Camminiamo Insieme Natale 2014 - gennaio 2015

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Natale 2014 - Gennaio 2015 - n. 395 pro manuscripto Buon Natale!

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CAMMINIAMOINSIEMEBollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi

Natale 2014 - Gennaio 2015 - n. 395pro manuscripto

Buon Natale!

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Tra pochi giorni sarà di nuovo Na-tale. E gli uomini in un modo o in un altro lo vivran-no. Non si può far diversamente. E’ un giorno come gli altri che arriva e non si può far di-

versamente se non viverlo come normalmente si fa con tutti gli altri giorni. Ci sono infatti di-versi modi di accoglierlo e di viverlo. Qualcuno passerà questo giorno senza sapere che avveni-mento lo ha fatto nascere e che cosa significhi far Natale. Altri, pur sapendo che cosa significa Natale per i cristiani, lo vivranno senza far nes-sun riferimento al mistero che viene celebrato. Per noi invece, che sappiamo e che desideriamo viverlo nel suo significato più profondo, vuol

Buon Natale!

NATALE: DIO CI AMAdi don Giuseppe Raimondi - parroco

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dire prendere coscienza che Dio ci ama. Ecco al-lora a voi che ancora una volta condividete con me e io con voi questa gioia, il mio più grande e significativo augurio.

BUON NATALECarissimi, vi dico queste parole e soprattutto vi faccio questo augurio con tutto il mio cuore. Pas-siamo insieme ancora un nuovo Natale. Ne ab-biamo vissuti tanti: 23! Se ogni Natale è sempre bel-lo, questo, vi assicuro, ha un sapore tutto particola-re. E i motivi sono diversi. Ne conoscete senz’altro alcuni. Per un parroco le feste grandi del Signo-re sono un’occasione per sentirsi maggiormente padre, quindi responsabi-le della vita cristiana di tutti coloro che, in nome del Signore, gli sono sta-ti affidati. In tutti questi anni ho sempre cercato di vivere i miei rapporti con voi cercando solo ed uni-camente di aiutarvi a conoscere, ad accogliere e ad amare il Signore. Il Natale che stiamo per vivere sia allora una nuova occasione per cre-scere tutti insieme in questo grande e immenso amore. Qui in questo bambino che di nuovo si presenta a noi nel mistero della sua nascita, si trova la nostra più vera ed autentica ricchezza. Accogliendolo e poi vivendo il suo amore tutto si illumina, tutto trova il suo significato. Ecco allora il mio augurio.

VI AUGUROVi auguro di prendere coscienza che siete gran-demente amati dal Signore. Convincetevi, ca-rissimi, che questa è la scoperta più grande e fondamentale della vita. Tutto il resto passa in secondo ordine. Convinto di questo in tutti que-sti anni che ho vissuto con voi non ho fatto altro che chiedere al Signore di farvi questa grazia. Immersi nel suo amore che è grande e immenso, che non fa distinzioni di persone, noi affrontia-

mo la battaglia della vita con serenità, con la certezza che il bene trionferà presto o tardi.E allora dico alle famiglie: fate posto al Signo-re, fateglielo in questo nuovo Natale, come pure ogni domenica con la Messa festiva. Sappiate che quando il Signore abita con voi, è presente in casa vostra, il suo amore vi aiuterà con grazie particolari. So che oggi più che mai avete pro-blemi di vario genere. Alle famiglie che vivono

particolari situazioni di sofferenza dico: sappiate che il Signore è con voi, non scoraggiatevi. Se gli farete posto avrete più luce per guardare avanti, avrete più forza per conti-nuare il vostro cammino.Faccio gli auguri anche ai giovani. Carissimi gio-vani, non so se verrete, come si dice, a fare Natale accostandovi al Signore con una buona confes-sione e ricevendolo poi nel vostro cuore. Sappiate che qui nel quartiere c’è una comunità, la vostra

parrocchia, che vi ama e prega sempre per voi. Non dimenticate quei felici momenti trascorsi in questi ambienti nati e conservati tuttora per voi. L’oratorio è sempre lo stesso: vuole il vostro bene offrendovi momenti di formazione perché l’amore del Signore sia sempre più conosciuto e radicato nei vostri cuori. Se ora l’oratorio è fuori dalle vostre attenzioni, non dimenticate però il Signore.Poiché nel nostro oratorio c’è un buon gruppo di adolescenti che vanno ormai verso la piena gio-vinezza, anche a voi dico: buon Natale! Quando vi vedo in oratorio, quando partecipate agli in-contri programmati per voi, per la vostra cresci-ta umana e cristiana, vi dico sinceramente che provo una grande gioia. Siete infatti la speranza della nostra parrocchia e soprattutto dell’orato-rio. Carissimi, auguri di buon Natale. Non ho regali particolari da darvi, ma vi offro quello che forma il tutto della mia vita: Gesù. E’ Lui che rende bella la vita. E’ Lui che dà senso e signifi-

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Le celebrazioni per il tempo di Natale

cato ad ogni cosa, compresa l’esistenza stessa. E Lui non delude mai. Ne sono fermamente sicuro. Accoglietelo allora nel vostro cuore e lasciatevi amare come Lui solo sa amare.Agli anziani, agli ammalati, anche se lasciati per ultimi, il mio augurio non è meno sentito e tan-tomeno insignificante. Mi trovo tra voi. Ormai sono uno di voi anche se la passione e l’amore per la comunità parrocchiale e quindi per tutti i sanfereolini, è ancora vivo e sempre più deciso a spendersi per tutti fino alla fine. Vi auguro un felice Natale. Sappiate che il Signore nasce anche per voi. Lui non guarda all’età, guarda il cuore. Apritegli allora il vostro cuore, anche se ha qualche difficoltà. Lui non ve lo guarisce, lo sapete bene, ma lo riscalda del suo amore. E questo vale molto di più. Con il vostro cuore pieno del suo amore potrete riscaldare tanti altri

cuori, specialmente quelli dei vostri figli e dei vostri nipoti.

E ALLA PARROCCHIA?Auguro non solo di aiutare tutti i sanfereolini a vivere nei dovuti modi il mistero della nascita del Figlio di Dio, ma di essere sempre più se-gno vivo e concreto nel quartiere dell’amore che questo dono del Padre ha fatto e continua a fare all’umanità intera. E voi carissimi fedeli che sempre amate non solo la comunità par-rocchiale, ma anche noi sacerdoti, chiedete al Signore che i vostri sacerdoti continuino a farvi conoscere l’altezza, la profondità e la meraviglia dell’amore di Dio per tutti e per ciascuno di voi. E anche voi ricordateci al Signore perché non vi deludiamo con la nostra vita. E allora Buon Natale dai vostri sacerdoti!

