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UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Delle Nuove Tecnologie In Medicina E Chirurgia Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia Tesi di Laurea Caratterizzazione della tiroidite cronica autoimmune giovanileRelatore: Candidata: Prof. Francesco Latrofa Valentina Verdiani Anno Accademico 2014-2015

Transcript of Caratterizzazione della tiroidite cronica autoimmune giovanile · è simile nelle due varianti, con...

UNIVERSITÀ DI PISA

Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Delle Nuove Tecnologie In Medicina E

Chirurgia

Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia

Tesi di Laurea

“Caratterizzazione della tiroidite cronica

autoimmune giovanile”

Relatore: Candidata:

Prof. Francesco Latrofa Valentina Verdiani

Anno Accademico 2014-2015

2

INDICE

1. RIASSUNTO ..................................................................................................... 4

2. INTRODUZIONE ............................................................................................ 7

Tiroidite cronica autoimmune ................................................................................... 7

Epidemiologia ........................................................................................................... 7

Eziologia .................................................................................................................... 8

Patogenesi ............................................................................................................... 11

Meccanismi umorali .......................................................................................... 11

Meccanismi cellulo mediati ............................................................................... 16

Clinica ..................................................................................................................... 20

Diagnosi .................................................................................................................. 23

Autoanticorpi ..................................................................................................... 24

Ecografia ............................................................................................................. 26

Terapia .................................................................................................................... 28

3. SCOPO DELLA TESI .................................................................................. 30

4. MATERIALI E METODI ............................................................................ 31

Gruppo di studio ..................................................................................................... 31

Dosaggi di laboratorio ............................................................................................ 31

Ecografia ................................................................................................................. 32

Analisi statistica ...................................................................................................... 32

5. RISULTATI ..................................................................................................... 33

Autoanticorpi .......................................................................................................... 33

Ecogenicità .............................................................................................................. 33

TSH ......................................................................................................................... 33

3

Valore del TSH, ecogenicità e autoanticorpi ......................................................... 34

Stratificazione per età ............................................................................................. 35

7. CONCLUSIONI ............................................................................................. 46

8. INDICE FIGURE .......................................................................................... 47

9. BIBLIOGRAFIA ............................................................................................ 48

RINGRAZIAMENTI ............................................................................................... 59

4

1. RIASSUNTO

La TCA giovanile è la principale causa di ipotiroidismo acquisito nei

bambini e negli adolescenti che risiedono nelle zone non iodio carenti ed è

la forma più comune di tiroidite, con una prevalenza dell’1.2%. Le ragazze

sono interessate più frequentemente dei ragazzi, anche prima della pubertà.

L’età di presentazione più comune è l’adolescenza, ma la TCA giovanile può

presentarsi a qualsiasi età, anche se è molto rara nel primo anno di vita, e

aumenta dopo i 5 anni.

Il nostro studio retrospettivo aveva lo scopo di caratterizzare meglio

la TCA giovanile. Abbiamo valutato l’età di insorgenza, la presenza degli

autoanticorpi anti-tiroide, l’ipoecogenicità della tiroide e abbiamo cercato di

identificare la prima alterazione clinica a manifestarsi.

Abbiamo selezionato tutti i pazienti di età inferiore ai 14 anni che

avevano eseguito un prelievo per la valutazione degli AbTg e/o degli AbTPO

presso il laboratorio di Endocrinologia dal 2003 al 2013 nel sospetto di una

tireopatia autoimmune. Dopo aver escluso i soggetti con altre tireopatie e

quelli che avevano valori normali del TSH, tiroide normoecogena e

autoanticorpi negativi venivano selezionati 205 pazienti (M=81; F=124; anni

8,4 ± 3,3).

In ognuno di questi soggetti venivano valutati TSH, FT4, AbTg,

AbTPO, ecografia tiroidea ed eventuale terapia con levo-tiroxina.

Gli autoanticorpi erano entrambi negativi nel 54,6% dei soggetti e

entrambi positivi nel 30,7%. La positività isolata degli AbTg era presente nel

12,7% dei soggetti e quella degli AbTPO nel 2%. La ghiandola era

5

ipoecogena nel 53,3% dei bambini. Un valore di TSH superiore alla norma,

al momento della visita o all’anamnesi, era presente nel 53,2% dei soggetti.

In poco più della metà dei casi la negatività degli AbTg e degli AbTPO

si correlava con una ghiandola normoecogena. Al contrario la positività degli

autoanticorpi, più degli AbTPO che degli AbTg, si correlava con una

ghiandola ipoecogena, p<0,001 e p=0,024 rispettivamente.

Poco più del 50% dei soggetti con AbTg o AbTPO positivi avevano il

valore del TSH superiore alla norma. Allo stesso modo la metà dei soggetti

con ghiandola ipoecogena presentavano il TSH superiore alla norma.

Nessuno di questi parametri (positività degli AbTg, positività degli AbTPO

e ipoecogenicità) correlava più dell’altro con il valore superiore alla norma

del TSH.

Fino a 4 anni di età la percentuale di soggetti con TSH superiore alla

norma (“ipertireotropinemia isolata”) era elevata (>70%), mentre gli

autoanticorpi erano assenti in tutti e la ghiandola ipoecogena in pochi

soggetti. La percentuale dei soggetti con TSH superiore alla norma si

riduceva progressivamente nelle successive fasce di età. Gli autoanticorpi

cominciavano a comparire a partire dai 4 anni di età. Soprattutto nel gruppo

tra 4 e 6 anni la percentuale di bambini con AbTg positivi era maggiore di

quella con AbTPO positivi e anche se la percentuale di positività degli

AbTPO saliva progressivamente nelle fasce di età successive non superava

mai quella degli AbTg. Per quanto riguarda l’aspetto ipoecogeno della

tiroide questo compariva precocemente, nel gruppo tra 2 e 4 anni di età,

anche se in un numero molto limitato di soggetti, per poi aumentare

progressivamente nelle successive fasce di età. Dall’analisi di questi dati

emergeva una differenza significativa nella distribuzione per età sia del

valore del TSH superiore alla norma, sia della positività degli AbTg, sia di

6

quella degli AbTPO, come pure della ipoecogenicità: TSH (p=0,003), AbTg

(p<0,001), AbTPO (p<0,001), ipoecogenicità (p<0,001).

Questi risultati confermano che la TCA giovanile è estremamente rara

prima dei 4 anni di età. Quindi un rilievo del TSH superiore alla norma in

questa fascia d’età riconosce una causa diversa dalla TCA giovanile

(“ipertireotropinemia isolata”). Nella TCA giovanile gli AbTg si

positivizzano prima degli AbTPO, e una buona percentuale di soggetti

presenta positività solo per i primi. Pertanto, a differenza degli adulti, per la

diagnosi è essenziale il dosaggio degli AbTg in aggiunta a quello degli

AbTPO. Inoltre questi dati sostengono l’ipotesi che nello sviluppo

dell’autoimmunità tiroidea la risposta alla Tg preceda quella alla TPO. Il

valore dell’ecografia per la diagnosi di TCA giovanile resta dubbio.

7

2. INTRODUZIONE

Tiroidite cronica autoimmune

L’ ipotiroidismo autoimmune identifica quelle condizione nelle quali

si ha una perdita di funzione della tiroide causata dalla distruzione su base

autoimmune della ghiandola. La forma più comune di patologia autoimmune

della tiroide è la tiroidite cronica linfocitaria nelle sue varianti: con gozzo,

subatrofica, atrofica. Altre forme sono la tiroidite postpartum, la tiroidite

silente (o indolore), la tiroidite focale e la tiroidite di Riedel3. Con il termine

tiroidite di Hashimoto, in accordo con la definizione data da Hashimoto

Hakaru nel 19124, veniva indentificata la forma con gozzo, anche se

attualmente questo termine viene utilizzato come sinonimo di tiroidite

cronica autoimmune in tutte le sue varianti. Il processo autoimmune alla base

è simile nelle due varianti, con gozzo e atrofica, ed è ancora incerto se esse

siano due entità distinte oppure rappresentino i due estremi dello spettro di

distruzione autoimmune della tiroide.

Epidemiologia

La tiroidite cronica autoimmune (TCA) è la patologia autoimmune

organo-specifica più frequente ed è la più comune causa di ipotiroidismo

spontaneo sia negli adulti che nei bambini5 (TCA giovanile) nelle aree non

iodio carenti. Nell’adulto la sua incidenza è di 0,3-1,5 casi/1000/anno6 ed è

influenzata dall’età, dal sesso e dall’ambiente. È più comune nelle donne7-9

e la sua prevalenza aumenta con l’età7. La popolazione giapponese è

8

maggiormente colpita, probabilmente come conseguenza di fattori genetici

e dell’esposizione cronica a una dieta ad alto contenuto di iodio.

