Capitol o 05

31
  211 Capitolo 5 Circonferenze d’altezza 5.0 – Cenni storici La circonferenza di altezza nasce dall’intuizione del capitano Thomas H. Summer (1837) che navigando nel canale di S. Giorgio dopo diversi giorni di cattivo tempo ed avendo osservato diverse altezze di Sole ed effettuato tre calcoli di longitudini aveva osservato che questi punti si trovavano in allineamento con l’imboccature del citato canale. Da ciò aveva associato la proprietà della misura di altezza quale luogo di  posizione dato che le tre posizion i risultavano allineate. Egli segu endo la direzione definita dai tre punti giunge all’imboccatura del citato canale; questa operazione, a sua insaputa, riportava alla linearizzazione della circonferenza di altezza successivamente nominata retta di altezza. Inizia l’era della determinazione simultanea delle due coordinate geografiche con due o più rette di altezza; una navigazione che non ha necessità di infrastrutture a terra ne a bordo e nello spazio. Occorre  possedere soltanto un buon sestante, un orologio sufficientemente  preciso e stabile e delle tavole effemeridi facilmente disponibili e  pubblicate ogni anno da istituzioni statali. 5.1 – Circonferenza d’altezza e punto sub-astrale La misura di una altezza di un astro, dopo le dovute applicazioni delle correzioni, determina sulla sfera celeste una circonferenza minore il cui centro è rappresentato dall’astro e di raggio pari alla distanza zenitale (z=90-h). Le dimensioni di questa circonferenza, a causa del moto diurno della sfera celeste, variano dato che varia l’altezza dell’astro dato che possono variare gli elementi di cui essa è funzione essendo: ( ) ( ) [ ] t  A t  P h h o , =  (5.1) Questa relazione tiene conto sia del moto dell’osservatore che di quello dell’astro osservato. Si può comunque osservare, che osservatori che misurano la stessa altezza nello stesso istante si trovano tutti sulla stessa circonferenza minore associata alla misura (5.1), detta circonferenza di altezza. Con questa considerazioni la circonferenza minore gode della  proprietà di essere un luog o di posizione sulla terra d ato che i punti della stessa, associati a potenziali osservatori,si trovano equidistanti dal centro rappresentato dall’astro.

description

almanac

Transcript of Capitol o 05

  • 211

    Capitolo 5

    Circonferenze daltezza 5.0 Cenni storici La circonferenza di altezza nasce dallintuizione del capitano Thomas H. Summer (1837) che navigando nel canale di S. Giorgio dopo diversi giorni di cattivo tempo ed avendo osservato diverse altezze di Sole ed effettuato tre calcoli di longitudini aveva osservato che questi punti si trovavano in allineamento con limboccature del citato canale. Da ci aveva associato la propriet della misura di altezza quale luogo di posizione dato che le tre posizioni risultavano allineate. Egli seguendo la direzione definita dai tre punti giunge allimboccatura del citato canale; questa operazione, a sua insaputa, riportava alla linearizzazione della circonferenza di altezza successivamente nominata retta di altezza. Inizia lera della determinazione simultanea delle due coordinate geografiche con due o pi rette di altezza; una navigazione che non ha necessit di infrastrutture a terra ne a bordo e nello spazio. Occorre possedere soltanto un buon sestante, un orologio sufficientemente preciso e stabile e delle tavole effemeridi facilmente disponibili e pubblicate ogni anno da istituzioni statali. 5.1 Circonferenza daltezza e punto sub-astrale La misura di una altezza di un astro, dopo le dovute applicazioni delle correzioni, determina sulla sfera celeste una circonferenza minore il cui centro rappresentato dallastro e di raggio pari alla distanza zenitale (z=90-h). Le dimensioni di questa circonferenza, a causa del moto diurno della sfera celeste, variano dato che varia laltezza dellastro dato che possono variare gli elementi di cui essa funzione essendo: ( ) ( )[ ]tAtPhh o ,= (5.1) Questa relazione tiene conto sia del moto dellosservatore che di quello dellastro osservato. Si pu comunque osservare, che osservatori che misurano la stessa altezza nello stesso istante si trovano tutti sulla stessa circonferenza minore associata alla misura (5.1), detta circonferenza di altezza. Con questa considerazioni la circonferenza minore gode della propriet di essere un luogo di posizione sulla terra dato che i punti della stessa, associati a potenziali osservatori,si trovano equidistanti dal centro rappresentato dallastro.

