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Cap.5-LE INTERDIPENDENZE SETTORIALI 5.1 Premessa La tavola input-output è uno strumento conoscitivo e di analisi e rappresenta, come il suo ideatore Leontief afferma, "un tentativo di applicare la teoria dell'equilibrio economico generale o, meglio, dell'interdipendenza generale ad uno studio empirico delle interrelazioni fra le differenti parti di una economia nazionale che si rivelano attraverso covariazioni di prezzi, produzioni, investimenti e redditi". Il proposito è quello di studiare la realtà economica nella sua interezza e complessità. L'analisi delle interdipendenze settoriali (input-otput) è un tipo di analisi dell'equilibrio economico generale basato sui meccanismi che presiedono alla formazione ed utilizzazione della produzione dei diversi settori che operano in un dato sistema economico. E' una rappresentazione che evidenzia e quantifica, opportunamente raccolte e classificate, tutte le transazioni su beni e servizi e sui fattori della produzione che si sono verificate tra i vari gruppi di operatori di una data economia, in dato periodo di tempo. L'aspetto più rilevante di tale presentazione è quello di mettere in evidenza il rapporto "da chi a chi" e quindi evidenzia in maniera

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Cap.5-LE INTERDIPENDENZE SETTORIALI

5.1 Premessa La tavola input-output è uno strumento conoscitivo e di analisi e rappresenta, come il suo ideatore Leontief afferma, "un tentativo di applicare la teoria dell'equilibrio economico generale o, meglio, dell'interdipendenza generale ad uno studio empirico delle interrelazioni fra le differenti parti di una economia nazionale che si rivelano attraverso covariazioni di prezzi, produzioni, investimenti e redditi". Il proposito è quello di studiare la realtà economica nella sua interezza e complessità. L'analisi delle interdipendenze settoriali (input-otput) è un tipo di analisi dell'equilibrio economico generale basato sui meccanismi che presiedono alla formazione ed utilizzazione della produzione dei diversi settori che operano in un dato sistema economico. E' una rappresentazione che evidenzia e quantifica, opportunamente raccolte e classificate, tutte le transazioni su beni e servizi e sui fattori della produzione che si sono verificate tra i vari gruppi di operatori di una data economia, in dato periodo di tempo. L'aspetto più rilevante di tale presentazione è quello di mettere in evidenza il rapporto "da chi a chi" e quindi evidenzia in maniera

202 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

chiara i legami di interdipendenza che esistono tra operatori (produttivi e finali). In pratica è una tabella a doppia entrata, in cui sono riportati tutti i flussi di beni e servizi che sono scambiati o forniti tra i diversi agenti che operano in un dato sistema economico per essere impiegati nel processo produttivo oppure utilizzati senza alcuna trasformazione.

La tavola nasce e si sviluppa tra gli economisti, ma trova la sua configurazione sistematica tra gli statistici economici ed in particolare tra i contabili nazionali. E' stata da questi ultimi introdotta come strumento di coerenza dei conti economici sia nel nuovo schema di contabilità nazionale delle Nazioni unite(SCN), sia in quello delle Comunità europee(SEC), illustrato nella parte di questo volume consacrato alla Contabilità nazionale. Fa parte integrante del sistema dei conti, assicurando coerenza tra rilevazioni e stime differenti, da maggiore affidabilità a tutta la base informativa della contabilità nazionale.

La sua realizzazione si basa sulla registrazione dei flussi di beni e servizi che intercorrono tra i diversi agenti che operano in dato sistema economico.

I flussi sono classificati seguendo due criteri tra loro interdipendenti: i) il primo si basa sulla natura del prodotto (o del gruppo di prodotti)

cioè sul concetto di branca ; ii) il secondo sulla natura delle operazioni Le grandezze riportate nelle caselle all'incrocio delle righe con le colonne della Tavola, possono essere espresse in quantità o in valore. Nel primo caso si possono introdurre relazioni analitiche basate sulla lettura solo per riga della tavola, nel secondo caso anche per colonna. Per tale motivo, la quasi totalità delle tavole sono costruite in valore.

Una Tavola delle interdipendenze settoriali può essere distinta in tre sezioni: i) la prima, in genere di forma quadrata, si riferisce ai settori

produttivi, ii) la seconda ai settori finali e, infine iii) la terza ai settori primari . L'intera tavola input-output, che si conviene di indicare con L , può pensare configurata nella seguente maniera:

Lx Z

Y O=�

��

��

in cui si indica con

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 203

x la matrice dei flussi intermedi, costituita in genere da n righe ed n colonne. In essa sono riportati i flussi dei beni e servizi che dai settori di origine (settori produttivi considerati nel senso delle righe) affluiscono ai settori di destinazione (settori produttivi considerati nel senso delle colonne), e dai quali sono impiegati nel proprio processo produttivo.

Il termine della matrice x dei flussi intermedi, che si trova all'incrocio di una generica riga con una generica colonna, rappresenta l'entità (in quantità o valore) del flusso di beni e/o servizi che dal settore produttivo di origine, cui è intestata la riga affluisce e viene impiegato dal settore produttivo di destinazione, cui è intestata la colonna;

Z la matrice dei flussi finali, costituita in genere da n righe ed s colonne. Riporta i flussi dei beni e servizi che dai settori di origine affluiscono ai settori finali, e varcano quindi la frontiera delle imprese per essere destinati al consumo, alla formazione del capitale e, nel caso di una economia aperta, anche alle esportazioni. Il generico termine della matrice dei flussi finali rappresenta l'entità (in quantità o valore) del flusso di beni e/o servizi che si origina dal generico settore produttivo per essere impiegato a soddisfare la domanda finale per consumi, investimenti, variazione delle scorte ed esportazioni.

Y la matrice dei costi primari, costituita in genere da r righe ed n colonne, in cui sono riportati i flussi dei redditi primari che misurano il costo dei servizi resi dal lavoro e dal capitale ai settori produttivi nei quali essi sono impiegati.

Nel caso di una economia aperta occorre tenere presente che nella matrice Y figura anche una riga intestata alle importazioni;

O la matrice nulla, costituita da r righe ed s colonne.

5.2 Relazioni analitiche di base

Gli elementi costitutivi una tavola input-output consentono di rintracciare in forma analitica alcune relazioni fondamentali intercorrenti tra i macroaggregati della contabilità nazionale a livello di singolo settore. In particolare si ritrova: i) il conto di equilibr io di beni e servizi

X+M=x+C+F+G+E;

ii) il conto della produzione

Matr ice dei flussi intermedi

Matr ice dei flussi finali

Matr ice dei costi pr imar i

204 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

x+Y=X

iii) il conto della distr ibuzione del valore aggiunto

Y(w)+Y(t)+Y(k)=Y+cp.

Le relazioni anzidette, nella corrente documentazione italiana possono essere definite con riferimento a due diverse configurazioni: i) il primo è lo schema generale in cui le singole caselle, che

compongono la matrice flussi, riportano i flussi in totale ii) il secondo è lo schema comunitar io in cui i flussi di beni e servizi

sono analizzati anche secondo origine (interna o di importazione).

5.2.1 Schema generale

Lo schema generale presentato in forma matriciale assume la configurazione esplicita riportata. In tale configurazione si conviene di indicare con xij il generico flusso intermedio che si origina dal settore

produttore iesimo e trova impiego nel processo produt- tivo del settore utilizzatore jesimo;

zid il generico flusso finale che si origina dal settore produttore

iesimo e soddisfa la domanda finale del settore d;

ypj il generico flusso dei redditi primari che è fornito dal settore primario p nell'ambito del processo produttivo del settore j. Si conviene inoltre di indicare con

xi. la somma degli impieghi intermedi che sono forniti dal settore i-esimo a tutti i settori produttivi, che è uguale alla somma dei

primi n termini della riga i della nostra matrice; Z i. la somma dei flussi finali forniti dal settore i-esimo; x.j la somma dei costi intermedi sostenuti dal settore j-esimo

per acquisire beni e servizi dai settori produttivi. Y.j la somma dei costi primari sostenuti dal settore j-esimo

per remunerare i propri fattori produttivi.

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 205

a) Equazione dei costi.

La lettura verticale di una tavola input-output permette di

stabilire una prima fondamentale relazione analitica in cui entrano tutti gli elementi di costo che concorrono a formare il valore della produzione. La colonna generica, intestata al settore di utilizzazione j, riporta infatti nella matrice x l'analisi dei costi affrontati dal detto settore per fornirsi di beni e servizi presso gli altri settori produttivi e nella matrice Y per remunerare i settori primari.

Si può quindi scrivere, per analizzare la struttura dei costi del generico settore j di utilizzazione, la seguente espressione: (1) x.j + Y.j = X j comunemente detta equazione dei costi del settore j . In essa x.j rappresenta, come è noto, il totale dei costi intermedi del generico settore j , Y.j il corrispondente valore aggiunto (costi primari) ed X j la produzione.

Schema generale di Tavola Input-output Settori

di

origine

Settori di utilizzazione

Settori finali

Im

pie

ghi

1 2 j n tot 1 2 s tot.

1 x11 x12 x1j x1n x1. z11 z12 z1s z1. X1 2 x21 x22 x2j x2n x2.. z21 z22 z2s z2. X2 i xi1 xi2 xij xin xi.. zi1 zi2 zis zi.. X i

n xn1 xn2 xnj xnn xn.. zn1 zn2 zns zn.. Xn

totale x.1 x.2 x.n x.n x.... z.1 z.2 z.s z.... X. Settori

primari

1 y11 y12 y1j y1n y1. 2 y21 y22 y2j y2n y1.

r yr1 yr2 yrj yrn yr...

totale Y1 Y2 Y j Yn Y Importa

zioni

M1

M2

M j

Mn

M

Risorse

totali

X1

X2

X j

Xn

X

Equazione dei costi di un gener ico settore

206 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Nella pratica corrente, poiché le statistiche di base, il più delle volte, consentono la conoscenza diretta della produzione e dei costi intermedi dei vari settori produttivi, dalla (1) si ricava anche la seguente relazione : (1’ ) Y.j = X j - x.j che risulta particolarmente utile per la determinazione del valore aggiunto del generico settore j.

La relazione vettoriale, in cui u' è il vettore-riga unitario di n elementi, v' è il vettore-riga unitario di r elementi: (1’ ’ ) u'x + v'Y =X' , individua il vettore-riga della produzione X' come somma per colonna della matrice dei costi intermedi e di quella dei costi primari. L'ultima relazione sintetizza in un unica espressione tutte le equazioni di costi dei singoli settori produttivi e sarà semplicemente detta equazione dei costi.

b) Equazione di bilancio

La lettura di una tavola input-output nel senso delle righe consente di conoscere come la produzione del generico settore i di origine viene assorbita da parte dei settori produttivi (per usi intermedi), e da parte dei settori finali (per usi finali). In maniera analoga alla (1), con riferimento al generico settore i di origine si può quindi scrivere la seguente equazione di bilancio del settore i: (2) xi. + Zi. = X i Mediante la (2) si analizza la produzione del generico settore i di origine secondo la destinazione della stessa. Infatti il primo termine del primo membro rappresenta la parte utilizzata dai settori produttivi e il secondo termine quella impiegata per usi finali. La relazione vettoriale, in cui u è il vettore-colonna unitario di n elementi e w è il vettore-colonna unitario di s elementi: (2') xu+ Zw = X, individua il vettore X della produzione ottenuto come somma per riga della matrice dei flussi intermedi e di quella dei flussi finali.La

Equazione dei costi

Equazione di bilancio di un gener ico settore

Equazione di bilancio in forma vettor iale

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 207

precedente relazione consente di individuare il valore della produzione come l'insieme di tutti i suoi impieghi, sia intermedi sia finali. Per uno stesso settore h (i=j=h) si ha, in base alla (1), la seguente espressione per l'equazione dei costi:

x.h + Y.h = Xh e, dalla (2), la seguente equazione di bilancio:

xh. + Zh. = Xh

Tenuto conto della identità dei secondi membri delle precedenti due relazioni, si possono uguagliare anche i primi membri: (3) x.h + Y.h = xh. + Zh. Si viene così a vedere che il valore della produzione del settore h, ottenuto come somma dei costi intermedi e dei costi primari (primo membro) è uguale alla somma degli impieghi intermedi e di quelli finali dello stesso settore h, considerato nel senso delle righe (secondo membro).

c) Il modello produzione-domanda finale (modello verticale).

Nell'analisi input-output è fondamentale il tipo di ipotesi che è alla base della funzione di produzione con cui si esprime il legame che intercorre tra il generico input xij e la produzione X j del settore stesso: (4) xij = f(X j)

La formulazione più semplice, e su cui si basano gli sviluppi successivi del modello, ha come fondamento l'ipotesi che il processo di produzione descritto nella matrice dei costi intermedi x ed in quella dei costi primari Y si verifichi a rendimento scalare costante. Si afferma ,in altri termini, che una variazione della produzione di una data branca comporta una variazione proporzionale dei costi intermedi e dei costi primari.

La precedente espressione si semplifica nella seguente: (4’ ) xij = a ij X j da cui si ricava la costante:

Coefficienti diretti

208 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

(5) j

ijij X

xa =

Tali coefficienti costituiscono la seguente matrice dei

coefficienti diretti detti anche coefficienti ver ticali:

(6) a x X= ⋅ −� 1

I coefficienti diretti inoltre consentono di avere una descrizione più immediata della struttura dei costi intermedi dei singoli settori produttivi, che prescinda dal livello di produzione dei settori utilizzatori. Sono degli invarianti rispetto al livello di produzione. Descrivono la struttura tecnologica del sistema economico in maniera disaggregata. Il generico elemento aij della matrice a rappresenta la quota di bene o servizi prodotto dal settore iesimo che è utilizzato per realizzare una produzione unitaria da parte del settore jesimo. I flussi della matrice x e della matrice Z quando sono delle quantità risultano espressi in unità fisiche. I coefficienti diretti sono chiamati coefficienti tecnici .In genere, i flussi sono espressi in unità monetarie. In tale caso i coefficienti diretti prendono il nome di coefficienti di spesa.

Il coefficiente tecnico indica quante unità fisiche del bene (o servizio) proveniente dal settore i sono necessarie per produrre una unità fisica del bene prodotto dal settore utilizzatore j.

