CAP 13 LE CONSEGUENZE ECONOMICHE E SOCIALI DELLA … · avvia un’era di espansione economica...

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CAP 13 LE CONSEGUENZE ECONOMICHE E SOCIALI DELLA SECONDA GUERRA E LA RICOSTRUZIONE

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CAP 13

LE CONSEGUENZE ECONOMICHE E

SOCIALI DELLA SECONDA GUERRA E

LA RICOSTRUZIONE

Principali vicende economiche degli anni di guerra � La seconda guerra mondiale ha comportato spese ancora

superiori a quelle della prima (v. tab 13.1)� Vi fu una forte escalation di spese da parte di Germania e

Unione Sovietica (v. tab 13.2)� URSS, GB contavano su risorse aggiuntive provenienti dagli USA,

Germania anche dai paesi occupati

� Germania e GB durante gli anni della guerra elaboravano proposte di riorganizzazione del mondo.

� La Germania ipotizzava un “nuovo ordine” che comprendeva:� Uno stato corporativo di stampo fascista� Una programmazione di una economia mista con forte presenza dello

stato� L’autarchia (autosufficienza giuridica, autogoverno, autosufficienza

economica, detta anche economia chiusa, in cui non sono presenti relazioni commerciali con l'estero e il sistema economico nazionale non è influenzato dalle tendenze internazionali

� Egemonia tedesca dell’economia europea (Lebensraum)

� Godeva di un forte contributo economico degli stati occupati all’economia tedesca, inoltre:

� anche la Francia diede un contributo alla Germania producendo beni per il mercato civile e lasciando alla Germania la capacitàproduttiva per gli armamenti

� La Norvegia fornì materie prime strategiche� L’Italia pagò forti indennità di guerra (durante l’occupazione

tedesca)� Belgio e Olanda vennero sfruttate per capacità produttiva

� La Germania realizzò piani di produzione integrati aprendo nuovi impianti con molte difficoltànell’organizzazione della forza lavoro riottosa a causa delle misure coercitive

� Nel 1941 il Congresso americano approva una legge secondo cui gli aiuti forniti ai belligeranti sarebbero stati senza contropartita

� Nello stesso anno Keynes negozia con gli USA la Carta Atlantica: si invoca il principio del multilateralismo e di un assetto mondiale cooperativo per espandere produzione, occupazione e scambi eliminando le barriere al libero commercio.

� Nel 1942 viene approvato il mutual aid agreement che ha portato alla GB 30 miliardi di $ di armi ed altri all’URSS. Nello stesso anno gli Usa scendono in campo dando un contributo determinante alla sconfitta della Germania e del Giappone

� Si chiude la guerra con 50mln di morti e distruzioni in tutta Europa, in particolare di infrastrutture

� Nel 1943 gli Usa dovettero varare un piano di aiuti anche per la popolazione civile (UNRRA – UnitedNations Relief and Rehabilitation Administration), che portò in Europa 4 mld di $ di derrate alimentari; dovette amministrare le zone occupate della Germania (le altre 3 erano sotto il controllo di GB, Francia, URSS); ripristinare il sistema monetario

� Dopo il 1947 dall’UNRRA ebbero origine la FAO (cibo e agricoltura) , l’IRO (rifugiati), l’OMS (sanità), l’UNICEF (infanzia) e l’UNESCO (istruzione e cultura)

� Alcuni paesi europei posero nuovamente il tema delle riparazioni procrastinando il problema della ricostruzione dell’economia tedesca

La presenza americana in Europa dopo la fine della guerra

e il Piano Marshall

� Contemporaneamente incombe l’espansionismo sovietico facendo leva sui partiti comunisti dei vari paesi

� I paesi europei devono dedicarsi alla ricostruzione con molte difficoltà: sono poveri di materie prime e hanno perso le riserve di valuta estera per pagare le importazioni. Si crea un circolo vizioso: solo esportando avrebbero potuto acquisire materie prime, senza queste non riuscivano a produrre per esportare.

