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18-10-15 RASSEGNA STAMPA 18-10-07 NOTIZIE DA AGRAPRESS Agrapress 18-10-07 CIBO. TRADIZIONE E INNOVAZIONE. LA RICETTA PER FAME ZERO Ag.Dire 18-10-08 AGRICOLTURA, ISTRUZIONE E DINTORNI. ECCO GLI OTTO GOAL SEGNATI DALL’ITALIA Affari e finanza 18-10-08 BARILLA E MARCIANISE, MEZZO SECOLO E 700 MILA PACCHI DI PASTA AL GIORNO Corriere del Mezzogiorno 18-10-08 L’AGROINDUSTRIA SOTTO SCALATA L’Economia del Corriere della Sera 18-10-08 DA HAMMURABI AI GIORNI NOSTRI. GRANI ANTICHI PER FARE LA PASTA La Nazione 18-10-08 NUOVA VITA PER IL PASTIFICIO BARBIERI La Nazione

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18-10-15RASSEGNASTAMPA18-10-07NOTIZIEDAAGRAPRESSAgrapress18-10-07CIBO.TRADIZIONEEINNOVAZIONE.LARICETTAPERFAMEZEROAg.Dire18-10-08AGRICOLTURA,ISTRUZIONEEDINTORNI.ECCOGLIOTTOGOALSEGNATIDALL’ITALIAAffariefinanza18-10-08BARILLAEMARCIANISE,MEZZOSECOLOE700MILAPACCHIDIPASTAALGIORNOCorrieredelMezzogiorno18-10-08L’AGROINDUSTRIASOTTOSCALATAL’EconomiadelCorrieredellaSera18-10-08DAHAMMURABIAIGIORNINOSTRI.GRANIANTICHIPERFARELAPASTALaNazione18-10-08NUOVAVITAPERILPASTIFICIOBARBIERILaNazione

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18-10-12 FORUM COLDIRETTI CERNOBBIO CON SALVINI, TRIA, TAJANI, DE CASTRO!ADRIUKAITIS, BONAFEDE, CENTINAIO, ZINGARETTI, MARTINA 6178 - roma, (agra press) - venerdi' 19 ottobre a villa d'este di cernobbio (lago di como) inizia la diciassettesima edizione del forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione organizzato dalla coldiretti in collaborazione con lo studio ambrosetti con l'apertura del "salone della creativita' made in italy" e le dimostrazioni pratiche dei giovani finalisti al premio per l'innovazione oscar green. e' prevista la presentazione del rapporto coldiretti/censis su "i trend innovativi dell'alimentazione in italia" nelle sessioni dei lavori si affrontera' l'attualita', dal contrasto alle frodi a tavola alla manovra. focus anche sui temi ambientali con il ruolo del verde urbano e la prima top ten delle piante "mangiasmog" che saranno esposte per l'occasione nel giardino di villa d'este. sabato 20 ottobre si parla del nuovo atteggiamento degli italiani nei confronti dell'unione europea con l'indagine coldiretti/ixe' con approfondimenti anche su dazi e difesa del made in italy. sara' apparecchiata la "tavola della vergogna". e' in programma anche la presentazione dell'iniziativa dei cittadini europei "eat original! unmask your food", e sessione dei lavori dedicata a "il cibo italiano fa squadra" con i campioni del made in italy. tra gli ospiti che interverranno, riportati in ordine alfabetico, il commissario europeo alla salute vytenis ANDRIUKAITIS, il ministro della giustizia alfonso BONAFEDE, il ministro dell'agricoltura e turismo gian marco CENTINAIO, il primo vicepresidente della commissione agricoltura del parlamento europeo paolo DE CASTRO, il presidente della regione campania vincenzo DE LUCA, il sottosegretario alla presidenza del consiglio giancarlo GIORGETTI, il presidente delle regione lombardia attilio FONTANA, theresa HALAS di solidarnosc, il vicepresidente del consiglio e ministro dell'interno matteo SALVINI, il presidente del parlamento europeo antonio TAJANI, piero TAMBURINI di s.e.c.i.-gruppo maccaferri, il ministro dell'economia giovanni TRIA, l'ad di bonifiche ferraresi federico VECCHIONI e il presidente della regione lazio nicola ZINGARETTI. l'elenco completo degli interventi previsti e' disponibile su https://goo.gl/ZmH36d. 12:10:18/15:00 PRATICHE SLEALI: CHIESTE MODIFICHE MANDATO!COMAGRI PE. DE CASTRO, GOVERNO SI MOBILITI 6179 - bruxelles, (agra press) - entra nel vivo la battaglia all'europarlamento sulla proposta di direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che sara' discussa dall'assemblea fra una decina di giorni. alcuni europarlamentari contrari alla normativa hanno chiesto di rimettere in discussione e modificare il mandato al relatore paolo DE

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CASTRO approvato a stragrande maggioranza dalla commissione agricoltura di strasburgo. "occorre - fa notare DE CASTRO - una mobilitazione anche del governo italiano per sostenere il mandato nei triloghi, come d'altronde - ricorda - e' stato chiesto in italia dalla commissione agricoltura della camera nella relazione approvata sulla direttiva", il cui testo e' disponibile al link https://goo.gl/vcBJqo. 12:10:18/11:01 LEGGE DI BILANCIO 2019: CONFERENZA REGIONI E STATO-REGIONI!CONVOCATE IL 15 PER PARERE SU MANOVRA 6180 - roma, (agra press) - il presidente stefano BONACCINI ha convocato la conferenza delle regioni e delle province autonome in seduta straordinaria, per lunedi' 15 ottobre alle ore 12.00. all'ordine del giorno la condivisione di linee strategiche comuni in relazione alla manovra finanziaria 2019-2021 ed in previsione della conferenza stato-regioni che il ministro degli affari regionali e delle autonomie erika STEFANI ha convocato in seduta straordinaria lo stesso giorno alle ore 13.30. 12:10:18/14:25

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CIBO. TRADIZIONE E INNOVAZIONE, LA RICETTA PER ' FAME ZERO' /FOTO AGENZIA DIRESEZIONE SOCIETACIBO. TRADIZIONE E INNOVAZIONE, LA RICETTA PER ' FAME ZERO' /FOTORICHTER (IFAD): PUNTARE SU PICCOLI AGRICOLTORI, ANCHE PER CLIMA