CONFESSIONI• ragazzi quarta elementare: sabato 20 di-

cembre ore 10 a S. Fereolo • ragazzi quinta elementare: domenica 21

dicembre ore 14,30 a S. Fereolo• ragazzi medie: lunedì 22 dicembre ore 15

a S. Fereolo• adolescenti e giovani: martedì 23 dicem-

bre ore 19 a S. Fereolo• giovani e adulti:

- martedì 23 dicembre ore 21 in S. Fe-reolo- mercoledì 24 dicembre, Vigilia di Nata-le, i sacerdoti sono a disposizione al mat-tino a S. Fereolo dalle ore 9,30 alle 11,30 e - nel pomeriggio - dalle ore 15 sia a S. Fereolo che al S. Cuore

CELEBRAZIONI MERCOLEDI’ 24 DICEMBREVIGILIA DI NATALEDalle ore 22 nella Chiesa del S. Cuore: veglia e celebrazione della Messa della notte di Natale.

GIOVEDI’ 25 DICEMBRENATALE DEL SIGNORE GESU’S. Messe a S. Fereolo: ore 8 – 10 – 11,30 - 18S. Messe al S. Cuore: ore 9 - 10,30

MERCOLEDI’ 31 DICEMBREULTIMO GIORNO DELL’ANNOOrario sante Messe:- a S. Fereolo ore 8,30- la Messa delle ore 18 si celebra al S. Cuore GIOVEDI’ 1° GENNAIOCAPODANNOOrario sante Messe:- a S. Fereolo ore 8 – ore 11,30 - al S. Cuore ore 10,30 – ore 18 S. Messa per la pace nel mondo.

MARTEDI’ 6 GENNAIO FESTA DELL’EPIFANIAOre 15,30 a S. Fereolo: benedizione di tutti i bambini.

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Vi sono alcuni momenti della nostra vita nei quali si fa un po’ il resoconto di come stanno andando le cose. Uno di questi è proprio l’ulti-mo giorno dell’anno. In questa circostanza in-fatti, mentre ci si prepara a chiudere un anno ed aprirne un altro, si passano in rassegna le cose che si lasciano alle spalle e pensando al nuovo anno si nutrono diverse speranze. E così nel ri-pensare al passato e guardando al futuro si tira-no un po’ le somme, si fanno un po’ di conti. Ci auguriamo che ognuno, facendo un buon esame di coscienza si prepari ad un futuro migliore. Se questo vale per ognuno di noi e per le nostre famiglie, lo stesso deve avvenire per la comu-nità parrocchiale. Ecco ciò che il vostro parroco pensa mentre con voi chiude un altro anno e ne apre uno nuovo. Sono riflessioni ad alta voce che non vogliono essere un’esaltazione di ciò che il Signore ci ha dato di compiere, nè tanto meno un testamento. Ecco allora tre riflessioni.

IL NOSTRO QUARTIEREMolto spesso penso al quartiere consapevole che è in questa terra che la parrocchia deve evan-gelizzare. Conoscere la terra, conoscere i suoi abitanti e le loro origini con i loro usi e costumi è fondamentale per il sacerdote che deve rag-giungere tutti per portare a ciascuno l’annuncio della buona novella. Non si può amare e tanto meno servire se prima non si conosce. Non so quanti siano veramente a conoscenza della realtà del nostro quartiere. Si conside-ra giustamente realtà di periferia, lo è vera-mente anche se tutti si sentono legati alla cit-tà. Per quanto riguarda il numero di abitanti, è il più popoloso della città. Infatti si presume che raggiunga per ora circa 10.000 abitanti, e nel prossimo futuro andrà ancora aumentan-do. Basti pensare ai nuovi caseggiati in attesa

RIFLESSIONI DI FINE D’ANNO

di essere venduti e a quelli che verranno nel-la grande spianata delle vecchie officine ABB e sul terreno della Pharmagel. Se questa è la realtà edilizia, ciò che lo caratterizza in parti-colare è il suo tessuto umano. Vediamo infatti che la maggior parte delle case popolari della città si trova in questo quartiere. C’è poi una grande varietà anche nella qualità delle abita-zioni. Vediamo infatti una grande differenza tra i caseggiati costruiti negli anni dello sviluppo e quelli costruiti recentemente. Ma ciò che fa impressione a chi è un po’ attento alle persone, è scoprire che in questi vent’anni vi è stato un grande cambiamento degli inquilini delle case popolari. Se in un primo tempo erano occupate dai giovani sposi italiani arrivati soprattutto da altre parti della città, ora sono subentrate molte famiglie venute da terre lontane. Basta leggere i nomi sui citofoni. Guardandolo e conoscendolo sempre di più, è

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un quartiere che come gli altri della città ha i suoi problemi, le sue caratteristiche, ma anche tante cose belle.

LA VITA PASTORALE E SPIRITUALEUn prete, soprattutto se è parroco, vive normal-mente la sua vita animata e coinvolta sempre più nella pastorale. Ttutto quanto, il suo cuore e il suo amore al Signore, lo sollecita a realizzare il bene di coloro che gli sono stati affidati. Sot-to un certo aspetto la sua vita si identifica con la pastorale. L’elaborazione dei piani pastorali parrocchiali serve sia per sostenere e ravvivare la fede, sia per farla nascere in chi si apre al Signore.In questi anni la nostra parrocchia ha cercato sempre di seguire le indicazioni del Vescovo, ma anche di concretizzarle nella nostra concre-ta realtà. Siamo passati da un forte e articola-to progetto di pastorale missionaria impronta-to all’evangelizzazione per arrivare ora ad uno spirito missionario più semplice e fecondo. Ora desideriamo essere significativi per il quartiere lasciandoci lavorare dalla Parola di Dio e dalla preghiera per diventare significativi. La missio-narietà ora è nel nostro stile di vita, aperto e accogliente verso tutti, e con il servizio della Ca-

ritas. Con tutto questo cerchiamo di far cresce-re la comunità nella conoscenza del Signore e nell’accogliere il suo amore, ma anche di servire il quartiere cercando soprattutto di testimoniare a tutti e a ciascuno che qui c’è una particolare porzione di popolo che crede in Dio, che spera nel suo amore e vuole servire ogni fratello.A tutti coloro che lavorano per la pastorale vada il mio grazie e il mio augurio. Spesso vi penso e sempre vi raccomando al Signore. Siate sempre generosi in questo servizio.

