Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di...

20
N. 3 - ANNO IX - DICEMBRE 2015 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale Tariffa a regime libero - 70% GENOVA Carissimi colleghi, mentre stavamo componendo questo numero sono acca- duti i sanguinosi fatti di Parigi che hanno mobilitato le nostre più profonde angosce ed incertezze che abbiamo riscon- trato dolorosamente anche nei nostri pazienti. La stampa lo- cale ci ha chiesto un confronto sul tema ed in particolare su come i ragazzi possono affrontare una tale violenza trauma- tica. Nella rassegna stampa del nostro sito troverete l'articolo de "La Repubblica" del 29/11/15. In questo numero abbiamo scelto di parlare di musica e ci pare che sia oltremodo opportuno a fronte di tali carichi emotivi. Abbiamo affrontato il tema della musica come stru- mento che genera benessere, che aiuta ad esprimere ed al- leviare le angosce più profonde, attraverso la condivisione e il contatto con l'armonia e la bellezza. Ci accingiamo ora a chiudere questo anno densissimo di im- pegni ordinistici. Sono fiera di avere accanto a me una squadra attiva, che la- vora in modo appassionato e su base prevalentemente vo- lontaria che significa dedicare molto del proprio tempo libero all’Ordine. Ringrazio prevalentemente la redazione che si im- pegna moltissimo nella comunicazione verso i colleghi e verso la cittadinanza. In quest’ottica, come leggerete, il Con- siglio ha deliberato il rifacimento del nostro sito per renderlo più facilmente navigabile e leggibile. I contenuti verranno ela- borati e sistematizzati dalla redazione in un lavoro corposo e che richiede precisione. Oltre alle notizie “interne” in questo numero leggerete anche due ottime notizie provenienti dal Cnop: la sentenza del Tar del Lazio, al primo grado di giudi- zio, che mette al bando i counselor e il passaggio della psi- cologia al Ministero della Salute. Scrivo volentieri “Salute” con la lettera maiuscola perché ci tengo a sottolineare che la nostra legge costitutiva prevede che lo psicologo si occupi di salute declinata nei suoi aspetti socio-sanitari e non solo della psicopatologia. In questo modo intendo rispondere alle critiche dei counselor perché lo psicologo si occupa a pieno titolo di benessere e prevenzione a fronte di una ca- pacità diagnostica certificata nel primo articolo della legge 56/89 e intendo anche rassicurare coloro che temono il pas- saggio al Ministero della Salute perché gli aspetti socio-sa- nitari della nostra professione sono fatti salvi e centrali. Come lo scorso anno la redazione ha scelto di esplorare aspetti meno conosciuti della psicologia attraverso le espe- rienze personali e professionali di alcuni colleghi che fanno della musica uno strumento che accompagna e arricchisce la professione. Auguro Buon Natale e Buon Anno a tutti! La Presidente Lisa Cacia Monitoraggio bandi e concorsi al fine di verificare che i compensi offerti allo psicologo siano adeguati alla professionalità richiesta e che nelle commissioni valutative del candidato psicologo sia presente al- meno un commissario esperto nella professione Messa a punto del nuovo sistema di segnalazione degli eventi per organizzare una newsletter più pre- cisa ed esauriente Deliberata la realizzazione di un nuovo sito inter- net dell’Ordine più semplice e fruibile per iscritti, stu- denti e cittadinanza Partecipazione ai tavoli rappresentativi per pro- muovere la professione e quindi presenza all’incon- tro organizzato dalla Consulta delle professioni con l’assessore regionale Rixi per un confronto coi pro- fessionisti genovesi Partecipazione all’apertura del nuovo anno acca- demico Partecipazione al Salone dell’Orientamento, Fiera di Genova 3-5 novembre 2015 Concordato la collaborazione con l'Ordine degli psicologi della Lombardia per la quale gli iscritti dei due ordini possono partecipare a uguale titolo agli eventi formativi promossi in Liguria e in Lombardia Progettazione di materiale divulgativo per la citta- dinanza per informare su chi è e cosa fa lo psicologo contro pregiudizi e credenze Preparazione di due formazioni sulla Deontologia, di cui uno in sede ed uno E.C.M. F.A.D. (formazione a distanza) Notizie dal Consiglio: di cosa ci stiamo occupando Supplemento al Giornale degli Ordini degli Psicologi della Liguria

Transcript of Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di...

Page 1: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

N. 3 - ANNO IX - DICEMBRE 2015

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale

Tariffa a regime libero - 70% GENOVA

Carissimi colleghi,mentre stavamo componendo questo numero sono acca-duti i sanguinosi fatti di Parigi che hanno mobilitato le nostrepiù profonde angosce ed incertezze che abbiamo riscon-trato dolorosamente anche nei nostri pazienti. La stampa lo-cale ci ha chiesto un confronto sul tema ed in particolare sucome i ragazzi possono affrontare una tale violenza trauma-tica. Nella rassegna stampa del nostro sito troverete l'articolode "La Repubblica" del 29/11/15. In questo numero abbiamo scelto di parlare di musica e cipare che sia oltremodo opportuno a fronte di tali carichiemotivi. Abbiamo affrontato il tema della musica come stru-mento che genera benessere, che aiuta ad esprimere ed al-leviare le angosce più profonde, attraverso la condivisione eil contatto con l'armonia e la bellezza. Ci accingiamo ora a chiudere questo anno densissimo di im-pegni ordinistici.Sono fiera di avere accanto a me una squadra attiva, che la-vora in modo appassionato e su base prevalentemente vo-lontaria che significa dedicare molto del proprio tempo liberoall’Ordine. Ringrazio prevalentemente la redazione che si im-pegna moltissimo nella comunicazione verso i colleghi everso la cittadinanza. In quest’ottica, come leggerete, il Con-siglio ha deliberato il rifacimento del nostro sito per renderlo

più facilmente navigabile e leggibile. I contenuti verranno ela-borati e sistematizzati dalla redazione in un lavoro corposoe che richiede precisione. Oltre alle notizie “interne” in questonumero leggerete anche due ottime notizie provenienti dalCnop: la sentenza del Tar del Lazio, al primo grado di giudi-zio, che mette al bando i counselor e il passaggio della psi-cologia al Ministero della Salute. Scrivo volentieri “Salute”con la lettera maiuscola perché ci tengo a sottolineare chela nostra legge costitutiva prevede che lo psicologo si occupidi salute declinata nei suoi aspetti socio-sanitari e non solodella psicopatologia. In questo modo intendo risponderealle critiche dei counselor perché lo psicologo si occupa apieno titolo di benessere e prevenzione a fronte di una ca-pacità diagnostica certificata nel primo articolo della legge56/89 e intendo anche rassicurare coloro che temono il pas-saggio al Ministero della Salute perché gli aspetti socio-sa-nitari della nostra professione sono fatti salvi e centrali.Come lo scorso anno la redazione ha scelto di esplorareaspetti meno conosciuti della psicologia attraverso le espe-rienze personali e professionali di alcuni colleghi che fannodella musica uno strumento che accompagna e arricchiscela professione.

Auguro Buon Natale e Buon Anno a tutti!

La PresidenteLisa Cacia

• Monitoraggio bandi e concorsi al fine di verificareche i compensi offerti allo psicologo siano adeguatialla professionalità richiesta e che nelle commissionivalutative del candidato psicologo sia presente al-meno un commissario esperto nella professione

• Messa a punto del nuovo sistema di segnalazionedegli eventi per organizzare una newsletter più pre-cisa ed esauriente

• Deliberata la realizzazione di un nuovo sito inter-net dell’Ordine più semplice e fruibile per iscritti, stu-denti e cittadinanza

• Partecipazione ai tavoli rappresentativi per pro-muovere la professione e quindi presenza all’incon-tro organizzato dalla Consulta delle professioni conl’assessore regionale Rixi per un confronto coi pro-fessionisti genovesi

• Partecipazione all’apertura del nuovo anno acca-demico

• Partecipazione al Salone dell’Orientamento, Fieradi Genova 3-5 novembre 2015

• Concordato la collaborazione con l'Ordine deglipsicologi della Lombardia per la quale gli iscritti deidue ordini possono partecipare a uguale titolo aglieventi formativi promossi in Liguria e in Lombardia

• Progettazione di materiale divulgativo per la citta-dinanza per informare su chi è e cosa fa lo psicologocontro pregiudizi e credenze

• Preparazione di due formazioni sulla Deontologia,di cui uno in sede ed uno E.C.M. F.A.D. (formazione adistanza)

Notizie dal Consiglio: di cosa ci stiamo occupando

Supplemento al Giornale degli Ordini degli Psicologi della Liguria

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 1

Page 2: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria2 DICEMBRE

Continua il percorso di digitalizzazione e semplificazionedei servizi dell'Ordine: dal 9 novembre è infatti attivo ilnuovo sistema per segnalare gli eventi che si voglionoportare all'attenzione dei colleghi. È stato creato un form che, compilato in ogni sua parte,permette di fornire le informazioni necessarie a valutarel’inserimento dell'evento nella newsletter.

Il link al form è disponibile sul sito dell’Ordine nella pa-gina “Newsletter eventi” del menu “Formazione”.Vi ricordiamo che la redazione invia agli iscritti duenews letter al mese, intorno al 10 e al 25, e vaglierà lesegnalazioni arrivate rispettivamente entro il 5 e il 20 delmese stesso.

Lara Belloni

In primo piano

Nuovo sistema segnalazione eventi

La redazione web ha lavorato per implementare lapagina di Facebook come mezzo di comunicazioneverso gli iscritti. Nell’ultimo anno abbiamo assistito aduna costante crescita di persone che seguono lapagina. Dasettembre adoggi, inoltre,sono stati in-crementati ilnumero dipost, raggiun-gendo unacopertura dicirca un postal giorno.La politica dicondivisionedei post èvolta a mettere in rilievo gli eventi organizzati e patrocinatidall’Ordine così come gli aggiornamenti del sito del-l’Ordine. Nella pagina sono stati anche condivisi videoe notizie relativi alla professione, fornendo un aggiorna-mento con le notizie nazionali e i fatti di cronaca inerentialla nostra professione.

L’obiettivo che ci proponiamo per il prossimo anno è dipromuovere ancora di più la pagina, condividendo unflusso costante d’informazioni, nella speranza che lapagina possa crescere sempre di più per poter pro-

muovere una diffu-sione degli eventi edella cultura psico-logica non solo ver-so un pubblico diesperti e di addettiai lavori ma ancheverso la popolazio-ne. Nella convinzio-ne che Facebookpossa essere utiliz-zato come mezzodi comunicazionerapido e immediato

per condividere informazioni utili.Se non lo hai ancora fatto cerca su Facebook la pagina“Ordine degli Psicologi della Liguria” ed aiutaci a cre-scere!