(DIRE) Roma, 12 ott. - Esiste un legame imprescindibile tra lamalnutrizione nei Paesi poveri e diete piu' sane e lotta aglisprechi nel cosiddetto "mondo ricco". A sottolinearlo oggi ipartecipanti in Farnesina al seminario 'Il valore dellatradizione: sapere innovare senza sprecare. Le produzioni localiper promuovere la salute, la salvaguardia dell'ambiente, losviluppo sostenibile'.L'appuntamento e' stato organizzato dal ministero degli Affariesteri in vista della Giornata mondiale dell'alimentazione, inprogramma martedi' 16 ottobre.Lo sviluppo per essere realmente sostenibile, deve tener contodi tre elementi: esperienze tradizionali, innovazione tecnica eriduzione degli sprechi, dice Daniel Gustavson, vicedirettoregenerale della Fao, l'Organizzazione dell'Onu per l'alimentazionee l'agricoltura.Secondo la Fao, oltre 815 milioni di persone hanno sofferto dimalnutrizione cronica nel 2016, 38 milioni in piu' rispetto al2015. Conflitti, cataclismi legati al cambiamento climatico,rallentamento economico sarebbero alla base di questopeggioramento. Inoltre l'80 per cento della popolazione poveravive nelle zone rurali e dipende quasi totalmente da agricoltura,pesca e selvicoltura: recuperare le tradizioni agricole,differenziare la produzione e aumentare l'occupazione nelle areerurali "puo' essere la chiave", assicura Gustavson. Che, pensandoai Paesi sviluppati, insiste sul valore delle diete salutari percombattere l'obesita' nonche' della lotta agli sprechi. I rifiutialimentari, ricorda l'esperto, contribuiscono fino al 10 percento dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici i cuieffetti si ripercuotono sui Paesi poveri. "L'esempio italiano inagricoltura e la dieta mediterranea - riconosciuta PatrimonioUnesco - sono una grande opportunita'", conclude Gustavson.A insistere sull'importanza di una partnership piu' forte estratturata tra gli investimenti pubblico-privato e' CorneliaRichter, vicepresidente dell'Ifad, il Fondo internazionale per losviluppo agricolo, che ha investito 392 milioni di dollari negliultimi 15 anni nel mondo.La vicepresidente evidenzia l'importanza del diversificare:"La meta' delle calorie consumate globalmente derivano dafrumento, riso e mais. Ma le monoculture non sono sostenibili alivello agricolo: riducono la fertilita' dei terreni, laresilienza ai cambiamenti climatici e aumentano la vulnerabilita'a epidemie e parassiti delle piantagioni. Negli Stati Uniti, adesempio e' stato osservato che i prodotti sono meno ricchi diferro e selenio rispetto a quelli a disposizione delle comunita'indigene. Nel mondo ci sono 7mila specie agricole e animali, tra

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cui quelle ittiche, che vanno dunque valorizzate". Secondo ladirigente dell'Ifad, pero', "il processo deve tener conto deipiccoli agricoltori, 500 milioni nel mondo, che contribuiscono al30 per cento della produzione di calorie consumate globalmente,impiegando solo il 30 per cento terreni".Secondo studi dell'Ifad, ricorda Richter, le piccole aziendecontadine "sono le piu' produttive e da esse dipendono duemiliardi di persone, che per necessita' diversificano le colture,ma spesso perdono i prodotti perche' non riescono a conservarli.Investendo dunque, si possono aiutare 48 milioni di persone solonell'Africa subsahariana. Qui esistono 1.097 varieta' di cerealiche permettono di risparmiare acqua, sono piu' resistenti adagenti patogeni e parassiti".Infine, da Richter, un monito: "Se la parola d'ordine e'diversificare bisogna tutelare anche i piccoli agricoltori,affinche' non restino esclusi dai mercati".(Alf/Dire)16:10 12-10-18

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DOSSIER 15 OTTOBRE 201838

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Pierluigi Stefaninipresidente

Asvis

Enrico Giovannini*

Alla luce dei 17 Obiettivi di Svi-luppo Sostenibile (Sustaina-

ble Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030, sottoscritta nel settembre del 2015 dai 193 Paesi dell’Onu, l’Italia non è su un sentie-ro di sostenibilità. Per il terzo anno consecutivo l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha prodotto un Rapporto, presentato alla Camera dei Deputati il 4 otto-bre, nel quale esamina la posizio-ne dell’Italia, le criticità e i passi in avanti su ogni singolo Obiettivo, e illustra proposte concrete per far avanzare il nostro Paese sul sentie-ro dello sviluppo sostenibile.

Nata nel 2016 e composta da ol-tre 200 organizzazioni provenienti da diversi settori della società civi-le, l’ASviS svolge una costante atti-vità di sensibilizzazione affinché le politiche nazionali e locali inseri-scano nella programmazione assu-mano misure in grado di avviare la transizione a un nuovo modello di sviluppo e per diffondere la cultu-ra della sostenibilità su tutto il terri-torio e a tutti i livelli.

Il rapportoNel Rapporto ASviS il monito-

raggio dello stato di avanzamento del Paese verso i 17 Obiettivi di svi-luppo sostenibile viene effettuato sia guardando alla legislazione adottata sui diversi aspetti dell’A-genda 2030, sia utilizzando indica-tori compositi sviluppati dagli esperti dell’Alleanza sulla base di dati prodotti dal Sistema Statistico Nazionale.

Quest’anno gli indicatori com-positi sono resi disponibili anche a livello regionale e si sono arricchiti di importanti informazioni pubbli-cate a luglio dall’Istat nell’ambito del primo Rapporto sugli SDGs, che hanno consentito un affina-mento dei degli indicatori compo-siti relativi ai Goal 2 (alimentazio-ne e agricoltura sostenibile), 6 (ac-qua pulita e servizio igienico-sani-tari), 7 (energia pulita e accessibi-le) e 15 (vita sulla terra).

Osservando il Rapporto ASviS di quest’anno, risulta che, tra il 2010 e il 2016 l’Italia, sia migliorata in ot-to aree: Goal 2 (alimentazione e agricoltura sostenibile), per il Goal 3 (salute e benessere), Goal 4 (istru-zione di qualità), Goal 5 (parità di genere), Goal 9 (innovazione), Goal 12 (modelli sostenibili di pro-duzione e di consumo), Goal 13 (lotta al cambiamento climatico), Goal 17 (cooperazione internazio-nale). Per cinque ambiti, invece, la situazione è peggiorata sensibil-mente, come per il Goal 1 (sconfig-gere la povertà), Goal 8 (crescita economica inclusiva e sostenibi-le), Goal 10 (Ridurre le disegua-glianze), Goal 11 (città e comunità sostenibili) e Goal 15 (vita sulla Ter-ra), mentre per i restanti quattro Obiettivi, cioè i Goal 6 (acqua e ser-vizi igienico-sanitari), Goal 7 (ener-gia pulita e accessibile), Goal 14 (vi-ta sott’acqua) e Goal 16 (pace, giu-stizia e istituzioni solide), la condi-zione resta invariata.

