Cap - Home - SSLI: Società Scientifica Logopedisti … · Web view2013-11-14 · A tale scopo è...
Transcript of Cap - Home - SSLI: Società Scientifica Logopedisti … · Web view2013-11-14 · A tale scopo è...
LA VALUTAZIONE SOGGETTIVA ED OGGETTIVA DELLA DISFONIA:IL PROTOCOLLO SIFEL
Andrea Ricci Maccarini - Emanuela Lucchini U.O. ORL, Ospedale “M. Bufalini”, Cesena
Come affermava Jankelson "ciò che si misura è un fatto, ciò che non si misura è un' opinione".
Quando ci si accinge a valutare la causa e l’entità di un disturbo della voce dobbiamo tenere
presente innanzitutto “cosa” andiamo a misurare e “come” lo dobbiamo misurare.
La voce non è solo il prodotto della vibrazione delle corde vocali, ma è il risultato della
coordinazione tra tutte le parti dell’apparato pneumo-fono-articolatorio, del feed-back acustico
sull’apparato uditivo e, non meno importante, è l’espressione della personalità e degli stati d’animo,
in quanto ha un ruolo fondamentale nella comunicazione tra gli esseri umani.
La fonazione è una funzione multidimensionale 5 e quindi la valutazione della voce non può
limitarsi ad un singolo aspetto, ma deve essere multiparametrica.
Una caratteristica essenziale di ogni metodica di valutazione della voce è quella di essere condivisa
ed adottata da tutti gli operatori del settore23, così da poter confrontare con le stesse “unità di
misura” i risultati di un trattamento medico, chirurgico o logopedico, o la validità di una nuova
metodica di indagine strumentale. A tale scopo è necessaria una standardizzazione delle procedure
e della strumentazione impiegate nell’indagine clinico-strumentale.
A tal fine è stato recentemente costituito, all’interno della Società Europea di Laringologia (ELS),
un Comitato per la Foniatria, composto dai maggiori esperti del settore, coordinati da Dejonckere 6
che ha elaborato delle linee guida per la definizione di un protocollo di indagini clinico-strumentali
essenziali fondamentali per la valutazione dei disturbi della voce.
Le indagini clinico-strumentali contenute in questo “protocollo di base” devono poter rispondere a
quattro principali quesiti 5 :
1) la voce in esame è da considerarsi nei limiti della normalità o è patologica?
2) se la voce è patologica, qual è la gravità della alterazione?
3) quale aspetto o meccanismo della produzione della voce è interessato nella genesi della
disfonia?
4) qual è il risultato della comparazione della produzione vocale in due o più momenti diversi e
in particolare prima e dopo un trattamento medico, chirurgico o logopedico?
Queste sono le domande fondamentali che il foniatra si trova ad affrontare nella pratica clinica.
Tali quesiti sono importanti anche quando viene richiesta una valutazione in campo medico-legale .
Il protocollo di base per lo studio dei disturbi della voce proposto dalla ELS tiene conto di queste
domande che dobbiamo sempre porci durante la nostra indagine clinico-strumentale.
Altre due caratteristiche importanti di questo protocollo di base sono:
- la velocità di esecuzione
- l’utilizzo di strumentazione non sofisticata, economica e facilmente reperibile sul mercato.
Le linee guida del “protocollo ELS” valgono per tutti i “comuni” disturbi della voce, ma alcune
categorie particolari di patologie vocali richiedono protocolli specifici. Ciò vale soprattutto per
quanto riguarda la voce artistica (parlata e cantata), la voce di sostituzione (negli operati di
laringectomia totale o sub-totale) e la disfonia spasmodica.
La serie di esami da ritenere essenziali nella valutazione dei più comuni disturbi della voce prevede6
1) la laringostroboscopia
2) la valutazione percettiva della voce
3) l’analisi acustica della voce
4) gli indici aerodinamici
5) l’autovalutazione della voce da parte del paziente.
Nella valutazione della voce artistica alcune metodiche di indagine clinico-strumentale, come il
fonetogramma10,3,14, vengono eseguite in modo più sofisticato e richiedono una notevole competenza
da parte dell’esaminatore (vedi capitolo 4). Nella valutazione della voce di sostituzione (vedi Cap.
11) e nella disfonia spasmodica assumono maggior rilievo altri elementi come l’intellegibilità e la
fluenza.
Ogni tipo di indagine compresa nel protocollo deve prevedere una metodica di esecuzione
standardizzata; la strumentazione impiegata deve avere le stesse caratteristiche tecniche
fondamentali, in modo da offrire un esame comparabile con altri esami eseguiti con una
strumentazione dello stesso tipo ma di marca diversa.
Il rilevamento dei dati ottenuti da ogni esame deve essere sempre riportato su scala di valutazione
“quantitativa”.
Qui nasce il problema fondamentale: la situazione ideale comporterebbe che tutte le indagini
clinico-strumentali per valutare le varie “dimensioni” della fonazione fossero oggettive, cioè si
potessero esprimere in dati numerici quantitativi forniti da una macchina, senza “interpretazione”
da parte dell’ esaminatore. Purtroppo, allo stato attuale della tecnologia, ciò è possibile solo per
pochi tipi di indagine, come l’analisi acustica multiparametrica, il fonetogramma e gli indici
aerodinamici.
Altre indagini, come la spettrografia e la laringostroboscopia, possono essere definite semioggettive,
in quanto implicano sempre un certo grado di soggettività nella valutazione dell’esame. In questo
caso i rilievi ottenuti vengono comunque riportati su una “scala quantitativa”; probabilmente entro
qualche anno la tecnologia sarà in grado di rendere del tutto “oggettive” anche queste indagini
strumentali.
La valutazione percettiva della voce da parte di esaminatori esperti (vedi capitolo 3) e
l’autovalutazione della voce da parte del paziente (vedi capitolo 9) sono per definizione delle
metodiche soggettive e non potranno mai essere rese oggettive; semmai potranno essere sostituite
da metodiche oggettive come l’analisi acustica.
Allo stato attuale quindi l’analisi acustica deve affiancare la valutazione percettiva e la
spettrografia, ma non può sostituirle, come affermano i più autorevoli Autori a livello
internazionale5, 6
All’interno della Società Italiana di Foniatria e Logopedia abbiamo costituito due anni fa un gruppo
di studio per l’elaborazione di un protocollo di base per la valutazione soggettiva ed oggettiva della
disfonia, seguendo le linee guida del Comitato per la Foniatria della Società Europea di
Laringologia. Questo protocollo è stato “collaudato” in diciotto Centri di riferimento, a livello
nazionale, per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi della voce. In particolare il protocollo è stato
applicato nella valutazione dei risultati del trattamento logopedico dei vari tipi di disfonia (vedi dal
cap.1 al cap.13).
