. La loro applicazione puessere pi facile, per i risultati a medio e lungo termine sono peggiori, tanto sul suolo,tanto sulle piante.

    Vediamo adesso altre lavorazioni e cure di cui il castagno potrebbenecessitare, quali luti lizzo del fuoco, lirrigazione, la disinfezione del tronco.

    ALTRE LAVORAZIONI

    Lirrigazione

    Durante la vita di una pianta la necessit di irrigazione dipende dalla situazionegeografica, climatica ed edafica in cui essa si trova. A basse latitudini, calde e secche,pu essere necessario un apporto periodico dacqua nei periodi caldi. Alle alte latitudini econ suoli pesanti, lirrigazione pu non essere necessaria.

    necessario apportare acqua in modo regolare o nei momenti in cui le piante lonecessitano, ad esempio durante il mese di agosto, quando i ricci cominciano a

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    svilupparsi) o poco prima della maturazione dei ricci , cio nel periodo di massimoaccrescimento delle castagne.

    Nella maggior parte dei luoghi in cui le condizioni del suolo mantengono una umidit

    che permette alla pianta di crescere normalmente, non necessario irrigare.

    Utilizzo del fuoco

    Il castagno resiste abbastanza bene allazione del fuoco. Quando la pianta giovane,se il fuoco non molto persistente, recupera abbastanza rapidamente. Negli alberi pivecchi la corteccia serve da protezione. Cos possiamo osservare castagni con la basebruciata che per conservano rami verdi e teneri. Se lincendio molto prolungato i dannipossono essere irreparabili.

    A volte la bruciatura con fuoco controllato, interna ai tronchi vecchi, pu servire adistruggere gli insetti e i funghi parassiti del legno morto e contenere lavanzamento della

    carie, avendo quindi fini terapeutici. Inoltre pu danneggiare il micelio del fungoresponsabile del mal dellinchiostro, e distruggerlo.

    Quando il fuoco non controllato, pu provocare grandi danni nei popolamenti dicastagno:

    Non sempre evita lo sviluppo di patogeni. Debilita e danneggia lalbero. Pu favorire lo sviluppo di altri microrganismi patogeni (Corineum). Distrugge parte della vita microbica del suo lo e le micorrize. Pu danneggiare il col lo della radice che la parte pi sensibi le.

    Modifica il pHrendendolo pi basico e impoverendo il suolo di materiaorganicA Provoca una contaminazione ambientale.

    Per questi motivi si deve evitare di fare dei roghi in prossimit degli alberi o diutilizzare il fuoco per ripulire il castagneto dalle foglie e dalle erbacce. Se sibruciano, lo si deve fare in luoghi sufficientemente lontani dallalbero e sempre inmodo controllato.

    Disinfezione del tronco

    Si pu fare una disinfezione del tronco e dei rami. una lavorazione utile soprattuttonelle piante giovani, per pulire la corteccia e per prevenire futuri attacchi di parassiti(larve di insetti, spore, etc.): molti di questi in inverno si stabiliscono infatti nellescrepolature della corteccia, fino a quando le condizioni ambientali non diventanofavorevoli allo sviluppo in altre parti della pianta, comportando malattie e piaghe.

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    FOTO:IL FUOCO

    INCONTROLLATO MOLTO PERICOLOSO(FONTE IRMA 1994SPAGNA)

    Conviene effettuare questa lavorazione durante il periodo di riposo vegetativo,cio da novembre a marzo, con lutilizzo di uno dei seguenti prodotti:

    Solfato di rame diluito al 50% Soluzione di candeggina al 50% Spargimento dicalce viva

    Preparata, la soluzione si applica con un polverizzatore o con un pennello e sispazzola con uno spazzolino da denti per ottenere una maggiore pulizia.

    Si raccomanda il taglio degli alberi morti o in stadio avanzato di malattia perevitare che diventino fuochi dinfezione e di contaminazione.

    Vediamo adesso di riassumere le cure colturali e il periodo della loro

    esecuzione nella tabella seguente, dopodich potrai effettuare i test di auto- valutazioneo passare allelemento successivo della UFC.

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    CALENDARIO DELLE CURE COLTURALI

    LAVORAZIONE EPOCAFerti lizzazione organica Sterco Novembre

    Semina AutunnoConcime verdeMietitura e incorporazione PrimaveraPreparazione PrimaveraCompost (a mucchio)Incorporazione Primavera successivaPreparazioneCompost di superficieIncorporazione

    Autunno

    Ferti lizzazione minerale Maggio-settembreApporto di calcio AprileLavorazione del suolo Novembre-aprilePulizia del suolo Ottobre-marzo

    Irrigazione Agosto-fine settembreDisinfezione del t ronco Da novembre fino a marzoe aprile

    Bene, hai terminato questo elemento della UFC!Se lo ritieni opportuno, prima di passare allelemento successivo, puoi svolgere il test di

    auto-valutazione relativo ai contenuti fino a qui esaminati, in modo da valutare il tuoapprendimento e, se del caso, rivedere le parti che meno ti sono chiare.