In termini di proposte per inter-venti “di sistema”, l’ASviS ribadi-sce l’urgenza di: introdurre lo svi-luppo sostenibile tra i principi fon-damentali della nostra Costituzio-ne; dare attuazione alla Direttiva firmata il 16 marzo scorso dal Presi-dente del Consiglio e costituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la “Commissione na-zionale per lo sviluppo sostenibi-le”; accompagnare la presentazio-ne della prossima Legge di Bilan-cio con un rapporto sull’impatto at-teso di quest’ultima sui 12 indicato-ri di Benessere Equo e Sostenibile

(BES) entrati nella programmazio-ne finanziaria; trasformare il “Co-mitato Interministeriale per la Pro-grammazione Economica” (CIPE) in “Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile”; adottare un’Agenda urbana nazionale basa-ta sugli SDGs, che si proponga co-me l’articolazione urbana della Strategia Nazionale per lo Svilup-po Sostenibile; istituire, presso la Presidenza del Consiglio, un orga-nismo permanente per la concerta-zione con la società civile delle po-litiche a favore della parità di gene-re; predisporre “linee guida” per le amministrazioni pubbliche affin-ché esse applichino standard am-bientali e organizzativi che contri-

buiscano al raggiungimento degli SDGs; allargare alle imprese di me-dia dimensione l’obbligo di rendi-contazione non finanziaria, stru-mento ormai indispensabile per accedere al crescente flusso di in-vestimenti attivati dalla “finanza sostenibile”.

Inoltre, il Rapporto illustra le azioni da intraprendere adottan-do una visione moderna e integra-ta dello sviluppo sostenibile, se-condo sette “circuiti”: cambia-mento climatico ed energia; po-vertà e disuguaglianze; economia circolare, innovazione e lavoro; capitale umano, salute ed educa-zione; capitale naturale e qualità dell’ambiente; città, infrastruttu-

re e capitale sociale; cooperazio-ne internazionale.

Si tratta di proposte concrete, al-cune delle quali (consumo di suo-lo, diritto all’acqua, tutela degli ecosistemi, ecc.) sono volte a recu-perare il lavoro svolto dal prece-dente Parlamento, e quindi sono realizzabili in tempi brevi.

Il fattore tempo è cruciale, così come la scelta culturale per lo svi-luppo sostenibile che la politica, al di là delle diverse opinioni su temi specifici, deve proporre al Paese. Una tale scelta si porrebbe come guida anche per gli investimenti e i consumi dei privati, elemento vita-le per modificare i modelli attuali di produzione e di consumo, con positivi effetti economici, sociali e ambientali.

Gli indicatoriLa diffusione degli indicatori

compositi per le regioni e le città rappresenta un contributo impor-tante per coinvolgere le ammini-strazioni regionali e comunali e spingerle ad assumere strategie e azioni concrete per l’attuazione dell’Agenda 2030.

L’Alleanza, con la sua diffusa re-te di aderenti e associati, è a dispo-sizione anche delle amministrazio-ni territoriali per rendere il loro im-pegno per lo sviluppo sostenibile efficace e ben coordinato.

*Portavoce dell’Alleanza Ita-liana per lo Sviluppo Sostenibile

La certificazione della filiera agroalimentaredi Granarolo

IL MONITORAGGIO A CASA PER ATTIVARE LA PREVENZIONE ÈLA LEVA CHIAVE DI UN PROGRAMMA CHE AIUTA AD INNALZARE IL BENESSERE E A RIDURRE I COSTI COLLETTIVI

27 %

OLTRE LA CSR

Unisalute controlla i pazienti a domicilio

Creare valore condiviso significa svi-luppare offerte di servizi/prodotti

che rispondono a bisogni sociali non an-cora adeguatamente soddisfatti, coinvol-gendo gli stakeholder. In particolare per l’assicurazione la prevenzione è una leva fondamentale per la creazione di valore condiviso, laddove il cliente migliora le sue condizioni, l’assicurazione riduce la probabilità che avvengano sinistri, la so-cietà beneficia da minori costi collettivi.

Monitor Salute è il servizio di UniSalu-te, che garantisce il monitoraggio a domi-

cilio di alcune patologie croniche quali diabete, ipertensione e BCPO (Bronco-pneumopatia Cronica Ostruttiva).

L’assicurato UniSalute compila un questionario on line e, se presenta i requi-siti clinici prestabiliti, riceve gratuitamen-te al domicilio gli apparecchi per monito-rare in modo semplice e continuativo il proprio stato di salute. I device trasmetto-no i parametri in tempo reale alla Centra-le Operativa di UniSalute dove medici e infermieri specializzati li monitorano co-stantemente. Il team UniSalute intervie-ne tempestivamente laddove si presenti-no degli alert clinici, contattando il pa-ziente per offrire suggerimenti e racco-mandazioni sul proprio stato di salute, in accordo con il medico curante.

Grazie a questo servizio il paziente di-venta più autonomo e consapevole di ciò

che può fare concretamente per mante-nersi in salute e può migliorare la gestio-ne della patologia grazie ad una maggio-re aderenza al proprio piano di cura.

UniSalute, da sempre attenta ai temi della prevenzione, è la prima assicurazio-ne sanitaria in Italia ad avere attivato un programma di monitoraggio di questo ti-po ed è stata premiata con il primo pre-mio di MF Innovazione Award 2017 /Salu-te&Prevenzione.

Questo servizio conferma la volontà di UniSalute di investire costantemente in prevenzione da una parte riducendo i fat-tori di rischio a livello individuale, dall’al-tra agendo in maniera sinergica con la sa-nità pubblica per garantire a tutti cittadi-ni di poter usufruire di prestazioni medi-che di qualità a costi contenuti.

Qualita e sicurezza alimentare, miglioramento della nutrizione, promozione di un’agricoltura e produzione sostenibili. L’attività di Granarolo, società guidata da Filippo Marchi (nella foto) è stato svolto secondo il modello SDG Compass, ampiamente argomentato nel Bilancio di Sostenibilità. Il presidio dell’intera filiera produttiva (la più grande a livello nazionale) è un asset importante perché consente la valorizzazione del produttore e del latte italiano, garantisce al consumatore elevati standard qualitativi . Attraverso applicazione della life cycle assessment, Granarolo ha sviluppato analisi del ciclo di vita dei prodotti per supportare programmi ambientali di miglioramento applicati ai processi e alle filiere di produzione; al contempo, mediante lo sviluppo delle Dichiarazioni EPD®, comunica le prestazioni ambientali. Ad oggi le 34 Dichiarazioni EPD pubblicate corrispondono al 27% della produzione. (Myriam Finocchiaro - Responsabile Relazioni Esterne e CSR Granarolo S.p.A)

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PER IL TERZO ANNO DI SEGUITO ASVIS, NATA DALLA SOCIETÀ CIVILE, FIRMA UN RAPPORTO CHE ESAMINA LA POSIZIONE DELLO STIVALE, LE CRITICITÀ, I PASSI IN AVANTI SUI SINGOLI OBIETTIVI E ILLUSTRA PROPOSTE CONCRETE PER PROVARE A PROGREDIRE