Cinzia Modafferi

La comunicazione ai tempi dei social: cosa fa l’Ordine

Perché richiedere la rivista in formato digitale: to be continued!

Molti numeri della rivista dell’Ordine vengono dispersi a causa degli indirizzi non aggiornati degli iscritti conconseguente spreco di risorse economiche che potrebbero essere impiegate in modo più proficuo adesempio attraverso seminari, convegni ed altri eventi formativi. Da oggi potrete ricevere la rivista dell’Ordinein formato digitale. Al momento sono giunte circa 600 richieste. Chi di voi è interessato ne faccia richiestaalla segreteria all’indirizzo mail [email protected]

Numero totale di “Mi piace” ad oggi: 795

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 2

Page 3: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 32015

Mercoledì 2 dicembre l’Ordine dei commercialisti ge-novesi ha ospitato la Consulta provinciale delle pro-fessioni. La Consulta provinciale delle professioni è un organismoprevisto dalla riforma delle Camere di Commercio del2010 che include tra i propri interlocutori, come era giàavvenuto con i rappresentanti delle Associazioni deiconsumatori e delle Organizzazioni Sindacali dei lavo-ratori dipendenti, anche gli Ordini delle Professioni tracui anche il nostro, a partire da questa consigliatura.La Consulta ha incontrato la Regione nella personadell’assessore regionale Edoardo Rixi con deleghe aSviluppo economico, Industria, Commercio, Artigianato,Ricerca e Innovazione tecnologica, Energia, Porti e Lo-gistica, per un confronto diretto sulle problematiche delmondo delle professioni liguri. Il nostro Ordine è stato invitato e hanno partecipato lapresidente L. Cacia, la vicepresidente M.D. Fiaschi, lasegretaria M. Viola, il tesoriere M. Morando e la respon-sabile della redazione A. Brameri insieme ai consiglieriG. Schiaffino e D. Frisone. Rixi ha dichiarato che la Regione è sensibile alla forma-zione che promuovono gli ordini, al dialogo e al con-fronto su iniziative di tipo legislativo sui vari settori pervarare sinergie forti tra pubblico e privato anche coneventuali modifiche di legge.

In questa direzione è intervenuta la nostra presidenteCacia chiedendo l’attenzione della Regione alla promo-zione del benessere nella popolazione e allo sviluppo diuna professione “giovane” e costituita da giovani formati,come la nostra. In particolare ha offerto la disponibilitàdel nostro Ordine a partecipare al tavolo delle consul-tazioni per la creazione del prossimo PSIR (Piano socialeintegrato) che deve essere riprogrammato in questoperiodo. Si tratta di riflettere sull’integrazione socio-sanitaria,croce e delizia dei politici locali e dei tecnici che da annisi stanno confrontando sul tema. Lo psicologo vuole essere protagonista anche in campopsicosociale offrendo le propria professionalità. Del restoil passaggio della psicologia al Ministero della sanità(ved. articolo dedicato nella rubrica “Cosa succede in-torno a noi”) “prevede l’interdisciplinarietà dell’interventoprofessionale in una logica di governo comune ed uni-tario dei percorsi professionali di tutela della salute siasanitari che sociosanitari per una nuova organizzazionedel lavoro in sanità con il contributo della psicologiache può svolgere una funzione rilevante e di cernierafra le varie professioni” come commenta il Sottosegre-tario di Stato alla Salute, Vito De Filippo. L’Ordine saràpresente.

Alessandra Brameri

Il Consiglio al lavoro

Dal gennaio 2015 è stato attivato il coordinamento deiGdL per permettere di integrare l’attività dei diversigruppi, per creare maggiore coerenza e omogeneitànel lavoro e favorire un’utile comunicazione tra i GdL etra i GdL e il Consiglio. Il coordinamento si è riunito cin-que volte.Sono attualmente attivi 19 Gruppi di Lavoro, che ab-bracciano le numerosissime aree di pratica professionaledello psicologo dalle più tradizionali orientate alla clinicaalle più innovative come la psicologia del traffico, la psi-cologia del lavoro e la psicologia dello sport. Quest’anno sono stati avviati nuovi gruppi: “Ascolto

teatrale”, “ Nuove dipendenze” nella Provincia di Imperiae “Terzo settore”.In qualità di coordinatrice dei numerosi gruppi di lavorodell’Ordine, a nome della Presidente e di tutti i consi-glieri, voglio esprimere un sincero grazie a tutti i coor-dinatori e a tutti i partecipanti dei Gruppi di Lavoro,che anche quest’anno hanno animato con interesseed impegno diverse iniziative: dalla pubblicazione diarticoli su quotidiani cittadini e articoli sul nostro gior-nale ordinistico, alla ideazione e progettazione di eventiformativi. Un caro saluto.

Mara Donatella Fiaschi

Il giorno 21 novembre presso l’Aula Magna dell’istitutoBrignole è stato inaugurato l’anno accademico2015/2016. Il nostro Ordine rappresentato dalla VicePresidente, ha partecipato all’evento insieme ad altri

Ordini Professionali ed Autorità, su invito del RettorePaolo Comanducci. La prima parte è iniziata alle 10.30 nell'Aula Magna dell'

L’Ordine incontra la Regione Liguria

News gruppi di lavoro

L’Ordine partecipa all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-16

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 3

Page 4: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria4 DICEMBRE

Il Consiglio al lavoro

Albergo dei Poveri e ha avuto isuoi pilastri nel discorso inaugu-rale del Rettore, nell'intermezzomusicale del Primo Violino delTeatro Carlo Felice e nell'inter-vento dello scrittore Claudio Ma-gris. A partire dalle ore 15 si è svoltala sessione pomeridiana, all'in-terno della quale MassimoD'Alema, Gian Piero Gasperini,Luciano Maiani, Giorgio Pestellie Paolo Scotto di Castelbianco,moderati da Nicla Vassallo,hanno discusso di simmetrie, trauniversità, città e ben oltre. Il Rettore nel discorso inauguraleha evidenziato che il numero globale degli iscritti con-tinua a decrescere e troppi studenti si perdono perstrada e non terminano il percorso di studi.

Ponendosi la domanda di comepuò essere contrastata questatendenza oltre ad un migliora-mento della didattica e ad unamaggiore attenzione alla valuta-zione degli studenti il Rettore au-spica una migliore sinergia traUniversità e Istituti di Scuola Su-periore attraverso una maggiorecollaborazione e attraverso ini-ziative come quella del salonedell’Orientamento che que-st’anno è stata particolarmentericca. Gli studenti debbono esseremaggiormente indirizzati a sce-gliere il corso di laurea più adattoperché gli abbandoni scolastici

talvolta dipendono dal fatto che gli studenti sbaglianola scelta del corso di studi.

Mara Donatella Fiaschi

Cosa succede attorno a noiSentenza del TAR del Lazio: i counselor non possono svolgere attività psicologica

Il 17 novembre il TAR del Lazio ha promulgato unasentenza importante per la nostra professione, nonchéper la salute dei cittadini.Il 28 novembre 2014 il CNOP ha presentato ricorso alTAR, contro un provvedimento del Ministero dello SviluppoEconomico, che il 10 settembre 2014 aveva stabilito l'in-serimento di AssoCounseling nell'elenco delle associazioniprofessionali non regolamentate (di cui alla legge 4/2013)e contro il parere del Consiglio Superiore di Sanità del 12luglio 2011, secondo cui “attività di aiuto alla soluzione di

problemi che possono causare lieve disagio psichico (…) possa intervenire una figura professionale distinta dallopsicologo e corrispondente al counselor”. Il TAR haaccolto questo ricorso e con la sentenza 13020/2015 hastabilito la cancellazione di AssoCounseling dall'elencodelle associazioni professionali non regolamentate.La sentenza sottolinea che da tale elenco sono espres-samente escluse tutte le attività sanitarie e le attivitàsvolte da professionisti iscritti ad albi. Il disagio psichico,anche lieve, attiene alla sfera sanitaria e la diagnosi e lapresa in carico dello stesso rientrano nelle competenzeproprie dello psicologo.La stessa AssoCounseling afferma di svolgere attività sa-nitaria, secondo quanto riportato nella domanda diiscrizione all'elenco di associazioni professionali non re-golamentate e nella definizione di counseling che comparesul sito ufficiale dell'Associazione, approvata dall'Assembleadei soci il 2 aprile 2011: “Il counseling può essere erogatoin vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario,aziendale”.Il TAR ritiene inoltre che la sfera di intervento del counselorsia in sovrapposizione con l'attività dello psicologo junior,regolamentata dalla legge 170/2003. Tra le competenzedello psicologo junior viene indicata la “realizzazione diprogetti formativi diretti a promuovere lo sviluppo delle

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 4

Page 5: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 52015

Cosa succede attorno a noi

potenzialità di crescita individuale e di integrazione socialee facilitare i processi di comunicazione, e migliorare la ge-stione dello stress e la qualità di vita”, che sembraricalcata nella definizione di counseling: “un'attività il cuiobiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente,sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di auto-determinazione”.Questa importante sentenza sancisce il ruolo ed il valoredella professione dello psicologo e l'importanza che lasalute, fisica e psichica, sia tutelata attraverso il lavoro diprofessionisti preparati ed autorizzati a lavorare in ambitosanitario.Per un approfondimento sugli “atti tipici” della professionedello psicologo, è disponibile un documento redatto dal-l'Ordine Nazionale, consultabile all'indirizzo http://www.psy.it/allegati/2015-la-professione-di-psicologo.pdf.

Lara Belloni

La psicologia “entra” al Ministero della salute

Il 2 Dicembre 2015, presso la sede del Ministero della Sa-lute, hanno avuto inizio i lavori del tavolo tecnico sulla psi-cologia, richiesto da AUPI (associazione unitaria psicologiitaliani) e con il coinvolgimento delle Direzioni Generali in-teressate, dei sindacati, delle associazioni di categoria edel Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Il tavolo tecnico, come sottolineato da Mario Sellini, se-gretario generale di AUPI, rappresenta l’opportunità di ot-tenere un confronto serio e costruttivo in tema di sanità.Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute,ha commentato: “Abbiamo ritenuto necessaria un’inter-disciplinarietà dell’intervento professionale, senza più unalogica gerarchica ma di governo comune ed unitario deipercorsi professionali di tutela della salute sia sanitari chesociosanitari. È proprio in quest’ottica che abbiamo immaginato la nuovaorganizzazione del lavoro in sanità con il contributo dellapsicologia che può svolgere una funzione rilevante e dicerniera fra le varie professioni”. L’ingresso della Psicologia nel Ministero della Salute siconfigura quindi come un valore aggiunto, utile a daremaggiore efficacia, profondità e appropriatezza alle cure.“Finalmente il giusto riconoscimento per le colleghe e icolleghi – ha commentato il presidente del Consiglio na-zionale dell’Ordine degli Psicologi, Fulvio Giardina. – Grazieal tavolo tecnico sarà possibile dare un contributo impor-tante nell’ottica di rendere più efficiente la sanità pub-blica”.

