L’importanza della “multifunzionalità” dell’azienda ... · dell'azienda normalmente...

Riva di Vallarsa 30 agosto 2013

L’importanza della “multifunzionalità”dell’azienda agricola nelle zone montane

A cura di:Federico Bigaran

Servizio Agricoltura - Ufficio per le produzioni biologiche – PAT

Provincia Autonoma di Trento


Lo sviluppo della PAC

1962 Nasce la Politica Agricola Comune: produrre alimenti e garantire prezzi adeguati ai produttori (dazi,sostegno all’export, incentivi alla produzione ecc.); anno dopo anno si producono eccedenze, crisi ricorrenti dei mercati agricoliRiforma della PAC negli anni ’80: si riduce il sostegno al mercato in favore di maggiori aiuti aiproduttori; si adottano misure per allineare le produzioni con il mercato. Anni ’90 : la PAC si focalizza sulla qualità degli alimenti, vengono adottati i primi regolamenti sull’agricoltura biologica (Reg 2092), vengono avviati i programmi agroambientali (Reg 2078) si inizia a parlare di “multifunzionalità”, si intensificano gli interventi per la formazione.Conferenza di Rio nel 1992 : prima conferenza mondiale dei capi di Stato con tema l’Ambiente – I principi della sostenibilità;Agenda 2000 : si riconosce all’azienda agricola, oltre alla funzione produttiva, il contributo nella conservazione del paesaggio, della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari e del benessere degli animali, gettando le basi per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile che possa anche competere sui mercati. Si parla di “sviluppo rurale ”.L’azienda agricola oltre alla produzione di alimenti e materie prime, è anche erogatrice di servizi ai singoli ed alla collettività. Apertura dei mercati : accordi WTO; la UE diviene il principale importatore di prodotti agricoli dei paesi in via di sviluppo; allargamento della UE.Riforma Fischer 2003 : l’aiuto compensativo non è più legato a tipo di produzione ma è un diritto nominativo, un beneficio diretto del produttore., svincolato dalla coltura in produzione, lasciando così libera la scelta della produzione più conveniente nel rispetto delle norme sulla sicurezza degli alimenti, agroambiente e benessere degli animali.2011: una nuova PAC che rafforzi la competitività economica ed ecologica del settore agricolo, promuova l’innovazione, contrasti il cambiamento climatico, promuova l’occupazione e lo sviluppo nelle zone rurali


Vengono adottati e diffusi i principi dello sviluppo sostenibile :“è sostenibile quello sviluppo in grado di soddisfar e i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” (rapporto della Comm issione Brundtland -ONU, 1987).

Si affermano i seguenti principi e strumenti:sussidiarietà: le decisioni devono essere prese il più possibile vicino ai cittadini, in modo decentralizzato permettendo, ove possibile, un approccio dal basso verso l’alto;partenariato: incontro di diversi soggetti pubblici e privati che esercitano funzioni e responsabilità in uno specifico territorio; concertazione: come metodo per affrontare i conflitti e ricercare soluzioni condivise.

Il Contesto


� Nel quadro generale della globalizzazione l’identitàterritoriale diviene valore strategico dello sviluppo locale ed il territorio diviene fattore produttivo e sistema dinamico di elementi materiali ed immateriali;

� oltre ai fattori di produzione (terra, lavoro, capitale, energia, etc.) assumono maggiore importanza gli attori, soggetti sociali ed istituzionali (capitale sociale);

� si assiste ad una sempre maggiore integrazione e connessione fra la filiera agroalimentare e la filiera turistico-culturale;

� importanza delle reti (corte e lunghe) di soggetti nel sistema territoriale locale (SLoT) e grande sviluppo della società dell’informazione e della comunicazione.

Il Contesto


LA NUOVA PAC 2014 - 2020

•L'incidenza della PAC sul bilancio dell'UE è diminuita dal 75% al 41%.•Pagamenti diretti (primo pilastro) sulla base di un unico criterio, legato alla superficie o ai capi di bestiame.•L'aiuto agli agricoltori sarà "regionalizzato": il pagamento per ettaro dovrà essere lo stesso in "regioni omogenee", che saranno definite a livello nazionale dai singoli Stati membri.•Il 30% dei sostegni agli agricoltori sarà condizionato al cosiddetto “Greening” (diversificare le coltivazioni, minimo tre colture, prevedere pascoli permanenti, dedicare il 7% del terreno a fini ecologici).