Nei bambini e adolescenti la TCA giovanile è ritenuta la causa di circa

la metà dei casi di “gozzo eutiroideo”10 ed è la tiroidite più comune

nell’infanzia11. La sua prevalenza è dell’1,2%10. Sembra essere più frequente

in Nord America e in Giappone, con una netta prevalenza nel sesso

femminile12, anche prima della pubertà13. Il rapporto femmine maschi è di

circa 5:114-16. L’età di presentazione più comune è l’adolescenza, ma la TCA

può presentarsi a qualsiasi età, anche se è molto rara nei bambini al di sotto

di un anno17, e l’incidenza aumenta dopo i 5 anni3. Ci sono ancora numerose

controversie sulla evoluzione della TCA giovanile18.

Va sottolineato come la definizione di “giovanile” per la TCA non è

univoca. Infatti alcuni studi includono soggetti fino a 18 anni10,19, altri da 12

a 19 anni8, altri fino a 22 anni5, mentre negli studi di Radetti et al20,21, così

come in altri12,14, l’età media dei soggetti studiati era di circa 10 anni.

Eziologia

L’ eziopatogenesi è sicuramente multifattoriale con il contributo di

fattori genetici, costituzionali e ambientali22 .

La genetica sembra essere il fattore eziopatogenetico predominante

nella TCA giovanile. Infatti nelle famiglie dei bambini e adolescenti affetti

c’è un’alta percentuale di soggetti con titolo elevato degli AbTPO23,24, e la

prevalenza degli AbTPO è elevata tanto nelle femmine quanto nei maschi25.

La predisposizione genetica alla sviluppo della TCA è stata

confermata da studi epidemiologici che mostrano che la prevalenza della

TCA è più alta in alcune famiglie, che la prevalenza degli autoanticorpi è più

9

alta nei parenti di primo grado dei pazienti con TCA, e che c’è un alto tasso

di correlazione nei gemelli26. Un’ aumentata frequenza di HLA-DR3, di DR4

e di DR5 è stata segnalata nei pazienti con TCA di razza caucasica27. È stato

dimostrato che la sostituzione di aminoacidi nel gene della Tg può interferire

con l’HLA-DR3 conferendo la suscettibilità allo sviluppo della patologia

autoimmune tiroidea sia nei topi che negli uomini28. Questi polimorfismi

genetici della Tg possono predisporre allo sviluppo della TCA in vario modo,

ad esempio rendendo la molecola più immunogenica o favorendo

l’interazione con l’HLA di classe II28. Anche polimorfismi di CTLA-4,

proteina coinvolta nell’arresto della risposta immunitaria, sono stati associati

alla TCA29. I geni finora identificati conferiscono un basso livello di rischio

di sviluppo della TCA, pertanto è stato ipotizzato che la predisposizione

genetica è complessa e coinvolge numerosi geni con bassa penetranza30.

Inoltre diversi background genetici, probabilmente con meccanismi ereditari

diversi, possono determinare lo stesso fenotipo31. Una maggiore prevalenza

della TCA è stata segnalata anche in alcune anomalie cromosomiche, come

la sindrome di Turner32 e la sindrome di Down33,34.

Tra i fattori endogeni, non genetici, che svolgono un ruolo nella TCA

ci sono gli ormoni sessuali35,36, i glucocorticoidi37 ed il basso peso alla

nascita38.

Per quanto riguarda i fattori ambientali coinvolti nella patogenesi della

TCA quelli più importanti sono gli agenti infettivi, lo iodio, il trattamento

con alcuni farmaci (amiodarone, interferone(IFN) - α, interleuchina(IL) -2,

e GM-CSF) e le radiazione ionizzanti3.

Lo iodio svolge un ruolo particolare nello sviluppo della TCA. Dopo

l’introduzione dei programmi di iodio profilassi nelle regioni iodio carenti,

è stato segnalato un aumento della prevalenza degli autoanticorpi, soprattutto

10

degli AbTg39, dell’infiltrato linfocitario della tiroide e delle patologie

autoimmuni tiroidee in generale40. Questi dati sono stati confermati nello

studio che ha valutato il follow up degli abitanti di Pescopagano 15 anni dopo

l’introduzione della iodio profilassi. Questo studio ha dimostrato che

l’aumento dell’escrezione urinaria di iodio è associato ad un aumento degli

autoanticorpi circolanti e dell’ipotiroidismo, in particolare della forma

subclinica.41 È stato inoltre dimostrato che i pazienti con TCA che vengono

trattati con iodio hanno una maggior probabilità di sviluppare un

ipotiroidismo clinico. L’assunzione di iodio modifica l’incidenza

dell’ipotiroidismo come conseguenza sia di un’azione diretta sulla funzione

tiroidea, sia di uno stimolo all’autoimmunità42. Il meccanismo con cui lo

iodio determina una caduta della tolleranza immunologica nei confronti degli

antigeni tiroidei, in particolare della tireoglobulina, sono stati spiegati in un

recente studio in cui si dimostra che lo iodio smaschera degli epitopi criptici

della Tg aumentandone l’antigenicità. Questo evento, in soggetti

geneticamente predisposti, potrebbe indurre l’autoimmunità tiroidea.

L’effetto dello iodio è correlato con le caratteristiche intrinseche della Tg,

pertanto ogni livello di iodio modifica l’espressione delle patologie tiroidee.

Le manifestazioni cliniche che risultano dalla reazione autoimmune indotta

dallo iodio, in soggetti geneticamente predisposti, possono variare da un

fenotipo lieve di TCA in cui si ritrovano solo bassi livelli sierici di

autoanticorpi, in particolare degli AbTg, a forme più avanzate, caratterizzate

da alti livelli di AbTg e AbTPO e infiltrazione linfocitaria della tiroide, e

infine all’ipotiroidismo43.

11

Patogenesi

Nella patogenesi della TCA sia l’autoimmunità umorale che quella

cellulo-mediata hanno un ruolo importante. Una serie di fattori endogeni,

ambientali e genetici interagiscono tra loro portando all’attivazione di cellule

T autoreattive e, eventualmente, all’ipotiroidismo determinando

infiammazione e distruzione immuno-mediata del tessuto tiroideo. In questo

processo sono coinvolti numerosi meccanismi3.

Meccanismi umorali

I tre antigeni tiroidei principali contro cui si attiva l’autoimmunità

sono la tireoglobulina (Tg), la tireoperossidasi (TPO) e il recettore del TSH

(TSH-R) (Figura 1).

I meccanismi umorali dell’autoimmunità si manifestano attraverso la

produzione di autoanticorpi, principalmente di classe IgG, diretti contro

questi antigeni44. Sono stati descritti anche AbTg e AbTPO di classe IgA45.

Il fatto che nello stesso paziente questi autoanticorpi si presentino con una

notevole varietà sia delle catene pesanti che della catene leggere, e che siano

presenti diversi geni codificanti per le catene pesanti, le catene leggere e la

regione V degli AbTg e AbTPO46 sta ad indicare che molto probabilmente

nella TCA avviene una stimolazione policlonale dei linfociti B. Per la

produzione di questi autoanticorpi è fondamentale il continuo stimolo

antigenico da parte degli antigeni tiroidei47.

12

Figura 1

Figura 1- Caratteristiche degli autoantigeni tiroidei che possono contribuire alla loro immunogenicità. 2

La tireoglobulina (Tg), precursore degli ormoni tiroidei, viene

internalizzata dai tireociti e successivamente degradata con la liberazione

degli ormoni tiroidei in essa contenuti. Tuttavia una modesta quantità di Tg

viene rilasciata in circolo dove è accessibile alle cellule immunocompetenti.

L’immunizzazione con Tg di ceppi di topi suscettibili determina lo sviluppo

di una tiroidite negli animali, indicando che la Tg può comportarsi come un

autoantigene patogenetico48.

Modificazioni post-trascrizionali quale iodazione43 e glicosilazione49,

possano giocare un ruolo nell’antigenicità50.

Gli AbTg sono stati i primi autoanticorpi descritti da Roitt nel 1956 51.

Gli AbTg non possono fissare il complemento, ma possono formare

complessi immuni lungo la membrana basale dei follicoli tiroidei, inducendo

13

l'attacco del complemento ed il rilascio successivo di molecole pro-

infiammatorie. Attraverso il legame con il recettore per la porzione Fc delle

immunoglobuline presente sulle cellule NK, gli AbTg, come anche gli

AbTPO, possono attivare il meccanismo della citotossicità cellula-mediata

anticorpo dipendente (ADCC), ma l'importanza di questo meccanismo nella

TCA è poco chiaro52.