LA CARITAS PARROCCHIALEUn parroco cerca di voler bene a tutti, di aiu-tare tutti ad aprirsi e ad accogliere il Signore. Nel vivere questa preoccupazione non può non avere a cuore chi sta vivendo situazioni difficili, chi vive sotto il peso della croce per povertà, malattia, problemi esistenziali. Non potendo ar-rivare a tutti, ecco allora che con la comunità dà vita alla Caritas. Questa infatti è l’espressione dell’apertura e del servizio al quartiere. E quindi si rivolge prevalentemente a chi vive situazioni di particolare necessità. Guardando a cuore aperto e con vivo senso di gratitudine al Signore, a ciò che ha fatto la no-stra Caritas in questi anni, non possiamo far

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altro che ringraziare il Signore in primo luogo e poi tutti i volontari che si prestano per i nu-merosi servizi che svolge. Diciamo grazie al Si-gnore perché è lui che facendoci sperimentare il suo amore nel profondo del cuore ci invia poi ai fratelli poveri e in difficoltà.Il nostro grazie va anche ai volontari. Sono tan-ti. Tutti generosi nel servire con disinteresse. Se non ci fossero non potremmo servire il quartie-re. Dico grazie anche a chi nel silenzio con la sua generosità sostiene le iniziative della Cari-tas. Sono tanti. Li incontro normalmente nel si-lenzio quando apro la busta chiusa trovata nella cassetta della posta, in quella stretta di mano con l’offerta per i poveri, quando qualcuno por-ta ciò che è stato raccolto nelle case dove ci si raduna per l’ascolto della Parola di Dio, oppure il contributo di alcuni gruppi del quartiere, e poi coloro che ogni settimana mettono il loro sac-chetto di generi alimentari silenziosamente nel cesto in Chiesa.A tutti i volontari della Caritas dico: andate avanti, non scoraggiatevi. A chi ci aiuta: se ap-pena potete, continuate ad aiutarci con le vostre offerte e con i sacchetti. Il Signore che vive nei poveri ha bisogno di voi. Cerchiamo anche in questo Natale e nel prossimo anno di essere la

mano di Dio che soccorre e aiuta chi versa in ne-cessità. Il Signore vi riserva qualcosa di grande nella sua casa.

AVANTI CON TANTA FIDUCIAQuesta riflessione ad alta voce che come vostro parroco vi ho voluto comunicare al termine di questo anno, vuole solamente invitare tutti ad andare avanti con fiducia, con tanta speranza. Gli anni passano, ma l’amore del Signore non viene mai meno. Le parole degli uomini passano pure loro, ma il suo progetto d’amore su di noi e sull’umanità intera non viene mai meno, anzi va verso la sua piena realizzazione. Le difficoltà ci saranno sempre, non siamo ancora in paradi-so. Il bene che stiamo facendo sta lasciando un segno nel cuore di tanti sanfereolini e nel quar-tiere, anche se nessuno se ne accorge. Lo vede il Signore. E questo ci basta. In questo Natale che per me ha un significato particolare, prego per tutti voi impegnati in par-rocchia. Chiederò in modo particolare al Signo-re che ci faccia sperimentare nel profondo del nostro cuore e nel cuore di questa nostra amata comunità parrocchiale il suo grande amore e la gioia di essere e di lavorare nella sua e nostra amata parrocchia per il bene di tutto il quartiere.

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In questo mese, data la raccolta delle intenzioni delle Messe per il nuovo anno, la generosità si è fatta sentire in modo concreto e significativo. Non è che negli altri mesi non sia concreta e significativa, ma qui tocchiamo con mano che buona parte dei fedeli vuole veramente aiutare con un’offerta la comunità parrocchiale. Ecco quanto abbiamo raccolto in queste mese (im-porti in euro): 60 per l’oratorio; 20 per Maria Bambina; 50 per l’oratorio; 90 per l’oratorio; 20 per l’oratorio; 10; 50 per l’oratorio; 30 per la comunione anziani; 100 per l’oratorio; 30 per la comunione anziani.

PER I DEFUNTIIl gruppo di ginnastica “Arcobaleno” ha offerto 130 euro a suffragio della defunta Getilli Van-da. La defunta è stata iscritta alle Messe per-petue. Un gruppo di persone del Palazzo di via Leo-nardo da Vinci 15 offre 80 euro per una Messa a suffragio di Getilli Vanda. La Messa sarà ce-lebrata il 25 febbraio alle ore 18 in S. Free-olo.Alcune amiche di S. Fereolo di Cattivelli Domenica hanno of-ferto 130 euro. La de-funta è stata iscritta alle Messe perpetue.

S. CUORE(importi in euro) 50; 50; 50; 1250,00 dal-la domenica di fine mese novembre; 70; 130; 230; 60; 150;

25; 10; 60; 240; 40; 240; 40; 50; 70; 340; 75; 50; 410; 40; 170; 30; 100; 80; 20; 90; 5; 110; 20; 10; 70; 30; 210; 20; 30; 50; 20; 140; 10; 30; 70.

A TUTTI GRAZIECome sempre un sincero grazie a chi ha offerto in occasione della prenotazione delle messe per il nuovo anno. Anche ciò che si offre per la Chiesa va a suffragio dei propri defunti. Nulla va perduto di ciò che si offre per le necessità della casa del Signore. Lui infatti ricompensa tutti coloro che amano e aiutano la sua Chie-sa. Alla riconoscenza del Signore, ecco anche quella del parroco. Ciò che riceviamo, va tutto per i nostri debiti e per la vita della comunità.

LA VOSTRAGENEROSITA’

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Il dono dell’Intel-letto, dal latino: “ in tu s - l ege r e ” , cioè: “leggere dentro”, ci dà la possibilità di ca-pire le cose non dal nostro punto di vista, che può essere anche uma-no e prudente, ma

dal punto di vista del Signore. Ci vuole, quin-di, la fede che ci fa vedere i vari avvenimenti della vita alla luce del piano della Provvidenza divina e non di una programmazione umana. Quello che il papa S. Giovanni XXIII chiamava i “segni del tempo”.Per poter arrivare a questo, però, è sempre ne-cessaria una approfondita riflessione unita ad una umile preghiera per chiedere al Signore che ci aiuti a lasciare in disparte le nostre vedute umane per dare la precedenza al suo progetto di vita, al suo disegno di salvezza che raggiun-ge tutti.

