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canY oning.it NOTIZIARIO dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONING > novembre 2006 numero 18 > eventi i numeri del raduno aic 2006 > ambiente > tecnica installare e scendere una teleferica progetto C6 in Giordania associazione italiana

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Associazione Italiana Canyoning | notiziario "canYoning" n° 18 | novembre 2006

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canYoning.it

NOTIZIARIO dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONING > novembre 2006 num

ero 18

> eventii numeri del raduno aic 2006

> ambiente

> tecnicainstallare e scendere una teleferica

progetto C6 in Giordania

associazione italiana

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONINGwww.canyoning.it ^ [email protected]

sede c/o Gruppo Speleo Stroncone piazza della Libertà 1 ^ 05039 ^ Stroncone (TR)segreteria c/o Roberto Schenone ^ viale Ponte dell’Ammiraglio 34/3 16148 Genova ^ tel 347 6259934 ^ tel/fax 010 3774347

in queste pagine ^ torrente Boggia, Val Bodengo, Lecco ^ foto marco leonini

l ’ e d i t o r i a l e

Questa volta come inizierà questo editoriale? Parleremo solo di torrentismo? Inizieremo parlando di ambiente? Qualcosa sulla tecnica? No, non questa volta.

Oggi inizio con una semplice parola: GRAZIE!!!!

Grazie a te che stai leggendo queste righe, specialmente se per la prima volta, grazie a te che scendendo un torrente hai apprezzato lo sforzo di quei quattro pazzi che armati di trapano e catene sono andati ad attrezzare una forra che ne aveva bisogno, grazie a te che ci hai segna-lato che il nostro lavoro è stato fatto bene, grazie a te che ci hai segnalato che il nostro lavoro faceva schifo.Grazie a te che ti sei fermato a guardare il canyon alle tue spalle e non hai lasciato tracce del tuo passaggio, grazie per aver eliminato quelle del torrentista che è passato prima di te.Grazie a te che sei intervenuto alla tavola rotonda che abbiamo cercato di organizzare ad agosto.Grazie a te che sei venuto al raduno di Idro 2006 e con il sorriso hai partecipato alle nostre attività e ci hai sostenuto materialmente ed economicamente.Insomma grazie a tutti i torrentisti d’Europa!!!! Ora possiamo dirlo.

Reduci dal nostro raduno estivo siamo qui ad un nuovo raduno speleo, pronti a cercare di stringer rapporti con tutti quegli appassionati curiosi di conoscere il nostro mondo.Un mondo magico e perfetto, ricco di segreti.I segreti però non sempre son belli, per questo ci serve anche l’aiuto di chi per la prima volta è entrato in un torrente ed ha visto o sentito qualcosa di non naturale nell’ambiente che lo circon-dava. Invitiamo tutti ad utilizzare il nostro forum per segnalarci tali problemi, cosi facendo forse la nostra voce potrà esser la voce di molti e magari diventare un grido collettivo…

La stagione torrentistica è quasi in chiusura, ma numerosi sono gli amici che ancora andranno in acqua, quindi fatevi sentire…Raccontante a chi vi sta intorno il piacere che provate in quello che fate e, se riuscite, rendeteli partecipi di questo piacere, in fondo è un nostro dovere ed un loro diritto.

Purtroppo questa stagione ci ha visti coinvolti (come torrentisti) in numerosi incidenti, talvolta anche dall’esito tragico, per questo mi sento in dovere di richiamare l’attenzione sulla questione sicurezza e tecnica. Un aspetto un po’ bistrattato da troppa gente, non sempre si affrontano le forre con le dovute cautele. Ricordiamoci di non sopravvalutare mai le nostre capacità…

Signore e signori, non mi resta che augurarvi un buon proseguimento di lettura e magari di incontrar-ci in uno dei numerosi eventi che l’Associazione Italiana Canyoning organizza durante l’anno.

christian vento ^ presidente AIC

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indice

editoriale un semplice grazie 02

ambiente il progetto C6 in Giordania 04

commissioni ambiente e catasto 06

agenda 360° info 07

contributi valle della grande pissa 08

itinerari valle delle fuse 08

tecnica l’utilizzo della teleferica 10

recensioni Male Vesse 11

associazione organigramma e contatti 12

in copertinatorrente catena ^ deux-sorru ^ corsica

foto luca dallari

num

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redazioneluca dallari

daniele geunaandrea peruch

hanno collaboratopaolo bolis

sara morandotommaso pasquini

marta tosco

contattic/o luca dallari

via rota 2/2216151 genova

[email protected]

realizzazione graficadallarik >< graphics

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Nell’ottobre 2005 un gruppo di 9 soci AIC, durante un viaggio in Giordania, ha realizzato un campo scientifico nella riser-va di Wadi Dana nell’ambito del progetto di monitoraggio ambientale denominato C6, di cui la nostra associazione è promotrice.La riserva di Wadi Dana è ubicata nella Giordania meridionale, sulla sponda destra del Mar Morto, e si sviluppa fondamental-mente attorno ad un monumentale canyon, costituito perlopiù da rocce arenacee. Il canyon di Dana si attesta a 1500 m di altitudine su di un altopiano desertico roccioso, che domina il paesaggio della Giordania centro-meridionale, percorrendo in circa 25 chilometri un dislivello di 1400 m sino a sfociare nella grande depressione continentale occupata appunto dal Mar Morto e, a nord di esso, dalla valle del fiume Giordano.Il canyon principale è molto ampio, percorso in parte da piste sterrate carrabili e ricco di una tale varietà di fauna (dai cama-leonti ai grandi avvoltoi a diverse specie di mammiferi) al punto da renderlo uno dei principali luoghi di conservazione della biodiversità di tutto il Medio Oriente.Attorno ad esso, favorita dalla presenza di un fitto reticolo di fratture, si dipana una impressionante rete di forre secondarie, caratterizzate comunque anche da dislivelli di centinaia di metri e sviluppi di diversi chilometri.Come base per le attività è stato utilizzato il sito di Al Rumma-na, un campo tendato dotato di servizi comuni utilizzato dai gestori della riserva, la ONG R.S.C.N. (Royal Society for the Conservation of Nature), come punto avanzato per le attività nel cuore del Wadi Dana. La nostra guida per tutto il periodo del campo è stato Osama Al Fageer, ecologo della riserva e persona veramente appassionata al suo lavoro, che ci ha accompagnato, a piedi e con il pick-up di servizio, in tutti i sopralluoghi effettuati nella ricerca del sito idoneo alla realizzazione degli scopi del campo: l’installazione di un sito di misura della temperatura atmosferica all’interno di un canyon con caratteristiche “tipiche”, ossia sezione trasversale molto stretta come ogni forra degna di questo nome.Nel corso dei sopralluoghi effettuati sono state visitate due

