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CAPITOLO
4
UN’ANALISI DELL’INCIDENTALITÀ RELATIVAMENTE
AL TRAFFICO
CENTRO DI MONITORAGGIO REGIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE L’INCIDENTALTÀ STRADALE IN PIEMONTE AL 2014: RAPPORTO 2015
L’incidentalità stradale in Piemonte al 2014. Rapporto 2015.
4. Un’analisi dell’incidentalità relativamente al traffico
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4. UN’ANALISI DELL’INCIDENTALITÀ RELATIVAMENTE AL TRAFFICO
4.1 Introduzione
Le informazioni sui volumi di traffico costituiscono un importante riferimento per lo
studio del fenomeno incidentale. L’analisi della relazione tra dati di traffico e dati
incidentali, infatti, concorre al miglioramento della conoscenza del livello di
pericolosità di una strada e si rivela essenziale nella progettazione degli interventi
infrastrutturali e nella gestione del rischio incidentale di un insediamento.
A seguito dell’entrata in esercizio del supervisore del traffico del Traffic Operation
Center (TOC) regionale1, nel corso del 2015 è stato rilasciato un database sui flussi di
traffico, che ha permesso al CMRSS di effettuare una prima lettura dei dati di
incidentalità insieme a quelli di traffico.
Nello specifico, il database messo a disposizione dal TOC raccoglie i rilevamenti
effettuati nel 2014 e contiene i dati sui livelli di traffico (i TGM per i veicoli leggeri e
pesanti e la velocità) per arco del grafo stradale utilizzato (specificato secondo
lunghezza, capacità, nome della strada associata e nome del comune che l’arco
attraversa).
Ai fini del presente lavoro, la base informativa è stata ulteriormente elaborata
organizzando le informazioni per comune e per strade2. Tale organizzazione consente
da un lato di calcolare una misura del Traffico Giornaliero Medio (TGM) associato alla
rete infrastrutturale di un comune e, dall’altro, di restituire il profilo di traffico di un
asse di comunicazione, specificato anche relativamente al comune attraversato.
I risultati presentati nel seguito fanno riferimento all’analisi per comune (l’analisi per
strada sarà oggetto di un successivo approfondimento da parte del CMRSS). Il comune
cioè rappresenta l’unità di osservazione con riferimento alla quale si mettono in
relazione il livello di traffico e gli incidenti. Gli incidenti presi in esame, estratti dal
database ISTAT gestito dal CMRSS, sono una media dei sinistri che si sono verificati
sulla rete di connettività locale (strade comunali) e regionale (strade provinciali e
statali) che insiste in un comune nel triennio 2012-14.
Appartenendo a una rete di connettività di livello superiore, le autostrade (e la
tangenziale di Torino) sono escluse dalla presente analisi. Il traffico su tale rete
rappresenta circa il 40% di quello totale. Come evidenziato in Fig.24, il traffico
autostradale rappresenta una aliquota considerevole soprattutto nelle aree orientali
della regione, e in particolare nelle province di Vercelli, Novara e di Alessandria.
1 Gestito da 5T, il TOC è la centrale operativa di monitoraggio e supervisione del traffico in tempo reale
su oltre 34.000 chilometri di strade piemontesi http://www.5t.torino.it/settori/traffico/ 2 Tale rielaborazione si è rivelata necessaria per poter attribuire univocamente le strade (e i relativi
rilievi di traffico) ai comuni.
Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
50
23.522
3.510 4.869
10.202
3.177
8.105
1.386 1.612
11.118
5.9556.344 1.837
2.295
9.510
0 380
Torino Vercelli Novara Cuneo Asti Alessandria Biella VCO
Rete ordinaria Autostrade
Figura 24. Veicoli*km (migliaia) sulla rete di viabilità ordinaria e sulle autostrade nelle province
del Piemonte, 2014. Fonte: elaborazione CMRSS su dati TOC.
La Fig. 25 contiene le mappe dei valori comunali dei TGM per i veicoli leggeri e pesanti
sulla rete ordinaria (strade comunali, provinciali e statali). Il loro confronto mostra che
tra il valore massimo dei veicoli leggeri e quello massimo dei veicoli pesanti c’è una
differenza pari a un ordine di grandezza.