È stato ipotizzato che la tolleranza immunitaria dei linfociti B venga

persa prima nei confronti della Tg e successivamente della TPO, quindi la

produzione degli AbTg potrebbe essere il momento iniziale nello sviluppo

dell’autoimmunità tiroidea. Nello studio di Chen et al1 si dimostra che nei

topi immunizzati gli AbTg si positivizzano prima degli AbTPO, e inoltre che

nei sieri di 4 famiglie con un soggetto affetto da TCA giovanile si riscontra

una maggior prevalenza degli AbTg nei soggetti giovani, mentre in coloro

che avevano entrambi gli autoanticorpi gli AbTPO avevano un titolo molto

più elevato (Figura 2 A-B). Questa ipotesi è in accordo con alcuni, ma non con

tutti i dati biochimici, genetici e immunologici presenti su questi antigeni.

Da un lato i peptidi della Tg sono gli unici ad essere stati ritrovati da un

eluizione di complessi di immuno-istocompatibilità purificati presenti nel

tessuto tiroideo53. Inoltre polimorfismi della Tg (e non della TPO) insieme

all’HLA-DR conferiscono la suscettibilità allo sviluppo di tireopatie

autoimmuni50,54. Dall’altro lato la tolleranza immunitaria centrale nei

confronti della Tg dovrebbe essere maggiore di quella nei confronti della

TPO, dato che la Tg è maggiormente espressa a livello timico55. Anche la

tolleranza dei linfociti B dovrebbe essere maggiore nei confronti della Tg

dato che questa è riscontrabile nel siero56, a differenza della TPO57. Quindi

per lo sviluppo dell’autoimmunità tiroidea sembra essere meno importante

la tolleranza immunitaria centrale rispetto all’immunogenicità dell’antigene

14

unito ai polimorfismi genetici, che conferiscono la predisposizione genetica

allo sviluppo della malattia (Figura 2C).2

Figura 2

La tireoperossidasi (TPO)58 è espressa sulla superficie dei tireociti,

dove è coinvolta nella iodazione della Tg44. Gli epitopi riconosciuti dagli

anticorpi sono costanti nello stesso paziente, suggerendo che siano

determinati geneticamente59.

Gli AbTPO sono una delle principali caratteristiche della TCA. È stato

visto che gli AbTPO in vitro hanno un effetto citotossico, legando la TPO

espressa sulla membrana dei tireociti attivano il complemento determinando

così il danno cellulare60. La citotossicità degli AbTPO non è correlata con la

loro concentrazione60, ed è stata dimostrata solo per la sottoclasse IgG1,

almeno in vitro61. In vivo però la TPO è espressa solo sulla membrana interna

Figura 2- Sviluppo spontaneo degli autoanticorpi tiroidei: A- nei topi NOD.H2h4, B- negli umani con TCA giovanile; da Chen et al. 1 C- previsioni e osservazioni per lo sviluppo degli autoanticorpi tiroidei a confronto 2.

15

al follicolo e non è quindi accessibile agli autoanticorpi circolanti. Per questo

è stato ipotizzato che l’effetto citotossico di questi autoanticorpi sia un

effetto secondario alla distruzione dei follicoli da parte dei linfociti T

autoreattivi62. Infatti il passaggio transplacentare di questi autoanticorpi non

determina distruzione della tiroide nel feto, e i bambini nascono con una

tiroide perfettamente normale63. Quindi è stato ipotizzato un ruolo

predominante nella patogenesi della TCA dell’immunità cellulo mediata64.

Nonostante questo, studi autoptici forniscono una forte evidenza che siano

gli AbTPO ad essere correlati all’infiltrazione linfocitaria della ghiandola,

anche in assenza di una malattia clinicamente manifesta65 e sempre gli

AbTPO (e non gli AbTg) secondo studi epidemiologici sarebbero correlati

direttamente con lo di sviluppo dell’ipotiroidismo8,9. Inoltre, secondo alcuni

autori, avrebbero anche un’azione diretta nei confronti della TPO andando a

inibire la sua funzione66. Questa funzione però non è stata confermata da altri

studi67,68.

Il recettore del TSH (TSH-R) è un membro della famiglia dei recettori

accoppiati alle proteine G69. Questi recettori sono caratterizzati dalla

presenza di 7 segmenti transmebrana, collegati da 3 anse extracellulari e 3

intracellulari, la porzione N-terminale extracellulare e una coda C-terminale

intracitoplasmatica3.

Gli anticorpi diretti contro il recettore del TSH (TSH-receptor

antibody, TRAb) sono una famiglia funzionalmente eterogenea di

autoanticorpi dotati di attività stimolante o inibente la funzione tiroidea70. I

TRAb capaci di stimolare la funzione tiroidea (thyroid stimulating antibody,

TSAb) sono responsabili dell'ipertiroidismo nel morbo di Basedow. I più rari

TRAb con azione inibente la funzione ed il trofismo tiroideo (TSH-blocking

16

antibody, TBAb) contribuiscono alla patogenesi dell'ipotiroidismo nella

tiroidite di Hashimoto e nella tiroidite atrofica. I TBAb sono presenti nel

20% dei soggetti con ipotiroidismo autoimmune, si ritrovano soprattutto

nella forma atrofica e il loro passaggio transplacentare può produrre

ipotiroidismo neonatale transitorio. In rari casi i pazienti possono presentare

entrambe le tipologie di TRAb e conseguentemente l’attività tiroidea può

oscillare tra l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo71.

Meccanismi cellulo mediati

L’ipotesi iniziale che la patogenesi fosse dovuta agli autoanticorpi72 è

stata messa in dubbio da studi che hanno dimostrato che questi non hanno

alcun effetto sulle colture monostrato di cellule tiroidee non pretrattate con

tripsina62. Quindi è diventato chiaro che gli autoanticorpi non sono un fattore

fondamentale nella patogenesi della TCA. Roitt et al62 hanno suggerito che

gli autoanticorpi potessero agire solo su cellule già danneggiate, e che questo

danno potesse essere causato da cellule linfoidi sensibilizzate infiltranti la

tiroide. Il ruolo centrale dei linfociti T nell’indurre la TCA è stato confermato

da uno studio condotto su topi transgenici incapaci di produrre autoanticorpi

in cui era comunque possibile indurre un ipotiroidismo associato alle

classiche modificazioni istologiche e all’infiltrato linfocitario tiroideo

presenti nella TCA73.

Dopo la stimolazione antigenica, i linfociti T CD4 possono

differenziarsi in due sotto-popolazioni74: Th1 e Th2. Le cellule Th1

secernono Il-2, IFN-γ a TNF-α, regolano la risposta immunitaria cellulo

mediata e attivano i linfociti citotossici. Le cellule Th2 secernono

principalmente IL-4, IL-5, IL-6 e IL-10 e attivano la produzione di anticorpi

da parte dei linfociti B.

17

I linfociti T CD4 riconoscono l’antigene presentato in associazione

con molecole HLA di classe II espresse sulla superficie delle cellule

presentanti l’antigene (APCs). Il complesso antigene-HLA presente

sull’APC interagisce con il recettore dei linfociti T (TCR). Per indurre

l’attivazione dei linfociti T a questo primo segnale deve essere associato un

secondo stimolo, il più efficace è il legame della molecola “co-stimolatoria”

B7, presente sulle APCs, con il CD28, espresso sulla membrana dei linfociti

T. Sui linfociti T attivati viene espressa anche la molecola cytolytic T

lymphocyte associated antigen-4 (CTLA-4) che compete con il CD28 per il

legame con B7 inducendo anergia75. La proteina CTLA-4 quindi è coinvolta

nell’arresto della risposta immunitaria. Polimorfismi di questa proteina sono

stati associati a patologie autoimmuni ed in particolare alla TCA29.

I linfociti T citotossici svolgono un ruolo diretto nel danno cellulare,

attraverso il rilascio di mediatori citolitici solubili, come le perforine76. Altro

meccanismo coinvolto nel danno cellulare nella TCA è quello costituito da

FAS-FAS-ligando77, che induce l’apoptosi.

18

Figura 3

Figura 3- Rappresentazione schematica dei meccanismi immunitari coinvolti nella patogenesi delle malattie autoimmuni tiroidee.