Agricoltura, istruzione e dintorniecco gli otto goal segnati dall’Italia

Osservando il Rapporto ASviS di

quest’anno, risulta che tra il 2010 e il 2016

l’Italia è migliorata in otto aree. Tra

queste il Goal 2 che riguarda

alimentazione e agricoltura

sostenibile. Per cinque ambiti,

invece, la situazione è peggiorata

sensibilmente

[IL CASO]

Carlo Cimbriamm.redelegatodi Unipol e presidente UnipolSai Assicurazioni

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ECONOMIA GIUSTA

*

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OffShore

a cura di Ivo [email protected]

IL DEFICITDELL’ITALIAE IL SUMMITDELLA UE

a probabile violazione dei vincoli Ue dibilancio con il deficit al 2,4%del Pil nel2019, annunciato dai vicepremier Lui-

gi Di Maio del M5S eMatteo Salvini dellaLega, non risulta nell’agenda del Consiglio dei ca-pi di Stato edi governo inprogrammadamercole-dì a venerdì prossimi a Bruxelles. Ma potrebberoentrare in extremis tra le discussioni formali o in-formaliE’ già accaduto nell’ultimo Eurogruppo a Lus-semburgo, dove spuntarono dure critiche e la ri-chiesta — al ministro dell’Economia GiovanniTria—di fornire spiegazioni. Ma, al summit, unaeventuale sollecitazionedi chiarimenti al premierGiuseppeConte potrebbeprovocare conseguenzepesanti sui mercati, dove le tensioni tra Ue e Italiahanno già penalizzato i titoli del debito pubblicoitaliano. Tra l’altro, entro oggi, Tria dovrebbe in-viare a Bruxelles la bozza del progetto di bilancioper il 2019 con più dettagli concreti rispetto allaNota di aggiornamento del Def condeficit al 2,4%.

LRischiano quindi di diventare più specifiche lecritiche dei capi di governo dei partiti tradizionalidi centrodestra e di centrosinistra all’esecutivoM5S-Lega, considerato «sovranista» e «populi-sta». Finora attacchi in forma «sommersa» suiconti pubblici dell’Italia sono stati lanciati daeuroburocrati nascostisi dietro l’anonima-to. Richiami irrituali e principalmente me-diatici sono arrivati dall’organo tecnicoCommissione europea, tramite il presidentelussemburghese Jean-Claude Junc-ker, due suoi vice, il lettone ValdisDombrovskis e il finlandese JyrkiKatainen, il commissario francesePierre Moscovici, e dal numerouno tedesco del Fondo salva Sta-ti (Esm) Klaus Regling.Ben altro peso politico avreb-bero interventi al summit dellacancelliera tedesca AngelaMerkel(nella foto), se condivisi da altri pre-

mier dei partiti tradizionali. In questomodo i lea-der europopolari ed eurosocialisti — a rischio diperdere la loro tradizionalemaggioranza in Euro-pa nelle elezioni del maggio 2019 — potrebberoperfino tentare di delegittimare il più importante

governo «populista» della zona euro.Tria potrebbeperò tentaredi alleggerire laposizione di Conte facendo slittare l’invioa Bruxelles della bozza di bilancio a subito

dopo il Consiglio dei capi di governo. Il defi-cit al 2,4%, genericamente indicatonel Def, resterebbe uno spunto li-mitato per i leader della Germania

e della Francia, che hanno vio-lato i vincoli Ue (superando iltetto massimo del 3% di disa-vanzo)quandoavevanonecessi-tà di attuare politiche di bilan-cio espansive per rilanciare la

crescita e l’occupazione.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’AGRINDUSTRIASOTTO SCALATAREAGIREMOCOSÌ

Bonifiche, la più grande impresa agricola italiana, l’unica quotata in Europa, ha appena varato un aumentodi capitale da 150 milioni per diventare leader di filiera. Il ceo Federico Vecchioni spiega cosa vuole fare e perchéla rete sul territorio è importante per contrastare la silenziosa marcia dei cinesi. Che hanno investito in 138 aziende

di Sergio Bocconi

L’ aumento di capitale è partito. «Compatibilmente con itempi tecnici, con l’inizio dell’anno i 150milioni saran-no in cassa. Servirannoper finanziare il consolidamen-

to e lo sviluppo del perimetro strategico di Bf». Federico Vec-chioni è l’amministratore delegato di Bf, la holding che con-trolla Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agroindustria-le italiana con 6.500 ettari di terreno arabile. Il consiglio neigiorni scorsi ha esercitato la delega all’aumento ricevuta in lu-glio.Si è parlato di un’operazione che potrebbe vedere coinvoltialcuni consorzi agrari.

«È troppo presto per fare ipotesi di qualunque tipo. In linea dimassima posso solo sottolineare come il sistema agro-indu-striale nazionale sia in una fase di razionalizzazione dopo chenegliultimi 15-20anniabbiamopersocirca7milionidiettariditerreno arabile, passando da 19 milioni a 12,8. Il network agri-colo sarebbe fondamentale per garantire al paese la necessariaforza competitiva nel contesto internazionale».Cioè sui tavoli della geopolitica agricola?«Sì, il tema della geopolitica nel sistema agroindustriale è piùchemai di attualità. In termini di approvvigionamento la terraè uno degli elementi discriminanti. A cominciare dai fondi so-vrani si è determinato un interesse non occasionale nei con-frontidelladisponibilitàdi terreni irrigui, le terrearabili, chesono limitati: 300milioni di ettari su 1,5 miliardi di superfi-cie agricola mondiale.Cosa ha determinato questamaggiore attenzione?«Lamateria prima è diventata elemento di rilevanza econo-mica e politica mondiali soprattutto per alcuni fatti».Quali?«Sono cambiate le abitudini alimentari, anche per un’atten-zionemaggioredel consumatore verso aspetti etici e a ricadutesocialidella valorizzazionedella terra; lapopolazioneèaumen-tata; è venutameno inmolte situazioni la gestionedella risorsaidrica; è cambiata la direzione delle commodities cerealicoledel Sudamerica; la crisi del 2008 ha visto coincidere un piccodei cereali conunamancanzadi stoccaggiodella stessaUnioneEuropea in termini di disponibilità delle commodities. Per tut-te queste ragioni grandi paesi si sono resi conto che la prioritàeragestire il proprio sottostante agricolopergarantire stabili-