� 1947 gli Usa devono decidere se:� lasciare che l’Europa si avviluppi su se stessa: avrebbero perso

un partner commerciale e una potenza che potesse contrastare l’espansionismo sovietico

� o creare un nuovo piano di aiuti : che comprendesse anche la Germania

� 5 giugno 1947 Marshall annuncia l’avvio di un European recovery program (piano Marshall) per tutti i paesi che avrebbero voluto aderire: piani quadriennali di crescita e piani operativi annuali

� Scopo: coprire i disavanzi delle bilance dei pagamenti degli stati europei per riavviare i processi produttivi minimizzando le spinte inflazionistiche

� Gli Usa propongono il loro modello: aumento delle produttività e organizzazione scientifica del lavoro per aumentare il reddito nazionale e livellare le disparitàdistributive

� Si trasferirono direttamente ai paesi i beni richiesti (solo beni e non denaro per evitare le speculazioni finanziarie)

� Ogni decisione andava concordata con gli Usa (mantenevano la supervisione dell’intero sistema)

� I beni che vennero distribuiti provenivano da: 69% USA, 12% Canada, 8% America latina, 5% paesi aderenti al piano, 6% altri paesi

� Elevata interferenza Usa nei progetti di sviluppo dei paesi aiutati (motivo per cui l’URSS non aderì)

� Il ricavato (“fondo di contropartita”) della commercializzazione di questi beni doveva venire concordato nell’impiego con gli americani

� I beni riguardavano:� 33% materie prime,� 29% beni alimentari e fertilizzanti� 16% prodotti energetici (carbone, petrolio)� 17% macchinari e mezzi di trasporto� 5% altri beni

� Il piano Marshall durò 4 anni (1948-1952) per un valore di 12,5mld di $ = al 2% del PIL Usa (v. tab 13.3)

� Maggiori beneficiari: GB, Francia, Germania, Italia, Olanda, Grecia (quest’ultima beneficiò per lungo tempo degli aiuti Usa)

� Gli aiuti complessivi ammontano nel 1948 a circa 100mld = 640 mld nel 1999

Il Piano Marshall e gli inizi del processo di integrazione

europea

� GB e Francia si misero a capo delle nazioni aderenti al piano

� 12 luglio 1947 venne creato a Parigi un Comitato per la cooperazione economica europea. Lo scopo era di formulare dei piani nazionali quadriennali con obiettivi compatibili di ogni paese a livello aggregato

� 16 aprile 1948 il comitato diviene l’Organizzazione per la cooperazione economica europea (OECE): con il compito di suddividere i fondi del piano Marshall tra i paesi europei. In realtà non aveva potere politico decisionale. Ogni stato nazionale conservava gelosamente i propri poteri

� Nel 1961 viene tramutato in OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con l’aggiunta di Australia, Canada, Giappone

� L’Europa fece parecchie resistenze ad una integrazione confederale, ma gli USA insistettero per via del piano: non si poteva più procrastinare la ricostruzione dello stato tedesco.

� I francesi volevano un’Alta autorità, non statunitense e non britannica, che tenesse sotto controllo lo sfruttamento della Ruhr

� La Francia fece un accordo diretto con i tedeschi per costituire un organismo sovranazionale per il controllo dei settori carbone e acciaio: nasce la CECA nel 1951 (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio)

� Parteciparono inizialmente: Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo, Italia

� Si creò un mercato comune rimuovendo dazi, armonizzando la tecnologia, i salari nell’interesse di tutti i membri: Milward sostiene che non c’è un vero e proprio superamento dello stato nazionale, ma che questo organismo viene creato per salvaguardare gli interessi nazionali in una economia mondiale

� Si apre la strada verso l’integrazione economica europea

� Nel 1950 venne creata anche l’UEP (Unione Europea dei pagamenti): date le riserve scarse delle banche centrali europee finanziava deficit temporanei nelle bilance dei pagamenti per non intralciare i flussi di importazioni e esportazioni: fu il primo esperimento di cooperazione monetaria

� Diminuirono le restrizioni al commercio

� Si crearono diversi effetti positivi del piano Marshall:� reintroduce il multilateralismo, dopo il fallimento del

bilateralismo� dà un impulso strategico al processo di integrazione europea� avvia un’era di espansione economica mondiale� estende le aree di negoziati internazionali� Diffonde il modello Usa di organizzazione economica in Europa

� Per la prima volta un paese vincente aiutava a ricostruire a proprie spese alleati e sconfitti affermando la propria egemonia

Creazione di organismi economici internazionali: GATT,

FMI, Banca Mondiale

� Nel 1946 le Nazioni Unite (26 nazioni riunite da Roosvelt per combattere le potenze dell’Asse) stilano una convenzione per costituire un organismo deputato alla supervisione del commercio internazionale

� 1948 nasce il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) basato su tre criteri:

1. Applicazione più generalizzata della clausola della NPF (Nazione Più Favorita) con qualche eccezione tipo unioni doganali

2. Eliminazione delle restrizioni quantitative (contingentamenti)

3. Reciprocità: concessione delle stesse condizioni fra tutti i partner (eccetto per i paesi più arretrati)

� Le sedute negoziali (round) iniziarono già dal 1947 fino ad eliminare quasi tutte le restrizioni quantitative negli anni Cinquanta