Fattori Ambientali Fattori Genetici e

Costituzionali

Danno tiroideo e rilascio di auto-antigeni (Ag)

Presentazione degli Ag dalle APCs

Attivazione dei linfociti T CD4+

Risposta prevalente Th1 Risposta prevalente Th2

Attivazione Linfociti citotossici

Attivazione Linfociti B

Produzione di Ab

TgAb, TPOAb TRAb

Interazione B7 – CD28 Interazione B7 – CTLA-4

Anergia

Danno tireociti

Tiroidite Cronica Autoimmune Morbo di Basedow

TSHBAb TSAb

Il-2; IFN-γ; TNF-β IL-4; IL-10; IL-13

19

Anatomia patologica

Le alterazioni macroscopiche presenti nei pazienti con TCA sono

variabili e vanno dalla presenza di una ghiandola aumentata di volume nella

tiroidite di Hashimoto propriamente detta, alla riduzione di volume nella

forma atrofica. Da un punto di vista istologico78 la TCA è caratterizzata da

una distruzione dei follicoli tiroidei, dalla presenza di un infiltrato

linfocitario più o meno marcato e da fibrosi (Figura 4). I tireociti appaiono

ingranditi ed assumano una colorazione acidofila (cellule di Hürthle o

Askanazy). L’infiltrato linfocitario, costituito sia da cellule B che T79,80, può

essere diffuso e può organizzarsi in modo da formare veri e propri follicoli

linfatici. Questi processi coinvolgono solitamente l’intera ghiandola, ma

possono anche essere focali (tiroidite focale). La fibrosi è più abbondante

nella forma atrofica81.

Figura 4

Figura 4- Caratteristiche istologiche della tiroidite cronica autoimmune con infiltrato linfocitario diffuso.

20

Clinica

La presentazione clinica della TCA è variabile. Quando

l’ipotiroidismo acquisito autoimmune insorge precocemente, intorno ai sei

mesi di vita, i segni e i sintomi sono simili a quelli di bambini con

ipotiroidismo congenito sfuggiti allo screening17. Un segno inziale

dell’ipotiroidismo nei bambini può essere una crescita inferiore alla norma.

Nei bambini più grandi e negli adolescenti i sintomi sono simili a quelli

dell’adulto3. Frequentemente però sia gli adulti che i bambini affetti da TCA

sono completamente asintomatici e i motivi per cui vengono fatti

accertamenti sulla funzione tiroidea possono essere la familiarità o il

riscontro di una funzione tiroidea alterata nel corso di altre indagini14.

Sul piano clinico la tiroidite di Hashimoto è caratterizzata dalla

presenza di un gozzo di consistenza gommosa alla palpazione13, che

raramente può raggiungere dimensioni tali da determinare sintomi da

compressione (disfagia, dispnea e/o sensazione di “ingombro” al livello del

collo). Il gozzo può rimanere stazionario o ridursi gradualmente nel tempo.

Spesso i pazienti presentano una normale funzione tiroidea al momento della

diagnosi e nel corso di mesi o anni si può assistere alla graduale evoluzione

verso l’ipotiroidismo.

Nella variante atrofica di TCA, la tiroide non è palpabile e i pazienti

presentano spesso un ipotiroidismo clinico o subclinico già alla diagnosi.

Questa forma di tiroidite è inoltre responsabile del mixedema idiopatico

dell’adulto, una forma oggi molto rara di ipotiroidismo grave che può

presentarsi in soggetti, spesso donne anziane, in cui l’ipotiroidismo è rimasto

a lungo misconosciuto.

21

Nelle forme giovanili si possono distinguere, come nell’adulto, sia la

variante con gozzo (tiroidite di Hashimoto) sia la forma atrofica17. La forma

atrofica sembra essere più comune nei bambini, la variante con gozzo negli

adolescenti. La TCA può manifestarsi da sola o può essere associata ad altre

malattie autoimmuni, in particolare al diabete mellito di tipo1. Infatti nei

pazienti affetti da TCA si possono ritrovare autoanticorpi diretti contro la

corteccia surrenale (1-2%), le cellule parietali gastriche (10-30%), le cellule

delle isole pancreatiche (1-3%), il fattore intrinseco (1%), il DNA, le IgG o

i fosfolipidi82. La combinazione della TCA con altre malattie autoimmuni

organo specifiche è denominata Sindrome Polighiandolare Autoimmune

(APS)13.

Nella storia naturale della TCA la positività dei marker di

autoimmunità tiroidea è il primo evento e può precedere anche di molti anni

l’insorgenza dell’ipotiroidismo. Al momento della diagnosi la TCA si può

associare all’eutiroidismo, più frequentemente, all’ipotiroidismo subclinico,

all’ipotiroidismo clinico, ma anche alla più rara tireotossicosi

(Hashitossicosi)83,84. Numerosi studi12,85,86 hanno dimostrato che la TCA

giovanile si associa più tipicamente all’eutiroidismo al momento della

diagnosi. I fattori principali che influenzano lo stato della funzionalità

tiroidea al momento della diagnosi sono l’età, i disordini cromosomici, altre

patologie autoimmuni e fattori ambientali. In particolare sembrano essere

correlati ad una maggiore disfunzione tiroidea le forme più precoci3 e quelle

associate ad alcune sindromi cromosomiche come la sindrome di Down o la

sindrome di Turner. Alcune patologie autoimmuni sembrano invece ridurre

il rischio di disfunzione tiroidea85,87.

Il rilievo occasionale di un TSH superiore alla norma associato alla

presenza del gozzo può essere la prima manifestazione clinica

dell’ipotiroidismo indotto dalla TCA. In presenza di un valore del TSH

22

superiore alla norma, il dosaggio degli ormoni tiroidei (in particolare della

FT4) permette di distinguere l’ipotiroidismo subclinico (ormoni tiroidei

normali) da quello clinico (ormoni tiroidei ridotti).

La positività degli AbTPO e il TSH superiore alla norma sembrano

essere i fattori più importanti nel prevedere la progressione verso

l’ipotiroidismo clinico negli adulti8,9, infatti in presenza di entrambi questi

fattori la progressione è del 5% per anno88. In un recente studio il valore di

TSH superiore alla norma sembra essere un fattore di rischio molto più forte

rispetto alla positività per gli AbTPO89. Anche l’ipoecogenicità della tiroide

all’ecografia permette di indentificare quei soggetti che sono a rischio di

progressione verso l’ipotiroidismo clinico90.

Anche la TCA giovanile è caratterizzata dalla tendenza a progredire

verso l’ipotiroidismo clinico. La presenza del gozzo e degli AbTg elevati al

momento della diagnosi, insieme al progressivo aumento sia degli AbTPO

che del valore del TSH superiore alla norma possono essere considerati come

fattori predittivi della progressione verso l’ipotiroidismo20. Il valore del TSH

superiore alla norma sembra essere, come per gli adulti89, il fattore predittivo

più importante21. Secondo una studio condotto da Fava et al91 anche

l’ecografia, come negli adulti90, potrebbe essere un mezzo per identificare

quei soggetti che sono a maggior rischio di progredire verso un ipotiroidismo

clinicamente manifesto.

Raramente si osserva l’evoluzione da ipotiroidismo a tireotossicosi

(Hashitossicosi). Tale fenomeno è dovuto a processi di distruzione dei

follicoli tiroidei causati da meccanismi immunitari, con rapida dismissione

in circolo di ormoni tiroidei immagazzinati nella ghiandola con conseguente

tireotossicosi transitoria. Infine, è rara l’evoluzione della TCA verso il morbo

di Basedow 92. Secondo un recente studio, in almeno il 3,7% dei bambini e

23

adolescenti con Morbo di Basedow, l'insorgenza di ipertiroidismo può essere

preceduta da una diagnosi TCA giovanile, sia con ipotiroidismo che con

eutiroidismo93. Un meccanismo che potrebbe essere ipotizzato per tenere

conto del cambiamento della TCA a morbo di Basedow è l'alterazione

nell'attività biologica dei TRAb da anticorpi prevalentemente tiroide-

bloccanti, durante la fase di ipotiroidismo, ad anticorpi stimolanti la tiroide

quando si manifesta l’ipertiroidismo94.

Diagnosi

La diagnosi di TCA si basa sulla presenza degli autoanticorpi (AbTg

e AbTPO) e sull’aspetto ipoecogeno della tiroide all’ecografia. Questi due

marcatori permettono di differenziare la forma autoimmune da altre forme

di ipotiroidismo95. Negli adulti ci possono essere anche rari casi di

ipertireotropinemia isolata, (valori di TSH superiori alla norma con normali

livelli degli ormoni tiroidei e normoecogenicità della tiroide). Questo quadro

può essere dovuto a mutazioni che inattivano parzialmente il recettore del

TSH, a resistenza agli ormoni tiroidei (sindrome di Refetoff) o a altri

difetti96. Alcuni casi di ipertireotropinemia isolata sono stati recentemente

associati alla presenza di autoanticorpi eterofili diretti contro il TSH che

formano nel siero macrocomplessi, definiti macroTSH, che sono

difficilmente eliminabili, biologicamente non attivi, ma che vengono rilevati

con le tecniche di dosaggio del TSH97,98. Soprattutto nei bambini è comune

il rilievo di una ipertireotropinemia isolata di incerto significato clinico.

