Camminiamo Insieme luglio-agosto 2015

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Luglio-Agosto 2015 - n. 401 pro manuscripto Buone vacanze!

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CAMMINIAMOINSIEMEBollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - LodiLuglio-Agosto 2015 - n. 401pro manuscripto

Buone vacanze!

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LA SPERANZA E’ IL NOSTRO MOTOREdi don Giuseppe Raimondi - parroco

Di questa verità siamo tutti con-vinti. Per confer-mare questa con-sapevolezza, la sapienza popolare ha inventato an-che un proverbio che spesso dicia-mo anche noi: “La speranza è l’ultima

a morire”. Se non avessimo un po’ di speranza nel cuore, non saremmo in grado di vivere di-gnitosamente la battaglia della vita. Infatti più andiamo avanti, maggiormente abbiamo tutti bisogno di aiuti e quindi soprattutto di speranza.

MA CHE COS’E’ LA SPERANZA?Ci piace definirla con semplici parole. E’ il mo-tore. Noi sappiamo infatti che una macchina non si muove, non va avanti e non serve a nulla se non ha un motore. Questi può essere potente o debole, nuovo o vecchio, bello o brutto, si-lenzioso o rumoroso. Quello che importa è che ci sia e che compia il suo dovere. Se mancasse, la macchina sarebbe da buttare, anche se bella

e nuova. Se tutto questo lo riferiamo alla vita dell’uomo, dobbiamo dire che la speranza è il motore della vita dell’uomo, della donna, di una famiglia, di un prete, di un’azienda, della stessa umanità.Se questo è vero, ed è verissimo almeno per noi, dobbiamo allora dire con estrema certezza che senza la speranza non possiamo vivere. Questa virtù può essere debole, può essere fragile, fac-cia pure fatica ad esserci, ma ci vuole. Nessuno può farne senza. Constatiamo infatti che, oggi in modo particolare, quando viene meno questo motore, spesso volontariamente distrutto con le proprie mani, ci si chiude ad ogni futuro.

NOI VOGLIAMO AVERE SPERANZADobbiamo però dire subito che la virtù della speranza non si compera. Non c’è infatti nessun negozio che possa venderla, non ci sono nem-meno dei prodotti per caricare il nostro animo di speranza. Questa virtù è inserita nel nostro esse-re, nel nostro cuore. La possediamo infatti con la nostra nascita. E’ Dio stesso che l’ha impressa nel nostro corpo quando ci ha dato di incomin-ciare ad esistere. Basti pensare alla tensione in avanti con la quale il nostro corpo, animato e

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LA SPERANZA E’ IL NOSTRO MOTOREdi don Giuseppe Raimondi - parroco

sostenuto dallo spirito, si proietta in avanti, so-spira il meglio, tende sempre a un qualcosa.Comprendiamo molto bene allora che il primo impegno a favore dell’uomo, ma anche nei no-stri confronti, è quello di “non uccidere” mai la speranza che abita in noi e nell’uomo che ci sta accanto e che ovunque incontriamo. “Uccidere la speranza” vuol dire infatti annientare il fu-turo di un uomo, togliergli quel motore che lo sostiene in vita.

C’E’ PERO’ SPERANZA E SPERANZAAbbiamo detto che la speranza è il motore che tiene in vita e che ci fa camminare in avanti con serenità. Questa speranza può avere due volti. Si tratta in primo luogo della speranza umana, che tutti inevitabilmente abbiamo ricevuto in dono dal Signore, sia che si accetti o si accantoni Dio nella propria esistenza. L’altra è quella cristiana. Non si tratta di un’altra speranza, è la medesi-ma, che però ha accolto in sé la luce del Signore Risorto. Il dono della fede in Cristo Risorto im-prime infatti nella speranza umana la forza e lo slancio della vittoria di Cristo sulla morte. Viene arricchita di una luce nuova e di una forza di-vina. Se poi questa speranza è vissuta costan-

temente in profonda comunione con il Risorto, l’uomo possiede lo stesso sguardo e la medesi-ma forza della vittoria di Cristo. Per possedere questa speranza cristiana occorre però vivere e crescere continuamente nella fede cristiana, ma anche testimoniarla con convinzione e gioia. Dopo tutto questo dobbiamo anche dire che se il cristiano non si impegna a maturare nella vita cristiana, si affievolisce non solo la speranza, ma anche la stessa fede.

ABBIAMO BISOGNO DI QUESTA SPERANZASe è la speranza umana che ci dà la forza per la battaglia della vita, noi diciamo che è quella cri-stiana che ci dà la capacità di guardare sempre avanti nonostante tutto e di avere continuamen-te in noi la certezza che aggrappati a Cristo ri-sorto vinceremo anche la stessa morte. Chi vive la fede in Cristo e di conseguenza la speranza cristiana e la carità fraterna, è sempre proteso verso un “meglio” che deve senz’altro venire. Un “meglio” che racchiude la soddisfazione piena di tutte quelle aspettative che il suo cuore ha por-tato e nutrito per tutta la sua vita. Anzi troverà anche molto di più, perché ha sperato in un Dio così amante dell’uomo che per la sua gioia ha sacrificato il suo amato Figlio, per averlo con sé in una piena ed eterna soddisfazione nella comunione trinitaria.

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CHIUSO UN ALTROANNO PASTORALEE così, adagio adagio, abbiamo chiuso un altro anno di vita pastorale della nostra parrocchia. Ne abbiamo vissuti tanti insieme. Non sappiamo ciò che il Signore ci riserva per il futuro. Una cosa è certa: se abbiamo nel cuore la vera spe-ranza cristiana come abbiamo scritto sopra, noi dobbiamo guardare avanti con fiducia perché il futuro è nelle mani di Dio. Se è nelle sue mani, allora anche se tutto dovesse cambiare, il suo amore non verrà mai meno. Ed è questo ciò che importa. Senza il suo amore tutto diventa vano, superficiale, momentaneo. Anzi, se vogliamo es-sere sinceri e decisi, dobbiamo dire che senza l’amore del Signore tutto presto o tardi crolla, va in fumo.

APRIAMO GLI OCCHIE’ bello e doveroso guardare a quanto con l’aiu-to del Signore abbiamo fatto in questo anno. Se guardiamo non è per gloriarci, come se quanto

è stato fatto fosse tutto e solo opera nostra. Se qualcosa di buono abbiamo fatto è perché il Si-gnore ci ha illuminato su ciò che dovevamo fare e poi ci ha sostenuto nel realizzare ciò che ora vediamo con un certo senso di soddisfazione. Se ci fosse mancato il suo apporto di luce e di forza, noi avremmo fatto sì qualcosa, ma soprat-tutto avremmo costruito su noi stessi, cioè sul-la sabbia. Siamo più che mai convinti che una vera comunità parrocchiale deve sempre essere in docile ascolto della volontà del Signore. E’ Lui infatti il Signore della Chiesa e quindi della nostra comunità parrocchiale. Chi tiene in mano le redini della comunità non è certo il parroco anche se è qui a rappresentarlo. Siamo più che mai convinti che questo ascol-to della volontà del Signore nei confronti della parrocchia non sia facile. Occorre ricercarla, in-vocarla e poi lasciarsi istruire. Se abbiamo vis-suto e realizzato qualcosa di buono e di bello è perché Lui ci è venuto incontro e noi ci siamo lasciati ammaestrare.