LA NUOVA PAC 2014 - 2020

Obiettivi dello sviluppo rurale1. Contribuire alla competitività del settore

agricolo2. Contribuire alla gestione sostenibile

delle risorse naturali, azioni per contrastare il cambiamento climatico

3. Contribuire a uno sviluppo equilibratodelle aree rurali


Le priorità per lo Sviluppo Rurale (PAC 2014 – 2020 – secondo pilastro)

1. Rafforzare il trasferimento delle conoscenze e l’innovazione in agricoltura, settore forestale e zone rurali (priorità “orizzontale”).

2. Aumentare la competitività di ogni tipo di agricoltura e la sostenibilitàeconomica delle aziende agricole.

3. Promuovere l’organizzazione delle filiere e la gestione del rischio in agricoltura.

4. Ripristinare, preservare e migliorare gli ecosistemi dipendenti da attivitàagricole e forestali (natura 2000, agroambiente)

5. Promuovere la gestione efficiente delle risorse , sostenere il passaggio ad una economia a basso contenuto di carbonio e a basso impatto sui cambiamenti climatici

6. Promuovere l’inclusione sociale , la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali (diversificazione, comunicazione)


Il concetto di “multifunzionalità”

Oltre alla funzione primaria di produrre alimenti, fibre ed altri materiali, l’agricoltura produce servizi per la collettività : può disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio, conservare la biodiversità, gestire in maniera sostenibile le risorse naturali, contribuire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali. Quando l’agricoltura aggiunge al suo ruolo primario una o più di queste funzioni può essere definita multifunzionale.


Il concetto di “multifunzionalità”

Per multifunzionalità dell’attività agricola si intende quindi la capacità del settore primario di dare origine a esternalità positive e produzioni congiunte alla produzione primaria. Rappresenta “il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare”

Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, dal punto di vista normativo , si èconcretizzato nell’emanazione del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio 2001 che, in attuazione della “legge di orientamento” dà una nuova configurazione giuridica e funzionale all’impresa agraria, allargando lo spettro delle attività agricole.


"E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivita': coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivita'connesse . Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attivita' dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo s tesso , di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine . Si intendono comunque connesse le attivita', esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commerci alizzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attr ezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività' agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale , ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge".

Imprenditore agricolo (articolo 2135 del Codice Civile)


Produzione primariaREG 852/2004

"[per] "produzione primaria" [si intendono], tutte le fasi della produzione, dell'allevamento o della coltivazione dei prodotti primari, compresi il raccolto, la mungitura e la produzione zootecnica precedente la macellazione e comprese la caccia e la pesca e la raccolta di prodotti selvatici. "


Produzione primariaLa produzione e la coltivazione di prodotti vegetali quali cereali, frutta, ortaggi ed erbe, compreso il trasporto, magazzinaggio e trattamento all'interno dell'azienda (senza modifica sostanziale della loro natura) e l'ulteriore trasporto verso uno stabilimento;la produzione e l'allevamento di animali da produzione alimentare presso l'azienda e le attivitàconnesse, come pure il trasporto di animali per la produzione di carne verso mercati o macelli oppure il trasporto di animali da un'azienda all'altra;l'elicicoltura all'interno dell'azienda e l'eventuale trasporto del prodotto verso uno stabilimento di trasformazione o un mercato;la mungitura e il magazzinaggio di latte all'interno dell'azienda;la produzione e la raccolta di uova all'interno dell'azienda, ma non le operazioni di imballaggio;la pesca, il trattamento dei prodotti della pesca (senza modifica sostanziale della loro natura) a bordo dei pescherecci (eccetto navi frigorifero e navi officina) ed il trasporto verso il primo stabilimento (compresi gli impianti per le aste) a terra; sono compresi la pesca, il trattamento e il trasporto di pesci pescati in acque dolci (fiumi, laghi);la produzione e l'allevamento di pesci in aziende di acquacoltura ed il trasporto verso uno stabilimento;la produzione, l'allevamento e la raccolta di molluschi bivalvi ed il trasporto dei molluschi vivi verso un centro di spedizione, di depurazione o uno stabilimento di trasformazione;la raccolta di funghi, bacche, lumache ecc. selvatici ed il trasporto verso uno stabilimento.