Il protocollo “SIFEL” prevede un “guscio” costituito dalla cartella clinica, con l’intestazione
dell’Istituto e i dati del cliente (tab. 3). Nella cartella clinica è compresa una parte riservata
all’anamnesi familiare, fisiologica, patologica remota e patologica prossima (tab. 4 e 5). Viene
riportata la metodica di indagine endoscopica impiegata e gli altri tipi di indagine precedentemente
effettuati ; viene infine riportata la diagnosi e le indicazioni terapeutiche (tab. 6).
All’interno del “guscio” vengono inseriti degli “allegati”, contenenti le schede di rilevamento dei
dati ottenuti dalle principali indagini clinico-strumentali.
L’allegato 1 (Tab. 7 e 8) contiene la scheda di rilevamento dei dati più significativi dell’esame
laringostroboscopico. I parametri di valutazione sono quelli classici codificati da Hirano17:
simmetria, periodicità, chiusura glottica, ampiezza della vibrazione, ondulazione della mucosa; a
questi parametri ne abbiamo aggiunti altri come la sede della vibrazione fonatoria, il livello della
corda vocale e la motilità cordale, che possono essere di notevole utilità soprattutto nelle voci di
“sostituzione” e nelle paralisi cordali (vedi Cap IV).
L’allegato 1 viene corredato di una foto di videoprinter o una stampa di computer, con i fermo-
immagine più significativi dell’esame (fig. 1).
Fig. 1 A sinistra: fermo-immagine di laringostroboscopia in una paziente di 18 anni con disfonia da cisti mucosa della corda vocale sinistra. Glottide in fase respiratoria: si può osservare in trasparenza la cisti intracordale e l’ectasia capillare “sentinella”.A destra: quattro fermo-immagine della stessa laringostroboscopia, dalla fase di chiusura, in alto a sinistra,alla fase di apertura, in basso a sinistra (successione in senso orario).Nella corda vocale destra si evidenzia la progressione regolare dell’onda mucosa e la normale escursione laterale del bordo cordale. Nella corda vocale sinistra l’onda mucosa e l’escursione laterale del bordo cordale sono pressoché assenti, per la rigidità causata dalla cisti intracordale. Nel riquadro in alto a sinistra sono visualizzati i valori della Fo e dell’intensità relativi al fermo-immagine.
L’allegato n. 2 (tab. 9 e 10) contiene la normativa e la metodica procedurale per l’effettuazione
dell’analisi acustica della voce (vedi cap. VI), per gli indici aerodinamici (vedi cap. VII) e la
valutazione percettiva della voce (vedi cap. III).
Per l’effettuazione dell’analisi acustica della voce abbiamo elaborato21 un protocollo procedurale
che permette di ottenere, in circa venti minuti, le informazioni più importanti che può offrire
l’esame spettroacustico della voce (similmente a quanto fu proposto per l’esame spettroacustico
della voce cantata)19.
Il nostro protocollo acustico prevede l’utilizzo dello spettrografo computerizzato CSL 4300B della
Kay Elemetrics che è attualmente lo spettrografo digitale più diffuso a livello internazionale,
contenente i principali programmi per l’effettuazione della spettrografia (CSL50), il calcolo dei
parametri di vocalità (Multi Dimensional Voice Program – MDVP) e il fonetogramma (VRP).
METODICA E PROCEDURA.
La premessa fondamentale per la corretta esecuzione dell’esame spettroacustico della voce è
l’applicazione di una rigorosa metodica procedurale per la registrazione dell’esame vocale da
analizzare; essa deve essere sempre rispettata rigorosamente se si vuole che i dati ottenuti siano
attendibili e confrontabili (tab. 9) . Ogni laboratorio si deve inoltre dotare di una propria normativa
per quanto riguarda i valori di normalità e di patologia per i diversi tipi di parametri acustici da
analizzare, confrontandoli con quelli forniti dalla Kay7
Il protocollo si articola in sei “steps”:
1. Valutazione del Tempo Massimo Fonatorio (TMF)15, sulla vocale /a/.
La prova viene ripetuta tre volte, considerando solo il massimo valore ottenuto.
2. Previo adeguato allenamento del soggetto in esame, registrazione (alla normale voce di
conversazione) di un messaggio contenente: 1)cognome e nome; 2) i numeri da 1 a 10; 3) la
parola /aiuole/; 4) le cinque vocali I, E, A, O, U prolungate per almeno 4 secondi; 5) la frase
di una nota canzone: “Fra Martino , campanaro, dormi tu”.
Tale messaggio può essere registrato direttamente su PC con l’utilizzo dei diversi programmi
(CSL50, VP2) o su DAT (Digital Audio Tape).
Questo esempio vocale può essere utilizzato sia per l’analisi acustica, sia per la valutazione
percettiva della voce, che può così essere effettuata anche in tempo differito rispetto al momento
dell’esame.
La valutazione percettiva della voce viene eseguita con la metodica “GIRBAS”4
(secondo le indicazioni della ELS). La valutazione viene eseguita dal foniatra e dalla logopedista
che, una volta concordato il grado da attribuire ai vari parametri di valutazione lo riportano sulla
tabella contenuta nella scheda (tab. 10) (per maggiori dettagli sulls metodica vedi il Cap III).
La scala GIRBAS non può certamente permettere una valutazione di tutti i parametri
percettivi della voce. È sicuramente una semplificazione; per esempio, non dà informazioni
sull’intensità della voce e sul tipo di attacco vocale. Tuttavia il vero problema non è
l’incompletezza dei parametri di valutazione, ma è la necessità di un training all’ascolto da
parte dell’esaminatore e la necessità di poter disporre di esempi di voce di riferimento, sia di
soggetti eufonici che di soggetti disfonici. Per verificare il grado di “uniformità di giudizio”
sulla valutazione percettiva della disfonia riguardo ai sei parametri vocali della scala
GIRBAS, abbiamo realizzato un CD con dieci esempi di voce, relativi a due soggetti eufonici e
ad otto soggetti disfonici (Tab. 1).