� Anni Sessanta ci fu il Kennedy round: si diminuisce di 1/3 il dazio sui prodotti industriali

� Ultimo negoziato 1994, Uruguay round: si inseriscono i negoziati commerciali anche nel settore agricolo e nei servizi. Nasce nel 1995, l’OMC (organizzazione mondiale del commercio, WTO)

� 1945 viene creato il FMI (fondo monetario internazionale) e la Banca Mondiale (entrano in funzione nel 1947)

� Nell'articolo 1 dell'Accordo Istitutivo gli scopi del FMI sono cosìdefiniti:

� promuovere la cooperazione monetaria internazionale;� facilitare l'espansione del commercio internazionale;� promuovere la stabilità e l'ordine dei rapporti di cambio,

evitando svalutazioni competitive;� dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili, con

adeguate garanzie, le risorse del Fondo per affrontare difficoltàdella bilancia dei pagamenti;

� in relazione con i fini di cui sopra, abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri

� Supervisionare il nuovo sistema di cambi fissi� Sostenere finanziariamente i paesi temporaneamente in

difficoltà� Ispeziona il paese che chiedeva un prestito, concordava un

piano di misure di politica economica, concedeva un modesto credito da completare con altre fonti

� In particolare l'FMI. dovrebbe regolare la convivenza economica e favorire lo sviluppo del sud del mondo (per sud si intendono i PVS, Paesi in via di sviluppo)

� La banca mondiale divenne una banca per lo sviluppo dei paesi arretrati, non si poté occupare della ricostruzione

� Nonostante gli interventi del FMI le riserve di oro degli Usa si assottigliarono al 20% creando le condizioni per abbandonare il gold exchange standard (1973)

� Da allora prevalse un sistema di cambi fluttuanti che non necessitava di un fondo di intervento

� Nel secondo dopoguerra ci fu un grande attivismo internazionale (ONU, NATO a livello militare nel 1949) per evitare il ripetersi delle esperienze negative delle guerre e delle crisi

� Scopo ONU: L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è prefissata di raggiungere:

� mantenere la pace e la sicurezza internazionale;� promuovere la soluzione delle controversie internazionali e

risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace;

� sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base delrispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;

� promuovere la cooperazione economica e sociale;

� promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;

� promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;

� promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.

� La capacità produttiva dei vari paesi era stata meno toccata dalla guerra rispetto alle infrastrutture

� Il reddito nazionale aumenta tra il 1948 e i 1952 (v. tab13.6)

� I paesi con i migliori risultati produttivi sono stati quelli che hanno utilizzato una quantità maggiore di "fondi di contropartita" nella propria moneta nazionale; (tale fondo, in cui doveva essere versato il ricavato dalla vendita delle merci ottenute gratuitamente, doveva essere utilizzato per la ripresa e lo sviluppo economico del paese).

� Le politiche economiche dei paesi europei erano volte in questo modo a sostenere l’Offerta

La ricostruzione nei quattro principali paesi europei

� In GB viene introdotto il sistema sanitario nazionale, il pagamento degli assegni familiari e delle pensioni di vecchiaia

� Si nazionalizzarono i settori: carbone, acciaio, elettricità, gas, trasporti aerei, ferroviari, telefoni … le imprese pubbliche vennero gestite perlopiù come monopoli di stato

� I paesi europei che presentano le migliori performance anche di politica economica sono:

� Germania (1948): � riforma monetaria che fa tornare l’economia di mercato e rimette

in piedi l’industria tedesca� Introduzione di un’economia mista che rispetta il mercato ma ne

corregge gli effetti distributivi� Cooperazione fra capitale e lavoro con un ruolo dei

rappresentanti sindacali nelle imprese

� La Germania ebbe una ripresa economica rapidissima con un successivo “miracolo economico”

� La Francia dovette affrontare problemi di bilancia dei pagamenti e inflazione ma il piano quinquennale messo a punto da Monnet, 1947, (su carbone, acciaio, macchine agricole, ferrovie, elettricità, cemento) diede ottimi risultati. La programmazione divenne uno strumento permanente fino agli anni Settanta con forte coinvolgimento dello Stato.

� Italia: nel 1948 vince le elezioni la democrazia cristiana che amministra il piano Marshall con scelte europeiste e produttivistiche, entra nella NATO (North Atlantic TreatyOrganization, per la collaborazione nella difesa) . Si ispira nell’organizzazione al modello americano per le grandi imprese e mostra creatività nell’artigianato e nella piccola impresa. Si lancia in un “miracolo economico” simile a quello tedesco