  • 212

    Figura 5.1 Sfera celeste

    Questo concetto pu essere facilmente illustrato considerando la sfera celeste di figura 5.1 nella quale sta tracciata un cerchio minore di raggio z di centro A associato questultimo allastro osservato. Se si proiettano i punti di questo cerchio dal centro della Terra, il cono determina sulla superficie della Terra un altro cerchio minore i cui punti sono tutti potenziali osservatori dellastro A di altezza h; al cono che ha il vertice al centro della Terra e per base la circonferenza daltezza si da il nome di cono di proiezione. Nella figura 5.1 'QQPP sn rappresenta la sfera celeste geocentrica,

    'qqpp sn la Terra supposta sferica , eventi in comune il centro C. lastro A ha coordinate ( )AAT , ; il punto a, proiezione del punto A, sulla Terra , rappresenta la posizione geografica dellastro A ed detto punto astrale o punto sub-astrale. Questo punto rappresenta un punto al cui corrispondente Zenit osserva lastro allo zenit. Il cerchio ABC rappresenta la circonferenza di centro A e raggio z mentre il cerchio abc sulla Terra rappresenta la circonferenza di posizione. Risulta ovvia la distinzione tra circonferenza di altezza e circonferenza di posizione, definendo la prima il luogo degli zenit che hanno osservato laltezza h e la seconda come luogo geometrico della posizione geografica degli osservatori. La circonferenza di altezza diventa un luogo di posizione quando la misura viene effettuata nello stesso istante da tutti i potenziali osservatori i cui zenit si trovano sulla cerchio di raggio z.

  • 213

    Si definisce pertanto: circonferenza di altezza quel luogo di posizione i cui osservatori misurano, nello stesso istante, la stessa altezza dello stesso astro. Una misura di altezza determina, quindi, un luogo di posizione sulla superficie della terra; due osservazioni di astri differenti forniscono due circonferenze di posizione la cui loro intersezione definiscono due potenziali posizioni sulla Terra: la conoscenza della posizione stimata comunque elimina lambiguit o la scelta della posizione dellosservatore che ha effettuato le due misure. La soluzione del problema di posizione, molto facile a farsi con luso di un globo terrestre, riesce poco attuabile se non impossibile in pratica, se non si dispone di un globo di dimensioni piuttosto rilevanti. Per gli usi nautici, necessitando la posizione della nave con lapprossimazione del miglio di circonferenza massima si renderebbe necessario avere una sfera con raggio che corrisponda un primo ad un millimetro. Questa condizione richiede che la sfera dovrebbe avere un diametro di circa 7 metri. Infatti, ponendo la circonferenza massima:

    dL === '21600360 si ha un diametro di 6.879 m. Appare evidente, che su una nave non praticabile usare una sfera di tale dimensioni,per cui occorre dare una soluzione differente al problema della determinazione della posizione in mare con misure di altezze di astri. 5.2 Equazione della circonferenza di altezza Come gi studiato, sulla sfera celeste lastro A, lo zenit Z e il polo elevato, definisco il triangolo di posizione a cui pu essere applicata la relazione fondamentale della trigonometria sferica:

    Figura 5.2 sfera celeste e triangolo di posizione

  • 214

    ZAPAPZPAPZPZA eeeee cossinsincoscoscos += (5.2) Che, essendo ben noto il loro significato, si trasforma nella ben nota relazione: P

    )coscoscossinsinsinh += (5.3)

    con = aP) .Alla (5.3) soddisfano tutti i punti appartenente alla circonferenza di altezza definita dalla misura h . Occorre per qui sottolineare che langolo al polo P

    ), contato da 0 a 180, si conta dal

    meridiano superiore dellosservatore: positivo se lastro ad ovest dellosservatore, negativo se ad est. La relazione (5.3) esprime per questo lequazione della circonferenza daltezza ed nota come relazione fondamentale dellastronomia nautica. La (5.3) pu anche essere espressa nel seguente forma: ( ) += acoscoscossinsinsinh (5.4) Alla quale si possono, inoltre, associare le due seguenti relazioni facilmente ricavabile sempre dal triangolo di posizione:

    cossincoshsincossincoscoscoshsincos

    PZPZ

    ))))

    == (5.5)

    rappresentando la prima il teorema delle proiezioni e la seconda il teorema dei seni. 5.2.1 Classificazione delle circonferenze di altezza. In navigazione, come ben sappiamo, si usa la carta di Mercatore, per cui per rappresentare le circonferenze di altezza su questa carta occorre distinguere le circonferenze in tre specie, a seconda che la posizione del polo dellemisfero dellastro ha rispetto ad esse (polo esterno, interno o appartenente alla circonferenza); ci facilmente comprensibile dato che il polo geografico sulla carta di Mercatore rappresentato allinfinito,per cui le circonferenze avranno una forma differente.

