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19-02-05 RASSEGNA STAMPA 19-02-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-02-04 ADINOLFI: “GUERRA DAZI, ITALIA ESPOSTA A RISCHIO VOLATILITÀ PREZZI MATERIE PRIME” Mangimi&alimenti 19-02-04 CONSIGLIO UE AGRICOLTURA: LE NOVITÀ Agronotizie 19-02-04 ETICHETTE ALIMENTARI, I PILASTRI DELLA SICUREZZA SECONDO FAO Mangimi&alimenti 19-02-04 IL RISO ITALIANO FA SCUOLA: GLI AGRUMI SPAGNOLI CHIEDONO LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA Agrisole 19-02-06 SVOLTA PER RISO GALLO: PACKAGING, ENERGIA E RIFIUTI SONO GREEN Il Sole 24 Ore

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19-02-05RASSEGNASTAMPA19-02-04NOTIZIEDAAGRAPRESS19-02-04ADINOLFI:“GUERRADAZI,ITALIAESPOSTAARISCHIOVOLATILITÀPREZZIMATERIEPRIME”Mangimi&alimenti19-02-04CONSIGLIOUEAGRICOLTURA:LENOVITÀAgronotizie19-02-04ETICHETTEALIMENTARI,IPILASTRIDELLASICUREZZASECONDOFAOMangimi&alimenti19-02-04ILRISOITALIANOFASCUOLA:GLIAGRUMISPAGNOLICHIEDONOLACLAUSOLADISALVAGUARDIAAgrisole19-02-06SVOLTAPERRISOGALLO:PACKAGING,ENERGIAERIFIUTISONOGREENIlSole24Ore

19-02-04

PAC:CENTINAIO,LAVORIAMOCONLEREGIONIEINCONTREREMOPRODUTTORIESTAKEHOLDER921-verona(agrapress)-“sullanuovapacstolavorandoincollaborazioneconleregioni;imieiufficisonoormaiconcentratisolosuquelloperche’cirendiamocontochesiamoallastrettafinale”,hadichiaratoilministrogianmarcoCENTINAIOamarginedell’inaugurazionedianteprimaamaroneaverona.“ilnostropaesehaalcuniprodottichesonod'eccellenzaechevengonoriconosciutiintuttoilmondo;ilvinoe’unodiquestoediconseguenzal'attenzionee’massima”,haproseguitoilministro.“neiprossimigiorniascolteremoglistakeholdereiproduttori,perche’primadiandareineuropacondellepropostefinalioccorreconfrontarsiconchidovra’applicarelenormeeinalcunicasisubirle”,haconclusoCENTINAIO.04:02:19/00:20DISSESTOIDROGEOLOGICO:CONFAGRI,FENOMENOINCRESCITARISPETTOAL2015917-roma(agrapress)-ilcentrostudidiconfagricolturahapubblicatounrapportosuldissestoidrogeologico,consultabilesuhttps://goo.gl/DkNfTr,dalqualeemergeche"ildissestoidrogeologicoe'increscita,rispettoallaprecedenterilevazionedel2015:icomuniitalianiarischiofraneealluvionisonopassatidall'88%al91%,lasuperficieterritorialearischiofraneealluvionie'cresciutadel2,9%.lefraneregistrateinitaliarappresentanocircaidueterzidellefraneregistrateineuropa.lefraneelealluvioni,oltreacostituireungraverischioperl'incolumita'deicittadiniitaliani(1.850morti,2000feriti,318milasenzatettonegliultimicinquant'anni),appesantisconolafinanzapubblicadiunnotevoleonereperlariparazionedeidanni(3miliardisoloperlealluvionidell'autunno2018),checostadatreaquattrovoltepiu'dellaprevenzione".04:02:19/16:20

19-02-04

Adinolfi:“Guerradazi,Italiaespostaarischiovolatilitàprezzimaterieprime”

L'intesa raggiunta dai presidenti Trump e Xi Jinping all'ultimo G20 di Buenos Aires ha congelato la guerra dei dazi tra USA e Cina per 90 giorni in vista di nuovi negoziati. Un nuovo capitolo della war trade fra le due superpotenze che ha già avuto effetti rilevanti sull'economia mondiale. Ne parliamo con Felice Adinolfi, professore associato per il settore scientifico-disciplinare Economia ed Estimo Rurale dell'Università degli Studi di Bologna.

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha interessato anche il settore agricolo. Una materia prima su cui si sta consumando lo scontro è la soia. Quali saranno le conseguenze per il settore e per la mangimistica? Le ultime notizie ribaltano completamente la prospettiva che sembrava essersi innestata sul mercato. Una prospettiva preoccupante, frutto di una guerra commerciale che stava diventando molto rischiosa, deprimendo le prospettive produttive di un player straordinariamente importante come gli Stati Uniti. L’annuncio dell’accordo raggiunto a Buenos Aires nei giorni scorsi fra Trump e Xi Jinping e il riavvio immediato degli acquisti cinesi hanno fatto risalire immediatamente le quotazioni del future sulla soia. Si tratta per ora solo di una tregua commerciale, come si sono giustamente affrettati a precisare molti analisti. La decisione assunta sembra essere stata solo quella della sospensione dell’introduzione di nuove tariffe, accompagnata dalla volontà delle due parti di intensificare il dialogo commerciale tra i due Paesi. Quindi sul futuro le incertezze sono ancora molte. Esprimere delle previsioni oggi risulta davvero arduo; è l’incertezza a farla da padrone.