REG 852/2004 Modalità operative

Funghi epigei spontanei

Per poter utilizzare funghi epigei raccolti da privati o dal ristoratore stesso è necessario che i funghi siano certificati da un micologo, iscritto nell’elenco nazionale, previa ispezione e accertamento della commestibilità. Tale certificazione di commestibilità deve essere tenuta a disposizione degli organismi di controllo. Resta comunque in capo al ristoratore la responsabilità diretta sui prodotti che acquista/raccoglie e poi somministra.

Erbe spontanee E’ consentito l’utilizzo di vegetali spontanei, ma è necessario che chi li raccoglie e impiega nelle pietanze che poi somministra sappia riconoscere le specie. Il ristoratore che impiega nelle proprie preparazioni le erbe spontanee si assume la responsabilità diretta su ciò che somministra. Si forniscono le seguenti indicazioni:

- Raccogliere le erbe spontanee lontano da fonti di inquinamento

-Non raccogliere erbe sui bordi delle strade o in parchi frequentati da cani o altri animali;

-Non raccogliere ciò che non si conosce;

-Non lasciare le erbe raccolte in sacchi di plastica e non tenerle ammucchiate

-Non raccogliere piante malate o ammuffite;


REG 852/2004 Modalità operative

Prodotti dell’orto E’ consentito acquistare e quindi utilizzare i prodotti dell’orto, sia del ristoratore che del contadino. Resta inteso che questo tipo di produzione deve rispettare le buone pratiche agricole, comprese quelle relative all’impiego di fitosanitari, all’utilizzo di acqua pulita per irrigare, per assicurare una materia prima sicura.

(Linee guida applicative del REG 852/2004)

Restano fermi gli obblighi del ristoratore in termini di rintracciabilità e l’assunzione di responsabilità diretta sui prodotti che somministra.


Registrazione imprese alimentari(REG CE 852/2004)

D.I.A. semplice(negozi di vendita al dettaglio senza laboratori, produttori primari)

Dopo la presentazione l’impresa può iniziare l’attività.

Dichiarazione:

- che i locali, gli ambienti, i veicoli, impiegati nell’attività rispettano i requisiti igienici prescritti dalle vigenti disposizioni di legge e in particolare dall’allegato II al Regolamento CE 852/2004 e sono conformi a quanto dichiarato nella planimetria e nella relazionedei requisiti igienici;

-di essere consapevole dell’obbligo di redigere apposito piano di autocontrollo ai sensi del reg. 852/2004

- allegare relazione tecnica sui requisiti d’igene e planimetria

D.I.A differita(laboratori di produzione, supermercati, ristoranti, mense)

- Entro 45 gg controllo dei requisiti

Sono escluse dal regime DIA le attività temporanee quali feste campestri, fiere, eventi che non hanno caratteri di continuità o stagionalità.


Art 1 par 2 lett C) possibilità di fornitura diretta di p iccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al con sumatore finale o a dettaglianti locali che forniscono al consumatore finale.

Cessione occasionale di prodotti primari ottenuti nell’azienda a condizione che tale attività sia marginale rispetto all’attività principale.

Commercio al dettaglio (art. 3 REG 178/2002): esercizi di ristorazione, mense di aziende, ristoranti, negozi, supermercati.

Livello locale: provincia su cui insiste l’azienda e province contermini.

Rispetto di fatto delle regole base dell’igiene e delle buone pratiche agricole, obbligo della rintracciabilità per il dettagliante.

Esclusione dal campo di applicazione della normativa:

REG 852/2004


I settori della multifunzionalità

�Settore verde : include la gestione e la manutenzione del territorio dal punto di vista ambientale, paesaggistico e naturalistico, la conservazione della biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse;

�Settore blu : gestione delle acque superficiali, tutela delle acque di falda, utilizzo dell’acqua come fonte di energia, acquacoltura;

�Settore giallo : comprende attività che generano coesione e vitalità nelle comunità rurali, preservandone l’identitàculturale e storica e favorendo lo sviluppo socio-economico;

�Settore : garantisce la sicurezza e la qualità degli alimenti.

bianco


Alcuni esempiAttività ricreative nel territorio rurale:

�escursionismo e trekking: gli agricoltori diventano le guide del territorio in cui operano;

�birdwatching e fotografia naturalistica;�ciclismo su strada e mountain bike: una nuova

opportunità per le aziende di avvicinare i cittadini �canottaggio e rafting;�equitazione e turismo equestre: tra gli appassionati del

cavallo e le aziende agrituristiche si possono istaurare solidi legami;

�caccia e pesca;�tiro con l’arco;


Attività ricreative che vengono esercitate sul territorio rurale:

�raccolta di funghi e prodotti del sottobosco;�acquisto di prodotti tipici nell’azienda agricola;�pernottamento e consumo di pasti presso aziende

agrituristiche,luogo della memoria gastronomica contadina;�attività didattiche e culturali: l’agricoltura si mette al servizio

dell’educazione;�fattorie sociali: si accolgono e si aiutano le persone in

difficoltà;�fattorie aperte: i produttori agricoli incontrano i consumatori.