  • 215

    Figura 5.3 Circonferenze di prima, seconda e terza specie

    Per convenzione, si ha la circonferenza di prima specie quando h e di terza quando h= . Queste condizioni analitiche si ricavano nella circonferenza considerando il vertice e la base della circonferenza di altezza definiti dallintersezione della stessa con il meridiano dellastro osservato, come illustrato nella figura 5.3. Detta b la latitudine della base e v quella del vertice, risulta facile stabile, per mezzo della figura 5.3, le seguenti relazioni: per la prima specie : zzb +== v , (5.6) per la seconda specie: )(180 , v zzb +== (5.7) per la terza specie: == 90 , v zb (5.8) inoltre si introduce il concetto di zona di altezza definita dalla fascia sferica delimitata dai paralleli passante per la base ed il vertice della circonferenza e la cui ampiezza 2z per la circonferenza di prima specie,

  • 216

    2p per la seconda specie e 2z=2p per la terza specie. Inoltre, anche per langolo al polo esistono delle condizioni al variare della specie della circonferenza. Per la circonferenza di prima specie, considerando il meridiano tangente alla circonferenza in TZ , come riportato in figura 5.4 si ha:

    Figura 5.4 Circonferenze di prima specie

    coscoshsin =TP (5.9)

    Per la circonferenza di seconda specie langolo al polo varia nellintervallo [ ]180,0 mentre per quello di terza specie varia da 0 a 90. Inoltre, le circonferenze di altezza godono di alcune propriet:

    la circonferenza di altezza in ogni suo punto perpendicolare alla direzione azimutale dellastro; infatti il verticale, essendo una circonferenza massima perpendicolare alla circonferenza minore di centro lastro.

    Due circonferenze di altezza, di prima e seconda specie, si dicono coniugate se esse hanno la stessa zona di altezza (v,figura 5.5); infatti, scelti due punti 1Z e 2Z , sulle due circonferenze ed aventi la stessa latitudine, i triangoli di posizione associati allo stesso astro 11 APZ e 22 APZ sono uguali essendo laltezza delluno uguale alla declinazione dellaltro.

    In particolare, langolo azimutale del primo uguale allangolo al polo del secondo. Infatti dalle seguenti relazioni si ha:

  • 217

    222111

    2222'

    1111 180VAQAQBVAQA

    VAQAVQQVVAQA==

    ===+ (5.10)

    221

    221

    9021802VAQA

    VAQA==

    Essendo 22211 A e zVQA == si ha 12 =h (5.11) Inoltre, sottraendo dalla prima delle (5.10) la seconda si ha:

    211

    211

    9021802

    QAVAQAVA

    ==

    E quindi 21 =h (5.12)

    Figura 5.5 Circonferenze coniugate

    5.2.2 Scostamento della circonferenza di altezza dal cerchio massimo tangente Nelle applicazioni future capita di sostituire la circonferenza di altezza con la circonferenza massima tangente in un suo punto. Per calcolare lo

  • 218

    scostamento si consideri il grafico riportato in figura 5.6. dal triangolo sferico rettangolo si ha: ZBAZAB coscoscos = (5.13)

    Figura 5.6 Scostamento della circonferenza di altezza dal cerchio

    massimo Indicando con lo scostamento e D la distanza dellarco di cerchio massimo dal punto di tangenza la relazione (5.13) diventa: ( )

    =

    =+

    21cossincos

    coscoscos2Dzzz

    Dzz

    Avendo considerato piccoli sia che D. dallo sviluppa si ricava:

    zD cot2

    2

    = (5.14) con tutti gli elementi espressi in radianti. Esprimendo la (5.14) in primi si ha:

    '1tanh2

    2

    senD= (5.15) Dalla quale si pu dedurre lo scostamenti della circonferenza di altezza dal cerchio massimo al variare della altezza e della distanza D.

