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    Progetto PON Ob. 3, IT 053, PO 007, Avviso 6/01, Fascicolo n 184:

    "Nuovi modelli di formazione continua per il settore agricolo,legati a nuove forme flessibili di lavoro e ai mutamenti

    dell'organizzazione del lavoro"

    PERCORSO DIDATTICO:

    La coltivazione delle aree forestali e il mantenimentodellambiente

    Elemento 2:

    LA RIPRODUZIONE DEL CASTAGNO

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    Sommario

    MODALITDIRIPRODUZIONE..........................................................................................3

    RIPRODUZIONE CON SEMI........................................................................................................3

    LA SEMINA AUTUNNALE ...........................................................................................................4

    LA SEMINA PRIMAVERILE .........................................................................................................4

    SEMENZAI E PIANTONAI ...........................................................................................................5

    CURE COLTURALI NEL VIVAIO ...................................................................................................6

    RIPRODUZIONE VEGETATIVA ....................................................................................................7

    LA PROPAGGINE .....................................................................................................................8

    LA PROPAGGINE PER RICACCIO................................................................................................8

    LA PROPAGGINE PER EZIOLATURA ..........................................................................................12

    LEVARIETADICASTAGNO ............................................................................................12

    QUADRORIASSUNTIVODELLAPROPAGAZIONEPERSEME .....................................14

    QUADRORIASSUNTIVODELLAMOLTIPLICAZIONEVEGETATIVA..............................15

    TESTDIAUTO-VALUTAZIONE ..............................................................................17

    LARETEDEITUTOR........................................................................................................19

    Legenda icone:

    Per agevolare la fruizione dei materiali, sono state inserite delle icone che stannoad indicare:

    : introduzioni e/o punti di passaggio tra gli argomenti dellelemento;

    : punti di attenzione e/o concetti particolarmente importanti e significativi;: termine dellelemento;: test di auto- valutazione.

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    LA RIPRODUZIONE DEL CASTAGNO

    In questo elemento, analizzeremo quali siano le possibili modalit diriproduzione e propagazione del castagno. Dobbiamo innanzi tutto precisare che: quandoparliamo di riproduzione facciamo riferimento allottenimento delle radici , cio dellaparte della pianta a contatto con il suolo. Pi avanti, attraverso linnesto, col locheremosu queste radici una chioma conveniente dal punto di vista produttivo o per lecaratteristiche specifiche del frutto. Cominciamo con lesaminare in dettaglio le modalit diriproduzione e le tecniche usate.

    MODALIT DI RIPRODUZIONE

    La riproduzione delle castagno pu avvenire in due modi:

    A partire dai semi (riproduzione sessuale). A partire da una parte della pianta (riproduzione vegetativa).

    Anche se nel castagno la riproduzione vegetat iva fac ile, grazie ai tant i germogl iche produce la ceppaia e ai metodi di taleaggio e propagginatura, lutilizzo dei semi meno costoso e d buoni risu ltati poich si ottengono piante pi vigorose e sane.Linconveniente che con questo metodo si ottiene materiale geneticamente pi vario,ma ci anche pi interessante.

    Nella moltiplicazione del castagno da frutto, di solito si combinano due sistemi diriproduzione, uno per ottenere le radici e uno per ottenere la chioma; vediamoli diseguito.

    Riproduzione con semi

    Il castagno si ottiene bene attraverso la semina perch i semi germinanomolto bene; lunica attenzione che si deve avere che essi non secchino, perch inquesto caso perdono la loro capacit germinativa.

    Il primo passo consiste nello scegliere il seme da utilizzare: bisogna raccoglierecastagne sane, prodotte da selvatici (piante nate spontaneamente), considerate lemigliori per la semina, preferendo quelle di dimensioni maggiori, ch hanno una grandequantit di sostanze di riserva delle quali la plantula potr nutrirsi nei primi stadi dellosviluppo.

    Utilizzare una castagna proveniente da un albero innestato per la semina, ha ilvantaggio di aumentare la compatibilit del soggetto portinnesto con linnestonelcaso si utilizzi la medesima variet, ma pu comportare due inconvenienti:

    che sia meno vigoroso e presenti un peggiore adattamento al terreno. che possa presentare problemi di incompatibilit di innesto con unaltra variet.