Il coefficiente di spesa indica, a sua volta, quante unità monetarie del bene i sono necessarie per produrre una unità monetaria del bene j.

Tra i due diversi tipi di coefficienti diretti intercorre una relazione che consente di passare dall'uno all'altro tipo. In una matrice i cui flussi sono espressi in unità monetarie il valore di un bene o servizio può essere ottenuto come prodotto di quantità per prezzo. Il generico flusso intermedio può essere espresso nella seguente maniera: xij=qij•pi in cui.: qij rappresenta la quantità del bene i impiegato per produrre una unità fisica del bene j e pi è il prezzo pagato nella transazione.

Matr ice dei coefficienti diretti

Significato coefficiente diretto

Coefficiente tecnico

Coefficiente di spesa

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 209

Il valore della produzione del settore j sarà, a sua volta:

X j = Qj•pj in cui Qj è la quantità totale di bene j prodotta nell'unita di tempo e pj il prezzo con cui viene scambiato. Il coefficiente di spesa, espresso dalla (5), sarà anche dato da:

aq p

Q pij

ij i

j j

=⋅⋅

Il corrispondente coefficiente tecnico è dato da:

(5’ ) q ij

ij

j

aq

Q=

da cui segue:

(5”) a ap

pij q iji

j

=

che esprime il coefficiente di spesa in funzione del coefficiente tecnico e dei prezzi relativi tra il settore di origine e quello di impiego. Se ora si passa a considerare la matrice dei flussi primari, una volta posto:

(7) j

pjpjy X

Ya =

il cui significato è analogo a quello visto per i coefficienti diretti dei costi intermedi, si può introdurre la matr ice dei coefficienti dei costi pr imar i :

(8) ya Y X= ⋅ −� 1

che, letta nel senso delle colonne, consente di conoscere per ogni settore la quota delle singole componenti dei flussi primari compresa in una unità di produzione dei settori in cui sono impiegati i fattori produttivi. In base alla (5) l'equazione di bilancio (2') può essere scritta, in forma matriciale, nella seguente maniera(1):

(1):La totalità delle equazioni di bilancio può essere invece scritta anche nella seguente maniera esplicita:

Relazione tra coefficiente tecnico e coefficiente di spesa

Coefficiente diretto dei costi pr imar i

Matr ice dei coefficienti diretti dei costi pr imar i

210 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

(2") a X+ Z w = X ,

Segue, isolando i termini che contengono il vettore della produzione da quello della domanda finale(Z= Z w): (9) (I - a) X = Z in cui (I - a) è la matrice quadrata dei coefficienti delle incognite, ottenuta sottraendo alla matrice "unità" I quella dei coefficienti di spesa a(2) . La precedente relazione può essere utilizzata per esprimere il vettore della produzione in funzione della domanda finale, considerata come variabile esogena: (10)

La matrice: (11) prende il nome di matr ice inversa. La matrice A è tale che moltiplicata per il vettore della domanda finale (Z = Zw) fornisce il vettore della produzione: (10’ ) X = A Z

La (10) permette di vedere che il generico elemento del vettore della produzione risulta, in base al modello adottato, combinazione lineare degli elementi del vettore della domanda finale ed i coefficienti di tale combinazione sono i termini della riga della matrice inversa intestata al settore cui la produzione si riferisce.

(2” ’ )

��

��

=++⋅⋅⋅++⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅

=++⋅⋅⋅++=++⋅⋅⋅++

nnnnnnn

nn

nn

XZXaXaXa

XZXaXaXa

XZXaXaXa

2211

222222121

111212111

(2)In forma esplicita equivale al seguente sistema di equazioni

(7’ )

( )( )

......( )

11

1

11 1 12 2 1 1

21 1 22 2 2 2

1 1 2 2

− − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − =− + − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − =

− − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + − =

��

a X a X a X Za X a X a X Z

a X a X a X Z

n n

n n

n n nn n n

X = (I - a)-1 Z

A = (I - a)-1 Matr ice inversa

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 211

In maniera esplicita la soluzione del precedente sistema può essere scritta nella seguente maniera:

(10’ )

X A Z A Z A ZX A Z A Z A Z

X A Z A Z A Z

n n

n n

n n n nn n

1 11 1 12 2 1 1

2 21 1 22 2 2

1 1 2 2

= + + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ += + + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ +

= + + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ +

��......

La (10’ ) esprime anche il legame funzionale tra X i e le variabili

Z1, Z2 ,.....Zn. La derivata parziale rispetto al generico termine Zj della domanda finale:

AX

Ziji

j

=∂∂

mette in evidenza di quanto viene attivata la produzione del settore i-esimo a causa di una domanda unitaria rivolta al settore j-esimo.

Il termine Aij della matrice A misura l'aumento della produzione del settore i necessario per aumentare di una unità la domanda del bene prodotto dal settore j. Sulla base di quanto visto in precedenza, si può mettere in evidenza la sostanziale differenza esistente tra il significato economico degli elementi della matrice pa dei coefficienti diretti e quelli della matrice inversa A i cui termini sono anche chiamati coefficienti di fabbisogno totale ( diretto ed indiretto). Il generico elemento aij della matrice a misura l'entità degli acquisti effettivi che il settore j-esimo deve fare presso il settore i-esimo per aumentare di una unità la propria produzione. Il generico termine Aij, che occupa la stessa posizione nella matrice dei coefficienti diretti ed indiretti A, rappresenta, invece, di quanto deve aumentare la produzione del settore i-esimo perché si possa far fronte ad una domanda unitaria rivolta al settore j-esimo. Gli inputs totali dei fattori primari, cioè i fabbisogni diretti ed indiretti dei fattor i pr imar i sono determinati mediante la seguente relazione:

(12) y yA a A= ⋅ ottenuta moltiplicando la matrice dei coefficienti diretti degli inputs primari ya per la matrice dei coefficienti di fabbisogno totale A.

Significato del coefficiente di fabbisogno totale

Matr ice dei coefficienti di fabbisogno totale dei fattor i pr imar i

212 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Il generico elemento yAhj misura l'entità del costo primario di tipo h richiesto per far fronte ad una domanda unitaria fatta al settore J. In maniera analoga può essere introdotta la matr ice del lavoro. Se si indica con L il vettore che esprime l'intensità di lavoro settoriale per unità di produzione, il prodotto del vettore L diagonalizzato per la matrice inversa A:

(13) L A L A= ⋅�

fornisce la matrice fabbisogni diretti ed indiretti di occupazione. Il generico elemento LAij misura il livello di occupazione nel settore I richiesto per far fronte ad una domanda unitaria fatta al settore J.

d) Il modello produzione-costi primari (modello orizzontale)

Il modello orizzontale si basa sulla ipotesi che le proporzioni degli impieghi intermedi o finali di uno stesso prodotto nelle diverse branche sono indipendenti dagli impieghi totali di tale prodotto.

Si può pertanto avere una descrizione più immediata della struttura degli impieghi da parte dei singoli settori ( produttivi e finali) che prescinda dal livello complessivo della produzione dei settori fornitori.

Con riferimento al generico settore i di origine si può calcolare la seguente costante:

(14) bx

Xij

ij

i

=

che rappresenta la quota relativa di beni e/o servizi prodotti dal settore i assorbita dal settore j di utilizzazione. I bij , detti coefficienti di distribuzione ( o coefficienti orizzontali) descrivono in termini relativi come la produzione dei singoli settori si distribuisce tra i rispettivi "clienti".

Tali coefficienti costituiscono le componenti della matr ice dei coefficienti di distr ibuzione, detti anche coefficienti or izzontali:

(15') b X x= ⋅−� 1

Matr ice del lavoro

Significato dei coefficienti di fabbisogno to tale di lavoro

Coefficiente di distr ibuzione

Matr ice dei coefficienti di distr ibuzione

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 213

Se si moltiplica il secondo membro della (10') per la matrice identità

I o, che è lo stesso, per �X X−1 , si ottiene anche:

b X x X X= ⋅ ⋅− −� �1 1

da cui segue, se si tiene conto anche della (5'):

(15’ ’ ) b X a X= ⋅−� �1

con cui è possibile individuare la relazione che lega la matrice b dei coefficienti di distribuzione alla matrice a dei coefficienti tecnici. La (15'), unitamente all'equazione dei costi (1” '), consente di riscrivere quest'ultima nella seguente maniera(4): (16) X' b + Y = X' Se nella precedente espressione si isolano i termini che contengono il vettore-riga X' da quello del valore aggiunto, si ottiene : (17) X' (I - b) = Y' in cui (I - b) è la matrice quadrata dei coefficienti delle incognite ottenuta facendo la differenza tra la matrice unità I e la matrice b dei coefficienti orizzontali (5): Dalla precedente espressione segue: (18) X' = Y

.(I - b) -1

che esprime il vettore della produzione in funzione dei costi primari. (4)La totalità delle equazioni dei costi in maniera esplicita sarà

b X b X b X Y Xb X b X b X Y X

b X b X b X Y X

n n

n n

n n nn n n n

11 1 21 2 1 1 1

12 1 22 2 2 2 2

1 1 2 2

+ + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + =+ + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + =

+ + ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + =

��......

(5) L'equazione in forma compatta equivale al seguente sistema di equazioni:

( )( )

( )

11

1

11 1 21 2 1 1

12 1 22 2 2 2

1 1 2 2

− − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − =− + − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − =⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅− − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + − =

��

b b X b X b X Yb X b X b X Y

b X b X b X Y

n n

n n

n n nn n n

214 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Il modello descritto dalla (12) , in cui il valore aggiunto figura come variabile esogena, permette di misurare l'effetto sui prezzi dei prodotti determinati da dati cambiamenti intervenuti nelle componenti del valore aggiunto.

La suddetta utilizzazione del modello si basa sulla ipotesi che il volume della produzione resti costante al variare dei costi primari e tutti i cambiamenti si ripercuotono sui prezzi. Tali tipi di calcolo, pur rivestendo un certo interesse, hanno essenzialmente la caratteristiche di misurare l'entità delle ripercussioni meccaniche di variazioni dei costi primari sul livello dei prezzi. In effetti, le variazioni di prezzi dei prodotti ed in particolare le variazioni dei prezzi relativi si manifestano attraverso dei meccanismi del mercato, delle sostituzioni dei prodotti, delle modificazioni di struttura e di tecniche di produzione.

5.2.2 Schema delle tavole comunitarie

Lo tavola assume una configurazione ancora più articolata nello schema comunitario in cui i flussi dei settori di origine sono analizzati distintamente in flussi di origine interna e flussi di origine estera. Ciò consente di migliorare ed approfondire l'analisi input-output. La precedente formulazione va di conseguenza ulteriormente affinata per tenere conto di quanto detto in precedenza. Con riferimento al precedente schema occorre tenere presente che ciascun elemento della matrice x e della matrice Z è ottenuto come somma di due componenti: (19) xij = pxij + mxij in cui pxij beni e servizi prodotti all'interno del paese considerato; mxij beni e servizi importati: In base alla (19) la matrice dei costi intermedi x va considerata come somma di due matrici di analoga configurazione : (20) x = px + mx

px matrice dei flussi di produzione interna e mx matrice dei flussi di importazione. In altri termini

Var iazione nei costi pr imar i e var iazione dei prezzi

Schema comunitar io

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 215

la matrice dei costi intermedi si ottiene dalla somma della matrice dei costi intermedi di produzione interna e la matrice di costi intermedi di importazione Nello schema comunitario, la matrice dei fattori primari è costituita dai seguenti vettori: Y(w) salari e gli stipendi;

Y(s) oneri sociali;

Y(k) risultato netto di gestione;

Y(d) ammortamenti;

Y(t) imposte.

La somma dei vettori dei salari e stipendi, degli oneri sociali, degli altri redditi e degli ammortamenti individua il vettore del valore aggiunto al costo dei fattor i Y(cf): (21) Y(cf): = Y(w)+ Y(s)+ Y(k)+ Y(d) Alla stessa maniera per i flussi finali sarà valida, con riferimento al generico termine della matrice Z, la seguente: (24) zid = pzid + mzid che consente di esprimere la matrice Z come somma della matrice degli impieghi finali di produzione nazionale(pZ )e della matrice dei flussi di importazione(mZ): (25) Z = pZ + mZ

Valore aggiunto al costo dei fattor i

216 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Schema comunitar io di Tavola Input-output Settori

di

origine

Settori di utilizzazione

Settori finali

Im

pie

ghi

1 2 j n tot 1 2 s tot.

1

px11

mx11

Tx11

px12

mx12

Tx12

px1j

mx1j

Tx1j

px1n

mx1n

Tx1n

px1.

mx1.

Tx1.

pz11

mz11

Tz11

pz12

mz12

Tz12

pz1s

mz1s

Tz1s

pz1.

mz1.

Tz1.

pX1

mX1

TX1

2

px21

mx21

Tx21

px22

mx22

Tx22

px2j

mx2j

Tx2j

px2n

mx2n

Tx2n

px1.

mx1.

Tx1.

pz21

mz21

Tz21

pz22

mz22

Tz22

pz2s

mz2s

Tz2s

pz2.

mz2.

Tz2.

PX2

mX2

TX2

i

pxi1

mxi1

Txi1

pxi2

mxi2

Txi2

pxij

mxij

Txij

pxin

mxin

Txin

pxi.

mxi.

Txi.

pzi1

mzi1

Tzi1

pzi2

mzi2

Tzi2

pzis

mzis

Tzis

pzi.

mzi.

Tzi.

PX i

mXi

TXi

n

pxn1

mxn1

Txn1

pxn2

mxn2

Txn2

pxnj

mxnj

Txnj

pxnn

mxnn

Txnn

pxn.

mxn.

Txn.

pzn1

mzn1

Tzn1

pzn2

mzn2

Tzn2

pzns

mzns

Tzns

pzn.

mzn.

Tzn.

PXn

mXn

TXn

totale

px.1

mx.1

Tx.1

px.2

mx.2

Tx.2

px.j

mx.j

Tx.j

px.n

mx.n

Tx.n

px..

mx..

Tx..

pz.1

mz.1

Tz.1

pz.2

mz.2

Tz.2

pz.s

mz.s

Tz.s

pz..

mz..

Tz..

PX .

mX.

TX.

Settori

primari

1 y11

y12

y1j y

1n y

1.