Quali altre materie prime sono coinvolte in questa guerra dei dazi e con quali conseguenze? Partirei dalle conseguenze, che sono enormi, prché investono centinaia di prodotti di largo consumo, tra cui alcune importanti commodity agricole. Parliamo di centinaia di miliardi di dollari che colpiscono gli scambi commerciali tra le due parti e che coinvolgono molti prodotti agricoli. Oltre la soia, ci sono il mais, la carne di maiale, i formaggi e altri prodotti agricoli. Ci sono conseguenze dirette e indirette. Quelle dirette sono decifrabili dalla bilancia commerciale dei due Paesi e dal peso delle tariffe. Quelle indirette vanno oltre i volumi scambiati e rischiano di impattare sulle scelte produttive di chi produce le materie prime, ma anche di chi le utilizza. Poi ci sono le conseguenze del riposizionamento delle relazioni commerciali. I minori volumi esportati quest’anno dai produttori di soia statunitensi in Cina sono state in parte compensate dall’aumento dei volumi importati dall’Europa e dai Paesi sudamericani. Questo implica anche un riposizionamento dei modelli produttivi nel lungo periodo. Ma oggi la parola chiave è l’incertezza.

Quale tra i due Paesi sta avendo o avrà le ricadute peggiori sulla propria bilancia commerciale? Ad oggi la Cina è quella favorita dallo squilibrio commerciale esistente con gli Stati Uniti e, quindi, quella che maggiormente dovrebbe subire i danni di questa guerra commerciale, per come si è prospettata sino ad oggi. Ma nel lungo periodo è tutto da vedere. Il tema del riposizionamento dei mercati e delle produzioni, ma in particolare dei mercati, può nel lungo termine aprire ad una rimodulazione delle relazioni commerciali e a nuovi canali commerciali. Del resto, questo è anche l’indirizzo preso a livello globale con l’abbandono dei negoziati multilaterali sul commercio, che ha aperto la strada del bilateralismo commerciale. Gli scenari possono cambiare in tempi relativamente rapidi. Ad oggi girano molte stime, alcune parlano di quasi 400 miliardi di dollari persi dalla Cina, altre riportano numeri non di molto inferiori. Si parla di perdite minori, ma altrettanto significative per la bilancia commerciale USA. In ogni caso si tratta di numeri impressionanti. Un gioco che dal punto di vista del trade non può che rivelarsi lose-lose.

Il settore agroalimentare italiano, che importa diverse commodities a cominciare dal mais, potrebbe subire dei contraccolpi dallo scontro fra le due superpotenze economiche? I contraccolpi possono essere legati alla eventuale maggiore volatilità delle quotazioni di alcune materie prime. Se l’incertezza continuerà a regnare, per esempio, c’è da aspettarsi una corsa agli acquisti per ripararsi da eventuali rischi di incremento delle tariffe e questo potrebbe far balzare in alto i prezzi. La formazione delle aspettative in questi casi riveste un ruolo fondamentale per alimentare il corso dei mercati e quando parliamo di quantità sensibili, come quelle

che interessano gli scambi tra Stati Uniti e Cina, il ruolo giocato dall’incertezza può essere significativo. Se la guerra commerciale dovesse prolungarsi, invece, il mercato tenderebbe ad un nuovo, precario, equilibrio. Ovviamente nel breve i prezzi tendono a deprimersi: con l’introduzione in Cina del dazio del 25% sulla soia, la quotazione del future sulla soia ha perso dieci punti percentuali nell’ultimo semestre. La Cina è un player importante ma credo che gli effetti di una tariffazione anche così alta delle importazioni possa essere assorbita nel medio termine e riportare ad un riequilibrio almeno parziale del mercato.

Vito Miraglia

19-02-04

Consiglio Ue Agricoltura: le novità ObiettividellaPacpost2020,disciplinafinanziaria,vinoeresistenzaantimicrobica

diAlessioPisanòIrisultatidelConsiglioUeAgricolturadigennaio.NuovaarchitetturaverdePacpost2020.Flessibilitàusofondiepossibilitàdipersonalizzareiprogrammi.RelazionedegliStatimembrisulraggiungimentodegliobiettivientroil15febbraio.Margineditolleranzadel35%sealcunivalorinonsonoinlineacongliobiettiviprevisti.Possibilitàdiusarevarietàdivinoprimavietate.Soluzioniperunulterioresviluppodelleproteinevegetali.Nel2019nuovocentrointernazionaleperlalottaallaresistenzaantimicrobicaaCopenaghen.