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    Deve essere sempre utilizzata la castagnadellultima raccoltaperch essa perderapidamente capacit di germinazione a causa della disidratazione (perdita di acquadai tessuti attraverso la respirazione/traspirazione/evaporazione).

    Al contrario leccesso di umidit induce facilmente alla germinazione, per cui

    bene evitare che la raccolta sia effettuata in giorni piovosi e immagazzinare lecastagne in luoghi freschi e secchi, in modo che esse perdano parte dellumidit senzaper perdere la capacit germinativa.

    La semina si pu effettuare tanto in autunno, senza raccogliere le castagne,quanto in primavera(a marzo).

    La semina autunnale

    Lautunno ha linconveniente che i semi nel suolo sono esposti alla minacciadi roditori e uccelliper molto tempo perch germinano tardi, anche se possono essereprotetti con trattamenti a base di sostanze repellenti.

    La germinazione avr luogo in primavera, sebbene possa succedere che, se lecondizioni autunnali o invernali sono benevole (umide e soavi), le castagne germininoprima.

    La semina primaverileSeminare in primavera evita gli inconvenienti dovut i ai rodi tori ed agli uccelli,

    ma rende necessario conservare le castagne fino al momento della semina e a questo fineesistono diversi metodi di conservazione.

    Uno di essi consiste nel conservarle in casse di legno alternando strati dicastagne di 5-10 cm di spessore con strati di sabbia o segatura dello stessospessore. Queste casse vengono collocate in luoghi freschi e secchiin modo da poter

    conservare le castagne per la semina nella primavera successiva. Quando arriva ilmomento, si procede quindi alla semina.La semina deve essere eseguita a marzo. Se viene realizzata direttamente in

    vivaio si provveder a scegliere un terreno fresco, leggermente acido, con unacerta profondit e ricco di sostanza organica, in p iano o con una pendenza moltodolce e unesposizione adeguata alle condizioni climatiche del luogo.Se si t ratta diuna zona secca e calda, si sceglieranno esposizioni a nord; al contrario,se la zona umida e fresca si sceglieranno esposizioni a mezzogiorno .

    Il terreno, deve essere precedentemente lavorato e diserbato , in tempo utileperch raggiunga le condizioni adeguate e si procede collocando 1 o 2 castagne inogni buca, a 4-6 cm di profondit, ad una distanza che dipende dalla finalit

    dellimpianto.

    Bisogna fare attenzione alla collocazione della castagna onde evitare che durante lagerminazione si producano delle malformazioni nella radice che, causandodeficienze nella crescita, darebbero vita a una pianta difettosa.

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    Foto: POSIZIONE CORRETTA POSIZIONE SCORRETTA

    (Fonte IRMA 1995 Spagna)

    Semenzai e piantonai

    Vediamo come si seminain un semenzaio.

    Il sesto dimpianto consigliato di 15x25 cm, anche se si possono porre lebuche pi vicine nel caso che alcuni semi muoiano.

    La germinazione avviene circa un mese pi tardi. Dopo due anni possono essere trapiantatein piantonaio.

    Nella prossima pagina, sarannoillustrate le buone pratiche di impianto inpiantonaio delle piantine di castagno.

    Foto: PIANTA CON UN BUON SISTEMA

    RADICALE (Fonte IRMA 1999 Spagna)

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    Quando si realizza un trapianto si procede a tagliare la radice principaleperfavorire lo sviluppo delle tante radici secondarie e favorire la radicazione successiva.Questa operazione viene detta di rafforzamento della pianta.

    Il sesto dimpianto di 75-100x125 cm. La pianta pu rimanere nel piantonaio pi o meno tempo a seconda che

    linnesto si faccia l o meno. nel piantonaio linnesto si pu fare al secondo anno, e dopo un anno o due

    si pu mettere a dimorala pianta. se non viene innestata pu rimanerci per due anni alla fine dei quali verr

    messa a dimora nel terreno.