Gabriele Schiaffino

Stress Lavoro Correlato: valutare e gestire il rischio

Roma, 21 ottobre 2015

Il giorno 21 ottobre il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psi-

cologi ha organizzato a Roma un importante convegnosul tema Stress lavoro correlato nell’ambito delle manife-stazioni della settimana europea per la Sicurezza e la Sa-lute sul lavoro. I lavori della mattina sono stati introdotti dal PresidenteFulvio Giardina che ha sottolineato l’impegno assuntodal Consiglio Nazionale nell’organizzare questa giornatain occasione della Settimana Europea, ricordando l’im-portanza della figura dello psicologo in presenza di unasofferenza lavorativa. Nel decreto 81/2008 si fa riferimento non soltanto al ri-

schio fisico del lavoratore ma anche alla sua qualità divita e al rischio dello stress lavoro correlato.La dott.ssa Tria, Consigliere Corte di Cassazione della IVsessione Lavoro, ha citato diverse indagini dell’AgenziaEuropea/98, della Carta di Nizza/2000, che pongono l’ac-cento sull’importanza dell’organizzazione del lavoro chedeve prevedere il coinvolgimento dei lavoratori e che ognilavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sano e sicuro.L’ambiente di lavoro sano e sicuro aiuta anche la perfor-mance lavorativa e dunque la produttività.Gli studi hanno riguardato anche l’ambito delle molestiee delle discriminazioni che hanno dato avvio alle Conven-zioni di Instambul e Lanzarote, in materia di tutela delladonna e dei minori.

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 5

Page 6: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria6 DICEMBRE

Cosa succede attorno a noi

Tutti questi accordi sono stati recepiti dal nostro Governo.Essi hanno contribuito allo sviluppo della Campagna Europea 2020, ma nonostante la situazione sia notevol-mente migliorata non si assiste ancora ad una sufficientecampagna di prevenzione del benessere del lavoratore.Il prof. Violani ha approfondito, nel suo ruolo di docenteuniversitario e responsabile della gestione sicurezza dellaUniversità La Sapienza, alcuni problemi e paradossi legatialla finalità della rilevazione del rischio lavorativo alla qualeè tenuto il datore di lavoro.Il termine Stress è ambiguo e confuso, i tentativi di misu-rarlo e obiettivarlo sono estremamente difficili. Il rischio stress in Europa è in aumento: il bene lavoro ècosì agoniato che la sicurezza sul lavoro è a rischio. Si re-gistra un’allungamento dell’età lavorativa e la qualità del-l’ambiente psicosociale è compromessa. Un terzo dei lavoratori europei afferma di essere stressatodal lavoro. La criticità, ha sottolineato Violani, è rappresentata dal-l’utilizzo di questionari di rilevazione per non incorrere insanzioni. Spesso la rilevazione del rischio è per i lavoratori unostress aggiuntivo. In conclusione ha citato una proposta di rilevazione pressoun’Azienda Sanitaria di Roma che riguarderà oltre 1880lavoratori.Grosso, Ricercatore INAIL, riferisce che in Europa il 51%dei lavoratori afferma di soffrire di stress contro il 47%dell’Italia. Campagne di sensibilizzazione sono state avviate già dal2002 ed hanno portato a risultati di maggiore produttivitàe minor assenteismo. Un‘indagine Europea ha rilevato che in Europa circa il40% delle Imprese del campione selezionato conduceuna campagna di prevenzione, in particolare in Danimarca,Norvegia e Regno Unito. Anche in Italia il 49% delle Im-prese intervistate ha affermato di svolgere attività di pre-venzione. Spigola, consulente tecnico del MIUR ha sottolineato chenon ci sono questionari specifici per rilevare lo stress deidocenti. Ha chiesto pertanto all’Ordine Nazionale di approntareuno strumento di indagine e ha sottolineto l’importanzadi una presenza strutturata nella scuola da parte dellopsicologo.Latini, Responsabile Sportello mobbing e Segretaria Re-gionale UIL di Roma e del Lazio, ha evidenziato la ricadutadelle Campagne di prevenzione in termini di produttività

e di benessere lavorativo basate sul rispetto del lavoratore,sulla valorizzazione delle competenze e sull’efficienza or-ganizzativa. È stata prevista la figura del Consulente mobbing e stalkingin relazione ad un incremento di segnalazioni di disagioemotivo e psicopatologico legate a stress lavorativi anchein relazione a condizioni contrattuali meno favorevoli ri-spetto al passato. Bottazzi, Coordinatore Medici Legali INCA CGIL, ha riferitoche in Europa non si parla più di stress ma di rischio psi-cosociale e che sono stati individuati 40 fattori che lo de-terminano. Nel decreto 81 è prevista la figura del valutatore individuatadal datore di lavoro.In Europa le figure professionali che valutano il rischio psi-cosociale sono psicologi e medici del lavoro. Soltanto inAustria vengono distinte le funzioni tra lo Psicologo e ilMedico del Lavoro. In Belgio è prevista la figura delloPsicologo e dell’Ergonomo. Sellini, Segretario Nazionale AUPI, ricorda che il Sindacatoha cominciato ad interessarsi di problemi stress lavorocorrelato a partire dagli anni ’90. Entrare nel merito dello stress significa entrare nel meritodell’organizzazione del lavoro che è materia esclusiva deldatore di lavoro. Per le piccole imprese fino ai 20 dipendenti è difficile farcomprendere l’importanza di applicare le norme legislativein materia di stress lavoro correlato per i costi che lostesso datore deve sostenere. Di fatto avviene che la certificazione sull’assenza o menodi rischio psicosociale viene svolta dal datore di lavoro enon da figure professionali competenti.Conclude la giornata di studio il Presidente Giardina so-stenendo che l’Ordine Nazionale deve aprirsi maggior-mente a tematiche di carattere psicosociale, favorendoun dibattito culturale sull’importanza della figura del pro-fessionista psicologo che lavora in ambito non esclusiva-mente psicopatologico. Nel campo dello Stress lavoro correlato la valutazionedeve essere svolta da figure competenti. Dobbiamo essere credibili: se si parla di prevenzione psi-cologica deve essere svolta dallo psicologo come l’onco-logo è il professionista competente in prevenzione onco-logica.

Mara Donatella Fiaschi

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 6

Page 7: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 72015

Psicologia e musica

Come alcuni di voi ricorderanno lo scorso anno, in occasionedel 25° anniversario della nostra legge costitutiva, abbiamoraccontato e fatto raccontare la storia della nascita della legge56/89. A partire da questo spunto, in redazione abbiamoiniziato a fantasticare di scrivere… di scrittori. Psicologi scrittoriper la precisione. È nato l’articolo “Interviste parallele” diBruno Morchio e Lorenzo Licalzi.Quest’anno la redazione ha scelto un nuovo filo conduttoreche ci accompagna a scoprire l’esperienza di altri colleghi cheaffiancano alla professione un’arte, una passione: la musica.

Leggerete le storie degli psicologi musicisti e musicoterapeuti.La domanda che abbiamo posto ai colleghi è stata moltosemplice: perché la musica “fa bene”? Ognuno di loro ha risposto a questa richiesta raccontando lapropria esperienza personale in queste pagine. A partire daquesto numero vi segnaleremo dei link che vi permettono dicercare su web il materiale suggerito. Nel caso di questarubrica i link indicati rimandano ai brani dei nostri colleghimusicisti. Vi auguriamo buona lettura.

Alessandra Brameri

Il perchè di una scelta

Un giorno lontano: sto aspettando nell’aula dell’Istituto di for-mazione. Arriveranno giovani con problemi psichiatrici per unprogetto formativo al lavoro. Ascolto un po’ di musica con ilwalkman. Entra un ragazzo con la coda, alto e sorridente cheavevo visto a colloquio con i genitori. Anche lui indossa gli au-ricolari con il walkman. ”Cosa stai ascoltando?” “I Liftiba...”Mi sono formato psicologo a Padova, poi psicoterapeutaanalitico transazionale a Milano e ho cercato negli anni diallargare le mie vedute con supervisioni di diversi orientamenti(sistemico, junghiano, relazionale). In questo, mi ha spinto lapassione per i meccanismi della psiche e per la cura dell’Altro.Nello stesso tempo, un’altra passione, cioè la musica. Avròavuto 10 anni, sotto un albero vicino casa mia, in una giornatadi sole suonavo la chitarra e cantavo come sospeso in aria.La prima forma di autoterapia. Musica è comunicazione, èaggregazione, è condivisione, è catarsi, è vibrazione diemozioni, assonanza, alchimia, luogo di incontro non visibile,tempo sospeso etc... Per me la canzone è la forma più adattatra le varie forme musicali a trasmettere emozioni e raccontarestorie nello spazio di qualche minuto. Ma torniamo a quelgiorno. Nel progetto coi ragazzi c’era, tra le altre, l’attività mu-sicale. Questa permetteva di formare il gruppo. E c’era lostage, in cui restauravamo un gozzo. Il ricordo di questaesperienza mi raggiunse anni dopo: nacque “Cesare”. Recu-perammo la barca sulla spiaggia di Sestri Levante. Lui corseincontro al mare e rimase stupito. Per la sua storia, non avevamai visto il mare. Il suo sguardo mi colpì. L’idea della canzonenacque da quest’immagine e la musica ne uscì quasi con-temporaneamente. Il processo creativo per questa canzone èstato facile, di getto. Non sempre però è così.

“CESARE”Cesare guarda il mare e gli occhi gli si accendonoVi farò pescatori, di pesci e di uominiE noi restavamo lì con la barca da ricostruireÈ tutta da rifare… come il nostro cuore a pezzi in fondo al mare...Cesare guarda il mare e il mare non rispondeSe lancia un sasso contro il cielo la luce lo confondeE noi restavamo lì con la barca da riverniciareE una fragile vita da difendere… dalle onde troppo grandi di questo mare...

Io si, che sono nato per volareChe so cantare e non parlareQuanto a decidere… lasciamo stare

Io si, solo l’autunno mi accompagnaE sono sempre un po’ in ritardo incespicando su un pensiero o unosguardoSi, che sono nato per volareChe so cantare e non parlareQuanto a decidere... lasciamo stareIo si, solo l’autunno mi accompagnaE sono sempre un po’ in ritardo incespicando su di un pensiero o unosguardo...

Cesare di fronte al mareLavora con la forza del ventoCon l’animo leggero del soleMi dice che è contentoE noi, noi restiamo lìCon la barca da ricostruireÈ tutta da rifare… ma ci porteremo ungiorno il cuore a navigare… si

Noi si, che siamo nati per volareSappiamo cantare e non parlareQuanto a decidere… lasciamo stareNoi si, solo l’autunno ci è compagno E siamo sempre un po’ in ritardoIncespicando su un pensiero o uno sguardo Si, che siamo nati per volareSappiam cantare e non parlareQuanto a decidere… ah… lasciamo stareNoi si, solo l’autunno ci accompagna E siamo sempre un po’ in ritardoIncespicando su un pensiero O un lontanissimo sguardo.

