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canY oning.it NOTIZIARIO dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONING > aprile 2007 numero 19 > speciale soccorso numeri utili l’iter per diventare soccorritori come comportarsi in caso di incidente > agenda assemblea dei soci 2007 incontri e raduni associazione italiana

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Associazione Italiana Canyoning | notiziario "canYoning" n° 19 | aprile 2007

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canYoning.it

NOTIZIARIO dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONING > aprile 2007 num

ero 19

> speciale soccorsonumeri utili

l’iter per diventare soccorritori

come comportarsi in caso di incidente

> agendaassemblea dei soci 2007

incontri e raduni

associazione italiana

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CANYONINGwww.canyoning.it ^ [email protected]

sede c/o Gruppo Speleo Stroncone piazza della Libertà 1 ^ 05039 ^ Stroncone (TR)segreteria c/o Roberto Schenone ^ viale Ponte dell’Ammiraglio 34/3 16148 Genova ^ tel 347 6259934 ^ tel/fax 010 3774347

in queste pagine ^ torrente Berghe, Val Roya, Francia ^ foto fulvio pastore

l ’ e d i t o r i a l e

Cari amici, la stagione torrentistica è alle porte. Niente di meglio che toglier le mute dalla naftalina, lucidar moschettoni e discensori e partir per tornar nuovamente in acqua iniziando alla grande…Complice il bel tempo, anche se non ha piovuto tanto, molti di noi già hanno ricominciato a bagnarsi e tuffarsi nelle gelide acque italiane.Certamente tutto ciò mi fa molto piacere, in quanto signifi ca che si ama davvero questo sport, e che la voglia di forre non passa mai.Una cosa mi preme: ricordare a tutti che anche se abbiamo iniziato scendendo percorsi semplici e iperconosciuti, l’attenzione ed il buon senso non vanno mai chiusi nel bidone stagno…Ricordiamoci che le prime volte specialmente, un pochetto arrugginiti lo siamo tutti, e quindi occhio a non farci male.La nostra scuola organizza molti corsi a riguardo e questa stagione ne sarà piena. Im-pariamo bene e lasciamo a casa i colleghi del CNSAS, che si godano delle belle giornate con la famiglia.Vi ricordo che fi nire l’iter formativo della SNC è un ottimo curriculum di partenza per ambire ad entrar nel mondo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, ma da solo non basta. Si deve dimostrar di esser buoni speleo o buoni alpinisti, e poi magari fi nito il tirocinio si comincerà a frequentare i corsi che la SNaFor riserva a quei soccorritori che vogliano operare nelle forre. La SNaFor è una scuola di tecnici presieduta dal nostro amico (così ci piace chiamarlo) Giuseppe Antonini, ma annovera nel corpo docente alcuni membri dell’Associazione Italiana Canyoning (come il Direttore della Scuola…) ragion per cui, frequentiamo i corsi una volta di più.Negli ultimi anni la triste casistica ci dice che gli incidenti nelle forre sono in aumento, spesso con esiti letali, questo perché si sottovaluta troppo spesso il pericolo creato dall’acqua. Facciamo in modo di rovesciare questa tendenza e saremo tutti più felici.Ricordate sempre di lasciar detto a qualcuno dove andate e l’ora presunta di rientro, magari avvertendo un amico del Soccorso. In giro si trovano dei piccoli libretti con tutti i recapiti telefonici dei membri del Soccorso Alpino e Speleologico, teniamone uno sempre a portata di mano.

Buon divertimento!

christian vento ^ presidente AIC

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indice

editoriale titolo 02

speciale soccorso in caso di incidente... 04

autosoccorso in forra 06

scuola nazionale forre 07

come diventare soccorritore 08

il c.n.s.a.s. 08

assemblea AIC 2007 tutte le info 09

assicurazione rinnovo della polizza 10

agenda 360° info 11

scuola il programma dei corsi 2007 12

associazione organigramma e contatti 12

in copertinafosso la foce ^ monti sibillini ^ macerata

foto roberto frisinghelli

num

ero 19

redazioneluca dallari

daniele geunaandrea peruch

hanno collaboratomarco biasioni

maurizio biondisara morandonanni pizzorni

contattic/o luca dallari

via rota 2/2216151 genova

[email protected]

realizzazione graficadallarik >< graphics

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Ho perso il conto delle volte in cui ho tenuto la lezione sulle norme di comportamento in caso di incidente fra corsi di Speleologia, Torrentismo e di Soccorso ma, nonostante tutto, sono fermamente convinto che sia un argomento da trattare al fine di trovarci un po’ meno impreparati nel momento del bisogno.Sfortunatamente non si tratta di tecniche da provare e riprovare né, tanto meno, si può compilare un protocollo di comportamento in caso di emergenza. Le variabili sono tante e tali che sarebbe impossibile elencarle e, di conseguenza, stilare delle norme.Per questi motivi, se vi troverete in una situazione problematica, dovrete fare appello al vostro buonsenso e scavare nella memoria alla ricerca di quella serata nella quale qualcuno vi parlò di notti all’addiaccio, piene improvvise, gambe rotte e morti affogati. È un argomento delicato ma sono solito andare alla sostanza senza girarci intorno, e per questo uso parole incisive. Preferisco scandalizzarvi e intimorirvi piuttosto che farvi intendere che è un problema da poco.

Veniamo al dunque.Per prima cosa è bene individuare le due grandi categorie di

“inconvenienti” che ci possono accadere mentre stiamo percorrendo una forra:

- la squadra rimane bloccata- una o più persone si fanno maleI motivi che possono portare al blocco di una squadra sono molteplici, ne cito alcuni:

- smarrimento della via- errata valutazione dei tempi di percorrenza- corda incastrata- perdita della corda- piena improvvisa- mancanza di illuminazione artificiale- difficoltà superiori alle proprie capacità

Vi accorgerete subito che il blocco di una squadra non è mai dovuto a un evento singolo ma è sempre frutto di un concatenamento di errori.Il sopraggiungere dell’oscurità è gia frutto di errori precedenti e se vi aggiungiamo anche il fatto di non avere luce artificiale dovremo solo adattarci all’idea di fermarci e passare la notte all’addiaccio in attesa

Vi accorgerete subito che il blocco di una squadra non è mai dovuto a un evento singolo ma è sempre frutto di un concatenamento di errori

della luce del mattino per riprendere la marcia.Prenderete una bastonata di freddo memorabile ma non meritate altro. D’altra parte, una squadra che va in forra senza pile frontali,

non credo che abbia il materiale per passare un bivacco confortevole.In tutti gli altri casi, consiglierei di aspettare pazientemente i Soccorsi. Avete già combinato un sacco di guai e le condizioni della forra sono un disastro: perché sfidare ulteriormente la sorte?Se a monte di tutto non avete già commesso il padre di tutti gli errori non avvisando nessuno della forra che state percorrendo, presto o tardi arriveranno i soccorsi e tutto si concluderà con un po’ di spavento e l’inevitabile bastonata di

freddo (vedi sopra).