forre (Shagher, in dialetto arabo locale): lo Shagher Reesh e lo Shagher Daghelh, quest’ultimo poi scelto come sede per l’instal-lazione della stazione di monitoraggio. Si tratta di forre senza scorrimento idrico, molto incassate, percorribili con difficoltà di tipo esclusivamente escursionistico, inserite in uno spettacolare paesag-gio veramente mozzafiato, fatto da migliaia di pinnacoli di roccia. Tali zone sono normalmente interdette alla fruizione turistico-escursio-nistica e, come dettoci da Osama, siamo stati le prime persone da 15 anni a questa parte a mettere piede in quei luoghi.Oltre al sito interno sono state installate all’esterno altre due stazioni di monitoraggio, utilizzate sia per confrontare i dati acquisiti all’interno dello Shagher Daghleh, sia per studi di carattere ecologico che Osama Al Fageer sta svolgendo nella riserva. Le stazioni di monitoraggio sono state acquistate grazie al contributo economico dell’A.I.C. e dell’associazione Al Qantara, partner del progetto C6.Durante la tappa di trasferimento dall’aeroporto di Amman a Wadi Dana abbiamo effettuato uno stop a Wadi Muijb, un altro spettacolare canyon che sfocia direttamente nel Mar Morto che, udite udite, è per-corso da un meraviglioso fiume con una portata di più di un centinaio di litri al secondo ed una temperatura di circa 27° C: insomma, un vero paradiso per un torrentista. Il canyon è lungo alcune decine di chilometri e presenta cascate da superare con materiale tecnico: noi, a causa del poco tempo a disposizione, ci siamo limitati a risalirlo sino al primo salto, sotto il quale era praticamente impossibile arrivare a causa della corrente generata dalla forte portata.La presenza di acqua in una zona così arida non deve stupire: non si tratta infatti di scorrimento idrico superficiale, generato dalle piog-ge, ma da sorgenti termali che sgorgano all’interno dei canyons. La depressione occupata dalla Valle del Giordano e dal Mar Morto, che prosegue poi a sud nel Golfo di Aqaba e nel Mar Rosso, è un cosid-detto “margine attivo divergente”: in altre parole, è una zona in cui si ha l’allontanamento reciproco della placca continentale africana rispetto a quella eurasiatica, dove si sta aprendo quello che tra sva-riati milioni di anni sarà un nuovo oceano. Proprio questo movimento di apertura provoca la formazione delle innumerevoli faglie e fratture, che sono responsabili sia della formazione delle forre sia della risalita

> ambientedi paolo madonia

il progetto C6 in Giordania

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di fluidi profondi che poi sgorgano come sorgenti all’interno di essi.Giusto l’ultimo giorno del campo, quando gli altri partecipanti si erano già spostati nella zona di Petra, Osama mi ha condotto ad osservare dall’alto un altro canyon della riserva, sub-parallelo rispetto al principale: dentro quella forra scorre un meravi-glioso fiume, alimentato anch’esso da una sorgente termale; il mio sospetto è che Osama, intuiti i nostri pensieri, abbia evitato di farci vedere subito quel luogo perché sicuramente avremmo voluto anda-re lì, tralasciando tutti gli altri luoghi in cui ci ha condotto. Lo prendiamo come un proposito per il prossimo campo.Concludendo, qualche commento non solo torrentistico:1) L’eccezionale ospitalità ed amicizia dimostrataci e la totale assenza di qualsiasi tentativo di spillarci più denaro del dovuto: anzi, alla fine abbiamo pagato anche un po’ meno di quanto ci era stato preventi-vato.2) Il nostro campo è coinciso con il periodo del Ramadam: per il futuro è meglio evitare questa sovrapposizione, in quanto risulta estremamente imbarazzante trovarsi a fare una sosta per il pranzo mentre i nostri amici accompagnatori sono costretti a mettersi di lato per non doverci guardare mentre noi mangiamo e loro digiunano.3) Una nota socio-politica purtroppo non incorag-giante: al di là dei propositi di moderazione espressi dalla casa regnante giordana, sicuramente tra le più laiche ed illuminate del mondo islamico, il popolo giordano mostra di detestare gli ebrei in maniera totale e senza attenuanti. Ci siamo trovati in mezzo a questa situazione, e devo dire che l’impressione che abbiamo avuto è che sussistano, come quasi sempre accade, atteggiamenti veramente deplorevoli da entrambe le parti. Da un lato l’odio nei confronti di Israele porta gli arabi ad avere una visione degli eventi mondiali che cade spesso nel delirio: qualsia-si nefandezza è colpa degli ebrei. Dall’altro non è che gli israeliani facciano gran che per smorzare i toni: gli unici problemi che abbiamo avuto al campo sono stati con un gruppo di israeliani, arrivati tar-dissimo la sera e svegliatisi prestissimo la mattina e che, animati da una villania ed una mancanza di rispetto totale verso il prossimo, hanno fatto una confusione pazzesca svegliandoci tutti e reagendo con sfottute e risate irriverenti alle nostre ferme ma educate proteste.

immagini

1 > gola di Shagher Reesh [*]2 > la cascata finale dello Wadi Muijb [**]3 > la gola di Shager Dagelh, sito di una delle stazioni di monitoraggio [*]4 > misurazione in corso nella Shagher Reesh [**]5 > ponte di pietra nei pressi dello Wadi Rum [**]6 > (pagina seguente) ecco come si presenta la gola di Shager Dagelh [*]

* foto di p. madonia** foto di r. schenone

il gruppo al campo di Wadi Dana:vincenzo mestieri, lorena punginelli, fausta guidetti, alessandro marchi, osama al fageer, roberto schenone, sara morando, silvia carlarino, luca dallari, paolo madonia

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DALLA COMMISSIONE CATASTO

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> tesi di laureaPer una tesi in Scienze Naturali presso l’Università di Palermo, dal titolo Caratteristiche dei suoli e parametri microclimatici degli ambienti di forra come possibili indicatori dei cambiamenti climatici (relatori la prof.ssa Adriana Bellanca del Dipartimento CFTA e Paolo Madonia), sono stati analizzati campioni di suolo e parametri meteorologici acquisiti nelle forre di Shagher Dagelh, Shagher Reesh e nelle gole di Rio Grande di Vulcano (ME) e della Val D’Aveto (PC), tutti siti targati C6.