    Il trapianto deve essere eseguito a novembre (nelle zone temperate) o a febbraio(nelle zone fredde). Quando si realizza un trapianto si attua un nuovo rafforzamento,spuntando le radici e tagliando due terzi del tallo (germoglio), una volta che la pianta stata messa a dimora: in questo modo si favorisce la radicazione e uno sviluppo pirapido della pianta. Quello che allinizio pu sembrare un ritardo nella crescita, col temporisulter essere assai benefico.

    Linf luenza della lunain molte fasi della vita e anche sulle lavorazioni agricole atutti nota dallantichit, dove molte persone tenevano conto delle fasi lunari al momento direalizzare molti lavori; oggi questo sapere popolare andato un po perso, per deve

    essere di nuovo considerato.

    Se vogl iamo tener conto dellinfluenza della luna nel realizzare i lavori d i semina e ditrapianto, si cercher di effettuarli nelle fasi di luna nuova o di quarto crescente, chefavoriscono lo sviluppo della pianta.

    Cure colturali nel vivaio

    Gli alberi piantati rimarranno nel vivaio da 2 a 4 anni circa prima di essere messidefinitivamente a dimora.Ogni anno si pu lavorare il terreno molto superficialmente (5-8 cm) per favorire

    laerazione e la ritenzione dellacqua; si possono anche realizzare opere di diserbo permantenerlo pulito dalle infestanti, in primavera o in estate.

    Durante tutto questo periodo non necessario di solito irrigare se il terreno fresco, mase la stagione secca si prolunga, soprattutto se le piante sono piccole, alloraconverr irrigare 2 o 3 volte nei mesi pi caldi per evitare che leccessiva siccit le

    danneggi. Una volta che la pianta messa a dimora (cio nella sua destinazione finale), apartire dai 3 anni si pu effettuare, in primavera, un apporto di 30-40 unitfertilizzanti di azoto per ettaroper favorire lo sviluppo vegetativo.

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    Foto: VIVAIO DI PIANTE MADRI (Fonte IRMA 1998 Spagna)

    Riproduzione vegetativa

    La riproduzione vegetativa caratterizzata dal fatto che le piante che si ottengonopresentano le stesse caratterist iche genetiche della pianta madre.

    Pu essere realizzata in diversi modi a seconda della parte della pianta madreimpiegata e del modo in cui viene utilizzata.

    Le diverse tipologie si distinguono al momento della formazione delle radici: Propaggine: una parte della pianta madre viene indotta a formare radici

    prima di essere separata, in modo che quando la si separa gi possieda leradici.

    Talea: una parte della pianta madre viene prima separata e poi indotta asviluppare le radici.

    Innesto: la parte da utilizzare viene separata dalla pianta madre e trasferitasu unalt ra pianta, di cui util izzer le radici .

    La talea un metodo che non viene utilizzato nella castanicoltura; nei vivai

    impiegata la riproduzione vegetativa per propaggini , soprattutto quando si voglionoconservare certe caratteristiche genetiche della pianta, come la resistenza al maldellinchiostro o ladattamento al suolo; vediamo di seguito, in che cosa consiste.

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    La propaggine

    Con questo nome si conoscono tutti quei processi con cui parte di una pianta(generalmente un ramo), viene indotta a generare radici prima di essere separatadalla pianta stessa.

    Le propaggini vengono separate dalla pianta madre nella stazione di riposo unavolta che hanno formato le radici. Ne esistono di vari tipi.

    La propaggine per ricaccio

    Di tutti i sistemi quello pi usato in castanicoltura ed implica:

    il taglio del castagnoa livello del suolo la formazione di ributtio rinnovi il parziale rincalzo con la terra della base del ricaccio in modo che formi le

    radici.

    Il processo comincia con limpianto dei castagniche si desiderano diffondere o laselezione in campodella pianta, o delle piante, che si vogliono convertire in piante madri:in entrambi i casi devono essere impiegate piante giovaniperch pi reattive primadel taglio a livello del suolo.

    Limpianto sar effettuato in primavera, collocando gli alberelli separati tra loro, a

    una distanza di 1,5-2,5 m, e lasciando delle vie di 2-3 m tra le file, in modo da poterlavorare comodamente con la pianta e rendere meccaniche alcune operazioni.