IN QUESTO ANNOQuante cose belle ci ha dato di realizzare il Si-gnore per la nostra parrocchia! Siamo infatti più che mai convinti che è stato lui ad illuminarci e a darci la forza per attuare quanto abbiamo fatto. Se ne facciamo un elenco è per poter dirgli coralmente grazie. Siamo però convinti che c’è stato anche tanto altro bene che non è possibile elencare perché si è realizzato nel cuore di tante persone. E questo solo Lui lo può vedere. A noi sembra di dovergli dire grazie in primo luogo

PER L’ANNO DELLO SPIRITO SANTOGuardando a quanto il Signore ci ha dato di realizzare, possiamo dire che il punto focale è stato l’impegno circa la riflessione, la preghie-

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ra, i gesti, i diversi momenti, sia celebrativi che fraterni, sul dono dello Spirito Santo. Dai cartelli appesi nelle nostre chiese ai diversi mo-menti celebrativi e formativi possiamo dire che lo Spirito Santo è stato non solo maggiormente conosciuto, ma anche invocato. Quante adora-zioni abbiamo vissuto: tutte ben partecipate. Gli articoli di don Marco sul bollettino sono stati letti e graditi anche fuori parrocchia. Le serate di evangelizzazione durante il mese di maggio, sull’opera dello Spirito nei Sacramenti, sono ri-sultate molto significative.

PER LA NOSTRACARITAS PARROCCHIALEDopo momenti di perplessità, ci siamo messi in rete con tutta la diocesi. Per realizzare quest’o-pera il Signore ci ha dato un aiuto prezioso me-diante l’opera di un nuovo volontario che - in-sieme ad altri generosi volontari - ora conduce molto bene questo nostro servizio ai poveri del quartiere. L’iniziativa “famiglia x famiglia” è andata ancora avanti nel più profondo silenzio. Un silenzio che costruisce con la generosità na-scosta di tante singole persone e di gruppi. Il nostro doposcuola si è concluso anche riceven-do un bellissimo biglietto di ringraziamento da parte di una famiglia per aver aiutato una loro figlia a vivere serenamente l’anno scolastico. Ci fermiamo qui. Ci sarebbe ancora molto da dire per questo ringraziamento. Pensiamo soltanto al bene hanno fatto i nostri infermieri, i volontari per la distribuzione dei vestiti e dei generi ali-mentari, ma anche chi segue i casi estremi per i quali è richiesto non solo l’aiuto concreto, ma anche tanta pazienza.

PER IL NOSTRO ORATORIODopo anni di fatiche, stiamo vedendo fiorire qualcosa. L’opera dei nostri sacerdoti che in questi ultimi anni hanno lavorato nel nostro oratorio, sta dando i suoi frutti. Basti vedere il numero di adolescenti che frequentano l’orato-rio. Il gruppo che ha fatto la professione di fede in terza media e quello che l’ha professata a 18 anni. La loro presenza al Grest di quest’anno è numerosa. Si sono impegnati subito di buona volontà: hanno lavorato per preparare tutto

l’ambiente e l’hanno gestito poi con impegno e buona serietà.

PER IL NOSTRO G.S.OAbbiamo iniziato l’anno pastorale e quindi quello sportivo con qualche sofferenza nel cuo-re. La scelta che abbiamo fatto, della quale già abbiamo riportato il contenuto sui bollettini di giugno e settembre 2014, è stata dura, ma l’abbiamo fatta per il bene del nostro oratorio, e soprattutto per il bene della nostra piccola e grande gioventù. Il Signore ci ha dato la grazia di andare avanti con serenità e di condurre la nostra attività sportiva mettendo decisamente i valori umani e cristiani al primo posto nella formazione e nell’educazione della nostra gio-ventù. Siamo più che mai convinti che a noi non compete di sfornare dei campioni dai nostri am-bienti, ma dei veri cristiani.

PER TUTTO IL BENE NASCOSTOCome abbiamo già detto tante volte, il bene non fa rumore, il male fa invece baccano fino stor-dire e a volte anche a nauseare. Quanto bene è stato fatto anche quest’anno! Forse non l’abbia-mo visto. Ma c’è stato. Il parroco, proprio perché vede e sente tante confidenze, può fare questa affermazione con sincerità e fermezza. Basti pensare a chi pulisce le chiese, l’oratorio. Chi si fa servo per aiutare il parroco in tante cose sia negli uffici parrocchiali che per la pratica buro-cratica e per la manutenzione delle nostre strut-ture. Chi ha gestito e dato la possibilità a tanti sanfereolini di vivere un mese di maggio molto significativo. L’elenco potrebbe continuare.

E ALLORA GRAZIE AL SIGNORE E A TUTTIDopo aver ringraziato il Signore durante la conclusione dell’anno pastorale il 31 maggio ai piedi della Madonnina, ora sentiamo vivamen-te il dovere di dire il nostro grazie a tutti. La comunità non è proprietà del parroco, ma è di tutti. Il parroco passa, la comunità resta. E allora andiamo avanti con fiducia. Il Signore ama e benedice tutti coloro che si spendono generosa-mente e gratuitamente per la sua amata Chiesa, che per noi è la nostra amatissima comunità di S. Fereolo.

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VENTIDUE ANNI,MA NON LI DIMOSTRASono da poco iniziate le vacanze ed è iniziato quel gran bel periodo che i ragazzi sognano tut-to l’anno. Il Grest si è da poco concluso. Si parte per le vacanze. Qualcuno però sta già lavorando per il mese di settembre. E in questo mese della ripresa ecco la ormai tradizionale “Straoratorio”.L’organizzazione predisporrà tutto il necessario e verrà esposto lo striscione dell’avvenimento principe della nuova stagione dell’Oratorio di San Fereolo e del suo G.S.O..E’ un appuntamento molto importante perché rimette in cammino, dopo la pausa estiva, un organo sempre in movimento, sempre alla ricer-ca di nuove iniziative di aggregazione per tutte le persone del popoloso quartiere di San Fereolo.

NON E’ UNA CORSA DA QUATTRO SOLDILo spirito della Straoratorio non è solamente rappresentato da una bella scampagnata per le vie del quartiere, oppure da una bella mattinata da vivere allegramente tutti as-sieme. La corsa vuole segnalare prima di tutto la viva presen-za dell’oratorio in un quartie-re sempre più in via di espan-sione. Oratorio come punto di riferimento per una vita co-munitaria volta alla più am-pia aggregazione, luogo antico (non nelle strutture) ma sempre attuale, sempre pronto ad offri-re attività, punto di incontro, fonte viva per far lievitare la voglia di relazionarsi con gli altri e fonte alla quale bere per rinfrescare la propria fede. La Straoratorio deve testimoniare, ogni volta di più, questo cuore pulsante al centro del quartiere.

Tutta la popo-lazione è cal-damente invi-tata, proprio per meglio testimo-niare il grande ruolo che riveste l’oratorio all’in-terno della parrocchia, all’interno del quartiere.Noi tutti insieme saremo i giudici: dimostriamo pertanto la nostra fermezza nell’essere presenti massicciamente; anche così dimostreremo ancor di più il valore di questo nostro bene.

PERCORSO, ISCRIZIONE E PROGRAMMAIl percorso della camminata sarà il tradizionale degli scorsi anni: 1 giro di circa 3 km (chi desi-dera ripeterlo due volte percorrerà 6 km) Sul foglietto di presentazione che sarà rilasciato all’atto dell’iscrizione è ben evidenziato il per-corso.

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L’iscrizione potrà essere fatta in oratorio, oppure ai punti vendita davanti alle chiese di S. Fereolo e S. Cuore dopo le Sante Messe di tutta la setti-

mana precedente la Straoratorio.Con il contributo corrispondente (esposto sulle locandine di presentazione) si riceverà la ma-glietta colorata ed un cartellino di riconosci-mento, da utilizzare durante la marcia e che sarà ritirato al termine, così permetterà di essere classificati ed inoltre partecipare ad eventuali premi ad estrazione.Questo il programma- ore 09,30 Raduno nel cortile dell’oratorio - ore 09,45 S. Messa- ore 10,45 Partenza- ore 11,45 PremiazioniAuguriamo a tutti una buona e felice Straora-torio!