Alcuni esempi


L’agricoltura multifunzionale, quindi, sostiene non solo la produzione primaria, ma assume anche il ruolo di tutela del reddito, dell’ambiente, del patrimonio culturale e di presidio e vitalità del territorio rurale;

Le aziende agricole sono chiamate a nuove responsabilitàdi fronte alla società, alla domanda di alimenti si aggiungono nuove aspettative, l’occupazione, la tipicità, la protezione dell’ambiente, un equilibrato sviluppo territoriale.

La tutela ambientale, l’identificazione e caratterizzazione dei prodotti, il benessere animale non sono considerati vincoli ma potenziali vantaggi economici per le imprese.

Capacità progettuali per valorizzare risorse e prodotti locali e capacità di innovazioni sono differenziate sul territorio.

L’importanza della multifunzionalitàdell’azienda agricola


�Mantenimento della biodiversità e dei suoi servizi

�Protezione del suolo e regimazione delle acque�Sequestro di CO2

�Protezione da valanghe e smottamenti

�Protezione da incendi�Mantenimento del paesaggio colturale

�Facilitazione delle attività ricreative

�Conservazione delle tradizioni culturali delle comunità rurali

Esternalità positive dell’attività agricola multifunzionale:


Il capitale territoriale

L’insieme di elementi e di condizioni materiali e immateriali, insieme localizzato di beni comuni, che offrono vantaggi collettivi.I beni comuni presentano tre caratteristiche congiunte:l’immobilità: sono risorse immobili, non trasferibilila specificità: hanno qualità e caratteristiche particolari, difficilmente reperibili altrove;la patrimonialità: si sono accumulati sul territorio nella lunga durata storica, non sono producibili nel breve periodo.


Componenti del capitale territoriale

PASSIVE (dotazioni)

Risorse naturali (potenzialità dei suoli, delle acque, del clima ecc.), patrimonio storico-culturale (tradizioni derivanti dal rapporto co-evolutivo di lunga durata della società locale con l’ambiente; capitale fisso (impianti, infrastrutture specifiche, alpeggi, strade forestali ecc.)

ATTIVE (dinamiche)

Servizi ecologici offerti dalla biosfera (processi bio-chimici dei suoli, circolazione idrica, impollinazione, biodiversità ecc.)identità culturale locale ( identità del prodotto: nome, origine, diversità, pratiche sociali collettive di produzione e consumo, riti, feste, rappresentazioni simboliche ecc.)


Prodotto territoriale

�Punto d’incontro fra tre settori: agricoltura, artigianato e turismo e che, grazie alle oggettive (verificabili e certificabili) relazioni funzionali con il territorio, apporta un significativo valore aggiunto alle popolazioni locali in termini di competitività e sostenibilità.

�Il rapporto territorio/prodotto e prodotto/territorio viene analizzato ed esplicitato nelle sue componenti fisiche, sociali, storiche, culturali ed economiche e l’informazione deve giungere al consumatore in modo chiaro ed efficace.

�Il paesaggio è visto come elemento integratore di tutte le dinamiche produttive e relazionali e svolge funzioni di interesse generale: è il risultato della gestione attiva delle risorse locali.


Apporti dei vari settori

agricoltura e foreste : materia prima, conservazione del patrimonio culturale, del paesaggio e della biodiversità;artigianato : trasformazione dei prodotti agricoli,

zootecnici e forestali, realizzazione di prodotti tradizionali ed innovativi, artistici;turismo : induce l’incremento dei servizi generali per la

popolazione, incrementa e sostiene il mercato delle produzioni territoriali.

GLI ATTORI : istituzionali, politici, economici, membri di associazioni, residenti, immigrati, forestieri, turisti, cacciatori, difensori dell’ambiente, salariati, professionisti, agricoltori, anziani, disoccupati ….