FRAMMENTI DI VITA QUOTIDIANA1. La bambina e la nonna. Le hanno detto: “Mettiti l’altro vestito perché tra poco arrive-rà gente!” Papà e mamma di-scutevano tra loro stranamen-te sotto voce, uomini vestiti di scuro parlavano con papà di addobbi e di manifesti.Le hanno detto: “La nonna è andata in Paradiso!” e la mamma aveva gli occhi lucidi

e rossi. Duran-te le preghie-re della sera, la bambina inseguì il v i a g g i o della nonna con la sua puerile fan-tasia, ma era un viaggio popolato da spaventi e da domande: “Ma, dov’è il Pa-radiso? La nonna andrà in Paradiso con quei capelli che non le stavano mai pettinati? Ma quanto ci vuole a risorgere?”. Tra quelle do-mande, la bambina si smarrì e incominciò a piangere..2. Nella vita ci sono certi momenti di frenesia e di scontentezza nei quali sembra che tutto vada storto: le varie scadenze arrivano troppo presto e ti tolgono il sonno. Arrivi a casa già nervoso per il lavoro o per il viaggio e trovi anche dei musi lunghi e non riesci a capire perché sia il caso di fare tante storie per cose da nulla: la moglie si risente per una battuta infelice, anche

I doni dello Spirito Santo

L’INTELLETTOdi don Marco Avogadri

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se spiritosa, i ragazzi non finiscono di litigare tra loro per delle sciocchezze. A finire l’opera, entrando in garage troppo in fretta, prendi la curva stretta e la fiancata della macchina resta segnata...e non puoi dare la colpa a nessuno! Che vita balorda!La mattina dopo, percorrendo la strada di sem-pre per il lavoro, dopo giorni di nebbie e di fo-schie, ti sorprende il vedere le montagne nitide e fatte così vicine dal vento della notte ed il meraviglioso azzurro di un cielo che ti fa scio-gliere ogni tensione. 3. Non posso lamentarmi dei miei figli: studia-no, lavorano, danno una mano alla mamma a sparecchiare la tavola, tengono abbastanza or-dine nella loro camera, sono educati coi nonni, ma nei giorni di festa, non vogliono più venire alla S. Messa! Vengono a Natale, a Pasqua e quando c’è la S. Messa per i famigliari defunti, tutto qui!Qualche volta ne parlo con loro, mi dicono che pregano, credono in Dio, ma non capiscono perché devono andare a Messa tutte le Dome-niche!lo non riesco a pensare una domenica senza S. Messa, loro, invece, pur così educati, pensano diversamente! Ecco il mistero della libertà! Non

si può far altro che pregare e sperare!

PREGHIERA E RIFLESSIONEInvoco lo Spirito Santo perché effonda il dono dell’Intelletto.Questo dono ci fa penetrare nell’intimo del mi-stero di Dio, cogliendo la radice unitaria da cui scaturiscono tutte quelle verità che sono alla base della nostra vita di fede: creazione e re-denzione, l’alleanza di Dio con l’uomo, la pre-dicazione del Regno, la morte e la risurrezione, la S. Scrittura e la tradizione.Questo dono di uno sguardo profondo, affet-tuoso ed unificante, lo si riceve e lo si sviluppa sottomettendosi sempre al giudizio della Parola di Dio quale è proclamata, spiegata e testimo-niata nella comunione della fede ecclesiale e perseverando nella preghiera contemplativa e nella lectio divina (C. M. Martini, Tre racconti dello Spirito).Il dono dell’Intelletto rende attenti alla Paro-la di Dio che, come luce amica, offre fiducia, perché rivela l’infinito amore del Padre che si prende cura delle sue creature e salva i suoi figli.... Il dono dell’Intelletto rende semplici e genuini ed apre la mente a comprendere le

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S. Scritture, ed allora, può capitare che quello che tante volte si è sentito leggere in Chiesa, un bel giorno, sotto l’incalzare delle doman-de essenziali o per l’occasione di un dramma che non lascia scampo, diventa, all’improvviso, luminoso e comprensibile. Ecco, allora, che i fatti sopra ricordati, diventano comprensivi ed istruttivi.1. La bambina che saluta la nonna per l’ultimo viaggio terreno, rivolge il suo sguardo suppli-chevole e fiducioso al Tabernacolo (la casetta di Gesù, come le hanno insegnato) e, proprio di là, viene la Parola: “Io sono la risurrezione e la vita, chi vive e crede in me, anche se morto, vivrà! (Gv. 11,25).Quindi, il morire, che ha fatto piangere la bam-bina ed ha arrossato gli occhi della mamma, per la nonna, vuol dire: “Entrare nella vita di Gesù!”.2. La frenesia di giornate stressanti ed oppri-menti oltre il sopportabile, viene vinta dalla voce così mite e discreta, eppure così vera e persuasiva che dice: “Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi darò risto-ro!” (Mt. 11,28). Parole che ti fanno conoscere Gesù come l’amico che ti dona la pace, che co-nosce le tue fatiche e che ti regala il riposo.3. I genitori scoraggiati dall’impressione di non essere riusciti ad educare alla fede i loro figli, vengono provvidenzialmente raggiunti dall’in-discutibile promessa di Gesù: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me!” (Gv. 12,32) e trovano motivo di sperare. Là dove non sono bastati l’esempio, l’insegnamento ed il precetto, sarà decisiva l’attrattiva di Gesù crocifisso…

A questo punto, penso, sia molto importante fare almeno due osservazioni:• Gesù ha detto: “Io sono la vite, voi i tralci”, quindi Lui vuole avere bisogno di noi per pro-durre frutti di salvezza e, nel nostro caso, Dio vuole aver bisogno della nostra voce per far arrivare la sua Parola ai fedeli, quindi, i lettori che si prestano a proclamare la Parola di Dio nella celebrazione della S. Messa (sia feriale che festiva) devono rendersi conto che in quel mo-mento, mettono a disposizione del Signore la

loro voce. Ab-biano la pre-occupazione di scandire bene le pa-role e di avere il m i c r o -fono a g i u s t a d i -stan-za: è P a -r o -l a di Dio e, in quel momento, può generare conversioni in chi l’ascolta! Leggendo la storia della vita dei Santi, si viene a conoscere come tante volte la loro conversione è iniziata proprio dall’aver ascoltato la Parola del Signore proclamata nel-la S. Messa. Lo Spirito Santo che hanno ricevu-to nel Battesimo e perfezionato nella Cresima, in quel momento, con il dono dell’Intelletto, ha fatto capire loro che, se volevano salvarsi, do-vevano prendere quella Parola di Dio che ave-vano ascoltato e viverla nella loro vita, cioè, dovevano “convertirsi”!• E’ un auspicio anche di papa Francesco che ogni famiglia tenga sempre a portata di mano almeno il Vangelo ed ogni giorno, specialmen-te alla sera, leggerne almeno una pagina. Servi-rebbe molto per sentirsi uniti e, pregando insie-me, la famiglia potrebbe avere dal Signore tutti quegli aiuti necessari e sufficienti per superare le inevitabili difficoltà e prove quotidiane della vita.Perché lo Spirito Santo possa agire con il dono dell’Intelletto, è, però, necessario che i fedeli, venendo in Chiesa per partecipare alla S. Mes-sa, amino un po’ di più il silenzio ed il racco-glimento! Le distrazioni volontarie, e sono le più numerose, impediscono allo Spirito Santo di agire e, quindi, rendono inutili tante pratiche religiose.