    Durante il primo anno le piante saranno lasciate crescere in modo che siaffranchino (cio che formino il loro apparato radicale), e non sar effettuata alcunalavorazione speciale, mentre lanno seguente, nei mesi di novembre-dicembre, sitaglieranno le piante a raso, approfittando della fase della luna nuova e del quartocrescente per favorire lo sviluppo vegetativo dei nuovi germogli.

    importante utilizzare prodotti disinfettanti per le ferite e proteggerle con unmastice.

    Allincirca ai primi di aprile comincer il germogliamentoe si formeranno nuovigetti, che crescerannofino alla met di maggio, cio fino a quando potremo cominciarea utilizzarli. Allora dovranno essere defogliatinel terzo inferiore, anellaticon del filo diferro e trattati con un preparato di ormoniche faciliter la radicazione.

    Per aumentare la probabilit di successo questa operazione deve essere eseguitaquando i talli hanno ancora una consistenza erbacea.

    Lanellamentonon deve essere eseguito molto pressato e deve trovarsi il pivicino possibile al tronco. Con questa operazione si cerca di provocare una

    ritenzione di linfache successivamente favorir i processi di rizogenesi in ogniributto. Di solito si tolgono quei ricacci pi vigorosi in cui si rischia la strozzaturae si lasciano uno o due ricacci senza anello perch si comportino da tirasucchi e

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    non favoriscano la formazione di nuovi ricacci, con la conseguente perdita dienergia della pianta.

    Il trattamento ormonaleaumenta le possibilit di radicazione. Come preparatosi utilizza una mescolanza di vaselina e auxina per la radicazione con una

    proporzione di circa 3-5 g di ormoni per kg di vaselina. Il risultato una pastache pu essere applicata alla base dei ricacci con una spatola o un pennello.

    Foto: ANELLAMENTO DEI RIBUTTI DELLA PIANTA MADRE (Fonte IRMA 1998 Spagna)

    Immediatamente dopo si rincalzer il tutto con terra buona, che favoriscalaerazione e impedisca una eccessiva umidit, in modo da ottenere la formazione di

    abbondanti radici fibrose e che i ricacci trattati stiano sotto terra.

    Nelle pagine che seguono, verranno illustrate con semplici disegni, le fasidella piantagione in vivaio (piantonaio) del castagno

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    La piantagione del castagno.

    1. Schema dimpianto di castagni

    resistenti per la propagazione vegetativa perpropaggine bassa.

    2. Alla fine dellautunno, la pianta madreviene tagliata a 10 cm dal suolo .

    3. Nella prima met di giugno vengono trattatii rinnov i. Si applicano regolatori di crescita

    (anello di fi lo di ferro di 0,5 mm di diametro).

    4. In seguito si ricoprono di terra i nuovi

    germogli.

    5. Alla fine dellautunno i germogliradicati vengono tagliati.

    6. I rinnovi radicati formano i nuovi castagniresistenti. Possono essere piantati

    direttamente. consig liabile rafforzarli nei

    primi 2-3 anni di v ivaio. I castagni sono un popi cari per si ottengono alberi migliori la cuicrescita futura sar migliore, compensando il

    maggior costo.

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    7. In autunno si tagl ia a 10 cm. Rinforzo 7-8-9-10.

    8. In primavera si formano vari ricacci.

    9. Si seleziona un ricaccio che si lascercrescere.

    10. Durante i 2-3 anni di rinforzo in vivaio, siforma il castagno.

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    Alla fine del periodo di crescita, nei mesi di novembre-dicembre, si procedeallespianto delle piantine radicate. Esse hanno il sistema radicale fragile e pocofunzionale, per questo devono essere tagliate le punte radicali e essere passate al

    piantonaio. Una volta piantate, si tagliano a raso terralasciando solo 3 o 4 gemmeperequilibrare la futura parte aerea con il sistema radicale. Nel piantonaio dovranno rimanerealmeno 1 o 2 anni.