Ben diversa è la situazione quando una o più persone si fanno male.In questo caso la prima variabile di rilievo, sulla quale impostare tutto il lavoro successivo, è il numero dei componenti della squadra.Andiamo ad analizzare i diversi casi:

1) n° 2 componentiVi dico subito che non vorrei trovarmi in questa situazione anche se, paradossalmente, ha una unica soluzione possibile. Con una persona ferita, e quindi impossibilitata a muoversi, non ci resta che trovare un buon posto per fermarci e aspettare i soccorsi. Pensare di uscire da soli per andare a chiamare i soccorsi, abbandonando la persona ferita da sola, è una pura follia.La condizione psicologica di chi va a cercare i soccorsi è inevitabilmente compromessa; siamo preoccupati per l’amico ferito, il nostro pensiero è concentrato su di lui e su tutto ciò che dovremo fare una volta fuori.Questo fatto ci porterà inevitabilmente a commettere degli errori, dal momento che la nostra mente dovrebbe essere concentrata sulla progressione. Nel momento in cui rimarremo bloccati per un qualsiasi motivo, quello che era “solo” un incidente diventerà una catastrofe!Ma, ancor di più, è compromessa la condizione psicologica del ferito. Una volta solo, per un po’ di tempo aspetterà speranzoso il vostro ritorno con i soccorsi, ma dopo qualche ora lo assalirà lo sconforto. Incomincerà a ipotizzare tutti i più tragici e pessimistici eventi possibili e, quella che era una situazione grave diventerà gravissima. In queste

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di nanni pizzorninanni pizzorni

norme di comportamentoin caso di incidente in forra

Emergenza è quando si è mani e piedi nelle braccia del destino, quando i gesti possono essere fatti una volta soltanto,

tutti uno in fila all’altro e senza sbagliarsi troppo.E tutti volti al medesimo scopo, detto volgarmente: togliersi dalla merda.Talora in tali situazioni sbatacchia le ali lo spennacchiato uccello del coraggio, uccello raro e per giunta, forse, in via di estinzione.

Andrea Gobetti “Le radici del cielo”

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3) n° 4 componentiÈ la combinazione ottimale, se così si può dire. Una persona resta con il ferito e due escono per allertare i soccorsi. Ovviamente valgono tutte le valutazioni fatte in precedenza alle quali va aggiunto il modo in cui devono essere svolte. Gli attimi successivi

all’incidente risultano essere fondamentali e determinanti sugli sviluppi successivi.Quando una persona si fa male, la cosa che ci sembra più importante è non perdere tempo. ERRORE. Occorre prendersi il tempo giusto e necessario per fare le cose con raziocinio. La stabilizzazione del ferito riguarda tutti così come il fare il punto della situazione.Quando chiameremo i soccorsi con il telefono ci faranno delle domande alle quali dovremo rispondere nel modo più esatto possibile. Fra l’altro ci chiederanno delle condizioni del ferito, del luogo ove è avvenuto l’incidente, delle condizioni meteorologiche e idriche della forra. Se prima di muoverci non pensiamo a queste cose, è quasi sicuro che daremo delle risposte strampalate e non faremo il bene del nostro amico ferito.Muoverci in due per andare a chiamare i soccorsi ci garantisce un buon margine di sicurezza ma non ci mette al riparo da tutti i pericoli. Nel momento in cui ci metteremo in movimento, dobbiamo farlo secondo le nostre capacità. Non possiamo pensare che, per il fatto che ci troviamo in una situazione di emergenza, possiamo raddoppiare la nostra velocità di progressione.Inevitabilmente andremmo a farci male.

4) n° 5 o più componentiAnche in questo caso le valutazioni fatte in precedenza rimangono le stesse con una sola aggravante: all’aumentare delle persone aumenterà la confusione. Tutti si sentiranno in diritto-dovere di fare e dire qualcosa.In questi casi sarà fondamentale che prenda in mano la situazione la persona con più esperienza (se è un tecnico di soccorso meglio) e tutti gli altri dovranno, in un modo o nell’altro attenersi alle sue direttive.

situazioni una persona ferità può arrivare al punto di rimettersi in marcia da solo poiché lui CREDE di essere stato abbandonato!Evidenziati questi foschi scenari, ritorniamo al punto di partenza.Spostiamo il nostro amico ferito nel posto più sicuro ed asciutto che troviamo nelle vicinanze e cerchiamo di “stabilizzarlo”. Abbiamo ben poche cose e cerchiamo di fare di necessità virtù; in fondo non dobbiamo fare cose pazzesche.Come detto prima lo mettiamo all’asciutto, al riparo dalla caduta di pietre e, se l’infortunio riguarda un arto, lo immobilizziamo. A questo punto, se abbiamo il cellulare, chiamiamo i soccorsi. Sich! Ovviamente non c’è campo!Poco male. Con le corde creo una stuoia per isolarlo da terra, tiro un cordino e sopra ci stendo il telo termico. Lo tendo con le pietre. Chiudo come posso le entrate con i sacchi.Sta arrivando il buio! Di corsa a cercare legna, tanta, mi deve bastare per tutta la notte. A questo punto accendo il fuoco (più facile dirlo che farlo, se non lo avete mai fatto, potrebbe rivelarsi una operazione impossibile. Allenatevi!).Durante tutte queste operazioni continuo a parlare con il mio compagno, non importa di cosa, l’importante è tenerlo impegnato. È notte, guarda caso ci è rimasto da mangiare e faccio due conti. È assurdo centellinare il cibo, non siamo su una isola deserta. Domani arriveranno i Soccorsi, e questa per noi è una certezza imprescindibile. È la certezza che ci da speranza!Non appena il mio compagno si addormenta, finalmente mi posso riposare anch’io.Parola d’ordine “il fuoco deve restare acceso!”.La sequenza di operazioni che abbiamo compiuto rimane sempre la stessa anche nei casi che andremo successivamente ad analizzare.

2) n° 3 componentiLa situazione migliora visibilmente ma siamo ancora in una condizione di alto rischio. Nella pratica accade che le due persone incolumi devono suddividersi i compiti fra chi resta con il ferito e chi prosegue per allertare i soccorsi.Sono scelte che andranno ponderate attentamente. Di certo, la persona che proseguirà da sola per uscire dalla forra e andare a cercare soccorso, dovrà essere non solo quella più preparata dal punto di vista tecnico e fisico ma anche quella che, al di la di ogni dubbio, è sicura di uscire indenne dalla forra.Questa affermazione comporta che la persona in oggetto conosce la forra, le vie di fuga, l’uscita, sa gestire in completa autonomia tutte le manovre, ha esperienza da vendere, fisico a prova di bomba e autocontrollo da manuale. In pratica dovrebbe essere uno che ha già provato l’esperienza di andare in forra da solo. Se la persona in oggetto non risponde a queste caratteristiche, consiglierei vivamente di non avventurarsi in imprese al di sopra delle proprie capacità.In situazioni di emergenza non si può cercare di fare quello che non si è mai fatto e provato prima. Quindi, ritorniamo al caso 1 e passiamo una bella notte in compagnia del ferito, in fondo, in due si può tenere il fuoco acceso e anche dormire un poco.NB nel caso in cui si decida di uscire, non dimenticate le chiavi della macchina! Per tutti coloro che provengono da tradizione speleologica è una raccomandazione inutile: da sempre gli speleologi nascondono le chiavi sulla macchina.Ho notato, invece, che molti torrentisti hanno la brillante idea di portarsele dietro all’interno del barilotto stagno. In un’altra occasione vi spiegherò i 10 motivi per cui è una scelta stupida.

È chiaro che se è presente un medico o un paramedico, la parte sanitaria diventerà di sua esclusiva competenza e gli altri si potranno dedicare al resto.Con questa ultima valutazione mi fermo: gli argomenti sui quali riflettere sono tanti e alcuni di non facile “digeribilità”.