La"nuovaarchitetturaverde"dellaPacpost2020L'obiettivoprincipaleèquellodigarantirelasicurezzaalimentarepericittadinidell'Unioneeuropea,rispettandoallostessotempol'ambiente,lerisorsenaturali,labiodiversità,ilclima.IlnuovopacchettodellaPacprevedeunregolamentosuipianistrategici,unregolamentosulfinanziamento,lagestioneeilmonitoraggiodellaPaceunregolamentorelativoadunaorganizzazionecomunedimercatodeiprodottiagricoli.LanuovaPacmetteràalcentroipiccolieigiovaniagricoltori,favorendol'innovazione.

ObiettivodellanuovaPacGliStatimembriavrannomaggioreflessibilitàsucomeusareilorofondiepotrannopersonalizzareiloroprogrammi.Verrannostabilitinoveobiettivialivelloeuropeo,obiettivieconomici,ambientaliesocialichesarannoidentificatialivelloeuropeo.OgniStatomembro,secondolepropostepresentateinConsiglioAgricoltura,dovràelaborareunpianostrategicoperl'interoperiododiprogrammazione,indicandocomeintenderaggiungeretaliobiettivieutilizzandosiaipagamentidirettichelosvilupporurale.Ipagamentidirettisarannosubordinatialmiglioramentoambientaleeairequisiticlimatici.GliStatimembridovrannooffrireschemiecologicipersosteneregliagricoltori.

IldialogotraBruxelleseStatimembri"LaCommissioneproponeobiettiviannualifissatineipianistrategiciperlaPacdegliStatimembrieunarelazionesulraggiungimentodiquegliobiettiviogniannoentroil15febbraio,relazionechedeveincluderedatifinanziariesull'efficienza",hadichiaratoPetreDaea,ministrodell'AgricolturaedellosvilupporuraledellaRomaniachedetieneilsemestredipresidenzadelConsigliodell'Ue.

"Sealcunivalorisidiscostanodagliobiettiviprevisti,saràprevistounmargineditolleranza.LaCommissionepuòinvitaregliStatimembriapresentareunpianodiazionecomemisuracorrettiva.Abbiamovalutatovarieopzionipossibilitracuiobiettivibiennaliounmargineditolleranzamaggiore,cioèil35%",haspiegatoilministroDaea."Lapresidenzarumenahalanciatol'ideadiunapproccioprogressivoneiprimidueannidiattuazionechedovrebberenderepossibileunmargineditolleranzapiùelevatoneiprimiannicomepropostodallaCommissione",hasottolineatoilministro.

RiservaagricolaedisciplinafinanziariaLadisciplinafinanziariadovrebbeessereattivatasolocomeultimarisorsa.Sitrattadiunmeccanismodestinatoagarantirechelespeseperl'attuazionedellaPacnonsuperinoilimitistabilitinelbilanciodell'Unioneeuropea."Perquantoriguardalariservaagricolaeladisciplinafinanziariapensiamosiagiustochequestiaspettivenganodiscussialivellodiministridell'AgricolturaancheseladecisionesaràpresanelcontestodelQfp",haspiegatoilMinistroDaea."Lapresidenzarumenahachiestol'opinionedeiministrisulmeccanismodirendicontazione,sulrimborsoagliagricoltoridegliimportinonutilizzatidel2020elasogliadi2milaeuroperladisciplinafinanziaria".

VarietàdivinoNelcontestodellariformadellaPac,ilConsiglioAgricolturaepescahadiscussoanchelapossibilitàdiutilizzarealcunevarietàdiuvedavinoinprecedenzavietateovveroNoah,Othello,Isabelle,Jacquez,ClintonandHerbemonte"inmeritoabbiamoorganizzatoundibattitopercapiresemantenerelostatusquoperquestevarietàocapiresec'èlapossibilitàdiincrocitravariespeciediviti",haspiegatoilministroDaea.

ColtureproteicheInrelazionealrapportotradomandaeoffertaperleproteinevegetalicomelacolza,isemidigirasoleolelenticchienell'Unioneeuropea,ilConsiglioAgricolturaepescastacercandosoluzionipersviluppareulteriormentelaloroproduzioneinunmodochesiaeconomicamentevantaggiosoerispettosodell'ambiente.

ResistenzaantimicrobicaLadelegazionedanesehainformatoilConsiglioAgricolturaepescachenel2019verràistituitoaCopenaghenunnuovoInternationalcentreforantimicrobialresistancesolutions(Icars),cheavràl'obiettivodirafforzarelagovernanceglobalenellalottacontrolaresistenzaantimicrobica(Amr).

19-02-04

Etichettealimentari,ipilastridellasicurezzasecondoFao

Le etichette dei prodotti alimentari sono essenziali per aiutare il consumatore ad acquistare cibi sani e sicuri. Lo evidenzia l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), che attraverso la Codex Alimentarius Commission sta collaborando con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per definire gli standard globali per l'etichettatura degli alimenti. L’obiettivo è quello di permettere a chiunque di comprendere da quale parte del mondo proviene il cibo e chi lo ha prodotto. Dopo aver ricevuto l’approvazione di Fao e Oms, i nuovi standard dovranno essere applicati da tutti i paesi, specialmente sui prodotti che saranno venduti sul mercato globale.