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La scomparsa di Manuela Cremaschini ZanelliSEI STATA UNA PAGINA DI VANGELONon è nostra abitudine, ma questa volta deside-riamo riportare l’omelia che don Peppino ha fat-to nel giorno del saluto a Manuela nella chiesa del S. Cuore. Ci spingeva questo il pensiero che ha espresso al momento del saluto finale. E’ un messaggio ed un impegno per tutti. Ha detto: “in questi anni ci siamo tutti abbeverati alla vita di Manuela, è stata infatti una fonte di bene e di generosità, oggi ci siamo abbeverati come popo-lo. Siamo qui veramente in tanti. Continuiamo a dissetarci in tutti i giorni della nostra vita. Lei dal cielo ci aiuterà a diventare anche noi una pagina di Vangelo come è stata lei”.

Se prendo la parola è per amore del Signore che

mi chiede di manifestare il suo pensiero, è per essere obbediente alla Chiesa, nostra madre, che mi invita a parlare per il bene di tutti.Davanti al mistero della morte, e soprattutto della morte della nostra carissima Manuela, vi confesso sinceramente che non ho parole. Che cosa possiamo dire? Che cosa posso dire? Anche se sono prete vi dico sinceramente che non ho parole.Se guardiamo a come abbiamo vissuto questi mesi, sia noi che la famiglia di Manuela, non possiamo far altro che constatare che ci siamo posti tante domande, abbiamo vissuto tanta sof-ferenza, abbiamo coltivato nel nostro cuore una grande speranza.In questi mesi ci ha accompagnato e sostenuto la forza della preghiera. Abbiamo avuto senti-menti e gesti di carità, di condivisione. Possia-mo dire che la vita, la sofferenza, la speranza di Manuela erano entrate nella nostra vita sia personale che familiare. Abbiamo vissuto que-sti mesi in profonda comunione. La parola che ci dicevamo era: speriamo. E dicevamo questa parola “speriamo” aggrappandoci a tante cose, a mille motivi con la ferma certezza che non sa-rebbe accaduto ciò che purtroppo si è avverato.In questi mesi di sofferenza abbiamo posto an-che al Signore delle domande. Quante domande abbiamo innalzato al Signore! Erano doman-de di implorazione di aiuto. Erano domande di chiarimento. Erano domande che volevano e imploravano una risposta concreta positiva per la vita di Manuela. A questa lunga serie di domande il cielo non si è aperto, le domande non hanno avuto risposte. Il dolore ha soffocato la vita, i nostri cuori hanno tremato, i nostri occhi hanno versato lacrime in abbondanza.Ora siamo qui con le spoglie della nostra cara

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Manuela a celebrare l’amore del Signore, quell’a-more che porta salvezza, che spalanca i cieli e dona la vita eterna. E se anche qui le domande rimangono e ci trafiggono ancora il cuore, noi siamo chiamati tuttavia a rinsaldare la nostra fede, a ravvivare la nostra speranza, a credere nell’amore del Signore. Ma che motivi abbiamo in questa situazione di profonda sofferenza per rinsaldare la nostra fede, per ravvivare la nostra speranza, e credere nell’amore del Signore? I motivi ce li dà il Si-gnore stesso.

Leggiamo infatti nella Bibbia “La morte è comu-ne eredità di tutti gli uomini”; e così purtroppo tutti presto o tardi ne dobbiamo fare esperienza. E la nostra Manuela purtroppo ha fatto in fretta questa esperienza.Ma c’è la domanda che maggiormente in questi giorni abbiamo pronunciato: ma perché proprio a Manuela che non ha fatto nulla di male? Ha dato una stupenda testimonianza di vita cristia-na sia personale che familiare, di amore ai suoi figli, ad Alessandro in particolare. E’ stata con Claudio una coppia esemplare. Ma perché?La Parola di Dio ci risponde dicendoci che anche Gesù, dopo aver fatto tanto bene, è stato ucciso ed è morto pur senza avere fatto nulla di male.Carissimi, il cristiano per il fatto che sia cristia-no, che viva bene, che vada in chiesa, che faccia carità, non ha nulla di scontato. La sofferenza è di tutti ed è per tutti. Non c’è sconto per nes-suno.

Ancora, Gesù nel Vangelo ci dice: “Pregate, bus-sate e sarete ascoltati, vi sarà aperto, chiedete ed otterrete.”Noi non solo abbiamo chiesto, non solo abbia-mo pregato, abbiamo pure versato lacrime in abbondanza, ci siamo perfino sostituiti alla no-stra Manuela. Ma non abbiamo attenuto nulla. Almeno appa-rentemente.Ma perché o Signore? Perché questo silenzio?E’ la domanda che molti hanno pronunciato in questi giorni. Vi dico che anch’io come vostro parroco mi sono domandato: perché Signore non intervieni? Perché non sei intervenuto?

Ma Gesù dice a voi, dice anche a me: i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie. Io scrivo diritto su righe storte.Abbiate fiducia in me. Io compio sempre opere di bene.E allora dove trovare conforto, dove trovare quella serenità per continuare a vivere, perché dobbiamo continuare a vivere.La risposta ci è data ancora dalla Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato.

Abbiamo sentito: “I giusti vivono nel Signore.”La nostra Manuela proprio perché ha vissuto concretamente il Vangelo, in particolare le be-atitudini, proprio perché ha amato la sua fami-glia, ha assistito e accompagnato per anni il suo Alessandro, ha gioito santamente per i suoi altri due tesori, vive ancora. Vive presso il Signore. Vive nella gioia pura. Vive per sempre. Quella serenità e quella gioia che trasparivano continuamente dal suo volto, ora sono trasfigu-rate pienamente e per sempre nel Signore. Se vive ancora, allora siamo profondamente convinti, per fede, che ci guarda ancora, ancora ci accompagna, è ancora presente in mezzo a noi. Ma soprattutto guarda ancora alla sua fa-miglia, al suo Claudio, ai suoi figli. Li accom-pagna ancora, li ama di un amore ancora più grande.

La Parola di Dio ci ha detto ancora: “Agli oc-chi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu considerata una sciagura, ma essi sono nella pace. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici.”Se la nostra Manuela ora è ormai arrivata a casa in paradiso; vive e riceve grandi benefici da parte del Signore. Noi invece dobbiamo conti-nuare la battaglia della vita. Poiché siamo ora arricchiti più che mai della sua significativa e santa testimonianza umana e cristiana, dobbia-mo essere tutti impegnati a portare avanti la sua testimonianza di fede, di amore di serenità.Poiché è stata la fede in Cristo che l’ha sostenu-ta, facciamo sì che la fede che abbiamo ricevuto in dono sia anche per noi la roccia della nostra vita. Sia roccia per quando tutto va bene e per

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quando la croce potrà pesare sulle nostre spalle.Portiamo avanti la sua testimonianza d’amore. Quale amore aveva per la sua famiglia, per il suo Claudio, per i suoi figli, con quale amore ha portato avanti e soprattutto curato e assisti-to con amorevolezza il suo Alessandro! Anche voi amate la vostra famiglia, amate i vostri fi-gli, amateli sia che rispondano o no alle vostre attese.Accogliamo e facciamo nostra anche la sua te-stimonianza di serenità. Il suo volto era sempre sereno, gioioso, solare. Sempre sorridente pur essendo sotto la croce. Era felice di essere don-na, di essere sposa e di essere mamma. Anche noi, voi ed io, impariamo ad essere sempre sere-ni, anche quando costa. Un volto sereno è segno di un cuore imbevuto di pace.E allora concludendo dico a noi tutti: Manuela, sei stata veramente una pagina di Vangelo, la pagina delle beatitudini. Anche se il Signore in questi giorni non ci ha ascoltato, ora tu sei ac-canto a Lui e allora vedi e conosci il perché non ci ha ascoltato. Gioisci in Lui e dal cielo aiutaci tutti, ma in modo particolare aiuta e sostieni i tuoi cari. Amen.