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Con grande gioia mi appresto a vivere un ulte-riore passo del mio cammino vocazionale verso il sacerdozio nella Chiesa Cattolica e per la Chiesa di Lodi. Ripensavo in queste settimane di pre-parazione all’Accolitato alle volte in cui fedeli e amici sovente ripetevano in questi anni: «Ettore ma quanto ti manca per diventare Sacerdote?». È un gioioso ritornello che dice l’attesa del Santo Popolo di Dio che “ha fame e sete” del Cristo e dei suoi Ministri. Quella domanda che apparentemente sembra in-terpellare solo il kronos, ovvero la successione degli eventi e il tempo che scorre, in realtà mi ha sempre obbligato a verificare la qualità del tempo dedicato alla formazione in Seminario. Un tempo

che è kronos ma anche kairos, tempo di Grazia, in cui Dio performa e trasforma.A questo punto del mio cammino il tempo che manca potrebbe non essere molto. Tuttavia, la vera domanda dovrebbe essere: “Cosa mi manca per diventare Sacerdote?”. Questo è l’interroga-tivo che mi aiuta a vivere il tempo quantitativa-mente lungo del seminario come primo “spazio” necessario per diventare un buon sacerdote. «Il tempo è superiore allo spazio», questo vuol dire che tutto il tempo della mia vita sarà lo spa-zio a disposizione che Dio mi concederà per di-ventare ciò che contemporaneamente desidero e devo essere. Il seminario è quello spazio iniziale che mi intro-

SONO UN ACCOLITO!di Ettore Penza

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duce al “tempo della conformazione” in cui sono chiamato ad assumere la fisionomia di Gesù. Ecco spiegato perché vi sono delle mete inter-medie, i cosiddetti ministeri, proprio perché in seminario cerchiamo di crescere in questa “as-similazione” progressiva dei tratti caratterizzanti la persona del Cristo: la sua umanità, il suo stile, il suo sguardo, la sua psicologia, la sua capacità di amare, di perdonare ed affrontare la sofferen-za fisica e spirituale. Tutto il tempo della vita è “tempo della conformazione” alla fisionomia di Gesù. Ora ci si potrebbe chiedere: se c’è tutta una vita a disposizione, per quale ragione è necessa-rio il tempo del Seminario?Si chiarifica allora la pertinenza di quella do-manda del popolo di Dio di cui parlavamo in principio e a cui siamo debitori di una risposta: «Quanto ti manca Ettore? Perché così tanti anni riservati alla formazione in Seminario?». Da buon peccatore pubblico, mi manca molto per assomi-gliare almeno un po’ a Cristo, tuttavia mi consola il fatto che per realizzare almeno un po’ questa somiglianza, Dio mi concede il “tempo della vita” di cui tutti (laici, sacerdoti e seminaristi) possia-mo beneficiare (in tempi più o meno lunghi). È altrettanto necessario, ed irripetibile per noi se-minaristi, “il tempo del Seminario”, lo spazio che Dio mi sta concedendo per far mia quella che un grande teologo chiamava «la Fisionomia dell’autentico uomo di Chiesa». Quanto è neces-sario questo tempo! Mi sta dando le coordinate per essere uomo ecclesiale. Sta formando il mio “io” affinché esso impari a dire sempre e prima di tutto “noi”.Noi che siamo chiamati a di-ventare pastori non possiamo trascurare questo tempo.Io che desidero diventare uomo di Chiesa, non posso fare a meno della comunità del Se-minario, la quale, mi dà la for-ma della Chiesa. Quanto deve essere forte il riferimento alla Chiesa per un seminarista che desidera avere la fisionomia di Gesù. Tanto più nel nostro tem-po, in cui sovente si proclama: «Gesù sì, Chiesa no!».Ricordo già da adolescente la

voce di questa critica! Quanti amici ho sentito criticare in maniera spietata la Chiesa! Magari dentro la Chiesa! A volte a sproposito certo, altre volte invece con cognizione di causa, forse per-ché “scottati” da esperienze ecclesiali negative.Abbiamo bisogno di conoscere la Chiesa per amarla a farla amare. Henry de Lubac descrive mirabilmente il vero uomo ecclesiastico: «Egli ne ama il passato, ne medita la storia, ne venera e ne esplora la tradizione. Si guarda dal confondere l’ortodossia o la fermezza dottrinale con la gret-tezza e la pigrizia mentale e si ricorda che uno dei suoi compiti è di illustrare agli uomini del suo tempo le cose necessarie alla salvezza, la Chiesa ha rapito il suo cuore. È la sua patria spirituale». Il cuore del Sacerdote è per Cristo e per la Sua Chiesa! Non può essere diviso!Il sacerdote con il suo ministero testimonia que-sta inscindibile unità, con Cristo nelle Chiesa sempre. Ad ogni costo deve dire et-et! Abbiamo tanti motivi per essere fieri della nostra appartenenza alla “vigna del Signore” come ama chiamarla il caro Benedetto XVI. Con il prossimo passo la mia vita si lega sempre più alla vita di questa bella “vigna” e al suo cuore pulsante: l’Eucaristia. La presenza permanente di Gesù nell’Eucaristia unitamente alla Sua Parola costituisce l’unica e vera ricchezza della Chiesa. La Chiesa è ric-ca! Ecco allora che la “fisionomia dell’autentico uomo di Chiesa” diventa tipicamente Eucaristica, «egli si radica in essa, si forma a sua immagine, s’inserisce nella sua esperienza, si sente ricco del-le sue ricchezze.»La Chiesa nella persona del nostro Vescovo mi

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E’ stato bello vedere Gesù bambino in palestra. Ogni anno vi ritorna. Era là piccolo, ma già con la voglia di vivere e forse anche di giocare. Non sappiamo se a calcio o a pallavolo o a pallaca-nestro. Una cosa è certa: Lui sta bene anche in palestra davanti alla rete tesa per la partita. Sta bene pure sul campo di calcio. Forse il suo po-sto è quello di centro avanti. Non sappiamo. Ma lui sa giocare bene e in ogni posizione. E questo perché?