Spesso sono forme di ipotiroidismo congenito insorte tardivamente e

sfuggite allo screening neonatale. Ci possono essere anche forme di

disgenesia tiroidea, come una ghiandola ectopica, o difetti congeniti nella

catena di sintesi degli ormoni tiroidei99. È stato dimostrato che il riscontro di

24

un’ipertireotropinemia isolata è più frequente nei bambini prematuri100 e in

coloro che sono nati da tecniche di fecondazione assistita101.

Un’altra diagnosi differenziale importante è con l’ipertireotropinemia

associata all’obesità, condizione sempre più frequente. Oltre all’aumento del

TSH in questi soggetti si ritrova anche l’ipoecogenicità della tiroide, dovuta

dalla presenza di abbondante tessuto adiposo a livello del collo102, che

complica la diagnosi differenziale102-104.

Autoanticorpi

La presenza di AbTg e AbTPO è estremamente frequente nella TCA

degli adulti, infatti gli AbTPO si ritrovano in circa il 90% dei pazienti105 e

gli AbTg nel 70% circa106. Non è infrequente trovare elevati valori degli

AbTPO con gli AbTg negativi, mentre il rilievo contrario è molto raro

nell’adulto8. Per questo gli AbTg spesso vengono dosati solo nel sospetto di

TCA quando gli AbTPO sono negativi. Nelle forme giovanili di TCA invece

gli autoanticorpi anti-tiroide sono più frequentemente negativi o a più basso

titolo107. Bassi titoli di AbTg e AbTPO si possono ritrovare anche nei

soggetti affetti da patologie tiroidee non autoimmuni, come il gozzo

multinodulare e il carcinoma papillare della tiroide, e anche in soggetti sani.

Dallo studio NHANESIII8 è emerso che nella popolazione generale la

positività degli AbTPO è del 13±0,4% e quella degli AbTg è dell’11,5±0,5%.

La percentuale è più elevata nel sesso femminile e aumenta con l’età. Anche

nella popolazione esente da malattia è riscontrabile una certa percentuale di

soggetti con positività per gli AbTg.

Nei bambini e negli adolescenti non sembrano esserci grosse

differenze rispetto agli adulti per quanto riguarda la positività degli

25

autoanticorpi. Infatti considerando la popolazione caucasica tra i 12 e i 19

anni è stato rilevato che la prevalenza degli AbTg è simile a quella degli

AbTPO e la prevalenza di entrambi aumenta con l’età8. Risultati simili sono

emersi da un altro studio di Prentice et al19, in cui sono stati valutati soggetti

fino a 18 anni. Invece nello studio di Chen et al1 si evidenzia che, a differenza

della popolazione adulta, nei bambini è più facile ritrovare gli AbTg positivi

e gli AbTPO negativi rispetto al contrario. Questi dati sono in parte

confermati anche da un altro recente studio20.

Mettendo in relazione il valore del TSH aumentato (>4,5 mI.U./L) e

l’ipotiroidismo clinico con la positività degli autoanticorpi si vede che

nell’adulto entrambi correlano in modo significativo con gli AbTPO e non

con gli AbTg8. Inoltre in nessun soggetto con ipotiroidismo clinico sono

presenti gli AbTg in assenza degli AbTPO. Sono infatti gli AbTPO ad essere

maggiormente associati all’infiltrato linfocitario65 e al rischio di sviluppare

ipotiroidismo8,9. Nei bambini, come negli adulti, è stata rilevata una relazione

tra l’insorgenza dell’ipotiroidismo e la positività degli AbTPO, o di entrambi

gli autoanticorpi, ma non per quella isolata degli AbTg12; anche se in un altro

studio20 viene dimostrato che esiste una correlazione positiva tra il valore del

TSH superiore alla norma e la positività sia degli AbTg che degli AbTPO.

L'assenza di AbTPO e/o AbTg circolanti non esclude la diagnosi di

TCA, poiché in una minoranza di pazienti con questa malattia, specie nelle

prime decadi di vita107,108, gli autoanticorpi possono risultare entrambi

negativi. Questa forma prende il nome di TCA "sieronegativa", la cui

prevalenza nell’adulto è stimata intorno al 5% dei soggetti con

ipotiroidismo108. In questi casi è necessario eseguire l’ecografia tiroidea.

26

Ecografia

Nella TCA l’ecografia è essenziale per la diagnosi permettendo di

determinare la forma, il volume e soprattutto la struttura della tiroide. Sia

negli adulti che nei bambini l’aspetto tipico della tiroide è quello di una

ghiandola aumentata di volume, con ecostruttura disomogenea con aree

ipoecogene109 o con un’ipoecogenicità diffusa110. Questo caratteristico

pattern ecografico è dovuto alla diffusa infiltrazione linfocitaria su base

autoimmune della ghiandola.

Con l’utilizzo del color-doppler si può evidenziare una diffusa

vascolarizzazione ghiandolare nelle forme di ipotiroidismo non trattato, per

stimolazione da parte del TSH111. Anche l’elastosonografia può aiutare nella

diagnosi indicando una consistenza aumentata del tessuto tiroideo 112.

Numerosi studi, condotti sia su soggetti affetti da tiroidite di

Hashimoto113, sia sulla popolazione generale114, dimostrano che

l’ipoecogenicità della tiroide, e anche l’aspetto disomogeneo del tessuto

ghiandolare, correlano con la positività degli AbTPO, più che degli AbTg

(Figura 5). Anche nei bambini un pattern eterogeneo del tessuto tiroideo

all’ecografia è più comune nei soggetti con AbTPO positivi, anche se non

c’è correlazione con il titolo115.

27

Figura 5

Figura 5- Percentuale di soggetti con tiroide ipoecogena all’ecografia in relazione con il titolo degli AbTg e degli AbTPO 114.

Secondo alcuni studi l’ipoecogenicità della tiroide sarebbe un segno

utile non solo per la diagnosi di ipotiroidismo ma anche nell’identificare quei

soggetti che sono predisposti a svilupparlo nel tempo90. Quindi l’ecografia

tiroidea insieme al dosaggio degli autoanticorpi anti-tiroide è utile per

identificare soggetti con una malattia tiroidea autoimmune preclinica o

coloro a rischio di svilupparla nell'ambito di una popolazione

apparentemente sana110,116. Inoltre, negli adulti, sembrerebbe un marker più

sensibile rispetto alla positività degli autoanticorpi per la diagnosi e nel

predire una disfunzione tiroidea116. Quindi alcuni autori sostengono che il

pattern ipoecogeno della tiroide rappresenti uno stadio precoce della TCA90.

L’ecografia è importante per la diagnosi anche nelle forme di TCA

giovanile117, però la sua sensibilità sembra essere minore rispetto

all’adulto118. Inoltre sarebbe anche meno sensibile rispetto alla positività

degli autoanticorpi119. In un recente studio infatti è stato dimostrato che la

28

percentuale di soggetti con aspetto ipoecogeno della tiroide al momento della

diagnosi di TCA è del 37%, ed aumenta nel corso del follow up119. Quindi

nei bambini l’ipoecogenicità potrebbe non essere un segno di autoimmunità.

D’altra parte un’ecogenicità eterogenea è stata descritta di tanto in tanto

prima della comparsa degli autoanticorpi13, e sembrerebbe essere un segno

di progressione verso l’ipotiroidismo clinico91. Quindi l’ipoecogenicità

potrebbe rappresentare, come negli adulti90, uno stadio precoce della storia

naturale della TCA.

Terapia

Nei rarissimi casi con gozzo di grandi dimensioni e con compressione

tracheale è indicato l’intervento di tiroidectomia, mentre il paziente senza

gozzo o con gozzo di piccole dimensioni e con eutiroidismo non richiede

alcun trattamento.

La conseguenza più frequente della TCA è l’insorgenza di

ipotiroidismo il cui trattamento è agevole con la terapia ormonale sostitutiva.

La terapia sostitutiva ideale è quella in grado di fornire l’esatta proporzione

di T4 e T3 secrete dalla ghiandola in condizioni normali. Iniziali tentativi di

riprodurre la secrezione tiroidea mediante la somministrazione

contemporanea di T4 e T3 furono rapidamente abbandonati poiché i pazienti

presentavano manifestazioni di tireotossicosi120; da allora le linee guida

indicano la T4 come ormone di scelta nella terapia dell’ipotiroidismo121.

Nei soggetti con ipotiroidismo clinico la terapia sostitutiva è

obbligatoria mentre il dibattito è ancora aperto per quanto riguarda la terapia

dell’ipotiroidismo subclinico122. Tutti gli autori concordano nel trattare

l’ipotiroidismo subclinico quando il TSH è maggiore di 10 mU.I./L, mentre

29

un gruppo di esperti si è recentemente dichiarato contrario al trattamento di

pazienti con ipotiroidismo subclinico quando il TSH è compreso tra 4,5 e 10

mI.U./L123. Queste conclusioni sono comunque state contestate da un

consenso raggiunto dall’ American Association of Clinical Endocrinologists

(AACE), dall’ American Thyroid Association (ATA) e dall’ Endocrine

Society (TES)124.