tà sociale. Guardi le “primavere arabe”: mancavano pane, gra-no, cereali, ed è scoppiata la rivoluzione».Quindi è cominciata una corsa all’acquisto di terra?«Sì. Edeconomisti un tempoconvinti che l’Europadovessedi-smettere l’agricoltura per lasciarla ai paesimeno avanzati si so-no resi conto dell’errore».E cosa è successo?«GuardiamoallaCina:haacquistato la terra inAfrica,47milio-nidi superficiearabilenegliultimi 10anni,portando i suoicon-tadini.HaacquisitoSyngenta, laprimamultinazionale insiemea Bayer eMonsanto che si occupa di sementi. Ha rilevato gene-tica e tecnologia. E si è comprataunpezzod’Italia investendo in138piccoleemedie impresenell’agri-business,dallameccaniz-zazione alla biologia e trasformazione».Siamo «prede» in un settore di nostra eccellenza?«Sì, anche perché ci èmancato per lungo tempoun campionenazionale».Vi «candidate»?«Bonifiche Ferraresi ha attratto l’attenzione di investitori in-dustriali e finanziari inquantounicohuba leadership agricola.Il gruppo rappresenta un unicum perché controlla la terra el’intera filiera. Spesso si dimentica che per crescere all’esterooccorre preservare una capacità di produzione nazionale, so-prattutto in un momento in cui il consumatore chiede il 100%italiano in termini di origine della materia prima».Quindi secondo lei Bf potrebbe avereun ruolonella geopo-litica?«Partiamo da un presupposto: l’Italia non può dismettere il50% della sua capacità produttiva immolandolo sull’altare diuna globalizzazione non governata, soprattutto in unmomen-to incui tutte le sedimultilaterali dinegoziazionehannodimo-strato inefficienza, dal Wto ad accordi come il Ceta: per essereforti nelle trattative, oggi più bilaterali chemultilaterali, occor-re una capacità produttiva che rafforzi l’economia del paese.L’accordo USmca (Usa, Messico, Canada) è il più significativoesempio della centralità dei temi legati alla terra e alla sue pro-duzioni. Un eccellente risultato per i farmer americani e i citta-dini di quelle nazioni».E in questo quadro come dovremmomuoverci?«Fuori dai confini europei c’è sete e famedi innovazione agri-cola.Molti, dalla Russia alla Cina, dal Kazakistan ai paesi che

si affacciano sulMediterraneo sono interessati amacchi-nari, ingegneri, tecnologia. Dobbiamo perciò puntarea esportare knowhow e l’intera filiera produttiva. Ec-co: Bf, con un perimetro che va dalla “genomica alloscaffale”, può essere un interlocutore naturale».

Manca un tassello però: la grande distribuzione.«Siamo sugli scaffali di quasi tutte le grandi catene anche conun nostromarchio. Detto questo nella distribuzione le dimen-sioni contano: è necessario un processo di aggregazione epartnership anche per potersi consolidare verso l’estero. Manon si deve pensare a un unico gruppo, bensì a un aggregatolegato da logiche di alleanze, con un profilo politico che dimo-stri la volontà di presentarsi su quei mercati».

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Al verticeFederico Vecchioni, 51, èstato presidente diConfagricoltura, Agriventuree Terrae. È vicepresidentedell’Accademia dei Georgofilie ceo di Bf holdinge Bonifiche Ferraresi

6.500ettari

il patrimonio di Bonifiche Ferraresi nefa il primo gruppo agroindustriale

italiano

7milioni di ettari

è il terreno perduto dall’agricolturaitaliana in 15-20 anni: ora sonodisponibili 12,8 milioni di ettari

ImpreseCONTADINI HI TECH

LUNEDÌ 15.10.2018 CORRIERE DELLA SERA

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MILANO

G ENTIL ROSSO, Senato-re Cappelli, Saragolla,Tumminia, Verna, Mo-nococco e Rieti. Sono al-

cune delle varietà di grani anti-chi made in Italy, ovvero sementiche, già coltivate in un passatolontano, non hanno poi subìtoparticolari manipolazioni da par-te dell’uomo per aumentarne laresa. Quasi sempre coltivati conmetodo biologico, questi granistanno tornando protagonisti sul-le tavole degli italiani, seguendoquel trend del salutismo apparen-temente inarrestabile.

L’ULTIMA SOCIETÀ, in ordinedi tempo, a puntare su prodottirealizzati con queste tipologie digrano è Entroterra Spa, proprie-taria del marchio ‘La pasta di Ca-merino’. Nella località marchigia-na, nei giorni scorsi, è stata pre-sentata la pasta Hammurabi, digrano monococco macinato a pie-tra. «Si tratta di un grano anticodi eccellenza che abbiamo recu-perato grazie ad un lavoro con-giunto con Isea e Università diCamerino – ha spiegato il giova-ne direttore Federico Maccari, fi-glio del fondatore Gaetano –. Lesue caratteristiche organoletti-che sono straordinarie, per l’altis-simo contenuto di proteine

(20%), di fibre, di fosforo, ferro emagnesio. Una specie apprezzatafin dai tempi della Mesopotamiaper le sue proprietà nutrizionali».L’azienda, nata 16 anni fa, produ-ce pasta all’uovo, di semola e difarro realizzate «in chiave artigia-nale con materie prime 100% ita-liane, triplo impasto lento, trafila-tura a bronzo ed essiccazione abassa temperatura». Una storiache sa di riscatto, quella di Entro-terra Spa, che ha reagito ai dannidel terremoto (Camerino è nelcratere sismico) ampliando lo sta-bilimento, lanciando nuove pro-duzioni e assumendo altre 20 per-sone. Attualmente, i dipendentisono 58 e la società chiuderà il2018 con oltre 18 milioni di fattu-rato, che l’ha portata al terzo po-sto a livello nazionale fra gli atto-ri di pasta secca all’uovo.

DALLE MARCHE alla Toscana.Nella campagna di Santa Colom-ba, piccola località nel Comunedi Monteriggioni, un giovane im-prenditore agricolo, LeonardoLudovico, amministratore unicodella Bioagro Sielna, ha avviatoun progetto di recupero di graniantichi con con l’obiettivo di pro-durre farina di qualità e made inSiena.Tutto parte dall’agricoltura biolo-gica su 107 ettari tra le colline se-nesi: la prima mietitura avrebbe

dato risultati incoraggianti, ma èsolo un prologo di quella del pros-simo anno, le cui farine sarannodestinate a essere servite in alcu-ni locali di Siena e dintorni. Atti-vità che richiedono ingenti quan-tità di prodotto che, così, «avrà lagaranzia del chilometro zero»,spiega Ludovico.