  • 219

    5.2.3 Tracciamento per punti della circonferenza di altezza Per tracciare una parte della circonferenza di altezza su una generica rappresentazione cartografica occorre determinare le coordinate geografiche appartenenti alla circonferenza stessa. Determinati questi punti e riportati sulla carta( per es. la carta di mercatore) si uniscono fra loro e la spezzata rappresenta una porzione di circonferenza. Questi punti sono calcolati ipotizzando che una delle due coordinate sia nota ( ovvero si applica il metodo dellintersezione di un meridiano o di un parallelo con la circonferenza di altezza). Si opera cos un calcolo di latitudine o un calcolo di longitudine. 5.2.3.1 Calcolo di latitudine. Si risolve lequazione (5.3) della circonferenza di altezza rispetto alla latitudine nel seguente modo: ( ) ( )MPPP cotsincoscoscossectansincoscoscossinh +=+= PM sectancot = (5.16) Sviluppando Mcot si ha: ( ) ecMMP cossincoscossinh += ( ) MPM sinsecsecsinhsin =+ (5.17)

  • 220

    Figura 5.7 calcolo di latitudine - intersezione del meridiano con la

    circonferenza di altezza. Calcolati i valori delle due relazioni (5.16) e (5.17) si ricavano due valori della latitudine ( )21 , dato che il meridiano interseca la circonferenza di altezza in due punti. Si pu notare che quando langolo al polo prossimo a 90 (astro al primo orario) la (5.17) cade in difetto; in questo caso si fa preferire la seguente relazione: ( ) McoescM cossinhsin =+ (5.18) con la condizione che la declinazione non sia prossima allosservatore (Z). 5.2.3.2 Calcolo di longitudine. Si risolve lequazione (5.3) della circonferenza di altezza rispetto allangolo al polo ricordando che = aP :

  • 221

    Figura 5.8 Calcolo di longitudine - intersezione del parallelo con la

    circonferenza di altezza.

    coscossinsinsinhcos =P (5.19)

    Calcolato P e dato a , si determina la longitudine . In pratica per la longitudine si ricava dalla relazione fondamentale dei tempi =Tt legati ai due orari con il primo legato allosservatore locale e laltro al meridiano di riferimento. La (5.19), per renderla logaritmica si esprime con le formule del BORDA:

    ( )p

    hSSsenPsincos

    cos2

    sin = oppure con ( )( ) ( )pSSs

    hSSP

    =cossin

    sincos2

    tan 5.3 Rappresentazione della circonferenza di altezza sulla carta di Mercatore. Le circonferenze di altezze si rappresentano sulla carta di Mercatore. Per la loro rappresentazione quindi importante studiare la curva espressa in termini delle relazioni di corrispondenza della carta dato che esse rappresentano delle circonferenze sferiche.

  • 222

    Occorre, allora, determinare una equazione che esprime le curve sferiche anche perch esse a seconda della loro specie assumono forme e propriet differenti 5.3.1 Equazione differenziale della curva di altezza Siano ( )yxa , sulla carta di Mercatore le coordinate di un punto di coordinate sferiche ( ) ,A con gli assi di riferimento lequatore ed il meridiano di Greenwich. I due sistemi di riferimento hanno in comune la trasformata dellequatore e quella del meridiano di Greenwich con una corrispondenza biunivoca fra i punti della Terra supposta sferica ed i punti della carta. Le relazioni corrispondenza sono:

    +==

    245tanlog

    y

    x (5.20)

    Con lequazione della cura di altezza: Pcoscoscossinsinsinh += (5.21) Per studiare la curva occorre trovare una equazione che lega la curva (5.21) in termini delle relazioni di corrispondenza (5.20). Per ottenere ci deriviamo la coordinata y rispetto ad x tenendo presente che

    ddx = ::

    dd

    dxdy

    cos1= (5.22)

    Questa relazione pu essere espressa legata alla (5.21) calcolando la derivata di rispetto a P tenendo conto per che ed h costanti:

    P

    PdPd

    coscossinsincossincoscos

    = (5.23) Che pu essere ulteriormente semplificata tenendo presente che il numeratore pu essere semplificato applicando il teorema dei seni al triangolo di posizione mentre il denominatore rappresenta il teorema delle proiezioni:

  • 223

    Figura 5.9 Triangolo di posizione associato ad una generica curva di

    altezza

    PZ

    PZcoscossinsincoscoscosh

    sincosh

    sincos

    == (5.24)

    che sostituiti nella (5.23) fornisce la seguente relazione:

    ZdPd tancos = (5.25)

    Che pu essere ulteriormente semplificata tenendo presente che

    ddp = :

    Zdd tancos = (5.26)

    Che sostituita nella (5.22) da:

    xhx

    ZZ

    ZZZ

    dxdy

    2222 sinsincossincos

    sin1sin

    cossintan

    =

    === Avendo sostituito al numeratore la seguente espressione ricavata sempre dal triangolo sferico per mezzo del teorema dei seni:

  • 224

    coshsincossin xZ =

    Per cui alla fine si trova lespressione dellequazione differenziale della curva di altezza sulla carta di Mercatore:

    dxxh

    xdy222 sincoscos

    sincos

    = (5.27) Nota come equazione di Hilleret (Parigi, 1874). Per ottenere le equazioni delle curve di altezza, occorre proceder allintegrazione della (5.27) per i tre casi che distinguono le curve:

    >h (curva di altezza di prima specie);

  • 225

    Figura 5.10 Curva di altezza di prima specie

    La (5.30) pu essere ulteriormente semplificata introducendo la seguente variabile V per mezzo della funzione coseno:

    x

    PV Tcos

    coscos = (5.31) Sostituzione lecita dato che il denominatore pu assumere al massimo il valore di TP ; dopo la sostituzione si ottiene la seguente equazione differenziale:

    V

    dVdycos

    = (5.32) La cui integrazione fornisce lequazione della curva di altezza di prima specie nella carta di Mercatore:

    CVy +

    +=2

    45tanlog (5.33)

    Il valore della costante ha il seguente significato:

    Per V=0 (x

    PV Tcos

    cos1cos == ) e quindi TPx = ; la costante C ha quindi il significato del valore di y nel punto di contatto del meridiano con la curva di altezza ( )0yy = . Dopo aver calcolato il valore della costante, si

  • 226

    ottiene lespressione analitica finale che permette di rappresentare la circonferenza di altezza di prima specie nella carta di Mercatore:

    +=2

    45tanlog0Vyy (5.34)

    La (5.34) consente di effettuare uno studio della curva sulla carta:

    il doppio segno sta ad indicare che la curva simmetrica rispetto al parallelo oy ;

    la curva simmetrica rispetto allorario (meridiano) che contiene lastro osservato;

    la curva contenuta allinterno di un rettangolo.

    Che la curva simmetria al meridiano dellastro giustificata dal fatto che per la (5.31), fissato un valore di V si ottengono due valori uguali e contrari di x (ovvero di P) ascissa dei due punti di incontro dellordinata y con la curva . La terza propriet dovuta al fatto che la circonferenza di prima specie inscritta nel rettangolo che ha per meridiani quelli tangenti alla circonferenza e per paralleli quelli passante per il vertice e la base della curva di altezza stessa. La curva rappresentata in figura 5.11 nella quale stato riportato la posizione dellastro sullasse centrale la cui ordinata :

    +=2

    45tanlog ay (5.35)

    Figura 5.11 Curva di altezza di prima specie sulla carta di Mercatore

  • 227

    La curva pertanto non simmetria rispetto al parallelo passante per lastro. Nella curva rappresentata in figura 5.11 si considerano due grandezze detti semi assi maggiore e minore della curva (a,b). Questi semi assi godono della seguente propriet:

    +=2

    45tanlog ba (5.36)

    La cui dimostrazione riportata in Appendice 5.A. Nella quale da una facile deduzione si comprende che TPb = valore del massimo angolo al polo per una circonferenza di prima specie (v. figura 5.10); la (5.36), pertanto, pu essere espressa anche dalla seguente relazione:

    +=2

    45tanlog TPa (5.37)

    La (5.37) permette di affermare che tutte le circonferenze di prima specie iscritte nello stesso fuso sono tutte uguali cio sono sovrapponibili.

    Figura 5.12 Curve di altezza di prima specie iscritte nello stesso fuso

    orario ( )TP Infine quando la semibase b molto piccola, la semi altezza a quasi prossima a b; la curva inscritta in un quadrato e tende ad essere

  • 228

    rappresentata da un cerchio. Questo il caso delle osservazioni circumzenitali, astri prossimi allo zenit dellosservatore. In seguito studieremo questo caso per valutare quale sono le condizioni per tracciare un circonferenza il cu raggio dato dal semiasse maggiore semi asse minore. 5.3.1.2 Curva di altezza di seconda specie Ricordando che la circonferenza daltezza di seconda specie definita dalla condizione: h> (5.38) Allora lequazione differenziale

    dxxh

    xdy222 sincoscos

    sincos

    = (5.27)

    andr risolta tenendo conto di questa condizione. Infatti dividendo la (5.27) per cosh si pu introdurre una nuova variabile che tenga conto del seguente rapporto cos introdotto:

    dx

    x

    xdy

    22

    sincoshcos1

    sincoshcos

    =

    (5.38)