La dose iniziale di levo-tiroxina è basata sul peso, sul sesso e sull’età.

In genere nell’adulto si calcola una dose di L-T4 pari a 1,6 µg/Kg di peso

corporeo al giorno. Nelle forme di TCA giovanile invece si può cominciare

con una dose di 25 µg/die per i bambini e 50 µg/die per gli adolescenti3. La

concentrazione sierica di TSH è il più sensibile indice di efficacia degli

ormoni tiroidei125,126 e nell’ipotiroidismo primitivo rappresenta dunque il

valore più utile per regolare la dose di L-T4. La maggior parte degli esperti

concorda nel porre come obiettivo valori di TSH compresi tra 0,5 e 2

mU.I./L121.

E’ stato ipotizzato che nelle forme di tiroidite di Hashimoto il

trattamento con L-T4 possa determinare la riduzione del volume del gozzo.

Tale ipotesi è stata recentemente confermata in uno studio condotto su

bambini affetti da TCA127. Tuttavia non sono presenti al momento sufficienti

evidenze per raccomandare il trattamento con L-T4 a tale scopo.

30

3. SCOPO DELLA TESI

L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato la caratterizzazione

della TCA giovanile. Abbiamo valutato la positività degli AbTg, degli

AbTPO, l’ipoecogenicità della tiroide all’ecografia, il valore del TSH e come

questi si correlavano tra di loro. Inoltre abbiamo valutato come questi

elementi si distribuivano nelle varie fasce di età per indentificare la

manifestazione clinica più precoce della TCA giovanile.

31

4. MATERIALI E METODI

Gruppo di studio

Sono stati selezionati tutti i pazienti di età inferiore ai 14 anni che

avevano eseguito un prelievo per dosare gli autoanticorpi tiroidei (AbTg e

AbTPO) presso il laboratorio di Endocrinologia dal 2003 al 2013, nel

sospetto di una patologia tiroidea autoimmune. I motivi principali per cui

questi soggetti avevano eseguito la visita erano la familiarità per patologie

tiroidee autoimmuni e il pregresso rilievo di un TSH superiore alla norma.

423 pazienti rispondevano a questi criteri. Venivano esclusi i soggetti con

ipotiroidismo congenito (n=71), quelli con patologia nodulare incluso il

carcinoma della tiroide (n=19), quelli con morbo di Basedow (n=8), e tutti

quei soggetti che presentavano tiroide normofunzionante, normoecogenicità

e autoanticorpi negativi (n=120). 205 pazienti (M=81; F=124; anni 8,4 ± 3,3)

che presentavano un’alterazione del TSH o un pattern ipoecogeno della

tiroide o la positività per gli AbTg o per gli AbTPO venivano inclusi nello

studio.

Venivano valutati: TSH, FT4, AbTg, AbTPO, ecografia tiroidea ed

eventuale terapia con levo-tiroxina.

Dosaggi di laboratorio

L’FT4 (7-17 pg/mL) veniva dosato mediante dosaggio immunologico

competitivo (VITROS ECi/ECiQ, Ortho-clinical Diagnostics, Johnson and

Johnson, Buckinghamshire, UK).

32

Il TSH veniva dosato mediante dosaggio immunometrico in

chemiluminescenza in fase solida a doppio sito (Immulite 2000, Euro/DPC,

Siemens Healtcare Diagnostics, Gwynedd, UK; valori normali 0,4 – 3,6

µU/ml). Un valore del TSH≥4,5 mU.I./l veniva considerato patologico.

Gli AbTg (positivi >30 U.I./ml) e gli AbTPO (positivi >10 U.I./ml)

venivano dosati mediante dosaggio immunoenzimometrico (AIA-Pack,

Tosoh Bioscience, Giappone).

Ecografia

L’ecografia tiroidea era stata eseguita mediante apparecchio Technos,

Esaote Biomedica, Genova, Italia, con un trasduttore lineare a 7,5 MHz.

In base all’ecogenicità i pazienti venivano classificati in due gruppi:

- con tiroide normoecogena (inclusi quelli che avevano una tiroide solo

lievemente ipoecogena).

- con tiroide ipoecogena.

Analisi statistica

Per l’analisi statistica veniva usato il programma SPSS 13.0 per

Windows. Il confronto tra percentuale di positività degli AbTg, degli

AbTPO, ipoecogenicità e valore del TSH veniva eseguito mediante test del

Chi-square. La differenza nella distribuzione per età veniva valutata

utilizzando il test del Chi-square for trend. I valori di p < 0,05 erano

considerati statisticamente significativi.

33

5. RISULTATI

Autoanticorpi

Nei 205 soggetti veniva valutata la positività degli AbTg e degli AbTPO

(figura 6).

- 112 soggetti (54,6%) presentavano sia gli AbTg che gli AbTPO

negativi.

- 63 soggetti (30,7%) presentavano sia gli AbTg che gli AbTPO

positivi, con titolo medio di 642,3 U.I./ml per gli AbTg e di 405,3

U.I./ml per gli AbTPO.

- 26 soggetti (12,7%) presentavano gli AbTg positivi (titolo medio

480,1 U.I/ml) e gli AbTPO negativi.

- 4 soggetti (2%), presentavano gli AbTPO positivi (titolo medio 300,6

U.I./ml) e gli AbTg negativi.

Ecogenicità

L’ecografia tiroidea era disponibile in 197 pazienti dei 205 selezionati.

Di questi, 92 (46,7%) presentavano un pattern normoecogeno e 105 (53,3%)

un pattern ipoecogeno (figura 7). 43 soggetti (21,8%) avevano una ghiandola

marcatamente ipoecogena

TSH

Un TSH superiore alla norma (≥4,5 mU.I./l) veniva rilevato al

momento della visita o era stato evidenziato in precedenza in 109 dei 205

soggetti (53,2%). Di questi 49 erano già in terapia con levo-tiroxina, 6

34

avevano un ipotiroidismo clinico e 54 un ipotiroidismo subclinico non

trattato. 96 pazienti (46,8%) presentavano invece un TSH sempre normale e

non avevano mai eseguito terapia con levo-tiroxina (figura 8).

Ecogenicità e autoanticorpi

La presenza degli autoanticorpi veniva correlata con l’ecogenicità

della ghiandola nei 197 in cui era disponibile un’ecografia tiroidea (figura 9).

- 111 pazienti avevano gli AbTg negativi e 86 gli AbTg positivi. Tra i

pazienti con AbTg negativi la ghiandola era normoecogena in 60

(54,1%) e ipoecogena in 51 (45,9%), mentre tra quelli con AbTg

positivi la ghiandola era normoecogena in 32 (37,2%) e ipoecogena in

54 (62,8%) (p=0,024).

- 132 pazienti avevano gli AbTPO negativi e 65 gli AbTPO positivi.

Tra i pazienti con AbTPO negativi la ghiandola era normoecogena in

78 (59,1%) e ipoecogena in 54 (40,9%), mentre tra quelli con AbTPO

positivi la ghiandola era normoecogena in 14 (21,5%) e ipoecogena in

51 (78,5%) (p<0,001).

Valore del TSH, ecogenicità e autoanticorpi

La positività degli autoanticorpi e l’ipoecogenicità della tiroide

venivano correlati con il valore del TSH (figura 10).

- Degli 89 pazienti con gli AbTg positivi 39 (43,8%) avevano il TSH

normale e 50 (56,2%) il TSH superiore alla norma.

35

- Dei 67 pazienti con gli AbTPO positivi 28 (41,8%) avevano il TSH

normale e 39 (58,2%) il TSH superiore alla norma.

- Dei 105 pazienti con la ghiandola ipoecogena 55 (52,4%) avevano il

TSH normale e 50 (47,6%) il TSH superiore alla norma.

- Non c’era nessuna differenza nella percentuale dei soggetti con TSH

superiore alla norma confrontando il gruppo con AbTg positivi con

quello con AbTPO positivi (p=0,06) e con quello con ipoecogenicità

(p=0,23). Allo stesso modo non c’era differenza nella percentuale dei

soggetti con TSH superiore alla norma nel gruppo con AbTPO positivi

rispetto a quello con ipoecogenicità (p=0,17).

Stratificazione per età

La distribuzione per fasce di età dei soggetti con TSH superiore alla

norma, di quelli con AbTg positivi, di quelli con AbTPO positivi e di quelli

con tiroide ipoecogena è riportato nella figura 11.

- Dei 16 bambini con età inferiore a due anni, 12 (75%) presentavano il

TSH superiore alla norma e nessuno presentava gli AbTg positivi, gli

AbTPO positivi e l’ecografia ipoecogena.