> varie ed ambientali

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DALLA COMMISSIONE SCIENTIFICA

> C6 nei BalcaniLa Federazione Speleologica della Bosnia Herzegovina ha aderito al Progetto C6, pertanto entro novembre 2006 sarà installato un nuovo sito di monitoraggio all’interno di una grotta, ancora da definirsi, nella regione balcanica. A questo potrebbe seguire un secondo sito, posizionato questa volta dentro ad un canyon.

> analisi dei datiUna studentessa di Scienze Naturali dell’Università di Palermo sta svolgendo un periodo di tirocinio analizzando e sistemando dati meteorologici acquisiti nell’ambito del progetto C6.

> avanti a piccoli passiAl Congresso 2006 della Società Italiana di Ecologia, tenutosi a Viterbo il 19 Settembre scorso, è stato presentato il Progetto C6, riscuotendo interesse da parte della comunità italiana di studiosi delle tematiche ecologiche.

a proposito di progetto C6 ambito ambiente

> nuove dispenseSono pronte le nuove dispense Gli ambienti di forra - geologia e idrologia, a cura di P. Madonia.

> forre puliteFornire un servizio “sul campo” ai frequentatori delle forre italiane, sensibilizzare circa lo stato dei nostri canyon in modo che siano godibili da parte di tutti, rendere pubblico l’impegno dell’AIC in tema ambientale, promuovere la collaborazione fra la nostra Associazione e le Amministrazioni Pubbliche, con lo scopo ultimo di risolvere le situazioni critiche.Questi i motivi che hanno dato luogo al progetto Forre Pulite. Per contribuire è sufficiente segnalare eventuali fenomeni di inquinamento presenti all’interno di una forra.Tutti i dettagli sul nostro sito.

> il mese della raccoltaNell’ambito dell’iniziativa, a corredo del progetto Forre pulite e volta alla pulizia di alcuni percorsi inquinati da rifiuti di natura varia e fantasiosa, sono stati recentemente ripuliti (al momento di andare in stampa con questo notiziario) i torrenti Trobiolo (BS), Prale (CN) e Creverino (GE).Grazie agli autori!

Ho voluto concludere con queste piccole note l’articolo perché sappiamo tutti benissimo che i luoghi che abbiamo visitato non sono luoghi comuni: sono la culla della nostra civiltà e sono pur-troppo oggi sede di conflitti che, nel bene e nel male, sono arrivati a condizionare le nostre vite di tutti i giorni in un modo che diventa sempre più evidente ed ingombrante. Spero già di organizzare un

prossimo campo a Wadi Dana nel 2006, proseguendo il rafforza-mento dell’amicizia e della conoscenza, rispettosa della diversità altrui, nate durante questo primo incontro e che secondo me sono gli unici strumenti che ci possano garantire, al di là di ogni facile e scontata retorica, un futuro più pacifico e sereno.

> fattore CFattore C come Catasto, patrimonio AIC, con i dati di oltre 800 forre distribuite su tutto il territorio italiano.Facendo seguito all’ enorme lavoro di Giuliano Belluco, con il nuovo corso del catasto è stata modificata la veste grafica agevolando la leggibilità del documento, inseriti ulteriori campi, come numero di calate, dimensioni del bacino idrico, bibliografia e riferimenti web.Naturalmente è proseguito il lavoro di inserimento di nuove forre.L’obiettivo finale è quello di avere un catasto in forma ridotta in cui le forre vengono individuate in modo univoco

riportando regione, provincia, comune, nome forra e dati ingresso e uscita con quote e coordinate GPS. Un catasto in forma più estesa con i dati di massima, comunque oggettivi, che permettono di cogliere la tipologia del percorso.Si auspica per il futuro un maggior coinvolgimento dei soci che renderebbe il lavoro più corposo e completo.L’indirizzo a cui spedire, in qualunque formato, tutte le informa-zioni in vostro possesso riguardo a forre non ancora accatasta-te o correzioni a quelle già presenti è [email protected]

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associazione italiana

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> associazioneassociazione

CHOCOCANYONING 2006

Tra il 13 ed il 17 ottobre si è svolta a Scheggino (TR) la 3^ edizione dell’evento torrentistico più dolce della stagione. Un week end lungo diviso tra forre, cibo e cioccolata, che aveva in programma la discesa degli itinerari più caratteristici di Valnerina, Monti Sibillini e Monti della Laga, oltre alla consueta visita a Perugia ed agli stabilimenti della Perugina.

QUOTE ASSOCIATIVE PER L’ANNO SOCIALE 2007(con validità fino al 31.12.2007)

- socio singolo 25 €- socio minorenne figlio di socio singolo 12,5 €- socio sostenitore quota libera (minimo 40 €), in

regalo la t-shirt AIC- associazioni 110 € (multi-tessera intestata

all’associazione + 4 tessere singole intestate a 4 soci dell’affiliata); quota di iscrizione per ulteriori Soci 14 €

NUOVE MAGLIE AIC E SNC

SCUOLA NAZIONALE CANYONINGPROGRAMMA CORSI 2007

Questi i corsi attualmente previsti per il prossimo anno. Ulteriori aggiornamenti ed informazioni sul sito dell’Associazione.

POLIZZA DEL TORRENTISTA > ANNO SOLARE 2007

iI 31/12/2006 terminano tutte le polizze stipulate o rinnovate dal 1° aprile 2006

Le condizioni contrattuali per l’anno 2007 non variano rispetto a quelle del 2006, così come non variano le istruzioni per i rinnovi e la stipula di nuove polizze. • la polizza si stipula o rinnova attraverso l’Ufficio Assicurazione dell’AIC

che fa da tramite fra il socio e l’assicuratore (Studio Mangano)• il premio di polizza viene versato direttamente all’AIC che a sua

volta attiva la polizza mediante comunicazione alla compagnia assicuratrice

• la copertura assicurativa ha effetto dalle ore 24 del giorno successivo al pagamento del premio da parte del socio (fa fede la data della ricevuta del versamento)

• la durata della polizza è di un anno solare 1 gennaio 2007 - 31 dicembre 2007

• le garanzie prestate sono raggruppate in tre forme così denominate: BASE, BASE PIÙ ed EXTRA. Il socio sceglie una delle tre forme (vedi tabella garanzie) secondo le proprie esigenze, pagando il rispettivo premio (vedi tabella premi)