La Fao sottolinea i principali benefici delle etichette alimentari:

1. Aiutano a restare in salute - Le etichette aiutano a capire la composizione del cibo (vitamine, minerali, calorie, grassi, etc.), un’informazione essenziale per capire se si tratta di un alimento salutare o meno. Inoltre, i dati presenti sulle etichette consentono di monitorare l'assunzione dei micronutrienti, in modo da evitare carenze (come quella di ferro o vitamina D). Possono anche aiutare a controllare il proprio peso, permettendo di monitorare l’assunzione di calorie e grassi saturi. Inoltre, consentono di limitare l'introito di zuccheri e sale, in modo da essere sicuri di seguire una dieta equilibrata. Tutte queste proprietà possono aiutare a prevenire lo sviluppo di malattie associate all’alimentazione, come il diabete e alcuni tipi di patologie cardiache.

2. Promuovono la sicurezza alimentare - Ogni anno oltre 600 milioni di persone si ammalano e 420.000 individui muoiono a causa del consumo di alimenti contaminati da batteri, virus, parassiti, tossine e sostanze chimiche. Le etichette forniscono avvertenze e informazioni importanti sulle modalità di utilizzo dei prodotti (per esempio, istruzioni sulla conservazione e la cottura), che sono necessarie per garantire l’integrità degli alimenti.

3. Proteggono dall’acquisto di prodotti contraffatti - La prevenzione della frode è uno degli obiettivi principali dell'etichettatura dei prodotti alimentari. Senza etichette garantite a livello internazionale, i venditori di cibo potrebbero ingannare deliberatamente i consumatori attraverso l’apposizione di dati falsi sugli imballaggi.

4. Consentono d’individuare gli ingredienti pericolosi – Nei paesi sviluppati, il 10-25% della popolazione soffre di allergie o intolleranze a determinati alimenti. I cibi più comuni che contengono allergeni sono le arachidi, la soia, il latte, le uova, il pesce, i crostacei, il grano e le noci. Se non si conoscono gli ingredienti presenti in un prodotto, si potrebbe erroneamente mangiare qualcosa che potrebbe provocare una reazione allergica. Le etichette alimentari aiutano pertanto a evitare di consumare cibi pericolosi per la propria salute.

5. Supportano la lotta contro lo spreco cibo - Se lette correttamente, le etichette possono aiutare a non buttare i prodotti alimentari. Consentono, infatti, di sapere per quanto tempo un prodotto è sicuro da mangiare. Tuttavia, la Fao osserva che confondere la dicitura “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” può portare a maggiori sprechi alimentari. Nell'Unione Europea, circa il 10% del cibo viene perso a causa di una scorretta interpretazione della data di scadenza. Educare i consumatori e gli operatori interessati della filiera alimentare, potrebbe quindi aiutare a prevenire questo spreco di cibo e ad assicurare che gli alimenti siano consumati finché sono sicuri.

6. Aiutano a sostenere i produttori locali - Le etichette che indicano l'origine geografica del cibo possono conferire un valore aggiunto al prodotto e al produttore. I consumatori tendono, infatti, ad attribuire ai prodotti alimentari determinate caratteristiche, che sono associate alle aree geografiche in cui vengono prodotti. Spesso, il fatto stesso che un alimento provenga da una precisa area geografica, viene percepito dal consumatore come una garanzia di gusto e qualità.

19-02-04

Il riso italiano fa scuola: gli agrumi spagnoli chiedono la clausola di salvaguardia G. C.

NellarichiestadiMadridallaUecitatoildossierdell’Italia.Sottoaccusal’importdaipaesiterzi: +80%inquattroannigliarrividall’Egitto,+40%dalSudafrica. MasecondoBruxelleslacrisidelsettorenonèdovutaall’import

A poco più di un mese dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue, è già diventato un punto di riferimento il regolamento con il quale sono stati ripristinati i dazi sulle importazioni nell'Unione di riso indica da Cambogia e Myanmar.

Nei giorni scorsi, citando espressamente il risultato ottenuto dall'Italia, le organizzazioni agricole spagnole hanno chiesto al governo un'iniziativa a Bruxelles, per far scattare la clausola di salvaguardia sugli agrumi in arrivo dai paesi terzi.

Secondo l'Asaja, l'Associazione dei giovani agricoltori, le importazioni hanno fatto registrare un vistoso aumento. I dati elaborati dal ministero spagnolo del commercio indicano che gli arrivi dall'Egitto, in particolare arance, si sono attestati a 332mila tonnellate nel 2018 con un aumento di quasi l'80% in quattro anni.

Sempre con riferimento al periodo 2014-2018, le importazioni di agrumi dal Sudafrica sono salite del 40% e quelle in partenza dalla Turchia di circa il 20 per cento. Complessivamente, le esportazioni dei due paesi sono ammontate a più di un milione di tonnellate.

Tuttavia, secondo la Commissione europea, la crisi del settore non dipende dalle importazioni dai paesi terzi. È quanto ha affermato un rappresentante dell'Esecutivo Ue, in occasione di un recente dibattito alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. La caduta dei prezzi, ha sostenuto, dipende dai problemi organizzativi del settore e da un andamento climatico che ha ridotto il normale periodo di immissione dei prodotti sul mercato.