E’ LUI CHE HA INVENTATO LO SPORTSe ogni cosa nasce dal suo cuore pieno d’amore, dobbiamo dire che anche l’attività sportiva che si esprime in numerosi sport viene agli uomini, ma in particolare ai giovani, dalla sua grande capacità inventiva e dal suo stupendo amore per la nostra vita fatta di anima e corpo.Se è Lui che ha inventato lo sport, allora dobbia-mo dire che è una cosa buona, che fa del bene, che serve alla vita dei nostri ragazzi e dei nostri giovani. Noi come cristiani, e pure noi preti che amiamo i ragazzi, siamo più che mai convinti che lo sport è qualcosa di buono e che serve per la vita. Gli oratori - nati sotto il campanile - han-no sempre, oltre alle sale per la catechesi e la ri-creazione, un campetto più o meno bello per far dello sport, sia calcio che pallavolo. Don Bosco diceva che un oratorio senza sport è incompleto. I ragazzi hanno bisogno di giocare, di esprimere tutta la loro vitalità. Infatti date un pallone ad un ragazzo e subito attorno a lui si raduneranno altri. Insieme faranno una squadra e giocando insieme impareranno a socializzare, ad esprimere

chiama ad un dono senza riserve, a vivere più da vicino il servizio all’altare del Sacrificio di Gesù e mi manda tra coloro che hanno “fame di Lui” in tutte le periferie, in particolare agl’infermi e alle persone sole. Inoltre, l’uomo di Chiesa «vorrebbe sempre che in tutti i suoi figli la Chiesa celebrasse una Pa-squa di sincerità e di verità» ovvero che prima di tutto la sua comunità sia consapevole di ciò che celebra: Non un pasto frugale ma l’unico sa-crificio di Gesù. A ben pensarci la celebrazione dei ministeri che ho vissuto con i miei compagni Lettori, Riccardo e Andrea l’8 Dicembre, “brilla” di riferimenti ecclesiali.Abbiamo vissuto la celebrazione nel giorno della solennità dell’Immacolata, Lei è la Madre della Chiesa ci dà la sua forma! Siamo stati alla pre-senza del nostro Vescovo Maurizio successore degli Apostoli, in comunione di fede con lui e dunque con il Papa Francesco, il successore di Pietro! Siamo stati anche in presenza del santo popolo di Dio che prega e spera con noi e che ci ha accompagnato nella preghiera, le monache Carmelitane alle cui materne premure siamo af-fidati fin dal giorno del nostro ingresso in semi-nario! Esse sono per così dire “madri adottive”, la cui incessante preghiera concorre a formare «la fisionomia dell’uomo di Chiesa».Ed è proprio nel Carmelo di Lodi, in cui abbiamo vissuto la celebrazione, che vedo un altro riferi-mento forte alla Chiesa. Qualcuno potrebbe pen-sare che sia un luogo inusuale per la celebrazione dei ministeri, anche perché solitamente si cele-brano in parrocchia proprio per dire il rapporto costitutivo con la comunità ecclesiale. Anche il monastero del Carmelo è a tutti gli effetti Chiesa. Siamo stati nel polmone orante della nostra Dio-cesi. Il luogo non è stato scelto dal caso, è per me una indicazione forte. Le nostre sorelle monache con la loro presenza mi dicono: «primato di Dio sempre, e mai azione senza contemplazione!». Ritornando alla domanda degli amici: «Quanto tempo manca, Ettore?», risponderei con sano rea-lismo, dicendo che manca il tempo che la Chiesa ritiene opportuno per me. Dopotutto Essa custo-disce la nostra fede e la nostra fiducia!Con gioia timorosa, sono salito con la Chiesa di Lodi al Monte Carmelo, per intonare un canto di lode e di infinita gratitudine.

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le loro capacità. Come è bello vedere le nostre giovani speranze sul campo cimentarsi per una possibile vittoria. Se lo sport è una cosa bella e buona è tale

A UNA CONDIZIONEOggi abbiamo davanti ai nostri occhi numerose società sportive. Ognuna ha non solo il proprio ambiente per l’attività sportiva, il proprio staff dirigenziale, i sostenitori finanziari, ma anche una propria visione dello sport. E’ su questo aspetto che si distinguono tra loro le società sportive. Ognuna infatti ha il suo obiettivo e vo-lendolo raggiungere imposta l’attività sportiva secondo i principi che permettano di raggiunger-lo. Non vogliamo dare giudizi e insegnare niente. Siamo però convinti che ogni società dovrebbe a nostro avviso tenere almeno presente il valore della persona. Il vero sport non è e non deve es-sere mai a discapito della persona, ma favorirne la crescita e la sua armonia con le persone e la realtà in cui vive.

PER NOI CRISTIANI C’E’ UN DI PIU’ Oltre al rispetto del valore della persona che ri-mane sempre fondamentale, per noi cristiani, per noi che abbiamo nei nostri oratori l’attivi-tà sportiva, nel promuoverla c’è un di più, c’è un qualcosa che va oltre. Di che cosa si tratta? Di armonizzare in primo luogo sport e crescita umana e intellettuale. Qui pensiamo agli impe-gni scolastici e familiari. Inoltre si tratta di non dimenticare quella dimensione che caratterizza i nostri ambienti e la vita che vogliamo proporre,

e cioè quella di armonizzare sport e formazione cristiana. Qui allora pensiamo alla catechesi, alla vita dei sacramenti, alla Messa domenicale e a tante altre attività di carattere spirituale per la crescita di chi vuole fare sport da noi.

NON POSSIAMO FARE DIVERSAMENTESe nel promuovere lo sport nei nostri ambienti oratoriani non tenessimo presente questi aspet-ti che caratterizzano la vita cristiana, verremmo meno all’impegno fondamentale del nostro es-sere cristiani. Faremmo un discorso in chiesa e poi nella pratica lo distruggeremmo sui campi da gioco. Sport e formazione cristiana devono da noi camminare insieme. Noi dobbiamo volere uno sport qualificato che completi pienamente la formazione cristiana. Una parrocchia non è chiamata a sfornare dei campioni sportivi e ba-sta, ma dei cristiani campioni nello spirito e nel corpo.

GESU’ BAMBINO GIOCA CON NOIGioca con i nostri ragazzi e con le nostre ragaz-ze. Sono tanti, non avere paura. In noi c’è tutta la buona volontà perché ti amino, ti seguano, adempiano i loro impegni cristiani. Se poi tu li vuoi anche campioni sportivi, noi ne siamo con-tenti. Ti diciamo però che a noi preme maggior-mente la loro crescita umana e cristiana. Aiutali e convinci loro e soprattutto i loro genitori che la vittoria più bella è quella di una vita pienamen-te e armoniosamente realizzata. Come abbiamo fatto tutti gli anni a Natale, celebreremo anche quest’anno la Messa in palestra. Lì ti vedremo ancora una volta in campo e lì sul nostro cam-po vedremo che tu farai imparare a tutti i nostri atleti, ai dirigenti e agli allenatori, ma anche ai genitori, come si gioca veramente la battaglia della vita.