2 y21

y22

y2j y

2n y

2.

r yr1 y

r2 y

rj y

rn y

r.

totale Y1 Y2 Y j Yn Y

Importa

zioni

M1

M2

M j

Mn

M

Risorse

totali

X1

X2

X j

Xn

X

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 217

Con riferimento ai settori di domanda finale, nella tavola comunitaria, sono evidenziati i consumi, gli investimenti, la variazione delle scorte e le esportazioni. I rispettivi vettori-colonna:

Z(c) consumi, Z(f) investimenti fissi lordi, Z(g) variazioni delle scorte, Z(e) esportazioni

costituiscono la matrice Z della domanda finale. Il vettore della domanda finale totale, a sua volta, potrà essere ottenuto come somma dei precedenti vettori: (26) Z = Z(c)+ Z(f)+ Z(g)+ Z(e)

a) Equazione dei costi

La relazione (20) consente di riscrivere la (1') disarticolando i flussi totali nelle componenti di produzione interna e di importazione: (27) u'(px + mx) + v'Y =pX' da cui segue infine: (27’ ) u' px + u' mx + v'Y =pX', con cui si evidenzia come alla formazione del produzione interna dei vari settori produttivi concorrono i beni e servizi intermedi di produzione interna, quelli di importazione oltre, evidentemente, i fattori primari.

b) Equazione di bilancio

Tenuto conto delle (20') e (25) l'equazione di bilancio assume, nel caso in esame, la seguente espressione: (28) (px + mx) u + (pZ + mZ) w = pX + mX Occorre tenere presente che alla formazione dei costi intermedi concorrono siano i flussi di produzione interna sia i flussi di importazione. La trasformazione che avviene all'interno di un dato sistema economico per realizzare la propria produzione interna si

218 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

avvale di tutti gli inputs intermedi (interni e di importazione) e dei fattori primari interni. Dalla precedente relazione si ricava anche la seguente equazione di bilancio dei flussi di produzione interna: . (29) px u + pZ w = pX . che esprime l'equilibrio settoriale delle risorse e degli impieghi di produzione interna. La relazione seguente: (30) mx u + mZ w = mX esprime l'equilibrio settoriale delle risorse e degli impieghi di importazione. Per uno stesso settore h (i=j=h) l'equazione dei costi assumerà la seguente espressione: (31) ( px.h + mx.h) + Y..h = pXh L'equazione di bilancio sarà invece la seguente: (32) pXh = pxh. + pZh. Dalla identità dei secondi membri deriva anche: (32) ( px.h + mx.h) + Y.h = pxh. + pZh. Il valore della produzione del settore h, ottenuto come somma degli inputs intermedi totali (produzione interna ed importazione) di beni e servizi, e degli inputs primari è uguale al valore della produzione dello stesso settore h, ottenuto come somma delle utilizzazioni. D'altra parte per gli "outputs" di importazione del generico settore h vale la seguente relazione. (32’ ) mXh =mxh. + mZh. Ora, sommando membro a membro la (32”) e la (33) si ottiene: (34) (px.h + mx.h)+( Y.h + mXh) = (pxh. + mxh.) +( pZh. + mZh.) Se si indica con:

Equazione di bilancio dei flussi interni

Equazione di bilancio dei flussi impor tati

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 219

Yh = pY.h + mXh il totale delle risorse per usi finali, fornito dal settore interno h e dal corrispondente settore estero, e con: Zh = pZh. + mZh. il totale degli impieghi finali di beni e servizi forniti dal settore h (interno ed estero), si ottiene: (34’ ) x.h + Yh = xh. + Zh che esprime l'equilibrio delle risorse e degli impieghi totali di beni e servizi del settore h. Se nella precedente espressione si satura rispetto all'indice h, si ottiene per il complesso dei settori la seguente relazione: (34”) x.. + Y. = x.. + Z. da cui, eliminando in entrambi i membri il termine x.. cioè il totale di tutti i costi intermedi, si ha: (35) Y. = Z. con cui si evidenzia che il totale generale delle risorse per usi finali è uguale al totale degli impieghi finali della contabilità nazionale. La (35), tenendo conto della (26), può essere scritta come segue: (35’ ) Y X Z Z Z Zpm

mc f g e

•⋅• • • • • •+ = + + +( ) ( ) ( ) ( ) ( ) La (35’ ) coincide con il Conto economico delle risorse e degli impieghi finali di Contabilità nazionale; si mostra come il totale delle risorse, costituite dal prodotto lordo e dalle importazioni, sia uguale al totale degli impieghi, costituiti dai consumi, dagli investimenti, dalla variazione delle scorte e dalle esportazioni.

c) Il modello verticale

Il modello verticale si introduce in maniera analoga allo schema precedente rapportando però i costi intermedi e quelli primari alla produzione interna pX.

220 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Se si tiene conto della (13') si avrà, per la matrice dei coefficienti totali di spesa:

(36) a x x Xp m p= + ⋅ −( )�

1

cioè anche

(37) a a ap m= + da cui si deduce che la matrice dei coefficienti tecnici( o di spesa) si ottiene, nel caso in cui sono distinti i flussi di produzione da quelli di importazione, come somma di due matrici. La prima, che costituisce la matrice dei coefficienti degli "inputs" diretti di produzione interna, si ottiene mediante la seguente :

(38) p p pa x X= ⋅ −� 1

il cui generico elemento paij indica quante unità monetarie di beni e/o servizi prodotti dal settore i, facente parte del sistema economico considerato, sono necessarie per produrre una unità monetaria di beni e/o servizi da parte del settore utilizzatore j. La seconda matrice, definita matrice dei coefficienti diretti degli inputs di importazione è data dalla seguente: (39) nella quale il generico elemento maij misura il grado di dipendenza diretta del settore j interno dal settore i, operante all'estero. Indica infatti quante unità monetarie di beni e/o servizi prodotti dal settore i estero sono necessarie per produrre una unità monetaria di beni e/o servizi da parte del settore utilizzatore j. La (38) consente, in particolare, di riscrivere l'equazione di bilancio dei flussi di produzione interna nella seguente maniera: (29') pa•pX + pZw = pX

Matr ice dei coefficienti diretti degli " inputs" di produzione interna

Matr ice dei coefficienti diretti degli " inputs" di impor tazione

Xxa ˆpmm ⋅=

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 221

da cui si ricava, isolando i termini che contengono pX, la seguente: (40) (I -pa)•pX = pZ La precedente equazione, quando si considera esogeno il vettore della domanda di prodotti nazionali, presenta la seguente soluzione: (41) Con la (41) è possibile la determinazione dei livelli di produzione interna una volta assegnata la domanda per usi finali di prodotti nazionali. La matrice inversa nel caso dello schema comunitario, in analogia a quanto visto in precedenza, è data da(6): (42) Nello schema comunitario il generico elemento pAij della matrice inversa pA misura l'aumento della produzione del settore i, che opera all'interno del paese, necessario per soddisfare una domanda unitaria del bene prodotto all'interno dal settore j. La conoscenza dei flussi di importazione consente una utilizzazione più articolata del modello. I coefficienti introdotti in precedenza possono essere anche impiegati per la determinazione del fabbisogno di importazione necessario per produrre una prefissata domanda finale. A questo scopo si suole ammettere l'ipotesi che l'incidenza relativa delle importazioni sul totale della produzione sia costante al variare della domanda finale. Tenuto presente che i coefficienti dei fabbisogni diretti ed indiretti di inputs nazionali, desunti dalla matrice inversa pA :

pA1j, pA2j ,...........,pAnj

(6) Si può controllare che il generico elemento del vettore della produzione interna è dato da: (43) pX i = pA i1 pZ1 + pA i2 pZ2 + •••••••• + pA in pZn La (43) permette di vedere che, nello schema comunitario il generico elemento del vettore della produzione interna risulta, in base al modello adottato, combinazione lineare degli elementi del vettore della domanda finale di prodotti interni.

Produzione e domanda finale

pX = (I -pa)-1•pZ

Matr ice inversa nello schema comunitar io pA = (I -pa)-1

222 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

rappresentano le produzioni richieste dallo stesso settore j a tutti gli altri settori per un aumento unitario della domanda finale del bene o servizio da esso prodotto e che i coefficienti diretti di inputs di importazioni :

mai1 , mai2 ,...........,main rappresentano gli acquisti di beni o servizi provenienti dal settore i di importazione e impiegati dai settori 1,2,....n per realizzare le rispettive produzioni unitarie, la quantità:

ottenuta eseguendo il prodotto del vettore-riga i (estratto dalla matrice dei coefficienti diretti di inputs di importazione ma) per il vettore-colonna j (estratto dalla matrice dei fabbisogni diretti ed indiretti di inputs nazionali pA) rappresenta la richiesta da parte del settore j di beni e servizi di importazione provenienti dal settore i (estero) richiesti per soddisfare un aumento unitario della domanda finale del bene (o servizio) prodotto dal settore j stesso.

Per l'insieme di tutti i settori si può ottenere la seguente matr ice dei coefficienti di fabbisogno totale di importazioni (44) che si ottiene moltiplicando la matrice dei coefficienti diretti degli inputs di importazione ma per la matrice dei coefficienti di fabbisogno (diretti ed indiretti) di inputs nazionali pA.

Letta nel senso delle righe, la matrice mA fornisce i coefficienti di

fabbisogno di importazione di ciascun settore di origine per un aumento unitario della domanda finale dei beni prodotti dagli altri settori

. Con riferimento alla generica riga iesima di origine i coefficienti: mA i1 , mA i2 ,...........,mA in

La (30) esprime anche il legame funzionale tra pX i (produzione interna del settore i e le domande interne pZ1, pZ2 , •••••••• , pZn.

Coefficienti totali di inputs di impor tazione

mA ij =mai1•pA1j + mai2•pA2j+ ••••••• + main•pAnj

Matr ice dei coefficienti di fabbisogno totale di impor tazioni

mA = ma•pA

Significato delle r ighe

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 223

rappresentano le importazioni dal settore stesso richieste a causa di una domanda finale pari ad uno in ciascuno degli n settori considerati nella tavola input-output.

Letta nel senso delle colonne la matrice mA fornisce i coefficienti

di fabbisogno di importazione di provenienza da tutti i settori di origine corrispondente ad un aumento unitario di domanda finale da parte del settore cui la colonna si riferisce.

Con riferimento alla generica colonna j i coefficienti: mA1j ,mA2j ,...........,mAnj rappresentano le importazioni necessarie ai settori 1,2,..,n per far fronte all'aumento di produzione indotto da una domanda unitaria rivolta al settore j. Le somme per colonna rappresentano il totale delle importazioni addizionali necessarie affinché ciascun settore possa soddisfare un aumento unitario della domanda finale del bene da esso prodotto.

5.3 Applicazioni e sviluppi del modello

5.3.1 Alcune applicazioni del modello

Il modello delle interdipendenze settoriali oltre che come schema di contabilità economica disaggregato, trova significative applicazioni nel quadro di analisi strutturali e di analisi previsionali e programmatiche.

L'analisi strutturale approfondisce la conoscenza delle proprietà

di un dato sistema economico consentendo tra l'altro l'effettuazione di confronti spaziali e temporali tra le diverse strutture produttive. l'analisi strutturale è è condotta con l'ausilio delle matrici dei coefficienti diretti e mette in evidenza i caratteri fondamentali del sistema economico.

I vari metodi adottati si basano sullo studio dei legami esistenti tra i diversi settori che possono essere: (i) indipendenti o casuali , quando gli scambi intermedi si collocano sulla diagonale principale della rispettiva matrice;

Significato delle colonne

Analisi strutturale

224 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

(ii) interdipendenti o di dipendenza gerarchica, quando gli scambi intermedi formano dei blocchi che dislocati lungo la diagonale principale; (iii) dipendenza gerarchica o causali, quando la disposizione dei flussi intermedi assumono una configurazione triangolare. ; (iv) dipendenza sistematica o causali a blocchi, quando gli scambi intermedi formano dei blocchi che formano un triangolo al di sotto della diagonale principale.

Per poter mettere in evidenza le caratteristiche di un sistema economico l'insieme dei coefficienti tecnici sono riordinati in maniera da poter evidenziare eventuali strutture formali implicite nella matrice dei coefficienti. Le tecniche correntemente adottate sono:

(i) triangolarizzazione, che con opportuni spostamenti delle righe e delle colonne tende a far emergere la struttura triangolare implicita nella matrice dei coefficienti diretti. In tal maniera se la gran parte di coefficienti tende a collocarsi al di sotto della diagonale principale, si è definito un ordinamento dei settori da quelli che assegnano la propria produzione totalmente alla domanda finale (e quindi con interdipendenze modeste) a quelle che risultano fortemente integrati con gli altri settori produttivi; (ii) ordinamento a blocchi, con cui si tende a mettere in evidenza le relazioni fra blocchi di attività produttive invece dei legami casuali fra singole attività.

Con l'ordinamento a blocchi si può individuare una distribuzione di blocchi che si collocano sulla diagonale principale oppure formano un triangolo al di sotto della diagonale principale. Nel primo caso si evidenziano sistemi interdipendenti all'interno di ciascun blocco, essendo indipendenti tra loro i diversi blocchi. Nel caso di una struttura triangolare a blocchi si evidenziano interdipendenza all'interno di ciascun blocco unitamente a legami causali tra i diversi blocchi.

Le previsioni disaggregate di grandezze macroeconomiche costituiscono un altro importante campo di applicazione del modello input-output. Nella definizione delle strategie di politica economica infatti risulta prevalere la valutazione degli effetti sul sistema produttivo provocati ad alternative ipotesi di azioni e linee di intervento formulati nei riguardi di aggregati economici (consumi, investimenti, esportazioni) e di politiche della pubblica amministrazione (prezzi, finanza pubblica, etc.).

Il modello può essere utilmente impiegato facendo ricorso alla matrice A dei coefficienti di attivazione con cui si possono prevedere i livelli di produzione settoriali indotti da un determinato scenario di politica economica che abbia prefissati particolari obiettivi di domanda. Gli effetti sul reddito si ottengono moltiplicando la variabile

Tr iangola r izzazione

Ordinamento a blocchi

Modello di previsione

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 225

esogena per la matrice yA dei fabbisogni diretti ed indiretti dei costi primari. Infine gli effetti sulla occupazione si possono determinare moltiplicando il vettore della variabile esogena per la matrice LA dei fabbisogni diretti ed indiretti dell'occupazione. Il modello si presta adeguatamente a tali scopi sia nella versione verticale sia in quella orizzontale.