Sulla richiesta relativa alla clausola di salvaguardia, nessuna reazione ufficiale, almeno per il momento, è arrivata dal ministero spagnolo dell'agricoltura. In una nota, è stato sottolineato che «viene seguito con la massima attenzione il flusso delle importazioni di agrumi, per individuare eventuali evoluzioni contrarie agli interessi dei produttori spagnoli». E per quanto riguarda gli aspetti fitosanitari, «verrà difesa in ambito europeo con il massimo rigore l'applicazione delle norme vigenti».

Il ministero ha anche invitato gli agricoltori a potenziare il sistema delle organizzazioni di produttori, (Op) visto che solo il 34% delle arance spagnole viene commercializzato dalle Op.

Da ricordare, infine, che a metà gennaio il ministero ha autorizzato il ritiro dal mercato di 50mila tonnellate di agrumi, per la trasformazione in succhi che saranno destinati agli aiuti alimentari.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 06/02/2019

Pagina 9

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Il Sole 24 Ore Martedì 5 Febbraio 2019 9

Economia & Imprese

Con le chiusure domenicalipunti vendita in calo (-20%)RAPPORTO CONFIMPRESE

Per la prima volta si attende un calo a due cifredelle inaugurazioni

«Temo il calo dei ricavi a parità di perimetro» dice Di Giusto (Cigierre)

Enrico Netti

Una flessione del 20 per cento. Ecco ilsaldo negativo tra aperture e chiusuredi punti vendita del commercio mo-derno secondo l’Osservatorio Con-fimprese 2019. Nel corso dell’anno so-no attese un migliaio di inaugurazio-ni, in linea con quelle dello scorso an-no, mentre le chiusure saranno ben 205. In altri termini verranno persi co-sì poco più di 1.900 posti di lavoro contro i circa 10mila creati. Saldi ne-gativi portati dal timore per la reces-sione, la debolezza della domanda in-terna a cui si somma l’incertezza por-tata dal disegno di legge, a firma M5Se Lega, in discussione in commissioneAttività produttive della Camera ri-guardo sulle chiusure domenicali. Quest’ultimo è il fattore che più di altriinfluenza i piani d’investimento dellecatene perché porterebbe a un calo di34 miliardi del fatturato retail (-13%).

«Per la prima volta si registra uncalo a due cifre delle aperture, a con-ferma della flessione esponenziale degli investimenti da parte degli im-prenditori - rimarca Mario Resca,presidente di Confimprese -. Questeripercussioni porteranno a un aggra-vamento della disoccupazione, so-prattutto femminile e part time e pur-troppo colpiranno i budget familiari».

Uno scenario recessivo che finirà

con il frenare anche il comporto foodin più dinamico negli ultimi anni. Leaperture legate alla ristorazione au-menteranno di un terzo e con pochis-sime chiusure. Un trend che in partecompensa la frenata (-4,5%) dei nego-zi legati all’abbigliamento. Quelli spe-cializzati in oggettistica per la casa, ar-redamento e intrattenimento farannoregistrare un calo del 30% mentre l’elettronica di consumo e le agenzieimmobiliari faranno segnare un -15%.

Nel food sono attese 207 aperturein cui lavoreranno circa 2.500 addetti.Nonostante questi numeri c’è grandepreoccupazione per l’ipotesi di chiu-sura dei centri commerciali poli at-trattivi per le famiglie. «Prevediamo40 aperture ma ci attendiamo sicura-mente un calo del ricavi a un digit a parità di perimetro - avverte Marco DiGiusto, ad di Cigierre (Old Wild West,Wiener Haus, Pizzikotto e AmericaGraffiti) -. Non potremo più rinnovarei contratti a termine e saremo costrettiad assumere di meno con ripercussio-ni anche per la filiera dei fornitori».

Sono una trentina le aperture sia peril Gruppo Cremonini che Burger King,25 per Kfc e una ventina per Domino’sPizza. Lino Stoppani, presidente Fipe,non nasconde la sua grande preoccu-pazione «perché vale l’assioma nego-zi chiusi ristoranti vuoti - premette -.Siamo anche preoccupati per la tenu-ta dei conti degli esercizi e dei livelli occupazionali».

Nel fashion Yamamay e Carpisa(Pianoforte Holding) prevede 28inaugurazioni per il primo brand e 31con Carpisa. Luciano Cimmino, pre-sidente della holding, «prevedo un calo dei ricavi il che significa meno occupati e rimodulare al ribasso dalprossimo anno i contratti con i forni-tori - dice -. Speriamo di riuscire a mantenere le posizioni ma non riu-sciamo a crescere fattore che rappre-senta un trampolino per l’estero». Inoltre se passerà la legge per cercaredi continuare ad essere presenti nellevie dei centri storici non esclude la chiusura di diversi punti vendita perpoi aprire in nuove location. Tra le al-tre insegne Primadonna punta a 30 aperture, lo stesso numero per Mo-rellato (calzature), il piano industria-le di Pittarosso prevede una dozzinadi nuovi grandi store con una super-fice intorno ai 1.500 metri quadri. An-che Kasanova (oggetti per la casa) prevede delle grandi superfici per 20nuovi punti vendita.