Apro un quotidiano e cerco la pagina sportiva e cosa trovo? Lotito, presidente della Lazio, inda-gato! Calcio scommesse! Arrestato il tifoso (che coraggio chiamarlo così) juventino che ha tirato la bomba carta nel derby della Mole! È vero il campionato di calcio è finito e le pagine vanno riempite, ma le notizie che vorrei leggere sono altre. Mi piacerebbe leggere articoli come quel-lo di pagina 30 de “Il Cittadino” di martedì 9 Giugno dove si parla di un torneo giovanile, il nostro: la prima SanFe Cup, organizzata dalla società della nostra Parrocchia, il G.S.O. San Fe-reolo.Alla nostra SanFe Cup hanno partecipato più di 300 bambini (28 squadre), suddivisi, a seconda dell’età, in tre categorie: Piccoli Amici, Pulcini puri 2005 e Pulcini puri 2006. Per tre settimane li abbiamo visti scorrazzare sul campo di Roba-dello in partite intense e bellissime. Senza dub-bio chi ha avuto il piacere di gustarsele, può dire di aver visto un grandissimo spettacolo sportivo

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GRANDE SUCCESSOPER LA PRIMA SANFE CUPed umano. Vederli giocare rasserena gli animi e apre ai sorrisi, alla gioia.Lo spettacolo non è stato limitato al campo. Il servizio ristoro posizionato nel cortiletto anti-stante gli spogliatoi ha fatto il resto. Diciamo al nutrizionista di saltare le prossime quattro righe quando racconteremo che nel cortiletto i panini con le salamelle, le patatine fritte, la bibita gas-sata per eccellenza hanno fatto da contorno al terzo tempo. Accomodate su tavolini e sedie, le due squadre avversarie, che fino a poco prima avevano diviso il terreno di gioco, ora insieme affrontavano gli avversari più ostici: colesterolo e grassi! Alla loro età ovviamente non si badava ad alcun conteggio di calorie, anzi maionese e ketchup rendevano il tutto più appetitoso e la vittoria era assicurata!Qualcuno di noi invece, non abituato a maratone culinarie di questo genere, qualche volta cedeva al volere del nutrizionista ed ecco allora appari-re un contenitore con l’insalatina, ma il giorno dopo la tentazione della gola prendeva nuova-mente il sopravvento: panino con la salamella e patatine fritte, ovviamente senza ketchup e ma-

ionese perché quelle fanno ingrassare.Alla fine dobbiamo dire che sono state tre setti-mane di spettacolo, di gioia, di divertimento, sia dentro che fuori dal campo, e per qualcuno di un chilogrammo in più di peso. Chi ha vinto? Il nutrizionista direi di no! Secondo me è arrivato ultimo! Tra i pulcini 2004, il San Bernardo ha battuto i nostri ragazzi del G.S.O. San Fereolo 2-1 resistendo fino all’ultimo al forcing operato dai nostri per tutto il secondo tempo. Tra i pulci-ni 2005 invece ha prevalso alla grande il San Co-lombano che ha surclassato il Borghetto per 7-1. Tra i piccoli amici non abbiamo fatto classifiche visto il carattere ludico della categoria. Direi che alla fine i vincitori sono stati i bambini… tutti! Tutti sono stati premiati, nessuno escluso! Tutti hanno ricevuto una medaglia che forse terranno a ricordo di una bella esperienza perché alla fine, comunque sia andata, è stata una bella esperien-za. Il mio cervello e soprattutto il mio cuore, ma non il mio fegato, uscito provato dalle tre set-timane di patatine fritte e salamelle, ringrazia-no tutti quelli che hanno permesso di realizzare tutto questo a partire dagli organizzatori (hanno

fatto un lavoro immenso), dai collaboratori (sempre pronti a scattare ad ogni evenienza), per arrivare ai nostri sponsor ufficiali: “Il panificio Volpi”, “La boutique della carne” e “La Moderna” e a quelli istituzio-nali: Comune di Lodi e Provin-cia, senza i quali non saremmo riusciti a realizzare il torneo. Un ringraziamento a partico-lare va all’assessore allo sport, Tommaso Premoli, che è stato presente alle premiazioni e in almeno un paio di altre occa-sioni durante il torneo.

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I NUMERIDEL MEMORIAL MARCO TORCHIA“Dare i numeri”. Un’espressione utilizzata per contraddistinguere colui che è andato in escan-descenza, oppure per contrassegnare uno di quei “giochi a premi” in cui si spera di vincere qual-che euro.Più raramente, espressione utilizzata per elenca-re risultati raggiunti. E da raggiungere.Undici, il numero delle edizioni del Memorial Marco Torchia che hanno accompagnato le estati sanfereoline e che in questo periodo stan-no riscaldando il terreno di gioco antistante la chiesa di Robadello. Quando abbiamo iniziato questa avventura negli anni passati, il raggiun-gimento di questo obbiettivo era ambizioso. Una volta raggiunto, è giusto ora continuare sulla strada segnata Tredici, come il numero delle serate previste dalla manifestazione ma anche il numero delle persone che tutte le sere sono al campo ad orga-nizzare il campo e a tenere compagnia durante le partite di gioco.Quattordici, il numero delle squadre partecipanti a questa edizione: un record, che si spera di su-perare nelle prossime edizioni. Un limite cui si è arrivati con l’impegno ed il sudore di chi scrive queste righe ma soprattutto di coloro che tutte le sere si rimboccano le maniche per far sì che la “macchina organizzativa” funzioni a dovere.Non tutti hanno avuto il piacere di conoscere Marco (come chi scrive queste righe) e di certo l’utopia di farlo a beneficio di chi legge non è nelle ambizioni di queste righe.Se il lettore avesse l’opportunità di “fare un sal-to al campo”, si troverebbe di fronte ad una me-raviglia della natura: numeri importanti quanto “freddini” non possono racchiudere il significa-to più bello di questo Memorial, vale a dire il senso di appartenenza.Per gli organizzatori, il cui lavoro incomincia

a febbraio con le prime riunioni ed ogni volta è una splendida opportunità per ritrovarsi, di-scutere, confrontarsi e trovare soluzioni comuni. Ma anche per rafforzare l’appartenenza ad una parrocchia che continua a supportarci nel nostro lavoro, e di cui possiamo solo essere grati.Lo spunto forse più sorprendente è il senso di appartenenza al torneo delle squadre parteci-panti: capitani che settimane prima del fischio d’inizio ci contattano trepidanti per avere in-formazioni sullo sviluppo del torneo, e che loro stessi aiutano nel recuperare giocatori e squadre nuove che possano assaporare lo spirito di ag-gregazione e sana sportività che si respira ogni sera all’interno di quel campo e di quel cortile.Quel cortile che ha ospitato molti amici, cono-scenti o spettatori occasionali accorsi a sostene-re i propri cari durante la competizione. E che continuerà a farlo, con quello spirito e quei sor-risi che ci accompagnano ogni sera.