Mi preme fare alcune precisazioni.Gli argomenti trattati in questo articolo non sono assolutamente esaustivi del tema delle norme di comportamento in caso di incidente in forra.Nella pratica, ogni situazione necessiterebbe di una trattazione particolareggiata. Volutamente

alcune casistiche non sono state neanche citate. Sono indicazioni generali sugli incidenti che più frequentemente avvengono in forra.In questa ottica, la mia intenzione non è di darvi dei

suggerimenti su come risolvere i problemi quando vi accadranno ma, bensì, ricordarvi che queste cose accadono. E quando accadono occorre essere preparati e non ci si prepara leggendo un articolo o un libro ma, semplicemente, facendo.

Se facessimo una indagine su quante persone:1) non hanno mai piantato uno spit2) non hanno mai acceso un fuoco in forra3) non hanno mai steccato una caviglia4) non hanno mai fatto una manovra di

autosoccorso5) non hanno mai costruito un tendino6) non hanno la trousse di pronto soccorso

personale7) non hanno le pile di riserva della frontale

(mi fermo come atto di misericordia!)ci accorgeremmo di essere fondamentalmente impreparati e, quindi, in costante pericolo.Manca ancora un po’ di tempo alla riapertura della stagione, sono questi i mesi nei quali si controlla il materiale, si affinano le tecniche, si rileggono i manuali e, magari si chiede all’amico più esperto di farci rivedere quella tecnica particolare.

Al lavoro, dunque!

Quando i problemi accadono occorre essere preparati

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Durante la stagione torrentistica 2006 mi sono trovato ad affrontare due incidenti capitati a miei compagni di

discesa; nonostante fossero incidenti di media gravità la scelta, in entrambi i casi è stata quella di risolverli con le proprie forze, in altre parole procedere a un autosoccorso.

Al di là della descrizione dell’incidente e di come è stato effettuato il soccorso, quello che cercherò di spiegare sono i motivi che mi hanno indotto a non chiamare i soccorsi e a procedere autonomamente.Il primo incidente si è verificato in Francia nel canyon della Maglia e ha visto coinvolto Andrea, mio fedele sottordine e compagno di tante avventure.Le dinamica dell’incidente il classico salto di troppo che per la Maglia è quasi la normalità.Risultato: frattura dell’astragalo (è l’osso del piede che si articola con la tibia e il perone in alto, il calcagno in basso e lo scafoide davanti). Ovviamente impossibilità di appoggiare il piede e dolore non estremo ma costante.L’incidente si è verificato circa 200m prima del toboga da 12. Dal punto dell’incidente Andrea si è fatto portare dall’acqua nei tratti orizzontali e l’ho calato nei 6/7 salti che ci separavano dal punto di sforramento intermedio che si trova 150 m dopo la grotta.Da questo punto, 30 minuti di salita ripida per arrivare sulla strada che Andrea ha fatto quasi interamente da solo, sorreggendosi grazie a un bastone. In un punto, dove era franato il sentiero ho dovuto stendere una corda fissa.Tempo impiegato, se non ricordo male, poco meno di tre ore dal momento dell’incidente.I fattori che mi hanno indotto a procedere in autonomia sono stati i seguenti:1. Perfetta conoscenza della forra; la Maglia

l’ho percorsa più di 30 volte e normalmente la scendo senza usare la corda. Sapevo al centimetro dove ero e quanta strada dovevo percorrere per uscire. Nel caso della Maglia più che di strada si tratta di acqua, e questo ci ha aiutato non poco (sapendo dove passare e cosa fare!)

2. Sapevo di avere dietro di me molte guide con clienti che nel caso si fossero aggravate le condizioni di Andrea potevano allertare la Gendarmeria in brevissimo tempo.

3. Gli altri compagni di discesa, tutti eccellenti torrentisti/e, che all’occorrenza mi hanno anche aiutato nelle manovre.

4. Le caratteristiche del ferito. Andrea è un trentenne dal fisico massiccio abituato alla fatica (innumerevoli le forre che ha esplorato con me) e di ottimo carattere. Una volta che gli ho fasciato la caviglia non ci ha pensato un attimo, si è buttato in acqua e si è fatto portare verso valle. A un certo punto, mentre arrancava sul sentiero, sono arrivato a pensare che non si fosse fatto nulla; in ospedale mi sono ricreduto, il piede era nero come un pezzo di carbone!

Il secondo incidente si è verificato in Austria nel canyon del Grabenbach e ha visto coinvolta Romy. Particolarmente subdole le modalità con le quali si è verificato l’incidente visto che, contrariamente al caso precedente, l’interessata è attenta e prudente. Un salto di circa un metro di altezza convoglia tutta l’acqua nel toboga sottostante che piega a sinistra. La portata è ragguardevole e, per via della schiuma, non si vede dove si vanno a posare i piedi. Sembrerebbe impossibile ma il piccolo salto unitamente all’appoggio sul piano convesso del toboga hanno un effetto

auto-soccorsoin forra

devastante: lussazione della caviglia e frattura di tibia e perone.In questo caso il dolore è molto più acuto ma in parte mitigato dall’acqua fredda.Procediamo alla steccatura dell’arto infortunato e incominciamo la progressione verso valle. Per arrivare alla confluenza dovremo percorrere quasi un chilometro di forra.Nonostante la squadra sia numerosa, il trasporto risulta faticoso e provante per Romy. Dobbiamo attrezzare quattro calate con teleferica ma i vari tratti di congiunzione sono in pratica dei caos pianeggianti oltremodo faticosi. Per questo motivo, optiamo per la stesura di lunghe teleferiche utilizzando ancoraggi naturali.Una volta arrivati alla confluenza dobbiamo ancora risalire la riva dalla parte opposta. Si tratta di un bosco inclinato a 45° che risolviamo trasportando il ferito col metodo della portantina all’italiana, trainato da un mega contrappeso umano.Ancora 300 m sulla strada e siamo alle macchine: sono passate circa 4 ore dal momento dell’incidente. Liberiamo il piede dalla steccatura e dal bendaggio, tagliamo il calzare e, forse per la prima volta nella giornata, ci rendiamo conto di quanto dolore ha sopportato Romy.L’effetto dell’acqua fredda è scemato, la tensione anche e finalmente ci si può lasciar andare a un pianto liberatorio. Alle 18.00 siamo in ospedale

di nanni pizzorni

e intorno alle 21.00 incominciano a operarla. Evviva l’Austria!Anche in questo caso analizziamo le valutazioni che ci hanno portato alla scelta di procedere in autonomia.1. Scelta condivisa. Subito dopo aver

stabilizzato Romy, è bastato uno sguardo con Maurizio ed Erwin per prendere la decisione. Trattandosi di tecnici CNSAS come me e di pari competenza, la scelta condivisa e stata meno pesante a livello personale ma oltremodo decisa a livello di squadra.

2. La squadra che stava scendendo la forra era numerosa al punto giusto e di altissimo livello. Oltre ai sopracitati anche tre istruttori SNC e altri 5 torrentisti/e di collaudata esperienza. In pratica una piccola squadra di soccorso. Basti pensare che pur avendo realizzato delle manovre abbastanza complesse, non c’è mai stato bisogno di spiegarle più di una volta.

3. Maurizio aveva gia percorso la forra e quindi sapevamo con precisione dove ci trovavamo; unitamente al fatto che eravamo in regola con i tempi e dotati del materiale necessario, eravamo certi di uscire con un buon margine di sicurezza.

4. Muta stagna. Romy era dotata di muta stagna e questo è stato il fattore che più ha inciso sulla riuscita delle operazioni. Con la temperatura dell’acqua in quel momento, stiamo parlando di una forra di montagna, sarebbe stato impensabile tenere una ragazza a bagno con una muta umida (dopo un’ora sarebbe stata blu!).