Commentando l’Osservatorio Re-sca si chiede: «Qual è la ratio di per-mettere le aperture dei negozi in cen-tro città e di vietarle fuori città e nei centri commerciali: la conseguenza immediata sarà di punire il 77,1% deiconsumatori che fa abitualmente ac-quisti nei giorni festivi e di premiare l’online che non conosce soste nei finesettimana».

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Rito domenicale. A passeggio di una galleria commerciale

FOTOGRAMMA

NODO ECOMMERCE

L’onorevole Dara (Lega) sostiene che con la nuova legge i big dell’ecom non potranno più consegnare la domenica. Già oggi marketplace come, per esempio, Amazon ed Eprice non consegnano nei festivi. Il sito del colosso di Bezos indica: «Le consegne non avvengono il sabato (a eccezione di alcune città italiane), la domenica o nei giorni festivi». Una policy seguita da altri marketplace. Le consegne nei festivi vengono solo fatte dai supermercati online che non offrono un servizio universale ma operano solo nelle aree coperte dal servizio. La situazione preoccupa Roberto Liscia, presidente Netcomm. «La chiusurafestiva dei negozi è un danno anche per il mercato e-commerce e per la competitività delle imprese italiane».

CONTRIBUTO D’ACCESSO

Venezia, arriva il ticket d’ingresso fino a 10 euroLa Giunta comunale di Venezia ha dato il via libera alla delibera che istituisce e disciplina il «Contributo di accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna». La delibera ora verrà inviata alle commissioni competenti e, in seguito, al Consiglio comunale per la sua discussione e votazione.

Si pagheranno 6 euro per l'ingresso a Venezia nei giorni ordinari, 8 in quelli da bollino rosso e 10 da bollino nero, ma fino a fine 2019 è previsto un regime transitorio di 3 euro. L'amministrazione comunale di Venezia ha previsto 19 tipologie di esenzione, tra cui quella per chi risiede in Veneto.

EPA

«Parmalat, a rischio la sede di Collecchio» RISTRUTTURAZIONI

L’allarme di Regione e sindacati sui pianidi riorganizzazione Lactalis

È alto il livello di attenzione per la Par-malat dopo l’annuncio della società madre, la francese Lactalis, di un pro-cesso di riorganizzazione che sem-brerebbe eliminare la storica sede de-cisionale di Collecchio, in provincia diParma. Nel prospetto depositato dalgruppo francese, che ha avviato ieri laprocedura di acquisto obbligatorio dei titoli Parmalat ancora in circola-zione, si legge infatti che Parmalat e leattività italiane di Lactalis confluiran-no nella “divisione Italia” del gruppo,che conferma l’avvio di una “riorga-nizzazione” con 9 business unit, unaper ogni area geografica.

Parlamentari, istituzioni locali esindacati si sono riuniti ieri a Collec-chio e hanno chiesto al Governo un

confronto urgente delle istituzioni con Lactalis. Il timore di tutti è che la riorganizzazione annunciata, con le sue direzioni strategiche, commer-ciali e produttive assorbite dalla divi-sione generale del gruppo con sede aLaval in Francia, tolga a Parmalat l’au-tonomia necessaria al mantenimentodel ruolo strategico.

«Coinvolgeremo anche la RegioneLombardia, dove ha sede il marchio Galbani - ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefa-no Bonaccini - per fare squadra insie-me al governo cui chiediamo un in-contro per sostenere il confronto con

Lactalis. Per noi deve essere centraleil ruolo della filiera agroalimentare dialta qualità in un territorio che fa delcibo, della cultura e del turismo una sintesi delle nostre eccellenze. Quindichiediamo con decisione garanzie peril rafforzamento del gruppo, fonda-mentale per la tutela occupazionale».

«È necessario tutelare il radica-mento e le eccellenze che hanno per-messo di rilanciare il gruppo in Italiae nel mondo - ha aggiunto l’assessoreregionale alle Attività produttive,Palma Costi -. Abbiamo necessità diconfrontarci con la proprietà di Lactalis per meglio comprendere

quanto annunciato e poter esporrequanto la Regione può mettere a di-sposizione per il rafforzamento deisiti produttivi regionali».

Alla richiesta di incontro urgente sisono unite anche le segreterie nazionalisi Flai, Fai e Uila, che insieme al Coordi-namento Nazionale delle Rsu Parmalatgià nei giorni scorsi avevano denuncia-to la mancanza di informazioni precisesul piano di ristrutturazione. «È inac-cettabile – dichiarano in un comunicatocongiunto - che decisioni che riguarda-no le strategie future del gruppo e quin-di della vita di migliaia di lavoratori sia-no comunicate via mail ai dipendenti. Ricordiamo che Parmalat in Italia ha 9stabilimenti con circa 2mila addetti e unindotto nel paese di 134mila persone».

