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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
Serio - Economia e gestione delle imprese Copyright 2013
McGraw-Hill Education (Italy) srl
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Le teorie dellimpresa Teoria
neoclassica Teoria dei costi di transazione Teoria dellagenzia
Teoria degli stakeholder Teoria evoluzionista
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Limpresa: un concetto tuttaltro
che scontato Lanalisi dellimpresa non costituisce che una
componente della teoria dei prezzi e dellallocazione delle risorse
e di fatto non esiste nella prospettiva neoclassica (e in
particolare nel modello dominante, quello walrassiano) alcuna
teoria dellimpresa in senso proprio. La teoria neoclassica
dellequilibrio economico parziale e globale fornisce la
rappresentazione pi compiuta del funzionamento delleconomia di
mercato e pertanto ci aspetteremmo che lanalisi dellimpresa vi
occupasse un ruolo preminente. Niente di tutto ci!
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl I principali postulati
delleconomia neoclassica (Modello di Lon Walras) In questo quadro
teorico lanalisi dellimpresa risulta una questione secondaria in
quanto, in un contesto di concorrenza perfetta e in assenza di
progresso tecnico, limpresa ha poca ragion dessere. Le funzioni
dellimpresa sono circoscritte alla trasformazione, con modalit che
si postulano perfettamente efficienti (dal momento che si presume
che essa abbia conoscenza e gestione perfetta delle tecniche
disponibili), dei fattori della produzione in prodotti finiti
(Archibald, 1971). la ricerca di condizioni di equilibrio in
situazioni di concorrenza e di disponibilit di informazioni
perfette e in assenza di progresso delle tecniche; lipotesi della
razionalit perfetta degli agenti che, per limpresa, ha come
conseguenza lobiettivo della massimizzazione del profitto; la
preminenza attribuita allanalisi dello scambio rispetto a quella
della produzione.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Nel modello introduttivo alla
teoria dellimpresa neoclassica si ipotizza che: il proprietario
dellimpresa e il manager dellimpresa coincidano; lobiettivo
dellimpresa sia la massimizzazione dei profitti (come differenza
tra ricavi e costi); i benefici e gli oneri (sia sociali che
privati) dellimpresa siano completamente espressi dai ricavi e dai
costi Limpresa neoclassica appare quindi come un agente senza
spessore n dimensione (unimpresa punto nello spazio dei rapporti di
mercato), come un agente passivo (unimpresa automa) programmato per
applicare meccanicamente le regole della convenienza economica. Non
esiste alcuna analisi interna allimpresa quale che sia lattore
economico (individuo o aggregazione di persone) o la reale
condizione organizzativa.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Impresa neoclassica solo dai
primi anni Trenta che si sviluppa unautentica teoria dellimpresa.
Fino ad allora la teoria economica neoclassica resta soprattutto
una teoria finalizzata essenzialmente alla spiegazione del
funzionamento dei mercati come meccanismo di fissazione dei prezzi
nelleconomia capitalistica. Insomma una teoria economica senza
limpresa. probabilmente a causa di questo paradosso che Coase
(1937) sviluppa il suo contributo essenzialmente rivolto ad
affrontare due quesiti fondamentali: Perch le imprese esistono? Che
cos unimpresa e qual la sua natura?
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Impresa neoclassica Coase
individua nelle imperfezioni del mercato, e pi precisamente
nellesistenza dei costi di transazione, la risposta al primo
quesito e cos facendo rimane nel solco della teoria neoclassica
incentrata sulleconomia dello scambio, nel quale limpresa si
caratterizza semplicemente come un modo particolare di allocazione
delle risorse. Unaltra possibile risposta a questo quesito vede
invece nellimpresa uno spazio di produzione e un luogo di creazione
di ricchezza e di innovazione. La risposta al secondo quesito pone
le condizioni per ragionare sulla distinzione tra due dimensioni
dellimpresa: da un lato limpresa intesa come luogo di coordinamento
di agenti e dallaltro come luogo di gestione dei conflitti e degli
interessi degli agenti stessi.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Impresa neoclassica Impresa e
mercato sono presentati come due forme alternative di coordinamento
economico. Come spiegare lesistenza di due forme di coordinamento e
soprattutto lesistenza dellimpresa, quando la teoria economica si
era prodigata fino ad allora a spiegare lefficacia del mercato?
Come si fa la scelta tra i due meccanismi alternativi di
coordinamento?
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Impresa neoclassica Secondo Coase
le imprese esistono perch le transazioni di mercato sono costose e
esistono tre tipi di costi: i costi di scoperta dei prezzi
adeguati; i costi di negoziazione e di conclusione di contratti
separati per ogni transazione; i costi legati allincertezza. Il
ricorso allimpresa comporta a sua volta dei costi: i costi di
organizzazione; lo spreco di risorse; laumento dei prezzi degli
input.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria dei costi di transazione
Il mercato non consente di regolare le transazioni in modo
esclusivo. Limpresa unalternativa tanto pi efficiente quanto pi
elevati sono i costi di transazione. Il management deve trovare le
soluzioni organizzative pi adeguate. Lorganizzazione la risposta al
fallimento del mercato come struttura di governo delle transazioni,
che si verifica a causa dellincertezza, della razionalit limitata e
dellopportunismo delle parti.