CASO DIAGNOSI ETA’ SESSO
1 Disfonia disfunzionale ipercinetica con noduli 31 F2 Polipo della corda vocale dx 46 F3 Paralisi della corda vocale sx 58 M4 Sulcus glottidis della corda vocale dx 19 F5 Vergeture bilaterale 26 F6 Disfonia disfunzionale ipercinetica 38 F7 Disfonia disfunzionale ipercinetica con noduli 6 M8 Nella norma 42 M9 Nella norma 32 F10 Disfonia da conversione 47 F
Tab 1: Diagnosi, età e sesso dei 10 soggetti a cui appartengono gli esempi di voce contenuti nel CD
Il messaggio enunciato da ogni soggetto era quello contenuto nel nostro “protocollo acustico” (vedi sopra). Al CD era allegata la diagnosi relativa ad ogni caso (tab. 1) formulata con la laringostroboscopia e/o con le altre indagini clinico-strumentali. I dieci esempi di voce e il "Protocollo SIFEL" saranno presto disponibili nel sito S.I.F.E.L. e nel sito A.O.O.I. Il CD è stato spedito ai 18 Centri partecipanti al progetto per il protocollo “SIFEL”.
Dieci Centri ci hanno rispedito la loro valutazione (Bolzano, Catania, Modena, Napoli,Padova,
Pisa, Ravenna, Roma, Sassari, Torino); nella tab.2 viene riportato il punteggio ottenuto per i
vari parametri dai diversi tipi di voce, confrontato con quello della nostra valutazione.
G Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 1 X5 X10 X81 3 3 X6 2 4 X5 2 22 X7 X7 3 X6 1 5 X83 X10 2
I Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 5 8 X6 2 X5 X5 X9 X9 11 X4 X1 2 3 X4 5 4 1 X22 1 1 X6 1 3 1 1 73 2 1
R Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 X2 4 X5 6 X10 X71 2 5 X X6 5 4 X4 2 22 Xd 7 3 5 X5 1 1 X63 1 5 1 2
B Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 4 1 2 1 9 X10 7 11 X6 2 5 X2 X 8 X3 X62 X6 X2 6 1 X1 33 1 X10 1 1 1
A Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 5 4 3 5 4 X6 5 X10 8 X61 X4 3 1 X2 X2 4 X3 X1 12 1 X3 2 3 4 1 1 23 X4 1 1
S Grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 3 X8 4 7 3 6 4 8 X8 31 5 2 X2 X2 5 X4 2 X1 2 52 X2 2 1 X2 X3 1 X13 2 1 1
Tab. 2 Punteggio globale ottenuto per i vari parametri di valutazione percettiva dai 10 esempi di voce. Con la X viene indicata la nostra valutazione.
Dalla tabella si evidenzia che il parametro su cui c’è stato il maggior consenso è stato il Grado
Globale (G). Per gli altri due parametri più importanti “R” e “B” il consenso è stato buono
soprattutto per i soggetti eufonici (casi 8 e 9) o con marcata disfonia da insufficienza glottica
(caso 3).
Abbiamo proposto anche un “trabocchetto”: il caso 1 e il caso 5 erano lo stesso esempio di
voce (vergeture bilaterale); nelle due valutazioni il parametro “G” era quasi simile come
punteggio; l’unico parametro identico era il parametro “S” (grado di voce “pressata” o
“sforzata”).
Risulta evidente comunque che l’unico modo per ridurre i limiti di questo tipo di indagine,
causati dalla soggettività, è quello di eseguire la valutazione il più “collegialmente” possibile.
È solo dal confronto tra più esaminatori (foniatri e logopedisti) che può venire una diagnosi
più corretta. In questo modo, inoltre, l’esaminatore accresce la propria esperienza e “affina” la
percezione uditiva delle caratteristiche acustiche della voce umana.
3. Calcolo dei parametri di vocalità mediante il sistema MDVP, della vocale /a/ previamente
campionata a 50.000Hz. Del vocalizzo sono considerati solo i tre secondi centrali,
eliminando l’attacco e l’estinzione dell’emissione. Dei 33 parametri che con il programma
MDVP è possibile misurare, prendiamo in considerazione solo gli 11 principali, come
raccomandato da Ferrero e De Colle13: 1) Jitter %; 2) vFo; 3) Shimmer %; 4) vAm; 5) NHR;
6) VTI; 7) SPI; 8) FTRI; 9) ATRI; 10) DVB; 11) DSH (Fig. 2).
G 0
I 0
R 0
B 0
A 0
S 0
Fig. 2: Grafico MDVP con 11 parametri, di voce maschile normale. A fianco viene riportata la valutazione percettiva della voce.
Maggiori dettagli sull’MDVP sono riportati nel Cap VI.
4. Spettrogramma della stessa vocale /a/ analizzata con l’MDVP, mediante il programma
CSL50.
Il segnale viene previamente “decampionato” da 50.000 Hz a 10.000 Hz; viene eseguito
uno spettrogramma a “finestra lunga” (600 punti) nel range frequenziale 0-4000 Hz, al fine
di visualizzare le componenti armoniche, le componenti di rumore e le eventuali diplofonie21,
12. Per la valutazione della componente di rumore nello spettrogramma, non potendo essere
utilizzata la classificazione di Yanagihara, che necessita di uno spettrogramma con cinque
vocali29, abbiamo proposto di utilizzare la seguente classificazione21, dedotta dalla prima, ma
basata solo sulle regioni frequenziali ( e non anche sulle regioni formantiche):
TIPO I: Si evidenziano distintamente le componenti armoniche frammiste alle componenti
di rumore presenti nel range 0 - 3000 Hz;
TIPO II: nel range 2000 – 4000 Hz le componenti di rumore predominano sulle
componenti armoniche;
TIPO III: si evidenzia solo rumore nel range 2000 - 4000 Hz;
TIPO IV: Il rumore predomina su tutto lo spettro; solo la frequenza fondamentale e le
armoniche fino ai 500 Hz possono essere evidenziate.
In caso di presenza di diplofonia nello spettrogramma, viene aggiunta una /d/ accanto al numero
relativo alla classe di rumore (es. tipo IIId).
La spettrografia della stessa vocale /a/ analizzata con l’MDVP offre la possibilità di un controllo
visivo di parametri come l’NHR (rapporto rumore/armoniche) o il DSH (grado di diplofonia).
Si evitano così eventuali errori di valutazione che si possono verificare se ci si basa esclusivamente
sui parametri “quantitativi” forniti dall’MDVP. Nelle figure 3 e 4 sono riportati ad esempio i grafici
MDVP ed i relativi spettrogrammi di un soggetto maschile con disfonia da sulcus glottidis,
valutato prima e dopo intervento di fonochirurgia. Nell’esame pre-operatorio (fig. 3) si evidenzia
una marcata componente di rumore nello spettrogramma (Tipo II-III), mentre il valore dell’NHR
nell’MDVP è nei limiti della norma.