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Anche se l’estate sembra che arrivi e poi quasi ritorna ancora un certo fresco primaverile, la generosità dei sanfereolini si mantiene sempre sulla stessa linea. E di questo dobbiamo rin-graziare il cielo: le temperature variano, ma il cuore rimane fermo e sempre caldo per fare il bene alla comunità parrocchiale.La carità non deve avere soste, dice il Signore. Questo deriva dal fatto che Dio è amore, ed è Amore sempre in ogni momento, in ogni sta-gione e soprattutto con tutti, sia con i buoni che con i cattivi. Lui infatti - come dice il Vangelo - fa piovere sui giusti e sui peccatori, fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Ecco allora la ca-rità dei sanfereolini come si è espressa in questo mese di giugno.

OFFERTE DEL MESE(Importi in euro) 30 per l’oratorio; 200 per l’ora-torio; 60 per l’oratorio; 30 per l’oratorio; 10 per documento; 145 per foto Lourdes; 35; 10; 100 per l’oratorio; 50 per documento; 50 per l’orato-rio; 100 per l’oratorio; 200 per il teatro; 25; 20; 25 dalla comunione anziani.

PER I DEFUNTILe ex colleghe della defunta Benedetti Paola hanno offerto 80 euro. La defunta è stata iscritta alle Messe perpetue.

S. CUORE(Importi in euro) 150; 50; 50; 100; 30; 30; 1215 dalla raccolta mensile.

AD ONORE DELLA VERGINE MARIAIn occasione degli incontri di preghiera del mese di maggio in alcuni luoghi abbiamo raccolto queste offerte (importi in euro): 100; 100; 100

LA VOSTRAGENEROSITA’

50; 120; da singole persone 25; 20.

GRAZIECon la speranza di non aver tralasciato nessuna offerta, dico a tutti grazie. Grazie per chi offre per i defunti, grazie a coloro che in occasione del Mese di maggio hanno offerto in segno di ri-conoscenza alla Madonna. E’ una tradizione che si ripete in alcune zone della nostra parrocchia. Con queste piccole grandi offerte noi andiamo avanti. Sappiamo per esperienza che gli aiuti ci vogliono e cerchiamo di accoglierli ben volen-tieri, ma sappiamo che è il Signore che ci sostie-ne con la sua mano provvidente. Se non ci fosse Lui, non saremmo qui ora con una situazione che se da una parte rimane sempre critica per-ché dobbiamo portare avanti ancora il peso del mutuo (10.000 euro ogni tre mesi fino all’anno 2025), dall’altra parte siamo fiduciosi perché sia-mo andati avanti in questi cinque anni con di-gnità, facendo anche dei lavori di risanamento. Ecco allora i nostri due punti fermi: fiducia nel Signore e nella generosità dei sanfereolini, ma anche speranza nell’amore del Signore e nella benevolenza dei sanfereolini. Dopo tutto questo diciamo che siamo convinti che il Signore non ci abbandonerà perché abbiamo fatto tutto per Lui, e nello stesso tempo confidiamo che anche i sanfereolini comprendano che ciò che è stato fatto in tutti questi anni rimane a loro gloria e per il bene delle loro anime.

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L’oratorio, che passione! Questa breve espressione, carica di amore e di forza, ma anche di entusiasmo e di gioia, era stata lo slogan di qualche anno fa del nostro orato-rio. Erano gli anni splendidi della sua vita. Era nato da pochi anni. Viveva la sua fan-ciullezza, e come tutti i bambini era prote-so in avanti, era frequentato da piccoli e da grandi. I giovani erano, se così si può dire, una “valanga”. Eravamo ancora ne-gli anni nei quali non esisteva il computer, non c’era nemmeno il cellulare, i centri di aggregazioni giovanili erano pochi e spesso non ancora così attraenti. E così l’oratorio, sia in città che nei paesi, era un vero luogo di aggregazione per tutti i ragazzi, per gli adolescenti e per i giovani.

Nel giro di pochi anni, gli oratori hanno smesso di essere luogo di richiamo per la gioventù piccola e grande. Ora queste nostre speranze giovanili si trovano immerse in svariate proposte di svago, di passa-

tenpo. E così l’oratorio è passato nel dimen-ticatoio. Quante volte, con una certa soffe-renza nel cuore, mi tocca sentire: ma dove sono i giovani? E i ragazzi? E così spesso si dà la colpa a questo o a quell’altro... E

nessuno si prende la propria responsabilità. Non vogliamo qui trovare capri espiatori. A noi compete far riflettere perché ognuno si assuma le sue responsabilità. L’oratorio è e resta un grande dono che la comunità fa continuamente alla propria gioventù con una finalità più che mai attuale, cioè la loro formazione. A nostro avviso non deve cadere nel dimenticatoio, non deve essere sottovalutata, oggi più che mai.

L’oratorio è e resta un luogo di aggregazio-ne per la gioventù piccola e grande. Il suo scopo è la for-mazione umana e cristiana delle nostre giovani speran-ze. La parrocchia non solo si preoccupa di mantenerlo

in sicurezza e in ordine, ma anche versa diversi soldi perché sia sempre accogliente. I sacerdoti da parte loro non mancano di spendersi per offrire sempre nuove e valide iniziative. Se anche tutto questo esiste nel nostro oratorio, tuttavia dobbiamo dire che si potrebbe fare molto di più se ci fossero maggior interesse, concreta collaborazione, più assidua partecipazione delle famiglie.Mi chiedo sempre: perché al Grest ogni anno e quest’anno ancora di più, abbiamo una fiumana di ragazzi, mentre in altri mo-

ORATORIO, CHE PASSIONE!

TUTTO E’ CAMBIATO

A CHESERVE?

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menti, specie alla domenica, il nostro oratorio, ma anche gli altri oratori, sono spesso vuoti o solo con quattro ra-gazzi? Non mi si dica che i figli amano stare con i geni-tori, e anche che è giusto che almeno alla domenica i figli stiano con loro in giro per i supermercati o per le strade della città o in altri luoghi.Oggi a noi sembra che ai ra-gazzi manchi la possibilità di giocare, di giocare liberamen-te, di giocare esprimendo se stessi e le proprie capacità. E tutto questo in uno spazio libero, anche se controllati da persone che vogliono loro bene e cercano solo ed unica-mente la loro armoniosa cre-scita nei valori.

Se ad una certa età i figli, c r e s c e n d o , si staccano e cercano di c amm i n a r e con le proprie gambe e fre-

quentare altri ambienti di loro gradimento, è più che natura-le. Tuttavia l’oratorio resterà sempre nel loro cuore in forza delle belle esperienze vissute, delle gioiose amicizie fatte, soprattutto avranno sempre con loro la formazione umana e cristiana ricevuta in questo loro ambiente. Ma perché que-sto avvenga è necessario che da ragazzi e nella loro prima adolescenza frequentino con una certa assiduità questo loro ambiente. Siamo più che mai convinti che questa abi-tudine alla frequenza si potrà realizzare se i genitori si as-sumono l’impegno di parlar bene dell’oratorio, di far ama-re l’oratorio e in modo parti-colare di favorirne la frequen-za e la partecipazione alle sue diverse attività. Se l’oratorio non entra nel cuore dei ra-

I GENITORI EL’ORATORIO

In questa carrellata di foto, ecco la vitalità del nostro oratorio. Una vitalità che come abbiamo scritto sopra ha trovato coinvolgimento sia da parte dei genitori con il mandare i propri figli all’esperienza del Grest, sia degli adolescenti e dei giovani come animatori, sia di alcune mamme come collaboratrici. Nelle foto le varie squadre.