- Dei 14 bambini di età tra 2 e 4 anni, 11 (78,6%) avevano il TSH

superiore alla norma, nessuno presentava gli AbTg e/o gli AbTPO

positivi, e 3 (21,4%) avevano un pattern ipoecogeno.

- Dei 19 bambini di età fra 4 e 6 anni, 13 (68,4%) presentavano il TSH

superiore alla norma, 9 (47,4%) gli AbTg positivi e 2 (10,5%) gli

AbTPO positivi. Dei 17 pazienti in cui era disponibile l’ecografia la

ghiandola era ipoecogena in 4 (23,5%).

36

- Dei 42 bambini di età fra 6 e 8 anni, 19 (45,2%) presentavano il TSH

superiore alla norma, 20 (47,6%) gli AbTg positivi e 15 (35,7%) gli

AbTPO positivi. Dei 41 pazienti in cui era disponibile l’ecografia la

ghiandola era ipoecogena in 26 (63,4%).

- Dei 42 bambini di età fra 8 e 10 anni, 22 (46,8%) presentavano il TSH

superiore alla norma, 25 (53,2%) gli AbTg positivi e 18 (38,3%) gli

AbTPO positivi. Dei 45 pazienti in cui era disponibile l’ecografia la

ghiandola era ipoecogena in 25 (55,6%).

- Dei 47 bambini di età fra 10 e 12 anni, 26 (55,3%) presentavano il

TSH superiore alla norma, 24 (51,1%) gli AbTg positivi e 22 (46,8%)

gli AbTPO positivi. Dei 46 pazienti in cui era disponibile l’ecografia

la ghiandola era ipoecogena in 34 (73,9%).

- Dei 20 adolescenti di età tra 12 e 14 anni, 6 (30%) avevano il TSH

superiore alla norma, 11 (55%) gli AbTg positivi, 10 (50%) gli

AbTPO positivi, e 13 (65%) avevano un pattern ipoecogeno.

Vi era una differenza significativa nelle distribuzione per età sia del

valore del TSH superiore alla norma, sia della positività degli AbTg, sia di

quella degli AbTPO, come pure della ipoecogenicità: TSH (p=0,003), AbTg

(p<0,001), AbTPO (p<0,001), ipoecogenicità (p<0,001).

37

Figure risultati

Figura 6

Figura 6- Negatività e positività degli AbTg e degli AbTPO.

Figura 7

Figura 7- Ecogenicità tiroidea.

38

Figura 8

Figura 8- Percentuale di soggetti con TSH normale e con TSH superiore alla norma.

Figura 9

Figura 9- Correlazione degli AbTg e degli AbTPO con l’ecogenicità della tiroide.

p=0,024 p<0,001

39

Figura 10

Figura 10- AbTg positivi, AbTPO positivi, ipoecogenictà e TSH superiore alla norma.

n.s.

n.s.

n.s.

40

Figura 11

Figura 11- Valore del TSH superiore alla norma, positività degli AbTg, positività degli AbTPO e ipoecogenicità della tiroide in rapporto all’età.

41

6. DISCUSSIONE

Il nostro studio retrospettivo aveva lo scopo di caratterizzare la TCA

giovanile, in particolare abbiamo valutato l’età di insorgenza, la presenza

degli autoanticorpi e l’ipoecogenicità della tiroide. Inoltre abbiamo cercato

di identificare la prima manifestazione clinica della TCA.

Abbiamo valutato una popolazione di 205 bambini e adolescenti (età

inferiore ai 14 anni) che si erano presentati all’ U.O. di Endocrinologia nel

sospetto di una patologia autoimmune tiroidea. La valutazione era stata

effettuata soprattutto per la familiarità per tireopatie, o per il riscontro di un

valore del TSH superiore alla norma. Abbiamo escluso i soggetti con

diagnosi di ipotiroidismo congenito o con altre patologia tiroidee e tutti

quelli che avevano sia valori normali del TSH, sia autoanticorpi negativi, sia

la tiroide normoecogena.

Più della metà dei soggetti aveva sia gli AbTg che gli AbTPO negativi,

mentre un terzo li aveva entrambi positivi. Tra coloro che avevano una

positività isolata di uno dei due autoanticorpi nella maggior parte dei casi era

degli AbTg. Per quanto le concentrazioni degli autoanticorpi non possono

essere paragonate in valore assoluto, la concentrazione degli AbTg era

superiore a quella degli AbTPO sia nei soggetti positivi per entrambi gli

autoanticorpi sia in quelli positivi per uno soltanto.

Per quanto riguarda l’ecogenicità della tiroide, circa la metà dei

soggetti aveva un pattern ipoecogeno. Allo stesso modo circa la metà

avevano un TSH superiore alla norma al momento della valutazione o in una

visita precedente, e l’altra metà aveva avuto il TSH sempre nella norma.

In poco più del 50% dei casi la negatività degli AbTg e degli AbTPO

si correlava con una ghiandola normoecogena. Al contrario la positività degli

42

autoanticorpi, e in particolare degli AbTPO si correlava con una ghiandola

ipoecogena nella maggior parte dei casi.

Poco più del 50% dei soggetti con AbTg o AbTPO positivi avevano il

valore del TSH superiore alla norma. Solo la metà dei soggetti con ghiandola

ipoecogena presentavano il TSH superiore alla norma.

Abbiamo infine valutato la percentuale di soggetti con TSH superiore

alla norma, quelli con AbTg positivi, quelli con AbTPO positivi e quelli con

ipoecogenicità della tiroide nelle varie fasce d’età. Dall’analisi di questi dati

emerge che vi era una differenza significativa nelle distribuzione per età sia

del valore del TSH superiore alla norma, sia della positività degli AbTg, sia

di quella degli AbTPO, come pure della ipoecogenicità. Fino a 4 anni la

percentuale di soggetti con TSH superiore alla norma era elevata (>70%),

mentre gli autoanticorpi erano assenti in tutti e la ghiandola ipoecogena in

pochi soggetti. La percentuale dei soggetti con TSH superiore alla norma si

riduceva progressivamente nelle successive fasce di età. Gli autoanticorpi

cominciavano a comparire dai 4 anni d’età. Soprattutto nel gruppo tra 4 e 6

anni la percentuale di bambini con AbTg positivi era maggiore di quella con

AbTPO positivi e anche se la percentuale di positività degli AbTPO saliva

progressivamente nelle fasce di età successive, comunque non superava mai

quella degli AbTg. Per quanto riguarda l’aspetto ipoecogeno della tiroide

questo compariva precocemente, tra i 2 e i 4 anni di età, anche se in un

numero molto limitato di soggetti, per poi aumentare progressivamente nelle

fasce di età successive.

La popolazione da noi studiata includeva un gruppo di pazienti con

“ipertireotropinemia isolata” in cui era presente un TSH superiore alla norma

in assenza di autoanticorpi e di alterazioni ecografiche della tiroide. Questo

rilievo era più frequente nelle prime fasce di età, in particolare fino a quattro

43

anni. Il rilievo di un TSH superiore alla norma isolato riconosce

probabilmente una patogenesi diversa da quella autoimmune, e può essere

dovuto a forme di ipotiroidismo congenito ad insorgenza tardiva sfuggite allo

screening neonatale99, oppure a forme di resistenza al TSH, o a macro TSH98.

A conferma c’è il rilievo che il 60% dei nostri soggetti con

ipertireotropinemia isolata sono di sesso maschile, mentre la patologia

autoimmune tiroidea è più frequente nel sesso femminile12. Sulla base dei

nostri dati possiamo confermare che nei primi 4 anni di età la patologia

tiroidea autoimmune è estremamente rara, come già riportato in

letteratura3,17. Il rilievo di un TSH superiore alla norma in questa fascia di

età, che viene comunemente definito ipertireotropinemia isolata, identifica

una condizioni diversa dalla TCA giovanile. Nelle successive fasce di età la

percentuale di soggetti con TSH superiore alla norma si riduceva

progressivamente.

Nei soggetti di età superiore ai 4 anni la negatività degli autoanticorpi

può essere giustificata sia dall’inclusione di alcuni soggetti con

ipertireotropinemia isolata, sia di altri con TCA giovanile sieronegativa, che

è riportata con una frequenza maggiore nella forma giovanile rispetto alla

forma degli adulti107,108.