    Con 1coshcos

  • 229

    dxxZ

    xZdyo

    o22 costan1

    sintan

    += (5.40)

    Introducendo una nuova variabile data da:

    dVV

    xdxZxZV oo 2cos1sintan , costantan == (5.41)

    Figura 5.13 Triangolo sferico rettangolo associato ad osservatore

    che vede lastro al passaggio del primo orario ( )= 90P Si ottiene la seguente equazione differenziale per la circonferenza di seconda specie:

    V

    dVdycos

    = (5.42) La cui integrazione fornisce la funzione cercata:

    CVy +

    +=2

    45tanlog (5.43)

    Ovvero:

    +=2

    45tanlog0Vyy (5.44)

  • 230

    Con il valore della costante ottenuta per 0=V ottenuto per == 90xP per cui il valore di oy corrisponde al parallelo dellosservatore Zo. La curva di seconda specie rappresentata dalla funzione (5.44) gode delle seguenti propriet:

    la curva simmetrica al meridiano del punto sub-astrale; la retta rappresentata dal parallelo dei punti ' e oo ZZ di latitudine

    o divide a met la zona di altezza; la curva volge sempre la concavit al parallelo oyy = ; gli osservatori ' e oo ZZ sulla curva sono punti di flesso della

    curva; la semi altezza della zona di altezza uguale alla latitudine

    crescente dellangolo azimutale in ' e oo ZZ :

    +=2

    45tanlog oZa ;

    le curve di altezza di seconda specie inscritte nella stessa zona di altezza sono sovrapponibili.

    Tutte queste propriet sono dimostrate in appendice 5.B

    Figura 5.14 Traccia della circonferenza di altezza di seconda specie

    sulla carta di Mercatore 5.3.1.3 Curva di altezza di terza specie La curva di altezza di terza specie si ha quando h= . Con questa condizione lequazione differenziale(5.27) si semplifica nella seguente:

  • 231

    xdxdxx

    xdy tansin1

    sin2

    =

    = (5.45)

    la cui integrazione fornisce la seguente soluzione: Cxy += seclog (5.46) Con la costante di integrazione calcolata per x=0: xyy o seclog= (5.47) La (5.47) fornisce la rappresentazione della curva di altezza di terza specie sulla carta di Mercatore riferita allequatore ed al meridiano del punto astrale. Il doppio segno indicherebbe che la curva simmetrica rispetto al parallelo oy . In realt ci non esiste la simmetria dato che il segno meno si riferisce ad una curva di terza specie relativa al polo opposto a quello del punto astrale. La curva svolge tutta nel senso positivo ed asintotica verso il polo con assi asintotici i meridiano a 90 dal meridiano del punto astrale (v. figura 5.15).

    Figura 5.15 Traccia della circonferenza di altezza di terza specie

    sulla carta di Mercatore

    Il valore di oy pu calcolarsi tenendo presente che rappresenta lordinata della base della curva il cui valore :

    tanhlog2

    45tanlog2

    45tanlog =

    +=

    += zy bo (5.48)

    Che sostituita nella (5.47) permette di esprimere la relazione finale della cura di terza specie nella carta di Mercatore: tanhseclog xy = (5.49)

  • 232

    Oppure se si riferisce la (5.47) al parallelo della base della curva allora la (5.47) si semplifica nella seguente: xy seclog= (5.50) La curva di altezza di terza specie gode delle seguenti propriet:

    simmetrica rispetto al meridiano del punto astrale (x=0). Ci facilmente dimostrabile essendo un parallelo y si determinano per intersezione con il parallelo due punti che hanno coordinata ( )x ;

    aperta ed i suoi rami tendono allinfinito dovendo rappresentare il polo della carta;

    i rami della curva hanno per asintoti i == 90 e 90 xx . La figura 5.15 mostra landamento della curva in funzione della variabile x.

    5.4 Altezze circumzenitali Un astro osservato prossimo allo zenit, per definizione, si definisce circumzenitale; la sua distanza dallo zenit prossima a zero. Risulta ovvio che in questi casi la curva associata alla misura una curva di prima specie la cui forma ovale stata precedentemente studiata. Risulta evidente la possibilit di sostituire la forma ovale con un cerchio di centro il punto astrale e di raggio tale che la curva effettiva non si discosti da un prefissato valore dal cerchio. Occorre pertanto determinare il raggio di questo cerchio.

    Figura 5.16 Circonferenza di altezza di prima specie: - Altezza circumzenitali e sua rappresentazione sulla carta di Marcatore.