Ecco il link per l’ascolto:https://www.youtube.com/watch?v=f5kciANVmts

La musica regala ali alla nostra esistenza.

Enrico Lisei

Viaggiando tra psiche e musica

La vera musica, che sa far ridere e all’improvviso ti aiuta apiangere… Paolo Conte

Il bello della musica è che quando ti colpisce non sentidolore. Bob Dylan

La musica è il chiaro di luna nella notte cupa della vita.Jean Paul Richter

Dove il mondo fallisce, parla la musica.Hans Christian Andersen

A che cosa faccia appello la musica in noi è certo però chetocca una zona così profonda che la follia stessa non riescea penetrarvi. E. M. Cioran

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 7

Page 8: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria8 DICEMBRE

Psicologia e musica

Aforismi:

“La Musica dà voce al silenzio,esprime l’infinito nell’effimero”

“La Musica non evoca le emozioni... le trasforma”

“La Musica è un fluido continuo ed invisibile che accompagna le nostre vite”

Come nasce la musica? Perché fa bene? Perchè è terapeutica?Francamente non è semplice rispondere, perimetrare lamusica in una descrizione è comunque limitativo, perchèessa fa parte dell’espressione simbolica pura, fuori dal tempoe dallo spazio esattamente come il mito. La filogenesi della musica parte da molto lontano, parte dainostri predecessori, che han-no passato migliaia di anniad ascoltare dei rumori nelbuio, la musica viene da lì,milioni di ore di ascolto nelbuio, esperienza che si se-dimenta nell'inconscio col-lettivo attraverso quelli chesono gli archetipi sonori, ilrespiro, il rumore del vento,la sua ritmica, la ritmica deirami degli alberi, il fiato, l'ur-lo... le piccole interazioni rit-miche ... Tutto questo fa na-scere ciò che ė musicale,uno “stato di coscienza” dellaPsiche nato centinaia di mi-gliaia di anni prima del lin-guaggio verbale. Questi ar-chetipi hanno formato un codice molto articolato e complesso,un linguaggio a presa diretta con la parte emozionale dellaPsiche, ecco perchè la musica 'fa bene' ed è terapeutica... La musica è vibrazione che entra nella psiche, entra e si se-dimenta... non è certo un ‘materiale inerte’. La canzone ha un forma diversa, ha un testo cantato su unamelodia e questo indirizza subito il significato, il logos deltesto di solito vincola la canzone ad una direzione... quasi unobiettivo. Per quanto riguarda la mia esperienza diretta, io “nasco”come pianista, grazie a mia madre che a cinque anni mimette a suonare il piano… studio classica e poi da ragazzoinizio a suonare in alcune band genovesi, come molti inquesta città (straordinariamente prolifica di musicisti e can-tautori), da allora mi sono sempre occupato di musica, diproduzioni artistiche musicali, lavorando principalmente instudio di registrazione, fino alla “Casa della Musica di Genova”di cui sono uno dei fondatori. Nel mio lavoro di Psicoanalista, la musica entra in vari modi,come strumento musicoterapeutico, nel mio lavoro individualee di gruppo; scrivo e produco una parte del materialemusicale che utilizzo nelle sedute e nel lavoro, soprattuttoper i gruppi di analisi. Il materiale sonoro che utilizzo non è un sottofondo ma haquasi sempre un indirizzo “trasformativo”, cioè crea uncontesto emozionale, veicola dei contenuti emozionali sog-

gettivi, l’interazione tra la coscienza individuale e questocontesto genera “simbolo”, il simbolo “trasforma” e quindinon si limita ad evocare una emozione (come più comunementel’esperienza musicale viene descritta...) spesso la trasformain un’altra esperienza... genera una nuova esperienza...Questo è lo straordinario potere della musica in ambito tera-

peutico, generare simbolo,generare ri-scritture delleemozioni, generare nuovi si-gnificati.Sulla scrittura: la nascita diun brano è atto molto “inti-mo”, di solito parto dalla mu-sica, registro alcune idee, disolito melodiche, che riman-gono a sedimentarsi, nel mioiphone per qualche tempo,le registro col piano, o conla voce, poi trasferisco l’audioin studio, su un software chemi consente di scrivere traccemultiple per imbastire unaritmica e una linea di bassosul brano. Poi, inizia il lavorosul testo... prima una o più

tracce di voce guida e a seguire la tessitura tra cantato etutto il resto. Negli anni ho imparato ad essere più libero, a“destrutturare” la mia memoria e a dimenticare se una cosaassomigli a questo o a quello… scrivo e basta... se devo faredei tagli o buttare via tutto lo faccio in un momento successivo.Antonio Bertoli, padre delle Psicobiogenealogia Italiana, dàquesta definizione che a me corrisponde totalmente: “Lapoesia e la musica sono l’atto creativo per eccellenza: darerealtà a ciò che non ha realtà. Creare un’opera che non ha fondamento. Dare voce al silenzio. Esprimere l’infinito nell’effimero.” http://www.psicologianalitica.it

Musica, Metamorfosi Emozionale e Trasformazione

Paolo Cogorno

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 8

Page 9: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 92015

Psicologia e musica

Ho iniziato a scrivere qualcosa di mio quando ero bambina,alle elementari. Erano piccoli regali che preparavo per iparenti o per gli amici oppure pensieri che trasformavo inrima, saluti nelle cartoline o segreti sul mio diario. All'iniziopotevano anche essere poesie di autori famosi che mi colpi-vano, allora cercavo di renderle “mie” cambiando qualcheparola qua e là. Quando ho iniziato a suonare lachitarra, sono nate le prime formedi canzoni. Mi affascinava moltodei cantautori, così come deipoeti e degli scrittori, il fatto chea mio avviso, vivessero comeuna sorta di magia, quella magiache permette di creare mondi emodi originali per comunicarecon gli altri, cosi ho cominciatoa tentare di imitarli provando afarlo anche io. Michela Centanaro, la mia mae-stra di chitarra, ci insegnava asuonare partendo proprio dallecanzoni, ci dettava il testo e gliaccordi e ci raccontava aneddotisull'autore e sul pezzo che sta-vamo imparando, il che era unaspetto importante, era comeentrare in contatto con quellache forse poteva essere l'ideadi partenza di una composizione,ci permetteva di immaginare checosa può spingere una personaa scrivere una canzone. Credo di aver sentito l'esigenza diinventare anche io qualcosa per diversi motivi, un po' perimitazione, perché mi divertiva, per tentare di ricevere delleattenzioni, o per la necessità di tirar fuori cose che sembravanoproibite, come l'innamoramento per un mio compagno diclasse o anche la malinconia. Ma questo lo dico oggi, con il senno di poi, allora lo facevospontaneamente, senza pensarci su. La musica poi èdiventata un'onda da intercettare, una melodia che “svolazza”e che, se si coltivano desiderio ed impegno, si lasciacavalcare, si lascia afferrare e poi plasmare, ripetere, trasformaree suonare, cantare. Io strimpello e canticchio a lungo, finchénon capita qualcosa che mi piace, allora mi fermo, lo ripeto,a volte fino allo sfinimento, fino a quando non lo sento un po'mio e lo memorizzo. Se sono fortunata, proprio in quel fran-gente, arrivano anche delle parole, una frase, un'idea chepoi, magari, diventerà un testo per una nuova canzone. Avolte invece le parole sono già li in un cassetto in attesa diuna melodia.

Quando sono nel mio studio di psicoterapeuta, con una per-sona di fronte, succede spesso qualcosa di molto simile:l'ascolto, come ognuno di noi lo vive, è un processo ampio,tutti i sensi ne sono coinvolti, arrivano significati, sguardi,tono, ritmo, volume, movimenti, e a volte, nell'afferrare tuttoquesto accade come un'intuizione, una possibilità, che

diventa una condivisione, chepuò portare a trovare un senso,un filo conduttore, può portaread un luogo in cui fermarsi echissà attraverso il quale muoversiverso il passo successivo delpercorso. Per le canzoni a volte tutto ac-cade in poche ore, a volte nel-l'arco di molto più tempo, anchedi interi anni. Certe bozze non trovano soluzionisoddisfacenti per essere com-pletate in un determinato mo-mento, hanno bisogno di un lorotempo e nonostante l'insistenzacon le quali le affronto nientesembra andar bene, è come sefossero frutti non maturi abba-stanza per essere colti e neppureper cadere dall'albero, comple-tarle così sarebbe come forzarequalcosa. Questo mi ricorda queimomenti in cui, in psicoterapia,accade di essere molto vicini aqualcosa che può sembrare una

soluzione, una spiegazione, un ricordo, un'emozione e digirarvi intorno, perché, per motivi più o meno misteriosi, nonlo si riesce ad afferrare. Allora immagino non sia ancora il momento di spingersioltre, magari non si è pronti, verrebbe meno l'autenticità; oforse “quell'oltre” ancora non esiste ed è il caso, con fiduciae pazienza, di attendere.