Fig.3: grafico MDVP (a sinistra) e spettrogramma (a destra) della stessa vocale [a], di un soggetto maschile con disfonia da sulcus glottidis. Esame pre-operatorio.
Nell’esame post-operatorio (fig. 4) il valore dell’NHR rimane sempre normale, ma questa volta
corrisponde alla classe di rumore (zero) dello spettrogramma.
Fig. 4: grafico MDVP (a sinistra) e spettrogramma (a destra) della vocale [a] dello stesso soggetto della figura precedente. Esame post-operatorio.
Nella figura 5 viene riportato l’esame di una ragazza con disfonia da cisti cordale. Anche l’ MDVP
non riporta un valore corretto: si tratta in questo caso del grado di diplofonia (DSH), che risulta nei
limiti della norma. In realtà la voce è fortemente diplofonica, tanto da presentare sub-armoniche
continue in tutti i tre secondi analizzati. La frequenza fondamentale sub-armonica (di 135 Hz) viene
considerata dal programma MDVP come la normale frequenza fondamentale (normale per un
soggetto maschile!) e di conseguenza il valore del DSH risulta nella norma. Lo spettrogramma
mette invece in evidenza la diplofonia.
Fig. 5: grafico MDVP (a sinistra) e spettrogramma (a destra) della stessa vocale [a] di un soggetto femminile con disfonia da cisti intracordale.
5. Spettrogramma della parola /aiuole/ (contenente cinque vocali) utilizzando sempre il
programma CSL50 ed applicando il settaggio della finestra a 600 punti. Se il segnale viene
registrato direttamente nel CSL si utilizza un campionamento di 10.000 Hz, mentre se il segnale era
stato registrato su DAT a 50.000 Hz è necessario decampionarlo a 10.000 Hz (come
precedentemente descritto per la vocale /a/). Viene valutata sia la gravità della disfonia secondo la
classificazione di Yanagihara29 e la presenza di eventuali diplofonie, sia la frequenza
fondamentale media, che corrisponde in modo più attendibile (rispetto a quella della vocale /a/)
alla frequenza fondamentale media della voce di conversazione (fig. 6).
Fig. 6: Spettrogramma della parola /aiuole/ di soggetto maschile normofonico. E’ riportato (sovrapposto) anche il valore della fo media.
6. Esecuzione del fonetogramma mediante il programma Voice Range Profile (VRP). Per poter
eseguire il fonetogramma anche in soggetti “stonati” o comunque privi di “orecchio musicale”
viene utilizzata la modalità “automatica” (Plot All Inputs). La vocale richiesta è la /a/, con
produzione di una scala musicale o di una sirena, dalla nota più grave a quella più acuta, prima alla
massima intensità, poi alla minima intensità. La prova può essere ripetuta più volte ed ogni volta il
Fo: 123 Hz
“campo vocale” viene ulteriormente aggiornato, fino ad ottenere il massimo delle possibilità del
soggetto in esame.
I parametri presi in considerazione nel grafico ottenuto3, 5 sono:
1)la frequenza e la nota più acuta; 2)la frequenza e la nota più grave; 3)il range tonale in semitoni;
4)la minima intensità; 5)l’intensità massima a livello della fo media della voce di conversazione
(precedentemente determinata sulla parola /aiuole/); 6)la riduzione della dinamica in intensità (in
particolare per l’aumento dell’intensità minima) a livello della nota corrispondente al passaggio di
registro (fig. 7).
Fig7: fonetogramma di soggetto femminile adulto normofonico. Nel grafico viene segnalata la massima intensità a livello della frequenza fondamentale media della voce di conversazione: 88dB a 233 Hz.
I valori di alcuni parametri ottenuti nei diversi tipi di esame vengono utilizzati per il calcolo
dell’Indice di Severità della Disfonia (Dysphonia Severity Index, Wuyts et al. 2000).
I parametri acustici utilizzati sono il Tempo Massimo Fonatorio in sec. (TMF), la massima frequenza in Hz
(Fo max), la minima intensità in dB (dB min) e il Jitter in %. I valori di massima frequenza e minima
intensità vengono ottenuti dal fonetogramma, mentre il valore del Jitter % viene ottenuto dal grafico
dell’MDVP. Mediante un’analisi discriminativa lineare di Fisher viene definita la seguente formula:
DSI = 0.13 x TMF + 0.0053 x fo max – 0.26 x I min – 1.18 x Jitter % + 12.4
Il calcolo dell’indice può essere effettuato in modo automatico mediante foglio di calcolo Excel.
Una voce normale ottiene valori di DSI intorno a 5, mentre una disfonia lieve (G1) corrisponde ad un DSI
di 1, una disfonia moderata (G2) corrisponde ad un DSI di - 1.4 ed una disfonia grave (G3) corrisponde ad
un DSI di – 5.
Secondo l’esperienza degli Autori33, eventuali artefatti o irregolarità nel calcolo del DSI possono avvenire
soprattutto se non viene valutato accuratamente il valore della minima intensità nel fonetogramma. Questa
metodica merita di essere presa in considerazione nella batteria delle indagini per la valutazione della voce,
anche se necessita di essere sperimentata da vari operatori del settore per la sua validazione definitiva.
Per quanto riguarda gli indici aero-dinamici (vedi cap. VII) nel protocollo viene preso in considerazione
solo il quoziente fonatorio (capacità vitale/Tempo Massimo Fonatorio) (tab.10) che è il parametro più
importante di questo tipo di valutazione5, 6.
Non abbiamo inserito nel protocollo l’elettroglottografia, in quanto tale indagine non ha avuto una vasta
diffusione nella pratica clinica, rimanendo ancora nell’ambito della ricerca.
Le quattro stampe relative agli esami acustici (grafico MDVP, spettrogramma della vocale /a/ e
della parola /aiuole/, fonetogramma) vengono inserite nella cartella clinica del paziente.
Allegato 3 (tab. 11) contiene:
- una serie di parametri di valutazione percettiva della voce che abbiamo aggiunto per completare
la valutazione “G.I.R.B.A.S.”, come l’attacco vocale, l’intensità, la risonanza.
Nell’allegato (tab.11) è contenuta anche la tabella per l’autovalutazione da parte del paziente
sulla qualità della voce e sulla facilità di fonazione (inverso della fatica fonatoria), rapportata
alla situazione pre-trattamento (logopedico o chirurgico). La valutazione viene graduata su una
scala da –2 a 2 (vedi Cap. X).