Lactalis è presente in Italia da 20anni: ha acquistato Locatelli nel 1998,Invernizzi nel 2003, Galbani nel 2006,Parmalat nel 2011 e il Consorzio Coo-perativo Latterie Friulane nel 2014,fatturando nel 2017 2,2 miliardi.

—Mi. Ca.© RIPRODUZIONE RISERVATA

2milaGli addettiIn Italia Parmalat conta 9 stabilimenti e un indotto di 134mila persone

2,2 Miliardi di fatturatoIn Italia Lactalis impiega 4.850 persone e nel 2017ha fatturato 2,2 miliardi

CONFINDUSTRIA

Lippolis presidenteGiovani del SudÈ Gabriele Menotti Lippolis, già presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Puglia, il nuovo presidente Gruppo Giovani Imprenditori Sud della Confindustria. Lippolis è laureato in giurisprudenza, imprenditore di prima generazione, è impegnato nel settore food&beverage ed organizzazione eventi.

NUOVO SAN SIRO

Da Milan e Inter piano di restylingInter e Milan stanno preparando una proposta di riqualificazione di San Siro da presentare al Comune per la quale viene richiesto «un montante di volumetrie private superiore rispetto a quanto previsto oggi per le Grandi funzioni urbane». Così i club hanno risposto all’Amministrazione che li sollecitava a prendere una decisione sul futuro dello stadio. Per le società è un «progetto innovativo che riqualificherà tutta l’area dell’interesse di tutta la città». La volontà è di valorizzare non solo lo stadio ma tutta l’area di riferimento per coniugare sport, socialità, divertimentoe servizi.

RETAIL

M-Cube acquisisceil 66% di StentleM-Cube Digital Engagement, gruppo italiano specializzato nella realizzazione di soluzioni audiovisive per il marketing instore, espande la propria offerta sul mercato con l’acquisizione del 66% del capitale di Stentle, una start up creata per intercettare le nuove tendenze evolutive nel settore retail. Le soluzioni elaborate da Stentle, integrandosi con i sistemi legacy dei clienti, permettono di aiutare il personale del punto vendita nel processo commerciale, dal riconoscimento del cliente fino al percorso personalizzato, che ripropone le logiche del mondo online all’interno del negozio fisico. L’operazione si inserisce nella strategia di crescita internazionale che M-Cube sta portando avanti sina dalla sua nascita, a Trieste, nel 2001.

IN BREV E Inflazione in frenataIn gennaio i prezzisi fermano al +0,9%CONSUMI

Nel nuovo paniere 2019entrano bici elettrichescooter sharing e zenzero

Giovanna Mancini

L’inflazione è al palo, il Pil rallenta,ma gli italiani si consolano scopren-dosi sempre più salutisti, ambienta-listi e tecnologici. Nel cosiddetto pa-niere Istat, l’insieme di prodotti chel’istituto di statistica nazionale uti-lizza per rilevare l’andamento men-sile dell’inflazione e che aggiorna ogni anno, nel 2019 entrano bici elettriche e scooter condivisi permuoversi in città, da alternare ma-gari agli hoverboard (skateboard elettrici); cuffie con microfono perparlare al telefono o ascoltare musi-ca; web Tv al posto del vecchio tele-visore. E poi a tavola frutti di boscoe zenzero, nuovi “superfood” per curarsi mangiando. Interessanteanche l’inserimento dell’energia elettrica del mercato libero.

Gli italiani consumano poco – lestime per il 2018 annunciano una sostanziale stagnazione – ma con criterio, dimostrando attenzione al-la propria salute, all’ambiente e al portafogli. Lo spaccato di un Paesecontraddittorio – sospeso tra il ti-more per una nuova recessione e ildesiderio di circondarsi comunquedi beni e servizi aggiornati, tecnolo-gici e appaganti – è ben rappresen-tato dalle nuove voci inserite nel pa-niere. Tra quelle in uscita, i registra-tori digitali e le lampadine a rispar-mio energetico, a favore dei Led, entrati già da qualche anno.

Paniere vecchio o paniere nuovo,tuttavia, la dinamica dell’inflazioneresta debole. Stando ai dati prelimi-nari diffusi ieri dall’Istat, in gennaioè rallentata ulteriormente, confer-mando i segnali di debolezza degliultimi mesi del 2018. Rispetto al’an-no precedente, l’aumento dei prezzial consumo è stato dello 0,9%, con-

tro l’1,1% rilevato nel mese di dicem-bre. La frenata è dovuta soprattuttoalla dinamica negativa dei prezzi deibeni energetici regolamentati, soloin parte mitigata dall’accelerazionedei prezzi dei servizi relativi ai tra-sporti e dei beni alimentari non la-vorati. Rallentano anche l’inflazio-ne “di fondo”, al netto cioè dei benienergetici e degli alimentari freschi,e i prezzi del cosiddetto carrello del-la spesa (prodotti alimentari, per lacura della casa e della persona). Piùin generale, dopo sei mesi in cui l’in-flazione dei beni era stata più eleva-ta rispetto a quella dei servizi, ingennaio si è invertita la tendenza, acausa soprattutto della forte flessio-ne dei prezzi dei carburanti.