5. Caratteristiche dell’infortunato. Non vorrei fare un torto all’universo femminile ma penso di poter dire che il carattere e la tempra di Romy hanno fatto la differenza. Durante tutte le fasi del soccorso ho avuto la forte sensazione che lei si fidasse ciecamente di quello che stavamo facendo (un giorno le chiederò se la mia sensazione corrisponde a realtà o se me lo sono sognato).

6. Un pizzico di fortuna. Proprio all’ingresso della forra avevo raccolto un rettangolo di stiferite sul greto del torrente. La stiferite è una specie di polistirolo molto più compatto e resistente che si usa per la coibentazione dei tetti; oltre a tenere il piede steccato perfettamente in posizione, manteneva anche la gamba a galla!

Alla fine di queste cronistorie, avrete capito che, nel caso di incidenti medio gravi, prima di avventurarsi in manovre di autosoccorso, occorre fare delle valutazioni precise e rigorose. In pratica, non si può venir meno a nessuna delle condizioni sopraccitate.Ma, ancor di più, occorre porsi una domanda ben precisa: sono sicuro di quello che sto facendo? Sono certo, al di la di ogni ragionevole dubbio, di riuscire a portare a termine l’impresa senza causare ulteriori danni?Se non avete queste certezze, il miglior consiglio che vi posso dare è quello di lasciar perdere e di chiamare i Soccorsi.I due casi che ho raccontato non sono esempi da adottare ma la testimonianza di circostanze oltremodo favorevoli.

Buone forre a tutti.

il punto più spettacolare della gola del Grabenbachfoto luca dallari

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Quando si parla di attrezzatura per la pratica del torrentismo normalmente si spendono tante parole e consigli sulle caratteristiche di questa muta, piuttosto che di quest’altra calzatura specifica. Purtroppo, relegato all’ultimo posto della catena d’interesse del torrentista medio, c’è il bidoncino stagno che è visto spesso come un elemento galleggiante, per permettere al nostro sacco di non affondare o, piuttosto, come un involucro che ci permette di portare a valle le chiavi della macchina. Guardare il bidoncino da una prospettiva differente ci permette di rivalutarlo e di considerarlo un compagno inseparabile nelle nostre uscite in torrente.Parliamo innanzitutto del suo aspetto esteriore: è un contenitore cilindrico in materiale plastico che normalmente ha una capienza di 3.5, 6, 10 o 15 litri, dotato di un tappo a vite con una guarnizione che, se serrato in modo corretto ne garantisce la chiusura stagna. In base al materiale che riponiamo al suo interno, possiamo avvalerci di un buon supporto tecnico/logistico in caso di emergenza. Durante la pratica del torrentismo, che come

contenuto bidone stagno 6 litri

^ 1 telo termico pesante in polietilene metallizzato, cm 140x220

^ 1 cappellino di lana ^ 1 paio di guanti in neoprene^ 1 confezione di potabilizzatore per l’acqua^ 1 fornellino a meta^ 1 confezione di pastiglie di meta per fornello^ 1 contenitore stagno con fiammiferi^ 1 accendino usa-e-getta^ 1 tazza inox^ 1 coltellino multiuso^ 1 contenitore stagno con bustine tè e zucchero,

barrette energetiche e cioccolata^ 2 candele^ 2 cyalume - luce chimica^ 1 lampada frontale con batteria di ricambio^ 3 triangoli in tela per medicazioni^ 1 stecca leggera modellabile per immobilizzare^ punti di sutura adesivi^ 1 amaca^ cerotti medicati^ fazzoletti puliti

tutte le attività a contatto con la natura nasconde potenziali pericoli oggettivi e soggettivi, ci possiamo trovare a far fronte a situazioni problematiche come, ad esempio, un ritardo, un infortunio, un cambiamento repentino del tempo. Avere a disposizione degli strumenti appropriati può aiutarci a rendere meno drammatica la gestione della criticità.Vediamo ora delle idee sul materiale da riporre al suo interno in modo da rendere l’utilizzo del bidoncino ancora più interessante.La Scuola Nazionale Canyoning dell’AIC ha delineato una configurazione di bidoncino che consente agli istruttori di far fronte alle svariate situazioni sfavorevoli che possono accadere durante lo svolgimento dei corsi e delle attività didattiche in genere.

Queste vogliono essere solo delle linee guida dalle quali trarre delle idee per allestire il proprio bidoncino, o per configurare una piccola dotazione di squadra.

occhio al bidone!a cura di marco biasioni

La Scuola Nazionale per Tecnici di Soccorso in Forra nasce dalle due anime tecniche delle Scuole Alpine e Speleologiche con il fine di consentire un completo inquadramento degli standard operativi offerti dall’esperienza delle due realtà tecniche.La costituzione della scuola è il punto di arrivo di un lungo cammino cominciato più di 10 anni fa all’interno del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.All’inizio venne dato mandato al settore speleologico di studiare le problematiche del soccorso in forra ma, da subito, ci si accorse di quanto fossero differenti da quelle del soccorso in grotta.La costituzione di una apposita commissione (ComFor) fu il primo passo verso la formazione di un soccorso specifico per l’ambiente forra.Dieci anni di studi, sperimentazioni, esercitazioni, portarono a rivoluzionare completamente le tecniche, adattandole al particolarissimo ambiente delle forre. In questi stessi anni, molti soccorritori di provenienza alpina entrarono nella ComFor e si ebbero anche i primi incontri ed esercitazioni con gli istruttori nazionali della SNATE (Scuola Nazionale per Tecnici di Soccorso Alpino).Finalmente si era arrivati alla piena comprensione che il problema del soccorso in forra si sarebbe risolto soltanto attraverso la sinergia delle squadre di forra (composte esclusivamente da “torrentisti”) e delle squadre esterne alpine. Il passo successivo non poteva essere che la costituzione della scuola per far si che soccorritori speleo e alpini, che praticano abitualmente anche il torrentismo, imparassero tutte le più evolute tecniche di soccorso in forra. Attualmente il corpo docente della scuola è formato da 5 istruttori di provenienza alpina della Snate (Guide Alpine) e 5 istruttori di provenienza ComFor (1 alpino e quattro speleo di cui una Guida Speleo-Canyon).Compito della scuola nel primo anno di attività è stato quello di verificare tutti i tecnici di provenienza alpina e speleologica di comprovate esperienza e capacità al fine di “sanare” la posizione di tutte quelle persone che per capacità ed esperienza acquisita negli anni sarebbero stati penalizzati dal ricominciare un iter formativo da zero.I corsi formativi veri e propri sono iniziati nel 2006 e proseguiranno su richiesta delle varie delegazioni. Verranno quest’anno effettate anche due verifiche per Tecnici per sanare le ultime, eventuali, situazioni pregresse.Il piano formativo della scuola forre ricalca quello della scuola alpina e speleologica. Per accedere all’iter formativo di soccorritore di forra (OSF) occorre già essere operatore di soccorso alpino (OSA) od operatore di soccorso speleologico (OSS). Appare chiaro che per coloro che non praticano abitualmente speleologia, cercare di entrare nel CNSAS per questo canale risulta proibitivo. Entrare per il canale alpino può essere più facile ma dipende molto dalla regione di appartenenza. Infatti, pur essendo il piano formativo uniforme a livello nazionale, viene applicato in maniera più o meno rigorosa a seconda delle regioni.Resta comunque il fatto che, una volta all’interno del CNSAS, a prescindere dalla collocazione alpina o speleologica, sarete chiamati a partecipare anche alle esercitazioni del settore, oltre a quelle di forra.A prima vista può apparire una trafila lunga e selettiva; all’atto pratico non occorre essere dei super uomini ma semplicemente persone che hanno voglia di dedicare un minimo di 20 giorni all’anno al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

la Scuola Nazionale Forre

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> speciale soccorso

a cura di maurizio biondi

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Va innanzitutto puntualizzato, per chi non lo sapesse, che esiste il CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) ma non il CNSAST (che ipoteticamente potrebbe suonare come Corpo Nazionale Soccorso Alpino, Speleologico e Torrentistico).In altre parole, significa che il concetto stesso di soccorritore in forra non esiste. Quello che invece esiste è il membro del CNSAS con la specializzazione in Soccorso in Forra.Il soccorritore che opera nelle forre, quindi, è un volontario che ha seguito, all’interno del CNSAS, un preciso iter formativo per conseguire la relativa specializzazione.Abbiamo quindi chiarito che per poter parlare di forre dobbiamo prima far parte del CNSAS. Dobbiamo pertanto rispondere all’interrogativo circa il come lo si diventi. Due sono le possibili