- Nello stesso allegato (tab. 12) è contenuta la scheda di rilevazione del Voice Handicap Index18,
32 (vedi cap. X) suddiviso in tre sezioni:
1) impatto delle problematiche vocali sulle normali attività quotidiane
2) impatto psicologico
3) percezione delle caratteristiche dell’emissione vocale.
Ogni sezione contiene 10 domande, a cui il soggetto in esame deve rispondere dando un punteggio
da 0 a 4.
L’allegato n. 4 contiene la valutazione (effettuata dalla logopedista), sull’accordo pneumo-fonico,
sul tipo di respirazione, sulla postura e sulle tensioni muscolari (vedi cap IX).
Alla fine di questo allegato vengono segnate le indicazioni sul trattamento logopedico da effettuare
ed il trattamento logopedico eseguito.
L’ultimo allegato (allegato 5) è riservato alla diagnosi formulata nei vari controlli ed al diario
logopedico.
Le indagini clinico-strumentali previste nel protocollo vengono sempre eseguite insieme dal
foniatra e dalla logopedista, che firmano poi gli allegati in fondo alle schede.
In alcuni casi, come nella valutazione percettiva della voce, la valutazione “collegiale” è
obbligatoria. La laringostroboscopia viene effettuata dal foniatra, che compila poi la scheda di
valutazione apposita, ma è raccomandabile che l’esame venga sempre seguito anche dalla
logopedista, che in questo modo può conoscere meglio la situazione fonatoria del soggetto che
dovrà eventualmente trattare o che ha trattato (in caso si tratti di un esame di controllo).
La valutazione dell’accordo pneumo-fonico, del tipo di respirazione, della postura e delle tensioni
muscolari viene effettuata dalla logopedista durante la prima seduta di rieducazione, o nell’ultima
seduta nel caso si tratti del controllo a fine trattamento.
Anche la registrazione delle prove previste nel nostro “protocollo acustico” viene solitamente
effettuata dalla logopedista. In questo modo l’analisi acustica, che viene sempre valutata dal
foniatra, può diventare un “esame di routine” nella valutazione della voce.
La scheda per l’autovalutazione della voce viene consegnata al soggetto in esame sia durante la
prima visita che durante i controlli.
In conclusione, speriamo che lo sforzo per mettere a punto questo “Protocollo SIFEL” possa
risultare utile per fornire ai foniatri ed alle logopediste uno strumento di lavoro utile e pratico.
Il protocollo non ha un valore “assoluto” ma va adattato alle diverse situazioni (come vedremo nei
capitoli che seguiranno), eventualmente proponendo agli altri operatori del settore l’integrazione
con altre indagini clinico-strumentali di provata validità in situazioni specifiche.
Potersi riferire alle stesse “unità di misura” è un presupposto fondamentale per poter confrontare i
risultati del nostro lavoro, sia a livello nazionale che internazionale.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALERegione Emilia-Romagna
AZIENDA U.S.L. di CESENAPresidio Ospedaliero “M. Bufalini-G. Marconi”
____________________________________________Unità Operativa di Otorinolaringoiatria
Direttore: Prof. Delfo CasolinoStruttura Semplice di Foniatria e Fonochirurgia
Responsabile: Dott. Andrea Ricci Maccarini
CARTELLA CLINICA FONIATRICA e LOGOPEDICA
Cognome ______________________________ Nome __________________________________
Data di nascita ______________________ Sesso _______________
Indirizzo_________________________________________________________________________
Telefono_________________________________________________________________________
Professione______________________________________________________________________
MedicoCurante___________________________________________________________________
N° di tessera sanitaria ______________________ __ Codice Fiscale______________________
Data 1a osservazione _____________________
Diagnosi:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Medico Specialista � ORL ____________________ � Foniatra __________________________
Tab. 3
ANAMNESI FAMILIARE
Patologie della voce in famiglia � di natura congenita � __________________________
di natura acquisita � __________________________
ANAMNESI FISIOLOGICA
Fumo � _____________________ Alcoolici � _______________________
Sbalzi termici � _______________ Polveri irritanti � _______________ Rumori � ___________
Caratteristiche della voce nella 1a infanzia � ___________________________________________
________________________________________________________________________________
Caratteristiche della voce nell'adolescenza � ____________________________________________
________________________________________________________________________________
Altro � _________________________________________________________________________
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA
Patologie congenite � _____________________________________________________________Frequenti flogosi VADS � Laringiti acute � Disfunzione dell’ATM �Deglutizione atipica � Disturbi mestruali � Cefalea �Disturbi respiratori nasali � _________________________________________________________Disturbi respiratori bronco-polmonari � _______________________________________________Disturbi dell’udito � ______________________________________________________________Disturbi neurologici � _____________________________________________________________Disturbi gastrici � ___________________________________________ GER accertato � Disturbi endocrinologici �___________________________________________________________Altro � _____________________________________________________________________
Tab.4
DISTURBI DELLA VOCE E DEL LINGUAGGIO
Disfonia cronica � ________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Dislalia funzionale � Dislalia organica �
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Disfluenza verbale � _______________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Disfagia � _______________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Epoca e modalità di insorgenza del disturbo __________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Peggioramenti ____________________________________________________________________
Miglioramenti ____________________________________________________________________
Accertamenti effettuati ___________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Trattamenti effettuati _____________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Tab.5