Un'altra importante applicazione riguarda la previsione dell'inflazione conseguente ad un aumento dei prezzi delle materie prime, dei semilavorati o del costo del lavoro. Lo studio del processo di propagazione dell'inflazione ha nel modello input-output un valido strumento poiché descrive in modo articolato le diverse fasi del processo produttivo attraverso cui si trasmettono gli impulsi inflazionistici.

5.3.2 Tavole intersettoriali sub-nazionali

L'analisi input-output si è sviluppata anche a livello sub-nazionale ed ha come fondamento teorico la tavola multiregionale. L'introduzione del modello multiregionale è dovuto a Isard che lo ha proposto agli inizi degli anni '50. Altri numerosi studiosi (Chenery, Moses, Straut, Hofman, Kent e lo stesso Leontief), hanno contribuito ad arricchire la formulazione originale ed a sviluppare ulteriori impieghi del modello per analisi di tipo regionale.

Il modello multiregionale, che può essere definito come "modello ideale" per la completezza teorica che ne sottende l'impianto, analizza, per ciascuna delle regioni in cui si suddivide il territorio di una data economia nazionale, sia le attività economiche, disarticolate in maniera analoga a quanto viene fatto a livello nazionale, sia la totalità degli scambi di beni e servizi che avvengono tra regioni e settori di attività produttive.

Gli scambi intermedi ed i flussi finali sono analizzati contemporaneamente, sia con riferimento al settore di origine i-esimo ed al settore di utilizzazione j-esimo, sia con riferimento alla regione di origine r-esima ed alla regione di impiego s-esima. Se si indica con rsxij il flusso di beni e servizi prodotto dal settore i-esimo della regione r-

esima ed impiegato nel settore j-esima della regione s-esima; con rszi il flusso

di beni e servizi prodotto dal settore i-esimo della regione r-esima utilizzato per soddisfare la domanda finale nella regione s-esima; con rsY j l'ammontare del costo primario corrisposto dal settore J-esimo della regione s-esima ai fattori della regione r-esima impiegati nella regione s-

esima, si avrà la seguente equazione di bilancio: Σs Σj rsxij + + Σs rsZi = rX i

e la seguente equazione dei costi:

Modello multiregionale

226 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Σr Σj rsxij + + Σr rsZi = sX i

Si possono essere introdotti i seguenti coefficienti

ax

Xrs ij

r j=

che, in analogia a quelli della tavola nazionale, hanno il significato di coefficienti di scambio in quanto esprimono l'interscambio di beni e servizi tra le regioni. Essi risentono sia delle tecniche di produzione sia della localizzazione delle attività produttive. Il modello multiregionale descrive nel migliore dei modi tre diversi aspetti delle reazioni a livello regionale relativi rispettivamente (i) alle varie strutture produttive delle regioni; (ii) alla rete degli scambi di una economia spaziale; (iii)a sistemi produttivi e a modelli di consumo differenti nelle diverse aree geografiche. Attraverso questi tre diversi tipi di reazioni, l'impatto di una qualunque variazione regionale è trasmesso ad altre regioni, producendo effetti in termini di produzione, occupazione, reddito ecc.,influenzando in pari tempo i flussi commerciali interregionali.

Una semplificazione del modello multiregionale, la cui realizzazione pone problemi di notevole difficoltà, è costituito dal modello uniregionale in cui si considera una singola regione come un sistema economico a sé stante. La struttura del modello è analoga a quella del modello nazione. Ha però il limite di non consentire di approfondire in maniera completa le interdipendenze che si realizzano a livello regionale attraverso gli scambi commerciali.

5.4 La costruzione delle tavole input-output

5.4.1 Unità di produzione e branca Nella compilazione di una tavola input-output si incontrano problemi di vario genere. Il primo di essi è rappresentato dalla scelta dell'unità di produzione con cui formare le righe e le colonne della tavola. Da tale scelta dipende fortemente il significato economica della tavola stessa. L'ideale sarebbe che ogni riga si riferisse ad un solo prodotto. E' evidente però che una tavola del genere non è praticamente realizzabile, in quanto ci si imbatterebbe in tante e tali difficoltà da superare che ne sconsigliano subito la praticabilità.

Definizione di branca

Coefficienti di scambio

Modello uniregionale

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 227

Si presenta pertanto la necessità di raggruppare con appropriati criteri i vari prodotti. Questi criteri possono essere diversi: quello della destinazione dei prodotti, quello della natura del processo produttivo, quello della natura della materia prima impiegata, ecc.. In ogni caso, essi rispondono alla esigenza di formare dei gruppi il più possibile omogenei in modo da avere coefficienti tecnici o di spesa significativi. A tal riguardo nella metodologia seguita nei paesi della Comunità europea è stato introdotto il concetto di unità omogenea di produzione, come è stato visto nel Cap.4.

I beni e servizi che costituiscono i costi intermedi nonché quelli che formano la produzione sono caratterizzati dalla loro natura, dallo stadio di lavorazione e dalla tecnica di produzione adottata. Una volta introdotto il concetto di unità di produzione omogenea si presenta il problema della raccolta dei dati. Essa può essere realizzata assumendo come unità di rilevazione la impresa o lo stabilimento. Delle due unità, è preferibile tuttavia lo stabilimento, la cui produzione è indubbiamente meno eterogenea di quella dell'impresa. D'altra parte, anche nello stabilimento non sempre si produce un solo tipo di prodotto, o, comunque, più prodotti classificabili nella stessa unità di produzione. Nella esperienza italiana attuale le unità di rilevazione sono le imprese e per le imprese di maggiori, con almeno 250 addetti, anche le unità funzionali. Tali unità rappresentano una suddivisione delle imprese costituite dall'insieme delle produzioni che rientrano in una stessa classe o sottoclasse di attività economica. La settorizzazione delle tavole comunitarie, nel cui ambito si colloca la tavola italiana, è realizzata mediante la branca, definita come un raggruppamento di unità di produzione omogenea. La branca rappresenta una unità di analisi dei risultati che non sempre possono essere rilevati direttamente ma utilizzando dati raccolti presso opportune unità di rilevazione.

Le branche possono essere classificate a seconda se i beni e servizi prodotti sono destinabili alla vendita oppure non destinabili alla vendita. Nel primo raggruppamento confluiscono: a) branche che producono per la vendita, le cui unità di produzione omogenee producono beni e servizi per la vendita.Nel caso dei servizi non destinabili alla vendita si possono individuare: b) branche delle amministrazioni pubbliche c) branche delle istituzioni sociali varie, le cui unità producono servizi collettivi non destinabili alla vendita;ed infine d) branca dei servizi domestici che comprende l'attività di produzione delle famiglie in quanto datori di lavoro nei riguardi del personale domestico.

5.4.2 Trasferimento di prodotti similari e sottoprodotti L'introduzione del concetto di unità omogenea di produzione,

come premessa a quello di branca, comporta nella pratica adozione un

Classificazione delle branche

Prodotti secondar i

228 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

ulteriore problema rappresentato dal trattamento dei prodotti secondar i, ottenuti nell'ambito di uno stabilimento, la cui produzione principale è classificata in una branca diversa da quella dei prodotti secondari. I prodotti secondari possono essere distinti in prodotti similari e prodotti tecnicamente congiunti.

I prodotti similar i sono costituiti da quei beni la cui utilizzazione è analoga a quella dei beni principali prodotti da un'altra branca che impiega materie prime diverse(per esempio:calzature di cuoio, calzature di gomma, calzature di materie plastiche).

I prodotti tecnicamente congiunti sono dei sottoprodotti inevitabilmente ottenuti nello stesso processo di produzione dei prodotti principali.

Per realizzare il più possibile l'omogeneità delle branche, occorre

di conseguenza attribuire i prodotti secondari dello stabilimento, nonché i corrispondenti inputs alla branca di competenza. Tale spostamento è abbastanza agevole nei casi in cui i dati forniti dallo stabilimento consentono di distinguere gli inputs della produzione principale dagli inputs della produzione secondaria.In caso contrario gli inputs della produzione secondaria devono essere calcolati in base a certe ipotesi come, ad esempio, quella che essi siano uguali agli inputs per unità di prodotto della branca in cui i prodotti secondari sono classificati come principali.

Tra i prodotti secondari dello stabilimento ,a volte, figurano prodotti che sono impiegati nello stesso stabilimento per ottenere la produzione principale. Essi sono designati con l'espressione di prodotti autoconsumati. Anche in tale caso si procede alla attribuzione alle branche in cui sono classificati come prodotti principali. I corrispondenti "inputs" sono determinati seguendo gli stessi criteri adottati per i prodotti secondari. Da ciò segue che il prodotto autoconsumato apparirà dopo come flusso dalla branca in cui esso è stato classificato a quella in cui è impiegato.

5.4.3 Criteri di valutazione dei flussi Scopo di una tavola è quello di descrivere nella maniera più

diretta possibile le relazioni che intercorrono tra chi produce i beni ed i servizi e chi li utilizza. Tale esigenza comporta un approfondimento del cr iter io di valutazione dei flussi di beni e servizi che sono riportati in una tavola. In linea di principio il criterio ottimale di valutazione è quello che non introduce alcuna distorsione quando si passa dalla valutazione fatta da chi produce a quella fatta da chi utilizza il bene o il servizio. Il più adatto è quello che esprime i flussi ai prezzi che remunerano soltanto i fattori produttivi che hanno concorso alla realizzazione dei beni e i servizi.

In pratica però i beni sono acquistati ai prezzi di mercato che sono onnicomprensivi degli effetti della fiscalità, dei margini commerciali e del costo dei trasporti. Le rilevazioni delle utilizzazioni

Prodotti similar i

Prodotti tecnicamente congiunti

Trasfer imento dei prodotti secondar i

Cr iter io di valutazione dei flussi

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 229

sia per usi produttivi sia per usi finali chiedono l'ammontare degli acquisti necessariamente espressi ai prezzi di mercato o di acquisizione. Per tale motivo la costruzione di una tavola input-output prende l'avvio dai flussi espressi ai prezzi di mercato e successivamente passa ai flussi espressi ai prezzi depart-usine.

Tenuto conto che i flussi che figurano in una tavola input-output possono essere valutati ai prezzi alla produzione (o al costo dei fattori), ai prezzi ex-fabrica (départ-usine), oppure, infine ai prezzi di acquisto o di mercato,si precisa che: (a)il prezzo alla produzione di un determinato prodotto è costituito dalla somma dei costi dei beni e servizi impiegati nella produzione (escluse le spese di trasporto, margini commerciali e imposte indirette)e della remunerazione dei fattori produttivi necessari alla produzione; (b)il prezzo ex-fabr ica (départ-usine) è dato dal prezzo alla produzione più le imposte indirette gravanti sulla produzione o sul primo scambio del bene o del servizio considerato; (c)il prezzo di acquisto (o di mercato), infine, è dato dal prezzo départ-usine più le spese per trasporti e margini commerciali.

I flussi ai prezzi di mercato presentano il vantaggio di fornire la struttura delle spese delle varie branche e dei settori finali tenendo conto dei prezzi effettivi. Risultano quindi più appropriati, ad esempio, per la valutazione dei consumi, in quanto il consumatore fa le sue scelte dei vari acquisti sulla base dei prezzi di mercato e non dei prezzi alla produzione o dei prezzi départ-usine. D'altra parte non sono i più adatti per la determinazione dei coefficienti di spesa che risultano influenzati dalla diversa incidenza dei margini di distribuzione e delle imposte indirette. Per quanto riguarda le imposte in particolare si può presentare il caso di prodotti che presentano valori diversi a seconda delle branche utilizzatrici come nel caso l'olio combustibile che, acquistato dalla branca dell'agricoltura, non è gravato da alcuna imposta, a differenza di quello acquistato da altre branche. Anche i servizi di trasporto non incidono sempre nella stessa misura sui flussi dei beni delle varie branche. Ciò implica che i coefficienti di spesa della varie branche relativi allo stesso input non sono, in genere, omogenei e non risultano quindi utilizzabili senza inconvenienti a fini previsivi o di programmazione. Le considerazioni fatte portano ad aggiungere che questa circostanza influisce anche sulla comparabilità dei coefficienti di spesa delle tavole input-output di paesi diversi.

Dal punto di vista formale o di presentazione con il criterio di valutazione basato sui prezzi di mercato, le righe della tavola relative alle branche del commercio e dei trasporti risultano vuote in quanto i corrispondenti outputs parziali sono incorporati nei flussi dei beni valutati ai prezzi di mercato. Per ottenere l'uguaglianza, per ciascuna branca, del totale di riga con quello di colonna, è necessario aggiungere, dopo i settori primari, due righe, una per le imposte indirette e l'altra per i margini di distribuzione (commercio e trasporti).

Prezzo alla produzione

Prezzo ex-fabr ica (dépar t-usine)

Prezzo di acquisto (o di mercato),

230 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Con la valutazione ai prezzi alla produzione si elimina l'inconveniente derivante dal diverso peso che hanno i margini di distribuzione e le imposte indirette sui flussi dei beni e ,di conseguenza, sui coefficienti di spesa relativi alle varie branche. D'altra parte, con questo criterio, a differenza di quello ai prezzi di mercato, i flussi vengono ad essere valutati in base a prezzi (quelli alla produzione) che non trovano riscontro nella realtà. La loro individuazione basata sullo scorporo delle imposte indirette e dei margini di distribuzione dai flussi disponibili valutati ai prezzi di mercato presenta, in pratica, non poche difficoltà. In questo caso le righe intestate al commercio ed ai trasporti, recano gli outputs parziali dei quali si deve tener conto nel calcolo del costo complessivo di ciascuna branca ottenuto per somma degli inputs parziali. Per ottenere l'uguaglianza tra il totale di riga e quello di colonna di ciascuna branca, è necessario aggiungere una riga per tener conto delle imposte indirette.