“porte di ingresso”: quella alpina e quella speleo.In entrambi i casi bisognerà presentare la domanda al capostazione competente per la zona e superare una verifica di ammissione che verterà su competenze che dovrebbero necessariamente far parte del bagaglio di chi punta a diventare un soccorritore torrentista.Una volta inseriti nei ranghi del CNSAS, verremo avviati all’iter formativo per conseguire la necessaria qualifica di base: OSA (Operatore Soccorso Alpino) o OSS (Operatore Soccorso Speleologico). Questa andrà mantenuta seguendo i moduli periodici nonché assicurando un livello minimo di operatività e partecipazione alla vita della stazione di appartenenza.Se il nostro fine sarà quello di specializzarci in torrentismo potremo, nell’ambito rispettivamente alpino o speleo, fermarci al livello di Operatore, e chiedere di seguire l’iter per la specializzazione in torrentismo.Escludendo le figure formative (Istruttori), tre sono i livelli di qualifica previsti:OF (Operatore in Forra)OSF (Operatore Soccorso in Forra)TSF (Tecnico di soccorso in Forra)

Per ciascuna di queste qualifiche ecco qui di seguito il profilo relativo:

L’operatore in Forra (OF) è colui che, dopo

aver superato con esito positivo tutti i moduli corrispondenti, è abilitato dal CNSAS ad eseguire sul territorio di propria competenza interventi in forra con le seguenti mansioni:> progressione in forra in autonomia mediante

le tecniche standardizzate dal piano formativo, finalizzata alla ricerca di dispersi ed infortunati

> stabilizzazione delle condizioni dell’infortunato immobilizzato in attesa della squadra di soccorso

> recupero in sicurezza di persone bloccate ma autonome nella progressione individuale

> ausilio alla squadra di soccorso limitatamente alle operazioni consentite dalla qualifica di OF (es. trasporto materiali)

L’operatore Soccorso in Forra (OSF) è colui che, dopo aver superato con esito positivo tutti i moduli previsti dal piano formativo, è abilitato dal CNSAS ad eseguire sul territorio di propria

competenza interventi in forra con le seguenti mansioni e con le tecniche standardizzate dal piano formativo:> tutte le operazioni previste alla qualifica

tecnica di OF> movimentazione della barella su ogni tipo

di terreno secondo quanto disposto dalle qualifiche superiori

> operazioni tecniche di base (predisposizione attacchi, paranchi, ecc) secondo quanto disposto dalle qualifiche superiori

Il Tecnico di Soccorso in Forra (TSF) è colui che, dopo aver superato con esito positivo tutti i moduli previsti dal piano formativo, è abilitato dal CNSAS ad eseguire interventi in forra con le seguenti mansioni e con le tecniche standardizzate dal piano formativo:> tutte le operazioni previste nelle qualifiche

tecniche precedenti> operazioni tecniche complesse> gestione tecnica e controllo delle figure di OF

ed OSF

Per conseguire ciascuna delle qualifiche sopra descritte è previsto un preciso iter formativo che si articola su vari “moduli”.Questo il numero di giornate richieste:per la qualifica di OF > 9 giorniper la qualifica di OSF > 4 giorniper la qualifica di TSF > 9 giorni

Inoltre, almeno una volta ogni 3 anni è richiesto il modulo di mantenimento (2 giorni).

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diventare soccorritori in forra

> speciale soccorso

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha dettato le regole che definiscono l’iter formativo per la figura di Operatore di Soccorso in Forra. Queste regole, a cui i Servizi Regionali dovranno attenersi, entreranno in vigore nel 2010.

foto roberto frisinghelli

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è una Sezione particolare del Club Alpino Italiano, nata nel 1954, come suo organo tecnico centrale.Composto di circa 7.000 tecnici che operano prevalentemente lungo l’arco alpino e la dorsale appenninica, ha una struttura territoriale composta di 21 Servizi Regionali, 31 Delegazioni Alpine e 16 Delegazioni Speleologiche.

L’attività addestrativa e la formazione degli operatori tecnici sono demandate alle Scuole nazionali, così composte:· scuola nazionale tecnici di soccorso alpino· scuola nazionale tecnici di soccorso speleologico· scuola nazionale tecnici di soccorso in forra· scuola nazionale direttori delle operazioni di soccorso· scuola nazionale medici per emergenza ad alto rischio in ambiente alpino· scuola nazionale medici per emergenza ad alto rischio in ambiente ipogeo· scuola nazionale unità cinofile da valanga· scuola nazionale unità cinofile da ricerca in superficie

Dall’anno di costituzione sono stati compiuti circa 80.000 interventi, portando soccorso a quasi 100.000 persone, impiegando oltre 440.000 volontari.

Con la legge 74/2001 lo Stato italiano riconosce “il valore di solidarietà sociale e la funzione di servizio di pubblica utilità del CNSAS del CAI”

fonte www.cnsas.it > per aggiornamenti [email protected]

il C.N

.S.A

.S. i numeri per allertare il soccorso

In Italia il 118 è attivo in tutte le regioni salvo in quelle riportate di seguitoAbruzzo 800 258239Basilicata 0973 612002Calabria 339 1916666Molise 337 827929Puglia 0874 66500Sicilia 117Umbria 339 2617286

In Europa il numero unico per le emergenze, il 112, ha raggiunto stati di avan-zamento diversi a seconda dei singoli governi.Di seguito la situazione in alcuni paesi europei.Francia 112Austria 112Spagna 112Portogallo 112Slovenia 112Grecia 112Repubblica Ceca 112Norvegia 112Bosnia Erzegovina 94Svizzera 144

112112118118ITALIA EUROPA

Se non c’è copertura di rete, spegnere e riaccendere il te-lefonino e digitare il numero di Soccorso Europeo 112 al posto del Codice Pin. Il cellulare individuerà la rete più forte e po-trà forse consentire di effettuare la chiamata di soccorso.

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CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA 2007 > Stroncone (TR) > sabato 21 aprile 2007

assemblea >>> assemblea >>> assemblea >>> assemblea >>> assemblea >>> assemblea >>> assemblea >>> assemblea

Il giorno 21 Aprile 2007, presso la Sede Sociale a Stroncone (TR) in Piazza della Libertà 1, si terrà l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell’Associazione Italiana Canyoning. L’inizio dell’Assemblea è fissato in prima convocazione alle ore 9.00 ed in seconda alle ore 13:30. L’Assemblea eleggerà il nuovo Consiglio Direttivo in carica per il triennio 2007-2010.

PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE, MODALITA’ DI VOTO, VOTO PER POSTA, DELEGHEIn base al Regolamento AIC, i Soci AIC possono presentare le proprie candidature per la carica di Consigliere del nuovo Consiglio Direttivo AIC, valido per il triennio 2007-2010, fino alle ore 24:00 del giorno 21 marzo 2007. Le candidature per le cariche di Consigliere devono essere presentate, in forma scritta o telematica, al Presidente uscente dell’AIC con almeno 30 giorni di anticipo rispetto alla data in cui si tiene l’Assemblea Elettiva. Ciascuna candidatura deve essere corredata da un documento contenente il curriculum e gli obiettivi che il candidato intende perseguire. Possono votare solo i soci in regola col pagamento della quota sociale. È possibile votare tramite delega o inviando il proprio voto con posta tradizionale.Di seguito i recapiti del Presidente AIC per l’invio delle candidature via posta tradizionale o e-mail:presidenza AIC > c/o Christian VENTO, via Salvatore Quasimodo 24, 06073 Corciano (PG)tel +39 335 7957808, [email protected] approfondimenti su modalità di voto e presentazione delle candidature e la versione integrale del Regolamento AIC si possono trovare sul sito Internet dell’associazione, all’indirizzo:www.canyoning.it/assemblee/assembleasoci2007.htm

ORDINE DEL GIORNO 1. Relazione del Presidente 2. Relazione del Tesoriere 3. Approvazione bilancio consuntivo

2006 e bilancio preventivo 2007 4. Variazione art. 14 del Regolamento

Interno AIC, comma 14.1 e 14.2 5. Elezioni del Consiglio Direttivo 2007-

2010 6. Relazione del direttore della SNC 7. Relazione delle Commissioni 8. Discussione sui progetti (Procanyon

/ Forre Pulite / C6) 9. Raduni, uscite, inziative per l’estate

2007 10. Presentazione raduno 2007 11. Varie ed eventuali

INFORMAZIONI LOGISTICHEresponsabile logistica ed adesioni > Francesco Berticell 347-1379633, tel 0744-60654, fax 0744-607928, [email protected]

come raggiungere il luogo dell’Assembleain auto > Raccordo Orte -Terni. Uscire a Terni Ovest e proseguire per Stroncone (circa 10 km). Da qui superare il lungo Viale Lanzi fino ad arrivare in Piazza della Libertà. Scendere a sinistra per Via San Francesco d’Assisi e girare subito a destra per il parcheggio. La Sede si trova a -2 piani dalla superficie stradale.Per chi proviene da Rieti, alla rotonda dell’Ospedale Civile di Terni proseguire fino al semaforo di Viale Trento, poi ancora dritto fino ad una nuova rotonda e svoltare a sinistra per Via Turati; da qui si prosegue per 7 Km fino ad arrivare a Stroncone.in aereo > Aeroporto Perugia “Sant’Egidio”, a 70 km > www.airport.umbria.itRoma Aeroporti, a 150 km > www.adr.it (nb dall’aeroporto di Roma FCO, treno regionale diretto che porta a Terni in 2h 20’)in treno > Stazione di Terni, raggiungibile con Eurostar sulla tratta Roma-Ancona, o regionale da Orte > www.trenitalia.itDalla stazione partono gli autobus (linea 22) per Stroncone.in nave > Civitavecchia > www.traghetti.com. Dal Porto di Civitavecchia proseguire verso Viterbo-Orte-Terni.

la cena di sabato 21organizzata presso il ristorante La Grotta Di Ugone, a 3 minuti a piedi dal luogo dell’assemblea, ha posti disponibili limitati. Chi intende partecipare alla cena deve pertanto contattare Francesco Berti entro il 18 aprile. Chi dovesse dare disdetta è pregato di comunicarlo. La cena sarà a menu fisso al costo di 23 euro.

variola inferiore ^ piemontefoto matteo maragotto

fac-simile delegaIo sottoscritto nome cognome, intendo delegare il Sig. nome2 cognome2 a rappresentarmi in occasione dell’Assemblea Ordinaria dell’Associazione Italiana Canyoning che si terrà in data 21 aprile 2007 a Stroncone (TR).

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Il 31 dicembre 2006 sono giunte a scadenza tutte le polizze stipulate o rinnovate dal 1° aprile 2006. Le condizioni contrattuali per l’anno 2007 non variano rispetto a quelle del 2006, così come non variano le istruzioni per il rinnovo e la stipula di nuove polizze. ^ La polizza si stipula o rinnova attraverso l’Ufficio Assicurazione dell’AIC, che fa da tramite fra il socio e

l’assicuratore (Studio Mangano)^ Il premio di polizza viene versato direttamente all’AIC che a sua volta attiva la polizza mediante

comunicazione alla compagnia assicuratrice^ La durata della polizza è di un anno solare 1 gennaio 2007 - 31 dicembre 2007^ La copertura assicurativa ha effetto dalle ore 24 del giorno successivo al pagamento del premio da parte del socio (fa

fede la data della ricevuta del versamento). Le garanzie prestate sono raggruppate in tre forme così denominate: BASE, BASE PIU’ ed EXTRA. Il socio sceglie una delle tre forme (vedi tabella garanzie) secondo le proprie esigenze, pagando il rispettivo premio (vedi tabella premi).

I soci che intendono rinnovare la polizza in scadenza dovranno seguire le istruzioni di sottoscrizione e pagamento pubblicate sul sito AIC ed ignorare eventuali avvisi di scadenza inviati dallo Studio Mangano. I soci che intendono stipulare un nuovo contratto trovano tutte le informazioni dettagliate sul sito. La pagina contenente i dettagli sulla polizza, sulle modalità di sottoscrizione, le condizioni contrattuali e la spiegazione del significato delle diverse garanzie è www.canyoning.it/polizza2007/polizza.htm.

Per qualsiasi informazione o chiarimento scrivere a [email protected] o telefonare al +39 333 2263948 (Sara Morando)

TABELLA GARANZIE MASSIMALIBASE

MASSIMALIBASE PIÙ

MASSIMALIEXTRA

Responsabilità civile € 550.000,00 € 550.000,00 € 550.000,00

Infortuni (caso morte) Infortuni (caso invalidità permanente)

€ 15.000,00 € 30.000,00

€ 30.000,00 € 60.000,00

€ 50.000,00 € 100.000,00

Rimborso Spese mediche € 2.500,00 € 5.000,00 € 10.000,00

Spese di rimpatrio € 1.500,00 € 3.000,00 € 4.500,00

Indennità per Inabilità Temporanea a seguito di infortunio (diaria giornaliera) € 25,00 € 35,00 € 50,00

Spese di ricerca e salvataggio € 750,00 € 1.500,00 € 2.250,00

TABELLA PREMI BASE BASE PIU’ EXTRA

Premio anno 2007 € 50,00 € 90,00 € 135,00

polizza del torrentista> assicurazione

In edicola trovate OASIS, storica rivista di ecologia, ambiente, viaggi, con in regalo l’inserto OASIS OUTDOOR.L’inserto è dedicato agli sport acquatici ed è stato redatto, per quanto riguarda il canyoning, con la collaborazione della nostra associazione.Nel corso del 2007 usciranno altri 3 numeri e stiamo cercando articoli e materiale fotografico per le future pubblicazioni.Gli interessati possono contattare il presidente > [email protected]

1. Consegna della medaglia di veterano da parte di Franck Jourdan, presidente della Federation

Francaise de Speleologie, e dell’amico Vincent / 2. laura Sams0’ e Joan Luis Sistero, presidente

del Comite de Barrancs de Catalunya, consegnano a romano la targa Gorgs 2005 / 3. aurent e