ESAME OBIETTIVO Data __________________
Laringostroboscopia � Registrazione su nastro � mediastrobo � indiretta �
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Fibroendoscopia � Registrazione su nastro � ________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Laringoscopia indiretta � ___________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Ulteriori esami ed accertamenti ______________________________________________________
________________________________________________________________________________
SINTESI DIAGNOSTICA________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
INDICAZIONI DI TRATTAMENTO________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Il Foniatra ____________________ La Logopedista __________________________
Tab. 6
LARINGOSTROBOSCOPIA
Cognome ___________________________ Nome___________________ Data di nascita ____/____/___ 1° esame Controllo Data _____/_____/_______Tipo di endoscopia: Ottica rigida Ottica flessibileFrequenza fondamentale _______Hz Intensità_________dB Registro_______________
ATTEGGIAMENTO DELLE STRUTTURE SOPRAGLOTTICHE Normale Ipercontrazione delle false corde Ipercontrazione antero-posteriore Ipercontrazione completa
SEDE DELLA VIBRAZIONE FONATORIA corda- corda corda-falsa corda falsa corda-falsa corda
aritenoide/i-epiglottide aritenoide/i-base lingua aritenoide-falsa corda
MORFOLOGIA CORDALENormotrofica Ipotrofica Ipertrofica Assenza di
lesioniPresenza di lesioni
Corda Dx Corda Sn
Falsa CV Dx Falsa CV Sn
Lesioni cordali osservate:
MOTILITA' DELLE CORDE VOCALINORMOMOBILE
IPOMOBILE FISSA IN POSIZ. PARAMEDIANA
FISSA IN POSIZ. INTERMEDIA
FISSA IN POSIZ. LATERALE
IPERADDOTTA (oltre la linea mediana)
CV Dx CV Sn
LIVELLO DELLA CORDA VOCALE Nella norma Sottoslivellata Sopraslivellata
Corda vocale Dx Corda vocale Sn
SIMMETRIA DELLA VIBRAZIONE CORDALE NORMALE ALTERATA IN AMPIEZZA ALTERATA IN FASE
destra > sinistra destra < sinistra
Tab. 7
PERIODICITA’ DEL CICLO VIBRATORIO REGOLARE IRREGOLARE INCONSISTENTE
CHIUSURA GLOTTICA MORFOLOGIA DELLA CHIUSURA GLOTTICA INCOMPLETA
Completa Incostante Leggermente incompleta Marcatamente incompleta
Longitudinale Anteriore Triangolo posteriore Fusiforme Clessidra Irregolare
PROFILO DEL BORDO CORDALERETTILINEO CONCAVO CONVESSO IRREGOLAR
ECorda vocale destra Corda vocale sinistra Osservazioni
AMPIEZZA DELLA VIBRAZIONE CORDALENORMALE ASSENTE PICCOLA GRANDE
Corda vocale destra Corda vocale sinistra
ONDA MUCOSANORMALE ASSENTE PICCOLA GRANDE
Corda vocale destra Corda vocale sinistra
ARRESTI VIBRATORICorda vocale destra assenti presenti costantemente presenti saltuariamente
in toto terzo anteriore terzo medio terzo posterioreCorda vocale sinistra assenti presenti costantemente presenti saltuariamente
in toto terzo anteriore terzo medio terzo posteriore
DIAGNOSI________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Il foniatra _________________________________ all. 1 Tab. 8
Data ________ ANALISI ACUSTICA 1a visita Controllo
METODICA E PROTOCOLLO PROCEDURALE (sec. Di Nicola)
- vocale /a/ tenuta, per almeno 4 secondi, senza interruzioni di sonorità,- ambiente silente (<30 dB di rumore di fondo, previa misurazione), - microfono a 20 cm. dalle labbra (30 cm per il fonetogramma), angolato di 45°,- regolazione della saturazione d’ingresso predeterminata ed invariabile (6/9 del
CH1),- intensità di voce di conversazione, compresa tra 55 dB e 65 dB di media,- costanza dell’intensità e frequenza, - 3 prove di allenamento, - registrazione diretta, in maniera digitalica, dell’intero vocalizzo, - down-sampling a 10 kHz della vocale /a/ utilizzata per l'MDVP e della parola
/aiuole/, per effettuare uno spettrogramma 0-4000 Hz, finestra 600- sampling rate di 50 kHz (per l'analisi mediante il software di base MDVP), - analisi dei tre secondi centrali (MDVP),
1) MDVP della vocale /a/ tenuta, selezionando i 3 secondi centrali, campionamento 50 kHz pre-selezionando 11 parametri (tra i 22 parametri standard): 1) Jitt; 2) vFo; 3) Shim; 4) vAm; 5) NHR; 6) VTI; 7) SPI; 8) FTRI; 9) ATRI; 10) DVB; 11) DSH. Archiviare il segnale.
2) Spettrogramma 0 – 4000 Hz, finestra 600, della stessa /a/ utilizzata per l' MDVP, decampionando (down-sampling) da 50 kHz a 10 kHz. Si verificano i valori dati dall' MDVP, in particolare per quanto riguarda: Presenza di diplofonie: No Sì _ _________________________________________ Componenti di rumore, sec. la classificazione di Yanagihara (adattata alla vocale /a/) Tipo: I II _ III IV _TIPO I: Si evidenziano distintamente le componenti armoniche frammiste alle componenti di rumore presenti nel range 0-3000 Hz. ; TIPO II: nel range 2000-4000 Hz le componenti di rumore predominano sulle componenti armoniche.; TIPO III: si evidenzia solo rumore nel range 2000-4000 Hz.; TIPO IV: il rumore predomina su tutto lo spettro . Solo la frequenza fondamentale e le armoniche fino ai 500 Hz possono essere evidenziate.La presenza di diplofonia viene indicata con una /d/ accanto al numero relativo alla classe.
3) Spettrogramma 0-4000 Hz della parola /aiuole/, finestra 600, campionamento 10 kHz, in cui si valuta: Fo media: ______ Hz ; Presenza di diplofonie: No Sì __________________Classe di rumore sec. Yanagihara Tipo: I II _ III IV _TIPO I: Si evidenziano distintamente le componenti armoniche frammiste alle componenti di rumore. Queste ultime sono contenute nella regione formantica delle vocali [a, i, u, o, e] ; TIPO II: Nella regione delle frequenze acute (3000-5000 Hz) compaiono lievi componenti di rumore e nella seconda formante della [e] ed [i] le componenti di rumore predominano sulle componenti armoniche ; TIPO III Si evidenzia solo rumore nella seconda formante della [i] ed [e] ed ulteriore intensificazione del rumore nella regione di frequenze oltre i 3000 Hz ; TIPO IV: Rumore nella seconda formante della [e], [i] ed [a] e nella prima formante della [a], [o] ed [u]. In queste regioni formantiche le componenti armoniche sono difficilmente identificabili.Archiviare il segnale. all. 2 a
Tab. 9
4) Registrazione nel CSL , nel VP2 (o nel DAT), campionamento 10 kHz (48 kHz per il DAT), di un messaggio contenente:
cognome e nome; contare da 1 a 10;; le vocali I E A O U prolungate; cantare "Fra Martino, campanaro, dormi tu". Archiviare il segnale.
5) Tempo Massimo Fonatorio (TMF): sec.__________ (v. n. > 10 sec.)