    Nel periodo vegetativo successivo si lascer il ributto superiore o il pivigoroso di quelli formati per dare origine al fusto del castagno e potranno essereinnestati direttamente nel piantonaio oppure essere lasciati stare per essere innestati inseguito quando saranno nel terreno a dimora.

    Quando saranno passati a dimora definitiva, si realizzer un nuovo rafforzamentospuntando le radici e tagliando di nuovo il tallo a 1/3 della sua altezza: molto spessola gente non esegue questa pratica, credendo di ritardare o pregiudicare il castagno,quando invece di fatto lo si favorisce, permettendo uno sviluppo pi vigoroso e armonicodella pianta.

    La propaggine per eziolatura

    Questo tipo di propaggine, implica la formazione di radici avventizie nellebarbatelle legnose o nei rami stessi , favorita dallassenza di luce o dallombreggiamentointenso. Leziolatura (induzione alla radicazione per mancanza di luce), pu essere

    definita come lassenza totale di luce, eliminata onde evitare leffetto negativo che questaha nel processo di rizogenesiavventizia(formazione delle radici).

    Si pu indurre leziolatura ricoprendo parzialmente la parte dove si vuole che siformino nuove radici con materiale opaco (plastica nera, carta dalluminio, etc.), pervari mesi, inducendo in tal modo unattivit rizogena per cui, nella zona trattata, appaiononuove radici.

    Questa attivit aumenta in maniera apprezzabile se si applicano auxine(ormoni

    che favoriscono la formazione delle radici), prima di por re la copertura opaca.Una volta che si sono formate le radici si procede come nel caso della propaggine

    con il pollone, cio si realizza il r inforzo della pianta e si passa la pianta al piantonaio,dove star due anni prima di esser messa a dimora.

    LE VARIETA DI CASTAGNO

    La specie di castagno occidentale Castanea sativa L., si trova in Europa da varimilioni di anni.

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    Presenta una grande variabilita causa della notevole diversit di clima, suolo e dellecondizioni geografiche in cui cresce e a cui si adattato, aiutato dal fatto che una speciea fecondazione incrociata, il che aumenta la sua adattabilit.

    Da pi di 2000 anni luomo nutre interesse per questa pianta: in un primo tempo harealizzato una selezione nelle popolazioni naturali di castagni, e in seguito ha praticatouna moltiplicazione vegetativa, attraverso innesti, in funzione delle necessit delle diverseepoche: anticamente per lalimentazione umana e animale; in et moderna per laconservazione e la vendita sul mercato del prodotto fresco e nellindustria. Alcune dellevariet attuali sono riprodotte da secoli. In funzione delle caratteristiche geografico-climatiche di ciascun luogo, si sono prodotti degli adattamenti locali che hanno dato vita auna profusione di variet e che fanno s che questa specie conservi una buona variabilitgenetica

    Indubbiamente le attuali necessit del mercato esigono determinate caratteristichefisiologiche: pelabilit, settatura, conservazione, etc. e morfologiche: grandezza,

    presenza, etc. che stanno minacciando di estinzione molte variet che non possiedonotutte le caratteristiche richieste (sono dolci ma piccole e settate).

    Inoltre si osserva una vasta tendenza allintroduzione di variet di altre zone, epersino di altri paesi, al fine di ottenere frutti con certe qualit, senza tener contodellimportante influenza che le condizioni ambientali esercitano sulle caratteristiche deifrutti.

    Ad esempio la forma, la produttivit, la grandezzae il saporedei frutti possonocambiare quando le piante cambiano luogo . Nel tempo questa tendenza provocheruna maggiore uniformit, un indesiderabile impoverimento genetico e una perdita dellecaratteristiche selezionateattraverso i secoli.

    Foto: DA SECOLI ILCASTAGNO E COLLEGATO

    ALLA CULTURADELLUOMO (Fonte IRMA1997 Spagna)

    In alcune zone, come conseguenza dellincidenza del mal dellinchiostro nelcastagno, si sta cominciando a introdurre delle variet ibride, ottenute in Franciaincrociando fondamentalmente la specie giapponese Castanea crenata e quellaeuropea Castanea sativa, che sono resistenti alla malattia.