Ecco il link per l’ascolto:

https://youtu.be/LdH3AQVc5NI

www.robertabarabino.net

“Caterina questa tua canzone la vorrei veder volare,sopra ai tetti di Firenze per poterti conquistare”

Francesco De Gregori - Caterina

"Parlare di musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

Musica, ascolto e magia

Roberta Barabino

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 9

Page 10: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria10 DICEMBRE

Psicologia e musica

Due serbatoi significanti ed inesauribili che si alimentano re-ciprocamente. Meravigliosamente interconessi… In questomodo considero il colloquio clinico ed il “mondo dellecanzoni”. Nei testi della storia della musica (quale essa sia) sipossono reperire inesauribili spunti, parole, immagini econcetti che hanno una potenza comunicativa notevole. Naturalmente se si vuole lavorare in tal senso bisogna esseredisposti ad ascoltare e soprattutto leggere i testi di ognigenere ed ogni artista. Dall’ultimo pezzo hip-hop di Salmo, al successo radiofonicodella Amoroso, senza disdegnare Fossati o Pezzali passandoper Modugno, o i Modà…Come sembra il vostro paziente quando si racconta? Tortuoso,multilivello ed ironico come un pezzo di Caparezza o linearesvelato e comprensibile come un pezzo di Raul Casadei!!?Se fosse un brano chi sarebbe l’autore? Quale musica “cisuona” quando lo ascoltiamo, quali e quante parole ha colle-zionato nella sua vita per descrivere il suo dolore? Specie nella pratica con gli adolescenti conoscere questomondo significa avere una chiave d’aggancio, una corsiapreferenziale per aprire un discorso che può poi declinarsi sualtri percorsi e linguaggi. Nello stesso tempo dall’altro “serbatoio”, quello della praticaclinica, se si ascolta con attenzione emergono, proprio nelcontesto della sofferenza psichica, contenuti testuali spontaneie naturalmente potentissimi. Frasi sentite dire in sedutacome “me ne sto confinato nel mio recinto di vita” o “capirequell’uomo è… fuori dalle mie armi” oltre a spiegare chiara-mente la condizione del paziente hanno potenza immaginificaed una certa poetica musicalità se inserite e ricontestualizzatenel testo giusto. Tutto ciò naturalmente supportato, incorniciato, incoronatodalla musica, che può calmare anche le belve feroci etravalica il tema di R. Steiner dell’“esperienza del suono nel-l’uomo” estendendo le sue subacquee o plananti vibrazioniagli animali, alle piante.La musica che come dice Piovani “serve a raccontare l’invi-sibile”. Sono solito usare durante le sedute anche frasi,esempi, espressioni che attingono da questo “serbatoio”. Investe di autore scrivo canzoni per le band musicali alle qualiappartengo e per autori anche più affermati. Lo trovostimolante, utilissimo come “palestra d’immedesimazione”.È affascinante potersi immaginare in fase compositiva unaltro artista e scrivere un testo “travestendosi da”. È unesercizio empatico, un allenamento che poi ritorna utileanche nella nostra professione psicologica. Pensare di essereun'altra persona, di un differente sesso ed età, di un altrovissuto e “provenienza” culturale. Provare a scrivere alcunestrofe come se fossimo la Vanoni o un ritornello “da J-Ax…”Mica semplice… Vita ed Arte, due serbatoi dunque inesauribili,la pratica clinica (e la Vita) che alimentano l’Arte e poi l’Arte

(canzone) che suggerisce immagini e significati utili ancheper arricchire la pratica clinica. Leggendo testi di scritturacreativa come “Il mestiere di scrivere” (Raymond Carver) hocapito la differenza fra dire “ieri ho visto un bellissimo albero”e “ieri ho visto un ciliegio che sta fiorendo”. Cito non a casoquesto maestro della narrativa breve che nonostante la suavita altalenante e tormentatissima ha creduto fino all’ultimonella necessità di “ricreare il Mondo dentro i suoi racconti”coniugando come fossero musica l’immediatezza e la pro-fondità suggestione emotiva.Verosimilmente la capacità suggestiva dello psicologo diaiutare il paziente a costruirsi un nuovo futuro e ad arricchireun presente inaridito passa anche per le parole che conosce,per le frasi che padroneggia. Sono tutte frecce artistiche peril nostro arco, utensili della cassetta degli attrezzi, differentimatite colorate per il nostro prossimo disegno.

Come traccia testuale e musicale ho scelto un mio brano(band: Palconudo). Si tratta di una sorta di “dedica amorosacomparativa”, un testo che privilegia l’uso di allegorie ed an-titesi.Ecco il ink per l’ascolto:https://www.youtube.com/watch?v=QiQYZUgRNbI

Il canzoniere dello psicologo

Marco Pantella

Una sinfonia deve essere come il mondo. Deve contenere tutto.

Gustav Mahler

C’è bisogno sempre di Arte per non morire di realtà (anonimo)

La musica è il rifugio degli animi ulcerati dalla felicità.

Emil Cioran, Sillogismi dell'amarezza, 1952

La musica è l'anima della geometria. Paul Claudel, Diario

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 10

Page 11: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 112015

Psicologia e musica

Ho coltivato la pas-sione per la musicae per il pianoforte finda bambina e hoscoperto la psicologiae la musicoterapia ini-ziando a collaborareall’or ganizzazione diprogetti di sostegnoper famiglie di bam-bini con sindrome didown (tramite il Ser-vizio di ConsulenzaPedagogica di Tren-to). I professionistiche ho incontrato al-lora mi hanno aiutatoa riflettere sull’impor-tanza di affiancare idue percorsi di studioe specializzazione,data la allora relativagiovinezza dello sta-tuto epistemologicodella musicoterapia epoiché in essa con-fluivano e confluisco-no inscindibilmente le

due diverse formazioni, musicale e psicologica [Scardovelli,1999].Ma cos’è la musicoterapia? Il concetto è ampio, ha implicazionimolto vaste e si riferisce ad ambiti operativi profondamentedifferenziati tra loro. Ciò comporta il rischio di alimentare l’in-definitezza della disciplina e che la stessa, nell’uso comune,venga considerata solamente un termine di moda, unaspecie di ultima spiaggia, di tentativo che si può attuareperché male non può fare [Postacchini, Ricciotti e Borghesi1997]. D’altra parte, non è semplice descrivere prassicostituite prevalentemente da momenti non verbali ed artistici,da processi che stanno prima, dopo o al di là della parola.Tali caratteristiche, unitamente all’intrinseca multidisciplinarietàdella musicoterapia e al fatto di poter essere una prassi pre-ventiva, oltre che riabilitativa o terapeutica, costituiscono, amio parere, uno dei suoi maggiori punti di forza, anche e so-prattutto quando affiancata alla professione di psicologo. L’intervento di musicoterapia può costituire infatti uno “spazioaltro” che rende possibile la condivisione ed elaborazionedell’emotività, una diversa comprensione di sé e degli altri el’espressione di tutto ciò che non si può o non si è (ancora opiù) in grado di verbalizzare [Manarolo, 2006; Mazza, 2009;Oberegelsbacher e Rezzadore, 2003]. Il suono e la musica

sono elementi naturali e pressoché universali dell’essereumano, quindi immediati ma nello stesso tempo codificati inun “linguaggio altro”, ricco e variegato ma comunquefacilmente fruibile e riproducibile. Già dal periodo prenatale ilfeto ascolta la voce della mamma, il suo battito cardiaco, ilsuo respiro ritmico. Questo insieme di suoni gli arreca unsenso di sicurezza e lo aiuta a crescere in maniera armoniosa. Alla luce di tali riflessioni e considerazioni, negli ultimi anni misono sempre più dedicata, oltre che ad interventi sulladisabilità e/o in contesto scolastico, alla prevenzione deldisagio, alla promozione del benessere e alla cura dellerelazioni familiari, proponendo percorsi a gestanti ed a neonatie genitori. Tali progetti traggono spunto, per quanto riguarda gli aspettimusicali, dalle intuizioni di F. Delalande, E. Gordon, B. M.Bolton ed altri e vengono sempre condotti in compresenzada due professionisti con formazione multidisciplinare. Ciò consente di avere un costante sguardo al gruppo e con-temporaneamente di dedicarsi alle diverse individualità eoffre altresì una maggior ricchezza melodica, armonica,timbrica e ritmica. Il linguaggio musicale viene proposto at-traverso musica registrata, uso della vocalità, movimento,esplorazione di materiali sonori e di strumenti musicali. All'in-terno di questa cornice i partecipanti possono muoversi libe-ramente, secondo i propri tempi, ritmi e competenze.L'incontro diventa un contenitore sonoro che facilita il piaceredi stare insieme e il desiderio di comunicare in modoimmediato e creativo, in una dimensione di continua scoperta,esplorazione, imitazione e invenzione. Oltre a creare un momento di benessere nel qui e ora dell’in-contro e favorire il confronto fra genitori, con la mediazionedei professionisti, vengono proposti spunti che possonoessere un utile supporto per superare momenti critici collegatialla vita del bambino (svezzamento, capricci, sonno, separa-zione ecc.), per creare momenti piacevoli e per condividereemozioni [Auditore, Bottone e Razeti, 2014].

Francesca Bottone

Note tra psicologia e musicoterapia

“Voi non venite qui a cantare una nota qualunque.

Voi venite a cantare la vostra nota.

Non è una cosa da niente, è una cosa bellissima.Avere una nota, […]

Riconoscerla, fra mille, e portarsela dietro, dentroe addosso. […]

Anche se la vita fa un rumore d’inferno affilatevi leorecchie fino a quando arriverete a sentirla ed allora tenetevela stretta”

(da Castelli di Rabbia di A. Baricco)

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 11

Page 12: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria12 DICEMBRE

Psicologia e musica

Vaso di Suoni: un'esperienza concertata tra gruppo, suoni epensieri. Titolo e sottotitolo di questo laboratorio musicoterapicoindicano alcune parole chiave che sono, oltre a scelta meto-dologica, opzione teorica di riferimento:● l'immagine del “vaso”: richiama l'importanza di un contenitore

e di un risuonatore, un luogo che offre accoglienza, conser-vazione in vista di un utilizzo o di un dono, un luogo da cuipuò partire l'espressione di quel sé-suono che si fa sentire;

● il richiamo all'esperienza come luogo vitale da cui apprendere,con un pensiero carico di suoni e affetti, l'esperienza stes-sa;

● la necessità che vi sia una “concertazione”, nel senso dicondivisione, assenso, intreccio ma anche regole comunied insieme l'accordare gli strumenti di ciascuno alla coralitàdel gruppo permettendo ad ognuno lo strumento che locontraddistingue.

L’intervento è laboratoriale, prevede una co-costruzione delleattività e la condivisione di abilità nel gruppo: il che per unportatore di disabilità (tali sono infatti tutti i partecipanti) è op-portunità e sfida.Viene svolto utilizzando sia il canale sonoro-musicale e moto-rio-espressivo sia quello artespressivo (disegno, manipolazionedi materiali, teatro) per sviluppare le capacità espressive co-municative dei partecipanti attraverso attività di gioco, diascolto e/o produzione musicale con la voce, con il corpo ocon strumenti musicali che favoriscano le relazioni (ascolto,attenzione, alternanza dei turni, ecc.); con movimenti, coreografiee altre attività motorie e espressive. Favorire, attraversol’utilizzo di tutti questi codici, attivare e stimolare processiemozionali e cognitivi in ambito gruppale, ampliare le capacitàcomunicative ed espressive delle persone che partecipano,anche in funzione di una migliore integrazione nella vita socialedi ogni giorno: tutto questo è condiviso da musicoterapia epsicologia, in particolare psicologia della salute e clinica. Ed ècondiviso con la più che millenaria attitudine dell'uomo aprendersi cura del dolore, del benessere, di se stesso con di-spositivi sonoro-musicali e terapeutici raffinati, collegati inmodo sofisticato con cosmologie e antropologie religiose po-tentemente evocative, in ogni parte del mondo.Che cosa uno psicologo può apprendere dall'esperienzamusicoterapica (intesa qui come dispositivo culturale di curamesso in atto dall'esperienza suddetta)? A mio parere alcuneattenzioni.1. la reciprocità tra realtà talvolta considerate come mutuamente

escludentesi o come opposte: il contenitore, il contenutoe il contenimento sono esito e possibilità di un contrappuntorelazionale, che funziona perché sentito anche come unicoe perciò autoregolatorio e protettivo;

2. il gruppo esterno (talvolta fisicamente assente) cura e siprende cura anche di quello interno all'individuo, permet-tendo una “visione binoculare” (Bion) che pone in dialettical'unicità del gruppo e l'unicità dell'individuo;

3. l'ambiente nel suo aspetto sonoro-musicale e vibratorio,ivi compresa l'esperienza della propria voce e delle suecaratteristiche timbriche;

4. il senso del pulsare e del fluire, del cominciare e delterminare nella fruizione di un'esperienza sonora (ben rap-presentato dal concetto-struttura di ripetizione-variazione)e in genere nelle ciclicità strutturali dell'esistenza, in unioneal senso di trasformazione che ne contrasta la staticità.