6) Quoziente Fonatorio ( Capacità Vitale / TMF: v. n. 120 – 190 ml/sec. ):_______________
Data __________ FONETOGRAMMA 1a visita Controllo
Plot All Inputs Restricted Plot to Target Tone
Vocale utilizzata: _______ (standard /a/) Scala musicale Sirena
Estensione in semitoni : __________________ Passaggio di registro: ______________
Fo e nota più grave: Hz _____________ Fo e nota più acuta: Hz______________
Intensità minima: dB ________________ Intensità massima: dB ________________
Intensità massima a livello della Fo media della voce di conversazione; dB ___________
Indice di Severità della Disfonia (DSI)
v.n. (G0): + 5; disfonia lieve (G1): +1; disfonia moderata (G2): -1,4; disfonia grave (G3): -5
TMF: ____ x 0,13 + fo max ____ x 0,0053 - I min _____ x 0,26 - Jitt % __ x 1,18 + 12,4 =___
Data __________ VALUTAZIONE PERCETTIVA DELLA VOCE 1a visita Controllo
0: nella norma ; 1: alterazione lieve ; 2: alterazione moderata ; 3: alterazione grave0 1 2 3
G: grado globale
I: voce instabile
R: voce rauca (Roughness)Con diplofonia: dB: voce soffiata (Breathiness)
A: voce asteniaCon tremore: tS: voce pressataCon tremore: t
Il foniatra_______________________ La logopedista ______________________ all. 2 b
Tab. 10
Data __________ 1a visita Controllo
INTENSITA’ DELLA VOCE Normale Forte Debole
ATTACCO VOCALE Normale Duro Soffiato Variabile
VOCE IN FALSETTO VOCE TREMULA
VARIAZIONE MELODICA
NELL’ELOQUIO
Normale Ampia Ristretta
RISONANZA Normale Rinofonia Voce ingolata
ARTICOLAZIONE Normale Ipoarticolazione Iperarticolazione
FLUENZA Normale Veloce Lenta
NOTE
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
AUTOVALUTAZIONE DELLA VOCE DA PARTE DEL PAZIENTE RAPPORTATA ALLA SITUAZIONE PRE-TRATTAMENTO
Qualità della voce -2 -1 0 +1 +2 Data _____________
Facilità di fonazione -2 -1 0 +1 +2
NOTE
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________all. 3 a
Tab. 11
Voice Handicap Index (da Jacobson e Coll., modificato da Luppi) Data _____________
Impatto delle problematiche vocali sulle normali attività quotidiane
MAI QUASI MAI
QUALCHE VOLTA
QUASI SEMPRE
SEMPRE
1 Mi sentono con difficoltà a causa della mia voce2 Mi capiscono con difficoltà in un ambiente rumoroso3 Mi capiscono con difficoltà anche in ambiente silenzioso4 I membri della mia famiglia fanno fatica a sentirmi5 Telefono meno spesso di quanto vorrei6 Tendo ad evitare i gruppi numerosi per la mia voce7 Parlo poco con amici parenti etc. a causa della mia voce8 I miei problemi di voce limitano la mia vita sociale 9 Mi sento escluso/a dalle conversazioni per la mia voce10 Se parlo a lungo mi gira la testaPunteggio: _____ (punteggio massimo: 40) 0 1 2 3 4
Impatto psicologico
1 Sono teso/a quando parlo con gli altri per la mia voce2 La gente sembra irritata dalla mia voce3 Trovo che gli altri non comprendano il mio problema 4 I miei problemi di voce mi innervosiscono5 Sono meno socievole a causa dei miei problemi di voce6 Mi sento handicappato a causa della mia voce7 Sono infastidito/a quando la gente mi chiede di ripetere8 Sono imbarazzato/a quando la gente mi chiede di ripetere9 A causa della mia voce mi sento incompetente10 Mi vergogno del mio problema di voce
Punteggio: _____ (punteggio massimo: 40) 0 1 2 3 4
Percezione delle caratteristiche dell’ emissione vocale
1 Quando parlo rimango a corto di fiato2 La mia voce varia nel corso della giornata3 La voce mi sembra soffiata e flebile4 La voce mi sembra rauca 5 Ho l’impressione di dover forzare per produrre la voce6 Mentre parlo la voce varia in modo imprevedibile7 Cerco di modificare la mia voce perché sia miglior8 Faccio molta fatica a parlare9 Alla sera la mia voce è più brutta10 Nel corso di una conversazione rimango senza voce
Punteggio: _____ (punteggio massimo: 40) 0 1 2 3 4
Il foniatra_______________________ La logopedista ______________________ all. 3 b
Tab. 12
Data __________ 1a visita Controllo
ACCORDO PNEUMO-FONICO
Nella norma Uso di aria residua Espirazione pre-fonatoria Frequenti atti respiratoria Fonazione inspiratoria Altro:____________________________________________________
RESPIRAZIONE A RIPOSO IN FONAZIONE
Modo NasaleOraleMista
Tipo
Costale superioreCosto-diaframmatica
AddominaleInversa
CompletaMista
STRUTTURA TONICA GENERALE A RIPOSO IN FONAZIONE
Normale Ipotonia
IpertoniaIpertonia cingolo-scapolare
Ipertonia dei muscoli sopraioideiIpertonia dei muscoli S.C.M.
Ipertonia dei muscoli omoioideiTurgore delle giugulari est. e ant.
Posizione dello scudo laringeoNormaleInnalzata
Abbassata
Note:
all. 4 aTab. 13
ASSETTO POSTURALE GENERALE A RIPOSO IN FONAZIONE
Collo ErettoFlesso
Iperesteso
Spalle In posizione normale
InfraruotateInnalzate
Abbassate
Colonna vertebrale
ErettaFlessa
Iperestesa
Eventuali asimmetrie
Sintomi di accompagnamento:
Bruciore laringeo Dolore laringeo Costrizione al torace
Costrizione al faringe Senso di corpo estraneo in faringe
Tosse Raschio
INDICAZIONI DI TRATTAMENTO LOGOPEDICO
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
TRATTAMENTO LOGOPEDICO EFFETTUATO
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Il foniatra_________________________ La logopedista __________________
all. 4 b
Tab. 14
CONTROLLI FONIATRICI
Data:__________________
Diagnosi:_____________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Indicazioni terapeutiche: ________________________________________________
____________________________________________________________________
Il foniatra _________________
Data:__________________
Diagnosi:_____________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Indicazioni terapeutiche: ________________________________________________
____________________________________________________________________
Il foniatra _________________
Data:__________________
Diagnosi:_____________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Indicazioni terapeutiche: ________________________________________________
____________________________________________________________________
Il foniatra _________________
Data:__________________
Diagnosi:_____________________________________________________________
____________________________________________________________________
Indicazioni terapeutiche: ________________________________________________
____________________________________________________________________all. 5 a Il foniatra _________________
Tab. 15
DIARIO LOGOPEDICO
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
___________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
___________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________all. 5 b
Tab. 16
BIBLIOGRAFIA
1. Baken R. J. Clinical measurement of speech and voice. Boston: College Hill; 1987.2. Cornut G, Bouchayer M.: Apport de la vidéo-stroboscopie dans les indications de
phonochirurgie. Acta ORL Belg 1986; 40: 436-442.3. Dejonckere P.H.: Le phonetogramme, son interet clinique. Les cahiers d’ORL ; 1977; 12:
865.4. Dejonckere P. H, Remacle M, Fresnel-Elbaz E, et al. Differentiated perceptual evalution of
pathological voice qualit: reliability and correlations withacoustic masurements.Rev Laryngol Otol Rhinol. 1996; 117: 219-224.