Non inaspettatamente, le mappe restituiscono il tracciato dei principali assi della
viabilità regionale. I flussi più elevati si rilevano, oltre che nell’ambito metropolitano,
nei comuni attraversati dagli assi di collegamento tra i capoluoghi di provincia e dalle
direttrici di attraversamento della regione, nord-sud (VCO-Alessandrino) e est-ovest
(verso Novara e quindi l’area di Milano, e verso Alessandria).
L’incidentalità stradale in Piemonte al 2014. Rapporto 2015.
4. Un’analisi dell’incidentalità relativamente al traffico
51
Figura 25. Traffico Giornaliero Medio (escluse autostrade) dei veicoli leggeri e pesanti nei
comuni, 2014. Fonte: elaborazione CMRSS su dati TOC.
4.2 Alcuni risultati per comune e per Ambiti di Integrazione Territoriale
Per facilitare l’esplorazione della relazione tra traffico e incidenti, i comuni sono stati
distinti in tre gruppi secondo il loro livello di TGM totale (che include cioè sia i veicoli
pesanti sia quelli leggeri, sempre con l’esclusione delle autostrade), Fig.26.
I valori più elevati del TGM si osservano in alcuni comuni della cintura metropolitana,
in particolare a Collegno e Rivoli (circa 14.000 veicoli). Fra i comuni capoluogo il
primato spetta a Torino, con circa 12.000 veicoli al giorno, seguito da Novara (circa
8.900), Alessandria (circa 8.400) e Asti (circa 8.200).
Come riportato nella tabella allegata alla mappa, fra i comuni caratterizzati da un
valore relativamente meno elevato del TGM (inferiore a 1.000) quasi la metà non ha
registrato incidenti (sulla rete viaria ordinaria) nell’ultimo triennio.
La quota di comuni con incidenti cresce con l’aumentare del valore del TGM. Come già
argomentato in precedenti lavori del CMRSS, comuni più popolosi, suscettibili di
generare grossi volumi di traffico tendono a essere maggiormente esposti al fenomeno
incidentale. Non a caso, fra i comuni con TGM elevato solo il 2% non ha avuto sinistri
tra il 2012 e il 2014.
Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
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Classe TGMTotali
comuni
% comuni
con
incidenti
Popolazione
comunale
media
TGM
comunale
medio
Totali incidenti
(media nel
periodo 2012-14)
< 1000 420 55% 779 606 215
tra 1000 e 3000 374 92% 1.929 1.936 933
> 3000 376 98% 8.997 6.396 9.385
Totale 1.170 81% 4.418 4.031 10.533
Comuni con incidenti
Figura 26. Traffico Giornaliero Medio totale (autostrade escluse) nei comuni nel 2014 e profilo
demografico e dell’incidentalità su rete viaria ordinaria per classe di TGM.
Fonte: elaborazione IRES su dati TOC e ISTAT.
Per ciascun comune è stato poi calcolato un indicatore di rischio di incidentalità
rispetto al traffico. Esso è espresso come rapporto tra il numero di incidenti che
mediamente si sono verificati nel comune (sulla viabilità ordinaria) nel triennio
considerato e il numero di veicoli*km che, in un anno, attraversano le strade di quel
comune.
Per la regione nel suo complesso (considerando cioè il numero totale di incidenti e di
veicoli*km(anno)) il valore di tale indicatore vale 0,51. Fra i comuni che hanno avuto
L’incidentalità stradale in Piemonte al 2014. Rapporto 2015.
4. Un’analisi dell’incidentalità relativamente al traffico
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almeno un incidente nell’ultimo triennio, uno su cinque ha un valore del rischio di
incidentalità superiore a quello medio regionale.
Le mappe di Fig. 27 mostrano il valore comunale dell’indicatore, per le diverse classi di
TGM.
27a. Comuni con TGM inferiore a 1000.
27b. Comuni con TGM tra 1000 e 3000.
Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
54
27c. Comuni con TGM superiore a 3000.
Figura 27. Valore dell’indicatore di rischio incidentale rispetto al traffico nei comuni per classi di
TGM. Fonte: elaborazione IRES su dati TOC e ISTAT.
Le mappe di Fig.28 consentono di identificare in modo relativamente immediato le
situazioni di criticità incidentale correlate al traffico.