Jean Pierre rispettivamente vice Presidente e tesoriere della FFS con Romano alla Gorge du

Cely / 4. n val Bianca insieme a Peyo e Bernard nella pubblicita Resurgence apparsa sul libro

Male Vesse

x8x8x8x8x8x8x8un piccolo riconoscimento a Romano Perotto

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> associazioneAGENDA > cose da fare & cose da ricordare

clue d’Amen ^ valleé du Var ^ Francia

foto stefania martini

V INCONTRO INTERNAZIONALE EFC-ACA-ESEF

Loutra Ypatis, Lamia (Grecia) ^ 1-8 aprile 2007Forre calcaree e molto incassate, tra cui il famoso Gorgopo-tamos, sul massiccio del Monte Iti, a fianco dei Monti Othris e Parnassos. Acqua di origine nivale.Ritrovo a Loutra Ypatis, 250 km a nord-est di Atene.Alloggio in zona, costo a persona a notte con colazione 15/20 €. Costo d’Iscrizone 25 €. Per informazioni:Jacques Cohen Addad > [email protected] Andreou > [email protected] Carlson > [email protected] Viaene > [email protected]

RADUNI DUEMILA07

INCONTRO AIC TORRENTI SERPENTI

Parco del Beigua, Liguria ^ 25-27 maggio 2007Organizzato dal Gruppo Torrentistico Genovese GOA CANYONING, patrocinato dal Parco Naturale Regionale del Beigua.Il Parco, zona di alpinismo, arrampicata, mountain bike ed escursionismo è anche terreno di gioco dei canyonisti genove-si; vi si trovano alcuni bei percorsi molto frequentati anche da chi proviene da oltre appennino. Difficoltà contenute, clima mite e la caratteristica roccia della zona, il serpentino, da cui il nome dell’incontro. Le uscite (Lerca, Prialunga e Leone) sono riservate ai soci AIC e per chi non fa solo forre c’è la possibilità di arrampicare a Sciarborasca, al Pennone e allo Scaggiun da Lellua, di fare alpinismo sul Monte Rama o sul Prou Ballou, di effettuare escursioni, andare in mtb, farsi un bagno in mare ai Piani di Invrea. La partecipazione è gratuita.Info e prenotazioni, ENTRO il 10 Maggio, da inviare via mail a Roberto Schenone > [email protected]

GORGS 2007 - IV TROBADA INTERNACIONAL

Tremp Lleida, Catalunya (Spagna) ̂ 1-3 giugno 2007Organizzato da FEEC (Federació d’Entitats Excursionistes de Catalunya) e FCE (Federació Catalana d’Espeleologia).www.feec.org/Activitats/barrancs/gorgs.phpPer informazioni > [email protected]

RADUNO NAZIONALE APPENNINO CENTRALE

Stroncone, Terni ̂ 21-25 aprile 2007In concomitanza con l’assemblea ordinaria dell’Associa-zione Italiana Canyoning, organizzato del GS Stroncone, con il patrocinio del Comune di Stroncone. Previste uscite giornaliere nelle forre di Prodo, del Casco, d’Ortanza, la Foce, le Fosse, Parrano ed altre ancora. Inoltre possibilità di praticare arrampicata in artificiale e falesia, rafting, kayak, hydrospeed, trekking, volo libero.La quota di partecipazione è di 10 €; per informazioni e prenotazioni contattare Francesco Berti (347.1379633, 0744.60654, [email protected]).

5° RADUNO INTERNAZIONALE AIC

Canton Ticino (Svizzera) ̂ 30 luglio/5 agosto 2007Scelti il lugo e la data, i dettagli del prossimo raduno dell’Associazione Italiana Canyoning sono ancora in via di definizione. Oltre agli aggiornamenti continui sul sito dell’AIC, per avere informazioni si può contattare:[email protected]

PROCANYON

Progetto di riarmo e monitoraggio delle forre italianeInseriti nuovi itinerari in programma oltre ai 25 già realizzati: Rio Margherita - Settequerce (Trentino Alto Adige), Torrente Re (Lombardia), Rio Picchions (Friuli Venezia Giulia), Sammaro (Campania). E prosegue la collaborazione con Kong e Hilti, sponsor tecnici, e con i Parchi Naturali Regionali del Beigua e dell’Aveto, entrambi in Liguria.Bando di partecipazione ed ulteriori info sul sito AIC.

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coordinatori regionaliLe persone a cui rivolgersi per avere informazioni, organizzare incontri, promuovere eventi. Per ognuno di loro è attivo un indirizzo e-mail del tipo: [email protected]

Calabria Natale Amato tel 0964 342193 / 338 7563549Emilia Enrico Malvicini tel 0523 957024 / 333 2607946Romagna Francesco Michelacci tel 0547 673261 / 347 9186715Friuli Venezia Giulia - Carnia Sebastiano Broili tel 348 6965069Friuli Venezia Giulia Romy Siegl tel 040 9381029 / 347 4349947Lazio Alessandro De Simoni tel 329 3212271Liguria - Levante e Genova Gian Luca Biagini tel 010 2464605 / 338 1399802Liguria - Ponente e Nizzardo Fulvio Pastore tel 0184 535923 / 348 7801533Lombardia Mauro Santamaria tel 349 1835818Piemonte - TO e CN, Canavese, Monferrato Dino Ruotolo tel 011 2731197 / 335 6110291Piemonte - Val Sesia, VC, NO, Verbano-Cusio-OssolaPaolo Testa tel 0163 826150 / 347 0436933Puglia Fausto Meleleo tel 0832 248181 / 333 3464460Sardegna Salvatore Richibesu tel 347 8138248Sicilia Diego Leonardi tel 329 9188187Toscana Romano Perotto tel 055 4210677 / 337 337700Trentino Alto Adige Marcello Carli tel 338 5293554Umbria Christian Vento tel 075 5171034 / 329 2592035Valle d’Aosta Andrea Mantovani tel 0165 45726Veneto - Verona Francesco Cacace tel 045 7725445 / 348 3398199Veneto - Vicenza e Bellunese Jvan Chemello tel 347 5968595

iscrizioneQuote associative per l’anno sociale 2007 (con validità fino al 31/12/2007)- socio singolo 25 euro- socio minorenne figlio di socio singolo 12,50 euro- socio sostenitore quota libera (minimo 40 euro) in regalo la t-shirt AIC- associazioni 110 euro (multi-tessera intestata all’associazione), la quota di iscrizione per i Soci è di 14 euro

Il pagamento può essere effettuato nei tre seguenti modi:1. pagamento online > si può accedere direttamente al sistema sicuro di pagamento online e pagare con Paypal, VISA, MASTERCARD, POSTEPAY all’indirizzo:www.canyoning.it/iscrizioni/iscrizioniaic.htm2. CCP (bollettino postale) > versare l’importo dovuto sul CCP n. 11855608 intestato ad Associazione Italiana Canyoning, specificando la causale quota sociale 20073. CCB (bonifico bancario) > versare l’importo dovuto sul conto BANCOPOSTA 11855608 - ABI 07601 - CAB 02600 - CIN “M”, intestato ad Associazione Italiana Canyoning specificando, nell’ordine di bonifico, la causale quota sociale 2007.