GESU’ BAMBINO IN PALESTRA

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Un duemilaquattordici insieme

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In queste pagine, la cele-brazione dei Sacramen-ti e le Professioni di Fede. In alto a sinistra, la pro-cessione delle Palme.

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Un duemilaquattordici insieme

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In queste pagine, il Grest, i Campi Estivi, i nuovi Mini-stranti, la festa degli An-niversari di matrimonio, le squadre di volley Under 13 e Under 12 , 1a e 2a classi-ficate dei propri campionati.

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Un duemilaquattordici insieme

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In queste pagine, la 21a edizione della Stra-oratorio e la Sagra.

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CATECHESIRagazzi elementari e medie: sabato e domenica 10/11 - 17/18 - 24/25 gennaio.Pensionati e anziani: si riprende in febbraio.

PREGHIERA SILENZIOSA E DI ADORAZIONERiprende martedì 13 gennaio alle ore 21 e ve-nerdì 16 gennaio alle ore 16 al S. Cuore; alle ore 16,30 a S. Fereolo.

INCONTRI• Incontro animatori centri di ascolto della

Parola: lunedì 26 gennaio alle ore 21

BATTESIMILa celebrazione comunitaria dei battesimi in gennaio è sospesa.

Si riprenderà domenica 8 febbraio alle ore 15,30. La celebrazione successiva si terrà domenica 8 marzo alle ore 15,30.I genitori sono pregati di passare in casa parroc-

chiale per ritirare i moduli per l’iscrizione del loro figlio.

FIDANZATIIl prossimo corso di prepara-zione al matrimonio cristiano inizia mercoledì 7 gennaio. Il corso successivo inizierà poi sabato 7 febbraio con inizio alle ore 15. I fidanzati che intendono ce-lebrare il loro matrimonio con il sacramento cristiano, sono pregati di passare dalla casa

parrocchiale per il foglio di ammissione al corso.

Martedì 6 gennaioBENEDIZIONE DEI BAMBINILa festa dell’Epifania è un’occasione per portare in chiesa i nostri bambini per presentarli a Gesù anche lui bambino come loro. Anche quest’an-no si ripeterà la tradizione. Invitiamo già da ora tutti i genitori a portare i loro bambini sia che abbiano pochi mesi, sia che abbiano già qual-che anno. Mettiamoli tutti nel cuore di Gesù, lui è l’unico che vuole veramente bene a tutti i bambini del mondo. Invitiamo quindi i genitori

VITA PARROCCHIALE

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VITA PARROCCHIALE

a superare paura e timori sia per il freddo che per altri motivi. Portare i propri figli al Signo-re è un gesto molto bello e soprattutto signifi-cativo. Gesù durante la sua vita terrena amava accogliere i bambini. Una volta accolti non solo li benediceva, ma anche li stringeva fra le sue braccia. Per la fede e per l’amore che abbiamo nel cuore sia verso il Signore che nei confronti dei bambini, noi diciamo che Gesù vuol compie-re anche oggi gli stessi gesti di amore nei loro confronti. Tutto questo può avvenire se i geni-tori glieli porteranno.Subito dopo, per grandi e piccoli, merenda nel salone teatro dell’oratorio.La celebrazione si terrà alle ore 15,30 in Chiesa a S. Fereolo.

Lunedì 19 gennaioFESTA DI S. BASSIANO NOSTRO PATRONOE’ il patrono non solo della nostra diocesi, ma

anche della nostra par-rocchia, in-sieme a S. Fereolo. Sia-mo una delle pochissime pa r rocch i e che lo hanno anche come patrono. Vo-gliamo dare un partico-lare risalto a questa so-lennità. Tut-te le Messe di domenica 18 gennaio saranno ce-lebrate per la santità della nostra comunità, per la pace nelle famiglie, per i nostri ammalati e gli anziani sofferenti. A S. Bassiano affideremo anche tutto il quartiere perché si lasci evangeliz-zare dalla parola di Dio e seguendo l’invito di S. Bassiano tut-ti riscoprano la strada del-la Chiesa, la propria co-munità par-rocchiale.

Domenica 1 febbraioFESTA DI S. GIOVANNI BOSCOQuesta è una r i c o r r en za che fa sem-pre piacere a chi ha qual-

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VITA PARROCCHIALEche anno sulle spalle. Ricordando don Bosco, si riscoprono infatti le bellissime esperienze ora-toriane di un tempo. Oggi purtroppo le nuove generazioni non sentono nel profondo del loro cuore la gioia di appartenere al proprio oratorio. La vita moderna li porta infatti a passare da un ambiente all’altro senza sentire minimamente la gioia di appartenere al luogo che li ama di vero cuore e non vuole altro che il loro vero bene. Dobbiamo però dire che da noi c’è un buon gruppo di adolescenti che sta crescendo bene e sembra che si stia legando sempre più all’orato-rio. Noi ci auguriamo che l’oratorio entri sempre più nel loro cuore.Noi faremo festa a don Bosco domenica primo febbraio alle ore 10,30 alla chiesa del S. Cuore. A questo appuntamento sono attesi tutti i bam-bini e i ragazzi con i loro genitori, ma anche gli adolescenti per la Messa solenne ad onore del Santo dei giovani. Nel pomeriggio alle ore 15,30 in oratorio, grande gioco per i ragazzi e poi me-renda per tutti.

Domenica 1 febbraio INCONTRI PER I GENITORIDEI CAMMINI DI FEDECon gennaio iniziamo il secondo momento della preparazione ai sacramenti dei nostri ragazzi. I doni che il Signore farà loro sono così grandi che richiedono una seria preparazione. I genito-ri sono allora anch’essi impegnati ad accompa-gnarli nei dovuti modi. Solo se saranno sostenu-ti dalla comunità parrocchiale con la catechesi e con la preghiera, ma anche dai loro genitori mediante l’esempio e la loro preghiera, arrive-ranno ben preparati e così gusteranno la gioia dei doni che il Signore farà loro.Invitiamo allora tutti i genitori dei ragazzi di terza, quarta, quinta elementare, ma anche i genitori di tutte le tre classi delle medie ad un particolare incontro che si terrà domenica 1’ febbraio alle ore 15,30 nel salone teatro dell’o-ratorio.