  • 233

    Dalla figura (5.16) si nota che lo scostamento massimo si ha nelle direzioni dei semiassi maggiore e minore ( )ba, . Se consideriamo che il raggio della circonferenza dato dalla media dei due assi

    2bar += allora

    nella direzione del semiasse maggiore lo scostamento :

    22babaaraCOCV =+==

    Mentre lungo il semiasse minore lo scostamento :

    22baabaarCLCR =+==

    In entrambi i casi si ha lo stesso scostamento tra le due curve:

    2

    ba (5.51) che, comunque rappresenta lo scostamento massimo fra le due curve. Occorre, quindi, trovare lespressione di ( )h, = . Per ottenere questa relazione, consideriamo la sfera celeste, un astro osservato con una distanza zenitale che soddisfa la condizione di circonferenza di altezza di prima specie ed il relativo triangolo di posizione di figura (5.17).

    Figura 5.17 Astro circumzenitali -Circonferenza di altezza di prima

    specie: - Triangolo di posizione.

    Ricordando che il massimo angolo al polo bPT = , dal triangolo sferico rettangolo in Z si ha:

  • 234

    coscoshsinsin == bPT (5.52)

    E riprendendo la (5.36):

    +=2

    45tanlog ba

    scritta nel modo seguente:

    ( )aeeee

    b

    eeb

    b

    bbe

    aa

    aa

    a

    aa

    sinh

    2tan1

    2b2tan

    sinb ,

    11

    2tan ,

    2tan1

    2tan1

    245tan

    2=+

    =+

    =

    +=

    +

    =

    +=

    La relazione (5.52) si scrive:

    coscosh)tanh(sin == ab (5.53)

    Dalla quale si ottengono le due seguenti espressioni per i due semi assi:

    coscoshsin =b (5.54)

    ( ) coscoshtanh =a (5.55)

    Dalle quali considerando le corrispondenti funzioni inverse sviluppare in serie di McLaurin essendo largomento piccolissimo 90h :

    ( ) KK +

    +=+++==

    =353

    coscosh

    61

    coscosh

    !5!3coscosharcsin

    xxxxarcsenb

    KK +

    +=+++==

    =353

    coscosh

    31

    coscosh

    53)(

    coscoshtanh

    xxxxsettsetta

    Applicando questi sviluppi arrestati al primo ordine alla relazione (5.51) si ha:

  • 235

    3

    coscosh

    121

    2

    = ba (5.56)

    Formula che fornisce lerrore massimo in radianti. La (5.56) espressa in miglia ha la seguente espressione:

    3

    coscoshcos

    '1sin121

    = m (5.57)

    Dalla quale, fissato lo scostamento massimo desiderato, si pu trovare il valore dellaltezza h al variare della latitudine : ( )3 2cos1sin12cos marh = (5.58) Avendo considerato . Nel passato sono state compilate delle tavole (Villaceau) per mezzo delle quali, fissato 5.0=m mg, era possibile trovare il valore della distanza zenitale z in funzione della latitudine per le quali era possibile sostituire la circonferenza al cerchio di raggio r. 5.4.1 Metodo per tracciare il cerchio associato alle altezze circumzenitali Per tracciare la circonferenza associata alla distanza zenitale di un astro circumzenitale occorre determinare le coordinate del centro ed il raggio sulla carta di Mercatore. Il centro della circonferenza ha coordinate:

    2

    bar

    Px Ga+===

    (5.59)

    Langolo al polo si ricava direttamente dallistante di osservazione essendo associato allangolo orario dellastro rispetto a Greenwich; per il raggio della circonferenza occorre determinare i valori del semi asse maggiore a e minore della curva di altezza di prima specie. Ricordando il loro valore legato allordinata della base e del vertice della curva di prima specie:

  • 236

    ++=

    +=2

    45tanlog e 2

    45tanlog zyzy vb

    Il semiasse maggiore dato da:

    2

    bv yya=

  • 237

    Capitolo 5 Appendice A 5.A.1 Propriet della circonferenza di altezza di prima specie Siano vy e by le ordinate del vertice e della base della circonferenza di prima specie; la loro differenza fornisce laltezza del rettangolo in cui inscritta la curva di prima specie:

    +

    ++==

    245tan

    245tan

    log2z

    z

    yya bv

    (5.A.1)

    Nella quale sono state inserite le condizioni (5.6). Si consideri ora il seguente rapporto:

    +=+=

    +=

    +=

    =

    +=

    +

    +=

    =

    +

    ++=

    +

    ++

    245tan

    1sin1

    coshcoscoshcos

    2cot

    2cot

    452

    cot2

    45cot2

    45cot2

    45cot

    245cot

    245tan

    245tan

    245tan

    2 T

    T

    T PsenP

    Phh

    zzzz

    zzz

    z

    per cui la (5.A.1) diventa, dopo il confronto:

    +=

    +=2

    45tanlog2

    45tanlog2 22 bPa T

    Dalla quale si ottiene la (5.36) e qui di seguito riportata:

    +=2

    45tanlog TPa

    Passiamo ora alla dimostrazione che la curva di prima specie sulla carta di mercatore simmetrica al parallelo di latitudine T .