Il Grest 2015

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gazzi, non lo frequenteranno mai. Se non si capisce e non ci si impegna nella sua opera educativa, l’oratorio non serve. Ancora, se non si ha fiducia in questa struttura, non si permetterà mai ai propri figli di frequen-tarla con amore e di viverne la proposta. Qui allora si fa viva l’opera dei genitori. Senza l’apporto dei genitori l’oratorio non può esistere.

Stiamo constatando da qualche tempo che alcuni genitori portano vo-lentieri i propri figli non solo alla catechesi, ma an-che a giocare liberamente con i loro amici. E’ un buon inizio. Se poi i genitori re-

stano qualche momento in oratorio oppure si mettono a giocare con i loro figli e i loro amici, diciamo sinceramente che in tutto questo vediamo che la nostra speranza si fa forte e ci fa sorridere di gioia. Non si tratta di rubare il posto ai ragazzi, ma di fa-vorirne la frequenza, di aiutarli ad inserirsi, a rendersi protagonisti nel loro ambiente oratoriano.Abbiamo visto con piacere che alcune mamme si sono impegnate accanto a numerosi animatori per il Grest.

Le occasioni quindi per un coinvolgimento dei genitori nell’oratorio sono infinite. Non si tratta di assumere ruoli di protagonismo, ma di vero servizio. Il protagonismo deve essere sempre degli adolescenti che, matu-rando, si pongono al servizio dei più giova-ni. E’ quanto abbiamo visto in questi mesi e soprattutto nella preparazione del Grest 2015.

Un vero oratorio non può non avere dei punti fermi sui quali co-struire tutta la sua vita. Si trattata in primo luogo della catechesi. E’ infatti la Pa-rola di Dio che illumina e indirizza la vita dei nostri

ragazzi. Di conseguenza viene subito la pre-ghiera. Pensiamo in modo particolare alla Messa domenicale, ai sacramenti, alle diver-se esperienze in preparazione ai sacramen-ti della Prima Comunione, della Confessio-ne e della Cresima. Parola e preghiera per un’esperienza forte del Signore. In questo ambiente, pur essendo caratterizzato dalla Parola di Dio e dalla preghiera, non devono mancare l’aspetto ricreativo e lo sport or-ganizzato.

QUALCOSASI MUOVE I PILASTRI

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Tutto questo fa parte della vi-vacità dei ragazzi e degli ado-lescenti. Ecco perché in ogni oratorio, oltre alle aule del-la catechesi, vi è sempre un campetto e a volte anche una palestra. Noi abbiamo tutto. Dobbiamo sempre ringraziare chi si è impegnato affinché la parrocchia avesse questo de-gno ambiente per le sue nuo-ve generazioni.

Dopo tutto questo non possia-mo far altro che augurare al nostro ora-torio di conti-nuare la sua missione per

la nostra gioventù piccola e grande. E perchè questo au-gurio possa realizzarsi invi-tiamo i genitori ad aiutare i propri figli, sia quando sono piccoli, ma anche durante la loro crescita, a frequentare e a stare in oratorio fino a far-

UN AUGURIO

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lo diventare la loro secondo casa. Se questo avviene, sarà gioia grande per loro e l’ora-torio non sarà stato costruito inutilmente.

Complimenti. A tutti. Ai ragazzi che hanno c a l p e s t a t o con gioia il cortile dei so-gni che è il

nostro oratorio. Calpestatelo sempre. Un giorno, se il Si-gnore vorrà, diventerà ancora più bello.Agli animatori. Che gioia ve-dervi impegnati a far giocare i ragazzi. Giocavano loro, e voi eravate contenti. Continuate così. La vera gioia sta nello spendersi per gli altri e più vi spenderete gratuitamente an-che quando diventerete adulti, più la vostra gioia sarà gran-de. Lo ha detto Gesù: “non c’è gioia più grande che spender-si per gli altri”.Complimenti anche alle mam-me che hanno aiutato sia nell’organizzazione che nei momenti dei pasti e nella pu-lizia degli ambienti. Amate l’oratorio: è la seconda casa dei vostri figli.E infine un grazie a don Ro-berto che si è speso con tanta pazienza, con buona volontà e con tanta resistenza per i suoi ragazzi di S. Fereolo.Continua così! I ragazzi stan-cano, ma non fanno mai in-vecchiare. Ed infine diciamo anche grazie a tutte le fami-glie di S. Fereolo che hanno scelto il loro oratorio dove mandare quest’anno i loro figli per il Grest. Sappiate questo genitori: i vostri figli, abituandosi a venire al loro oratorio, verranno sempre an-che con il passare degli anni.E’ il nostro augurio e la no-stra speranza.

Gli animatori hanno fatto centro. Hanno prepara-to l’ambiente e poi si sono posti come veri orga-nizzatori dei numerosi momenti ricreativi.Nelle foto sotto, l’incontro con il Vescovo mons. Malvestiti, durante la giornata animata dalle suo-re Paoline sul tema del “sogno”.

PER FINIRE...

Il GSO

per i ragazzi

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Nel promuovere lo sport un vero oratorio, come abbiamo già detto e scritto tante vol-te, deve puntare sui ragazzi e sulle ragazze. Di questo siamo pienamente convinti. E infatti quest’anno è stato organizzato dal nostro G.S.O. un grande torneo di calcio coinvolgendo numerose squa-dre sportive del nostro territo-rio. Lo stile e l’impostazione, come pure il modo di giudi-care e valorizzare i ragazzi e le squadre sono stati proprio quelli adatti a dei ragazzi. Se l’educazione alla vita sporti-va non parte dai nostri orato-ri, non avremo mai uomini e dirigenti ai grandi livelli con la coscienza pulita che sap-piano fare sport e promuo-verlo come un vero valore della vita e non sfruttandolo per interessi egoistici che non hanno nulla a che fare con il vero sport.Ecco allora le foto di alcune squadre.Auguriamo al nostro G.S.O. di promuovere sempre il vero sport mettendo in ogni occa-sione al primo posto la perso-na. Se la persona farà e vivrà uno sport ricco di valori, sarà già per se stessa un campione anche se non andrà mai in seria A.Il pallone gonfiato, con le modalità che sappiamo mol-to bene, sia per il calcio che per la pallavolo, va sempre in fumo, svanisce, il pallone ricco di valori rimane sempre e fa sempre gioire chi lo guar-da saltare tra le mani o tra i piedi.

Il GSO

per i ragazzi

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L’Associazione Amici di San Fereolo

DIARIO DEL MESEdi Marinella Molinari

Il mese di Maggio si è concluso con due iniziati-ve interessanti, ma anche piacevoli.Il giovedì 21 maggio il Sig. Cappella Pietro è venuto a parlarci di Papa Giovanni XXIII ed ha posto l’accento soprattutto sull’azione dello Spi-rito Santo nella sua vita. Ormai tutti sappiamo molte cose su questo grande Pontefice, ma le informazioni che il relatore ci ha dato sono state molto utili per conoscere alcuni aspetti del suo carattere e della sua spiritualità.Giovedì 28 poi siamo andati in pellegrinaggio a Sotto il Monte, per vedere da vicino i luoghi in cui è vissuto Roncalli. Appena giunti, Don Pep-pino ha celebrato la Santa Messa nella cappella del PIME, l’associazione per le missioni molto amata dal Papa. Più tardi abbiamo partecipato alla visita guidata della casa natale. In questo luogo si avverte fortemente la presenza di Gio-

vanni XXIII e l’esperienza che abbiamo vissuto tutti insieme ci ha dato grandi emozioni, che ci hanno scaldato il cuore. Sul pullman, al ritorno, ci siamo sentiti più uniti e ci siamo resi conto che il nostro piccolo gruppo è una bella realtà della comunità parrocchiale di San Fereolo. Don Peppino ed io, con tantissimo affetto, vi augu-riamo buone vacanze!

