Canzo, Corni di Canzo, Sasso Malascarpa, Cornizzolo€¦ · freschissima acqua da portare a casa!...

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C C a a n n z z o o , , C C o o r r n n i i d d i i C C a a n n z z o o , , S S a a s s s s o o M M a a l l a a s s c c a a r r p p a a , , C C o o r r n n i i z z z z o o l l o o 1237 m Corno Orientale Sentieri: Dello Spaccasassi, n°4, 5, 7 Tempo: 7 ore Distanza: 16 km Dislivello: circa 1300 m Tipologia: misto bosco e prati Difficoltà: Escursionisti Salita L'intero giro è fattibile arrivando alla stazione di Canzo/Asso con le ferrovie Nord. Si parte seguendo le indicazioni per i sentieri. In questo giro ho scelto di salire dal Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi seguendo l'anello fino al punto più alto, poi seguendo il sentiero 5 fino al rifugio SEV ai Corni di Canzo. Lungo il tracciato si incontrano molti pannelli che illustrano le caratteristiche delle zone attraversate, è consigliato percorrere l'anello soffermandosi a leggere gli interessanti commenti che illustrano vari aspetti dalle caratteristiche della vegetazione alla tipologia delle pietre. Il Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi prende questo nome da una pianta, il Bagolaro o Spaccasassi, molto diffusa lungo questo sentiero; è una pianta abituata a vivere in terreni aridi soleggiati e calcarei. Nella prima parte del sentiero si incontrano alcuni terrazzamenti mantenuti ancora in ottimo stato. Per quasi tutta la salita fino alla Vetta dei Corni si cammina in un fitto bosco; nel periodo estivo il panorama è limitato a causa della vegetazione ma in inverno si riesce ad ammirare sullo sfondo le vette innevate delle Orobie, dei Monti del Triangolo Lariano e lo specchio d'acqua del lago di Lecco. Dopo circa 40 minuti si incontra un bivio (Wp1), il sentiero dello Spaccasassi scende verso destra ed il sentiero per la Colletta dei Corni (indicato con il Nr. 10) continua a salire; seguo il sentiero per i Corni. Dopo poco tempo si incontra un belvedere con un grosso masso erratico, chiamato Sasso della Prea, un grosso blocco granitico di Ghaindone proveniente dalla Val Masino, è appoggiato su un masso più piccolo di Serpentino della Valmalenco. Il sasso della Prea è posizionato su di un balcone panoramico che consente di ammirare tutta la conca di Canzo che si apre sulla confluenza tra il torrente Ravella ed il Lambro. A circa 1.10 h di cammino incontro un altro bivio (Wp2); prendendo a destra il sentiero scende a Prima Alpe ed è sempre indicato come sentiero dello Spaccasassi. Proseguo invece con il sentiero che sale www.conlatestatralenuvole.org

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CCaannzzoo,, CCoorrnnii ddii CCaannzzoo,,SSaassssoo MMaallaassccaarrppaa,,

CCoorrnniizzzzoolloo

1237 m Corno Orientale

Sentieri: Dello Spaccasassi, n°4, 5, 7

Tempo: 7 oreDistanza: 16 kmDislivello: circa 1300 mTipologia: misto bosco e pratiDifficoltà: Escursionisti

SalitaL'intero giro è fattibile arrivando allastazione di Canzo/Asso con leferrovie Nord. Si parte seguendo leindicazioni per i sentieri. In questogiro ho scelto di salire dal SentieroNaturalistico dello Spaccasassiseguendo l'anello fino al puntopiù alto, poi seguendo il sentiero5 fino al rifugio SEV ai Corni diCanzo.

Lungo il tracciato si incontranomolti pannelli che illustrano lecaratteristiche delle zoneattraversate, è consigliatopercorrere l'anellosoffermandosi a leggere gliinteressanti commenti cheillustrano vari aspetti dallecaratteristiche della vegetazionealla tipologia delle pietre.

Il Sentiero Naturalistico delloSpaccasassi prende questo nomeda una pianta, il Bagolaro o

Spaccasassi, molto diffusa lungoquesto sentiero; è una pianta abituata

a vivere in terreni aridi soleggiati ecalcarei. Nella prima parte del sentiero siincontrano alcuni terrazzamenti mantenutiancora in ottimo stato.

Per quasi tutta la salita fino alla Vetta deiCorni si cammina in un fitto bosco; nelperiodo estivo il panorama è limitato acausa della vegetazione ma in inverno siriesce ad ammirare sullo sfondo le vetteinnevate delle Orobie, dei Monti delTriangolo Lariano e lo specchio d'acquadel lago di Lecco.

Dopo circa 40 minuti si incontra un bivio(Wp1), il sentiero dello Spaccasassiscende verso destra ed il sentiero per laColletta dei Corni (indicato con il Nr. 10)continua a salire; seguo il sentiero per iCorni.

Dopo poco tempo si incontra un belvederecon un grosso masso erratico, chiamatoSasso della Prea, un grosso bloccogranitico di Ghaindone proveniente dallaVal Masino, è appoggiato su un masso piùpiccolo di Serpentino della Valmalenco. Ilsasso della Prea è posizionato su di unbalcone panoramico che consente diammirare tutta la conca di Canzo che siapre sulla confluenza tra il torrenteRavella ed il Lambro.