Elementi strategici del prodotto territoriale

� presenza di un adeguato livello di “capitale sociale” e di servizi;� creazione di stabili relazioni fra i settori e collaborazioni con la

ricerca per favorire l’innovazione, la capacità progettuale e programmatoria.

� qualità (sicurezza alimentare, idoneità delle caratteristiche dietetiche e organolettiche, attributi di servizio) e specificità dei prodotti, dei processi e dei servizi, tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni;

� mantenimento del patrimonio genetico e della biodiversità, migliorare il grado di territorialità delle produzioni, innovare e tutelare la tipicità/identità territoriale percepita, sviluppare la cultura delle colture, valorizzare le aree protette;

� formare nuove professionalità a supporto delle azioni di rete e della programmazione/progettazione intersettoriale.


Elementi strategici del prodotto territoriale

� A fronte di una tendenza alla riduzione del sostegno pubblico nel settore agricolo è opportuno individuare nuove forme per la remunerazione della multifunzionalità del sistema agricolo;

� studiare e sperimentare casi concreti di collaborazione fra agricoltura, artigianato e turismo (filiere di prodotto, schemi di accordo, accordi d’area);

� promuovere il prodotto territoriale esplicitando e integrando nel prezzo il valore estrinseco del prodotto territoriale (fidelizzare il cliente, allargare il mercato dei prodotti territoriali)

� i prodotti territoriali sono il risultato di processi sostenibili e come tali contribuiscono al miglioramento dell’ambiente avendo in genere impatti positivi su: sistema dei trasporti, ciclo dei rifiuti e delle deiezioni, paesaggio, qualità della vita, risparmio energetico, riduzione delle emissioni.


La costruzione di iniziative: approccioLEADER

� identificare i bisogni (ascolto)

�analizzare le potenzialità del territorio� individuare gli attori e le competenze

�sviluppare le risorse endogene

�ricercare complementarità ed integrazione fra i sistemi produttivi locali con il territorio rurale

�costruire le proposte partendo dalle esperienze esistenti

�realizzare investimenti ed infrastrutture locali a carattere pilota

�prevedere risultati tangibili e visibili �promuovere attività di pubbliche relazioni e di informazione


La costruzione di iniziative: approccioLEADER

�sviluppare l’“infostruttura” (informatica, telematica, formazione, ricerca, accesso alle conoscenze);

�controllare il consumi del suolo,

�conservare gli usi agricoli e ricreativi del territorio,

�razionalizzare il sistema di mobilità;

�salvaguardare gli ecosistemi e le reti ecologiche;

�promuovere la qualità ambientale, paesaggistica, architettonica e della vita;

�valorizzare le produzioni biologiche, tipiche e tradizionali.


Le azioni possibili - strategie LEADER

� privilegiare progetti di interesse per l’intera area o con un denominatore comune;

� privilegiare progetti integrati: iniziative che coinvolgano più settori, agricoltura-artigianato-turismo, es. accordi di filiera o prodotti a km zero;

� trasformare gli alimenti: nuove strutture, adeguamenti, esigenza di strutture di macellazione anche aziendali;

� valorizzare il prodotto legno: nella filiera legno le aziende agricole possono svolgere un ruolo nella diversificazione delle loro attività.



�Recupero della biodiversità nelle produzioni ortofrutticole: si può pensare ad un canale di vendita locale per piccole produzioni di nicchia (antiche varietà)?;

�Fattorie didattiche: ce ne sono che offrono un servizio organizzato? Sono collegabili ad un punto vendita di prodotti locali?

�Creazione rete sentieristica: l’azienda agricola può assumere la manutenzione di sentieri come diversificazione delle attività?

� Incentivazione di microfiliere: potenziare il supporto tecnico/burocratico e individuare gli sbocchi commerciali.



�Realizzazione di percorsi e sentieri (Mountain Bike, ippovie, nordik walking): la gestione dei punti sosta e la loro manutenzione possono essere attività integrative per l’azienda agricola ?

�Recupero del paesaggio: ad es. recupero dei prati abbandonati, si può fare il mantenimento con il pascolo di animali che abbiano anche un ruolo economico (pecore da carne, capre, asini, cavalli) ?


dott. Federico Bigaran - Ufficio per le Produzioni biologicheProvincia Autonoma di Trento

e-mail: [email protected]

Grazie per l’attenzione!

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