Nella pratica seguita da tutti i paesi della CEE , si è utilizzato un criterio di valutazione basato sui prezzi depart-usine che è una via di mezzo tra il criterio basato sul prezzo di mercato e quello basato sul prezzo alla produzione.Le tavole costruite ai prezzi di mercato, sono ricondotte ai prezzi di mercato i soli margini di distribuzione (servizi commerciali e di trasporto). Va da se che in questo caso, come quando si segue il criterio di valutazione ai prezzi alla produzione, le righe relative alle branche del commercio e dei trasporti recano i rispettivi outputs parziali, e che allo scopo di ottenere l'uguaglianza, per ciascuna branca, del totale di colonna con quello di riga, è necessario aggiungere dopo i settori primari, solo le imposte indirette.

5.4.4 Trattamento delle importazioni Le importazioni, che unitamente alla produzione interna

concorrono alla formazione delle risorse, sono trattate in vario modo nelle tavole input-output.

La soluzione che fornisce il massimo di informazione è quella in cui le importazioni figurano sia come inputs diretti di ciascuna branca, sia come poste di bilancio in una riga a sé stante.

Le merci e i servizi, classificati per branca di origine e per branca di destinazione, sono trattati alla stessa maniera delle analoghe merci e servizi di produzione interna. I prodotti importati da utilizzare come prodotti intermedi(materie prime ed ausiliarie) figurano come inputs nelle colonne delle branche che li utilizzano unitamente a quelli di produzione interna. I prodotti che hanno come destinazione l'uso finale figurano accanto a quelli di produzione interna nei relativi settori di domanda finale. La formazione delle risorse totali si ottiene aggiungendo esternamente alla sezione dei costi primari una riga per le importazioni secondo origine.

I l cr iter io di valutazione CEE è basato sui prezzi depar t-usine

Trattamento delle impor tazioni

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 231

Tale soluzione presenta in pratica molte difficoltà, in quanto la determinazione di un input di importazione può essere fatta facilmente se il prodotto è impiegato solo da una branca. In caso contrario, la determinazione della quota di prodotto importato e impiegato da varie branche può essere fatta solo introducendo opportune ipotesi, come, ad esempio, quella di ripartire la quantità totale importata tra le diverse branche in parti proporzionali alle quantità di origine interna impiegate dalle stesse branche.

Un'altra soluzione consiste nel trattare le importazioni come input diretti, ma unitamente a quelli di produzione interna, non vengono evidenziate nelle caselle della matrice degli scambi intermedi ed in quella dei settori finali.

Anche in questo caso deve essere aggiunto dopo la matrice dei costi primari il vettore-riga delle importazioni secondo origine allo scopo di completare la determinazione del vettore delle risorse totali.

In taluni paesi in sede di costruzione delle tavole input-output si è adottata la soluzione, che non è certamente tra le migliori, di evidenziare in una sola riga esterna le importazioni classificate per branca utilizzatrice. I prodotti importati non appaiono come costi diretti e risultano compresi in una stessa casella prodotti importati eterogenei rispetto alla loro origine. Così, ad esempio, i concimi e le sementi importati ed impiegati dalla branca dell'agricoltura appaiono nelle caselle di intersezione della colonna della branca dell'agricoltura e della riga esterna delle importazioni e non appaiono come input diretti della branca dell'agricoltura. Essi però risultano incorporati nel valore dell'output della branca dell'agricoltura stessa, calcolato nel senso delle colonne. Infine, un'altra soluzione proposta e, per la verità, raramente seguita è quella di portare le importazioni in detrazione alle esportazioni.

232 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

APPENDICE n.1

La Tavola intersettoriale dell'economia italiana 1982

Fonti e metodi di calcolo

Le prime esperienze di costruzione di tavole sono maturate, in genere, in

ambienti accademici e di ricerca. Tenuto però conto che la realizzazione di una tavola input-output richiede uno sforzo organizzativo ed un impegno di notevole entità non potevano non essere interessati gli istituti nazionali di statistica dei vari paesi.

L'esperienza italiana ha inizio con il contributo determinante di un gruppo di economisti americani ed italiani operanti presso il Mutual Security Agency preposto alla destinazione dei fondi del piano Marshal per la ricostruzione post-bellica. L'anno di riferimento è il 1950 e le informazioni di base sono state desunte dai risultati del Censimento industriale e commerciale del 1937-39. Successive costruzioni ,consistenti essenzialmente in messe a giorno della tavola del 1950, sono state fatte dall'ISCO per gli anni 1953 e 1956.

Per l'anno 1959 l'Istituto centrale di statistica si è assunto il compito di costruire una tavola input-output avendo avuto cura di avviare nuove indagini sulla produzione industriale a periodicità annuale allo scopo di avere informazioni più complete sulla produzione e sulla struttura dei costi.I lavori e gli approfondimenti metodologici hanno trovato favorevole occasione di sviluppo nel fatto che nello stesso periodo l'Istituto statistico delle Comunità europee aveva preso l'iniziativa di promuovere la costruzione la costruzione di una tavola dei sei paesi membri dell'epoca. Le ricerche promosse a livello comunitario hanno permesso di mettere a punto i concetti, i metodi ed i criteri da seguire anche per la compilazione delle tavole nazionali.

Alla tavola del 1959, ultimata nel 1964 ed utilizzata per la prima robusta revisione della contabilità nazionale in Italia, è seguita quella del 1965.Tale tavola ha fruito sia della precedente esperienza sia dei miglioramenti e delle implementazioni realizzate nelle fonti statistiche di base che, a tutt'oggi, rappresentano il più ricco patrimonio informativo in tema di statistiche economiche.Essa,inoltre è stata utilizzata per fare delle messe a giorno per gli anni 1967 e 1969, facendo ricorso anche al cosiddetto metodo RAS.

Un ulteriore perfezionamento metodologico è stato realizzata con la tavola del 1970 che,con l'adozione del Sistema europeo dei conti economici integrati (SEC), ha accolto nuovi concetti definitori, quali l'unità di produzione omogenea e la branca, e migliorati i criteri classificatori delle attività economiche con l'introduzione della Nomenclatura generale delle attività economiche nelle Comunità europee-Classificazione Input-Output (NACE-CLIO).Tale schema classificatorio ha come primo e fondamentale concetto aggregante quello di gruppo Nace-Clio che raggruppa, da un lato, un numero più ristretto di produzioni da unità omogenee rispetto alle branche e, d'altro lato,rappresenta una componente essenziale per la individuazione delle branche.Per il tramite dei gruppi Nace-Clio si sono individuate le 44 branche delle prime tavole comunitarie ed italiane degli anni '70 ed in tempi recenti le tavole a 92 branche.Altro utilizzazione di rilievo della classificazione delle produzioni in gruppi Nace-Clio risiede nella maniera con cui si calcolano i reimpieghi nella corrente metodologia dei paesi comunitari.

Nella compilazione della tavola input output italiana si accoglie la

definizione di produzione totale prevista dal SEC che raccomanda di considerare tra i reimpieghi che si verificano all'interno di una stessa branca soltanto i flussi di beni e servizi scambiati tra unità di produzione appartenenti a gruppi Nace-Clio diversi.Sono esclusi, pertanto, quelli che si riferiscono a scambi che avvengono all'interno di uno stesso gruppo Nace-Clio.Se una branca i , per ipotesi, è formata da tre gruppi nella casella dei reimpieghi,cioè in xii, sono contabilizzati solo l'ammontare dei flussi che avvengono tra unità di produzione del primo ed secondo gruppo, tra primo e terzo, tra secondo e terzo e viceversa e non dei flussi scambiati tra unità del primo gruppo,tra unità del secondo e tra unità del terzo gruppo Nace-Clio.

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 233

Le fonti statistiche necessarie per la compilazione di una tavola, sono qui appresso brevemente illustrate con riferimento alla documentazione disponibile in Italia. Per comodità di esposizione, esse sono distinte per gruppi di attività, rispettivamente dell'agricoltura, delle attività industriali, delle attività terziarie, della Pubblica Amministrazione.

Occorre avvertire le stime per le singole branche dipende in maniera determinante dalle fonti stesse che sono disponibili.A tale fine sono state seguite quattro diverse tipologie di calcolo per la determinazione della produzione vendibile:

i)RILEVAZIONE DIRETTA DI COSTI E RICAVI , con cui si rileva in maniera completa le produzioni ed i costi affrontati per la sua realizzazione;

ii)RIPORTO ALL'UNIVERSO VIA OCCUPAZIONE, con cui si estende alla altre di attività non completamente sottoposte ad indagini i risultati della indagini.In pratica si utilizzano i valori medi per occupato desumibili dalla indagini per determinare i valori totali delle attività non completamente coperte da indagini;

iii)STIME BASATE SU QUANTITÀ E PREZZI, in cui si utilizzano congiuntamente i dati desumibili dalle rilevazioni sulle quantità prodotte ed i prezzi desumibili dalle rilevazioni dei prezzi per la determinazione del valori della produzione;

iv)STIME PER GLI IMPIEGHI FINALI ED INTERMEDI.Sono stime non direttamente effettuate per il calcolo della produzione ma per la determinazione di determinati consumi,investimenti o impieghi intermedi che sono state successivamente utilizzate per la stima della produzione delle branche da cui sono fornite.

1.Branche dell'agricoltura Le branche dell'agricoltura sono costituite dalla branca dell'agricoltura in

senso stretto, comprensiva anche delle foreste, dalla branca della zootecnia e da quella della pesca.Le fonti statistiche disponibili sono fondamentalmente costituite dai dati desumibili dalle rilevazioni correnti, effettuate dall'Istituto Centrale di Statistica,riguardanti la produzione agricola da un lato ed i prezzi dall'altra.Tra le rilevazioni correnti particolare rilievo riveste quella che riguarda i principali costi intermedi dell'agricoltura e della zootecnia, rappresentati dai concimi e dagli antiparassitari per la branca dell'agricoltura e dai mangimi per la branca della zootecnia.

Per la determinazione degli inputs di minore importanza,si fa ricorso alle statistiche curate dalle Associazioni di categoria, o ai risultati di indagini rappresentative eseguite nel settore agricolo, zootecnico e della pesca.

Le elaborazioni seguite per la determinazione della produzione sono basate

sul metodo di stima quantità per prezzi, precedentemente menzionato.Le statistiche correnti,per le branche considerate, forniscono le quantità prodotte,i prezzi spuntati nelle campagne agrarie, unitamente ai prezzi riscontrati negli scambi all'ingrosso..

Gli impieghi intermedi sono stati calcolati in linea di massima applicando prezzi medi alle quantità degli inputs delle branche dell'agricoltura rilevate dalle indagini precedentemente ricordate.

2. Branche delle attività industriali Le branche dell'industria comprendono i tradizionali le branche dei prodotti

energetici,gas ed acqua,le branche dei prodotti della trasformazione industriale,la branca delle costruzioni ed opere del genio civile.

Le principali fonti statistiche sono costituite dai dati risultanti sia dalle indagini sul valore aggiunto delle imprese sulla produzione industriale e sui costi intermedi.

L' indagine sul valore aggiunto rileva l'ammontare delle vendite, le giacenze all'inizio e alla fine dell'esercizio, l'ammontare delle spese correnti rispettivamente per beni e servizi delle imprese aventi almeno 20 addetti.A sua volta l'indagine sulla produzione industriale, che ha lo stesso campo di indagine di quella del valore aggiunto, rileva, in quantità e valore, la produzione, dei vari prodotti o per gruppi di prodotti.Le due suddette indagini sono la base per determinare la produzione ne delle diverse branche industriali.

L'indagine sui consumi di materie prime, ausiliarie ,fonti energetiche e servizi,ha un campo di indagine lo stesso delle precedenti indagini ma limitato ad un più ristretto numero di imprese,a causa della mole di informazioni richieste. E' stato infatti formato un campione stratificato delle imprese formato dalla totalità di quelle aventi almeno 250 addetti, dal 10 per cento di quelle aventi un numero di addetti

234 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica compreso tra 50 e 249 ed il 5 per cento di quelle con numero di addetti compreso tra 20 e 49.Con tale indagine si rilevano, in quantità e valore, gli acquisti di materie prime ed ausiliarie e ,solo in quantità, gli impieghi nel processo produttivo.A partire dal 1980 sono anche rilevate le spese per i servizi (trasporti,comunicazioni,pubblicità, legali, commerciali, tecnici ed affini) che, nella indagine sul valore aggiunto, sono compresi nella voce un poco ambigua "spese generali".

Per le branche della trasformazione industriale i procedimenti di calcolo

applicati per la valutazione della produzione si basano sull'adozione di due dei criteri menzionati in precedenza.

L'indagine sul prodotto lordo e quella sulla produzione industriale consentono di determinare in maniera diretta l'output totale dell'insieme delle imprese con almeno 20 addetti.Per le imprese con meno di 20 addetti si è invece fatto ricorso al metodo del riporto all'universo via occupazione.Per l'anno 1982,ultimo per cui si dispone di una tavola input-output per l'Italia, sono stati utilizzati i risultati della "Indagine sul prodotto lordo delle piccole imprese-1983". I valori medi per addetto di tale anno, ricondotti a valori del 1982, unitamente all'occupazione relativa alle imprese con meno di 20 addetti hanno consentito la stima del valore aggiunto e del totale dei costi intermedi e,quindi per somma,la relativa produzione.

Per le industrie dei prodotti energetici,gas ed acqua i criteri di valutazione adottati sono tre:quello basato sulla rilevazione diretta integrato da quello basato su stime di quantità per prezzi,utilizzato per i prodotti petroliferi raffinati,per la cui adozione si desumono le quantità prodotte presso le raffinerie ed i prezzi presso il Comitato interministeriale prezzi (CIP), e quello basato sulla stima degli impieghi per la produzione e distribuzione di acqua.In tale caso sono in un primo tempo determinato l'ammontare delle spese per il consumo di acqua da parte delle famiglie e della spesa per l'utilizzazione di acqua nei processi produttivi da parte delle diverse branche e, successivamente, per somma è stata ottenuta la produzione relativa alla raccolta e distribuzione di acqua.

Per le industrie delle costruzioni, pur disponendo dei risultati delle indagini sul valore aggiunto che nel 1982 copre l'attività svolta da circa 300 mila addetti, si è preferito adottare, anche a causa della particolare tipologia della branca, una metodologia basata sul criterio quantità per prezzo per le nuove costruzioni ed ampliamenti di fabbricati residenziali e non residenziali (comprese anche le costruzioni abusive) e sul criterio della stima degli impieghi intermedi e finali per le opere del genio civile e la manutenzione ordinaria e straordinaria.