    Puoi comunque decidere di effettuare il test alla fine dellintero percorso, in un'unica

    sessione, a seconda delle tue necessit ed esigenze.Allo stesso modo, i test possono servirti per valutare le tue conoscenze sugli argomenti

    trattati nel presente elemento della UFC, prima di affrontarla, decidendo, in caso di unbuon risultato dei test, di passare allelemento successivo.

    La verifica dei test, potrai effettuarla grazie alle risposte che troverai in un unico file,suddivise per elementi, nella pagina relativa alla UFC, alla voce Auto- valutazione, delsito www.ambienteagricoltura.it.

    Ad ogni elemento della UFC, corrisponde il relativo correttore, che potrai stampare ogestire in formato elettronico con Microsft Word (il file in formato .doc) o qualsiasi editortestuale.

    Se usato in formato elettronico, oltre a verificare le tue risposte ai test, servendoti del

    prospetto per il calcolo(un foglio di Microsoft Excell), riportato in ogni correttore, potraieseguire anche il calcolodella percentuale delle risposte esatte.

    Non dovrai far altro che cliccare due volte sulloggetto (tabella di MS Excell) e inserire,nelle apposite caselle (celle), quelle con lo sfondo verde, il valore 1 o 0, a secondadellesattezza della risposta:

    1: risposta esatta;0: risposta errata.

    Il sistema, calcoler automaticamente il numero e la percentuale di risposte esatte del test.Potrai comunque calcolare la percentuale di risposte esatte anche se compili il

    prospetto in formato cartaceo, impostando una semplice equazione, moltiplicando ilnumero di risposte esatte del test relativo per 100 e dividendo il risultato per il numero didomande che erano previste in quellelemento:

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    numero Risposte esatte X100numero di domande

    La valutazione percentuale, potr essere cos interpretata:

    inferiore al 70 %insufficiente; tra 70 % e 85 %: sufficiente; tra 85 % e 100 %: buono.

    Nel caso la valutazione sia: insufficiente, sar indispensabile che tu ripeta con maggior attenzione il

    percorso completo e compili di nuovo i test; sufficiente, il consiglio di andare a rivedere le parti del percorso che

    meno ti sono chiare, magari ripetendo il test;buono, potrai passare direttamente allelemento successivo della UFC.

    Potrai comunque contare sullassistenza della rete di tutor del progetto, che potraicontattare telefonicamente, tramite e-mail o direttamente, nei recapiti riportati alla fine deiseguenti test di valutazione.

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    TEST DI AUTO-VALUTAZIONE1. SAPRESTI RIASSUMERE I PRINCIPALI VANTAGGI DEI CONCIMI ORGANICI?. (elencale )

    . . .

    2.E DEI CONCIMI MINERALI?(ELENCALE) . . .

    3.QUAL IL CONTENUTO MINIMO DI SOSTANZA ORGANICA CHE DEVE ESSERE PRESENTE NEL TERRENO,SOTTO IL QUALE DIVIENE FONDAMENTALE APPORTARLA?(barra la casella)

    1 % 3 % 2 % 5 %

    4. SAPRESTI DIRMI ALMENO TRE TIPOLOGIE DI FERTILIZZANTI ORGANICI ? (elencale)...

    .

    ..

    5.IN QUALE PERIODO SI DISTRIBUISCE LO STERCO ANIMALE FRESCO?(barra la casella) marzo novembre gennaio

    6.QUALI SONO LE FAMIGLIE VEGETALI UTILIZZATI COME CONCIMI VERDI?.(elencale)..

    .

    . .

    7..E QUALI SPECIE IN PARTICOLARE?(elencane almeno una per famiglia)..

    .

    . .

    8.IL COMPOSTAGGIO UN PROCESSO BASATO SU UNA FERMENTAZIONE .?(barra la casella) Aerobica; anaerobica; aerobica ed

    anaerobica.9.SAI INDICARE QUANTI E QUALI SONO GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL COMPOST?(elencali)..

    . .

    10. SAI INDICARE DUE MODI PER OTTENERE IL COMPOST? (elencali). .. .11.QUALI DI QUESTI PIANI DI CONCIMAZIONE,A BASE DI CONCIMI MINERALI SEMPLICI, CORRETTO PER

    IL CASTAGNO?(barra la casella)azoto (N): 900 U.F./Ha;

    fosforo (P) : 480 U.F./Ha;potassio (K) : 450

    U.F./Ha;

    azoto (N): 450 U.F./Ha;

    fosforo (P) : 480 U.F./Ha;potassio (K) : 900

    U.F./Ha;

    azoto (N): 450 U.F./Ha;

    fosforo (P) : 900 U.F./Ha;potassio (K) : 480

    U.F./Ha;

    12.QUANDO OPPORTUNO APPORTARE CALCIO CON UNA CERTA FREQUENZA AL CASTAGNO?.(barrala casella)

    nei suoli in cui il pH maggiore di 6;

    in ambienti con climaarido;

    nei suoli con pH inferiorea 6;

    nei suoli poveri disostanza organica;

    negli ambienti a climapiovoso;

    nei suoli ricchi disostanza organica.