  • 238

    Si considerano due punti di Z e Z ottenuti per intersezione di un orario di coordinate (v. figura 5.A.1):

    )2

    ''45tan(log'' e )2'45tan(log' +=+= yy (5.A.2)

    Applicando ai due triangoli sferici le ben note relazioni si ricavano le espressioni che forniscono le latitudini dei due punti Z e Z: ( ) ecMsenhPM coscosMsen e cotcostan =+= (5.A.2) Dalle quali si ricavano le relazioni cercate: ( )MM +== 180'' e ' Con le quali le (5.A.2) si scrivono:

    )2

    45tan(log'' e )2

    '45tan(log' MyMy +=+= (5.A.3) Sommando le due ordinate:

  • 239

    MsensenM

    MM

    MM

    MMyy

    coscoslog

    245sin

    245cos

    245cos

    245sin

    log

    )2

    45cot(log)2

    '45tan(log'''

    +=

    +

    +

    +

    +=

    =+++=+

    +=+=

    +

    =+

    =+2

    45tanlogsin1sin1

    log

    sinhsin1

    sinhsin1

    logcos1

    cos1log''' 2 T

    T

    T

    senM

    senM

    yy

    e quindi la relazione cercata:

    +==+2

    45tanlog2

    ''' TTy

    yy (5.A.4) Per cui la semisomma delle ordinate dei punti appartenenti alla curva ottenuti per intersezione con un generico orario risultano equidistanti dal parallelo passante per il punto di massimo valore dellangolo orario.

  • 240

    Capitolo 5 Appendice B 5.B.1 Propriet della curva di altezza di seconda specie

    La curva simmetria rispetto al meridiano del punto sub astrale. Infatti per ogni valore assegnato allordinata y ( associato ad un parallelo ) definito un valore di V che per la condizione (5.41):

    xZV o costantan = (5.B.1)

    fornisce due valori della variabile x. Il parallelo contenente ' e oo ZZ divide la zona daltezza in due parti uguali. Questa propriet si pu dimostrare considerando la semisomma dellordinata del vertice e della base della curva di seconda specie. Essendo:

    22

    18045tanlog2

    45tanlog

    2

    ++

    +==+

    zz

    yyy obv

    2

    cot2

    tanlog21

    290tan

    2tanlog

    21 hhhhyo

    +=

    ++= (5.B.2) Ma per le formule di Prostaferesi:

    2cot

    2tan

    sinhsinsinhsin hh +=

    +

    Per cui la (5.B.2) si riscrive:

    o

    ooy

    sin1sin1

    log21

    sinsinh1

    sinsinh1

    log21

    sinhsinsinhsinlog

    21

    +=

    +

    =+=

  • 241

    +=

    +=2

    45tanlog2

    45tanlog21 2 oo

    oy (5.B.3)

    Infine dimostriamo limportante propriet che la semi altezza a della zona di altezza data dalla latitudine crescente dellangolo azimutale oZ dei punti di flessione della curva. Ponendo:

    +

    +==

    245tanlog

    218045tanlog

    21

    2zzyya bv

    +

    +=

    +=

    =

    +

    =

    +

    +=

    =

    +

    +=

    2sin

    2sin

    2cos

    2cos

    log21

    2cot

    2cotlog

    21

    2tan

    2cot

    log21

    245tan

    245cot

    log21

    245tanlog

    245cotlog

    21

    hh

    hhhh

    h

    h

    z

    z

    zza

    Ed applicando le formule di prostaferesi:

    +=

    +

    =

    +=

    o

    o

    ZZa

    sin1sin1

    log21

    coshcos1

    coshcos1

    log21

    coscoshcoscoshlog

    21

    +=2

    45log21 oZa (5.b.4)

    Dalla relazione appena trovata consegue che curve di altezza di seconda specie inscritte nella stessa zona di altezza, sono sovrapponibili.