L’apprezzamento di tali situazioni, tuttavia, non può limitarsi alla considerazione dei
soli volumi di traffico. Come già discusso in precedenti lavori del CMRSS3, infatti, esso
richiederà di non trascurare altri aspetti del fenomeno (entità, il livello funzionale della
rete interessata, tipo di utenti coinvolti, e/o l’entità dei costi sociali) che, a seconda
dell’obiettivo di analisi, potrebbero rivelarsi importanti nel selezionare le situazioni più
critiche:4.
3 Centro di monitoraggio della sicurezza stradale (2014), Una diagnostica della criticità incidentale sulle
strade piemontesi nel triennio 2010-2012, http://www.sicurezzastradalepiemonte.it/it/documentazione/testiCMR/CMRSS-Una%20diagnostica%20della%20criticita%20incidentale%20sulla%20strade%20piemontesi.pdf 4 Si tratta di aspetti che saranno oggetto di approfondimento ulteriore, non appena la base informativa relativa agli incidenti potrà interfacciarsi con le altre basi informative regionali relative al traffico, alla morfologia insediativa e alla salute.
L’incidentalità stradale in Piemonte al 2014. Rapporto 2015.
4. Un’analisi dell’incidentalità relativamente al traffico
55
In questa sede, può essere utile corredare l’analisi dei profili incidentali degli Ambiti di
Integrazione Territoriale (AIT) presentata nel capitolo 3, con una lettura delle loro
situazioni, relativamente ai seguenti indicatori:
• rischio incidentale rispetto al traffico (incidenti/veicoli*km (anno));
• incidentalità/km (incidenti/lunghezza strade di viabilità ordinaria);
• rischio incidentale rispetto alla popolazione (incidenti/popolazione).
I valori di tali indicatori per AIT sono riportati graficamente Figg. 28 e 29. Si precisa
che: a) gli AIT sono ordinati per valore decrescente del numero di incidenti; b) i valori
numerici sotto i nomi degli AIT si riferiscono al valore comunale medio del TGM (su
rete ordinaria); c) la lettura delle situazioni degli AIT è effettuata in chiave comparativa,
considerando cioè, come riferimento, il valore regionale di ciascun indicatore5.
Prendendo in esame il rischio incidentale degli AIT rispetto ai volumi di traffico,
(Fig.28) i valori più elevati appartengono a due aree fra loro molto diverse: l’ambito
Verbania Laghi, con un indice di 0,93, e l’ambito di Torino, con 0,90. Le differenze fra
queste aree, peraltro, emergono anche osservando il valore dell’indice di incidentalità
rispetto alla rete stradale: Torino ha un numero di incidenti al km molto più elevato
delle altre aree e più di cinque volte superiore alla media regionale (81 incidenti per
100 km, a fronte di una media regionale di 15 incidenti), mentre il valore di Verbania
Laghi, pur essendo anch’esso superiore alla media regionale, è decisamente più
contenuto (21 incidenti ogni 100 km di strade).
Le altre aree con valori significativi dell’indice di rischio incidentale rispetto al traffico
sono Acqui Terme (0,73), Novara (0,69), Novi Ligure (0,61) e Alessandria (0,54): due di
esse, Novara e Alessandria, sono caratterizzate anche da valori relativamente elevati di
incidenti al km (circa 24 incidenti per 100 km).
È interessante notare che facendo riferimento al profilo di incidentalità degli AIT
discusso nel paragrafo 3.4, quasi tutti gli ambiti contraddistinti da valori più elevati di
rischio incidentale rispetto al traffico si collocano in posizione critica anche con
riferimento agli indicatori sintetici di popolazione e infrastrutture (in particolare, gli AIT
di Torino, Novara e Acqui Terme si trovano tutti nel quadrante che concentra le
situazioni relativamente più critiche (Fig.23). Alessandria e Verbania Laghi, invece,
hanno valori inferiori alla media regionale per l’indicatore sintetico della popolazione)
Il grafico di Fig.29 mette a confronto il valore del rischio di incidentalità rispetto al
traffico con quello rispetto alla popolazione residente. Con riferimento a questo
secondo indicatore, l’AIT in situazione più critica è Alessandria (con 431 incidenti per
5 Si ricorda che i valori degli indicatori di incidentalità utilizzati in questo capitolo fanno tutti riferimento
ad un livello di incidentalità media nel triennio 2012-14. Il loro confronto diretto con quelli riportati nel capitolo 3 pertanto non è possibile.
Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
56
100.000 abitanti) che, peraltro, presenta un valore di rischio correlato al traffico
prossimo a quello regionale. Seguono, come numero di incidenti rispetto alla
popolazione, gli ambiti di Verbania Laghi e di Novi Ligure, che mostrano anche valori
elevati dell’indicatore di incidentalità rispetto al traffico. Le aree di Torino e Novara, le
più popolose della regione, hanno poco meno di 300 incidenti per 100.000 abitanti.
Più in generale, l’analisi condotta suggerisce che la considerazione dei TGM può
aiutare a mettere a fuoco le relazioni tra condizioni insediative dei territori e profili di
incidentalità a livello locale. Ad esempio, vi sono alcuni AIT maggiormente urbanizzati,
caratterizzati da un TGM elevato, che hanno un alto numero di incidenti rispetto sia
all’estensione stradale, sia alla popolazione: ad esempio gli ambiti di Torino,
Alessandria e Novara corrispondono a questo profilo descrittivo. In queste aree le
criticità sono diffuse e riguardano prioritariamente i pedoni, i ciclisti e gli anziani,
categorie di utenti molto presenti nelle aree urbane.
Si osservano poi alcuni AIT, quali Borgomanero, Susa, Bra, Carmagnola, caratterizzati
da una densità insediativa e da un TGM medio relativamente più bassi, ma attraversati
da assi di collegamento a poli urbani maggiori, che hanno livelli di incidentalità
significativi rispetto sia alla popolazione, sia alle infrastrutture stradali.
Infine, si possono riconoscere degli AIT, poco densamente popolati, localizzati in
territori prevalentemente collinari o montani, con valori modesti di TGM, ma con
criticità incidentali puntuali, occasionalmente molto gravi, concentrate su alcuni tipi di
strade e coinvolgenti certi tipi di utenti (ad esempio la categoria dei motociclisti): è il
caso di Verbania Laghi, Acqui Terme, Mondovì.
L’incidentalità stradale in Piemonte al 2014. Rapporto 2015.
4. Un’analisi dell’incidentalità relativamente al traffico
57
0,90
0,69
0,54
0,420,44
0,29
0,41
0,93
0,61
0,24
0,490,44
0,26 0,25
0,32
0,21
0,35 0,35
0,46
0,73
0,370,41
0,19
0,37
0,19
0,380,40
0,36
0,30 0,30
0,51
0,25
0,300,22
15,0
2,32,75,48,36,94,8
13,8
8,69,3
4,56,75,86,5
16,2
4,77,98,67,24,97,1
11,9
5,19,2
20,8
14,611,4
8,79,5
24,824,3
7,0
81,2
10,6
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
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0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
INCIDENTI/veicoli*km(anno) (per milione) INCIDENTI/km strade (per cento)
Figura 28. Confronto delle situazioni di incidentalità negli Ambiti di Integrazione Territoriale per gli indicatori di rischio incidentale rispetto al traffico e di
incidentalità al km sulla rete ordinaria. Fonte: elaborazione IRES su dati TOC e ISTAT.
Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
58
0,51
0,300,30
0,360,40
0,22
0,38
0,30
0,19
0,37
0,19
0,41
0,37
0,73
0,46
0,350,35
0,250,21
0,32
0,250,26
0,44
0,49
0,24
0,61
0,93
0,41
0,29
0,440,42
0,54
0,69
0,90
247
194202196194189181194197
144
119
167
209
279
249
177156
144
199
160141
123
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205
167
306319
238232243227
431
299294
0
50
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150
200
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300
350
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0,10
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0,50
0,60
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INCIDENTI/veicoli*km(anno) (per milione) INCIDENTI /popolazione(per centomila)
Figura 29. Confronto delle situazioni di incidentalità negli Ambiti di Integrazione Territoriale per gli indicatori di rischio incidentale rispetto al traffico e alla
popolazione. Fonte: elaborazione IRES su dati TOC e ISTAT.