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LA PREGHIERA SILENZIOSADEL MARTEDI’ SERACome già abbiamo fatto lo scorso anno, la pre-ghiera silenziosa del martedì sera continuerà anche durante i mesi estivi. Non vogliamo stra-fare, ma solo dire al Signore che abbiamo biso-gno di Lui e noi confidiamo nella sua potenza anche nei mesi estivi. Noi quindi non vogliamo mandare in vacanza la preghiera. Se è Lui che converte concretamente i cuori, se è Lui che fa il vero bene, se è Lui la nostra autentica forza per la battaglia della vita, noi, proprio perché ci crediamo non solo a parole, vogliamo dirglielo pregando anche d’estate. Quindi tutti i martedì sera la Chiesa di S. Fereolo sarà aperta dalle ore 21 alle 22 per un momento di adorazione. Per favorire questa preghiera saranno messi a dispo-sizione dei piccoli sussidi. Diciamo allora a tutti coloro che durante l’estate escono per una pas-seggiata o per una boccata d’aria fresca, di non dimenticare questa opportunità di stare qualche momento davanti al Signore.

LA PREGHIERA DI ADORAZIONEDEL VENERDI’Verrà sospesa a S. Fereolo in quanto la Messa delle ore 18 è anche lei sospesa. Rimane però l’adorazione alla chiesa del S. Cuore. A S. Fere-olo riprenderà a settembre.

LE VACANZE A BELLARIAUn folto gruppo (foto sotto) di sanfereolini ha partecipato alla settimana di vacanza a Bellaria organizzata dalla parrocchia presso la struttura diocesana.

LA COMUNIONE AGLI AMMALATI EDANZIANI INFERMIGià lo abbiamo detto e non ci stanchiamo di ripeterlo: noi desideriamo che i nostri ammalati e anziani infermi ricevano il Signore nelle loro case. E’ così grande la nostra convinzione del bene che può fare ad un anziano ammalato o infermo che non esce più di casa, il ricevere il

VITA PARROCCHIALE

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Signore, che non ci stancheremo mai di invo-gliare a ricevere questo dono. In questi anni il Vescovo ha dato il mandato a otto nostri fede-li per questo servizio e sono Arfani Giuseppe, Bernunzo Giuseppe, Costa Sergio, Sangalli Gio-vanni, Tacconi Tina, Zilli Ester, Zanelli Claudio. Oltre a questi è disponibile anche il nostro dia-cono Consolandi Umberto. Sono infatti uomi-ni e donne che si rendono disponibili a portare Gesù nelle case. Compiono questo servizio da alcuni anni. Sappiamo che coloro che ricevono la Comunione da questi ministri straordinari si dimostrano molto contenti.Noi aspettiamo che tanti altri chiedano al par-roco o ai sacerdoti di affidare loro un ministro straordinario della Comunione. E’ un servizio che viene svolto gratuitamente. Nessuna preoc-cupazione quindi. Per la prima volta la persona incaricata viene accompagnata dal parroco in modo che venga conosciuta e con lei si prenda-no insieme gli accordi per i giorni e l’ora.Non perdiamo un’occasione così grande, quella cioè di fare in modo che i nostri ammalati rice-vano il conforto da parte del Signore e facciano anche tanto bene a tutta la loro famiglia, alla comunità parrocchiale e allo stesso quartiere. Se si offrirà loro questa possibilità si sentiranno di nuovo utili perché faranno ancora tanto bene, quello che è maggiormente necessario per la loro e la nostra vita.In attesa che venga richiesto questo servizio, noi non ci stancheremo di pregare perché il Signore converta l’indifferenza di tanti adulti nei con-fronti non solo del Signore che aspetta di andare dai malati così cari al suo cuore, ma anche nei confronti dei loro anziani che sono ancora nelle loro case.

RINGRAZIAMENTIDopo il restauro alla recinzione alla Madonnina di via Raffaello, si ringraziano i titolari della Ce-ramica Artistica Pisati per l’omaggio della “tar-ga” e dei portavasi in ceramica.Al signor Alfredo Angelini (Pulinet) un grazie

per la pulizia della stata e della colonna.Si ringrazia pure l’amministratore del condomi-nio il geometra Cavallo, ma anche il fabbro e il muratore per la qualità dei lavori.

BATTESIMILa prossima celebrazione si terrà domenica 19 luglio alle ore 16. Si riprenderà poi domenica 6 settembre alle ore 16.I genitori che intendono far battezzare i propri figli sono pregati di passare dalla casa parroc-chiale per iscrivere il figlio e per ritirare i moduli necessari per la celebrazione. Le celebrazioni in agosto sono sospese.

FIDANZATI I prossimi corsi per la preparazione al matrimo-nio cristiano iniziano a settembre.Chi vuole iscriversi, è pregato di passare dalla casa parrocchiale per il foglio di presentazione al corso.

VITA PARROCCHIALE

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IL PERCORSO DELLA VITA

Naranci Armandodi anni 76

Coppini Giovannadi anni 69

BATTESIMI• SCHIAVI REBECCA di Cristiano e Rebughi-

ni Alessandra• AGUILAR TINEO MARELYM di Aguilara

Felipe e Tineo Alejandra• IANNUZZI NATALIE di Giovanni e Rizzuto

Irene• BERTOLAZZI FRANCESCO di Roberto e

Boschetti Monica

MATRIMONI• BORSATTI RICCARDO ANSELMO con FU-

SAR IMPERATORE CECILIA

DEFUNTI• CREMASCHINI EMANUELA di anni 46• TUMULO ROSA di anni 58• ARTUSI DAMIANO di anni 78

MESSE PERPETUESono stati iscritte: Benedetti Paola, Camarri Osalda.

Camarri Osaldadi anni 92

Rossetti Orestedi anni 67

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LE S. MESSE DEI MESI DI LUGLIO ED AGOSTOLUGLIOA SAN FEREOLOmercoledì 1 ore 8,30 giovedì 2 ore 8,30 venerdì 3 ore 8,30 sabato 4 ore 8,30 Fam. Occhiatoore 18,00 Asaro Vitodomenica 5 ore 8,00 Crespi Franco - Giovanni - Mariaore 11,30 Giovanni - Francaore 18,00 Coppi Luciolunedì 6 ore 8,30 Allavelli Renzomartedì 7 ore 8,30 mercoledì 8 ore 8,30 Fusari Agostinagiovedì 9 ore 8,30 venerdì 10 ore 8,30 Mauriello Carminesabato 11 ore 8,30 ore 18,00 Susani Rosa - Tumolo Rosadomenica 12 ore 8,00 Farina Bassianoore 11,30 Ferrari Tino - Ernestoore 18,00 Tassi Carlalunedì 13 ore 8,30 martedì 14 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetuemercoledì 15 ore 8,30 giovedì 16 ore 8,30 Fam. Bignamini - Bonivenerdì 17 ore 8,30 Luigia - Eurosio - Mario

sabato 18 ore 8,30 ore 18,00 Ferrari Renzodomenica 19 ore 8,00 ore 11,30 Benedetti Paolaore 18,00 Fam. Salalunedì 20 ore 8,30 martedì 21 ore 8,30 Balconi Mariamercoledì 22 ore 8,30 Cernuschi Antonio - Piero - Elvira - Annagiovedì 23 ore 8,30 Getilli Vandavenerdì 24 ore 8,30 Guarnieri Antoniosabato 25 ore 8,30 Fam. Callegari - Schelliniore 18,00 Fam. Mantegazza - Dedèdomenica 26 ore 8,00 ore 11,30 Invernizzi Pietro - Mariaore 18,00 lunedì 27 ore 8,30 Fam. Ussi - Degradimartedì 28 ore 8,30 Anime del Purgatoriomercoledì 29 ore 8,30 giovedì 30 ore 8,30 Buschi Pietrovenerdì 31 ore 8,30