biblio-videoteca riservata ai soci AICCanyoning in Francia R. Coppo - L. Dallari - R. Schenone ^ euro 16,00Canyoning in Lombardia P. van Duin ^ euro 22,00Canyoning nel Mediterraneo C. Conca - D. Leonardi - P. Madonia ^ euro 10,00Come fare canyoning C. Conca ^ euro 11,50Figlie dell’acqua e del tempo G. Antonini ^ euro 17,00Gli ambienti di forra - geologia e idrologia P. Madonia ^ euro 5,00Gole & Canyons Vol. 1 - Italia CentraleV. Carlin - T. Dobosz - G. Ecker - A. Pinotti - R. Recchioni ^ euro 15,50Gole & Canyons Vol. 2 - Italia Nord EstM. Biondi - F. Cacace - R. Schenone ^ euro 16,50Gole & Canyons Vol. 3 - Italia Nord Ovest F. Cacace - R. Jarre - D. Ruotolo - R. Schenone ^ euro 19,50 (volumi 1+2+3 euro 46,00)Male Vesse (Vallèe de la Bléone, Francia) S. Coté ^ euro 16,00Profonde Gole M. Sivelli, M. Vianelli ^ euro 10,50Valutazione del rischio da piena in forra P. Madonia ^ euro 4,00

Per gli ordini contattare Cosimo la Gioia ̂ tel 320.4010459 ̂ [email protected] Per effettuare il pagamento:1. pagamento online: si può accedere direttamente al sistema sicuro di pagamento del no-stro Negozio Virtuale e pagare con Paypal, VISA, MASTERCARD, POSTEPAY all’indirizzo www.canyoning.it/acquistiaic/default.asp2. CCP (bollettino postale) > versare l’importo dovuto (comprensivo di spese di spedizione) sul CCP n. 11855608 intestato ad Associazione Italiana Canyoning (specificando la causale) e successivamente faxare la ricevuta alla segreteria (fax 010 3774347).3. CCB (bonifico bancario) > versare l’importo dovuto (comprensivo di spese di spedizione) sul conto BANCOPOSTA 11855608 - ABI 07601 - CAB 02600 - CIN “M”, intestato ad Asso-ciazione Italiana Canyoning specificando la causale e successivamente faxare la ricevuta alla segreteria (fax 010 3774347).Per le modalità 2 e 3 è necessario versare le spese di spedizione (contattare Cosimo la Gioia per conoscerne l’importo)

Associazione Italiana CanyoningConsiglio Direttivo ([email protected])Presidente Christian Vento ([email protected])Vice-Presidente Gian Luca BiaginiTesoriere e Segretario Roberto Schenone ([email protected])Consiglieri Francesco Berti ^ Marco Biasioni ^ Maurizio Biondi ^ Gabriella Russo

Commissione Catasto Paolo Bolis ([email protected])Commissione Tecnica Maurizio Biondi ([email protected])Commissione Scientifica Paolo Madonia ([email protected])Ufficio stampa Piero Golisano ([email protected])Contatti aziende Marco Leonini, Roberto Manca ([email protected])Ufficio assicurazioni Sara Morando ([email protected])Consulente privacy Mauro Santamaria ([email protected])Editoria Cosimo La Gioia ([email protected])Ufficio Coordinatori Regionali Corrado Conca ([email protected])Redazione notiziario Luca Dallari ([email protected])Webmaster Gabriella Russo ([email protected])

Scuola Nazionale Canyoning ([email protected])

associazioni affiliateA.S. Olympic Rock Trieste ^ www.olympicrock.it ^ 040 825222A.S.D. M&N – Movimento e Natura Volpiano (TO) ^ www.movimentoenatura.it ^ 011 9882022 ^ 320 9772806CAI Sezione Alpi Marittime Diano Marina (IM) ^ [email protected] ^ 335 8124109Cica Rude Clan Canyoning Genova ^ www.cicarudeclan.com ^ 347 5038073Compagnia Canyoning CAI Pinerolo Pinerolo (TO) ̂ [email protected] ̂ 0121 202711Etna Canyoning Giarre (CT) ^ www.etnaadventure.it ^ 329 9188187G.A. “C. Battisti” (sottosez. CAI Verona) Corrubbio di Negarine (VR) ^ www.cesarebattisti.org ^ 045 8018833G.E. H2otto Cesenatico (FC) ^ [email protected] ^ 347 9186715G.S. CAI Malo Malo (VI) ^ www.speleomalo.it ^ 347 5968595G.S. CAI Sezione Varallo Varallo (VC) ^ www.caivarallo.it ^ 347 0436933G.S. Besenello Rovereto (TN) ^ www.speleocanyon.it ^ 349 4442044G.S. Leccese ‘Ndronico Lecce ^ www.ndronico.it ^ 0832 248181 ^ 338 8947823G.S. Stroncone Stroncone (TR) ^ www.stronconespeleocanyon.com ^ 347 1379633G.T. Albatros Monterotondo Scalo (RM) ^ [email protected] ^ 0773 479055 ^ 328 0671599G.T. X-Gatt Canyoning Introbio (LC) ^ www.x-gatt.com ^ 0341 980341GOA Canyoning Genova ^ www.cailiguregenova.it ^ 348 1541706G. Zompafossi Montefranco Montefranco (TR) ̂ [email protected] ̂ 392 5259385MKF Vara Chiavari (GE) ^ www.mkfvara.org ^ 338 2819725Monrosa Canyoning Balmuccia (VC) ^ www.monrosarafting.it ^ 0163 75298Odissea Naturavventura Nave (BS) ^ [email protected] ^ 348 2214569Piemonte Canyoning Pinerolo (TO) ^ [email protected] ^ 335 6110291Slow Canyon Team Roma ^ [email protected] ^ 335 7516223Toboga Club Latina ^ www.torrentismo.it ^ 329 3212271Toscana Canyoning Team Firenze ̂ [email protected] ̂ 333 3560368

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Data N. Corso Direttore Tipo corso / PV Note

06/03-24/03 2007 0706 1° livello C. Gatti Locale / Terni Chiusura iscrizioni 28/02/2007

25/03-31/03 2007 0705 2° livello G. Pizzorni Nazionale / Sardegna Chiusura iscrizioni 01/03/2007

26/03-30/03 2007 0704 1° livello R. Schenone Nazionale / Sardegna Chiusura iscrizioni 01/03/2007

02/04-08/04 2007 0712 2° livello M. Frova Nazionale / PC In fase di definizione

04/04-08/04 2007 0711 1° livello M. Frova Nazionale / PC In fase di definizione

04/04-13/05 2007 0721 1° livello P. Spreafico Locale / IM Chiusura iscrizioni 31/03/2007

02/05-06/05 2007 0710 1° livello A. De Simoni Nazionale / BN Chiusura iscrizioni 31/03/2007

17/06-21/06 2007 0702 3° livello R. Coppo Nazionale / Francia Chiusura iscrizioni 15/05/2007

18/06-24/06 2007 0703 2° livello D. Ruotolo Nazionale / Francia Chiusura iscrizioni 15/05/2007

03/06-07/06 2007 0709 1° livello R. Siegl Nazionale / UD Chiusura Iscrizioni 11/05/2007

08/07-14/07 2007 0707 2° livello M. Biasioni Nazionale / TN In fase di definizione

08/05-12/06 2007 0722 1° livello L. Dallari Locale / GE Chiusura Iscrizioni 13/04/2007

SCUOLA NAZIONALE CANYONING “federico tietz” > CORSI DI TORRENTISMO

Sul sito internet dell’Associazione Italiana Canyoning si può trovare il calendario dei corsi della Scuola Na-zionale Canyoning in programma per il 2007; alcuni di questi sono ancora in via di definizione pertanto il calendario è in continuo aggiornamento.Nella tabella a fianco, il palinsesto previsto al momento della stampa di questo numero di canYoning