La stima dei consumi intermedi,cioè la determinazione dei vettori-colonna

della matrice x, è basata essenzialmente sulla utilizzazione dei dati desumibili dalla indagine sui consumi delle imprese industriali per materie prime, materie ausiliarie e servizi. La suddetta indagine, oltre a fornire i dati per il calcolo relativo all'universo da cui è stato estratto il campione, è utilizzato, sulla base dei risultati relativi alla classe dimensionale 20-49, anche per determinare la struttura dei costi dell'universo delle imprese aventi meno di 20 addetti e la cui indagine,relativa al 1983, fornisce solo l'ammontare totale dei costi ,come è stato detto in precedenza.

La rilevazione ,pur essendo stata programmata campionaria inizialmente, può risultare, in effetti, parziale perché una parte più o meno cospicua delle unità di rilevazione non fornisce per un motivo o per un altro i dati richiesti.Se la produzione e gli "inputs" sono determinati sulla base del numero degli addetti, come in effetti avviene, si può arrivare a risultati dei quali è difficile valutare il grado di attendibilità.

La struttura dei consumi intermedi di prodotti energetici è determinata per le singole branche congiuntamente alle elaborazioni che conducono alla costruzione dei bilanci energetici che, si ricorda, hanno la finalità di fornire un quadro completo, in quantità e valore, degli impieghi di energia secondo funzione (trasporto, riscaldamento, trasformazione, uso energetico ecc.) e tipo di utilizzatore.

3. Branche dei servizi destinabili alla vendita Le branche dei servizi destinabili alla vendita comprendono i servizi di

recupero e riparazioni ordinarie, il commercio e le attività ausiliarie del commercio, gli alberghi e pubblici esercizi, i trasporti e le comunicazioni, il credito e le assicurazioni, i servizi per le imprese (legali, tecnici, commerciali), nonché i fabbricati residenziali ed i servizi vari.

La documentazione statistica disponibile per la determinazione della produzione delle branche considerate e la compilazione delle relative colonne è di

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 235

diversa specie ed origine. La prima fonte è rappresentata dai risultati dell'indagine sul fatturato e prodotto lordo delle imprese del commerciali, dei trasporti e comunicazioni condotta in analogia a quella sulle imprese industriali.Poiché si rivolge alle imprese con almeno 20 addetti i risultati che essa fornisce per le branche del commercio e dei pubblici esercizi non danno una vasta copertura:circa 350 mila addetti su un totale su oltre 4 milioni di addetti che si stima operanti.Più consistente invece è la copertura per quanto riguarda le branche dei trasporti e comunicazioni:con circa 800 mila addetti delle imprese sottoposte ad indagine s un complesso di addetti totali pari ad 1,3 milioni nel 1982.Tali fonti sono integrate con altre informazioni desumibile da altre indagini e pubblicazioni.

Tra le fonti che sono utilizzate per integrare quelle dell'ISTAT ci sono i dati desumibili dai bilanci delle amministrazioni delle ferrovie, delle aziende autonome e dalle aziende gestite dagli enti locali che, unitamente ai dati desumibili dal "Conto nazionale dei trasporti" redatto dal Ministero dei trasporti sono utilizzabili essenzialmente per i servizi di trasporto e comunicazioni.In pari tempo sono utilizzate le risultanze delle indagini condotte dalla Banca d'Italia sulle istituzioni creditizie e quelle effettuate dall'Associazione nazionale delle imprese di assicurazione (ANIA) sui bilanci delle imprese assicuratrici.

Per i restanti servizi sono utilizzati dati e informazioni anche indirette per le stime necessarie alla determinazione della produzione e la struttura dei costi intermedi desumibili da indagini speciali quali quelle sulle vacanze e sui pasti fuori casa, l'indagine sulla ricerca scientifica, dati desumibili dai bilanci dei condomini aderenti alla Associazione nazionale amministratori di condominio.

Le elaborazioni per la determinazione della produzione hanno come base di

partenza i dati della rilevazione del fatturato e prodotto lordo che fornisce la quasi totalità dell'informazione per il "Credito ed assicurazione" e solo un parte marginale per le restanti branche in esame.

Per le branche "Recupero e riparazioni","Commercio e servizi ausiliari del commercio" e "Servizi per le imprese" si è adottato in maniera abbastanza marcata l'espansione dei valori medi con l'occupazione.La quota di produzione ricostruita in tale maniera rappresenta il 77 per cento per la prima branca menzionata e l'87 per cento per le restanti due branche.L' ipotesi che sottende principalmente tali stime è quella di ritenere la produzione di un indipendente( tale posizione nella professione è molto marcata nelle tre branche considerate) essere almeno pari a quella realizzata da un dipendente occupato nelle stesse mansioni. La plausibilità della formulazione non deve far sottovalutare il rischio implicito derivante dalla sua adozione derivante dal fattoche l'aliquota coperta da indagine è quasi irrisoria.

Il metodo di stima quantità per prezzo è utilizzato per la determinazione della produzione degli "Alberghi", dei "Trasporti su strada", dei "Trasporti marittimi" e dei "Servizi sanitari destinabili alla vendita".Per gli alberghi sono stati applicati valori medi di fatturazione alle presenze negli esercizi alberghieri desumibili dalle rilevazioni correnti dell'ISTAT. Per i trasporti sono stati utilizzati i dati desumibili dal "Conto nazionale dei trasporti". I servizi sanitari ricevuti da cliniche e case private non convenzionate sono stati stimati sulla base delle giornate di degenze ed il costo di ricovero presso le cliniche ed ospedali pubblici di cui si ha documentazione.

Particolare importanza riveste infine per le branche considerate le stime basate sul criterio degli impieghi per uso finale e per uso intermedio. Con tale criterio si è potuto completare infatti la determinazione della produzione della branca "Alberghi e pubblici esercizi" per tener conto delle spese per pasti fuori casa e per le vacanze extra-alberghiere.Sono stati utilizzati i risultati sull'indagine per spese di pranzi fuori casa e sulle vacanze degli italiani.

In maniera analoga sono state determinate la produzione della branca "Locazione di fabbricati",per la quale sono stati particolarmente utili le risultanze delle indagini sui bilanci di famiglia e di quella dei "Servizi di insegnamento, ricreativi e culturali".

L'esame delle fonti e delle metodologie adottate per la determinazione della produzione dei servizi destinabili alla vendita mette in evidenza oltre all'estrema varietà dei casi che rientrano nelle branche considerate anche una base statistica non molto consistente che si accompagna paradossalmente ad una importanza fortemente crescente del settore.

La determinazione dei costi intermedi si avvale fortemente dei risultati delle

indagini sui consumi di materie ausiliarie e servizi delle branche condotte in analogia a quelle sulle produzioni industriali.Fortemente utile si sono rivelati i risultati delle elaborazioni condotte per la costruzione dei bilanci energetici.

Per le istituzioni creditizie i costi intermedi sono stati desunti dai risultati della già menzionata indagine condotta dalla Banca d'Italia.

236 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica Per la locazione dei fabbricati residenziali sono stati utilizzati invece i dati

di alcuni bilanci di condomini desumibili da varie fonti

4. Domanda finale La domanda finale nella tavola input-output italiana è costituita dai seguenti

vettori:consumi privati, consumi collettivi delle amministrazioni pubbliche, consumi collettivi delle istituzioni private, investimenti fissi lordi, variazioni delle scorte, esportazioni verso paesi CEE, esportazioni verso altri paesi.

Le fonti statistiche utilizzate sono molteplici e di diversa natura.La

principale è costituita dai risultati della indagine annuale sulla produzione industriale degli stabilimenti con almeno 20 addetti, da cui sono desumibili le quantità prodotte, scambiate e reimpiegate di circa 2800 diversi beni. L'ammontare del valore della produzione rilevata è stata riarmonizzata per gruppi Nace-Clio con quella fatturata desumibile dall'indagine sul prodotto lordo delle imprese.Inoltre il "mix" di produzione riscontrato nelle unita produttive aventi un numero di addetti compreso tra 20 e 49 è stato impiegato per determinare quello delle unità aventi meno di 20 addetti.

Altra fonte ricca di informazioni è rappresentata dall'indagine sui bilanci di famiglia che consente la conoscenza abbastanza analitica di numerosi voci di spesa,incasellati nelle principali funzioni di consumo suggerite dal SEC.

Per i consumi alimentari sono inoltre disponibili i dati elaborati per la determinazione del bilancio alimentare ottenuti sulla base dei prodotti, rilevati con le indagini sul settore agricolo,destinati alla alimentazione umana, sia come prodotti primari,sia come prodotti derivati.

I dati del Pubblico registro automobilistico (PRA) con i dati sulle immatricolazioni per tipo di veicolo consentono una utilizzazione sia per la determinazione della spesa per acquisto di autoveicoli da parte delle famiglie, sia per la stima degli investimenti in mezzi di trasporto da parte delle imprese.

Numerose fonti amministrative,quali i bilanci delle Ferrovie dello Stato, Società italiana degli autori e degli editori (SIAE), sono correntemente utilizzate per arricchire ed integrare le fonti ISTAT essenzialmente per spese per prestazioni di servizi.

Sono anche, ovviamente, da annoverare tra le fonti disponibili per la stima della domanda anche le risultanze delle già menzionate indagini sulla manutenzione degli immobili,sui pasti fuori casa,sulle statistiche alberghiere e sulle vacanze degli italiani che sono utilizzate per la determinazione della produzione con il metodo degli impieghi (finali ed intermedi).

Per la domanda di beni per investimento, oltre alla statistica della produzione industriale, dati sono raccolti correntemente con le indagini presso le aziende ferroviarie e municipalizzate e compagnie aeree per i corrispondenti mezzi di trasporto.Per i mezzi di trasporto marittimi preziosi sono i dati in quantità e valore,relative ai natanti con almeno 100 TSL, forniti dal Ministero della Marina mercantile. I dati dell'indagine sul naviglio a pesca completano il quadro conoscitivo di base dei mezzi di trasporto.

Le macchine e le attrezzature agricole trovano un esauriente fonte statistica nei dati forniti dall'Unione nazionale costruttori di macchine per l'agricoltura (UNACOMA).

Infine indispensabile fonte per il completamento del quadro della domanda finale ci sono i dati del commercio con l'estero integrati con quelli della Ufficio italiano cambi (UIC) per i servizi.

Le elaborazioni necessarie per la individuazione della domanda secondo

origine si basano su due particolari matrici-ponte una per i consumi ed una per gli investimenti. Con tali matrici le singole voci di spesa sono ricondotte nell'ambito di ciascuna funzione di consumo o di investimento alla branca o alla branche da cui provengono. La costruzione di tali matrici è tanto più agevole quanto più è analitica la conoscenza delle spese, come è in genere nella pratica corrente della Contabilità nazionale dell'Italia.

I consumi sono calcolati distintamente per 10 principali funzioni di consumo. I consumi alimentari sono determinati applicando alle quantità acquistate sul mercato i prezzi correntemente rilevati per la costruzione dell'indice dei prezzi ed alle quantità consumate direttamente dai produttori (autoconsumi) i prezzi medi alla produzione.

Per i beni durevoli di consumo, in genere, sulla base dell'analisi dei 2800 prodotti industriali in precedenza menzionati, si individuano quelli destinati, per loro natura, al consumo finale ed unitamente a ai corrispondenti dati di importazione ed

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 237

esportazione si determina la disponibilità, cioè il consumo apparente. Le autovetture acquistati dalle famiglie sono valutate sulla base delle immatricolazioni al PRA ed i prezzi di listino.

Gli altri consumi sono stimati nella maniera già illustrata in sede di determinazione della produzione delle varie branche con il metodo degli impieghi.

Gli investimenti sono generalmente determinati con il metodo della disponibilità dei beni destinati alla formazione del capitale. Fanno eccezione alcuni gruppi di beni che sono stimati con altre particolari metodologie.

Per il materiale ferrotranviario i dati sugli investimenti sono forniti direttamente dalle aziende ferroviarie e municipalizzate ,così come per gli aeromobili entrati in esercizio quelli forniti dalle compagnie aeree. Per i natanti con oltre 100 TSL i dati sull'ammontare degli investimenti sono forniti dal Ministero della marina mercantile; per i restanti si fa invece ricorso ai risultati dell'indagine corrente sul naviglio da pesca.

Gli automezzi sono stati invece valutati applicando al numero dei mezzi di trasporto immatricolati al PRA, secondo tipo e marca, i relativi prezzi di listino.

Per le macchine ed attrezzature agricole i dati di base sono costituiti da quelli forniti dall'UNACOMA integrati dell'ammontare delle spese sostenute per le riparazioni straordinarie.

Gli investimenti in fabbricati residenziali e non residenziali, nonché le opere del genio civile, sono pari alla produzione realizzata dalla branca da cui sono realizzati. La metodologia è pertanto quella già illustrata in precedenza.

La variazione delle scorte è stimata in linea di massima sulla base dei dati

desumibili dalle indagini preso le imprese industriali (valore aggiunto, produzione industriale, costi intermedi) sia per quanto riguarda i beni prodotti sia le materie prime.

Per i prodotti agricoli la variazione delle scorte è determinata in sede di costruzione dei bilanci alimentari; per i prodotti energetici in sede di determinazione dei bilanci energetici.

Le esportazioni, come pure le importazioni, sono state determinate, secondo branca di origine, classificando per gruppo Nace-Clio le circa 8000 voci del commercio con l'estero.

238 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

APPENDICE n. 2

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 239

Tavola economica intersettor iale italiana 1982 miliardi di lire a prezzi depart-usine

flussi di produzione interna . Agricoltura

silvicultura e pesca.

Prodotti energetici

Prodotti trasform. industriale

Costru zioni

Commercio

Trasporti comunica

zioni

Servizi destinabili a

vendita

Amministrazioni pubblic.