La musica interpella la base emozionale, sonoro-musicale dellinguaggio, la sua matrice sonora originaria in cui fisico,psichico, affettivo sono inscindibili. Il gruppo è vaso, l'individuoè vaso, lo strumento è vaso, la relazione è vaso, contiene egenera suoni che a loro volta ne connotano l'identità relazionale,espressiva, comunicativa. Il tamburo non esiste se non suona,è l'esperienza vibratoria emozionale, immaginale e fisica,ideativa e creativa quella che rende un vaso con una pelletesa sopra un vaso sonoro, un tamburo, anzi un'esperienzadi suono fisica e psichica. Ogni cura è cura dell'esperienzaovvero esperienza di cura, suoni che cercano un suonatore(parafrasando ancora Bion).Come la psicologia vede la musicoterapia? Che suono mandae riceve di se stessa (come un sonar, un'eco)? In fondo non ri-leviamo “corpi” ma relazioni, simmetrie, reciprocità, segreteconfluenze e complicità, legami inconfessabili e molto altro sumondi che non possiamo “scientificamente” giustificare: laMusicoterapia propone indirettamente alla Psicologia di rivedereil concetto di “scienza”, il concetto di “verità” senza rinunciarealla provocazione che da essi promana, ivi comprendendo ilsilenzio (dei suoni e del logos) che è una “nube di non cono-scenza”, in cui ci si consegna al nonsochè del vuoto con lafiducia che ne emerga il suono di un incontro con una cono-scenza sorgiva.

Vaso di suoni

Lucio Lamera

“Io non SONO Down!” (F., 25 anni, affetto da Trisomia 21)

“Let music belong to everyone!” (Kodaly)

“La musica rinforza la convinzione che la cosa piùimportante del mondo è proprio quella che non sipuò dire”

(Jankélevitch)

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 12

Page 13: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 132015

Psicologia e musica

Prima di ogni concerto c’è sempre un’attesa: una voltache musicisti e platea prendono posto, il brusio si interrompe.È il momento in cui ci si accorda prima di iniziare a suonareinsieme. Quel momento di attesa ci ha permesso di cono-scere un gruppo di musicisti-insegnanti-educatori, che cihanno chiesto la disponibilità a seguirli in un percorso for-mativo e di supervisione che aumenti l’efficacia del loro in-tervento. Durante la prima telefonata con la responsabiledi Trillargento (www.trillargento.org), siamo venuti a cono-scenza che questogruppo e ProgettoSviluppo Liguria,stanno applicandoa Genova l’espe-rienza pedagogi-co-musicale vene-zuelana di El Si-stema e hannocoinvolto, dal2012, circa 900bambini in percorsidi formazione mu-sicale d’insieme,con una finalità piùampia della solaeducazione musi-cale.La storia è ricca dipensatori che han-no dimostrato scientificamente il ruolo formativo dellamusica e, in particolare, della musica d’insieme. Essa, sti-molando creatività, intelligenza, autostima, responsabilitàe relazione può convertirsi in ideale fattore di crescita indi-viduale e sociale e in strumento di cambiamento. L’educa-zione musicale consente, poi, di entrare in contatto con labellezza, essenziale per uno sviluppo armonico e per laformazione di una visione positiva della vita e delle relazioniumane. Tutto ciò è ancor più significativo per i bambini insituazione di disagio, che convivono con l’immagine criticadi sé riflessa dall’ambiente di vita e per i quali le possibilitàdi formazione musicale sono limitate a quelle (poche)offerte gratuitamente dalla scuola pubblica.Dal 1975 El Sistema costituisce una realizzazione concretadi queste istanze. Consiste nel progetto sociale e musicaleideato in Venezuela da J. A. Abreu che ha saputo coinvolgerecentinaia di migliaia di bambini e ragazzi. Nato comeprogetto sociale per i bambini delle favelas di Caracas, ElSistema si è poi affermato in tutto il mondo come vero eproprio progetto musicale a prescindere dalla provenienza

sociale, perché è stato capace di dimostrare che suonareo cantare insieme è molto più che studiare musica; significapiuttosto entrare in una comunità, imparare ad ascoltarsi ea perseguire insieme uno scopo. Da qui l’esigenza di raf-forzare negli insegnanti l’identità di “musico educatori” e diavere uno spazio per confrontare esperienze educative erelative criticità. Quando ci è stata fatta questa richiesta, cisiamo interrogati sul come rispondere. Il lavoro psicologicoè stato spesso paragonato a quello del direttore di orchestra:

un professionistacapace di offrireun ascolto checonsenta all’altrodi riconoscere eraggiungere il pro-prio obiettivo, va-lorizzando e atti-vando le risorse.Così all’offrire unprogetto già pre-confezionato ab-biamo preferito laco-costruzione diun progetto forma-tivo, con il pensieroche, come sugge-risce anche Abreu,suonare o cantareassieme è molto

più che passare delle competenze.Senza prove però non esiste orchestra che possa suonarein maniera armonica. Così abbiamo deciso di dedicaretempo all’ascolto e alla conoscenza dei professionisti diTrillargento, per capire meglio bisogni, aspettative. Ci siamoconcessi uno spazio utile a costruire un pensiero condivisocosì da accordarci e iniziare a suonare insieme. Abbiamopotuto sperimentare un momento di creativa confusioneche ci ha permesso di scoprire la disponibilità di questiprofessionisti, la loro capacità di entrare in sintonia, e so-prattutto la complessità insita nell’essere musicisti-educatori. L’orecchio assoluto aiuta il musicista a poter comporresinfonie e a muoversi nel mondo delle note, come lamessa a fuoco di un’identità professionale aiuta a camminaresicuri nei momenti di luce e riuscire a farsi e a fare domandenei momenti di ombra, con la sicurezza che la luce si potrànuovamente accendere, come la musica non smetteràmai di suonare.

Giacomo Baiardo - Lara Camia - Laura Traverso

Un accordo tra musica, educazione e psicologiaCome poter co-costruire una sinfonia?

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 13

Page 14: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria14 DICEMBRE

Cinema e Psicologia

Alcune tradizioni filosofiche hannodecretato una divisione fra lamente ed il corpo, fra l'animaed il corpo, fra la raziona-lità e l'emotività. Dama-sio, neuroscienziato epsicologo portoghe-se, scrive "L'erroredi Cartesio" proprioper dimostrare chel'idea dell'esistenzadi un pensieropuro, di una razio-nalità non influen-zata da emozioni esentimenti, non hariscontro nella realtà.Per la Nussbaum, fi-losofa statunitense,esiste un'intelligenzadelle emozioni, l’intelligenza è profondamente connessaall’emotività, senza la quale, risulta amputata. L’idealedella razionalità come sguardo distante sul mondo è fuor-viante ed erronea, sorge dal tentativo, costante nellastoria filosofica, sociale e umana, di trascendere l’umanità.Secondo Goleman, psicologo statunitense, l'intelligenzaemotiva presuppone la consapevolezza delle proprie emo-zioni, aspetto fondamentale al fine di maturare un'appagantevita sociale basata sulle relazioni, sulle interazioni con ilmondo esterno e sulla sensibilità empatica. Queste po-tenzialità debbono essere associate alla capacità di intuirei sentimenti, i desideri e le emozioni delle persone che cicircondano. Daniel Stern, è stato uno psichiatra e psicoanalista statu-nitense, nel suo: "Il mondo interpersonale del bambino",descrive la sintonizzazione madre - bambino come espe-rienza intersoggettiva di regolazione degli affetti. Per sin-tonizzazione affettiva si intende quella realizzazione dicondotte che esprimono la qualità del sentimento condivisotra madre e bambino, senza che ci sia, da parte dellamadre, imitazione dell'espressione comportamentale delpiccolo. Il film ci introduce nella complessa funzionalitàdelle emozioni primarie, innate. I neonati sono già predispostiper segnalare, attraverso le emozioni, i propri stati internidi soddisfazione o insoddisfazione e sono predisposti adecodificare i segnali emotivi del caregiver. Le emozioni,nei primi tempi di vita, svolgono funzioni già descritte daDarwin, sia di segnalazione degli stati interni che di adat-

tamento ai segnali provenientidall'esterno. Le emozioni ven-

gono distinte in primariee complesse, le primarie

si articolano tra di loroe sono modellatedalle pressioni cul-turali, dando aditoalle emozioni socia-li, da cui emerge ilsenso di colpa lavergogna, l'invidiae la gelosia. Dama-sio ci indica che leemozioni sono as-sociate al corpo esi evidenziano at-traverso l'espres-sione del non ver-bale. Critica la

scienza del novecento che ha dimenticato il corpopensando ad un cervello isolato. All'esordio alla vita sonole emozioni a manifestare una complessità di aspetti,sono i segnali più arcaici dell'essere umano, i primi a ma-nifestare l'interazione con l'interno e con l'esterno, solosuccessivamente emergerà la coscienza. L'autore giungeràanche ad affermare che le emozioni partecipano alla co-struzione della ragione ed al processo decisionale,invertendo così delle convinzioni filosofiche. Il film ci fa entrare dentro un mondo magico, articolato,dove le varie emozioni sono caratterizzate da personaggibuffi che svolgono compiti importanti al fine di delineare lapersonalità del soggetto. L'attivazione delle emozioni fanascere dei ricordi che posseggono una forma sferica edun colore rispetto all'emozione di riferimento. In conclusione,rileggendo i vari autori, l'assenza di emozioni, a causa diun danno cerebrale o traumi relazionali, comporta ungrosso problema per l'instaurarsi del pensiero e deiprocessi decisionali. Una rivalutazione dell'emisfero destrolegato alla dimensione affettiva, all'espressività del nonverbale che risulta ancora sottovalutato. La complessitàdelle emozioni rende il processo della presa di coscienzacomplesso, infatti le emozioni si attivano anche in modoinconsapevole, inconscio e non sempre sono in linea conle nostre convinzioni etiche, dando così adito a conflitti edinterventi difensivi.