ANCHE ad Altamura (in provin-cia di Bari) si lavorano i grani an-tichi. Il celebre pane del luogo, in-fatti, non poteva non giovarsi diquesto ritorno al passato. Dun-que, da un lato, spiega GiuseppeBarile, il padre del Pane Dop diAltamura, c’è l’utilizzo del farrodell’azienda biologica Bioland diMichele Loiudice di Gravina,che produce pasta e offre la trac-ciabilità del prodotto; dall’altro,in collaborazione con la Crea diModena, che negli anni ha creatoun Vivaio di grani antichi di ec-cellenza. Una specie di «banca ge-netica – spiega l’agronomo MarioBertelli – con 450 semi tra speciee varietà, selezionate in ben 35 an-ni di studi, sperimentazioni, epratiche». Semi antichi, sopravis-suti all’estinzione, e che, grazie al-la coltivazione biodinamica, unmetodo più naturale addiritturadel biologio, assicura l’assenza ditrattamenti chimici e pesticidi.

Alberto Pieri©RIPRODUZIONE RISERVATA

PATTI DI FILIERAPER TORNARE LEADER

Da Hammurabi ai giorni nostriGrani antichi per fare la pastaL’agricoltura è sempre più bio

Derivati

del grano

Fonte: ricerca Aidepi su mille italiani over 15

4 ANNIl’età cui risale

il primo ricordo di pasta per il 46%

degli italiani

49%spaghetti o penne

al pomodoro

18%pastina o minestra

17%lasagna

o pasta ripiena

16%altre tipologie

LA PRIMAPASTA DELLA

MEMORIA

LA PRIMAPASTA DELLA

MEMORIA

I CEREALI e la coltivazione del frumento,tenero e duro, sono tra le colture piùrappresentative dell’agricoltura

italiana. La situazione produttiva è tuttaviaben diversa tra il grano destinato al pane equello per la pasta. Per il frumento tenero,infatti, la produzione nazionale rappresentalo 0,5% di quella mondiale e il 2,6% di quellacomunitaria e l’offerta nazionale soddisfaappena il 40% della domanda interna. Ilfrumento duro rappresenta, invece, la basedi una delle filiere più importanti del nostroagroalimentare, quella delle pastealimentari: la produzione nazionalerappresenta il 12% di quella mondiale e il49% di quella comunitaria; l’offertanazionale soddisfa il 70% del fabbisognointerno.Il frumento duro occupa il 37% dellesuperfici seminative complessive del centroItalia e del Meridione. I dati indicano inoltreche il settore è caratterizzato dalla presenzadi aziende di piccole dimensioni e pocospecializzate che dedicano alla colturasuperfici modeste, inferiori a 5 ettari. Tuttociò rende il frumento duro, nonostante unaminore diffusione rispetto al passato, unacoltura di fondamentale importanzastrategica oltre che economica, spessosituata in zone di collina non irrigue ecaratterizzate da livelli di redditivitàmedio-bassi e scarse possibilità didiversificazione produttiva.

COSA COSTRINGE allora l’Italia a importareuna così grande quantità di grano e adipendere dall’estero, pur essendo leadermondiale per la produzione di pasta?La risposta si ritrova nel paradosso di unadoppia condizione negativa che si staverificando da diversi anni. Da un lato, laprogressiva diminuzione del margine direddito per gli agricoltori, dovuta a unapolitica comunitaria punitiva nei nostriconfronti; dall’altro un problema concreto diriduzione dei consumi interni. L’assunzionemedia pro-capite di cereali e derivati, infattiè stimata intorno ai 263 grammi al giorno, dicui: 45% per il pane, 28% per la pasta, 13%per la pizza. Complessivamente, gli italianiconsumano 28 chilogrammi annui pro capitedi pasta. Per quanto riguarda il pane, ilconsumomedio giornaliero in Italia è di circa140 grammi, pari a circa 53 kg pro capiteall’anno. Se dunque si assiste, da un lato,alla riduzione dei consumi domestici dipasta (diminuiti del 7% negli ultimi 4 anni),dall’altro gli alti costi di produzione el’estrema volatilità del prezzo della materiaprima hanno determinato un calo diredditività delle imprese che sta generandotensioni. Come invertire il senso di marcia?La carta vincente richiede accordi traimprese agricole e industria alimentare. Ipatti di filiera e una stretta collaborazionetra i diversi attori attraverso accordi,economici e di assistenza tecnica possonorendere competitivo e di nuovo vincente laleadership italiana nel nostro sistema.

[email protected]©RIPRODUZIONE RISERVATA

Coltiviamoil futuro

di DAVIDEGAETA

In alto unaricerca diAidepi sulla’memoria’gastronomica:quasi la metàdegli italianicolloca ilprimo ricordodi pasta entroi 4 anni di età.Lapercentualesale all’88%entro gli ottoanni d’età

GUSTOSIRICORDIA TAVOLA

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NA10 Lunedì 15 Ottobre 2018 Corriere del Mezzogiorno

L’agroalimentare

C inquant’annima non lidimostra. Lo stabili-mento Barilla di Mar-cianise, nel Casertano

ha celebrato lo scorso 5 otto-bre il suo primomezzo secolodi vita da quando è stato co-struito nel 1968 sotto l’egidaVoiello per poi essere acqui-stato dal gruppo di Parma nel1972. Una storia fatta di pas-sione, tradizione e qualità peril plant che oggi rappresentail polo mondiale della produ-zione di paste di semola spe-ciali e della celebre PastaVoiello di Torre Annunziata,realizzata con solo grano Au-reo 100% italiano che per ilcontenuto proteico, il 15,5%, ela forza del glutine è conside-rato grano duro italiano d’altaqualità. Con un totale di97.500 metri quadrati, 10 li-nee produttive e 140 dipen-denti, in questo sito è previstala produzione di ben 99.300tonnellate di pasta, a marchioBarilla, Voiello e AcademiaBarilla, divise tra Integrale(31%), Voiello (21%), BarillaClassica (30%), Specialità Re-gionali (6%), Academia Barilla(3%), Pasta Bio (4%), la Pasta ai5 cereali (3%) e Selezione OroChef (2%). In poche parole cir-ca 700 mila confezioni di pa-sta al giorno pari a 130 prodot-ti diversi.Il tutto in uno stabilimento

all’avanguardia che ha visto ilplant di Marcianise dal 2010ad oggi registrare una ridu-zione di consumi di acqua pertonnellate di prodotto di oltreil 36%, una diminuzione del23% delle emissioni di CO2.Questo mentre l’attenzione

del gruppo Barilla verso que-st’area si riscontra anche nelpiano degli investimenti che èpiù che raddoppiato negli ul-timi 4 anni passando dai3,6milioni di euro del 2013 ai7,6 milioni nel 2018.Ed ecco che i 50 anni di atti-

vità continuano nel segnodell’innovazione e della soste-nibilità pur mantenendo alti ivalori antichi della tradizionee passione per il prodotto, co-me ha ricordato Luca Barilla,vicepresidente del gruppo Ba-rilla: «La fabbrica è il cuoredella Barilla e le persone nesono l’anima, quello che av-viene nei nostri luoghi di la-voro diventa alla fine una spe-cie di magia che non si limitaalla preziosa manodopera mava ad aggiungere a ogni sin-golo prodotto l’insostituibilespirito delle persone che lavo-rano con passione».Passione che deve sicura-