5. Dejonckere P.H. Perceptual and Laboratory Assessment of Dysphonia. In supplemento su Voice Disorders and Phonosurgery, The Otolaryngologic Clinics of North America, a cura di Rosen C.A, Murry T. 2000; I: 731 – 750.
6. Dejonckere P.H., Bradley P., Clemente P., Cornut G. et al. A basic Protocol for functionalassessment of voice pathology, especially for investigating the efficacy of (phonosurgical) treatments and evaluating new assessment techniques. Eur. Arch. Otorhinolaryngol. 2001; 258: 77 –82.
7. De Colle W.: “Voce & Computer – Analisi acustica digitale del segnale verbale (Il sistema CSL-MDVP). Ed. Omega, Torino, 2001.
8. De Colle W., Ricci-Maccarini A.: “Acoustic analysis by Kay CSL 4300 in voice assessment”, Workbook of the Workshop at the 6th I.A.P. Symposium. Venezia – Abano Terme, 19-22 October 2000.9. Di Nicola U., Fiorella M.L., Luperto P., Staffieri A., Fiorella R. La valutazione
obiettiva della disfonia: possibilità e limiti. Acta ORL Ital. 2001; 21:10 – 21.10. Di Raco G, Accordi M, Ferrero F. Fonetografia. Acta Phon Lat 1990; 12, n°1: 237-253.11. Ferrero F, Genre A, Boë L J, Contini M. Nozioni di fonetica acustica. Ed Omega, Torino,
1979.12. Ferrero F, Ricci Maccarini A, Tisato G.: I suoni multifonici nella voce umana. Atti del XIX
Convegno Nazionale A.I.A., Napoli 10-12 aprile 1991: 415-421.13. Ferrero F, Lanni R, De Colle W. Primi risultati di uno studio per la validazione del sistema
MDVP come strumento per una caratterizzazione multiparametrica della voce. Acta Phon Lat. 1995; 17: 161-180.
14. Heinemann M, Gabriel H. Möglichkeiten und Grenzen der Stimmfeldmessung. Sprache-Stimme-Gehör 1982; 6: 37.
15. Hirano M. Clinical examination of voice. Springer Verlag, Wien - New York; 1981: 43-54.16. Hirano M. Objective evaluation of the human voice: clinical aspects. Foolia Phoniatr. 1989;
41: 89-144.17. Hirano M, Bless D.M. Videostroboscopic examination of the larynx. Ed Singular Publishing
Group Inc, San Diego 1993.18. Jacobson B. H, Johnson A, Grywalsky C, Silbergleit A, Jacobson G, Benninger M. S. The
Voice Handicap Index (VHI): development and validation. Am J Speech LangPathol. 1997; 6: 66-70.
19. Ricci Maccarini A., Bergamini G., Ghidini A., Galetti G. Proposta di un protocollo per l’analisi elettroacustica della voce cantata. Acta Phon. Lat. 1989 ;Vol. 11, fasc. 2, 127 – 137.
20. Ricci Maccarini A, Cornut G, Bouchayer M, Casolino D. Indicazioni della laringostroboscopia negli interventi di fonochirurgia. Atti del 84° Congresso Nazionale S.I.O., St. Vincent, 1997.
21. Ricci Maccarini A, De Colle W, Lucchini E, Casolino D. L’esame spettroacustico della voce. In: Le disfonie: fisiopatologia, clinica ed aspetti medico-locali. Relazione Ufficiale al LVXIX Congresso Nazionale SIO e CCF, 2002 (in stampa).
22. Schindler A, Ottaviani F. La medicina basata sulle evidenze e i protocolli in foniatria e logopedia. Acta Phon Lat. Relazione ufficiale XXXVI Congresso Nazionale SIFEL. 2001 XXIII: 132-139.
23. Schindler O. I protocolli in foniatria e logopedia. Acta Phon Lat. Relazione ufficiale XXXVI Congresso Nazionale SIFEL. 2001 XXIII: 2-3.
24. Schönhärl E.: Die Stroboskopie in der praktische Laryngologie. Thieme, Stuttgart, 1960.25. Schutte H.K.: The efficiency of voice production. Ed Kemper, Groningen.26. Seidner W.: Fonetografia. Trattato di foniatra e logopedia. Ed La garangola, 1988, vol. 4.27. Titze I. R. Acoustic interpretation of the voice profile (phonetogram). J Speech Hear Res.
1992; 35: 21-34.28. Yanagihara N. Hoarseness: investigation of the physiological mechanism. Ann Oto Rhinol
Laryngol. 1967 ; 76: 472-488.29. Yanagihara N.: Significance of harmonic changes and noise components in hoarseness. J
Speech Hear Res 1967 ; 10: 531-541.30. Wendler J. Stroboscopia. In Trattato di Foniatria e Logopedia, a cura di L. Croatto, Vol. 4
Semeiotica Foniatrica. Ed. La Garangola, Padova, 1988; 87-98.31. Woisard – Bassols V. Bilan clinique da la voix, in Encyclopedie Medico Chirurgicale, 20 –
753 A –10 Oto-Rhino-Laryngologie.32. Wolfe V, Fitch J, Martin D. Acoustic measures of dysphonic severity across and within
voice types. Folia Phoniatr Logop. 197; 49: 292-299.33. Wuyts F., De Bodt M., Molenbergs G. et al. The Dysphonia Severity Index : An
objectivemeasure of vocal quality based on a multiparameter appro. Journal of Speech, Language and Hearing Research. 2000; 43: 796 – 809.