A circa 1.10 h di cammino incontro unaltro bivio (Wp2); prendendo a destra ilsentiero scende a Prima Alpe ed è sempreindicato come sentiero dello Spaccasassi.Proseguo invece con il sentiero che sale

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verso i Corni.

Si arriva così alla Colletta dei Corni postaa 878 m (Wp3) . Una palina indica isentieri a sinistra per Valbrona, a destraper III Alpe e proseguendo in salita per ilrifugio SEV ai Corni di Canzo con ilN°5; la vetta dei corni è indicata a 1.40h di cammino.

Il sentiero è ben segnalato edevidente. A sinistra si inizia a vedereil Lago di Lecco che ciaccompagnerà fino al rifugio SEV,sullo sfondo abbiamo sempre ilSan Primo, le Grigne ed ilColtignone. Anche in questo caso,se percorso in estate, il lago restasempre nascosto dallavegetazione. Il sentiero èorientato a nord ed il manto dineve inizia ad essere consistentema si cammina benissimo, nonho avuto mai necessità diutilizzare i ramponi cheovviamente avevo nello zaino.

Poco prima del rifugio SEV siincontra una fonte che,nonostante l'inverno, lasciagocciolare un rigagnolo d'acqua.Dal rifugio SEV si gode di unasplendida vista sul Lago cheripaga di tutta la fatica fatta perarrivare a questo punto.

Il tempo non mi consente di salirefino ai Corni di Canzo, punto al

Corno Orientale seguendo le indicazionidel sentiero 4 per San Tomaso eValmadrera, in pochi minuti raggiungo laCroce di Vetta del Corno Orientale a 1239m. Dalla Croce di Vetta si possonoammirare i laghetti della Brianza, ilResegone e la pianura Padana verso laBergamasca.

Dal Corno scendo verso la sorgente Acquadel Fo (Wp4) dove seguirò il sentiero perIII Alpe e Canzo. In un attimo arrivo allaColma di Ravella (Wp5), dove una palinasegnaletica indica i vari sentieri, seguo ilcartello che indica il Sentiero GeologicoAlto che porta al Monte Rai in circa un oradi cammino.

Il sentiero Geologico Alto è ricco di coseda vedere ed in particolare modo di pietree fossili tra cui Coralli, Coquine; anche inquesto caso incontreremo lungo il sentierovari pannelli didattici di cui consigliovivamente la lettura.

Un ultima salita di circa 300m mi porteràalla cima del Monte Rai; verso la cima untratto in cresta regala splendidi panorami;peccato per la grossa e brutta antenna!

Si arriva al Sasso Malascarpa dove ipannelli insegnano a riconoscere i fossilivisibili sulle formazioni calcaree; siindividuano tracce di vecchi Coralli e sinotano le sagome delle Conchodon(conchiglie).

Il sasso Malascarpa è una formazionecalcarea che presenta delle scanalature

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verticali dette Lapiez, non sono altro chedei solchi generati nel tempo dalleprecipitazioni che sciolgono il calcare.Non sono prodotti per un'azionemeccanica bensì dalla reazione chimicadell'acqua che con la sua acidità scioglieil calacare. Con un minimo di pazienzaed attenzione è possibile vedere con ipropri occhi ciò che è illustrato neipannelli.

Superato il ripetitore si può andare alCornizzolo salendo fino alla comadel Monte Rai o scendendo dallastradina di servizio del ripetitore.Essendo tutta ricoperta di nevescelgo la stradina che mi farisparmiare qualche minuto, lasera si avvicina.

Lungo la strada incontro unultimo pannello che illustra leformazioni rocciose tipiche diquel tratto, il calcare di Zu. Sipresenta come una rocciastratificata, ci sono strati calcareifrapposti a strati argillosi. E' unaroccia molto ricca di fossili.

DiscesaRaggiungo il rifugio MariaConsiglieri, ultima tappa del mioanello, non avendo il tempo disalire fino alla croce di vetta delCornizzolo. Rientro a Canzo con il

sentiero indicato con il numero 7che si prende dietro la chiesetta degli

Alpini.E' un sentiero che scende rapidamenteverso valle, è tutto nel bosco ed èabbastanza ripido.L'ultima parte del sentiero si raccorda conil Sentiero dei Massi Erratici, poco primadella fonte del Gajun si incontrano deiblocchi di Verrucano e un altro diGhiandone; i primi provengono dalla zonadi Margno, in Valsassina, i secondi dal ValMasino e sono stati portati fino a qui daighiacciai. Anche in questo caso l'appositopannello illustra con dovizie di particolarila situazione dei ghiacciai.L'anello termina a Canzo alla fonte delGajun; una tappa è d'obbligo per dissetarsiad una fonte che è rinomata in tutta la zonae per riempire la borraccia con dellafreschissima acqua da portare a casa!

Note

Way PointWP1 N45° 51.439 E009° 16.668WP2 N45° 51.395 E009° 17.110Wp3 N45° 51.610 E009° 18.048Wp4 N45° 51.470 E009° 19.707Wp5 N45° 51.434 E009° 19.568

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