mente pervadere anche i gio-vani. E non a caso proprio perfesteggiare i 50 anni di attivitàdello stabilimento di Marcia-nise, Barilla ha voluto metterea disposizione in collabora-zione con l’Università di Na-poli Federico II una borsa diricerca annuale destinata a ungiovane laureato in Scienze eTecnologie Agrarie nell’ambi-to di un progetto del valore di40.000 euro dal titolo «Messaa punto di sistemi innovativiper la coltivazione in serra dibasilico di qualità». L’obietti-vo del progetto, coordinatodalla professoressa StefaniaDe Pascale del Dipartimentodi Agraria dell’Università diNapoli Federico II, è mettere apunto metodologie innovati-ve di coltivazione in serra, inparticolare in coltura idropo-nica, per produrre basilico sularga scala durante tutto l’an-no, ottimizzandone le caratte-ristiche quali-quantitative ri-chieste nella trasformazioneindustriale e minimizzandol’impatto ambientale del pro-cesso produttivo.Questomentre con un libro celebrati-vo Il Grano, Il Bronzo, Loro siracconta in una sorta di “ro-manzo aziendale” la storia disuccesso immerso in cin-quant’anni di sfide di un Pae-se e di un’azienda familiare,seppur grande.

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

EcosostenibileUno dei formatidi pasta piùdiffusi e graditidaiconsumatori,le farfallee, in basso,lo stabilimentodi Marcianise,nel Casertano,costruitonel 1968 eacquistato dalGruppo Barillanel 1972.Unostabilimentoall’avanguardiadal puntodi vistatecnologicoe dellasostenibilitàambientaleed energetica,rinomatosoprattuttoper la qualitàdel prodotto:Marcianiserappresentainfatti il polomondiale dellaproduzione dipaste di semolaspeciali e dellacelebre PastaVoiello di TorreAnnunziata,realizzatacon solo granoduro di tipoAureo, 100%italiano.

In lizzaSalvatore Mosca,il barman campanoche sogna l’Oscar

Barilla e Marcianise, mezzo secoloe 700 mila pacchi di pasta al giornoLo stabilimentonel Casertano festeggia50 anni di attivitàInvestimenti raddoppiatinegli ultimi quattro anni

L’appello dello chef: «Cari ristoratori, scegliete ingredienti locali»Gerardo Del Duca ha lanciato su Facebook il progetto «Mangia sano, mangia cilentano»

Chi è

Lo chefGerardoDel Duca,originariodi Sapri, èambasciatoredel gustocon alle spalleun’esperienzanei programmidi cucinadi Alice Tvcome Cuochie dintorni e Isapori del sole

L a cucina e i suoi ingre-dienti fanno a pieno tito-lo parte dell’identità di

un territorio. Eppure, scalzatedalle mode alimentari, le ma-terie prime tradizionali sonodiventate sempre meno note,così come alcune ricette.Lo chef Gerardo Del Duca

pensa che questo stia acca-dendo anche in Cilento. Ilcuoco, originario di Sapri,ambasciatore del gusto e conalle spalle un’esperienza neiprogrammi di cucina di Ali-ce.Tv, come Cuochi e dintornie I sapori del sole, ha ideato ilprogetto Mangia sano, man-gia cilentano, proprio con loscopo di far conoscere ai ci-lentani e non i prodotti dellazona.«Sulla mia pagina Face-

book - spiega – racconto conun post, delle foto e un video

un’azienda. Ho iniziato con ilpastificio del golfo di SanGio-vanni a Piro e ho in program-ma di visitare i produttori cer-tificati dal Parco nazionale delCilento, Vallo di Diano e Al-burni, ma mi piacerebbe ve-

riconoscere alla zona la suaidentità culinaria, anche recu-perando ricette. «Tutte le vol-te che sono andato in tv hoportato piatti della tradizionerivisitati, perché volevo affer-mare che questo patrimonio

non è vecchio, può servire aun ristorante. Ad esempio, mipiacerebbe che si conoscesse-ro il coniglio ripieno alla ci-lentana e le zeppole scaura-telle», aggiunge.Sensibilizzare al consumo

dei prodotti del territorio vuoldire anche aiutare le piccolerealtà imprenditoriali di unaprovincia, quella di Salerno,che vive essenzialmente di tu-rismo: «Vorrei spiegare ai ri-storatori - continua - che sce-gliere ingredienti locali cree-rebbe un indotto e rafforze-rebbe l’economia, anche conricadute sull’occupazione. IlCilento è pieno di piccoleaziende che non sono valoriz-zate abbastanza, io ci metto lafaccia perché so che fanno isalti mortali per mantenersi».

Alessandra Caligiuri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dai liquori d’epoca al mondo moderno seguendol’arte del barman perfetto. Così Salvatore Mosca,barman campano in lizza per l’Oscar di settore, iBarawards 2018, si sta preparando a un’avventuracome protagonista di una sorta di reality social:l’Alchimista Fortunato. Un format pensato perFacebook che lo vedrà sfidare i baristi campani arealizzare cocktail usando alcuni liquori che distoria ne sanno molto. Quelli dell’Antica DistilleriaPetrone di Mondragone. «L’idea alla base del

reality social – dice Mosca – è creare drinkinnovativi usando le eccellenze di un tempo, comequelle di Petrone con cui è nato un connubioperfetto. E così con il supporto dell’aziendacasertana in ogni puntata sarò in un bar a testarele abilità e la creatività dei barman che sicandideranno. Per iscriversi? Tutte le informazionidel caso saranno a breve disponibili sui socialdell’Antica Distilleria Petrone. E la sfida è appenainiziata».

Ha detto

● Luca Barilla aMarcianise: «Lafabbrica è ilcuore dellaBarilla e lepersone nesono l’anima,quello cheavviene neinostri luoghi dilavoro diventaalla fine unaspecie di magiache non silimita allapreziosamanodopera».

derne altri, per questo hoscritto sui social che chiun-que sia titolare di una produ-zione locale può contattar-mi». Per Del Duca, valorizzarein prima persona questi pro-dotti vuol dire impegnarsi per

Cibi da tutelarePiatto tipicocilentanoa base di carnie le zeppolescauratelle

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Andrea BonziCORREGGIO (Reggio Emilia)