I soci che intendono rinnovare la polizza in scadenza dovranno seguire le istruzioni di sottoscrizione e pagamento pubblicate sul sito AIC ed ignorare eventuali avvisi di scadenza inviati dallo Studio Mangano.I soci che intendono stipulare un nuovo contratto trovano tutte le informazioni dettagliate sul sito.La pagina contenente i dettagli sulla polizza, sulle modalità di sottoscrizione, le condizioni contrattuali e la spiegazione del significato delle diverse garanzie èwww.canyoning.it/polizza2007/polizza.htmPer informazioni o chiarimenti scrivere [email protected] telefonare al numero +39 333 2263948 (Sara Morando)

TABELLA GARANZIE MASSIMALIBASE

MASSIMALIBASE PIÙ

MASSIMALIEXTRA

Responsabilità civile € 550.000,00 € 550.000,00 € 550.000,00

Infortuni (caso morte) Infortuni (caso invalidità permanente)

€ 15.000,00 € 30.000,00

€ 30.000,00 € 60.000,00

€ 50.000,00 € 100.000,00

Rimborso Spese mediche € 2.500,00 € 5.000,00 € 10.000,00

Spese di rimpatrio € 1.500,00 € 3.000,00 € 4.500,00

Indennità per Inabilità Temporanea a seguito di infortunio (diaria giornaliera) € 25,00 € 35,00 € 50,00

Spese di ricerca e salvataggio € 750,00 € 1.500,00 € 2.250,00

TABELLA PREMI BASE BASE PIU’ EXTRA

Premio anno 2007 € 50,00 € 90,00 € 135,00

26/30 marzo 1° livello Sardegna25/31 marzo 2° livello Sardegnamarzo/aprile 1° livello Umbria18/24 giugno 2° livello Francia17/21 giugno 3° livello Francia16/22 giugno prep. istruttori Franciagiugno/luglio

1° livello Friuli

luglio 2° livello Trentinosettembre 1° livello Liguria

Sono ancora disponibili le t-shirt dell’Associazione Italiana Canyoning e della Scuola Nazionale Canyoning.Per maggiori informazioni [email protected]

AGENDA > cose da fare & cose da ricordare

foto pietro torellini

RESOCONTO IDRO 2006lago d’Idro (BS) > 30 luglio / 6 agosto

partecipanti & attività101 Soci AIC (9 nuovi), 1 non Socio, 67 stranieri (8 Polonia, 6 Grecia, 19 Germania, 3 Austria, 14 Spagna, 17 Francia), 12 ospiti non torrentisti per un totale di 181 !

25 uscite organizzate ed aperte a tutti, 1 concorso video, 1 tavola rotonda, 1 proiezione, 1 procanyon, 1 riarmo (Gorg d’Abiss), 1 stage tecnico indoor, 1 party finale!

ringraziamentiAl Comune di Idro ed all’Agenzia Territoriale per la Valle Sabbia che, mettendo a disposizione un complesso scolastico dotato di prato, parcheggio, sala cinema, palestra, servizi e banco reception hanno fornito una sistemazione ottima. Grazie agli sponsor: Alp Design, Amorini, Camp, Kong, Liod, Petzl, Resurgence e Sport Land.E grazie a tutto lo staff organizzativo e a tutti i partecipanti!

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valle della GRANDE PISSA

>> itinerari

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li L’avevamo già notata da anni, maestosa e bellissima attrae magneticamente lo sguardo di chi scende o sale verso il Cadore lungo il Piave.Il suo getto sfocia da un budello roccioso lungo 15 metri, scivola prima appoggiato per circa 30 e strapiomba per gli ultimi 50, disperso dal vento in una pioggia che la polverizza alla base.La grande pissa, alta ad occhio circa 80 mt, si può osservare dal paese di Termine di Cadore lungo la statale di Alemagna circa 3 km a nord di Longarone.Siamo in 4, partiamo alle 8 carichi come muli; mi tocca il materiale d’armo e una batteria, di fix anelli e catene ce ne è per scendere 20/25 calate, speriamo che basti, agli altri tocca il resto, fra cui due cordicelle da 100 e 120 metri.Il sentiero sale ripido nel bosco, non fa ancora troppo caldo, ma la fatica è tanta e il respiro affannoso.

Raggiungiamo dopo circa un’ora e un quarto, una casetta dove chiediamo informazioni. Un gentile valligiano ci accompagna lungo un sentiero poco evidente che attraversa obliquo il fianco della montagna, è un fortuna insperata che ci permette di risparmiare tempo e risorse, la nostra cartina prevedeva un ulteriore guadagno di quota.Troviamo nell’alveo le tracce lontane dei primi esploratori, più che altro spit o inidentificabili fix industriali con cordini apparentemente dell’altro secolo; voci raccolte in seguito ne attribuiranno il posizionamento ad Axel Kaiser, figura eroica e sfumata degli anni ’90.In circa 4 ore di progressione Francesco ha trapanato e attrezzato con materiale inox di prima qualità tutte le 15 o 16 calate che, in una ininterrotta serie di salti verticali,conducono alla partenza della grande cascata, (ancora non sappiamo quanto alta), le case di Termine di Cadore sono laggiù, a “soli” 300 metri, pare di poterle toccare.Da buoni discepoli supportiamo diligenti, un po’ scolari un po’ sherpa. Alle 15 siamo al vertice dell’ultima calata che Francesco attrezza velocemente con 2 fix inox. Scendo per primo su singola, lo scivolo iniziale è lungo circa 15 mt con una inclinazione subito sostenuta, oltre i 75/80 gradi, poi c’è il vuoto, la parete cala verticale ma grazie a 3/4 cengette è ancora possibile appoggiarsi e riposare (soprattutto le braccia).In una di queste trovo un vecchio armo doppio su spit e cordino, umido e ammuffito è una sosta vera e propria in una rientranza della parete, per un attimo mi chiedo se non sia il caso di frazionare anche noi, ma il pensiero di avere corda a sufficienza e la consapevolezza di dover armare in uno spazio scomodo e angusto mi invitano a proseguire.Ho la schiena indolenzita, il sacco appeso ad una longe mi sbilancia un po’, forse sarebbe stato meglio appeso al porta attrezzi.Scendo lentamente per non stancarmi e godere il panorama, cerco di tenere un ritmo regolare e limitare quell’effetto elastico che aumenta con la lunghezza del tiro, il maligno saliscendi che tanto bene riesce a rosicare anche le corde migliori.Dopo 30 metri superato un ultimo bordo franoso e