La positività degli AbTg iniziava a comparire nei soggetti di 4 anni di

età, in una percentuale più elevata rispetto a quella degli AbTPO. Questo

rilievo si discosta da quello che si ritrova nell’adulto, in cui spesso gli

AbTPO sono presenti in assenza degli AbTg mentre il rilievo opposto è

molto raro8. Quindi il dosaggio degli AbTg è fondamentale per la diagnosi

di TCA giovanile. La percentuale di positività degli AbTPO saliva poi

progressivamente nelle fasce di età successive. I nostri risultati confermano

l’ipotesi proposta da Chen et al1, secondo cui la perdita di tolleranza

immunitaria nei confronti della Tg sarebbe il primo momento nella storia

44

naturale della TCA. Questa sarebbe probabilmente la conseguenza di

modificazioni post-trascrizionali della Tg indotte dallo iodio. E’ stato infatti

dimostrato che lo iodio smaschera degli epitopi criptici della Tg rendendola

maggiormente immunogenica e questo, in soggetti geneticamente

predisposti, potrebbe indurre l’autoimmunità43. Viceversa la TCA

dell’adulto è caratterizzata dalla positività degli AbTPO. Sono questi infatti

che si correlano maggiormente nelle forme conclamate8 con il rischio di

sviluppare l’ipotiroidismo8,9,88 e con l’infiltrazione linfocitaria della

tiroide113-115. Gli AbTg invece sono più spesso assenti nell’adulto8. È

pertanto verosimile che ci sia un inversione della risposta anticorpale dagli

AbTg agli AbTPO nel corso della storia naturale della malattia1.

Circa la metà dei soggetti inclusi in questo studio aveva un pattern

ipoecogeno della tiroide. Già nei bambini tra 2 e 4 anni c’era una, seppur

piccola, percentuale di soggetti con ghiandola ipoecogena e autoanticorpi

negativi e anche nelle successive fasce di età vi erano soggetti con ghiandola

ipoecogena e autoanticorpi negativi. I dati presenti in letteratura riguardo

l’ipoecogenicità nella TCA giovanile sono contradditori. Alcuni lavori

riportano che nella TCA giovanile l’ecografia è meno sensibile per la

diagnosi rispetto all’adulto118, ed è anche meno sensibile rispetto agli

autoanticorpi119. Altri lavori viceversa hanno descritto la comparsa di

un’ecogenicità eterogenea prima di quella degli autoanticorpi13,107, e il suo

valore predittivo per la comparsa dell’ipotiroidismo clinico91. È necessario

uno studio longitudinale che valuti l’andamento del TSH e degli

autoanticorpi nei soggetti con ipoecogenicità per poter confermare o meno

che questa rappresenti un indice precoce di autoimmunità nei giovani.

La correlazione diretta tra ipoecogenicità e la positività degli

autoanticorpi conferma i risultati di studi precedenti condotti sia negli

45

adulti113,114 che nei bambini115. In particolare la correlazione è maggiore per

gli AbTPO rispetto agli AbTg.

La positività degli AbTg e quella degli AbTPO si correlava in maniera

simile con un valore del TSH superiore alla norma. Questo è in accordo con

alcuni studi condotti sui bambini con TCA20. Altri studi comunque hanno

rilevato una relazione esclusiva con la positività degli AbTPO, o di entrambi,

ma non con quella isolata degli AbTg12. Invece negli adulti il valore del TSH

superiore alla norma si correla esclusivamente con la positività degli

AbTPO8,9,88. Infatti nello studio NHANES III8 vi era una correlazione tra i

livelli superiori alla norma del TSH e l’ipotiroidismo clinico e la positività

degli AbTPO ma non degli AbTg, inoltre in nessun soggetto con

ipotiroidismo clinico erano presenti gli AbTg in assenza di AbTPO.

La scarsa correlazione tra ipoecogenicità e valori superiori alla norma

del TSH favorisce l’ipotesi che l’ipoecogenicità non sia un segno di

autoimmunità nei bambini. Va comunque rilevato che uno studio ha

dimostrato che l’ipoecogenicità della tiroide nei bambini è un segno

predittivo di progressione da eutiroidismo ad ipotiroidismo91, così come

nell’adulto8,9,88.

46

7. CONCLUSIONI

I nostri risultati confermano che la TCA giovanile è rara prima dei 4

anni di età. Quindi un rilievo del TSH superiore alla norma

(“ipertireotropinemia isolata”) in questa fascia di età identifica condizioni

diverse dalla TCA giovanile. Nella TCA giovanile gli AbTg si positivizzano

prima degli AbTPO, e una buona percentuale di soggetti presenta positività

solo per i primi. Pertanto, a differenza degli adulti, per la diagnosi di TCA

giovanile è essenziale il dosaggio degli AbTg in aggiunta a quello degli

AbTPO. Inoltre i nostri dati sostengono l’ipotesi che nello sviluppo

dell’autoimmunità tiroidea la risposta alla Tg preceda quella alla TPO. Il

valore dell’ecografia per la diagnosi di TCA giovanile resta dubbio.

47

8. INDICE FIGURE

Figura 1- Caratteristiche degli autoantigeni tiroidei che possono contribuire alla loro

immunogenicità. 2 ........................................................................................................... 12

Figura 2- Sviluppo spontaneo degli autoanticorpi tiroidei: A- nei topi NOD.H2h4, B-

negli umani con TCA giovanile; da Chen et al. 1 C- previsioni e osservazioni per lo

sviluppo degli autoanticorpi tiroidei a confronto 2. ....................................................... 14

Figura 3- Rappresentazione schematica dei meccanismi immunitari coinvolti nella

patogenesi delle malattie autoimmuni tiroidee. .............................................................. 18

Figura 4- Caratteristiche istologiche della tiroidite cronica autoimmune con infiltrato

linfocitario diffuso. ......................................................................................................... 19

Figura 5- Percentuale di soggetti con tiroide ipoecogena all’ecografia in relazione con il

titolo degli AbTg e degli AbTPO 114. ............................................................................. 27

Figura 6- Negatività e positività degli AbTg e degli AbTPO. ........................................ 37

Figura 7- Ecogenicità tiroidea. ....................................................................................... 37

Figura 8- Percentuale di soggetti con TSH normale e con TSH superiore alla norma. .. 38

Figura 9- Correlazione degli AbTg e degli AbTPO con l’ecogenicità della tiroide. ...... 38

Figura 10- AbTg positivi, AbTPO positivi, ipoecogenictà e TSH superiore alla norma.

........................................................................................................................................ 39

Figura 11- Valore del TSH superiore alla norma, positività degli AbTg, positività degli

AbTPO e ipoecogenicità della tiroide in rapporto all’età. .............................................. 40

48

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RINGRAZIAMENTI

Sembrava impossibile invece sono passati anche questi sei anni di

Università. Sono stati sei anni lunghi e intensi, sei anni nei quali ho imparato

tanto, sei anni grazie ai quali sono cresciuta sia sul piano professionale che

umano, sei anni ricchi di persone, “vecchie” e “nuove”, che mi sembra

doveroso ringraziare.

Grazie al prof. Vitti che mi ha dato la possibilità di seguire questo

studio, e grazie al prof. Francesco Latrofa che mi ha seguito, aiutato,

supportato e sopportato durante tutto il periodo dello studio e di stesura

della tesi, dal quale ho imparato molto e dal quale spero di poter continuare

ad imparare.

Grazie alle “bimbe dell’unipi”, con le quali ho condiviso gioie e

dolori di questi sei anni. Esami, pianti, risate, tirocini, ore interminabili di

lezione, ore altrettanto interminabili di studio, libretti da firmare, prof.

introvabili da trovare, le varie segretarie, la “dispa”, tutto grazie a loro è

sembrato più semplice. Un ringraziamento particolare va alla mia

compagna di studio Giulia, ci siamo trovate ai tempi di “anatomia I” e da lì

non ci siamo più lasciate. Posso dire con tutta serenità che senza di lei non

ce l’avrei fatta, almeno non così “facilmente”, e posso altrettanto dire che

oltre ad una compagna di studio ho trovato un’amica.

Grazie ai miei Amici, quelli dalla A maiuscola; quelli che mi hanno

riempito la vita da sempre, non solo in questi sei anni; quelli su cui posso

contare; quelli che ognuno desidererebbe, i migliori del mondo, e lo so che

lo dicono tutti ma sono sicura di averceli io. Grazie per esserci sempre.

60

Grazie al mio primo paziente Rocco. Grazie per le valvole di sfogo

che mi ha offerto, per i “36 giorni prima dell’esame”, per essersi sforzato

di capire le mie esigenze, e soprattutto per esserci riuscito. Ora cambierà di

nuovo tutto e chissà cosa avrà in serbo la vita per noi, spero che

continueremo a scoprirlo insieme.

Grazie a Babbo e Mamma, che non si sono mai imposti e mi hanno

lasciata libera di compiere le mie scelte senza mai subire pressioni, che mi

hanno dato la possibilità di studiare con serenità, che mi hanno insegnato

ad essere la persona che sono.

Grazie anche a tutti coloro che non ho nominato ma ci sono stati,

anche solo di passaggio, ci sono e ci saranno.