Fulvio Respini

INSIDE OUT

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 14

Page 15: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 152015

Leggilibri

“Ma perché mi sono lasciato convincere a fare ‘sta cosadella biografia’?”Detto dallo stesso Francesco Guccini al termine del suoscritto, sembra quasi una ‘voce dal sen fuggita’, ma rap-presenta molto bene la sua riservatezza. Ed il fatto cheabbia deciso, per la prima volta, di “…raccontare la suavita…fingendo di parlare d’altro, per dire tutto di sé.” è daaccogliere sicuramente come un evento di prima grandez-za.“Non so che viso avesse”, que-sto il titolo del volume (France-sco Guccini, Mondadori, Milano,2010) non ha certo bisogno delbel disegno presente sulla so-vracopertina per richiamare im-mediatamente alla memoriaquella che è forse consideratala sua ballata più popolare, ‘Lalocomotiva’, un pezzo che ri-costruisce una vicenda di fineottocento che ha per protago-nista l’anarchico Pietro Rigosi.Ma si tratta di una biografia odi una autobiografia? O ancoradi una ‘quasi autobiografia’,come dichiarato nel sottotitolo?Occorre raggiungere la metàesatta del libro per scioglierel’enigma, dove l’affermazione:“Questo libro è un’autobiografiascritta a quattro mani” ci dicein realtà che il contributo è au-tobiografico e biografico allostesso tempo.Nelle prime 113 pagine, infatti,è Francesco Guccini che, in 17 agili capitoli, parla di sé edelle sue origini (meglio, delle sue ‘radici’) con precisione,partecipazione e dovizia di particolari specie in merito allaprogenie; mentre nelle successive 113 pagine è l’amicoAlberto Bertoni che in un ampio compendio dal titoloquasi ‘francescano’ (‘Vita e opere di Francesco’), ripercorretutta la produzione gucciniana intrecciandola con significatividati biografici.Le sue canzoni infatti, analizzate analiticamente nellaseconda parte del volume, rappresentano una lunga edininterrotta autobiografia, ed hanno il potere di parlarci diFrancesco e della sua generazione, ma anche di farsi con-dividere empaticamente da più generazioni, “…in quello

strettissimo passaggio tra cronaca privata e autobiografiacollettiva che Francesco riesce a varcare magnificamente”,come afferma il suo biografo. E d’altra parte, non è unmistero che il linguaggio musicale di Guccini parli in mododiversificato a più generazioni, come ho potuto ‘autobio-graficamente’ osservare nella vera e propria passione perla sua musica di mio figlio adolescente. Ma è sicuramente la prima parte del volume, quella più

compiutamente autobiografica,ad essere la più originale edinteressante nel suo andamentoerratico: dai mulini cinquecen-teschi delle radici all’esperienzadi scrittura giornalistica pressola Gazzetta dell’Emilia, colti-vando una “vena istintiva diraccontatore di storie”; dalleesperienze iniziali nelle baleree nelle osterie, dove c’era una“varia umanità” fatta anche difuturi amici di una vita, alle ri-luttanti esperienze iniziali inconcerti dove non era semplice‘esporsi’, fino alle numeroseesperienze da attore cinema-tografico in ruoli progressiva-mente più impegnativi ed al-l’immancabile conclusione dellastessa autobiografia, e nonsolo dei concerti, con ‘La lo-comotiva’, definita -e non daprofani- “la più bella canzonepopolare del dopoguerra”. Ed infine, è possibile ritrovarein questa originale ricostruzione

autobiografica di Francesco Guccini, un intreccio inestricabilefra tracce autobiografiche che occorre far riaffiorare allasuperficie; impronte biografiche di storie di vita riassunte inopere poetiche memorabili che assumono la forma dicanzoni, a rappresentare un mondo di persone altrimentivotate all’invisibilità; e rapporto pulsante con i suoi estimatori,a scavalco fra diverse generazioni, che negli ultimi anni sisono ritrovate immancabilmente ai suoi concerti trasformatiin veri e propri eventi. Anche per questo sono contento dipoter dire che, il 10 dicembre 2010, fra i 10.000 presenti alForum di Assago per uno degli ultimi concerti live da luitenuti, io c’ero!

Giorgio Macario

Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 15

Page 16: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria16 DICEMBRE

Il 9 ottobre si è te-nuto a Sanremo ilSeminario “Il minoreal centro: sguardi,prospettive, percor-si di tutela” prepa-rato dal nostro Or-dine insieme a quel-lo degli assistentisociali e avvocati,attraverso la rifles-sione e confrontosulle diverse com-petenze dei profes-sionisti coinvolti nellatutela dei minori edelle sue relazionifamiliari, al fine di ri-pensare e consoli-dare strategie e op-portunità per lavorare in modo collaborativo e sinergico. Ilsistema dei servizi per la tutela viene definito in perennemutamento in relazione ai macro mutamenti sociali, unambito dove le decisioni e l’azione dei professionisticoinvolti sono oggetto di polemiche e ci si chiede comeconciliare le esigenze di controllo e di aiuto. Si è parlatodel “superiore interesse del minore”, in virtù del quale tuttigli operatori, anche se dedicati all’aiuto delle personeadulte, devono avere attenzione anche ai bisogni deibambini e nell’impostare gli interventi devono domandarsicome i bambini vivano quella particolare condizione di dif-ficoltà e di disagio dell’adulto e in che misura ne sono in-fluenzati. In questo campo assumono particolare risalto laconnessione tra la dimensione sociale e quella psicologicae l’influenza tra i due interventi. Occorre assumere un ap-proccio non limitato all’aspetto clinico o psicoterapeuticoma orientato ad una visione psico-sociale, che permettadi connettersi meglio con una progettualità della relazioned’aiuto orientata alla famiglia e al contesto reale in cui viveil minore. Una caratteristica distintiva dell’area di lavoro èla necessità di attivare un contesto coatto, non è possibilené per i minori né per i genitori portare spontaneamenteuna richiesta di aiuto all’esterno. Il destinatario dell’interventonon sceglie spontaneamente di incontrare lo psicologoma è obbligato a farlo dall’Autorità Giudiziaria. Ecco unaprima sfida: come psicologi si può essere "impreparati"perché i cardini su cui si fonda la consultazione e il tratta-mento sono il setting, il segreto professionale, l’alleanza

terapeutica. Occor-re ridimensionare leaspettative, starenell’incertezza, neldubbio, coi genitorilavorare sulle difese;occorre elaborareil lutto del pazienteideale capace dichiedere aiuto inquanto consapevo-le della propria sof-ferenza. Ma ancheil contesto della tu-tela, definibile comenon terapeutico,può offrire all’ope-ratore occasioni peragire terapeutica-mente. Quando si

lavora con la genitorialità si usa anche la propria; a qualimodelli teorici facciamo riferimento? Quali sono i nostri ri-ferimenti interni sui modelli famigliari? Quando si lavora incoppia, psicologo e assistente sociale, significa che c'èda subito una mente psicosociale che legge le dinamichefamiliari. Il “sanitario” non si può limitare a dare una con-sulenza al “sociale” ma insieme, ciascuno con la propriacompetenza, effettuano una presa in carico integrata acui corrisponde una responsabilità di risultato. Soggettocurante infatti è l’équipe, che ha bisogno di dotarsi di unametodologia di lavoro per formulare un pensiero progettualesulle situazioni e non solo di assicurare un insieme di pre-stazioni; ci vuole un progetto comune trasversale alleprofessionalità. Occorre evitare di riprodurre le dinamichedisfunzionali proprie delle famiglie in crisi nell’interazionetra diversi servizi; difficoltà a comunicare, confusione diruoli, aspettative inadeguate, squalifiche e disconferme.Per una buona conduzione del caso è indispensabile unrapporto di stima e fiducia tra operatori. Compito dellopsicologo è la valutazione delle capacità genitoriali e dellarecuperabilità, nonché della situazione di rischio o dannosubita dal minore, considerando sia le componenti intrap-sichiche sia quelle interpersonali presenti nella relazionegenitori-figli. Se la prognosi sulla recuperabilità è negativasi ha l’attuazione di interventi sostitutivi, se positiva siprocede con interventi supportivi, cioè trattamenti psico-sociali, a valenza terapeutica.

Maria Grazia Rossi

Seminario “Il minore al centro: sguardi, prospettive, percorsi di tutela”

Eventi e notizie

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 16

Page 17: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 172015

La giornata di formazione hamesso a confronto le possibilitàdi impiego del test di intelligenzaall’interno di un ambito clinicoed educativo, al fine di potercostruire un puntuale ragiona-mento sul profilo delle abilitàcognitive ed intellettive che tieneconto delle risultanze di tutte leprove raccolte all’interno delprocesso diagnostico. La cornice metodologica di ri-ferimento intende offrire al bam-bino un’opportunità “calda”, maallo stesso tempo “neutra”, diconoscere attivamente i suoipunti di forza e debolezza, chelo aiuti ad avere fiducia nellasua intelligenza, nella possibilitàdi migliorare e modificare il pro-prio approccio al compito (teoriadinamico - incrementale), cosìcome nel dare significato stra-tegico alle sue esperienze diriuscita e fallimento (stile attributivo). In sede di formazionesi è quindi posta in luce l’importanza di coinvolgere inparte attiva il bambino, sia nella raccolta dei dati, sia nel-l’utilizzo dei risultati, dove anche il test di intelligenza puòtrovare uno spazio opportuno e fornire preziose informazioni,partendo da un’accurata anamnesi circa la sua storiapersonale e scolastica, così come del suo contestofamiliare di riferimento, all’interno del quale la richiesta divalutazione prende significato.

Quadro teorico di riferimentoLa valutazione dell’intelligenza e l’impiego di strumenti aquesta deputati si sono evoluti negli anni; all’interno dellacornice teorica della giornata si è voluto presentare ilmodello a cono dell’intelligenza, che più di altri mette afuoco l’interscambio tra le strutture di base di memoria dilavoro organizzate gerarchicamente e tre ordini di fattori

trasversali: emotivo-metacogni-tivi, motivazionali e culturali,esperienziali (Cornoldi C., 2011).La scelta è stata dettata dal-l’importanza di poter differenziarel’intelligenza d’uso da quellabiologica, per arrivare ad unadiagnosi capace di evidenziarenon solo la presenza di profilitipici di funzionamento (DisturboSpecifico di Apprendimento, Ri-tardo Mentale, FunzionamentoIntellettivo Limite), ma anche didare senso a inibizioni intellettivedi origine ansiosa o traumaticae individuare una prognosi darestituire in tempi e modi adatti,sia al bambino, sia alla fami-glia.

Spazio dedicato all’esperienzainterattivaHa visto la creazione di gruppidi lavoro, ciascuno con compiti

diversi al fine di rispondere a puntuali richieste: impostareil ragionamento clinico sulla base di dati testologici giàponderati; calcolare i punteggi ponderati di protocolli diterza e quarta scala, al fine di poter arrivare ad una co-struzione del profilo di funzionamento.