    Queste variet presentano oltre alla resistenza:

    caratteristiche che le rendono interessanti per il produttore, come unarapida entrata in produzione e una buona produttivit

    caratteristiche che le rendono interessanti per il mercato, quali:- dimensioni discrete- assenza di setti

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    - pelatura facile ma non riuniscono le caratteristiche qualitative che usualmente hanno le

    variet locali, quali:- Sapore pi dolce

    - Aromi- Tessitura- Ricchezza di elementi minerali, etc.

    In altri paesi come gli Stati Uniti e il Giappone sono stati elaborati importantiprogrammi di selezione di ibridi per combattere i particolari problemi fitosanitari diresistenza alle condizioni ambientali avverse e per migliorare la produzione dei frutti. Tuttiquesti studi hanno permesso, in questi paesi, una tipificazione delle distinte variet edelle loro possibilit, per la produzione di legname o di frutti, che stanno ottenendo unbuon rendimento economico della specie.

    In Francia, Portogallo e Italia, le variet sono state caratterizzate e si determinato

    quali siano le migliori sia per la produzione di legno sia per quella di frutti.

    In conclusione, riassumiamo in forma sintetica, le attivit, le epoche del lorosvolgimento e le peculiarit relative alla propagazione e alla moltiplicazione del castagno.

    QUADRO RIASSUNTIVO DELLA PROPAGAZIONE PER SEME

    Attivit Epoca OsservazioniRaccolta delle castagne ottobre-novembre Utilizzare castagne selvatiche grandiConservazione novembre-marzo Nella sabbia, in luogo fresco e seccoPreparazione semenzaio marzo Leggera lavorazione del suoloSemina marzo Collocazione corretta delle castagneTrapianto in piantonaio ottobre dellanno

    successivoTagliare la pianta prima dellespianto

    Innesto nel piantonaio aprile del 2 anno Tempo calcolato dal trapianto inpiantonaio

    Trapianto nel terrenodefinitivo

    novembre del 2 anno Tempo calcolato dal trapianto inpiantonaio.Antecedentemente tagl iare la pianta allaceppaia

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    QUADRO RIASSUNTIVO DELLA MOLTIPLICAZIONE VEGETATIVA

    Attivit Epoca Osservazioni

    Impianto autunno-inverno Scelta della pianta madre e/o impiantodella stessa.

    Accrescimento un anno acclimatazioneData di taglio dicembre taglio raso terraFormazione dei ributti aprileEspianto dei rinnovi radicati epassaggio al piantonaio

    novembre-dicembre

    ritagliare la pianta prima del trapiantoinizio di un nuovo ciclo vegetativo

    Innesto nel piantonaio aprile del 2anno

    tempo calcolato a partire dal trapianto inpiantonaio

    Trapianto nel terreno definitivo novembre del 2anno

    tempo calcolato a partire dal trapiantoin piantonaio.

    Antecedentemente tagliare la pianta allaceppaia.

    Bene, hai terminato questo elemento della UFC!Se lo ritieni opportuno, prima di passare allelemento successivo, puoi svolgere il test diauto-valutazione relativo ai contenuti fino a qui esaminati, in modo da valutare il tuoapprendimento e, se del caso, rivedere le parti che meno ti sono chiare.Puoi comunque decidere di effettuare il test alla fine dellintero percorso, in un'unicasessione, a seconda delle tue necessit ed esigenze.Allo stesso modo, i test possono servirti per valutare le tue conoscenze sugli argomenti

    trattati nel presente elemento della UFC, prima di affrontarla, decidendo, in caso di unbuon risultato dei test, di passare allelemento successivo.

    La verifica dei test, potrai effettuarla grazie alle risposte che troverai in un unico file,suddivise per elementi, nella pagina relativa alla UFC, alla voce Auto- valutazione, delsito www.ambienteagricoltura.it. Ad ogni elemento della UFC, corrisponde il relativocorrettore, che potrai stampare o gestire in formato elettronico con Microsft Word (il file in formato .doc) o qualsiasi editor testuale.