A ROBADELLOmercoledì 1 ore 18,00 giovedì 2 ore 18,00 Padre Francesco Bruni Carla - Costanza - Pietro

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venerdì 3 ore 18,00 Fam. Zilli - Ghidonisabato 4 ore 17,00 Scotti Guido - Bruno - Teresitadomenica 5 ore 10,30 Cremaschini Emanuelalunedì 6 ore 18,00 Comizzoli Celestinamartedì 7 ore 18,00 Fam. Chiesa Felicemercoledì 8 ore 18,00 Palazzo Pieragiovedì 9 ore 18,00 Callegari Carlo - Mariavenerdì 10 ore 18,00 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetuesabato 11 ore 17,00 Piermariodomenica 12 ore 10,30 Fulchiato Gabriellalunedì 13 ore 18,00 Perondi Enrico Gialdini Enricomartedì 14 ore 18,00 Callegari Pieromercoledì 15 ore 18,00 Maria - Pasquale - Francagiovedì 16 ore 18,00 Angelo - Giovanni - Eugenio Palladini Marco e papàvenerdì 17 ore 18,00 sabato 18 ore 17,00 Moroni Angelo De Franceschi Costanzadomenica 19 ore 10,30 Per la comunitàlunedì 20 ore 18,00 Maria - Pasquale - Francamartedì 21 ore 18,00 Per le anime abbandonatemercoledì 22 ore 18,00 Angelo Giovanni Eugenio

Palladini Marco e papàgiovedì 23 ore 18,00 Cernuschi Luigiavenerdì 24 ore 18,00 Lorisi Regio - Linasabato 25 ore 17,00 Anelli Mario Baroni Virginio - Giudittadomenica 26 ore 10,30 Per la comunitàlunedì 27 ore 18,00 Fam. Bosia Dantemartedì 28 ore 18,00 Grecchi Rosamercoledì 29 ore 18,00 Anime abbandonategiovedì 30 ore 18,00 venerdì 31 ore 18,00

AGOSTOA SAN FEREOLOsabato 1 ore 8,30 ore 18,00 Maria - Costantedomenica 2 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 3 ore 8,30 martedì 4 ore 8,30 Asaro Vitomercoledì 5 ore 8,30 Fam. Molti - Colombogiovedì 6 ore 8,30 venerdì 7 ore 8,30 Francescosabato 8

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ore 8,30 Bertoletti Enrico - Emiliaore 18,00 Ferrari Pierodomenica 9 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 Bruschi Sandrolunedì 10 ore 8,30 martedì 11 ore 8,30 Fam. Ussi - Venturamercoledì 12 ore 8,30 giovedì 13 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetuevenerdì 14 ore 8,30 sabato 15 Solennità dell’Assuntaore 8,00 Lombardi Mario - Rosaore 11,30 Messa Solenneore 18,00 Fam. Alcesi - Mancinidomenica 16 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 17 ore 8,30 Cernuschi Elvira - Antonio - Piero - Annamartedì 18 ore 8,30 Anime del Purgatoriomercoledì 19 ore 8,30 Galletta Luigigiovedì 20 ore 8,30 Patrini Andreavenerdì 21 ore 8,30 Viotti Massimosabato 22 ore 8,30 Lombardi Luigi - Pinaore 18,00 Formenti Elena - Miragoli Paolodomenica 23 ore 8,00 Getilli Vandaore 11,30 Fam. Riboni - Trezziore 18,00 Raimondi Carlo -Teresalunedì 24

ore 8,30 martedì 25 ore 8,30 mercoledì 26 ore 8,30 Moroni Giovannigiovedì 27 ore 8,30 Fam. Mantegazza - Dedèvenerdì 28 ore 8,30 sabato 29 ore 8,30 Buschi Pietroore 18,00 Zaneletti Gianni Potenzano Enzo - Carlodomenica 30 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 31 ore 8,30 Boni Rosa

A ROBADELLOsabato 1 ore 17,00 Mongis Reginadomenica 2 ore 10,30 Per la comunitàlunedì 3 ore 18,00 martedì 4 ore 18,00 mercoledì 5 ore 10,30 Int. Offerente -Tentori Carlogiovedì 6 ore 18,00 Vaccari Gabriellavenerdì 7 ore 18,00 Nicolasabato 8 ore 17,00 Fam. Colnaghi - Roccadomenica 9 ore 10,30 Andena Paololunedì 10 ore 18,00 martedì 11

LE S. MESSE DEI MESI DI LUGLIO ED AGOSTO

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ore 18,00 mercoledì 12 ore 10,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetuegiovedì 13 ore 18,00 venerdì 14 ore 18,00 sabato 15 Solennità dell’Assuntaore 10,30 Per tutte le famigliedomenica 16 ore 10,30 Per la comunitàlunedì 17 ore 18,00 martedì 18 ore 18,00 mercoledì 19 ore 10,30 giovedì 20 ore 18,00 venerdì 21 ore 18,00 sabato 22 ore 17,00 Vacchini Margherita Guarnieri Gaetanodomenica 23 ore 10,30 Per la comunitàlunedì 24 ore 18,00 Lorisi Pieramartedì 25 ore 18,00 Giglio Jurimercoledì 26 ore 18,00 giovedì 27 ore 18,00 Silvana - Marina Bravi Monica - Agostinovenerdì 28 ore 18,00 sabato 29 ore 17,00 Ciserani Maddalenadomenica 30 ore 10,30 lunedì 31 ore 18,00

IN LUGLIO E AGOSTOCAMBIANO GLI ORARI DELLE MESSE

Come abbiamo fatto lo scorso anno, dopo il rinnovamento della Chiesa del S. Cuore, le Messe sia feriali che festive nei mesi di luglio e di agosto hanno un leggero cam-biamento di orari. Ci sembra giusto, sia per la diminuzione dei fedeli che in questi mesi estivi in buona parte vanno in vacanza, ma anche per non pesare eccessivamente sui sacerdoti della parrocchia.Ecco allora gli orari dei mesi di luglio e di agosto:Giorni feriali - ore 8,30 a S. Fereolo- è sospesa quella delle ore 18- ore 18,00 al S. CuoreGiorni prefestivi- ore 18 a S. Fereolo- ore 17 al S. CuoreGiorni festiviS. Fereolo: - ore 8,00- ore 11,30- ore 18,00S. Cuore: ore 10,30Questi orari estivi inizieranno con il primo di luglio e con il primo di settembre si ritor-nerà ai soliti orari.

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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereoloviale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci: don Peppino: tel. 0371-30658don Roberto: tel. 0371-36345don Marco: tel. 0371-438540Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti ▪ 339-1452918 e-mail: [email protected] web: www. sanfereolo.ite-mail Caritas Parrocchiale: [email protected]

i servizi della Caritas parrocchiale:Ambulatorio infermieristico lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10Doposcuolamartedì - giovedì dalle 17 alle 18,30mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16Distribuzione vestitimartedì – giovedì dalle ore 9 alle 11Servizio anziani ammalati e infermimercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30Aiuto generi alimentariuna volta al meseCentro d’ascoltoMercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11Servizio pratiche A.C.L.I.Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11Prenotazione esami e visite medichemercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11