TOTALE COSTI

INTERMEDI 1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 8552 1 20112 10 2 23 1537 197 304332.Prodotti energetici 920 7462 14099 793 3847 5613 3715 2281 387313.Prod.trasformazione industriale 4904 1128 118097 23365 3105 3279 17905 6695 1784794.Costruzioni e lavori genio civile 12 412 915 2244 314 688 4253 2348 111875.Commercio 1759 100 16047 1771 4993 911 3496 837 299146.Trasporti 391 449 11608 2108 2531 4702 1855 759 244027.Servizi destinabili alla vendita 713 477 20591 3710 11001 4918 40795 7128 893338.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 35 35

TOTALE COSTI INTERMEDI 17251 10029 201469 34001 25793 20134 73556 20280 402514flussi di importazione 1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 971 0 6832 19 0 14 201 10 80482.Prodotti energetici 514 30558 3409 151 225 920 302 282 363603.Prod.trasformazione industriale 1710 136 37830 1528 75 212 1886 1264 446414.Costruzioni e lavori genio civile 0 0 0 0 0 0 0 13 135.Commercio 0 5 1663 0 647 93 15 0 24236.Trasporti 0 12 288 10 59 1340 52 30 17917.Servizi destinabili alla vendita 46 91 3536 69 690 371 1086 307 61968.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALE COSTI INTERMEDI 3241 30801 53559 1777 1697 2950 3542 1906 99472flussi totali 1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 9523 1 26944 29 2 37 1738 207 384812.Prodotti energetici 1434 38020 17508 944 4072 6533 4017 2563 750913.Prod.trasformazione industriale 6614 1264 155927 24893 3180 3491 19791 7959 2231204.Costruzioni e lavori genio civile 12 412 915 2244 314 688 4253 2361 112005.Commercio 1759 105 17710 1771 5640 1004 3511 837 323376.Trasporti 391 461 11896 2118 2590 6042 1907 789 261937.Servizi destinabili alla vendita 759 568 24127 3779 11691 5289 41881 7435 955298.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 35 35

TOTALE COSTI INTERMEDI 20492 40830 255028 35778 27490 23084 77098 22186 501986Salari 7499 3518 58591 13189 12859 13020 34121 48601 191396Oneri sociali 393 1816 22925 4918 5625 4531 13671 15766 69646Altri redditi e Ammortamenti 21800 7588 58162 20225 57663 15005 72422 1069 253933

VAL.AGGIUNTO(c.fattori) 29691 12922 139677 38332 76147 32556 120213 65436 514974PROD.EFFETTIVA(c.fattori) 50183 53753 394704 74109 103637 55640 197311 87622 1016960Imposte.ind.nette -1746 9053 1347 -401 -196 -9905 3586 0 1734

PROD.EFFET(pr.ex-fabrica) 48436 62805 396052 73707 103440 45734 200897 87622 1018694Trasfer.di prodotti -3493 694 2812 0 0 0 15 -26 0

PROD.DISTRIBUITA 44942 63500 398863 73707 103440 45734 200913 87595 1018694Importazioni 9312 38933 69680 13 2423 1791 6411 0 128564Imposte su importazioni 685 242 900 0 0 0 1 0 1828

IMPORTAZIONI(cif) 9997 39175 70581 13 2423 1791 6412 0 130392IVA gravante sulle risorse 374 2979 12143 2455 4497 752 3388 0 26588

RISORSE DISPONIBILI 55313 105653 481587 76175 110360 48278 210713 87595 1175673

240 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Tavola economica intersettor iale italiana 1982 miliardi di lire a prezzi depart-usine

flussi di produzione interna

TOTALE

COSTI

INTERM.

Consumi

delle

famiglie

Consumi

pubblici .

Consumi

Ist.soc.

private

Investi

menti

fissi lordi

Variazioni

delle

scorte

Esporta

zioni .

Totale

impieghi

finali

RISORSE

DISPONI

BILI

30433 12798 0 0 -155 -580 2797 14858 45291 .Agricoltura,silvicoltura e pesca 38731 20576 0 0 0 72 6807 27455 66187 .Prodotti energetici

178479 101784 0 0 37449 6281 84543 230057 408536 .Prod.trasformazione industriale 11187 783 0 0 64187 0 5 64975 76162 .Costruzioni e lavori genio civile 29914 65843 0 0 6172 0 6009 78023 107937 .Commercio 24402 11463 0 0 1414 0 9207 22084 46486 .Trasporti 89333 107072 0 1422 2128 -282 4613 114952 204285 .Servizi destinabili alla vendita

35 38 87386 0 0 0 136 87560 87595 .Amministrazioni pubbliche 402514 320357 87386 1422 111195 5491 114117 639964 1042479 TOTALE

flussi di importazione8048 1439 0 0 256 268 10 1974 10022 .Agricoltura,silvicoltura e pesca

36360 2462 0 0 0 580 65 3108 39466 .Prodotti energetici 44641 18160 0 0 10126 124 0 28410 73051 .Prod.trasformazione industriale

13 0 0 0 0 0 0 0 13 .Costruzioni e lavori genio civile 2423 0 0 0 0 0 0 0 2423 .Commercio 1791 0 0 0 0 0 0 0 1792 .Trasporti 6196 79 0 0 153 0 0 232 6428 .Servizi destinabili alla vendita

0 0 0 0 0 0 0 0 0 .Amministrazioni pubbliche 99472 22140 0 0 10535 970 75 33724 133194 TOTALE

flussi totali

38481 14237 0 0 101 -312 2807 16832 55313 .Agricoltura,silvicoltura e pesca 75091 23038 0 0 0 652 6872 30563 105653 .Prodotti energetici

223120 119944 0 0 47575 6405 84543 258467 481587 .Prod.trasformazione industriale 11200 783 0 0 64187 0 5 64975 76175 .Costruzioni e lavori genio civile 32337 65843 0 0 6172 0 6009 78023 110360 .Commercio 26193 11463 0 0 1414 0 9207 22084 48278 .Trasporti 95529 107151 0 1422 2281 -282 4613 115184 210713 .Servizi destinabili alla vendita

35 38 87386 0 0 0 136 87560 87595 .Amministrazioni pubbliche 501986 342497 87386 1422 121730 6461 114192 673688 1175673 TOTALE

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 241

Tavola economica intersettoriale italiana 1982 Coefficienti diretti

Flussi di produzione .interna

Agricoltura

silvicoltura

e pesca.

Prodotti

energe

tici

Prodotti

indu

striali

Costru-

zioni.

Commer

cio

.

Trasporti

comunica

zioni

Servizi

destinabili

a vendita

Ammini

strazioni

pubbliche

1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 0,170416 0,000019 0,050955 0,000135 0,000019 0,000413 0,007790 0,002248

2.Prodotti energetici 0,018333 0,138820 0,035720 0,010700 0,037120 0,100881 0,018828 0,026032

3.Prod.trasformazione industriale 0,097722 0,020985 0,299204 0,315279 0,029960 0,058932 0,090745 0,076408

4.Costruzioni e lavori genio civile 0,000239 0,007665 0,002318 0,030280 0,003030 0,012365 0,021555 0,026797

5.Commercio 0,035052 0,00186 0,040656 0,023897 0,048178 0,016373 0,017718 0,009552

6.Trasporti 0,007791 0,008353 0,029409 0,028445 0,024422 0,084508 0,009401 0,008662

7.Servizi destinabili alla vendita 0,014208 0,008874 0,052168 0,050061 0,106149 0,088390 0,206755 0,081349

8.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 0,000399

TOTALE 0,343762 0,186576 0,510431 0,458797 0,248878 0,361862 0,372792 0,231449

Flussi di importazione

1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 0,019349 0 0,017309 0,000256 0 0,000252 0,001019 0,000114

2.Prodotti energetici 0,010243 0,568489 0,008637 0,002038 0,002171 0,016535 0,001531 0,003218

3.Prod.trasformazione industriale 0,034075 0,002530 0,095844 0,020618 0,000724 0,003810 0,009559 0,014426

4.Costruzioni e lavori genio civile 0 0 0 0 0 0 0 0,000148

5.Commercio 0 0,000093 0,004213 0 0,006243 0,001671 0,000076 0

6.Trasporti 0 0,000223 0,00073 0,000135 0,000569 0,024083 0,000264 0,000342

7.Servizi destinabili alla vendita 0,000917 0,001693 0,008959 0,000931 0,006658 0,006668 0,005504 0,003504

8.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALE 0,064584 0,57301 0,135694 0,023978 0,016374 0,053019 0,017951 0,021753

Flussi totali

1.Agricoltura,silvicoltura e pesca 0,189765 0,000019 0,068264 0,000391 0,000019 0,000665 0,008808 0,002362

2.Prodotti energetici 0,028575 0,707309 0,044357 0,012738 0,039291 0,117416 0,020359 0,029251

3.Prod.trasformazione industriale 0,131798 0,023515 0,395048 0,335897 0,030684 0,062743 0,100304 0,090833

4.Costruzioni e lavori genio civile 0,000239 0,007665 0,002318 0,030280 0,00303 0,012365 0,021555 0,026945

5.Commercio 0,035052 0,001953 0,044869 0,023897 0,054421 0,018045 0,017794 0,009552

6.Trasporti 0,007791 0,008576 0,030139 0,028580 0,024991 0,108591 0,009665 0,009005

7.Servizi destinabili alla vendita 0,015125 0,010567 0,061127 0,050992 0,112807 0,095058 0,212259 0,084853

8.Amministrazioni pubbliche 0 0 0 0 0 0 0 0,000399

TOTALE COSTI INTERMEDI 0,408345 0,759586 0,646125 0,482775 0,265253 0,414881 0,390744 0,253201

Salari 0,149433 0,065448 0,148443 0,177968 0,124077 0,234004 0,17293 0,554667

Oneri sociali 0,007831 0,033784 0,058081 0,066362 0,054276 0,081434 0,069287 0,179932

Altri redditi e Ammortamenti 0,43441 0,141164 0,147356 0,272909 0,556394 0,26968 0,367045 0,0122

VAL.AGGIUNTO(c.fattori) 0,591655 0,240396 0,353878 0,517238 0,734747 0,585119 0,609256 0,746799

TOTALE 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000

242 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Tavola economica intersettor iale italiana - 1982 Coefficienti di fabbisogno totale (diretti e indiretti)

Flussi di produzione interna

Agricoltura, Prodotti Prod.trasform

azione

Costruzioni e Commer

cio

Trasporti Serv.dest. Amministra

zioni

silv.e pesca energetici industriale lav.genio c. alla vendita pubbliche

1 Agricoltura,silvicoltura e pesca 1,217000 0,002878 0,091239 0,031509 0,005982 0,009547 0,023560 0,012688

2 Prodotti energetici 0,038904 1,165300 0,074474 0,044627 0,056028 0,138750 0,040669 0,042371

3 Prod.trasformazione industriale 0,181450 0,043452 1,467500 0,492760 0,073552 0,125380 0,187200 0,143940

4 Costruzioni e lavori genio civile 0,002414 0,009908 0,007543 1,036100 0,007707 0,018574 0,029667 0,031263

5 Commercio 0,053834 0,005054 0,069399 0,051262 1,057700 0,027933 0,033936 0,020043

6 Trasporti 0,018500 0,012687 0,051858 0,051207 0,032932 1,100400 0,021584 0,017316

7 Servizi destinabili alla vendita 0,043584 0,018660 0,114520 0,111420 0,151260 0,137500 1,282700 0,119350

8 Amministrazioni pubbliche 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 1,000400

TOTALE 1,555686 1,257939 1,876533 1,818885 1,385160 1,558084 1,619316 1,387371

Flussi di importazione

Agricoltura, Prodotti Prod.trasform

azione

Costruzioni e Commer

cio

Trasporti Serv.dest. Amministra

zioni

silv.e pesca energetici industriale lav.genio c. alla vendita pubbliche

1 Agricoltura,silvicoltura e pesca 0,026738 0,000833 0,027297 0,009531 0,001553 0,002777 0,005016 0,002985

2 Prodotti energetici 0,036643 0,663130 0,057145 0,033188 0,035636 0,098563 0,027432 0,029257

3 Prod.trasformazione industriale 0,059535 0,007646 0,145440 0,071074 0,009891 0,018603 0,031827 0,030633

4 Costruzioni e lavori genio civile 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000148

5 Commercio 0,001139 0,000346 0,006718 0,002494 0,006985 0,002565 0,001138 0,000774

6 Trasporti 0,000629 0,000607 0,002407 0,001801 0,001502 0,026679 0,001027 0,000921

7 Servizi destinabili alla vendita 0,003531 0,002595 0,014801 0,006780 0,008860 0,009664 0,009225 0,005813

8 Amministrazioni pubbliche 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000 0,000000

TOTALE 0,128214 0,675155 0,253808 0,124868 0,064427 0,158851 0,075665 0,070531

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 243

Tavola economica intersettor iale italiana 1992 Flussi di produzione interna

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

Tot. impieghi

intermedi

prodotti agricoli 7.685 5 31.327 13 2.189 39 151 452 41.859

prodotti energetici 2.275 14.263 27.315 2.250 14.500 11.630 8.315 6.542 87.088

prodotti industriali 8.201 2.625 278.831 54.242 34.628 7.026 20.248 30.371 436.173

costruzioni 30 375 4.743 25.754 1.752 683 13.996 5.359 52.693

commercio 2.746 1.685 48.044 4.297 14.827 5.394 8.649 7.913 93.555

trasporti 825 1.040 25.048 4.142 5.827 2.489 7.447 2.129 48.948

servizi 1.082 819 22.170 3.228 19.928 16.158 127.884 16.146 207.414

amministrazioni pubbliche 245 1.447 42.626 7.682 45.602 5.074 69.545 41.134 213.354