LARINASCITAdel Pastifi-cio Barbieri parte dal bio-logico e dal superfood.Nato nel 1920, lo storico

produttore emiliano con sede aCorreggio che si è rilanciato gra-zie a una cordata di otto imprendi-tori reggiani dopo 7 mesi di affit-to di ramo d’azienda. Un’opera-zione da 2 milioni di euro che hasalvato 12 posti di lavoro. Unastrategia che vede al centro forma-ti di pasta popolari realizzati an-che con ingredienti che intercetta-no i trend salutistici in voga.«Innanzitutto, il nostro pastificioè uno dei pilastri della tradizioneemiliana – esordisce Riccardo Fer-retti, responsabile commerciale esviluppo di nuovi prodotti di Bar-bieri –: abbiamo i documenti piùantichi che attestano la creazionedella gramigna, il nostro prodottodi punta. Una primigenitura rico-nosciuta a Reggio Emilia a livelloregionale, ma nel 2019 ci aspettia-mo di ottenere l’ok nazionale».Per il rilancio, da marzo, è statafatta un’operazione di rebrandinge selezione degli ingredienti, par-tendo dall’utilizzo di sole semoledi origine italiana. «Abbiamo pun-tato sulla ricerca esplorando imondi del biologico, dell’integra-le fino al campo del cosiddetto or-ganic». Da lì l’interesse per la Spi-rulina, un’alga – anche se tecnica-mente è definita un ‘ciano-batte-re’ – coltivata da Sabar spa, una so-cietà i cui soci sono 8 Comuni li-mitrofi della bassa reggiana cheutilizza tre grandi vasche riscalda-te con il calore degli impianti dicogenerazione.

DI UN COLORE verde intenso,con venature quasi bluastre, l’algaspirulina «è un vero e proprio su-perfood riconosciuto dall’Oms –spiega Ferretti –, consumatissimo

e diffusissimo in Oriente, soprat-tutto in Cina e in India, e che pre-senta moltissime proprietà benefi-che». Tanto che l’Università diReggio e Modena – di concertocon il pastificio Barbieri – le stastudiando con un dottorato di ri-cerca apposito, per quantificarne ibenefici con la maggior precisio-ne possibile. «Ci interessa capirequali proprietà rimangano dopola lavorazione e la cottura. Stiamofacendo ricerche sulla componen-te anti-ossidante – spiega SoniaGasparini, responsabile della Qua-lità dell’azienda –. Di sicuro pos-siamo già dire che è un’ottima fon-te proteica e quindi dà un senso disazietà maggiore che altri cibi».La pasta, che ha la consistenza diquella all’uovo pur senza conte-nerne, viene realizzata mescolan-do all’impasto la spirulina oppor-

tunamente disidratata.Ma il palato che ne pensa? «Innan-zitutto siamo partiti dal fatto che,con il cambio degli stili di vita del-le persone, di pasta se ne mangiameno: quella che si mangia biso-gna realizzarla meglio. Abbiamofatto moltissimi test nel mondoreale, nei ristoranti e in alcune oc-casioni speciali, sottoponendo lanostra gramigna e le tagliatelle agruppi di consumatori - continuaFerretti –, i risultati sono tutti po-stivi. Si abbina soprattutto con ilpesce e con le verdure, oggi tra icondimenti più ricercati».

MA PERCHÉ proprio gramigna etagliatelle? «È stata una scelta pon-derata: proprio perché la spiruli-na è un superfood salutistico, perme era importante metterlo su unformato popolare, come la grami-

gna – osserva Ferretti – che, inPianura Padana, è il prodottomaggiormente diffuso, apprezza-to in particolare dai bambini e da-gli anziani anche perché facile damangiare».I prodotti del pastificio Barbieri,al momento, è più facile trovarlinei negozi di specialità piuttostoche nei supermercati. «Il lanciosulla grande distribuzione orga-nizzata ha tempi un po’ lunghi,non è facile entrare con un nuovoprodotto nel momento in cui le ca-tene stanno razionalizzando e ri-ducendo le referenze – consideraFerretti –. Il mercato salutistico èin grande espansione e le risposte,finora, sono state tutte positive.Contiamo di arrivare anche sugliscaffali dei supermercati, ma nonprima del 2019».

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Nuova vita per il Pastificio BarbieriLa gramigna diventa un superfood«Alga spirulina cibo del benessere»

ROVIGOBARILLA PUNTA ai territori di Padova eRovigo per aumentare le produzioni digrano duro di qualità, necessario per fareuna pasta di eccellenza pronta adaffrontare i mercati di tutto il mondo.Rovigo è la prima provincia veneta con9mila ettari e Padova la terza, con 1.600ettari, ma ci sono ancora grandi marginidi crescita secondo Rolando Maglione,responsabile acquisti nel Nord Italia digrano duro Barilla: «Il territoriodell’Emilia Romagna, che finora ci hagarantito il maggior tonnellaggio digrano duro di qualità, è saturo. Orapuntiamo al Veneto perché riteniamoche ci sia ancora grande spazio per lacoltivazione dei cereali». Maglione haillustrato le strategie di Barilla sul grano

duro nell’incontro che si è svolto a Este,promosso da Confagricoltura Padova, alquale hanno partecipato MicheleBarbetta, presidente di ConfagricolturaPadova, e Pierluigi Meriggi di Horta,società di servizi a sostegno dell’attivitàagricola. Maglione ha illustrato inparticolare il contratto di coltivazioneBarilla, un accordo triennale cheimpegna gli agricoltori a produrre granoduro di qualità ad alto valore proteico(sopra al 13% di proteine) secondo undisciplinare di coltivazione conindicazioni tecnico-agronomiche, incambio di una sicura redditività, prezziminimi garantiti o legati ai listiniufficiali, maggiorazioni di prezzo legatealla qualità consegnata. Horta forniscesupporti decisionali, tramite lapiattaforma granoduro.net, per la

produzione di grano duro di qualità,dalla semina alla raccolta, calibrati sullecaratteristiche delle varietà utilizzate.

QUEST’ANNO il grano duro di altaqualità è stato quotato da Barilla 250euro a tonnellata contro i 215 delmercato. Barilla è leader mondiale dellapasta: su 3,5 miliardi di fatturato (dati2017) il 53,9% deriva da pasta, sughi epiatti pronti, con il 45,4% di vendite inItalia. «In Italia acquistiamo oltre 2milioni di tonnellate di grano duro, dicui 450.000 da contratti di coltivazione –continua Maglione –. L’Italia èdeficitaria nella produzione di granoduro di qualità, necessario per fare unapasta altamente proteica e che tenga lacottura. Il nostro obiettivo è di arrivarein futuro al 100% di pasta italiana».

TENDENZEGASTRONOMICHEAGROECONOMY

Barilla Il Veneto come granaio: accordo con i coltivatori

In altola gramignaalla Spirulinaprodottadal pastificioBarbieri

IL BUSINESSDELSALUTISMO

Lo storico pastificio di Correggiosi è rilanciato puntando su prodottiintegrali, bio e, ultima arrivata, sullagramigna fatta con l’alga spirulina.

20 LUNEDÌ15 OTTOBRE 2018

IL GIORNOil Resto del CarlinoLA NAZIONEIL TELEGRAFO

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