Domenica 10 settembre ci siamo ritrovati in un nutrito gruppo da Genova e Imperia e abbiamo disceso il percorso noto come Le Vene, affluente di sinistra del Rio Neurone, a sua volta affluente sempre di sinistra del Tanarello che, proprio all’incontro con il Neurone, muta il proprio nome in Tanaro (…strano “svezzamento”!!)Il percorso è noto da tempo. La presenza nel catasto forre (CN002) infatti risale a numerosi anni fa ma, probabilmente, non conta un nutrito numero di ripetizioni annuali visto che rimane un po’ isolato e poco noto rispetto al bacino dei frequentatori transalpini.Itinerario dalle caratteristiche alpine con ambiento generalmente aperto e sempre buona portata, è alimentato infatti da acque

che sgorgano copiose dalla parete rocciosa della Rocce del Manco, che delimitano a nord il paesaggio severo sovrastante il percorso.Si tratta delle sorgenti del Pis che offrono ai torrentisti le sempre generose acque della conca delle Carsene e delle pendici

settentrionali del Marguareis. Siamo in un area carsica di rilevanza internazionale e i fenomeni erosivi e ipogei hanno dimensioni eccezionali.Comunemente l’itinerario viene denominato con il nome della sua sorgente

ma in realtà si tratta della Valle delle Fuse. Il percorso ha inizio a quota 1300 m slm, in corrispondenza del ponte stradale che supera il corso d’acqua e che conduce da

Viozene verso Upega passando attraverso la spettacolare gola del Passo delle Fascette e si conclude a quota 1092 dove le acque incontrano il più ampio Rio Negrone che segna il confine tra Piemonte e Liguria.Dopo un tratto di randonnèe acquatica le difficoltà si susseguono in modo continuo con svariate possibilità di passaggi anche sportivi. Di rilievo un bel toboga a metà percorso, “scivolabile” solo dopo essersi calati alcuni metri e l’estetica cascata praticamente a fine percorso. Diversi i passaggi superabili in tuffo o scivolata.L’uscita di settembre è stata l’occasione per potenziare gli armi in loco ora tutti doppiati con due doppio fix, anche se non collegati.Problematico al momento il rientro per il ripidissimo pendio nel bosco poco a monte della confluenza di fine percorso, subito dopo una pietraia, che richiede una più pratica alternativa.

Le sorgenti del Pis offrono le sempre generose acque della conca delle Carsene e delle pendici settentrionali del Marguareis

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valle delle FUSE o “LE VENE”

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fratturato la calata strapiomba e si gira nel vuoto assoluto per 50 mt, l’acqua scompare polverizzata dal vento, ci si allontana dalle rocce per andare a depositasi sugli sfasciumi aguzzi e scivolosi della base finalmente raggiunta. Un po’ mi dispiace. Sono 95 metri esatti.Lungo tutta la parte esterna e appoggiata sono presenti sassi e massi, pericolanti e pericolosi non vanno stuzzicati, mi allontano dalla verticale e avverto per radio gli amici lassù.Dopo di me scende Paolo G. in doppia, dopo circa 30 metri un attorcigliamento delle corde lo rallenta sino a fermarlo, sono momenti in cui non si sa cosa fare, la doppia non consente grandi interventi dall’alto.Aiutato da un volenteroso moldavo lì presente recupero le corde e riusciamo a togliere 5 giri di torsione, Paolo riparte prima faticosamente poi sin troppo spedito, raggiungerà il suolo in men che non si dica sorprendendomi per la velocità che riesce a raggiungere.Seguono Paolo M. e Francesco, optano per la discesa in singola, più semplice ed efficace.Il faticoso recupero delle corde, ci impegna per quasi 20 minuti con gran gioia delle zanzare che banchettano su di noi. È una nuova bella forra riconsegnata agli amanti delle grandi verticali, assolutamente poco acquatica è comunque appagante ed avvincente.Se si armasse alla fine dello scivolo iniziale dell’ultima calata, si potrebbe scendere con corde da 80.

accessoA10, casello di Imperia Est. Risalire la SS28 in dire-zione Ceva passando Pieve di Teco e superare il Col di Nava. A Ponte di Nava prendere a sinistra la SP154 per Viozene, incontrando il ponte di accesso pochi km dopo il borgo.quotazione V3 A3 IIquota ingresso mt 1300quota uscita mt 1092cascata più alta mt 20corda consigliata mt 40geologia calcarecartografiaEd. Multigraphic, Carta dei sentieri e rifugi, 1:25000, n° 109, Gruppi Argentera e MarguareisEd. IGC Istituto Geografico Centrale, Torino, Carta n° 8, 1:50000, Alpi Marittime e Liguri

foto foto fulvio pastorefulvio pastoree e silvia carlarinosilvia carlarino

Una nuova bella forra riconsegnata agli amanti delle grandi verticali, poco acquatica ma assolutamente appagante

> la parete della Rocce del Manco > la cascata finale > il toboga a metà percorso, qui superato con la corda

> contributi

luogo Termine di Cadore, 3 km a nord di Longaroneaccesso a monte dalla SS 251 della val Zoldana km 5, 150 mt a piedi in salita

nel bosco verso nord per circa 2 huscita 10’ sul greto del Piave davanti a Termine di Cadoredislivello 450 mt circan° calate 16 calata più alta mt 95 corda consigliata 1 da 95 + 2 da 50Utili 2 radioline. Discesa e completamente riarmata il 16 luglio 2006 da Francesco Cacace, Paolo Giannelli, Francesco Michelacci e Paolo Mo.

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tecnica della teleferica

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In questo articolo vogliamo soffermarci sulla tecnica, spesso troppo poco usata, della teleferica. Questa sarebbe spesso la scelta più logica per discendere una certa cascata ma non viene, dai più, presa in considerazione in quanto ritenuta troppo laboriosa e

complessa da applicare. Basterebbe invece acquisire più pratica, come per tutte le tecniche un po’ più complesse, per padroneggiarla meglio e una volta fatto ciò ecco che, a buona ragione, ritroverebbe la sua degna collocazione tra le tecniche di uso comune.