    Se usato in formato elettronico, oltre a verificare le tue risposte ai test, servendotidel prospetto per il calcolo (un foglio di Microsoft Excell), riportato in ogni correttore,potrai eseguire anche il calcolodella percentuale delle risposte esatte.

    Non dovrai far altro che cliccare due volte sulloggetto (tabella di MS Excell) e

    inserire, nelle apposite caselle (celle), quelle con lo sfondo verde, il valore 1 o 0, aseconda dellesattezza della risposta:

    1: risposta esatta;0: risposta errata.

    Il sistema, calcoler automaticamente il numero e la percentuale di risposte esatte del test.Potrai comunque calcolare la percentuale di risposte esatte anche se compili il

    prospetto in formato cartaceo, impostando una semplice equazione, moltiplicando ilnumero di risposte esatte del test relativo per 100 e dividendo il risultato per il numero didomande che erano previste in quellelemento:

    numero Risposte esatte X100numero di domande del test

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    La valutazione percentuale, potr essere cos interpretata:

    inferiore al 70 %insufficiente;

    tra 70 % e 85 %:

    sufficiente; tra 85 % e 100 %: buono.

    Nel caso la valutazione sia: insufficiente, sar indispensabile che tu ripeta con maggior attenzione il

    percorso completo e compili di nuovo i test; sufficiente, il consiglio di andare a rivedere le parti del percorso che

    meno ti sono chiare, magari ripetendo il test; buono, potrai passare direttamente allelemento successivo della UFC.

    Potrai comunque contare sullassistenza della rete di tutor del progetto, che potrai

    contattare telefonicamente, tramite e-mail o direttamente, nei recapiti riportati alla fine deiseguenti test di valutazione.

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    TEST DI AUTO-VALUTAZIONE

    1.NELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CASTAGNO DA FRUTTO,SI COMBINANO DUE SISTEMI DI RIPRODUZIONE,UNO PER OTTENERE LE RADICI E UNO PER OTTENERE LA CHIOMA :QUALE DI QUESTI NON VIENE USATO,PER OTTENERE LE RADICI DEL CASTAGNO?(barra la casella)

    Seme Talea Propaggine innesto

    2.DA DOVE DEVONO PROVENIRE LE CASTAGNE PER LA SEMINA?(barra la casella)Da piante spontane

    (selvatiche).Da variet selezionate. Da piante innestate

    3. QUALI DI QUESTE CAUSE, INIBISCE LA CAPACIT DI GERMINAZIONE DELLA CASTAGNA? (barra lacasella)

    Laccumulo di umidit Gli attacchi parassitari La disidratazione

    4.A COSA SI DEVE FARE ATTENZIONE,DURANTE LA SEMINA,PER FAR S CHE NON SI PRODUCANO DELLEMALFORMAZIONI NELLA RADICE E,QUINDI,DELLE PIANTE DIFETTOSE?(barra la casella) Ai terrenitroppo pesanti

    Alla profonditdi semina

    Allacollocazione del seme

    Alla distanza disemina

    5.QUAL LA PROFONDIT DI SEMINA MIGLIORE?(barra la casella) 4- 6 cm 8- 10 cm 10- 15 cm 15- 20 cm

    6.DOPO QUANTO GERMINA UN SEME DI CASTAGNA?(barra la casella) 2- 3 settimane 1 mese 2 mesi

    7.DOPO QUANTO TEMPO PU AVVENIRE IL TRAPAINTO IN PIANTONAIO?(barra la casella) Lanno dopo 2 anni dopo 3 anni dopo pH 5,5 e 7

    8.QUALE TRA QUESTI, UN SESTO DIMPIANTO (IN PIANTONAIO),CORRETTO?(barra la casella) 50 X 125 cm 85 X 125 cm 125 X 150 cm 70 X 150 cm9. IN QUALI PERIODI DELLANNO SI EFFETTUA IL TRAPIANTO (IN PIANTONAIO)?.(riempi la frase conla/le parola/e mancante/i) nelle zone temperate. nelle zone fredde.