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria dellagenzia Limpresa non
ha unesistenza vera e propria ( una finzione legale), un nodo di
contratti. Non essendoci che dei rapporti contrattuali, non ha
senso contrapporre i modi di coordinamento interni delle risorse a
quelli esterni allimpresa. La teoria dellagenzia espande la teoria
neoclassica formalizzando il problema derivante dallinterazione tra
soggetti in relazione dagenzia: il proprietario dellimpresa
(principale) che d mandato al manager (agente) di esercitare il
potere di amministrazione aziendale, cercando di descrivere tale
relazione attraverso la metafora del contratto.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria dellagenzia I costi di
agenzia discendono da tre elementi: le spese per il controllo e per
lo sviluppo di incentivi sostenute dal principale per orientare il
comportamento dellagente; i costi di obbligazione sostenuti
dallagente, tra i quali rientrano le spese sostenute per evitare
che lagente compia azioni lesive degli interessi del principale
(per esempio, se unimpresa desidera avere una rappresentanza in
esclusiva dei propri prodotti, per evitare i possibili
comportamenti opportunistici di un agente plurimandatario dovr
riconoscere commissioni pi elevate) e quelle per coprirsi
assicurativamente di fronte ai rischi di una condotta non corretta
da parte dellagente; la perdita residuale (una sorta di costo
opportunit) che corrisponde allo scarto, inevitabile, tra il
risultato dellazione dellagente per conto del principale e il
risultato che si sarebbe determinato se la gestione dellimpresa
fosse stata condotta dal principale.
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria dellagenzia Tre fattori
caratterizzanti: 1. limpresa non ha unesistenza vera e propria (
una finzione legale), ma diversamente dalla teoria neoclassica non
vista come un individuo orientato dai propri obiettivi e pertanto
viene meno linteresse a definirne gli obiettivi stessi o a
interrogarsi sulla presunta capacit a massimizzarli. N ha molto
senso chiedersi chi sia il proprietario dellimpresa (Fama, 1980).
Ci sono solo individui proprietari di fattori che rientrano nei
rapporti contrattuali; 2. interrogarsi sulle attivit da svolgere
allinterno o allesterno dellimpresa e su quali siano i confini
dellimpresa ha poco senso. Lunica certezza costituita dallesistenza
di relazioni contrattuali complesse; 3. non esiste una vera
contrapposizione tra impresa e mercato (in contrasto con la tesi di
Coase, 1937). Non essendoci che dei rapporti contrattuali, non ha
senso contrapporre i modi di coordinamento interni delle risorse a
quelli esterni allimpresa.
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria degli stakeholder Limpresa
unentit governata da una razionalit intersoggettiva che si
trasforma in base alla capacit di tutti gli attori (interni ed
esterni), il cui ruolo differenziato dalla loro capacit di
determinare o condizionare le performance dellorganizzazione.
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria degli stakeholder Due
categorie di portatori di interessi: gli stakeholder primari: con
essi, limpresa intrattiene una relazione continua, spesso
formalizzata contrattualmente, dalla quale dipende la sua
sopravvivenza (i dipendenti, i clienti, i fornitori,
lamministrazione pubblica e le istituzioni che operano sul
territorio di riferimento dellazienda). fondamentale per limpresa
agire affinch la relazione con gli stakeholder primari sia quanto
pi possibile positiva: una loro mancata soddisfazione, che potrebbe
condurre anche alla decisione di uscire dal sistema dellimpresa,
potrebbe infatti danneggiarne notevolmente lattivit fino a
ostacolare la capacit dellimpresa di raggiungere i propri
obiettivi; gli stakeholder secondari: la relazione che intercorre
tra limpresa e questo gruppo di stakeholder invece di carattere
indiretto (i mass media, la comunit locale o ancora luniversit o i
centri di ricerca).
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria evoluzionista Limpresa un
sistema soggetto alladattamento che attraverso lapprendimento e la
sperimentazione si adatta al suo ambiente. Lesperienza dellimpresa
si traduce in un numero di procedure operative standardizzate che,
col passare del tempo e col succedersi delle esperienze, si possono
trasformare attraverso linnovazione e lapprendimento. Limpresa non
unentit immutabile, un sistema di regole che si modificano in
funzione di nuovi obiettivi.
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria evoluzionista La domanda
fondamentale da affrontare per elaborare una teoria dellimpresa
quella della coerenza dellimpresa in termini di composizione e
articolazione del portafoglio di attivit. distinguere unimpresa
dallaltra (per esempio Ilva da Luxottica o Barilla da Fiat);
spiegare perch ogni singola impresa si compone di un portafoglio di
attivit la cui composizione non aleatoria, bens risponde a una
coerenza interna (continuando sullesempio precedente, perch Barilla
produce pasta e prodotti da forno e non automobili); spiegare
attraverso quali logiche le imprese evolvono e si trasformano,
ossia modificano il portafoglio di attivit o lattivit
principale.
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Capitolo 1 Le teorie dellimpresa Alessandro Baroncelli, Luigi
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McGraw-Hill Education (Italy) srl Teoria evoluzionista
Lapprendimento un comportamento motivato e orientato
allacquisizione di conoscenze in vista di uno scopo; nella
prospettiva evoluzionista, lapprendimento presenta tre
caratteristiche: 1. cumulativo, poich ci che di nuovo si apprende
poggia su quanto stato appreso nei periodi precedenti; 2. avviene a
livello organizzativo: le competenze individuali sono fondamentali,
ma il loro valore dipende dal loro utilizzo in modalit
organizzative particolari. Lapprendimento richiede codici condivisi
di comunicazione e procedure coordinate; 3. legato alle routine
statiche (che riproducono le pratiche gi in uso) e dinamiche
(orientate costantemente verso lapprendimento di nuove pratiche
indotte dalle trasformazioni dellambiente, ossia del mercato),
modelli di interazione che costituiscono delle soluzioni efficaci a
dei problemi particolari, asset specifici, nei quali si sostanzia
la conoscenza generata e che differenziano le imprese costituendo
altres la base delle diverse performance dei concorrenti. Le
routine non sono codificabili, sono tacite e come tali non possono
essere trasferite: ne consegue che la capacit dapprendimento non
sia trasferibile.