Quale è l’obiettivo di una teleferica?Spostare la traiettoria di una calata in modo da evi-tare una zona pericolosa o problematica da superare per i compagni di squadra (cascate, rulli, strapiom-bi, fessure, blocchi instabili, ecc.), per mezzo di una corda tesa che faccia la funzione di guida. È chiaro che questa tecnica trova applicazione in quei casi dove si sia valutato che almeno un componente della squadra possa scendere in sicurezza (più esperto degli altri, senza sacco, con le opportune precau-zioni). Ed altrettanto chiaro è che questa persona, conoscendo la tecnica, debba essere ben affiatato al suo compagno di sopra perché il punto “debole” di questa manovra sta nelle ridotte, o addirittura nulle, possibilità di comunicazione che si vengono ad avere tra chi sta a monte e chi sta a valle.

Che materiale mi serve?- 1 o 2 corde di discesa di lunghezza complessiva

nettamente superiore del doppio dell’altezza della cascata

- 1 discensore ad otto (di generose dimensioni)- 3 moschettoni (di cui almeno due con ghiera e di

tipo HMS)- 1 bloccante meccanico o 1 cordino per un nodo

autobloccante- 1 rinvio da arrampicata

> tecnica

tecnica della teleferica

Come devo prepararmi?Bisogna premettere due punti fondamentali:1) se per raggiungere una sosta sarà necessaria la

stesura di un mancorrente, quest’ultimo andrà realizzato con una corda diversa da quella(e) impiegata(e) per la teleferica;

2) sul capo inferiore della corda che utilizzeremo per far scendere il primo realizzare un nodo a contrasto (con moschettone) a circa 1 metro di distanza dal nodo che collega la fine della corda al kit boule.

Allestimento del sistema a monte Dobbiamo ricordare che la calata va allestita con il sistema del discensore ad otto a contrasto che ci permette uno sbloccaggio molto rapido. Prima di iniziare la calata del primo l’assicuratore collega, tramite un rinvio, l’anello della sua imbragatura con il foro grande dell’otto (rimanendo ovviamente comunque vincolato alla sosta tramite le longes). Inizia quindi la discesa del primo. Questi avrà cura di non regolare la corda a filo dell’acqua ma, con l’usuale sistema a fischi, farà in modo di arrivare nella pozza con circa 3 metri di corda in avanzo. Il segnale dato dai tre fischi, in questo frangente, sta-rà a indicare all’assicuratore di sganciare la sicura (semplicemente scavallando l’otto) e di filare rapi-damente corda al primo. Questo sistema permette a colui che sta superando la difficoltà maggiore di avere le mani libere e, comunque, di non essere vincolato saldamente ad una corda (come nel caso avessimo fatto un nodo). L’assicuratore, dal canto suo, rimane sempre in sicura e riesce ad eseguire la manovra di svincolo in modo estremamente ve-loce e senza il pericolo di perdere l’otto (che rimane vincolato al rinvio). Adesso le possibilità sono due: a) la corda basta o b) la corda è troppo corta. Nel caso a) l’assicuratore attende il segnale con-venuto e realizza un nodo a contrasto sulla corda dal lato del kit boule. Segue il segnale di “eseguito”. Quando la corda è stata messa in tensione l’assi-curatore aggancia (con un moschettone o, meglio, facendo uso di una carrucola) il kit boule alla corda tesa e lo lascia andare in modo da stendere la corda di discesaNel caso b) l’assicuratore lascia filare la corda nell’anello dell’ancoraggio fino a che il nodo a con-trasto, precedentemente preparato, va a “scontro” all’ancoraggio. Si scioglie il nodo all’estremità della corda e si mette via il kit boule. Si prende la secon-da corda e se ne giunta l’estremità superiore con l’estremità della prima corda uscente dal nodo a contrasto. Nel fare ciò bisognerà prestare attenzio-ne affinché il nodo galleggiante di giunzione si venga a trovare a ridosso del nodo a contrasto. Segue il segnale di “eseguito”. Una volta che la corda è in tensione l’assicuratore invia il kit boule al compagno come già descritto al punto a).

Allestimento del sistema a valleIl primo, una volta arrivato in un luogo idoneo (ov-viamente essendosi portato con se il capo della cor-da) si fa “dare”, da colui che sta sopra, la quantità di

a cura di romy sieglistruttore SCUOLA NAZIONALE CANYONING

corda che giudica necessaria. Nel caso di utilizzo di una sola corda, dare il segnale convenuto in modo che chi sta sopra possa procedere alle manovre di sua competenza ed attendere, da questi la conferma a procedere. Dopo avere scelto un armo naturale (deve essere solidissimo) o averne installato uno a hoc procedere al tensionamento della corda che fa da guida come segue:

- fissare all’ancoraggio un moschettone a ghiera e realizzare un mezzo barcaiolo

- ripassare la corda in un moschettone fissato ad un bloccante sulla corda 2 o 3 metri più in alto

- tirare allo spasimo e bloccare il mezzo barcaiolo con asola e controasola

- smontare il bloccante- attendere l’arrivo del kit boule lungo la corda

tesa; recuperarlo, toglierlo dalla corda portante e fissarlo all’ancoraggio

Come si scende una teleferica?A parte il primo, tutti i componenti della squadra scendono con il discensore nella corda di discesa e mettendo la longe corta (attaccata direttamente o tramite una carrucola) sulla corda in tensione, con l’accortezza di farla passare sopra al discensore!Se la pendenza della corda in tensione è ridotta è meglio installare il discensore in modo veloce.

SmontaggioQuando tutti i componenti sono arrivati si scioglie il mezzo barcaiolo dell’ancoraggio a valle e si re-cupera il tutto tirando il capo che era servito come capo di discesa.

E se, nel lato a valle, non c’è un armo adatto al posizionamento della guida?In questo caso possiamo usare la cosiddetta tele-ferica “umana”. Si mette la corda guida nel proprio discensore e ci si posiziona in modo saldo dietro un masso o ad un ramo. Si tensiona quanto possibile e si fa la chiave di bloccaggio sul discensore; segue il segnale di “eseguito” . È preferibile che la prima persona a scendere lungo la corda guida sia leggera in modo da non sovraccaricare il tensionatore. Una volta giunta a valle questa potrà dare man forte a colui che tiene la corda in tensione.

foto luca dallari

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Male VesseCaracal et les Sancho Panzamarzo 2006