    10.QUAL IL PERIODO MINIMO DI PERMANENZA DELLE PIANTINE IN VIVAIO(barra la casella)? 1 anno 4 anni 2 anni 3 anni

    11. DA QUALE ANNO DALLA MESSA A DIMORA DELLA PIANTA, SI POSSONO INIZIARE AD APPORTAREFERTILIZZANTI?(barra la casella) 1 anno 2 anno 3 anno dopo il 4

    anno12.QUALI ELEMENTI CONSIGLIATO APPORTARE CON LA FERTILIZZAZIONE E IN QUALI DOSI?(riempi lafrase con la/le parola/e mancante/i)Lelemento da apportare ., in dose di . Unit /Ha.

    13. QUAL LA CARATTERISTICA PRINCIPALE DELLE PIANTE OTTENUTE CON LA RIPRODUZIONEVEGETATIVA?(riempi la frase con la/le parola/e mancante/i)La pianta ottenuta ha le stesse .. della pianta madre.

    14. SAI DIRE QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI RIPRODUZIONE VEGETATIVA DEL CASTAGNO ? (elencale ).;.;

    .;.;

    .;.;

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    15. LA TALEA CONSISTE NEL PRELIEVO DI UN GERMOGLIO/RAMO: QUANDO AVVIENE TALE PRELIEVO?(barra la casella) prima che emetta

    radici dopo lemissione di

    radici dopo il

    germogliamento16.SAI DIRE QUALI SONO I PRINCIPALI TIPI DI PROPAGGINE USATI PER LA MOLTIPLICAZIONE DELCASTAGNO ?(elencale); .; ; ;

    17.COS LEZIOLATURA?(descrivi)...

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    LA RETE DEI TUTOR

    Per ogni informazione e chiarimento in merito ai percorsi didattici e ai materiali disponibilisul sito www.ambienteagricoltura.it, puoi rivolgerti alla rete dei tutor che, nei vari entipartner del progetto, sono a disposizione degli interessati; di seguito sono riportati i lororecapiti, ai quali possono essere contattati.

    TOSCANA:Cia- Cipaat Toscana:

    Valter Gost inelli, CIPA-AT Toscana; Tel. 055/2338932; e-mail: [email protected] . Anna Stopponi , CIPA-AT Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] .

    Cristina Pizzetti, CIPA-AT di Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Lucia Casarosa, CIPA-AT di Pisa; Tel. 0587/290373; e-mail: [email protected] . Marco Masi, CIPA-AT di Pistoia; Tel. 0573/934210/e-mail: [email protected] . Susanna Grilli, CIPA-AT di Livorno; Tel. /e-mail: [email protected] .

    Coldiretti- Iripa Toscana:

    Sandro Stoppini, IRIPA Toscana; Tel. 055/3215064; e-mail: [email protected] . Claudio Bucaletti; COLDIRETTI Arezzo; Tel. 0575/39951 e-mail: [email protected] . Laura Pestelli.; COLDIRETTI Firenze; Tel. 055/323571 e-mail: [email protected] . Sabrina Merano; COLDIRETTI Grosseto; Tel. 0564/24453 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Lucca; Tel. 0583/341746 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Massa; Tel.0585/43852; e-mail: [email protected] . Francesca Marcacci; COLDIRETTI Pisa; Tel.050/526010; e-mail: [email protected] . Stefano Tesi; COLDIRETTI Pistoia;Tel.05737991011, e-mail: [email protected] . Sabrina Guerranti; COLDIRETTI Siena; Tel.0577/46006, e-mail: [email protected] .

    EMILIA-ROMAGNA:

    CSA di Bologna:

    Claudio Zangarini, CSA Bologna, Tel. 051/360747, e-mail: [email protected] .

    Agriform:

    Claudia Bellaera, AGRIFORM Bologna, Tel. 051 6313815, e-mail: [email protected] . Laura Rivara,AGRIFORM, Parma, Tel. 0521/24478, e-mail: [email protected] Roberto Trampolin i, AGRIFORM Reggio Emilia, Tel. 0522/920437, e-mail: [email protected] . Silvia Fiori, NEW AGRIFORM Forl, Tel. 0543/724670, e-mail: [email protected] .

    Irfata:

    Andrea Savi , IRFATA Piacenza, Tel. 0523/523080, [email protected] .