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    13. .. SAI DIRE ALMENO DUE SOSTANZE CON LE QUALI PU ESSERE APPORTATO IL CALCIO?..(elencale)

    ..

    14.TRA QUESTE,QUAL LA DOSE PI APPROPRIATA DI CALCIO DA APPORTARE (?(barra la casella)5-10 UF/pianta 10-20 UF/pianta 25-30 UF/pianta 35-40 UF/pianta

    15. COME CONSIGLIABILE SIANO ESEGUITE LE LAVORAZIONI, NEL CASO SI ABBIA UN SOSPETTO OCERTEZZA CHE IL CASTAGNETO SIA VITTIMA DI PATOGENI CHE SI PROPAGANO DAL FRUTTO?(barra lacasella) pi in profondit pi superficialmente lontano dalla pianta

    non dovrannoessere effettuate affatto dovranno essereripetute pi volte del solito

    dovranno essereeffettuate prima dellaconcimazione.

    16.QUANTE LAVORAZIONI OPPORTUNO FARE?(riempi la frase con la/le parola/e mancante/i)Nei suoli sabbiosi .. , in quelli argillosi e/o pesanti . .

    17.QUANDO PU ESSERE OPPORTUNO EFFETTUARE OPERE DI DRENAGGIO E/O CANALIZZAZIONE?(barra la casella)

    quando siamo in presenza di fortipendenze

    quando siamo in terreni pianeggianti

    in terreni siccitosi e aridi in situazioni di terreni pesanti e/o

    eccessi di umidit

    18.SAI DIRMI,IN ALTERNATIVA ALLE LAVORAZIONI,QUALI METODI DI COLTIVAZIONE/GESTIONE DELSUOLO SI POTREBBERO ADOTTARE?(elencale)

    . . .

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    Per ogni informazione e chiarimento in merito ai percorsi didattici e ai materiali disponibilisul sito www.ambienteagricoltura.it, puoi rivolgerti alla rete dei tutor che, nei vari entipartner del progetto, sono a disposizione degli interessati; di seguito sono riportati i lororecapiti, ai quali possono essere contattati.

    LA RETE DEI TUTORTOSCANA:

    CIA-CIPAAT TOSCANA:

    Valter Gost inelli, CIPA-AT Toscana; Tel. 055/2338932; e-mail: [email protected] . Anna Stopponi , CIPA-AT Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Cristina Pizzetti, CIPA-AT di Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Lucia Casarosa, CIPA-AT di Pisa; Tel. 0587/290373; e-mail: [email protected] . Marco Masi, CIPA-AT di Pistoia; Tel. 0573/934210/e-mail: [email protected] . Susanna Grilli, CIPA-AT di Livorno; Tel. /e-mail: [email protected] .

    COLDIRETTI-IRIPA TOSCANA:

    Sandro Stoppini, IRIPA Toscana; Tel. 055/3215064; e-mail: [email protected] . Claudio Bucaletti; COLDIRETTI Arezzo; Tel. 0575/39951 e-mail: [email protected] . Laura Pestelli.; COLDIRETTI Firenze; Tel. 055/323571 e-mail: [email protected] . Sabrina Merano; COLDIRETTI Grosseto; Tel. 0564/24453 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Lucca; Tel. 0583/341746 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Massa; Tel.0585/43852; e-mail: [email protected] . Francesca Marcacci; COLDIRETTI Pisa; Tel.050/526010; e-mail: [email protected] . Stefano Tesi; COLDIRETTI Pistoia;Tel.05737991011, e-mail: [email protected] .

    Sabrina Guerranti; COLDIRETTI Siena; Tel.0577/46006, e-mail: [email protected] .

    EMILIA-ROMAGNA:

    CSADI BOLOGNA:

    Claudio Zangarini, CSA Bologna, Tel. 051/360747, e-mail: [email protected] .

    AGRIFORM:

    Claudia Bellaera, AGRIFORM Bologna, Tel. 051 6313815, e-mail: [email protected] . Laura Rivara,AGRIFORM, Parma, Tel. 0521/24478, e-mail: [email protected] Roberto Trampolin i, AGRIFORM Reggio Emilia, Tel. 0522/920437, e-mail: [email protected] . Silvia Fiori, NEW AGRIFORM Forl, Tel. 0543/724670, e-mail: [email protected] .

    IRFATA:

    Andrea Savi , IRFATA Piacenza, Tel. 0523/523080, [email protected] .