98 pagine e molte fotografie, interamente a colorilingua: francese

Non si può dire che si tratti di una pubblicazione “di peso”, in considerazione sia della veste tipografica che dei contenuti alquanto modesti.Nella guida sono presenti solo 12 schede di percorsi situati, tutti, nella Vallée de la Bléone e della Haute-Bléone (Dip. 04) e corredati da rilievi in sezione abbastanza chiari, anche se non molto curati sul piano grafico.Ridotte all’essenziale le descrizioni degli itinerari.Le prime 40 pagine sono interamente dedicate al racconto della prima discesa della forra di Male Vesse, da cui anche il titolo dell’opera, e l’intera pubblicazione è incentrata proprio sull’avventura che ha portato all’esplorazione di questo «mostro» di 1.250 m di dislivello e 4,5 km di sviluppo. Una narrazione che incontrerà i favori soprattutto di chi ha già avuto il piacere di avventurarsi proprio in discese con dislivello prossimo o superiore al chilometro.Solo dopo l’appassionato racconto accediamo alle schede dei 12 percorsi, una magra «contabilità» per una pubblicazione che comunque ha un costo al pubblico di 19 euro.In particolare, solo 4 dei 12 percorsi possiedono un interesse valutato con un coefficiente di 4/4 o 3/4 e solo uno è classificato ED (il Bussing Intégral), coefficiente dovuto essenzialmente alla collocazione della forra a quota elevata ed alla presenza di consistenti nevai. Un itinerario sicuramente appagante che richiama alla memoria le nostre «Fosso della Rava» (Number one) e «Fosso della Pila» (Jump in the night), sul Gran Sasso d’Italia.In definitiva il giudizio complessivo sulla pubblicazione, sebbene conservi una novità per l’area geografica interessata, non può che essere al massimo di sufficienza, almeno per evitare cocenti delusioni negli acquirenti che si ritroveranno tra le mani una guida che avrebbe certamente potuto attendere di raccogliere qualche altro contenuto prima di andare in stampa, forse troppo frettolosamente.

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coordinatori regionaliLe persone a cui rivolgersi per avere informazioni, organizzare incontri, promuovere eventi. Per ognuno di loro è attivo un indirizzo e-mail del tipo: [email protected]

Calabria Natale Amato tel 0964 342193 / 338 7563549Emilia Enrico Malvicini tel 0523 957024 / 333 2607946Romagna Francesco Michelacci tel 0547 673261 / 347 9186715Friuli Venezia Giulia - Carnia Sebastiano Broili tel 348 6965069Friuli Venezia Giulia Romy Siegl tel 040 9381029 / 347 4349947Lazio Alessandro De Simoni tel 329 3212271Liguria - Levante e Genova Gian Luca Biagini tel 010 2464605 / 338 1399802Liguria - Ponente e Nizzardo Fulvio Pastore tel 0184 535923 / 348 7801533Lombardia Mauro Santamaria tel 349 1835818Piemonte - TO e CN, Canavese, Monferrato Dino Ruotolo tel 011 2731197 / 335 6110291Piemonte - Val Sesia, VC, NO, Verbano-Cusio-OssolaPaolo Testa tel 0163 826150 / 347 0436933Puglia Fausto Meleleo tel 0832 248181 / 333 3464460Sardegna Salvatore Richibesu tel 347 8138248Sicilia Diego Leonardi tel 329 9188187Toscana Romano Perotto tel 055 4210677 / 337 337700Umbria Christian Vento tel 075 5171034 / 329 2592035Valle d’Aosta Andrea Mantovani tel 0165 45726Veneto Francesco Cacace tel 045 7725445 / 348 3398199Veneto - Vicenza e Bellunese Jvan Chemello tel 347 5968595

iscrizioneQuote associative per l’anno sociale 2007 (con validità fino al 31/12/2007)- socio singolo 25 euro- socio minorenne figlio di socio singolo 12,50 euro- socio sostenitore quota libera (minimo 40 euro) in regalo la t-shirt AIC- associazioni 110 euro (multi-tessera intestata all’associazione), la quota di iscrizione per i Soci è di 14 euro

Il pagamento può essere effettuato nei tre seguenti modi:1. pagamento online > si può accedere direttamente al sistema sicuro di pagamento online e pagare con Paypal, VISA, MASTERCARD, POSTEPAY all’indirizzo:www.canyoning.it/iscrizioni/iscrizioniaic.htm2. CCP (bollettino postale) > versare l’importo dovuto sul CCP n. 11855608 intestato ad Associazione Italiana Canyoning, specificando la causale quota sociale 20073. CCB (bonifico bancario) > versare l’importo dovuto sul conto BANCOPOSTA 11855608 - ABI 07601 - CAB 02600 - CIN “M”, intestato ad Associazione Italiana Canyoning specificando, nell’ordine di bonifico, la causale quota sociale 2007.

partners commercialiLe offerte proposte sono riservate ai Soci AIC. Maggiori dettagli su offerte e variazioni dei listini nella newsletter AIC (riservata ai Soci).

AET NATURE ^ www.aetcanyoning.com ^ tel +33 (0) 4 93044764ALPINGUIDE Guide Alpine Arco Lago di Garda ^ www.alpineguide.it [email protected] ^ tel +39 0464 422273 ^ cell +39 338 6992778ARTISTIC SPORTSWEAR Kattendorp 19, 32052 Herford, Germany ^ www.artistic-sportswear.de ̂ [email protected] ̂ tel +49 5221 144442ASPORT’S Mountain Equipment ^ Chies D’Alpago (BL) ^ [email protected] ^ tel +39 0437 470129 ^ fax +39 0437 470172LA VENTA Exploring Team ^ www.laventa.it ^ [email protected] ^ [email protected] ^ fax +39 0422 320981RAFTING UMBRIA ^ tel +39 0742 3146 ^ www.raftingumbria.it/rafting.htm ^ [email protected] ̂ 64290, Lasseubetat, Francia ̂ www.resurgence.fr ̂ tel +33 5 59217856ROC! ̂ via Carlo Alberto 24, 07100 Sassari ̂ [email protected] ̂ Tel+39 079 200047SPORTLAND COMPANY ^ [email protected]

biblio-videoteca riservata ai soci AICCanyoning in Francia R. Coppo - L. Dallari - R. Schenone ^ euro 16,00Canyoning in Lombardia P. van Duin ^ euro 22,00Canyoning nel Mediterraneo C. Conca - D. Leonardi - P. Madonia ^ euro 10,00Come fare canyoning C. Conca ^ euro 11,50Corse canyons F. Jourdan - J.F. Fiorina ^ euro 17,00Gole & Canyons Vol. 1 - Italia CentraleV. Carlin - T. Dobosz - G. Ecker - A. Pinotti - R. Recchioni ^ euro 15,50Gole & Canyons Vol. 2 - Italia Nord EstM. Biondi - F. Cacace - R. Schenone ^ euro 16,50Gole & Canyons Vol. 3 - Italia Nord Ovest F. Cacace - R. Jarre - D. Ruotolo - R. Schenone ^ euro 19,50 (volumi 1+2+3 euro 46,00)Male Vesse (Vallèe de la Bléone, Francia) Stéphan Coté ^ euro 16,00Profonde Gole M. Sivelli, M. Vianelli ^ euro 10,50Valutazione del rischio da piena in forra P. Madonia ^ euro 4,00Gli ambienti di forra - geologia e idrologia P. Madonia ^ euro 5,00