Totale 23.090 22.259 480.104 101.606 139.253 48.493 256.234 110.046 1.181.084

Flussi di importazione

prodotti agricoli 972 0 8.712 25 130 16 5 21 9.882

prodotti energetici - 21.118 1.038 1 22 363 25 0 22.567

prodotti industriali 2.322 462 95.514 6.574 8.137 2.595 1.825 4.638 122.066

costruzioni - - - 159 - - 14 - 174

commercio 9 12 4.450 98 2.097 41 24 0 6.730

trasporti 2 19 874 27 224 298 1.606 91 3.140

servizi 98 47 1.122 244 1.099 3.695 7.671 1.063 15.038

amministrazioni pubbliche 7 57 2.311 492 1.998 421 3.259 1.772 10.316

Totale 3.409 21.716 114.020 7.621 13.706 7.428 14.429 7.585 189.912

Flussi totali

prodotti agricoli 8.657 5 40.038 38 2.320 55 156 473 51.741

prodotti energetici 2.275 35.381 28.353 2.251 14.521 11.992 8.339 6.543 109.655

prodotti industriali 10.255 2.854 373.462 60.677 42.337 9.544 21.959 34.894 555.981

costruzioni 30 375 4.743 25.913 1.752 683 14.011 5.359 52.866

commercio 2.755 1.697 52.494 4.395 16.924 5.435 8.673 7.913 100.285

trasporti 827 1.059 25.922 4.169 6.051 2.787 9.053 2.220 52.088

servizi 1.581 2.599 68.900 11.693 68.850 25.405 208.124 36.561 423.713

amministrazioni pubbliche 119 4 211 92 204 19 349 23.669 24.666

Totale costi intermedi 26.498 43.974 594.124 109.227 152.959 55.920 270.663 117.631 1.370.996 Valore aggiunto CF 50.439 39.912 316.278 88.763 243.088 59.178 342.361 230.539 1.370.558 Produzione effettiva CF 76.937 83.886 910.402 197.990 396.048 115.098 613.022 348.170 2.741.553 Imposte nette - 3.852 47.223 5.285 2.775 - 1.059 - 11.682 17.892 - 124 56.457 IVA su produzione interna 877 8.330 21.924 8.711 23.503 1.743 14.498 222 79.808 Produzione effettiva DU 73.961 139.439 937.611 209.476 418.492 105.158 645.413 348.268 2.877.818 Trasferimenti - 4.424 350 2.997 - 47 - 5.434 - 79 7.020 - 384 - 0 Prod.distribuita DU 69.538 139.789 940.608 209.429 413.058 105.080 652.433 347.884 2.877.818 Importazioni CIF 12.733 25.261 197.011 173 6.731 3.141 25.057 181 270.288 Imposte sulle importazioni 780 1.124 2.538 - - - 1 - 4.442 IVA su importazioni 65 321 5.334 0 - - 613 - 6.333 Importaz. Depart-douane 13.578 26.706 204.883 174 6.731 3.141 25.671 181 281.064 Risorse départ usine 83.115 166.494 1.145.491 209.602 419.789 108.221 678.104 348.065 3.158.881

244 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Tavola economica intersettor iale italiana 1992

miliardi di lire a prezzi depart-usine Flussi di produzione interna

Tot. Impieghi

intermedi

Consumi

individuali

Consumi

P.A.

Consumi

I.S.V.

Investimenti

lordi

Variazione

scorte

Esporta

zioni

Impieghi

finali

Totale

impieghi

41.859 25.209 32 - - 1.302 761 2.979 27.678 69.537 prodotti agricoli

87.088 48.616 - - - - 487 4.572 52.701 139.789 prodotti energetici

436.173 221.587 497 - 84.808 2.057 195.486 504.434 940.607 prodotti industriali

52.693 1.560 - - 154.559 - 617 156.736 209.429 costruzioni

93.555 280.315 78 - 17.966 - 21.145 319.503 413.058 commercio

48.948 28.682 657 - 4.741 - 22.054 56.133 105.081 trasporti

207.414 87.078 7.024 4.455 1.137 3 9.176 108.874 316.289 servizi

213.354 145.952 296.054 2.228 18.592 - 7.851 470.677 684.030 Amm. pubbliche

1.181.084 839.000 304.340 6.683 280.501 2.334 263.879 1.696.736 2877.820 Totale

Flussi di importazione

9.882 2.519 - - 1.177 - - 3.696 13.578 prodotti agricoli

22.567 3.724 - - - 396 19 4.139 26.706 prodotti energetici

122.066 52.159 - - 30.447 213 - 82.819 204.883 prodotti industriali

174 - - - - - - - 174 costruzioni

6.730 - - - - - - - 6.731 commercio

3.140 - - - - - - - 3.141 trasporti

15.038 43 - - 14 - - 57 15.095 servizi

10.316 182 - - 258 - - 440 10.757 Amm. pubbliche

189.912 58.628 - - 31.895 608 19 91.150 281.064 Totale

Flussi totali

Tot. impieghi intermedi

Consumi individuali

Consumi P.A.

Consumi I.S.V.

Investimenti lordi

Variazione scorte

Esporta zioni

Impieghi finali

Totale impieghi

51.741 27.728 32 - - 125 761 2.979 31.374 83.115 prodotti agricoli

109.655 52.340 - - - - 91 4.590 56.839 166.494 prodotti energetici

555.981 271.113 173 - 115.255 2.269 195.486 584.295 1140.277 prodotti industriali

52.866 1.560 - - 154.559 - 617 156.736 209.602 costruzioni

100.285 280.315 78 - 17.966 - 21.145 319.503 419.789 commercio

52.088 28.682 657 - 4.741 - 22.054 56.133 108.221 trasporti

423.713 207.511 10.582 4.481 20.001 3 17.027 259.605 683.318 servizi

24.666 28.378 292.820 2.202 - - 0 323.400 348.065 Ammi. pubbliche

1.370.996 897.628 304.340 6.683 312.396 2.942 263.897 1.787.886 3158.881 Totale

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 245

Tavola economica intersettor iale italiana 1992

Coefficienti diretti

Coefficienti diretti dei flussi di produzione interna

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

agricoltura 0,099888 0,000055 0,034410 0,000064 0,005528 0,000337 0,000246 0,001298

energia 0,029570 0,170027 0,030003 0,011362 0,036610 0,101040 0,013563 0,018791

industrie 0,106597 0,031295 0,306272 0,273963 0,087433 0,061046 0,033030 0,087231

costruzioni 0,000394 0,004473 0,005210 0,130078 0,004424 0,005931 0,022832 0,015392

commercio 0,035692 0,020088 0,052772 0,021701 0,037437 0,046867 0,014108 0,022727

trasporti 0,010726 0,012398 0,027513 0,020919 0,014713 0,021628 0,012148 0,006115

servizi 0,014063 0,009763 0,024351 0,016304 0,050317 0,140383 0,208612 0,046374

amministrazioni

pubbliche

0,003182 0,017244 0,046821 0,038800 0,115143 0,044082 0,113446 0,118142

TOTALE 0,300111 0,265342 0,527353 0,513190 0,351606 0,421315 0,417985 0,316071

Coefficienti diretti dei flussi di importazione

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

agricoltura 0,012631 0,000001 0,009569 0,000128 0,000329 0,000136 0,000008 0,000061

energia 0,000000 0,251749 0,001140 0,000006 0,000055 0,003153 0,000040 0,000001

industrie 0,030183 0,005505 0,104914 0,033202 0,020544 0,022543 0,002977 0,013321

costruzioni 0,000000 0,000000 0,000000 0,000804 0,000000 0,000000 0,000023 0,000000

commercio 0,000113 0,000141 0,004887 0,000497 0,005294 0,000357 0,000039 0,000000

trasporti 0,000022 0,000230 0,000960 0,000135 0,000564 0,002588 0,002620 0,000262

servizi 0,001269 0,000563 0,001232 0,001234 0,002775 0,032102 0,012513 0,003052

amministrazioni

pubbliche

0,000088 0,000683 0,002539 0,002483 0,005045 0,003653 0,005316 0,005088

TOTALE 0,044306 0,258872 0,125241 0,038489 0,034608 0,064533 0,023537 0,021785

Coefficienti diretti dei flussi totali

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

agricoltura 0,112520 0,000056 0,043979 0,000191 0,005857 0,000474 0,000254 0,001359

energia 0,029570 0,421776 0,031143 0,011368 0,036666 0,104193 0,013603 0,018791

industrie 0,133293 0,034018 0,410217 0,306463 0,106899 0,082921 0,035821 0,100220

costruzioni 0,000394 0,004473 0,005210 0,130882 0,004424 0,005931 0,022855 0,015392

commercio 0,035805 0,020229 0,057660 0,022198 0,042732 0,047224 0,014147 0,022728

trasporti 0,010748 0,012628 0,028473 0,021054 0,015278 0,024216 0,014768 0,006377

servizi 0,020544 0,030986 0,075681 0,059061 0,173844 0,220725 0,339505 0,105009

amministrazioni

pubbliche

0,001545 0,000049 0,000231 0,000463 0,000515 0,000164 0,000569 0,067980

Totale costi intermedi 0,344418 0,524214 0,652595 0,551679 0,386214 0,485848 0,441522 0,337855

Valore aggiunto CF 0,655584 0,475785 0,347405 0,448321 0,613785 0,514154 0,558480 0,662146

246 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

TOTALE 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000 1,000000

Tavola economica intersettor iale italiana - 1992 Coefficienti di fabbisogno totale (diretti e indiretti)

Flussi di produzione interna

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

agricoltura 1,118623 0,002999 0,057747 0,019251 0,013227 0,006130 0,004898 0,008400

energia 0,052812 1,212466 0,069322 0,044871 0,061340 0,139304 0,033645 0,037869

industrie 0,189639 0,069717 1,490900 0,487425 0,169214 0,134275 0,106797 0,168656

costruzioni 0,003746 0,008226 0,013732 1,156429 0,012013 0,015834 0,037996 0,024140

commercio 0,055201 0,031538 0,091369 0,059526 1,056460 0,066305 0,031700 0,040184

trasporti 0,019787 0,018540 0,046605 0,041401 0,023917 1,032127 0,021837 0,014679

servizi 0,035104 0,024730 0,068232 0,056402 0,087301 0,199241 1,284523 0,079493

amministrazioni pubbliche 0,028015 0,036008 0,104362 0,094804 0,161127 0,096454 0,178495 1,160964

TOTALE 1,502927 1,404223 1,942270 1,960109 1,584598 1,689669 1,699891 1,534386

Flussi di importazione

prodotti

agricoli

prodotti

energetici

prodotti

industriali

costru-

zioni

commer-

cio

trasporti servizi ammin.

pubbliche

agricoltura 0,015968 0,000723 0,015041 0,005087 0,002150 0,001535 0,001124 0,001810

energia 0,013578 0,305378 0,019307 0,011995 0,015773 0,038489 0,008714 0,009778

industrie 0,056132 0,015972 0,163518 0,093948 0,043539 0,042072 0,020144 0,035816

costruzioni 0,000004 0,000007 0,000013 0,000931 0,000012 0,000017 0,000061 0,000021

commercio 0,001363 0,000690 0,007813 0,003298 0,006448 0,001412 0,000772 0,001064

trasporti 0,000401 0,000487 0,001829 0,000948 0,001107 0,003419 0,003602 0,000747

servizi 0,003000 0,001884 0,004888 0,004567 0,005559 0,036376 0,017611 0,005390

amministrazioni pubbliche 0,001306 0,001567 0,005396 0,005375 0,007203 0,006131 0,008365 0,007101

TOTALE 0,091752 0,326708 0,217804 0,126149 0,081790 0,129451 0,060393 0,061728

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 247

Spunti per la discussione a) Perché se le grandezze riportate nelle tavole sono espresse in

quantità si possono introdurre relazioni analitiche basate solo sulla lettura per riga della tavola, mentre se le grandezze riportate nelle tavole sono espresse in valore si possono introdurre relazioni analitiche anche sulla lettura per colonna ?

b) A tuo parere, nello schema generale si tiene conto : - delle importazioni di beni e servizi - delle esportazioni di beni e servizi - dei movimenti finanziari con l’estero ? c) Definisci i concetti di � - addizione e moltiplicazione matriciale � - diagonalizzazione di un vettore � - inversa di un amatrice trasposta � - generico elemento d) Spiega perché � - nel calcolo matriciale vi è bisogno di distinguere tra pre-

moltiplicazione e post-moltiplicazione � - il vettore unitario è spesso definito vettore-somma e) commenta la seguente affermazione : � “per l’ intera economia non vale l’ identità tra risorse ed impieghi

totali, perché vale l’ identità tra risorse e impieghi finali. f) fornisci un esempio per un generico elemento della matrice dei

coefficienti a, e per un generico elemento della matrice inversa A g) I termini della matrice A sono anche chiamati coefficenti di

fabbisogno totale, cioè diretto ed indiretto. Definisci, anche fornendone un esempio, il concetto di fabbisogno indiretto.

h) utilizzando le relative forme esplicite, rileva le differenze tra le espressioni (9) e (17) del testo

248 - A.Santeusanio G.Storti - Statistica economica

Nota bibliografica COSTA P. (1980) Le tavole come presupposto empirico dei modelli input - output, Ricerche economiche, n 1-2 D’ANTONIO, M. (1980) Analisi delle interdipendenze settoriali: teoria ed applicazioni empiriche, Liguori, Napoli GARDINI, A. (1991) Analisi input - output: teoria, misura ed applicazioni, in G. MARBACH(a cura di), Statistica economica, Utet, Torino GRASSINI M. (1987) Costo del lavoro, imposte indirette, produzione totale e prezzi in un modello input - output, Note economiche, n.2. LEONTIEF W. (1968) Teoria economica delle interdipendenze settoriali (input - output), Etas, Milano. SANTEUSANIO A. (1992), Interdipendenze settoriali, Enciclopedia Italiana, Treccani, Roma

Cap.5 - Tavola delle interdipendenze settoriali - 249

CAP.5-LE INTERDIPENDENZE SETTORIALI 201

5.1 Premessa 201

5.2 Relazioni analitiche di base 203 5.2.1 Schema generale 204

a) Equazione dei costi. 205 b) Equazione di bilancio 206 c) Il modello produzione-domanda finale (modello verticale). 207 d) Il modello produzione-costi primari (modello orizzontale) 212

5.2.2 Schema delle tavole comunitarie 214 a) Equazione dei costi 217 b) Equazione di bilancio 217 c) Il modello verticale 219

5.3 Applicazioni e sviluppi del modello 223 5.3.1 Alcune applicazioni del modello 223 5.3.2 Tavole intersettoriali sub-nazionali 225

5.4 La costruzione delle tavole input-output 226 5.4.1 Unità di produzione e branca 226 5.4.2 Trasferimento di prodotti similari e sottoprodotti 227 5.4.3 Criteri di valutazione dei flussi 228 5.4.4 Trattamento delle importazioni 230

APPENDICE n.1 232 La Tavola intersettoriale dell'economia italiana 1982 232

Fonti e metodi di calcolo 232 1.Branche dell'agricoltura 233 2. Branche delle attività industriali 233 3. Branche dei servizi destinabili alla vendita 234 4. Domanda finale 236

Spunti per la discussione 247

Nota bibliografica 248