Sabato 27 gennaio - ore 21Teatro Oratorio

PER FAVORE,LASCIACHE TI

AMMAZZICompagnia Teatrale

“Teatro dell’improbabile”Castiraga Vidardo

Ingresso

Ragazzi fino a 10 anni - gratuitoRagazzi fino a 13 anni - 3 euro

Adulti - 5 euro

Un quartiere a teatro

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IL PERCORSO DELLA VITABATTESIMI• BACANI BENTLEY RODOLFO di Midler Ro-

dolfo e Palaganas Milany• ABBA’ MATTIA di Enrico e Pini Maria

DEFUNTI• BRINI RINA di anni 93

MESSE PERPETUESono stati iscritte: Getilli Vanda, Cattivelli Do-menica

Forni Luisadi anni 82

Getilli Vandadi anni 64

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LE S. MESSE DEL MESEA SAN FEREOLOGiovedì 1 PRIMO GIORNO DELL’ANNOore 8,00 Si celebra per la gloria di Dioore 11,30 e per la pace tra gli uominiore 18,00 E’ sospesaVenerdì 2 ore 8,30 Bergomi Carlo - Erminiaore 18,00 Grecchi ErnestoSabato 3 ore 8,30 ore 18,00 Domenica 4 ore 8,00 ore 11,30 Giuseppe - Flora - Francescoore 18,00 Bonini RenzoLunedì 5 ore 8,30 ore 18,00 Martedì 6 EPIFANIA DEL SIGNOREore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 Mercoledì 7 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetueore 18,00 Giovedì 8 ore 8,30 ore 18,00 Ufficio per tutti i defunti della parrocchiaVenerdì 9 ore 8,30 Moroni Giovanni - Tonani Maddalenaore 18,00 Bono Piero - Teresa - PaoloSabato 10 ore 8,30 ore 18,00 Domenica 11 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 Variato Emma - Privato - Rota FrancaLunedì 12 ore 8,30 ore 18,00 Saccani Rosina - GianniMartedì 13 ore 8,30 Merlo Giuliaore 18,00

Mercoledì 14 ore 8,30 ore 18,00 Vaccari GabriellaGiovedì 15 ore 8,30 Cernuschi Antonio - Elvira - Piero - Annaore 18,00 Venerdì 16 ore 8,30 Passerini Giuseppeore 18,00 Orsi Franco - AntonioSabato 17 ore 8,30 ore 18,00 Marini Pino - Vittorina - Bergonzoni AgostinoDomenica 18 ore 8,00 Maria - Pasquale - Fam. Rosaore 11,30 Di Bernardo Francescoore 18,00 Pobiati FrancoLunedì 19 FESTA SOLENNE DI S. BASSIANOore 8,30 ore 18,00 Messa solenne ad onore di S. BassianoMartedì 20 ore 8,30 Bignamini - Boniore 18,00 Bignamini PierluigiMercoledì 21 ore 8,30 Maria ore 18,00 Giovedì 22 ore 8,30 ore 18,00 Galbiati InesVenerdì 23 ore 8,30 ore 18,00 Getilli VandaSabato 24 ore 8,30 ore 18,00 Domenica 25 ore 8,00 ore 11,30 Calzari Vittorio - Elena - Invernizzi Giuliana - Antonio - Mariaore 18,00 Fam. Mazzola - Vignati - Grossi Rosa - Viotti ValeriaLunedì 26 ore 8,30 ore 18,00 Martedì 27

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ore 8,30 ore 18,00 Mercoledì 28 ore 8,30 ore 18,00 Cremascoli Privato - EmmaGiovedì 29 ore 8,30 ore 18,00 Cuglietta FrancescoVenerdì 30 ore 8,30 ore 18,00 Bassi Pietro - FrancaSabato 31 ore 8,30 ore 18,00 Fam. Sara - Molinari - Bartolucci Rodolfo

A ROBADELLOGiovedì 1 PRIMO GIORNO DELL’ANNO ore 10,30 Si celebra per la pace in famigliaore 18,00 S. Messa solenne per la pace nel mondoVenerdì 2 ore 17,00 Sabato 3 ore 17,00 Colnaghi - RotaDomenica 4 ore 9,00 La Face Aldo - Suor Carolinaore 10,30 Per i ragazziLunedì 5 ore 17,00Martedì 6 EPIFANIA DEL SIGNORE GESU’ore 9,00 ore 10,30 Per i ragazziMercoledì 7 ore 17,00 Magon MariaGiovedì 8 ore 17,00 Venerdì 9 ore 17,00 Giovanna - FrancescoSabato 10 ore 17,00 Broglio PietroDomenica 11 ore 9,00 Arghenini Antonio - Luigiore 10,30 Per i ragazziLunedì 12 ore 17,00

Martedì 13 ore 17,00 Mercoledì 14 ore 17,00 Suardi Giacomina - Fam Riboldi - FurlanGiovedì 15 ore 17,00 Per tutti gli iscritti alle Messe PerpetueVenerdì 16 ore 17,00 Sabato 17 ore 17,00 Bonagura RaffaeleDomenica 18 ore 9,00 Isolati Vialmina - Luppi Attilioore 10,30 Per i ragazziLunedì 19 FESTA DI S. BASSIANOore 17,00 Cantoni Franca - Casiraghi Luigi - Biancardi AngeloMartedì 20 ore 17,00 Mercoledì 21 ore 17,00 Giovedì 22 ore 17,00 Venerdì 23 ore 17,00 Sabato 24 ore 17,00 Lovagnini Anna - FlorindoDomenica 25 ore 9,00 ore 10,30 Per i ragazziLunedì 26 ore 17,00 Martedì 27 ore 17,00 De Franceschi Adele - CostanzaMercoledì 28 ore 17,00 Giovedì 29 ore 17,00 Scaramuzza Silvia - Callegari PieroVenerdì 30 ore 17,00 Fam. TacconiSabato 31 ore 17,00 Pizzocri Gaetano - Broglio Rachele

LE S. MESSE DEL MESE

Si ricorda che da quest’anno vengo-no uniti più nomi dei defunti alle Messe. E’ un’usanza che già si attua in altre parrocchie.

Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereoloviale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci: don Peppino: tel. 0371-30658don Roberto: tel. 0371-36345don Marco: tel. 0371-438540Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti tel. 339-1452918 e-mail: [email protected] web: www. sanfereolo.ite-mail Caritas Parrocchiale: [email protected]

i servizi della Caritas parrocchiale:Ambulatorio infermieristico lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10Doposcuolamartedì - giovedì dalle 17 alle 18,30mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16Distribuzione vestitimartedì – giovedì dalle ore 9 alle 11Servizio anziani ammalati e infermimercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30Aiuto generi alimentariuna volta al meseCentro d’ascoltoMercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11Servizio pratiche A.C.L.I.Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11Prenotazione esami e visite medichemercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11