Considerazione conclusiveIn sintesi, è possibile affermare come sia preferibile nonsomministrare il test di intelligenza:

- in assenza di adeguata alleanza diagnostica con il pa-ziente

- in presenza di ansia tale da non consentire un correttorilevamento del suo funzionamento

- quando si vogliono indagare unicamente specifiche fun-zioni cognitive, senza una valutazione del funzionamentoemotivo e affettivo trasversale

Teoria e pratica clinica delle scale di intelligenza Wechsler per l’età scolare: analisi degli indici qualitativi e quantitativi

per la formulazione di ipotesi di funzionamentoIl bambino e il confronto con l’intelligenza:

premessa e principali finalità della formazione

Eventi e notizie

Alberta Alcetti

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:02 Pagina 17

Page 18: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria18 DICEMBRE

Liberi legamiLa sede di Genova dellaScuola in psicoterapia psi-coanalitica Coirag ha in-tessuto un libero legamecon l'Ordine degli Psicologidella Liguria, in occasionedell'invito a Genova di Sil-via Corbella: psicoanalista,gruppoanalista, da annidocente di psicoterapiaanalitica di gruppo dellaCoirag. In un'atmosfera intima,con un assetto circolareche ha permesso a tutti ipresenti all'evento di guar-darsi negli occhi, l'ospiteci ha presentato con ener-gia, entusiasmo ed affettoil suo ultimo libro, dal titoloappunto "liberi legami",edizione Borla. L'autrice dopo una brevepresentazione, ha solleci-tato domande e curiositàdai presenti, che non han-no tardato a sorgere, fa-cendo virare la presenta-zione dei temi del testo, in una armonica discussionegruppale. Il cuore di questo libro è quello di presentarela possibile esportazione di concetti relativi alla terapiadi gruppo, all’esperienza del vivere oggi nella nostrasocietà. Ad esempio l’utilizzo dei paradigmi che permeano il

pensiero della gruppoa-nalisi come la complessitàe la complementarietà,stimolano nei vari gruppil’esercizio del rispettodell’altro, la consapevo-lezza che non ci siano ve-rità date una volta pertutte e l’utilità di conte-stualizzare i differenti puntidi vista. Per contro anche la indi-vidualizzazione di aspettidistruttivi presenti nelgruppo: quali la ricercadel capro espiatorio e lacircolazione dei non detti,può permettere di rico-noscerli negli ambiti piùallargati, evitando le deriveconflittuali perniciose. I temi toccati da SilviaCorbella spaziano in variterritori: dalla coppia allafamiglia, dai conflitti ai per-doni, sino ai legami trapresente passato e futuro,il tutto illuminato dalla bus-

sola orientativa di concetti gruppoanalitici. Un testo ricco, vivace, ad ampio raggio, che allargal’impiego di ciò che si apprende attraverso l’esperienzanei gruppi terapeutici, all’esperienza di vita nei nostrigruppi quotidiani.

Elena Paloscia

Eventi e notizie

Piuttosto, tenerlo in considerazione quando serve al clinico:- valutare la capacità cognitiva del paziente, recuperando

specifici punti di forza e debolezza- “oggettivare” alcuni suoi vissuti impliciti di deficit, con i

quali può essere successivamente confrontato “…Nonho memoria…”

- misurare la sua capacità di affrontare la tolleranza dellafrustrazione, elemento utile sia per comprendere sulpiano clinico le difficoltà che il paziente porta al momento

della consultazione, sia per vagliare le sue possibilità diaccesso ad un trattamento psicologico

- rilevare la presenza di disturbi di pensiero, qui intesicome fallimenti nell’elaborazione dell’informazione

È possibile visionare le slide dell’evento e la bibliografia sulnostro sito nella sezione Formazione – Atti dei Convegni(www.ordinepsicologi-l iguria.it/la-formazione/atti-convegni.html), dopo avere effettuato l'autenticazioneall'area riservata.

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:03 Pagina 18

Page 19: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria 192015

La Posta in PalioVenerdì 20 Novembre 2015 è stato presentato all’Ordine ilsaggio “La Posta in Palio – l’azzardopatia tra letteratura epsicologia” Casa Ed. Amarganta, Rieti, dai coautori MauroSelis e Stefano Casarino, supportati da Nicoletta Coniocome discussant.Mauro Selis è psicologo psicoterapeuta in servizio pressoil SerT di Finale Ligure, musicologo e compagno di liceo diStefano Casarino, professore di lettere e Presidente dellaDelegazione di Cuneo dell'A.I.C.C. (Associazione ItalianaCultura Classica).I due autori con entusiasmo egrande complicità hanno presen-tato il libro mettendo in risaltoquella che è a mio avviso la suaprincipale ricchezza: l’integrazionetra psicologia e altre forme d’arte.In primis la letteratura ma poi an-che la musica e la pittura, que-st’ultima come valore aggiunto,grazie al prezioso contributo delladiscussant Nicoletta Conio, col-lega in servizio al SerT di Savona,ma anche pittrice e appassionatad’arte. La passione e il gioco sono i dueelementi che hanno accompa-gnato la stesura del libro e la suapresentazione e che ritengo pos-sano costituire un buon motivoper acquistare un saggio nonstrettamente tecnico ma che puòaiutare a stare in uno stato dellamente utile per lavorare con per-sone che soffrono di azzardopa-tia.È utile perché ci fa riflettere sul senso delle parole, cosìpreziose nel nostro lavoro, con la solidità di un letteratovero, che ci spiega perché non bisogna confondere illudus, quindi la ludopatia con l’azzardo, che dà origine al-l’azzardopatia. Il ludus è il gioco in sé che come è statodefinito da Huizinga è “un’azione o un’occupazione vo-lontaria, compiuta entro certi limiti di tempo e di spazio,secondo regole volontariamente assunte e che impegnanoin maniera assoluta, e che ha un fine in se stessa; accom-pagnata da un senso di tensione e di gioia e dallacoscienza di essere diversi dalla vita ordinaria” (Cit. in LaPosta in Palio pag. 12). Azzardo deriva dall’arabo az-zahr,dadi, che nell’antichità erano utilizzati per pratiche divinatorie.Quindi nel gioco d’azzardo il giocatore affida al fato e allancio dei dadi, un giro di slot o un gratta e vinci dei nostri

tempi, la sua fortuna. È utile perché connette le storie dei nostri pazienti con laStoria di tutti gli uomini, ci insegna che il gioco d’azzardoè sempre esistito nella storia dell’uomo (leggere il capitolodel libro “Giocano anche gli dei”) e che molti letterati,anche il cattolicissimo Manzoni, sono stati giocatori com-pulsivi.È utile perché ci aiuta a capire che lo Stato che sirimpingua le casse attraverso il gioco, mettendosi la co-scienza a posto con quell’odioso “Gioca responsabilmente”

di molte pubblicità, come ha evi-denziato Selis, è lo stesso “Statobiscazziere” descritto da un altrofamoso giocatore compulsivo,l'avventuriero Giacomo Casanovanel settecento. È utile perché ci fa entrare nellestorie delle persone che si sonoammalate, spesso dopo una pri-ma vincita che è il pericolo piùinsidioso. Nel libro troverete lestorie di Nino, Virgilio, Aldobrando,Vincenzina e Filippo.In conclusione è utile perché ciaiuta a giocare quindi a stare inquello spazio transazionale cheè stato smarrito dall'azzardopa-tico, letteralmente imprigionatonella gabbia della ripetizione edel concreto, e che è indispen-sabile aiutare a ricostruire comeprimo passo per la guarigione.Non penso sia casuale che dueoperatori del SerT siano appas-sionati di musica e di arte, potente

antidoto a cui fare appello nell’entrare in contatto con lostato della mente delle persone che soffrono di dipendenzepatologiche.Per brevità cito soltanto le altre forme d’arte presentate.La canzone Aspettando Jackpot (2012) che approfondisce,nel testo di Selis, le stigmate della personalità del giocatoredi slot machine, brano interpretato da due importanti mu-sicisti del rock-progressive degli anni settanta quali SilvanaAliotta alla voce e Marcello Capra alla chitarra.I quadri: I Bari di Caravaggio, la Crocifissione di Mantegnae i Giocatori di Cezanne.Il libro è disponibile anche in formato ebook al linkhttp://www.amarganta.eu/saggistica/la-posta-in-palio/

Marta Viola

Eventi e notizie

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:03 Pagina 19

Page 20: Carissimi colleghi,Alema, Gian Piero Gasperini, Luciano Maiani, Giorgio Pestelli e Paolo Scotto di Castelbianco, moderati da Nicla Vassallo, hanno discusso di simmetrie, tra ...

Psicologi e Psicologia in Liguria20 DICEMBRE

Ti invitiamo a inviare il tuo indirizzo mail personale a [email protected] per ricevere ogni mese lanewsletter degli eventi e ogni altra infor mazione sulla pro-fessione. Comunica inoltre il tuo indirizzo di posta ordinariaaggiornato per ricevere il giornale dell'Ordine direttamentea casa tua.

Orario apertura segreteria Lunedì 10 - 13 Martedì 10 - 14Mercoledì 14 - 18 Giovedì 10 - 14

Contatti utili Segreteria: [email protected] 010 541225Presidente: [email protected]: [email protected] per la deontologia: [email protected] 329 6129228

GIORNALE DELL’ORDINE DEGLIPSICOLOGI DELLA LIGURIA

n. 3 anno IX Dicembre 2015

Chiuso in redazione il 18-12-2015

REDAZIONE:Ordine degli Psicologi della Liguria

Piazza della Vittoria 11/b piano ammezzato 16121 Genova

telefono 010.541.225 - fax [email protected]@ordinepsicologiliguria.it

www.ordinepsicologiliguria.it

Direttore Responsabile: Lisa CaciaDirettore Editoriale: Alessandra Brameri

In redazione: Lara Belloni, Federico Lattes, Andrea Sbarbaro, Gabriele Schiaffino, Marta Viola

Registrato il 7 marzo 2001 presso il Tribunale di Genova al n° 13

Stampa: TIPOGRAFIA SANT’ANNAvia Madre F. Rubatto, 12-16 r. - 16124 Genova

tel. 010 2514274

Chi volesse sottoporre articoli per eventuali pubblicazionipuò inviare testi a [email protected] materiale inviato non viene restituito e la pubblicazionedegli articoli non prevede nessuna forma di retribuzione.

L’ANGOLO DEL BUONUMORE

ERRATA CORRIGE Nello scorso numero di ottobre a pagina 5 è comparso l’articolo “Cosaaccade in famiglia quando si ammala un bambino” seguito dal nome“Elena Molinari”. L’autrice è Francesca Riccardi che ha stilato il lavoro,di cui Elena Molinari e i colleghi del GdL Psicologia Ospedaliera hannofatto una revisione.

Giornalino n.3-2015_Flash 18/12/15 10:03 Pagina 20