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Associazione Italiana CanyoningConsiglio Direttivo ([email protected])Presidente Christian Vento ([email protected])Vice-Presidente Gian Luca BiaginiTesoriere e Segretario Roberto Schenone ([email protected])Consiglieri Francesco Berti ^ Marco Biasioni ^ Maurizio Biondi ^ Gabriella Russo

Commissione Catasto Paolo Bolis ([email protected])Commissione Tecnica Maurizio Biondi ([email protected])Commissione Scientifica Paolo Madonia ([email protected])Ufficio stampa Piero Golisano ([email protected])Contatti aziende Marco Leonini, Roberto Manca ([email protected])Ufficio assicurazioni Sara Morando ([email protected])Consulente privacy Mauro Santamaria ([email protected])Editoria Cosimo La Gioia ([email protected])Ufficio Coordinatori Regionali Corrado Conca ([email protected])Redazione notiziario Luca Dallari ([email protected])Webmaster Gabriella Russo ([email protected])

Scuola Nazionale Canyoning ([email protected])Istruttori Formatori > Maurizio Biondi (Direttore) ^ Roberto Coppo ^ Erwin Kob (ViceDirettore) ^ Ro ber to RecchioniIstruttori > Francesco Berti ^ Marco Biasioni ^ Francesco Cacace ^ Marcello Carli ^ Marco Cellitti ^ Luca Dallari ^ Alessandro De Simoni ^ Martino Frova ^ Carlo Gatti ^ Diego Leonardi ^ Maria Franca Lepre ^ Uberto Liuzzo ^ Cristiano Massoli ^ Andrea Nadali ^ Giovanni Pizzorni ^ Stefano Rossi ^ Dino Ruotolo ^ Roberto Schenone ^ Romy Siegl ^ Paolo Spreafico

ASSEMBLEA ORDINARIA 2007 > Stroncone (TR) > 22 aprile 2007Domenica 22 aprile 2007 presso la sede del Gruppo Speleo Stroncone che è anche sede sociale dell’AIC, in piazza della Libertà 1 a Stroncone (TR), avrà luogo l’As-semblea Ordinaria dei Soci dell’Associazione Italiana Canyoning. Durante l’assemblea si svolgeranno le elezioni del futuro Consiglio Direttivo che, a partire proprio dal prossimo mandato, avrà durata di 3 anni. A breve verrà data comunicazione circa le modalità di presentazione delle, si spera numerose, candidature ed ogni altra informazione sull’Assemblea. La presente convocazione sarà pubblicata sul sito internet dell’Associazione ed inviata per posta elettronica ai Soci in possesso di un proprio indirizzo e-mail e in forma cartacea a tutti gli altri Soci.

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proCanyonprosegue il nostro progetto di riarmo e monitoraggio delle forre italiane e prosegue la collaborazione con Kong e Hilti, fornitori dei materiali utilizzati in forra. Bando di partecipazione ed ulteriori info sul sito AIC.

associazioni affiliateA.S. Olympic Rock Trieste ^ www.olympicrock.it ^ cell 333 6900659 / 368 3500049A.S.A.N. “Su e Giù” Nettuno (RM) ^ www.asan.it ^ cell 333 9238077A.S.D. M&N – Movimento e Natura Volpiano (TO) ̂ www.movimentoenatura.it ̂ tel 011 9882022Acquaviva Verona ^ francesco [email protected] ^ cell348 3398199Ass.ne ҮΨλ Sophy Inst. Sutri (VT) ^ www.ypsilambdasophy.com ^ cell 335 6770520Associazione Aqua Varese ^ www.euforione.supereva.it ^ tel 0332 813001CAI Sezione Alpi Marittime Imperia ^ [email protected] ^ 0183 273509Centro Rafting Canyoning Explorer Lao Orsomarso (CS) ̂ www.raftingexplorerlao.it ̂ cell 338 7207560Cica Rude Clan Canyoning Genova ^ www.cicarudeclan.com ^ cell 347 6259934Compagnia Canyoning CAI Pinerolo (TO) ^ [email protected] ^ tel 0121.202711Eddyline Campertogno (VC) ^ www.eddyline.it ^ tel 0163 775114Etna Canyoning Giarre (CT) ^ www.etnaadventure.it ^ cell 329 9188187Etna Discovery Slam Tour Tremestieri Etneo (CT) ^ www.slamtour.it ^ tel 095 7125514G.G. Brescia www.ggb.it ^ cell 347 4473822G.S. ‘Ndronico Lecce ^ www.ndronico.it ^ 0832 248181 ^ cell 338 8947823G.S.F. Besenello Rovereto (TN) ^ www.speleocanyon.it ^ cell 349 4442044G.S. CAI Malo Malo (VI) ^ www.speleomalo.it ^ cell 347 7729411G.S. CAI Varallo (VC) ^ www.caivarallo.it ^ tcell 347 0436933G.S. Stroncone Stroncone (TR) ^ www.stronconespeleocanyon.com ^ cell 347 1379633G.S.T. G. Guedoz Legnano (MI) ^ [email protected] ^ cell 347 9196696G.T. Albatros Monterotondo Scalo (RM) ^ [email protected] ^ tel 0773 479055G.T. X-Gatt Canyoning Introbio (LC) ^ www.x-gatt.com ^ cell 348 7519479GOA Canyoning Genova ̂ www.cailiguregenova.it ̂ [email protected] ̂ cell 348 1541706MKF Vara Chiavari (GE) ^ www.mkfvara.org ^ tel 338 2819725Monrosa Canyoning Balmuccia (VC) ̂ www.monrosarafting.it ̂ tel 347 3200303 / 340 6638975Piemonte Canyoning Torino ^ [email protected] ^ cell 335 6110291Scout dell’Alcantara Motta Camastra (CT) ^ www.golealcantara.it ^ tel 0942 985010Toboga Club Latina ^ www.torrentismo.it ^ cell 329 3212271