Il dato di gennaio preoccupa leassociazioni dei commercianti, per-ché si aggiunge agli altri segnali ma-croeconomici che profilano all’oriz-zonte un rallentamento dell’econo-mia generale del Paese: «Ciò che al-larma per il 2019 è l’evoluzione deiconsumi, che rimane estremamen-te debole – osserva il presidente diFederdistribuzione Claudio Grada-ra –. Archivieremo il 2018 con ven-dite al dettaglio sostanzialmente ferme e i primi segnali dell’annonon sono incoraggianti. Lo specchiodi questa situazione è il clima di fi-ducia delle imprese, ormai in dimi-nuzione da sette mesi». Secondol’Ufficio studi di Confcommercio, «la scomparsa dell’inflazione certi-ficata in gennaio è coerente con la riduzione del livello di attività eco-nomica sperimentato nell’ultimo semestre del 2018».

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1.507Il paniereNumero di prodotti presentinel paniere Istat 2019 (erano 1.489 nel 2018)

Svolta per Riso Gallo:Packaging, energiae rifiuti sono greenAGRICOLTURA

Con l’Università degli Studi di Milano viene monitorato l’impatto anche sulla filiera

Davide Madeddu

Un riso più attento al territorio maanche al consumo di energia, allaproduzione di rifiuti e Co2. È la svol-ta green e sostenibile di Riso Gallo (azienda di Robbio Lomellina con un fatturato di circa 120 milioni di euro) che, con il progetto “Coltivia-mo il futuro” ha intrapreso una stra-da che ha portato una significativariduzione del consumo di energia elettrica e metano, una diminuzionenella produzione di Co2 e di rifiuti.

Nel periodo che va dal 2014 al2017 la percentuale di consumi energetici totali, (energia elettrica emetano) si è ridotta di circa il 17%per chilo di risone lavorato. Leemissioni dirette e indirette di ani-dride carbonica per ogni chilo di ri-sone lavorato si è ridotta del 60%. Idati, forniti dall’azienda, parlanopoi di -24% nella produzione di ri-fiuti totali per quintale di riso tratta-to dal 2015 al 2017. Inoltre le azionimirate sul packaging hanno potatoa riduzioni sull’uso del cartoncino.Scelte che, come rimarcano i diri-genti dell’azienda «hanno portato aun risultato importante anche in termini di prodotto: Riso Gallo(pre-sente in oltre 80 paesi del mondo) è,infatti, il primo marchio massmarket del settore ad aver intrapre-so la produzione di riso da agricol-tura sostenibile». Due varietà diver-se di Riso Rustico sono certificate dal programma internazionale Friend Of The Earth, lo Standard diCertificazione dell’Agricoltura e

dell’Allevamento Sostenibili». Punto di forza dell’azienda, co-

me rimarcano Carlo e RiccardoPreve, ad di Riso Gallo, il dialogo«sui temi dello sviluppo, della pro-duzione e della coltivazione conprestigiose Università e Istituti diRicerca e con il mondo agricolo».Senza dimenticare l’attenzione aiterritori e la decisione di utilizzarepressoché esclusivamente risonedi origine italiana.

«In questa direzione, Riso Galloha inoltre adottato diverse pratiche- concludono i due manager -: dal monitoraggio dell’impatto ambien-tale di tutta la filiera, condotto in partnership con l'Università degli Studi di Milano, cui è affidato lo stu-

dio di Life-Cycle Assessment , ripe-tuto negli anni , che mira alla ridu-zione dei gas serra; la buona prassidi seminare fiori sugli argini per ri-chiamare gli insetti impollinatoricon l’obiettivo di valorizzare la bio-diversità dell'ecosistema della risa-ia». Poi «l’utilizzo al 100% di energiaproveniente da fonti rinnovabili, in-sieme all’impegno costante per mi-gliorare i materiali che vengono uti-lizzati per il confezionamento, co-me testimoniato dal progressivo utilizzo di cartoncino certificato FSCper tutti le nostre confezioni, con-creto segnale della sensibilità alle tematiche della riforestazione».

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Il Presidente di Confindustria Vin-cenzo Boccia, con il Consiglio di Pre-sidenza, il Consiglio Generale, l’Advi-sory Board e il Direttore Generaleesprime affettuosa vicinanza e parte-cipazione a Marco Gay e alla sua fami-glia per la perdita del papà

Franco Gay

Il Presidente Alessio Rossi e la sua Squadra di Presidenza, la SegreteriaNazionale e tutto il Movimento dei Giovani Imprenditori, si stringono at-torno al Presidente Marco Gay e alla sua famiglia in questa circostanza digrande dolore per la perdita del papà

Franco

La Presidente ed il Consiglio di Am-ministrazione della LUISS partecipa-no al dolore della famiglia Gay per la scomparsa dell’imprenditore

Franco Gaypadre del dottor Marco Gay, membrodel consiglio di amministrazione del-la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli.

Roma, 4 febbraio 2019

NECROLOGI -60%Anidride carbonica Le emissioni dirette e indirette di anidride carbonica sono diminuite

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